· Il testo affronta la questione dell'utilità degli studi umanistici, spesso
criticati per la loro mancanza di connessione con il mercato del lavoro. Tuttavia, l'autore sostiene che la formazione umanistica ha una funzione fondamentale nella conservazione della memoria, nel rafforzamento delle identità locali e nazionali, nella strutturazione del senso critico e nell'insegnamento del civismo. L'autore ritiene che i docenti di materie umanistiche debbano essere in grado di spiegare ai loro studenti l'utilità della materia che insegnano, anche dal punto di vista lavorativo. Inoltre, l'autore sostiene che la scuola non può più essere considerata uno spazio chiuso e autoreferenziale, ma deve essere aperta al mondo esterno e alle nuove tecnologie. In questo contesto, l'autore propone l'insegnamento della poesia come possibile modello per mantenere un equilibrio tra apertura al mondo e autonomia nella fissazione degli obiettivi formativi. L'obiettivo è quello di individuare la funzione sociale della poesia e strutturare gli obiettivi formativi attraverso metodologie didattiche efficaci, senza mercificare la poesia o vendere la formazione al mercato.
· La relazione tra poesia e didattica è importante per lo sviluppo delle
competenze trasversali, come raccomandato dalle Raccomandazioni del Consiglio dell'Unione Europea sulle competenze chiave per l'apprendimento permanente. Queste competenze sono fondamentali per la formazione del cittadino del futuro, in grado di integrarsi in società complesse, adattarsi ai cambiamenti e sviluppare autonomia di interpretazione, giudizio ed azione. Lo studio e la pratica della poesia possono attivare e sviluppare tali skill.
· Il testo discute la mancanza di innovazione nella scuola italiana e la
necessità di adattarsi alle trasformazioni mediali degli ultimi vent'anni. La didattica tradizionale non riesce a motivare gli studenti come fanno i videogiochi e i social media, che offrono gratificazioni immediate e di media o lunga durata. Il testo propone di adattare alcune delle caratteristiche strutturali dei videogiochi e dei social media per offrire gratificazioni immediate e di media o lunga durata, e di utilizzare lo sviluppo tecnologico come supporto alle potenzialità di apprendimento. La scuola deve imparare a utilizzare efficacemente gli strumenti tecnologici e a ricalibrare le lezioni sulla base di quello che viene utilizzato, senza pregiudizi.
· Il testo discute la difficoltà di comprendere la poesia a causa dei metodi
tradizionali di insegnamento che si concentrano sulla comprensione formale, indebolendo la capacità intrinseca della poesia di offrire gratificazioni immediate attraverso la sua struttura ritmica. Eugenio Montale suggerisce che l'approccio alla poesia dovrebbe essere guidato dalle sonorità, "leggere senza capire". È importante riconoscere la disposizione delle parole come materia fonica e i loro addensamenti, individuare la tessitura che congiunge i versi, le gabbie ritmiche e metriche, e saper riconoscere parole chiave e oggetti-indicatori. Bisogna imparare a immergersi nella dinamica del testo, in uno spettrogramma di vettori sonori in accelerazione e in frenata che determinano una lentezza scandita, un vortice, un disegno a spirale dei suoni.
· L'aumento di popolarità della poesia, in particolare tra le giovani
generazioni, grazie alla tecnologia che ha facilitato la diffusione di nuove forme e attirato lettori globali. La pratica della poesia è diventata diffusa, con anche la musica rap e trap che incorpora elementi poetici. L'articolo esplora le ragioni dietro la popolarità della poesia, suggerendo che offre un modo per trascendere il quotidiano e comprendere gli aspetti essenziali dell'esistenza. L'articolo sostiene che la pratica della poesia è più praticata di altre forme di scrittura, poiché richiede meno tempo e attenzione. L'articolo suggerisce che lo studio della poesia può essere uno strumento prezioso per lo sviluppo del pensiero critico e di altre competenze trasversali, in particolare nel contesto delle raccomandazioni dell'Unione Europea per l'apprendimento permanente. L'articolo conclude suggerendo che lo studio della poesia può essere una fonte di ispirazione per l'aggiornamento dei metodi di insegnamento nelle scuole.