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LE SOCIETÀ' DI MASSA

Tra fine 800/inizio 900, le società di massa entrano nel teatro della storia diventando protagoniste.
Fino a questo momento le masse avevano vissuto nell'ombra e solo con la rivoluzione francese si
erano intravisti i primi passi per il loro ingresso nella storia.
 Il mercato di massa: l'aumento dei salari e stipendi favorì le capacità d'acquisto.
All'inizio del nuovo secolo biciclette, automobili, piccoli elettrodomestici erano tra le voci d'acquisto
più frequenti, favorendo la nascita del primo mercato di massa della storia. Nacquero anche i primi
grandi magazzini, le vendite a rate, in contemporaneo con il decollo della pubblicità.

COME NASCE LA SOCIETÀ' DI MASSA?


La nascita è dovuta ad un incremento demografico, avvenuto per diverse motivazioni:
 con la rivoluzione industriale, si raggiunse un benessere maggiore e migliori condizioni di vita
 i progressi della scienza medica, permise di abbassare già nell'800 la mortalità, incrementando
invece il tasso di natalità
 la struttura della città cambia, migliorano le condizioni igieniche con impianti fognari e
depuratori d'acqua
➔ la borghesia conquista il potere politico ed economico, crescendo di numero e stratificandosi in
alta, media e piccola borghesia

ASPETTI POSITIVI
1) Scolarizzazione → a quel tempo si riteneva che un paese per essere competitivo sul mercato
dovesse avere una popolazione istruita, perciò i governi si impegnarono in un processo di
scolarizzazione (scuola elementare obbligatoria e pubblica), ampliando l'accesso alla
formazione, sopratutto di tipo tecnico Nascita del movimento operaio → il numero dei salariati
aumenta ed essi hanno la consapevolezza di non avere diritti, cioè sviluppano una coscienza di
classe. Ciò porta alla nascita del movimento operaio.
2) Nasce la Prima Internazionale → sostiene la lotta dei lavoratori
3) Nasce la Seconda Internazionale → diventerà una federazione dei partiti socialisti, quindi non
parleremo più di movimenti o schieramenti ma di veri e propri partiti
 il primo fu il partito social democratico tedesco (1875), mentre quello italiano (1892)
 alla base della Prima e Seconda internazionale, bisogna prendere in considerazione il
quadro sociale.
La borghesia aveva potere politico ed economico, mentre gli sfruttati, definiti come proletariato
volevano rivendicare i propri diritti attraverso i movimenti operai

SINDACATI
I sindacati, nati in Regno Unito come Trade Unions, miravano ad ottenere migliori condizioni di
lavoro e di vita per i salariati. Già al metà dell'800, gli operai si resero conto che i sindacati erano degli
strumenti di lotta insufficienti: per poter influire sulle scelte politiche, bisognava avere rappresentanza
in parlamento, al tempo nelle mani della borghesia. Per fare ciò bisognava ampliare il diritto di voto,
permettendo a diversi strati sociali di farsi voce in parlamento.

PERCHE' I MOVIMENTI OPERAI VOLEVANO I PARTITI?


I partiti volevano rappresentanza politica, perciò si iniziò a lottare per i diritti politici e di voto (fino a
quel momento era su base censitaria e di istruzione).
In questa lotta al diritto di voto troviamo in maniera particolare quella delle suffragette in Inghilterra
nel 900, che andarono incontro alla carcerazione per lottare per i propri diritti. Richiedevano infatti il
superamento degli ostacoli dell'esercizio della cittadinanza e dei diritti civili e politici. Lentamente il
suffragio si amplierà, in Italia nel 1912 per i cittadini di sesso maschile, mentre nel 1946 anche per le
donne.
 PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (1892): i partiti socialisti lottano per una legislazione
sociale più favorevole ai lavoratori, riproponendo i temi già presentati ai sindacati.

DEMOCRATIZZAZIONE: la scolarizzazione, le lotte dei lavoratori e per il suffragio non sono altro
che un esempio di processo di democratizzazione che stava avvenendo
ASPETTI NEGATIVI
Per alcuni, come Hannah Arendt, la società di massa è la causa dell'affermazione dei totalitarismi.
Perchè? Parliamo di etero direzione e manipolazione.
Con lo sviluppo dei mezzi di comunicazione, è molto più facile manipolare le masse. Inoltre dobbiamo

tenere conto che nelle società industrializzate di massa, non solo i prodotti sono standardizzati, ma
anche gli uomini sono omologati e tutti uguali. Anzi sarebbe molto difficile non essere omologati, in
quanto si ha paura di tutto ciò che è diverso
 Atomizzazione → la società di massa non favorisce i rapporti umani, anzi ci riduce ad essere
atomi tutti uguali ma isolati. Più siamo inseriti nelle masse, più emerge la nostra solitudine e
atomizzazione. Ciò non avveniva nelle società contadine in cui c'erano poche persone ma
rapporti più stretti.

LA BELLE EPOQUE
Le società di massa si inseriscono nel periodo della Belle Epoque: locuzione coniata durante la grande
guerra in cui si guardava al periodo passato con nostalgia, quando nessuno prevedeva un conflitto
tremendo alle porte.
E' datata tra il 1870-1914. La data di inizio coincide con la guerra franco prussiana vinta dalla
Germania unita, e le questioni territoriali di Alsazia e Lorenza scateneranno successivamente gli
interessi della Francia. Nonostante il periodo di lunga pace, si crearono delle tensioni tra gli stati che
parteciperanno poi alla prima guerra mondiale.
Tra il 1890 e il 1914, ci fu un'ondata migratoria di circa 48 milioni di uomini e donne, dovuta al netto
miglioramento dei trasporti. Le principali mete dell'emigrazione europea furono gli Stati Uniti, che
divennero un gigante demografico ed economico a livello mondiale.
La Belle Epoque è caratterizzata da un'atmosfera di ottimismo data da un benessere generalizzato:
la borghesia e gli operai salariati si arricchivano migliorando le proprie condizioni, ma i ceti meno
abbienti vivevano in delle condizioni socio-economiche e lavorative ancora prive di diritti.
Questo periodo è quindi pervaso da un senso di ottimismo, dovuto anche dalle nuove invenzioni
tecniche e scientifiche che davano fiducia nel progresso.
Tra le più importanti ricordiamo:
 la radioattività
 la teoria dei quanti
 la teoria della relatività
Dal punto di vista filosofico ricordiamo lo studio della psiche di Freud.
La Belle Epoque si aprì con la 'bella esposizione' e le nuove invenzioni furono la macchina, il motore a
scoppio, l'illuminazione a gas, aerei, cinematografo. L'espressione di questa fiducia si ha nella torre
Eiffel. Parigi non a caso era il fulcro della Belle Epoque e il francese ora veniva utilizzato in contesti
non solo diplomatici.

IL POSITIVISMO
In questo periodo nasce la corrente del positivismo: una filosofia che intende la realtà all'insegna del
metodo scientifico, in grado di far conoscere all'uomo razionalmente le leggi del mondo fisico.
Ma già a partire dal 900, questa corrente si ribaltò nell'irrazionalismo, arrivando a pensare che la realtà
non fosse sempre inquadrabile in leggi fisiche.

ASPETTI NEGATIVI DELLA BELLE EPOQUE


 Nuove dottrine opposte al positivismo che verranno poi manipolate:
A cavallo del 900, si sviluppano delle filosofie opposte al positivismo (come quella di Nietzsche), che
colgono al centro l'elemento irrazionale e non più la razionalità del metodo scientifico, ora è il caos a
dominare la realtà.
Perché? Le nuove scoperte scientifiche affermarono come buona parte della realtà fosse sconosciuta
→ l'uomo non è quindi in grado di dominare la realtà col metodo scientifico.
La filosofia di Nietzsche verrà poi distorta dal nazismo per scopi politici, solo per affermare la
superiorità di una razza sull'altra
Nasce anche la psicoanalisi di Freud e la sua teoria dell'iceberg → conosciamo pochissimo di noi
stessi, le nostre azioni sono frutto di una spinta ignota dell'inconscio. Ciò dimostra che neanche l'uomo
è in grado di conoscere il verso se stesso (se non con lapsus e sogni).

NAZIONALISMO
Nazione: comunità all'interno di un territorio ≠ Stato: organizzazione politica del territorio stabilita da
confini (terra), i cui individui condividono cultura, lingua, storia, religione (spirito).
 Questa idea di nazione non comporta una scontro tra nazioni, ma crea indipendenza e
fratellanza attraverso una volontà di emancipazione.

NAZIONALISMO DEL ‘900


 E' detto nazionalismo di destra o nazionalismo ETNICO
 Pone al centro i confini e la razza.
 Un nazionalismo che tende a voler affermare la propria potenza sulle altre nazioni,
allontanandosi da un sentimento di fratellanza.
C'è una volontà di affermare la propria supremazia, egemonia. Non a caso le guerre sono viste come
una soluzione, e ciò favorirà la corsa al riarmo e agli eserciti.

COME ARRIVIAMO AL NAZIONALISMO ETNICO?


A seguito della corsa imperialistica, i paesi entrarono in competizione per ampliare i mercati dopo la
Grande Depressione. I governi adottarono la politica economica del protezionismo (+tasse), arrivando
a delle vere e proprie guerre doganali in cui ogni paese cercava di salvare il proprio mercato interno.
Inoltre l'imperialismo inasprì il conflitto, finalizzato alla divisione del mondo in sfere di influenza.
Ma non furono solo i fattori economici ad alimentare il desiderio di supremazia e il sentimento
nazionalista, si svilupparono anche delle visioni distorte di alcune filosofie. Ad esempio il darwinismo
basato sulla teoria dell'evoluzione, verrà utilizzato per affermare la superiorità della razza ariana,
alimentando razzismo e xenofobia. Infatti il successo del nazionalismo si basò su teorie razziste,
pretendendo l'esistenza di razze superiori e razze inferiori.
Se inizialmente il nazionalismo era un movimento culturale ristretto, ora i vari strati della popolazione
cominciarono a partecipare alla vita politica di ogni Paese attraverso il voto e il dibattito pubblico.

QUALE PROGRAMMA POLITICO E' ALLA BASE DEL NAZIONALISMO?


 Programma conservatore: le scelte di governo vanno verso l'autoritarismo → anti-democratici
 Esaltazione del concetto di patria
 Atteggiamento dispregiativo nei confronti delle masse: il nazionalismo crede nell'individuo ,
perciò le masse sono obbligate a seguire l'individuo eccezionale

MOVIMENTI NAZIONALISTI
1) Revanscismo francese: nasce da un sentimento di rivincita della Francia per l'Alsazia e la
Lorena.
Fu un movimento nazionalista ultracattolico promosso dalla Action Franacaes che sosteneva la
monarchia assoluta. Promuovevano l'antisemitismo (discriminazione contro gli ebrei) ma non solo, in
quanto si arrivò anche all'individuazione di un nemico interno, visualizzando le minoranze come una
fragilità.
2) Pangermanesimo: si sviluppa in Germania in seguito alla salita al trono di Guglielmo II e le
dimissioni del cancelliere Bismark. Ciò determina la fine dell'equilibrio in quanto Bismark
voleva attenuare le tensioni fra stati. La nuova politica risultò autoritaria, espansionistica, e
portò allo sviluppo del pangermanesimo. C'era la volontà di riunire nello stesso territorio tutte
le popolazioni di origine tedesca → ciò avrebbe comportato un espansione dei confini verso
l'Europa orientale. Nasce il concetto di Folk: celebrazione del popolo tedesco in quanto
superiore per la purezza dell'etnia.
3) Panslavismo: movimento che si sviluppa in Russia che ha come obbiettivo quello di riunire in
un unico territorio tutte le popolazioni di lingua slava (la Russia era interessata ai Balcani).
4) Associazione Nazionalista Italiana: vede a capo Corradini, il quale vedeva la guerra come uno
strumento
I MOVIMENTI NAZIONALISTI RAPPRESENTANO LA MAGGIORANZA?
No, ma nel momento in cui scendevano nelle piazze, risultava esserci un seguito maggiore. Erano
rumorosi e molti organi di stampa li sostennero, ma sono da considerare come dei movimenti elitari.

IL SISTEMA DI ALLEANZE
A cavallo tra 800 e 900 nasce un sistema di alleanze → lo stesso della prima guerra mondiale
 Congresso di Berlino (1878): il cancelliere tedesco Otto Von Bismarck (politica dell'equilibrio)
è il mediatore tra gli interessi delle potenze europee, in quanto la Germania cercava un periodo
di pace per consolidare l'economia e la politica.
Il congresso porta però ad ulteriori tensioni: Bismarck riconosce l'amministrazione della Bosnia
all'Austria, ma tali territori erano anche sotto il mirino della Russia (vincitrice post guerra con la
Turchia → crisi impero ottomano).
La Germania si avvicina quindi agli interessi dell'Austria, ma si creano delle tensioni con la Russia.
Bismarck stringe segretamente il Patto di controassicurazione in modo diplomatico, creando
un'alleanza:
 in caso di guerra Germania e Russia sarebbero neutrali
 non avrebbe trovato applicazione se la Germania avesse attaccato la Francia e la Russia avesse
attaccato l'Austria.

1) Triplice Alleanza (1822): Italia, Austria, Germania → la Germania voleva assicurarsi la


neutralità della Russia in caso di una guerra con la Francia. Con l'arrivo di guglielmo II, la
politica dell'equilibrio di Bismark viene sostituita dal progetto di una Grande Germania. Inoltre
la competizione per il predominio con il Regno Unito si inasprì, portando il fronte avversario a
compattarsi contro la Germania.
2) Triplice Intesa (1907): Russia, Francia, Inghilterra → ora la Germania poteva essere attaccata
su due fronti, rendendo nullo l'intervento di Bismark

PERCHÉ L'ITALIA HA TALE SVOLTA TRIPLICISTICA?


Nel 1881 la Francia occupa la Tunisia, interesse espansionistico italiano per questioni economiche e
geografiche.
L'Italia è dunque anti-francese, e a capo vi è De Pretis. Bismarck vuole isolare democraticamente la
Francia.

TRIPLICE ALLEANZA (1882)


Non è un'alleanza solida in quanto Austria e Italia erano in tensione per il controllo delle terre.
Possiamo definirla come un'alleanza DIFENSIVA: nel 1914, l'Italia si dichiarerà neutrale perché è
l'Austria ad attaccare.

LA SALITA AL TRONO DI GUGLIELMO II E LA TRIPLICE INTESA


La salita al trono di Guglielmo II segue una politica di affermazione della grande Germania (il
pangermanesimo). Bismarck da le dimissioni e finisce l'era dell'equilibrio.
La Germania vuole imporsi sull'Inghilterra in ottica militare ed economica, e a tal proposito viene
ampliata la flotta (1898) e si ha il ricorso alle armi.
La concorrenza economica (militare e coloniale) tra le due potenze crea un allarmismo generale e
Francia e Inghilterra si avvicinano nell'Intesa Cordiale (1904) per stabilire che:
 Francia riconosce l'Egitto all'Inghilterra
 L'Inghilterra riconosce il Marocco alla Francia
Nel 1907, la Russia anti-austriaca, entra nell'alleanza che si trasforma nella TRIPLICE INTESA, in
quanto i Balcani erano minacciati dagli austro-ungarici.
La Germania era ora circondata su entrambi i fronti da Francia e Russia.

QUADRO ECONOMICO-POLITICO DELLE POTENZE


INGHILTERRA
 Economia: con l'età vittoriana vi è un periodo di espansione coloniale e l'Inghilterra si
conferma come la massima potenza economica mondiale. Con le nuove colonie i mercati sono
più ampi e il volume degli scambi è significativo.
 Istituzioni: nel parlamento il potere si alterna tra i whighs e tories, così favorendo importanti
riforme per la democratizzazione. Le istituzioni britanniche erano le più liberali del continente
e il sistema funzionava senza intoppi. Ci sono importanti riforme per i lavoratori riguardo la
pensione, l'assistenza infortuni e le ore di lavoro per i minatori (>8)
 Riforme: ampliamento del suffragio elettorale
 Politica estera: in materia di politica estera è importante ricordare l'espansione coloniale e i
problemi tra Inghilterra e Irlanda. L'Irlanda era infatti spinta da alcuni movimenti
indipendentisti e non accettarono la proposta del parlamento inglese disposto a concedere
l'autogoverno → questo problema si risolverà nel 1914
 Alleanze: l'Inghilterra si scontra con la Germania guglielmina che si sta riarmando. Ciò porterà
all'avvicinamento con la Francia.

FRANCIA
 Economia: economia stabile data dall'espansione coloniale, materie prime e mercati ampi
 Istituzioni: si ha la terza repubblica che cadrà con l'abdicazione di Napoleone III [1 repubblica:
riv.francese ; 2 repubblica: dopo i moti del 48]
 Nascono movimenti nazionalisti come l'Action Francaes, ma si affermano anche il partito
radicale e socialista. Il partito radicale porterà ad una democratizzazione e laicizzazione dello
stato, il concordato stato-chiesa di Napoleone non verrà più riconfermato. Siamo davanti ad
una Francia in continuo movimento, la stabilità politica e sociale non c'è.
 Politica estera: la Francia ha un'espansione coloniale ampia in quanto nel 1904 gli verrà
riconosciuto il Marocco con l'intesa cordiale, ma acquisirà anche territori in India.
 La politica estera è anti-tedesca, orientata a fermarne l'egemonia.
 Caso Dreyfus: la democratizzazione del paese è dovuto da un caso che ha fatto scalpore. Un
ufficiale francese ebreo era stato accusato di essere una spia tedesca. La corrente antisemita
francese giocò un ruolo importante, condannando l'uomo ai lavori forzati. L'opinione pubblica
si muoverà per provarne l'innocenza, dando una spinta alla democratizzazione.

GERMANIA
 Economia: basata sulla sviluppo industriale
 Istituzioni: la Germania bismarckiana finisce con la salita al trono di Guglielmo II. Bismarck fu
il teorico della politica dell'equilibrio ma anche promotore di un'unità tedesca: la Germania era
divisa in una confederazione di 25 stati, ognuno con un proprio sovrano. Gli stati facevano
riferimento ad un governo centrale e il parlamento deteneva il potere legislativo, ma il suo
raggio d'azione era circoscritto.
 Nuovo corso politico: Bismarck diede le dimissioni e Guglielmo II avviò un nuovo corso
politico orientato ad affermare la potenza della Germania (Grande Germania), abbracciando il
 pangermanesimo. Con Guglielmo II inizia il secondo reich [1 reich: sacro romano impero ; 3
reich: Hitler]
 La Germania si impegna nella corsa imperialistica e mira ai territori extraeuropei con una
politica autoritaria che sosteneva la borghesia industriale e l'aristocrazia terriera (blocco
conservatore).
 Politica estera: si oppone al colonialismo inglese ed è di stampo anti-francese e anti-russo
(scontro per gli ideali del pangermanesimo).
 Alleanze: si lega all'Austria

IMPERO AUSTRO UNGARICO


 Istituzioni: l'imperatore aveva governato abilmente il suo regno, ma le minoranze etniche erano
insoddisfatte e richiedevano autonomia.
 Economia: la borghesia asburgica seppe sostenere l'industrializzazione e la modernizzazione
dell'agricoltura. L'imperatore limitò il potere dei proprietari terrieri.
 Politica estera: l'Austria-Ungheria aveva forti ambizioni espansionistiche, puntando i Balcani
in piena crisi dell'impero ottomano.

RUSSIA
 Con Alessandro III è un paese conservatore e nazionalista
 Il paese procede sulla strada dello sviluppo industriale, e Nicola II dovrà fronteggiare rivolte
operaie e contadine, alimentate dal Partito operaio russo.

STATI UNITI
 Ad inizio 900 sono una delle maggiori potenze economiche mondiali.
 Il potere è nelle mani dei repubblicani: controlla il flusso immigratori e ha una politica
protezionista e imperialista

GIAPPONE
 Caratterizzata da una politica di espansione militare, sia per accontentare la casta militare che
per procurarsi nuovi sbocchi commerciali.

IL REGNO D'ITALIA (1861)


Al parlamento la destra e la sinistra si presentano ancora come schieramenti (non come partiti). I
politici sono tutti della stessa classe sociale e si differenziano solo per il programma.

UOMINI DI DESTRA (dal 1861 al 1876)


Sono moderati e rappresentano l'aristocrazia terriera e la borghesia agrari
Obiettivi:
1) Consolidamento dell'unità dello stato → al regno d'Italia mancava Veneto e Lazio
2) Lotta contro le forze disgregatrici di natura politica e sociale → lotta contro chi si oppone
all'unità
3) Accentramento amministrativo → accentramento politico ed economico (mettere nelle mani di
un'autorità centrale il potere; favorire un'economia non protezionista ma liberista)
4) Laicizzazione dello stato attraverso un processo diplomatico → ciò porterà ad uno scontro con
il mondo della chiesa

UOMINI DI SINISTRA (dal 1876 al 1896)


Sono l'emblema della classe dirigente: troviamo ex mazziniani, democratici, garibaldini…
Presentano un programma con obiettivi progressisti:
1) Moderato ampliamento del diritto di voto
2) Relativo decentramento → promuovono le autonomie
3) Rapido completamento dell'unità d'Italia per via militare o di popolo

PROBLEMI DEL REGNO D'ITALIA


1) Era economicamente arretrato → l'economia non era industrializzata, l'agricoltura non era
meccanizzata e gli scambi commerciali erano poverissimi per via delle scarse infrastrutture
➔il governo di destra dovrà affrontare il problema delle infrastrutture che è alla BASE di tutti
gli altri problemi economici.

Nel 1870 verranno costruiti 6000km di ferrovie.


2) Contadini e operai vivevano in estrema povertà, nella misera
3) Scarse condizioni igienico-sanitarie e tasso di analfabetismo all'80%
4) Deficit nella finanza → il debito pubblico è già importante in quanto deriva dal debito di ogni
stato
5) La chiesa voleva mantenere il potere temporale e si oppone ai principi liberali
6) Squilibrio clamoroso tra nord e sud → verrà accentuato dalle politiche di destra
➔la politica liberista nuoceva al meridione per via della concorrenza con il nord e con
l'Europa. Inoltre per dotare il paese di infrastrutture si aumentarono le tasse, gravando su
redditi già poverissimi
➔il governo di destra inserì la leva obbligatoria, privando di manodopera giovane le famiglie
del sud.
7) Fenomeno del brigantaggio → reazioni violente degli uomini del sud nei confronti delle
istituzioni. Questo fenomeno verrà combattuto in maniera forte con la Legge Pica (1863) che
inviò 120mila uomini per fermare questi atti.

TERZA GUERRA D'INDIPENDENZA E UNIFICAZIONE D'ITALIA


Ebbe una durata brevissima e fu combattuta tra il regno d'Italia e l'Austria, a causa dell'attacco della
Prussia all'Austria. Nonostante gli insuccessi italiani, la vittoria della Prussia permise all'Italia di
prendere il Veneto. L'unita del paese non era però completata in quanto mancavano all'appello le terre
irredenti (Trentino, Friuli, Istria) ma anche il Lazio.
Il papa non accettava il regno come vera istituzione politica e a proteggere i confini vi era un esercito
francese. Vista l'alleanza tra la chiesa e la Francia, muoversi contro il Lazio avrebbe comportato
ulteriori problemi.
1870 → con la fine della guerra franco-prussiana, la Francia sconfitta abbandonerà anche il Lazio,
permettendo al governo italiano di entrare a Roma ('breccia di porta pia').
Ciò determina la fine del potere temporale del papa → papa Pio IX contrario alla laicizzazione dello
stato lancia il ''NON EXPEDIT'', un disposizione della curia che dichiarava inaccettabile per i cattolici
partecipare alla vita politica. Questa disposizione si allentò solamente del 1912 nel momento in cui
Giolitti stringerà un patto con Gentiloni, importante figura del mondo cattolico.
 ''PATTO GENTILONI'' → Giolitti promise di non prendere decisioni anti-clericali nel
governo.

Il compimento dell'unità d'Italia è quindi concluso, fatta eccezione delle terre irredente.
PERCHÉ CADE IL GOVERNO DI DESTRA?
Per sistemare il deficit pubblico, viene imposta una tassa sul macinato e sui mulini, gravando sui più
poveri. Queste tasse impopolari portano al malcontento del mezzogiorno.

PASSAGGIO DAL GOVERNO DI DESTRA A SINISTRA


Meriti della destra :
 nuova organizzazione politica
 mercato nazionale (anche se a svantaggio dal sud)
 istruzione elementare obbligatoria per i primi due anni
 infrastrutture
Quali problemi dovrà fronteggiare la sinistra:
 povertà estrema
 divario tra nord e sud
 tenore di vita generale basso

LA SINISTRA STORICA
I due protagonisti furono Agostino de Pretis (1876-1887) e Francesco Crispi (1887-1896).
Riforme sociali:
 Ampliamento del suffragio elettorale (1802: suffragio universale maschile)
 Riforma scolastica: con la legge Coppino si rende obbligatoria la scuola elementare, a discapito
delle famiglie del sud che si vedono private di manodopera
 Leggi a tutela dei lavoratori
 Modernizzazione dell'agricoltura e nuove tecniche

Politiche parlamentari:
 Assistiamo al fenomeno del TRASFORMISMO: la sinistra storica per limitare le azioni delle
opposizioni in parlamento crea un grande centro liberale, il quale comprende sia uomini di dx
che sx. In base alle leggi da approvare, questo centro accoglieva nuovi politici. Ciò evitava di
far creare una vera e propria opposizione. Parliamo di 'politica liquida' perché ci si muove in
base alle leggi da approvare.

PERCHÈ ESISTE IL CENTRO? Fondamentalmente ciò piò succedere perché gli uomini del
parlamento sono tutti della stessa classe sociale, in questo senso dx e sx sono uguali.
Politica economica
 Protezionismo → difesa del mercato nazionale e industrializzazione del nord (triangolo
industriale Milano-Torino-Genova) → danneggia l'economia del sud

QUADRO STORICO ITALIANO ALL'INIZIO DEL 900


Economia: all'inizio del 900 l'industria è in rapida crescita grazie a:
 capitalismo di stato (lo stato compra azioni, è presente nel tessuto industriale come azionista)
 commesse statali (tra i clienti delle industrie c'è lo stato)
Inoltre il triangolo industriale Torino-Milano-Genova permette lo sviluppo del settore meccanico,
metallurgico, chimico. L'agricoltura è favorita dal protezionismo, quindi le tariffe doganali alte
abbassano la concorrenza straniera. Il settore trainante non è più l'agricoltura, grazie al passaggio ad
un' economia di fabbrica cresce il PIL.

Problemi sociali
Il quadro sociale è instabile, vi è lo scontro tra lavoratori e padroni, sia nelle industrie che nel campo
agricolo.
 Come già sappiamo le lotte porteranno alla nascita dei movimenti dei lavoratori
 Perchè ci sono le lotte dei lavoratori?
Le paghe in Italia erano le più basse, inoltre la crescita economica non era a vantaggio dei ceti più
poveri.

COME ARRIVIAMO ALL'ETÀ' GIOLITTIANA? (1903-1914)


Nel tentativo di stemperare le tensioni, Vittorio Emanuele III affidò il governo al progressista
Zanardelli, il quale chiamò Giolitti nel suo governo.
Quando Zanardelli diede le dimissioni per ragioni di salute, si apre l'età giolittiana.
 GIOLITTI: fu un eccellente politico in quanto sapeva conciliare le opposizioni di qualsiasi
natura. In questo caso conciliò le esigenze dei lavoratori-padroni, della chiesa-stato.
Questa sua capacità è frutto di un pragmatismo (al di là degli schieramenti), ma fu anche accusato di
trasformismo.

QUESTIONI AFFRONTATE DA GIOLITTI


POLITICA
In parlamento era entrato il partito socialista di Filippo Turati, già scosso da alcune divisioni interne
tra massimalisti e riformisti. Bisognava conciliare le forze di sinistra (socialisti) con quelle di destra
(liberali). Giolitti decise di offrire un ministero a Filippo Turati (ovvero all'opposizione), sapendo già
che quest'ultimo l'avrebbe rifiutato in quanto doveva già risolvere i problemi interni al suo partito.
Questo atto però garantì la vicinanza della sinistra

QUESTIONE SOCIALE
La società era in continua evoluzione e fermento. Giolitti era convinto che lasciando sviluppare le
opposizioni tra classe lavoratrice e padronale, sarebbe stato naturale arrivare ad un compromesso.
Perciò decise di non intervenire con le forze armate.
Furono però varate alcune leggi a favore dei lavoratori:
 limitato il lavoro femminile e minorile
 assicurazione sul lavoro

QUESTIONE CATTOLICA
L'opposizione tra chiesa cattolica e stato liberale affonda le sue radici nel ''non expedit'': disposizione
della curia che proibiva ai cattolici di partecipare alla vita politica come opposizione alla nascita del
nuovo stato. Il riavvicinamento con la chiesa è suddivis0 in due momenti elettorali:
 1904 → Giolitti apre un'interlocuzione con il papa garantendo un atteggiamento pro-chiesa
cattolica, ma non vengono stipulati patti ufficiali. [Il non expedit si allenta].
Questa mossa servì a Giolitti per garantire l'appoggio dei cattolici in parlamento e arginare l'ascesa
della sinistra.
 1913 → in vista delle elezioni, Giolitti aveva stretto il Patto Gentiloni, garantendo il rientro dei
cattolici nella vita politica.
Questo patto prevedeva che il governo si sarebbe astenuto da ogni provvedimento anti- clericale.
Giolitti ottiene quindi la sconfitta della sinistra, l'appoggio dei cattolici in parlamento, ma adesso deve
stare a quanto stipulato dal patto gentiloni.

QUESTIONE MERIDIONALE
Vi era un forte divario tra il nord e il sud, in quanto l'industria non aveva ancora messo radici nel
Mezzogiorno. Le infrastrutture erano inadeguate e l'economia era ancora basata sui latifondi in mano
ai grandi proprietari che non investivano nel potenziamento delle aziende.
Giolitti volle favorire lo sviluppo industriale anche nel Mezzogiorno, e per fare ciò si servì di leggi
speciali. Gli interventi del governo furono però inefficaci e il divario si accentuò in una struttura
territoriale italiana divisa tra Nord e Sud.

LA GUERRA DI LIBIA
Anche in politica estera, Giolitti non prevedeva una corsa imperialistica aggressiva. L'Italia però
faceva già parte della Triplice Alleanza e si dovette confrontare con le grandi potenze coloniali.
Giolitti decise di dichiarare guerra all'impero ottomano per varie ragioni:
 i gruppi economici (es. industriali) avrebbero tratto vantaggio da una guerra
 i nazionalisti vedevano la guerra come uno strumento per affermare il potere dello stato
 si era diffusa l'idea che l'espansione coloniale avrebbe dato opportunità ai contadini meridionali
 le tensioni sociali si sarebbero convogliate in una guerra extra-territoriale, come una valvola di
sfogo.
La guerra durò pochissimo e fu vinta dall'Italia che ottenne la sovranità della Libia con la pace di
rosanna (1912). Inoltre la sconfitta dell'impero ottomano e la crescente perdita di territori fu una delle
cause più importanti dello scoppio dello prima guerra mondiale.

CONSEGUENZE:
 Aumento dei costi e delle spese belliche
 La Libia, venne definito da Salvemini, come uno ''scatolone di sabbia'', impraticabile in
agricoltura
 Perdite economiche e socialista alle elezioni del 1913, molti seggi furono conquistati dai
socialisti, perciò Giolitti rassegnò le dimissioni, nominando Antonio Salandra come suo
successore.
 SETTIMANA ROSSA: una manifestazione di scioperanti fu repressa da Salandra ad Ancona.

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