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estetica: neologismo, paleonimia

conoscenze chiare o oscure

chiara: ricordo e sono in grado di riconoscere l'oggetto

oscuro: non sono in grado di riconoscere l'oggetto appena lo vedo davanti a me

chiare confuse: sensibili

chiare distinte: intellettuali, logiche razionali es. di un botanico

Christian Wolf quando l'immagine è più vivida possibile abbiamo la BELLEZZA

la bellezza è la perfezione della conoscenza sensibile ed è una disciplina che prova a definire un sapere dalle
sensazioni, dai cinque sensi

Kant nella "critica del giudizio" il termine estetica appare solo una volta, "nella critica della ragion pura" nel
capitolo della estetica trascendentale tratta del tempo e dello spazio in cui lavorano le sensazioni

Negli anni 80 e 900, l'estetica trova una pienezza vera, iniziano percorsi di ricerca su di essa

Emilio Garroni nel " senso e paradosso" tratta l'estetica come una condizione sentita, riprende una
ambiguità e prende spunto da Hegel, dice che SENSO è una parola anticipite è legata all’esperienza
sensibile e al valore di qualcosa.

Gernot Böheme, nell’ “estetica come teoria generale della percezione” è una percezione di atmosfera.

Sentiamo una atmosfera quando siamo avvolta ad essa più precisamente coinvolti

Noi percepiamo in maniera atmosferica e secondo Paolo d’Angelo, la percezione estetica non è per forza
una atmosfera

Esperienza dell’estetica

Estetica come teoria del bello:

Platone elabora una teoria del bello e non fa riferimento all’arte ed anche Aristotele parla della bellezza ,
per loro ha un significato diverso da quello che noi lo intendiamo e non era qualcosa riferita alla sfera
sensoriale e si intrecciava con la metafisica e l’etica ed erano legati al contesto del bello ( più
specificamente Platone)

Nel medievale la bellezza riguardava le proporzioni, armonia.

(IL SENSO DELLA BELLEZZA - documentario)

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