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Erbe Aromatiche e Piante Medici - Antonietta Marino
Erbe Aromatiche e Piante Medici - Antonietta Marino
PARTE 1
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LE BASI DELLA FITOTERAPIA
1. INTRODUZIONE ALLA FITOTERAPIA
Cos’è la fitoterapia?
Un approccio olistico
Scegliere un’erba sola o combinarle tutte insieme?
2. DOVE TROVARE LE ERBE MEDICINALI
Comprare le erbe medicinali
Elementi a cui fare attenzione
Coltivare o raccogliere erbe selvatiche?
Raccogliere le erbe medicinali
3. STRUMENTI ED INGREDIENTI
Attrezzatura fondamentale
Attrezzatura facoltativa
Ingredienti importanti
Precauzioni e consigli utili
4. PREPARARE I RIMEDI NATURALI
Preparare un infuso
Preparare un decotto
Preparare i fumenti
Preparare un bagno alle erbe
Preparare il cataplasma o l’impacco
Preparare una tintura
Preparare un aceto alle erbe
Preparare un miele alle erbe
Preparare lo sciroppo
Preparare un olio alle erbe
Preparare un unguento
Preparare una pomata
Preparare le capsule alle erbe
PARTE 2
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CONOSCERE E USARE LE ERBE MEDICINALI
5. CONOSCERE LE ERBE MEDICINALI
Achillea (Achillea Millefolium)
Aglio (Allium Sativum)
Alga Alaria (Alaria esculenta)
Altea (Althae officinalis)
Angelica (Angelica Archangelica)
Ashwagandha (Withania Somnifera)
Betonica (Stachys officinalis)
Calendula (Calendula officinalis)
Camomilla (Matricaria recutita)
Cannella (Cinnamomum cassia)
Cardo Mariano (Silybum marianum)
Erba gatta (Nepeta cataria)
Erba di San Giovanni (Hypericum Perforatum)
Finocchio (Foeniculum vulgare)
Liquirizia (Glycyrrhiza glabra)
Menta piperita (Mentha piperita)
Ortica (Urtica dioica)
Rosa (Rosa canina, multiflora, rugosa)
Salvia (Salvia officinalis)
Sambuco (Sambucus nigra)
Tarassaco (Taraxacum officinale)
Uva Ursina (Arctostaphylos uva-ursi)
Zenzero (Zingiber officinale)
6. RICETTE PER MALESSERI COMUNI
Ascessi e gengiviti
Acne
Mancanza di concentrazione
Allergie
Artrite
Punture e morsi d’insetto
Gonfiore addominale
Bruciature e scottature
Controllo del colesterolo
Influenza e raffreddore
Costipazione
Tosse
Detox
Edema
Sensibilità alimentari
Bruciore di stomaco e reflusso
Nausea
Mal di gola
Sfoghi cutanei
Conclusioni
Introduzione
Le erbe aromatiche e quelle medicinali sono da sempre associate alla storia dell’uomo. Le civiltà di ogni
angolo del mondo, anche quelle più antiche, hanno imparato ad utilizzare le piante che si trovano in
natura per curare i malesseri da quelli più leggeri a quelli più dolorosi.
Le medicine tradizionali come quella cinese, Ayurvedica o Shamanica sono solo alcuni esempi di come la
fitoterapia è da sempre stata utilizzata con successo dagli uomini.
È stato solamente nella storia recente, con la nascita e lo sviluppo della medicina moderna, che le erbe
medicinali hanno visto una drastica riduzione del loro utilizzo nella cura della salute. La nascita delle
prime medicine create in laboratorio e delle prima cause farmaceutiche ha spinto molta gente ad
abbandonare l’uso delle erbe mediche per rifugiarsi nei più moderni mezzi di guarigione inventanti
dall’uomo. Almeno così è stato fino a qualche decennio fa.
Negli ultimi anni, infatti, sempre più persone hanno deciso di ritornare alle origini della medicina naturale
e utilizzare le erbe aromatiche e medicinali per alleviare i malesseri del corpo e riscoprire il legame
profondo che unisce l’essere umano alla natura che lo circonda.
Probabilmente se state leggendo questo libro anche voi rientrate in questa categoria e siete alla ricerca di
informazioni e strumenti che vi possano aiutare nell’iniziare il vostro cammino nella fitoterapia.
Questo libro nasce proprio con questo scopo, ovvero aiutare tutte le persone che desiderano approfondire
i benefici che le erbe aromatiche e medicinali possono portare alla salute, e scoprire le proprietà e i modi
in cui queste piante possono essere utilizzate.
Per rendere questo manuale il più semplice possibile, ho deciso di dividere il nostro viaggio in tre tappe
fondamentali. Nella prima parte vi fornirò tutte le informazioni essenziali che riguardano uno stile di vita
basato sulla fitoterapia, per esempio come riconoscere le erbe, come conservarle e, infine come utilizzarle
per ottenere dei rimedi naturali per diversi malesseri. Nella seconda parte approfondiremo le
caratteristiche e principi attivi contenuti nelle più importanti erbe medicinali, imparando a sfruttare i loro
benefici per la nostra salute.
Infine, nella terza ed ultima parte, troverete una raccolta di rimedi e ricette da seguire per creare tinture,
infusi o pomate partendo proprio dalle erbe studiate nei capitoli precedenti.
Quando arriverete alla fine di questo libro vi renderete conto degli incredibili benefici e dell’infinito
numero di possibilità curative che la fitoterapia offre e non vedrete l’ora di iniziare la vostra produzione di
rimedi 100% naturali e, perché no, avviare la vostra coltivazione di erbe aromatiche e medicinali!
PARTE 1
LE BASI DELLA FITOTERAPIA
1. INTRODUZIONE ALLA FITOTERAPIA
Cos’è la fitoterapia?
Quando si parla di fitoterapia si fa riferimento all’uso terapeutico delle erbe officinali, anche dette
medicinali.
L’utilizzo di queste piante ha origini antiche nella storia dell’umanità, il primo documento in cui si fa
rifermo ai rimedi di origine vegetale, infatti, risale al 1.500 a.C. e le erbe medicinali erano parte
integrante della cultura degli antichi egizi, degli antichi romani e dell’antica Grecia.
Fu proprio un greco, Dioscoride, che scrisse il primo trattato di botanica farmacologica della storia e che
fu utilizzato dai medici nei secoli successivi per creare orti e rimedi naturali per la cura delle più disparate
malattie.
Il libro di Dioscoride arrivò fino al Cinquecento, secolo in cui l’italiano Pietro Andrea Mattioli scrisse
“Discorsi di Pier Andrea Mattioli sull’opera di Dioscoride” e che divenne il più importante libro di
medicina e botanica dell’epoca.
Anche la moderna farmacologia deve la sua origine alla fitoterapia in quanto la prima molecola di
laboratorio fu creata imitando l’attività dei principi attivi contenuti in una pianta officinale.
Ciò nonostante, a differenza delle medicine che sono prodotte per combattere una specifica malattia o
malessere, le piante sono più versatili e capaci di creare benessere ad un livello più generale.
Oggi la fitoterapia è riconosciuta a tutti gli effetti anche dall’OMS, la quale riconosce il potere e i principi
attivi contenuti in determinate piante che permettono di curare o lenire disturbi e malattie negli esseri
umani.
In questo libro incontreremo delle erbe medicinali che potrebbero non essere di vostro gradimento ma
non dovete preoccuparvi. Ogni pianta, infatti, ha una sostituta in grado di fare il suo stesso lavoro e dal
sapore più gradevole per il vostro palato. Pian piano, provando e testando le diverse erbe, troverete le
vostre preferite e imparerete a selezionarle in base non solo alla funzione ma anche ai vostri gusti
personali.
Un approccio olistico
Quando si entra nel mondo della fitoterapia si possono avere due approcci differenti. Si può avere un
approccio concentrato perlopiù sulla mera assunzione delle erbe medicinali quando richiesto, o si può
decidere di intraprendere il percorso con un approccio olistico.
Mentre nel primo caso ci si limita ad aggiungere un tè alle erbe o della tintura nella propria vita di tutti i
giorni, nel secondo ci si impegna per espandere questo stile di vita ad altri ambiti che esulano dalle sole
piante. Per esempio si può decidere di limitare i cibi processati nella propria dieta, ritagliarsi un’ora al
giorno per fare una camminata all’aria aperta, provare a meditare per qualche minuto al giorno e cercare
di curare le ore di sonno. Per quanto assumere delle erbe medicinali apporti benefici allo stato di salute,
uno stile di vita adeguato può potenziare enormemente il loro potere.
La vita che la maggior parte di noi vive è indubbiamente ricca di stress, cose da fare e pensieri che ci
accompagnano nel corso delle nostre giornate. Un approccio olistico mira a migliorare la nostra salute
intervenendo sulle aree più spesso colpite dallo stile di vita occidentale: sonno, stress, movimento e
alimentazione. Molti di noi non riescono a dormire abbastanza a causa dei ritmi frenetici che, di
conseguenza, generano una continua sensazione di stress e ansia. Sempre per lo stesso motivo, non
abbiamo abbastanza tempo da dedicare al movimento e all’attività sportiva e per curare la nostra
alimentazione che spesso finisce per essere ricca di alimenti processati o poveri di nutrienti.
Questo cambiamento non è obbligatorio e, soprattutto, non deve essere fatto di punto in bianco. Al
contrario, potreste iniziare a riflettere sulle piccole cose che potete migliorare nella vostra vita di tutti i
giorni e che vi permetterebbero di avere benefici su ognuna delle quattro aree più colpite dalla vostra
routine. Possono essere piccoli passi e piccole nuove abitudini che, giorno dopo giorni, vi possono aiutare
a raggiungere una maggiore consapevolezza e maggiore equilibrio fisico e mentale.
Scegliere un’erba sola o combinarle tutte insieme?
In linea generale utilizzare un’erba alla volta è sufficiente ma ci sono occasioni in cui è preferibile
mischiare più piante. Per esempio, può accadere che ci siano più erbe in grado di aiutarvi a star meglio e
che quindi decidiate di mescolarle per ottenere il massimo dei benefici da entrambe. Oppure potete
decidere di equilibrare la reazione che vi darà una pianta con una opposta, per esempio mischiando una
pianta che provoca calore con una più rinfrescante.
Lavorare con le erbe medicinale è molto simile a cucinare e, proprio come in cucina, il modo migliore per
imparare e trovare le ricette preferito è attraverso la prova e la sperimentazione.
Nei prossimi capitoli di questo libro impareremo a conoscere molte erbe e molto probabilmente avrete
voglia di provarle tutte immediatamente per godere dei loro benefici. Il consiglio che vi do è quello di non
essere avventati; concedetevi il tempo di terminare la lettura di questa guida e scegliete quattro o cinque
erbe da cui iniziare e che siano quelle più adatte per risolvere la problematica che più vi sta a cuore in
questo momento. Con pochi ingredienti sarà più facile seguire le ricette e, partendo da esse, sperimentare
e creare i vostri personali rimedi naturali.
2. DOVE TROVARE LE ERBE MEDICINALI
Comprare le erbe medicinali
Acquistare le vostre erbe dovrebbe essere davvero semplice, quasi sicuramente nella vostra zona sarà
presente un negozio di alimenti salutari, un’erboristeria, una fattoria o magari il giardino di una persona a
voi cara che coltiva piante che hanno proprietà mediche. Alcune piante potrebbero addirittura essere
presenti nel vostro supermercato di fiducia.
Non basate i vostri acquisti esclusivamente sul prezzo in quanto talvolta può essere sinonimo di qualità
minore. Fate degli esperimenti e trovate il negozio che vende le erbe più efficaci per voi.
Un altro elemento da considerare quando si acquistano delle erbe medicinali è la provenienza e il rischio
estinzione. Se tra le piante disponibili ne notate una il cui nome non vi suona famigliare, chiedete al vostro
negoziante di fiducia la sua origine e verificate se si tratta di una specie protetta oppure no. Purtroppo al
giorno d’oggi esistono molte erbe officinali che sono a rischio estinzione a causa della distruzione dei loro
habitat naturali e della raccolta senza limitazioni.
Elementi a cui fare attenzione
Quando si è alla ricerca delle erbe medicinali ci sono alcune cose da tenere in mente, ovvero la qualità del
terreno, come sono state coltivate e come sono state essiccate o processate.
Se il terreno è stato contaminato da metalli pesanti o altri elementi chimici o tossici, probabilmente quelle
sostanze si troveranno anche all’interno della pianta. Questo è il motivo per cui è importante sapere dove
le piante sono state coltivate e valutare se il terreno era adatto oppure no. Molte aziende ormai si attivano
per certificare che il suolo e le aree di coltivazione da loro utilizzate sono organiche al 100%.
Ovviamente piccoli contadini o produttori non avranno le stesse certificazioni di grandi aziende, perciò in
questi casi è meglio parlare direttamente con il personale per assicurarsi che il terreno sia libero da
sostanze chimiche o nocive.
Il modo in cui le piante sono state coltivate è importante per sapere come sono stati gestite eventuali
colonie di insetti o parassiti, se sono stati utilizzati fertilizzanti naturali o chimici, se sono state cresciute
in un campo o in serra. Sono tutte informazioni fondamentali per sapere la qualità del prodotto che state
acquistando e l’eventuale presenza di sostanze chimiche. In linea generale, se le erbe hanno un colore
accesso e un forte aroma significa che la qualità è buona.
Infine, un altro fattore da considerare è il modo in cui la pianta è stata processata in quanto se viene
essiccata a temperature troppo alte o conversata in modo errato può perdere gran parte delle sue qualità.
Questa caratteristica è semplice da individuare poiché spesso questi errori sono riscontrabili nel colore
delle erbe che assume un colore tendente al marroncino e che è molto simile a quello che si osserva in
una pianta le cui foglie si stanno essiccando e stanno perdendo vitalità.
Coltivare o raccogliere erbe selvatiche?
La maggior parte della gente preferisce comprare le erbe direttamente in erboristeria in quanto non
hanno il tempo o lo spazio per coltivare e crescere il loro piccolo orto medicinale.
Se voi rientrate nella fortunata categoria di persone che hanno il tempo, lo spazio e la voglia di prendersi
cura delle proprie erbe, potete decidere di coltivare le vostre piante medicinali preferite. Infondo non
esiste soddisfazione più grande di crescere la propria piantina e, in cambio, ottenere da essa i rimedi
naturali necessari per sentirci meglio.
Molte erbe medicinali possono facilmente essere piantate e coltivate in giardino o in vaso, come per
esempio la menta, la salvia, l’erba gatta o l’achillea. Inoltre i semi o i germogli sono facili da trovare in
molti negozi dedicati al giardino.
Nel caso non abbiate un giardino, potete dedicarvi a lunghe passeggiate nella natura in cui scovare le
piante medicinali. Prima di avventurarvi in questa direzione è bene verificare quali erbe è possibile
raccogliere e quali invece è meglio conservare. Evitate di strappare dal terreno piante selvatiche a rischio
estinzione o scarseggianti, piuttosto acquistate le erbe in un negozio locale organico.
Di seguito trovate alcuni passaggi da seguire prima di raccogliere una pianta medicinale selvatica:
1. Identificare la pianta medicinale
Primo e fondamentale passaggio. Imparare a identificare una pianta in modo accurato richiede tempo e
pratica ma una volta che avrete memorizzato le informazioni che necessarie, sarete in grado di
riconoscere qualsiasi pianta. Per aiutarvi in questo processo esistono molti libri dedicati proprio al
riconoscere le piante medicinali. In alternativa, se presenti nella vostra zona, potete partecipare a delle
passeggiate organizzate da organizzazioni o erboristi della zona e che solitamente hanno come obiettivo
quello di aiutare le persone nell’identificare le piante più comuni dell’area.
2. Chiedere l’autorizzazione
Se l’erba medicinale che volete raccogliere si trova in una proprietà privata, prima di procedere è
importante richiedere il permesso al proprietario del giardino. Se vi trovate in luoghi aperti di campagna
o collina, assicuratevi che l’area non sia coltivata da qualcuno o che le piante non siano utilizzate per
crescere e nutrire animali semi liberi.
3. Raccogliere le piante responsabilmente
Alcune persone dimenticano che le erbe medicinali non sono solo un rimedio naturale per le malattie
dell’uomo, ma sono anche parte di un ecosistema complesso e interconnesso in cui gli esseri umani sono
inclusi con tutti gli altri animali ed esseri viventi.
Talvolta le piante che noi consideriamo officinali sono il cibo di determinate specie animali o sono
fondamentali per l’equilibrio della flora e della fauna dell’area in cui sono.
In linea generale, cercate di raccogliere il minimo possibile e solamente dalle piante che sono presenti in
abbondanza nel territorio in cui siete.
4. Controllare l’area nel corso del tempo
Questo punto è connesso al precedente. Può capitare, infatti, che troviate un’area che vi pare abbia un
gran numero di piante medicinali e perciò decidiate di raccoglierne un po’ per voi. Eppure ciò che può
apparire come abbondanza potrebbe non esserlo. Sappiamo quante specie della stessa pianta erano
presenti in quel campo negli anni precedenti? Magari un paio di anni prima la vegetazione era il doppio
rispetto ad oggi. Per questo motivo il consiglio che vi do è quello di tornare di tanto in tanto nei luoghi in
cui avete raccolto le vostre piante e controllate la salute dell’ecosistema: verificate le annate migliori e
quelle peggiori e regolate la vostra raccolta di conseguenza.
Raccogliere le erbe medicinali
La raccolta è un momento fondamentale sia che decidiate di coltivare in giardino sia che decidiate di
cercare le vostre erbe medicinali. Se fatta in modo errato, questa operazione diventa totalmente inutile.
Quando raccogliete le radici di una pianta ricordatevi di lavarle con cura e tagliarle immediatamente,
questo perché una volta essiccate diventa molto difficile - se non impossibile - tagliarle. Quando le avrete
tagliate potrete decidere se fare subito una tintura o un olio, oppure essiccarle per utilizzarle in un
secondo momento. Per procedere con l’essiccatura potete mettere le radici all’interno di una busta di
carta e lasciarle riposare in un ambiente senza umidità e sbalzi di temperatura, controllando con
frequenza l’eventuale formazione di muffa e rimuovendo i pezzi ammuffiti.
Quando invece raccogliete le parti aeree come le foglie, i petali o gli steli, nell’immediato potete ottenere
una tintura o semplicemente mangiarli. Se al contrario preferite conservarli potete farli essiccare e in un
secondo momento lavorarli per ottenere una tintura o un tè.
Solitamente queste parti vengono risciacquate solamente quando sono visibilmente sporche in quanto
l’acqua rende più difficile il processo di essiccazione e facilità la formazione di muffa.
Anche le parti aeree possono essere essiccate all’interno di una busta di cartone con particolare
attenzione nella regolare verifica della formazione di muffa. Prima di trasferire i pezzi essiccati in un
barattolo, assicuratevi che siano completamente secchi.
3. STRUMENTI ED INGREDIENTI
Attrezzatura fondamentale
La fitoterapia non richiede strumenti particolari o costosi, probabilmente la maggior parte
dell’attrezzatura necessaria è già presente nella vostra cucina.
Barattoli in vetro: uno degli oggetti più apprezzati.
Il loro vetro resistente al calore li rende perfetti per contenere l’acqua bollente per fare un tè, per
fare tinture o per conservare le erbe essiccate. Potete comprarne di diverse misure così da avere un
barattolo per ogni evenienza; quelli più grandi sono perfetti per stoccare le erbe o le radici
essiccate.
Colino a maglia: sono essenziali per filtrare il tè o spremere le tinture per cui si consiglia di averne
di diverse misure. Potete iniziare con un piccolo filtro adatto alle singole tazze da tè ed uno più
grande in grado di filtrare quantità maggiori di liquidi.
Garza: altro elemento immancabile quando si lavora con le erbe. Le garze sono fondamentali
quando si filtrano o spremono le parti delle piante e quando si desidera fare un impacco.
Misurini e cucchiai: esattamente come nelle ricette culinarie, anche quando si parla di fitoterapia è
importante avere strumenti che permettano di verificare le quantità e dosare gli ingredienti.
Misurini, cucchiai e contenitori con segnati i grammi e liquidi sono importanti in ogni preparazione.
Imbuti: il loro ruolo non deve essere sottovalutato. Soprattutto quando dobbiamo travasare tinture
o altri liquidi all’interno di bottiglie con un’apertura molto stretta. Tutti noi ne abbiamo un paio a
casa, quindi assicuratevi di averlo vicino a voi quando decidete di imbottigliare i vostri rimedi.
Bottiglie di vetro: se volete conservare le vostre tinture a lungo, è raccomandabile avere qualche
bottiglia di vetro in cui versarle. Non è necessario fare grande scorta in quanto ogni bottiglia potrà
essere riutilizzata non appena svuotata. Ricordatevi anche di integrarle con un dosatore che vi
permetta di versare poche gocce di tintura alla volta.
Etichette: questo è un passaggio fondamentale. Ogni preparato deve essere etichettato con la data
di produzione e il contenuto, in questo modo potrete ricordarvi quando è stato fatto e verificare lo
stato di conservazione.
Frullatore: utile per miscelare unguenti e spezzare le erbe fresche appena raccolte. È uno
strumento versatile e presente in tutte le cucine, quindi è facile da reperire e avere accanto a sé
quando necessario.
Attrezzatura facoltativa
In questo paragrafo trovate gli strumenti che possono rendere la preparazione dei vostri rimedi più
semplice. Non è obbligato averli e potete lavorare con le erbe medicinali anche se non ne siete muniti.
Pressa francese o caffettiera francese: è uno degli strumenti più efficaci per fare infusi a base di
erbe. La sua struttura permette di spremere le piante verso il basso, aiutandole nel rilasciare tutti i
loro principi attivi nell’acqua versata all’interno. Inoltre è davvero semplice da pulire.
Termos: soprattutto se vi trovate spesso fuori casa per motivi di lavoro o per viaggiare, è utile
avere uno strumento che vi permetta di portare con voi le vostre erbe mediche. Alcuni modelli
vengono venduti con un filtro integrato sotto al tappo che permette di aggiungere le erbe essiccate
direttamente al termos.
Macinino: il classico macinino per caffè è perfettamente in grado di macinare le erbe e ottenere
una polvere da utilizzare nei vostri preparati.
Ingredienti importanti
In molti rimedi naturali le erbe medicinali da sole sono più che sufficienti, mentre altri potrebbero
richiedere altri ingredienti.
Alcol: è un ingrediente fondamentale per realizzare le tinture naturali a base di erbe. Vodka o
brandy sono entrambi due alcolici che ben si adattano a questo scopo.
Aceto di mele: questo aceto è sempre da preferire al classico aceto di vino bianco e viene utilizzato
soprattutto negli aceti infusi di erbe e nella preparazione di rimedi topici, ovvero da applicare
all’esterno.
Miele: se possibile preferite miele locale non processato o non filtrato e che non contenga altri
ingredienti o sciroppi. Il miele molto liquido è spesso usato per fare infusi di erbe e miele, mentre
quello più consistente può essere utilizzato per rimedi naturali per il primo soccorso o guarigione
delle ferite.
Olii: l’olio d’oliva è il più versatile e quello che può essere utilizzato nella maggior parte dei casi.
Eventualmente, potete procurarvi anche olio di mandorle, di cocco o di karité se desiderate
profumazioni o consistenze differenti.
Cera d’api: è una componente importante per realizzare unguenti naturali. La cera d’api infatti è
fondamentale per dare più consistenza alle pomate. È possibile acquistarla in diversi formati e
potete scegliere quella con cui preferite lavorare.
Estratto di amamelide: se possibile acquistate l’estratto ottenuto senza l’uso di alcool in quanto è
più versatile, soprattutto nell’utilizzo per il primo soccorso e la guarigione delle ferite.
Acqua di rose: è un ingrediente utile nella preparazione di diversi rimedi naturali. Alcuni
supermercati la vendono nella sezione alimentare e dovrebbe avere un prezzo più contenuto
rispetto a quella venduta nel reparto dedicato alla cura della persona.
Sale marino e di Epsom: tutti noi in casa ne abbiamo grandi scorte. Questo ingrediente può
risultare utile per fare soluzioni, spray nasali e gargarismi.
Capsule di gelatina: se desiderate realizzare delle capsule a base di erbe medicinali la dimensione
più usata è la “00”.
Precauzioni e consigli utili
Lavorare con le erbe medicinali e creare rimedi è generalmente sicuro, ciò nonostante ci sono alcune
linee guida e di buon senso da seguire per assicurarsi di rendere i propri preparati il più efficaci possibili
con il minor consumo di tempo.
Precauzioni:
‣ Etichettare tutto: non essere certi di ciò che si sta assumendo e quando è stato fatto può non
essere sicuro per la salute o per la cura del malessere.
‣ Partire con poco: quando si realizza un nuovo rimedio naturale è meglio iniziare producendo
piccole quantità per testare le dosi e l’efficacia. È meglio raddoppiare gli ingredienti in un
momento successivo piuttosto che preparare grandi quantitativi di un’erba che potrebbe non
essere adatta a voi.
‣ Attenzione alle medicine: le erbe officinali e le medicine possono interagire in diversi modi.
Alcuni hanno effetti benefici, per esempio un’erba potrebbe ridurre le quantità di medicinali
necessarie o gli effetti collaterali ad essa correlati. In ogni caso è una tematica delicata e che
deve essere affrontata di volta in volta, per questo motivo se state assumendo medicinali è
importante che vi confrontiate con il proprio erborista di fiducia o con il vostro medico.
Consigli utili:
‣ Usate i vostri sensi: osservate le erbe medicinali con cui lavorate e il prodotto che ottenete da
esse. Controllate la presenza di muffa nei vostri vasetti o nei vostri olii infusi, verificare la
presenza di fori o parti rovinate nei materiali che utilizzate per conservare le vostre erbe
essiccate. Annusate e assaggiate le vostre erbe e i vostri rimedi naturali per avere un’idea
della loro potenza e regolare di conseguenza il dosaggio.
‣ Preparate ciò di cui avete bisogno: se trovate un rimedio naturale che vi apporta grandi
benefici e che volete utilizzare ogni giorno, preparatene scorte da avere sempre con voi. Ciò
che è importante è che non esageriate nel preparare rimedi che arriveranno a scadenza senza
essere stati usati. Per esempio, non ha alcun senso preparare litri e litri di spray nasale che vi
servirà solamente per poche settimane nella stagione invernale. Preparate ciò che vi serve e
nelle quantità che vi servono.
‣ Iniziate utilizzando le erbe disponibili: in questo libro daremo la priorità all’uso di erbe
medicinali che sono presenti in grandi quantità sia in natura sia in scala commerciale. Se
deciderete di allargare i vostri orizzonti e spaziare verso erbe più ricercate, ricordate sempre
di dare priorità alle piante che si trovano nella vostra zona e che non sono a rischio estinzione.
Non lasciatevi ingannare da erbe esotiche che promettono risultati miracolosi, molto
probabilmente esiste una pianta vicino a voi in grado di apportare gli stessi benefici.
‣ Scegliete la forma più adatta al malessere: le erbe medicinali per essere efficaci devono
raggiungere il punto di interesse. Questo è il motivo per cui è importante scegliere la forma
più adatta in base al problema: se avete mal di gola potete scegliere un tè o dei fumenti, se
avete uno sfogo cutaneo è più indicata una pomata, mentre se avete problemi di digestione è
meglio usare una polvere che raggiunga intatta lo stomaco.
4. PREPARARE I RIMEDI NATURALI
Preparare un infuso
Con infuso si intende il metodo tradizionale con cui siamo abituati a fare il tè. È il metodo di utilizzo delle
erbe medicinali più semplice e comune e, molto spesso, uno dei più efficaci. Gli infusi possono essere
preparati in una moltitudine di modi, i più diffusi sono i seguenti:
Infuso a caldo
Solitamente si ottiene utilizzando una bustina da tè contenente le erbe essiccate. L’acqua
bollente viene versate sulla bustina e lasciata in immersione per alcuni minuti. Viene poi
bevuta non appena la temperatura diminuisce ed è possibile assumerla.
Infuso a freddo
Questo metodo viene utilizzato solitamente per le erbe emollienti o mucillaginose come l’altea
e tutte le piante che aumentano la viscosità dell’acqua quando vi vengono immerse, dandole
una consistenza vellutata. Questa reazione si ottiene solo con l’infuso in acqua fredda in
quanto l’acqua calda non permette il rilascio dei principi attivi responsabili di questo effetto.
Infuso prolungato
Alcune erbe richiedono un’infusione prolungata in quanto alcuni minerali richiedono diverso
tempo prima di venire rilasciati dalla pianta. Spesso questo metodo viene eseguito utilizzando
un barattolo di vetro con chiusura ermetica in quanto il passaggio dall’acqua bollente a quella
fredda permette di combinare i principi attivi a rilascio rapido di un’erba con quelli a rilascio
lento di un’altra.
Somministrazione
Gli infusi solitamente vengono bevuti come ottenuti ma potrebbero trovare impiego anche come
ingredienti per altri rimedi come compresse, sciroppi o lozioni.
Conservazione
Le erbe essiccate che vengono usate per fare gli infusi possono essere conservate per anni se si trovano
all’interno di contenitori ermetici. Una volta che vengono immerse nell’acqua, gli infusi sono buoni per i
successivi uno o due giorni, possono raggiungere i tre giorni se conservati in frigorifero. Il mio consiglio è
quello di fidarvi del vostro gusto: se il tè ha un sapore pungente o strano buttatelo via e preparate un
nuovo infuso.
Strumenti e ingredienti
- Erbe medicinali a piacimento
- Acqua
- Tazza, teiera, barattolo in vetro, caffettiera francese
- Colino a maglia
Procedimento
A meno che non vi siano indicazioni differenti, usate 2 o 3 cucchiaini di erbe ogni litro d’acqua.
Unite le erbe medicinali all’acqua e lasciate in infusione.
‣ Infuso a caldo: versate l’acqua bollente sulle erbe officinali, coprite e lasciate in immersione
per circa 20 minuti.
‣ Infuso a freddo: versate l’acqua fredda o a temperatura ambiente sopra le erbe medicinali e
lasciatele in infusione dalle 4 alle 8 ore.
‣ Infuso prolungato: versate l’acqua bollente sopra le erbe, se possibile in un vasetto di vetro,
chiudete ermeticamente e lasciate riposare per 8 ore o tutta la notte.
‣ Quando sarà trascorso il tempo necessario, potete scolare l’infuso ottenuto dalle erbe
medicinali e rimuovere le parti di piante rimanenti.
Vantaggi
Uno dei vantaggi principali degli infusi è che sono semplici da fare e richiedono davvero poco tempo,
ingredienti e strumenti; inoltre l’infuso è un rimedio versatile che può essere usato in una moltitudine di
modi in base ai propri bisogni.
L’estrazione dei principi attivi attraverso questa tecnica consente di ottenere bevande potenti in grado di
esprimere tutte le potenzialità e i benefici contenuti in essi. Anche l’idratazione è un aspetto da non
sottovalutare poiché gli infusi ci spingono a bere più acqua e assicurarci di raggiungere un buon livello di
idratazione nel corso della giornata.
Svantaggi
Probabilmente gli aspetti negativi degli infusi sono legati perlopiù al gusto e alla conservazione. Non tutte
le erbe medicinali hanno un sapore gradevole e quindi può essere difficile riuscire a bere una bevanda in
cui sono presenti due o tre cucchiaini di quell’erba.
Inoltre, gli infusi hanno una conservazione di pochi giorni e questo obbliga a consumarli in un breve arco
di tempo.
Preparare un decotto
Il decotto è un’altra tecnica usata per realizzare il tè. Questo metodo è da preferire quando si lavora con
radici, cortecce, semi o altre parti dure o legnose della pianta in quanto esse richiedono un maggior
tempo di esposizione alle alte temperature per riuscire a rilasciare le sostanze benefiche.
Somministrazione
Esattamente come gli infusi, anche i decotti vengono bevuti per come sono e possono essere usati come
ingredienti all’interno di altri rimedi naturali come fumenti, compresse, sciroppi o creme.
Conservazione
Le erbe essiccate per ottenere un decotto possono essere conservate per anni se si trovano all’interno di
un contenitore ermetico. Una volta aggiunta l’acqua, il decotto può durare un paio di giorni a temperatura
ambiente o fino a tre giorni se conservato in frigorifero.
Strumenti e ingredienti
- Erbe medicinali a piacimento
- Acqua
- Pentola con capienza da 1 a 3 litri
- Colino a maglia
Procedimento
A meno che non sia specificato diversamente, utilizzate da 2 a 4 cucchiaini di erbe medicinali ogni litro
d’acqua.
Aggiungete le erbe e l’acqua in una pentola, coprite con un pentolino e portate ad ebollizione.
Una volta raggiunta l’ebollizione, abbassate la fiamma e lasciate bollire per altri 30 minuti o 1 ora.
Mescolate di tanto in tanto.
Scolate il liquido ottenuto e rimuovete le parti di erba rimanenti.
Vantaggi
I vantaggi del decotto sono molto simili a quelli riscontrati anche negli infusi: è un rimedio naturale facile
da fare e che richiede poca attrezzatura e pochi ingredienti. Questo lo rende anche molto versatile e
pronto ad essere usato in diversi modi in base alle esigenze.
I decotti solitamente sono molto potenti in quanto il processo di bollitura permette di estrarre la maggior
parte dei principi attivi contenuti nelle parti delle piante utilizzate. Infine, proprio come gli infusi, i decotti
inducono a bere più quantitativi di acqua e restare idratati.
Svantaggi
Il decotto richiede un lungo tempo di preparazione e quindi non si adattano alle persone che hanno poco
tempo o cercano un rimedio naturale rapido da ottenere.
Inoltre, non tutte le radici o le altre parti delle piante hanno un sapore gradevole e per alcuni può
risultare difficile berle all’interno di un tè. La loro conservazione è un altro aspetto negativo in quanto
devono essere consumati entro pochi giorni.
Consiglio utile
La differenza sostanziale tra queste due tecniche è data da quale parte della pianta si sta utilizzando. Per
foglie fiori e steli si utilizza l’infusione, mentre per le radici, i semi e la corteccia è preferibile usare la
tecnica del decotto.
Qualora vogliate preparare un rimedio naturale che includa più entrambe le parti, potete fare in questo
modo: prima di tutto fate un decotto con le componenti più dure come per esempio le radici. Scolate il
liquido quando è ancora caldo e aggiungete le foglie, fiori o steli. Lasciate in immersione per altri 20
minuti e scolate nuovamente.
Con questa semplice tecnica riuscirete ad unire i benefici di più parti in un unico tè.
Preparare i fumenti
I fumenti alle erbe sono l’ideale per risolvere problematiche legate alla respirazione e alla sinusite, al viso
e agli occhi. Il vapore dei fumenti contiene alcune sostanze antinfiammatorie, rilassanti e antimicrobiche
che, entrando in contatto con il tratto respiratorio e la pelle, possono apportare un sollievo immediato.
Somministrazione
I fumenti possono essere fatti in qualsiasi momento vogliate alleviare fastidi alla pelle o all’apparato
respiratorio. Nel caso di malattia acuta è consigliabile fare almeno due fumenti al giorno, mentre nel caso
di leggeri fastidi una volta al giorno è più che sufficiente.
Conservazione
I fumenti non possono essere conservati ma vengono preparati per un utilizzo immediato.
Strumenti e ingredienti
- Erbe medicinali a piacimento
- Acqua
- Pentola con capienza di almeno 1 litro
- Asciugamano
Procedimento
Portate a ebollizione 1/2 o 1 litro d’acqua utilizzando una pentola con coperchio.
Non appena l’acqua raggiunge la temperatura della bollitura, rimuovete dal fuoco e posizionate la pentola
su una superficie resistente al calore.
Create una tenda mettendo l’asciugamano sulla vostra testa.
Togliete il coperchio e aggiungete 1/2 tazza del mix di erbe medicinali da voi scelto.
Posizionatevi con il volto sopra al vapore e restateci per una fascia di tempo di almeno 10-20 minuti,
assicurandovi che l’asciugamano trattenga il vapore tra voi e la pentola.
Qualora abbiate problemi al tratto respiratorio, cercate di inalare il vapore il più profondamente possibile
così da permettere ai principi attivi delle erbe di raggiungere i vostri polmoni.
Ricordatevi di tenere vicino a voi dei fazzoletti in quanto il vapore libererà il muco e avrebbe bisogno di
soffiarvi il naso.
Vantaggi
I fumenti sono il metodo più efficace per alleviare i sintomi legati al raffreddore o alla respirazione, questo
perché il vapore è in grado di raggiungere direttamente la zona interessata.
Inoltre, la combinazione di calore e umidità dei fumenti da un lato aiutano l’attivazione delle funzioni
immunitarie delle mucose nelle membrane e dall’altro riducono la sensazione di irritazione calmando la
tosse e le difficoltà respiratorie.
Svantaggi
Preparare i fumenti richiede almeno 30 minuti per cui non è adatto alle persone che hanno poco tempo a
disposizione o cercano un sollievo immediato. Inoltre, è possibili farli solamente nel luogo in cui vengono
preparati e non si possono portare con sé durante il corso della giornata.
Consiglio utile
Dopo aver fatto i fumenti il liquido rimanente può essere riutilizzato, infondo si tratta di un infuso a caldo.
Potete berlo come tè, utilizzarlo per fare un pediluvio o immergerci della stoffa per ottenere un impacco.
I fumenti possono essere preparati anche utilizzando gli olii essenziali. È sufficiente bollire l’acqua ma,
invece di aggiungere il mix di erbe medicinali, versare dalle 10 alle 30 gocce di olii essenziali. Se optate
per questa opzione ricordatevi che l’acqua non sarà potabile ma dovrete buttarla.
Preparare un bagno alle erbe
Fare il bagno o immergere parti del corpo in un tè alle erbe è un metodo perfetto per far entrare in
contatto i principi attivi delle piante con la zona interessata.
Questa tecnica è utile quando si presentano problematiche relative alla pelle come ferite, bruciature,
eritemi o altre eruzioni cutanee.
Somministrazione
Potete scegliere di fare un bagno nella vostra vasca con tutto il corpo oppure potete decidere di
immergere solo alcune parti. L’importante è che manteniate l’acqua il più calda possibile in modo da
facilitare l’assorbimento delle erbe medicinali. Per la maggior parte dei fastidi è sufficiente restare in
ammollo per circa 15-20 minuti da 1 a 3 volte al giorno.
Conservazione
I bagni non possono essere conservati in quanto vengono preparati direttamente all’occorrenza.
Strumenti e ingredienti
- Erbe medicinali a piacimento
- Acqua
- Sale (facoltativo)
- Aceto di mele (facoltativo)
- Vasca da bagno, bacinella o altri contenitori per l’acqua
Procedimento
Preparate l’acqua per l’estrazione delle erbe medicinali attraverso le tecniche dell’infusione o del decotto.
Versate il liquido ottenuto dentro una bacinella o altri contenitori per l’acqua. Nel caso vogliate fare un
bagno, riempite la vasca con acqua calda e aggiungete almeno un litro di tè alle erbe.
A questo punto, se lo desiderate, potete aggiungere il sale o l’aceto di mele. Mescolate per amalgamare
gli ingredienti e farli sciogliere. Verificate la temperatura dell’acqua e, se sopportabile, immergete le parti
del corpo di vostro interesse.
Restate in ammollo per almeno 15-20 minuti.
Vantaggi
I bagni sono la tecnica migliore per portare sollievo immediato ai fastidi topici legati a ferite o altre
condizioni della pelle. Lavorano rapidamente in quanto entrano in contatto diretto con la parte
interessata. Al contrario sono più lenti e poco efficaci nel curare malesseri interni.
Svantaggi
Purtroppo non tutte le parti del corpo possono essere immerse facilmente in un bagno alle erbe
medicinali; per esempio è complicato riuscire a fare un’immersione con le sole spalle. In questi casi è più
efficace preparare un impacco.
I bagni richiedono tempo sia per quanto riguarda la preparazione che il successivo tempo in ammollo e
richiedono un luogo adatto e privacy, motivo per cui possono essere fatti perlopiù solo a casa propria.
Preparare il cataplasma o l’impacco
La differenza tra cataplasma è impacco è minima. Il primo è un composto caldo ottenuto dalle erbe
medicinali e che viene applicato direttamente sulla pelle o sulla ferita. L’impacco, invece, è realizzato
immergendo una garza nel tè e applicandola poi sulla parte del corpo interessata.
Entrambe hanno funzioni simili a quelle del bagno alle erbe, col vantaggio che possono essere applicate
più facilmente e con più precisione in zone specifiche.
Somministrazione
I cataplasmi o gli impacchi possono essere applicati sulla pelle per un periodo di tempo che va dai 5 ai 20
minuti e il trattamento può essere ripetuto da una a tre volte al giorno.
Conservazione
Questi rimedi naturali sono preparati direttamente all’occorrenza e per cui non possono essere conservati
a lungo.
Strumenti e ingredienti
- Erbe medicinali a piacimento
- Acqua
- Panni, stoffe, bandane, ecc.
- Garza
Procedimento
Per preparare un cataplasma:
1. Pulite gentilmente l’area del corpo che desiderate trattare.
2. Aggiungete le erbe medicinali a un contenitore resistente al caldo e versare acqua bollente fino
a impegnarle. Devono essere sature d’acqua ma non devono esservi immerse. Lasciate riposare
per circa 5 minuti.
3. Con un cucchiaio o un colino rimuovete le erbe e appoggiatele in un pezzo di garza o una
bandana. Spremetele con forza in modo da aiutare il rilascio dei liquidi.
4. Applicate il composto di erbe calde e umide all’area di vostro interesse. Se avete difficoltà nel
contenere le erbe, prima di procedere all’applicazione, potete avvolgerle in uno due strati di
garza così da tenerle ferme.
5. Coprite con un panno o un pezzo di stoffa e lasciate in posa tra i 5 e i 10 minuti.
Infine risciacquate con abbondante acqua.
Per preparare un impacco:
1. Pulite gentilmente l’area del corpo che desiderate trattare.
2. Preparate un infuso o un decotto con le erbe medicinali di vostra preferenza.
3. Immergete un pezzo di stoffa o nel tè caldo, avendo cura di tenerlo da un lato che resterà
asciutto. Non appena il tessuto avrà assorbito tutto il liquido, rimuovetelo e fatelo raffreddare
fino a quando non sarà caldo ma non scotterà al tatto.
4. Appoggiate il pezzo di stoffa sopra l’area che desiderate trattare e coprite con un panno
asciutto.
5. Lasciate agire per i successivi 10-20 minuti.
6. Pulite nuovamente la zona interessata e, se necessario, coprite con una garza o una protezione.
Vantaggi
Queste tecniche sono indicate per trattare problemi di tipo topico in quanto donano un sollievo immediato
alla zona del corpo su cui vengono applicate. Non risultano efficaci per curare fastidi interni.
L’applicazione di impacchi o cataplasmi aiuta a stimolare la circolazione dell’area su cui vengono applicati
e questo permette di ridurre il tempo necessario per la guarigione. In aggiunta, questo processo supporta
il rilascio delle tensioni che possono essere ala causa di blocchi nel movimento del corpo.
Svantaggi
La preparazione di cataplasmi e impacchi può facilmente sporcare l’ambiente e l’arredamento in cui ci
troviamo. Per evitare di fare troppa confusione si possono usare molti asciugamani e avvolgere con cura le
erbe medicinali nella garza.
Il tempo è un altro elemento a sfavore in quanto sia la preparazione del rimedio che la successiva
applicazione richiedono almeno mezz’ora e non possono essere trasportati.
Consiglio utile
Quando fate un impacco, assicuratevi di utilizzare sempre garze o pezzi di tessuto nuovi per ogni
applicazione, soprattutto quando state trattando una ferita. È importante anche prestare attenzione alla
pulitura dell’area sia prima che dopo il trattamento con il rimedio naturale, soprattutto quando si utilizza
un cataplasma. Controllate la zona del corpo e rimuovete tutti i pezzi di pianta rimasti.
Un trucco per mantenere i rimedi caldi più a lungo è quello di appoggiarci sopra una bottiglia piena di
acqua bollente.
Preparare una tintura
Le tinture sono una delle tecniche più importati e diffuse nella fitoterapia. Devono il loro successo al fatto
che sono estremamente potenti, versatili, facili da trasportare e dalla lunga conservazione. Nonostante di
primo acchito possano apparire difficili da preparare, il processo non è molto più difficile rispetto a quello
per la preparazione di un infuso o un decotto.
Somministrazione
Le dosi di tintura sono misurate in gocce, per questo motivo per la loro conservazione di solito si
utilizzano dei boccetti muniti di contagocce. La maggior parte delle tinture sono assunte in dosi che vanno
da 1 a 4 gocce dalle tre alle cinque volte al giorno.
Se non avete contagocce a disposizione potete utilizzare un cucchiaino: un cucchiaino equivale a circa 5
millilitri mentre una goccia di solito è circa 1 millilitro. Se la dose richiesta è di 2/4 gocce potete quindi
utilizzare da mezzo fino a un cucchiaino di tintura.
Conservazione
Le tinture devono essere conservate in bottiglie di vetro colorate o tenute in un posto al riparo dalla luce
per proteggerle dalla degradazione dovuta ai raggi solari. Se desiderate conservarla per un lungo periodo
utilizzate una bottiglia con un tappo piatto invece del semplice contagocce, questo perché la gomma usata
per produrre i dosatori solitamente si degrada quando viene esposta a lungo ai fumi dell’alcool.
Se conservate correttamente, le tinture possono durare dai 5 ai 10 anni.
Strumenti e ingredienti
- Erbe medicinali a piacimento (se usate quelle fresche appoggiatele su della carta e lasciatele
appassire per almeno mezza giornata. Successivamente tagliatele e miscelatele in un
frullatore prima di aggiungerle al contenitore in cui farete la tintura vera e propria).
- Alcol con una gradazione di almeno il 40% o 50% (esempi possono essere la vodka o il
brandy).
- Barattoli di vetro di diverse misure per la macerazione.
- Dosatori e bottiglie per la conservazione.
- Colini di maglia
- Imbuti
- Etichette
Procedimento
In un barattolo di vetro aggiungete le erbe medicinali con cui desiderate fare la tintura. Se state usando
delle radici è meglio non superare la metà del contenitore in quanto tendono a gonfiarsi quando immerse
nei liquidi. Se invece la tintura è a base di fiori o foglie potete essere più abbondanti e raggiungere i 3/4
del barattolo.
Riempite lo spazio rimanente con l’alcol. Chiudete con forza il contenitore e aggiungete l’etichetta
appuntando la data, le erbe utilizzate e la percentuale alcolica dell’alcol.
Lasciate macerare per almeno 4 settimane in un luogo fresco e al riparo dalla luce solare. Ogni giorno
ricordatevi di scuotere il barattolo, così da stimolare il rilascio dei principi attivi da parte delle piante.
Trascorso il tempo necessario, scolate il liquido ottenuto utilizzano uno o più colini e versate la tintura
all’interno delle bottiglie di vetro in cui verrà conservata. Aggiungete la data di imbottigliamento
all’etichetta.
Vantaggi
La parte migliore delle tinture è che, a differenza degli altri metodi, bastano davvero poche gocce per
ottenere un rimedio naturale efficace. Si tratta di una preparazione versatile che può essere assunta al
naturale o come ingrediente per creare altre formule, inoltre è semplice da portare con sé ovunque si
vada.
Un altro vantaggio della tintura è la lunga conservazione che permette di preparare un unico composto e
averlo a disposizione per mesi o addirittura anni.
Svantaggi
Uno degli ingredienti base delle tinture è l’alcol e quindi questo le rende inaccessibili alle persone che
non possono assumere liquidi con gradazione alcolica come le persone che hanno problemi al fegato, che
sono stati dipendenti o che hanno credi religiosi che lo vietano.
Un altro aspetto da considerare è il tempo di preparazione che richiede diverse settimane e che quindi
non è adatto a chi desidera avere un rimedio immediato.
Consiglio utile
Per realizzare le vostre tinture potete utilizzare qualsiasi alcolico di vostro gradimento. Ciò che dovete
tenere a mente è che alcune piante richiedono più alcol, mentre altre più acqua. La maggior parte delle
erbe medicinali lavorano perfettamente con le gradazioni tra il 40% e il 50% ma ci sono alcune eccezioni.
Quando desiderate estrarre delle resine è più efficace usare un alcolico al 95% come quello derivato dal
frumento, mentre le mucillagini richiedono una percentuale maggiore di acqua e una minima di alcol
(circa il 20%) per evitare la formazione di muffe.
Una gradazione alcolica del 20% è anche la percentuale minima richiesta per ottenere una tintura con una
data di scadenza a lunga conservazione.
Il mio consiglio per chi è alle prime armi è quello di fare delle tinture utilizzando le singole erbe e
mischiarle successivamente in piccoli boccetti per creare dei rimedi combinando il potere di ogni pianta.
In questo modo potrete sperimentare e trovare la formula che più si adatta alle vostre esigenze.
Preparare un aceto alle erbe
L’aceto è un ottimo solvente da cui ottenere degli estratti alle erbe. La sua acidità, infatti, aiuta ad
estrarre alcuni principi attivi contenuti nelle piante chiamati alcaloidi e che sono alcune delle sostanze più
potenti ed efficaci contenute nelle piante officinali.
L’aceto ha anche la capacità di eliminare le protezioni cellulari delle piante e promuovere il rilascio dei
minerali in esse contenuti. L’aceto di mele è la tipologia di solvente utilizzata più frequentemente nella
fitoterapia.
Somministrazione
L’aceto alle erbe può essere assunto come rimedio naturale diretto oppure può essere combinato con il
miele per ottenere uno sciroppo.
Questo preparato in genere viene assunto in dosi di 15-30 millilitri alla volta.
Conservazione
Questo rimedio naturale dell’essere conservato in un luogo fresco, asciutto e al riparo dalla luce e chiuso
in bottiglie di vetro in grado di filtrare i raggi solari.
L’aceto di mele può essere conservato da un minimo di 6 mesi fino a diversi anni.
Strumenti e ingredienti
- Erbe medicinali a piacimento (se usate quelle fresche appoggiatele su della carta e lasciatele
appassire per almeno mezza giornata. Successivamente tagliatele e miscelatele in un frullatore prima
di aggiungerle al barattolo con l’aceto)
- Aceto di mele
- Barattoli di vetro di varie dimensioni per la macerazione
- Dosatori e bottiglie di vetro per la conservazione
- Colini di maglia
- Imbuti
- Etichette
Procedimento
1. In un barattolo di vetro aggiungete le erbe medicinali con cui desiderate fare l’infusione. Se
state usando delle radici è meglio non superare la metà del contenitore in quanto tendono a
gonfiarsi quando immerse nei liquidi. Se invece la tintura è a base di fiori o foglie potete essere
più abbondanti e raggiungere i 3/4 del barattolo.
2. Riempite il resto del contenitore con l’aceto di mele.
3. Se state utilizzando un barattolo con un coperchio di metallo, prima di assicurare la chiusura,
aggiungete un pezzo di carta da forno sotto al tappo. Questo trucco serve per evitare che i fumi
dell’aceto danneggino la copertura inferiore del coperchio. In alternativa potete usare un tappo
di plastica.
4. Chiudete con forza il barattolo e aggiungetevi l’etichetta riportando la data e il contenuto.
5. Lasciate macerare per circa 4 settimane in un luogo fresco e al riparo dalla luce solare.
Ricordatevi di scuotere il barattolo ogni giorno per facilitare il rilascio dei principi attivi.
6. Trascorso il tempo necessario, scolate il liquido ottenuto dalle erbe rimaste e versatelo nelle
bottiglie di vetro colorato. Aggiungete all’etichetta la data di fine processo.
Vantaggi
L’aceto ha già di per sé diversi benefici per la nostra salute in quanto stimola la digestione e aiuta a tenere
sotto controllo i livelli di zucchero nel sangue. Dal punto di vista topico apporta degli effetti antimicrobici,
antifungini e antinfiammatori. L’assunzione integrate con le erbe medicinali permette di massimizzare la
sua efficacia e aggiungere ulteriori benefici.
Questo rimedio naturale è un’ottima alternativa per le persone che non possono assumere le tinture e
l’alcol in generale. Non è potente come queste ultime ma può apportare comunque molti benefici.
Svantaggi
Lo svantaggio principale è il tempo richiesto per la sua preparazione, la quale richiede diverse settimane
e non è adatto a coloro che necessitano di un rimedio immediato.
Anche l’acidità è un elemento da considerare, soprattutto per le persone che soffrono di ulcere o che
hanno difficoltà nell’assimilare alimenti con una forte componente acida.
Consiglio utile
Evitate i prodotti distillati e scegliete sempre un aceto di alta qualità, se possibile grezzo.
L’aceto di mele grezzo ha delle ottime proprietà probiotiche che possono essere davvero molto utili in
alcune circostanze.
Preparare un miele alle erbe
Il miele alle erbe è un medicinale efficace e dal buonissimo sapore. Quando le piante officinali vengono
infuse nel miele, quest’ultimo assorbe tutti i principi attivi solubili in acqua e tutti gli olii essenziali.
Questo processo permette di estrarre efficacemente le sostanze contenute nelle erbe medicinali e
conservarle a lungo.
Somministrazione
Quando assunto per uso interno, il miele alle erbe può essere mangiato così come è stato preparato. Il suo
utilizzo più frequente però è quello di ingrediente all’interno di rimedi naturali più complessi come
sciroppi.
Il miele alle erbe può trovare applicazione topica nella cura delle scottature o delle macchie della pelle.
Quando viene assunto direttamente, per avere una dose efficace, è sufficiente mangiare un cucchiaio di
miele alle erbe.
Conservazione
Il miele alle erbe deve essere conservato in barattoli di vetro con chiusura ermetica e al riparo dalla luce
solare e dal calore. La sua efficacia si preserva per diversi anni.
Strumenti e ingredienti
- Erbe medicinali a piacimento
- Miele
- Barattoli di vetro
- Colino a maglia
- Etichette
Procedimento
1. Raccogliete le erbe medicinali fresche e lasciatele seccare per qualche ora prima di procedere
con l’infusione.
2. Trascorso il tempo necessario, mettete le erbe all’interno di un barattolo di vetro. Riempite fino
a metà o 3/4 del contenitore.
3. Se il miele con cui state lavorando ha una consistenza liquida potete semplicemente versarlo nel
barattolo fino a riempirlo completamente. Se invece la consistenza è più solida, riscaldatelo a
bagnomaria per 10-20 minuti fino a quando non diventerà più fluido e semplice da versare.
4. Usando un cucchiaio, mescolate le erbe in modo che si amalgamino in modo omogeneo con il
miele.
5. Chiudete con forza il barattolo e aggiungete l’etichetta annottando la data e le erbe medicinali
aggiunte.
6. Conservate in un luogo caldo e lasciate macerare per almeno 4 settimane.
7. Trascorso il tempo necessario, riscaldate il barattolo a bagnomaria fino a quando il miele non
avrà una consistenza liquida e successivamente scolatelo in un nuovo contenitore aiutandovi
con il colino a maglia. Spremete il più possibile le erbe così da ottenere la maggior quantità
possibile di miele.
8. Aggiungete sull’etichetta la data e conservate il miele alle erbe in un luogo fresco e al riparo
dalla luce solare.
Vantaggi
Il miele è noto per avere ottime proprietà antimicrobiche e nella cura delle ferite. Inoltre, è uno degli
alimenti a maggiore conservazione per cui io vostro miele infuso alle erbe potrà durare anni e anni senza
problemi.
A differenza di alcune erbe medicinali e di altri rimedi, il miele è apprezzato dalla maggior parte delle
persone, quindi anche i più schizzinosi sono contenti di mangiarlo.
Svantaggi
Il miele è composto per la quasi totalità da zuccheri e quindi non è la soluzione ideale per le persone che
soffrono di diabete, resistenza insulina o altre problematiche legate alla regolazione dei livelli di sangue
nel corpo. In questi casi è meglio utilizzarlo come ingrediente in altri rimedi naturali.
I tempi lunghi di preparazione sono un altro elemento a sfavore in quanto non lo rendono adatto a coloro i
quali desiderano una soluzione da assumere nell’immediato. Infine, l’acqua contenuta nelle erbe
medicinali potrebbe causare una fermentazione all’interno del composto.
Consigli utili
Quando possibile, scegliete miele locale. In questo modo da un lato supporterete gli apicoltori e le api del
posto, dall’altro costruirete una sorta di immunità al polline presente nella vostra zona e ridurrete il
rischio di allergie primaverili.
Il miele più efficace è quello grezzo e non pastorizzato e, se acquiate in grandi negozi, prestate attenzione
all’etichetta in quanto alcune aziende aggiungono fruttosio, sciroppo o altri ingredienti al miele naturale.
Preparare lo sciroppo
Solitamente gli sciroppi sono prodotti utilizzando lo zucchero, ma questo ingrediente può facilmente
essere sostituito con il miele che, come abbiamo visto nel capitolo precedente, ha migliori qualità.
Somministrazione
La dose di sciroppo consigliata è di un cucchiaino o un cucchiaio da assumere direttamente o all’interno
di un tè.
Conservazione
Quando conservato in frigorifero, lo sciroppo a base di miele può durare per mesi. È preferibile usare
delle bottiglie in grado di filtrare la luce ma se ne siete sprovvisti potete usare la tradizionale bottiglia di
vetro.
Strumenti e ingredienti
- Erbe medicinali a piacimento
- Acqua
- Pentola per preparare un decotto
- Colini a maglia
- Miele puro o infuso con le erbe medicinali
- Imbuti
- Bottiglie per la conservazione
- Etichette
Procedimento
1. Per preparate il tè potete usare sia la tecnica del decotto che dell’infusione; in entrambi i casi
utilizzate il doppio delle erbe medicinali. Se optate per un decotto, lasciate bollire l’acqua infusa
fino a quando la quantità non si sarà dimezzata rispetto a quella originale.
2. Una volta completato il processo, scolate le erbe rimanenti. Versate il liquido infuso in un
contenitore e aggiungete le stesse quantità di miele, in modo da ottenere un 50% di tè e un 50%
di miele. Mescolate gli ingredienti fino a quando non saranno completamente amalgamati.
3. Versate lo sciroppo in una bottiglia, aggiungete un’etichetta contenente la data e gli ingredienti
utilizzati e mettete in frigorifero.
Vantaggi
Lo sciroppo è uno dei rimedi preferiti da grandi e piccini in quanto il miele gli dona la dolcezza perfetta.
Inoltre un aspetto positivo nell’utilizzare il miele infuso alle erbe è che otterrete uno sciroppo ricco di
principi attivi naturali rilasciati da diverse piante.
Svantaggi
Lo sciroppo deve essere conservato in frigorifero e questo lo rende poco adatto al trasporto e alla praticità
di utilizzo. Anche la muffa è un elemento da non sottovalutare, di tanto in tanto ricordatevi di controllare il
vostro sciroppo e verificare la presenza di muffe sulla superficie del liquido. In caso positivo il rimedio è
da gettare e rifare.
Consiglio utile
Molti sciroppi commerciali sono preparati utilizzando lo zucchero in quanto permette di ottenere un
prodotto più facile da conservare. Il problema è che le quantità di zucchero richieste per preparare questa
tipologia di rimedi sono davvero elevate: per 2 tazze di tè sono necessarie 4 tazze di zucchero!
Se volete uno sciroppo al miele più semplice da conservare potete aggiungere della tintura in parti uguali
rispetto allo sciroppo. Per esempio, se avete ottenuto 500 millilitri di sciroppo potete aggiungere altri 500
millilitri di tintura della stessa erba medicinale o di una differente se volete combinare i benefici di più
piante.
Preparare un olio alle erbe
Gli olii sono in grado di estrarre dalle erbe medicinali principi attivi differenti rispetto a quelli estratti
attraverso l’acqua o l’alcol. Inoltre gli olii che sono stati infusi nelle erbe possono essere consumati, ne
sono un esempio gli olii aromatizzati in commercio.
Somministrazione
Gli olii infusi possono essere utilizzati direttamente per fare massaggi e trasmettere i loro effetti benefici
sul tessuto cutaneo e sottocutaneo, oppure mescolati ad altri ingredienti per ottenere unguenti, lozioni o
pomate.
Nella maggior parte dei casi l’olio infuso può essere spalmato in dosi libere sull’area da trattare, da una
alle cinque volte al giorno. Durante l’applicazione è importante massaggiare il più a lungo possibile per
promuovere l’assorbimento e ottenere i migliori benefici.
Conservazione
L’olio infuso dovrebbe essere conservato in un luogo fresco e al riparo dal sole, preferibilmente all’interno
di bottiglie in grado di filtrare la luce solare. Questo rimedio può durare per circa un anno se conservato
correttamente.
Strumenti e ingredienti
- Erbe medicinali a piacimento, fresche o essiccate
- Olio d’oliva, di cocco, di mandorle, ecc.
- Contenitore adatto al forno
- Barattoli di vetro di dimensioni differenti per la macerazione
- Colini a maglia
- Garze
- Imbuti
- Bottiglie di vetro per la conservazione
- Etichette
Procedimento
Quando si lavora con erbe fresche:
1. Tagliate le erbe e aggiungete ad un contenitore adatto al forno. Versate olio a sufficienza in
modo da immergere completamente le erbe.
2. Mettete il contenitore in forno e accendetelo alla temperatura minima disponibile.
3. Lasciate andare le erbe e l’olio dalle 8 alle 12 ore. Non devono per forza essere consecutive:
potete accendere il forno per qualche ora, spegnerlo e riaccenderlo più tardi o nei tre giorni
successivi.
4. Raggiunte le ore di cottura necessarie, scolate l’olio e avvolgete le erbe all’interno di una garza,
spremendo le ultime gocce di olio rimasto al loro interno.
5. Imbottigliate l’olio infuso all’interno di bottiglie di vetro ed etichettante appuntando data e
ingredienti.
6. Utilizzate entro un anno dall’imbottigliamento.
Quando si lavora con erbe essiccate:
1. Riempite un barattolo fino alla metà o 3/4 con le erbe medicinali che desiderate utilizzare.
2. Aggiungete l’olio fino a riempire completamente il contenitore.
3. Sigillate con cura e aggiungete un’etichetta segnando la data e gli ingredienti utilizzati.
4. Lasciate macerare per almeno 4 settimane.
5. Scolate il liquido e avvolgete le erbe all’interno di una garza per spremere le ultime gocce di
olio rimanenti.
6. Versate l’olio infuso in una bottiglia di vetro e sull’etichetta aggiungete la data di
imbottigliamento.
7. Usate entro un anno.
Vantaggi
L’olio infuso è ottimo per l’uso topico e per idratare, riparare e ammorbidire la pelle. Inoltre i principi
attivi contenuti nelle erbe possono penetrare nei tessuti e apportare ulteriori benefici.
Gli olii, anche quando utilizzati al naturale, hanno diverse proprietà, per esempio l’olio di cocco è
antifungino, mentre l’olio d’oliva è idratante e antinfiammatorio.
Svantaggi
Purtroppo la formazione di muffe non è insolita. Ricordatevi di controllare la superficie del vostro olio ogni
volta che lo utilizzate. Se sono presenti segni di muffa sulla superficie potete rimuoverla e continuare ad
utilizzare la restante quantità. Se invece la muffa si è depositata sul fondo della bottiglia è necessario
buttare l’intero rimedio. Questa situazione è facilmente evitabile utilizzando il primo metodo di infusione
dell’olio che può essere utilizzato anche nel caso in cui si lavori con erbe essiccate.
Altri due elementi negativi di questa tecnica sono il tempo, ottenere l’olio infuso richiede almeno un paio
di giorni, e la facilità con cui l’olio sporca ovunque. Anche se siete molto attenti nel chiudere e sigillare il
contenitore, è probabile che il liquido fuoriesca dalla bottiglia e sporchi ovunque. Se volete portare l’olio
con voi a lavoro o in viaggio ricordatevi di inserire la bottiglia all’interno di una busta di plastica.
Preparare un unguento
Quando si parla di unguenti si riferisce ad un mix di olii infusi con le tinture che vengono utilizzati a scopo
topico. La combinazione di olii e alcol permette di ottenere un’estrazione completa di tutti i principi attivi
contenuti nelle piante medicinali attraverso azioni a rilascio rapido e anche lento.
Somministrazione
Quando si applica un unguentò è necessario massaggiare sulla parte del corpo fino a quando sulle mani
non si percepirà più la sensazione “oleosa”. Il massaggio permetterà alle sostanze di penetrare nei tessuti
e alleviare il malessere. L’applicazione può essere ripetuta dalle tre alle 5 volte al giorno o ogni volta che è
necessario.
Conservazione
È preferibile conservare gli unguenti in contenitori con un tappo piatto piuttosto che con il dosatore,
questo perché l’olio potrebbe degradare la gomma del contagocce. Questo tipo di rimedio può essere
conservato per circa un anno.
Strumenti e ingredienti
- Tinture di erbe medicinali
- Olii infusi
- Olii essenziali (facoltativo)
- Imbuti
- Bottiglie o contenitori con tappo
- Etichette
Procedimento
1. Prendete la bottiglia o il contenitore in cui conserverete il vostro unguento e aggiungete la
tintura e l’olio infuso.
2. Se decidete di usare l’olio essenziale, aggiungete dalle 10 alle 30 gocce ogni 30 millilitri di
unguento.
3. Chiudete con forza il contenitore e aggiungete l’etichetta appuntando la data e gli ingredienti
usati.
4. Ricordatevi di scuotere bene la bottiglia prima di ogni utilizzo.
Vantaggi
Questo rimedio permette di combinare due prodotti e ottenere il meglio da entrambi: la tintura viene
assorbita immediatamente e ha un effetto immediato, mentre l’olio è assimilato più lentamente e rilascia i
suoi benefici più a lungo.
Svantaggi
A volte gli unguenti sono scomodi da conservare o da portare con sé in quanto tendono a fuoriuscire dal
contenitore e sporcare lo scaffale o la borsa in cui sono conservati. Se volete portare il vostro rimedio
sempre con voi è meglio inserirlo all’intento di una busta di plastica.
Preparare una pomata
La pomata è un rimedio naturale ottenuto miscelando l’olio infuso alle erbe con la cera d’api. La
consistenza può cambiare in base alla quantità di cera utilizzata e alla temperatura dell’ambiente.
Somministrazione
La pomata può essere spalmata nelle quantità desiderata per un minimo di due volte al giorno. È meglio
applicarla quando la pelle è ben idratata e i pori sono dilatati, per esempio dopo la doccia o il bagno.
Conservazione
Questi rimedi naturali possono essere conservati in barattoli di vetro, contenitori di metallo o qualsiasi
altro materiale non reagente. In ogni caso, per facilitarne l’uso, è preferibile utilizzare un boccetto con
un’apertura ampia e che non sia troppo profondo.
Le pomate possono durare anni ma potrebbero perdere parte della loro efficacia dopo 1 anno dalla loro
realizzazione.
Strumenti e ingredienti
- Olio infuso alle erbe
- Cerca d’api nella forma che si desidera (grattugiata, a pezzi, intera, ecc.)
- Olio essenziale (opzionale)
- Pentolino
- Bicchiere
- Contenitori per la conservazione
- Etichette
Procedimento
1. Versate in un pentolino l’olio infuso alle erbe e mettete sul fuoco mantenendo una fiamma bassa
per riscaldare l’olio. Fate attenzione a non raggiungere la temperatura di bollitura.
2. Aggiungete la cera d’api. Solitamente si consiglia di utilizzare circa 30 grammi di cera ogni 200
millilitri d’olio. Se preferite una pomata più liquida usate meno cera d’api, mentre se ne volete
una più solida abbondate. La pomata più morbida è consigliata alle pelle più sensibili e nella
stagione invernale, quella più compatta invece è più adatta all’estate o all’utilizzo come
balsamo per le labbra.
3. Continuate a mescolare per tutto il tempo, fino a quando la cera d’api non sarà completamente
sciolta.
4. Prendete un cucchiaio del composto e versatelo in un bicchiere e mettetelo in freezer per
qualche minuto. Questa operazione vi consentirà di verificare la consistenza finale della
pomata. Se non è quella desiderata, modificate le quantità di cera o olio.
5. Questo è il punto in cui, se li utilizzate, potete aggiungere gli olii essenziali alla vostra pomata.
Se conserverete il rimedio all’interno di un unico contenitore, aggiungete gli oli essenziali dopo
aver versato la pomata nel boccetto, mescolate velocemente e chiudete il contenitore con forza
per evitare che gli olii essenziali evaporino.
Se invece utilizzerete più boccetti, aggiungete gli olii essenziali prima, mescolate velocemente,
riempite i contenitori per la conservazione e chiudeteli immediatamente.
6. Etichettate tutti i contenitori con la data e gli ingredienti utilizzati.
Vantaggi
Il vantaggio principale delle pomate è sicuramente la facilità di trasporto in quanto una volta versate nel
boccetto le potrete avere sempre con voi senza dovervi preoccupare di perdite di liquidi.
Inoltre è un rimedio naturale veloce da preparare e che può essere poi conservato e utilizzato a lungo.
Svantaggi
Le pomate non possono essere utilizzate su ferite aperte o derivanti da punture di animali. L’olio e la cera
d’api creano una patina che non permette all’aria di circolare e che quindi incentiva la formazione di
batteri all’interno del taglio. Anche in caso di scottature è sconsigliata poiché la patina blocca la
dispersione del calore. In queste situazioni è meglio curare le ferite con un impacco o cataplasma fino a
quando non saranno completamente asciugate e chiuse.
Preparare le capsule alle erbe
I tè, le tinture, l’aceto e tutti gli altri solventi permettono di ottenere alcuni dei principi attivi contenuti
nelle erbe, ma non tutti. Quando vengono assunte sotto forma di polvere, invece, abbiamo la possibilità di
beneficiare di tutti i principi attivi e le sostanze contenute nelle piante medicinali. Questo è il motivo per
cui la polvere è il metodo più efficace per assumere erbe officinali.
Un’opzione, seppur non amata da molte persone, è quella di aggiungere le piante in polvere all’acqua
calda e ottenere un tè potente ma dalla consistenza granulosa. L’alternativa migliore è quella di
incapsulare le erbe medicinali in polvere e assumerle sotto forma di capsule.
Qualora valutiate di produrre le vostre capsule potete considerare la possibilità di comprare una macchina
apposita; non è molto costosa ma rende il processo molto più semplice e rapido.
Somministrazione
Le capsule sono semplici da assumere, basta semplicemente ingerirle con un po’ d’acqua. Il dosaggio
cambio in base all’erba che si sta assumendo ma di solito si va da 1 a 6 capsule suddivise da una a tre
assunzioni al giorno.
Conservazione
Le capsule devono essere conservate all’interno di contenitori ermetici e al riparo dal calore e dalla luce
solare.
La polvere espone le componenti della pianta molto di più rispetto alle erbe essiccate e quindi la sua
efficacia viene conservata per tempo minore rispetto agli altri metodi. Una volta tritata, la polvere
dovrebbe essere consumata entro due settimane o al massimo un mese. Questo vale anche quando viene
incapsulata.
Dato quanto sopra è meglio ordinare le erbe medicinali in polvere in piccole quantità o, ancora meglio,
tritare le erbe fresche direttamente all’occorrenza.
Strumenti e ingredienti
- Erbe medicinali in polvere, erbe essiccate o erbe tritate
- Capsule
- Macchina per incapsulare (facoltativa)
Procedimento
1. Se utilizzate erbe essiccate, usate un macinino per tritarle e trasformarle in polvere.
2. Aggiungete la polvere alle capsule e sigillatele. Se fatta a mano questa operazione può
richiedere diverso tempo.
Vantaggi
Come anticipato a inizio capitolo, le capsule hanno la caratteristica di portare con sé tutte le proprietà
benefiche contenute nelle piante e sono facili da trasportare e tenere con sé in qualsiasi momento della
giornata o viaggio.
Un altro elemento da considerare, soprattutto quando si desidera trattare un malessere interno, è che le
capsule sono in grado di raggiungere direttamente l’apparato digerente e rilasciare le sostanze nello
stomaco o nell’intestino. Questo le rende particolarmente efficaci.
Svantaggi
Non tutti amano le capsule o le trovano facili da ingerire. Le capsule 00 sono abbastanza grandi e possono
essere di difficile deglutizione per alcune persone. Ovviamente si possono scegliere capsule più piccole
ma questo riduce la quantità di erbe medicinale assunta.
Se state valutando la produzione di capsule, considerate anche le quantità richieste: per ottenere le stesse
erbe medicinali contenute in un cucchiaio è necessario riempire tre o quattro capsule. Per alcuni rimedi
naturali è più semplice ed efficace assumere direttamente le erbe medicinali attraverso un tè.
Infine, la conservazione è un altro elemento a sfavore in quanto la loro efficacia si riduce drasticamente
dopo un mese e non le rende una scelta ottimale per coloro i quali preferiscono avere un rimedio a lunga
conservazione.
PARTE 2