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La Responsabilità
La Responsabilità
1. Premessa
!a Un ggnto di vista storico, la responsabilità dello Stato per compor- L'immunità del sovrano
l1lLqqtip.-at_tfdlggti dei suoi agenti costituisce I'esito di un'evoluzione il
cui punto inrziale è il principio dell'immunità del sovrano sancito in tutti
gli ordinamenti in epoca antecedente allo Stato di diritto. Secondo il detto
inglese <The King can do no wrong>>.
Ancora afrne Ottocento la dottrina rtaliana [Mantellini 198]l soste-
nevà ghe la responsabilità dello Stato fosse incompadbile con il carattere
eJlco dello Stato e con I'esige nza di tutelare gli interessi pubblici che
giustificavano il sacrificio imposto ai soggetti privati. Tu tt'alii,: chiamato
f lispondere poteva essere il funzionario.
Con I'affermarsi dello Stato di diritto I'immunità della pubblica am-
minist razione venne via via erosa. Così, nel nostro ordinamento, già prima
della Costituzione, si affermò la tesi secondo la quale la pubblica ammini-
strazione è responsabile nei confronti di terziin relazione ai cosiddetti attr
di gestione (da contrapporre, come si è detto, agli attL di imperio) in quanto
in_questo ambito essa opera su un piano di parità con i soggetti privati.
Il punto di arrivo del percorso delineato, con varuanti significative nei
singoli Stati europei, è enunciato indirettamente nell'art. 340 del Tratta-
to sul funzionamento dell'Unione europea. Il com ma 2 stabilisce che in
materia di responsabilità extracontrattuale I'Unione deve risarcire i danni
E4gioqati dalle sue istituzioni o dai suoi agenti nell'esercizio delle loro
funzioni <<conformemente at principi generali comunr ar diritti degli Stati
membri>>. Questa disposizionè dà dunqrr. per assodato che in base ài diritti
nazionahla pubbl Lca amminist nzione risponda per danni cagion att a terzi.
Due sono i modelli prevalenti di responsabilità della pubblica ammini- I modelli di respon-
strazione affermatisi a livello europeo. Ilpfi-o, adoftato in Gran Bret agna, sabilità nel diritto
europeo
si fonda sul principio dellaAeggp.s-îh__41à personale del dipendente pubblico
nei confronti dei ter zi danneggiaii, ;A$ffi#Éîîfilóhe entro certi limiti può
essere estesa dalla legge agli al servizio dei quali opera il dipen-
^pparatt
288 cAPrrolo 7
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292 cAPIroLo 7
potesse essere definito come ingiusto ai sensi dell'art. 2043 cod. civ. solo il
ilanno conseguente alla lesione di un diritto soggettivo.
Veniva così esclusa la risarcibilità dei danni causati da prowedimenti
illegittimi lesivi di interessi legittimi, mentre essa era ammessa con ri-
guardo a tutta I'area dei meri comportamenti degli agenti della pubblica
amministrazione.
esteso I'ambito
-!-qraltro, già in precedenzala giurisprudenza aveva
della responsabilità della pubblica amministrazione a fattispecie nelle
quali emergeva un collegamento almeno indiretto con I'esercizio di poteri
amminisuativi correlati agli interessi legittimi oppositivi. \
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questo versante che la sentenza delle Sezioni Unite della Corte di cassa- i
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u!*oggettivo affidametrto .itc r"a cónclusione positiva, e_cioè di una
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situaziórièdiffifra;Gdisciplinaapplicabile,à,^dq'tí''l,t^,secondo
un criterio di normalità, ad un esito favorevole, e risultava quindi giuri-
dicamente protetta>>.
Scomponendo questo passaggio centrale della sentenza n. 500/L999
nei suoi elementi logici, ne deriva che: il giudizto prognostico ha per
oggetto la fondat ezza o meno dell'Lstanza del privato volta a ottenere il
prowedimento favorevole e dunque tende ad appur are se all'esito del
procedimento il bene della vìta o I'utilità che il privato mira a conseguire
gli deve essere riconosciuto; il giudLzro richiede un esame della norma-
tiva di settore che disciplina quel particolare tipo di procedimento e ciò
soprattutto per stabilirè se e quali margini di discre zionalità sono ricono-
sciuti all'amminist razione, atteso che la suss Lstenza della discre zionalttà,
LA RESPONSABTLTTA 295
U azione risarcitoria 5. $otto il profilo processuale, l' azLone per il risarcimento deldanno
da lesione di interesse legittiffio, diversamente da quanto aveva statuito
la sentenzan.500/L999, rientra ormai, come si è già detto, nella giurisdi-
zione del giudice amministrativo (afi.7, comma-4, Codice del pto.etto
amministrativo). [poltre essa può essere proposta, come si vedrà nel
capitolo XIV insiem e all'azione di annullamento o anche, diversamenre
da quanto aveva ritenuto inizialmente la giurispruden za amministrativa.
in modo autonomo (art. 30 Codice). I!danpo da út4rdo rieqtSa tra le
màièrie attribuite allagiurisdizione .r.l*iu" del giudic. r--inistratjvo
(rit. L33, comm î I,lett. a), n. 1).
La responsabilità 6. Un ultimo accenno va dedicato alla responsabilità contrattuale
contrattuale della p,rb-blica ammin istrazione in base aglí I2I8 ss. cod. c-iv. , d^
e precontrattuale
sempre ammessa nei casí in cui I'amm intstrazione ^tit.agisce nella sua càpaèita
furivaro nei rapporri con iterui. In p"rtrto si m@
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che essa fosse reiîa da alcuni principi speciali, in particolare per quanto
riguarda il catattere liquido ed esigibile dei crediti pecun iari. Si riteneva
cioè che la norm ativa sulla liquid azLone delle somme dovute dallo Stato ai
creditori contenuta nella legge sulla contabilità prevalesse sul codice civile.
Così, fin tanto che la stessa amministra zione non emetteva il mandato di
pagamento il credito non poteva essere considerato liquido ed esigibile,
non decorrevano gli interessi di mo ra e non poteva essere intrapresa la
procedura esecut rva. A partire dalla fine degli anni Settanta del secqlo
scorso è prevalsa la tesi che le norme di contabilità hanno un carattere
essenzialmente orga ntzzativo interno e che pertanto lo Stato è equiparato
in tutto e per tutto a un debitore comune.
Anche i principi della responsabilità precontrattuale di cui all'an.
1337 cod. civ., come si è già accennato, trovano ormai pien a applicazione
nei confronti delle amministra ziontpubbliche. Plù in generale, come sl a
visto, il principio di cor îettezza e buona fede deve inform ate il compor-
tamento della pubblica ammin rsftazione, oltre che del soggetto privato,
all'interno del procedimento amministrativo. Anche I'annullamento in
autotutela di un prowedimento favorevole al privato può far sorgere
una responsabilità dell'ammin tstraztone ove I'atto annullato abbia in-
generato nel soggetto priv ato un affidamento incolpevole. I-l aztone va
proposta inn anzi al giudice orffiiiffiei.Hè ffializziata a risarcire un
diritto soggettivo, cioè il {irittq alllintegrità del patrimonio pregiudicata
dalla impossibilità di coftinuar. r goíét. del Èeneficio acquifito sulla
base del prowedimento annullato (C. Cass. S.lJ. 4 settembre 20Ij, n.
L7 596).
interno i propri principi e che è in grado di imporli anche aglt Stati mem-
bri. Nel caqo di specie ,l^ responsabilità degli Stati membri non è più
retta- iólo dal diriito naztonalè, ma anche dai principi autonomamente
toimatisi (anche in via giurispruden zrale) nel diritto europeo.
!a giurispru denzaeurope aha ripreso e sviluppato i principi enunciati
nella senten za Francouich.
L?-tentep Vq Brassgrie" du pécbeur-Factortame del 5 maîzo 1996, già
richiam ata, stabilisce che gli Stati membri possono essere tenuti a risarcire
i danni c.agionati {r-vtolrzi-rpi d,.l,aiqt-qgg{nunitario da parte del legisla-
rore nazíonale.I caii ioitop-*ti ulla Corté Cg"àiAÀoàDo, per un verso, un
divieto di impofiazione in Germanta di birrafrancese prodotta in modo
non conforme ai requisiti di genuinità prescritti dalla legge fiscale tedesca,
in viol azione dell' 34 TFUE; per altro verso, la previsione contenuta
nella legge inglese^rt.
sulla navugazione mercantile di taluni requisiti restrit-
tivi dt nazionalità, resi denza e domicilio per i proprietari e gli esercenti
di pescherecci prescritti ai fini dell'iscrizione in un apposito registro e
ciò in vtolaztone dell'att. 49 TFUE. Le disposizioni europee violate dal
legislatore nazionale in entrambi i casi erano tali da conferire direttamente
ai singoli diritti in senso proprio.
La sen tenza Lomas del 23 maggio 1996, in causa C-5 /94, sancisce il La responsabilità
principio secondo il quale la responsabilità dello Stato può sorgere non da atto amministrativo
in violazione del diritto
solo in rela zione a un atto normativo, bensì anche a un atto amminiqtfativo europeo
adottato in -eu,{-epe.g.
Il caso rigúarAa;;iiìíffi; di
MIIA: nza"rqlaalgrcdsl-diglto
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rileva la sent enza Koebler, néil principio dell'autorità del giudicato, poiche
il giudizio <<inteso a far dichiarare laresponsabilità deilò Stato ron ha lc
stesso oggetto e non implica necessariamente le stesse parti del procedi.
mento che ha dato luog o alla decisione che ha acquisiio I'autorità della
cosa definitivamente giudic ata>> (punto 39); né il plincipio dell'indipen-
leyza del giudice, poiché assume rilievo <<non la résponsabilità
-
personale
del giudice, ma quella dello Sraro>> (punto 42).
;ausato da più persone, ciascuna risponde solo per la pane di sua com-
-
La responsabilità Sotto il profilo oggettivo, la responsabilità sorge in rela zione <<ai fatr:
per dolo o colpa grave ed alle omissioni commessi con dolo e Òolpa grave> (art. 1, comma f . i
\n.20/1994). Uesclusione della responsabilità nel caso di colpa lieve evira
ildi sovrac caúcare i dipendend pubblici del rischio di essere chiamati a
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rispondere di attività che comunque perseguono l'interesse pubblico.
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anche se, in realtà, nei singoli casi la line a diconfine tra colpa lieve e colpa
lgrave risulta spesso incerta.
Se il danno deriva da un prowedimento, resta ferma comunque <sl!r-
sindacabilità nel merito dellé scelte discre zionali>> (art. 1, comma 1, l. ;
20/2004). Ciò significa che se il prowedimento è legittimo, la Corte dej
conti non può sostituire le proprie valut azLonL in ordine alla opportunità
e convenLenza di una determLnata scelta amministrativa. Altrimenti ne
verrebbe pen altzzata, con effetti paralizzantL,la man ageîLalità degli ammi-
nistratori pubblici che devono assumere decisioni spesso in condizioni dj
incertezza in ordine agli esiti delle medesime. Il sindacato della Corte dei
conti, al pan di quello del giudice amministratîvo, può riguàrdare îuffi r
profili di legittimità, incluso I'eccesso di potere nella molteplícità delle sue
figure sintomatiche. Anche i canoni di effic renza ed effi caciaposti dall'an.
1 della l. n. 24I/I990 come corollari del principio di buon andamento di
cui all'att. 97 della Costituzione rilevano sul piano della legittimità e non
della opportunità e pertanto possono essere posti alla base del sindacato
della Corte dei conti (C. Cass. S .lJ . 24 dicembre 2018, h . )3365).
Il danno obliquo È risarcibile non soltanto il danno provocato all'amminist razione in
cui è ittcardinato il dipendente , ma più in generale il danno cagionato
amministrazioni o enti diversi da quellí di appattenenza>> (art. 1.
<<ad
comm34,l. n.20/1994). In quest'ultimo caso si ha il cosiddetto danno
obliquo che può emergere nel caso di un dipendente pubblico distac-
cato o comandato presso un'altta amminLsftazLone, oppure nel caso del
componente di un consiglio di ammin isftazrone di un ente pubblico
r norninato da un ministero o almo ente. Il danno obliquo non si presta
; a essere inquadrato nello schema della responsabilità cont rattvale tra
dip.ttdente e proprio datore di lavoro , maè óoerente con una visione che
'itende a tutelare I'interesse enúale considerando,
sotto questo profilo,
il settore pubblico come un unico comparto.
' n diriito al risarcimento del danno ri prgocrive lq.g,rp,gue. anni dalla
datain cui il fatto si è verificaro, owero,'iri àóììfiilfrrilértto doloso
del danno, dalla data della sua scoperta (an 1, comma 2,1.n.20/1994).
Ciò avvicina il regime della responsabilità amministrativa a quello
extracontrattuale per il quale il termine di prescrizione è quinquennale
(art. 2947 cod. civ.).
La quantificazione Ai fini della quantificaztone del danno, vanno valutati anzitutto
del danno
il d&iéilento patlimoniale- o la mancata ènt tata dtparte .dsllla-mnci-
nisffazione. Al danno patrimoniale si aggiunge in alcuni casi il danno
all'immagine aéit'u--in istrazíone, per .r.*iio nel caso di percezione
di tangenti da parte di amministratori per il compimenro di atti in
vtolazione dei doveri d'ufficio. Il danno va liquidato scompurando i
<<vanta ggi comunqtie conseguiti dall'amminist mzione di prove nieùz,a o
da altra amministrazione, o dalla comunità amminist rata>> (art. 1, comma
LA RESPONSABTLTTA 305
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l-bis,l. n.20/1994).così, per esempio, se un amministrarore di un ente '.-'
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