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RADIOPROTEZIONE Recuperato
RADIOPROTEZIONE Recuperato
di Diagnostica per Immagini elaborato da Luigi Aronne
RADIOPROTEZIONE
Scienza interdisciplinare avente l’obiettivo di preservare lo stato di salute e di benessere dei lavoratori, degli
individui, della loro progenie e della popolazione nel suo insieme, riducendo i rischi sanitari derivanti
dall’impiego di radiazioni ionizzanti, in attività che siano giustificate dai benefici che ne derivano alla società
e ai suoi componenti.
Modalità di esposizione a radiazioni ionizzanti
1) Irraggiamento
2) Contaminazione
L’irraggiamento può essere:
‐ Esterno, dato da sorgenti di radiazioni ionizzanti che si trovano al di fuori dell’organismo (macchine
radiogene). La sua entità è influenzata da:
Distanza
La dose di radiazioni ricevuta è inversamente proporzionale al quadrato della distanza dell'individuo dalla
sorgente
Schermature
Es. guanti e camici di Pb. Un grembiule di Pb di 0,5mm riduce l’assorbimento delle radiazioni ionizzanti
del 95%.
Tempo
Presenta un rapporto di proporzionalità diretta con l’entità della dose di radiazioni ionizzanti assorbita
‐ Interno, secondario all’introduzione nell’organismo di radionuclidi.
La contaminazione è quella modalità di esposizione a radiazioni ionizzanti che si verifica tramite il contatto
con sostanze radioattive non sigillate (es. radionuclidi)
La gravità della contaminazione dipende da tre fattori:
‐ Organo/i di deposizione
‐ Natura dell’emissione del contaminante
‐ Periodo di dimezzamento del contaminante
Si distinguono una contaminazione
‐ Esterna, quando interessa solo la cute
‐ Interna, quando viene superata la barriera cutanea, per la presenza, ad esempio, di lesioni della
cute. Il processo di contaminazione interna segue quattro tappe:
Deposizione del contaminante radioattivo lungo la via d’entrata
Trasporto del contaminante nel sangue o nella linfa
Incorporazione del contaminante nell’organo o negli organi critici
Eliminazione del contaminante
Effetti delle radiazioni ionizzanti
Possono essere di due tipi:
‐ Deterministici
o Non sono casuali
o Si manifestano al superamento di una determinata dose soglia
o Superata la dose soglia, l’entità dell’ effetto aumenta all’aumentare della dose (per questo tali effetti
sono definiti “ad accrescimento”)
o Sono in genere effetti precoci (tossicità acuta). Si manifestano, cioè, a breve distanza di tempo
dall’irradiazione (giorni o settimane).
Effetti deterministici includono eritemi cutanei, particolari dermatiti (dermatiti da radiazioni),
cataratta, anemia e leucopenia, infertilità, sindrome acuta da pan‐irradiazione
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L’effetto deterministico di minore entità è l’eritema che interviene per una dose assorbita di 2‐3 Gray.
N.B. La dose di radiazione assorbita per l’esecuzione di un radiogramma del torace in PA è di 0,15
milliGray, del rachide cervicale in PA è di 0,95 milliGray, dell’addome in PA è di 3 milliGray. Quindi,
prima che venga raggiunta una dose assorbita pari a quella minima necessaria per lo sviluppo di un
eritema, bisognerebbe praticare 10˙000 radiogrammi del torace.
‐ Stocastici o probabilistici
o Sono casuali
o Mancano di una dose soglia, al di sotto della quale, sicuramente non compaiono.
o Sono del tipo “tutto o nulla”, nel senso che si manifestano o non si manifestano affatto.
o All’aumentare della dose assorbita, aumenta, non la gravità ma la probabilità di accadimento
dell’effetto.
N.B. La probabilità di comparsa degli effetti stocastici dipende non solo dalla dose assorbita
[espressa in Gray (quantità di energia che la radiazione cede alla materia)] ma anche da:
‐ Tipo di radiazione
‐ Tendenza dei tessuti coinvolti a sviluppare il danno (radiosensibilità).
Al fine di attribuire un peso biologico alla dose assorbita è necessario l’uso di opportuni coefficienti
di ponderazione: uno per la radiazione in gioco, uno per i tessuti coinvolti.
Il primo coefficiente, WR, esprime l’efficacia biologica relativa (EBR) della radiazione considerata, a
sua volta dipendente dal trasferimento lineare di energia (LET). WR = 1 per raggi X, radiazioni
gamma ed elettroni; è compreso tra 5 e 20 per i neutroni.
Il secondo coefficiente, WT, esprime la suscettibilità, mostrata dai vari organi e tessuti, nello
sviluppare effetti stocastici.
Il prodotto della dose assorbita per il coefficiente di peso della radiazione in gioco (WR), fornisce la
dose equivalente, espressa in Sievert (Joule/Kg).
La sommatoria delle dosi equivalenti assorbite da alcuni organi e tessuti, moltiplicate per i
corrispondenti coefficienti di ponderazione tissutale (WT), fornisce la dose efficace, espressa, anche
essa, in Sievert (Joule/Kg).
o Sono in genere effetti tardivi (tossicità cronica). Si manifestano, cioè, a lunga distanza di tempo
dall’irradiazione (anni).
Si differenziano in:
Somatici, se interessano l’individuo direttamente esposto (es. leucemie e tumori solidi)
Genetici, se interessano i figli che nasceranno da soggetti esposti a radiazioni
Gli effetti deterministici possono essere del tutto prevenuti, evitando il superamento della dose‐soglia
caratteristica per ciascuno di essi.
Gli effetti stocastici, al contrario, non possono esser del tutto prevenuti poiché non esiste una dose‐soglia .
Ci si limita a ridurre la probabilità del loro accadimento.
La vigente normativa radioprotezionistica fa distinzione concettuale tra radioprotezione del paziente e
radioprotezione della popolazione e dei lavoratori.
RADIOPROTEZIONE DEL PAZIENTE
È normata dal D.Lgs. 187/00. Secondo tale D.Lgs. i principi fondamentali della radioprotezione del paziente
sono:
‐ Giustificazione della pratica
‐ Ottimizzazione della protezione
‐ Identificazione di Livelli Diagnostici di Riferimento (LDR)
Secondo il principio di giustificazione, nessuna attività umana, comportante esposizione alle radiazioni
ionizzanti, deve essere accolta a meno che la sua introduzione produca un beneficio netto e dimostrabile
agli individui esposti o alla società.
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Il beneficio netto, nell’esposizione a radiazioni ionizzanti, è la risultante della differenza tra benefici attesi e
danno temuto. Tale differenza è generalmente positiva allorquando la prestazione richiesta è motivata da
un problema clinico concreto e significativo.
Al contempo, è importante valutare se i risultati sperati non siano conseguibili con prestazioni alternative,
non comportanti l’uso di radiazioni ionizzanti.
Si distinguono una giustificazione:
‐ Globale
‐ Individuale
Un esempio di giustificazione individuale è quella richiesta in donne gravide ed in donne in età fertile.
Nella donna gravida non è ammessa l’esposizione a radiazioni ionizzanti se non in caso di assoluta
necessità. In tale circostanza deve intervenire uno specialista in fisica medica con il compito di valutare
ed annotare la dose d’esposizione.
Le donne in età fertile possono essere sottoposte a radiazioni ionizzanti, entro il decimo giorno
dall’inizio del ciclo mestruale per avere la certezza che la donna non sia gravida.
Secondo il principio di ottimizzazione, ogni esposizione alle radiazioni deve essere tenuta tanto bassa
quanto è ragionevolmente ottenibile, facendo luogo a considerazioni economiche e sociali (A.L.A.R.A. – As
Low As Reasonably Achievable)
L’obiettivo da raggiungere, nella diagnostica per immagini, è quello di ottenere la massima qualità di
immagine con la minima dose di radiazione al paziente.
L’obiettivo da raggiungere, nella terapia mediante radiazioni ionizzanti, è quello di ottenere la massima
dose assorbita nel volume bersaglio con la minima dose agli organi critici.
Per rifarsi ad un principio di ottimizzazione bisogna tener conto di:
‐ Tecnica da adottare
‐ Qualità del risultato conseguito
‐ Dose di radiazione fornita al paziente
I Livelli Diagnostici di Riferimento (LDR), sono grandezze [tempi, dose d’ingresso (ESD), prodotto dos‐
lunghezza (DLP), indice di dose tomografica in aria (CTDI), attività, etc...) facilmente misurabili e tipiche per
ogni procedura diagnostica.
La verifica dei LDR deve essere effettuata, su richiesta del responsabile delle apparecchiature, con
periodicità biennale, dal fisico specialista.
La verifica dei LDR fornisce l’informazione di buon funzionamento degli apparecchi radiologici e quantifica
l’ottimizzazione del protocollo clinico in termini di rapporto rischio/beneficio.
RADIOPROTEZIONE DEGLI OPERATORI SANITARI E DELLA POPOLAZIONE
È disciplinata dai D.Lgs. 230/95 e 241/2000.
Si basa su tre strumenti operativi:
‐ Sorveglianza fisica
‐ Sorveglianza medica
‐ Vigilanza
Sorveglianza fisica
“Insieme dei dispositivi adottati, delle valutazioni, delle misure e degli esami effettuati, delle indicazioni
fornite e dei provvedimenti formulati dall’esperto qualificato al fine di garantire la protezione sanitaria dei
lavoratori e della popolazione”
La sorveglianza fisica deve essere assicurata dal datore di lavoro, per mezzo di esperti qualificati.
L’esperto qualificato è un laureato in fisica, chimica o ingegneria, dotato di apposita idoneità.
Compete all’esperto qualificato:
1) Classificare le zone lavorative in:
Zone interdette, inaccessibili, cioè, in condizioni ordinarie in quanto:
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‐ Zone controllate
Ogni luogo in cui esiste una sorgente di radiazioni ionizzanti ed in cui persone,
professionalmente esposte, possono ricevere, sul corpo intero, dosi di radiazioni > 6 mS/anno.
‐ Zone sorvegliate
Ogni luogo in cui esiste una sorgente di radiazioni ionizzanti ed in cui persone,
professionalmente esposte, possono ricevere, sul corpo intero, dosi di radiazioni comprese tra
1 e 6 mS/anno.
Zone ad accesso libero
I lavoratori, considerando l’entità dell’irradiazione alla quale sono potenzialmente assoggettati,
vengono suddivisi in tre categorie:
Esposti di categoria A
Lavoratori che, nell’arco di un anno, possono essere esposti ad una dose efficace >6 mS
Esposti di categoria B
Lavoratori che, nell’arco di un anno, possono essere esposti ad una dose efficace compresa tra 1 e
6 mS
Non esposti
Lavoratori la cui esposizione, nell’arco di un anno, a radiazioni ionizzanti non supera una dose
efficace di 1 mS
2) Valutare la dose assorbita nell’intero arco dell’attività lavorativa mensile con appositi strumenti di
rilevazione, i dosimetri personali.
Il dosimetro più comune è costituito da cristalli termoluminescenti, posti all’interno di un contenitore in
materiale plastico. I cristalli intrappolano l’energia della radiazione ionizzante e la rilasciano sottoforma
di luce quando esposti ad un impulso termico.
Il dosimetro per il corpo intero verrà posizionato all’altezza della parte superiore dell’emitorace
sinistro.
3) Redigere, per i lavoratori esposti di categoria A, una valutazione semestrale circa le dosi ricevute;
annuale per gli altri lavoratori.
Tali valutazioni dovranno essere trasmesse al medico autorizzato/competente che si occupa
sorveglianza medica il quale le annoterà nel documento sanitario personale (D.O.S.P)
4) Verifica dei LDR con periodicità biennale
Sorveglianza medica
“Insieme delle visite mediche, delle indagini specialistiche e di laboratorio, dei provvedimenti sanitari
adottati dal medico, al fine di garantire la protezione sanitaria dei lavoratori esposti”.
Va assicurata dal datore di lavoro.
È affidata, per i lavoratori esposti di categoria A, al medico autorizzato, di norma un medico del lavoro che
ha acquisito una specifica idoneità nazionale; per il lavoratori esposti di categoria B, al medico autorizzato o
al medico competente, anch’esso medico del lavoro.
Prevede:
1) Visita medica preventiva
Serve per formulare il giudizio di idoneità per l’esposizione alle radiazioni ionizzanti.
Si articola nei seguenti momenti:
‐ Anamnesi familiare, fisiologica, patologica.
‐ Esame obiettivo, con particolare riguardo a cute, stato di sanguificazione, stazioni linfatiche, milza,
fegato, reni, apparato respiratorio.
‐ Esami di laboratorio
‐ ECG
‐ Rx torace
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In base alla visita preventiva, i lavoratori vengono giudicati:
‐ Idonei
‐ Idonei in determinate condizioni
‐ Non idonei
2) Visita medica periodica
Effettuata ogni 6 mesi, per i lavoratori di categoria A; con cadenza annuale per i lavoratori di categoria
B. Le visite mediche, ove necessario, sono integrate da indagini specialistiche e di laboratorio
3) Visita medica straordinaria
L’insieme di tali accertamenti sanitari, costituisce il documento sanitario personale (D.O.S.P.) che deve
essere aggiornato e conservato per almeno trenta anni. Dopo la cessazione del rapporto di lavoro, il
D.O.S.P. deve essere inviato, con la scheda dosimetrica, dal medico autorizzato/competente, all’Ispettorato
Medico Centrale del Lavoro (I.S.P.E.S.L.) di Roma.
Vigilanza
Insieme delle azioni, valutazioni, interventi, controlli, attraverso cui lo Stato garantisce, al lavoratore
professionalmente esposto ed alla popolazione, il rispetto nella forma e nella sostanza dei loro interessi
sanitari. Addetti alla vigilanza sono: ASL, Ispettorato del Lavoro, Agenzia Nazionale per la Protezione
dell’Ambiente.
L’esposizione naturale a radiazioni ionizzanti provenienti dall’atmosfera e dagli isotopi radioattivi presenti
in natura, è stimato a 3.2 milliSievert. Ogni anno, gli operatori di un servizio di diagnostica per immagini
sono esposti ad una dose che è molto inferiore. Le figure professionali maggiormente esposte sono gli
angiografisti ed i cardiologi interventisti che effettuano procedure sotto guida fluoroscopia.
Nelle donne gravide, inavvertitamente esposte a radiazioni ionizzanti entro 9 gg dal concepimento, prima
cioè dell’impianto dell’ovulo, non ha senso prendere alcun provvedimento poiché l’esposizione a radiazioni
ionizzanti in questo periodo, può provocare o la morte dell’embrione o nessun danno.
Il feto è più sensibile al danno da radiazioni ionizzanti nelle 8‐15 settimane successive al concepimento,
quando tali radiazioni possono determinare anomalie di sviluppo e ritardi mentali, soprattutto se viene
superata una dose assorbita di 40 cGray.
È stata determinata una dose soglia di assorbimento per le gravide che svolgono attività in radiologia pari a
0.5 milliSievert.
Non è possibile valutare quante neoplasie siano state indotte da piccoli e successivi assorbimenti nel
tempo di radiazioni ionizzanti.
Se l’esposizione è stata modesta, più facilmente i meccanismi di riparazione del DNA potranno operare ed
ovviare al danno.
Al contrario, un danno sarà meno facilmente riparabile se l’esposizione è stata maggiore.
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