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Lezione 1 - 24.02 (Finita) - 1
Lezione 1 - 24.02 (Finita) - 1
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Le rivoluzioni del 1848
1848: l’Europa viene sconvolta da una rivoluzione senza precedenti. Innanzitutto, per la sua estensione geografica (solo
la Russia e la Gran Bretagna non hanno subito i moti rivoluzionari), inoltre, per la rapidità con cui questi moti si sono
diffusi.
I moti del ’48 sono lo spunto per la nascita di un nuovo soggetto politico e sociale, che è l’idea dello stato-nazione.
Nonostante la situazione, alla vigilia del 1848 l’Europa vedeva già molti fermenti sia culturali-politici, sia economico-
sociali. All’interno di grandi e piccoli imperi (ottomano vs ducato di Toscana, per esempio) si animano gruppi di
intellettuali e borghesi che sentono che lo stato in cui vivono non era costruito in modo adatto a rappresentare le loro
esigenze, soprattutto se il monarca aveva un pensiero diverso dal punto di vista politico, culturale ecc…
Coloro che prendevano le decisioni erano il Re o i grandi nobili, così come i grandi proprietari terrieri o banchieri
potevano influenzare l’ambiente della rappresentanza politica.
Nel ’48 esistevano già dei Parlamenti, come quello francese e inglese, ma erano sistemi molto ristretti (potevano votare
solo maschi maggiorenni e con un reddito alto).
Fine 1700 (avvento del Romanticismo): nelle realtà più frammentarie nasce il sentimento politico riguardo un sovrano
che aveva pensieri e interessi molto diversi da quelli del popolo stesso. Questa situazione era particolarmente sentita
dai popoli dell’est (ungheresi, polacchi, croati, sloveni…):
- Lingua e religione diverse
- Sentimento europeo degli anni ’40
Territori molto frammentati
dell’Ottocento + volontà di essere
- Idea della nazione come una comunità che gravita su un maggiormente rappresentati (sia
territorio piccoli borghesi, sia proletari)
e che si riconosce in fattori comuni (lingua, tradizioni ecc…)
Ø Situazione economica: nel 1846-47, l’intera Europa vive una forte crisi economica, che provoca
carestie, miseria e disoccupazione. Questi elementi, tuttavia, non sarebbero bastati a far scattare una
Rivoluzione. L’input è stato dato dai democratici e intellettuali, che riportavano nella società gli ideali della
Rivoluzione Francese.
I moti del ’48, in questo modo, riprendono il percorso di emancipazione politica e nazionale iniziato alla fine del
Settecento e provvisoriamente interrotto dalla Restaurazione.
Chiusura: il 1848 chiude simbolicamente l’epoca Apertura: il 1848 apre la porta all’idea di società
delle rivoluzioni liberali e democratiche di massa popolare, che dunque denuncia
avanzate dalla borghesia l’esistenza di esigenze sociali oltre che politiche
Ø Grande partecipazione dei ceti popolari urbani: i principali rivoluzionari erano gli operai e I contadini.