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Appunti Fotografia Digitale A.B.A.V-3
Appunti Fotografia Digitale A.B.A.V-3
TEMPI E DIAFRAMMI
DIAFRAMMA
L’uso del diaframma controlla la profondità di campo apparente. Un concetto molto
da imparare è quello di profondità di campo.
Basta inclinare la pellicola verso il
piano di nitidezza dell’immagine e
la profondità di campo aumenterà
enormemente, rendendo possibile
scattare con diaframmi più aperti.
Questo avviene perché un punto
che si trova sul piano di messa a
fuoco sarà riprodotto estattamente
come un punto anche nella
fotografia ottenuta, mentre un punto che si trova avanti o dietro il piano di messa a
fuoco sarà riprodotto come un cerchietto nella stessa fotografia. Questo “fenomeno”
si chiama “Cerchio di confusione”
Profondità di campo:
1. È minore quando il soggetto è molto vicino ed è maggiore quando il soggetto è
relativamente lontano;
2. È minore con obiettivi di lunga focale e maggiore con quelli di corta focale, a
parità di apertura e distanza del soggetto.
Se mettiamo a fuoco un soggetto vicino, a parità di lunghezza focale e di tutti gli altri
parametri, la profondità sarà inferiore rispetto a quella che si ottiene mettendo a fuoco
un soggetto più lontano.
Macrofotografia: riduzione molto grande della profondità di campo dovuto alla
distanza molto ravvicinata
FILTRI
Come funzionano:
I filtri sono semplici pezzi di plastica o vetro colorato, estremamente versatili, che ci
permettono di cambiare le tonalità di un’immagine in modo delicato o più marcato.
Esse funzionano assorbendo determinate lunghezze d’onda dello spettro visibile,
lasciando passare intatte le altre. In questo modo il fotografo può avere una vasta
selezione di qualità di luce a seconda del soggetto che vuole rappresentare.
I filtri colorati sono usati solitamente per correggere la temperatura di colore nella
fotografia a colori.
Filtri di correzione:
Esistono due tipi di filtri di correzione. Il primo è un
piccolo numero di filtri di “conversione” per le
dominanti di colore, permettendo di utilizzare pellicole
progettate per una temperatura di colore anche quando
essa non è presente nella scena.
Filtri digitali:
Molte macchine digitali hanno la possibilità di registrare fotografie in bianco e nero,
enfatizzando alcuni colori rispetto ad altri, simulando l'effetto di un filtro rosso, verde
o blu. In realtà si possono ottenere risultati migliori scattando la fotografia a colori
per poi convertirla in bianco e nero in una fase successiva.
Filtro ultravioletto:
I filtri che assorbono i raggi UV hanno
l'aspetto di un vetro normale assorbendo
solo le lunghezze d’onda dei raggi UV.
Le lunghezze d’onda della radiazione
solare vengono per la maggior parte
diffuse da corpuscoli nell’atmosfera: per
questo motivo il cielo appare blu e la
foschia nei paesaggi lontani ha
un’apparenza bluastra.
Sulle pellicole e sui sensori questa diffusione dei raggi ultra violetti viene registrata
aumentando l’effetto della foschia e aumentando la prevalenza di blu.
Gli obiettivi moderni solitamente hanno già questo filtro incorporato.
Filtri a densità neutra:
Sono filtri grigi che assorbono la luce in egual
modo su tutte le lunghezze d’onda,
diminuendo così la luminosità di
un’immagine. Sono prodotti con densità
crescente con incrementi di1/3 di stop. Questi
filtri sono utili per usare un tempo di
esposizione lungo, un diaframma molto
aperto o solo per diminuire la luminosità presente nella scena per evitare la
sovraesposizione. Questi filtri possono essere sommati tra di loro.
Fattore filtro
Un filtro con fattore 2x richiede di raddoppiare
l’esposizione, bisognerà quindi aprire di uno stop,
tempo o diaframma che sia. Il fattore 1,5x
corrisponde ad un incremento di ½ stop. Un fattore
8x corrisponde a 3 stop, cioè 2x2x2
Filtri “neri”:
Le pellicole sensibili agli infrarossi sono spesso utilizzate con filtri neri che hanno un
aspetto opaco, ma essi lasciano passare le radiazioni invisibili dell’infrarosso e quindi
sfruttano al massimo le capacità della pellicola o delle digitali a cui sia stato rimosso
il filtro per infrarossi.
Polarizzatore:
Questo tipo di filtro è grigio e può essere
usato come filtro NO, ma possiede altre
caratteristiche particolari le quali offrono
diverse possibilità di applicazione. La onde
di una luce non polarizzata vibrano in tutti
i piani perpendicolarmente alla direzione
di propagazione. La luce polarizzata invece
vibra in un solo piano.
A differenza di alcuni animali, l’occhio umano non può vedere la differenza tra luce
polarizzata e non, ma la luce polarizzata esiste ovunque intorno a noi.
Per esempio è polarizzata la luce del cielo blu perpendicolare alla luce del sole, o la
luce riflessa du una superficie lucida non metallica con piccolo angolo di riflessione
(ca. 33°)
Se si vuole utilizzare un filtro polarizzatore per scurire il cielo, bisogna ricordarsi che
l’effetto migliore si ottiene a 90° rispetto al sole.
solitamente incolore o grigi, sono utili per attenuare l'intensità luminosa del cielo in
modo da catturare la bellezza delle nuvole con la stessa esposizione richiesta dal
terreno. Il grado di apertura del diaframma influenza direttamente il tipo di
sfumatura, che può digradare più o meno velocemente.
Impostazioni per la fotocamera digitale
JPEG, RAW, SPAZIO COLORE
B: Esposizione posa
In questa modalità,
l’otturatore resta
aperto per tutto il tempo in cui viene premuto il pulsante di scatto e si chiude quando
si rilascia questo pulsante.
M:Esposizione manuale
In questa modalità, è possibile impostare manualmente la velocità dell'otturatore e le
aperture desiderate. Per determinare l'esposizione, fare riferimento all'indicatore del
livello di esposizione nel mirino o utilizzare un esposimetro tra quelli reperibili in
commercio.
(M=Manual)
B: Esposizione posa
In questa modalità l’otturatore resta aperto per tutto il tempo in cui viene premuto il
pulsante di scatto e si chiude quando si rilascia questo pulsante.
Timer bulb
FlexiZone-Single: AF
La fotocamera esegue la messa a fuoco con un solo punto AF. Questo è utile quando
si desidera eseguire la messa a fuoco su un soggetto specifico (utile nei ritratti).
MF: Messa a fuoco manuale
In questa modalità è possibile ingrandire l’immagine ed eseguire manualmente una
messa a fuoco più accurata
(MF= Messa a Fuoco)
Condizioni che possono rendere difficile la messa a fuoco:
Soggetti con scarso contrasto con perdita di dettagli nelle aree chiare o scure;
Soggetti scarsamente illuminati;
Schermi in cui sia presente un contrasto solo in direzione orizzontale;
Soggetti con motivi che si ripetono;
Linee sottili e contorni di soggetti;
Una sorgente di luce la cui luminosità cambia di continuo;
Scenari notturni o puntini di luce;
Illuminazione fluorescente o LED, quando si verificano sfarfallii
dell’immagine;
Soggetti estremamente piccoli.
Informazioni di scatto: Istogramma
scelta
del
profilo di
colore
della
fotocamera digitale
La
scelta
del
profilo
colore
va a
L'esposimetro a
luce incidente,
invece, si ha una misurazione molto più precisa esposimetro si trova esattamente nel
punto di interesse. L'esposimetro misura la luce su una scala calibrata in valori di
esposizione, già pronti, senza necessità di alcuna conversione, per essere utilizzati
nelle formule per il calcolo di diaframma e tempo.
Esposimetri Esterni
Misurazione della luce riflessa:
Per misurare l’esposizione si punta l’esposimetro della fotocamera verso il soggetto.
Questo tipo di misurazione non considera le caratteristiche di riflettenza del soggetto.
Gamma dinamica
rappresenta la massima differenza di luminosità tra luci e ombre che il sensore
registra efficacemente. L'unità di misura è lo stop. La gamma dinamica di una
fotocamera è variabile e dipende dalla sensibilità degli ISO. Se la sensibilità di ISO è
elevata è più probabile che si manifesti un fenomeno di disturbo (rumore sulla
fotografia).
L’occhio umano è in grado di vedere con una gamma dinamica di circa 12 stop,
mentre un sensore digitale riesce a registrare dai 6 ai 8 stop, sufficienti a riprodurre i
particolari nelle luci estreme in quasi tutte le situazioni.
Tre strati per tre colori
Il vantaggio di avere più strati fotoconduttivi organici si tramuta nella possibilità di
avere un’ampia gamma dinamica dell’intensità della luce. La Panasonic ha
presentato un prototipo 8k con sensore organico che raggiunge i 16 stop di gamma
dinamica. In questo caso i sensori Sony non dovranno più demoisaicizzare
l’immagine nei tre colori RGB.
Lezione 24/11/2022
tecnica dell’esposizione a destra (ETTR)
Esempio:
Bisogna usare l’istogramma per controllare
l’esposizione di un’immagine. L’istogramma mostra
la distribuzione della luminosità di un’immagine. Per
esporre a destra bisogna far si che i picchi
dell’istogramma siano spostati verso destra. Bisogna
fare molta attenzione a non bruciare i colori
La sensibilità
È la capacità di un sensore o di una pellicola di lasciarsi “impressionare” dalla luce.
Più la sensibilità sarà alta, meno luce servirà per creare l’immagine.
I livelli di sensibilità sono codificati secondo lo standard ISO 5800/1987:
- Bassa sensibilità: ISO 25- ISO 50- ISO 100
- Medie sensibilità: ISO 200- ISO 400- ISO 800
- Alte sensibilità: ISO 1600- ISO 3200- ISO 6400
- Altissime sensibilità: ISO 12500- ISO 54000
Se l’esposimetro ci indica con una sensibilità di 100 ISO un scatto di 1/25, con
diaframma f/4, bisognerà usare un’esposizione di 1/50 s.
Se passiamo a 400 ISO, lasciando diaframma f/4, il tempo d’esposizione
corretto sarà 1/100 s.
Per evitare l’effetto mosso, bisogna solitamente impostare un tempo
d’esposizione più alto.
Più è bassa la sensibilità, migliore sarà la fotografia su pellicola:
questo è valido anche per i sensori
Esempio:
Quest’immagine si tratta di un crop al
100% di immagini scattate a diverse
sensibilità. È molto evidente come
all’aumentare della sensibilità
l’immagine di sinistra si deteriora,
rendendo visibile il cosiddetto “rumore
digitale”.
Rumore di luminanza
Si manifesta principalmente quando vengono aumentate le ISO del sensore. Ogni
sensore ha una sensibilità nativa (100/200 ISO), dove il rapporto rumore/segnale è
ridotto. Aumentando gli ISO, le informazioni registrate verranno amplificate, di
conseguenza il rumore aumenta.
Crominanza
Il rumore di crominanza risulta più evidente quando si effettuano lunghe esposizioni
in quanto è molto influenzato dalle variazioni di temperatura del sensore.
Il Sistema Zonale
Fu Ansel Adams (1902-1984) ad ideare il Sistema Zonale, con lo scopo di trovare un
mezzo per interpretare la realtà e non per riprodurla fedelmente. Egli stesso chiarì la
sua posizione nei suoi manoscritti La stampa (1988) e L’autobiografia(1993).
Ci sono moltissime analogie tra Sistema Zonale Analogico (SZA) e Sistema Zonale
Digitale (SZD), ma la più grande differenza è la qualità tra ciò che la pellicola
produce con il suo tratta mento finale e ciò che produce un sensore e la sua stampa.
Esempio:
Con il digitale si può presentare il problema di una forte sovraesposizione che sarà
difficilmente correggibile in post-produzione e in sede di ripresa, quindi sarà buona
norma avere presente come viene tradotta la gamma dinamica.
Questo permetterà la
regolazione di molti
parametri specifici
(luminosità, contrasto, esposizione, ecc…) senza dimenticare che sarà possibile
esaltare le tonalità mediate l’applicazione di filtri digitali di contrasto. Finita questa
fase il file, TIFF, dovrà essere convertito in bianconero.