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Indice dei documenti

Argomento Autore

Rappresentazione in notazione grafica della "Mano" di Guido d'Arezzo. G.Pacchioni

Caratteri identificativi dei tre esacordi comuni. G.Pacchioni

Importante sintesi sulle Mutazioni S.Picerli

Ulteriore sintesi esplicativa delle Mutazioni G.Pacchioni

Consigli vari e molto interessanti sulle Mutazioni G.B.Verrato

Le Mutazioni in due regole sole A.Virgiliano

Considerazioni ulteriori sulle mutazioni G.Pacchioni

IL Circolo musicale (ruota) G.Metallo

Leggere le Mutazioni in vari toni trasportati G.M.Bononcini

Utima sintesi ed Esercitazioni sulle Mutazioni G.Pacchioni

Prima di tutto è fondamentale conoscere le parole (A la-mi-re ecc. ecc.) e la loro formazione attraverso la lettura verticale delle lettere (A B C D E F G) e
le sillabe (ut re mi fa sol la)

In secondo luogo, si apprenda a cantare e riconoscere i tre esacordi basici (naturale, molle e duro) che costituiscono una maschera fissa di toni ed un solo
semitono che sarà collocata in tre posizioni (dal C sol fa ut, F fa ut, e G sol re ut). In realtà essi, nelle melodie che oltrepassano le sei note di ogni esacordo,
saranno utilizzabili passando alternativamente sempre da due alla volta, ovvero Nartura-Molle oppure Natura-Duro.

Abbiamo quindi le principali mutazioni (da un esacordo all'altro) facendo idealmente scivolare la maschera in su o in giù, per passare ad un altro esacordo. Il
meccanismo funziona così: quando, in ascesa melodica si arriverà alla Nota LA, e successivamente SOL, le si dovranno pronunciare RE,
e quando ci si troverà in discesa e si arriverà sulla nota MI e successivamente RE, le si dovranno pronunciare LA.

Una ulteriore sintesi del procedimento di Mutazione, la troviamo nel documento sottostante.

G.B.Verrato, insegna una tecnica sua personale, ma non priva di efficacia e semplicità d'uso.

Aurelio Virgiliano semplifica ulteriormente il meccanismo di mutazione di esacordo in due convincenti regole.

In estrema sintesi possiamo anche dire che tutte le mutazioni che, nell'ascendere mutano se per Bequadro, il LA in RE, al ritorno muteranno il RE in
LA, e ovviamente, se nel discendere mutano il RE in LA, vorrà dire che nell'ascendere muteranno il LA in RE.
(asc.) LA=RE
(disc.) RE=LA

In alternativa, tutte le mutazioni che nell'ascendere mutano il SOL in RE, al ritorno muteranno , se per Bemolle, il MI in LA, ovvero, tutte quelle che
nel discendere muteranno il MI in LA, nell'ascendere muteranno il SOL in RE.
(asc.) SOL=RE
(disc.) MI=LA

E che sempre si sale col RE e sempre si discende col LA

Una versione dei Ricercari a due voci di G.Metallo (1614), contiene una interessante rappresentazione della mano guidoniana, a forma di circolo, la
propongo, assieme alla spiegazione dell'autore sul suo utilizzo impostata sulla Brevità e Chiarezza d'uso.

Questa è una prima versione esplicativa che ho realizzato durante la mia attività di docente di Flauto dolce al Conservatorio di Musica di Bologna.

Il seguente documento è estratto dal trattato "Musico Prattico"1673 di G.M.Bononcini e ci indica come leggere le mutazioni in vari toni trasportati.

Ultima sintesi ed esercitazioni per tutti i salti melodici (da seconda a sesta) per fare le mutazioni nella solmisazione rinascimentale per bequadro e per
bemolle.
-Nei salti di 3°,4°,5°,6°, bisogna immaginare le note intermedie al salto e fare la mutazione nel luogo in cui cadrebbe nella scala per grado congiunto.
-Ricordare sempre che ascendendo (per natura o per bemolle), il (sol) e il (la) diventano RE e che discendendo (per natura o per bemolle) il (mi) ed il (re)
diventano LA.

Ancora una sintesi che può aiutare non poco a ricordare il meccanismo che governa la mutazione.
Si tratta della regola della distanza tra i vari FA che occorrono durante la lettura delle scale ascendenti o discendenti per ogni chiave di lettura e sia per natura
che per bemolle.
Consideriamo alcuni aspetti della parte in lettura ed avremo chiaro il da farsi.

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