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Capitolo 3
Capitolo 3
Introduzione
La scelta di quanto lavorare dipende da vari fattori: innanzitutto, abbiamo il problema della scarsità,
ossia il modo in cui effettuiamo le nostre scelte quando non possiamo avere tutto ciò che vorremmo,
per esempio, il limite di tempo a disposizione. Inoltre, abbiamo anche obiettivi conflittuali fra
consumo, che è finanziato dalle ore lavorate, e tempo libero. Per consumare di più ho bisogno di più
reddito e dunque devo lavorare di più. Ma così facendo riduco il tempo libero.
Il reddito è misurato dal pil pro
capite in quanto è un indicatore
del reddito medio utile per
confrontare epoche diverse e
paesi diversi. Tra la fine del XIX
e l’inizio del XX secolo, il
reddito medio arrivò quasi a
triplicare e le ore di lavoro si
ridussero sensibilmente. Nel
periodo successivo, il reddito
pro-capite è quadruplicato, le ore
di Ore di lavoro per anno e reddito pro capite (1870–2000). lavorative hanno continuato a
diminuire, seppur più lentamente,
in Olanda e in Francia, mentre sono rimaste pressoché costanti a particolare dagli anni 60 ad oggi
negli Stati Uniti. Crollo delle ore lavorate tra fine ’800 e la Seconda guerra mondiale a fronte di un
importante miglioramento negli standard di vita. Da lì in poi riduzione delle ore lavorate moderata
(assente in US) a fronte di un eccezionale aumento del pil pro-capite.
Il tempo libero è stato
calcolato sottraendo le ore
medie annuali di lavoro dal
numero totale di ore in un
anno. Paesi con maggior
reddito annuo hanno meno ore
lavorative e più tempo libero,
ma ci sono delle differenze:
l'Olanda e gli Stati Uniti, ad
esempio, hanno livelli simili di
reddito, ma i lavoratori
olandesi hanno molto più
Ore di tempo libero per anno per lavoratore e PIL pro capite (2013). tempo libero; gli Stati Uniti
e la Turchia hanno un
livello simile di tempo libero, ma una grande differenza nel livello del reddito. In molti paesi vi è
stato un drastico miglioramento delle condizioni di vita dal 1870 a oggi, tuttavia, in alcuni paesi le
persone hanno continuato a lavorare duramente consumando di più, mentre in altri è aumentato il
tempo libero. Emerge una chiara relazione positiva tra reddito pro-capite e tempo libero. Ma con
grande variabilità tra paesi:
- US: molto meno tempo libero di paesi con reddito pro-capite simile (Olanda); lo stesso tempo
libero di paesi sostanzialmente meno ‘ricchi’ (Italia);
- Messico e Turchia: reddito pro-capite simile ma grandi differenze di tempo libero
3.1 – lavoro e produzione
Modello di scelta di lavoro e tempo libero
Iniziamo a illustrare il tema considerando lo studio al posto del lavoro. Vedremo quante ore studiare
ogni giorno, ritenendo che il voto sia tanto maggiore quanto più al tempo dedichiamo allo studio. Di
conseguenza effettuiamo un'ipotesi ceteris paribus, poiché non prendiamo in considerazione tutte le
altre variabili che possono influire sul voto finale. Anche in questo caso ipotizziamo però che valgano
i rendimenti decrescenti. Il rendimento (in termini di miglioramento del voto) di ore di studio ulteriori
è progressivamente più piccolo. Dopo la decima ora di studio al giorno non si migliora il voto di
molto.
Immaginiamo uno studente che può
scegliere il numero di ore settimanali
da dedicare allo studio. La funzione di
produzione di questo studente illustra
come la quantità di tempo dedicato a
studiare, ossia il suo input, si traduca
in un voto finale, ossia il suo output.
Come detto in precedenza, nella realtà
il voto potrebbe essere influenzato da
altri eventi prevedibili, la cosiddetta
sorte. Lo studente è in grado di
ottenere un voto più alto studiando di
più, quindi la curva ha una pendenza positiva raggiunte le 15 ore di studio al giorno lo studente ottiene
il massimo voto di cui è capace, che nel caso specifico è 90/100. Oltre alle 15 ore, altre ore non
influiscono sull'esito dell'esame a causa della sua stanchezza, e di conseguenza la curva diventa piatta
(legge dei rendimenti decrescenti). Perciò la funzione è crescente e concava (rendimenti decrescenti)
e ipotizziamo diventa orizzontale oltre la 15esima ora di studio. La produttività media, ossia la
produzione totale divisa per la quantità di uno specifico input, che in questo caso corrisponde a quanto
un'ora di studio al giorno permette di ottenere in termini di voto, è 50/4= 12,5. La produttività media
è perciò data dall'inclinazione della retta, che collega il punto della curva che corrisponde a quattro
ore di studio con l'origine degli assi.
La curva, perciò, rappresenta la funzione di produzione dello studente, che mostra come l'input ore
di studio determini l'output voto dell'esame con quattro ore al giorno di studio, lo studente
prenderebbe 50, con 10 ore prenderebbe 81. Studiando 15 ore al giorno conseguirebbe il voto
massimo, 90, ma se studiasse ancora di più, ciò non avrebbe alcuna influenza sul voto: oltre tale
valore la curva diventa piatta. La produttività marginale, ossia l'ammontare addizionale di
produzione che si ottiene aumentando di un'unità la quantità di uno specifico input mentre si mantiene
costante quella di tutti gli altri, in questo caso è data dall'aumento del voto che gli ottiene quando
aumenta di un'ora il tempo di studio. In ogni punto sulla funzione di produzione, la produttività
marginale e l'aumento del voto che si ottiene studiando un'ora in più corrisponde all'inclinazione della
funzione di produzione. La funzione diventa tanto più piatta quanto più tempo egli passa studiando e
quindi risulta essere decrescente quando ci si muove lungo la curva. Aumentando le ore di studio
da quattro a 5, lo studente aumenta il voto da 50 a 57. Quindi, quando le ore di studio sono quattro,
la produttività marginale di un'ora di studio è pari a 7. Se le ore di studio passano da 10 a 11, il voto
finale aumenta da 81 a 84: dunque, quando le ore sono 10, la produttività marginale è quindi 3.
Quando ci muoviamo lungo la curva, l'inclinazione della curva diminuisce la produttività marginale
di un'ulteriore ora di studio diminuisce la produttività marginale e decrescente. Perciò l'output
aumenta quando l'input aumenta, ma la produttività marginale diminuisce e la curva diventa
piatta. Una funzione di produzione del genere è detta concava. La produttività marginale è sempre
inferiore alla produttività media e questo accade perché la produttività marginale è decrescente: ogni
ora di studio è meno produttiva della precedente, e ciò implica che anche la produttività media sia
decrescente. In questo caso studiando più di 15 ore al giorno la mancanza di sonno potrebbe
addirittura far diminuire il voto finale e di conseguenza la funzione di produzione sarebbe inclinata
negativamente e la produttività marginale diverrebbe negativa.
L'inclinazione cambia
continuamente quando ci
muoviamo lungo la curva.
Dato che l'inclinazione
cambia passando da 4 a 5 ore
sull'asse orizzontale, questo è
solo il valore approssimato
del prodotto marginale. Il
valore preciso della
produttività marginale, ossia
il tasso di variazione del voto
quando lo studente studia
quattro ore, è quello del
coefficiente angolare della tangente alla curva nel punto che corrisponde a quattro ore di studio
(produttività marginale = inclinazione della tangente in quel punto). Con questa funzione di
produzione – crescente concava – il prodotto marginale è sempre minore del prodotto medio: la
pendenza della retta tangente in un punto è sempre minore di quella della secante alla curva passante
per l’origine. Questa relazione è responsabile dell’andamento decrescente del prodotto medio. In
generale:
- Se una variabile marginale è minore di quella media, la variabile media diminuisce;
- Se una variabile marginale è maggiore di quella media, la variabile media aumenta
3.2 – le preferenze
Come scegliere il punto ottimale sulla funzione di produzione dei voti?
Questo dipende dalle preferenze, il modo in cui ordiniamo tra loro un insieme di possibili esiti, in
base al fatto che li riteniamo più o meno desiderabili. Bisogna chiedere allo studente se preferisce
avere un voto più alto e minor tempo libero oppure un voto più basso e maggior tempo libero. Così
lo studente ha dinanzi un'alternativa, un trade off: deve decidere a quanto vuole rinunciare in termini
di voto per trovare tempo di fare altre cose sottraendo tempo allo studio. Ogni punto del grafico è una
diversa combinazione di tempo libero e voto finale. Può essere che:
- Per uno stesso voto, Alexei preferisca una combinazione con più tempo libero (preferisce A a
B)
- per lo stesso tempo libero, Alexei preferisca una combinazione con un voto più alto (preferisce
D a C)
- Fra A e D, non sappiamo quale preferisca. Per scoprirlo dobbiamo chiedere direttamente a lui.
Ipotesi generale, valida per tutti gli agenti: la soddisfazione (utilità) dell’agente aumenta nei due
‘beni’:
- A parità di voto l’utilità aumenta nelle ore di tempo libero
- A parità di tempo libero l’utilità aumenta nel voto
- A viene preferito a B
(stesso voto più tempo libero);
- D viene preferito a C
(stesso tempo libero voto più alto)
Nel caso in cui sia indifferente tra A e D, queste due opzioni hanno la stessa utilità (una misura
numerica del valore che attribuiamo a un certo esito. Esiti con utilità più elevata sono preferiti a esiti
con utilità più bassa). Per individuare le preferenze di Alexei dovremmo trovare tutte le possibili
combinazioni che gli diano la stessa utilità di A e D. Bisognerebbe chiedere ad Alexei quanti punti
sarebbe disposto a sacrificare per un'ora in più di tempo libero. Rappresentiamo tutte le coppie che
generano la stessa utilità di A e D. Non sappiamo esattamente dove saranno. Ma siamo certi si
allineeranno lungo una curva decrescente. Supponendo che la risposta sia 9, sappiamo che egli è
indifferente tra A ed E. In questo modo possiamo tracciare la curva di indifferenza, ossia la curva
che unisce i punti che rappresentano combinazioni di beni in grado di fornire uno stesso livello di
utilità all'individuo.
A parità di voto, Alexei
preferisce avere più tempo
libero. Le combinazioni A e B
comportano lo stesso voto, 84,
ma Alexei preferirà A perché
tale combinazione prevede più
ore di tempo libero. Sia in C che
in D Alexei ha 20 ore di tempo
libero al giorno, ma D è
preferibile perché il voto è
maggiore. Non siamo però in
grado di dire se Alexei
preferisca A o E. Chiedendoglielo, Alexei afferma di essere indifferente. Afferma inoltre che F e
un'altra combinazione di voto e tempo libero che gli dà lo stesso livello di utilità di A e E. Facendogli
altre domande, sappiamo che è indifferente a tutti i punti fra A e D. Collegando questi punti, tracciamo
la curva di indifferenza. Questa può essere tracciata attraverso qualsiasi punto del diagramma.
Possiamo rappresentare la soddisfazione associata a una coppia di voto finale (V) – consumo di tempo
libero (L) tramite una funzione di due variabili, detta funzione di utilità:
𝑈 = 𝑢(𝑉, 𝐿)
U è crescente nelle due variabili. La curva di indifferenza è una curva di livello della funzione di
utilità:
̅
𝑢(𝑉, 𝐿) = 𝑈
È decrescente nel piano (V , L), dato che V ed L sono due “beni”. Possiamo derivare anche le curve
di indifferenza su cui si trovano i punti B e C. Siamo certi che tutti i punti sulla curva che passa per
B hanno utilità inferiore alla curva di A e D perché A domina B. Tutti i punti sulla curva che passa
per C hanno utilità inferiore alla curva di B (e dunque anche di A e D). Questa rappresentazione delle
preferenze è generale, e si applica a qualsiasi coppia di beni il cui aumento di consumo produce un
incremento di utilità (non solo a voto conseguito VS tempo libero).
Le curve d’indifferenza sono:
- inclinate negativamente, ossia verso il basso. Se si è indifferenti tra due combinazioni, quella
che ha più di un bene deve avere meno di un altro bene;
- associate a soddisfazione maggiore spostandosi verso l’alto a destra. Quindi più sono alte e ci
allontaniamo dall’origine, più sono elevati i livelli di utilità;
- non s’incrociano mai (questo perché il prodotto medio è sempre maggiore del prodotto
marginale, di conseguenza, assumendo valori differenti, le curve non possono incrociarsi);
- hanno pendenza decrescente. Spostandosi verso destra tendono ad appiattirsi.
La pendenza della curva di indifferenza misura il rapporto a cui il consumatore/agente è disposto
a scambiare i due beni mantenendo costante la propria utilità. Consideriamo lo spostamento da
A a E. L’agente accetterebbe una riduzione di voto pari a 9 per un incremento unitario di ore di tempo
libero. La pendenza è 9/1=9, o saggio marginale di sostituzione (SMS). Il SMS corrisponde alla
riduzione del voto finale che mantiene costante l'utilità di Alexei quando aumento un'ora di tempo
libero, e corrisponde al tasso al quale una persona è disposta a scambiare due beni. Corrisponde
all'inclinazione della curva di indifferenza in quel punto. Aumentando il tempo libero, l’SMS si
riduce. Si riduce la disponibilità a sacrificare voti per ottenere un aumento di tempo libero. Di fatto
ormai di tempo libero ne abbiamo molto.
Il grafico mostra tre curve di
indifferenza di Alexei. La
curva situata più a sinistra
mostra il livello più basso di
soddisfazione. Nel punto A,
Alexei ha 15 ore di tempo
libero e il suo voto è 84. Egli
sarebbe disposto a muoversi
da A a E, rinunciando a 9 voti
per ottenere un'ora di tempo
libero in più. Il suo saggio
marginale di sostituzione è
quindi pari a 9. La curva di
indifferenza è piuttosto ripida in A. Nel punto H egli è disposto a rinunciare a quattro voti per ottenere
un'ora di tempo libero in più. Il suo SMS è 4. Quando ci si muove lungo la curva di indifferenza il
SMS diminuisce, perché i voti diventano più scarsi rispetto al tempo libero. La curva di indifferenza
diventa meno ripida. Appunto esaminiamo tutte le combinazioni con 15 ore di tempo libero. Sulla più
bassa curva indifferenza il voto è basso e il SMS è ridotto, infatti Alexey è meno disposto a rinunciare
ad altri voti per un'ora di tempo libero in più. Quando ci muoviamo lungo la retta verticale, la curva
di indifferenza diventa più ripida: il SMS aumenta. Esaminiamo tutte le combinazioni con voto pari
a 54 punto sulla curva più a sinistra, il tempo libero è scarso e il SMS alto. Quando ci spostiamo verso
destra lungo la linea rossa, Alexey è sempre meno disponibile a rinunciare a dei voti per ottenere
un'ora di tempo libero in più. Il SMS diminuisce e la curva indifferenza diventa più ripida.
Il SMS tra due beni, dal punto di vista formale-matematico, è dato dal rapporto tra la variazione della
quantità consumata del bene 1 con la variazione della quantità consumata del bene 2
∆𝑥2
𝑆𝑀𝑆 = ( )
∆𝑥1
Questo è individuato dalla pendenza della curva di indifferenza, ossia dalla retta tangente in ogni
punto di una curva. Il SMS varia in ogni punto della curva di indifferenza poiché mutano le quantità
dei beni a disposizione del consumatore. Ad esempio nel punto A il consumatore ha una grande
quantità del bene x2 e una scarsa quantità del bene x1, è quindi disposto a cedere una maggiore quantità
del primo (3 unità) per ottenere un'unità aggiuntiva del secondo.
La retta tangente di ogni punto della curva di indifferenza misura il saggio di sostituzione di un bene
in termini dell'altro. Sappiamo che ogni punto della curva di indifferenza equivale ad un medesimo
valore della funzione di utilità U, ottenuto con diverse combinazioni dei beni x1 e x2, quindi il
differenziale lungo la curva di indifferenza è pari alla seguente derivata.
3.7 - effetto reddito ed effetto sostituzione fra le ore di lavoro e di tempo libero
Ipotizziamo che la nostra spesa non possa superare i nostri guadagni.
w Retribuzione oraria
t Numero di ore di tempo libero al giorno
Ore di lavoro 24 – t
c Livello massimo dei nostri consumi
I consumatori sono più spesso lavoratori che produttori individuali. In tal caso il loro consumo
possibile dipende dal reddito da lavoro. Il vincolo di bilancio mostra quanto è possibile acquistare (c)
in corrispondenza di ogni data quantità di lavoro offerto. Nel piano (c,t) è l’equazione di una retta con
pendenza pari a – w e intercetta pari a w24.
c = w(24 – t) → vincolo di bilancio = un'equazione che rappresenta tutte le combinazioni di beni e
servizi che un individuo può acquistare esaurendo completamente le risorse a sua disposizione →
quanto possiamo permetterci di acquistare. Se il salario è w =15, il vincolo diventa: c = 15(24 –
t).
La pendenza del vincolo di bilancio corrisponde al salario: per ogni ora addizionale di tempo libero,
il consumo dovrà diminuire di 15 $. L'area compresa tra il vincolo di bilancio e gli assi è l'insieme
possibile. In questo caso il tasso marginale al quale è possibile trasformare il tempo libero in consumo,
cioè il costo opportunità del tempo libero, è pari al salario orario ed è costante, pari a 15 $ per ogni
ora (w è il costo opportunità del tempo libero. Un’ora di tempo libero in più riduce il consumo di
w£). La nostra scelta preferita di tempo libero e consumo sarà la combinazione sulla frontiera
possibile che si colloca sulla più alta curva di indifferenza possibile. Analogia: salario-pendenza
frontiera delle possibilità. Entrambi rappresentano il costo opportunità del tempo libero, il SMT del
consumo in tempo libero. Nel primo caso tramite la tecnologia nel secondo tramite un prezzo. Di fatto
w è il prezzo relativo tra tempo libero e consumo.
Tutti i punti sul, o al di sotto del, vincolo di
bilancio sono ammissibili. Otteniamo la scelta
ottima in modo analogo: SMS = w.
La retta continua è il vincolo di bilancio:
mostra la massima quantità di consumo che è
possibile avere per ogni livello di tempo libero.
L'inclinazione del vincolo di bilancio è uguale
al salario. Questo è il SMT (il tasso al quale è
possibile trasformare tempo libero in
consumo) ed è anche il costo opportunità del
tempo libero. La curva di indifferenza mostra
come il lavoro ideale sia nel punto A, con 18 ore di tempo libero e un guadagno giornaliero di 90 $.
In quel punto il SMS è uguale all'inclinazione del vincolo di bilancio che è uguale al salario (15 $).
Vogliamo perciò trovare un'occupazione che ci permetta di lavorare 6 ore al giorno. La funzione di
utilità u(c , t) definisce le preferenze tra consumo e tempo libero. Troviamo il punto di ottimo A come
soluzione di un sistema di due equazioni:
• SMS = w → u’t (c,t)/u’c (c,t) = w. Uguaglianza tra pendenza del vincolo di bilancio e delle
curve d’indifferenza
• c = w(24 – t). Il punto deve trovarsi sul vincolo di bilancio.
Introduciamo un reddito giornaliero non da lavoro. Ad esempio, una rendita finanziaria che paga R£
al giorno. Il vincolo di bilancio trasla verso l’alto. L’intercetta verticale aumenta di R£.
𝑐 = 𝑅 + 𝑤(24 − 𝑡) =
= 𝑅 + 𝑤24 − 𝑤𝑡
Il nostro insieme di consumi possibili si
espande.
Ipotesi: R=50. Vediamo due risposte possibili
del consumatore:
• non spendo tutti i 50£. Aumento anche il
tempo libero (essendo più ‘ricco’ decido di
lavorare un po’ meno). Il nostro lavoro ideale
corrisponde ora al punto B con 19,5 ore di tempo
libero. B è i il punto sulla curva IC3 in
corrispondenza del quale il SMS è uguale a 15
$. L'aumento dei nostri consumi è inferiore a 50
$ e scegliamo di avere un po’ più di tempo libero a disposizione.
• Consumo interamente i 50£ e
mantengo inalterato il tempo libero: il
SMS per ogni quantità del tempo libero è
lo stesso sulla curva IC2 e sulla più alta
IC3→ una persona con queste preferenze
sceglierebbe di utilizzare interamente i
suoi 50 $ per il consumo di beni.
L'effetto di un reddito aggiuntivo non
guadagnato sulla scelta del tempo libero è
chiamato effetto reddito (effetto di un
aumento del reddito sulle scelte di
consumo, in particolare sul consumo di
uno specifico bene, quando teniamo costanti prezzi e costi opportunità dei beni oggetto di scelta).
Immaginiamo ora di avere tutto il
reddito da lavoro (R = 0), ma con
un aumento del salario che
prevede 25$ all’ora. Il nuovo
vincolo di bilancio è: c = 25(24 –
t). Ruota attorno all’intercetta
orizzontale in senso orario
diventando più ripido. L’insieme
possibile si è ampliato. Siamo più
‘ricchi’. In questa nuova
situazione la massima utilità e in
corrispondenza del punto D,
ossia il punto in cui si consuma di
più, ma si ha meno tempo libero.