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Romanticismo: l'arte paesaggistica.

- Il romanticismo non è solo un movimento artistico, ma un vero e proprio periodo


culturale che si stabilizza all'inizio del 1800 e termina alla metà dello stesso.
- Nel campo artistico cambia il soggetto nell'opera d'arte: il paesaggio infatti acquisisce
una pari dignità di essere dipinto, senza essere rappresentato con figure umane
(prima era realizzato solo come sfondo o in ambito mitologico). Diventa quindi un
genere proprio.
- I principali pittori di questo periodo sono Constable, l'esponente del pittoresco, e
Turner e Friedrich, rappresentanti del sublime.
- In questa periodo e in particolare in questo movimento artistico, erano infatti
preponderanti due emozioni:
1. L'emozione del pittoresco: è la sensazione positiva che l'uomo trae dalla
Natura e lo spettatore è meravigliato dalla bellezza del paesaggio naturale.
2. L'emozione del sublime: è il sentimento della paura generato dalla possibilità
di un rischio che lo spettatore prova osservando la potenza insovvertibile
della natura, ma, al tempo stesso, è cosciente di osservare i fenomeni
naturali ad una distanza tale che la propria vita sia salva.
- Esistono due tipologie di sublime:
1. Contemplativo: si prova durante l'osservazione della natura, si comprende la
grandezza di essa e la si contempla -> Friedrich
2. Catastrofico: è il sentimento che si prova osservando la natura che si abbatte
catastrofica contro l'uomo-> Turner.
- Caratteristiche:
1. Per i romantici inoltre un artista non diventa artista, ma lo nasce. Le
accademie non servono per diventarlo, ma solo per affinare la tecnica.
2. Si inizia a disegnare direttamente sulla tela, senza disegno preparatorio.
3. L'artista lavora secondo il proprio sentire e secondo le proprie emozioni. C’è
quindi una vera e propria rottura con la borghesia, in quanto gli artisti cercano
di non lavorare più con committenza, anche se appunto sono obbligati a fare
quadri commissionati per vivere.
4. Provengono principalmente dall'alta borghesia.
- Il romanticismo non sta nel soggetto ma nel modo di sentire.

Constable, la cattedrale di Salisbury.

- Constable, l'esponente del pittoresco, dipinse


solo e solamente paesaggi a lui familiari (non
si era mai spostato infatti dal luogo nativo).
- Uno dei suoi più quadri famosi è certamente
“La cattedrale di Salisbury”.
- Descrizione: in primo piano degli alberi creano
una quinta scena, focalizzando l'attenzione di
chi guarda sulla cattedrale. Tra i due alberi,
passa un ruscello dal quale delle mucche si
abbeverano. A sinistra invece, si nota il
vescovo con la consorte che indica la cattedrale quasi a sentirla come una propria
figlia. La gotica cattedrale bianca risalta e, al centro del quadro, la guglia
prorompente guizza fino al cielo.
- Constable è conosciuto anche come il pittore dei cieli, si concentrò spesso sulla
rappresentazioni dei cieli, delle nuvole e delle varie condizioni metereologiche (anche
con piccoli brani di cielo, spesso unico soggetto dei suoi quadri. Dipingeva in
maniera veloce all'aria aperta poi nel suo studio e li porta in tele di più ampio e sul
lato inferiore riporta giorno l'ora luogo e le condizioni del cielo, non le vende lo fa solo
per un suo studio. Senza linea di contorno, uno dei primi a contravvenire).
- In questo caso, inizialmente il cielo era molto scuro, quasi nero, ma, a seguito di una
critica da parte del vescovo, Constale dovette schiarire i colori del cielo. La
cattedrale, appare come un’apparizione miracolosa.

Turner, Annibale che attraversa le Alpi.

- Turner, con il seguente dipinto, ha la pretesa di unire


due generi pittorici: il genere paesaggistico e il genere
storico.
- Entrambi i temi trovano il proprio spazio.
- Il quadro rappresenta la marcia di Annibale, che non
vediamo personalmente (e nemmeno i famosi elefanti),
ma solamente l'esercito.
- L'esercito è un esercito cruento e crudele: uccide chi si trova davanti, incendia i paesi
e sparge paura e morte. Tutto questa violenza inaudita viene vendicata dalla Natura,
che punisce l'esercito con una bufera di neve.
- Nello sfondo dunque, il cielo illuminato, viene interrotto appunto dalla bufera di neve
che sembra sia un vortice nero che vada a risucchiare tutto ciò che si trova intorno.

Pioggia, vapore e velocità.

- 1844: al termine del romanticismo Turner realizza


"Pioggia vapore e velocità", quando furono ufficialmente
inaugurate le prime ferrovie. Il treno è l'emblema della
modernità.
- In quest'opera sono presenti 3 elementi che sono
molto difficili da rappresentare: infatti, la pioggia, il vapore
e la velocità non hanno una consistenza fisica o concreta.
- Formato orizzontale.
- In primo piano si ha un ponte, su cui sta circolando
un treno, che attraversa un fiume (lo si può comprendere grazie al riflesso e alla
presenza della piccola imbarcazione a sinistra del quadro). Viene messo inoltre in
contrasto, nella parte dinastia del quadro, un altro ponte che ricorda quelli romani ->
contrasto tra modernità e antichità.
- Lo sfondo è sfocato e suggerisce il vapore del treno, rendendo l'atmosfera molto
nebulosa. Ma come realizza questo effetto Turner? Stese il colore senza linea di
contorno, tanto che venne scambiato per un dipinto a stato di abbozzo. Possiede
dunque un qualcosa di non fisico; agli impressionisti piace.
- Come riesce a rappresentare invece la pioggia? Attraverso la stesura del colore:
infatti non viene dato con il pennello ma con la spatola.
- Come la velocità? Grazie al taglio compositivo diagonale (che ricorda molto un taglio
fotografico) sembra che il treno ci venga addosso. Non è dunque una
rappresentazione di un treno che solca l'orizzonte, ma di uno che ci dà l'impressione
che esca fuori dal quadro -> la realtà che va oltre il taglio standard (le prospettive
sono oblique).
- Polemiche: all'epoca, la scelta anticonvenzionale del taglio, della tecnica e della
rappresentazione dei soggetti, portarono inoltre a moltissime critiche. e ponte usato
controllato ad un altro ponte che ci ricorda un ponte romano, messi in contrasto l'uno
e l'altro.
- Ulteriore tecnica cromatica: Turner utilizza colori caldi in primo piano, come il
marrone, perché avvicinano l'occhio dell'osservatore, mentre quelli freddi sullo
sfondo, perché allontanano.

Gericault, la zattera della Medusa.

- Gericault è uno dei principali esponenti del


romanticismo francese e si dedica inizialmente alle
scene di battaglia.
- 1818: zattera della medusa. Per la prima
volta Gericault rappresenta un evento accaduto due
anni prima nel 1816, dipinge un soggetto per la
prima volta di cronaca.
- La zattera della medusa narra di un
naufragio: un'imbarcazione era partita da un porto
nei pressi di Bordeaux e c'erano una serie di ambasciatori diretti verso il Senegal,
all'altezza del Marocco; a seguito o di un incagliamento in un banco di sabbia o di un
ammutinamento, la barca sprofonda e solamente le persone più importanti si
salvano, mentre circa 150 passeggeri costruiscono una zattera di fortuna e
rimangono per 13 giorni in preda dell'oceano. Se ne salveranno solo 15.
Due di questi fecero conoscere la propria storia e dissero addirittura che ci furono
episodi di cannibalismo fra questi naufraghi. Destò scalpore e sofferenza tanto che
Gericault decise di rappresentarlo, in maniera monumentale, con dimensioni della
pittura ufficiale 5mx7,16m.
- Quale momento sceglie? Decide di rappresentare un momento in cui è ben evidente
il contrasto fra sofferenza e speranza, è il momento in cui avvistare in lontananza un
altro vascello, il vascello Arbo. Cercano di farsi vedere, allungano le braccia,
addirittura Gericault rappresenta un personaggio di spalle disperato nell’attirare
l'attenzione.
- Durante il primo passaggio tuttavia il vascello non li vide, mentre durante il secondo
passaggio li nota e li porta in salvo.
- Gericault rappresenta il primo imbarcamento, il mare è burrascoso e sono ben
evidenti le caratteristiche del sublime, che sembra spingere sempre più lontano dal
vascello o capovolgere la zattera.
- Il pittore dipinge direttamente la tela senza disegno preparatorio, tuttavia abbozza il
disegno in piccole foglie per affrontare le dimensioni colossali dell'ultima stesura. Un
suo allievo scrive che il maestro dipingeva il primo colpo sulla tela. Disegnava infatti,
in quei piccoli bozzetti, i singoli personaggi, per indagare i sentimenti di tutte quelle
figure che lui andava a dipingere, come la paura, la sofferenza, la speranza e il
desiderio di vita (questi sentimenti inoltre vengono poi riutilizzati in una serie di
dipinti, l'ultima, la serie degli alienati).
- Gericault, nel periodo della stesura del quadro, si documenta dal vero, frequenta gli
obitorio di Parigi, dipinge le persone morte, soprattutto affogate, per vedere il colore
livido della carne e come mutua il cromatismo della pelle. Dipinse anche arti
amputati in preparazione, ma poi decise di non inserirle nella stesura finale.
- Iconografia: zattera in legno con una serie di personaggi e creano una sorta di
crescendo. In primo piano di questo triangolo, abbiamo i corpi morti, un uomo
anziano che stringe il corpo senza vita del figlio, un altro con il corpo incastrato nella
zattera. In una posizione intermedia, degli uomini cercano con le ultime forze di farsi
vedere e a sinistra ci sono due figure che parlano, il cartografo e il medico (che
diedero la loro testimonianza alla cronaca). Alla sommità, sulla botte, una figura di
spalle di carnagione più scura, sventola una camicia rossa.
- Una grande folla di persone, criticano il quadro di Gericault per la rappresentazione
di questo uomo. L’allegoria dietro a questa figura, sarebbe infatti un supporto
all'abolizione della shiavitù.
- Questo dipinto, nonostante sia romantico, presenta dei caratteri legati al classicismo,
come: la muscolatura delle figure in alto rimandano alla scultura antica, la figura
coperta da una camicia che aderisce al corpo ricorda il panneggio bagnato,
(tradizione antica di ricoprire il corpo dei defunti), in basso a destra la figura
dell’anziano ammantato con mantello rosso ricorda statue antiche o all'ugolino
dantesco (rimando al cannibalismo), la schiena del protagonista viene ripreso da
Michelangelo e dal torso del belvedere, i contrasti e infine la costruzione piramidale
della scena. I calzini però, che stanno scivolando via, riportano nel contemporaneo.
- La struttura del dipinto è caratterizzata da due piramidi, uno verso l'uomo (speranza),
l'altro verso l'albero (quello più grande) che va in direzione del cavallone che è
minaccioso, che ostacola la salvezza (morte).
- Viene presentato nel Salon del 1818, venne acquistato, ma venne accettato con
fatica perché in questo momento venivano venduti principalmente i
quadrirtgghghghhhhhhhkjgghgkjmv,nvhn classicisti.

Serie degli alienati.

- Tra il 1822 e il 1823, Gericault crea una serie di 10 dipinti, (giunti solo 5), durante un
momento difficile della sua vita in cui soffriva reg depressione (che lo porterà al
suicidio) a causa dei continui rifiuti nel mondo dell'arte. Si trovò infatti costretto ad
andare in un ospedale psichiatrico, dove diventò molto amico dello psichiatra che ha
molto cura di lui.
- È quindi in quest'atmosfera che Gericault produce queste 10 opere, tuttavia non si sa
se l'abbia fatto per puro esercizio o con il fine di essere usati dal professore
psichiatrico come tavole di queste monomanie(= disturbo mentale, fissazione
mentale) i cui effetti sono evidenti anche nelle caratteristiche fisiche.
- È la prima volta inoltre che la follia viene mostrata con dignità, infatti
precedentemente erano sempre stati rappresentati nudi e in maniera denigratoria.
Gericault invece, indaga in profondità gli abissi della sofferenza mentale e lo fa
restituendoci queste immagini profonde; senza giudicarli, li riporta in maniera
realistica e veritiera.
- Monomania dell'invidia: evidente dal suo sguardo, occhi che puntano un qualcosa,
rossi.
- Gli sfondi sono neri dai quali emergono figure a 3⁄4. I colori usati sono pochi e
soprattutto scuri, sono terrosi.

Delacroix, la Libertà che guida il popolo.

- Delacroix è inizialmente un aiutante di Géricault,


che lo aiuta nella zattera della medusa, e uno dei suoi
dipinti più famosi è sicuramente “La Libertà che guida il
popolo” (non episodio di cronaca, ma di storia).
Delacroix narra le giornate gloriose del 27, 28, 29
quando i parigini insorgono contro Carlo V Borbone.
- Iconografia: la protagonista del quadro è la
Libertà, impersonificata dalla figura femminile che
guida la rivolta, l'assalto, la quale ha a fianco una serie
di personaggi che appartengono a tutte le classi sociali
e di tutte le età. Sotto di lei, i corpi senza vita di chi ha preso parte alla rivoluzione,
anche dell'esercito reale, creano una sorta di rialzo in ordine crescente, grazie anche
al manovale con la camicia azzurra (il suo vestiario rimanda i colori della bandiera
francese) che cerca di rialzarsi e di prenderne parte, che permette la struttura a
piramide.
Essa inoltre sventola la bandiera che diventerà poi ufficialmente quella francese. E’
simbolo della speranza, è commistione fra elementi di classicità e modernità: i suoi
piedi nudi e il suo abito che lascia scoperto i seni, un abito non adatto al
combattimento, ci fa comprendere che non è una donna reale ma è una figura
allegorica con caratteri contemporanei. Il berretto frigio è quello dei liberti.
- Anche questo quadro, come quello di Gericault, presenta elementi neoclassicisti. Si
può infatti definire un connubio tra classicità e modernità: la Libertà ricorda la Venere
di Milo ritornata nel 1820 e dal 1821 conservata al Louvre, e la fisicità di
Michelangelo, la sua plasticità del corpo, e soprattutto il corpo nudo in basso a
ricorda il corpo di Ettore trascinato da Achille, veste però un calzino che riporta alla
modernità; inoltre il titolo ricorda anche la classicità, l’ideale è astratto e non
concreto.
- Bisogna inoltre ricordare che i pittori in questo periodo non potevano scegliere come
realizzare un determinato personaggio, ma erano obbligati a seguire l'iconografia di
Cesare Ripa. Egli suggeriva infatti come dipingere la Libertà e non solo (su una
mano uno scettro, l'altra un cappello e con gatto).
- Delacroix la dipinge quindi seguendo in parte quel trattato, ma anche con un certa
libertà, facendo appunto riferimento alla giornata dei moti del 1830. Soprattutto per
questo infatti viene criticato, ma anche perché sotto l'ascella della donna dipinge la
peluria che la contestualizza inevitabilmente nel mondo reale, quello
dell'umanizzazione.
- Gli elementi contemporanei sono invece tutte le figure che partecipano a questa
rivolta: vediamo l'uomo con la tuba, il nobile il cilindro, il giovane monello con le due
pistole (Victor Hugo), un contadino che impugna una sciabola e l’operaia Charlotte
che alla vista del fratello morto decide di impugnare il fucile e di unirsi agli insorti.
- Un’altra forte critica è la rappresentazione del corpo morto della guardia dell’esercito
(in basso a destra) perché i piedi della figura in basso a sinistra puntano verso l’alto e
sembra dare l'idea che un popolano, prima di morire, abbia calpestato una guardia
reale.
- Infine, sullo sfondo compare la città di Parigi con dietro Notre Dame e su una delle
sue guglie viene issata la bandiera della Francia durante la seconda giornata. Ma è
quasi impercettibile per i fumi che escono dietro.
- No disegno preparatorio, soprattutto lo sfondo.
- I colori del dipinto sono scuri, non vivaci ed è la tavolozza che caratterizza Gericault
e Delacroix; tuttavia, quella di Delacroix cambia dal 1832. Egli compì un viaggio in
Marocco e in Algeria e iniziò a dipingere e realizzare degli schizzi e delle annotazioni
di ciò che vedeva con colori e luci totalmente diversi. .

Il genere storico.
- Come abbiamo visto, il genere storico è uno dei generi più rappresentati e più cari ai
pittori romantici.
- La storia rappresentata del passato riguarda principalmente il medioevo, il momento
in cui nasce l'ideale di patria, mentre quella contemporanea riguardava la storia
nazionale dei pittori.
- Altri avvenimenti invece erano quelli della storia greca, in particolare gli eventi della
lotta per l'indipendenza, la cui maggior parte delle informazioni derivano da Byron.

Il massacro di Scio.

- Delacroix presenta quest'opera al Louvre e sceglie di


dipingere il massacro di Chio nel momento in cui la
popolazione viene repressa dall'esercito ottomano. Decise
infatti di rappresentare un fatto a lui contemporaneo per
denunciare gli avvenimenti.
- I personaggi formano due piramidi: al loro interno i personaggi
sono disposti in modo tale che gli ottomani siano in alto (in
quanto vincitori) e i greci in basso (in quanti perdenti).
- La critica accolse Il massacro di Scio in modo impietoso:
furono in molti, infatti, a rimproverare Delacroix
dell'applicazione rozza del colore e della mancanza di disegno delle figure,
caratteristiche fraintese come un'offensiva trascuratezza pittorica. (Gros: "il massacro
della pittura")

Hayez, gli abitanti di Parga che abbandonano la patria.

- Hayez, uno dei massimi esponenti italiani del


romanticismo e ritenuto caposcuola della pittura
storica in Italia, decide di rappresentare "Gli abitanti di
Parga che abbandonano la patria": è il momento in cui
Parga viene invasa dagli ottomani e gli abitanti sono
costretti a fuggire.
- Il dipinto viene realizzato nel 1831 ma si riferisce ad un avvenimento del '23. Prima di
allora, Hayez aveva realizzato solo opere relative al medioevo: è la prima volta che
rappresenta la storia greca a lui contemporanea e si ispira al poemetto di Giovanni
Berchet.
- In particolare, il pittore rappresenta il momento in cui il sultano ottomano fa il suo
ingresso in città. Essa è sullo sfondo, ma è ben nitida.
- I sentimenti dei perdenti vengono ben espressi dai gesti dei volti.
- Il gruppo di destra, la cui dispongono ricorda quella di un palcoscenico (Hayez aveva
infatti incominciato la propria carriera come scenografo; si divertiva ad organizzare
feste in maschera per l'alta borghesia di Milano), guardano sofferenti la proprio
patria, ormai conquistata. A sinistra invece, alcuni abitanti, ormai senza speranza,
aspettano le imbarcazioni verso altre isole ioniche. Particolarmente intenso è il brano
della donna chinata che raccoglie una manciata di sabbia della propria terra da
portare con sé, e commoventi sono le madri e i padri che portano con loro i bambini
per donar loro un futuro più roseo. Hayez ha inserito anche la figura di un pope
ortodosso, raccolto in preghiera: simboleggia la fede degli abitanti di Parga, che non
li abbandona e, anzi, è loro di conforto in momenti così difficili.
- Prevale dunque l'esaltazione della patria e delle tradizioni.
- Quello che cambia rispetto a Delacroix è che Hayez, come tutti i pittori italiani, era
molto più legato al neoclassicismo: il suo linguaggio infatti si rinnova verso il
romanticismo dal punto di vista delle tematiche, ma non dello stile. C'è infatti sotto un
disegno preparatorio e dà molto importanza agli effetti del chiaro e scuro.

Il pittore della Borghesia: il ritratto di Manzoni.

- Hayez dagli anni '40 in poi, diventa il pittore della borghesia. Infatti nel 1841 riceve
l'incarico del ritratto di Manzoni e della seconda moglie.
- Il ritratto di Manzoni ha uno sfondo scuro e
un'aura più chiara circonda busto e testa
dell'intellettuale.
- Manzoni non è giovane, ha gli occhi
stanchi, i capelli scompigliati e tiene in mano una
tabacchiera. I suoi abiti scuri risaltano il bianco
della sua camicia. I pantaloni invece rimandano
cromaticamente all'aura chiara dello sfondo. È
una dimensione domestica ed intima.
Un altro ritratto di Manzoni è commissionato a Giuseppe Molinari, cinque anni prima. A
Manzoni non piacque, che è il motivo per cui la moglie lo commissionò ad Hayez. Era
evidente infatti il richiamo ai Promessi Sposi: lo sfondo ricorda il lago di Como e tiene in
mano un libro. È la versione di Manzoni che tutti conosciamo
La posa è costruita, sembra colta da un'ispirazione divina. Nel secondo ritratto Molteni lo
taglia, non fa vedere sfondo né il libro. I contorni sono meno definiti, i segni del tempo non si
percepiscono.
Il bacio.
- Commissionato da Maria Alfonso Visconti e presentato a
Brera nell'esposizione nazionale, Hayez dipinse "Il bacio" e ne
realizza 3 versioni (1823, 1859)
- È l'ultimo bacio tra due amanti e l'ambientazione è quella
dell'ultimo Medioevo.
La giovane indossa un abito di seta azzurra, molto costosa, il
che ci fa comprendere che era aristocratica. Il giovane, invece,
era già pronto alla probabile fuga (il piede sinistro è infatti
indirizzato verso la scalinata e appare un coltello dalla veste
dell'uomo): il cappello infatti era quello "alla calabrese",
indossato dai banditi e da coloro che si opponevano alla
monarchia spagnola (durante le lotto rinascimentali venne
ripreso dai rivoluzionari).
- Non riusciamo a identificare le due figure, ma il quadro
ha un valore sentimentale e patriottico universale.
- I colori infatti sono quelli delle bandiere francese e italiana: nel 1859 Napoleone III
aveva fermato l'armistizio di Villafranca, con cui aveva ceduto il Veneto all'Austria, qui
rappresentata dall'ombra a destra.
- Sperimentalismo cromatico: per rendere le gocce di colore, i colori non sono
mescolati sulla tavolozza ma basati direttamente sulla tela. Rappresenterà la cifra
stilistica degli impressionisti.

Realismo.
- Si afferma in Francia, durante i moti rivoluzionari (del 1848 Luigi Filippo d'Orleans
fugge e lascia il posto a Napoleone III che si rivelerà altrettanto dispotico), quando il
positivismo si afferma nella letteratura. Infatti il realismo è il positivismo sono
collegati, perché puntano entrambi a porre l'attenzione sulla realtà. .
- Un aspetto che influenza la produzione artistica del realismo è sicuramente
l'industrializzazione: le industrie infatti si erano ingigantite a dismisura e di
conseguenza si era creata una nuova classe sociale, quella operaia. La distanza tra
classe dirigente e lavoratori è sempre più evidente.
- In arte molti pittori avevano rappresentato soggetti reali, tuttavia, solo in questi
periodo, per la prima volta il termine realismo indica un movimento.
- Uno dei massimi esponenti è Courbet che si impegnò nel porre un' attenzione
specifica all'osservazione personale del dato oggettivo, legato all'ambientazione, al
carattere dei personaggi e al loro costume.

Courbet, gli spaccapietre.

- Nel 1849 Courbet dipinse gli


"Spaccapietre" che andò distrutta durante la
seconda guerra mondiale. Conosciamo l'opera
grazie ad una foto e i colori grazie ad interventi
tecnologici.
- Courbet, per la rappresentazione di questo dipinto, prende ispirazione da un fatto
reale: durante lo spostamento verso Monaco infatti, sotto il sole di mezzogiorno,
vede due uomini che spaccano le pietre, probabilmente padre e figlio.
- Ciò che è evidente sono i loro abiti e la loro miseria.
- Il giovane compie il lavoro più pesante, mentre il più anziano poggia il ginocchio su
un ciuffo d'erba, come se volesse trovare conforto dal dolore fisico. Le mani sono
sporche e gli abiti laceri. Inoltre, non si vedono i volti: uno è di spalle, l'altro è coperto
dal cappello.
- Courbet cerca infatti di rappresentare infatti lo sfruttamento che riguarda quella
classe lavorativa, gli operai, nel modo più oggettivo e generale possibile. Non voleva
rappresentare i soggetti in sé per sé, ma una situazione di miseria.
- Non c'è dunque nulla di poetico o di sentimentale, ciò che desidera Courbet è il
dipingere la dignità del proprio lavoro.
- I colori sono stesi senza disegno preparatorio.
- Il dipinto venne presentato al Salon Parigino nel 1850 ma rimase invenduto, in
quanto in quel periodo le opere più apprezzate erano quelle neoclassiche.

Funerale ad Ornans

- Il dipinto raffigura un anonimo funerale di Ornans (cittadina natale di Courbet) del


quale sono visibili una trentina di
partecipanti (dipinte a grandezza
naturale): vi riconosciamo, in
particolare, il sindaco, i sagrestani con
l'abito rosso da cerimonia, i chierichetti,
il giudice, i contadini, alcune donne, il
padre di Courbet, il notaio, e il becchino
in attesa. Tutte persone comuni
dunque, perlopiù sconosciute e
anonime.
- In primo piano troviamo infine l'apertura della fossa, sul bordo della quale vi sono
alcuni teschi, che invitano lo spettatore a riflettere sulla caducità della vita e sulla
tragica condizione umana.
- La fossa è inoltre tagliata, prosegue infatti nella nostra direzione: questo taglio è
tipico della fotografia.
- L'orizzontalità del dipinto è tuttavia contrastata dal crocifisso in fondo e dalla
profondità della tomba. Anche i colori sono molto cupi.
- Ciò che è evidente in questo quadro è sicuramente il fatto che a Courbet non
interessava rappresentare l'ascesa al cielo: la rappresentazione è laica, priva di
devozione. Ciò che colpisce è il carattere non religioso, imparziale. Ciò che viene
rappresentato è la comunità di Ornans
- Inoltre l'atteggiamento profondamente innovatore di Courbet si manifesta non solo
nella scelta dei soggetti, sino ad allora ritenuti indegni di una rappresentazione
pittorica, ma anche nelle dimensioni della tela. La superficie del Funerale a Ornans,
infatti, supera i diciotto metri quadrati: queste dimensioni erano tradizionalmente
riservate ai quadri di storia, o almeno alle scene di genere, non certo a un'opera
raffigurante una situazione banale e priva di un qualsivoglia carattere mitico e divino
- Nonostante ciò, il quadro fu aspramente criticato: essere giudicate negativamente dai
critici e dai contemporanei erano in particolare la volgarità dei personaggi, ritenuti
privi di decoro, la trivialità dell'insieme e le dimensioni monumentali della tela. Suscitò
scandalo soprattutto perché era troppo vera.
- Con questo quadro, Courbet afferma: “Il funerale a Ornans è stato in realtà il funerale
del Romanticismo”.

La fine del Courbet realista.


- Tra tutti i pittori realisti (anche Daumier) Courbet è il più rappresentativo, almeno
nella prima fase della sua carriera.
- 1855 Courbet cercò di partecipare all'esposizione universale a Parigi, presentando
una serie di dipinti realistica, ma viene rifiutato e decide dunque di organizzare il
proprio padiglione aiutato economicamente da un suo amico. È un padiglione
temporaneo in cui espone 40 dipinti. Per visitarlo però, bisognava pagare una cifra
irrisoria e si riceveva un biglietto che funge da manifesto. Non fu un successo ma gli
conferì fama (per quanto distaccato, è un artista che risente della propria
individualità).
- Quando nel 1871 si instaura la Comune, Courbet viene incaricato di tutelare il
patrimonio artistico della comune e un gruppo di cittadini gli chiede di abbattere la
colonna di Napoleone in Plave di V… che ricordava la colonna traiana. Fu costretto a
pagare le spese per la ricostruzione e cadde in povertà..
- Si ritirò dunque al nord della Francia dove cominciò a realizzare dipinti paesaggistici.

Impressionismo, il Caffè Guerbois.


- Immagine interna del Caffè in cui, a cadenza settimanale, gli impressionisti si
incontravano e parlavano d'arte e delle questioni relative all'arte, alla
contemporaneità e allo stato dell'arte.
- L'impressionismo non è un movimento artistico, ma una corrente. Gli impressionisti
infatti non scrissero mai alcun manifesto che li poteva racchiudere in movimento.
Abbiamo solamente lettere tra artisti e tra artisti e commercianti d'arte, ma mai un
vero e proprio manifesto.
- I pittori di questa corrente erano dunque privi di una base culturale omogenea:
venivano tutti da esperienze differenti ma avevano punti che li accumulavano.
1. Criticavano i salon ufficiali che rifiutavano le loro opere.
2. Avevano un orientamento e impronta realista, in quanto erano interessati alla
società contemporanea, ma non rappresentavano i soggetti legati ad
argomenti politici o a classi sociali basse -> rappresentavano il mondo
borghese.
3. Il completo disinteresse per il soggetto. Dipingevano tutto ciò che vedevano,
non era importante cosa si rappresentava, ma come. Era più importante la
tecnica pittorica che il soggetto.
4. Sono attirati dal colore, che creava il soggetto. Il soggetto è rappresentato
come il nostro occhio lo percepisce ad impressioni.
5. Rifiutano le regole accademiche, il disegno preparatorio, il chiaroscuro e la
prospettiva.
6. Lavorano all'aria aperta, lungo le sponde della Senna, nelle campagne di
Parigi. Ponevano le tele sulle loro spalle e con la valigetta con i colori, (erano
stati inventati i tubetti ad olio nei tubetti) si spostavano da luogo a luogo.
7. Non c'è nessuna componente emotiva, tanto che il movimento opposto a
questo è l'espressionismo, i quali artisti faranno la loro interiorità come
soggetto.

La teoria del colore.


- Per gli impressionisti, il colore cambia alla quantità di luce che lo colpisce. Gli
impressionisti dicevano che il colore visto la mattina è diverso da quello di notte e
vogliono rappresentare la realtà in maniera non realistica, ma vogliono rappresentare
la realtà attraverso l'impressione fugace, attraverso le macchie di colore che
colpiscono il nostro occhio.
- Vengono infatti prodotte serie di quadri in cui il soggetto è lo stesso, ma l'atmosfera è
diversa -> la cattedrale di Rouen, viene rappresentata 4 volte da Monet in quattro
orari diversi della giornata. Il soggetto non è lo stesso, perché la luce non è la stessa.
- Anche la tecnica cambia: i colori sono accostati l'uno di fianco all'altro e non sono più
mischiati fra loro. Il nero non viene usato (in quanto non è un colore perché possiede
tutti i colori) e il bianco (no colore perché è assenza di colore). Il chiaroscuro non
viene quindi usato, perché esistono dei colori adatti che possano rappresentare una
parte più in ombra e una parte più in luce.
- Noi vediamo la realtà attraverso la luce (fotografia).

Salon de refusés, Colazione sull'erba di Manet.

- Nel 1863, la data convenzionale d'inizio impressionismo, durante il Salon de refusés,


vengono esposti i quadri dei più grandi impressionisti,
come Degas, Renoir, Monet e Manet.
- Tuttavia, in particolare, un'opera desterà
talmente tanto scalpore che viene ormai vista come
l'opera che inaugura il periodo impressionista: La
colazione sull'erba di Manet.
- Manet era il più anziano fra gli impressionisti e
partecipò sempre agli incontri d'arte al café, tuttavia
non esporrà mai nelle occasioni ufficiali con gli altri
artisti. Proviene da una famiglia agiata e di media
borghesia.
- L'obiettivo di Manet tuttavia non fu quello di scandalizzare la critica, anzi, cercava il
consenso e il riconoscimento della sua dote artistica.
- Ciò che viene criticato è sicuramente il nudo femminile e il fatto che venga
rappresentata una donna nuda in un contesto contemporaneo e borghese. Quei due
uomini, intorno alla donna, potevano infatti essere i mariti e figli dei quali spettatori.
Il nudo era accettato, ma solamente quando si trattava di mitologia e di figurazione di
scene allegoriche e simboliche (come la nascita di Venere di Alexandre Cabanel che si rifà
al neoclassicismo).
- L'altra critica forte fu per la tecnica artistica da lui usata. Il mancato utilizzo del
disegno preparatorio e del chiaroscuro infatti fu fortemente criticato e disprezzato.
Si diceva che Manet non sapeva disegnare e dipingere. Emile Zola scrive la situazione del
salon di fronte al quadro.
- Descrizione: sullo sfondo prevale la natura boschiva della Senna. Tre figure, 2 uomini
con vestiti del tempo parlano tra di loro, mentre la donna, calata in questo contesto
attuale, è completamente nuda e non interagisce con loro, ma guarda al di fuori del
dipinto e lo fa con sguardo ammiccante, quasi sensuale.
- Alla destra del quadro, gli abiti e il cappellino della donna sono lasciati a terra con
sopra un cesto di frutta che fuoriesce e cade -> brano di natura morta con colori
chiari e freddi che si contrastano. La vegetazione funge come quinta prospettiva, la
profondità ce la suggeriscono loro.
- Una donna in fondo che non si capisce né cosa sta facendo né la correlazione con
gli altri, destabilizza questa incomunicabilità.
- Manet, per questo dipinto, chiede di posare al cognato e al fratello e ad una modella
amica del pittore.

La critica, nello specifico.


Ciò che desta scandalo è quindi la tecnica che si può riassumere per "macchie di colore
giustapposte", un colore non mescolato; non esiste il chiaroscuro, le ombre sono colorate
con macchie di colore
- , non esiste la linea di contorno, nemmeno prospettiva.
E’ dunque la perdita di queste tecniche che destabilizza e, solitamente, quando
qualcosa destabilizza, viene criticato.
- Manet tuttavia, per difendersi e per essere capito, cerca di portare degli esempi
celebri classici da cui prese ispirazione per la posizione e la rappresentazione dei
soggetti: il giudizio di Paride di Raffaello (però incisione di Marco Antonio Raimondi)
e il concerto campestre di Tiziano.
- Entrambi i quadri rappresentano figure nude e vestite che discutono e che
concertano insieme. Ma qual è la differenza dunque? Quella di Tiziano è un'allegoria
e non una rappresentazione della realtà.
- Possiamo dire in conclusione dunque, che Manet fu impressionista a metà, perché le
tre figure sembrano quasi non dialogare con il paesaggio circostante, sembrano
scollegate. Le quattro figure seguono anche un triangolo.

Coniatura del nome: "impressionisti"


- Nel 1874 nel palazzo di boulevard des Capucines, gli impressionisti organizzarono la
loro prima mostra ufficiale, tutti insieme. Questa esposizione avviene nello studio di
Felix Nadar per mostrare la loro vicinanza alla fotografia.
- A questa mostra parteciparono Monet, Pissarro, Degas, Renoir, Bert Morisot, moglie
del fratello di Manet. Manet non partecipa, pur supportando e andando sempre agli
incontri, per sua volontà.
- In questa mostra, questi artisti si presentarono come "Società anonima degli artisti
pittori scultori e incisori", ma Luis Reloj, critico d'arte, visitando questa esposizione, si
trovò davanti ad un quadro di monet, “impressione, sole nascente”, e scrisse che
“una carta da parati, al suo stato iniziale, è più rifinita di questa marina” e concluse
coniando il termine "impressionista".
Gli impressionisti esposero fino al 1886 presso la galleria del mercante d'arte Durand
Ruel, dove sarà presente il quadro “Domenica pomeriggio al Grande Jatte” di Seurat
e che darà l’avvio al movimento artistico del puntinismo.
Impressione, levar del Sole, Monet
- Si tratta di una tela dove i princìpi cardinali
dell’Impressionismo sono già perfettamente
delineati. A essere raffigurato è uno scorcio
mattutino del porto di Le Havre, avvolto da
una nebbia impalpabile e scialba che rende
tutto sfocato e indefinito.
- In primo piano troviamo, disposte in
diagonale da sinistra verso destra, tre
piccole imbarcazioni che, con remi, solcano
le acque portuali. Sullo sfondo, dietro il velo
di foschia, si profilano infatti i pennoni delle
navi ormeggiate, le silhouette dei mezzi
meccanici per la movimentazione delle merci, alcune ciminiere fumanti.
Alzandosi dalle viscere fluviali, poi, in alto si è librato il disco rossastro del sole
che, facendosi lentamente strada nel cielo, emette dei raggi aranciati che si
riverberano guizzanti sullo specchio d’acqua, appena screziato da alcune onde, e
inondano omogeneamente tutto il paesaggio. In basso a sinistra, infine, il dipinto
è firmato e datato: «Claude Monet ’72».
- Appare evidente dopo quest’analisi come il dipinto, del tutto scevro da pretese
naturalistiche, miri a trasmettere all’osservatore le sensazioni o, per essere più
precisi, le impressioni che Monet ha provato contemplando l’aurora sul porto di
Le Havre.
- Se le abituali tecniche pittoriche accademiche miravano ad una rappresentazione
fedele della realtà, descritta con pennellate lisce e minuziose, Monet con questa
tela preferisce cimentarsi in una pittura realizzata rigorosamente en plein air dove
a prevalere è la soggettività dell’artista, finalmente non più oppressa dall’urgenza
di operare in totale aderenza alla realtà.
- Il potere interpretativo del pittore, infatti, qui si traduce in una visione fantastica
piuttosto che documentaria, dove la giustapposizione di colori caldi (il rosso e
l’arancione) e freddi (il verde azzurrognolo) e l’utilizzo di tocchi virgolati veloci e
materici, liberamente disposti sulla tela senza una preparazione disegnativa,
rendono particolarmente appassionata quest’evocazione della nebbia e dei
vapori del crepuscolo.

Carrellata di quadri impressionisti.

Le moulin de le gallet, renoir


Sala da ballo in cui la domenica pomeriggio frequentata dalla borghesia parigina. Era un
vecchio mulino poi ambito a sala da ballo e quelli che si vedono sono degli alberi, orchestra
anche, macchie sui vestiti -> luci e le ombre delle foglie.
L'assunzio Degas, prostituta e clochard, in un caffè la Nouvelle Aten, un bar diverso, no
area festosa.
le bar des folies bergères, manet, fanciulla che si trova al di là del bancone con i vini e
liquori, spalle l'avventore, l'uomo, e tutta la sala da ballo.
La lezione di danza di degas nell'operá. Degas pittore delle ballerine: molto amico del
direttore di Parigi e gli veniva permesso di assistere alle prove ect ect
E infine i Boulevard, strade larghissime per non fare creare delle barricate (Arco di trionfo è
un esempio, Degas
Uno visto in primavera, l'altro di notte.
Simbolo della modernità, dove si trovavano i tavoli dei ristoranti e bar intervallati da
lampioni,simbolo di Parigi moderna, boulat definiti come grandi sale da ballo all'aperto.
Boulevard des Capucines, Monet.
La Gare Saint Lazare, il fumo, il vapore del treno che si confonde con le nuvole in cielo e
simbolo di società di massa.
Paesaggi. Tetti rossi, angolo di paese effetto inverno, Pissarro
Specifica del periodo in cui vengono rappresentati.
Bert, Morisot (moglie del fratello di Manet)
La gazza, 1868-9, monet, questo dipinto non è realizzato con il colore bianco (nero, insieme
di colori, e bianco, assenza di colori), stessa cosa Renoir. Ma piuttosto altri colori.
Dipingono con dei tocchi di colore giustapposto, pennellata non lunga, è colore puro.
Negano l'esistenza del colore locale (il colore non esiste come lo vediamo. Il colore viene
reso con la giustapposizione di due colori, e non mischiando due colori e sfumandoli.
Cattedrale di Rouen
Monet, dagli anni '90, dipinge delle serie. Soggetto è lo stesso, quello che cambia è tempo e
stagione.
Cattedrale di Rouen, quella con i covoni, i tre alberi lungo la Senna. Questa ricerca del
colore diventa un qualcosa di estremamente vitale. La sua intera vita si base su quello.
Le ninfee pure
Camilleri Monet sul letto di morte, dipinto della moglie appena morta o sul letto di morte.
Questo fa capire la ricerca del colore.

Campo di papaveri, moglie con il figlio

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