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02 Breve Storia Del Rock
02 Breve Storia Del Rock
Il beat inglese
Nel 1962 Liverpool, in Inghilterra, è uno dei porti più importanti per
gli scambi commerciali con gli Stati Uniti. Ed è qui che arrivano anche
gli influssi del rock ’n’ roll d’oltreoceano, che negli anni Sessanta ha
ormai perso la sua spinta iniziale. Quattro ragazzi – John Lennon, Paul
McCartney, George Harrison e Ringo Starr – fondano i Beatles, una band
che cambia per sempre il modo di suonare e di ascoltare la musica, e con
essa l’immaginario dei giovani del pianeta.
I Beatles hanno una straordinaria fantasia melodica, usano
ritornelli semplici e piacevoli e inventano il concetto di band, fino
ad allora sconosciuto al grande pubblico: da quel momento le band
avranno quasi sempre una batteria, un basso e due chitarre (una
ritmica e una solista). Prima del 1970, data in cui il gruppo si scioglie
a causa di contrasti interni, i Beatles scrivono molte canzoni, una più
famosa dell’altra; ma non è solo una questione di musica. In tutto il
mondo si diffonde una vera e propria “Beatles mania”: i fab four (i
“favolosi quattro”, come sono chiamati i ragazzi di Liverpool) diventano
idoli di una intera generazione. Con loro nasce la beat music inglese
(beat letteralmente significa “battito”), di cui diventano i principali
esponenti.
Negli stessi anni, Mick Jagger e Keith Richards fondano i Rolling
Stones, l’altra band simbolo degli anni Sessanta, che sfida i Beatles
a colpi di successi discografici. Gli Stones scelgono una sonorità più
aggressiva, energica e vicina alla tradizione dei bluesman e del rhythm
and blues, adatta a rappresentare la rabbia e la voglia di ribellione.
La risposta americana
La rivoluzione inglese raggiunge presto anche gli Stati Uniti, tanto
che si parla addirittura di una British Invasion. E trova negli USA
un terreno altrettanto fertile, già preparato dalla beat generation,
un movimento letterario e culturale degli anni Cinquanta di cui lo
scrittore Jack Kerouac è uno tra gli esponenti principali (attento a non
confonderla con la beat music inglese, che indica un fenomeno diverso).
All’inizio degli anni Sessanta, gruppi come i Beach Boys esaltano
la cultura californiana legata al mondo del surf, con sonorità spensierate
derivate direttamente dal rock ’n’ roll come nel loro celebre brano Surfin’
U.S.A. Ma a metà decennio il clima cambia decisamente: è il momento
in cui esplodono i movimenti per i diritti civili degli afroamericani,
i movimenti giovanili, i nuovi ideali pacifisti e di contestazione nei
confronti della guerra in Vietnam; si spinge per un ritorno alla natura
e a un modo di vivere comunitario, rifiutando una società basata sul
consumismo, e si lotta per la liberazione dalle barriere culturali e sessuali.
Quando queste diverse idee si fondono, nasce il movimento degli
hippy (in Italia chiamati anche con l’appellativo “figli dei fiori”),
che fanno della musica rock un elemento centrale. La cosiddetta
“controcultura” trova espressione musicale in gruppi psichedelici tra cui i
Doors, guidati da Jim Morrison, che spesso scrivono e si esibiscono sotto
l’influenza di sostanze stupefacenti.
Il punto più alto di questa “età d’oro” del rock è il raduno di
Woodstock, un terreno nello stato di New York in cui nell’agosto del
1969 si danno appuntamento mezzo milione di ragazzi per assistere a
una tre giorni no-stop di musica. Sul palco salgono i più importanti
idoli di quel periodo, tra cui Janis Joplin e Jimi Hendrix: in segno di
contestazione Hendrix stravolge l’inno americano, suonandolo in modo
lacerante con la chitarra elettrica modello Stratocaster e producendo
rumori che evocano le bombe del Vietnam.
Il progressive rock
Nel Regno Unito gli anni Settanta si aprono con un nuovo modo
di intendere il rock, più raffinato ed elaborato, che si fonde in modo
creativo con le tradizioni popolari europee e con altri generi come
il jazz e la musica classica.
I primi esponenti di questa nuova corrente progressive (o prog)
sono i Pink Floyd, che, anche prendendo spunto dalla psichedelia,
inventano brani dalla forma molto libera, in alcuni casi corti, in
altri lunghissimi; e poi inseriscono rumori, parti vocali, lunghe sezioni
strumentali, esperimenti sonori ottenuti in sala di incisione. I loro
album The Dark Side of the Moon e The Wall, i cui brani costituiscono
un’unica opera da ascoltare in sequenza, sono tra i più famosi e venduti
al mondo.
Altri esponenti del prog sono i Jethro Tull, in cui il flauto traverso
si ispira al folk scozzese, i Genesis, gli Yes e il gruppo Emerson, Lake
& Palmer, che inserisce spesso richiami alla musica classica nel proprio
repertorio e pubblica anche una versione rock del celebre brano Quadri di
un’esposizione del compositore russo Modest Musorgskij (vedi p. 302).