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Elaborato Respighi - Vetrate Di Chiesa / Tre Preludi Sopra Melodie Gregoriane
Elaborato Respighi - Vetrate Di Chiesa / Tre Preludi Sopra Melodie Gregoriane
Andrea Baù
Indice
1 - Cenni biografici
4 - Respighi e il fascismo
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1 - Cenni biografici
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2 - Contesto storico: il recupero dell'antico e la rinascita del gregoriano
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quell’anno vide la prima esecuzione del Concerto gregoriano per violino e orchestra.
Il sentimento di recupero dell'antico, comune in ambito europeo nei primi decenni del
Novecento, ha origine in particolare nell'ambito del genere sacro in Francia già nel 1860
con l'attività di dom Prosper Gueranger nella cosiddetta "restaurazione gregoriana" con
l'intento di recuperare il simbolo di un’unità liturgica che allora sembrava compromessa
focalizzando la propria attenzione sul canto gregoriano. Attraverso il suo lavoro si
giunse alla pubblicazione di testi quali il Liber Gradualis, essenziali per l'esecuzione del
canto liturgico, contenente i canti della Messa, vera pietra miliare della ricostruzione
delle originali melodie gregoriane. La collaborazione con dom Mocquerau inaugurò la
pubblicazione della Paléographie Musicale, seguita dal Graduale Romanun e
dell'Antiphonale Romanum.
In ambito italiano notiamo la volontà di limitare l'ingerenza del teatro musicale
all'interno del repertorio liturgico a favore della vera musica sacra basata sul
«gregoriano autentico dei codici» e sulla polifonia rinascimentale secondo la lezione del
Palestrina, questa volontà prese il nome di "Movimento ceciliano" e si concretizzò nella
"Generale Associazione Italiana di S. Cecilia".
Questo fu il contesto culturale nel quale musicisti importanti per la riscoperta e
promozione della musica antica e del canto gregoriano quali Tebaldini, De Santi, Torchi,
Chilesotti e Perosi militarono, con i quali lo stesso Respighi ebbe, più o meno
direttamente, dei rapporti. Attraverso il loro contributo si arrivò alla nascita
dell'Associazione dei musicologi italiani istituita a Ferrara nel 1908.
Respighi, seppur sempre assai bene informato di ciò che stava accadendo in ambito
musicologico negli anni della sua formazione, non si interessò mai agli studi di tipo
musicologico, non è infatti possibile parlarne in termini di rigore filologico. Per
considerare l’originalità di un compositore che ripensò il passato accostandosi alle
partiture senza pregiudizi e senza posizioni erudite, desideroso di attingere da esse in
base alla personale creatività e con mezzi moderni, non deve stupire la naturalezza con
la quale Respighi si accostò ai più diversi materiali musicali, dal canto gregoriano a
Rossini, dalle intavolature per liuto ai clavicembalisti settecenteschi.
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3 - Struttura e ispirazioni letterario-musicali
Epigrafi presenti nel frontespizio della partitura di Forse meglio - suggerii - Vetrate di chiesa... E
Vetrate di chiesa, ed Ricordi, Milano, 1927, questo nome rimase e forse fu causa che la pigra
ristampa del 1970
faciloneria di alcuni critici raccostasse la
composizione ai poemi sinfonici che sono tutt’altra cosa. Ma i giudici superficiali videro quattro
tempi di alterna sonorità e così a orecchio dissero: Fontane di Roma, Pini di Roma, Vetrate di
chiesa... Invece nelle Vetrate ogni tempo ha una costruzione sua e si conclude in sè, senza nessun
rapporto con gli altri tempi; mentre nei poemi sinfonici da ogni parte è elemento indivisibile di un
tutto. La differenza (almeno nella concezione poetica) è sostanziale. Accettato il titolo Vetrate di
chiesa restava da decidere a... quali santi votarsi. Respighi suona e risuona pazientemente al piano
(questa volta siamo a Palazzo Borghese): seduto accanto al Maestro io ascolto e mi stillo il cervello.
Che cosa possiamo dare a intendere che questa musica significhi? Che dipingeremo sulle quattro
vetrate? Il primo tempo ha una andatura lenta e tranquilla; mi viene in mente il passo di una
carovana... che so? Una carovana nella notte stellata,.. E lo battezziamo: Fuga in Egitto. Il secondo
tempo è tutto un fragore d’armi e il pensiero ricorre alla gran battaglia in cielo contro gli angeli
ribelli: va bene, San Michele Arrangelo. Anche l’ultimo è solenne e grandioso, e poiché siamo nel
dominio del canto gregoriano mi par naturale - vorrei dire doveroso - raffigurare nella vetrata San
Gregorio Magno. Più arduo fu interpretare il terzo tempo in cui sentivo non so che di mistico, di
candido, di conventuale: quella campanella argentina fa pensare a un richiamo di monachine bianche
e nere come rondini. Ci vuole una Santa soave: penso a Sant’Orsola, a Santa Barbara, a Santa
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Cecilia.. No, no! E finalmente, dopo qualche giorno di indecisione nell’olimpo delle Beate e delle
Vergini, ecco la luce... Santa Chiara! Come non avevamo pensato subito a Santa Chiara, ai Fioretti di
Santo Francesco, all’episodio miracoloso e così commovente del XXXIV capitolo? Ah, le risa
allegre quando leggemmo nelle solenni critiche l’elogio di una musica che interpreta
prodigiosamente il racconto francescano! Sì, veramente, quando c’è la fede... E per finire con le
Vetrate: per il secondo tempo, per il terzo, per il quarto mi fu facile trovare le epigrafi, ma non mi
venne fatto di pescare due o tre righe d’un testo qualsiasi per illustrare come io volevo La Fuga in
Egitto. E siccome turbava il mio amor di simmetria una epigrafe senza babbo né mamma, mentre le
altre tre avevan tutte la loro paternità indicata, attribuii le parole sulla fuga in Egitto a un “Anon.
bononiensis” che sarebbe un po’ difficile rintracciare. Vero è che nessuno si darebbe mai tale pena.»
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Introduzione di San Michele Arcangelo, secondo
Incipit dal secondo preludio
movimento di Vetrate di chiesa
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Incipit del terzo e ultimo dei preludi Incipit da Il mattutino di Santa Chiara, terzo
movimento di Vetrate di chiesa
Il terzo movimento riprende il carattere modale e il tempo di 5/4 del primo, con un
colore più intimo, quasi di una preghiera. Il riferimento letterario e religioso qui è a
Santa Chiara d'Assisi, fondatrice della Monache Clarisse, e ai Fioretti di San Francesco
(XXXIV): «Ma Gesù Cristo suo sposo, non volendola lasciare così sconsolata, sì la fece
miracolosamente portare dagli angeli alla chiesa di San Francesco, et essere a tutto
l'uficio del Matutino..
Il finale San Gregorio Magno è concepito
Incipit del quarto e ultimo movimento di Vetrate
di chiesa intitolato a San Gregorio Magno come una grande fantasia sul Gloria della
Missa VIII "de Angelis" e porta in epigrafe
una frase tratta dal Graduale Romanum
(Commune Sanctorum, 33): «Ecco il
Pontefice Massimo!... Benedite il Signore...
intonate l'inno a Dio. Alleluia!».
Un’atmosfera misteriosa iniziale subito rivela
la natura solenne di questo movimento,
compare per la prima volta l’organo,
assistiamo a quella che si potrebbe definire
un’”incoronazione in suoni” a papa o alla
processione liturgica in onore del santo.
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Vari musicologi sono in disaccordo riguardo le ispirazioni musicali nei confronti del
repertorio gregoriano che hanno influenzato queste composizioni e come queste sono
state utilizzate. Di Bella crede che i vari temi dei Tre preludi non siano ispirati
direttamente a melodie gregoriane ma piuttosto che questi furono composti ex-novo da
Respighi e che l'aria di antichità che questi temi emanano non sia altro che uno spurio
tentativo di imitazione. Se invece si presta più attenzione alle testimonianze di Elsa
Respighi notiamo alcune affermazioni interessanti riguardanti proprio l'utilizzo di spunti
gregoriani da parte del marito: quest'ultimo voleva infatti far rinascere quelle stupende
melodie in un linguaggio nuovo, svincolate dalla rigidità nella liturgia del Graduale
Romano per valorizzarne il reale e umano messaggio che esse vogliono trasmettere.
Nonostante queste testimonianze della moglie, non vengono effettivamente menzionati i
temi alla quale Respighi si ispirò, citiamo quindi il lavoro di ricerca svolto dal
musicologo tedesco Cristoph Flamm che li associa alle originali melodie gregoriane,
sintetizzate e alterate a seconda dell'umore impressionista di Respighi:
il tema iniziale alla mano sinistra del secondo dei Tre Preludi sopra Melodie
Gregoriane ha forti somiglianze con l'antifona al Magnificat in primi Vespri Virgo
Prudentissima dal Graduale Romano.
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Sempre secondo Flamm nella quarta impressione da Vetrate di chiesa intitolata a San
Gregorio Magno Respighi si avvale del tema del Gloria della Missa de angelis dal
Liber Usualis.
Il musicologo americano Penny Brandt ci offre invece una chiave di lettura differente
per quanto riguarda il primo tema e lo associa invece alla Surrexit Dominus, dal
Graduale Romano:
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Offre inoltre una possibile interpretazione del tema del terzo preludio che associa alla
Sederunt principes, dal graduale per la Messa di Santo Stefano.
Come detto precedentemente Respighi non ripropone fedelmente i temi tratti dal
repertorio gregoriano ma ne prende ispirazione con grande libertà, variando intervalli e
durate a seconda dell'effetto drammatico che volle ottenere, tralasciando sezioni intere
dei canti e collegandole con grande originalità.
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4 - Respighi e il fascismo
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Bibliografia
ANTONIO LOVATO, The Cecilian movement and musical historiography in Italy: The
contribution of Angelo De Santi, in Music’s Intellectual History, ed. by Zdravko
Blažecović and Barbara Dobbs Mackenzie, New York, Rilm, 2009
CRISTOPH FLAMM, Ottorino Respighi und die italienische Intrumentalmusik von der
Jahrhundertwende bis zum Faschismus, vol.2, Laaber, Laaber-Verlag, 2008
ELSA RESPIGHI, Ottorino Respighi - Dati biografici ordinati da Elsa Respighi, Milano,
Ricordi, 1954
LEE G. BARROW, Guilt by Association: The Effect of Attitudes toward Fascism on the
Critical Assessment of the Music of Ottorino Respighi, Vol.42, No.1 (giugno 2011),
pp.79-95, International Review of the Aesthetics and Sociology of Music, Croatian
Musicological Society
PENNY R. S. BRANDT, A Marriage and its Music: The Work of Elsa Olivieri Sangiacomo
Respighi in Fascist Italy, University of Connecticut, 2017
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