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Rivista trimestrale anno XXXV - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 - (Conv. In L. 27/02/2004 N. 46) Art. 1 Comma 1, DCB Milano
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Rivista trimestrale anno XXXIV - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 - (Conv. In L. 27/02/2004 N. 46) Art. 1 Comma 1, DCB Milano
Giampaolo Calligarich Antonio Armenante
Barbara Bagatta
Presidente Riccardo Damasco
Sergio Mauri Maurizio Gammariello
Sergio Mauri
Vice Presidente Patrizia Muscas
Riccardo Damasco Francesco Romano
Concessionaria di pubblicità
Membro dell’International
Confederation of
Contamination
Control Societies
32 PARLIAMO DI
Farmacie ospedaliere: le Unità Farmaci Antitumorali
36 FOCUS SU
Procedure di decontaminazione a base di probiotici e batteriofagi
38 BACK TO BASICS
Convalida
42 RASSEGNA STAMPA
44 ASCCA INFORMA
52 SOURCE
EDITORIALE
C’è qualcosa di nuovo…
anzi di antico
Mai come in questo momento uno degli incipit più famosi della letteratura italiana (non-
ché incubo per molti di noi che hanno dovuto imparare a memoria tutta la poesia di
Pascoli) fotografa la situazione attuale di ASCCA. E allora vediamo nel dettaglio cosa ci
riserverà il futuro…
Ad inizio anno si è chiusa la campagna per la formazione del nuovo Comitato Scientifico,
che ha visto la luce il 26 di gennaio. Rispetto al passato si sono creati due gruppi di lavoro
ben distinti, capitanati da Simone Penazzi (una vecchia conoscenza di ASCCA) e da Ma-
ria Luisa Bernuzzi (una new entry del comitato).
Sempre da Gennaio ASCCA annovera una nuova figura professionale al suo interno,
Daniela Bencardino, che si occuperà della Segreteria Scientifica. Pur non venendo dal
mondo ASCCA, le sue conoscenze tecniche nonché le sue esperienze nel mondo della
divulgazione scientifica aiuteranno l’Associazione a fare quell’ulteriore passo in avanti
per accrescere la sua notorietà (un aspetto fondamentale per qualsiasi Associazione che
vuole continuare a rimanere un punto di riferimento anche per le nuove generazioni) .
E siccome l’appetito vien mangiando, un altro paio di novità per il mese di Maggio. La
prima riguarda la partecipazione al Pharmintech (per una strana ironia della sorte, pro-
prio l’edizione 2019 è stata l’ultima volta che ASCCA è stata presente con un proprio
stand ad una fiera). Nell’edizione di Milano, si torna all’antico, utilizzando la soluzione
dell’area multipla condivisa con alcuni soci sostenitori (anche in questo caso avremo sia
soci storici che nuovi sostenitori).
Per la seconda novità dobbiamo abbandonare i consueti luoghi ASCCA per arrivare nel-
la soleggiata Napoli, che ospiterà – finalmente dopo due anni - una giornata ASCCA in
presenza. Ma se di tradizionale ci sarà la struttura dell’incontro, nuovo sarà l’argomento
trattato. Si parlerà infatti di Clean Technology in ambito ospedaliero. Un’occasione unica
per avere un panorama normativo, tecnologico e pratico sulle nuove realtà ospedaliere:
cell factory, terapie innovative, farmacie ospedaliere.
Come potete vedere il 2022 sarà un continuo mix tra nuovo ed antico. Proprio come la
rivista che state per sfogliare. Una nuova veste grafica (che ci auguriamo possa piacervi)
ma con il proverbiale taglio tecnico, che ha contraddistinto i suoi 35 anni di pubblicazione.
Al momento di andare in stampa non si sono ancora tenute le elezioni del direttivo per
il biennio 2022-2023. Non avendo la famosa sfera di cristallo, vanno preventivamente
ringraziate le persone che in questi due anni hanno profuso energie (in una situazione
che di normale non aveva nulla) per conseguire risultati importanti per l’Associazione.
Ed augurare buon lavoro al nuovo consiglio.
Alle prossime
Barbara Merlini
Direttore Editoriale Ascca News
Parole chiave
ATMP | CELL FACTORY | CONVALIDA | FAT/SAT | URS
Realizzare una Cell Factory è un progetto ambizioso, che richiede risorse umane, economiche,
tecnologiche, al passo con il crescente sviluppo dei medicinali di terapia avanzata. Essendo
complesso, la sua buona riuscita dipende da molteplici fattori, primo fra tutti la conoscenza
della tipologia di prodotti da preparare, e dalla efficienza con cui vengono affrontati i necessari
passaggi critici del progetto
Cosa sono i medicinali di terapia avanzata? gressi tecnologici nella genomica e negli strumenti di gene
editing.
I medicinali di terapia avanzata (ATMPs: Advanced Therapy Questa forte trasformazione va di pari passo con la crescita
Medicinal Products), come definiti nel Regolamento Euro- di nuovi siti di produzione, che operano come CDMO (Con-
peo 1394/2007, sono prodotti atti a trattare o a prevenire ma- tract Development and Manufacturing Organization) che
lattie negli esseri umani che sono utilizzati o somministrati soddisfino le necessità di preparazione, controllo di qualità
per ristabilire, correggere o modificare funzioni fisiologiche e stoccaggio dei medicinali di terapia avanzata. A novembre
attraverso un’azione principalmente farmacologica, immu- del 2019, Fujifilm Diosynth ha creato il Gene Therapy Innova-
nologica o metabolica. tion Center (oltre 5500 m2) per offrire attività di produzione e
Si tratta di prodotti sterili, generalmente preparati in asepsi, servizi analitici. Pfizer ha appena inaugurato un sito produt-
di terapia cellulare somatica, di terapia genica, di ingegneria tivo in Carolina del Nord, investendo 800 milioni di dollari.
tissutale, prodotti combinati, nei quali le cellule e i tessuti In Italia esistono 23 Cell Factory autorizzate dall’AIFA che
di partenza sono sottoposti a manipolazione estensiva. Le operano in questo settore. Il numero di questi siti è più che
manipolazioni non rilevanti per le quali viene esclusa la raddoppiato dal 2010.
definizione di terapia avanzata sono indicate nell’Allegato Realizzare una Cell Factory è un’attività estremamente
1 del Regolamento Europeo 1394/2007; si tratta ad esempio complessa. Avviene con passaggi rigorosi e definiti; essa
di operazioni di taglio, centrifugazione, filtrazione, congela- prevede la cooperazione multidisciplinare di professionisti:
mento, crioconservazione, ecc… ingegneri, impiantisti, costruttori edili, consulenti GMP, re-
Pertanto, a titolo di esempio, non ci si riferisce a medicinali golatori, ricercatori, clinici per finire coi fornitori di servizi
di terapia avanzata nel caso di cellule e tessuti preparati a e materiali.
scopo di trasfusione o trapianto. È poi cruciale effettuare un’analisi costi-benefici ex ante
Lo sviluppo delle ATMP negli ultimi anni ha portato a suc- ed ex post legati alla costruzione della struttura stessa, in
cessi clinici su malattie rare o prive di alternative terapeu- quanto dotata di tecnologie innovative e quindi costose, e
tiche (es. adrenoluecodistrofia, leucodistrofia metacroma- in ragione di costi di gestione importanti che esistono an-
tica, ADA-SCID, SMA) e tumori ematologici (es. linfoma a che in assenza di produzione. Vanno inoltre considerati gli
cellule mantellari, mieloma multiplo, ALL, BLBCL), determi- aspetti logistici, che ne possono impattare il funzionamen-
nando una forte espansione di questa tipologia di prodotti, to e l’eventuale espansione.
con conseguente trasformazione dell’industria farmaceuti-
ca e delle possibilità di cura di diverse patologie. Progettare una Cell Factory, come si fa?
I dati riportati nel 2021 da Grand View Research, in merito
all’espansione di questi medicinali, mostrano un andamen- Una Cell Factory viene configurata sulla base delle linee di
to in crescita, con investimenti pari a 7.9 miliardi di dollari produzione che si vogliono realizzare. È importante quindi
nel 2020 e che si stima possano raggiungere i 21.2 miliardi di valutare:
dollari nel 2028 grazie ad un rapido e significativo progresso • il tipo di prodotto da preparare (ad esempio terapia cel-
della biologia cellulare e molecolare e da significativi pro- lulare, terapia genica, ingegneria tissutale, autologo, allo-
Il collaudo normalmente si articola in due fasi: FAT e SAT. Le convalide riguardano i seguenti ambiti:
Il FAT (Factory Acceptance Test) si esegue nell’azienda di • la convalida microbiologica dei locali classificati e delle
produzione di impianti, attrezzature e sistemi, specie per attrezzature, su un numero variabile di punti, scelti a se-
attrezzature customizzate (es. linee di riempimento); il SAT guito di un’analisi dei rischi per sottoporre a campiona-
(Site Acceptance Test) si esegue dopo l’installazione nell’a- mento le aree con maggiore rischio di contaminazione;
zienda che ospita la Cell Factory e solo al termine del SAT • la convalida dei sanitizzanti, per dimostrare che i sanitiz-
l’attrezzatura passa di proprietà alla facility. zanti scelti per pulire sono idonei ad abbattere la presen-
Il passaggio successivo è la verifica di quanto consegnato za di eventuali microrganismi sulle specifiche superfici
attraverso l’esecuzione di una Design Qualification (DQ), presenti nei locali classificati;
che valuta la presenza di tutti i requisiti definiti in prece- • la convalida delle pulizie per verificare che le stesse, rela-
denza con gli URS. tive sia ad ambienti che ad attrezzature, nelle loro moda-
lità, frequenza, per il tipo di sanitizzanti impiegati e con
le rotazioni previste, risultino efficaci;
• la convalida del ‘Tempo di pulito’ (CHT = Clean Hold Time)
Realizzare una Cell Factory per definire un intervallo di tempo massimo dopo le pu-
è un’attività estremamente lizie, all’interno del quale i locali e le attrezzature restino
puliti se non utilizzati (condizioni at rest)
complessa. Avviene con • la convalida del ‘Tempo di sporco’ (DHT = Dirty Hold
passaggi rigorosi e definiti; Time) per definire un intervallo di tempo massimo dopo
la lavorazione, a seguito del quale gli interventi di pulizia
essa prevede la cooperazione previsti di locali ed attrezzature siano efficaci;
multidisciplinare • la convalida della vestizione sterile del personale che ope-
ra all’interno dei locali classificati (Classe B ed A), per as-
di professionisti: ingegneri, sicurarsi che il personale in ingresso nei locali classificati
impiantisti, costruttori edili, sia capace di vestirsi e non sia causa di contaminazione
microbiologica;
consulenti GMP, regolatori, • la convalida del trasferimento materiali, per assicurarsi
ricercatori, clinici per finire che le operazioni di trasferimento consentano la rimo-
zione di contaminanti con la sanitizzazione e il lavaggio
coi fornitori di servizi all’interno dei passboxes;
e materiali • la convalida della simulazione del processo in asepsi (asep-
tic process simulation APS, precedentemente definito “me-
dia fill”) per sfidare la capacità della struttura e degli opera-
tori di assicurare la preparazione di un prodotto sterile;
A seguire si svolgono le attività di qualifica di impianti ed • la convalida del trasporto delle materie prime e del pro-
attrezzature e quelle di convalida di personale, attività, pro- dotto finito, in condizioni worst case di temperatura e
cesso e metodi sulla base di quanto previsto dall’Annex 15 viaggio (durata, distanza);
delle cEU-GMP. Il dettaglio di queste attività viene esplici- • la convalida di processo, per dare evidenza che il processo
tato nel documento definito Validation Master Plan (VMP), produttivo è consistente e ripetibile, che sono stati scelti i
nel quale si riportano il tipo e la frequenza delle attività di corretti punti di controllo, che è robusto ed in grado di ri-
qualifica e convalida iniziale e di riqualifica e riconvalida spondere ad eventuali sollecitazioni dei parametri critici;
periodica, sulla base di un’analisi dei rischi approfondita e • la convalida della stabilità del prodotto finito, sia che si
metodica. tratti di una terapia avanzata preparata e somministrata
come prodotto fresco, sia che si tratti di una terapia avan-
L’attività di qualifica si svolge attraverso tre livelli di veri- zata che viene stoccata, per stabilire una scadenza del pro-
fica: dotto, oltre la quale non sono garantiti i requisiti di qualità;
1. Installation Qualification (IQ) per assicurarsi che l’instal- • la convalida dei metodi analitici che prevede la validazio-
lazione di impianti, attrezzature e sistemi segua le relati- ne di tutti i metodi a partire dai test di sterilità, endotossi-
ve specifiche, che siano presenti procedure di utilizzo e na, micoplasma per prodotti in sperimentazione di fase I,
di manutenzione, che, quando applicabile, venga eseguita proseguendo durante le fasi di sviluppo della terapia con
la calibrazione degli strumenti critici e i relativi allarmi la validazione dei test di identità, potency, di valutazione
siano funzionanti di caratteristiche genetiche, ove applicabile.
2. Operational Qualification (OQ) per valutare l’idoneità
di impianti, attrezzature e sistemi ad operare secondo le Cell Factory, l’obiettivo di funzionamento
proprie caratteristiche di progettazione, sfidando la loro è raggiunto?
capacità di rispondere anche a situazioni di worst case
3. Performance Qualification (PQ) per dimostrare l’idonei- Non ancora! È importante ricordare che durante la defini-
tà di impianti, attrezzature e sistemi ad operare in modo zione di un progetto di realizzazione di una Cell Factory,
robusto, anche in condizioni di worst case, sui processi di tutti i passaggi fino a qui descritti corrono in parallelo alla
produzione nei quali hanno impatto. creazione di un sistema documentale che comprende:
Parole chiave
CAPPE CHIMICHE | REQUISITI ESSENZIALI SICUREZZA | CONTENIMENTO | VELOCITÀ FRONTALE
Oggi più che mai le cappe chimiche stanno vivendo un momento di transizione.
Questi strumenti, essenziali per la salvaguardia della salute e della sicurezza degli operatori
impegnati nei laboratori in cui sussiste rischio chimico, sono al centro di un dibattito mirato
a migliorarne la gestione in qualità aumentando la protezione dei lavoratori.
In questo articolo si presenterà un breve excursus sulle attività di normazione
Panorama normativo stato superato con la pubblicazione, nel 2003, della norma-
tiva EN 14175, che definisce come la prestazione della cappa
Il D.Lgs 81/08, cd testo unico sulla sicurezza, pone in capo chimica sia da correlarsi alla sua capacità di contenere il
al datore di lavoro una serie di adempimenti, tra i quali la prodotto che viene manipolato. A livello di ente di norma-
messa a disposizione dei lavoratori di attrezzature confor- zione europeo (CEN) il parametro principale di riferimento
mi ai requisiti di sicurezza e idonee al tipo di utilizzo pre- è dunque, già da molti anni, il contenimento [La EN 14175 è
visto; inoltre, devono essere garantite, per tali attrezzature, costituita ad oggi da 7 capitoli: “Vocabolario”, “Requisiti di
regolare manutenzione e verifica periodica del rispetto dei sicurezza e di prestazione”, “Metodi per le prove di omolo-
requisiti. Infine, nella gerarchia degli interventi si chiede al gazione”, “Metodi di prova in loco”, “Raccomandazioni per
datore di lavoro di dare priorità ai dispositivi di protezione l’installazione e la manutenzione”, “Cappe d’aspirazione a
collettiva (T.U., Titolo II, capo I, art. 64, Titolo III, Capo I, 70, volume d’aria variabile”, “Cappe d’aspirazione per alte tem-
71 e allegati V e VI e Titolo IX, capo I, art. 225). perature e digestioni acide”].
L’obbligo di garantire i RES (requisiti essenziali di sicurezza) La EN 14175, che rappresenta appunto il risultato del gruppo
e quindi di fornire dispositivi di protezione collettiva e at- di lavoro a livello europeo che ha condiviso le singole vedu-
trezzature adeguate al tipo di lavoro da svolgere, conformi te al fine di realizzare un testo unico quale elemento di svol-
alle direttive comunitarie e allo stato dell’arte della tecnolo- ta e di unione, è, insieme alla norma statunitense “ASHRAE
gia, impone al datore di lavoro la verifica delle cappe già in- 110:1995- I metodi di test di prestazione per cappe chimiche”,
stallate, al fine di constatare la loro adeguatezza a svolgere di fatto un punto di svolta. La grande novità contenuta in
la funzione di dispositivo di protezione oltre che di attrez- questi testi è rappresentata appunto dal parametro unico e
zatura di lavoro. Solo tramite un’accurata analisi e valuta- fondamentale per misurare la prestazione di un dispositivo
zione dei rischi sarà possibile stabilire l’idoneità di un DPC che consiste nella capacità di contenimento.
a un determinato impiego e la sua adeguatezza o meno alla Fin dall’introduzione di questa novità, i vari Stati europei si
protezione del personale e dell’ambiente. sono adeguati inserendo, come suggerito nella EN 14175-2,
Le cappe chimiche sono i dispositivi di protezione collettiva i limiti di accettabilità delle fuoriuscite ammissibili, al fine
utilizzati nei laboratori, o più in generale negli ambienti di di valutare e classificare l’idoneità alla destinazione d’uso
lavoro, al fine di ridurre la potenziale esposizione a sostan- del dispositivo di protezione collettiva. Inghilterra, Fran-
ze chimiche dei lavoratori. cia e Germania hanno optato rispettivamente per il valore
Storicamente, fin dalla pubblicazione del manuale Sax’s di 0,0 1 - 0,1 - 0,65 ppm; il divario tra i limiti appare subito
“Dangerous Properties of Industrial Materials”, 10th Edi- evidente. In Italia, i grossi gruppi internazionali in qualche
tion edito negli anni ’50, considerato una pietra miliare per caso ereditano i valori limite dalle case madri, in altri fissa-
coloro che dovevano fare una valutazione del rischio da no il limite in funzione di regole interne, anche partendo
esposizione alle sostanze chimiche, si è fatto riferimento al dai risultati dei test [In Italia prima di allora chi aveva una
parametro della velocità frontale per valutare la prestazio- cappa chimica si basava sull’intensità della velocità dell’a-
ne di una cappa. Oggi, però, il riferimento a tale parametro ria frontale per determinare le tipologie di prodotti da ma-
appare anacronistico. Il parametro della velocità, infatti, è nipolare: si partiva da una velocità di 0,7-1 m/s per i prodotti
cancerogeni, a scendere e si arrivava a delineare gli step di utilizzati per la creazione di istruzioni operative e formule che
velocità in funzione della tipologia di rischio abbinata allo guidino le aziende verso una gestione corretta prima, e un uti-
stesso prodotto - N.d.A.]. lizzo migliore poi, del dispositivo di protezione.
Rimane comunque ancora molto radicato l’utilizzo della In particolare, il gruppo di lavoro ha pubblicato diversi ma-
velocità frontale quale misura primaria nella valutazione nuali che forniscono indicazioni sulla corretta gestione dei
delle cappe chimiche da parte di molte aziende produttrici laboratori chimici e diverse considerazioni in merito ai cri-
così come degli utilizzatori. teri di efficienza e adeguatezza dei DPC, affiancando così
alle norme tecniche di settore, scritte dai produttori e rivol-
Gruppo di lavoro Unichim te al prodotto, il punto di vista degli utilizzatori.
A lungo, tuttavia, sul criterio del contenimento è regnata l’idoneità della prestazione alla destinazione d’uso: “L’ido-
l’incertezza. neità di prestazione alla destinazione d’uso è la definizione
Erano presenti, in letteratura, i diversi valori pubblicati da che il decreto legislativo 81 del 2008 usa per definire le carat-
alcuni Stati europei; questi dati però mostrano un grande teristiche essenziali che un dispositivo deve avere per poter
divario tra i valori indicati quale limite superiore di fuoriu- essere impiegato dal lavoratore. La valutazione di questa
scita ammissibile. Come accennato prima, infatti, sono evi- caratteristica essenziale ed obbligatoria è di responsabilità
denti già fra Inghilterra, Francia e Germania valori tra loro al datore di lavoro”.
molto distanti. Illustra poi una tabella riassuntiva dei metodi ed i criteri di
Il documento M192/3:2013 ribadisce l’importanza di effet- accettabilità delle misure da effettuare sulla Cappa chimica
tuare un’attenta valutazione del rischio quale condizione prima della sua messa in funzione.
indispensabile per la valutazione del parametro da utilizza- Il documento, oltre alle indicazioni sui criteri di accettabi-
lità dei valori e le modalità per valutare l’idoneità del con-
tenimento, inserisce le specifiche da considerare per una
La grande novità contenuta puntuale e corretta valutazione della misura della velocità
frontale. Si trovano, infatti, i valori minimi da raggiungere
in questi testi è rappresentata per i parametri di omogeneità, linearità e andamento nel
appunto dal parametro minuto di registrazione.
Questa specifica tecnica fornisce anche un elenco delle in-
unico e fondamentale formazioni necessarie che il produttore della cappa chimica
per misurare la prestazione deve fornire all’utilizzatore attraverso documenti specifici
alla consegna del dispositivo.
di un dispositivo La norma riporta, in allegato, un elenco utile quale spunta
che consiste nella capacità di controllo da utilizzare in fase di consegna di un nuovo
dispositivo e come strumento pratico, che può essere foto-
di contenimento copiato è utilizzato ogni qualvolta si renda necessaria l’atti-
vità di censimento di un dispositivo.
Conclusione
Figura 2 – Strumento di misura L’operato dei gruppi di lavoro UNICHIM è dunque, come si
(anemometro multipunto) è appena evidenziato, un’azione di reale incremento della si-
curezza. Grazie alle specifiche e alle norme stilate dall’ente,
UNI/TS11710:2018 la sicurezza come anche la qualità nell’utilizzo delle cappe
A partire dal 2015, oltre al manuale M192/3, il gruppo di la- chimiche possono attestarsi su standard elevati ai fini della
voro di UNICHIM ha portato avanti un progetto di norma tutela della salute del lavoratore e della sicurezza dei luo-
che completi la normativa EN 14175 nella definizione dei ghi in cui i dispositivi di protezione vengono utilizzati. Un
criteri di accettabilità da usare una volta svolte le prove compendio concreto che cura con precisione le indicazioni
di contenimento. Da questo studio vede la luce, nel 2018, il migliori per la sicurezza della collettività.
documento UNI/TS11710:2018 che distingue due scenari de-
finiti dai limiti di esposizione occupazionale e determina, Per avere ulteriori informazioni sull’articolo
per questi scenari, le modalità di valutazione per giudicare inviare una email a redazione@asccanews.it
Parole chiave
ITER DI QUALIFICA | IMPIANTO FARMACEUTICO | STEP OPERATIVO | STEP DOCUMENTALE | POLVERI FARMACEUTICHE
Quali sono gli step più importanti per qualificare un impianto farmaceutico?
Definizione dei requisiti essenziali, risk analysis, validation plan, DQ, IQ, OQ, PQ, matrice
di tracciabilità, validation report, mantenimento dello stato di qualifica, decommissioning.
Nell’articolo un caso pratico mostrerà tutti questi punti
All’interno di un sistema di qualità, implementare procedu- Nel corso dell’articolo applicheremo i singoli step in un
re per la corretta gestione dell’iter di qualifica di equipment caso pratico, nello specifico nel caso dell’acquisto e dell’in-
e strumenti coinvolti nei processi produttivi e nell’analisi stallazione di un nuovo miscelatore di polveri farmaceuti-
dei prodotti rappresenta un punto fondamentale per poter che nel reparto produzione. Nel caso in cui l’equipment sia
garantire l’ottenimento di un prodotto che sia in specifica e gestito da un sistema software, per esempio per la gestio-
che segua un processo robusto e riproducibile. ne delle ricette dei prodotti, le attività previste per la parte
In Figura 1 sono riportati a titolo esemplificativo gli step hardware dovrebbero essere implementate anche per la
operativi e documentali necessari per un iter di qualifica. parte SW. La documentazione di riferimento può essere
Alcuni step non sono strettamente obbligatori e l’ordine se- unica per HW e SW oppure può essere gestita separata-
quenziale è indicativo e può variare in base alla complessi- mente in base alla complessità del progetto e alla strategia
tà del progetto e alla strategia di convalida scelta. Per ogni di convalida stabilita.
step devono essere emessi ed approvati documenti che in-
cludano i dettagli delle attività previste con le relative re- User Requirements Specifications (URS)
sponsabilità. Prima ancora dell’acquisto dell’impianto, ai fini di ricevere
da parte del fornitore un’offerta in linea con le aspettative,
devono essere chiaramente definiti dall’azienda i requisiti
e le specifiche tecniche-funzionali che il nuovo equipment
deve necessariamente avere. Questo step acquisisce ancora
più importanza quando il nuovo impianto richiede funzio-
ni custom che prevedono una progettazione specifica da
parte del fornitore.
Gli URS devono essere definiti sia per la parte hardware sia
per la parte software, se presente, e sono necessari per cre-
are un progetto che soddisfi lo scopo previsto del sistema. È
possibile raggruppare i requisiti in due categorie sulla base
delle loro caratteristiche; in base alla complessità del siste-
ma può non essere necessaria tale suddivisione.
Di seguito vengono elencati a titolo esemplificativo alcuni • Caratteristiche tecniche di funzioni specifiche richieste
aspetti su cui deve essere valutato il rischio: dal cliente
• Layout del locale; quindi valutare se l’installazione del • Documentazione tecnica del software se presente
nuovo impianto prevede modifiche strutturali con impat-
to sul layout del locale di destinazione Factory Acceptance Test (FAT) e Site Acceptance Test (SAT)
• Stato di convalida dei processi in cui verrà utilizzato il A conferma che il disegno e la progettazione siano realizzati
nuovo impianto; quindi valutare se sono necessarie atti- secondo i requisiti è possibile effettuare attività di collaudo,
vità di convalida di processo in base allo step in cui verrà sia presso la sede del fornitore (FAT) sia presso lo stabili-
utilizzato il nuovo impianto. Un esempio può essere rap- mento una volta installato l’impianto nella sua sede defi-
presentato dalla verifica dell’omogeneità della distribu- nitiva (SAT).
zione del principio attivo se il nuovo miscelatore è coin- Tale fase consente di evidenziare ogni incongruenza tra
volto nella fase di miscelazione dell’API con gli eccipienti le prestazioni e le funzionalità della macchina installata e
• Training del personale impattato; quindi valutare se è ne- quanto definito in sede di progettazione e di ordine; inoltre
cessario training al personale nel caso in cui il nuovo im- permette di intercettare e risolvere preventivamente even-
pianto sia dotato di nuove funzionalità, come la presenza tuali problematiche riscontrate durante i test, permettendo
di un PLC che prevede specifico training di intervenire in una fase non critica del processo. Se le ve-
• Impatto sull’infrastruttura IT e sullo stato di qualifi- rifiche danno esito positivo e sono eseguite in conformità ai
ca della stessa. Nel caso il miscelatore sia dotato di un requisiti GMP (includendo i requisiti documentali) è possibi-
software per la gestione delle ricette e dei dati di lavora- le non ripeterle nelle fasi di IQ e OQ. Questa strategia dovreb-
zione dovrebbe essere valutato se sono richieste attività be essere opportunamente giustificata nel validation plan o
sull’architettura dell’infrastruttura, come l’installazione nella documentazione relativa alle attività di FAT e SAT.
di nuovi server per la gestione e l’archiviazione dei dati e
attività aggiuntive di qualifica della stessa Installation qualification (IQ)
• Impatto sulla qualifica; quindi valutare l’impatto dell’in- In questa fase deve essere verificato e testato che l’impianto
stallazione del nuovo impianto sullo stato di qualifica. sia stato installato secondo quanto indicato negli URS e in
Nel caso del miscelatore dovrebbero essere previste atti- accordo a quanto stabilito nel validation plan.
vità di qualifica che comprendano IQ, OQ e PQ. Le verifiche devono essere descritte in uno specifico pro-
tocollo in cui devono essere chiaramente indicate anche
Le azioni di mitigazione possono essere rappresentate da le responsabilità. Per ogni test previsto dovrebbero essere
attività di testing che possono comprendere sia la qualifi- specificati l’obiettivo del test, le modalità di esecuzione con
ca dell’impianto sia attività di convalida di processo; altre il dettaglio di eventuali strumenti necessari per la verifica e
azioni di mitigazione possono essere rappresentate dall’e- i criteri di accettazione definiti.
missione o dall’aggiornamento di documenti specifici quali Gli esiti dei test eseguiti devono essere raccolti in un report
procedure interne. con la descrizione di eventuali deviazioni riscontrate e le rela-
tive azioni correttive definite. Al report devono essere allegate
Design qualification (DQ) eventuali evidenze raccolte durante l’esecuzione dei test.
In questa fase viene eseguita una revisione e una verifica di Le verifiche dovrebbero almeno comprendere la verifica
tutta la documentazione di progetto fornita dal produtto- dell’installazione dei componenti, della strumentazione,
re. Questo step ha lo scopo di verificare che tutte le attività delle utilities e del piping rispetto ai disegni e alle specifiche
necessarie ai successivi step di convalida siano terminate e di progetto; verifica della corretta installazione dell’impian-
approvate. to stesso rispetto a criteri predefiniti; verifica dello stato di
Anche in questo caso il punto di partenza sono gli URS; calibrazione degli strumenti installati, verifica della con-
deve infatti essere documentato che ogni requisito inserito formità dei materiali di costruzione; raccolta di manuali di
sia coperto da una specifica funzionale o da una procedura istruzione e di eventuali requisiti di manutenzione forniti
operativa. dal produttore; verifica della parte software.
La DQ fornisce una verifica documentata che la progetta- Nel caso specifico del nuovo miscelatore in fase di IQ do-
zione del nuovo impianto si tradurrà in un sistema adatto vrebbero essere verificati aspetti quali:
allo scopo previsto sia dal punto di vista tecnico sia dal pun- • Corrispondenza tra lo schema elettrico e quanto presente
to di vista funzionale. in campo nel quadro elettrico della macchina
Nel caso specifico del nuovo miscelatore in fase di DQ do- • Verifica presenza procedure e/o manuali per l’utilizzo, per
vrà essere verificata la presenza di alcuni documenti tecnici la calibrazione e per la manutenzione dell’impianto
fondamentali quali: • Verifica componenti critici e relativi certificati di conformità
• Disegni costruttivi • Verifica dello stato di calibrazione della strumentazione
• Materiale e componentistica critica installata come sonde di temperatura
• Schema elettrico • Verifica della corretta connessione del miscelatore con
• P&ID eventuali utilities necessarie per il suo corretto funziona-
• Manuali di utilizzo, manutenzione e calibrazione mento
• Metodo di pulizia dell’impianto e dei sui componenti • Per la parte software dovrebbero essere eseguiti test qua-
• Range di lavoro dell’impianto in base alle funzioni della li verifica configurazione del sistema, verifica versione,
macchina verifica gruppi utente
Parole chiave
ATMP | TRASFERIMENTO MATERIALI | ISOLATORE | CONNESSIONI ASETTICHE | RISCHIO CONTAMINAZIONE
Nella produzione di ATMP in isolatore il trasferimento in entrata ed in uscita dei materiali rappresenta
una delle potenziali fonti di contaminazione. Vediamo come la soluzione proposta dal reparto
R&D di BioAir aiuti a mitigare tale rischio, aumentando al contempo la produzione attraverso l’uso
di incubatori esterni a CO2 standard in numero illimitato e la possibilità di lavorare con campioni
biologici di diversi pazienti, riducendo a zero il rischio di contaminazione incrociata tra i campioni
Produzione asettica di ATMP e operatore consente un maggior grado di sicurezza sia per
il farmaco che per l’operatore (EUDRALEX Vol. 4, Allegato
I farmaci biologici che rientrano nella definizione di Advan- 1 2020 [2]) ma è necessario considerare alcuni rischi e pun-
ced Therapies Medicinal Products (ATMP) sono farmaci che, ti deboli principali. Il trasferimento di materiali all’interno
per loro natura, non possono essere sterilizzati. Per questo e all’esterno dell’isolatore è una delle maggiori potenziali
motivo il processo produttivo deve essere condotto in modo fonti di contaminazione e dovranno quindi essere messe in
asettico, cioè in condizioni che prevengano la contamina- atto misure di controllo adeguate per prevenirle. Quando
zione microbica.
I principali rischi della produzione asettica di ATMP in
camera bianca sono dovuti alla presenza e al movimento
Il trasferimento di materiali
degli operatori e all’assenza di barriere fisiche tra prodotto all’interno e all’esterno
e operatore. Se, invece, la produzione avviene in un isola-
tore, cioè in un sistema chiuso, il trasferimento dei mate-
dell’isolatore è una delle
riali diventa un elemento di criticità. Il trasferimento di maggiori potenziali fonti
materiali all’interno e all’esterno dell’isolatore è infatti una
delle principali potenziali fonti di contaminazione e si do-
di contaminazione
vranno quindi mettere in atto misure di controllo adeguate. e dovranno quindi essere
Quando i materiali vengono introdotti/rimossi dal sistema
chiuso senza collegamento asettico, il sistema non può più
messe in atto misure
essere considerato chiuso. di controllo adeguate
Al fine di ridurre il rischio di contaminazione bisognerebbe
riuscire a trasferire i campioni biologici da un isolatore di
per prevenirle
Grado A (ISO 4.8) ad incubatori a CO2 standard esterni, e
viceversa, senza che avvenga la rottura della continuità del i materiali vengono aggiunti/prelevati dal sistema chiuso
bio-confinamento. senza un collegamento asettico (es. utilizzo di sistemi di
trasferimento rigorosamente bioconfinati, utilizzo di filtri),
Linee guida GMP per il trasferimento di materiali il sistema non può più essere considerato chiuso.
Inoltre, com’è noto, l’aumento della produzione di ATMP in
Da un punto di vista normativo le linee guida per la pro- Sistemi Chiusi è un punto debole del sistema stesso, a causa
duzione asettica in GMP è declinata nell’EudraLex - Volu- delle ridotte dimensioni dei volumi in classe A disponibili
me 4 – Linee guida per le buone pratiche di fabbricazione negli Isolatori; la possibilità di allocare solo uno o due in-
(GMP) per i medicinali. In particolare, la parte IV riguarda le cubatori nell’area di lavoro in Grado A, è un ulteriore limite
GMP specifiche per i medicinali per terapie avanzate [1]. La tangibile dei sistemi chiusi, ed è legato alla necessità di non
separazione fisica che avviene in un isolatore tra prodotto aumentare in modo inaccettabile i costi dell’isolatore.
La BioBoxß, soluzione brevettata da BioAir Spa, utilizza I piani contenuti all’interno della BioBoxß permettono di
in combinazione sinergica tre tecnologie note che insie- mantenere le fiasche ferme e in posizione corretta durante
me concorrono a rendere funzionale il sistema per il tra- l’aggancio e lo sgancio da e per l’isolatore (che avvengono
sferimento di campioni biologici da un isolatore in Grado ruotando di circa 60° il contenitore sulla porta Alfa dell’iso-
A (AinD) ad Incubatori a CO2 standard esterni, e viceversa, latore) quando tale operazione avviene tramite porta RTP
senza rottura della continuità dell’isolamento: dell’isolatore in parete (asse orizzontale).
- Sistemi di trasferimento RTP Se l’aggancio della BioBoxß avviene con asse verticale (por-
- Filtrazione H14 ta RTP dell’isolatore sul piano di lavoro), non è necessario
- Piani inerziali interni ai contenitori l’uso del piano inerziale: in questo caso infatti, vengono
usati opportuni cestelli per il carico/scarico dei campioni
Sistemi di trasferimento RTP biologici).
I contenitori BioBoxß sono dotati di una porta RTP di tipo Il sistema è riutilizzabile grazie alla sterilizzazione comple-
Beta. La porta RTP, come visto più sopra, permette di con- ta con perossido di idrogeno delle BioBoxß dopo l’uso. Ste-
nettere all’ambiente sterile e bioconfinato interno dell’isola- rilizzazione che avverrà tramite l’utilizzo di un opportuno
tore in Grado A i contenitori per il trasferimento di campio- manifold di sterilizzazione per il collegamento al VHP, che
ni biologici, direttamente dall’ambiente esterno in grado D potrà essere collegato a più sistemi contemporaneamente.
senza rottura della continuità dell’isolamento.
Una volta connessa all’isolatore, i campioni biologici (nor- I vantaggi
malmente contenuti all’interno di flasks) possono essere in-
trodotti all’interno della BioBoxß, che verrà quindi richiusa L’impiego di questo innovativo sistema offre diversi vantag-
e disconnessa (sempre senza rottura della continuità dell’i- gi come l’eliminazione di incubatori a CO2 integrati o esterni
solamento) dall’Isolatore per essere trasferita ad un Incu- con docking system, molto costosi e complessi da manipo-
batore a CO2 esterno. lare.
Il ritorno dei campioni, dall’Incubatore esterno a CO2, all’i- Permette altresì di lavorare in ambiente GMP con Incuba-
solatore - per eventuali ulteriori manipolazioni dopo l’incu- tori a CO2 standard esterni all’isolatore (AinD) collocati nel-
bazione - si effettua con la stessa procedura. la camera bianca in Grado D, garantendo il transito nella
zona in Grado D della BioBoxß senza contaminare l’interno
Cartucce filtranti H14 (filtri H14).
Questo sistema di filtrazione H14 integrato e validabile per- Parallelamente si rende possibile una crescita ottimale del-
mette di proteggere i campioni contenuti all’interno della le cellule all’interno del sistema quando viene inserito in un
BioBoxß da contaminazioni esterne, durante il transito Incubatore a CO2, grazie alla permeabilità ai gas (O2/CO2) dei
nell’area in Grado D. Le cartucce filtranti, essendo perme- filtri H14 di cui è dotato il contenitore.
abili ai gas, consentono alle cellule contenute nelle flasks L’utilizzo di questo sistema per ogni singolo paziente con-
all’interno della BioBoxß di scambiare gas, se collocata sente di eliminare le contaminazioni crociate tra campioni
all’interno di un incubatore a CO2 standard esterno. Infine, provenienti da pazienti diversi anche se i campioni sono
le cartucce filtranti, che andranno sterilizzate dopo l’uso posti nello stesso incubatore a CO2.
per singolo paziente/batch cellulare, evitano contaminazio- Il trasferimento dei campioni dall’Isolatore agli incubatori
ni crociate tra campioni di pazienti diversi anche se incuba- esterni e viceversa, avviene con un sistema garantito a te-
ti nello stesso Incubatore a CO2, in diverse BioBoxß. nuta e certificabile, senza rottura della continuità dell’iso-
lamento, e non richiede l’introduzione di contenitori all’in-
I piani inerziali terno dell’Isolatore.
Referenze
1. https://ec.europa.eu/health/medicinal-products/eudralex/eudra-
lex-volume-4_en
2. https://www.gmp-compliance.org/files/guidemgr/2020_annex1ps_
sterile_medicinal_products_en.pdf
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RISCHIO CHIMICO | DECOMMISSIONING | DIAGNOSI DI CONTAMINAZIONE
Rischi chimici inattesi durante le attività devono essere considerati come rifiuto pericoloso. Non
di decommissioning considerare questo aspetto, specialmente in caso di con-
taminazioni non visibili, genera rischi addizionali nella
I rischi chimici sono connessi a tutte le attività, passate e gestione del rifiuto.
presenti, del sito. Quando la tipologia di produzione è sta- Il rifiuto speciale contaminato inviato tramite i canali or-
ta modificata diverse volte senza che siano state messe in dinari rappresenta, oltre che un reato, un rischio per gli
atto adeguate precauzioni per gestire la contaminazione, si operatori del centro di conferimento e trattamento rifiuti
tratta di vere e proprie “generazioni” di contaminanti che così come, potenzialmente, per l’ambiente.
interessano anche le strutture che non sono in diretto con-
tatto con la produzione come, ad esempio, altri impianti,
contro-soffitti, locali tecnici. La diagnosi
Persino in condizioni operative che soddisfano le norme di
sicurezza, un incidente insignificante come un’infrazione della contaminazione
alla procedura della sostituzione dei filtri può portare all’i- rappresenta il primo passo
nattesa diffusione della contaminazione nell’area operativa.
Poiché alcune sostanze possono essere altamente tossiche, indispensabile nell’ambito
persino a concentrazioni estremamente basse, durante le di tutti i progetti
operazioni di smantellamento tali sostanze possono venire
a contatto con gli operatori e rappresentare un grave rischio di decommissioning
per la loro salute e per l’ambiente.
Nel caso di cessione degli impianti, è essenziale che l’acqui-
rente sia correttamente informato dei rischi derivanti dai Occorre ricordare che ogni trasporto di materiali pericolo-
residui presenti in modo da poter effettuare le scelte più si, incluse parti d’impianto contaminate, anche in piccole
opportune (decontaminare, implementare nuove misure di quantità, necessita una chiara identificazione del rischio
protezione collettiva o individuale, ecc.). per la quale è richiesta la conoscenza della qualità e quanti-
tà delle sostanze coinvolte. Questa identificazione permette
Lavori di smantellamento e produzione di adattare allo scopo l’idoneo imballo delle diverse compo-
di rifiuto pericoloso nenti il rifiuto e definire la documentazione ed i mezzi di
trasporto. Il mancato soddisfacimento dei requisiti di leg-
I diversi componenti delle strutture o degli impianti ge espone il trasportatore a sanzioni nei confronti della
contaminati da sostanze pericolose oltre i limiti definiti normativa ADR. Ad esempio, in Francia, la legge prevede
Caso di studio: diagnosi di contaminazione Le reti da smantellare, con un totale stimato di 3.500 m,
e smantellamento di un impianto HVAC comprendevano impianti di trattamento dell’aria (HVAC),
presso un cliente pharma depolveratori, reti del vuoto ed altri servizi quali, acqua
demineralizzata, acqua refrigerata, acque reflue, acqua sa-
Un’azienda farmaceutica multinazionale avendo la necessi- nitari, alcool, azoto, vapore, condensati, ecc.. Le reti erano
tà di smantellare l’impianto HVAC prima della vendita del costituite da condotti di diverse dimensioni e realizzate con
sito, ha contattato il Team Curium, Techno One e Jobbing. materiali diversi (acciaio inossidabile, acciaio zincato, PVC,
L’edificio era costituito da 4 piani con una superficie totale tra gli altri). Di conseguenza, la strategia per la diagnosi è
di 3.360m² e l’area oggetto di intervento è stata classificata, stata adattata in modo da tener conto di differenti tipologie
secondo la OEB (Occupational Exposure Band) con valori dei componenti e relativi materiali.
da 1 a 3. Al fine di effettuare la ricerca dei contaminanti nei punti
L’area, al momento, non era interessata dalla produzione con maggiore probabilità di identificazione, è stato stilato un
tuttavia una parte dei lavori di smantellamento doveva es- piano di campionamento che ha considerato il processo pro-
sere condotta nel vano tecnico sovrastante, in comune con duttivo e le diverse fasi di trasformazione del sito produttivo.
una zona in produzione. Il campionamento ed i metodi analitici applicati sono stati
Il primo passo è stato quello di effettuare la diagnosi della validati considerando la natura dei substrati, dei contami-
contaminazione, che include il piano di campionamento, la nanti e dei limiti di contaminazione/recovery.
metodologia di raccolta ed analisi dei campioni, la scelta di Si è passati quindi alle ispezioni nei punti di campiona-
un sistema di riferimento per l’interpretazione dei risultati mento definiti lungo la rete dei condotti al fine di mappare
inclusa la definizione dei limiti ammissibili. gli elementi contaminati e definire le appropriate misure
Curium ha così effettuato un’iniziale e approfondita anali- di sicurezza da implementare durante la successiva fase di
si dei disegni dell’impianto HVAC, raccogliendo tutte le in- smantellamento.
Techno One si è incaricata quindi di eseguire l’indagine en- sporto di merci pericolose. In assenza di un ascensore nell’e-
doscopica all’interno dei condotti HVAC mentre Curium ha dificio, è stata fatta un’apertura nella facciata dell’edificio su
supervisionato le operazioni per quanto attiene la sicurezza ogni piano superiore per evacuare i rifiuti con l’aiuto di un
degli operatori e gli eventuali rischi di interferenze. montacarichi.
Conclusioni
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peracetico.
Da qualche anno si stanno studiando procedure di sani- a diversa destinazione (ospedaliera, didattica, mezzi
ficazione non convenzionali. Il Laboratorio Interdipar- di trasporto, allevamenti animali etc..), caratterizza-
timentale CIAS dell’Università di Ferrara (www.cias-fer- ti dalla continua presenza di individui (o animali),
rara.it) - che raggruppa ricercatori del Dipartimento di con conseguente continua ri-contaminazione delle
Architettura e del Dipartimento di Scienze Chimiche e superfici (pavimenti, pareti, arredi in generale, etc..)
Farmaceutiche dell’Ateneo Estense - dal 2005 si occupa [Risultati pubblicati [2].
di sperimentare procedure di sanificazione alternative Studi multicentrici, effettuati in numerosi ospedali
all’impiego di disinfettanti chimici, utilizzando sistemi italiani, con il coinvolgimento di 6 Università, su car-
di sanificazione a base di detergenti eco sostenibili con rozze ferroviarie, in ambienti ad uso scolastico e in
l’aggiunta di selezionati probiotici sporigeni apparte- allevamenti animali [3] hanno dimostrato fin dalle
nenti al genere Bacillus. prime esperienze sul campo che la presenza dei pato-
geni più aggressivi (Staphylococcus spp., Staphylococ-
Competizione biologica e sanificazione cus aureus MRSA, Enterobacteriaceae, tra cui E-coli e
Klebsiella, Pseudomonas spp, Acinetobactr spp., Clo-
Le procedure di sanificazione convenzionali delle stridium difficile e Candida) viene diminuita di oltre
superfici, basate sull’uso di disinfettanti chimici, pre- l’80% rispetto all’uso di disinfettanti chimici, con di-
sentano diverse limitazioni, quali: un elevato impatto minuzione fino a 3- log della AMR presente. Nel caso
ambientale, un’efficacia biocida limitata a 30 minuti ospedaliero la rimodulazione del microbiota è risulta-
dall’applicazione, con successiva ricontaminazione ta associata a una diminuzione del 52% delle Infezioni
delle superfici trattate, una capacità dei microorgani- Correlate all’Assistenza Sanitaria (ICA) [4], una riduzio-
smi di acquisire resistenza ai disinfettanti e resistenze ne del 62 % del consumo di antibiotici ICA-correlato [5]
“crociate” ai farmaci antibiotici (AntiMicrobial Resi- e una riduzione del 75% della spesa sanitaria associata
stance -AMR) [1]. al consumo di farmaci ICA-associato [6].
Già dal 2000 alcune ricerche internazionali avevano Essenzialmente, il meccanismo di azione di tali sistemi
suggerito la possibilità di utilizzare nuove metodolo- è basato da un lato sulla esclusione competitiva che
gie di sanificazione sfruttando il principio della “com- i Bacillus probiotici sono in grado di esercitare sulle
petizione biologica”, con impiego di microrganismi specie patogene e dall’altro sulla loro capacità di pro-
probiotici, sicuri per la salute umana, in grado di colo- durre composti antimicrobici capaci di inibire la cre-
nizzare le superfici, contrastando quindi la prolifera- scita di batteri Gram-positivi e Gram-negativi [7].
zione delle altre specie batteriche in base al principio Ulteriori studi hanno permesso di implementare l’effica-
della esclusione competitiva (legge di Gause, 1934). Da cia del sistema citato, a base di probiotici, con l’aggiunta
un punto di vista microbiologico, il biofilm esistente di batteriofagi litici, sperimentati fin dal 1920 contro spe-
sulle superfici viene di fatto sostituito da un nuovo cifici batteri, e prodotti da Eliava Institute (Georgia, Tbli-
tipo di biofilm, in prevalenza formato dai nuovi mi- si). I batteriofagi sono virus in grado di attaccare solo le
crorganismi immessi artificialmente con i prodotti di cellule batteriche (quindi sono sicuri per tutti gli organi-
pulizia. Queste procedure possono essere quindi con- smi eucariotici), sono specifici (ogni tipo di fago è diretto
notate come “tecniche di biostabilizzazione” di una contro un solo tipo di batterio), e agiscono rapidamente.
specie rispetto ad un’altra, non implicando pertanto I risultati delle sperimentazioni condotte hanno mo-
un’azione biocida generalizzata, se non come effetto strato che il trattamento delle superfici con fagi (in ag-
finale nei confronti di determinate specie microbiche giunta al PCHS) garantisce una rapida e specifica de-
patogene. contaminazione dall’agente bersaglio, promuovendo
Queste metodologie sono state studiate e testate dal ulteriormente le capacità stabilizzanti dei probiotici
CIAS e dalla società COPMA scrl, grazie a una spe- presenti nel sistema [8].
cifica collaborazione di ricerca tra istituzioni pubbli- Gli studi hanno dimostrato il ruolo decisivo della con-
che e private, e fanno parte di un sistema denomina- taminazione ambientale per l’insorgere di infezioni
to PCHS (marchio depositato) applicabile in ambienti correlate all’assistenza sanitaria [9].
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11.15 L’accreditamento degli Istituti dei Tessuti V. Iaconianni (ICMED) (disciplina: farmacia
12.00 GCP ed ispezioni AIFA C. Bernardini (AIFA) ospedaliera),
Biologo
12.50 Chiusura parte formativa ECM e test di valutazione ECM ID ECM: in aggiornamento
N. Crediti: in aggiornamento
12.55 Gold Sponsor - IT Health Fusion (F. Manzo)
13.00 Gold Sponsor - Sol (C. Pioltelli)
14.15 Case History: Il processo del Tissue 14.15 Case History: Centralizzazione del compounding
Establishment nel T-Cell Journey G. Li Pira A. Giannelli (ASL BAT)
(Ospedale Pediatrico Bambino Gesù) 15.00 I software e l’automazione a servizio dell’UFA
15.00 Case History: Swiss Medic C. Zanini (BioAir) M. Spartà (Bioduct)
15.45 Coffee Break - Sala Navata Gotica 15.45 Coffee Break - Sala Navata Gotica
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GDPR). Le informazioni e i dati da Lei forniti per l’iscrizione all’associazione saranno oggetto di trattamento nel rispetto delle disposizioni sopra menzionate e degli obblighi di riservatezza. Il trattamento dei dati sarà affermato per dare
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www.iscc2022.com info@iscc2022.com
Per richiedere ulteriori informazioni
novità dalle aziende
A cura della redazione inviare un’email a redazione@asccanews.it
I contatori di particelle
Apex Lighthouse distribuiti
da AM Instruments
sono compatibili con
decontaminazione in VHP
AM Instruments (www.aminstruments.com), distribu- alcuno scolorimento o alcun segno di degradazione. In
tore esclusivo Lighthouse in Italia, annuncia i risultati particolare, sono stati immersi in 30% di H2O2 i campioni
di test effettuati sui contatori di particelle, portatili e per di materiale dell’involucro di Apex R5P per 48/92 ore (in-
installazioni fisse, rispetto alla loro resistenza ai cicli di de- volucro e superficie ottica del fotodiodo), mentre per una
contaminazione con VHP. Non sarà più necessario instal- settimana i campioni di materiale del corpo esterno dell’A-
lare valvole di by-pass negli isolatori, soluzione complessa pex Z sono stati completamente immersi in soluzione di
ed ingombrante. I contatori di particelle Lighthouse pos- ipoclorito di sodio (candeggina) 8,25%, alcool isopropilico
sono così essere completamente decontaminati, incluso il 70%, perossido di idrogeno 35%, spore Klenz 1% H2O2 e
banco ottico, eliminando di fatto il rischio di una contami- 0,08% acido perossiacetico. Ebbene, oltre all’ispezione vi-
nazione microbica. Come è noto il VHP ha un forte potere siva quotidiana che non ha rilevato alcuna alterazione,
ossidante. Le superfici in acciaio inossidabile così come lo spessore dei materiali non ha subito alcuna variazione
l’alluminio, dopo un certo periodo di tempo subiscono dopo l’esecuzione dei test. I contatori Lighthouse di ulti-
un processo di ossidazione evidente che compromette in ma generazione sono completi di diodo laser ELITE con
modo irreversibile la calibrazione dei contatori. Pertanto, un ciclo di vita di ben 20 anni comprovato da test di in-
la compatibilità del materiale è un fattore cruciale, soprat- vecchiamento accelerato. Tutte le apparecchiature sono
tutto quando si trasferiscono attrezzature in una camera protette da una garanzia di due anni e godono dell’assi-
bianca. Alla fine dei test, effettuati da Lighthouse in colla- stenza tecnica AMTech. I report di convalida sono gestiti
borazione con Bioquell, lo spessore del materiale non ha dal software LMS Express (operante in ambiente CFR21
avuto alcun impatto significativo e non è stato osservato part11) secondo le norme ISO o EuGMP.
Impattore monouso
per campionamenti
microbiologici in continuo
Particle Measuring Systems (www.pmeasuring.com)
presenta l’impattore microbiologico BioCapt® Sigle-U-
se, una soluzione unica ed innovativa che permette di
eseguire i campionamenti microbiologici attivi dell’a-
ria in continuo per più ore nelle clear room, in confor-
mità alle vigenti normative e al draft dell’Annex 1 alle
EU GMP.
Il BioCapt® Sigle-Use è formato dall’unione dell’im- riducendo le attività e la manualità necessaria all’e-
pattore BioCapt® in versione monouso con l’agar: è un secuzione dei campionamenti in particolare quando,
sistema sterile, pronto all’uso, disponibile con diversi come negli isolatori, sono resi più complicati dai guan-
tipi di terreni ed additivi che permettono di coprire ti installati nella barriera.
tutte le esigenze di campionamento attivo richieste Convalidato presso il Centre for Applied Microbiolo-
nelle aziende farmaceutiche. gy & Research (CAMR), una Health Protection Agency
L’esclusivo disegno impedisce agli operatori errori le- (HPA) a Porton Down, consente di eseguire il campio-
gati alla manipolazione della piastra evitando così fal- namento microbiologico in conformità alla norma ISO
si positivi ed i costi relativi alla loro gestione. Inoltre, 14698-1. Il Contamination Control Advisory Team di
essendo un dispositivo monouso, permette di evitare i Particle Measuring Systems può supportare il cliente
costi della sterilizzazione in autoclave e della disinfe- durante la Performance Qualification del BioCapt® Si-
zione necessari per i classici impattori in acciaio. gle-Use richiesta al fine di convalidare il numero di ore
La sua leggerezza, unita all’attacco rapido, infine, ne continuativo di campionamento necessarie sulla base
permette un facile utilizzo anche con una sola mano dello specifico processo di riempimento.
metodologia di analisi di pericolo e operabili- totale (TOC) in acque (WFI/PW/DI) per pro- Proponiamo Servizi di convalida del processo
tà dei processi ed ambienti di lavoro duzioni farmaceutiche e dei semiconduttori per impianti:
PHA.SE. è costituita da uno staff tecnico di Macrosettori: Farmaceutico – Life Science – Me- Autoclavi a vapor saturo, acqua surriscaldata
ingegneri, biologi, ingegneri informatici e dica Device – Food e ciclo misto aria vapore, forni e tunnel depiro-
biomedici, con una comprovata esperienza genatori a calore secco.
e conoscenza nei settori life science, in grado Impianti di decontaminazione chimica con si-
di assicurare lo svolgimento delle attività con stema di vaporizzazione a perossido d’idroge-
assoluta professionalità e capacità gestionale, no, acido peracetico e biossido di cloro.
assicurando il totale rispetto delle tempistiche Liofilizzatori: mappatura termica delle piastre,
di progetto, oltre ad avere una spiccata capa- CIP e SIP.
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science in genere, la profonda conoscenza ed Via T. Tasso 5 zione e lavaggio (cycle development)
applicazione delle normative di settore, il con- 20825 Barlassina (MB) - Installation Qualification
tinuo rapporto con gli enti certificatori e rego- Tel. 03621857411 - Operational Qualification
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e pressione. - Verifica microclima (temperatura e umidità
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cità dell’aria, portata e pressione. - Verifica pressione differenziale
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ce alla ISO 8655 - Verifica delle velocità e portate d’aria immes-
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04100 Latina stallazione di prodotti per la misurazione am-
E-mail: info@pvsgroup.it bientale e industriale.
Internet: www.pvsgroup.it • Distributore di prodotti: sanificanti e deter-
PVS Srl nasce grazie alla volontà e all’unione genti, specifici per la pulizia di superfici, attrez-
delle competenze acquisite dai soci fondatori zature e linee di processo in ambienti sterili e
nell’ambito delle attività e dei servizi di qualifi- non sterili. Distributore ufficiale Speedy Glo-
ca e convalida a “carattere GxP”. ve, strumento automatico per test di integri-
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• Documenti di pre-commissioning lizzata nell’erogazione di servizi di qualifica
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mentazione dei fornitori S.S. 235 km8 minazione controllata classificati (ISO/GMP),
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• Preparazione SOP Tel 0382 480016 - Fax 0382 481126 e convalida di processi produttivi in asepsi e
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Integrator Internet: www.fedegari.com co-Sanitario pubblico e privato, Bio-Medicale,
• Convalida di architetture software SCADA e Partner aziendale nel settore Pharma, Alimen- Farmaceutico, Alimentare e Microelettronico.
DCS tare, Medical Device ed Ospedaliero. Tali attività vengono svolte in conformità alle
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• Business Continuity & RA tamente qualificato. Nell’ambito di un sistema di qualità certificato
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support petenze e know-how eseguendo diversi tipi di vizi di IQ-OQ-PQ e RPQ per quanto attiene a:
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in grado di fornire servizi di manutenzione di svolgere i seguenti servizi: Cappe da laboratorio
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tico - Fibre Composite - Meccanica - Semicon- tà, ingegneria di base, ingegneria di dettaglio) PECULIARITÀ DEI SERVIZI
duttori per aree di nuova realizzazione e ristruttura- Progettazione: Studi di fattibilità, Analisi costi,
zione di aree esistenti; Disegni esecutivi, …
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ottimizzazione di processi e lay-out produttivi; mano o secondo esigenze.
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rispondenza agli standards GMP di processi Manutenzioni: contratti assistenza, ristruttu-
produttivi farmaceutici; razioni, riparazioni, ricambi, …
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microbiologici dell’aria, nel 2012 si è costituita marchi: Sauermann, azienda leader nel set-
la nuova società ORUM International che ha tore delle pompe di scarico condensa (inclusi
introdotto la innovativa linea brevettata TRIO. accessori e soluzioni personalizzate) e degli
BAS (Biological Air Sampler), grazie alla espe- strumenti per il miglioramento della qualità
rienza acquisita e con la introduzione di nuove dell’aria interna e KIMO, azienda leader per
tecnologie. strumenti dedicati alla misurazione e al moni-
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ader nei settori Healthcare, Life Science e Per- la qualità conta” e “Essere partner dei nostri del gruppo. Ha la sua sede a Castel San Pietro
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operano per sviluppare tecnologie che prolun- Macrosettori: Alimentare - Ambiente - Farma- a Varedo – MB.
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qualità, dalle terapie biofarmaceutiche per la portatili di misura di parametri chimici e fisi-
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la produzione, ai cristalli liquidi per smart-pho- Macrosettori: Alimentare - Farmaceutico -
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l’azienda farmaceutica e chimica più vecchia
al mondo. La famiglia fondatrice ancora oggi
possiede la quota di maggioranza del gruppo
societario quotato in borsa. Merck, con sede a
Darmstadt (Germania) detiene i diritti globali
sul nome e marchio Merck. Le solo eccezioni
sono costituite da Canada e Stati Uniti, dove
l’azienda opera come EMD Serono, Millipore-
Sigma e EMD Performance Materials. Rigel Spa - Rigel Life Sciences
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ASCCA
Organo Ufficiale
news
dell’Associazione
per lo Studio ed il Controllo
della Contaminazione
Ambientale
Rivista trimestrale anno XXXIII - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 Rivista trimestrale anno XXXIII - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003
(Conv. In L. 27/02/2004 N. 46) Art. 1 Comma 1, DCB Milano (Conv. In L. 27/02/2004 N. 46) Art. 1 Comma 1, DCB Milano
ASCCA ASCCA
Organo Ufficiale Organo Ufficiale
news
news
dell’Associazione dell’Associazione
per lo Studio ed il Controllo per lo Studio ed il Controllo
della Contaminazione della Contaminazione
Ambientale Ambientale
La Rivista per il Controllo della Contaminazione Ambientale 2020 - N. 2 La Rivista per il Controllo della Contaminazione Ambientale 2020 - N. 3
APRILE/GIUGNO LUGLIO/SETTEMBRE
Parametri per la progettazione Trasformazione digitale: Ricerca Scientifica: Design di una Cleanroom Test di sterilità: cosa fare Filtrazione e produzione alimentare
degli impianti HVAC dalla carta al Batch Record il futuro inizia da qui Farmaceutica e Standard ISO in presenza di un risultato positivo
Elettronico 14644-16 La diffusione aerea del SARS-CoV-2
La digitalizzazione Lo smoke test: un valido supporto Espansione cellulare automatizzata: in ambienti indoor
dei dati microbiologici Il dimensionamento per la verifica dei processi Prodotti medicinali di terapia ottimizzazione del processo
di un impianto VCCC avanzata: concetto di e riduzione dei costi
La ristrutturazione di facilities datate per sala operatoria Speciale COVID-19 bio-confinamento in sistemi chiusi
Rivista trimestrale anno XXXIII - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003
(Conv. In L. 27/02/2004 N. 46) Art. 1 Comma 1, DCB Milano
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Organo Ufficiale
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dell’Associazione
per lo Studio ed il Controllo
della Contaminazione
Ambientale
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