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Giosy Cento be stelle won si spengoue. Canzoni di Giosy Cento allegate al bozzetto xe F-FM 070 EDIZIONI PAOLINE Le canzoni che presentiamo in questo fascicolo musicale fanno parte del Bozzetto: LE STELLE NON SI SPENGONO F-B 014 di Giosy Cento. Tutte le canzoni sono registrate sul LATO 1 della Musicassetta: LE STELLE NON S! SPENGONO F-MEP 0101 delle Edizioni Paoline, Centro dischi, Via Antonino Pio, 75 00145 ROMA. IL LATO 2 riporta le BAS] ORCHESTRAL! delle canzoni stesse e gli intermezzi musicali tichiesti dal Bozzetto. a E DIO ACCESE FUOCHI Giosy Cento Alrinizio del mondo c’era tanto caos, tanto buio intorno, poi apparve un uomo: si sentiva solo, si sentiva triste, on comunicava con nessuno al mondo. Guardo in alto e vide solo buio nel cielo sentiva Dio ma non lo vedeva, non poteva parlare mal al suo Signore, ‘non poteva parlare mai al suo Signore Ed Dio le stelle nel cielo, acct fuoch! per pariare all'uomo. Oggi I'uomo grida con le sue parole ed a volte piange perché non sa dire, © non sa parlare, non sa dire all'uoma l6 che vive dentro: la giola e il dolore. Guarda intorno e trova solo un gran silenzio, forse indifferenza o menefreghismo enon pud parlare mai ad un suo fratello, non pud parlare mai ad un suo fratello. Ed accese Dio le Se ti sei perduto, se hai sbagliato strada, nella notte buia hai visto gia una luce: corti forte e allora troverai una casa dove un cuore vive e aspetta che tu bussi. ‘Se guardi le stelle trovi la speranza, cerca il vicino, troveral un amico. anche se non sembra c’é sempre un fratello, anche se non sembra c’é sempre un fratello. Ed accese Dio le stelle... e dio accese fuochi aS = doc'e-ra tant caos, va con nes su~noalmon— Guar-dgin al- toevi — de so-lo bu-lo nelcie- ees — _vasnon po-te-va mai J _o or Pari Jas real io 5 = Syd 2: 10 — chi per par-la -reall'uo - mo, Edac-ce-se Di - Fa STELLE VEGLIATE SU NOI Giosy Cento ©’ pace ¢ silenzio profondo nei prati quaggid, tre bimbi distesi sul fieno che guardano su le stelle infinite e stupende gli fan compagnia prendono sonno pian piano pensando a Gesu. Stelle, stelle, vegliate su noi. Stelle, stelle, dormite con noi. La luce che arriva dal cielo per noi gi dice che é nato qualcuno fra noi. E molto lontano, bisogna partire € grandi avventure vivremo per lui Stelle, stelle, vegliate su nol. Stelle, stelle, pregate con nol. Il cuore che veglia ricorda una storia d’amore, un padre lontano dai figli il Verbo infinito ed eterno diventa bambino. laggid c’é un tenda, una luce, ci vieni anche tu? Stelle, stelle. stelle vegliate su noi ce Paceesi- lenziopro-fondonei pratiquag -gil, tre bimbi di-stesi sul Re Re Sel # Sol Laz, } Ses af al flenocheguardano su le stellejnfi-ni-teestu— pende gli fan compa — Re La Re La Re Le Re Le @ prendono sonnopian pianopensandoaGe — sil oni-s COTS Sol Re Sol Re La La Sol Re Stel -le, ve-gliatesy, noi. Stel-le, 3a, lo LaLa Sol Fa. stelle, dormitecon noi. la lu-ce chearriva dal Sim Sol ae Sel cie-lopernoi ci dice cheenatoqual-cu-nofra nol. £ mol-to lontano, bi~ 2 or Re Mi La Sol Re segnaparti-re e —grandiawenure vi-vremoper tui. Stelle, Sel_Re LaLa SolRe Sol Re stel-le, ve-gliatesu foi. Stelle, stel-le, Leen (ibe ‘sotol [2 pre-ga-te con fot, i pre-ga-te con Re Re a Reg. noi (ee CAMMINA CAMMINA... Giosy Cento Cammina cammina la stella s'awicina, Cammina cammina fa luce s'awicina, Cammina cammina la grotta s’awicina. Cammina cammina @ Dio s'awicina. Cammina cammina. Partiamo a mezzanotte pazzi siamo no La gente de! paese cosa mai dira? La vita é un'awentura che ti portera la dove la tua stella forse brilla gia. Cammina cammina. L'ignoto non ci frena verso l'infinito, La stella che impazzisce liberi ci fa. Andremo sui cammelli con felicita la dove un bimbo nasce nella poverta. Cammina cammina... cammina... cammina... ece. proseguire sempre na cammi—na cam — L la grottas'avvi- ci-na. e Di-o s'awi-ci-na i La— Mi— La—~ [gs ar céfdate ph Par — tiamoamezza-notte pazzi ‘siamo noi. la Mi_ Lae ee Fase ate ie yy ast tLodd Ida: CL vi-tagun'awen-tu-ra che ti g Pay er Th rs ryss4 porte-ra la do-ve la tuastella forse — bril—la gia 6 ep Pea ep = Di-o s’awi- ci—na g StopFlauto sfumando ECCO IL SIGNORE VIENE Giosy Cento {0 sento i cieli gioire, jo vedo la terra esultare, il mare che treme @ i pesci danzare e gli alberi in festa che dicono a noi Ecco ll Signore viene Egil incontrera nel suo immenso amore tutta rumanit Mi nasce nel cuore la gioia, il sole si accende, io vivo, con tutta la terra tun cantico nuovo innalzo al mio Dio che viene quagaid. Ecco il Signore... Fiorisce il deserto e la steppa, s'incontrano pace e glustizia, in mezzo alla gente annuncio il suo amore ogni nazione s'incontra con ut Ecco il Signore... ecco il signore viene ite Fat Sim pe-sci danza re coro Re Sol Ec-coilSi-gnore vie - ne! 2 sen—to i cie-li gio- Re La Sol ay Re t ‘Ss ——s wt ay eee areas vedo-la terraesul — ta-re, _il_~—=s mare chefreme ei Sel La Lat Re Sim? nel su-olmmengoamo - fe Re Sim7 Eccoll Si-gnore vie ~ ne! Sol glislibe—riin fe— sta che di-co-nea noi Sol E- gli in-contre- Miz tut-ta_ lu-ma-ni-ta. Sol E—gli in—contre-ra Laz Re Mi nei _suoim-mensgamo — #e tutta luma-ni-ta. fea solo [S:Res = = aE 2? i Se pt 2 SORGE LA STELLA DI NATALE Giosy Cento per nol la stella di Gesi. Ci quida nella notte, risplende per noi, nell’alba, nel sol Gi guida a Gest. ‘Sorge per nol. Per strade sconfinate iMlumina ni €:poi si nasconde e buio si fa Sorge per nol. Un giorno radioso lagaid a Betlem troviamo un bambino, 8 Cristo Gesu. Sorge per noi... sorge la stella di natale ial Fa sib Sor— ge per noi._— ta Stel-la di Na — ta — le Fa Sib Doz Sor-ge per noi la stel-la di Ge — si ci Fe Fa Sib Fe gui-da nel-la not-te, ri — splen-de per __noi nell” Dot J a= ba, nel so — te ol gui dag Ge su. Ritornetlo Fe Fa sib Sor-ge per noi la stel—la di Ne te Sor-ge per sola stel-la Y Ge- Fa Fa Fa Fa Fa GRAZIE, BAMBINO MIO. Giosy Cento Parlato: Dimmi, Maria, quali sono i pensieri di una'mamma, perduta in una grotta, mentre da alla luce il suo bambino? Grazie, bambino mio, grazie, Signore mio! Piccola sono io, ii cielo € tutto mio. Presenza di un amore un raggio del tuo sole. La vita nata in me somiglia tanto a te. Somiglia tanto a te, eterno Dio. Parlato: Dimmi, Maria, che cosa prova una mamma ‘quando vede per la prima volta il bambino che lei ha fatto con la sua vila? Grazie, bambino mio, grazie, Signore mio! Guardo negli occhi suol, Ii vedo, sono i miei, Presenza di un amore, tun raggio del mio sole. La vita nata in me somiglia tanto a te. ‘Somiglia tanto a te, eterno Dio. Coro: ‘Ave Maria! Ave Maria! Ave! grazie bambino mio solo Gra-zie, bambi - no gra-zie, Si - gno-re La— Re— Sol 7 Do Pic-co-la sono io, Ul cie-log tut-to mio. Lase Re- Sol7 Do Pre-sen-za diun a ~ mo-re un rag-gio del tuo so-le. La— Re— Sol7 la vinta na-tain me so-mi—gliatan-toa te. Do Last Re— Sol? So-mi-glia tan-toa - ter-no coro Do Fa A ee ol ve! ROZZETTI ovVa4coit per vivere insieme il Natale NATALE IN CAROVANA F-B 09 di Giosy Cento CONVEGNO A BETLEMME F-B 012 di Giosy Cento NATALE: VOLERSI BENE F-B 013 di Italo Celoro e Bruno Di Resta LE STELLE NON SI SPENGONO F-B 014 di Giosy Cento PREOCCUPAZIONE IN CIELO E PACE IN TERRA F-B 016 di Giosy Cento L’EMMANUELE E IL RISORTO F-B 020 di Giosy Cento PRENDI LA SPERANZA E CAMMINA F-B 023 di Giosy Cento Questi Bozzetti per i fanciulli delle Scuole Elementari e Medle, gla sperimentat! da molti gruppl, possono essere realizzati con piena soddisfazione per creare un clima di gioia, di testa e di maggiore consapevolezza attorno al mistero della Nascita di Gest EDIZIONI PAOLINE Centro Dischi, Via Antonino Pio, 75 00145 ROMA 1 PROTAGONIST! DEL NATALE ese Nr4 Mh elt Canti dei fanciulli per fare festa per recital a catechesi e celebrazioni ‘Alegato al musicassetta «LE STELLE NON SI SPENGONO» E-MEP 0101-9 al Hozzetto dallo stesso titolo ‘Tutt int riservai EDIZIONI PAOLINE musicali ¢ discografiche - Via Antonino Plo. 75 - 00145 ROMA FEM 70 GIOSY CENTO Musical di Natale (Personaggi: Simone, Levi, Copione allegato al fascicolo musicale F-FM 070 3 Re Magi: Gaspare, Melchiorre, Baldassarre; un ubriaco; 4 giovani: Mattia, Davide; Re Erode; 3 servi; 2 sacerdoti: Eleazaro e Michea; Maria, Giuseppe e Gesu bambino di 3-4 anni. Coro fuori scena). SCENA I: VEGLIA SOTTO LE STELLE (Musica introduttiva “Notte d'oriente”. Tre ragazzi vestiti da Re Magi siedono per terra e parlano tra loro). Gaspare: _ Non so perché questa notte non riesco proprio a dormire. Melchiorre: Conta le pecore di tuo nonno e cadi gill subito, come un sacco. Baldassare: Neanch’io posso prendere sonno. Non @ una notte come le altre. Eppure sono stanco. Gaspare: lo mi domando sempre tante cose della vita. E all'ora di prendere sonno, mi ritornano tutte alla mente e non mi fanno dormire. Baldassarre: La notte ha sempre portato gli uomini ai pensieri pil: profondi dolla vita. Questa é I'ora del buio di fuori... Spesso @ anche I'ora in cui si accende la Nostra piccola luce dentro. lo dico solo che é tanto bello! Melchiorre: E allora che si fa? Si veglia, stanotte. Domani al lavoro chi ci va? Gaspare: Ma per te é pill importante Ia vita 0 il lavoro? lo quando riesco a pensare seriamente alle cose che ho dentro sono felice e mi dimentico anche dei problemi, della sofferenza. Melchiorre: Comunque, io ho sonno. Buonanotte. (Si mette a dormire). Baldassarre: Buonanotte! Le stelle ci vegliano e ci danno la nostalgia di qualcuno pit grande che le ha inventate e ci manda attraverso esse la sua luce. @P EDIZIONI MUSICAL! E AUDIOVISIVE 1 Gaspare: —_Chissa chi le avra inventate. Guarda che cielo, stanotte! Se penso che cosa é un raggio di luce, impazzisco Baldassarre: E pensa: le stelle sono infiniti raggi di luce. E noi, che spesso diciamo che la luce non esiste... Gaspare: —_La luce esiste! E la luce che ha organizzato questo incontro ordinato di stelle nella notte. Baldassarre: lo sento che le stelle mi mandano come dei messaggi... Non so se mi spiego. Quando mi incanto a guardarle, mi viene sempre in mente un’antica leggenda. jorre: (Disturbato dal pariare dei due) Guano ia piantate ai fare i bambini? Gaspare: —_ Raccontami. Baldassarre: La favola dice che quando nacque il mondo c‘era tanto caos, tanto buio... E, la in mezzo, fu creato I'uomo. E I'uomo si sentiva solo e triste. Gaspare: Come d'altra parte capita in ogni momento della storia: tanto caos, buio... e questi uomini che siamo noi, spesso soli ¢ tristi. Baldassare: Quell'uomo non riusciva a comunicare, non sapeva a chi dire le cose sue. Una notte, che era proprio notte, gli sembrava di impazzire. Buio... buio... Gridd. La sua voce rimbombava tra le rocce delle caverne. Melchiorre: E che, il Signore era in ferie? Baldassare: Dio lo senti. Si commosse, ma anche lui non sapeva come farsi vedere dal- Tuomo. E allora, per dire all'uomo “io ci sono” accese le stelle che aveva preparato dalleternita... E 'uomo si rasserend. (Inizia la canzone che Baldassarre canta). CANZONE: E DIO ACCESE FUOCHI Gaspare: _E tanto bella, sai, la tua favola. Quasi quasi non mi sembra una favola. Baldassare: Ora, ogni sera, quando il sole tramonta e le tenebre avvolgono i! mondo, Dio manda un angelo ad accendere le stelle una per una. Meichiorre: Apposta da bambino sognavo gli angioletti pensavo che la loro casa era sulle stelle. Gaspare: —_ Forse per questo i nostri sapienti antenati ci hanno detto di scrutare le stelle, di contemplarle per scorgervi i segni di messaggi misteriosi e divini. 2 FSP, Roma 1992, Tutti dirt riservati Baldassarre: Melchiorre: Gaspare: Baldassarre: Metchiorre: Gaspare: Noi li chiamavamo i re, quegli antenati, perché erano profondi conoscitori della vita. Ma cera anche chi li chiamava magi, o maghi, perché loro riuscivano a capire i segni divini che nessuno riusciva a decifrare. Loro spiegavano i misteri. Ora io sento una pace profonda. Ho bisogno di riposare. Anchiio. Finalmente! Buonanotte! Buonanotte, fratelli. (Si abbassano le luci. Inizia la canzone che i tre cantano). CANZONE: STELLE VEGLIATE SU NOI (Terminata la canzone i tre si mettono a dormire. Entra in scena un ubriaco). Ubriaco: Melchiorre: Ma che bella serata. Proprio bella, accidenti. Se non fosse perché non trovo pil la strada di casa sarebbe proprio una cosa egregia. Egregia, ho detto! Avete capito? Ohé, il vino non c‘entra... Ma poi... guarda un po’ quelle stelle che mi fanno le boccacce! Eh, basta, eh! Tutte le stelle appiccicate Ii a pren- derti in giro, eh! Ma a me non mi fate niente. Intanto io rido alle vostre spal- le. (Barcollando un po' di pill) Che... che succede? Che @? Le stelle si ven- dicano. No! lo scherzavo. Non mi fate niente, ve ne supplico! Perché quella stella viene verso di me? Perché la sua luce si fa pil torte? Chi sei? Aiuto! (Svegliandosi) Ma che succede? Piove? Lastella. La stella! Ubriaco: —_La stella, la stella grande ce Ia con me perché Iho offesa. Melchiorre: Baldassarre! Che succede? Accidenti a voi e alle vostre stelle. Gaspare: Non credo ai miei occhi... Ma allora é vero, la favola @ vera: questo é un messaggio di Dio. Baldassarre, svegliati! (Baldassarre si sveglia). Melchiorre: Io ho paura, non so di che cosa. Gaspare: Baldassarre, una stella nuova! IP EDIZION MUSICAL! E AUDIOVISIVE 3 Ubriaco: Ma quella é una stella che parla! Ce I'ha con me. lo vado via. Aiuto! Baldassare: Non andare via. Tu hai ragione, quella stella parla. E co I'ha con te. Ma oc ha anche con me e con tutta 'umanita. Melchiorre: E che vuoi dire? Baldassarre: Le stelle indicano sempre gli avvenimenti importanti. Qualcosa sta awenen- do, ¢ Dio vuol farcelo sapere. Baldassarre: Quando Dio da dei segni, bisogna sempre partire alla ricerca, rischiare. Melchiorre: Ma tu sei matto! Ubriaco: lo me ne vado. Buona fortuna! Ma quarda che effetto questo vino.. (L'ubriaco se ne va). Gaspare: _I ciclo della luna e delle stelle @ legato alla nascita dei bambini. Non sara per caso nato un re? Baldassare: Noi lo possiamo sapere. lo ho una proposta: sento che Dio mi chiama a seguire quella stella. Melchiorre: E se per caso la stella ci portasse davvero da qualche parte... che cosa offriamo a questo fantastico re delle stelle? Gaspare: 10 ho un po' di oro. Baldassare: lo ho un po' di mirra. Melchiorre: lo ho un po’ di incenso... per questa volta. Allora, svegliamo i cammelli? Poveretti. Gaspare: Andiamo. Dio ha acceso la nostra stella. Baldassarre: Io santo che qualcosa deve awenire. Melchiorre: Basta che vi sbrighiate. (Inizia la canzone, cantata dai Re Magi. II coro esegue ii ritornello). CANZONE: CAMMINA...CAMMINA... (Terminata la canzone i Re Magi escono). 4 @FSP, Roma 1992. Tutti dirt riservati SCENA II: LATTESA DI UN POPOLO (La scena inizia con il brano strumentale “Ecco il Signore viene”. L'atmostera 6 di festa. si Levi: Mattia: Simone: Simone, Levi, Davide e Mattia ballano allegramente). ne E che fai? Dimentichi i soldi in tasca. Che t'importa se qualcuno non ce I'ha. Certo, "importante é che li abbiamo noi. Ballate e fate festa. La vita bisogna godersela. Al diavolo gli impegni e le cose impegnate! Musical (I quattro amici ballano sul sottofondo musicale). Levi: Davide: Mattia: Davi Mattia: ‘Simone: Levi: Davide: Mattia: Simone: Davide: Levi: Davide: ‘Simone: Mattia: Quanta gente non capisce che la vita finisce e che bisogna proprio sfruttarla per tutti i piaceri. Ma voi siete proprio convinti? Eccolo, lintellettuale bigotto! Perché, tu pensi di dire quello che hai dentro? E allora, dimmi: tu non sei mai triste? Beh, che ne so... Ma perché ci devo pensare? lo, invece, sono spesso triste. E con questo? Allora non @ vero che noi ci godiamo la vita. lo a volte dubito che sia cosi. Ma se a voi sta bene cosi... Non @ che ci stia bene cosi. Perd é cosi. Perché @ la vita che da le cose materiali, belle quanto vuoi, ma poi finiscono... (Serio) lo non ci voglio pensare. E invece bisogna pensarci proprio perché non ci si pensa mai, € sono | fatti piu veri della vita. lo vorrei pensarci, ci penso, ma non trovo mai una soluzione. E allora smet- to. Mi basterebbe uno spiraglio di luce. E tu pensi allora che Dio crealore ci abbia abbandonati? No, proprio non ci penso per niente. Se pensava a noi, il mondo non andava cosi. & finita 'epoca de! Mar Rosso. | miracoli non li fa pid nessuno. GIP EDIZION! MUSICAL! E AUDIOVISIVE 5 Davide: Levi: Simone: Eppure io ho nel profondo del cuore la speranza che deve pur venir qualcu- no che risponda a questi problemi della vita. Ci hanno promesso un Messia. Ma tu, ci credi? Pensa un po’: se nascesse una persona importante, che ci sappia tare... un grande condottiero, per esempio, che mettesse ordine in questa sporca poli- tica attuale. (Cambio di luci. Mentre i quattro rimangono immobili, si ascolta una profezia, dal profeta Isaia, 7,10-15, oppure Isaia 9,1-6, oppure Isaia 11,1-9, proclamata da una voce fuori scena. Terminata la lettura le luci ritornano come prima e riprende il dialogo). Mattia: Davide: lo penso che potrebhe hastare anche un uomo di fede, uno che ci crede dawero a Dio. Perché oggi il problema é proprio quello di dare una risposta di fede ai problemi della vita. lo vedo tanta ingiustizia, tanta cattiveria, tanta violenza. E spesso mi pare che non ci sia una risposta. lo spero che venga un uomo che sappia fare giusiizia, o aimeno che ci sia giusiizia neitaidiia. (Inizia la canzone che i quattro cantano). CANZONE: ECCO IL SIGNORE VIENE (Terminata la canzone entrano i Re Magi). Gaspare: ‘Simone: Baldassarre: Melchiorre: Davide: Baldassarre: Melchiorre: Levi: (Rivolto ai giovani) Avete visto questa notte una stella? Ci sono ogni notte le stelle, chi ci fa pil caso! Sono sempre le stesse. Voleva dire la “nostra” stella. Ora abbiamo anche le stelle “nostre". A venire con voi, che figura! Ora, le stelle saranno di tutti. Mi sembra! Forse siete stanchi. Vi vedo affaticati e per questo vedete le stelle o... lucciole dappertutto. No, avete capito bene: noi abbiamo visto una stella molto bella, particolare, e la stiamo seguendo. Abbiamo camminato molto. ma ora. giunti qui. @ scomparsa. Per forza. L'abbiamo vista nel dormivegiia! Ora ci siamo svegliati e la stella non c’é piu. lo non ci capisco niente. Mi sembra il nostro discorso di prima: uno cerca uno spiraglio di luce sui problemi e non lo trova. Questi trovano una stella e poi scompare. © FSP, Roma 1992. Tutti i dirt riservati Mattia: Davide: Baldassarre: Simone: Melchiorre: Simone: Gaspare: Levi: Gaspare: Davide: Baldassarre: Mattia: Melchiorre: Mattia: Gaspare: ‘Simone: Baldassarre: Levi: Si, @ proprio cosi nella vita. Quando ti sembra di aver trovato una stella che ti guida, ecco che ti sparisce e tu ti ritrovi come un salame. Ma forse scompare solo per un momento... Se Dio da una luce, la toglie solo per pochi attimi. Dio ritorna sempre. Ditemi un po’, come si chiama questa citta? Gerusalemme. E una grande citta, vedo. E la capitale. E alloracé anche ile... Certo, @ un re fatto un po' a modo suo, ma c’é. Sapete, per caso, se deve nascere, o se é gia nato, un figlio al re? Non ci risulta. Eppure qualcosa di grande sta per awenire in questa zona. La nostra stella ci ha portati qui... A noi non risulta. Anzi, siamo proprio sicuri che non siate, come dire, un po’... Matti, vero? Ecco, si, veramente... Non importa. Per voi saremo matti, ma noi dobbiamo andare in fondo alla nostra ricerca. Sapete indicarci il palazzo del re? Ma voi scherzate? Siete come stranieri qui, ¢ il nostro re é terribile. Diteci la strada. Almeno studiate qualche astuzia. Noi vi abbiamo avvertiti. Che il Dio dei nostri padri vi accompagni! Se poi doveste trovare qualcosa, fatecelo sapere. (I quattro escono serollando la testa). Melchiorre: Gaspare: Baldassarre: lo propongo di travestirci. Ma che ci importa? Succeda quel che succeda. No, ha ragione. Noi dobbiamo compiere il nostro dovere fino in fondo, non possiamo rischiare, falliranno tutti i nostri scopi. PP EDIZIONI MUSICAL! E AUDIOVISIVE 7 Gaspare: Melchiorre: E allora travestiamoci, ma come? lo ho un‘idea. Travestiamoci da giornalisti e ci procuriamo un‘intervista al re sui problemi del regno e sul futuro della sua casa reale. Baldassarre: Va bene. Andiamo. (Sul brano musicale di ‘Cammina cammina” i Re Magi escono). SCENA Ill: AL PALAZZO DI ERODE (Su un sottofondo del brano strumentale inizia la scena che si svolge a palazzo reale. Entra Re Erode e, dietro a lui, due servitori). Erode: Servo 1: Erode: Servo 2: Erode: Servi: Erode: Servo 1: Erode: Servo 2: Erode: Servi: Al palazzo reale le cose non vanno bene. Si, maesta. E voi siete dei fannulloni. Si, maesta. E io sono il migliore della terra. Si, maesta. Si, maesta. lo voglio prendere in mano tutto il mondo. Si, maesta. Roma deve tremare. Si, maesta. Gia mi vedo incoronato... Sono grande! Si, maesta. Si, maesta. (Entra in scena un terzo servitore). Servo 3: Erode: Servo 3: Erode: Servi: Maesta, ci sono dei signori che desiderano incontrarsi con lei. Chi sono? Possono servire la causa del regno? Si, maesta. Dicono di essere giornalisti e quindi possono portare le meravi gliose intuizioni di vostra maesta a conoscenza del grande pubblico. Per questa volta fateli entrare. Sapré io come trattarli, vero, miei fidi servi? Si, maesta. Si, maesta. Si, maesta. © FSP, Roma 1992. Tulti i dirt riservati (Nel frattempo il terzo servo esce e fa entrare i Re Magi). Gaspare: Melchiorre: Erode: Baldassarre: Erode: Melchiorre: Erode: Gaspare: Erode: Melchiorre: Erode: Baldassarre: Erode: Melchiorre: Gaspare: Erode: I nostri ossequi, maesta. Sappiamo della sua immensa grandezza @ siamo venuti, passando di qua, a riverirla. Vorremmo farle alcune domande sulle sue cose. Quali cose? Non vi impiccerete mica. No, maesta. Il nostro amico @ un po' impulsivo. Voleva dire che ci fermere- mo un po’ a conversare con lei su alcuni problemi del regno e delle sue felici intuizioni, che trovano sempre una soluzione a tutto. Adesso @ pili chiaro. Avanti, allora. Scusi, maesta, ma sua moglie aspetta un figlio? Ma questi sono affari miei. Sono queste le domande? Avevamo sentito in giro che il re aveva un problema di successione... di avere un erede al trono. lo ce I'ho gia. Quindi, proprio non nasce un re? (Parlando tra sé) Addio le nostre stelle! lo non bisogno di altri re: basto io! Qualcuno dei suoi ministri attende un figlio? Mah! Chi vi ha mandato? Nessuno, maesta. Siamo arrivati proprio da noi. Sa, quando le stelle appaiono (A Melchiorre) Taci! (Rivolto al re) Volevamo sapere, maesta, cosa ne pensa del Messia di cui parlano i sacerdoti del tempio. Sono favole per fare stare buona la gente. lo sono amico dei sacerdoti... non mi faranno mica nascere un Messia adesso? Le spiacerebbe informarsi sull'epoca della nascita del Messia? Lei cosi ge (Rivolgendosi ai servi) Chiamatemi Eleazaro e Michea. Si, maesta. (Escono e rientrano subito con i due sacerdoti). @P EDIZION! MUSICAL! E AUDIOVISIVE 9 Erode: Michea: Erode: Eleazaro: Erode: Re Magi: Scusatemi se vi ho disturbati, ma ho qui tre signori giornalisti esteri che mi lol vos ‘apete dove dovrebhe nascere? interragano A Betlemme, maesta... quel piccolo borgo della Giudea Ah, allora niente di preoccupante. (Apre un rotolo della scrittura, che aveva tra mano) Vede, qui é scritto: ‘Tu, Betlemme, non sei certo la meno importante tra le citta di Giuda, perché da te uscira un capo che guidera il mio popolo, Israele”. Grazie. Signori, credo che I'intervista sia finita. Andate e cercate con ogni cura il vostro bambino-re. Quando l'avrete trovato fatemelo sapere, cosi anchiio (ridendo) andré ad adorarlo. Arrivederci, Grazie, maesta. (I Re Magi escono). Erode: Sono preoccupato. Non ci sara mica qualche congiura delle nazioni vicine? Datemi un pezzo di pergamena. Nel mio regno non c’é posto per un altro re, bambino o adulto che sia. Andate e ordinate ai miei soldati di recarsi a Betlemme, e di uccidere tutti i bambini da due anni in gi. A me certe cose non si devono fare nemmeno per scherzo. (Escono tutti mentre il coro fuori scena esegue la canzone). CANZONE: SORGE PER NOILA STELLA SCENA IV: ALLA GROTTA DI GESU (Buio sulla scena. Entrano Maria, Giuseppe, Gesu bambino di 3/4 anni). Maria: Giuseppe: Gesu: Mari Giuseppe: Giuseppe, é ora di lasciare questa capanna. Il bambino ha bisogno di una casa pill sicura. Torneremo a Nazaret, Maria. Ma io ho degli strani presentimenti... Guarda, mamma, s‘é riaccesa la stella! Tu devi riprendere il lavoro, Giuseppe. Come si va avanti? Fino ad oggi la prowvidenza ci ha sostenuti. II tuo mestiere a Nazaret ci garantira la vita. Stanotte ho sognato... che Dio mi parlava. “Fuggi in Egitto, mi ha detto, porta via il bambino”. Non mi sembrava che indicasse Nazaret. © FSP, Roma 1992. Tuli i dirt riservati CANZONE: GRAZIE, BAMBINO MIO (Terminata la canzone, eseguita da Maria, entrano i Re Magi e si fermano all'inizio del palco). Gaspare: _La stella! Dio tiringrazio! Baldassarre: Eccola [a che cammina... Dio & con noi. Melchiorre: Basta che ci spicciamo. (Sifermano stupiti guardando il bambino). Melchiorre: Un bambino! Quanto @ bello, mi sembra un sogno! Gesu: (Rivollo a Maria) Chi sono quei signori? Gaspare: —_Scusate, forse disturbiamo la vostra intimita familiare, vogliamo presentarci. Baldassarre: jiamo degli uomini, come tutti, che cerchiamo di vedere i segni di Dio nel mondo, € poi seguire i suoi richiami. Melchiorre: Veniamo da molto lontano. Abbiamo fatto tanta strada... Maria: Accomodatevi. Anzi, scusateci: ricevere gente come voi in una capanna cosi. Non abbiamo niente da offrirvi. Gaspare: —_Non prendiamo niente, grazie. Ci facia quardare, adorare questo bambi- no... E per lui che siamo venuti, senza saperlo, senza conoscerlo. Giuseppe: _E come ci avete trovati? Questo @ un Iuogo sperduto in mezzo alla cam- pagna. Baldassarre: Abbiamo visto apparire la sua stella in Oriente, e siamo venuti fin qui per ‘onorarlo, questo bambino... Maria: Vi siete disturbati troppo... Ma devo rinaraziarvi. Questi tre anni di vita sono stati duri. A me Dio aveva mandato un messaggero a dirmi che avrei dato alla luce suo Figlio. lo ho accettato, ho dato alla luce questo bambino in condizioni di estremo disagio. Giuseppe: _E meglio non pensarci. lo non ci capivo pit niente! Mi sono trovato da solo quella notte, quasi al buio... Maria: Mi sembrava tanto difficile capire che Dio si manifestava in un piccolo bam- bino e non nella potenza. Lui aveva scelto la poverta, invece della ricchez- Za. lo avevo sempre pensato a un Dio grande... e me lo sono trovato picco- lo, indifeso, bisognoso di tutto. @P EDIZION! MUSICAL! E AUDIOVISIVE 1" Meichiorre: Gaspare: Baldassarre: Maria: Melchiorre: Maria: Baldassarre: Giuseppe: Maria: Melchiorre: Noi vi abbiamo portato tutto quello che avevamo: io un po’ di incenso. lo un po' di oro. lo un po' di mirra. Grazie. (Riceve i doni). Ed ora, per tornare a casa, sapete indicarci la strada? Sento che non posso consigliarvi la strada che avete fatto... Dovremmo peré tornare da Erode. Non tornate da Erode... Lui ha paura di questo bambino perché lo considera un attentato al suo potere. Purtroppo ci saranno sempre uomini che avranno paura che questo bambi- no tolga loro gli spazi della vita, i piaceri della vita... Gest entra nella vita degli uomini che lo accolgono con amore, che Io sentono non come un limi- te alla loro vita, ma come colui che libera tutte le possibilita che esistono nell'uomo. Gest costruisce gli uomini. E un dono, e non colui che toglie qualcosa agli uomini. E infinito e non limite... Vuoi dire, Maria, che le stelle parlano dawero? (Rivolta al pubblico) Voglio dire che chiunque cerca i segni della presenza di Gesii nel mondo li trova: per questo le stelle non si spengono mai! Stasera si accenderanno le vostre stelle... Si accendera la vostra stella. Forse @ una profonda nostalgia del Dio della vita. Seguite la vostra stella. Si ferma sem- pre l& dove Gest aspetta anche te. Portagli la tua vita. (Entrano in scena tutti i personaggi e per finire ricantano insieme “Sorge per noi la stella’). CANZONE: 12 SORGE PER NOI LA STELLA FINE © FSP, Roma 1992. Tutti dirt riservati

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