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Come si prova una chitarra Nei programm di stodio dei conservator di musica italiani dowrebbe ~ a mio avvso ~ essere inclusa come materia obbli- gatora anche [a liuteria, non per itr {futur costo (a cid provvedona le scuolespecializzate), ma per aticehire la formazione depliallievi dei corsi di chitrra con solide basi co- ‘gnitive ni confront ditto cid che riguarda quello che ichi- tarist chiamano, con una locuzione il cui significato va forse al iJ della loro consapevolezza, il nostro strumento”: stru- mento che sar incontestabilmente “loro” dal punto di vista pa- trimoniale, ma che ben dirado lo & dal ponto di vista di una reale, approfondita conoscenza delle sue carateristche, dei suoi pregie ei suo dif ‘Dopo aver indicat la scarsa competenza dei chitariti del passato quale causa del debole riconoscimento ottenuto dat ‘maestriluta italiani, mi sembra doveroso concludere if mio serito con un capitolo avente Finalith didattche eoffrce un piccolo prontuario a uso di chi st accinge a provare una chi- tara, Lambiente La descrzione dello scenario pot risultare famitiare a molt cosservatri: una bella fer di stramenti musical con I'erein- vaso da mille suoni emessidagli amplificator pit svariat, it busi indstinto di mille conversazion. i trapestio dell'ani rivien di mille visitator. i tanto in tanto lo strepito di un al- toparlante che convoca un signore dal nome giapponese al banco delle informazionie, ranniehiato su uno sgabello da mnofortenello stand di un iutaio, un Virtuoso che “prova”™ tuna immacolata chitarra soto gli occhi ~ gli orechi sono im- 7 potenti — del eostrutiore, suomando un pezzo, Dal movimento elle dita della sua mano sinistra ~e aka nessun altro indo Posservatore ele conosea il epertorio della chitarrs pote guire quale sia il bran che 'ardimentoso solista sta eseguendo Per nessun ~nemmeno per sé stesso, ché nulla pud udire: ma, siatene cot alla fine del brano ve per la gioia ols ccosternazione del iutaio, una sentenza come: «Mi piacciono i bassi,‘cantini un po’ mena», oppure «Questa chitarra ha ana bella timbrica, ma poco volume Rifiutatevi di provave una chitarra 18 dove now te 20 di tomba, Se ~a vista ~ vi attra una chita tuna fier, prendete appuntamento con il suo costeuttore per po- terla esaminare in un luogo silenzioso, ma non umiliate lo stv ‘mento con una prova fasulls¢ridicola,e date a liutao il tempo per arma la chitarra delle corde alle quali siete wvvez20: evi terete di aggiungete ai problemi legai al collaudo dello ste mento in sé stesso quelli che potrebbera sorgere dal vostro ‘mancato gradimento del tipo di cord eon eui avete che fae. Hcoltaudo La prova di una chitarta si divide in due Fasi: if collaudo dello strumento e la risposta dell'esecutore al medesimo. La prima fase 2 oggettva,e serve a stabilire con ka minor appros Simazione possibile com’® la chitara in sé tessa, indipenden- temente da chi a su in ato soltanto se Fesito della prima & favorevole ~ serve al singolo ehitarrista per compreudere se ka chitarra ® adatta al suo modo di suonare. Un professionista deve saper collaudare » indipendentemente da quanto gli piaccia: ad ato di seegliere una chitara per uno studente 0 per un diletante, oppure di rilasciare un peizia In sconda ase — che tlev'essere messi ‘esempio, pud essere inc tal caso, deve saper ture delle conclusion’ motivate, senza mettersi di mezzo con i suoi gusti personal I collaudo si divide in un esame visivo ~ cio? in un‘ispe- zone allo stumento come “costruzione” =e in un esame 3cu- stico. Mi occupo qui dell’esa tic. Ciascun chitarrista si forgia mentalmente un quadro di im- pulsi basato sul proprio strumento: che Jo sappit 0 no, i suoi moviment., nel"ordine det tempuscolie delle frzioni di ruil limets, sono regolati dal suo cervello in base alle carattristi- cle fisiehe © acustiche dela chitarra che egli abitualmente adopera. Quando si trova in braceio un'alua chitarra ~ quale che sia la sua eapacith di adattamento ~ tende inevitabilmente ‘xl applicave alla medesima if modo di suonare che ba formato on il suo strumento e, ovviamente, “non si trova’”. Per adat- tare il suo impianto mentale al auovo steumento, gli ovcoure: anno aleune or. Ebene spendere il tempo di un collaude in una ricognizione ‘molto pitt umile e utile che il lanciasi spericolatamente nel- Fesecuzione di brani del proprio repertorio. Chi fa questo, ri vela un'ingenuiti da dilettanti: li attacehi dole dita della mano destra alle corde, responsabili delVintensitae det timibro, de stati; la Lavorazione delle ‘on Is mano sinistea (Lenuto, vibrato, ete.) va pariment if inesplorati molt aspetti determinant per Ia Formazione di un siudizio responsabile. In altre parole, non si valuta ~ se non ‘molto approssimativamente ~ la qualita della nuova chitarra, rm Ja sua maggiore o minor alfinit con la propria, Quindi, © lewiore, quando veuli qualeune che, per provare una chitarra che al viene presertat, si prod in un’esecuzione ~ non importa sedi" Adelita” o della “Ciaceona””— ebbene, sappi che si trata rote € contunque, suonando un pezz0 0 due, si lasciano «di uno sprovveduto, anche se & un celebre virtuoso: in reall, ‘non sta né suonando né, tanto meno, provando, sista solo esi- bendo in una di quelle manifestazioni di frenesia cyolatrica in cui jchitarsti uguagliano ~e talvolta persino superano ~i can- tant d’opera Per collaudare una chitatra, il chitarrsta si dimentich di es- sefe un artista (se lo 2), si trasformi in un tecnico ed effetui pazientemente le verifiche necessare Un protocollo 1) Accordare la chitarra con estrema attenzione. Chi ha mo- tivo di non fidarsi del proprio orecchio, non si vergogni di ado perare un accordatore lettronico, Chi ha un orecchio Finissimo, adoperando I'accordatore, dopo aver messo a punto le corde a ‘yuoto, avvertir suonando nel registro acuto, qualche piccolo searto. I fatto che laccordatore conta le vibrazioni in modo perfetto, mentre lorecchio umano, a partire da una certa fre. alcune vibrazioni e tende quindi a “far calare” leggermente intonazione. Un famoso compositore americana, ‘Aaron Copland, osservava che Faccordatore& quel signore che paghiamo profumatamente affinché ci metta il pianoforte leg- ‘germente fuori tono. Il giudice ultimo resta dunque lorecchio ‘umtano, ma chi ritiene di non averne uno felino, usi svergo- ‘gnatamente la macchineta 2) Confrontare gli armonici songenti alla dodicesima barrett € le cortispondenti note “reali” preparate con la mano sinistra In eoria, dovrebbero coincidere alla perfezione, ma cid & quast ‘impossibile, per tanti motivi che non posso qui deserivere (ct vorrebbe un trattatello a parte). Se lo scarto& piccolissimo e si verifica su una corda sola, o al massimo due, mentre nelle corde timanenti armonici e note reali coineidono, ta tasters & ‘quenza, sca 20 gusta, ¢ fo searto& da imputare alle corde (evenienza ttt'al- tuo che rara; se invece le scart si nota in modo pid © meno co- sante #1 utte Te corde, la tastiera ¢ imprecisa, oppure & fuori ‘misura la traversina al ponticello, che dovra essere regolata cal~ colandone Ialtezza giusta per quella particolare chitarra. Una ‘raversina troppo alta tende a causare una “erescita” nellinto- nazione delle note sui tasti “alti” (Mozzani usava dividere fa traversina in due meta per ottenere un migtior controllo det intonazione), Unulterioe verifica si deve fare almeno nella prima cord alla dicfannovesima barretta controllando che ils" armonico cil si” reale sia identi, Atenzione: le corde giuste sono in ‘minoranca, quindi, se il letore hala fortuna dt imbatters in un ‘cantino giusto ¢ in una terza corda che, alla dodicesima bar- retta, non dia un “sol” reale crescente, conservi quelle corde come tna benedizione celeste, © non fe cambi fino a quando ‘on saranno exaust. E risaputo che Segovia, prima di accettare tn “mi”, ne provava una dezzinae, una volta trovato quello iusto, lo difendeva srenuamente fino alla sua estinzione @ inutile proseguire ne collaudo di una chitrra che presenta probe di intonazione asbuibil lla tastira 3) Swot tute le sngole note su ogni coda es anasto, con intensita comtenuta ~ mezzo piano ~e tendere T orecchi ‘osservindo aitentissimamente il decadimento di ogni suono. Si deve cffetuare questa verifica con due modalit;lasciando liberamente vibrare per risonanza le erde inferioti oppure chidendone le vibrazioni, in modo da isolare la singota nota im esame, Le note: mi. i, si fe prodode su una determinata corda, suscitano vibrazioni per simpatia nelle corde inferior: Questo atichimento del suone pd essere utlizato a fini m= sicali, mma in un collaudo, anche se ® opportuno valutare lai chezza, & necesatio isolare spctatamente ogni singola nots © m1 cosservare come decade di per sé (cio’ senza laiuto delle riso- nance), (Ogni chitarra su questa tera offre note pronte e con decadi- mento graduale, a discesa; note meno pronte e di durata pid ‘breve, ma con decadimento a planare; ¢ infine, purtroppo, al- ccune note - magari anche una sola ~ con una caduta a gradino: appena suonate, subito scompaiono senza lasciare sia, come ‘se una manina, dallinterno della cassa le imbavagliasse con un _gesto fulmineo. Queste, lddio solo sa perché, vengono chia- ‘mate “aote lupo”: in real, l'ululato del lupo & lungo, ¢ non assomiglia per niente a quelle che io invece chiamo note-bip. (Cirea origin del"impropria denominazione, ho rivolto do- ‘mande ad alcuni liuta, Ia risposta a mio giudizio pid con: vvincente & quella di Mario Grimaldi, che al riguardo dh La definizione “nota lupo” riferita alla chitarra é, come _slustamente osservi,impropria: Fabbiamo presain prestito dad linguaggio dei violinari. Negi strumensi ad arco, infatti, certe note difettose ricordano Uululato det lupo. IL fenomeno che si verifica nella chitarra @ diverso: quando la frequent di una determinaca nota e quella della risonanza principale del corpo dello strumento vanno in discordanza di fase, siannullano.La nota-lupo pu risultare pitt scoperta in un certo punto della ta- stiera ¢ meno scoperta in un aliro punto, € a volte, suonando a stessa nota su un‘altra corda, pud darsi che nom ei si iL lupo, perché porzioni i corda differenti danno ricette armo- niche diverse e interagiscono diversamente con il corpo dello La valutazione dell'incidenza delle note-bip sullagibil della chitarra 8 fino a un certo punto oggettiva: se una nota sulla prima o sulla seconda corda scompare un secondo dopo essere stata spiccata, non c'é scampo, lachitarra&inservibile. Se invece si tratta di una nota di durats breve, ma non fulmi- mm nea, fa si pud accettare qualora alti fattoriindichino che lo strumento & valido per ogni altzo verso. A maggior ragione, si pud considerare passabile una nota breve se si tratta di una delle quattro © cingue nel registro acuto, che suscitano riso- nnanze nelle corde inferior. In generale, non ci si deve aspet- tare che la tastiera di una chitarra dia note uguali come quelle cche offte la tastiera di un pianoforte; tuttavia esiste un limite 4itolleranza al di a del quale le note-bip sono inaccettabili. 1 liutai pit ravi non offrono chitarre con note-bip,e hanno co- ‘mungue i mezzi per correggerle: pur senza essere liutaio, ne hho escogitato uno che si dimostrato, nella maggior parte dei casi, efficace. Se state collaudando un chitarra nuova in presenza del suo costruttore, nel momento in cui scoverete una not-bip, vi verra probabilmente assicurato che si tratta di un inconve- niente momentaneo, destinato a risolversi nel tempo, con I'uso dello strumento, o montando conde diverse: non cascateci, non ® vero. Una nota-bip rimavrA tale per sempre, a meno che il liutaio non si impegni a correggerla con i necessati intervent. 4) Scegliere alcune note nei diversi registi (basso, medio, acuto € sovracuto)¢ nelle diverse posizioni (equisoni) e sco prime I'elastieta dinamica e timbrica, Se la prova precedente serve a stabilire la tenuta dei suoni, questa & utile per saggiare iH loro comportamento nelle escursioni dal pianissimo al for- tissimo e nelle variant timbriche, Questa fase richiede una n0- {evole abilita da parte del collaudatore, che dev’essere in grado direare, con la mano destra, le sollecitazioni ate a verificare sia intensita(metaforicamente detta *volume”) che la ricetta armonica (detta “timbro”) delle note, valutando le risposte dello strumento ai diversi tipi di attacco. Con lesperienza, ci si forma un eriterio utile a comprendere il valore delle sud- dette risposte: ci sono chitare i cui suoni si lasciano plasmare, ns nelle dimensioni.e nel colore, dai pid souili comandi impartiti dal’esecutore; e alte chitarre che, magari generose nell"in tensita, si dimostrano rigide sul piano timbrico; 0, viceversa, che si prestano alla tavolozza, ma che non riescono a emet- tere suoni abbastanza forti da permettere all"interprete di creare piani sonoridistanti quanto occorre per date rsallo ai contrast Fa parte di questa fase del collaudo anche il controllo della eattivita dello strumento al vibrato. Com’e noto, il vibrato chitarristica 8 diverso da quello degli strumenti ad arco, a causa della presenca delle barrette, che mantengono invariata Ja lunghezza della porcione di corda vibrante e fanno s} che Fazione della mano sinistra che oscilla parallelamente alle corde sia molto meno efficace di quanto risulterebbe ~ dagli stessi movimenti ~ con uno strumento ad arco. La prontezza con eui la chitara in prova risponde al vibrato & un fatore da tenere in grande considerazione: strument insensibili a questa risorsa espressiva sono da scartare senza esitazione Se ichitarist italiani degli anni Sessanta (¢ precedent) fos- sero stati capaci di effertuare queste valutazioni con perizia, i Gallinotti, i Bellafontana, i De Bonis, i Pabé, avrebbero rice- vato tante commissioni quante ne ebbe, con pieno merito, José Ramirez I Le idiosincrasie della chitarra Strumento particolarissimo e ipersensibile, la chitarra rivela aleuni aspettiinvero capricciosi. Sara bene ~ in sede di col- laudo — osservarne almeno due, spesso critic Per motivi che devono pur esistere, ma che nessun liutaio hha mai sapato spiegarmi, le note dal “fa al “la sulla quinta 4 ‘corda rispondono su molte chitarre in modo singolare: la loro fondamentale sparisce quasi subito, non inghiottita dalla gola del lupo, ma per far posto al primo armonico, un‘ottava sopra il suono reale. Mentre 2 fuori di dubbio che la ricchezza degli armonici sia in sé un fattore altamente positive nella tavolozza ella chitara, la staffetta che molto spesso si crea tra Ia fonda- mentale cil primo armonico sulla quinta corda, nelle note pre- pparate sui tasti VILI-XIT, pub causare ~ ove si rat di suoni da {enere a lungo incidenti musicali gravi. Per queste notes, a ‘metafora del lupo sarebbe calzante, perché ~ come lululato {el nemico del gregge i suono si prolunga innalzandosi. Bin spiegabile il fatto che Je stesse note, preparate sulla quarta ccorda, non diano luogo ad alcun inconveniente, Si danno casi di chilarre che presentano questo problema in mi renderle inservibili per far musica La esta corda a vuoto (“mi”) 2 ovviamente timbrata dai svoi aarmpnici secondo le modalita d’attacco della mano destra, tut= ‘ayia in non poche chitarre 'armonico in doppia decima mag. sgiore ("sol desis”, il suono che si tiene sul cantino alla quarts barrett) risuona insieme alla fondamentale tanto intensamente dda formate, con la medesima, un ben percettibile bicordo, E {questa una ridondanza pericolosa, che pud generare seri pro- blemi armonici. Per valutame Pincidenza sulla pulizia armo- nica, si deve suonare la sesta corda a vuoto con intensita forte, « subito dopo suonare pianissimo I'armonico della terza corda alla dodicesima barretta("sot” naturale). 'ascolto attento per ‘metterd di valutare i conflitto trai due armonict in vibrazione multanea: se iso” naturale del” armonico in terza coda ti- sulter ben definito, il disturbo dell'armonico proveniente dalla sesta corda (“sol diess")rigulterd accettabile,altrimenti in mano con una chitarra che suona da sé in mi maggiore, che lo vogliate ono, bs Leta e la storia dello strumento Se si collauda uno strumento non nuovo, magati costruito de~ cenni prima, se ne collauda anche la storia. Il legno — essenza viva — muta con il tempo nella sua costtuzione molecolare, ¢ i suoi cambiamentiintrinseci si rispecchiano ineluttabilmente anche nel suono. Inolre, una chitarra& lo specchio fedele del suono di chi "ha adoperata: strumentivalidissimiall’ato del oro rilascio da parte del costrttore possono essersi deteriorati, nella sonortd a causa dell'uso che ne stato fatto da pate di chitarri- sti scadenti, mente chitare non eccelse posson0 — ent cet li- ‘mit aver acquisito preg sonori grazie alla mano di un interprete dotato di bel suono, senza dimenticare gli strumenti abbandonati ‘nuna custodia o in una bacheca per decenni, che posson0essersi chiusi fino a rsultare, a tutta prima, afoni Purtroppo non esistono critei oggetiv per prevedere i futuro dd uno strumento che provenga da un passato non esemplare: se sso sia recuperabile fino al pristno stato di efficienza, 0 e sia perduto per sempre, ® dilemma Ia cui soluzione 2 lasciataallin- {uito ~ assai pid che alla ragione ~ del collaudatore. ‘Una cosa &certa: una chitarra ben costruita, con essenze pre- ‘gevoli econ buona sonoritiniiale, destnata a migliorare sen- sibilmente nel tempo ~ enon esstono limit temporal prevedibili, 1 per tale miglioramento,né per V'inizio di una decadenza ~ & palto che la sua sonorth venga forgiata da un artista. Se invece precipita nella disgrazia, si degrader ese, trivandola degradata, sia possibile redimerla,¢ domanda da rivolgere ai maghi. Ii collaudo a due 1 protocollo anzi descritto presuppone che, a svolgere il col- Judo, sia un chitarista solo. Se per® costui ha a disposizione 12s un collega nel cui orecchio e discernimento ripone la sua fidu- cia, allora potra ampliare la prova, e in tal caso fara bene a tro- vvare un ambiente abbastanza ampio per poterla avvalorare al ‘massimo. Escludendo i luoghi con riverbero sonoro, una sala che lasci una quindicina di metri non ingombei ta chi suona e ‘chi ascolta sar il Iuogo ideale. ‘Dopo aver eseguito tut i passaggi del collaudo solitario il chitarrista proverA una sequenza di note singole e qualche ac- cordo ~ ripetenda il tutto varie volte con diverse intensia e di- versi timbri ~ dapprima con il collega-uditore alla distanza di ‘due metri e poi alla distanza massima permessa dal locale. Luditore dovrd percepire quali saranno le differenze tra ascolto ravvicinato ¢ quello a distanza, e naturalmente la palma del merito andra alle chitarre capaci di farsi udire con lo stesso suono da vieino e da una certadistanca. Si usa chiamare tale requisito con il nome di proiezione. In ogni nota, Ia fon- ddamnentale ¢ le armoniche non decadono nel tempo e nello spa- io contemporaneamente (a meno che non si tratti delle famigerate note-bip), ma hanno resistenze diverse: i suoni delle chitarre migliori sono capaci di attraversare lo spazio mante- nendo inalterata la propria ricetta armonica, mentre i suoni delle chitarre di minor qualita si fanno percepire in modo di verso a seconda della distanza dell'ascoltatore. Si noti che tale proprietd non & necessariamente legataall'intensita delVemis- sione, anzi non é raro il caso che chitarre potenti rivelino la loro debolezza proprio nella proiezione, Conclusione Esistono altri test per collaudare efficacemente una chitarra, ma se lo strumento che dovete o volete provare supera quelli sopra descritti, allora é da considerare in sé valido,¢ da questo nar punto in poi 2 vostro personalissimo e inviolable dirtto stabi- lire 9 vi piace o non vi piace, se vi asseconda o vi impedisce, enon dovete permettere a nessuno dt interfere con la vostre Nel collaudo di una chitarra, dovete comportarvi come un ispettore dellufficio d’igiene; nella fase della decisione ~ se adottarla © meno per voi stessi ~ dovete essere soli e sovrani, come se foste intent a scrivere una poesia. I! vostro collaudo deve servire atuti, a vostrascelta solo a voi stessi ate | Giovanna, Mow Uinta eri, te Cas, Cen. 1350 "von aplao gira con a cnlshrasoe dr Loree Pian St *istpats son lo ati Mercia pre. Mv En Boge, 208, ‘ele note socesie immo | lee ls prime ton i ares 2 alle 2 Mato De'Ar Maio Grell, Pee Galina, Lue Solero, Rosa ‘Sonora sco elo, Savin, 206, Un ome ggiersen ta “Mato elfAs into Peo Galina. Lagat Slr ose Sor ees Hoe, 8st ptt net 207 5Un un sineto dela ters ain lf doceot sow i Mati Delt Ar ‘ove snort delete cara, Piss Sih 200. ‘ho Gimeno: esl pata de conan degra Ao de Torres agua andl. Fetal dc Crh, 2907, one 23, 5. acon spun tex Qua Segovia cesta ellarcivo Ter dh 6: Lavoceigualane Benet Di Poni nel Disorders de iat ain, pubic leds La Chr tel 1957 ero ee Hest Iman poses seme sh tent anche ve Hauer 1st L.Romailos Antonio de Tore: Guitare ud y cbr, Cama © Insite de Bales Aimercrses, Almera, 204 po. 91-9 {0 Alero Lip Povey Andrés Seona, Wo tba, Universidad de Jaen ‘Avotaizato Ge Linares 509, Tose, pag 90 Sbne Fore om specie ‘edited concert enor dei atta ee organizers naan onsite teed, pe deriva dal afrmaro che ove Sepvi Sea Povel, a petit che reainente Ate can Don Ans y Paula ide Sepoi n Monevider La, onde, 209,193. Drona le chtrit aa ata, La Chita, Blogs, 1937 1° Acai con Sepia Chita, Boga, ato 37 12. La chit mee Rams eh pr Calm, 192, fog pane lis colecoe det nese Fees Zit Taro, cet al coseresona ft ‘lesan 13: Dicom Govan Paes ne cr del cello co ele {ao vlume i feta 201. 15. G. (Giulio Vio, Ce nose chtare La Cis 9 1, Balog, soverbee Ios 15. Norme pe i concore tera La Chitra 97-3, Boag, ugioagote 133 16. Lig Meza, Oper per tara aad Angle Gitano, io Br, 17.6. Vo, collog co mace L- Moca, La Chita, Boog, ovenbre 1937 pap. 2031. 18. Gov Telia, op 2 88.74 19

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