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DALLE AZIENDE Zz g 5 2 g 2 = 5 Nei locali ad uso medico classificati di gruppo 2 (quali, ad esempio, le sale operatorie), la Norma CEI 64-8, Sez. 710, prescrive che la protezione contro i contatti indiretti sia attuata con l’utilizzo del sistema IT-M (IT medicale) QUADRI obbligo di utilizzare il trasformatore d'i- LU solamento ad uso medicale ((T-M) riguar- da solo i locali ad uso medico appartenenti al gruppo 2 e i relativi apparecchi utilizzatori situati nella zona paziente o che possono entra- re in tale zona. Devono essere alimentati dal trasformatore IT-M gli apparecchi fissi e le prese a spina installate entro la zona paziente, le lampade scialitiche, le prese a spina che alimentano apparecchi che pos- sono entrare nella zona paziente durante il loro utilizzo. La zona paziente potrebbe estendersi a tutto il locale classificato di gruppo 2. 400 ‘TRASFORMATORE| { pIISOLAMENTO = 7,5kVA 230 vi230 V CCanalina in materiale isolante lacoltatva) a7 8 ot0IN2 |? basins dens as dens dead] 1316-15 16 17 18 MORSETTIERA A Figura ELETTRICI IT-M Non & necessario utilizzare il sistema 1T-M per alimentare i seguenti componenti © apparecchiature/unita radiogene. Tali appa- recchi possono raggiungere potenze (fino a 100 kVA) e correnti di spunto elevate: 1 apparecchi di potenza superiore a 5 kVA (po- tenza elevata rispetto alla massima potenza ammessa dal trasformatore IT-M); 1 apparecchi fissi e prese a spina posizionate fuori dalla portata di mano degli operatori me- dici (olte 2,5 m di altezza), Tutti gli apparecchi non alimentati da sistema ITEM devono essere protetti da dispositive diffe- renziale con soglia non superiore a 30 mA. Questo sistema di alimentazione, oltre a garan- tire un elevato livello di sicurezza in caso di primo guasto disolamento, permette di migliorare la Continuita di servizio. Per tale motivo pud essere utilizzato anche in locali di gruppo 1 ¢ 0, qualora lo richiedsa il pro- gettista e/o la Direzione Sanitaria, oppure nei locali che in previsione futura potranno cambia- re la destinazione d’uso e rientrare in quelli clas sificati di gruppo 2. HI sistema TEM si differenzia sia dal sistema IT uti- lizzato in ambito industriale, sia dal sistema di pro- tezione realizzato mediante separazione elettrica. Alcune differenze sostanziali sono: I le caratteristiche d’isolamento e di dispersio- ine richieste al trasformatore IT-M; 1 la messa a terrae l’elevata equipotenzialita di tutte le masse e masse estranee a valle del trasformatore; 1 rassoluta necesita di evitare il secondo gua- sto verso terra, che sarebbe letale peril paziente nonostante I'intervento delle protezioni II quadro IF-M pud comprendere due sezioni che alimenta, tramite il trasformatore d mento, le utenze che lo richiedono, laltea che alimenta direttamente dalla rete elettrica i circuiti ordinari, In questo caso, si deve garantire, anche all'interno del quadro, una separazione dei due ‘orrispondlente alla classe Il; diversamente, si devono utilizzare due quadri distint, UI quadro pud avere la configurazione indicata nella figura 1, mentre nella figura 2 @ mostrato il particolare del trasformatore disolamento. Nei locali di gruppo 2, il sistema d'illuminazio ne a lampade scilitiche e il 50% delt’illumina~ zione ordinaria deve essere alimentato da una sorgente di alimentazione di sicurezza, con tempo di commutazione non superiore a 0,5 s. Alimentando con gruppo statico di continuita tutte le apparecchiature presenti nella sala operatoria, oltre a migliorare la continuita di servizio, si garantisce una migliore qualita dell’energia per eventuali appare-chi elettromedicali, particolar- ‘mente sensibil alle variazioni di tensione e di fre quenza. I DISPOSITIVO DI PROTEZIONE ALU'INGRESSO DEL QUADRO In ingresso al quadro pud essere presente un dispositivo generale di protezione oppure un dispositive di sez onamento (interruttore di mano- vra sezionatore). Nel secondo caso, il sezionato- re deve essere coordinato € protetto contro le sovracorrenti dal dispositivo di protezione instal lato a monte, sul quadro di distribuzione. Anche la protezione contro i contatti indiretti deve esse. re garantita da un dispositivo installato a monte. Bl ALIMENTAZIONE DEI CIRCUIT ORDINART \ circuiti ordinar’ in uscita dal quadro sono pro: tetti con interruttori automatici aventi le seguen- ti caratteristiche: I protezione magnetotermica con curva di in- tervento tipo Ce corrente nominale idonea al: le utenze: 1 protezione dlfierenziale: non sensible alle per- turbazioni elettriche di natura interna e ester- na e alle corsenti di dispersione non a ire- quenza industriale (tipo “SI"); 1 funzionamento anche in presenza di compo- enti continue nel circuito di guasto (tipo A); con soglia /,,n0n superiore a 30 mA, istanta- neo (tipo G ME ALIMENTAZIONE DEL SISTEMA IT-M Il trasformatore IM deve avere una potenza non superiore a 10 EVA e tensione secondaria non superiore a 250 Le correnti di dispersione verso terra dell'avvol- gimento secondurio e di dispersione sull’invo- Tucro, misurate a vuoto e con il trasformatore ali- mentato alla tensione ed alla frequenza nomi- nale, devono essere inieriori a 0,5 mA. A monte del trasformatore IT-M @ presente un dispositivo di protezione contro il cortocireuito (curva tipo D). Per migliorare la simmetria verso terra dei circuit a valle del trasfomatore IT-M, il suo avvolgimento secondario @ provvisto di polo centrale (110V OV - 110 V). Il controllore permanente d’isola- mento (CPI) & collegato tra il morsetto centrale il collettore di terra del quadro IT-M. Poiché la Norma di prodotto dei trasformatori disolamento per uso medicale prescrive che la corrente d'inserzione non sia superiore a 12 x |, in valore di picco, la protezione a monte dovra avere una caratteristica d’intervento supe- riore a tale valore oppure alla corrente a! inser Zione dichiarata dal costruttore del trasforma: tore, se nota. I quadri realizzati con componenti Schneider Electric utilizzano trasformatori conformi alla Norma CEI EN 60558-2-15 ¢ con correnti di dispersione inieriori a quelle indicate dalla Norma di prodotto, ma non superiori 0,5 ma, come previsto dalla Norma impianti. alle, il trasformatore ITEM & protetto dai sovrac carichi da un dispositivo con curva di interven- to di tipo De, in rincalzo a questo, con una sonda termica (PTC DAI-1T150), che altiva un segna- le di allarme in caso di sovratemperatura ecces siva del trasformatore, utilizzando il dispositivo di comando LT3-SMOOM figura 3). Le utenze alimentate dal trasformatore IT-M sono. protette con interruttori automatici magnetoter ici (curva tipo C), con corrente nominale ido- nea alle utenze stesse. II dispositivo di controllo permanente dellisola- mento (CPI (figura 4), con segnalazione visiva e sonora locale e riportata a distanza in luogo pre~ sidiato (figura 5), @ conforme alla Norma CE! EN 7-8 e presenta le seguenti caratteristiche: Figura 3 DALLE AZIENDE iz Q 5 = g 2 5 5 é g 2 z é ELETTRIFICAZIONE 4 Figura a CONTPOLLO SoLAMENTO may mew sume e @ e ° es A Figura Figura 6 Figura 7 impedenza interna non inferiore a 100 k2; IE tensione di prova non superiore a 25 V in c.c.; 1B corrente di prova, anche in condizione di gua- sto, non superiore a 1 ma; 1 soglia di segnalazione a 50 kQ; T non é disinseribile. Usistema di allarme ottico e acustico composto da: I spia di segnalazione a luce verde per indicare il livello d'isolamento normale; 1 spia di segnalazione a luce gialla per indi re il valore d'isolamento uguale o inferiore a 50 kQ; la spia non pud essere spenta, ma si spegne solo quando é stato ripristinato i livello, disolamento nominale; 1 allarme acustico tacitabile. In caso d’interruzione del collegamento tra il tra- sformatore IT-M e il collettore di terra, il disposi- tivo di controllo permanente dell’isolamento segnala sul visore il valore disolamento massi- mo previsto dal dispositivo. In questo modo, & possibile monitorare localmente la continuita elet- trica del collegamento tra il CPI il circuito elet trico da controllare. Lintero sistema di controllo deve essere verifica- to con periodicita semestrale, secondo quanto prescritto dalla Norma impianti PER MIGLIORARE LA CONTINUITA DI SERVIZIO A livello di distribuzione, dove il quadro @ col- locato, & difficoltoso coordinare i dispositivi di protezione al fine di avere una selettivita totale. Per avere una buona continuita di servizio si deve: 1 suddividere opportunamente i circuiti; 1 prevedere linee e prese ridondanti; I differenziare, quando possibile, le caratteristi- che d’intervento in cortocircuito dei disposit vidi protezione. Le Norme richiedono che le prese a spina ali- ‘mentate dal Sistema ITM siano connesse a due distinti circuiti di alimentazione (dotati ciascuno del relativo dispositive di protezione) oppure siano: a) protette contro le sovracorrenti in gruppi (alme- no due): I'intervento dell’interruttore corri- spondente al gruppo di prese che comprende quella oggetto del guasto permette di identii- care il gruppo sano e riallacciare le utenze alle sue prese (figura 6). b) protette contro le sovracorrenti individual- ‘mente: per guasto su una presa intervengono sia l'interruttore corrispondente alla presa oggetto del guasto, sia l'interrutiore generale; apertura dell’interruttore terminale permette i idemtficare la presa guasta, richiudere l'in- terruttore generale e riallacciare I’utenza ad una delle prese disponibili ancora in tensio- ne (figura 7) A titolo di esempio, si pensi ad una sala per chi: rurgia alimentata da un trasformatore IT-M da 7,5 kVA e una linea in partenza di sezione 2,5 mr? e lunghezza 15m. La corrente di cortocircuito a valle della linea in prossimita del gruppo di prese a spina, punto in cui & pitt probabile un guasto, @ di circa 650 A Vinterruttore direttamente a valle de! trasforma- tore pud avere una corrente nominale di 32 Ae caratteristica d'intervento di tipo D, con soglia d'intervento minima di 320 A. Tale valore definisce anche il limite di selettivita delle protezioni Affinché il dispositivo di protezione generale abbia un minimo limite di selettvita, gli interrut- tori di protezione delle prese dovranno avere le seguenti caratteristiche: 1 corrente nominale non superiore a 16 A; I corrente massima d’intervento in cortocircui- to inferiore a 320 A. Se sono soddisfatte queste due condizioni, si pud affermare che le protezioni sono selettive in sovraccarico, ma non si pud affermare, con altret- tanta certezza, la loro selettivta in cortocircuito, anche se si considera la presenza del cavo di ali- mentazione degli apparecchi elettromedicali por- tatili, che ridurrebbe ulteriormente la corrente di guasto, Si osserva che, utilizzando una sonda di tem- peratura di rincalzo alla protezione contro il sovraccarico, I'interruttore direttamente a valle del trasformatore pud avere una corrente nomi- nale di 40 A, con miglioramento dei limiti di selettivita IEPRESE A SPINA DEI CIRCUIT] ORDINARI Le prese a spina direttamente alimentate dalla fete possono essere del tipo industriale, in conformita alle Norme CEI EN60309-1 ¢ CEI EN 60309-2. Utilizzando, ad esempio, quadri per prese di tipo industriale (figura 8). protette e interbloccate (tipo Unika), con grado di protezione IP 65 (quadri di distribuzione ASD, conformi alla Norma CEI EN a Figura 8 60439-3, destinati ad essere installati in luoghi dove personale non addestrato ha accesso al loro Uso), si garantisce la non intercambiabilita con le prese alimentate direttamente dal sistema IT-M. La tabella 1 riporta sigle e caratteristiche delle prese normalizzate tipo UNEL, conform alla Norma CEI 23-5. BECOLLETTORE DI TERRA II nodo equipotenziale del quadro pud essere uti- lizzato come nodo equipotenziale del locale se & connesso al conduttore principale di protezio- ne con un conduttore di sezione almeno equi- valente a quella del conduttore di sezione pit ele vata collegato al nodo stesso e le connessioni sono disposte in modo che esse siano chiara- P30 PRESA 2P+T 0 16. 250V~ a ricettivita multipla ec mentee? di normalizzazione Descrizione Forma Piz PRESA 2P+T 016A 250V~ DALLE AZIENDE “ Zz Q 5 = 6 & 2 e a 8 & B ona exe concdenecontnteo oc] [Ouaaoalotor cela ora pairs area Godel y 25mm 25 mm? 6 mm? a — > 25mm 3 cr a ee z bes ori cron . : 0) ene Cu Catetore ater g 2 guna Node cqupotnaale Cotetor tora de quad nado equpotnzale dl ale Nod eaupcerle 20mm iaiene ‘Quadro al or dela zora pases rea ceceata een { 26mm ~ oo Aldepersore a =" © nodo equipotenzialo del locale Nodointmetio. 1) La sezione deve essere vertcata secondo quanto indicato dalla Norma CEI 648/543. 2) quadro I-M & posizionao in locale adicente ala sala per chirurgie, 1 Figuea 9 Blocco operatorio (gruppo locali) Locale es quadro. : Sub-nodo oaig ‘gruppo 2 Quadro ITM Nodo equipotenziale dei local coincidente ‘con il nodo diterra del quadro 4 Figura 10 mente identificabili ed accessibili e in grado di eventuali schermi contro le interferenze elet- essere scollegate individualmente (Norma CEI64- __triche e griglie conduttrici nel pavimento; 8/7, art. 710.413.1.6.3). 4 eventuale schermo metallico del trasformato- Nelle figure 9 e 10 sono riportati esempi di sche- re IT-M. ‘mi per la realizzazione dei collegamenti ai nodi equipotenziali. Si ricorda che al nodo equipotenziale del locale devono essere collegate le seguenti parti situate, 9 che possono entrare, nella zona paziente: Asticolo realizzato in collaborazione con I masse e masse estranee; Schneider Electric .p.A ELETTRIFICAZIONE

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