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Riassunti Com. Letteraria
Riassunti Com. Letteraria
Tra gli anni 80 e 90 è cambiato il modo di rapportarsi alla storia della letteratura, ci si
concentra maggiormente sulla stampa e l'editoria. Fare editoria non significa
necessariamente fare letteratura, ma se si fa letteratura ci si deve per forza confrontare
con il sistema editoriale.questi due aspetti si traducono in due tipi di comunicazione:
• Comunicazione editoriale: la comunicazione del testo attraverso il libro
• Comunicazione letteraria: rapporto tra testo e lettore
La comunicazione letteraria per l'epoca contemporanea coincide con la mediazione
editoriale.bisogna considerare che gli aspetti produttivi sono cambiati nel corso dei secoli,
e si rapportano con i modi di costruzione del libro.
Genette nel 1987 conia il termine paratesto, andandolo ad indicare come ciò che si trova
attorno al testo —> tutte le condizioni di produzione, materiali e non, che portano alla
creazione del libro. il para testo si divide in:
• Paratesto: tutti i contenuti che si trovano fisicamente sull'oggetto libro come scritte,
immagini, fascette, eccetera
• Epitesto: ciò che sta fuori dal volume, come recensioni, interviste, vanno a definire
identità e modalità di lettura del libro.
Il libro è formato anche da delle parti fisiche:
- prima di copertina e quarta di copertina (a volte può essere compresa anche una
sovracoperta esterna per raggiungere prestigio)
- Alette, sulle quali sono scritti i risvolti
- Frontespizio, il modo con cui il libro si presenta
- Girando il frontespizio, sulla sinistra troviamo il colophon o pagina del copyright,
contenente i dati legali del libro.
- Occhiello, che va a indicare titoletti, dediche, citazioni
Con il termine stampatore si intendeva una persona che stampava qualunque lavoro gli
venisse assegnato, ricomponendolo. lo stampatore si occupava anche di impaginazione
dei caratteri e dell'impressione.prima del suo lavoro avveniva la cosiddetta composizione
del testo: da fine 400 a fine 800 avveniva la composizione manuale con i caratteri in
piombo inseriti manualmente, sviluppandosi poi in una composizione meccanica con una
tastiera, dove i caratteri venivano battuti tramite monotype. dopo un breve periodo tra gli
anni 80 e 90 con la fotocomposizione, si arriva alla composizione digitale che abbiamo
oggi. Con l'avvento della tecnologia digitale si attesta tuttavia alla fine della composizione
in tipografia, perché tutti i processi di composizione del testo vengono assorbiti dalla casa
editrice, attraverso un computer si compongono i testi.
In questo periodo storico abbiamo una lenta e difficoltosa affermazione della figura
dell'editore e anche del genere romanzo, considerata forma di letteratura malvista.
Fino a quel momento la produzione la diffusione del libro era compito esclusivo di
stampatori e librai, in generale la produzione la tiratura rimanevano fortemente
limitate.questo anche a causa dell'altissimo analfabetismo che impediva un allargamento
del numero di lettori, oltre al fatto che non vi fosse un riconoscimento al lavoro intellettuale
del diritto di essere retribuito. Una svolta avverrà solo nel 1840 con la convenzione sul
diritto d'autore, seguita poi dal 1861, che imporrà un'unica legislazione per il mercato
editoriale con l'unità d’Italia.
Il libro viene percepito in termini di consumo e non più come bene prezioso.diventa molto
forte il concetto di libro popolare, a cui si lega il concetto di leggibilità che va a diventare un
valore editoriale e non letterario.
Sono poi due i maggiori editori a Milano nella seconda metà dell’ottocento:
- treves: editore di Verga e D'Annunzio, fonda la sua casa di Cristo nel 1861.le sue
edizioni sono più pregiate, i libri costosi. costituisce la biblioteca amena, una collana di
testi di intrattenimento
- Sonzogno: si concentra di più sui lettori popolari, producendo libri a prezzi modici con
minor pregio delle edizioni e fa pubblicare anche classici in edizioni economiche e
ridotti, nella sua biblioteca universale.
In questo periodo che anche le scrittrici femminili spiccano per la prima volta, scrivendo
romanzi destinati alle donne.parallelamente si sviluppa sempre di più la letteratura per
ragazzi con i romanzi di Salgari e De Amicis. questo anche grazie alla legge sulla
scolarizzazione della seconda metà dell’ottocento.
Per quanto riguarda lo scrittore, fino a metà ottocento per lui era fondamentale
appartenere a un signore potente perché non poteva vivere della sua solo attività di
scrittore.una volta che però il libro diventa oggetto di consumo, lo scrittore trova
ampiamente il modo di vivere la sua penna (per Zola, ad esempio, il denaro ha creato la
letteratura moderna)
Il romanzo, nella seconda metà dell'ottocento, diventò un genere ormai affermato, in cui il
rapporto con il lettore diventa fondamentale non solo per una questione comunicativa, ma
una finanziaria. tanti scrittori si misurano con tutte queste trasformazioni storico sociali, e
ciò si traduce nei diversi generi romanzeschi che si sviluppano poi negli anni a venire,
come romanzo epistolare, romanzo storico, la prosa breve, eccetera
• Verga: uno dei principali esponenti del verismo, corrente nata dal naturalismo francese.
Entrambe queste ultime discendono dal realismo, una forma di narrativa che consiste
nell'attenzione al dato di realtà.Verga pubblica lavora sotto Travis a Milano. Di lui
abbiamo due eredità:
- modernismo: idea del mondo che ha perduto il suo centro.la realtà viene percorsa
analizzata con strumenti di analitica, andando anche a introdursi nella psiche dei
personaggi in modo complesso.
- Neorealismo: attenzione ai dati di realtà storico sociale e alle esperienze collettive,
concentrandosi anche sugli strati più umili della società
• D'Annunzio: anche lui pubblicò con Trèves. Con lui si introducono i concetti di
decadentismo ed estetismo (vita intellettuale dedicato al culto della bellezza, ricerca del
bello come libertà rispetto alla volgarità del mondo borghese).
Nel 900 si assiste a un declino di una letteratura univoca e assoluta. cambia il tipo di
pubblico, si creano diverse comunità di lettori che sia articolano secondo una scala
gerarchica delle attitudini alla lettura. il canone letterario stesso vie-ne ampiamente messo
in discussione. sono tendenzialmente quattro le categorie del lettore che si delineano:
A questi lettori si associano poi anche il tipo di letteratura di cui maggiormente fruiscono: la
letteratura sperimentale (d’avanguardia), seguita dalla letteratura istituzionale, poi la
letteratura di intrattenimento (consumo), e la letteratura marginale o paraletteratura.
I primi 20 anni del 900 sono dominati quasi interamente dalla figura di treves.
Futurismo
L'attività editoriale dei futuristi cerca di evitare le dinamiche mercantili, e pone una
particolare attenzione alla dimensione materiale del libro, come ad esempio il de pero
futurista, un libro rilegato con bulloni.
Sempre in quegli anni diventa importante anche l'opera Zang tumb tumb di Marinetti, una
creazione di composizioni tipografiche, caratterizzata dalla scelta di parole onomatopee
che volte all'evocazione del rumore del mondo industriale. Le sue sono definite parole in
libertà.
Aldo Palazzeschi - il codice di perelà (1911)
Palazzeschi farà parte del futurismo solo inizialmente, distaccandosi da esso con l'inizio
della prima guerra mondiale. egli nel suo volume rappresenta un tipo di scrittura che
lavora alla dimensione della ricerca, cercando di rompere con la narrativa tradizionale. si
possono delineare alcune caratteristiche:
Il primo capitolo ha come titolo la prima parola del testo “arrivo". è presente un trattino,
simbolo di frammentazione del testo.la situazione raccontata è presa per frammenti,
alcuni momenti sono isolati per rievocare una dimensione esistenziale.
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nel secondo capitolo abbiamo la descrizione di una città martoriata dalla guerra, de nita
come oasi di piacere (rimando alla prostituzione), descritta come "è tutta schizzata di
fango e rombante di motori”. abbiamo inoltre anche alcuni verbi che vengono omessi.
Con l'avviarsi del 900 si consolida l'industria editoriale. il ventennio fascista incoraggia il
regime anche in chiave propagandistica, cercando di incidere sulla produzione
editoriale.alcune date importanti sono il 1938 per la fondazione del ministero per la
stampa e la propaganda + il ministero per la cultura popolare.
Altre date:
- 1925: avviata l'enciclopedia italiana per volere di Treccani e gentile
- 1927 avviene la prima festa del libro
- 1928 introduzione del libro unico per le scuole elementari
In generale, le case editrici attuano una politica di compromesso, poche sono quelle
esplicitamente fasciste o antifasciste. tuttavia a partire dal 1936 avverranno delle
restrizioni, diventerà impossibile pubblicare autori di origine ebrea.siamo in una fase in cui
le case editrici sia vecchie che nuove manifestano di coltà imprenditoriali, necessitando
di nanziamenti con capitali esteri.
Il ventennio fascista e de nibile come un momento di maturazione, in cui non vi sono più
semplici autori di libri ma si consolidano le gure degli intellettuali militanti.l 'editoria
diventa una modalità di guadagno per l'autore, che viene riconosciuto il diritto di proprietà
intellettuale.
1901 viene anche introdotta la terza pagina, che dedica in modo programmatico uno
spazio alla critica letteraria teatrale. prima istituita dal giornale d’Italia, successivamente
anche da il Corriere della Sera.
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Cecchi - Pesci rossi (1920, Vallecchi)
L'opera di Cecchi è una raccolta di prose scritte tra il 1916 e il 1919. egli era uno scrittore
di elzeviri (terza pagina).l'opera va ad inaugurare un nuovo genere de nito come prosa
d'arte: testi in prosa che non hanno spiccati tratti narrativi, in quanto l'elemento narrativo
è secondario o totalmente assente.
Si parte dall'osservazione di un oggetto sico, in questo caso dei pesci rossi. secondo
alcuni critici secchi si espirato a un quadro di Matisse.dall'osservazione di questo oggetto
si traggono delle ri essioni, delle vocazioni di pensieri o di immagini. Autore ad esempio
va a ricollegare il loro aspetto sico a degli antichi draghi provenienti dalla cultura
orientale.
Tra il 1912 e il 1922 sarà anche importante l'attività della rivista la ronda, che promuove lo
sviluppo di forme di classicismo moderno aspirando a un ritorno di un ordine letterario e
ideologico. così come l'opera di Cecchi (che se non è presente un lone narrativo, la sua
è un'opera solida), anche la rivista si schiera contro l'idea di frammentazione.
Il modello a cui torna è quello del romanzo ottocentesco. il suo é un romanzo vero e
proprio, con descrizioni ampie e articolate. si apre in modo plastico, con la descrizione
del protagonista, il lettore non è quindi disorientato.i
Borgese vuole andare contro le scritture frammentario dei suoi contemporanei, il suo
intento e costruire infatti una prosa rapida e scorrevole. il suo obiettivo raccontare, per cui
il contenuto prevarica la forma.il modello per borghese e Verga, in quanto anche gli
scrittori di romanzi, da lui prendo l'attenzione per uno stile non decorativo.
Questo è anche un romanzo politico, racconta la prima guerra mondiale e gli anni
successivi no all'avvento del fascismo, e i personaggi che troviamo all'interno del libro
rappresentano tipologie di persone dell’epoca.
Excursus su modernismo
Dato fondamentale di questo periodo storico e anche la fondazione della rivista solaria,
nata proprio sotto il fascismo Firenze (1926-1936).da questa rivista parte l'attività dei
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grandi scrittori del novecento. solaria punta alla narrativa e a romanzo, si pone in questo
decennio come un ponte verso le letterature europee, quindi implicitamente ostile al
fascismo. il suo catalogo proponeva anche autori Giovani come Vittorini e Pavese.
Fondamentale in questa fase è l'indagine intorno alle pieghe dell'io, il concetto di tempo,
l'inconscio, la memoria il vissuto, tutte le menti che vanno a in uenzare la letteratura e
l'oggetto narrato. Solaria si occuperà anche di promuovere autori scoperti come Svevo,
in quanto fu fondamentale nell'a ermazione dell'autore e del suo successo.
Svevo è un autore che inizia scrivere nel 1892 con una vita e nel 1898 con senilità. è un
autore che con na tra due epoche diverse.dopo una pausa tornare a scrivere nel 1923
pubblicando la coscienza di Zeno, un solo anno dopo l'uscita dell'opera Ulisse di Joyce.
L'opera ha come oggetto il mondo del cinema della nascente industria cinematogra ca.il
primo titolo era si gira, pubblicato per la prima volta nel 1916 da Treve s. seguita poi
edizione del 1925, Pirandello diventerà in ne un autore per Mondadori.
Si colgono vari spunti adatti al teatro, soprattutto riguardo lo scambio tra realtà e nzione,
mentre la ri essione sull'onnipotenza delle macchine approfondisce quella sulle forme
che allietano la vita. L'idea è quella di un narratore che studia e impassibile la realtà
che lo circonda, Sera no vorrebbe fare lo stesso della sua macchina: osservare il mondo
con le possibilità. In realtà gli ho narrante ha dei tratti nevrotici, e le sue osservazioni sugli
altri fanno sì che il reale sia scomposto, demisti cato delle sue parvenze.
La scrittura non è cronologica, ma segue il corso dei pensieri Sera no e serve un suo
tempo personale.la narrazione appare a volte essere incoerente.la psicoanalisi all'epoca
era ancora in fase di elaborazione: tuttavia questi personaggi sono scal ti, si
percepiscono le auto rappresentazioni che ognuno fa di sé.
Esempio prima parola del primo capitolo "studio" rappresenta eredità estetica del
naturalismo, si compiono studio del mondo esterno ma anche uno studio interiore.
Presente il tema dell'incertezza dell'agire umano "la certezza ch’essi capiscano ciò che
fanno”.
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“Signori” qui si rivolge ai lettori. Stile teatrale
"Potrei farmi l'illusione che girando la manovella, faccio a muover io quegli attori,
pressappoco come non sono autore organetto fa la sonata girando il manubrio" qui
l'uomo si identi ca con la macchina, apparato di impassibilità e indi erenza.
Pubblicato a spese dell'autore da cappelli, a Bologna. Il suo romanzo fu rivisto dal punto
di vista linguistico da un romanziere chiamato Attilio frescura. svevo veniva da un
contesto linguistico particolare per le sue origini friulane e padre tedesco, quindi accusato
di scrivere male —> Si parla di tempo misto in quanto l'autore alterna passato e presente
all'interno dell’opera.
La coscienza di Zeno resta un libro di nicchia, la rivista solaria lo porta alla funzione di un
pubblico di lettori di altri scrittori. la sua carriera ha una svolta verso gli anni 30 quando
viene fatta una prefazione la Montale.
Lo scrittore aveva studiato le teorie freudiane, che gli permettono di approfondire le sue
idee sull'animo umano, intrecciandosi con quelle dell'evoluzionismo.ciò dà vita al
personaggio di Zeno cosini, un commerciante che si a da con poca ducia alla
psicanalisi.
il testo si apre con una prefazione del dottor S, anche se non sappiamo se è se stia per
svevo o sigmund Freud. l'autore gioca sulla confusione di piani anche per questo.l'opera
è una sorta di quaderno che il dottor S obbligazione a scrivere a scopi terapeutici, per
curarlo della nevrosi. Il libro sono pochi gli scritti di Zeno, che il dottore pubblica per
vendetta dopo che l'uomo ha improvvisamente abbandonato la cura.
La narrazione non segue un percorso lineare, ma è divisa in blocchi, in cui la voce del
protagonista-narratore prende sopravvento e descrive la realtà secondo una prospettiva
unilaterale e a volte falsa.capiamo subito che Zeno è un personaggio ina dabile perché
spesso si contraddice, ma anche il dottore mette in guardia il lettore sulla scarsa veridicità
dei fatti che sta leggendo.
Zeno appare come rappresentante perfetto dell'inetto, una condizione esistenziale che
emerge nel decennio in cui l'autore scrive, rappresentante dell'uomo contemporaneo
disorientato dinnanzi alle trasformazioni della società.
I capitoli sono divisi per temi: Zeno parte da episodi della sua vita a cui associa dei ricordi
senza un avere propria logica, ma seguendo i processi del memoria. i nessi temporali
sono lì mescolati, e il ritratto che inizialmente in fornito è quello di un incapace alla vita, un
inetto, ma che alla ne si riesce ad inserire perfettamente nel mondo borghese.
Zeno non è più un inetto, la sua stravaganza lo porta a interpretare la realtà psichica sia in
modo scienti co che stralunato. gli manca la certezza del destino, tipica dei personaggi
ottocenteschi. quando Zeno reputa di essere guarito diventa infatti un bravo
commerciante e borghese. Guarisce dall'ottimismo scienti co di coloro che pensano di
poter cambiare le vite dei singoli, spiegando dove sta la malattia della salute.
ironicamente, si capisce che ciò impossibile può paradossalmente ritenersi guarito.
Protagonista è una famiglia altoborghese: madre Maria Grazia indebitata con Leo,
personaggio che sta con lei solo per il suo denaro. Leo si invaghisce della glia
minorenne di Maria Grazia e tenta di sedurla, con successo.suo fratello scoprirà la tresca
tra Carlo e Leo, e arriverà a stare all'uomo con la pistola scarica.
Questo stesso gesto coglie il presupposto di tutto il testo: Moravia da un ritratto di una
borghesia ormai priva di valori, i cui giovani si adattano, disposti a compromessi poiché
indi erenti. il titolo è rappresentativo della condizione morale della famiglia, essi sono
personaggi incapaci di agire e di fare scelte, compiono solo una serie di atti mancati.
proprio per questo si parla di realismo critico dell’opera.
Il romanzo può essere letto su due piani: una prima dimensione che è legata alla trama,
ma è presente anche una dimensione intrinseca. il linguaggio dell'opera è semplice e
altamente leggibile, con una struttura narrativa tipicamente romanzesca. tuttavia emerge
con forza un contatto con le scritture teatrali, perché i personaggi sono pochi, la vicenda
di pochi giorni e ci sono pochi ambienti chiusi. si parla forse di tragedia mancata.
Mondadori (1919)
Già negli anni 30 Arnoldo Mondadori comprende l'importanza di avviare una produzione,
infatti durante la prima guerra mondiale espande la sua attività pubblicando giornali di
propaganda per i soldati al fronte. Nel 1919 fonda la casa editrice, manifestando un
interesse per una produzione destinata a raggiungere un ampio pubblico.
Mondadori riesce anche ad acquisire diritti di diversi scrittori come D'Annunzio, di cui
ripubblica tutte le opere, e anche i diritti di Pirandello, un altro autore non ostile al
fascismo.
Nel 1929 Mondadori assume Luigi Rusca, ideatori di collane chiamate a seconda del
colore della loro copertina: libri gialli (poliziesco), libri neri (libri noir), libri azzurri (romanzi
racconti di autori contemporanei), libri verdi (drammi e segreti della storia). Questa
potremmo a ancare anche la biblioteca romantica di Borgese, risalente al 1930, il cui
obiettivo è far conoscere i grandi scrittori romantici stranieri.
Collane importanti:
- romanzi della palma (1932): piano più basso delle collane. all'interno il testo era
stampato a due colonne come le riviste, in quanto il pubblico di riferimento erano le
lettrici donne, abituate a leggere periodici, e questo serviva non farle sentire
disorientate. testo generalmente depotenziato.
- Medusa (1933): con lana di grande importanza letteraria .copertine più pulite, semplici
ed eleganti, pubblicati in questi autori di grande peso e importanza, sia stranieri che
contemporanei.
- Omnibus (1937): una collana mediana.si scon na nella paraletteratura, acquisendo i
diritti della Disney in Italia, compreso anche Topolino, e la rivista Grazia.
Inizia lavorare in una piccola casa editrice di Milano, licenziato perché si ri uta di
pubblicare i promessi sposi riscritti in chiave erotica da Guido da Verona.
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Bompiani vuole allargare l'accesso alla dimensione letteraria più alta a sempre più
lettori, si parla infatti di un sodalizio intellettuale, per questo de nito un club,
caratterizzata da rapporti molto stretti sul piano personale.
Durante il fascismo non si schierò apertamente contro il regime. si muove a cavallo tra
letteratura istituzionale, qualche compromesso della letteratura e intrattenimento e le
punte della narrativa sperimentale. per ingraziarsi il partito, nel 1934 pubblica mein kampf
di hitler. Fonderà una collana chiamata letteraria di alto livello letterario italiano e straniero.
Costruisce un sistema di attività editoriali non strettamente letteraria. nei primi anni
pubblicava soprattutto testate periodiche, ma con una forte interesse per il cinema,
pubblica prima cinema illustrato, una rivista di informazione cinematogra ca, avviando poi
la novella lm, una società di produzione cinematogra ca.egli svolge quindi
un'operazione multimediale.
Figlio di Luigi Einaudi, il primo presidente della Repubblica italiana, proviene da una
famiglia alto borghese.inizialmente pubblica saggistica.
Questa casa editrice è de nita anche cervello collettivo, in quanto attorno adesso ruotano
gure come Pavese, Leone Ginzburg e Carlo Mussetta. erano tutti e quattro insieme un
gruppo di compagni di classe del liceo che si riunisce attorno alla casa editrice con
l'obiettivo di costruire un progetto politico e culturale. tutti espressamente antifascisti,
subiranno in certi casi una vicenda drammatica, come l'uccisione da parte dei fascisti di
Ginzburg.
In anticipo rispetto agli altri editori, individuano una nuova generazione di intellettuali
interessati a una rinnovata produzione di saggistica. l'obiettivo che si pongono è quello di
svecchiare l'Italia, puntando sulla nuova generazione di intellettuali, in particolare sugli
studenti universitari.
Dopo la saggistica, Einaudi si dedica alla letteratura, ma anche ai classici italiani stranieri.
da ricordare sicuramente del 1942 è la collana universale Einaudi. le collane universali
sono collane che oggi riconosciamo nel formato tascabile, con lo scopo di raccogliere la
letteratura internazionale.
Einaudi è la casa editrice più sperimentale tra quelle realizzate, porta avanti un lavoro di
sperimentazione e di ricerca letteraria.
Gli anni 30 sono il periodo in cui si a erma l'attenzione alla letteratura americana. dopo
lo scoppio della seconda guerra mondiale, leggeresti americani era un altro modo per
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essere antifascisti. iniziano le traduzioni di tantissime opere provenienti dall'estero, di cui
si occupano anche Vittorini e Pavese, traducendo autori come Poe, saroyan, Joyce,
Dickens.
• Vittorini: inizia con una serie di lavori editoriali per solaria, e si a erma sempre di più
come editore. Inizia poi a tradurre per Mondadori autori stranieri, no a che non entra in
contatto con Bompiani, che lo assumerà ed egli si trasferirà a Milano.d a ricordare che
negli anni 30 Milano diventa u cialmente la capitale dell’editoria, Firenze perde la
sua vena innovativa. Come mai è considerato una gura così centrale, in un momento
così acerbo era già in grado di orientarsi nel proprio panorama editoriale e letterario
contemporaneo. quando entra in Bompiani diventa direttore di collane, corona e
Pantheon:
- pantheon: compare qui l'antologia americana, obiettivo di Vittorini di costruire una
grande antologia di letteratura americana.tolta dal mercato nel 41 per la censura, venne
poi pubblicata senza la prefazione di Vittorini, che celebrava il mito americano.
- Corona: ha come modello esplicito la biblioteca universale sonzogno, vuole riprendere
l'operazione di portare a un largo pubblico e a lettori non colti autori classici. Si pone il
problema di raggiungere gli strati sociali più bassi tramite speci che azioni editoriali.
Viene pubblicato inizialmente a puntate sul letteratura, rivista che succede a solaria. la
prima edizione pubblicata da parenti nel 1941 con il titolo nome e lagrime, e dopo pochi
mesi da Bompiani.
In questo romanzo Vittorini costruisce una nuova forma di narrazione lirica, con quattro
principali piani che vengono messi assieme nonostante siano opposti:
- da un lato unisce uno stile quasi poetico e opposto al narrativo, alla narrazione più
classica
- Dall'altro unisce un tono profetico che cerca di dare una rappresentazione simbolica
della realtà con una forte vocazione al realismo
Oppure nella prima frase "io ero, quell'inverno, in preda ad astratti furori.” Il termine
astratti furori rappresenta il sentimento comune nell'Italia fascista, una rabbia senza
possibilità di sbocco.a questo si unisce anche un senso di oppressione vergogna con la
ripetizione delle parole capo chino, chinavo il capo.
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• Cesare Pavese: entra in contatto con la casa editrice Einaudi, una gura complessa e
importante ma con un tormentato ruolo politico. Si iscrisse inizialmente al PNF, e
questo gli causerà di coltà nel partecipare attivamente alla resistenza. nel dopoguerra
aderisce al partito comunista e ra orza la sua collaborazione con Einaudi. nelle sue
opere abbiamo un ritorno costante alla dimensione mitologica, in quanto fonte
primitiva dell’inconscio da riscoprire dietro la razionalità moderna.
La narrazione intrattiene profondi legami col momento storico, della guerra, pur non
parlando direttamente di essa. la scrittura di Pavese induce verso il simbolo: la
dimensione realistica è così carica che va in contatto con una dimensione simbolica —>
esempio del contadino che compara la collina mammellone. questa associazione bassa
viene caricata con una serie di echi simbolici che sfociano nella dimensione materna e
quella erotica.
Il 1943 è l'anno in cui si consolida il fenomeno del neorealismo. con gli anni 40 si
stabilizza il concetto di impegno. la letteratura deve impegnarsi e non deve distaccarsi
dalla realtà dal tempo presente, ciò è legato a una politica di rottura nei confronti degli
schemi borghesi. non vi è nemmeno alcun ritorno a schemi narrativi ottocenteschi, ma
anzi siamo in un ambito di forte sperimentazione.
Tuttavia rimane di cile dare una de nizione precisa di neorealismo poiché questo si
sviluppa in declinazioni personali per ogni autore.
Scritto nel 44, portato nella libreria luglio 45, fatta seconda ristampa nell'ottobre dello
stesso anno.
Enrico Falqui qui critica di questo romanzo non riesce ad uscire da quella dimensione
troppo letteraria degli anni 30.
"E non una nuvola per mesi; tutto il giorno il sole. Spuntava il giorno e spuntava il sole;
accade quel giorno se ne andava il sole.”- Attacco in contrapposizione a conversazione in
Sicilia, dalla pioggia si passa al sole.
Rielaborazione degli anni della resistenza. al contrario dell'opera di Vittorini, questa esce
molti anni dopo la ne della guerra. In quest'opera siamo in una fase di uscita dal
neorealismo.
C'è un continuo passaggio tra passato e presente, che sono tenuti insieme dalla
memoria. il protagonista guarda molto le cose con il senno di poi.
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Il titolo, la luna e i falò, i due elementi che appartengono alla ritualità contadina vengono
sovrapposte tua dimensione di lotta partigiana. in particolare l'elemento della luna
riportati ad prospettiva mitica caratterizzata dalla lontananza candida e materna di
quest’ultima.
Ad esempio, con la morte di Santa, ucciso e bruciata dei partigiani per tradimento, fa
trapelare l'impossibilità di trovare un luogo nel quale non ci sia macchia di violenza.
Nell'opera vengono isolati situazioni ed episodi che non vengono più ripresi nei capitoli
successivi. questa struttura narrativa tuttavia non disarticola la possibilità del testo come
un romanzo, rendendolo quindi un romanzo romanzesco.
“Tutta gente che non c'è più” - tema della solitudine e dell’abbandono
“Adesso sapevo” - adesso riferito non al tempo presente ma a quando ha capito di essere
stato adottato, già con i tempi verbali
‘Capii lì per lì che cosa vuol dire non essere nato in un posto, non averlo nel sangue, non
starci già mezzo sepolto insieme ai vecchi”
Con il protrarsi degli anni 50, sorgono quattro collane di fondamentale importanza: BUR,
COLIP, la medusa degli italiani, i gettoni.
BUR (1949): Biblioteca Universale Rizzoli. l'ideatore è Luigi Rusca, il quale aveva avuto un
disguido con Mondadori, e a seguito era approdato in Rizzoli. questa è una biblioteca
universale, riguarda la letteratura di tutti tempi e di tutti i paesi, con particolare attenzione
ai classici. a di erenza di quelle precedenti (biblioteca universale sonzogno) è la prima e
vera propria collana popolare, economica.i l progetto si caratterizza per l'estensione
temporale, l'ampiezza delle scelte e la frequenza del rito di pubblicazione. Rizzoli, già
editore popolare, da una garanzia di accessibilità, ma portando testi curati, corretti e
integrali, che non sono adattamenti. l'editore vuole sottolineare come avere una cultura
nazionale internazionale sia indispensabile come il pane.
COLIP: cooperativa del libro popolare, detta anche biblioteca del canguro per via del
logo.direttamente legata al pc, l'introduzione dei suoi testi da una lettura del passato con
una virata ideologica. a metà degli anni 50 tutto il suo catalogo viene acquistato da
Feltrinelli.
MEDUSA DEGLI ITALIANI (1947): collana diretta da Alberto Mondadori, glio di Arnoldo.
Alberto vorrebbe cambiare direzione e aprire un progetto editoriale più militante, al
contrario delle politiche sempre attuate no a quel punto dal padre. riprende la gra ca
della medusa degli stranieri, collana che aveva avuto un grande successo. Alberto vuole
proporre un'operazione simile ma concentrandosi su autori italiani, ma presto si
accorgerà che è di cile dare ampia visibilità a scrittori sconosciuti, e necessario
a ancarli ad autori conosciuti dal grande pubblico.questo colloca l'attività di Mondadori
in una condizione di crescita civile e politica, egli voleva radunare attorno a sé narratori
giovani e di valore. Tuttavia la medusa degli italiani rimarrà generalmente una collana
debole, con un'identità non facilmente riconoscibile.una delle poche scoperte fatte dalla
collana è stato Domenico rea, autore di Gesù fate luce.
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I GETTONI (1951-1959): collana a data a Vittorini da parte di Einaudi.è un periodo in cui
Vittorini autore lascia spazio a Vittorini editore, in quanto consapevole di non poter più
costruire la narrativa italiana. dopo aver mosso delle critiche a se stesso, porta queste
stesse ri essioni sugli autori da lui pubblicati. è una collana che va contro il
neorealismo, si pone l'intento di superarlo, in un'operazione di svecchiamento del
romanzo italiano (a ancato da un giovanissimo Calvino e Natalia Ginzburg).
Nella prima edizione di quest'opera Vittorini riesce ad a ermare l'importanza del risvolto,
le alette si di ondono infatti nel 900. attraverso i risvolti Vittorini costruisce un discorso
critico e interpretativo sui testi che pubblica.
Nella parte nale della letta egli evidenzia come i racconti di Fenoglio "sono racconti pieni
di fatti, con un'evidenza cinematogra ca, come una penetrazione psicologica tutta
oggettiva […] narratore crudo ma senza ostentazione, senza compiacenza di stile ma
asciutto ed esatto.” —> quest'ultima frase condensa una serie di indicazioni che si
troveranno in tutta la collana.
Tra gli elementi tematici che sottolineano il fatto che l'opera di Fenoglio chiuda il
neorealismo, cioè il fatto che la rappresentazione della resistenza di un ritratto in
chiaroscuro della vita partigiana, dato che no a quel momento i partigiani erano stati solo
descritti come eroi puri e intoccabili.questa diventa presto una delle interpretazioni più
forti ed e caci della guerra civile.
Lo stile dell'opera è poco prezioso, con un tono amaro ed ironico. non sempre viene
rispettata la cronologia temporale. ogni tanto compaiono delle parentesi, che sono
simbolo dell'interferenza del narratore, questo di erisce molto dal neorealismo, dove
invece il narratore non si percepisce.
Esce subito dopo la morte prematura di Fenoglio, un testo già stabilito dall’autore.
pubblicata la Garzanti a seguito di una discussione tra fenoglio e Vittorini, che ancora lo
considerava neorealista. si tratta di un romanzo breve, parte di una collezione di racconti
intitolata un giorno di fuoco.
Nel libro la vicenda storica passa sullo sfondo, lasciando in primo piano la questione
privata del protagonista, il quale teme che un suo amico, partigiano e prigioniero dei
fascisti, stia avendo una tresca con la donna che ama, Fulvia. l'intero romanzo propone i
disperati tentativi del personaggio di trovare un prigioniero fascista per scambiare con il
suo amico. La morte non è legata soltanto alla lotta resistenziale, ma viene messo in
secondo piano dall'amore ossessivo nei confronti di Fulvia.
La mancanza di un ltro di linguaggio letterario non viene vista di buon occhio, si capisce
che la letteratura deve avere una propria speci cità di linguaggio, e che sostituire le
tematiche per il solo scopo comunicativo sia pericoloso. Si avverte una sostanziale
necessità di passare dal neorealismo al realismo.
Uno dei temi centrali di questi poca è la polemica che si sviluppò attorno all'opera Metello
di Pratolini. esso vedeva due fronti scontrarsi:
- da un lato c'era chi vedeva quest'opera come espressione di un nuovo realismo, un
esempio di rappresentazione del periodo
- Dall'altro c'era chi accusava l'opera di essere troppo sentimentalista, lontana dalla
letteratura rivoluzionaria
In particolare sono due le gure con cui il dibattito si fa ancora più acceso: Muscetta e
Salinari, entrambi intellettuali del partito comunista.
Pratolini pubblica i suoi racconti d'esordio sul letteratura, rivista successiva a solaria. si
lega all'editore orentino Vallecchi, ma nel corso degli anni 40 diventa oggetto conteso sia
da Mondadori che da Bompiani, anche se alla ne Mondadori avrà la meglio e riuscirà a
prendersi l’autore.
Il Metello fa parte di un progetto di una trilogia intitolata una storia italiana, incentrata sulle
lotte politiche sociali tra ottocento e novecento.
Questo non è un romanzo neorealista, ha infatti una sua speci ca forza stilistica.lo si può
de nire come un testo estremamente autoriale, in piena coscienza sperimentale.il gergo
romanesco non è infatti un calco realista, ma una elaborazione di laboratorio attuata da
Pasolini.
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La sua pubblicazione non avrà ben pochi problemi: ritenuta troppo volgare e piena di
parolacce, Garzanti aveva già costretto Pasolini ad auto-censurarsi e a tagliare diverse
scene importanti dal punto di vista contenutistico. nonostante ciò, alla pubblicazione,
Pasolini venne processato per oscenità, anche se venne poi assolto. la copertina stessa
era realizzata da un ex pubblicitario e disegnatore di propaganda, giudicata troppo forte
per l’epoca.
Le imprese dei ragazzi sono seguiti in maniera apparentemente oggettiva: gran parte della
forza della narrazione stanno i dialoghi secchi, scritti in romanesco vivace gergale.la
posizione dell'autore trapela ed è generalmente populista, i ragazzini viola la legge a
scapito dei borghesi capitalisti.
Uno dei maggiori prosatori del 900. partecipa alla prima guerra mondiale, durante il
con itto perde il fratello, che gli causerà un trauma di cui si trovano tracce in diverse
opere.
Inizia una ri essione relativa al rapporto tra i vari registri linguistici, da quello aulico a
quello più popolare. Esordirà negli anni 30 con le prime edizioni di solaria.
Per Gadda il romanzo e la letteratura sono un modo di conoscenza del reale. il suo
metodo di racconto è sia di narrazione che di espressione.
Il testo si presenta in forma di giallo, incentrato su un delitto avvenuto a Roma nel 1927,
in pieno regime fascista.il pretesto da cui parte la narrazione è dunque l'omicidio, ma è il
punto di partenza per parlare di tante altre cose, de nite da Gadda stesso come uno
gnomero, un groviglio della realtà che l'autore si propone di portare sulla pagina.
Nella prima edizione vengono inoltre fatta una lista di tutti i diversi editori con cui Gadda
aveva pubblicato prima di Garzanti.
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Nell'ambito della scrittura abbiamo un anomalo utilizzo della punteggiatura (esempio dei
due punti nella prima pagina) e anche una sintassi del periodo irregolare. questo unito
anche all'utilizzo di gergo romanesco.
Esce negli anni 60 ma ha una gestazione dagli anni 30. i capitoli dell'opera vengono
de niti anche tratti dall'autore, il che mostra una maggiore frammentarietà rispetto
all'opera precedentemente trattata.
Gadda per suo fratello durante il con itto, scaricando odore di questa perdita contro la
madre. sia Garda che il suo protagonista provano un senso di colpa, pensando che
avrebbero dovuto morire loro stessi invece che il loro fratelli, questo va a indicare una
nevrosi del personaggio che potrebbe essere propria dell’autore.
Nel testo viene rivelato un male oscuro che tormenta il protagonista, in parte dovuto al
rapporto di amore-audio con la madre.questo è un tipo di male che caratterizza anche lo
spirito di Gadda.
Lo stesso nale dell'opera è tragico, rimane irrisolto. La madre di Gonzalo viene trovata
morta ma non si scoprirà mai il suo assassino, forse lo stesso glio.
Nel 1963 pubblica lessico famigliare, che vince il premio strega. Con gli anni 50 inizia
infatti a stabilirsi un meccanismo di premi che dà visibilità ai testi letterari.
Natalia Ginzburg lavora accanto a Vittorini e Calvino per la collana i gettoni, sarà una
collaboratrice stretta di Einaudi per tutta la sua vita, nonostante il suo lavoro principale si
avvii dopo la morte del marito leone.
La sua attività comprendeva tanti ruoli diversi: traduttrice, redattrice, stesura di pareri di
lettura, correzione di bozza, scritti editoriali, eccetera.parteciperà alle cosiddette riunioni
del mercoledì, a cui erano ammessi solo i principali collaboratori, il che dimostra la
centralità della sua gura.dal 1945 sarà vicedirettore di molte collane.
È un romanzo che procede per sequenze, legate alle associazioni imprevedibili della
memoria. È un racconto non lineare.
Quello che Natalia vuole mettere a fuoco e infatti un'immagine provvisoria parziale, in
quanto la memoria stessa spesso ci restituisce immagini sia parziali e provvisorie. In
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questo romanzo c'è la sua vita, la sua storia. Il tono è allegro e leggero, si percepisce
l'a etto che chi scrive prova nei confronti dei personaggi del racconto.
Nel libro lo sguardo che la Ginzburg mette in evidenza e quello del privato, di glia, di
moglie e di madre.è un modo per raccontare i fatti collettivi ma dal punto di vista privato.
Emerge nel romanzo il tema della memoria e l'ammissione che questa non è la sua storia,
ma quella della sua famiglia, lei ha un semplice ruolo di osservatrice. C'è molto discorso
diretto, indiretto libero, o discorso riportato.emerge tantissimo la voce delle persone che
Natalia avuto accanto, delle quali le riporta le parole.
Sono gli anni dell'arrivo in Italia dei mass-media, specialmente della televisione, che
arriverà a gran parte degli italiani. assistiamo al raddoppio del consumo dei periodici
nonostante il prestigio e l'autorevolezza della cultura scritta non venga mai messa
discussione.
Nel 1954 viene fondata la casa editrice Feltrinelli, che istituirà pochi anni dopo una
catena di librerie. cambia anche il modo di concepire la libreria, si vuole arrivare al ceto
medio che si sta risollevando economicamente. il libro diventa uno status symbol: leggere
certi autori signi ca appartenere a una certa società.
Nel 1958 il quotidiano il giorno di Milano presenta una pagina-libro settimanale, dando
informazioni bibliogra che recensioni. Sono gli anni in cui nascono gli u ci stampa e in
cui prendono importanza sempre di più i premi letterari.
Oscar Mondadori: collana che viene istituita in questo contesto storico. Nel 1965 esce in
edicola il primo volume degli Oscar Mondadori, addio alle armi di Hemingway. gli Oscar
Mondadori sono registrati come periodico, signi cando che potevano essere venduti in
edicola. Questo per far fronte al fatto che in molti paesi non c'erano libreria, e le edicole
diventano quindi il canale eccezionale. la gra ca degli Oscar richiamava la gra ca dei
cartelloni cinematogra ci, per non disorientare i lettori, abituati a comprare leggere
rotocalchi.al contrario della burro, Oscar Mondadori porta a tutti i grandi successi
contemporanei, dando loro un'idea di classico.
Tra il 1958 e il 1963, abbiamo gli anni del disimpegno.qui si collocano due principali linee
letterarie:
• Neoavanguardia: volontà di ricerca letteraria che pone in primo piano la questione
dello stile.si opera esclusivamente sul piano dello stile
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• Bestseller all'italiana: tematiche più intimistiche e più aperto e interrogativi esistenziali
del romanzo.
Lo stesso termine Best seller all'italiana viene cognato da Ferretti alla ne degli anni 70.
questo è un fenomeno editoriale che va anche oltre il romanzo italiano di qualità. Secondo
Ferretti, è un tentativo di risposta due carenze:
a) mancanza di una moderna narrativa popolare: mancano scrittori professionisti di
romanzi commerciali, il che porta a un'emarginazione del lettore popolare
b) Ristrettezza dell'area di lettura: il romanzo era considerato un oggetto troppo
borghese dalle fasce sociali più basse, che quindi non lo leggevano
Gli autori di questo periodo cercano di avere successo con un pubblico largo, ma per
ragioni strettamente economiche (non più ideologiche). questo successo non deve però
raggiungersi con prodotti di scarsa qualità, si deve trovare un compromesso. volontà di
realizzare il romanzo l'autore che piace a tutti.
Inizia ad essere scritto nel 1954, inizialmente doveva essere una novella che raccontasse
24 ore della vita del bisnonno durante il giorno dello sbarco di Garibaldi. Tuttavia nirà per
scrivere un romanzo, diviso in quattro sezioni, collegate tra loro. Nel 1956 propone l'opera
Mondadori, che però la ri uta. Qualche mese dopo la manderà a Vittorini poiché venisse
inserita tra i gettoni, ma anche Vittorini ri uta. L'autore riscriverà l'intero romanzo a mano
nel 57, poco prima della sua morte. Elena croce, recapita sia il dattiloscritto del 56 che il
manoscritto del 57 a Bassani, allora direttore della collana di narrativa Feltrinelli, il quale
decide di pubblicarlo.
Il romanzo è diviso in capitoli ma sarebbe meglio dire in parti. narra di una storia d'amore
ambientata durante il Risorgimento. ciò è narrato attraverso una focalizzazione interna: si
parla di ciò che accade tramite il punto di vista del personaggio, tutto è ltrato attraverso i
suoi stati d'animo, le sue morali e le sue ideologie.
La causa della sventura di questi personaggi è la storia, loro sono solamente delle vittime
innocenti.il processo nale a Bube, e rimanda ai processi ai partigiani che stavano
avvenendo in quegli anni, e ciò suscitò numerose polemiche.
L'incipit del romanzo recita "mara sbadiglio." E ciò ricorda il "entrò Carla" di Moravia, ma
trent'anni dopo questo tipo di inizio ha molta meno forza.
Qui il piano letterario è più alto rispetto a Cassola. il romanzo tratta l'elemento della
vicenda individuale singola del personaggio, che ha ruolo predominante. il protagonista si
chiama Giorgio, come l'autore e parla in prima persona. viene qua e messo in luce il
binomio amore-morte, specialmente legato alla questione ebraica e allo sterminio.in
generale l'aspetto della memoria è molto sentito.
LEZIONE 15 - GRUPPO 63
La neoavanguardia opera esclusivamente sul piano dello stile con una componente
ludica, si vuole giocare con gli aspetti stilistici delle strutture della lingua, rimanendo
lontani dalla letteratura intrattenimento.
Lo sfondo storico su cui tutto ciò si sviluppa quello della guerra fredda, in cui il la ducia
del razionalismo positivistico è stato ormai de nitivamente distrutta dalla storia alla
scienza.la gura stessa del narratore subisce una forte crisi. C'è una volontà di scardinare
no al limite estremo tutti i meccanismi dell'istituzione letteraria
La vera protagonista qui alla parola, il libro racconta di una discesa dell'anima verso gli
inferi, la morte è il tema principale.
Importante sarà l'attività che farà il menabò (1959-1967), un punto di approdo per tanti
autori.
L'autore svolge un'operazione linguistica sul dialetto lombardo. questo elemento fa sì che
la scrittura di Mastronardi non sia un documento, ma una rielaborazione letteraria.tuttavia
il testo rimane a maggiore leggibilità.
Volponi - Memoriale
Viene dato uno sguardo critico verso la vita della fabbrica, si mette il lavoro come
quest'ultimo sembra un lavoro di liberazione, ma che di fatto e oppressiva, vengono
anche messi a nudo i meccanismi dell'alienazione nelle fabbriche
Nanni Balestrini inizia la sua attività come poeta, passando poi a romanzo tradizionale.
una parte delle sue poesie, intitolata poesie elettroniche, sono state composte tramite un
elaboratore elettronico, si inizia a fare un uso creativo dei computer.
Anche lui facente parte del gruppo 63, si interroga particolarmente sui movimenti di
protesta studenteschi proletari avvenuti tra il 1968 il 1969. la sua opera principale
interroga sulla dimensione di contestazione politica della società a lui contemporanea.
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Vogliamo tutto (1971, Feltrinelli)
E invece della ricerca svolta sul linguaggio parlato. Balestrini riporta sul testo il linguaggio
proletario gergo politico, registrando al magnetofono il modo in cui parla un operaio
salernitano. la stessa storia é quella di un operaio che racconta in prima persona
l'emigrazione dal sud e le lotte autonome della Fiat di Torino durante l'autunno caldo del
69.
Nella prima edizione è riportata la piantina della fabbrica della Fiat di Torino. la struttura è
quella del romanzo tradizionale, i fatti sono raccontati in ordine cronologico, tuttavia a
volte mancano delle virgole e la scansione elementare il soggetto-verbo-complemento
non viene rispettata.
Elsa Morante
Primo romanzo che viene pubblicato, opera di scarso successo.è un romanzo in aperta
opposizione al realismo, la cui voce narrante appartiene ad una bambina che poi diventa
adulta. Natalia Ginzburg de nì questo romanzo come un'opera intenzionalmente fuori
tempo, a causa anche degli elementi più signi cativi a livello stilistico e narrativo:
nella quarta di copertina si leggono due epigra che si trovano nel frontespizio: la prima è
una frase di un sopravvissuto a Hiroshima, mentre la seconda è tratta dal Vangelo di
Luca.
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Prima del primo capitolo, appare una frase in cui la Morante a erma di volersi rivolgere ad
un analfabeta, introduzione della sua volontà di rivolgersi a un lettore non colto come
Balestrini. c'è una volontà di parlare a tutti con un linguaggio accessibile a tutti.
Nonostante ciò il libro fu un Best seller e anche un caso editoriale. Gli anni 70 sono un
momento di ritorno alla narrazione.
Nel corso degli anni 70 abbiamo un riposizionamento delle case editrici dal punto di vista
sociale- nanziario. ad esempio, nel 74 Rizzoli acquisisce il Corriere della Sera, formando
il gruppo RCS, poi acquisito la famiglia Agnelli.
Giornalisti e uomini di spettacolo molto noti aumentano la vendita di libri dal grande
pubblico .si assiste ad un processo di spettacolarizzazione di qualsiasi cosa,
l'importante è vendere e avere successo immediato. i libri restano pochissimo tempo in
libreria, l'autore invece deve rendersi un personaggio, oggetto di spettacolarizzazione.si
investe molto nella comunicazione pubblicitaria nella promozione, investendo
particolarmente nella narrativa di intrattenimento.
Termine con cui ci si riferisce al protrarsi degli anni 80. ci si trova in una condizione
culturale in cui la modernità è giunta a saturazione, e questo fenomeno abbraccia tutte le
correnti artistiche: dopo grandi fenomeni rivoluzionari, rimane un senso di smarrimento.
Nella letta della prima edizione, e con stesso a erma come sia di cile de nire la sua
opera. in tutte le parti del libro, mette in atto un gioco con lettore a nché risolvano
enigma, che all'interno della storia del romanzo è la risoluzione di un omicidio.viene fatto
anche un patto con il lettore per cui a erma che il testo non è suo, ma un manoscritto
ritrovato di cui si fa portavoce.
Il gioco con lettore riguarda le tantissime citazioni erudite presenti all'interno del
libro.ecco dichiara che il suo romanzo può essere letto in tre modi da tre tipologie di
lettori: il primo non capire il signi cato di alcune digressioni ma si farà a vincere dalla
trama; il secondo cercherà di interpretare l'eventuale lettura allegorica; solo il terzo si
renderà conto della complessità del libro.
L'opera ammette il riciclo dei materiali della tradizione, e consapevole infatti di rivolgersi
al lettore privi di una formazione umanistica.si vuole lanciare una s da al lettore, che
mentre si diverte può interrogarsi su tutto ciò che il testo nasconde, a partire dal titolo
stesso che non ho signi cato immediato.
Nella quarta di copertina Umberto Eco parla dello schema del labirinto, che venne
distrutta nel XVIII secolo da un canonico perché gli dava fastidio l'uso giocoso che li
facevano i bambini. la tradizione rappresentata dal labirinto di una cattedrale diventa
quindi un gioco, e l'autore rivendica proprio questa visione ludica delle cose.
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Postilla il postmoderno, l’ironia, il piacevole: il riferimento alla distruzione l'intreccio
portata dalla neoavanguardia, dopo essere tornati al punto di morte si può ripartire
proprio da quello stesso intreccio.ecco parla di romanzi di Cassola, Bassani e Tommasi di
Lampedusa, giudicati a problematici.ciò dimostra come all'epoca quel tipo di narrativa
fosse insu ciente. Vent'anni dopo ci si pone il problema di come potrebbe ritornare a
problematizzare il rapporto con il proprio presente, senza eliminare il divertimento.
L'autore vuole uscire dal paradigma della novità come valore estetico. viene meno la
necessità della continua novità. L'obiettivo non è scrivere un'opera che possa
raggiungere tutti in un senso totale, ma allargare la rilettura, rivolgersi ad un ampio
pubblico. Umberto Eco vuole rompere la barriera che è stata eretta tra arte e
piacevolezza.
Diventa icona di una nuova letteratura di una nuova generazione. le operazioni che
ruotano attorno alla sua attività sono legate ad aspetti commerciali, ulteriore prova che si
è u cialmente entrati in una nuova epoca. così come Pasolini, anche egli subì una
mitizzazione, e il suo libro fu processato per oscenità.
L'opera non è un romanzo: ma una serie di racconti che potrebbe essere letta come un
romanzo a episodi poiché i personaggi e situazioni sono ricorrenti. tuttavia non c'è una
linearità narrativa o una trama.
La dimensione ironica è molto legata alla ricerca stilistica di tondelli: c'è molta attenzione
al parlato e allo slang giovanile, tuttavia non si tratta di una trascrizione del parlato.
Il signor Palomar è il protagonista di una serie di micro storie, conosciuto da lettori perché
era protagonista di una serie di articoli-recensioni che Calvino scrive sul corriere sulla
Repubblica.il nome dell'uomo deriva da un telescopio che osserva il cielo.
Osservando l'indice, capiamo che Palomar ha una struttura numerica che dovrebbe
tracciare un percorso di lettura nel testo e dare quindi una possibile interpretazione.
LEZIONE 18 - ANNI 90
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Il costituirsi di gruppi editoriali arrivano essere stabili nei primi anni 90.gli anni 90 sono
identi cabili attraverso il concetto di tascabilizzazione dell'editoria, si di onde l'idea di
durata e di qualità del testo. Ciò che caratterizza il tascabile è il formato sico più piccolo
il prezzo meno caro rispetto ai titoli di novità.tutte le case editrici. Sempre di più sul
tascabile, un libro a basso costo che può raggiungere tanti lettori, e costruiscono anche
collane in formato tascabile.
Esempio della collana Millelire promossa dalla casa editrice stampa alternativa (Roma,
1992). Ripropongono titoli del passato a prezzi bassi e con una gra ca accattivante.
In risposta a questo tipo di approccio, Mondadori crea gli Oscar miti: sfruttando la
riconoscibilità del marchio Oscar, propone i grandi bestseller americani e autori classici
del 900 in formato tascabile. Da ricordarsi che Oscar Mondadori e BUR erano diventate
delle case editrici all'interno delle case editrici.
Gli anni 90 sono gli anni in cui il ruolo dell'intellettuale entra in crisi.essi si interrogano sul
proprio ruolo, capendo che però non ci sia più spazio per gli editori intellettuali. le gure
persistono seppur con ruoli diversi.
• Einaudi stile libero: operazione editoriale di cesari e Repetti .in un'intervista si evince
che in tempi moderni, la casa editrice diventa accettare ciò che accade fuori nel mondo
e farlo diventare il prodotto. Una delle opere più di successo é gioventù cannibale,
un'antologia di autori più o meno emergenti
• Strade Blu (Mondadori): Sulla stessa scia di stile libero, si propone però narrativa
principalmente straniera.tra le gure di rilievo si trova Franchini, editore e uno dei fautori
di Gomorra.
Abbiamo anche lo sviluppo di casa editrici indipendenti o molto piccole.il loro obiettivo
sembra andare a ricercare una volontà che recuperi il discorso del letterato editore o
dell'editore protagonista.
Nella storia del novecento persiste l'idea dell'autore che si sottrai dalla pagina su cui
racconta. la regola è show, don’t tell. più che esibire esplicitamente in un racconto le
cose, occorre semplicemente mostrarle.
Tuttavia nel corso degli ultimi vent'anni molti autori hanno lavorato in senso opposto: chi
racconta non fa altro che mettersi in scena.ciò viene fatto in diversi modi:
• Ritorno dell'onniscienza: ogni scienza è quel fenomeno narrativo per cui la storia
narrata da un narratore in terza persona che ne conosce tutti gli aspetti. Da metà
ottocento non è scienza siano eclissata, ma a partire degli anni 2000 sono stati
pubblicati molti romanzi in cui questo autore sembra tornare in scena.
• “Io” esorbitanti: molti testi presentano narratore-personaggio che agiscono come
narratore onnisciente, conoscendo i pensieri degli altri personaggi, come nel caso della
gemella H. il narratore racconta del suo suicidio da morto, ma anche di tutto quello che
accade dopo. Anche nel caso di Gomorra, Saviano si mette in primo piano, come
indicatore di quanto narrato.molto spesso utilizza il pronome "io", la propria presenza è
esplicitata.
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• Auto ction: il genere autobiogra co viene mescolato contratti nzionale, la propria vita
viene raccontata ma mentendo.il lettore legge la storia di un personaggio che dovrebbe
coincidere con l'autore ma per certi versi la realtà vissuta è diversa.
• Non ction "partecipate": i molti testi sono ascrivibili all'area della non ction, in cui
comunque resta lo stesso la presenza dello scrittore. esempio Gomorra.
• Romanzi-saggio "chiacchierati": non ci si limita ad esprimere la propria opinione ma
anche a costruire un palcoscenico dove esibirsi.
Il titolo Jack frusciante è uscito dal gruppo (1994) di Brizzi fa riferimento al chitarrista
Jean frusciante dei Red hot Chile peppers.
Comprendere appieno questa lettura bisogna avere una cultura degli anni 90 della
musica di quel periodo, come pop, rock, punk e la musica elettronica.
Per quanto riguarda lo stile, Brizzi ne parla attraverso il protagonista, Alex, il quale a erma
che tutto sta nel dosare il sentimento e stile; sentimento e stile sono per il protagonista
racchiuso in due generi musicali, punk e jazz.
Uno dei maggiori modelli di Brizzi è tondelli.quando egli pubblica Rimini nel 1985, in
appendice al romanzo propone una playlist di brani di quegli anni che chiariscono
l'eccitazione interna romanzo, fornendo anche al lettore una colonna sonora indicata la
lettura.prezzi si incanala proprio in questo stile narrativo giovanile.
Alcuni hanno de nito questa letteratura come Pulp, il riferimento sia a Pulp ction di
tarantino, sia alla letteratura di genere americano di bassissimo valore, stampata sui Pulp,
scarti della cellulosa.
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Il romanzo di Brizzi è pienamente identitario, in attenzione al target di riferimento, in
quanto egli si stava rivolgendo ai suoi coetanei. ogni tanto la narrazione si interrompe,
e compaiono appunti del viale di Alex, che non sono scritti tradizionalmente, ma sono un
archivio di registrazione su videocassetta. E continua anche la mescolanza tra alta
letteratura e cultura popolare.così come tondelli, Brizzi si concentra sul sound del parlato.
- attenzione che pone per l'immaginazione, la quale non deve essere data per scontata.
l'immaginazione più pura e vera parte da delle regole speci che
- Componente di leggerezza: la lingua di Calvino è cristallina e immediatamente
leggibile.tutte le sue opere però hanno una complessità che scon na in una
dimensione esistenziale e loso ca, che deve essere colta.il suo obiettivo è interrogarsi
e fare interrogare il lettore di fronte a ciò che sta leggendo.
Breve biogra a: nasce nel 1923 a Cuba, ma cresce a Sanremo. entrambi i genitori sono
scienziati, di famiglia benestante; entrambi però venivano da famiglie antimonarchiche e
anticlericali, il che li pose contro regime fascista (più volte furono arrestati e imprigionati
durante il regime).nel 1944 egli presta servizio militare sedentario e si arruola poi una
brigata garibaldina, unendosi ai partigiani.dopo la guerra si avvicina ad Einaudi, con la
quale lavorerà per tantissimi anni, no all'inizio degli anni 80, dove si sposterà con
Garzanti.inizialmente scriveva racconti e pubblicava su riviste come il politecnico, dove
conosce Vittorini e Pavese.la prima opera che pubblica è il sentiero dei nidi di ragno nel
1947
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Sentiero dei nidi di ragno (1947, Einaudi)
Pubblicato nella collana i coralli. nella prima edizione abbiamo in copertina un disegno di
Morlotti, lo stesso che illustra la copertina di uomini e no di Vittorini, che all'epoca era
vicino al partito comunista.
Partecipa con questo romanzo al premio Mondadori, ma tra i giurati c'erano autorizzassi
commerciale che ha almeno non piacevano.egli non vinse il premio Mondadori, ma
Arnoldo detto di convincerlo a pubblicare con Mondadori il suo libro.tuttavia egli nirà per
pubblicare l'anno successivo con Einaudi.
Pavese ci dà sia un parere di lettura che una recensione vera e propria, in cui sottolinea
che il romanzo sia una favola di bosco: l'apparente leggerezza del testo supera la
scabrosità delle vicende narrate, o uscandole.
Nel 64 Calvino pubblicò una prefazione al suo stesso romanzo, in cui si poneva il
problema non di cosa raccontare, ma di come raccontarlo. parla infatti della necessità di
esprimere noi stessi, riportando al centro il rapporto tra sé e il mondo.
Il protagonista è Pin, un bambino di una famiglia disgraziata, e il motivo principale per cui
il romanzo de nibile come una favola.la presenza di simboli, miracoli dimensioni magiche
è ltrata attraverso gli occhi del bambino, il quale non comprende appieno la portata degli
eventi che sta vivendo.Pin vive sempre la necessità di essere parte di qualcosa, di essere
amato, anche in riferimento al padre assente nella sua vita.
Il capitolo che più ha suscitato discussione è il nono, un capitolo di pausa, molto criticato
anche da Pavese.si perde quel punto di vista di Pin, sostituita da una conversazione tra il
commissario Kim e il comandante ferriera, due gure che rappresentano due identità
speci che: ferriera è un operaio, Kim uno studente di medicina-psicologo.
in questo capitolo si parla di furore sulla scia di Vittorini: tutte le persone sono
accomunate da un furore, un'o esa della loro vita che varia da persona a persona. Il
commissario Kim a erma che il lavoro politico è ciò che dà a questi furori un senso,
l'uomo ogni uomo possiede un male insito e può bastare un nonnulla per portarle da
parte dei fascisti. A un certo punto la voce di Kim si sovrappone a quella dell'autore
stesso, tanto che compare addirittura un "io", e il discorso si trasforma in un monologo
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interiore. qui si oltrepassa la dimensione della nzione e si inseriscono una serie di
considerazioni politiche fatte da Calvino
1) ultimo viene il corvo (1949): sia per contenuto che per stile questi racconti sono
una serie di prove, esperimenti e tentativi. Calvino cerca un proprio stile individuale,
testando le sue capacità espressive. il racconto principale, ultimo viene il corvo,
ancora una volta il tema della resistenza. lo stile è asciutto, impassibile e spietato, i
dialoghi sono rapidi ed essenziali. il protagonista è un ragazzo che viene arruolato in
una banda partigiana. verso la ne del racconto incontra un soldato tedesco, con
cui inizia un inseguimento. si crea poi una situazione di stallo, in cui il punto di vista
cambia da ragazzino al soldato.dalla dimensione iniziale il gioco si passa a una
dimensione di paura, alla ne il soldato verrà ucciso.il titolo stesso ha una
connotazione macabra, lugubre e di morte.
2) Entrata in guerra (1954, i gettoni): È un trittico di racconti convocazione
memoriale.sono i racconti più autobiogra ci di Calvino, in cui sente l'esigenza di
rielaborare i fatti della guerra, che gli ha vissuto nel passaggio all'età adulta. la
guerra ah provocato una drastica potatura dell'io, e accettare le conseguenze
necessarie per ogni possibile futura crescita. la ricerca della propria identità deve
essere orientata verso l'avvenire e non verso il passato.
3) I racconti (1958): si può parlare di "opera" perché la costruzione dell'indice di
questo volume è un processo di elaborazione letteraria. recupera tutti i suoi racconti,
compresi quelli provenienti dalle sue raccolte precedenti e li unisce. Sono divisi in
serie, chiamate da lui “libri”. Nei titoli ritorna anche l'aggettivo di cile, che permette
di leggere questo volume come sei capitoli fossero quelli di una narrazione più
lunga. l'opera vuole essere una sistemazione della sua produzione di racconti. si
apre con il racconto pesci grossi, pesci piccoli. Anche in questo caso il protagonista
è un bambino che spara i pesci, e inizia il dialogo con una donna incontrata sulla
riva del ume, che piangeva perché è sfortunato in amore.la donna sviene dopo che
è un polpo le si è attaccato il braccio, ma sopraggiunge il padre del bambino che
taglia il tentacolo del polpo salvando la donna (immagine linguaggio epico).
Militanza editoriale di Calvino: entra in Einaudi alla ne del con itto, si sente parte di
una militanza per una nuova cultura e una nuova letteratura . è impegnato in una
battaglia per la democratizzazione della cultura. Importante sarà la collana per cui lavora,
piccola biblioteca scienti ca e letteraria, contemporanea della BUR e COLIP. Questa
collana divisa in due serie, quella rossa e quella grigia:
Nel 1956 pubblica per Einaudi una raccolta intitolata le abe italiane. L'operazione è
quella di recuperare una tradizione orale delle abe, traducendo in italiano corrente le
abe riportate in dialetto.nell'introduzione, parte nale, Calvino dice che le abe portano
una verità umana con sé.questo lavoro di traduzione sarà determinante per lo sviluppo
del Calvino maturo degli anni 60.
Fondamentale tuttavia È la raccolta i nostri antenati, pubblicata nel 1960, composta da:
il visconte dimezzato, il barone rampante, il cavaliere esistente. opera pubblicata nella
collana supercoralli. Inizialmente Calvino scelse quest'ordine: cavaliere, visconte, barone,
operando una progressiva narrativa di autodeterminazione dei protagonisti, dall'esistenza
dell'individuo a una scissione, alla costruzione di una precisa identità. Pavia e
successivamente si optò per l'ordine cronologico, che permette di ragionare sullo stile e
lo sviluppo della narrativa di Calvino.
I testi furono presentati dallo stesso autore anche in collane di narrativa per l'infanzia,
nonostante Calvino a ermò che il cavaliere esistente non fosse un libro per ragazzi. il
barone rampante ancora oggi presenta due redazioni gestuali, una ridotta per ragazzi e
una per adulti.
È tuttavia molto di cile stabilire se siano romanzi o racconti.per Calvino rimane sempre
importante la scrittura di testi brevi, in quanto gli nasce come pure i racconti.queste sono
tuttavia dei testi di con ne tra romanzo breve racconto lungo:
- romanzo breve: struttura narrativa più articolata nello spazio nel tempo, più
personaggi e maggiore sviluppo della vicenda narrativa
- Racconto lungo: stretta unità di luogo e tempo, pochi personaggi, le vicende si
dispongono in un crescendo compatto con climax nale
Tuttavia questa distinzione non è su ciente, in quanto i testi siano stati pubblicati
singolarmente, e poi una raccolta.questo genere ibrido è rappresentativo di una di coltà
della narrativa del 900, in cui si ha di coltà a costruire un romanzo romanzesco.
Questa fase di costruzione del racconto lungo o romanzo breve è una fase che va dal
1947 al 1963 (giornata di uno scrutatore). qui Calvino trova la sua identità stilistica,
avvicinandosi di più al genere romanzo fantastico.
Le tre tappe che scandiscono questa transizione sono: I racconti realistici della raccolta
racconti (1958); le abe italiane (1958); edizione delle storie fantastiche, nella trilogia degli
antenati (1960).
Nella prefazione inserita prima dei testi, Calvino chiarisce la sua operazione di ricerca a se
stesso e ai lettori, facendo un bilancio della sua produzione individuando una fase
neorealista e poi una fase fantastica, sulla quale proseguirà.
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Il visconte dimezzato (1954): attraverso l'inciso mio zio troviamo una voce narrante vicina
al protagonista all'istante degli accadimenti. L’io narrante in questo caso è un ragazzino.è
presente il tema dell'inquietudine, dato dalla guerra, e una previsione del destino il
visconte che, diviso in due da una cannonata, presenta un lato buono e uno malvagio.
L'opera viene de nita da Vittorini come una aba a carica realistica.la divisione in due del
visconte è una metafora del periodo storico in cui vive l'autore, quello della guerra fredda.
Il barone rampante (1957): ancora una volta l'inciso ci fa capire che il narratore è vicino al
protagonista non pienamente partecipe di quello che accade.in questo caso sia il
protagonista che il narratore sono due bambini, fratelli.è l'unico testo in cui si vede una
parola di vita, in cui si segue tutta l'esistenza del protagonista.il narratore principale è un
adulto che ricorda di quando era bambino.verso la metà del racconto il fratello Biagio
lascio la parola a Cosimo, che racconta quello che gli era stato detto.egli, ri utandosi di
mangiare lumache, è uscito dalla sala da pranzo era salito su un albero senza più
scendere.
La scelta di Cosimo di vivere sugli alberi è metafora della distanza che Calvino assume
dalla militanza politica, entrambi continuano ad osservare la realtà e occuparsi di ciò che
li circonda, ma mantenendo sempre una certa distanza.questo è unico testo che Calvino
stesso ammettere essere un romanzo.
Il cavaliere inesistente (1959): Calvino sostiene che non ho mai considerato questo libro
un libro per bambini.il cavaliere inesistente vuole inserirsi apertamente in una serie di
questioni, indicata dalla parte copertina che fu scritta dallo stesso Calvino.è un'altra aba
a carattere realistico, ma che ammette di parlare del proprio tempo.
Con quest'opera abbiamo la prova di Calvino trovato la sua linea da seguire, si sta
costruendo la riconoscibilità in quanto autore fantastico e porta avanti questo stile.
il testo inizia con la rassegna dei paladini fatta da Carlo Magno, nché non arriva il nostro
protagonista. Anche qui è presente un io narrante, la suor Teodora, lavatrice che fa
sempre di più sentire la sua presenza all'interno della narrazione.in questo testo si riduce
la condizione di resistenza che ha tra tto gli uomini del passaggio dagli anni 40 agli anni
60, un'epoca di smarrimento in cui si faceva attrito con tutto ciò che c’era.
Nel capitolo no no, la narratrice dichiara che per quanto abbia cercato di scrivere
velocemente, ammette di essere ancora all'inizio della narrazione, a tre capitoli dalla ne
della storia.
Il testo chiude la stagione dei racconti lunghi e della ricerca del romanzo, aprendo quella
dei libri modulari —> periodo storico delle neoavanguardie, ma Calvino continua utilizzare
il proprio stile comunicativo cristallino per mantenersi in contatto con i lettori, nonostante
in questa stagione produca dei testi molto diversi gli un dagli altri.
Calvino gioca sul termine scrutatore, sia inteso come ruolo nel giorno delle elezioni, sia
riferimento al guardare, l'indagare.il protagonista, intellettuale comunista (Calvino era
ancora iscritto al PCI) viene chiamato come scrutatore per un seggio elettorale, che si
trovava all'interno di un ospizio torinese, il Cottolengo di Torino, un luogo al con ne tra il
manicomio e un centro di ricovero per persone con gravi malformazioni siche e handicap
cognitivi. attraverso questo luogo Calvino indaga sul cosa voglia dire essere umano e
cosa lenta un uomo tale.
Le cosmicomiche
Il titolo è l'unione della parola cosmogonia con comicità (anche riferimento a comic inteso
come fumetto) . le cosmogonie erano testi di cultura antiche che ripercorrevano l'origine
del mondo. Calvino, attraverso i racconti che compongono quest'opera, costruisce una
nuova cosmogonia, partendo dall'origine e arrivando ai giorni nostri.
Personaggio principale e voce narrante nel corso di tutto il libro è qfwfq (QF). Un
personaggio incredibilmente longevo che ha vissuto tutte le era l’universo, e sa tutto.
presenta una sionomia metamor ca, esiste da sempre ed è in continua metamorfosi.
non è un uomo ma è uno sguardo umano.
In questo testo Calvino dimostra tutto il suo apprezzamento per la scienza, tanto che
prima della stesura del libro aveva letto diversi libri di scienza, seppur in una lente
favolistica. sono infatti presenti continui riferimenti a metamorfosi e incantesimi.
Quest'opera possiede un tono molto leggero, alcuni racconti sono i puoi racconti
divertimento mentre altri sono l'opposto.il testo avrà enorme successo di critica e
pubblico.
È un testo che aderisce alla corrente dello strutturalismo, teoria che si a erma negli Stati
Uniti a partire gli anni 30, di ondendosi poi nel resto d'Europa dagli anni 50. il
presupposto è che ogni oggetto di studio costituisce una struttura: i singoli elementi non
hanno valore autonomo ma lo assumono nelle relazioni di ciascun elemento rispetto agli
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altri.esempio di questo sono gli indici di Calvino, che danno un modo per leggere il testo
sulla base delle relazioni che intercorrono tra i vari testi.
Siamo in un periodo in cui la cultura italiana inizia confrontarsi con le scienze in modo
diverso rispetto alla prima metà del 900.cultura umanistica e cultura scienti ca iniziano
nalmente a dialogare e incontrarsi, nelle nuove materie di linguistica e semiologia. sono
anche gli stessi anni della narrativa della cultura industriale.
Nel 62, Calvino scrive un saggio intitolato la s da del labirinto, in cui descrive i
cambiamenti della società. per lui il labirinto è l'archetipo delle immagini letterarie del
mondo, il libro stesso è un piccolo labirinto che l'uomo può governare controllare, con il
quale esercitarsi per poi a rontare l'enorme e problematico labirinto che è il mondo.
Ti con zero
Nel passaggio dal primo al terzo capitolo, QF si imbatte in una situazione di passaggio
dalla vita alla morte, e nell'ultimo capitolo muore. Prima di morire si rende conto che
l'uomo sta per essere sommerso dal linguaggio, che è diventato una prigione, un
labirinto. Questa è la condizione dell'uomo contemporaneo identi cata da Calvino.
l'utopia di spezzare questa prigione e messa in scena dell'ultimo racconto dell'ultima
parte, intitolata il conte di Montecristo: Calvino parla di una fortezza, immagine della
ricerca letteraria, e della costruzione di testi labirintici che diventano modelli del reale,
fornendo così una via d'uscita al labirinto del mondo.
Gli anni 60 sono al momento in cui si consolida una narrativa a favore della serie. questa
stagione entra in piena maturazione negli anni 70 con le città invisibili, il castello dei
destini incrociati.
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La genesi dell'opera cosmicomiche (nata degli appunti, che si rivelarono poi inizi di
racconti) viene continuata all'interno di quest'opera, descritta con l'immagine discontinua
un taccuino.
L'opera procede per "accumulo di materiali": partendo da degli appunti del taccuino,
Calvino prima accumula e poi riordina una serie di materiali.la costruzione dell'indice
mostra tuttavia la volontà precisa di introdurre in questo accumulo un ordine—> nella
ricerca di quest'ordine, Calvino individua la struttura della cornice, uno dei procedimenti
narrativi più antichi (esempio Decameron). I racconti sono inseriti all'interno delle cornici.
Aletta: le prime parole sono le stesse prime parole del testo. Si invita il lettore a porsi
dinanzi al testo che sta leggendo con un atteggiamento dubitativo (proprio come fa Kan).
Si recupera la prospettiva del resoconto di viaggio, così come il milione.tutto io non ci
sono riferimenti temporali, siamo in un tempo sospeso e non collocabile. Si parla di a-
cronia. ad un certo punto si avverte la descrizione delle città che assumono
caratteristiche riconducibili alle grandi metropoli del XX secolo, nonostante non ci si
trasferisca in epoca moderna, il testo diventa una sorta di lettura del nostro tempo.
La critica de nisce quest'opera come "prosa d'arte". Le descrizioni delle singole città
sono delle prose d'arte per l'eleganza della scrittura.si può quindi parlare di prose
all'interno di una cornice.
Nei diversi capitoli si può riconoscere un percorso, un viaggio.in realtà sono diversi i tipi di
viaggio che vengono fatti: nella letta viene citato il viaggio del rapporto tra sé e il mondo,
tra i luoghi e i loro abitanti.
Incipit: come hai detto inizia con una frase di dubbio la parte di Kan. Si nota il passaggio
da una terza persona singolare che riguarda Kan, a una prima persona plurale con il
termine abbiamo. questo porta il lettore a entrare nella stessa condizione
l'imperatore.come ha già fatto tutto quello che doveva, ed è entrato in una fase ri essiva
circa la sua vita era imperatore e l'esercizio del suo potere.è arrivata ad un punto di vuoto
e vertigine.
Utilizzo del termine ligrana, in riferimento al lo che il lettore deve cercare all'interno del
testo.tuttavia non è un lo immediatamente evidente, ma è un qualcosa che si legge
attraverso le righe, attraverso il testo.
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Indice: l'indice messo appositamente davanti, in quanto scelta precisa dell’autore. ci
sono i punti di sospensione, che indicano i capitoli della cornice, scritti in corsivo. iniziano
poi la serie delle città. sono 55 città in totale, raggruppate in gruppi da 5 (quindi 11 serie
da 5 ciascuna) —> esempio la città e la memoria 1, la città la memoria 2, la città e la
memoria 3 …
Tuttavia le serie non sono riportate in ordine, ma si alternano tra di loro, seguendo uno
schema —> la città e la memoria, sarà diviso in cinque sezioni.
Crea all'interno del testo una struttura, che riporta in una lettera scritta a Cesare milanese.
Il testo si può quindi leggere in due modi:
- così come è impaginato, seguendo l'indice e quindi lo schema di Calvino
- Seguendo l'ordine delle singole città, facendo dei salti e leggendo la serie di una
singola città dall’1 al 5.
Se alle 55 città si aggiungono i nove capitoletti, si arriva a 64, il numero delle caselle di
una scacchiera.questo oggetto è presente anche all'interno di uno dei nali del testo.
Tra le città, l'unica davvero invisibile è fauci, una città che si articola sulle nubi.pur
essendo non visibile, guarda la terra, in quanto i suoi abitanti con dei cannocchiali
osservano la terra dall’alto.
Gli stessi personaggi di Marco Polo e can incarnano due diversi approcci cognitivi alla
realtà:
- Marco è empirico e induttivo (ha viaggiato e ha fatto esperienza concreta)
- L'imperatore é deduttivo (resta fermo e ragiona)
Nelle città invisibili c'è una tensione verso la razionalità, ma si riconosce anche la vanità di
questa pretesa. Il libro è infatti immerso in un pessimismo di fondo, e già si percepisce
avanzando la lettura secondo l'ordine di impaginazione.
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I nali: si possono individuare due diversi nali, conclusi uno nella parte nale della
cornice VIII, il secondo nella parte nale della cornice IX:
• Cornice VIII: nale gnoseologico. I PARTE CORNICE VII Polo e l'imperatore non parlano
la stessa lingua, quindi si spiegano tramite oggetti.polo, per spiegarsi, dispone come
degli oggetti su una scacchiera, e descrive un processo interpretativo.un oggetto,
segno di qualcosa può essere interpretato in N modi, a seconda del sistema di relazione
in cui entra con altri oggetti (strutturalismo). Tuttavia, il procedimento sempre più
analitico riduce la complessità del reale, e se portata all’estremo, ci conduce al
nulla (l'imperatore e riduce le sue conquiste all'essenza, rappresentate da un tassello di
legno piallato, il nulla). II PARTE CORNICE VIII Marco Polo entra però in gioco, facendo
ribaltare il nulla, che diventa tutto. Percepisce il pezzo di legno come una parte di un
albero che ha avuto un suo percorso, dentro il quale sono sviluppate altre vite, da cui si
può partire per la narrazione. Le città invisibili si possono leggere come una struttura a
clessidra, che si è rovesciata, diventa il simbolo dell'in nito, l'opposto al nulla.
• Cornice IX: nale utopico. I PARTE CORNICE IX si descrive l'atlante di kan che
rappresenta il suo regno. egli è riuscito a superare il nulla, e torna quindi allo stadio
precedente. si ripete più volte la frase il gran Kan possiede un atlante. Riparte la
possibilità del racconto, sono ritornati a ragionare sulla mappa dell’impero. tuttavia
questa volta si insinuano più forti echi di natura storica, si introduce la dimensione
riguarda verso il futuro sia per i personaggi che per noi lettori. l'atlante alla qualità di
rivelare la forma delle città che ancora non hanno una forma e un nome. II PARTE
CORNICE IX Polo mette in luce il desiderio di voler creare la città perfetta, fatta di
frammenti delle città precedenti. l'imperatore però mette il rischio dell'entropia: tutto
inutile se l'ultimo approdo non può essere che la città infernale, ed è la infondo che, in
una spirale sempre più stretta, ci risucchia la corrente. Marco risponde con “ L'inferno
dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che
abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non so rirne.
il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte no al punto di non
vederlo più. il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui:
cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo
durare, dargli spazio.”
Edizione 1969: edizione d'arte per Franco Maria ricci, un editore che realizza libri artistici.
il volume non ha al suo centro il testo di Calvino, ma la riproduzione di un mazzo di
tarocchi risalente al XV secolo, in parte conservato a Bergamo e in parte a New York. il
testo è come un accessorio, che va ad accompagnare i veri protagonisti, ovvero i tarocchi
.Calvino costruisce un percorso narrativo attorno alle carte.
Edizione 1973
In questo caso il testo al centro.ci sono comunque delle riproduzioni sintetiche del
sensale di tarocchi che anche in questo caso sono essenziali alla narrazione di Calvino.in
una nota Calvino spiega che le piccole riproduzioni sono richiamo mnemonico delle
riproduzioni dell'edizione Ricci.
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L'edizione del 73 comprende anche un altro testo, la taverna dei destini incrociati.sono
due parti in scindibili della stessa opera, seppure autonomi l'una rispetto all'altra.i
tarocchi presenti nella caverna fanno parte di un mazzo più conosciuto, quello delle carte
marsigliesi, carte di uso comune.la di erenziazione e anche a livello contenutistico, a
sottolineare due condizioni esistenziali diverse.
Nota alla ne del testo: per Calvino i tarocchi sono una macchina narrativa
combinatoria.a erma di aver cominciato con le carte di Marsiglia, disponendoli nché non
formavano una storia di senso, facendo così nascere la bozza della taverna.come nella
città invisibili, trova un ordine nel disordine, tuttavia non riesce a produrre una storia.
Ricci gli propone di scrivere un testo per i tarocchi viscontei, Calvino si rende però conto
che quelle carte erano estremamente diverse da quelle di Marsiglia Marsiglia e quindi
ripete la stessa operazione ma ispirandosi all'Orlando furioso, riuscendo a scrivere un
testo (il castello). Il castello è quindi un testo l'occasione, ma il suo successo convinse
Calvino a pubblicare il testo con Einaudi.prima però voleva terminare la taverna, entrando
in una fase di crisi poiché non riusciva ancora a produrre una storia.
Calvino stesso continua ad essere in di coltà e dice di trovarsi in un labirinto, che il testo
anche nella sua stesura è un labirinto. decide quindi di fermarsi, e scrive le città invisibili.
dopo la pubblicazione di quel testo ritornerà ancora a scrivere la taverna, riuscendo
nalmente a trarre una conclusione, nonostante l'opera sia meno rigorosa del castello, e
la pubblicazione è solo un modo disfarsi dell’opera.
Dice in ne che voleva scrivere un terzo romanzo, il modello dei destini incrociati,
ispirandosi all'equivalente moderno dei tarocchi, ovvero i fumetti. questa operazione non
vedrà mai la luce.
Periodi sintattici lunghi e ricchi di incisi, in una oscillazione tra i due luoghi, il castello e la
caverna.
Nessuno dei presenti nel castello riesce più a parlare, tutti hanno perso il codice della
comunicazione. Lo stesso protagonista realizza che nemmeno lui riesce più a parlare.a
quel punto, nella mensa, un uomo si serve delle carte per raccontare la propria storia.i
personaggi di questo castello-taverna, privi di parola, usano i tarocchi per de nire la
propria entità.
L’io che legge interpreta racconta è ancora una volta la chiave centrale dei racconti di
Calvino.nel castello l'autore si interroga sui fondamenti della identità individuale, la
de nizione di quest'ultima è come una riscoperta dell'identità stessa, i personaggi sono
riportati in una condizione primitiva e preistorica.
Capitoli sono tutte storie di diversi personaggi, raccontate attraverso i tarocchi. L'ultima
parte del testo del castello riporta la fascinazione andata dall'Orlando furioso.
Ultimo capitolo del castello: si intitola tutte le altre storie.il protagonista deve raccontare
la propria storia, ma non riesce a individuarla tra le carte sul tavolo.torna ancora
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l'interrogativo sul Leo.qui abbiamo una di erenziazione tra l'edizione del 69 e l'edizione
del 73 —> nel 69 il personaggio sapeva che la sua storia c'era, nascosto tra le carte,
mentre nel 73 non è più sicuro di ciò.
Abbiamo anche una di erenziazione tra le conclusioni del testo,; nell'edizione del 69 si
parla di "racconti tutti diversi tutti uguali", una chiusura che viene poi modi cata nella
nuova edizione del 73. l'edizione del 69 è un libro di occasione, che si tiene su un piano
più leggero.lezione del 73 pesa anche della taverna, e il ridurre la complessità
dell'esistenza a una serie di elementi semplici che se ricombinati potevano dare un senso
al tutto, e sempre stata insu ciente per Calvino. il nale viene riscritto per far conciliare la
taverna con il castello.
La taverna: l'incipit è un'unica frase, eccetto un punto all'inizio.si narra la stessa vicenda
del castello ma in modo sfocato e confuso.i personaggi sono ancora senza voce, e
utilizzano le carte per poter comunicare.ma i codici comunicativi usati nel castello si sono
degradati, su una struttura che non funziona più, domina la confusione.
a) Calvino sembra essere inizialmente riuscito a lasciare tutto in ordine sulla pagina, ma
dentro di sé tutto resta come prima —> l'ordine sulla pagina e de agrato dalla
taverna
b) La vera conclusione sta nel fatto che per Calvino è nito il tempo degli esperimenti
(rimescolamento le carte da gioco), bisogna passare all’altro. è presente il senso di
fallimento, ma il senso di desiderio (“non vedo l’ora") ci dice che non è possibile dare
conto della complessità del reale se non si accetta la sua componente di sfascio
disastro.
Calvino entro a lavorare per Einaudi durante la fase neo realista, subito dopo il secondo
con itto.la casa editrice sarà molto importante all'interno della sua poetica, con una
tensione verso un impegno politico e culturale riscontrabile in tanti progetti
dell’Einaudi .l'attività della casa editrice diventa luogo attivo di elaborazione culturale,
Calvino di fronte alla possibilità di avere un ruolo militante per una nuova cultura.
In Einaudi Calvino svolge diversi compiti: lettura e valutazione dei testi di narrativa italiana
e straniera, stesura di diversi pareri di lettura, cura di pubblicazioni.
Importante è il suo lavoro per il notiziario Dio Einaudi, pubblicazione periodica realizzata
dalla casa editrice per dar conto della propria attività, proponendo ai lettori anche scelte
di catalogo.Calvino fu direttore responsabile di questo periodico, e si può qui dedurre
cosa egli sostenesse in rapporto alla cultura e alla letteratura del suo tempo.
Importante anche il lavoro che gli fa sui libri degli altri, attraverso le sue opinioni
costruisce quella che possiamo leggere come una ri essione di poetica (intendi bile come
idea di letteratura.Cesare Segre de nisce poetica come coscienza formale degli artisti o
delle epoche, deducibile dalla loro pratica).
Centopagine: collana Calvino gestisce dal 1971 al 1985, anno della sua morte. La collana
è spiegata attraverso il quartino: collana di narratori d'ogni tempo ed ogni paese, di cui
vengono pubblicati i romanzi brevi o racconti lunghi.
Egli si rende conto che i romanzi ottocenteschi non sono più "a misura" del suo tempo
presente. pubblicherà traduzioni nuove di testi già pubblicati, testi mai pubblicati in Italia
e titoli rari.
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Insiste anche nel portare su questi testi il senno di poi: si interroga sul signi cato che
hanno oggi questi testi del passato, cercando di attualizzarli.ogni testo è compreso di
un'introduzione scritta espressamente da critici e scrittori italiani, che fornisce un punto di
vista è una chiave di lettura per aiutare il lettore a comprendere il tipo di testo che sta per
leggere.
- stranieri: autori portatori delle materie prime della narratività, che hanno costruito il
romanzo ottocentesco.sono connessi a una dimensione di piacere della narrativa del
racconto.
- Italiani: il romanzo in Italia si a erma lentamente, è guardato con di denza.dimensione
tradizionalmente minoritaria. recupera molti testi gli scapigliati —> il primo volume di
centopagine é fosca di Tarchetti. La ricerca su autori italiani è nalizzata a dare una
lettura più concentrata sui contenuti che sulle modalità di scrittura. Bambino sceglie
testi italiani che abbiano anticipato nel loro tempo quella che sarebbe stata poi la
società italiana degli anni successivi.
Il libro non è presentato: è solo presente l'elenco delle opere di Calvino pubblicate da
Einaudi —> non vuole dare alcuna indicazione preliminare al lettore. È solo presente una
frase sulla quarta di copertina:
nel nuovo romanzo di Italo Calvino il mondo d'oggi è al centro di un vortice di avventure
tra la comicità e l’angoscia.
Struttura del romanzo: diviso in capitoli che hanno un titolo, i capitoli che sono numerati.i
capitoli con titolo sono sono 10 inizi di romanzi che non si concludono mai (potrebbero
essere visti come dei racconti). I capitoli numerati sono invece 12, e portano avanti la
storia del lettore, con funzione di cornice dentro la quale si incastrano i 10 inizi.
Nella lettera Calvino risponde anche alla critica di Guglielmi, il quale l'aveva accusato di
aver fatto del lettore e della lettrice di rappresentanti del "lettore medio".Calvino risponde
che ha fatto ciò di proposito, perché lo scopo è proprio quello di sedurre e adescare il
lettore medio.
Fare solo opere iper letterarie fa perdere il lettore è meno so sticato, tipico degli anni 70.
Calvino vuole portare il lettore in una lettura e società degli interrogativi, recuperando un
impegno politico non più legato a una dimensione di partito.
Schema allegato alla risposta: realizzato dopo la pubblicazione del romanzo. all’interno
del romanzo si identi ca una continua biforcazione. partendo dall’avvio si crea la
possibilità di andare in due direzioni distinte, una delle quali si esaurisce subito e una che
continua a dividersi e lo stesso modo. Verso la ne c'è un momento di crollo "il mondo
nisce" e una rinascita "il mondo continua", che si conclude con i capitoli XI e XII.
I personaggi:
- lettore anonimo
- Lettrice Ludmilla
- Lotaria, Sorella di Ludmilla,
- Irnerio, amico di Ludmilla, non-lettore: ha imparato a non leggere e usa i libri quanto
oggetti per costruire opere d’arte
- Hermès Marana, traduttore e produttore di falsi e apocri
- Silas annery, autoore di Best seller in crisi di scrittura
- Dottor cavedagna, gura che ricalca Daniele ponchiroli
Tutto questo si colloca nella cornice del postmoderno (eco + tondelli): si riprende molto il
citazionismo. Calvino ritorna sui propri passi, riprende certe tappe, recupera l'idea dello
sfacelo e ci dà una conclusione, l'unica possibile per lui.
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Gioco al rialzo —> inizialmente noi lettori ci troviamo nelle caratteristiche del lettore
anonimo, tuttavia questo processo identi cativo non riesce più ad essere portato avanti
Prima di ogni incipit, Ludmilla esprime un suo desiderio: "io vorrei leggere un libro fatto
così”. l'incipit è quindi sempre preceduto da un desiderio di lettura. Ludmilla si fa
portatrice di questo. il desiderio di lettura viene quindi soddisfatto, ma il testo ha
bisogno di essere interrogato, perché Calvino vuole portare il lettore reale a costruire
una sua coscienza e suggerire un modo di leggere il testo letterario come un modo di
leggere il mondo.anche per questo il lettore anonimo e inde nito, per permettere questa
interrogazione.
Ritornando per un attimo alla risposta, la possibilità di una lettura allegorica del testo è
fornita dallo stesso Calvino.tutto il viaggiatore può essere letto come un'allegoria della
condizione umana.il periodo della seconda guerra mondiale era stato un momento in cui
si era costruita un'auto pia, un'idea che l'uomo soggetto della storia potesse agire per
costruire un mondo migliore, ma quest'idea dopo la ne della guerra si è sfaldata.
Come già a rontato nell'ultimo capitolo di Ti Con zero, nel capitolo il conte di
Montecristo, la necessità imprescindibile è la presa di coscienza di essere
prigionieri.questo non vuol dire che ci si debba arrendere, ma si deve continuare a
cercare una via di uscita.
Analisi capitoli