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DISPENSA PALMIERI LUIGI

2021.02.04 14:57:37

PER IL Ed. 01 CN=PALMIERI LUIGI


C=IT
2.5.4.4=PALMIERI
2.5.4.42=LUIGI

CORRETTO RSA/2048 bits

UTILIZZO DEI
FITOFARMACI
2021
Il presente documento raccoglie dati, legislazione ed informazioni volte al corretto utilizzo dei
prodotti fitosanitari. Può essere utilizzato per uso interno nei corsi di formazione per Dr. Luigi Palmieri
utilizzatori di fitofarmaci, nonché per venditori e consulenti che operano nel territorio www.palmieri.cc
marchigiano.
INDICE
1 QUADRO NORMATIVO PAG. 3
1.A IL PATENTINO FITOFARMACI PAG. 5
1.B PATENTINO PER VENDITORI (CERTIFICATO DI ABILIT. ALLA VENDITA) PAG. 6
1.C PATENTINO PER CONSULENTI (CERTIFICATO DI ABILIT. DI CONSULENTE) PAG. 6
2. AVVERSITA’ DELLE PIANTE PAG. 8
2. A METODI DI LOTTA PAG. 13
2. B DIFESA INTEGRATA PAG. 14
2. C DIFESA INTEGRATA OBBLIGATORIA PAG. 14
2. D DIFESA INTEGRATA VOLONTARIA PAG. 15
2. E PRINCIPI GENERALI DI DIFESA INTEGRATA PAG. 15
2. F LOTTA BIOLOGICA ED AGRICOLTURA BIOLOGICA PAG. 15
3. I FITOFARMACI PAG. 16
3.A DOVE POSSONO ESSERE UTILIZZATI I FITOFARMACI PAG. 18
3.B USO NON PROFESSIONALE DEI FITOFARMACI PAG. 19
3.C CLASSIFICAZIONE DEI FITOFARMACI IN BASE ALL’IMPIEGO PAG. 21
3.D SPETTRO DI AZIONE PAG. 21
3.E SELETTIVITÀ PAG. 22
3.F ORGANISMI UTILI: PARASSITOIDI, PREDATORI E PRONUBI PAG. 23
3.G MODALITÀ D’AZIONE ED EPOCA DI INTERVENTO PAG. 23
3.H MECCANISMI D’AZIONE DEI PRODOTTI FITOSANITARI PAG. 26
3.I FITOTOSSICITÀ PAG. 29
3.L ASPETTI COLLATERALI PAG. 29
3.M MISCIBILITÀ CON ALTRI PRODOTTI FITOSANITARI PAG. 30
3.N TIPI DI FORMULAZIONI PAG. 31
4 ETICHETTA E SCELTA DEL PRODOTTO PAG. 32
4.A CLASSIFICAZIONE TOSSICOLOGICA PAG. 37
4.B RESIDUI DI PRODOTTI FITOSANITARI PAG. 38
4.C PERICOLI ASSOCIATI – TOSSICOLOGIA PAG. 40
4.D AUTORIZZAZIONE PAG. 43
4.E PRODOTTIFITOSANITARI ILLEGALI PAG. 43
5 PRESCRIZIONE PER LA VENDITA DI PRODOTTI FITOSANITARI PAG. 44
5.A AUTORIZZAZIONE PER I LOCALI DA DESTINARE ALLA VENDITA PAG. 44
5.B ACQUISTO, TRASPORTO USO E CONSERVAZIONE PAG. 44
5.C IL DEPOSITO FITOFARMACI PER GLI UTILIZZATORI PAG. 46
5.D PREPARAZIONE DEL TRATTAMENTO E UTILIZZO DI UN PRODOTTO FITOSANITARIO PAG. 49
5.E REGISTRO DEI TRATTAMENTI (Rdt) PAG. 52
5.F MEZZI DI PROTEZIONEDELL’OPERATORE – D.P.I. PAG. 53
5.G CORRETTA GESTIONE DEI RIFIUTI FITOSANITARI PAG. 58
5.H RIFIUTI: ADEMPIMENTI E BONIFICA CONTENITORI DI FITOFARMACI PAG. 59
6 ATTREZZATURE PER IL TRATTAMENTO PAG. 60
6.A DISTRIBUZIONE DELLE MISCELE PAG. 60
6.B MANUTENZIONE DELLE ATTREZZATURE PAG. 62
6.C CONTROLLO FUNZIONALE DELLE MACCHINE IRRORATRICI E
TARATURA/REGOLAZIONE DELLE STESSE PAG. 62
6.D VERIFICA FUNZIONALE, I PRINCIPALI CONTROLLI EFFETTUATI PAG. 63
1
7 I RISCHI E LE PRECAUZIONI PER L’AMBIENTE PAG. 65
7.A LA TUTELA DI ORGANISMI ACQUATICI E DI PIANTE NON BERSAGLIO PAG. 66
8 TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ IN AREE PROTETTE E RETE NATURA 2000 PAG. 69
9 VALUTAZIONE COMPARATIVA DEI PRODOTTI FITOSANITARI PAG. 72
10 AREE FREQUENTATE DA POPOLAZIONE O DA GRUPPI VULNERABILI PAG. 74
10.A LISTA DEI PRODOTTI FITOSANITARI UTILIZZABILI NELLE AREE FREQUENTATE DALLA
POPOLAZIONE E DA GRUPPI VULNERABILI IN CONFORMITÀ ALLE DISPOSIZIONI DEL PAN
DI CUI AI PUNTI A.5.6.1 E A.5.6.2 PAG. 75
11 GESTIONE E SMALTIMENTO DELLA MISCELA FITOIATRICA RESIDUA E DELLE ACQUE
DI LAVAGGIO PAG. 78
11.A RECUPERO O RIUTILIZZO DELLA MISCELA FITOIATRICA RESIDUA PAG. 78
NELL’IRRORATRICE AL TERMINE DEL TRATTAMENTO PAG. 78
11.B PULIZIA DELL’IRRORATRICE AL TERMINE DELLA DISTRIBUZIONE PAG. 78
12 TRATTAMENTI FITOSANITARI AFFIDATI A TERZI PAG. 80

2
Il piano si articola nelle seguenti azioni:
1 QUADRO NORMATIVO
• A.1 - Formazione e prescrizioni per gli
Il Parlamento Europeo, con la Dir.
utilizzatori, i distributori e i consulenti (Articoli
2009/128/CE ha stabilito le linee quadro per
7, 8, 9 e 10 del decreto legislativo n.
un utilizzo sostenibile dei fitofarmaci,
150/2012)
assegnando agli Stati Membri il compito di
garantire l’implementazione di politiche e di • A.2 - Informazione e sensibilizzazione
azioni volte alla riduzione dei rischi e degli (Articolo 11 del decreto legislativo n.
impatti sulla salute umana, sull’ambiente e 150/2012)
sulla biodiversità, derivanti dall’impiego di
prodotti fitosanitari. • A.3 - Controlli delle attrezzature per
l’applicazione dei Prodotti Fitosanitari (Articolo
A livello nazionale, con il D.lgs 150/2012, sono 12 del decreto legislativo n.150/2012 )
state stabilite regole in merito all’attuazione
della direttiva 2009/128/CE, alcune delle • A.4 - Irrorazione aerea (Articolo 13 del
quali, meglio dettagliate nel Piano d'Azione decreto legislativo n. 150/2012)
Nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti • A.5 - Misure specifiche per la tutela
fitosanitari (PAN-fitofarmaci), di cui al DM 22 dell’ambiente acquatico e dell’acqua potabile
gennaio 2014. e per la riduzione dell’uso di prodotti
fitosanitari in aree specifiche (rete ferroviaria
In sintesi, gli obiettivi del PAN-fitofarmaci
e stradale, aree frequentate dalla
sono:
popolazione, aree naturali protette) (Articoli
- ridurre i rischi e gli impatti dei prodotti 14 e 15 del decreto legislativo n.150/2012)
fitosanitari sulla salute umana,
sull'ambiente e sulla biodiversità; • A.6 - Manipolazione e stoccaggio dei
- promuovere l'applicazione della difesa prodotti fitosanitari e trattamento dei relativi
integrata, dell'agricoltura biologica e di imballaggi e delle rimanenze (Articolo 17 del
altri approcci alternativi; decreto legislativo n. 150/2012)
- proteggere gli utilizzatori dei prodotti • A.7 - Difesa fitosanitaria a basso
fitosanitari e la popolazione interessata; apporto di prodotti fitosanitari (strategie
- tutelare i consumatori; fitosanitarie sostenibili) (Articoli 18, 19, 20, 21
- salvaguardare l'ambiente acquatico e le del decreto legislativo n.150/2012)
acque potabili;
- conservare la biodiversità e tutelare gli Altresì, sono da tenere in considerazione:
ecosistemi.
Il D.P.R. 23 aprile 2001 n. 290 (Regolamento di
semplificazione dei procedimenti di
autorizzazione alla produzione, all’immissione
in commercio e alla vendita dei prodotti
fitosanitari e relativi coadiuvanti)
Dal 2005 l’Unione europea ha poi pubblicato
una serie di ulteriori provvedimenti
armonizzando in tutto il territorio dell’Unione
i processi di autorizzazione e immissione in
commercio, stabilendo inoltre principi comuni
per un loro utilizzo razionale e sicuro ma
anche per la valutazione dei residui sulle
derrate agroalimentari. In particolare vanno
citati:
• il Regolamento 396 del 2005 che
stabilisce e armonizza i Livelli Massimi di internazionale.
Residui (LMR) di antiparassitari sui prodotti
alimentari e mangimi; Per quanto riguarda l’ambiente vanno citate
tra le altre le norme specifiche che riguardano
• il Regolamento 1107 del 2009 la tutela delle acque dall’inquinamento
ridefinisce i prodotti fitosanitari e che norma (Direttiva 2000/60 e d.lgs 152/2006) la
l’autorizzazione comunitaria delle sostanze direttiva 92/43/CEE ("Habitat”), la direttiva
attive e l’immissione in commercio dei 79/409 CEE “Uccelli” (vedi capitolo 8).
prodotti fitosanitari da parte degli stati
membri; Si ricordano le norme che riguardano la
sicurezza sul lavoro, previste dal D.lgs 81/2008
• la Direttiva 127 del 2009 che e dai suoi successivi aggiornamenti.
interviene sulle caratteristiche delle macchine
per l’applicazione dei prodotti fitosanitari; Infine, nella Regione Marche, si ricorda il
D.G.R. 1312 del 24/11/2014 – A”deguamento
• la Direttiva 128 del 2009 che istituisce del servizio di formazione per gli utilizzatori, i
un quadro di azione comunitaria per l’uso distributori e i consulenti di prodotti
sostenibile dei prodotti fitosanitari fitosanitari al DM 22/01/2014" e circolari
interpretative visitabili nel sito
• il Regolamento 1185 del 2009 relativo www.regione.marche.it area tematica
alle statistiche sui pesticidi. agricoltura, Sviluppo rurale e pesca.
Un altro importante riferimento normativo è
rappresentato dal Decreto legislativo 14 NEL QUADRO NORMATIVO
marzo 2003, N. 65 - Attuazione delle direttive
1999/45/CE e 2001/60/CE relative alla SONO DA CONSIDERARE ANCHE I
classificazione, all’imballaggio ed REGOLAMENTI COMUNALI/PROVINCIALI I
all’etichettatura dei preparati pericolosi. In QUALI POSSONO ESSERE PIÙ RESTRITTIVI
questo caso sono state recepite le norme RISPETTO ALLA NORMATIVA NAZIONALE
europee che hanno armonizzato i criteri
relativi alla classificazione delle sostanze
pericolose che comprendono anche i prodotti
fitosanitari. Nel 2007 con l’applicazione della
suddetta norma, per la prima volta,
nell’ambito dell’ordinamento legislativo
nazionale, i prodotti fitosanitari sono entrati
nel campo d’applicazione della legislazione in
materia di preparati pericolosi. Ciò ha
provocato la riclassificazione e la ri-
etichettatura di tutti i prodotti fitosanitari
presenti sul mercato italiano con
l’introduzione, tra l’altro, di simboli di pericolo
e di schede informative in materia di sicurezza
(Schede di sicurezza SDS). Questa normativa è
stata a sua volta superata con l’entrata in
vigore del Regolamento 1272/2008 (CLP -
Classification, Labeling and Packaging) relativo
alla classificazione, all’etichettatura e
all’imballaggio delle sostanze e delle miscele
pericolose. Con questo regolamento vengono
uniformate la classificazione delle classi di
pericolo e le indicazioni di pericolo a livello

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1.A - IL PATENTINO FITOFARMACI

Modalità di rilascio del Certificato di


abilitazione per utilizzatori
E’ un documento personale (tesserino) professionali (patentino per
abilitante, per acquistare, trasportare, utilizzatori)
utilizzare, conservare i prodotti fitosanitari Età minima: 18 anni
nell’ambito di un utilizzo professionale, valido - Scelta dell’ente di formazione e
su tutto il territorio nazionale. partecipazione al corso di almeno 20 ore sulle
materie contenute nell’allegato I del PAN;
l’utilizzatore professionale è la persona che - Compilazione mod. Ric01 ai sensi della
DGRM 1312/2014 per richiesta Certificato
utilizza i Prodotti Fitosanitari nell’ambito allegando n. 1 foto tesserae recente, n. 2 marche
dell’attività professionale, compresi gli da bollo da € 16,00, copia di un document di
operatori, i tecnici, gli imprenditori e i riconosimento valido;
lavoratori autonomi, sia nel settore agricolo - ammissione all’esame solo se si è
che in altri settori (giadinaggio, ferrovie, ecc.). frequentato almeno il 75% del monte ore
complessivo (15 ore).
In base al PAN, esistono n. 3 tipologie di - Sostenimento dell’esame finale consistente
nella compilazione di un test a risposta multipla ed
patentino, ovvero:
un colloquio orale;
Patentino per utilizzatori di fitofarmaci (per - il test viene superato fino al raggiungimento
di un numero max di 6 errori;
coloro che effettuano l’acquisto, il trasporto, - rilascio da parte della Regione Marche del
l’utilizzo e la conservazione di fitofarmaci); patentino (dopo alcuni giorni);

Patentino per venditori (per coloro che


Modalità di rinnovo del CertifiCato di
vendono fitofarmaci)
aBilitazione per Utilizzatori
professionali (patentino per
Patentino per consulenti (per diplomati o
utilizzatori)
laureati nel settore agrario o forestale che - il certificato di abilitazione scade ogni 5 anni
effettuano consulenze in materia di lotta dalla data di rilascio.
integrata e agricoltura biologica) - scelta dell’ente di formazione
frequentazione di un corso di rinnovo della durata
di almento 12 comprensive della prova scritta
(esame) ai sensi della dgrm 1312/2014 ore di
aggiornamento sulle materie contenute
nell’allegato del PAN;
- Sostenimento dell’esame finale consistente
nella compilazione di un test a risposta multipla (il
colloquio orale non è previsto);
- il test viene superato fino al raggiungimento
di un numero max di 6 errori;
- rilascio da parte della Regione Marche del
patentino (dopo alcuni giorni);

Esenzioni: Sono esentati dall’obbligo di


frequenza del corso di formazione i soggetti in
possesso di diploma di istruzione superiore di
durata quinquennale o di laurea, anche triennale,
nelle discipline agrarie e forestali, biologiche,
naturali, ambientali, chimiche, farmaceutiche,
mediche e veterinarie. Tali soggetti sono
comunque tenuti a superare l’esame di
abilitazione. Ai fini del rinnovo del certificato, gli
stessi soggetti sono comunque tenuti a
frequentare i corsi di aggiornamento.

5
1.B PATENTINO PER VENDITORI
(CERTIFICATO DI ABILITAZIONE Modalità di rilascio del Certificato di
ALLAVENDITA) abilitazione per venditori (patentino
per venditori)
Il certificato di abilitazione alla vendita dei
- viene rilasciato solamente alle persone
prodotti fitosanitari (attestato e tesserino)
maggiorenni in possesso di diplomi o lauree in
costituisce un requisito obbligatorio per la discipline agrarie, forestali, biologiche,
distribuzione sul mercato (all’ingrosso o al ambientali, chimiche, mediche e veterinarie.
dettaglio) di tutti i prodotti fitosanitari. - Scelta dell’ente di formazione e
partecipazione al corso di almeno 25 ore sulle
A partire dal 26 novembre 2015 il certificato materie contenute nell’allegato I del PAN;
di abilitazione (attestato) deve essere esposto Possono partecipare a un corso di rilascio per
e ben visibile nel locale adibito a punto utilizzatori di n. 20 ore ed integrare la
vendita. formazione con un modulo aggiuntivo di n. 5 ore
specific per venditori.
Le modalità per l’attività di formazione e - Compilazione mod. Ric01 ai sensi della
DGRM 1312/2014 per richiesta Certificato
aggiornamento sono stabilite dal D.Lgs allegando n. 1 foto tessera recente, n. 3 marche
150/2012 e dalla DGRM 1312/2014. Il da bollo da € 16,00, (2 se viene richiesto
certificato di abilitazione alla vendita è valido soltanto l’attestato) copia di un documento di
su tutto il territorio nazionale. riconosimento valido; qualora si volesse
richiedere solamente l’attestato (senza il
Per coloro che sono già in possesso del tesserino) le marche da bollo
certificato di abilitazione alla vendita questo - ammissione all’esame solo se si è
frequentato almeno il 75% del monte ore
resterà valido fino alla data di scadenza, ma il complessivo .
rinnovo avverrà secondo le nuove - Sostenimento dell’esame finale consistente
disposizioni. nella compilazione di un test a risposta multipla
ed un colloquio orale;
Le attuali disposizioni legislative tutelano - il test viene superato fino al raggiungimento
comunque coloro che non sono in possesso di un numero max di 5 errori;
dei requisiti previsti per il rilascio dei nuovi - rilascio da parte della Regione Marche del
patentino (dopo alcuni giorni) e del certificate
certificati.
da appendere nella rivendita; La Regione rilascia
Il possesso del patentino venditori, ha una un patentino ed un attestato
valenza anche per l’utilizzo di fitofarmaci,
pertanto non sarà necessario avere ulteriori Modalità di rinnovo del Certificato
abilitazioni. di abilitazione per venditori
(patentino per venditori)
- il certificato di abilitazione scade ogni 5 anni
dalla data di rilascio.
- scelta dell’ente di formazione
frequentazione di un corso di rinnovo della
durata di almento 12 comprensive della prova
scritta (esame) ai sensi della dgrm 1312/2014
ore di aggiornamento sulle materie contenute
nell’allegato del PAN;
- Sostenimento dell’esame finale consistente
nella compilazione di un test a risposta multipla
(il colloquio orale non è previsto);
- il test viene superato fino al raggiungimento
di un numero max di 5 errori;
- rilascio da parte della Regione Marche del
patentino (dopo alcuni giorni) e del certificate
da appendere nella rivendita;
esenzioni
Nessuna esenzione

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1.C PATENTINO PER CONSULENTI
(CERTIFICATO DI ABILITAZIONE Modalità di rilascio del Certificato di
ALL’ATTIVITÀ DI CONSULENTE) abilitazione per consulenti (patentino
per consulenti)
Il D.Lgs. 150/2012 artt. 7, 8 e 9 ed il D.M. del viene rilasciato solamente alle persone maggiorenni
22.01.2014, che ha adottato il Piano d’Azione in possesso di diplomi o lauree in discipline agrarie o
Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti forestali.
fitosanitari, dettano le norme da seguire per - Scelta dell’ente di formazione e
partecipazione al corso di almeno 25 ore sulle
poter svolgere l’attività di consulente in materie contenute nell’allegato I del PAN;
materia di uso sostenibile dei prodotti - Compilazione mod. Ric01 ai sensi della
fitosanitari e sui metodi di difesa alternativi. DGRM 1312/2014 per richiesta Certificato
allegando n. 1 foto tessera recente, n. 2 marche da
A decorrere dal 26 novembre 2015, il bollo da € 16,00, copia di un documento di
certificato di abilita- zione alla consulenza riconosimento valido;
costituisce un requisito obbligatorio per - ammissione all’esame solo se si è
frequentato almeno il 75% del monte ore
svolgere attività di consulente nell’ambito complessivo .
della difesa fitosanitaria a basso apporto di - Sostenimento dell’esame finale consistente
prodotti fitosanitari, indirizzata anche alle nella compilazione di un test a risposta multipla ed
produzioni integrata e biologica, all’impiego un colloquio orale;
sostenibile e sicuro dei prodotti fitosanitari e - il test viene superato fino al raggiungimento
di un numero max di 4 errori;
ai metodi di difesa alternativi.
- rilascio da parte della Regione Marche del
Il certificato di abilitazione all’attività di patentino (dopo alcuni giorni) e del certificate da
appendere nella rivendita;
consulente viene rilasciato a coloro che sono
in possesso dei seguenti requisiti: diplomi o
lauree in discipline agrarie e forestali previa Modalità di rinnovo del Certificato di
abilitazione per venditori (patentino per
frequen- za non inferiore al 75% del monte venditori)
ore complessivo di un corso di formazione di - il certificato di abilitazione scade ogni 5 anni
almeno 25 ore e superamento di un esame dalla data di rilascio. Nella Regione Marche,
finale. per coloro a cui è scatuto possono comunque
partecipare al corso di rinnovo, senza dover
necessariamente frequentare il corso di
esenzioni rilascio.
Sono esonerati dalla frequenza al corso di base e
- scelta dell’ente di formazione frequentazione
dall’esame i seguenti soggetti:
di un corso di rinnovo della durata di almento
- gli Ispettori fitosanitari così come individuati dal
12 comprensive della prova scritta (esame) ai
decreto legislativo n. 214/2005 e s.m.i.;
sensi della dgrm 1312/2014 ore di
- i docenti universitari che operano nell’ambito di
aggiornamento sulle materie contenute
insegnamenti riguardanti le avversità delle piante e la
difesa fitosanitaria; nell’allegato del PAN;
- i ricercatori delle Università e di altre strutture - Sostenimento dell’esame finale consistente nella
pubbliche di ricerca che operano nel settore delle compilazione di un test a risposta multipla (il
avversità delle piante e della difesa fitosanitaria; colloquio orale non è previsto);
- i soggetti che, alla data del 26 novembre 2015, - il test viene superato fino al raggiungimento di
abbiano acquisito una documentata esperienza un numero max di 4 errori;
lavorativa di almeno 2 anni nel settore dell’assistenza - rilascio da parte della Regione Marche del
tecnica o della consulenza nel settore della difesa patentino (dopo alcuni giorni) e del certificate
fitosanitaria applicata alle produzioni integrata e da appendere nella rivendita;
biologica, maturata anche nell’ambito di piani o misure
riconosciute dall’Autorità regionale o provinciale
competente o in servizi pubblici;
- gli aspiranti consulenti in possesso dei titoli che, alla
data del 26 novembre 2015, dimostrino di avere
frequentato un corso di formazione, con
valutazionefinalepositiva,riconosciutodall’Autorità
regionale o provinciale competente e che rispetti i
contenuti minimi di cui all’Allegato I del decreto
legislativo n. 150/2012 (v. allegato in fondo al volume).
7
2. AVVERSITA’ DELLE PIANTE

Le piante, in tutte le fasi del loro ciclo,


possono essere soggette ad avversità di vario
genere. Per poter intervenire in maniera
efficace, occorre riconoscere le diverse
tipologie di avversità che interessano le piante
distinguendole come segue:

Avversità abiotiche o fisiopatie


- Fattori ambientali (eccessi o carenze di
temperatura, luminosità, piovosità, Avversità biotiche
vento, grandine, qualità dell'acqua di
irrigazione, caratteristiche fisico Sono distinte in avversità non parassitarie
chimiche del terreno); (erbe infestanti) e parassitarie di origine
animale (insetti, acari, nematodi, molluschi,
- Squilibri idrici; animali superiori), di origine vegetale (funghi,
batteri, fitoplasmi), o determinate da virus.
- Sostanze chimiche (errori da
trattamento, gas tossici e altri
inquinanti);
- Squilibri nutrizionali (carenze o eccessi
nelle concimazioni);
- Condizioni non idonee nei locali di
conservazione.

8
VIRUS
Sono agenti microscopici incapaci di muoversi
autonomamente che si riproducono soltanto
all'interno delle cellule viventi. Penetrano nei
tessuti delle piante attraverso le ferite causate
dalle potature, dalle punture di insetti o
nematodi vettori, o per contatto tra tessuti
sani e tessuti malati o con attrezzi infetti.
Nelle piante causano ingiallimenti, maculature
anulari, mosaicature, accartocciamenti
fogliari, malformazioni dei tessuti, nanismo.
Tra le virosi si ricordano il complesso
dell'arricciamento della vite, il mosaico del
pomodoro, l'accartocciamento fogliare giallo
del pomodoro, ecc.

BATTERI
Sono organismi microscopici unicellulari, dal
diametro di qualche micron (millesimo di
millimetro) non visibili ad occhio nudo. Nelle
piante provocano marciumi, disseccamenti,
necrosi, tumori, ostruzioni ai vasi e seccumi.
Esempio molto diffuso di batteriosi è la rogna
dell'olivo (Pseudo-monas syringae).

CRITTOGAME O FUNGHI
Sono microrganismi, privi di mobilità, in grado
di riprodursi sia per via sessuata che
asessuata. Penetrano nei tessuti vegetali
mediante filamenti detti ife. Sono dotati di
FITOPLASMI organi di riproduzione, le spore e i conidi, che
Sono microrganismi unicellulari non visibili ad facilmente si disperdono nell'ambiente
occhio nudo. Vengono trasmessi causando infezioni alle piante. Vivono a spese
generalmente dagli insetti e determinano, dei tessuti vegetali, localizzandosi sia sulla
nella pianta, nanismo e deformazioni. Un parte aerea che sulle radici. Sugli organi colpiti
esempio tipico è quello della “flavescenza provocano la comparsa di macchie ed
dorata della vite”. imbrunimenti con conseguente avvizzimento,
mar-cescenza e deperimento generale della
9
pianta. Esempi di funghi parassiti delle piante INSETTI
agrarie sono la peronospora, l'oidio, la muffa
grigia, il malsecco, l'occhio di pavone. Sono animali che presentano scheletro
esterno ed hanno il corpo distinto in capo,
torace e addome. Il capo è dotato di due
occhi, due antenne e un apparato boccale che
varia da specie a specie. Il torace è formato da
tre segmenti sui quali si innestano tre paia di
zampe e a volte una o due paia di ali.
Presentano un accrescimento discontinuo
attraverso stadi successivi fino al
raggiungimento dello stato finale di adulto. Gli
stadi giovanili, infine, possono essere simili
agli adulti (cavallette) o avere aspetto
completamente diverso (larve da giovani,
farfalle o mosche da adulti). Gli insetti
possono attaccare tutte le parti della pianta e,
in relazione al tipo di apparato boccale,
possono provocare lacerazioni, erosioni,
NEMATODI ingiallimenti, suberificazioni, macchie. Quelli
I nematodi sono organismi vermiformi di con apparato boccale masticatore (nottue,
piccolissime dimensioni, difficilmente visibili oziorrinco) agiscono asportando parti di
ad occhio nudo, dal corpo cilindrico fusiforme foglie, frutti, radici; quelli con apparato
e filamentoso. Non posseggono gli apparati boccale pungente-succhiante sottraggono
respiratorio e circolatorio. Vivono linfa e provocano decolorazioni,
prevalentemente nel terreno e attaccano le accartocciamenti e suberificazioni alle parti di
radici provocando la comparsa di galle e pianta attaccate (tripidi, cocciniglie) e possono
malformazioni, mentre sulla parte aerea si trasmettere malattie virali (afidi, mosca
evidenzia uno stato di sofferenza bianca). Altri insetti (nottue, mosche della
generalizzata; la non specificità dei sintomi frutta e dell'olivo) sono dannosi solo allo
sulla pianta rende difficile la diagnosi stadio larvale, quindi è sempre utile
dell'infestazione da nematodi, che può essere conoscere la biologia sia degli insetti dannosi
accertata solo facendo ricorso a specifiche sia dei loro eventuali antagonisti per
analisi di laboratorio. Anche i nematodi, come approntare le più idonee metodologie di
certi insetti, possono trasmettere malattie controllo.
virali alle piante.
La maggior parte degli insetti è innocua per le
piante coltivate, inoltre gli impollinatori e i
nemici naturali degli insetti dannosi sono di
grande utilità per l'ecosistema agrario.

10
Afide Mosca dell’olivo

Larva di mosca dell’olivo


Cocciniglia

Metalfca

Aleurode o mosca bianca delle serre Mosca della frutta

11
ACARI
Gli acari sono animali dotati di 4 paia di
zampe. Hanno un apparato boccale provvisto
di una vera e propria "pinza" (chelicero),
modificato nelle specie fitofaghe in uno
stiletto (tubi-cino con all'interno un piccolo
canale per il passaggio dei liquidi nutritivi).
Sono chiamati comunemente ragnetti e
provocano, nella maggior parte dei casi,
decolorazioni, imbrunimenti e argentature sui
frutti e sulle foglie (ragno rosso, acaro Chiocciola
dell'argentatura). Alcune specie di acari sono
responsabili della formazione di bollosità sulle
foglie, dette galle (eriofide della vite). Come
per gli insetti, sulle colture agrarie vivono
anche acari utili che riducono la presenza di
quelli dannosi. Alcuni prodotti fitosanitari
possono provocare lo sterminio degli acari
utili, favorendo lo sviluppo di quelli dannosi,
più resistenti ai principi attivi utilizzati.

Limaccia

ANIMALI SUPERIORI

Raggnetto rosso

MOLLUSCHI Arvicola
Appartengono al regno animale.
Comprendono le chiocciole, provviste di una
conchiglia esterna al corpo, e le limacce, prive
di conchiglia. Sono provvisti di apparato
boccale masticatore e si nutrono di teneri
germogli e di foglie.
Vivono in ambienti molto umidi ed esercitano
la loro attività soprattutto nelle ore notturne
e dopo abbondanti piogge.

Nutria

12
2. A METODI DI LOTTA (O DIFESA) Le attuali normative fitosanitarie
raccomandano altresì l’applicazione delle
Le buone pratiche agronomiche, servono a
tecniche di difesa biologica.
rendere le colture meno vulnerabili nei
confronti delle avversità, agendo sulle Gli approcci integrato e biologico sono basati
caratteristiche chi- mico-fisiche e su una approfondita conoscenza dell’agro-
microbiologiche del suolo. In questo quadro ecosistema e di tutte le sue componenti.
assumono, ad esempio, notevole importanza
gli interventi finalizzati a mantenere e a L’uso inappropriato di prodotti utilizzati nella
migliorare il contenuto in sostanza organica e difesa delle piante può determinare problemi
la struttura del suolo. quali:
- disturbo sull’equilibrio biologico
In quest’ottica è possibile proteggere le dell’ecosistema;
colture dalle avversità parassitarie, comprese - influenza negativa sull’entomofauna
le piante infestanti, adottando metodi di lotta utile e ausiliari;
agronomici, meccanici, fisici, biologici, - sconvolgimento del biosistema degli
chimici, lotta guidata e lotta integrata. organismi fungini; contaminazione
Tutti questi mezzi possono essere impiegati in dell’acqua, dell’aria e del suolo;
modo: - resistenza ai fitofarmaci
- residui nelle derrate
- preventivo: quando evitano l’instaurarsi - aggravio economico
dell’avversità e nel contempo creano attorno
alla pianta un ambiente non idoneo al Metodi di lotta (O DIFESA)
parassita e favorevole invece ad un migliore
sviluppo del vegetale. agronomici Rotazioni, avvicendamenti,
consociazioni, lavorazioni
- curativo: quando si interviene direttamente ammendamenti,
sul patoge- no, dopo che questo si è concimazioni, Lavorazioni-
instaurato sulla pianta ospite, cercando di Pacciamatura, varietà
contenere i danni arrecati alle colture. resistenti
La protezione delle piante e delle produzioni meccanici Potature, Protezioni, sfalci,
dalle avversità è andata sempre più Trappole cromotropiche
ponendosi all’attenzione dell’opinione
pubblica a causa dei rischi per la salute umana fisici Calore (solarizzazione,
e per l’am- biente connessi ad un uso non vapore, acqua calda,
appropriato dei prodotti fito- sanitari. In pirodiserbo) freddo (per la
relazione a questi aspetti la ricerca si è conservazione delle derrate
impegnata ad individuare strategie di difesa in alimentari)
grado di limitare l’uso di prodotti chimici. biologici Antagonisti naturali, trappole
Nel corso del tempo si è pertanto passati da sessuali a base
una strategia di lotta a calendario, in cui i microbiologica (es. Bacillus
trattamenti venivano eseguiti a cadenze thuringiensis)
prefissate senza tenere conto della reale chimici fitofarmaci
presenza del parassita o delle condizioni
epidemiologiche favorevoli al suo sviluppo, guidata In base alle soglie di
ad una lotta guidata, basata sull’adozione di intervento
soglie di intervento, ad una lotta integrata
caratterizzata da un impiego razionalizzato dei integrata Integrazione dei metodi
differenti mezzi di difesa. sopra citati

13
2. B DIFESA INTEGRATA 2. C DIFESA INTEGRATA
OBBLIGATORIA
Definita dal PAN come “Difesa fitosanitaria a
basso apporto di prodotti fitosanitari”, Questa prevede:
consiste nell’impiego congiunto (integrato) di
- l’applicazione di tecniche di
alcune tecniche agronomiche, fisiche, geneti-
prevenzione e monitoraggio delle
che, biologiche adeguate a mantenere i
infestazioni, delle infezioni e delle
parassiti al di sotto della soglia di tolleranza.
infestanti;
In questo contesto riappaiono in tutta la loro
importanza le conoscenze di molti fattori che - l’utilizzo dei mezzi biologici di controllo
consentono di prevenire o di limitare le dei parassiti;
infezioni o le infestazioni tra cui: fattori - il ricorso a pratiche di coltivazione
climatici ed ambientali specie o varietà meno appropriate;
sensibili a determinate avversità; periodi di
semina più opportuni in modo da sfasare il - l’uso di prodotti fitosanitari che
ciclo della pianta rispetto a quello del presentino il minor rischio per la salute
patogeno; ricorso a mezzi meccanici per il umana e l’ambiente tra quelli
diserbo; concimazioni e ammendanti disponibili per lo stesso scopo (Allegato
equilibrati e pratiche atte a migliorare il vigore III del decreto legislativo n.
delle piante rendendole meno vulne- rabili 150/2012).
alle avversità; rotazioni e avvicendamenti
La difesa integrata obbligatoria prevede la
idonei; scelta di prodotti fitosanitari efficaci,
disponibilità e l’accesso a:
rispettosi dell’ambiente e selettivi verso gli
organismi non bersaglio, ciclo biologico - dati meteorologici dettagliati per il
dell’avversità da combattere e momenti di territorio di interesse, acquisibili anche
maggiore vulnerabilità dell’organismo. attraverso collegamento in rete;
Gli interventi di difesa integrata dovranno - dati fenologici e fitosanitari forniti da
tenere conto della soglia economica o di una rete di monitoraggio delle
tolleranza cioè del numero di organismi principali avversità;
dannosi oltre il quale si verifica un danno
economi- co nonché delle condizioni - bollettini territoriali di difesa integrata
ambientali idonee all’instaurarsi delle per le principali colture;
infezioni fitopatologiche.
- materiale informativo e/o manuali per
La realizzazione della difesa integrata si basa l’applicazione della difesa integrata,
sulla disponibilità di dati meteorologici, utili predisposti e divulgati anche per via
anche per l’applicazione di modelli matematici informatica dalle autorità competenti
che permettono, per alcune avversità, di
individuare il momento migliore per
intervenire. Per tali infor- mazioni ci si può La Regione Marche, tramite
avvalere dei servizi forniti da organismi di l’ASSAM, Agenzia mette a
assistenza tecnica e di consulenza. disposizione settimanalmente,
un notiziario
Il Piano di Azione Nazionale agrometeorologico,
(PAN) distingue due livelli di indispensabile per avere
difesa integrata: l’accesso ai dati sopra citati.
Il notiziario è gratuito ed è
obbligatoria e volontaria. possibile avere l’accesso dal
sito interne alla pagina web:
14 www.meteo.marche.it
Criteri di scelta dei prodotti fitosanitari
- Efficacia nei confronti
dell’avversità;
- Selettività per la coltura;
- Rischio per la salute umana e per
l’ambiente;
- Selettività nei confronti degli
organismi utili;
- Persistenza nell’ambiente e sugli
organi vegetali;
- Mobilità nel suolo;
- Residualità sulla coltura;
- Rischi di resistenza;
- Formulazione;
- Miscibilità;

2. F LOTTA BIOLOGICA ED
AGRICOLTURA BIOLOGICA

La lotta biologica consiste nell'uso e


potenziamento di antagonisti naturali per
2. D DIFESA INTEGRATA contenere le popolazioni degli organismi
VOLONTARIA dannosi. Qualsiasi evento comporti il controllo
di una specie dannosa da parte di un suo
E’ un sistema realizzato attraverso norme antagonista naturale può essere definito un
tecniche specifiche per ciascuna coltura e mezzo di lotta biologica.
indicazioni fitosanitarie vincolanti (disciplinari
di produzione integrate volontararia della Conformemente alle sue caratteristiche, la
Regione Marche), comprendenti pratiche lotta biologica non azzera la popolazione
agronomiche e fitosanitarie e limitazioni nella dell’organismo nocivo cui è rivolta, ma
scelta dei prodotti fitosanitari e nel numero permette di mantenerla entro livelli
dei trattamenti. accettabili e tali da non costituire danno.
2. E PRINCIPI GENERALI DI DIFESA I campi di applicazione sono vasti, dagli
INTEGRATA ambienti strettamente agricoli, a quelli
forestali-ornamentali, fino a quelli protetti
Gli organismi nocivi devono essere monitorati
(serre, tunnel) dove, per la conformazione
con metodi e strumenti adeguati che
stessa dell’ambiente, si ottengono i migliori
dovrebbero includere:
risultati. In queste strutture sono attuati
- Osservazioni di campo
numerosi interventi di lotta biologica contro
- Sistemi di allerta
insetti indigeni, mediante il lancio periodico di
- Previsione e diagnosi precoce entomofagi quali Diglyphus isaea,
- Utilizzo di pareri di consulenti Phytoseiulus persimilis, Encarsia formosa, ecc.
qualificati professionalmente ..., allevati e moltiplicati in laboratorio
- Bollettini di assistenza tecnico (biofabbriche).
(NOTIZIARIO AGROMETEREOLOGICO)
La diffusione dei mezzi di controllo biologico
ha permesso, negli ultimi decenni, di disporre
di un’ampia gamma di antagonisti naturali,
15
che spaziano dagli insetti ai virus, passando Reg (CE) 1804/99 (è rivolto nello specifico
per funghi e batteri. alle produzioni biologiche animali);
L’agricoltura biologica, rappresenta un
sistema di produzione compatibile con Reg (CE) 834/2007, relativo alla produzione
l’ambiente che si prefigge di mantenere un biologica e all’etichettatura dei prodotti
equilibrio nell’agrosistema salvaguardando la biologici.
biodiversità, la fertilità organica del terreno
La difesa delle colture può essere realizzata
esclusivamente con prodotti fitosanitari di
origine naturale (es. rame, zolfo, ecc.) o
applicando tecniche di lotta biologica (insetti
utili e microrganismi come ad esempio il
Bacillus thuringiensis). In agricoltura
biologica possono essere impiegati anche i
corroboranti illustrati nella precedente unità
didattica. 3. I FITOFARMACI
L’agricoltura biologica si basa pertanto
sull’abolizione delle sostanze chimiche di
Per prodotti fitosanitari si intendono le
sintesi.
sostanze attive ed i preparati, contenenti una
o più sostanze attive, destinati ad essere
I prodotti ammessi ed impiegabili per la
utilizzati per il controllo degli organismi nocivi
difesa delle colture sono riportati in uno
delle colture, per il controllo delle piante
specifico allegato del regolamento europeo.
infestanti nelle coltivazioni e per favorire o
Possono però essere utilizzati solamente se
regolare le produzioni vegetali.
sono anche specificamente registrati in Italia.
Le sostanze attive contenute in tali prodotti
Nel contesto dell’agricoltura biologica viene rappresentano un eterogeneo gruppo di
data molta agenti chimici e microbiologici caratterizzati,
importanza a tutta una serie di aspetti per definizione, dall’essere in grado di
collaterali alla difesa, in particolare, a quelli interferire con le funzioni biologiche dei
agronomici. parassiti animali e vegetali.
Il termine “prodotti fitosanitari” ha sostituito
Infatti, devono essere attuate specifiche quelli utilizzati in passato come “presidi
rotazioni colturali, concimazioni minerali, sanitari”, “fitofarmaci”, “antiparassitari” o
fertilizzazioni organiche e altre pratiche altri di uso comune, anche se impropri, come
colturali allo scopo di mantenere e ad esempio “pesticidi”.
potenziare la biodiversità e la fertilità Recentemente viene utilizzato anche il
naturale del suolo, importante per la termine “agrofarmaci”, sempre sinonimo di
nutrizione delle piante, e ridurre al massimo prodotti fitosanitari.
l’inquinamento dell’agrosistema. Il termine prodotti fitosanitari comprende sia
gli ex “presidi sanitari” destinati alle colture
Si mira in modo specifico alla salvaguardia agrarie che i “presidi medico-chirurgici”
dell’entomo ed acaro fauna utili e si fa uso,
destinati al trattamento di piante
quanto più possibile, dei metodi, già in ornamentali, fiori da balcone, da
precedenza descritti, di lotta biologica. appartamento e da giardino domestico.
In Europa l’agricoltura biologica è Per prodotti fitosanitari si devono quindi
regolamentata da due normative intendere i prodotti, nella forma in cui sono
comunitarie: forniti all'utilizzatore finale, contenenti o
costituiti da sostanze attive, antidoti
16
agronomici o sinergizzanti, destinati ad uno virus, che possiedono un’attività nei confronti
dei seguenti impieghi: degli organismi nocivi o dell’avversità da
· proteggere i vegetali o i prodotti vegetali combattere. La sostanza attiva é quindi la
da tutti gli organismi nocivi o prevenire gli parte del prodotto fitosanitario che serve a
effetti di questi ultimi, a meno che non si combattere l’avversità che si vuole
ritenga che tali prodotti siano utilizzati controllare; cioè la sostanza tossica che, a
principalmente per motivi di igiene, seconda della pericolosità e della
piuttosto che per la protezione dei vegetali concentrazione presente nella confezione,
o dei prodotti vegetali; concorre a determinare la classe di tossicità e
quindi di pericolosità soprattutto per chi lo
· influire sui processi vitali dei vegetali, ad
impiega.
esempio nel caso di sostanze, diverse dai
nutrienti, che influiscono sulla loro Per preparati si devono intendere i formulati
crescita; commerciali contenenti:
· conservare i prodotti vegetali, sempreché 1. una o più sostanze attive che esplicano la
la sostanza o il prodotto non siano loro azione sugli organismi nocivi o sui
disciplinati da disposizioni comunitarie vegetali;
speciali in materia di conservanti; 2. uno o più coadiuvanti che hanno lo scopo di
· distruggere vegetali o parti di vegetali aumentare l’efficacia delle sostanze attive
indesiderati, eccetto le alghe, a meno che i e di favorirne la distribuzione; si tratta ad
prodotti non siano adoperati sul suolo o in esempio di solventi, sospensivanti,
acqua per proteggere i vegetali; emulsionanti, bagnanti, adesivanti,
antideriva, antievaporanti e di antischiuma.
· controllare o evitare una crescita
indesiderata dei vegetali, eccetto le alghe, 3. uno o più coformulanti che servono a
a meno che i prodotti non siano adoperati ridurre la concentrazione della sostanza
sul suolo o in acqua per proteggere i attiva, come ad esempio sostanze inerti e
vegetali. diluenti.
I prodotti fitosanitari possono essere I coadiuvanti dei prodotti fitosanitari possono
impiegati esclusivamente per la cura delle essere contenuti all’interno dei preparati e
piante e comunque solo per gli usi riportati quindi essere autorizzati insieme alla sostanza
nell’etichetta, non possono in alcun modo attiva oppure possono essere autorizzati
essere utilizzati per altri scopi come ad come prodotti a sé stanti.
esempio trattare i parassiti degli animali In quest’ultimo caso i coadiuvanti sono
domestici. Per questi impieghi occorre definiti come: sostanze o preparati costituiti
consultare il veterinario che eventualmente da coformulanti o da preparati contenenti
prescriverà prodotti appositamente uno o più coformulanti, nella forma in cui
autorizzati. sono forniti all'utilizzatore e immessi sul
Il prodotto fitosanitario é composto mercato, che l'utilizzatore miscela ad un
normalmente da tre tipologie di sostanze prodotto fitosanitario, di cui rafforzano
(sostanza attiva, coadiuvante e coformulante) l'efficacia o le altre proprietà fitosanitarie.
le quali, insieme, costituiscono il prodotto In commercio si possono pertanto trovare
commerciale (preparato formato da una prodotti commerciali contenenti solo
miscela intenzionale di più sostanze) che si coadiuvanti di prodotti fitosanitari quali ad
acquista e si utilizza sulle colture. esempio:
Le sostanze attive (in precedenza si parlava di bagnanti-adesivanti: la loro funzione è quella
principi attivi) sono sia le sostanze intese di ridurre la tensione superficiale delle
come elementi chimici o loro composti (allo goccioline acquose della miscela al fine di
stato naturale o sotto forma di prodotti favorire una maggior resistenza del prodotto
industriali), sia i microrganismi, compresi i al dilavamento;
17
- antischiuma: sono prodotti, per lo più oli, senza il patentino, si possono utilizzare
che impediscono la formazione di schiuma esclusivamente i prodotti fitosanitari
durante la preparazione della miscela per che sono destinati ad utilizzatori non
evitare difficoltà e perdite di tempo nel professionali. In questo caso le derrate
riempimento dell’irroratrice, perdite di che si ottengono non possono essere
prodotto, imbrattamento di macchine e vendute ma utilizzate esclusivamente
persone, rischi di contaminazioni per l’autoconsumo;
ambientali; · in ambiti domestici per le piante da
- coadiuvanti per erbicidi: sono composti balcone, da appartamento e da
vari (es. oli minerali o vegetali) che giardino.
facilitano l’assorbimento delle sostanze
attive attraverso le cere della cuticola
I prodotti fitosanitari possono essere
fogliare delle infestanti.
utilizzati anche in aree extra-agricole. Per
Le modalità di registrazione e di aree extra-agricole si intendono le aree, non
classificazione dei coadiuvanti di prodotti soggette a coltivazione, prevalentemente di
fitosanitari sono sostanzialmente analoghe a interesse civile (es. ferrovie, scali merce,
quelle relative ai prodotti fitosanitari. porti, parchi, bordi stradali ecc..) oppure
fossi e scoline non pertinenti ad aree
I CORROBORANTI agricole. I prodotti fitosanitari possono
essere impiegati in aree extra-agricole solo
I “corroboranti, sono potenziatori delle
nel caso in cui tale impiego sia riportato in
difese delle piante”, usati principalmente in
agricoltura biologica, sono sostanze di origine etichetta.
naturale, diverse dai fertilizzanti, che: L’impiego dei prodotti fitosanitari in aree
extra-agricole è disciplinato dal Piano
1) migliorano la resistenza delle piante d'Azione Nazionale per l'uso sostenibile dei
nei confronti degli organismi nocivi; prodotti fitosanitari (PAN) e da ulteriori e
specifiche norme regionali o comunali che
2) proteggono le piante da danni non includono anche i criteri relativi all'uso di
provocati da parassiti.
prodotti diserbanti in aree extra-agricole. I
Regolamenti di igiene dei singoli Comuni
I corroboranti non sono considerati
fitofarmaci. possono contenere specifiche indicazioni e
prescrizioni per l'utilizzo dei prodotti
fitosanitari nelle aree agricole prossime a
3.A DOVE POSSONO ESSERE quelle dei centri abitati. Il PAN al punto
UTILIZZATI I FITOFARMACI? A.5.6. "Misure per la riduzione dell’uso o dei
I prodotti fitosanitari, i coadiuvanti e i rischi derivanti dall’impiego dei prodotti
corroboranti possono essere utilizzati: fitosanitari nelle aree frequentate dalla
· in agricoltura da parte di utilizzatori popolazione o da gruppi vulnerabili"
professionali (imprenditori agricoli, introduce specifiche prescrizioni e
lavoratori agricoli ecc …); limitazioni d'impiego. Ulteriori limitazioni
· in aree extra-agricole non soggette a sono inoltre previste dal PAN ai punti A.5.4 e
coltivazione; A.5.5 anche per i trattamenti che si possono
· in orti e giardini famigliari da parte di effettuare lungo le linee ferroviarie o lungo
soggetti non professionisti (es. le strade.
hobbisti); in questo ambito è possibile
utilizzare prodotti fitosanitari destinati
ad utilizzatori professionali ma solo se
si è in possesso del patentino oppure,

18
3.B USO NON PROFESSIONALE DEI dell’etichetta.
FITOFARMACI
- I prodotti che dal 16 agosto 2018
In data 17 aprile 2018 il Ministro della Salute risulteranno privi della citata dicitura PFnPO o
ha pubblicato il Decreto 22 gennaio 2018, n. PFnPE in etichetta saranno ad esclusivo "uso
33 “Regolamento sulle misure e sui requisiti professionale", a prescindere dagli impieghi
dei prodotti fitosanitari per un uso sicuro da autorizzati e dalla classificazione di pericolo.
parte degli utilizzatori non professionali”. A far
data dal 2 maggio 2018 (entrata in vigore del - Il rivenditore di prodotti fitosanitari destinati
decreto), si potranno continuare a vendere agli utilizzatori non professionali è tenuto ad
agli utilizzatori non professionali i prodotti apporre apposita cartellonistica ai fini
immessi precedentemente in commercio che dell’informazione all’utilizzatore non
non riportano in etichetta i simboli della professionale nei locali adibiti alla vendita al
colonna 1 o le frasi della colonna 3 della dettaglio.
tabella di cui all’allegato A della circolare del - Tutti i prodotti presenti sul mercato e non
Ministero della Salute n. 0019953-P del rispondenti alle precedenti caratteristiche
15/05/2015, sulla base delle seguenti rimangono comunque autorizzati e potranno
principali ed immediate novità: essere venduti all’utente professionale
- I prodotti concentrati in taglia superiore ad provvisto di patentino senza ulteriori altre
un litro o un kilogrammo dovranno essere limitazioni.
destinati al solo utente professionale dal 2 *Per effetto della Legge n 157 del 19 dicembre
maggio 2018. 2019,art 55-ter, la durata delle "Misure transitorie"
previste dal DMn 33/2018, relativo ai prodotti
- I prodotti concentrati in taglia superiore a fitosanitari per uso non professionale è stata
prolungata di ulteriori 18 mesi. Il termine 02/05/2020
500 ml o 500 g dovranno essere destinati al che figura nelle etichette dei prodotti consentiti, in via
solo utente professionale 6 mesi dalla data di transitoria, per uso non professionale (PFnPO oppure
PFnPE) è da intendersi automaticamente prorogato al
entrata in vigore del decreto. 02/11/2021. La presenza in commercio, anche
successivamente al 2 maggio p.v., di prodotti che
- Non ci sono limitazioni di taglia per i prodotti recano in etichetta il termine di validità,02/05/2020,
pronti all’uso. non costituirà dunque un illecito, fermo restando che
l’etichetta sul prodotto in commercio dovrà essere
- Le etichette saranno adeguate con i richiami conforme a quella pubblicata nella presente banca
dati.
all’uso non professionale. In particolare, i
Preparati per Piante Ornamentali (PPO)
recheranno, tra le altre cose, la dicitura PFnPO
(Preparato Fitosanitario per Piante
Ornamentali) e gli altri PFnPE (Preparato
Fitosanitario per Piante Edibili).
- I prodotti già presenti presso le rivendite e
magazzini aventi taglie e classificazione
idonee e fino ad ora venduti senza patentino
potranno continuare ad esserlo, purchè
accompagnati dal facsimile della nuova
etichetta destinata all’uso non professionale.
Adama Kollant Casa e Giardino renderà
disponibili le etichette aggiornate, che
comunque verranno pubblicate sul sito del
Ministero della Salute. Nel periodo necessario
alle Imprese per ottenere la modifica
dell’etichetta si potrà continuare a vendere i
prodotti per i quali è stata richiesta modifica
19
20
3.C CLASSIFICAZIONE DEI infestanti.
FITOFARMACI IN BASE ALL’IMPIEGO
I fitoregolatori sono prodotti di sintesi, non
nutritivi, che promuovono, inibiscono o
I prodotti fitosanitari si possono suddividere comunque modificano determinati processi
da un punto di vista pratico e, in base naturali delle piante (nanizzanti, alleganti,
all’attività svolta, in: diradanti, anticascola, ecc..).
- antiparassitari I fisiofarmaci sono prodotti in grado di
- diserbanti prevenire o curare le fisiopatie (alterazioni
fisiologiche delle piante non causate da
- fitoregolatori
organismi viventi) dovute prevalentemente a:
- fisiofarmaci
- carenza o eccessiva disponibilità di
- repellenti elementi nutritivi;
- modificatori del comportamento. - ristagni idrici;
- squilibri di illuminazione;
Gli antiparassitari sono prodotti idonei per la - problemi nella fase di conservazione in
difesa delle piante dagli organismi viventi frigorifero delle derrate;
(parassiti animali o vegetali); in base al loro - ferite provocate da mezzi meccanici;
campo di impiego vengono distinti in: - effetti determinati da sostanze
· anticrittogamici o fungicidi: prodotti chimiche presenti nell’ambiente;
idonei per la lotta contro le malattie - variazioni climatiche impreviste.
causate da funghi (crittogame) quali,
ad esempio: ticchiolatura, I repellenti sono prodotti che per le loro
peronospora, oidio, botrite, ecc.; caratteristiche (odore, colore e sapore) sono
· battericidi o batteriostatici: prodotti in grado di tenere lontani i nemici animali (ad
fitosanitari usati per combattere o es. selvaggina) dalle piante da proteggere.
limitare le malattie causate da batteri
quali, ad esempio, le batteriosi del I modificatori del comportamento sono
pomodoro, dei fruttiferi, ecc.; prodotti biotecnologici atti a modificare il
comportamento degli insetti (attrattivi
· insetticidi: prodotti impiegati nella
sessuali, feromoni per confusione o
lotta contro gli insetti dannosi alle
disorientamento, catture massali).
piante (fitofagi), quali, ad esempio, gli
afidi, le tignole, le cocciniglie, ecc.
· acaricidi: prodotti idonei per la lotta 3.D SPETTRO DI AZIONE
contro gli acari, quali, ad esempio, il
ragnetto rosso dei fruttiferi, il Per spettro d’azione si intende l’insieme delle
ragnetto giallo della vite, l'eriofide avversità controllate da un prodotto
rugginoso del pero, ecc. ... fitosanitario.
Prendendo ad esempio un prodotto
· molluschicidi: prodotti fitosanitari
insetticida, se questo è in grado di combattere
idonei per la lotta contro le lumache
contemporaneamente gli afidi, le larve dei
senza guscio (limacce) e le lumache
lepidotteri (es. carpocapsa delle pomacee,
con il guscio (chiocciole).
tignoletta dell’uva ecc.) e la mosca della
· nematocidi: prodotti indicati per frutta, possiede un ampio spettro d’azione. In
combattere i nematodi. questo caso il prodotto sarà efficace nei
· rodenticidi: prodotti indicati per la confronti di numerosi insetti.
lotta contro i roditori (topi, ratti). Al contrario, un prodotto insetticida in grado
I diserbanti o erbicidi comprendono i di controllare solamente gli afidi avrà uno
spettro d’azione limitato.
preparati idonei al contenimento delle erbe
21
Analogo discorso riguarda i preparati acaricidi delle larve degli insetti nocivi.
che possiedono un ampio spettro quando Un esempio molto ben conosciuto di
agiscono ad esempio su acari eriofidi e predatore è la coccinella (Adalia bipunctata)
tetranichidi contemporaneamente. che, nello stadio di larva e di adulto, si nutre
Anche per quanto riguarda i prodotti fungicidi di afidi. Tra i parassitoidi più noti troviamo ed
e i diserbanti, lo spettro di azione ampio darà esempio l’imenottero Aphelinus mali che
la possibilità di controllare rispettivamente depone le sue uova all’interno del corpo
più avversità fungine (es. ticchiolatura e dell’afide lanigero determinandone la morte.
maculatura bruna del pero, oidio e cercospora
Non meno importanti sono gli insetti pronubi
della bietola) ed un maggior numero di
(api, bombi, ecc.) che intervengono nei
malerbe.
processi di impollinazione delle colture.
Le sostanze attive ad ampio spettro di azione
risultano quindi positive laddove si intenda La selettività può essere di due tipi:
contenere più malattie, più infestanti o più - fisiologica se è legata alle caratteristiche
parassiti utilizzando un solo prodotto in un del prodotto fitosanitario. I preparati a
solo intervento (eventualmente ripetuto in base di Bacillus thuringiensis ne sono un
relazione alla strategia di difesa esempio; questi prodotti microbiologici
programmata). esplicano la loro attività larvicida
Nel caso degli insetticidi e degli acaricidi attraverso la liberazione di una tossina che
occorre comunque ricordare come l’impiego risulta attiva soltanto nei confronti di
di prodotti con queste caratteristiche possa alcuni insetti. Lo sviluppo della tossina è
indurre l’insorgenza di effetti collaterali infatti legato a particolari condizioni che si
negativi sugli organismi utili. ritrovano solo nell’intestino delle larve dei
lepidotteri e pertanto i prodotti contenenti
Bacillus thuringiensis sono selettivi nei
3.E SELETTIVITÀ
confronti di tutti gli altri insetti.
- per epoca di intervento (ecologica) se non
I prodotti fitosanitari ad ampio spettro dipende dalle caratteristiche del prodotto
d’azione sono generalmente meno selettivi. fitosanitario, ma dal suo uso “strategico”.
Per selettività di un prodotto fitosanitario si Un trattamento insetticida eseguito nel
intende la capacità di agire nei confronti momento in cui un determinato insetto
dell’avversità che si vuole combattere utile da salvaguardare è, ad esempio,
rispettando il più possibile gli organismi utili protetto all’interno della sua crisalide fra le
(parassitoidi, predatori e pronubi) presenti nei screpolature della corteccia, risulta
campi coltivati. selettivo perché in quel momento l’insetto
utile non è fisicamente raggiungibile dal
3.F ORGANISMI UTILI:
prodotto. Esiste quindi un periodo di
PARASSITOIDI, PREDATORI E
PRONUBI selettività ecologica che termina nel
momento in cui l’insetto utile non è più
Nelle coltivazioni agrarie possono essere protetto. Un prodotto fitosanitario può
presenti insetti e acari utili che devono essere pertanto essere selettivo in quel momento
preservati ed incrementati numericamente. e non esserlo più in seguito
Tali specie, definite entomofauna ed indipendentemente dalle sue
acarofauna utile, sono classificate in predatori caratteristiche.
e in parassitoidi. Nel caso di un prodotto fitosanitario
I predatori si nutrono di insetti o acari dannosi insetticida anche la modalità di azione
alle piante mentre i parassitoidi si sviluppano (contatto, ingestione o asfissia) determina
a spese di insetti dannosi (=fitofagi), ad una maggiore o minore selettività (vedi
esempio deponendo le loro uova all’interno capitolo “Modalità d’azione”).
22
La selettività non è strettamente legata alla 3.G MODALITÀ D’AZIONE ED EPOCA
classificazione ed alla etichettatura di pericolo DI INTERVENTO
del prodotto, bensì alle sue caratteristiche
intrinseche. Infatti, preparati meno pericolosi Insetticidi e acaricidi
per la salute umana possono risultare più Insetticidi e acaricidi possono agire con tre
dannosi sulla fauna utile rispetto a prodotti differenti modalità d’azione in funzione della
più pericolosi per l’uomo. modalità di assorbimento e diffusione nel
Anche i prodotti fungicidi possono corpo di insetti ed acari:
determinare effetti negativi nei confronti · azione per ingestione: causa la morte dei
della fauna utile (es. alcuni formulati a base di fitofagi quando ingeriscono parti di
Dodina, riportano in etichetta la vegetali contenenti una sufficiente
dicitura:”Rischi di nocività:il prodotto è quantità di prodotto distribuito con il
tossico per insetti utili. Tossico per le trattamento. Nella maggior parte dei casi,
api”) i prodotti che agiscono in questo modo
Discorso a parte merita la selettività dei sono selettivi poiché gli organismi utili non
diserbanti. In questo caso infatti, in si nutrono di materiale vegetale;
base alla capacità di un prodotto di
· azione per contatto: si esplica sia per
“rispettare” o meno la coltura, gli erbicidi
contatto diretto sui fitofagi al momento
possono essere ad effetto selettivo o totale.
del trattamento, sia per contatto fra la
Per effetto selettivo di un erbicida si intende superficie vegetale trattata e il corpo dei
la capacità del prodotto di rispettare la medesimi. I prodotti che agiscono in
coltura agendo invece sulle erbe infestanti da questo modo sono relativamente selettivi
controllare. poiché gli organismi utili vivono sulla
La selettività, in questo caso, può essere: vegetazione contemporaneamente agli
· fisiologica quando è determinata dalle insetti dannosi in molte fasi del loro ciclo
caratteristiche intrinseche del prodotto biologico;
(proprietà chimiche, formulazione, ecc.) · azione per asfissia: provoca la morte dei
e/o dal dosaggio utilizzato; fitofagi che assumono attraverso le vie
· morfologica o di contatto quando dipende respiratorie una quantità sufficiente di
dagli aspetti morfologici o strutturali prodotto fitosanitario allo stato gassoso. I
delle piante (struttura fogliare, prodotti che agiscono per asfissia non
protezione cerosa, peluria, ecc.) che sono selettivi nei confronti degli organismi
impediscono l’assorbimento dell’erbicida; utili. Quest’ultima modalità di azione è
· per epoca di intervento quando è meno sfruttata nei prodotti di più recente
determinata dai tempi di applicazione introduzione sul mercato.
(es. alcuni diserbanti utilizzati in Si tenga presente che molti prodotti associano
presemina agiscono sulle infestanti già più modalità d’azione (esempio contatto e
emerse ma non sulla coltivazione non ingestione contemporaneamente) di cui una
ancora seminata); risulta prevalente sulle altre.
· con applicazione di antidoti quando Inoltre, come i fungicidi, anche insetticidi e
all’interno del prodotto commerciale, acaricidi possono essere considerati di
oltre alla sostanza attiva è presente un copertura o endoterapici in relazione alla
antidoto che preserva la coltivazione capacità di penetrare o meno nei tessuti
dall’attività del diserbante. vegetali (vedi fungicidi).
L’epoca di intervento è invece legata
all’attività del prodotto sugli stadi di sviluppo
degli insetti e degli acari. La conoscenza degli
stadi di sviluppo risulta pertanto molto
23
importante per definire l’epoca di intervento vegetali. Tale caratteristica conferisce una
in relazione al prodotto impiegato. maggior persistenza e una minore dilavabilità
Insetticidi e acaricidi possono quindi essere (vedi capitolo “persistenza d’azione e
suddivisi in base alla loro epoca di intervento: resistenza al dilavamento”) al preparato.
· su uova - prodotto ad azione ovicida attivazione delle difese naturali della pianta:
· su larve - prodotto ad azione larvicida inducono la pianta a produrre sostanze
naturali che le consentono di difendersi dagli
· su adulti - prodotto ad azione attacchi di alcuni patogeni. Esistono ad
adulticida esempio prodotti di questo tipo che sono
Anche in questo caso alcuni prodotti possono registrati per la lotta alle batteriosi del
agire su più stadi contemporaneamente (es. pomodoro o al colpo di fuoco batterico delle
larve e adulti). pomacee.
·
Fungicidi e battericidi L’epoca di intervento è invece legata
all’attività del prodotto in funzione del ciclo
Fungicidi e battericidi possono agire con tre infettivo dei funghi e dei batteri:
diverse modalità d’azione principali, preventiva: il prodotto fitosanitario presente
prevalentemente in funzione della capacità di sulla superficie della vegetazione impedisce lo
essere assorbiti o meno dai tessuti vegetali: sviluppo dell'infezione nei tessuti sani. Il
· azione di copertura: sono prodotti che prodotto deve essere applicato prima del
non vengono assorbiti dai tessuti vegetali verificarsi di un evento infettante (es.
e di conseguenza esplicano la loro attività pioggia). Per impedire l’avvio di un’infezione, i
solo sulle superfici esterne interessate prodotti di copertura vanno posizionati in via
dall’intervento. preventiva; i prodotti endoterapici, se
· azione endoterapica (citotropici- applicati in questa fase del ciclo, manifestano
translaminari e sistemici): sono prodotti solitamente un’attività di prevenzione
che vengono assorbiti dai tessuti vegetali. maggiormente prolungata rispetto ai
Vengono indicati come prodotti citotropici precedenti.
quelli che presentano una penetrazione curativa: consente di combattere la malattia
più o meno superficiale negli organi verdi durante l'incubazione della stessa
e che non sono traslocati in essi attraverso (essenzialmente nei primi giorni),
il sistema linfatico. I prodotti indicati come arrestandone il processo di sviluppo ed
citotropici-translaminari sono invece evitando la comparsa dei sintomi.
caratterizzati da una penetrazione più o Sostanzialmente il prodotto viene applicato
meno profonda negli organi verdi, per cui, subito dopo l’evento infettante. Rientrano in
nelle foglie, sono in grado di raggiungere questa categoria i prodotti endoterapici.
la lamina opposta a quella direttamente eradicante: blocca lo sviluppo della malattia
interessata dal trattamento. Infine quando la fase dell’incubazione è già
vengono classificati prodotti sistemici terminata. Il prodotto viene quindi applicato
quelli che hanno la proprietà di essere quando i sintomi sono già visibili. Ad esempio
assorbiti dai tessuti vegetali e di trasferirsi l’utilizzo di questi prodotti in presenza di
nelle diverse parti della pianta. Tale macchie già manifeste di una infezione
traslocazione è ad opera della circolazione impedisce che da queste si sviluppino nuovi
linfatica ascendente, discendente o organi di propagazione (spore).
ascendente-discendente.
Dal punto di vista tecnico sono assolutamente
Diversi prodotti di recente introduzione sul da limitare gli interventi con finalità curative e
mercato, con azione di copertura o soprattutto eradicanti che, oltre a risultare
endoterapica, manifestano una spiccata poco efficaci, possono dar luogo all’insorgenza
affinità con le cere presenti sulle superfici
24
di fenomeni di resistenza (vedi capitolo coltivazioni sono già in atto e per questo
“resistenza”). devono risultare perfettamente selettivi.
Rientrano in questa categoria sia i prodotti ad
Diserbanti azione antigerminello, che colpiscono le
essenze infestanti non ancora nate, sia
I diserbanti possono agire con tre diverse prodotti ad azione di contatto rivolti alle
modalità d’azione principali in funzione della malerbe già emerse.
capacità di essere assorbiti o meno da parti · L’epoca di intervento riportata in
e/o organi della pianta: etichetta deve essere attentamente valutata
· azione di contatto: quando agiscono soprattutto nel caso di prodotti diserbanti
prevalentemente "disseccando" le parti poiché, se non rispettata, potrebbe procurare
verdi delle piante infestanti irrorate; danni consistenti alla coltura o addirittura la
· azione di assorbimento fogliare sua distruzione.
sistemico: quando, applicati all'apparato
fogliare, entrano in circolo nella pianta Resistenza
infestante. Alcuni di essi sono in grado di
devitalizzare pure gli organi sotterranei di Fungicidi
propagazione (rizomi, bulbi, ecc...); Negli ultimi anni si è assistito all’introduzione
· azione antigerminello (residuali): quando, di nuovi gruppi di sostanze attive dotate
distribuiti sul terreno, vengono assorbiti spesso di elevata specificità, spiccata efficacia
dai semi o, se i semi sono germinati, dalla e attività sistemica. Se da un lato ciò ha
radice e dal fusticino della plantula. Per il permesso di ampliare la gamma dei prodotti
loro più o meno lungo "effetto residuale" disponibili, dall’altro l’uso ripetuto di questi
possono determinare danni sulle colture fungicidi ha portato, in tempi molto brevi, ad
in successione se non si rispettano i tempi effetti collaterali negativi. Fra questi il più
consigliati in etichetta. pericoloso e il più difficile da “gestire” risulta
essere quello della resistenza, ovvero
L’epoca di intervento è invece legata al ciclo
modificazioni stabili ed ereditabili della
della coltivazione:
sensibilità del patogeno ad un fungicida.
· pre-semina o pre-trapianto: vengono
eseguiti prima della semina o del trapianto I fattori di rischio sono molteplici, vale la pena
della coltura e quindi sul terreno libero. I ricordare i principali.
prodotti utilizzati per queste finalità sono Relativamente al prodotto o alla famiglia
diversi: quelli ad azione residuale, che a volte chimica:
devono essere interrati durante la lavorazione · la presenza di sostanze che abbiano già
del terreno, e quelli ad azione fogliare, rivolti manifestato fenomeni di resistenza;
al contenimento della flora infestante già · possibile resistenza incrociata
presente; (solitamente manifesta con altri composti
· pre-emergenza della coltura: sono i a rischio);
prodotti che vengono utilizzati dalla semina
· meccanismo di azione specifico;
all’emergenza (nascita) della coltura.
Rientrano in questa categoria i prodotti ad · elevata persistenza del preparato.
azione di contatto e gli antigerminello, spesso Relativamente al patogeno:
miscelati fra di loro. Nel caso in cui la coltura · numero e frequenza dei cicli di infezione
sia poliennale e l’intervento si effettui Relativamente alle strategie di difesa:
durante il riposo vegetativo o prima
· numero e frequenza dei trattamenti
dell’emergenza degli organi verdi, si parla di
effettuati;
“pre-ricaccio”;
· post-emergenza o post-trapianto della · utilizzo improprio dei dosaggi;
coltura: sono quelli applicati quando le
25
· utilizzo del prodotto con infezioni in atto genetica, viene trasmessa ai discendenti e
con finalità curative-eradicanti; può dare origine ad intere popolazioni dotate
· utilizzo del prodotto senza di questa caratteristica. Trattando queste
l’accompagnamento di partner a popolazioni con i diserbanti verso i quali si
differente meccanismo di azione e manifesta la resistenza, si ottengono risultati
comunque di sostanze di cui sia nota scarsi o nulli.
l’assenza di induzione di resistenza. importante non abusare di erbicidi che
manifestano sospetti cali di efficacia, e
Insetticidi-acaricidi alternare tra loro molecule con differenti
meccanismi di azione, evitando così di
In questo caso, nel corso di alcune utilizzare continuativamente lo stesso
generazioni dell’insetto-acaro si opera una erbicida. L’uso ripetuto degli stessi erbicidi
selezione naturale degli individui più può dar luogo a malerbe resistenti che si
resistenti agli insetticidi-acaricidi, ovvero che diffondono progressivamente nelle zone di
presentano geni resistenti a determinate coltivazione.
sostanze attive.
Un ruolo fondamentale nella prevenzione
L’intervento ha attività soltanto su una parte della resistenza è svolto dalla rotazione
della popolazione che soccombe, mentre gli colturale; alternando negli anni diverse
individui che presentano resistenza coltivazioni, alterniamo anche la presenza di
sopravvivono e perpetuano le generazioni; in malerbe differenti e l’impiego di prodotti
questo modo, in tempi più o meno lunghi, diversi, riducendo di molto il rischio di
diventano numericamente superiori e quindi selezionare infestanti resistenti ad un
predominanti. determinato gruppo di prodotti.
Come per i fungicidi, i fattori di rischio sono
molteplici e risulta pertanto fondamentale 3.H MECCANISMI D’AZIONE DEI
attuare corrette strategie d’intervento: PRODOTTI FITOSANITARI
· ricorrere a mezzi alternativi ai comuni
insetticidi (es. confusione o Fungicidi
disorientamento sessuale),
I fungicidi, in funzione della loro origine,
· intervenire chimicamente solo al
possono essere di tipo microbiologico (funghi
superamento delle soglie di intervento,
e batteri antagonisti), di derivazione
· posizionare nel momento ottimale il inorganica (rame e zolfo), ed organica. Oltre
prodotto fitosanitario, ad essere classificati in funzione della
· impiegare prodotti a basso impatto “modalità d’azione” in base alla capacità di
ambientale sugli organismi utili, essere assorbiti o meno dai tessuti vegetali
· attenersi sempre al dosaggio indicato in (copertura ed edoterapica) e dell’”epoca
etichetta, d’intervento” in funzione del ciclo infettivo
· alternare prodotti fitosanitari con diverso (preventiva, curativa ed eradicante ), già
meccanismo d’azione. illustrate in questa guida, possono essere
raggruppati in relazione alle MODALITÀ CON
CUI AGISCONO SULLA
Diserbanti
Per resistenza si intende il fenomeno per cui CELLULA FUNGINA INTERFERENDO SUL SUO
alcune piante infestanti possono risultare solo METABOLISMO E SUI VARI PROCESSI DI
parzialmente sensibili, o addirittura BIOSINTESI. Questo tipo di classificazione,
insensibili, ad alcune sostanze attive ad denominata MOA (MODE OF ACTION =
azione diserbante. MODO DI AZIONE o MECCANISMO D’AZIONE)
La resistenza si origina da una mutazione è stata messa a punto dal FRAC,

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organizzazione composta da ricercatori (F) SINTESI DEI LIPIDI E DELLE MEMBRANE
facenti parte delle equipe di varie società CELLULARI (es. propamocarb, dimetomorf,
agro- farmaceutiche internazionali, che studia iprovalicarb, ecc.);
i fenomeni di resistenza ai fungicidi.
(G) BIOSINTESI DEGLI STEROLI NELLA
Diverse sostanze attive agiscono infatti con un FORMAZIONE DELLE MEMBRANE CELLULARI
meccanismo estremamente specifico, cioè su (es. procloraz, ciproconazolo, difenoconazolo,
un particolare processo metabolico; in questo ecc.).
caso si parla di meccanismo monosito o
unisito. Ciascun gruppo è a sua volta suddiviso in
sottogruppi che descrivono specificamente il
I prodotti dotati di questa caratteristica sito d’azione, ovvero il modo in cui quel
possono indurre (a lungo o a breve termine) particolare processo vitale viene bloccato. La
resistenza nella specie fungina trattata. resistenza si può manifestare all’interno di un
Questo fenomeno è tanto più frequente intero gruppo o nell’ambito di uno o più
quanto maggiore è il numero di applicazioni sottogruppi, a seconda dei casi.
effettuate con la medesima sostanza o con
diverse sostanze dotate però del medesimo Altre sostanze attive hanno invece un
meccanismo d’azione biochimico (resistenza meccanismo d’azione aspecifico perché
incrociata), anche quando appartengono a intervengono su molteplici processi biologici;
famiglie chimiche differenti. La classificazione in questo caso si tratta di sostanze dotate di
MOA è pertanto funzionale alla prevenzione azione multisito che determinano una
della resistenza. “catastrofe” metabolica della cellula fungina.
Generalmente si tratta di prodotti che hanno
Le sostanze unisito, con basso, medio e alto un’azione di tipo preventivo e che non sono
rischio di resistenza a seconda dei casi, sono significativamente a rischio di resistenza. La
ripartite in vari GRUPPI MOA proprio in “classificazione MOA” accorpa le sostanze con
funzione del meccanismi di inibizione sulla azione multisito, a rischio di resistenza e di
cellula fungina e sul suo metabolismo che resistenza incrociata irrilevanti, in un gruppo
consistono in: denominato “MULTISITO CON ATTIVITÀ DI
CONTATTO”. Appartengono ad esempio a
(A) SINTESI DEGLI ACIDI NUCLEICI (es. questa categoria sostanze quali i
metalaxil, benalaxil, bupirimate, ecc.); ditiocarbammati (mancozeb, metiram,
propineb, ecc.), il rame, lo zolfo, il captano, il
(B) MITOSI E DIVISIONE CELLULARE (es. folpet il ditianon e altre.
tiofanate-metile, zoxamide, fluopicolide,
ecc.); Ulteriori raggruppamenti comprendono
fungicidi di cui non sono ancora noti i
(C) RESPIRAZIONE (es. boscalid, azoxistrobin, meccanismi d’azione e prodotti quali gli oli
piraclostrobin, ecc.); minerali, il bicarbonato di potassio ed alcuni
preparati di origine biologica di cui non è
(D) SINTESI DEGLI AMINOACIDI E DELLE ancora nota la resistenza.
PROTEINE (es. pirimetanil, ciprodinil,
mepanipirim); Insetticidi e acaricidi

(E) COMUNICAZIONE PATOGENO/PIANTA (es. Anche gli insetticidi e gli acaricidi possono
quinoxifen, fludioxonil, iprodione, ecc.); essere di origine microbiologica (virus,
nematodi e funghi), inorganica (zolfo, oli
paraffinici, ecc.), ed organica. Oltre ad essere
classificati in funzione della “modalità
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d’azione” (contatto, ingestione, asfissia) e induce o altri prodotti che impediscono la
dell’epoca d’intervento rispetto agli stadi di muta bloccando la formazione della chitina. In
sviluppo (ovicidi, larvicidi, adulticidi), già questo caso si parlerà di due gruppi MOA
illustrate in questa guida, possono essere distinti. Ad ogni GRUPPO MOA, fanno poi
raggruppati in base AL TIPO DI capo diversi sottogruppi “chimici”
comprendenti una o più famiglie chimiche di
ORGANO O DI FUNZIONE VITALE CHE VIENE prodotti che possiedono simili caratteristiche.
COLPITA (TARGET), e alla MODALITÀ CON CUI
VIENE COLPITA (MOA), ovvero in base al La resistenza agli insetticidi/acaricidi nella
MECCANISMO D’AZIONE. maggior parte dei casi si manifesta
nell’ambito di un’intera famiglia chimica o di
Si tratta sempre di una classificazione in più famiglie chimiche appartenenti allo stesso
gruppi MOA, in questo caso proposta da sottogruppo MOA. Talvolta il problema si può
un’organizzazione denominata IRAC, estendere ulteriormente a più sottogruppi
equivalente del FRAC, finalizzata alla gestione appartenenti ad uno stesso gruppo MOA. In
della resistenza agli insetticidi ed agli casi meno frequenti, la resistenza può invece
acaricidi. riguardare più sostanze appartenenti a gruppi
MOA diversi. Infatti, la resistenza ad
I target d’azione (tipo di organo o di funzione insetticidi ed acaricidi può essere causata
vitale) anche da un accresciuto metabolismo degli
enzimi, da meccanismi di ridotta penetrazione
sugli insetti e sugli acari sono: degli agrofarmaci, o da cambiamenti nel
comportamento di insetti e acari. Tali
nervi e muscoli (es. pirimicarb, clorpirifos, meccanismi non sono collegati al sito d’azione
deltametrina, acetamiprid, ecc.); e ai gruppi MOA.

crescita e sviluppo (es. piriproxifen, Un esempio di resistenza incrociata tra Gruppi


diflubenzuron, ciromazina, metossifenozide, MOA diversi è quella che si è manifestata in
ecc.); Emilia Romagna tra azinfos metile e
diflubenzuron, in merito alla carpocapsa,
respirazione (es. rotenone e acaricidi quali nonché tra pirimicarb e piretrodi in relazione
fenazaquin, fenpiroximate, piridaben, ecc.); agli afidi del pesco.

intestino (es. Bacillus thuringiensis subsp. I diserbanti


Israelensis, Bacillus thuringiensis subsp.
Aizawai, Bacillus thuringiensis subsp. Kurstaki, Parallelamente alle altre categorie di
Bacillus thuringiensis subsp. Tenebrionis); agrofarmaci (fungicidi, insetticidi, acaricidi,
ecc.), anche i diserbanti possono essere
target non specifico (es. clorpicrina); classificati in modo differente a seconda delle
caratteristiche considerate: per le modalità
target sconosciuto o incerto (es. azadiractina d’azione in funzione della capacità di essere
e l’acaricida bifenazate). assorbiti o meno da parti e/o organi della
pianta (contatto, assorbimento fogliare e
Ad ogni TARGET vengono ricondotti vari antigerminello) e in funzione dell’epoca di
GRUPPI MOA in funzione del modo in cui quel intervento legata al ciclo della coltivazione
particolare organo viene danneggiato o quel (pre-semina/pre-trapianto, pre-emergenza e
particolare processo vitale viene bloccato. Ad post-emergenza).
esempio sul target “crescita e sviluppo”
possono agire prodotti che accelerano la Di interesse pratico è anche la suddivisione
muta mimando l’azione dell’ormone che la degli erbicidi in base al meccanismo d'azione,
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ossia in funzione delle alterazioni dei processi coltura singolarmente non causano alcun
biochimici o biofisici (inibizione della effetto tossico alle piante.
fotosintesi, della divisione cellulare, ecc.) Ricordiamo che la fitotossicità può essere
provocate sulla flora infestante. Questa anche legata ad errate applicazioni fitoiatriche
classificazione rappresenta un supporto per quali, ad esempio, trattamenti effettuati nelle
prevenire il fenomeno della resistenza o ore più calde della giornata, errata dose
quantomeno limitarne gli effetti, poichè d’impiego dei prodotti fitosanitari (es.
consente la scelta di sostanze attive dotate di sovradosaggio di un prodotto erbicida o
meccanismi d'azione differenti e l’utilizzo di scarsa pratica nelle applicazioni a basso
loro miscele. volume).

Come è ben noto, il rischio di resistenza è Per evitare danni da fitotossicità è buona
tanto maggiore quanto è ripetuto l’impiego norma leggere attentamente le etichette dei
della stessa molecola o di molecole che prodotti fitosanitari soprattutto le seguenti
condividono lo stesso meccanismo d’azione, voci: campo, dosi ed epoche d’impiego,
anche quando appartengono a famiglie sensibilità di specie e varietà, nonché
chimiche differenti (resistenza incrociata). compatibilità con altri formulati (possono
anche essere consultate le tabelle di
3.I FITOTOSSICITÀ compatibilità fornite dalle varie ditte
produttrici).
I prodotti fitosanitari possono, a volte,
risultare tossici per la pianta (=fitotossici) Inoltre, è necessario evitare di trattare nelle
determinando alterazioni fisiologiche e/o ore più calde della giornata e quando c’è il
morfologiche a carico degli organi vegetali vento, ed è bene utilizzare irroratrici efficienti.
delle colture agrarie (riduzione dello sviluppo,
caduta dei fiori o dei frutti, deformazioni 3.L ASPETTI COLLATERALI
fogliari, ustioni, rugginosità, ecc.). Oltre alla conoscenza delle modalità d’azione,
In alcuni casi la fitotossicità si può verificare delle epoche d’intervento dei prodotti
solamente nei confronti di alcune varietà della fitosanitari e delle relative precauzioni
stessa specie (ad esempio un prodotto può d'impiego, è importante considerare anche
essere fitotossico su alcune varietà di pero, altre caratteristiche, quali la persistenza
ma non su altre), oppure nei confronti di più d'azione, la resistenza al dilavamento e la
specie. Questo dipende dalla differente miscibilità con altri prodotti.
sensibilità della specie o varietà, oppure dalla
Persistenza d'azione e resistenza al
fase fenologica (es: uso del rame in fioritura
dilavamento: è il tempo, normalmente
della vite) in cui il prodotto viene applicato
espresso in giorni, entro il quale il prodotto
Particolare attenzione va posta soprattutto fitosanitario si mantiene efficace nei confronti
con i prodotti diserbanti quando per diverse delle avversità da combattere. Le condizioni
ragioni (es. gelate) viene riseminata una meteorologiche (le piogge, la luce solare, la
coltura diversa da quella precedentemente temperatura e l'umidità) influenzano, nel
coltivata, oppure quando, per deriva, il tempo, l'attività del prodotto.
prodotto contamina una coltura diversa posta
nelle vicinanze di quella trattata. La persistenza d’azione è anche condizionata
dalla crescita della nuova vegetazione,
La fitotossicità si può manifestare anche
soprattutto in merito ai prodotti di copertura
miscelando due o più prodotti fitosanitari
ed ai prodotti citotropici che rimangono
incompatibili all’interno della stessa botte e
localizzati nelle parti irrorate durante i
quindi distribuiti contemporaneamente; trattamenti e non sono in grado di seguire
mentre, se essi vengono distribuiti sulla l’accrescimento dei tessuti.
29
In linea di massima, più è lunga la durata In altri casi ancora, come precedentemente
d'azione, minore è il numero dei trattamenti evidenziato, si possono produrre fenomeni di
che si rendono necessari per combattere un fitotossicà per le piante.
determinato parassita.
Se si impiegano prodotti fitosanitari non
La resistenza al dilavamento è la capacità di miscibili tra loro si possono anche verificare
un prodotto fitosanitario distribuito sulla fenomeni di insolubilizzazione e
vegetazione, di opporsi alla sua rimozione da precipitazione dei componenti che possono
parte della pioggia o dell’irrigazione. Questa portare all’ intasamento di pompe, filtri e
caratteristica determina in buona parte la ugelli delle irroratrici.
persistenza d'azione dei formulati,
specialmente di quelli di copertura. La È quindi importante verificare le
resistenza al dilavamento dipende in indicazioni riportate in etichetta per quanto
particolare dai coformulanti e coadiuvanti del riguarda la voce “compatibilità” ed
prodotto fitosanitario (bagnanti, adesivanti, eventualmente consultare le tabelle di
disperdenti), dal tipo di sostanza attiva e compatibilità che possono essere reperite
dall’intensità della pioggia (maggiormente presso i rivenditori di prodotti fitosanitari.
dilavante se violenta). È buona norma utilizzare pochi prodotti
I prodotti endoterapici non sono influenzati in miscela e distribuirli immediatamente dopo
dall'effetto dilavante se non nelle poche ore la preparazione. Tra i formulati di nuova
necessarie per la loro penetrazione all'interno introduzione generalmente la miscibilità è
dei tessuti vegetali. Anche quei prodotti di comunque molto buona.
copertura (di nuova concezione) che si legano È importante anche conoscere
alle cere sono scarsamente dilavabili grazie l’intervallo di sicurezza dei vari prodotti che si
alla capacità di fissarsi ai tessuti vegetali. vogliono miscelare; quello che si deve
considerare è sempre quello più
3.M MISCIBILITÀ CON ALTRI lungo. Ad esempio, se la miscela è composta
PRODOTTI FITOSANITARI da Mancozeb con 28 giorni di carenza e Zolfo
Nella pratica di campagna spesso il con 5 giorni di carenza, il trattamento deve
trattamento viene eseguito utilizzando essere effettuato almeno 28 giorni prima della
contemporaneamente più prodotti raccolta in modo tale da rispettare tutti i limiti
fitosanitari; ciò avviene perché attraverso massimi di residuo sul prodotto vegetale. Si
l'esecuzione di un unico intervento si possono precisa che L’INTERVALLO DI SICUREZZA o
combattere più parassiti risparmiando sui TEMPO DI CARENZA è il numero minimo di
costi di distribuzione. Inoltre può accadere giorni che deve intercorrere tra la data in cui è
che si debba combattere uno stesso parassita stato eseguito il trattamento e quella della
utilizzando più prodotti dotati di raccolta delle derrate per la loro immissione al
caratteristiche d'azione diverse. In altri casi consumo.
l’abbinamento di prodotti a diverso Per quanto riguarda la tossicità per l'uomo,
meccanismo d’azione limita il rischio di non esiste norma o informazione di
resistenza. riferimento sulle miscele estemporanee: si
Nell'effettuare la miscela di prodotti possono infatti instaurare fenomeni di
fitosanitari occorre prestare molta attenzione sommatoria o potenziamento di azione
in quanto si possono verificare dei fenomeni tossica delle sostanze attive.
di sinergismo (esaltazione dell'azione dei Le sopracitate tabelle di compatibilità sono
singoli prodotti), ma pure di antagonismo pertanto valide solo a fini fitoiatrici.
(diminuzione dell'efficacia o addirittura
incompatibilità fra i diversi prodotti miscelati).

30
3.N TIPI DI FORMULAZIONI

La tecnica di formulazione è molto importante


per avere sostanze attive efficaci e pratici
all’uso per l’operatore. I prodotti fitosanitari
sono commercializzati in diversi tipi di
formulazione a seconda che siano destinati
per trattamenti a secco, per trattamenti
liquidi, per trattamenti gassosi, per esche, per
iniezioni al tronco, oppure per trattamenti con
mezzi aerei.

Le formulazioni più recenti (granuli


disperdibili, fluidi micro incapsulati
ecc..) offrono il vantaggio di
essere meno pericolose per
l’operatore e di agevolare
l’utilizzatore nella preparazione
della miscela
Inoltre troviamo:
- Formulazioni per esche (la sostanza
attiva è mescolata ad una sostanza
appetita dalla specie da combattere.);
- Formulazioni per iniezioni ai tronchi
(endoterapia);

31
Formulazioni per trattamenti gassosi 1) la dose massima per ettaro in ciascuna
applicazione;
I prodotti fitosanitari per i trattamenti gassosi,
detti anche fumiganti, agiscono sui parassiti 2) il periodo tra l’ultima applicazione e il
sotto forma di gas o di vapore e sono utilizzati raccolto (intervallo di sicurezza);
prevalentemente per disinfettare o
disinfestare i terreni e le derrate alimentari 3) il numero massimo di applicazioni
nei magazzini. all’anno;

Le formulazioni impiegate per questi 4) l’intervallo tra i trattamenti;


trattamenti possono essere solide, liquide o 5) un’eventuale restrizione della
gassose. distribuzione e dell’uso del prodotto
Le fumigazioni al terreno sono realizzate con fitosanitario, al fine di proteggere la salute dei
prodotti allo stato liquido che vengono distributori, degli utilizzatori, degli astanti, dei
iniettati nel terreno dove, gassificando o residenti, dei consumatori o dei lavoratori
evaporando, agiscono nei confronti di insetti, interessati o l’ambiente;
nematodi, funghi, batteri e semi di piante 6) se necessario, sulla base della
infestanti. Al momento non sono autorizzati valutazione del rischio per gli astanti,
prodotti per trattamenti gassosi. l’obbligo di informare, prima dell’uso del
prodotto, i vicini che potrebbero essere
In ambito extra-agricolo possono essere esposti alla nebulizzazione dovuta alla
utilizzati prodotti fitosanitari autorizzati per deriva e che abbiano chiesto di essere
iniezioni al tronco che rispondono ai requisiti informati;
previsti dal PAN al punto A.5.6.2.
7) Le distanze e gli eventuali divieti;
Per l’utilizzo di gas tossici, occorre avere 8) l’intervallo (tempo) di rientro. Se non
una apposita abilitazione, ai sensi R. D. e riportato in etichetta il tempo ;
LEGGE REGIONALE MARCHE 23 luglio 9) le dimensioni e il materiale di imballaggio;
1996, n. 30. 10) indicazioni relative all’utilizzo corretto
secondo i principi della difesa integrata;
11) se necessario, il periodo tra l’ultima
Formulazioni per trattamenti con mezzi aerei
applicazione del prodotto fitosanitario ed
I trattamenti con il mezzo aereo sono vietati il consumo.
dal Decreto Legislativo n. 150/2012. In casi Le etichette dei prodotti vengono approvate
particolari il Ministero della Salute può con un decreto del Ministero della Salute che
concedere autorizzazioni straordinarie e deve riportarne il fac-simile che dovrà essere
limitate nel tempo. pubblicato anche nel sito Web del Ministero
della salute, all’interno della banca dati dei
4 ETICHETTA E SCELTA DEL prodotti fitosanitari e, per gli aspetti
PRODOTTO agronomici nella banca dati presente nel sito
Web del Ministero delle politiche agricole,
Le etichette dei prodotti fitosanitari, alimentari e forestali. Il provvedimento sarà
contengono delle delle informazioni sintetiche inoltre trasmesso agli Assessorati della salute,
le quali devono essere lette prima dell’utilizzo dell’agricoltura e dell’ambiente delle Regioni
del prodotto. e delle Province autonome di Trento e di
Le informazioni obbligatorie che come minimo Bolzano e al Servizio Fitosanitario Centrale
devono essere riportate in un’etichetta sono del Ministero delle politiche agricole
le seguenti: alimentari e forestali.
La lettura dell’etichetta è fondamentale per
acquisire tutti gli elementi che è necessario
32
conoscere prima dell’esecuzione del
trattamento fitosanitario. Il prodotto deve essere registrato per la
Molta attenzione inoltre deve essere posta coltura su cui si interviene e per
alle informazioni riguardanti le colture, le l'avversità da combattere.
dosi e le modalità d’impiego. Un prodotto Per i trattamenti in aree non agricole
fitosanitario può essere impiegato possono essere utilizzati esclusivamente
esclusivamente sulle colture, per le avversità prodotti che in etichetta riportano
e alle dosi riportate in etichetta. Ogni altro esplicitamente tale impiego.
impiego, diverso da quelli riportati in
etichetta, è illegale e passibile di sanzione.

Dosaggi: le etichette riportano quasi sempre


una “forbice” di valori di dosaggio relativa alla
coltura ed alle avversità. Occorre precisare
che qualunque sia il sistema di
determinazione dei volumi d’intervento
(empirico o derivante da sistemi di calcolo) la
definizione dei dosaggi che ne scaturisce è
subordinata a quanto previsto dalle
indicazioni contenute in etichetta. Da alcuni
anni sulle etichette, la dose di’impiego viene
espressa sia come concentrazione (g o ml/hl)
che come kg o l/ha. Esistono però in
commercio alcuni formulati che riportano
ancora solo la dose riferita alla
concentrazione, in questo caso si può fare
riferimento ad un “volume standard”
(esempio 10 hl/ha per il vigneto e 12 o 15
hl/ha a seconda delle essenze fruttifere); tali
volumi convenzionali non sono da
considerarsi vincolanti salvo diciture
specifiche. Quando invece il dosaggio viene
espresso anche in kg o l/ha occorre attenersi
scrupolosamente a questo limite, a
prescindere quindi dal volume utilizzato la
dose da distribuire per ettaro non deve
superare questo valore. Alcune etichette
evidenziano in modo esplicito tale vincolo
riportando chiaramente l’indicazione “dose
massima”. È bene attenersi alla dose ad ettaro
in ogni caso anche quando le etichette si
Prima di qualsiasi impiego è possono prestare a dubbi interpretativi.
fondamentale verificare in etichetta tutti
gli aspetti che riguardano il prodotto Posizionamento temporale: sono le
fitosanitario (in modo particolare fare indicazioni riportate in etichetta relative a
attenzione alle registrazioni ed alle determinati periodi di impiego. Per esempio
modalità di impiego) alcuni oli minerali paraffinici riportano in
etichetta la seguente dicitura: ”Effettuare gli
interventi sempre durante il riposo vegetativo
33
- “al bruno”- e comunque mai oltre la fase di - epoca di intervento;
‘gemma ingrossata’ sui fruttiferi o di ‘gemma
cotonosa’ sulla vite”. Laddove riportate, - miscibilità con altri prodotti;
queste indicazioni risultano pertanto - intervallo di sicurezza (in prossimità
vincolanti e devono sempre essere della raccolta è consigliabile scegliere il
attentamente valutate prima dell’impiego del prodotto fitosanitario che possiede l’intervallo
prodotto. di sicurezza minore, stante la necessità di
È comunque sempre essenziale attenersi alle rispettare il periodo di sicurezza e di avere
generiche indicazioni d’impiego (es. impiego sugli alimenti un residuo che rientri nel limite
localizzato). Se per esempio un prodotto deve di legge). È opportuno sottolineare inoltre che
essere distribuito al terreno in modo l’intervallo di sicurezza non varia mai
localizzato, occorre prestare attenzione alla nemmeno se si riduce la dose d’impiego del
dose d’impiego, in quanto questa è prodotto fitosanitario.
ovviamente riferita all’ettaro di superficie Altre caratteristiche da valutare sono:
effettivamente trattato. Dal punto di vista
pratico se il prodotto che si vuole utilizzare - selettività nei confronti degli organismi
riporta in etichetta la dose di Kg 3 per ettaro e utili;
la superficie sulla quale si intende localizzare il
- tossicità per l’uomo;
trattamento rappresenta un terzo di quella
complessiva, si dovrà distribuire in modo - pericolosità per l’ambiente (es.
localizzato 1 Kg di prodotto. Rispetto ad un prodotti che riportino in etichetta il
ettaro di superficie complessiva si dovrà cioè pittogramma dell’albero secco e del pesce
localizzare una quantità di prodotto morto e la dicitura “pericoloso per
rapportata all’area effettivamente trattata, l’ambiente”).
nel nostro caso un terzo.
In considerazione di queste verifiche
limitazioni numeriche degli interventi: è preliminari è opportuno, a parità di efficacia,
necessario rispettare scrupolosamente il scegliere un prodotto fitosanitario meno
numero massimo degli interventi ammessi pericoloso per l'uomo, selettivo per gli
dall’etichetta. Ad esempio, per alcuni prodotti organismi utili e a basso impatto ambientale.
è permesso un solo rattamento all’anno o per
ciclo colturale. Qualora l’efficacia di un trattamento dovesse
risultare inferiore alle aspettative è opportuno
vincoli relativi a zone di rispetto: riguardano consultare un tecnico specializzato per
particolari distanze da corpi idrici o aree di valutare la possibilità di ripeterlo, ricorrendo
rispetto specificatamente indicate in etichetta eventualmente ad un altro prodotto
entro le quali non si possono effettuare fitosanitario autorizzato per lo specifico
trattamenti (vedi capitolo “gli effetti dei target.
prodotti fitosanitari sugli organismi non
bersaglio e le misure di precauzione” e “le È una prassi assolutamente sbagliata quella
frasi inserite in etichetta relative alle di aumentare le dosi di impiego: anche in
precauzioni da adottare per la tutela questo caso oltre a commettere un errore
dell’ambiente”). tecnico si può incorrere in sanzioni.

Proprietà intrinseche del prodotto:


- spettro d'azione (specifico o ampio);
- modalità d'azione nei confronti delle
avversità;

34
35
36
4.A CLASSIFICAZIONE dei prodotti si tie- ne conto anche dei rischi di
TOSSICOLOGICA cancerogenesi, mutagenesi, terato- genesi per
i quali sono previsti altresì specifici simboli di
I prodotti fitosanitari sono stati suddivisi in
classi di tossicità in base all’impatto che questi pericolo. La Direttiva 2003/82/CE prevede in
possono avere nei confronti sia dell’uomo, sia etichetta specifiche frasi SPe relative alle
dell’ambiente. precauzioni per l’ambiente.

La normativa attuale valuta il problema con In Italia dal 1° giugno 2015 i prodotti
un’ottica molto più ampia, prendendo in fitosanitari (miscele) sono state
esame anche la tossicità cronica, l’impatto obbligatoriamente classificati, etichettati e
sull’ambiente (aria, acqua e suolo), la imballati secondo il Regolamento (CE) n.
persistenza, la quantità dei residui, l’azione 1272/2008 denominato CLP (Classification,
sull’ecosistema e in particolare sulla fauna Labelling and Packaging), che aggiorna il
utile e sugli organismi non bersaglio; sistema di classificazione ed etichettatura dei
considera, oltre alla sostanza attiva, anche gli pro- dotti chimici. Il Regolamento riprende i
eventuali prodotti coadiu- vanti e principi del GHS (Globally Harmo- nized
coformulanti che possono concorrere ad System), definito dal Consiglio economico e
aumentare il rischio di tossicità, nonché il tipo sociale delle Nazioni Unite per garantire un
di formulazione con cui il prodotto sistema di classificazione ed eti- chettatura
fitosanitario è messo in commercio. armonizzato a livello mondiale delle sostanze
e misce- le pericolose. Sono previste classi di
Per questo motivo i formulati commerciali pericolo (fisico, per la salute e per l’ambiente).
contenenti la stessa sostanza attiva possono
essere classificati in modo differente, tenendo Il regolamento CLP prevede:
appunto conto dei coadiuvanti, della con-
centrazione e della formulazione della • nuovi pittogrammi GHS in sostituzione
sostanza attiva. dei vecchi simboli

La classificazione del rischio nei confronti di • indicazioni di pericolo (frasi H = hazard


organismi animali si basa principalmente sulla = pericolo) in sostituzione delle frasi di rischio
“dose letale 50” (DL50) e sulla (frasi R) che descrivono la natura e, se
“concentrazione letale 50”(CL50), che necessario il livello di pericolo di un pro- dotto
esprimono la tossicità acuta del prodotto. fitosanitario;
• eventuali consigli di prudenza (frasi P)
frasi che descrivono la misura o le misure
La Dose Letale 50 (DL 50 ) è la dose di
raccomandate per ridurre al minimo e
prodotto, espressa in millesimi di prevenire gli effetti nocivi dell’esposizione a
grammo di prodotto per chilogrammo una sostanza o miscela pericolosa
di peso dell'animale (ppm), che
provoca
la morte del 50% degli animali da
laboratorio esposti al prodotto (orale
su ratti e cutanea su ratti e conigli).
La Concentrazione Letale 50 (CL
50) rappresenta la concentrazione in
aria o acqua del prodotto che agisce
allo stato di gas o di vapore e che
ottiene lo stesso effetto della Dose
VaLetale 50.osservato che nella classificazione
inoltre
aPeriodo transitorio: le miscele (formulati
37
commerciali) immesse sul mercato fino al 1° sostanza attiva che, in seguito a prove
giugno 2015 potranno essere clas- sificate, tossicologiche, ha dimostrato di non arrecare
etichettate e imballate secondo il sistema danni alla salute. Le etichette dei prodotti non
vigente (Diretti- va 1999/45/CE) o secondo il riportano il LMR ma unicamente il tempo di
Regolamento CLP. Le miscele classificate in carenza per ogni coltura autorizzata. Il LMR è
base al vecchio sistema ed immesse sul determinato a livello comunitario dall’Autorità
mercato (presso i rivenditori) prima del 1° giu Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA)
gno 2015 possono essere commercializzate dopo aver verifi- cato mediante studi sui
fino al 1° giugno 2017 successivamente a residui che i livelli di esposizione siano sicuri
questa data possono essere vendu- te a per tutti i consumatori dell’UE. Per verificare il
condizione che siano rietichettate e rispetto di questo importante parametro
reimballate secondo il Reg. CLP. La sanitario ogni anno vengono attuati sul
coesistenza delle tabelle serve per affrontare territorio regionale controlli sulla produzione
il periodo transitorio. da parte degli Enti competenti (ASL) e, nel
caso di un accertato supe- ramento dei limiti
Scheda di sicurezza (SDS): Le schede di dati di dovuto ad utilizzo improprio di un prodotto
sicurezza comprendono informazioni sulle vengono applicate le sanzioni previste dalla
proprietà e sui pericoli della sostanza, norma, mentre le derrate i cui residui
istruzioni per la manipolazione, lo risultano non regolamentari non possono
smaltimento e il tra- sporto e misure di pronto essere messe in vendita.
soccorso, antincendio e di controllo
dell’esposizione. In generale, è possibile mantenere il livello dei
4.B RESIDUI DI PRODOTTI residui degli alimenti entro i limiti stabiliti
FITOSANITARI dalla legge, osservando scrupolo- samente le
La produzione e il consumo di prodotti di norme riportate in etichetta ed i dettami di
origine vegetale e animale riveste grande buona pratica agricola e in particolare è
importanza e, nell’interesse della libera importante: effettuare il trattamento solo se
circolazione delle merci, delle pari condizioni realmente necessario; dare la preferenza a
di con- correnza tra gli Stati membri e di un prodotti con minor impatto ambientale;
elevato livello di tutela dei consumatori, il rispettare sempre le indicazioni relative ai
Reg. (CE) N. 396/2005 stabilisce su scala campi d’impiego (colture ed avversità
comunitaria il limite massimo di residui (LMR) specificatamente ammesse); utilizzare in serra
consentito nei prodotti di origine vegetale e solo i prodotti per i quali tale uso è riportato
animale. in etichetta; rispettare e non superare le dosi
consigliate in etichetta; rispettare i periodi di
Il limite massimo di residui è strettamente intervento e, quando q. indicato in eti- chetta,
collegato con il rispetto dell’intervallo di il numero di interventi consigliati; rispettare il
tempo che intercorre tra l’ultimo trattamento tempo di carenza, sia per la raccolta, sia nel
e la raccolta (tempo di carenza o intervallo di caso di prodotti immagazzinati, per la messa
sicu rezza) e delle altre indicazioni tecniche di in commercio; non far pascolare animali in
utilizzo (dose, periodo, tipo di distribuzione) campi trattati prima che sia trascorso un
nonché alle condizioni ambientali congruo periodo di tempo, che normalmente
(temperatura). Indica la quantità massima di coin- cide con il tempo di carenza; utilizzare
sostanza attiva, delle sue impurezze e/o dei apparecchiature di distribuzione controllate,
sui prodotti di metabolizzazione, tarate e perfettamente efficienti; regolare il
degradazione o reazione che può essere getto dell’irroratrice in modo che non
tollerata sui prodotti destinati provochi deriva su colture adiacenti; trattare
all’alimentazione in qualsiasi momento solo in condizioni meteorologiche adatte,
successivo alla raccolta. Tale quantità, evitando i periodi più caldi della giornata e
espressa generalmente in parti per milio- ne giornate ventose o piovose;
(ppm), esprime la quantità massima di
38
In caso di esportazione verso altri Paesi
extracomunitari dovranno essere rispettati i
limiti stabiliti dallo Stato importatore.
Dal punto di vista sanitario oltre al LMR
assumono importanza, in generale, non solo i
“residui” di quel prodotto ma anche quelli di
degradazione (metaboliti) presenti in qualsiasi
substrato vegetale e animale (alimentare e
non) e nell’ambiente (terreno, acqua).
In Piemonte viene effettuato anche questo
tipo di controllo residuale, rivolto
principalmente al monitoraggio delle colture
durante il ciclo produttivo (cioè in fasi diverse
dalla raccolta), a matrici differenti dal
prodotto edibile, al monitoraggio delle acque
superficiali e dei terreni. Queste verifiche
servono prin- cipalmente per i controlli del
rispetto delle normative (utilizzo di prodotti
non consentiti da disciplinari di produzione,
uso in epoche non previste, ecc., a seguito
delle quali può venire, ad esempio, sospesa
l’erogazione del premio o attuata un’azione
disciplinare) o per una verifica di
inquinamento ambientale e la messa a punto
di relativi piani di salvaguardia.
PERICOLI FISICI

39
PERICOLI PER L’AMBIENTE

PERICOLI PER LA SALUTE

4.C PERICOLI ASSOCIATI,


TOSSICOLOGIA

Una sostanza tossica è in grado di agire


sull’organismo diret- tamente o tramite i suoi
prodotti di degradazione (metaboliti),
provocando gravi conseguenze sulla salute o
addirittura la morte dell’individuo colpito.
Le vie attraverso cui può avvenire
40
l’intossicazione sono: viene misurata attraverso la DL50. I dati
sperimentali, ottenuti su animali, vengono
• per ingestione: cioè attraverso la trasferiti all’uomo mediante appositi fattori di
bocca e l’apparato dige- rente. è la via più moltiplicazione. Tra i sintomi più caratteristici
pericolosa anche se la meno frequente tra gli del- le intossicazioni acute si ricordano:
operatori agricoli; è importante fare vomito, diarrea, dolori addominali,
attenzione a non portare alla bocca le mani o convulsioni, cefalea, vertigini, insufficienza
oggetti imbrattati di prodotto. respiratoria. Sull’etichetta sono riportate le
• per contatto: cioè attraverso la cute. è principali mani- festazioni causate dal
la via di intossica- zione più frequente, formulato e gli eventuali antidoti.
soprattutto quando si usano irrora- trici a Per questo è fondamentale mostrare
spalla e/o non si indossano gli idonei l’etichetta al medico in caso di incidente.
Dispositivi di Protezione Individuale (DPI),
quali guanti, stivali, tute, ecc. Il contatto • Tossicità cronica: si manifesta in
dermale può provocare, in alcuni casi, allergie seguito ad esposizioni continue e prolungate
o arrossamenti cutanei in modo nel tempo a dosi di prodotto di per sé non
esclusivamente superficiale; si sottolinea che tossiche, ma che provocano un accumulo di
il sudore, provocando una dilatazione dei pori sostanza nelle cellule, causando spesso danni
e facilitando lo scioglimento di prodotti anche irreversibili. è la tossicità più difficile da
polve- rulenti, aumenta la loro penetrazione individuare e da studiare, poi- ché su di essa
attraverso la pelle, provocando vere e proprie possono interferire molteplici fattori ed i suoi
intossicazioni che coinvolgono l’intero effetti possono manifestarsi dopo un periodo
organismo. di tempo imprevedibile, possono essere di
tipo cancerogeno, tera- togeno, riproduttivo o
• per inalazione: cioè attraverso degenerativo di alcuni tessuti; gli organi più
l’apparato respiratorio. è mol- to facile non colpiti sono polmone, stomaco, sistema ema-
rendersi immediatamente conto dell’avve- tico. La tossicità può anche essere
nuta intossicazione, soprattutto quando le conseguente ad inter- ferenze tra sostanze di
sostanze sono inodori. Per evitare questo tipo per sé non tossiche o non dovuta alla sostanza
di intossicazione, più fre- quente nei luoghi tal quale, ma a suoi prodotti di degradazione.
chiusi ed in presenza di alte concentra- zioni
della sostanza tossica (sostanze molto volatili, Esiste una soglia di tossicità cronica che
nube di irrorazione), è necessario utilizzare esprime la quan tità massima di prodotto che,
sempre gli appropriati DPI, verificando somministrata per un periodo di tempo che
l’efficienza dei filtri utilizzati. può durare anche tutta la vita, non determina
effetti negativi. Viene espressa in parti per
L’intossicazione può essere di due tipi: acuta o milione (ppm) e da una serie di parametri
cronica quali “No Effect Level” (NOEL) o dose a nessun
• Tossicità acuta: si manifesta entro 24 effetto, “Acceptable Daily Intake” (ADI) o
ore dall’assunzione della sostanza e può Dose Giornaliera Accettabile (DGA). Tali
provocare anche la morte del sog- getto. Sono parametri vengono utiliz- zati per la
esposti soprattutto i lavoratori addetti alla determinazione dei LMR e tempo di carenza.
produzione degli agrofarmaci, anche se La tossicità cronica interessa sia gli addetti
l’agricoltore non deve sottovalutare questo agricoli sia i con- sumatori di
pericolo, soprattutto durante la alimenti/mangimi trattati con prodotti
manipolazione del prodotto non diluito. fitosanitari. Le visite preventive e di controllo
La miscelazione di più prodotti fitosanitari può presso un medico com- petente, nominato dal
favorire l’instaurarsi di fenomeni di datore di lavoro sono obbligatorie in base al
potenziamento dell’azione tos- sica delle D.L.vo 81/2008, per il personale dipendente e
singole sostanze attive. La tossicità acuta avventi- zio; le stesse sono necessarie per tutti
41
gli utilizzatori. Lo scopo è quello di verificare
l’idoneità di utilizzare gli agrofarmaci in
condizioni non sempre favorevoli,
identificando la presenza di allergie a
determinate sostanze o di patologie congenite
che possono diminuire la resistenza allo
sforzo. Le visite di controllo servono ad
individuare tempestivamente le even- tuali
alterazioni causate dall’azione tossica dei
prodotti fitosanitari, prevenendone le
conseguenze peggiori.
La giurisprudenza e il Decreto l.gs 81/08
affermano che ogni lavoratore subordinato o
collaboratore famigliare o lavoratore
autonomo o anche lo stesso coltivatore
diretto ha l’obbligo di prendersi cura della
propria sicurezza e della pro- pria salute e di
quella delle altre persone presenti
nell’azienda agricola secondo il concetto che
ogni persona è responsabi- le delle proprie
azioni.

Tutti i lavoratori devono essere


adeguatamente informati, formati ed
addestrati.

42
4.D AUTORIZZAZIONE La normativa lascia la possibilità agli organismi
ufficiali o scientifici di ricerca nonchè alle
E’ l’atto amministrativo mediante il quale il
organizzazioni professionali agricole ed agli
Ministero della Salute, a seguito di una
utilizzatori di prodotti fitosanitari, di chiedere
domanda inoltrata da un richiedente,
l’estensione del campo di impiego di un
autorizza l’immissione sul mercato e l’uso di
prodotto fitosanitario già registrato per
un prodotto fitosanitario o di un coadiuvante.
l’utilizzo su colture designate come “mino- ri”,
Un prodotto fitosanitario, per poter essere fornendo un’adeguata documentazione a
posto in com- mercio, deve essere autorizzato supporto della richiesta.
(registrato), cioè deve aver subito una serie di
L’importazione parallela di agrofarmaci da
valutazioni ed essere considerato idoneo da
Paesi Comu- nitari è possibile quando sia
una commissione di esperti che ne valutano
accertato che le differenze nella natura e nella
gli aspetti tos- sicologici, agronomici ed
percentuale di coformulanti non modificano la
ambientali.
classificazione di pericolosità né l’efficacia
L’autorizzazione è rilasciata dal Ministero agronomica del pro- dotto che si intende
della Salute su richiesta della Ditta produttrice importare rispetto a quello registrato in Italia
ed ha una durata massima di 10 anni. Alla (come previsto dal DM 17/12/1998 modificato
scadenza, detta autorizzazione potrà essere dai decreti 21/7/2000 e 24/10/2006).
rinno- vata a seguito di una rivalutazione degli
Gli studi forniti a supporto dell’ autorizzazione
aspetti tossicologici, ambientali ed
dei prodotti fitosanitari (ad esempio di
agronomici. Sono anche previste
efficacia e selettività) devono esse- re
autorizzazioni provvisorie, fino ad un massimo
realizzati esclusivamente da strutture
di 3 anni, e nel caso di partico- lari esigenze
riconosciute idonee dalle Autorità Ministeriali
fitopatologiche di autorizzazioni eccezionali
degli Stati membri e registrate in un apposito
fino ad un massimo di 120 giorni.
albo (ad es. Centri di saggio). Per l’esecuzione
Nel caso in cui insorgano elementi sanitari od di pro- ve o di esperimenti di campo a scopo
ambientali che possano far presupporre la autorizzativo é necessa- rio richiedere
possibilità di rischi per l’uo- mo o per l’autorizzazione al Ministero della Salute e
l’ambiente il Ministero della Salute può con- testualmente al Ministero delle Politiche
revocare o sospendere l’autorizzazione e Agricole – Servizio Fitosanitario centrale e
l’impiego del prodotto. all’Agenzia Nazionale per la protezione
dell’ambiente e comunicare alla ASL, all’ARPA
La vigente normativa garantisce l’uniformità ed al Servizio Fitosanitario regionale
dei crite- ri di autorizzazione nell’ambito di competenti tutti i dati necessari per
tutto il territorio della U.E. Per l’identificazione delle aree e dei periodi di
l’autorizzazione di un prodotto fitosanitario è esecuzione delle prove (art. 36 DPR 290/01).
necessario che le sostanze attive in esso
contenute siano state preventi- vamente
autorizzate all’impiego a livello comunitario e
inserite in uno specifico registro delle
sostanze attive (Allegato 1 della Direttiva
91/414).
Tale sistema permette di abbreviare
significativamente i tempi di registrazione, 4.E PRODOTTIFITOSANITARI
risultando la sostanza attiva registrata una ILLEGALI
sola volta a livello comunitario ed essendo
Chi vende e chi compra prodotti fitosanitari
questa registra- zione riconosciuta dai singoli
rubati, importati illegalmente o contraffatti è
Paesi membri.
perseguibile dalla legge. L’utilizzo di tali

43
prodotti comporta: E’ ribadito l’obbligo di registrazione della
- rischi per la collettività; vendita di tutti i prodotti fitosanitari. Tale
- rischi per l’agricoltore; registrazione può essere effettuata con
- rischi per le aziende. l’ausilio di sistemi informatici.
Per identificare prodotti potenzialmente
5.A AUTORIZZAZIONE PER I LOCALI
illegali si invita chi li acquista e li utilizza a DA DESTINARE ALLA VENDITA
tenere presenti le seguenti caratteristi che: I locali da destinare alla vendita dei prodotti
- prodotti fitosanitari a prezzi fitosanitari devono disporre
particolarmente anomali; dell’autorizzazione sanitaria del Sindaco del
- distribuzione al di fuori dei canali Comune in cui questi sono ubicati, previo
tradizionali; parere favorevole della ASUR di competenza.
- vendite senza il rilascio della Tale autorizzazione non ha scadenza e rimane
documentazione fiscale necessaria; valida fino a quando non mutano le condizioni
- confezioni non chiaramente per le quali è stata rilasciata.
identificabili come originali o con Affinchè i locali adibiti a deposito e vendita di
etichetta non in lingua italiana; presidi possano essere dichiarati delle
- confezioni non integre; Aziende Sanitarie, devono:
- prodotti visibilmente riconfezionati; • Prevedere impianto elettrico conforme
- scarsa efficacia o danni alla coltura alla normativa vigente (Dichiarazione di
trattata. conformità).
I PRODOTTI FITOSANITARI VANNO SEGNALATI • L’eventuale impianto di riscaldamento
ALL’AUTORITA’ COMPETENTE (CARABINIERI, deve essere realizzato utilizzando l’ acqua
CARABINIERI FORESTALI, GUARDIA DI come trasportatore di calore. Il genera- tore
FINANZA, ASUR, MIPAAF) deve essere ubicato all’esterno dei locali. è
vietato l’uso di stufe elettriche e di bruciatori
5 PRESCRIZIONE PER LA VENDITA a gas. Le temperature dei locali devono
DI PRODOTTI FITOSANITARI essere tali da non compromettere la sicurezza
La vendita dei prodotti fitosanitari non può dei prodotti immagazzinati.
avvenire in forma ambulante né allo stato • Aver presentato la Segnalazione
sfuso; sono ammessi alla vendita i prodotti Certificata d’Inizio Attività (S.C.I.A.) ai Vigili del
regolarmente autorizzati dal Ministero della Fuoco qualora si tratti di un’attività ripor tata
Salute. nell’allegato I del DPR 151/2011 (quantità e
Il venditore è tenuto a fornire la scheda dati di proprietà chimico – fisiche dei prodotti
sicurezza che accompagna il prodotto (per la depositati), in tale casi i VF durante la visita
prima volta, su supporto informatico o tecnica verificano la regolarità della SCIA e
cartacea qualora il cliente la richieda) e ad rilasciano verbale di visita tecnica, che in
informare l’acquirente sul periodo massimo alcuni casi si chia- ma C.P.I. (Certificato
entro il quale il prodotto fitosanitario deve Prevenzione Incendi).
essere utilizzato, nel caso in cui l’autorizza- • Essere ubicati in locali che non sono
zione sia stata revocata ed il prodotto stesso sotterranei o seminterrati
sia ancora utiliz- zabile per un periodo • Avere un’altezza netta misurata dal
limitato. punto del pavimento all’altezza media della
Ogni anno, entro il mese di febbraio, i titolari copertura dei soffitti e delle volte, non
degli esercizi di vendita sono tenuti a inferiore a 3 m.
trasmettere al Sistema Informativo Agricolo • Avere pareti trattate con pitture
Nazionale (SIAN) del Ministero delle Politiche idrorepellenti.
Agricole e Forestali le schede informative sui • Essere dotate di pavimenti di tipo
dati di vendita dell’anno precedente. impermeabile e privi di fessurazioni. Qualora
richieste dai VF devono esservi soglie di
44
contenimento dei reflui, adeguate alle • aspiratore; se allo stato liquido, questo
caratteristiche dei locali. Qualora non siamo va prima assorbito con apposito materiale
prescritte de citate soglie i pavi- menti devono (segatura identificata mediante colorante,
avere pendenza sufficiente per avviare rapi- farina fossile, bentonite).
damente i liquidi versati e le acque di lavaggio • Lo stoccaggio e lo smaltimento dei
in apposi- to punto di raccolta (cisterna o residui della bonifica deve essere effettuato
bacino di contenimento di capacità adeguata) nel rispetto del decreto del Presiden- te della
per impedire il convogliamento delle acque Repubblica n. 915/1982.
contaminate da presisi sanitari nella rete 5.B ACQUISTO, TRASPORTO USO E
fognaria. CONSERVAZIONE
• Prevedere aerazione mediante
presenza di finestrature che garantiscano un ACQUISTO
sufficiente ricambio d’aria naturale. Se l’ae- L’acquirente dei prodotti di cui al comma 2,
razione naturale è insufficiente,per ottenere il all’atto dell’ac- quisto ed a tutti gli effetti,
ricambio d’aria necessario, occorre installare assume la responsabilità della ido- nea
un sistema di ventilazione atta a garantire 4-6 conservazione e dell’impiego del prodotto,
ricambi orari durante il lavoro o comunque da apponendo a tale scopo la propria firma su
non creare turbolenze, escludendo altre apposito modulo numerato progressivamente
forme di ricircolo. a cura del venditore.
Relativamente allo stoccaggio dei prodotti: TRASPORTO E CONSERVAZIONE
• Nei locali di deposito e vendita dei Quando tecnicamente si rileva la necessità di
presidi sanitari, non è ammesso lo stoccaggio eseguire un trattamento ed è stato scelto un
e la vendita di generi alimentari e lo idoneo formulato, questo deve essere
stoccaggio dei mangimi. acquistato esclusivamente presso rivenditori a
• vetrinette o scaffalature chiuse a ciò autorizzati; l’acquirente deve esibire il
chiave. certificato di abilitazione all’acquisto e uso e
• Le confezioni di presidi sanitari non assicurarsi che il prodotto fornito sia pro prio
devono essere tenute a contatto diretto di quello suggerito dai tecnici specialisti.
pareti e di pavimenti. In calce al modulo l’acquirente dichiara che
• Eventuali operazioni diverse dalla seguirà le indicazioni e le prescrizioni previste
movimentazione dei prepa rati commerciali per l’impiego dei prodotti fito- sanitari
(ad es. il caricamento delle batterie dei carrelli acquistati e firma quanto sopra attestato.
trasportatori-elevatori) devono essere Il regolamento CLP stabilisce anche norme
eseguite in altro locale. generali relati- ve all’imballaggio, che
• Nelle attività non ricomprese garantiscono la sicurezza durante le fasi di
nell’allegato I del citato DPR 151/2011 occorre trasporto, conservazione e uso dei prodotti.
installare almeno un adeguato estintore posto Al momento dell’acquisto è necessario
in zona accessibile che dovrà essere esaminare le confezioni per controllarne
sottoposto a regolare manutenzione. l’integrità e lo stato di conservazione.
Relativamente alle operazioni di bonifica: è vietata la vendita di prodotti fitosanitari in
• I locali devono essere mantenuti puliti confezioni non sigillate o non originali.
e la pulizia deve esse- re ottenuta senza Sull’etichetta devono essere riportati
sollevare polvere. il numero e la data di registrazione del
• In caso di versamenti conseguenti a Ministero della Salute. Con l’acquisto ogni
rotture di confezioni, va provveduto responsabilità relativa al trasporto,
immediatamente alla bonifica del settore conservazione ed uso viene trasferita
interes- sato. Se il prodotto versato è in totalmente all’acquirente.
granuli o in polvere la bonifica va effettuata Per il trasporto dei prodotti fitosanitari è bene
con apparecchio attenersi alle norme descritte qui di seguito.

45
INDICAZIONI PER IL TRASPORTO IN CASO DI SPANDIMENTI DURANTE IL
• per il trasporto di prodotti fitosanitari TRASPORTO:
devono essere prese tutte le precauzioni
per evitare le perdite accidentali che • preoccuparsi di recuperare i colli
possano contaminare il mezzo di trasporto danneggiati e smaltirli in base alla
e l’ambiente; normativa vigente (conferimento in
• disporre dei documenti di trasporto, apposite discariche autorizzate per
nonché della scheda di sicurezza dei prodotti fitosanitari);
prodotti; • assorbire gli eventuali liquidi sparsi con
• effettuare il trasporto con veicoli efficienti segatura, da smaltire successivamente
ed adeguata capacità di carico; secondo la normativa vigente (vedi punto
• per il trasporto di piccole quantità di precedente);
prodotti è opportuno utilizzare un • eseguire tutte le operazioni indossando
contenitore in grado di contenere eventuali appositi dispositivi di protezione;
perdite; effettuare il carico in modo da • in caso di versamenti di quantità ingenti
scongiurare rotture, rovesciamenti e avvertire immediatamente il Servizio di
possibili movimenti/cadute delle Igiene Pubblica dell’ASL o i Vigili del Fuoco;
confezioni, con le chiusure dei contenitori • pulire accuratamente tutti i materiali
rivolte verso l’alto e in caso di contaminati ed il mezzo.
sovrapposizioni, collocare i prodotti
maggiormente tossici ed i liquidi in basso;
5.C IL DEPOSITO FITOFARMACI
• evitare il trasporto all’interno dello stesso PER GLI UTILIZZATORI
vano con mangimi, alimenti, persone e
animali; In azienda occorre disporre di un apposito
• prevedereDPI(adesempiomaschere,guanti, locale chiuso ad uso esclusivo (struttura,
occhiali,soprascarpe,grembiuleimpermeabi stanza o container), distante da abitazioni,
le)edeventualisostanzedautilizzarsi in stalle, ecc..,o un’area specifica di un
caso di spandimento e/o versamenti magazzino delimitato da pareti o rete
accidentali (ad esempio materiale metallica da destinare a deposito dei prodotti
assorbente, secchi o sacco impermeabile); fitosanitari.
• disporre dell’elenco dei numeri di Temporaneamente possono essere riposti
emergenza (115, 118, centro antiveleni contenitori vuoti e/o prodotti scaduti purché
locale); collocati in zone identificate ed
• il datore di lavoro deve definire una opportunamente evidenziate (ad esempio con
procedura da adottare in caso di cartelli del tipo “prodotto non in uso/non
emergenza, tale precauzione è consigliata utilizzabile in attesa di smaltimento).
in tutti i casi;
• il trasporto deve essere affidato a persone
debitamente competenti e, in relazione
alla pericolosità del prodotto, a personale
abilitato.

- Il deposito dei prodotti fitosanitari può


46
anche essere costituito da un'area specifica nei loro contenitori originali e con le etichette
all'interno di un magazzino, mediante integre e leggibili. Il deposito deve essere
delimitazione con pareti o rete metallica, o da fornito di adeguati strumenti per dosare i
appositi armadi, se i quantitativi prodotti fitosanitari (es. bilance, cilindri
daconservare sono ridotti. Nel locale dove è graduati). Gli stessi devono essere puliti dopo
ubicata l'area specifica o l'armadio per i l'uso e conservati all'interno del deposito o
prodotti fitosanitari non possono essere armadietto. L'accesso al deposito dei prodotti
detenuti alimenti o mangimi. fitosanitari è consentito unicamente agli
utilizzatori professionali. La porta del deposito
deve essere dotata di chiusura di sicurezza
esterna e non deve essere possibile l'accesso
dall'esterno attraverso altre aperture (es.
finestre). Il deposito non deve essere lasciato
incustodito mentre è aperto.
- Sulla parete esterna del deposito i titolari
delle aziende agricole che conservano i
prodotti fitosanitari devono apporre
apposita segnaletica di sicurezza conforme al
Titolo V del Decreto Legislativo 9 aprile 2008,
n.81 (D.Lgs.81/08), affinché vengano
chiaramente indicati ed identificati i
comportamenti vietati, gli avvertimenti
relativi alla presenza di materiale pericoloso, i
Il deposito dei prodotti fitosanitari deve comportamenti obbligatori per l’impiego dei
consentire di poter raccogliere eventuali prodotti fitosanitari, le indicazioni di
sversamenti accidentali senza rischio di salvataggio, soccorso ed antincendio, ad es.
contaminazione per l'ambiente. Il locale deve con la seguente segnaletica di sicurezza. -
disporre di sistemi di contenimento in modo Sulle pareti in prossimità dell'entrata del
che in caso di sversamenti accidentali sia deposito devono essere ben visibili i numeri
possibile impedire che il prodotto demergenza.
fitosanitario, le acque di lavaggio o i rifiuti di
prodotti fitosanitari possano contaminare
l'ambiente, le acque o la rete fognaria.
- Il deposito dei prodotti fitosanitari deve
essere ubicato tenendo conto delle specifiche
disposizioni in materia di protezione delle
acque (Dlgs n. 152/2006);
- Il deposito o l'armadio deve garantire un
sufficiente ricambio dell'aria e le aperture per
l'aerazione devono essere protette con
apposite griglie in modo da impedire l'entrata
di animali.
Il deposito deve essere asciutto, al riparo dalla
pioggia e dalla luce solare, e in grado di
evitare temperature che possano alterare le Il deposito deve essere dotato di materiale e
confezioni e i prodotti, o creare condizioni di attrezzature idonee per tamponare e
pericolo. I ripiani devono essere di materiale raccogliere eventuali sversamenti accidentali
non assorbente e privi di spigoli taglienti. I di prodotto.
prodotti fitosanitari devono essere stoccati

47
Inoltre, nella scelta dei locali, è bene tenere
In prossimità del deposito è opportuno che ci
presente le seguenti indicazioni di carattere
sia un punto acqua con relative dispositivo
generale:
lava occhi. Si potrebbe ricorrere a un “tubo
- escludere i piani interrati e
lava occhi”
seminterrati (cantine) per evitare gli effetti
negativi di possibili allagamenti od anche più
semplicemente di un elevato grado di
umidità;
- utilizzare locali con pavimenti e pareti
lavabili fino ad altezza di stoccaggio e con
impianto elettrico protetto;
- controllare che le confezioni non siano
danneggiate o deteriorate prima di
movimentarle;
- isolare le confezioni danneggiate e/o
che presentano perdite;
In prossimità del deposito (ma non dentro) - conservare nel magazzino soltanto le
deve essere presente un apposito armadietto quantità di prodotto necessarie per l’utilizzo
contenete i D.P.I. necesari (vedere punto n. 8 corrente.
della scheda di sicurezza). (Maschera facciale A volte può accadere che alcune confezioni si
o semifacciale con filtri idonei, tuta rompano e fuoriescano quantità, anche
impermeabile idonea, stivali di gomma, guanti minime, di prodotto; in questi casi occorre
idonei ed occhiali protettivi; pulire immediatamente le superfici imbrattate
in modo che nessuno ne venga contaminato.
Se il prodotto fuoriuscito è liquido, è
consigliabile, dopo avere indossato gli idonei
dispositivi di protezione individuali (D.P.I.),
raccoglierlo con materiale assorbente (ad
esempio: segatura di legno o sabbia);
successivamente è necessario lavare
accuratamente con acqua e sapone la
superficie imbrattata. Il materiale assorbente
deve essere smaltito seguendo le procedure
previste per i rifiuti pericolosi.
Le acque di lavaggio dei versamenti
accidentali di prodotto non devono essere
immesse nei canali di scolo. Il locale di

48
stoccaggio dovrebbe essere dotato di un adeguatamente riportata alla superficie
sistema per la raccolta delle acque effettiva da trattare; ad es. l’indicazione di
contaminate da prodotti fitosanitari. In caso di una dose di 1,5 l/ha equivale a 0,75 l per 5000
incendio chiamare subito i Vigili del Fuoco ed mq di terreno.
evitare di utilizzare eccessivi volumi d’acqua, Le dosi riportate in etichetta solitamente sono
così da minimizzare il fenomeno del riferite a volume normale di acqua. Passando
ruscellamento delle acque contaminate. da una attrezzatura a volume normale ad una
Inoltre raccogliere le acque ed il materiale a basso volume la dose di formulato per
contaminato per poterlo smaltire ettaro indicata in etichetta non deve
correttamente in condizioni di sicurezza. cambiare, varia solo la quantità di acqua;
prelevare l’acqua evitando che l’eventuale
5.D PREPARAZIONE DEL reflusso vada ad inquinare la fonte di
TRATTAMENTO E UTILIZZO DI UN approvvigionamento; il prelievo da fossi e
PRODOTTO FITOSANITARIO canali va fatto solamente se si dispone di
Generalmente i prodotti fitosanitari non mezzi aspiranti separati dall’attrezzatura di
possono essere distribuiti come tali, ma irrorazione;
devono subire una diluizione in acqua. Solo in prima di miscelare prodotti fitosanitari diversi
casi particolari ed utilizzando idonee verificare se gli stessi sono compatibili
attrezzature possono essere distribuiti consultando l’etichetta;
direttamente come sono posti in vendita.
Si riportano di seguito le regole generali per
eseguire cor rettamente la preparazione delle
soluzioni:
1. preparare solo il quantitativo di
soluzione effettivamente necessario per il
trattamento; al termine del tratta- mento
l’eventuale residuo non deve essere
assolutamente versato in fossi e canali, ma
smaltito in base alla normativa vigente
(conferimento per lo smaltimento in discarica
autorizzata); eseguire le operazioni con un’attrezzatura e
2. attenersi sempre e soltanto ai dispositivi di protezione idonei evitando
quantitativi consigliati di prodotto e di accuratamente che il pro- dotto giunga a
diluente (acqua). Le dosi prescritte in eti- contatto con la pelle, venga inalato o addi-
chetta derivano da sperimentazioni verificate rittura ingerito. Nessun prodotto fitosanitario,
dagli esperti della apposita Commissione qualsiasi sia la sua formulazione, deve essere
ministeriale. Aumentare la dose può maneggiato a mani nude; non superare mai i
comportare danni diretti sulla coltura (ad es. livelli di riempimento massimo, per evitare la
fitotossicità) non sortendo comunque un tracimazione del liquido; in generale il riempi-
effetto migliore rispetto alla dose consigliata. mento ottimale è di 2/3 della capacità globale.
Diminuire la dose non permetterà di ottenere L’eccessivo riempimento può essere
l’effetto desi- derato, favorendo al contrario la particolarmente pericoloso nel- le irroratrici a
selezione di ceppi di orga-nismi nocivi spalla, dove la tracimazione del liquido può
resistenti. In entrambi i casi si ha uno spreco provocare l’intossicazione dell’operatore;
di denaro e l’immissione nell’ambiente di tutte le persone addette al trattamento
inutili quantità di prodotti inquinanti. devono essere munite del certificato di
Sull’etichetta la dose viene espressa in l/ha o abilitazione all’acquisto ed uso;
kg/ha oppure in g/hl o ml/hl oppure in svolgere preferibilmente le operazioni
entrambi i modi e dovrà essere all’aperto, lontano da bambini, estranei ed

49
animali, da abitazioni, in assen- za di vento, Per un corretto ed efficace impiego è
vicino all’appezzamento da trattare; necessario in partico- lare tenere presenti:
in caso di uso di prodotti polverulenti, evitare • lo spettro di azione, ossia le avversità
di solleva- re polvere e disperdere i prodotti, contro le quali il pro- dotto è autorizzato ed
riempire la cisterna con metà dell’acqua efficace;
necessaria, sciogliere a parte con poca acqua • le colture su cui può essere utilizzato;
la polvere, immettere il tutto nella cisterna e • lo stadio colturale o il periodo di
porta- re a volume agitando. impiego;
Si ricorda brevemente che i prodotti in • il numero massimo di trattamenti;
polvere secca ed in granuli da distribuire tal • la dose di applicazione;
quali devono essere immessi nelle • l’eventuale possibilità d’impiego in
attrezzature di distribuzione; i concentrati in ambiente protetto.
sospensione ed emulsionabili, facilmente
miscibili in acqua, possono essere dosati e Particolare attenzione deve essere posta
versati nella botte parzialmente riempita altresì a:
d’acqua; • intervallo di sicurezza o tempo di
dopo la preparazione lavare accuratamente i carenza: rappresenta il periodo minimo,
conteni- tori, i misurini e tutta l’attrezzatura espresso in giorni, tra l’ultimo trattamen- to e
utilizzata, versando l’acqua di lavaggio nella la raccolta (trattamenti in campo) o l’ultimo
botte dell’irroratrice; trattamento ed il consumo (trattamenti post
al termine delle operazioni di preparazione raccolta); tale dato può essere anche molto
delle solu- zioni chiudere accuratamente le differente da coltura a coltura sul- la base
confezioni e riporle immediatamente nel delle caratteristiche vegetative delle stesse,
magazzino. Il prodotto va conservato sempre della parte edibile e del ciclo di sviluppo; è
nelle confezioni originali. ottenuto in base a studi sperimentali sulla
Si fa presente che chi esegue il trattamento è degradazione nelle condizioni col- turali
responsabile degli eventuali danni che medie. Poiché la degradazione è strettamente
potrebbero verificarsi in seguito ad un uso legata al clima, i tempi di carenza sono spesso
non conforme dei prodotti; l’uso improprio è molto diversi per la stessa coltura tra i Paesi
considerato un reato ed è passibile di nordici e quelli mediterranei. Il tempo di
sanzione amministrativa e penale. carenza, essendo legato al modo ed al tempo
I prodotti fitosanitari non devono essere di degradazione del prodotto, non è
assolutamente utilizzati per trattamenti di direttamente correlato con la tossicità dello
disinfezione o disinfestazione degli animali o stesso; esistono, ad esempio, PF tossi- ci con
dell’uomo. solo 7 giorni di carenza ed altri a bassa
tossicità che richiedono un intervallo di
sicurezza di 20 giorni.
In caso di miscele estemporanee il tempo di
carenza da rispettare è quello relativo al
prodotto fitosanitario con il tempo più lungo.
Il tempo di carenza non varia anche se
dovesse essere diminuita la concentrazione di
impie- go e deve essere rispettato anche se la
produzione non è avviata direttamente al
consumo, ma destinata ad essere
immagazzinata, surgelata o subire qualunque
tipo di tra- sformazione industriale. Più il
trattamento è vicino alla raccolta, minore
deve essere il tempo di carenza del prodotto

50
utilizzato. In particolare è necessario essere
molto rigorosi nel caso di produzioni a
raccolta scalare.
Per le colture floricole, ornamentali e forestali
non è previsto tempo di carenza, non essendo
il prodotto destinato all’ali- mentazione.
Esecuzione
del tratta-
mento. Tute
e caschi
devono
essere
utilizzati
durante il
trattamento
in modo
ancora più
accurato in
ambienti
chiusi

• Il tempo di rientro o tempo di rientro


dell’operatore, è il tempo minimo che deve
intercorrere tra il trattamento e la possibilità
di rientrare nell’ap- pezzamento trattato da
parte dell’uomo e degli animali. Quando
questo non è indicato è comunque buona
norma far passare almeno 48 ore; tale tempo
dovrebbe essere aumentato nel caso in cui
vengano effettuate operazioni colturali che
prevedono la manipolazione delle parti trat-
tate (ad es. potatura, diradamento, ecc.); in
etichetta pos- sono anche essere segnalati,
quando necessario, i tempi relativi al periodo
di attesa tra il trattamento e la manipo-
lazione dei prodotti trattati nonché il periodo
tra l’applica- zione del prodotto e la semina o
la messa a dimora della coltura successiva.

SALVAGUARDIA DEGLI INSETTI


IMPOLLINATORI (PRONUBI):
dovranno essere evitati i trattamenti in
fioritura, provve- dendo anche sfalciare le
erbe fiorite presenti in prossimi- tà delle
colture arboree da trattare. A questo
proposito la Regione Marche ha stabilito
specifiche disposizioni con la L.R. L.R. 33/12)

51
5.E REGISTRO DEI TRATTAMENTI
(Rdt)
è il diario di campo su cui la ditta deve
riportare crono- logicamente tutti gli
interventi di difesa/diserbo/fertilizzanti
effettuati sulle diverse colture nel corso della
stagione di coltivazione.
Per la Regione Marche è scaricabile da:
http://www.regione.marche.it/Regione-
Utile/Agricoltura-Sviluppo-Rurale-e-
Pesca/Prodotti-fitosanitari#Modulistica
Le registrazioni debbono essere effettuate
entro 30 giorni dall’effettuazione del
trattamento o concimazione (sia organica che
minerale).
Si precisa che la compilazione di questo
registro relativamente alla voce
“fertilizzazioni” non è vincolante, ai fini della
condizionalità, nelle aree al di fuori delle zone
vulnerabili da nitrati di origine agricola (ZVN).
Le registrazioni debbono essere effettuate
entro 30 giorni dall’effettuazione del
trattamento o concimazione (sia organica che
minerale).
Avvertenze nella conservazione/compilazione
del Registro dei Trattamenti (RdT):
- Il Registro non necessita una
vidimazione;
- Deve essere conservato per almeno
tre anni dopo l’anno di riferimento e reso
disponibile a tutti gli organi di controllo
preposti, unitamente alla copie delle fatture
d’acquisto dei prodotti fitosanitari;
- Può essere compilato anche
dall'utilizzatore dei prodotti fitosanitari
diverso dal titolare dell'azienda; in questo
caso il titolare deve sottoscriverlo al termine
dell'anno solare;
Gli utilizzatori di prodotti fitosanitari possono
avvalersi, per la compilazione dell’RdT, dei
CAA, previa notifica alla ASL di competenza;
- Può essere compilato e sottoscritto
anche da persona diversa dal titolare
dell’azienda, qualora l'utilizzatore dei prodotti
fitosanitari non coincida con il titolare
dell'azienda e nemmeno con l'acquirente dei
prodotti stessi, in questo caso dovrà essere
presente in azienda, unitamente al registro
dei trattamenti, una specifica delega scritta da

52
parte del titolare; lavoratore sia autonomo che subordinato;
- Nel caso in cui i trattamenti siano • poter essere adattati all’utilizzatore
realizzati da contoterzisti, il registro dei secondo le sue necessità. In caso di rischi
trattamenti deve essere compilato dal titolare multipli che richiedano l’uso contemporaneo
dell'azienda allegando l'apposito modulo di più DPI, questi devono essere tra loro
rilasciato dal contoterzista per ogni singolo compatibili e tali da mantenere, anche
trattamento; in alternativa il contoterzista nell’uso simultaneo, la propria efficienza nei
potrà annotare i singoli trattamenti confronti dei rischi corrispondenti.
direttamente sul registro dell'azienda Nel caso specifico della esposizione
controfirmando ogni intervento fitosanitario (manipolazione e distribuzione) ai prodotti
effettuato; fitosanitari In ottemperanza alla legislazione
- Nel caso di cooperative di produttori vigente (D.Lgs.475/92), i DPI sono suddivisi, in
che acquistano prodotti fitosanitari con i quali funzione della gravità dei rischi da cui ci si
effettuano trattamenti per conto dei loro soci deve proteggere, in 3 categorie riconoscibili
il RdT può essere conservato presso la sede dalle seguenti marcature che dobbiamo
sociale dell'associazione e deve essere trovare sul DPI stesso o in caso di impossibilità
compilato e sottoscritto dal legale di riportarlo sul DPI viene riportato sulla
rappresentante previa delega rilasciatagli dai confezione:
soci;
- L’RdT deve essere compilato anche
quando gli interventi fitosanitari vengono
eseguiti per la difesa delle derrate alimentari
immagazzinate.
Le categorie sono così distinte :
- L’RdT deve essere utilizzato inoltre per
gli impieghi effettuati in ambito extra-
agricolo.

5.F MEZZI DI PROTEZIONE


DELL’OPERATORE - D.PI.

Con il termine D.P.I. (dispositivi di protezione


individuale), si ricomprendono tutti quei
dispositivi atti a proteggere le varie parti del
corpo, le vie respiratorie, la cute, gli arti
superiori e inferiori; fra i principali DPI
possiamo menzionare le tute, i guanti, gli
stivali, il casco, le maschere e i filtri, in ogni
settore lavorativo ci sono appropriati DPI
specifici per proteggersi in funzione della
gravità del rischio.
I DPI devono:
• essere adeguati ai rischi da prevenire,
senza comportare di per sé un rischio
maggiore;
• essere adeguati alle condizioni
esistenti sul luogo di lavoro;
• tenere conto delle esigenze
ergonomiche (facilmente adattabili,
indossabili e sicuri) o di salute di qualsiasi

53
Analizzando i DPI specifici da utilizzare
durante l’esposizione ai prodotti fitosanitari
troviamo:
le TUTE: specifiche per la protezione del corpo
da sostanze chimiche, possono essere di
diversa fattura e di qualsiasi materiale purché
certificate per proteggere dal rischio chimico.
Gli indumenti vengono classificati in sei tipi,
contraddistinti da una numerazione e dai
relativi pittogrammi, in funzione della
prestazione offerta nei confronti degli agenti
chimici pericolosi sulla base della loro
condizione fisica (gassosa, solida o liquida),
della quantità e della pressione.
Nel caso dei prodotti fitosanitari, gli
indumenti dovranno essere caratterizzati dal
tipo 3 a tenuta di getti di liquido a pressione,
dal tipo 4 a tenuta di spruzzi-spray, dal tipo 5
a tenuta di particelle - polveri e dal tipo 6 a
tenuta di schizzi di liquidi chimici; tali
dispositivi sono sufficienti nelle più comuni
pratiche fitosanitarie mentre tute del tipo 1 (a
Sostanzialmente, alla numerazione massima
tenuta stagna di gas) e del tipo 2, anche se
(tipo 6) corrisponde una protezione minore, a
non a tenuta stagna ai gas, abbinate con gli
parità di condizione fisica dell’agente
autorespiratori, sono necessarie e idonee
pericoloso. Pertanto, in funzione del tipo
nell’uso di gas tossici o di trattamenti
d’esposizione cutanea a prodotti fitosanitari,
fitosanitari in ambienti chiusi (ad es. in serre,
un agricoltore può scegliere la tuta più adatta
magazzini, ecc.).
alla propria tipologia di attività lavorativa. I
tipi di protezione vengono attribuiti in
funzione delle prestazioni di barriera
dell’indumento finito e si basano su test
specifici associati ad altre prove riguardanti i
requisiti fisici e di barriera dei materiali di
base (resistenza all’abrasione, alla flessione,
comportamento al calore; tasso di
penetrazione, di permeazione, tempo di
passaggio ecc…).

54
Le tute più diffuse principalmente sono progettazione che riguardano diverse
monouso o possono essere impiegate per un caratteristiche tra cui innocuità, resistenza
breve periodo di tempo (tute ad uso limitato, alla penetrazione dell’acqua, destrezza, ecc…
senza pulitura) , realizzate in vari strati di In merito alla protezione da sostanze
polipropilene o altro materiale adatto allo chimiche, legate all’uso di prodotti
scopo, ovvero costituite dai cosiddetti tessuti- fitosanitari, i guanti devono essere dotati di
non tessuti es. tyvek,. I capi più confortevoli, adeguata copertura del polso, resistenti alla
sono quelli che hanno minor resistenza permeazione ed alle penetrazione delle
meccanica ma sono leggeri e flessibili. È sostanze, resistenti all’abrasione e specifici
sempre consigliabile informarsi sull’eventuale per la manipolazione delle sostanze chimiche
necessità di indossare il vestiario sotto pericolose (3a categoria). (Figura 2. Un
l’indumento di protezione, a seconda del tipo parametro importante è anche il tempo utile
di tessuto di cui è costituita la tuta. d’uso fornito dal costruttore che, comunque,
Complessivamente le tute devono coniugare, è sempre in funzione del tempo di
per quanto possibile, la protezione dal rischio permeazione). I materiali più comunemente
chimico con un livello di comfort e di impiegati sono il neoprene e la gomma di
resistenza allo strappo accettabili. nitrile.
Le tute possono essere dotate di accessori o
finiture che hanno la funzione di limitare al
massimo l’esposizione, tra cui, ad esempio:
cappuccio con elastico, calzino integrato,
cerniera coperta da patella, cuciture ricoperte
o termosaldate, polsini, caviglie e vita
elasticizzati, nonché elastico, da infilare sul
ditto pollice, fissato al risvolto della manica
per evitare che la stessa si sollevi, ecc.. Se la
protezione deve essere integrata, le maniche
e i pantaloni devono essere indossati
all’esterno di guanti e stivali, (o all’interno nel
caso di modelli con calzino integrato). Qualora
lo si ritenesse necessario, la tenuta degli
accoppiamenti guanti e stivali può essere
garantita anche attraverso l’ausilio di apposito
e adeguato nastro adesivo. In commercio
Alcune tipologie di guanti sono costituite da
sono reperibili sia modelli costituiti da due
due strati di materiali diversi contraddistinti
pezzi, sia indumenti interi. Per quanto
da due colori; lo strato esterno deve essere
riguarda i trattamenti da effettuare in serra
tassativamente impermeabile, resistente e di
od in ambienti chiusi e poco aerati sono
colore più scuro rispetto alla parte interna
disponibili al fine di proteggere l’intero corpo
che, invece, è di materiale più leggero e di
e le vie respiratorie, adeguati scafandri
colore chiaro. Questa caratteristica è
ventilati che sfruttano il principio della
funzionale per la sostituzione del guanto
depurazione dell’aria ambientale contaminata
poiché l’eventuale lacerazione del materiale
attraverso appositi elettroventilatori muniti di
esterno, il solo che fornisce reale protezione
idonei filtri o, qualora lo scenario lavorativo lo
dalle sostanze tossiche, verrà evidenziata
dovesse permettere, con adduzione di aria
dalla differenza di colore dei due strati. Per
respirabile dalla rete o da batteria di bombole
assorbire il sudore e migliorare il comfort, può
ad aria o ad ossigeno compresso.
essere opportuno indossare anche
I GUANTI: vengono previsti alcuni requisiti di
sottoguanti di cotone; alcuni modelli in
base (facoltativi e non) da conferire in fase di
commercio sono già provvisti di rivestimento
55
interno in cotone. I guanti devono essere Le norme tecniche indicano l’uso obbligatorio
indossati dal momento in cui si apre la del casco elettroventilato in caso di operatori
confezione del prodotto da manipolare, per in possesso di barba e baffi, in quanto con le
tutte le operazioni successive e anche quando maschere non si riesce ad ottenere
si eseguono attività lavorative a contatto con un’adeguata adesione e tenuta al volto.
la vegetazione trattata. I caschi si differenziano per il punto di
GLI STIVALI: devono essere in materiale appoggio (testa e spalle), per il tipo di
elastomerico (gomma), e dotati di un certo alimentazione (pile a secco, batteria
spessore. ricaricabile, batteria del trattore, sistemi misti,
ecc…), nonché per la portata dell’aria da 120 a
oltre 200 l/min (si fa notare che la norma EN
12941 non ammette un flusso inferiore a 120
l/min).
Il sistema di filtraggio, nella maggior parte dei
casi costituito da due elementi, può essere
incorporato nella struttura del casco stesso o
posizionato da un’altra parte (es.: agganciato
Anche in
alla cinta dell’operatore) e collegato alla
questo caso i materiali costituenti devono
calotta per mezzo di un tubo respiratorio.
assicurare resistenza alla penetrazione, alla
LE MASCHERE: in alternativa al casco
permeazione e alla degradazione in relazione
elettroventilato, escludendo il ricorso ai
agli agenti chimici (requisiti relativi alle
cosiddetti respiratori isolanti (ad es. come gli
calzature impermeabili).
autorespiratori, particolarmente adatti per i
Per la protezione delle vie respiratorie, del
trattamenti in serra) si possono utilizzare i
capo e degli occhi Vengono utilizzati:
respiratori a filtro (DPI di 3a cat.)
Il CASCO o sistema elettroventilato integrale,
rappresentati dalle cosiddette maschere
(protezione cutanea del capo, del viso e delle
(protezione cutanea del viso o di parte di
mucose oculari, delle vie inalatorie ed
esso, delle vie inalatorie ed ingestive) dotate
ingestive - DPI di 3a cat.) garantisce la
di filtri adeguati.
protezione completa della testa, del viso,
Le maschere possono essere del tipo “pieno
delle orecchie e del collo, infatti questo
facciale” (maschera intera) o semimaschera
apparecchio di protezione delle vie
ovvero quarto di maschera.
respiratorie (APVR) possiede una buonissima
protezione delle vie aeree anche se non
raggiunge quella della maschera pieno
facciale intera. Il casco elettroventilato
consente però una confortevole respirazione
anche sotto sforzo.

Di estrema importanza sono l’ampiezza del


campo visivo, la perfetta aderenza del bordo
L’ottimale tenuta del casco deriva dal di tenuta sul viso e la resistenza dello schermo
contatto sulle spalle e dalla guarnizione della del facciale a graffi ed urti. Sono inoltre
visiera (questo è un requisito che appartiene reperibili maschere elettroventilate a facciale
solamente ad una tipologia di caschi ventilati). pieno, dotate di alimentatori di aria filtrata
56
con batterie ricaricabili, o alimentazione dalla contro i gas e i vapori organici, cioè contro gli
batteria del trattore, e sistema di filtraggio agenti chimici organici, mentre la lettera P e il
ancorato alla cinta dell’operatore (stesso colore bianco stanno ad indicare la protezione
principio di funzionamento dei caschi ventilati nei confronti degli agenti chimici particellari
precedentemente descritto). Inoltre le come le polveri, i fumi e le nebbie, altresì
maschere possono essere soggette a definiti aerosol. La combinazione delle due
manutenzione oppure non soggette a tipologie di filtro si identifica visivamente con
manutenzione. due colori: il bianco per il filtro P e il marrone
per il filtro A, a cui però vanno abbinate le
relative classi.
Tale filtro combinato AnPn è contraddistinto
da numeri che seguono le lettere con un
valore di n compreso fra 1 e 3. (ad es. A1P2).
Relativamente al filtro di colore marrone (A)
che contiene carbone attivo, i numeri abbinati
(1-2-3) esprimono la capacità di captazione, a
Per quanto concerne i respiratori a parità di efficienza filtrante la quale deve
semimaschera, la protezione è limitata alle essere sempre del 100%. Sostanzialmente la
sole vie respiratorie. Per questo motivo è capacità di captazione è la quantità di
necessario abbinare, all’uso delle contaminante che il filtro è in grado di
semimaschere o dai quarti di maschera, adsorbire: classe 1 = bassa (capacità del filtro
adeguati DPI per gli occhi e per il capo. Le di 100 cc.), classe 2 = media (capacità del filtro
maschere a pieno facciale e semimaschere, di circa 250 - 400 cc.) e classe 3 = alta
possono prevedere due filtri laterali o un (capacità del filtro di oltre 400 cc.). In altre
unico filtro anteriore, con sistema di parole, a parità di condizioni lavorative, il
ancoraggio a baionetta o a vite. filtro A di classe 1 adsorbe una quantità
I FILTRI: la scelta del filtro che per il rischio inferiore di sostanze organiche rispetto alle
chimico deve obbligatoriamente essere un DPI altre classi e di conseguenza si satura e si
di 3a categoria, dipende dalla combinazione inattiva prima degli altri. Per quanto concerne
tra il tipo di DPI (maschera a pieno facciale, il tipo bianco (P), i numeri (1-2-3) forniscono
semimaschera, casco o cabina del trattore), le l’efficienza filtrante totale minima: classe 1 =
caratteristiche tossicologiche del preparato, il 78%, classe 2 = 92% e classe 3 = 98%.
tipo e la durata dell’attività lavorativa.
I filtri antigas, antipolvere e combinati (antigas
+ antipolvere) vengono contraddistinti con
lettere, colori e numeri che, a loro volta,
identificano i tipi (A; B; E; K; P; ecc.) e le classi
europee - EN (1; 2; 3). Ad ogni lettera è stato
abbinato un colore con lo scopo di facilitarne
il riconoscimento anche quando il filtro è in
uso. In agricoltura la maggior parte dei filtri
adatti alla protezione delle vie respiratorie
contro i rischi derivanti dalla manipolazione Sui respiratori e sui sistemi elettroventilati,
dei prodotti chimici pericolosi usati è per i trattamenti fitosanitari, vista la
costituita da filtri antiparticolato o antipolvere variabilità dei componenti utilizzati nelle
contraddistinti con la lettera P combinati con miscele antiparassitarie, si tende a consigliare
filtri antigas e antivapori organici almeno i filtri combinati, di colore marrone +
contraddistinti dalla lettera A. La lettera A e il bianco, contraddistinti normalmente dalla
colore marrone indicano che il filtro è efficace sigla A1P2 o A2P3, fermo restando il criterio di
57
combinazione precedentemente menzionato. 5.G CORRETTA GESTIONE DEI
Altri colori (e lettere) indicano la protezione RIFIUTI
da svariate sostanze; per esempio il grigio (B) La legislazione attuale in materia rifiuti (parte
contraddistingue la protezione da gas e vapori quarta del D.lgs. 152/2006) prevede una
inorganici (ad es. cloro), il giallo (E) da gas precisa responsabilità dell’imprenditore
acidi (ad es. acido solforico) e il verde (K) da agricolo, in quanto produttore di rifiuti, nei
composti ammoniacali (ad es. ammoniaca e riguardi dell’ambiente; questa responsabilità
suoi derivati). Queste ultime tipologie di filtro riguarda molte fasi della gestione dei rifiuti,
non sono idonee per la protezione dai compreso l’impiego di prodotti fitosanitari e la
prodotti fitosanitari a meno che non siano gestione delle relative rimanenze.
abbinate alla combinazione marrone-bianca Pur riconoscendo che questa normativa può
già descritta, che comunque individuerebbe risultare ai non addetti del settore
una scelta ridondante e non corretta, in particolarmente complessa e di diffi- cile
quanto provocherebbe un ulteriore comprensione, essendo in continua
affaticamento ventilatorio del lavoratore. È evoluzione, le conse- guenze che possono
inoltre importante sostituire il filtro una volta derivare dalla sua mancata applicazio- ne
esaurito. La sua durata dipende dalla possono provocare alle aziende gravi danni,
concentrazione della miscela di sostanze soprattutto economici, come ad esempio
chimiche in aria, dal diametro delle particelle, l’irrogazione di sanzioni penali e
dall’umidità dell’aria e dalle ore di lavoro. Il amministrative, nonché rischiose ricadute
filtro combinato AnPn adatto per la economiche a seguito dei controlli sui criteri
protezione dalle particelle e dai vapori di condizionalità per la conces- sione di
derivanti dall’esposizione ai prodotti contributi.
fitosanitari deve essere sostituito in base alle Sono rifiuti fitosanitari:
indicazioni del fabbricante e in ogni caso se si • le rimanenze di prodotti fitosanitari
percepisce cattivo odore all’interno del non più utilizzabili (comprese le miscele
dispositivo, se aumenta la resistenza inutilizzate rimaste all’interno della
respiratoria, comunque è consigliabile la irroratrice);
sostituzione almeno una volta all’anno in caso • i prodotti fitosanitari revocati o
di utilizzo saltuario. scaduti;
• gli imballaggi primari costituiti dai
contenitori dei pro- dotti fitosanitari;
L’addestramento al corretto uso • altri materiali filtranti o derivanti dal
dei DPI è obbligatorio nei tamponamento di perdite o di gocciolamenti
confronti della 3a categoria ed (come ad es. stracci, carta, fil- tri, segatura),
contaminati da prodotti fitosanitari.
anche per i DPI per l’udito. Tutti questi rifiuti, che possono essere di tipo
La formazione per l’impiego dei “pericoloso” o “non pericoloso”, devono
DPI (tutti, cat. 1-2-3) da parte essere gestiti come rifiuti speciali attraverso il
conferimento ad operatori specializza- ti e
dei lavoratori è obbligatoria. non possono mai essere recuperati o smaltiti
all’interno dell’azienda.
La formazione, l’aggiornamento La gestione dei rifiuti derivanti dall’uso dei
prodotti fitosa- nitari avviene sostanzialmente
e l’addestramento dei lavoratori in due momenti distinti:
devono essere affidati a persone • il deposito temporaneo all’interno
o tecnici competenti dell’azienda (in attesa della consegna a ditte
specializzate);
• il conferimento a operatori

58
specializzati per lo smaltimento o il recupero. non supera il predetto limite annuo.
Qualora il rifiuto fitosanitario sia mantenuto
LA CODIFICA DEI RIFIUTI in azienda con modalità non conformi a quelle
Fin dal momento della sua produzione il precedentemente indicate, lo stoccaggio
rifiuto deve essere codificato (ossia gli deve necessita di autorizzazione specifica in quanto
essere attribuito un codice numerico a sei si configura come deposito preliminare.
cifre sulla base di un elenco contenuto nel 5.H RIFIUTI: ADEMPIMENTI E
Catalogo Europeo Rifiuti - CER); il codice dato BONIFICA CONTENITORI DI
al rifiuto lo segue dalla produzione fino all’im- FITOFARMACI
pianto di trattamento o di smaltimento. La I produttori agricoli dono tenuti ad avere: a) il
scelta del codice è compito del produttore del registro di carico e scarico (non duvuto dal
02/02/2016 art. 69 Legge 28 dicembre 2015, n.
rifiuto stesso, che ne è responsabile. I rifiuti
221);
dei prodotti fitosanitari che contengono
b) il formulario di identificazione dei rifiuti per
sostanze classificate come pericolose ai sensi
il trasporto dei rifiuti prodotti (F.I.R.) che deve
della disciplina comunitaria (elemento eviden-
accompagnare il trasporto del rifiuto fino al
ziato sull’etichetta della confezione) sono
centro di raccolta;
classificati come “rifiuti speciali pericolosi” ed
c) l’iscrizione all’Albo nazionale dei gestori
assumono la codifi- ca CER 02 01 08* (rifiuti
ambientali, alla speciale sezione per il
agrochimici contenenti sostan- ze pericolose).
trasporto in conto proprio dei rifiuti non
Nel caso in cui i prodotti fitosanitari non
pericolosi e dei rifiuti pericolosi fino a 30 litri o
contengano sostanze classificate come
30 chili giornalieri. Le imprese agricole (quelle
pericolose, essi sono classificati “rifiuti speciali
ricomprese dall’art. 2135 del Codice civile)
non pericolosi” ed assumono la codifica CER
non sono tenute a presentare il M.U.D.,
02 01 09 (rifiuti agrochimici diversi da quelli
ovvero il modello con il quale vanno
della voce 02 01 08*).
denunciati i rifiuti prodotti, smaltiti o avviati a
recupero nell’anno precedente la
Il deposito temporaneo in azienda, che non dichiarazione. (fonte ecocamere, portale delle
necessita di autorizzazione, è l’operazione di camere di commercio italiane)
raggruppamento dei rifiuti, per categorie Alcuni degli adempimenti sopra esposti potrebbero
omogenee, in un ambiente o locale idoneo, essere agevolati con apposite convenzioni con ditte
allo scopo di impedire la loro dispersione, la che effettuano smaltimento dei rifiuti.
contaminazione di suolo e acque, i possibili TRASPORTO DEI RIFIUTI
inconvenienti igienico-sanitari e, in generale, i La legge prevede che la responsabilità del
danni a cose o persone. produttore dei rifiuti termini solo al momento
I rifiuti devono essere raccolti ed avviati alle della accettazione da parte dell’impianto di
operazioni di recupero o di smaltimento destinazione.
secondo una delle due seguenti modalità Il trasporto può essere effettuato
scelta a priori dall’imprenditore agricolo: esclusivamente a cura di soggetti iscritti
• con cadenza almeno trimestrale, all’Albo nazionale per la raccolta e traspor- to
indipendentemente dalle quantità in dei rifiuti. L’elenco di tali operatori è
deposito; sistematicamente aggiornato, ed è
• quando il quantitativo di rifiuti in consultabile gratuitamente sul sito:
deposito raggiunge complessivamente i 30 www.albonazionalegestoriambientali.it
metri cubi (di cui al massimo 10 metri cubi di
rifiuti pericolosi). In ogni caso (cioè qualora Per "bonifica" dei contenitori vuoti di
non si producano più di 30 metri cubi di rifiuti agrofarmaci deve intendersi il "lavaggio" con
durante l’in- tero anno) il deposito acqua degli imballaggi vuoti e l'impiego della
temporaneo non può avere durata superiore miscela così ottenuta per trattamenti
ad un anno, anche se il quantitativo di rifiuti fitosanitari.
59
Il lavaggio può essere manuale o meccanico. questo tipo di macchine sono medio alti.
I contenitori dei fitosanitari bonificati sono da
considerarsi rifiuti speciali non pericolosi. Irroratrici pneumatiche
L’acqua uscente, a bassissima pressione, dai
6 ATTREZZATURE PER IL diffusori viene investita da una corrente d'aria
TRATTAMENTO ad alta velocità generata da un ventilatore
In base ai principi di funzionamento, le radiale. Sia la frantumazione del getto che il
macchine per la distribuzione si suddividono suo trasporto sono di natura pneumatica. Si
in: ottiene una maggiore uniformità di
• impolveratrici - distribuiscono polveri distribuzione dovuta alla grande omogeneità
tramite flussi di aria; e finezza delle gocce con dimensioni variabili
• fumigatrici - distribuiscono prodotti tra 50 e 150 micron. Sono queste le
sotto forma di gas; cosiddette irroratrici a basso volume. I
• irroratrici - con questo termine moderni atomizzatori sono costruiti con
vengono indicate tutte le macchine che accorgimenti che bloccano il gocciolamento
distribuiscono liquidi. degli ugelli (antigoccia) nelle pause di
Sono attualmente le più diffuse, perché la erogazione della miscela antiparassitaria. Vi
maggior parte dei prodotti fitosanitari oggi in sono poi atomizzatori con dosaggio
commercio devono essere preventivamente elettronico automatico della miscela che
mescolati con acqua per essere utilizzati. In evitano inutili oltrechè dannosi sprechi che si
relazione al sistema di polverizzazione e possono ripercuotere in danni per l'ambiente.
trasporto sulle piante del liquido che contiene
il prodotto fitosanitario, le irroratrici possono 6.A DISTRIBUZIONE DELLE MISCELE
essere classificate come di seguito riportato. Durante la distribuzione delle miscele
fitoiatriche con le macchine irroratrici occorre
Irroratrici meccaniche sempre adottare tutte le precauzioni atte a
L'alta pressione impressa al liquido da una limitare il più possibile il rischio della deriva e
pompa ne provoca la frantumazione più in generale il rischio di indesiderate
meccanica al passaggio attraverso ugelli perdite di prodotto nell’ambiente. In tal senso
calibrati. Il getto viene proiettato sul bersaglio particolarmente utile risulta l’impiego di ugelli
per effetto della pressione stessa. La antideriva, di fine barra oltre che l’adozione di
dimensione delle gocce erogate è alquanto una corretta regolazione della macchina
grossolana e non uniforme (mediamente 200- irroratrice. Per regolazione, si intende
400 micron) con copertura imperfetta ed l’adattamento delle modalità di utilizzo
elevata perdita di prodotto per dell’irroratrice alle specifiche realtà col turali
gocciolamento. Sono queste le così dette aziendali.
irroratrici ad alto volume. In particolare, nel caso delle irroratrici per
colture erbacee
Irroratrici ad aeroconvenzione (Atomizzatori) la regolazione può interessare:
Sono dotate di una pompa ad alta pressione • tipo e portata ugello;
che provvede alla frantumazione del liquido, • scelta della pressione di esercizio;
passante attraverso gli ugelli, in minute • scelta della velocità di avanzamento;
goccioline. Esse vengono portate sul bersaglio • individuazione dell’altezza di lavoro
per mezzo dell'aria generata da un ventilatore ottimale.
assiale. Il diametro delle gocce va da 150 a
300 micron e la penetrazione del getto nella Conoscendo la portata degli ugelli (che
vegetazione avviene con lo spostamento di un dipende dalla pressione di esercizio adottata)
elevato volume d'aria che consente lunghe e la velocità di avanzamento è possibile
gittate. I volumi di acqua consumati con calcolare il volume di miscela fitoiatrica che si

60
distribuirà in quelle condizioni operative fitosanitari si ricordano ancora:
applicando la seguente formula: • sistemi di distribuzione in banda;
• le barre umettanti;
V (l/ha) = q (l/min) x 600 / d (m) x v (km/h) • le macchine fumigatrici.
V = volume di distribuzione;
q = portata media ugelli presenti sulla barra; d Nel caso dei sistemi di distribuzione in banda
= distanza tra gli ugelli; si tratta di macchine irroratrici che erogano il
v = velocità avanzamento della macchina. liquido in fasce o su file e sono tipicamente
600 = costante utilizzate in colture a file (abbinate ad
esempio a seminatrici di precisione da mais) o
Con la medesima formula è altresì possibile per distribuire erbicidi nel sottofila di vigneto
calcolare, ad esempio, la portata media che e frutteti. In particolare nel caso del diserbo
devono avere gli ugelli per poter distribuire un delle colture erbacee, il trattamento localiz-
determinato volume ad una determinata zato presenta evidenti vantaggi di tipo
velocità di avanzamento della macchina: tecnico, economico ed ambientale:
q (l/min) = V (l/ha) x d (m) x v (km/h)/600 • riduzione della superficie interessata
dal trattamento e conseguente riduzione di
impiego di prodotto chimico e, quindi del
costo del trattamento;
• limitato effetto deriva (si lavora molto
vicini al terreno e in più vi è l’effetto
“schermatura” determinato dalla macchina
operatrice alla quale l’irroratrice è abbinata);
• incremento della capacità di lavoro (le
operazioni di semina e diserbo sono svolte
contemporaneamente).
Le barre umettanti vengono utilizzate per la
distribuzione di erbicidi sistemici non selettivi
(le selettività viene infatti ottenuta grazie alla
Nelle irroratrici per le colture arboree, i differenza di altezza tra infestante e colture,
parametri sui qua- li è possibile intervenire come ad esempio nel caso del riso crodo).
con la regolazione sono: velocità di Sono schematicamente costituite da una
avanzamento, tipo di ugello, portata barra cui è applicata una serie di elementi
complessiva degli ugel- li, pressione di (corde, spugne, ecc) imbevute di formulato
esercizio, n° e posizione degli ugelli aperti e chimico che si deposita per contatto
loro inclinazione (influisce sul diagramma di sull’infestante al momento del loro impatto
distribuzione), portata del ventilatore (se con queste ultime.
presente), posizione dei deflettori dell’aria (se Le macchine fumigatrici si usano per i
presenti). Il calcolo del volume di trattamenti fumiganti, ovvero interventi che
distribuzione in questo caso si ottiene prevedono la distribuzione nel terreno di
applicando la seguente formula: sostanze particolari che per le loro
V (l/ha) = Q (l/min) x 600 / i (m) x v (km/h) x n caratteristiche (alta tensione di vapore)
V = volume di distribuzione; evaporano rapidamente dando luogo alla
q = portata complessiva di tutti ugelli; i = formazio- ne di gas che si distribuisce
larghezza interfila; uniformemente nel terreno. Entram- be
v = velocità avanzamento della macchina; permettono l’utilizzo di ridottissime quantità
n = numero di filari trattati ad ogni passaggio di soluzione irrorata ed evitano i pericoli della
della macchina irroratrice; deriva.
Tra i sistemi per la distribuzione di prodotti

61
6.B MANUTENZIONE DELLE - riduzione del rischio fitotossicità;
ATTREZZATURE - sicurezza Ambientale e dell’operatore;
La corretta distribuzione dei prodotti - economici dovuti al Minor spreco di tempo
fitosanitari è un requisito di fondamentale (con minori volumi d’acqua conseguenti tempi
importanza per l’ottenimento dei migliori per i riempimenti) e minor spreco di prodotto
risultati del trattamento e per evitare lo fitosanitario (dosaggio più giusto).
spreco e la dispersione di sostanze inquinanti
e dannose. Chi lo deve fare?
Le attrezzature devono essere sottoposte, da Tutte le attrezzature, impiegate per uso
parte dell’uti- lizzatore professionale, a professionale (da utilizzatori professionali),
controlli tecnici periodici e a manu- tenzione, vanno sottoposte almeno una volta al
per quanto riguarda almeno i seguenti aspetti: controllo funzionale entro il 26 novembre
• la verifica di eventuali lesioni o perdite 2016. D.Lgs. 150/2012 art. 12.
di componenti della macchina;
• la funzionalità del circuito idraulico e Ogni quanto bisogna farlo?
del manometro; L'intervallo max:
• la funzionalità degli ugelli e dei - 5 anni fino al 31 dicembre 2020
dispositivi anti-goccia; - 3 anni per le attrezzature controllate dopo il
• la pulizia dei filtri e degli ugelli; 2020.
• la verifica dell’integrità delle protezioni Le attrezzature nuove, acquistate dopo il
della macchina, ad esempio del giunto 26/11/2012, dovranno essere sottoposte al
cardanico e della griglia di protezione del primo controllo funzionale entro 5 anni dalla
ventilatore (quando presenti). data del loro acquisto.
Per le attrezzature destinate al conto terzi : 1°
Il PAN ha inoltre reso obbligatorio il controllo controllo entro il 26 novembre 2014,
funzionale delle irroratrici utilizzate per scopi successivamente ogni 2 anni.
professionali. Il controllo funzionale ha lo
scopo di verificare che le attrezzature per Attrezzature che devono essere controllate
l’applicazione dei prodotti fitosanitari entro il 2016 (aggiornato al DM 4847 del
soddisfino una serie di requisiti standardizzati, 03/03/2015):
al fine di garantire un elevato livello di - Atomizzatori con e senza ventilatore
sicurezza e di tutela della salute umana e - Dispositivi di distribuzione a lunga gittata e
dell’ambiente. Scopo prioritario di questo con ugelli a movimento oscillatorio
controllo è la verifica del corretto funzio- - Cannoni
namento e dello stato di efficienza delle - Irroratrici spalleggiate con ventilatore
componenti mecca- niche delle attrezzature. - Lance
- Atomizzatori scavallanti
6.C CONTROLLO FUNZIONALE DELLE - Atomizzatori schermati
MACCHINE IRRORATRICI E
- Barre irroratrici con larghezza di lavoro > 3
TARATURA/REGOLAZIONE DELLE
metri;
STESSE
Il controllo funzionale dell’irroratrice, - Irroratrici montate su aeromobili, irroratrici
consistente in una serie prestabilita di montate su treni.
verifiche da effettuate alla macchina e deve
essere effettuato esclusivamente da un centro Attrezzature da controllare entro il
prova autorizzato dalla Regione Marche o 26/11/2018 (e poi ogni 6 anni – contoterzisti
abilitato ad operare nella nostra regione. 4):
Vantaggi: - irroratrici per il diserbo localizzato del
- Miglior risultato del trattamento anche se sottofila con schermatura;
effettuato con dosaggi minori; - irroratrici abbinate alle seminatrici (< 3 m)
62
Attrezzature con protocollo di prova da TIPOLOGIE DI UGELLI UTILIZZATI NELLA
definire: MACHINE IRRORATRICI
- attrezzature per l’applicazione di prodotti
fitosanitari in forma polverulenta, solida o UGELLI A VENTAGLIO: sono così chiamati in
granulare quanto creano un getto piatto dovuto alla
- barre umettanti particolare conformazione della testina in cui
- Fumigatrici per il terreno il foro di uscita è a forma ellittica o
- Attrezzature per la concia delle sementi rettangolare. Vengono montati nelle
- Termo nebbiogeni (fogger) macchine per le colture erbacee. Le pressioni
di esercizio sono basse.
Attrezzature escluse dal controllo:
- Irroratrici spalleggiate, con serbatoio in
pressione o dotate di pompante a leva
manuale;
- irroratrici spalleggiate a motore prive di
ventilatore (se non utilizzate in serra)
UGELLI A CONO: sono caratterizzati da un
getto a forma conica. Vengono montati nelle
macchine per le colture arboree. Le pressioni
di esercizio rispetto agli ugrlli a ventaglio sono
più elevate.

UGELLI A ANTIDERIVA O INDUZIONE D’ARIA


(cono o ventaglio): la deriva è un fenomeno
causato solitamente dal vento che porta alla
dispersione di una parte del prodotto fi
tosanitario nell’ambiente circostante,
causandone l’inquinamento. Questa
problematica, oggi molto sentita, grazie
La taratura/regolazione dell’irroratrice deve all’attenzione rivolta alla tutela dell’ambiente,
invece essere effettuata dallo stesso ha portato i produttori di ugelli ad
utilizzatore (come stabilito dall’art. 2 del DDPF intraprendere una ricerca che potesse in parte
282/CSI/2014), annotando poi – annualmente limitarla.
- i dati della regolazione nel Registro dei
Trattamenti; in alternativa, la
taratura/regolazione potrà essere effettuata
dal centro prova che ha effettuato il controllo
funzionale (con protocolli ed informazioni per UGELLI SPECIALI: progettati per l'utilzzo su
l’utilizzatore molto più approfonditi); la impianti senza barra o come ugello di fine
relativa validità sarà, in questo caso, identica a barra per estendere l'ampiezza
quella del controllo funzionale (5 anni fino al dell'irrorazione
2020 e successivamente 3 anni). UGELLI A SPECCHIO: gli ugelli a specchio o a

63
getto ampio sono così defi niti perché
costituiti da un condotto rettilineo che
costringe il liquido in uscita a colpire con forza
una superfi cie contrapposta (defl ettore) ed
opportunamente inclinata rispetto al foro. Il
liquido, colpisce e scivola sulla superfi cie a
specchio allargandosi in un ventaglio piuttosto
ampio e piatto. Le pressioni di lavoro sono
relativamente basse e le gocce sono di
dimensioni medio-grandi

6.D VERIFICA FUNZIONALE,


I PRINCIPALI CONTROLLI Chi effettua il controllo funzionale?
EFFETTUATI Il controllo funzionale dell’irroratrice può
essere effettuato solo presso un Centro
1 Serbatoio principale: tenuta e capacità di autorizzato dalla Regione Marche, e deve
agitazione della miscela fitoiatrica avere almeno un tecnico appositamente
2 Pompa principale: funzionalità e assenza di abilitato e la disponibilità delle attrezzature
perdite necessarie. Deve inoltre eseguire il controllo
3 Scala di lettura del liquido: presenza e nel rispetto di precisi standard e procedure
leggibilità definiti a livello nazionale e registrare le
4 Manometro: presenza, funzionalità e operazioni di controllo effettuate
adeguatezza della scala di lettura alla nell’apposito Rapporto di prova.
pressione di esercizio In fase di controllo, il tecnico abilitato di un
5 Sistema di regolazione: funzionalità Centro autorizzato dalla Regione, redige un
6 Sistema di filtrazione: presenza di almeno 1 Rapporto di Prova, per ciascun elemento
filtro e funzionalità analizzato: barre, atomizzatori o altre
7 Tubazioni: tenuta alla pressione di esercizio attrezzature. Nel rapporto di prova sono
massima riportati i controlli effettuati, le misurazioni e
8 Barra di distribuzione (solo barre le eventuali riparazioni, regolazioni o
irroratrici): orizzontalità, simmetria sx-dx sostituzioni.
9 Ugelli: uniformità della portata lungo la Se l’esito del controllo è positivo, viene
barra nel caso delle barre irroratrici e rilasciato l’ Attestato di Funzionalità, dove
uniformità della portata tra lato sinistro e sono riportati i dati identificativi del
destro nel caso degli atomizzatori. proprietario, dell’attrezzatura e la data del
10 Uniformità di distribuzione: diagramma di controllo. I dati andranno inseriti nella scheda
distribuzione anagrafica dell’azienda agricola. Oltre
all’attestato, che è il documento che prova a
tutti gli effetti il superamento del controllo, il
Centro è tenuto a rilasciare anche un bollino
adesivo.

64
7 I RISCHI E LE PRECAUZIONI PER
L’AMBIENTE
Quando si esegue un trattamento fitosanitario
soltanto una parte esigua della miscela
contenente la sostanza attiva raggiunge il
“bersaglio”, mentre il resto viene disperso
nell’ambiente
I prodotti fitosanitari possono determinare
effetti tossici, acuti e a lungo termine, sugli
organismi “non bersaglio” (ossia che non sono
il target del trattamento fitosanitario) terrestri
e acquatici, animali e vegetali.
Per organismi non bersaglio si intendono le
specie animali e vegetali, terresti o
acquatiche, che possono subire, in modo
diretto o indiretto, qualsiasi forma di
condizionamento a seguito della distribuzione
di un prodotto fitosanitario.
Gli organismi “non bersaglio” possono quindi
essere mammiferi, uccelli, pesci, invertebrati
acquatici, alghe, organismi del sedimento,
piante acquatiche, api, artropodi non
bersaglio e macro o micro-organismi del
suolo. Rientrano in questa tipologia anche le
piante non bersaglio ovvero specie spontanee
presenti ai margini dei campi coltivati da
tutelare sia a beneficio della biodiversità sia in
quanto costituiscono aree di rifugio per gli
ausiliari o per organismi superiori quali ad
esempio piccoli mammiferi e uccelli.
Le modalità attraverso le quali i prodotti
fitosanitari si disperdono nell’ambiente sono:
• la deriva: quando la miscela viene
irrorata sulla coltura, si forma una massa
nebbiosa, formata da piccole goccioline che
vengono trasportate più o meno lontano dal
punto di applicazione principalmente per
influenza del vento o del tipo di macchina
irroratrice. In questo modo una parte della
miscela irrorata può ricadere sul terreno e
sulla vegetazione circostanti la coltura o su un
eventuale corpo d’acqua che si trova nelle
vicinanze.
• la volatilità: la miscela, durante il
trattamento o dopo aver raggiunto la coltura
o il terreno, può evaporare in aria ed essere
trasportata lontano con il vento;
• il ruscellamento: la miscela, una volta
raggiunto il suolo dopo il trattamento, può

65
essere trasportata lungo la superficie del valutati in quanto costituiscono vie importanti
terreno, disciolta nell’acqua di ruscellamento, di esposizione e quindi di eventuali effetti
a seguito di un evento piovoso o con tossici.
l’irrigazione. Allo stesso modo, la sostanza La valutazione del rischio ecotossicologico è
attiva fitosanitaria presente nella miscela può indispensabile ai fini della autorizzazione
aderire fortemente alle particelle di terreno all’impiego di un prodotto fitosanitario. Essa
ed essere trasportata con esse quando, serve a prevedere il rischio che si può
durante piogge intense, si verificano fenomeni determinare in seguito al loro impiego e,
di erosione del terreno a causa delle acque di qualora il rischio non dovesse essere
ruscellamento. In questo modo la sostanza accettabile, a definire specifiche misure di
attiva fitosanitaria può raggiungere un corpo mitigazione a carico degli organismi non
d’acqua superficiale. bersaglio.
• la lisciviazione: a seguito di una La registrazione potrà pertanto prevedere una
pioggia la sostanza attiva fitosanitaria che ha serie di limitazioni d’uso (ad esempio: epoche
raggiunto il terreno, può penetrare attraverso di intervento, numero massimo di applicazioni
il suolo, disciolta nell’acqua di percolazione, e all’anno, divieto di impiego in prossimità di
per questa via raggiungere le acque di falda. corsi d’acqua o di aree naturali ecc.).
L’intensità di ciascuno di questi fenomeni Le misure di mitigazione del rischio sono
dipende dalle caratteristiche proprie della quindi le azioni in grado di ridurre gli apporti
sostanza attiva (es. struttura della molecola, di prodotto fitosanitario al di fuori della
solubilità in acqua, tendenza a legarsi al coltura (o in generale fuori bersaglio) e,
terreno ecc.), ma anche dalle caratteristiche conseguentemente, l’esposizione degli
dell’ambiente (es. tessitura del suolo, organismi e piante non bersaglio. In generale
conformazione del terreno, presenza di corpi gli effetti negativi dei prodotti fitosanitari nei
d’acqua, eventi climatici ecc.). confronti degli organismi non bersaglio
Gli effetti tossici (acuti e cronici) che si possono essere mitigati se si adottano alcune
possono determinare nei confronti degli soluzioni come ad esempio la realizzazione di
organismi non bersaglio in seguito al siepi o barriere artificiali, di aree naturali di
trattamento saranno quindi determinati dalla rifugio, di fasce o di bordure inerbite. Queste
pericolosità intrinseca della sostanza attiva e ultime possono ad esempio essere realizzate
dai suoi prodotti di degradazione, nonché dai con diverse specie selvatiche attrattive per gli
livelli di esposizione e di concentrazione che impollinatori e costituire quindi un rifugio ed
verranno raggiunti nel tempo nei diversi una fonte alimentare per questi indispensabili
comparti ambientali (acqua, suolo, aria) e ausiliari.
sulla catena alimentare. Anche l’uso di soluzioni che riducono la deriva
Le sostanze attive fitosanitarie possono, in (es. ugelli antideriva) o il ruscellamento (es.
alcuni casi, anche penetrare e concentrarsi un piccolo fosso parallelo ad un canale)
negli organismi attraverso i processi di consentono di limitare i possibili effetti
“bioaccumulo” e “biomagnificazione”. negativi dei prodotti fitosanitari nei confronti
Il bioaccumulo è il processo attraverso il quale degli organismi non bersaglio.
le sostanze tossiche persistenti si accumulano Quando sono obbligatorie le misure di
all'interno di un organismo, in concentrazioni mitigazione del rischio per l’ambiente sono
superiori a quelle riscontrate nell'ambiente riportate in etichetta ed indicano le
circostante. appropriate precauzioni da attuare per un uso
La biomagnificazione è il fenomeno di sicuro del prodotto. La loro inosservanza
concentrazione delle sostanze attive negli determina infatti rischi non accettabili a carico
organismi man mano che si procede dai livelli dell’ambiente. È quindi molto importante
più bassi a quelli più alti della catena leggere attentamente le indicazioni riportate
alimentare. Tali processi vanno attentamente in etichetta.

66
7.A LA TUTELA DI ORGANISMI dall’area sensibile da proteggere;
ACQUATICI E DI PIANTE NON • può comprendere: un’area non
BERSAGLIO coltivata (bordo, capezzagna ecc.); una
porzione di campo coltivato non trattato; una
LE FASCE DI RISPETTO zona mista che comprende sia una porzione di
La principale misura di precauzione (o di campo non trattato che un’area non coltivata;
mitigazione) che viene indicata nelle etichette • la finalità prevalente della fascia di
per tutelare gli organismi acquatici, e le piante rispetto non trattata è il contenimento dei
non bersaglio è rappresentata dall’obbligo di fenomeni di deriva e secondariamente del
lasciare una fascia di rispetto non trattata fra ruscellamento
la coltura e l’ambiente nel quale vivono gli Fascia vegetata non trattata
organismi da tutelare. • è una fascia ricoperta da un manto
Se le caratteristiche tossicologiche del erboso che separa fisicamente l’area trattata
prodotto fitosanitario richiedono la tutela di: dal corpo idrico o da un’area sensibile da
• organismi acquatici, la fascia di proteggere;
rispetto non trattata sarà quella compresa fra • la copertura vegetale deve essere
la coltura ed il corpo idrico superficiale uniforme e senza interruzioni;
eventualmente presente ai margini del campo • non può essere conteggiata come tale
coltivato. La figura sotto riportata evidenzia il un’area al bordo del campo coltivato dove
modo corretto per calcolare la fascia di transitano le macchine agricole in quanto il
rispetto fra la coltura ed il corpo idrico compattamento del terreno ostacola
superficiale. l’infiltrazione dell’acqua e ne vanifica pertanto
• piante non bersaglio, la fascia di l’efficienza.
rispetto non trattata sarà fra la coltura e le • la finalità prevalente della fascia
aree di vegetazione spontanea eventualmente vegetata non trattata è il contenimento dei
presenti ai margini del campo coltivato. fenomeni di ruscellamento e
secondariamente di deriva.
AMPIEZZA DELLA FASCIA Corpi idrici superficiali da considerare per
Può variare a seconda della coltura. Più la l’applicazione delle fasce
coltura si sviluppa in altezza più la fascia da Tutti i corpi idrici superficiali, naturali o
rispettare sarà ampia. artificiali, permanenti o temporanei ad
Ad esempio un prodotto può richiedere il eccezione di:
rispetto di una fascia di 20 metri per le colture • scoline (intese come fossi situati lungo
frutticole e di 10 metri per il pomodoro e la i campi coltivati per la raccolta delle acque in
patata. È quindi opportuno leggere l’etichetta eccesso) e altre strutture idrauliche artificiali
e rispettare la distanza riportata per la coltura prive di acqua propria e destinate alla raccolta
oggetto del trattamento. ed al convogliamento di acque meteoriche

TIPOLOGIE DI FASCE
Fascia di rispetto non trattata:
• è la porzione che separa fisicamente
l’area trattata con
prodotti fitosanitari dal corpo idrico o
67
presenti temporaneamente, • riduzione, laddove possibile, delle dosi
• adduttori d’acqua per l’irrigazione (si di diserbanti (es. tecnica delle microdosi nel
tratta di corpi idrici utilizzati esclusivamente diserbo della barbabietola da zucchero);
per portare l’acqua ai campi coltivati in • localizzazione del trattamento, in
periodi molto brevi); questo caso il trattamento interessa solo una
• pensili (sono corpi idrici in cui la quota porzione dell’intero campo coltivato come ad
del fondo risulta superiore di almeno 1 metro esempio i trattamenti lungo la fila.
rispetto alla coltura trattata). Il ricorso a queste ulteriori misure di
mitigazione può consentire di ridurre
la normativa prevede che intorno a pozzi o l’ampiezza della fascia.
sorgenti di acque destinate al consumo Alcune etichette di prodotti fitosanitari
umano è vietato eseguire qualunque tipo di indicano l’entità di questa riduzione in
trattamento con PF entro un raggio di 200 funzione del tipo di misura (es. utilizzo di
metri, a meno di specifi che disposizioni ugelli antideriva, esecuzione del trattamento
derivanti da un piano di utilizzazione nell’ultima porzione del campo coltivato solo
approvato dall’autorità competente. dall’esterno verso l’interno).
Vanno rispettate le distanze dai corpi idrici Per alcuni prodotti è obbligatorio rispettare
e/o adottate le misure di mitigazione sia il vincolo della fascia che le ulteriori misure
prescritte nelle etichette dei PF. Le distanze di precauzione (ad esempio utilizzo ugelli
vanno in genere da 5 a 30 metri. antideriva)

ALTRE MISURE DI PRECAUZIONE ORGANISMI NON BERSAGLIO DI INTERESSE


Le fasce non trattate, di rispetto o vegetate, AGRICOLO
non sono le uniche misure di precauzione Diversi organismi non bersaglio hanno anche
(mitigazione). Esistono ulteriori misure di un interesse agricolo molto importante. Fra
mitigazione dei fenomeni di deriva e di questi ad esempio gli impollinatori come le
ruscellamento. api, gli insetti utili come gli antocoridi, gli acari
Per quanto riguarda la deriva ulteriori misure utili come i fitoseidi, i lombrichi del terreno,
sono costituite da: gli uccelli insettivori ecc..
• l’uso di ugelli antideriva;
• la realizzazione di barriere, naturali o LE API
artificiali, che si interpongono fra la coltura e, Le api contribuiscono in modo determinante
ad esempio, il corpo idrico superficiale (es. alle produzioni agricole grazie alla loro attività
siepe); impollinatrice e sono inoltre un indicatore
• la realizzazione del trattamento biologico molto importante per la
nell’ultima porzione del campo coltivato biodiversità.
adiacente al corpo idrico solo dall’esterno
verso l’interno; È quindi indispensabile tutelarle e
• l’uso di coadiuvanti antideriva. minimizzare i possibili effetti negativi
Rispetto ai fenomeni di ruscellamento le derivanti dall’uso dei prodotti fitosanitari.
ulteriori misure sono rappresentate da: Le etichette dei prodotti fitosanitari riportano
• solchi che si interpongono fra il bordo le misure di mitigazione per le api che
del campo coltivato e il corpo idrico da prevedono sostanzialmente il rispetto di
proteggere realizzati parallelamente a alcuni vincoli applicativi .
quest’ultimo; Tali vincoli riguardano principalmente i
• interramento dei prodotti da applicare prodotti insetticidi ma occorre prestare
al terreno mediante leggera fresatura o con attenzione anche ad alcuni fungicidi come ad
un intervento irriguo per aspersione di 5-10 esempio dodina e thiram.
mm; I principali vincoli in etichetta sono:
68
• non effettuare i trattamenti né in sono definite alcune aree sensibili chiamate
fioritura, né in immediata prefioritura “aree specifiche”.
(almeno n. giorni prima); Tra le considerazioni generali della Direttiva è
• non effettuare trattamenti quando le stabilito che:
api sono in attività; • la direttiva è finalizzata a promuovere
• trattare dopo l’impollinazione; per l’integrazione nelle politiche comunitarie di un
proteggere le api trattare esclusivamente elevato livello di protezione ambientale
nelle ore serali quando le api non sono in secondo il principio dello sviluppo sostenibile
attività. di cui all’articolo 37 della Carta dei diritti
• effettuare lo sfalcio delle eventuali fondamentali dell’Unione europea;
infestanti fiorite prima dell’applicazione del • in aree specifiche molto sensibili,
prodotto; come i siti appartenenti alla rete Natura 2000,
• non applicare se abbondante melata di protetti ai sensi delle Direttiva “Habitat”
afidi è presente nell’area da trattare. 92/43/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992,
relativa alla conservazione degli habitat
naturali e seminaturali e della flora e della
fauna selvatiche e Direttiva “Uccelli”
79/409/CEE del Consiglio, del 2 aprile 1979,
concernente la conservazione degli uccelli
selvatici, l’uso dei pesticidi deve essere vietato
o ridotto al minimo. In caso di utilizzo devono
essere adottate opportune misure di gestione
del rischio e utilizzati pesticidi a basso rischio
e metodi non chimici come misure di controllo
biologico;
• le misure istituite dovrebbero essere
complementari e non incidere sulle misure
fissate da altra normativa comunitaria del
LA TUTELA DELLA FAUNA SELVATICA settore, come nello specifico dalla Direttiva
Tale pericolosità riguarda principalmente “Uccelli” e dalla Direttiva “Habitat”;
uccelli e piccoli mammiferi. Alcuni prodotti Per agevolare l’attuazione della Direttiva, ogni
utilizzati in forma granulare o come esche Stato membro ha approvato un Piano
possono prevedere specifici vincoli affinché il d’Azione Nazionale (PAN) che definisce gli
prodotto non venga a contatto o ingerito da obiettivi, le misure, i tempi e gli indicatori per
uccelli, roditori o altri piccoli animali. la riduzione dei rischi e degli impatti
dell’utilizzo dei prodotti fitosanitari sull’uomo
8 TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ IN e sull’ambiente. In Italia il PAN è stato
AREE PROTETTE E RETE NATURA approvato con il Decreto del 22 gennaio 2014
2000 ed è entrato in vigore il 13 febbraio 2014.
La Direttiva 2009/128/CE del Parlamento Il PAN indica inoltre gli obiettivi quantitativi di
europeo e del Consiglio del 21 ottobre 2009, riduzione dell’impiego di pesticidi, compreso
che istituisce un quadro per l’utilizzo l’obiettivo della completa sostituzione con
sostenibile dei pesticidi, ha sostanzialmente metodi non chimici per le aree più sensibili.
due obiettivi: tutela della salute umana e La Direttiva chiarisce, tra le varie definizioni
tutela dell’ambiente contro i potenziali rischi esposte all’articolo 3, punto 8), che per
connessi all’uso dei pesticidi. «metodi non chimici» devono intendersi i
Per quanto riguarda, nello specifico, la tutela “metodi alternativi ai pesticidi chimici
ambientale viene introdotto per la prima volta per la protezione fitosanitaria e la gestione
il riferimento alla tutela della biodiversità e delle specie nocive, sulla base di tecniche

69
agronomiche come quelle di cui al punto 1 d) misure di protezione relative alle aree
dell’allegato III, o sistemi fisici, meccanici o trattate con prodotti fitosanitari e frequentate
biologici di controllo dei parassiti”. dagli operatori agricoli o accessibili.
L’Italia ha recepito la Direttiva comunitaria L'uso di prodotti fitosanitari può essere
con il Decreto legislativo 14 agosto 2012, n. ammesso, tuttavia, anche nelle aree
150 che, nello specifico, all’articolo 15 norma specifiche, dandone preventivamente
la riduzione dell’uso dei prodotti fitosanitari o informazione all'Ente gestore dell'area
dei rischi in aree specifiche. interessata, in caso di ritrovamento di
Tra le aree specifiche sono comprese anche le organismi nocivi da quarantena durante
aree designate ai fini di conservazione per la l'attività di monitoraggio svolta dai Servizi
protezione degli habitat e delle specie vegetali fitosanitari regionali.
e animali, cioè i Siti della Rete Natura 2000 Il Piano di Azione italiano prevede che le
istituiti ai sensi della Direttiva “Habitat”, misure ammesse integrino e siano compatibili
recepita a livello nazionale con il D.P.R. 8 con quelle già stabilite per le Aree naturali
settembre 1997, n. 357 modificato poi dal protette, istituite in base alla Legge quadro
D.P.R. 12 marzo 2003, n. 120. sulle Aree protette (L. 394/91), come i Piani
dei Parchi (nazionali e regionali) e delle
I Siti della Rete Natura 2000 comprendono le Riserve naturali (statali e
Zone di Protezione Speciale (ZPS) e i Siti di regionali), nonché con quelle individuate dai
Importanza Comunitaria (SIC), che a breve Piani di gestione e delle Misure di
saranno trasformati in Zone Speciali di conservazione dei siti della Rete Natura 2000
Conservazione (ZSC). (SIC e ZPS).
Al fine di rafforzare la strategia di tutela della
Lo stesso articolo stabilisce che deve essere il biodiversità, dopo un anno dall’entrata in
Piano d’azione nazionale (PAN) a definire le vigore del PAN, i Ministeri dell’Ambiente e
misure appropriate per la tutela delle aree della tutela del territorio e del mare, delle
specifiche, tenuto conto dei necessari requisiti Politiche agricole alimentari e forestali e della
di tutela della salute umana, dell'ambiente e Salute, hanno predisposto le Linee guida per
della biodiversità nonché dei risultati la scelta delle misure idonee alla riduzione del
dell'analisi del rischio. rischio causato dall’uso dei prodotti
Tra gli obiettivi strategici del PAN è fitosanitari.
contemplata anche la tutela degli ecosistemi e Sulla base delle suddette linee guida, inoltre,
della biodiversità, quindi degli organismi la Regione, in accordo con l’Ente gestore del
viventi non bersaglio, dall’impatto negativo Sito interessato, dovrà definire, entro due
diretto e indiretto, attraverso la catena anni dall’approvazione del PAN, le misure di
alimentare, in seguito all’utilizzo di prodotti riduzione e/o il divieto dell’uso dei prodotti
fitosanitari attraverso i trattamenti e i semi fitosanitari, in funzione delle specie e/o degli
conciati. habitat da tutelare, degli esiti delle attività di
Le misure disciplinate dal PAN prevedono, fra monitoraggio ambientale nonché delle
l'altro: specifiche caratteristiche di pericolosità dei
a) limitazioni o divieti di impiego dei pesticidi.
prodotti fitosanitari; Le misure dovranno poi essere integrate nei
b) ricorso a misure di mitigazione dei Piani di gestione o, in mancanza, nelle Misure
rischi di inquinamento da deriva, drenaggio e di conservazione dei Siti Natura 2000 o nei
ruscellamento dei prodotti fitosanitari; Piani delle Aree naturali protette interessati,
c) uso di prodotti fitosanitari a basso tenendo conto delle caratteristiche di pericolo
rischio come definiti dal regolamento (Ce) n. e di rischio dei singoli prodotti fitosanitari, in
1107/2009, nonché misure di controllo funzione degli habitat e delle specie vegetali e
biologico; animali di interesse comunitario da tutelare e

70
degli habitat in cui è necessario tutelare gli COS’È RETE NATURA 2000?
insetti impollinatori. E’ lo strumento fondamentale per la
Tra le aree specifiche sono indicate anche le conservazione della biodiversità nell'Unione
Aree Ramsar, cioè le zone umide di Europea con lo scopo di agevolare gli scambi e
importanza internazionale, tutelate ai sensi i collegamenti ecologici di habitat e specie
dell’omonima Convenzione stipulata nel 1971 animali e vegetali particolarmente rari e
a Ramsar, in Iran, e che al momento è stata minacciati a livello comunitario.
firmata da 160 Paesi.
L’obiettivo principale della Convenzione di La Direttiva 92/43/CEE “Habitat” prevede che
Ramsar è quello di favorire la conservazione gli Stati membri partecipino alla realizzazione
delle zone umide come habitat degli uccelli della rete ecologica europea Natura 2000
ecologicamente dipendenti dalle zone umide, identificando aree di particolare pregio
anche solo per la sosta nelle fasi migratorie o ambientale denominate Zone Speciali di
per lo svernamento. Conservazione (ZSC), al momento ancora
La Convenzione definisce “zone umide” le definite Siti di Importanza Comunitaria (SIC),
paludi e gli acquitrini, le torbiere oppure i che affiancano le Zone di Protezione Speciale
bacini, naturali o artificiali, permanenti o (ZPS) previste dalla Direttiva 79/409/CEE
temporanei, con acqua stagnante o corrente, "Uccelli" e sue modifiche e integrazioni.
dolce, salmastra, o salata, ivi comprese le Le due Direttive comunitarie hanno anche
distese di acqua marina la cui profondità, l’obiettivo di ridurre le frammentazioni e le
durante la bassa marea, non supera i sei alterazioni degli ambienti naturali causate da
metri. diversi fattori tra cui urbanizzazione, attività
Queste aree, che includono quindi anche zone industriali, infrastrutture e agricoltura
umide create dall'uomo, come le risaie e le intensiva. È necessario quindi tutelare i singoli
saline, sono molto fragili dal punto di vista Siti ma anche ristabilire il collegamento tra
ambientale e, in effetti, le specie e gli habitat queste aree, promuovendo interventi che
in esse presenti sono fra quelli maggiormente possano eliminare o prevenire le minacce alle
minacciati a livello mondiale. specie e agli habitat.
Per maggiori dettagli è possibile consultare lo GESTIONE DEI SITI DELLA RETE NATURA 2000
specifico sito web all’indirizzo La tutela e la gestione dei Siti di Rete Natura
http://www.ramsar.org 2000 avviene attraverso specifici strumenti:
L’Italia ha ratificato la Convenzione di Ramsar • le Misure gestionali (Misure di
con il Decreto del Presidente della Repubblica conservazione e Piani di gestione);
(DPR) n. 448 del 13 marzo 1976 e l’ha resa • la Valutazione di incidenza di Piani,
esecutiva con il successivo DPR n. 184 dell'11 progetti e interventi da realizzare all'interno
febbraio 1987. o, in alcuni casi, nelle adiacenze degli stessi
Siti della Rete Natura 2000;
Al fine di ottimizzare le risorse e i tempi • il Monitoraggio sullo stato di
necessari per la tutela e il monitoraggio della conservazione.
biodiversità presente nelle zone umide,
inoltre, la Strategia Nazionale sulla IL VINCA
Biodiversità sottolinea l’importanza La valutazione di incidenza o VINCA è un
dell’interazione fra le Direttive Quadro sulle procedimento obbligatorio per i Piani, i
Acque (2000/60/CE), Strategia per l’ambiente progetti o anche i singoli interventi che
marino (2008/56/CE), “Habitat” (92/43/CE) e possono avere incidenza significativa sulla
“Uccelli” (2009/147/CE). conservazione degli habitat e delle specie
animai e vegetali presenti in un Sito della Rete
Natura 2000.

71
9 VALUTAZIONE COMPARATIVA DEI contenuta in formulati commerciali aventi
PRODOTTI FITOSANITARI diversa etichettatura e classificazione di
La scelta dei prodotti fitosanitari da impiegare pericolosità; questo può dipendere dalla
è subordinata a valutazioni che tengono conto diversa concentrazione della sostanza attiva,
di diversi parametri. Nell’ambito dei capitoli dalla tipologia, pericolosità e concentrazione
precedenti sono già state prese in esame le dei vari coadiuvanti e coformulanti contenuti,
caratteristiche dei formulati relative a: oppure dal diverso tipo di formulazione.
registrazione, efficacia, spettro d’azione, Pertanto, la comparazione potrà essere
persistenza, resistenza al dilavamento, vincoli effettuata sia tra preparati a base di sostanze
applicativi indicati in etichetta, ecc.. attive differenti che tra formulati commerciali
Oltre ad un’attenta analisi di questi aspetti, a base di una medesima sostanza attiva,
l’operatore ha il diritto e il dovere di quando, su una determinata coltura e per la
effettuare delle valutazioni comparative tra stessa avversità, hanno lo stesso grado di
prodotti fitosanitari che tengano conto, tra efficacia e soddisfano tutte le altre esigenze
l’altro, dei profili tossicologici ed eco- applicative richiamate in precedenza (spettro
tossicologici. Infatti, anche a parità di sostanza d’azione, selettività, prevenzione di fenomeni
attiva, i prodotti non sono tutti uguali perché di resistenza, modalità d’azione, miscibilità,
presentano livelli di pericolo e di rischio anche eventuale fitotossicità, persistenza e
molto diversi. resistenza al dilavamento, vincoli applicativi
La priorità deve essere data ai quei preparati indicati in etichetta ecc.).
che si caratterizzano per: È sempre obbligatorio sostituire un
- essere meno pericolosi per la salute prodotto fitosanitario pericoloso con uno che
dell’uomo; lo sia meno come previsto dalle norme di
- avere un minor impatto sull’ambiente tutela della salute e della sicurezza dei
e sull’ecosistema. lavoratori.
Tali informazioni, seppur in modo sintetico, QUALE PRODOTTO SCELGO?
sono reperibili sulle etichette dei formulati, Di certo, in presenza di alternative, è
dove è possibile rintracciare anche i opportuno sostituire o limitare l’uso dei
comportamenti da adottare per la prodotti più pericolosi per la salute.
salvaguardia della salute e dell’ambiente. Con la precedente normativa, relativa alla
Inoltre la nuova normativa comunitaria classificazione ed etichettatura di pericolo, si
introduce le sostanze “candidate alla cercava in generale di escludere il più
sostituzione”. Si tratta di sostanze che possibile i formulati commerciali classificati ed
possiedono caratteristiche intrinseche che etichettati come Molto Tossici (T+) o Tossici
possono destare preoccupazioni per la salute (T), poiché risultano essere più pericolosi per
pubblica o per l'ambiente e che pertanto le la salute dell’uomo, per effetti acuti o cronici.
Autorità competenti possono revocare o Inoltre una particolare attenzione meritavano
limitare in presenza di adeguate alternative. quei prodotti classificati come Nocivi (Xn), la
La valutazione di tali sostanze è legata alle cui etichetta era spesso rivelatrice di aspetti
proprietà pericolose in combinazione con il tossicologici (tossicità cronica) poco
tipo di utilizzo/esposizione. favorevoli, evidenziati dalle frasi di rischio (R)
Nell’ottica della salvaguardia della salute e di possibile cancerogenicità, mutagenicità ed
dell’ambiente operano anche i disciplinari di effetti sulla riproduzione di categoria 3 (R40,
produzione integrata che pongono limitazioni R60, R61, R62, R63, R68).
all’uso dei preparati che presentano le Con la nuova normativa (regolamento CLP) il
suddette criticità. sistema di etichettatura è cambiato ma il
ASPETTI DI COMPARAZIONE, LA SALUTE criterio di vagliare i preparati maggiormente
UMANA pericolosi è sempre valido, semplicemente
Una stessa sostanza attiva può essere bisognerà porre attenzione ai nuovi

72
pittogrammi, alle avvertenze, alle classi e
categorie di pericolo e alle indicazioni di
pericolo (frasi Hazard “H” che sostituiscono le
frasi R.).
La lettura di queste ultime, sull’etichetta di
qualsiasi prodotto fitosanitario, consente la
comprensione della natura del pericolo.
COME IDENTIFICARE I PRODOTTI PIÙ
PERICOLOSI PER LA SALUTE? Figura 1. Prodotti maggiormente pericolosi
Cercando di semplificare una materia per la salute. Pittogramma del teschio o della
alquanto complessa, la comunicazione del persona danneggiata con l’avvertenza
pericolo più immediata esplicitata in etichetta “PERICOLO”
è rappresentata dal pittogramma e dalla
relativa avvertenza. Quando al pittogramma della persona
I pittogrammi che devono indurre a maggiori danneggiata si accompagna l’avvertenza
riflessioni sono il teschio e la persona “ATTENZIONE” (figura 2), la pericolosità del
danneggiata. Il primo evidenzia i prodotti più prodotto è determinata dai possibili effetti
pericolosi per tossicità acuta ed effetti acuti cancerogeni, mutageni, tossici per la
letali ed irreversibili non letali, il secondo è riproduzione (Cat. 2), o dalla tossicità sugli
l’emblema di gravi danni alla salute. organi bersaglio per esposizione ripetuta
L’avvertenza indica il relativo livello di gravità (CAT. 2) e per esposizione singola (CAT. 2),
di un particolare pericolo. Qualora la miscela sempre in funzione delle indicazioni di
presenti un pericolo più grave l’etichetta deve pericolo di Hazard (frasi H) riportate
riportare l’avvertenza “PERICOLO” e in caso di sull’etichette.
pericoli meno gravi deve riportare Soprattutto nel caso del pittogramma della
l’avvertenza “ATTENZIONE”. persona danneggiata accompagnata
Quindi il primo campanello d’allarme può dall’avvertenza “ATTENZIONE”, le frasi “H”
essere rappresentato da queste informazioni: possono costituire una discriminante per la
pittogramma e relativa avvertenza. scelta di un prodotto alternativo o per limitare
I prodotti che riportano sull’etichetta il l’uso del prodotto. In questo caso si pone
teschio o la persona danneggiata con l’attenzione sulla natura del pericolo
l’avvertenza “PERICOLO” (figura 1.) sono soprattutto quando legata a tossicità cronica.
quelli maggiormente pericolosi per la salute, Le frasi più importanti da tenere in
nel primo caso per tossicità acuta (CAT. 1-2-3), considerazione per sostituire o limitare il
nel secondo caso per effetti cancerogeni, preparato sono: H351 - Sospettato di
mutageni o tossici per la riproduzione (Cat. provocare il cancro; H341 - Sospettato di
1A/1B) o sensibilizzazione per inalazione, o provocare alterazioni genetiche; H361 -
tossicità sugli organi bersaglio per esposizione Sospettato di nuocere alla fertilità o al feto.
ripetuta (CAT.1) e per esposizione singola Prodotti per i quali è molto importante
(CAT.1) o pericolosi in caso di aspirazione. valutare le indicazioni di pericolo (frasi H).
La natura del pericolo è sempre evidenziata Pittogramma della persona danneggiata e
dalle indicazioni di pericolo di Hazard (frasi H). avvertenza “ATTENZIONE”
I prodotti che si contraddistinguono per
queste due tipologie di etichettature, quando
tecnicamente possibile, dovrebbero essere
sostituiti con preparati caratterizzati da un
miglior profilo tossicologico o comunque il
loro utilizzo dovrebbe essere fortemente
limitato.

73
L’AMBIENTE afidi è presente nell’area da trattare.
E’ sempre opportuno evitare l’impiego delle - deve essere localizzato nel solco della
sostanze più pericolose per l’ambiente per gli semina e subito interrato; per proteggere gli
effetti negativi nei confronti di: uccelli incorporare il prodotto uscito
organismi acquatici presenti nelle acque accidentalmente.
superficiali (ad esempio pesci, alghe, Per la tutela dell’ambiente e della biodiversità
invertebrati acquatici, piante acquatiche); anche in questo caso nella valutazione
ausiliari ovvero organismi non bersaglio del comparativa quando, su una determinata
trattamento che contribuiscono al coltura e per la stessa avversità, vi sono
contenimento degli organismi dannosi (ad prodotti disponibili che hanno lo stesso grado
esempio insetti e acari predatori o di efficacia e soddisfano tutte le altre esigenze
parassitoidi); richiamate in precedenza (spettro d’azione,
piante non bersaglio ovvero specie spontanee selettività, prevenzione di fenomeni di
presenti ai margini dei campi coltivati da resistenza, modalità d’azione, miscibilità,
tutelare sia a beneficio della biodiversità sia in eventuale fitotossicità, persistenza e
quanto costituiscono aree di rifugio per gli resistenza al dilavamento, vincoli applicativi
ausiliari o per organismi superiori quali piccoli indicati in etichetta ecc.) è necessario dare la
mammiferi, uccelli ecc.; preferenza a quelli che non riportano i vincoli
api; applicativi sopra elencati.
fauna (ad esempio uccelli e piccoli 10 AREE FREQUENTATE DA
mammiferi); POPOLAZIONE O DA GRUPPI
acque di falda in particolare in presenza di VULNERABILI
terreni sabbiosi Tra le aree specifiche per le quali il PAN, in
Esempi di vincoli applicativi per la mitigazione linea con l’art. 15 del d.lgs 150/2012, prevede
del rischi per la tutela degli organismi l’adozione di misure per la riduzione dell’uso
acquatici, gli insetti o le piante non bersaglio o dei rischi derivanti dall’impiego dei prodotti
sono: fitosanitari, vi sono anche le “aree
- per proteggere gli organismi acquatici frequentate dalla popolazione o da gruppi
(oppure gli insetti oppure le piante non vulnerabili”. Il PAN precisa che queste aree
bersaglio) non effettuare il trattamento in una includono a titolo esemplificativo e non
fascia di rispetto di n. (es. 20) metri dai corpi esaustivo, parchi e giardini pubblici, capi
idrici superficiali (oppure da aree non sportivi, aree ricreative, cortili e aree verdi
coltivate limitrofe); all’interno e confinanti con plessi scolastici,
Esempi di vincoli applicativi per la mitigazione parchi gioco per bambini, superfici in
del rischi per la tutela delle api e della fauna prossimità di strutture sanitarie, piste ciclabili,
rintracciabili nei formulati sono:- non zone di interesse storico-artistico e
effettuare i trattamenti né in fioritura, né in paesaggistico e loro pertinenze, aree
immediata prefioritura (almeno n. giorni monumentali e archeologiche e loro
prima); pertinenze, aree cimiteriali e loro aree di
- non effettuare trattamenti quando le servizio.
api sono in attività; In queste aree va ridotto l’uso dei prodotti
- trattare dopo l’impollinazione; per fitosanitari e dei rischi connessi al loro utilizzo
proteggere le api trattare esclusivamente ricorrendo a mezzi alternativi (meccanici,
nelle ore serali quando le api non sono in fisici, biologici), riducendo le dosi di impiego e
attività. utilizzando tecniche e attrezzature che
- effettuare lo sfalcio delle eventuali permettano di ridurre al minimo la
infestanti fiorite prima dell’applicazione del dispersione nell’ambiente. Il PAN impone
prodotto; l’obbligo di avvisare la popolazione dei
- non applicare se abbondante melata di trattamenti effettuati, attraverso appositi

74
cartelli che riportino tra l’altro: sostanza attiva 10.A LISTA DEI PRODOTTI
utilizzata, data del trattamento e durata del FITOSANITARI UTILIZZABILI NELLE
divieto di accesso all’area trattata, che nelle AREE FREQUENTATE DALLA
aree frequentate dalla popolazione o gruppi POPOLAZIONE E DA GRUPPI
vulnerabili non può essere inferiore alle 48 VULNERABILI IN CONFORMITÀ ALLE
DISPOSIZIONI DEL PAN DI CUI AI
ore (salvo limitazioni più restrittive di
PUNTI A.5.6.1 E A.5.6.2
etichetta).
Tra le misure previste dal PAN vi sono La seguente lista (agg. 16/04/19) è
ancora: il divieto di utilizzo nella aree suscettibile di aggiornamenti a seguito di
agricole limitrofe alle aree frequentate dalla modifiche delle condizioni di autorizzazione
popolazione o gruppi vulnerabili per una dei prodotti fitosanitari elencati o in base
fascia di 30 metri, di prodotti fitosanitari alla disponibilità di nuovi prodotti. Chiunque
tossici, molto tossici e/o recanti in etichetta utilizzi i prodotti di seguito elencati è pertanto
le frasi di rischio R40(H351) ,R42(H334), tenuto a verificare preliminarmente eventuali
R43(H317),R60(H360F),R61(H360D),R62(H36 modifiche delle condizioni e dei campi di
1F),R63(H360d), e R68(H341). In caso di impiego autorizzati. A tale scopo è opportuno
adozione di misure per ridurre la deriva (ES. fare riferimento all’ultima revisione
UGELLI ANTI DERIVA), tenuto conto delle dell’etichetta pubblicata nella Banca dati dei
prescrizioni di etichetta e fatte salve prodotti fitosanitari del Ministero della salute
eventuali misure più restrittive emanate accessibile sul sito web di detto ministero.
dalle autorità locali, la distanza può essere L’utilizzo dei prodotti in aree frequentate dalla
ridotta a 10 metri. Ulteriori misure e divieti popolazione o da gruppo vulnerabili che
riguardano specificamente l’utilizzo dei ricadono nei Siti Natura 2000 o altre aree
prodotti fitosanitari ad azione erbicida (es. naturali protette deve tenere conto delle
divieto di utilizzo di erbicidi nelle aree eventuali ulteriori limitazioni previste nei Piani
frequentate dalla popolazione e dai gruppi di Gestione e nelle specifiche Misure di
vulnerabili) con sensibili limitazioni anche nel Conservazione in conformità alle “Linee guida
caso di deroghe. Forti limitazioni sono ancora di indirizzo per la tutela dell’ambiente
previste nella effettuazione di trattamenti con acquatico e dell’acqua potabile e per la
prodotti fitosanitari ad azione fungicida e riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari e dei
insetticida (preferenza a misure di controllo relativi rischi nei Siti Natura 2000 e nelle aree
biologico, divieto di irrorazione delle naturali protette” di cui al decreto 10 marzo
alberature stradali con insetticidi e acaricidi 2015.
durante la fioritura e con prodotti fitosanitari I prodotti fitosanitari individuati sono
che riportano in etichetta la frase di raggruppati in:
precauzione SPe8 ecc.) L’attuazione di queste a) ERBICIDI
misure coinvolge soggetti diversi quali regioni b) FUNGICIDI PER TAPPETI ERBOSI
e provincie autonome, autorità comunali, c) ALTRI PRODOTTI (impieghi particolari)
società esecutrici di interventi fitosanitari in d) PRODOTTI A BASE DI MICRORGANISMI
aree pubbliche ecc. L’articolazione delle
misure e i numerosi vincoli, che non possono
qui essere riportati in maniera completa,
impongono a tutti gli utilizzatori professionali
direttamente o indirettamente interessati, la
completa conoscenza delle disposizioni
previste dal PAN su questa specifica
problematica e di ogni altra norma ad essa
collegata.

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11 GESTIONE E SMALTIMENTO ricadendo nella categoria rifiuti pericolosi
DELLA MISCELA FITOIATRICA dovrà essere raccolta in appositi contenitori e
RESIDUA E DELLE ACQUE DI conferita ad operatori iscritti all’Albo
LAVAGGIO nazionale gestori rifiuti per la fase di trasporto
L’allegato VI del Piano d’azione nazionale per rifiuti, ovvero autorizzati allo smaltimento.
l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN)
riporta gli obblighi che devono essere 11.B PULIZIA DELL’IRRORATRICE
rispettati dal 1° gennaio 2015 dagli utilizzatori AL TERMINE DELLA DISTRIBUZIONE
professionali di prodotti fitosanitari per una La corretta ed accurata pulizia delle parti
corretta manipolazione ed un idoneo interne dell’irroratrice (serbatoio, circuito
stoccaggio dei prodotti fitosanitari e per il idraulico, filtri ecc.) e la gestione adeguata
trattamento dei relativi imballaggi e delle delle acque di lavaggio sono di fondamentale
rimanenze. Tali obblighi riguardano tra l’altro, importanza non solo per garantire il corretto
il recupero o riutilizzo della miscela fitoiatrica funzionamento di tutte le componenti
residua nell’irroratrice al termine del dell’irroratrice ma, soprattutto, per
trattamento e la pulizia dell’irroratrice al scongiurare l’inquinamento dell’ambiente. La
termine della distribuzione e sono di seguito scorretta gestione dei residui di miscela
sinteticamente riportati. fitoiatrica e delle acque di lavaggio delle
irroratrici, sono infatti le principali cause di
11.A RECUPERO O RIUTILIZZO inquinamento ambientale puntiforme che si
DELLA MISCELA FITOIATRICA registrano nelle aziende agricole.
RESIDUA NELL’IRRORATRICE AL
TERMINE DEL TRATTAMENTO
La miscela utilizzata per l’esecuzione dei
trattamenti fitosanitari deve essere gestita
correttamente e in nessun caso dispersa
nell’ambiente. E’ buona norma calcolare con
attenzione la quantità di miscela da preparare
in funzione del tipo di trattamento da
effettuare, della superfice da trattare ecc. Una
buona pianificazione dell’intervento di
irrorazione e una adeguata regolazione delle
attrezzature di distribuzione sono elementi
fondamentali per evitare di ritrovarsi alla fine
del trattamento con volumi cospicui di
miscela da smaltire.
La miscela fitoiatrica che residua a fine
trattamento comprende sia l’eventuale
miscela residua presente nel serbatoio
quando si è completato il trattamento, che la
miscela che non può essere tecnicamente
distribuita (depositi di miscela nel circuito
idraulico, all’interno dei filtri ecc.).
Lo smaltimento della miscela può essere
effettuato distribuendola, previa eventuale
diluizione, sulle colture per le quali il prodotto
fitosanitario in uso è autorizzato ed
assicurandosi di rispettare tutte le prescrizioni
riportate in etichetta. Ove non fosse possibile
riutilizzare la miscela residua, la stessa,
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realizzati e autorizzati, possono essere
utilizzati come aree per il lavaggio anche i
“biobed*”.
2. Quando si effettua la pulizia interna
dell’irroratrice, ad esempio nel caso in cui si
preveda un lungo periodo di inattività della
macchina:
a) non effettuare l’operazione in
prossimità di un corpo idrico o su un’area
dove la miscela possa raggiungere la falda;
b) l’acqua di lavaggio deve essere trattata
secondo le modalità riportate al paragrafo
VI.4. (ndr vedi quanto riportato al precedente
paragrafo 8.4.1)
3. Utilizzare i dispositivi di protezione
individuale (DPI) prescritti.

Tra le possibilità contemplate dal PAN vi è


anche l’utilizzo dei “biobed” come aree per il
lavaggio. Il biobed è un sistema di bio-
depurazione dei prodotti reflui messo a punto
in Svezia, che consente di trattare i liquidi
contaminati da prodotti fitosanitari
direttamente in azienda. Il biobed originale è
costituito in sintesi da materiale organico di
diversa natura (torba, paglia ecc.) posto
Il Pan riguardo la pulizia dell’irroratrice al all’interno di una buca sul cui fondo vi è uno
termine della distribuzione prevede che gli strato di argilla. Questo materiale organico,
utilizzatori professionali si attengano sul quale sono presenti i microorganismi
obbligatoriamente a quanto segue: “…1. responsabili della degradazione e “bio-
Quando si effettua la pulizia esterna depurazione” delle sostanze reflue, è
dell’irroratrice: ricoperto in superfice da un manto di essenze
a) se l’irroratrice è equipaggiata con erbacee. In anni recenti sono stati messi a
appositi dispositivi, o si dispone di idonee punto sistemi diversi di bio- depurazione e
attrezzature per effettuare il lavaggio esterno varianti del biobed sono in studio in diversi
in campo, stabilire in anticipo le superfici Paesi compreso il nostro. Per la realizzazione
dell’appezzamento adatte a tale lavaggio; in di un biobed a livello aziendale bisogna
ogni caso non operare in prossimità di un dotarsi delle necessarie autorizzazioni ed è
corpo idrico e non ripetere le operazioni di opportuno rivolgersi a ditte specializzate.
lavaggio esterno dell’irroratrice sempre nella
medesima area del campo; *Il BIOBED è uno strumento nel quale
b) se si dispone di un’area per il lavaggio immettere le acque contaminate, cioè I
in azienda assicurarsi che l’area sia residui delle soluzioni dei prodotti fitosanitari
impermeabile ed attrezzata per raccogliere le rimasti negli irroratori e le acque utilizzate per
acque contaminate, che devono essere il lavaggio di queste ultime. Le acque di
conferite per il successivo smaltimento. lavaggio possono essere biodegradate
Evitare di lasciare liquido contaminato sulla all’interno di un substrato fatto di terra e
superficie dell’area attrezzata al termine delle material organica oppure subire un
operazioni di lavaggio. Se appositamente procedimento di disidratazione naturale.

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12 TRATTAMENTI FITOSANITARI AFFIDATI A TERZI
circolare interpretativa n. 5 Regione Marche del 30/12/15 - CASISTICHE

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