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Progettazione di filtri

numerici
IFILTRO NON DISTORCENTE
Un filtro si dice non distorcente se produce in uscita una copia ritardata e
attenuata (o amplificata) del segnale in ingresso.

y  n   G0 x  n  n0 

X  f  --> X e  j 2 f  -->X  e  
j

  2 f  rad 
Y  f   G0 X  f  e  j 2 fn0

Yf
Hf   G0 e  j 2 fn0
Xf

H  f   G0 =cost. arg  H  f     j 2 fn0


FILTRI
Un filtro è un circuito che rimuove frequenze selezionate dal segnale di interesse.
In teoria un filtro ideale non dovrebbe attenuare o distorcere le componenti in
frequenza desiderate, mentre dovrebbe attenuare con attenuazione infinita quelle
indesiderate.

Tutti i segnali biomedici devono essere, in varia misura, passare attraverso filtri
prima di essere visualizzati o registrati in forma analogica o digitale.
Durante e dopo l'amplificazione il filtro provvede a trattare il segnale con diversi
scopi:
 Separare il segnale utile dal rumore
 Eliminare segnali non desiderati mescolati a quello utile
 Eliminare le frequenze in eccesso alla banda utile del segnale
 Eliminare frequenze molto basse
Soppressione di frequenze
Soppressione del rumore interferenti
(filtro passa-basso) (f. passa-alto)

Isolamento di un segnale utile Eliminazione di un


segnale di disturbo
(f. passa-banda) (f. notch)
Filtri notch
FIR: Solo due zeri complessi coniugati sulla circonferenza di raggio unitario

z0  e j 2 f0 f 0 frequenza normalizzata
z0*  e j 2 f0

IIR: Due zeri complessi coniugati sulla circonferenza di raggio unitario e due poli
complessi coniugati con la stessa fase degli zeri e modulo r molto prossimo a 1:

p0  re j 2 f0
p0*  re  j 2 f0
Filtri comb
Il risonatore (due poli) ha una sola banda passante (passbanda) e il filtro notch ha una singola
banda oscura (stopband) nell’intervallo 0 ≤ f ≤ 0.5 0 ≤  ≤ )
Ci sono applicazioni che richiedono filtri con bande passanti e bande oscure multiple, detti filtri
comb.
Per progettare un filtro comb si parte da un filtro H(z) con una sola banda passante o banda
oscura nell’intervallo 0 ≤ f ≤ 0.5 0 ≤  ≤ ).
La risposta in frequenza H(ej2f) è periodica di periodo 1. Se sostituiamo z−1 con z−L in H(z),
otteniamo un nuovo sistema definite da:
Esempio
Filtro differenza prima:

Filtro comb:
Esempio di filtro passabanda
Progettazione di filtri numerici
con una assegnata risposta in
frequenza
Dal momento che i filtri coprono molti ordini di grandezza di frequenze e
ampiezze, è comune descrivere le caratteristiche del filtro usando una scala
logaritmica. I decibel permettono di stabilire i rapporti tra due voltaggi

Quindi, 20 dB corrisponde ad un aumento di 10 volte del voltaggio


(infatti 20•log(10/1)=20
-3 dB corrisponde ad una diminuzione del voltaggio di √½ (0.7071)
(infatti: 20•log(√½) = -3)
Decibels Rapporto tra le ampiezze
3 dB 1,414:1
6 dB 2:1
20 dB 10:1
40 dB 100:1
60 dB 1.000:1
66 dB 2.000:1
72 dB 4.000:1
80 dB 10.000:1
Frequenza di taglio ( -3dB, cutoff frequency)
La frequenza di taglio o di cutoff (-3dB) è la frequenza alla quale l'ampiezza del
segnale in uscita dal filtro è ridotta a 0,7071 volte l'ampiezza del segnale in ingresso.
Fasi della sintesi di filtri numerici
1) Specifiche: viene specificata la risposta in frequenza desiderata.
2) Approssimazione: La risposta in frequenza desiderata viene
approssimata con la risposta in frequenza di un filtro che ha una
funzione di sistema polinomiale o razionale. Lo scopo è quello di
soddisfare le speciifche con un sistema a complessità minima, ossia
con il filtro che ha il minimo numero di coefficienti.
3) Quantizzazione: I coefficienti del filtro sono quantizzati alla
rappresentazione aritmetica in virgola fissa richiesta.
4) Verifica: si verifica che il sistema soddisfa le specifiche richieste
mediante simulazione o test su dati reali.
5) Implementazione: si implementa il sistema in hardware, software,
o entrambi.
Specifiche
Maschera di tolleranza per un filtro passabasso
Specifiche assolute

Specifiche relative
Approssimazione
Si consideri il filtro ideale con funzione risposta impulsive hd[n] e risposta in
frequenza Hd(ej) . Si vuole trovare un filtro praticamente realizzabile che
approssimi la risposta in frequenza considerata in accordo alle specifiche assegnate.
Poichè il filtro deve essere stabile e causale e deve avere una funzione di sistema
razionale di ordine finito

richiamiamo le condizioni di causalità e stabilità per i filtri a tempo discreto.


Teorema di Paley-Wiener
Se h[n] ha energia finita e h[n]=0 per n<0, allora

Viceversa, se è a quadrato integrabile e l’integrale di cui sopra è finito, allora


è possibile trovare una fase in modo tale che
sia la risposta in frequenza di un sistema stabile e causale. La soluzione è
unica se H(z) è a fase minima.

Una importante conseguenza di questo teorema è che la risposta in frequenza di un


Sistema stabile e causale non può essere identicamente nulla su una banda finita di
frequenze poichè , in questo caso, l’integrale assume valore infinito. Quindi, ogni filtro
selettivo in frequenza ideale stabile sarà non causale.
Criteri di ottimalità per la sintesi dei filtri

MMSE

Minimax

Maximally Flat
Si impongono
i valori di A e Ad e
dello loro derivate
uguali in 0.
Metodo della finestra
Metodo della finestra
Effetto del troncamento temporale
nel dominio della frequenza
Metodo della finestra
Effetto del troncamento temporale
nel dominio della frequenza
Metodo della finestra
Metodo della finestra
Struttura dei filtri
Sistemi del primo ordine
Sistemi del primo ordine
Sistemi del secondo ordine
Poli complessi coniugati
Struttura per l’implementazione dei filtri IIR
Struttura per l’implementazione dei filtri IIR

1. Cambiare la direzione a tutti I rami;


2. rimpiazzare I nodi di diramazione con nodi di
somma e vicebersa;
3. Scambiare I nodi di ingresso e di uscita.
Struttura per l’implementazione dei filtri IIR
dove M = M1 + 2M2 and N = N1 + 2N2.
M1 e N1 sono il numero di zeri e poli reali
M2 e N2 sono il numero di coppie di zeri e di poli complessi
Le coppie di poli o zeri complessi coniugati possono essere combinate in rermini del secondo ordine a
coefficienti reali
Se N1 or M1 sono dispari allora includiamo un polo o uno zero in z = 0 per renderli pari.
Struttura in
serie
Struttura dei filyri

Struttura in
parallelo
Struttura per l’implementazione dei filtri FIR

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