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LA PRIMA RIVISTA AL MONDO DI PROGRESSIVE ROCK

IL “

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L GIG E NO
ANT
MAHAVISHNU AGORÀ &
ORCHESTRA PATRIZIO FARISELLI
JAZZROCK SENZA FRONTIERE BOOMBOOK SU CRAMPS

HAWKWIND VITTORIO NOCENZI


SPACE ROCK LEGEND GONG PHIL E MI VIENE DA PENSARE
ALLA RICERCA COLLINS
PALLAS DEL PIANETA STORIE DA BILL BRUFORD
THE SENTINEL “IMPERFETTO” RACCONTARE DALLA A ALLA Z

ALAN PARSONS ● PROGSTRIPS: ARBEIT MACHT FREI DEGLI AREA ● RUNAWAY TOTEM ● LO ZOO DI BERLINO ● VIII STRADA
Welcome
i siamo arrivati! Nel giugno 2015, quando è uscito Prog Italia, intravedevamo
il numero 6 in fondo a un tunnel, lontano, così lontano, visto che Prog Italia
è bimestrale, da non credere che ci saremmo mai incontrati. Nessun trionfali-
smo, anzi, solo la consapevolezza di voler ancora provare a produrre una rivista non
perfetta ma con l’anima di tutti noi. Come ho ribadito più volte, una rivista senza le

F. DESMAELE
persone “giuste” non è che un mucchio di carta senza senso, allora meglio risparmiarla
per scelta ecologica.
Purtroppo la distribuzione è ancora un problema grave, speriamo che non diventi insormon-
tabile; nonostante il grande lavoro della Sprea Editori in alcune zone la rivista va esaurita, in altre
torna indietro come invenduta. Risultato: difficile trovarla, anche se per opposti motivi il risultato
non cambia. Per questo motivo vi chiediamo ancora una volta di segnalarci dove la reperite (dandoci,
il più esattamente possibile, l’indirizzo della vostra edicola) e cercheremo di circuitare le vostre infor-
mazioni sul sito di Progressivamente/Prog Italia e sui nostri Facebook. Se potete prendetela sempre
dallo stesso edicolante, oppure ordinatela, se avete problemi nel fare l’ordine scrivetemi alla mail
sotto. Nonostante i lusinghieri successi, comunque insperati in questi anni che hanno determinato
la morte di tante iniziative editoriali cartacee, siamo ancora a rischio. Abbiamo previsto le uscite sino
alla fine del 2016, poi si vedrà in base ai risultati. Ma nessuna tristezza… abbiamo voglia di vendere
cara la pelle! J
In questo numero ci sono un po’ di cose interessanti, sospese tra vari momenti progressivi, sia stili-
stici che temporali. Alcune sono inserite all’interno di questa prima edizione del festival Close To The
Moon (8/9 luglio a Piazzola sul Brenta, Padova), che solo per quest’anno è dedicata ai gruppi interna-
zionali degli anni 70. Due gli artisti presenti al CTTM festival in Prog Italia 6…

Alan Parsons: intervista + analisi del primo album del Project, TALES OF MYSTERY AND IMAGINA-
TION - EDGAR ALLAN POE, in occasione del 40ennale della pubblicazione.

Dave Brock: intervista all’anima degli Hawkwind in concomitanza del nuovo album in studio: THE
MACHINE STOPS. Il chitarrista sembra avere buone intenzioni nel preparare un concerto memorabi-
le… manca dall’Italia da troppo tempo e ha voglia di rifarsi del tempo perduto.

Prog Italia sarà presente con uno stand per seguire gli avvenimenti e per incontrare chi vorrà essere
con noi. Metteremo in pista iniziative parallele all’evento… sorprese sicure.

La copertina è dedicata a una band che in Italia ha ancora una forte credibilità: Gentle Giant. Il
gruppo dei fratelli Shulman, di Kerry Minnear, Gary Green, dei vari batteristi che si sono avvicendati
ha prodotto 11 album in studio e 1 dal vivo tra il 1970 e il 1980. Una carriera spaccata in due, prima e
dopo il trasferimento negli gli Stati Uniti… inutile dire che noi preferiamo la prima parte e, nonostan-
te gli artisti non possano dire sempre la verità, credo che anche loro non avrebbero dubbi se scegliere
ACQUIRING THE TASTE o CIVILIAN… OCTOPUS o GIANT FOR A DAY! Un augurio va a Gary Green
che sta cercando di rimettersi in pista dopo il grave attacco di cuore di qualche mese fa, speriamo tor-
ni presto in pista coi suoi Three Friends (omaggio dichiarato al Gigante Gentile) e recuperi l’annullato
Isabella Latini, tour europeo, che comprendeva anche l’Italia. Altro omaggio ai Gentle Giant, stavolta italiano, che
autrice di Prog Strips. propone un corposo concerto è quello dei 5 Friends, THREE FRIENDS è un album che, evidentemen-
te, ispira. Per informarsi: www.facebook.com/5Friends5.
Cinque pagine sono dedicate a Vittorio Nocenzi, che parla di tante cose, soprattutto come Vittorio e
non come anima musicale del Banco. Non una normale intervista bensì una conversazione tra amici,
come raccontarsi il ritorno alla vita, grazie anche all’affetto di tutto il popolo prog, oltre il Banco.
Seconda puntata di Prog Strips, in cui Isabella Latini, dopo RIP del Banco, illustra Luglio, agosto,
settembre (Nero) degli Area. E poi la Mahavishnu Orchestra di John McLaughlin (curata da Rocco Zi-
farelli, chitarrista dalla tecnica sopraffina, ora nell’orchestra di Ennio Morricone, già membro del Ma-
havishnu Project)… THE SENTINEL dei Pallas, tutto su un album ancora stimolante… Geoffrey Ri-
chardson dei Caravan… Anna Holmgren degli Änglagård… Michael Rother parla di Krautrock…
i Gong di Daevid Allen… Ut New Trolls, Agorà, Bill Bruford dalla A alla Z, Runaway Totem, VIII
Strada, Syn, Lo Zoo di Berlino, Brian Lane (i manager del prog), Consorzio Acqua Potabile,
Haken, Headspace... le storie di Phil Collins, dai Genesis ai Brand X, etc. Per Recovered (la rubrica
che “ripensa” le copertine storiche con nuovi artisti dell’immagine) è la volta di un album targato
1977: FORSE LE LUCCIOLE NON SI AMANO PIÙ della Locanda delle Fate.
Appuntamento il 19 luglio in edicola con il numero 7... J

Guido Bellachioma • bellak@alice.it


sommario
#6 • PROG MUSIC 2016

8 08GENTLE GIANT
La musica del Gigante Gentile non muore mai

20MAHAVISHNU ORCHESTRA
GENTLE Jazz-rock senza frontiere

27GEOFFREY RICHARDSON
GIANT Dai Caravan al nuovo disco solista

31ANNA HOLMGREN
The Musical Box

32MICHAEL ROTHER
Chitarra krautrock

36GONG
Il pianetà del folletto Daevid Allen & Co.

44UT
Visione progressiva

48AGORÀ
La bomba culturale

52ALAN PARSONS
Una storia lunga 40 anni

63INSIDE ALBUM
Peter Hammill

64BILL BRUFORD
Dalla A alla Z

68HAWKWIND
Space Legends

74PALLAS
The Sentinel

36
FRANCESCO DESMAELE

GONG
sommario
#6 • PROG MUSIC 2016

86 80RUNAWAY TOTEM
Musica oltre i confini

82THE TRIP
PHIL
In ricordo di Joe e Wegg con ATLANTIDE

84VIII STRADA
COLLINS Tutte le strade portano al prog

86PHIL COLLINS
1000 storie e oltre

98VITTORIO NOCENZI
Riflessioni molto personali

104SYNUna fiducia incrollabile

106LO ZOO DI BERLINO


Collettivamente prog…

108PROG STRIPS: AREA


Luglio, agosto, settembre (nero)

110BRIAN LANE
Managerprog

114C.A.P. & ALVARO FELLA


(JUMBO) La febbre progressiva

116PAUL WHITEHEAD
La percezione degli angeli

120HAKEN
Affinità musicali

124HEADSPACE
Il quintetto senza paura

130RECOVERED LA LOCANDA
DELLE FATE forse le Lucciole non si amano più

98
CLAUDIO PETRUCCI
NEALE HAYNES

VITTORIO NOCENZI
Da sinistra: John Weathers, Gary Green, Ray
Shulmsn, Kerry Minnear, Derelk Shulman
(foto di Richard E. Aaron/Redferns).
Il suono del
Gigante Gentile
non muore mai

Nel mondo della musica non è facile trovare qualcuno che abbia avuto il successo di
Derek Shulman. Dal 1970 al 1980 ha fatto parte di uno dei gruppi più famosi e celebrati
della storia del rock progressivo: i Gentle Giant. Iniziamo a raccontare un po’ di storie
su questa straordinaria band, che svilupperemo nel corso dei prossimi numeri…
Testo: Thiago Corréa Pinto Sarkis

9
erek è stato il cantante principale del grup- Nel 1996 i Gentle Giant stavano per ri-
po inglese e nelle esibizioni dal vivo ese- costituirsi e i fan erano eccitatissimi al
guiva le parti che Kerry Minnear cantava solo pensiero che potesse accadere una
in studio. Quando i Gentle Giant hanno in- cosa simile. Perché poi si è risolto tutto
terrotto la loro attività, Shulman è diven- in un nulla di fatto?
tato una delle personalità più importanti Per quanto riguarda me o Ray, per quello
dell’industria musicale, ricoprendo ruoli che ne so, non c’è mai stata l’intenzione di
di alto profilo all’interno di case discografi- ricostituire il gruppo. Quando, nel 1980, de-
che come la Polygram, la Warner e la Roa- cidemmo di smettere con i Gentle Giant, per
drunner. Tra i gruppi da lui scoperti e mes-
si sotto contratto ci sono: Dream Theater,
AC/DC, Pantera, The Rembrandts, Bon
Jovi e tanti altri nomi di successo. Derek, L’eredità e il futuro dei Gentle Giant sono
ancora presenti in un Derek Shulman più
incoraggiato dai propri figli (che oggi lavo-
rano nel mondo dei video e del cinema),
ha fondato nel 2003 la O.M.A. Records, nel vecchio ma, forse, non molto più saggio.
2006 la DRT Entertainment e nel 2010 la 2 Derek Shulman
Plus Music & Entertainment con Leonardo
Pavkovic, deus ex machina della Moonjune
Records.
10
Gentle Giant
peggio che rivangare i “vecchi tempi” quan- cun particolare “tipo” di musica. Noi erava-
do ce ne sono di nuovi davanti a noi. mo una combinazione di differenti scuole e
correnti musicali, mescolate in un porridge
Dopo quello che è successo, credo che che è diventato… i Gentle Giant.
la maggior parte dei fan si sia già con-
vinta che non ci sarà una reunion dei C’è qualcosa che ti provoca un senso di
Gentle Giant. frustrazione quando ripensi agli anni
Dubito fortemente che ci possa mai esse- con il gruppo?
re una reunion. Capisco che tempo fa Kerry, Ovviamente ci sarebbe piaciuto essere più
John e Gary hanno partecipato, tutti assie- popolari e fare più soldi. Mentirei se dices-
me, a una jam session in occasione di una si il contrario. In seguito, stando dall’altra
convention dedicata ai G.G. Continuo a pen- parte della staccionata per così tanti anni,
sare che questa sia la dimensione massima ho scoperto che fortuna e tempismo sono
e che eventuali future reunion al completo fondamentali per ottenere entrambe le cose.
non potranno mai avvenire. Poi Malcolm e Credo che il nostro “momento magico” sia
Gary stanno andando avanti per conto loro. stato tra il 1973 e il 1975, quando avevamo
Mi sento spesso con mio fratello Ray. Rea- più successo di gruppi del calibro di Gene-
lizza Dvd, in passato anche per band come sis e altri. Molto probabilmente il cambio di
Queen, Genesis o per artisti come Phil Col- compagnia discografica e di management ci
lins: lui è diventato “The Guy”. Ha lavorato ha penalizzato e, come succede con tutte le
anche a un Dvd sui Gentle Giant. Sono in cose, se non raggiungi in tempo la nave…
contatto con Kerry tramite l’email di sua questa salpa senza di te. Ad ogni modo ci
moglie. Credo che insegni musica e compon- piaceva quello che stavamo facendo e, in
ga colonne sonore per la televisione. un’ottica più generale, abbiamo avuto ab-
bastanza successo sia come gruppo che per
Come pensi che sarebbe una reunion dei l’”eredità” che abbiamo lasciato, anche se
Gentle Giant adesso, nel ventunesimo non siamo diventati un’”entità” conosciuta
secolo, dopo tutti questi anni, musical- in tutto il mondo, come i Genesis.
mente parlando?
Preferirei proprio non rispondere a una do- Ti consideri ancora un musicista?
manda come questa, tuttavia… penso che Musicista una volta, musicista per sempre.
riuscirebbe meravigliosamente bene, non Il mio approccio alla carriera di dirigente
fosse altro per il fatto che il gruppo è com- discografico è stato quello di un musicista.
posto da musicisti che erano (e sono tut- A me piaceva e piace ancora molto stare in
tora) i migliori musicisti con i quali abbia contatto con gli artisti e i musicisti e, ovvia-
avuto la fortuna di lavorare. mente, riesco a relazionarmi con loro, a vol-
te meglio di quanto non riuscivano a fare i
I Gentle Giant hanno avuto molte pro- miei colleghi di lavoro. Cerco di trasmettere
poste di suonare insieme a un’orchestra, la mia esperienza sia agli artisti affermati
come tu stesso hai affermato tempo fa in che a quelli emergenti, sia da un punto di
un’intervista, riferendoti all’Orchestra vista pratico che da quello musicale, ma
Sinfonica di Cincinnati. Come mai non
avete accettato? Che ne pensi della mu-
sica dei Gentle Giant eseguita da un’or-
chestra?
Non mi è mai piaciuta l’idea di suonare con
un’orchestra: mi è sempre sembrata un’o-
perazione estremamente pretenziosa. Noi
eravamo un gruppo rock, non un ensemble
noi un capitolo della nostra vita si era chiu- Da sinistra Gary di musica classica. Ad ogni modo, c’è da dire
so ed eravamo desiderosi di affrontare nuo- Green, Ray e Derek che sarebbe divertente ascoltare qualche no-
ve sfide nella nostra avventura musicale. Shulman, Amburgo stro brano eseguito da un’orchestra, ma SEN-
1974.
Ray è diventato un produttore discografico ZA la nostra partecipazione, ovviamente.
di successo e autore di jingle pubblicitari.
Io sono diventato dirigente presso diverse Ho letto qualcosa di molto interessante
grandi compagnie discografiche con base a su alcuni siti dedicati ai Gentle Giant.
New York. Credo che gran parte delle voci Hanno scritto: “Riteniamo che OCTO-
fossero frutto delle speranze e dei desideri PUS, IN A GLASS HOUSE, THREE FRIEN-
dei fan. Nei loro confronti provo un’estrema DS, ACQUIRING THE TASTE siano capo-
gratitudine, sono straordinari nel tenere lavori della musica di tutti i tempi e che,
accesa la fiaccola dei Gentle Giant… ma la nel 2318, le persone ascolteranno i Gen-
fiaccola dovrebbe rappresentare la piacevo- tle Giant nello stesso modo in cui oggi
le “memoria dei vecchi tempi”, per parafra- noi ascoltiamo Beethoven o Bach”. Sicu-
sare una delle nostre canzoni (Memories of ramente un sacco di gente è d’accordo
Old Days da THE MISSING PIECE del 1977). con quest’affermazione. Che ne pensi?
Non vorrei assolutamente interpretare la I Gentle Giant come Bach o Beethoven? Ne
parodia del Derek Shulman del 1970. Io e il dubito fortemente. Ovviamente mi piace-
A destra copertina
resto della band siamo tutti “decisamente” di ACQUIRING THE rebbe che si facesse cenno al fatto che noi
più vecchi e, secondo me, non c’è nulla di TASTE, 1971. non siamo stati schiavi delle radio, né di al-
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Hats e Kingdom Come. È veramente un la- ottenere un disco di platino, ma avrebbero
voro che faccio per il puro piacere di farlo. potuto avere un successo strepitoso per
Scritturo gruppi che abbiano le potenzialità molto tempo e questo pensiero mi provoca
per raggiungere un mercato ampio. Sono un senso di frustrazione e al tempo stesso
convinto che con il giusto marketing, la mi è dispiaciuto per loro.
maggior parte della “buona musica” abbia
la possibilità di emergere. Preferirei non Dopo tutti questi anni di esperienza ma-
mettere sotto contratto artisti con idee mu- turata nell’industria discografica, come
sicali limitate o la cui musica è limitante… vedi il futuro della musica pop/rock e
neanche artisti appartenenti a generi musi- alternativa?
cali che non capisco o che non mi piaccio- Per quello che mi riguarda, la maggior par-
no particolarmente…. tipo il “gangsta-rap” te della musica attuale non è, in generale,
o l’”hard core hip hop”, anche se il mercato molto buona. Serve unicamente a forag-
potenziale è molto vasto. Mi piace sapere giare quello che rimane delle majors, non
quello che sto facendo e con chi. ha nessun collegamento con quel mon-
do che amo e di cui ho fatto parte, prima
Sei davvero abile nell’intuire le poten- come musicista e poi come manager. Non
zialità commerciali di un artista o di un credo che l’attuale crisi del mercato musi-
gruppo. In passato hai scoperto e mes- cale sia causata dai ragazzi che scaricano
so sotto contratto molte band che han- illegalmente musica da internet, ma da un
no ricevuto uno o più dischi di platino. generale stato di malessere dell’industria
Come pensi che giudichino tutto questo discografica. I ragazzi “alternativi” sanno
i fan dei Gentle Giant? quello che vogliono ed è per questo mo-
Spero che i fan dei Gentle Giant siano orgo- tivo che la pratica di scaricare e trasferire i
gliosi di me. Mi fa molto piacere che alcuni file musicali via internet continua. In que-
degli artisti che ho avuto sotto contratto sto momento nessuno di questi ragazzi
abbiano avuto e continuino ad avere una sta inviando l’ultima nuovissima canzone
lunga carriera: è un fatto insolito nell’at- di Britney Spears o delle sue eredi al suo
tuale mercato discografico. Sia che si tratti amico o alla sua amica, ci puoi scommet-
di Bon Jovi, Pantera, Dream Theater, Tears tere. Il futuro è rappresentato dalle nuove
for Fears, AC/DC o dei Nickelback, credo che etichette discografiche indipendenti che
costruire la propria carriera sia fondamen- si rivolgono ai giovani e che sanno che
tale per un musicista. questo tipo di clientela odia tutto ciò che
proviene dai mass media. Sono sicuro che
Vorrei che mi parlassi di alcune delle molti gruppi si scioglieranno senza che
di solito non partecipo a delle jam session Derek e Ray band di cui sei stato manager… nessuno se ne renda conto… solo i ragazzi
solo per il gusto di farlo. L’unica volta che Shulman, Palasport Sono orgoglioso della maggior parte degli che dialogano attraverso la posta elettro-
ho fatto una cosa del genere è stato con i di Roma, 3 marzo artisti che ho avuto. Indipendentemente nica e i social network sanno quello che
1973. Foto Fabio
miei due ragazzi, che ora sono cresciuti e D’Emilio. Sotto da dal fatto che siano diventati delle star da sta realmente accadendo. Si sta per veri-
sono due veri musicisti. sinistra OCTOPUS disco di platino o meno, li considero come ficare un grosso cambiamento e io voglio
edizione americana, una parte di me. Ci sono stati un paio di farne parte mantenendo il mio punto di
Dopo anni trascorsi a lavorare nell’in- 1972, e IN A GLASS artisti che ero sicuro avrebbero avuto lo vista di musicista vecchio stile, attraverso
HOUSE, 1973.
dustria discografica, hai deciso di fon- stesso grande successo di altri della mia il lancio delle mie nuove etichette.
dare varie etichette personali. Quand’è scuderia, mentre così non è stato. Mi è di-
che ti è venuta questa idea e hai deciso spiaciuto molto e mi sono sentito frustrato. Un pensiero finale…
di realizzarla? Uno di questi era Dan Reed Network: era Voglio ringraziare tutti i fan dei Gentle Giant
Ho deciso dopo essere stato presidente un’autentica star, con canzoni eccezionali perché stanno tenendo la fiaccola accesa.
e CEO della Roadrunner Records fino al e una presenza scenica fenomenale. Lui e Io sono ancora un “musicista” con le stesse
2002 (Slipknot/Nickelback etc.). In prece- altri avrebbero potuto e dovuto avere mag- “aspirazioni” di quando ho cominciato, nel
denza ho avuto una collaborazione con gior successo. Gli Enuff Z’nuff, ad esempio, 1966. Posso assicurare che l’eredità e il fu-
la Time-Warner e sono stato presidente e stavano quasi per fare il grande salto ma turo dei Gentle Giant sono ancora presenti
CEO della Atco Records (AC/DC, Pantera, prima che questo potesse accadere si sono in un Derek Shulman più vecchio ma, forse,
Rembrandts, Bad Company, Dr Dre etc.). quasi autodistrutti. Alla fine sono riusciti a non molto più saggio.
Ho cominciato la mia avventura musicale
dall’altra parte della barricata nel 1981, alla
Polygram Records e, durante il mio incarico
presso di loro, ho messo sotto contratto, tra
gli altri, Bon Jovi, Tears for Fears, Cinderel-
la, Dexy’s Midnight Runners, Men Without

I Gentle Giant come Bach o Beethoven?


Ne dubito fortemente.
Derek Shulman

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Testo: Guido Bellachioma Da sinistra, dietro, della sua gente. Io vivo in una cittadina vicino rifarei GIANT FOR A DAY, in effetti inciso
Gary Green, Kerry Chicago, dove, con mia moglie Judith, condu- solo per le pressioni della casa discografica
Minnear, davanti co una vita piuttosto tranquilla, però nulla di che voleva lanciarci negli Stati Uniti.
Derek, Ray e Phil
ei Gentle Giant faceva parte Gary Shulman, Malcolm tutto ciò può competere con l’atmosfera che
Green, chitarrista folto crinito e Mortimore. si respira in Italia, a Roma in particolare, una Perché la gente ancora ama così profon-
dalla Fender Telecaster fiammeg- Copenhagen, città così ricca di storia da risultare unica al damente la musica dei GG?
giante. Oggi Green si sta riprenden- gennaio 1872 (foto mondo. Nonostante i concerti di questi ultimi Non dovresti chiederlo a me, io sono di par-
di Jorgen Angel/
do da un grave problema al cuore, Redferns).
anni con varie formazioni e quelli dei Seventies te. Ma, cercando di rimanere lucido, credo
che lo ha costretto a rimandare il ricordo con affetto particolare i due tenuti nel che si avverta la totale sincerità… anche
tour europeo dei Three Friends (la settembre 1995 coi ragazzi dei Divæ (Napoli e quando non stavamo al massimo della “for-
band che porta avanti con Malcom Morti- Roma). Hanno portato me e Judith a visitare ma” cercavamo di tirare fuori tutto. E alcuni
more, batterista della band sull’album TH- il Colosseo di notte e l’emozione ci ha tolto il capitoli sono ancora incredibili… quando,
REE FRIENDS, che propone solo classici dei fiato, il tempo era stupendo e la magia della dopo tanti anni, ho iniziato a risuonarli mi
Gentle Giant). Ha rinunciato da tempo alla serata indimenticabile. Credo che potremmo sono chiesto: “Ma come ci riuscivamo allo-
capigliatura, non sappiamo quanto volonta- abitare a Roma senza provare nessun rim- ra! Le possibilità tecniche, specialmente dal
riamente, e porta dei piccoli occhiali rotondi pianto per gli Stati Uniti. vivo, erano davvero limitate, ricordo che
che lo fanno assomigliare a un professore inizialmente sul palco non c’erano nean-
di storia. Eppure, nonostante l’inevitabile Come descriveresti la musica dei Gentle che le spie per capire cosa stavi suonando.
trasformazione fisica operata dal trascorrere Giant a una persona che non li conosce? Avevamo le nostre posizioni e in particolari
del tempo, la gente ancora lo ama sconfina- Progressive rock sino a IN A GLASS HOU- momenti non ci potevamo muovere, se non
tamente: d’altronde, non è da tutti aver fatto SE, successivamente rock con influenze so- vedevo Kerry o un altro che doveva dare un
parte di un “gruppetto” così. stanziali di altre correnti musicali. attacco… rimanevo fermo e tutto si “cap-
pottava”. Dovevo vederlo, dato che non ri-
Gary e il rapporto con l’Italia… Quali sono gli album che oggi preferisci? uscivo a sentirlo. Poi le cose migliorarono,
Una sola parola per definirlo: eccezionale. Amo in modo particolare OCTOPUS e IN A fortunatamente. Però non è mai stato facile
Amo tutto dell’Italia: l’arte, la cucina, la gioia GLASS HOUSE, i più energici, mentre non dal vivo riproporre la nostra musica.
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La mano di

Testo: Guido Bellachioma


George
ichard George Underwood nasce
il 28 gennaio 1947 a Bromley,
dischi, pubblicità, oltre a ritratti e disegni.
Lavora con Procol Harum, Gentle Giant,
Marc Bolan etc. Inizia a dipingere a olio
nei primi anni 70, influenzato dalla Scuola
care profondamente la sensibilità di chi li
ammira. C’è un elemento senza tempo nel-
la scelta del tema di ogni suo soggetto che
racchiude il mondo mitico di Odd Nerdrum.
Londra. È il “creatore” dell’ormai Viennese di Realismo Fantastico, compren- Ora, che le sue opere sono maggiormente
leggendaria figura del Gigante dente artisti come Ernst Fuchs, Rudolph apprezzate, mi aspetterei di vedere il nome
Gentile, che caratterizzerà per Hausner e Eric Brauer. George guarda a loro di George sempre più in primo piano”.
sempre il nome della band come “visionari contemporanei” della scuo-
e della copertina del primo, la di Bruegel e Bosch, affascinato dalle loro
omonimo, album. Ma George è un artista visioni immaginifiche. L’Immaginazione è,
che entra nella musica in più ruoli, come infatti, la parola chiave di questo artista che
musicista, pittore e… guastatore! S’iscrive da sempre usa raramente modelli viventi
alla Beckenham Art School nel 1963 ma già per i suoi lavori, preferendo inventare per-
ama molto la musica, infatti divide il tem- sonaggi unici, abitanti un mondo persona-
po tra l’arte e il suonare la chitarra ritmi- le che appartiene solo a loro.
ca, l’armonica e il canto. Incide nel 1964 il David Bowie, nonostante l’antico “inciden-
singolo Lazy Jane con Davie Jones with the te”, ha sempre apprezzato le capacità pitto-
King-Bees… Davie non sarebbe altro che
un suo compagno alla Bromley Technical
High School (i due si conoscono dall’età di
10 anni; nello stessa classe c’è anche Peter
Frampton, poi chitarrista di successo con George nel corso degli
Herd, Humble Pie e da solista)… che sa- anni ha affinato il suo
rebbe poi diventato David Bowie! Insieme stile al punto che io lo
avevano già suonato nei Kon-rads (dove
Bowie suonava il sassofono e George can- metterei tra i primi pittori Underwood
tava) e in quel periodo litigato per una ra- figurativi del Regno Unito in 10 copertine
gazza, Carol Goldsmith. Underwood, in un David Bowie
impeto di gelosia, tira un pugno a Bowie
proprio nell’occhio sinistro. “In un primo
momento George pensava che stessi scher-
1Tyrannosaurus Rex
MY PEOPLE WERE FAIR AND HAD SKY IN THEIR HAIR… BUT
NOW THEY’RE CONTENT TO WEAR STARS ON THEIR BROWS (1968)
zando”, racconta Bowie al biografo Mark
Spitz. “Non è stato un pugno violento però,
sfortunatamente, mi ha colpito in un punto 2 Procol Harum
Shine On Brightly (1968)
molto delicato”. I medici riescono a salvargli
l’occhio ma il colpo ha scalfito la superficie 3 Grapefruit
AROUND (1969)

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del bulbo oculare, paralizzando per sempre Gentle Giant
i muscoli che contraggono l’iride… per quel GENTLE GIANT (1970)

5
pugno cambia il modo in cui si riflette la
luce nell’occhio di Bowie e nasce la leggen- T. Rex
da degli occhi dal diverso colore. Nel 1965 ELECTRIC WARRIOR (1971)
Underwood pubblica il 45 giri Some Things
You Never Get Used / Remember come Calvin 6 David Bowie
HUNKY DORY (1971)
James, prodotto da Mickey Most (Jeff Beck,
Moody Blues, Animals, Donovan). Poi deci- 7 David Bowie
THE RISE & FALL OF ZIGGY STARDUST (1972)

8
de che la musica e il suo business non sono David Bowie
esattamente quello a cui vuole dedicare la riche di Underwood: “George nel corso degli LIVE IN SANTA MONICA (1972)
vita e torna agli studi artistici, cominciando anni ha affinato il suo stile al punto che io
a lavorare come illustratore specializzan-
dosi in fantasy, horror e copertine di libri
lo metterei tra i primi pittori figurativi del
Regno Unito. C’è un isolamento sublime 9 Mott The Hoople
ALL THE YOUNG DUDES (1972)
di science fiction. In quel periodo produce
letteralmente centinaia di cover per libri,
che circonda i suoi soggetti che, eroici e vul-
nerabili al tempo stesso, sono capaci di toc- 10 T. Rex
FUTURISTIC DRAGON (1976)

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Un gioco sul filo dell’amore, visto che sia i Gentle Giant che i King Crimson sono tra i
gruppi prog più amati, anche se i secondi sono ancora in pista e ben vivi… ovviamente
questo “VS” non tiene conto degli ultimi sviluppi crimsoniani dal vivo.

arco Zatterin: And the winner Gentle Giant, sia chiaro) contro qualche racconto che la- e corrotta dalla vena prog. Raconteur Trou-
is… King Crimson. Il gruppo di Inghilterra 1974. scia senza respiro. Per questo dico Crimson e badour ha atmosfere vellutate esaltate dal
Al centro in alto
Robert Fripp ha stabilito con il John Weathers, mi scuso con i GG, non senza rispetto e ram- vibrafono di Minnear. Il decollo di Advent Of
suo primo album un pattern es- poi in senso orario marico. Disco preferito dei King Crimson: Panurge è memorabile. Mi piacciono i tempi
senziale per capire l’avanguar- Ray Shulman, Drek RED. Perfetto. Nella title-track – che costi- e i ritmi sincopati, gli scherzi della sorte che
dia rock inglese che – digerito Shulman, Kerry tuisce un punto di riferimento e andrebbe balzano fuori qua e là. Se solo fossero stati
Minnear e Gary
il pop, la beatlemania, il jazz, la psichedelia Green (foto di
messa sulle navicelle spaziali che vanno su più costanti…
e il r’n’b – ha generato il movimento che Michael Putland/ Marte per spiegare agli alieni come funziona
oggi gode dell’etichetta generalizzante di Getty Images). l’intelligenza nella musica rock. Nella dol- Fabio Zuffanti: Anni fa, quando per qual-
“progressivo”. Poi si è applicato con zelo a cezza di Starless. Nel languore di Fallen Angel. che strano effetto di fascinazione, tutt’ora
modificarlo e, quando possibile, a strapaz- Eccetera. Potendo aggiungerei un live con la a me non ben chiaro, scoprii le meraviglie
zarlo. Nelle sue successive reicarnazioni il scaletta della tournée 2003: perfettamente della musica (progressiva e non), mi aggira-
Re Cremisi – a cui va dato atto di aver saputo moderna. La musica dell’anno prossimo. vo furtivamente nella stanza di mio fratello
prendere una pausa quando la vena si sta- Disco preferito dei Gentle Giant: OCTOPUS. maggiore che era realmente uno scrigno di
va esaurendo – ha sempre mantenuto una Opera ricca di contrasti e contraddizioni, segreti. In un angolo c’erano tantissimi dischi
dignità e un’aspirazione di crescita costanti, di aperture e chiusure nei confronti di se e nella mia mente di dodicenne le copertine di
ruotando intorno a una serie di caratteri- stessa. Cry For Everyone è il modello della alcuni sortivano un effetto di fascino e paura
stiche del tutto personali. KC è stato inno- bella canzone melodiosa anni 70, ritmata allo stesso tempo. Tra le tante affascinanti ce
vativo al debutto, quando nessuno riusciva
a catalogare il gruppo. Lo è stato nella fase
più sperimentale di avvio anni 70. Lo è stato
ancora di più nel periodo Fripp-Wetton-Bru-
ford: giunto a RED, cioè all’apice, ha chiesto
tempo al tempo e il tempo, per una volta, ha
risposto “ne ho”. Il ritorno a inizio anni 80 era
ancora un passo avanti, nelle ballate, negli
strumentali, nelle canzoni. Dolce e violento,
comunque differente. Batteria elettronica e
sempre l’eresiarca Fripp a tenere le fila. La
terza grande rentrée, il double trio e il quar-
tetto, ha chiuso solo formalmente con il pas-
sato. Ha attinto all’esperienza (lunga) e l’ha
proiettata nel futuro. Gli ultimi lavori sono
nuovi nella tradizione. Lo dimostra il fatto
che una fase sempre crescente del pubblico
preferisce THE CONSTRUKCTION OF LIGHT
e THE POWER TO BELIEVE ai lavori più da-
tati. È la legge dei minuti che passano. King
Crimson è una filosofia di vita, è un modo di
essere, è la variazione che nasce dalla ripeti-
zione. È la colonna sonora di una quotidia-
nità ispirata ai tempi dispari. Gentle Giant è
una magnifica parentesi, rovinata per altro
dagli epigoni di una produzione stanca. Una
saga fantastica scritta da Fripp (ma non solo,
15
Gentle Giant
Dopo mi lasciai catturare dal faccione del
primo omonimo, dai tre amici e dalla pio-
vra, ritrovando (specialmente nel primo) le
emozioni che mi avevano fatto così amare
ACQUIRING. Dall’ascolto di IN A GLASS
HOUSE in poi cominciai però a sentirmi
freddo, troppi equilibrismi, troppi incastri
assurdi e forzati. Tutti bravissimi musicisti,
per carità, ma forse troppo ansiosi di far
vedere quanto erano bravi smarrendo un
po’ la freschezza delle prime composizioni a
favore di un tecnicismo sinceramente esa-
gerato e, in qualche caso, fuori luogo. I GG
sono scomparsi da tempo, i KC continuano
imperterriti a raffreddare la loro proposta
disco dopo disco e in fondo, mi dico, sono
contento che siano ancora in giro, ce ne
fossero di KC…
In conclusione ho amato tanto questi due
gruppi ma la magia che mi hanno donato
le loro opere prime purtroppo (o inevitabil-
mente) è andata man mano diradandosi
nel prosieguo delle loro carriere. Hanno
lasciato comunque un’impronta indelebile
che nessuno riuscirà a cancellare e hanno
aperto la mia anima alle meraviglie della
musica, spingendomi a cercare dentro e
fuori di me quei mondi che loro descriveva-
no e che non voglio mai dimenticare.

Donato Zoppo: King Crimson o Gentle


Giant? Il dispotico Re Cremisi o il pacioso
n’era una con una strana bambina che con King Crimson 1974: mi il ricordo di mondi dimenticati. Qualche Gigante Gentile? Il dittatoriale Fripp o la
una mazza da croquet si apprestava a giocare da sinistra John tempo dopo mi apprestai con coraggio fraterna triade degli Shulman? Una bella
Wetton, David
con una testa tagliata di fresco (l’espressio- Cross, Robert Fripp all’ascolto ed è inutile dire che rimasi fol- sfida, non c’è dubbio. Due nomi importanti,
ne della bambina mi terrorizzava e dovevo e Bill Bruford (foto gorato, le melodie che uscivano dai vinili follemente amati; due gruppi fondamentali
metterlo subito via, non me lo dimenticherò di Michael Putland/ erano esattamente quelle che la mia mente per la storia del rock inglese e internazio-
mai). Ce n’era poi un’altra con una serie di Getty Images). sognava alla vista delle copertine. Era l’ini- nale. I primi hanno inaugurato la gloriosa
volti: un guerriero, un Arlecchino, una specie zio di una malattia da cui, fortunatamente, stagione del progressive, ne hanno gui-
di Cleopatra, un Bacco sorridente, una bam- non sarei mai più guarito. I King Crimson e dato lo sviluppo fino alla vetta di LARK’S
bina e una misteriosa strega alla luce della i Gentle Giant insieme ai Genesis, ai VDGG TONGUES IN ASPIC (il “magical act”!), da
luna e ancora un’altra (la più buffa) con una al Banco e a Battiato sono stati i miei pri- considerare come uno degli album più belli
mickjaggeriana lingua nell’atto di leccare una missimi amori in ambito prog e i dischi che del movimento; anche in momenti difficili
mela (o qualcos’altro :-). ho citato (IN THE WAKE OF POSEIDON e (gli anni 80), hanno sfornato lavori di gran
Inutile dire (e penso l’esperienza sia co- ACQUIRING THE TASTE) sono quelli che presa, vedi il mio amatissimo THREE OF A
mune a molti di voi) che certe immagini tutt’ora apprezzo di più delle due forma- PERFECT PAIR. I KC non appaiono nel no-
portavano a volare sulle ali della fantasia. zioni. Pezzi come la title-track per i KC o vero dei miei artisti preferiti eppure apprez-
All’inizio erano solo le copertine e quasi Pantagruel’s Nativity per i GG (uno dei pezzi zo tutti i loro album: imperdibile e immorta-
non pensavo a mettere i dischi sul piatto più affascinati che io abbia mai ascoltato) le IN THE COURT OF THE CRIMSON KING,
(anche perché non sapevo usarlo e temevo rappresentano per me alcuni dei picchi vincitore di tutti i sondaggini stile “3 dischi
le ire del fratello), poi, a mano a mano, una più alti raggiunti nella storia della musica. da isola deserta”; adoro la sperimentazione
domanda si affacciava alla mia mente: che Tutto quello che il mio cuore ricerca da un a tutto tondo di LIZARD e il sottovalutato
musica potevano contenere dischi con tali Dall’alto pezzo musicale è contenuto in queste due ISLANDS, la magia e l’unicità della miste-
copertine? E incominciavo a sognare, an- IN THE WAKE OF “canzoni”. Chiaramente da lì cominciai a in- riosa trinità LARKS’ TONGUES, STARLESS
cora prima di avere il coraggio di ascoltarli, POSEIDON, 1970, teressarmi anche degli altri lavori delle due AND BIBLE BLACK e RED. Meno riusciti gli
e DISCIPLINE, 1981.
che tali scrigni potessero contenere magi- formazioni. Per quello che riguarda i KC ultimi lavori, anche se THRAK è a mio avvi-
che melodie d’altri tempi, dimenticate, se- tutto il loro primo periodo mi sconcertò in so uno dei più interessanti album degli anni
polte nel tempo. Eppure erano dischi usciti quanto a bellezza musicale e lirica (i testi di 90. Pur infastidito dall’ego di Fripp, dei KC
da relativamente poco tempo, già però l’im- Sinfield, inutile ricordarlo, sono forse quan- ho sempre apprezzato l’integrità musicale
pressione che mi davano era di un’antichità to di più poetico sia stato scritto in ambi- e la tendenza al cambiamento, soprattutto
gloriosa e misteriosa. Come antichi libri di to musicale), ma apprezzai anche la svolta la capacità di mantenere unite queste due
fiabe impolverati e perduti nella bottega di più sperimentale della triade 1973-74 e le prerogative. In questo i GG hanno avuto
un vecchio rigattiere che improvvisamente successive incarnazioni. La magia iniziale meno abilità, visto il progressivo scadimen-
tornano alla luce, svelano le logore pagine era comunque inevitabilmente (e volonta- to della loro vena compositiva. L’Italia ha
ingiallite e spiegano tutto il loro fascino. riamente da parte loro) perduta dietro uno sempre avuto un debole per i Gentle Giant,
Ancora non lo sapevo ma quello era l’ini- sforzo molto cerebrale e frippiano di portare una fedeltà che la band dei fratelli Shulman
zio di un amore che mi porto dietro tutt’ora, la musica vicino a equazioni matematiche ha sempre riconosciuto e ripagato nei suoi
la magia del progressive, l’unica musica in perfette, cosa che mi ha sempre un po’ in- impareggiabili concerti settantiani. Del Gi-
grado di risvegliarmi stupori infantili e dar- fastidito. Lo stesso discorso vale per i GG. gante ho sempre amato la grande persona-
16
Gentle Giant
tralasciare le influenze jazz di tutti gli ospiti meno influenzato dal jazz rock, non so ma
e degli ottoni che decoravano il tutto. Come i GG non mi hanno mai conquistato fino
si può dire che il periodo LARKS’, RED e in fondo. Non sono un fan della voce e dei
STARLESS è frutto del solo Fripp? Assurdo, loro intrecci vocali, benché virtuosi e spesso
la voce incredibile e il basso iperbolico di incredibili all’ascolto… nemmeno mi con-
John Wetton e le costruzioni cerebrali di Bill vince la necessità di complicare per forza,
Bruford erano i King Crimson, e così via, rendere tutto dispari e composito. Non pen-
quasi sino ai giorni nostri, dove avrei pen- so “la semplicità è genialità”, non sempre,
sato che fosse impossibile un Re Cremisi tutto è relativo, giusto? Ma non ho bisogno
senza la voce di Belew. Certo, il perno cen- nemmeno di sentire 150 variazioni ritmiche
trale rimane sempre il nostro Fripp, creato- per album. Certo, i Gentle Giant sono molto
re di delicatissimi intrecci romantici e im- di più, le loro influenze musicali sono pro-
pietoso uccisore di anime con le sue sferza- fondamente colte, non casuali e il loro mix
te elettriche che di umano forse hanno ben finale lascia storditi. A differenza dei King
poco. Affascinanti, imprevedibili e profon- Crimson, in questo caso, ho sicuramen-
damente inglesi. Parlare di loro non è facile, te un album a cui sono particolarmente
ogni periodo ha un suo perché e percome. I legato: THREE FRIENDS. Forse perché, a
Crimson sono uno dei miei gruppi preferiti mio parere ovviamente, è il più bilanciato
di sempre, sono progressive nel vero senso e meno legato all’ansia di essere tecnica-
della parola, sono progrediti, sono cambia- mente superiori agli altri. Le armonie sono
ti riuscendo sempre a essere al passo con splendide e larghe, si riesce a rilassarsi con
i tempi e soprattutto riuscendo sempre a questo album senza mai doversi irrigidire
spiazzare l’ascoltatore e la critica musicale, per capire come stanno suonando, su che
il che, a mio avviso, è incredibilmente diver- tempo e dove vogliono arrivare. Il finale di
tente. Probabilmente, anzi sicuramente, il Three Friends è magnifico e degno di quello
mio periodo favorito è quello collegato alla di The Return Of The Giant Hogweed dei miei
formazione Fripp, Cross, Wetton, Bruford prediletti Genesis. CONSIDERAZIONI: si ca-
lità, il gusto per la contaminazione, anche Manifesto del e Muir. Fripp era un Jimi Hendrix bianco e pisce, preferisco i King Crimson, sono più
quella più azzardata, eseguita in modo tale concerto al Marquee amante della musica classica contempora- legato alla loro concezione musicale, che
Club di Londra, 6
da non diventare mai “kitsch”, come ac- luglio 1969. nea, Wetton il rocker inglese per eccellen- riesce a fondere parti intricatissime con toc-
cadde a tanti colleghi dell’epoca. È fonda- za, dal Fender distruttivo e profondamente chi di semplicità diretta al cuore. Con alcuni
mentale il primo, mitico album, a detta di funkeggiante (anche se a John il funk non pezzi come Starless si parte per lo spazio per
tanti il migliore e sicuramente uno dei più piace molto, incredibile ma vero…). Muir è finire poi in un limbo senza stelle; con altre
ispirati; AQUIRING THE TASTE e OCTO- un caso veramente clinico di Rock, teatro canzoni si può incontrare Lucifero proprio
PUS li adoro per la profondità concettuale, e musica concettuale, un personaggio che di fronte a noi oppure fluttuare come isole
le polifonie vocali, le ritmiche intricate e tutti vorrebbero nel proprio gruppo per farsi nel cielo. Queste sensazioni non le ho con i
possenti, l’immensa abilità strumentale e il notare. Una specie di saltimbanco grottesco Gentle e non so che farci.
gusto per la melodia. IN A GLASS HOUSE messo lì per disturbare e rendere maligna la
e FREE HAND sono gioielli di rock “esplo- musica del Re Cremisi. Infine il sottovaluta- Andrea Pavoni (Greenwall): King Crimson
ratore”; meno riusciti gli ultimi lavori, dove to Cross: sì, forse tra tutti il nostro Cross era o Gentle Giant? Domanda davvero difficile.
i GG mantenevano comunque salde perso- Dall’alto poster
tecnicamente una spanna sotto gli altri ma Penso che se fossi minacciato di rispondere
nalità e riconoscibilità, risultato raramente del Fillmore West, le sue improvvisazioni e il suo apporto al con una pistola alla tempia alla fine direi
conseguito nella storia delle rock band. Chi 14 dicembre 1069. Mellotron erano sempre puntuali e neces- King Crimson. Il motivo sta nel fatto, banale
sono gli eredi delle due band? I KC sono si- LARKKS’ TONGUES sarie. Di quel periodo mi piace il rock’n’roll ma non trascurabile, di aver potuto seguire
IN ASPIC, 1973,
curamente tra le entità più influenti della LIZARD, 1970.
senza effetti, senza riverberi, senza echi (e meditare) le gesta dei KC fino a oggi, men-
storia del rock, avendo inciso su almeno spaziali: solo le corde degli strumenti e il tre invece la storia dei GG inevitabilmente
tre generazioni di musicisti (vedi le inven- suono sinistro del Mellotron. Mi piacciono termina nel 1980, troppi anni fa. A quale al-
zioni di Fripp alla chitarra); ancora oggi, ad le ballad di John, ancora non influenzate bum sono maggiormente legato? Anche qui
esempio, si sente il loro peso nel movimen- dall’AOR americano e, quindi, pastorali, è difficile rispondere. Per i GG certamente a
to post rock. Come gli Yes, i GG hanno avu- romanticissime e molto inglesi. Mi piace il PLAYING THE FOOL, live esemplare non sol-
to un forte ascendente sul prog americano songwriting focalizzato al massimo e forse tanto dal punto di vista esecutivo, ma anche,
(es. Echolyn) e anche in Italia sono tuttora il più determinato nella carriera dei King e soprattutto, concettuale, che evidenzia la
molto amati, pur essendo uno spirito la cui Crimson. Ora, la cosa più difficile è indi- loro capacità di riarrangiare brani per me
presenza aleggia in modo più discreto. care un album a cui sono particolarmente assolutamente intoccabili, in teoria non pro-
legato perché ne ho più di uno. Se proprio ponibili live (Aquiring The Taste, ad esempio).
Cristiano Roversi (Moongarden): King devo non posso far altro che dire LARK’S Dei King Crimson amo un po’ tutti i periodi,
Crimson. Non è cosa di tutti i giorni cam- TONGUE IN ASPIC. Perché? Forse perché è e non riesco a indicare un solo album, quindi
biare, reinventarsi e ottenere sempre un misterioso, labirintico e heavy al punto giu- ne indico due: LARKS’ TONGUES IN ASPIC
discreto successo. Molti dicono che i King sto. Forse perché mi sono chiesto più volte e THREE OF A PERFECT PAIR. E ci vedo an-
Crimson siano Robert Fripp ma io non lo da dove arrivasse quella musica pazzesca, che un parallelo musicale. TOAPP è quasi
credo, almeno non del tutto. I Crimson in sicuramente perché Book Of Saturday è stata una versione anni 80 di LTIA, stessa voglia
ogni loro reincarnazione sono inevitabil- mia compagna di notti e viaggi per moltis- di costruire brani partendo dall’improvvi-
mente un “gruppo”, l’energia e l’inventiva simo tempo e via così… sazione e, in altri momenti, di vivisezionare
di ogni periodo non può essere accreditata tutto fino e oltre lo smembramento. Inoltre,
al solo Fripp. I primissimi erano molto di Gentle Giant: Mi soffermo meno sul Gi- sia nell’uno che nell’altro sono presenti de-
Ian McDonald e dell’incredibile drummer gante Gentile semplicemente perché non gli squarci “melodici”, quasi accostabili alla
Mike Giles, mentre nel periodo romantico mi sono mai innamorato di loro. Forse forma canzone, o comunque non privi di
gli inserti di Gordon Haskell e del grande perché preferisco le grandi armonie sin- un intento meno elitario e maggiormente
Boz Burrell facevano la differenza, senza foniche oppure un certo rock più diretto e divulgativo.
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Testo: Arlo West nimi e meccanici creati dal cyberspazio. Ma
a ognuno il suo.

i ricordi quando nel 1971 i Jethro Non ho mai sentito una Negli ultimi anni della loro carriera, i
Tull sono andati in tour insieme band urlare, gridare, Gentle Giant hanno pubblicato un paio
ai Gentle Giant? di album che sono stati considerati un
Sì, me li ricordo benissimo e ho an- inveire e insultarsi come po’ troppo commerciali e quindi hanno
cora parecchi loro album in vinile. MISSING PIECE del i Gentle Giant nel loro ricevuto molte critiche dagli appassionati
1977 è l’album dei
Penso di avere da qualche parte
GG più amato da camerino dopo i concerti. prog. So che anche tu con i Jethro hai avu-
anche il 45 giri di Kites di Simon Dupree Ian Anderson. to gli stessi problemi a un certo punto…
and the Big Sound (la band formata dai fra- Ricordo che la casa discografica, la Chrysa-
telli Shulman negli anni 60, prima di dare lis Records, e il management della band
vita ai Gentle Giant)… probabilmente non gli stavano col fiato sul collo per spingerli
proprio la cosa a cui gli appassionati della Kerry Minnear sarebbe stato un ottimo a pubblicare qualcosa di più commercia-
band sono più legati. tastierista per i Jethro Tull. Hai mai pen- le, che potesse avere più successo. Penso
sato di chiedergli di suonare con voi? che la label, il management volessero in
C’è qualche episodio in particolare che Sì, effettivamente a un certo punto avevamo qualche modo rientrare degli investimen-
ti è rimasto impresso di quel tour? pensato di contattarlo, ma ci è stato detto ti fatti in passato, e probabilmente anche
Non ho mai sentito una band urlare, grida- che aveva più o meno smesso di suonare. qualcuno dei musicisti all’interno della
re, inveire e insultarsi come i Gentle Giant Poi non so se fosse realmente così o meno. band vedeva di buon occhio la possibilità
nel loro camerino dopo i concerti. Prati- di godersi un po’ la vita dopo aver faticato
Ian Anderson è
camente era la stessa storia tutte le sere. sempre stato un Derek Shulman ha più volte citato e sudato così tanto per andare avanti. Poi,
Diciamo che non davano l’impressione di grande estimatore AQUALUNG come uno dei suoi album personalmente, uno dei pezzi dei Gentle
andare particolarmente d’accordo tra loro. dei Gentle Giant. preferiti di tutti i tempi, e Gary Green ha Giant che preferisco è I’m Turning Around
parlato di te come uno dei suoi artisti di (da THE MISSING PIECE del 1977), perché
Molte persone hanno descrit- riferimento… anche se fa parte dell’ultima fase secondo
to la loro musica come in- Onestamente non lo sapevo, ma sono sicuro me racchiude un po’ tutto quello che hanno
tricata, complessa, affa- che il tempo non ha intaccato la stima che fatto nella loro carriera, coniugando la loro
scinante… sei d’accordo? c’è sempre stata tra di noi. capacità tecnica e il loro eclettismo con un
Per me i Gentle Giant fan- approccio relativamente semplice.
no parte della categoria Ci sono delle similitudini tra Jethro Tull
“ricerca e avventura”. E e Gentle Giant? Non penso sia casuale il Secondo te ci sarà mai una reunion dei
sono sicuro che nel loro fatto che molti fan dei Gentle Giant ap- Gentle Giant?
momento migliore abbia- prezzino anche i Jethro… Ho contattato Derek Shulman per proporgli
no trovato esattamente Avevamo delle influenze musicali comuni, di riformare il gruppo e fare qualche con-
quello che stavano cer- del resto siamo nati più o meno nello stesso certo insieme a noi, come ai vecchi tempi.
cando. periodo, anche se poi le abbiamo sviluppate Come mi aspettavo, mi ha spiegato che non
in maniera differente. Però c’era la stessa at- pensa che la cosa sia fattibile, ma, al tempo
tenzione per i dettagli, la stessa determinazio- stesso, è stato davvero molto felice che glie-
ne a crescere come musicisti, oltre a qualche lo abbia chiesto. Sono sicuro che i Gentle
somiglianza qua e là nel tipo di fraseggio. Giant sono lusingati dall’attenzione che la
loro musica riscuote ancora in tutto il mon-
Avresti mai immaginato all’inizio degli do. Sono felice per loro.
anni 70 che i Jethro Tull e i Gentle
Giant sarebbero ancora stati og-
getto di tanta attenzione, spe-
cialmente grazie a internet e
alla sua capacità di mettere in
contatto gli appassionati?
Non lo avrei mai immaginato e so-
prattutto non avrei mai immaginato
che un giorno ci sarebbe stato un nuovo
modo di comunicare grazie al computer.
Personalmente preferirei parlare dei Gen-
tle Giant davanti a un buon bicchiere di
vino, piuttosto che negli spazi un po’ ano-
Testo: usaprogmusic.com Kerry Minnear al loro e per quattro mesi sono rimasto bloc- zi qualcuno di loro potrebbe innamorarsi
Palasport di Roma, cato lì perché non riuscivo a ritornare a dei Gentle Giant.
3 marzo 1973 (foto
Fabio D’Emilio).
casa insieme al mio organo e al mio Leslie.
he tipo di sensazione si provava È una delle tipiche esperienze che caratte- Che ne pensi del fatto che molti nuovi
a suonare in una band insieme a rizzano la vita dei musicisti alle prime armi! gruppi prog vengano paragonati ai Gen-
tre fratelli? tle Giant? Ti fa piacere?
Per un compositore come me, era A tuo avviso qual è il rapporto delle nuo- Fa sempre piacere sapere che la musica
un piacere lavorare con Phil, Derek ve generazioni con la musica dei Gentle che hai scritto e registrato ha influenzato
e Ray. Quando eravamo ancora Giant? così profondamente altre persone, ma non
agli inizi, Phil era sempre pronto a inco- Non posso dire di essere in contatto con le mi sento di esprimere un giudizio. Ognu-
raggiarmi e a fare in modo che le mie idee nuove generazioni in modo approfondito, no ha la sua idea e io sono convinto che i
trovassero terreno fertile nella musica del quindi non saprei rispondere. Comunque Gentle Giant hanno realizzato qualcosa di
gruppo. Derek era particolarmente dotato penso che i nostri album racchiudano tan- unico e originale, e spero continui a rende-
per quanto riguarda le linee vocali e i testi, ti stili e atmosfere differenti, e che le no- re felici gli ascoltatori.
mentre Ray era un compositore fantastico stre composizioni sono spesso inusuali e
e particolarmente capace nello sviluppare intriganti… quindi spero che anche i più
le idee degli altri compagni. Ma c’è sempre giovani possano divertirsi ascoltando la
stato grande cameratismo tra tutti noi. nostra musica.
Sono convinto che
Hai mai ascoltato qualcosa di Damon È per loro che avete deciso di rendere i Gentle Giant hanno
Shulman (il figlio di Phil)? disponibile il catalogo dei Gentle Giant realizzato qualcosa
Sì, ho ascoltato alcuni spezzoni. È forte.
Sono contento che la voglia di fare musica
in formato digitale?
Sì, speriamo in questo modo di entrare in
di unico e originale
continui attraverso le nuove generazioni. contatto con un nuovo tipo di pubblico: Kerry Minnear
magari dopo aver scaricato un paio di pez-
Una volta annunciato che quello del
1980 sarebbe stato l’ultimo tour, forse i
Gentle Giant avrebbero potuto comun-
que continuare a registrare dischi...

Penso che i Gentle Giant fossero arrivati a


un punto morto. Stavamo perdendo la no-
stra identità e non avevamo più ben chiaro
dove volessimo andare. Per questo non cre-
do che il nostro discorso musicale sia rima-
sto in sospeso: tutto quello che avevamo da
dire l’avevamo già detto.

A scuola suonavi qualche strumento?


A scuola c’era un’orchestra e a 12 anni ho
avuto modo di entrare a farne parte come
suonatore di timpani. È stato in quel mo-
mento che ho iniziato a interessarmi alle
percussioni.

Ti capita ancora di suonare il tuo famo-


so violoncello bianco?
Purtroppo ormai il violoncello è diventato
insuonabile. Ce l’ho ancora da qualche par-
te… in soffitta comunque.

Cosa accadde in Germania con i Rust, il


tuo primo gruppo?
Ero entrato nella band rispondendo a un
annuncio sul «Melody Maker», non li avevo
mai ascoltati prima. Andai in Germania da
19
FRANCESCO DESMAELE
Mr Mahavishnu
jazzrock
senza frontiere...
John McLaughlin, inglese di nascita ma cittadino del mondo, ha viaggiato
lungo ogni possibile rotta della propria instancabile curiosità artistica:
blues, jazz, rock, fusion, musica etnica. Ha collaborato con una mole
impressionante di artisti e tutti lo stimano incondizionatamente. Rocco
Zifarelli, chitarrista dell’orchestra di Ennio Morricone e dei Defunkt, per un
periodo membro del Mahavishnu Project, ce ne parla in modo approfondito…
Testo: Rocco Zifarelli

R
occo Zifarelli ha un rapporto ultimi colpi di coda della rivoluzione musi- drix, Duane Allman, Jimmy Page, Ritchie
particolare con il John McLau- cale iniziata 10 anni prima: il british blues, Blackmore. In seguito il mio interesse si
ghlin, della Mahavishnu Or- il rock, la fine dei Beatles, il grande impat- spostò verso quelli più “sofisticati”: Rob-
chestra, non fosse altro per to dei Led Zeppelin e dei Deep Purple… ben Ford, Larry Carlton, Pat Metheny, John
aver suonato quella musica almeno questo sentiva nell’aria un ragaz- Scofield, Mike Stern, Allan Holdsworth, Bill
incredibile nel Mahavishnu zino di Casamassima, paese agricolo della Frisell, così aprii la porta del jazz, non solo
Project, omaggio dichiarato al Maestro. provincia di Bari. “Passai” tutti i chitarristi quella applicata alle 6 corde. Trasferitomi a
Non deve essere stato facile, ma Rocco ha all’epoca: Eric Clapton, Jeff Beck, Jimi Hen- Milano, ebbi il primo approfondito incontro
tecnica ed esperienza da vendere, dato che artistico col grande musicista, grazie ai di-
nel corso del tempo ha sviluppato il proprio schi forniti dall’amico, e bravo chitarrista,
stile collaborando con artisti jazz, rock e pop Valerio Scrignoli… quell’ascolto mi rivelò
di grande livello: Paul McCandless, Massi- il mondo infinito di McLaughlin, e di come
mo Urbani, Tony Scott, Stefano Di Battista, «Quando componevi la chitarra potesse essere un semplice mez-
Rosario Giuliani, Area, Paco Sery, Matthew
Garrison, Bob Mintzer, Nicola Stilo, Enrico
la musica della zo, appunto “strumento”, per esprimersi,
esplorando così nuove possibilità tecniche
Rava, Giorgia, Renato Zero, Adriano Ce- Mahavishnu... e timbriche, lontane dai cliché a cui essa ci
lentano, Antonello Venditi, Cristiano De cosa mangiavi?” aveva abituati. In un’intervista John disse
André, Ivano Fossati, Tosca, Nicola Piovani. come la chitarra fosse parte del proprio cor-
John, ridendo, po, di come si sentisse più a suo agio con
Quella volta che... risponde in italiano: una nei paraggi. Da quel momento non lo
La prima volta che sentii parlare di “lui” ave-
vo 11-12 anni e suonavo già la chitarra. Fine
“Peperoncino!”» “mollai” più, e cercai di recuperare in fretta
spolpandone tutta la produzione: le colla-
Seventies, un buon periodo per respirare gli Rocco Zifarelli borazioni, i video, i concerti e, per quanto
oggi possa dire di conoscerlo bene, c’è
sempre qualcosa che esce dal cilindro e mi
sorprende! L’aspetto più straordinario è la
sua dimensione aperta, che lo ha portato ad
affrontare gli stili più diversi mantenendo il
carattere energico ed estremamente dina-
mico, utilizzando strumenti acustici, elettri-
ci e chitarre synth. Nel suo dna rock-blues
e rhythm’n’blues, quando dallo Yorkshire si
trasferì a Londra nei primi anni 60, frequen-
tando il giro di John Mayall, Alexis Korner,
Eric Clapton, Ginger Baker e Brian Auger.
Jazz in tutte le forme: acustico ed elettrico
con Miles Davis, Tony Williams, Elvin Jo-
nes, Chick Corea, Wayne Shorter, realizza-
zione di ROUND MIDNIGHT, colonna sono-
ra del film di Bernard Tavernier, insieme a
Herbie Hancock e Dexter Gordon (premio
Oscar 1987 per le musiche)… flamenco in
tanti progetti, il più conosciuto in trio con
Durante Paco de Lucía e Al Di Meola… la musica,
le incisioni la spiritualità e tutta la cultura indiana nel
di APOCALYPSE,1974.
progetto Shakti… la passione per la musica
21
john mclaughlin

Da sinistra: nella casa-studio di Bendian). A quel punto


Al Di Meola, la band ormai è pronta, così suono anco-
John McLaughlin, ra un po’, tanto per divertimento e scatta
Paco De Lucia. qualcosa… forse l’ascolto più approfondito
dei brani e il maggior feeling col gruppo, la
consapevolezza di non avere nulla da perde-
re. Dopo circa 15 minuti Gregg Bendian si
ferma e dice: “Ragazzi, è inutile continuare,
abbiamo trovato il nuovo chitarrista del Ma-
havishnu Project!”. In quel momento inizia
un’esperienza incredibile, elaborando in
maniera minuziosa tanta musica straordi-
naria, a New York, insieme a musicisti fan-
tastici la cui maniera di lavorare e di essere
RENZO CHIESA

gruppo avrebbe condizionato per sempre il


mio concetto di band leader. Studio tutto il
repertorio, a me sembra più un laboratorio
musicale dove si parla dei pezzi, degli accor-
classica (John viene da una famiglia di mu- presso il palazzo delle Nazioni Unite di New di e delle scale migliori con cui improvvi-
sicisti, sua madre una violinista classica e York, ho telefonato per invitare gli amici sare. L’intro di Meeting Of The Spirits, brano
lui inizia col violino e il pianoforte prima di americani, tra cui Steve Hunt, tastierista di iniziale del loro primo album, THE INNER
dedicarsi alla chitarra all’età di 11 anni) e la Boston, già con Allan Holdsworth e Stanley MOUNTING FLAME (1971), è una succes-
creazione di lavori con chitarra e orchestra Clarke. Steve accetta l’invito poiché proprio sione di “policordi”, ovvero accordi composti
sinfonica, come gli splendidi dischi MEDI- quei giorni sarebbe venuto a New York per a loro volta da due triadi sovrapposte, alcu-
TERRANEAN CONCERTO e THIEVES AND le audizioni del nuovo chitarrista dei Ma- ne appartenenti a tonalità differenti e noi
POETS. Grande esecutore live, ha tenuto havishnu Project, band newyorkese specia- tutti c’improvvisavamo sopra, dopo aver di-
concerti con ogni tipo di formazione fino lizzata nel repertorio completo della Maha- scusso sulle scale modali più adatte; il pezzo
ad arrivare a una delle più importanti del- vishnu Orchestra… lo stesso McLaughlin continuava col bell’arpeggio di F7 susb9 in
la storia… la Mahavishnu Orchestra, dove seguiva il loro percorso e ne approvava il puro stile flamenco, che John eseguiva con
rock, jazz, progressive e sofisticati concetti lavoro. Steve mi chiede se fossi interessato a la sua micidiale tecnica di pennata alternata
ritmici, tipici della musica classica indiana, fare quel provino e io, ovviamente, accetto. sulla Gibson 6/12 corde elettrica doppio ma-
si fondono in una miscela esplosiva e inso- Gregg Bendian, batterista e leader del grup- nico. Oppure la figurazione ritmica del groo-
lita per l’epoca. po (anche con Musical Box, Pat Metheny, ve principale di Celestial Terrestrial Commuters,
Derek Bailey, Peter Brötzmann, Cecil Taylor) da BIRDS OF FIRE (1973) è in 19/8: ci vuole
Numero preferito? Il 9... mi fornisce 3-4 titoli dei primi due album, molto esercizio per suonare e improvvisare
Con un totale di 9 album incisi, sette negli ma la preparazione al mio concerto non mi con un tempo dispari del genere, bisogna
anni 70 e due all’inizio della decade succes- permette di studiarli bene. L’audizione, per scomporlo in una figurazione più semplice
siva, questi ultimi con una band che della capire chi fossi veramente, avviene il giorno che ne segua la pulsazione, possiamo sinte-
musica originaria conserva solo parte del dopo la mia serata. Nello studio di Gregg, tizzarlo in un 4/4 + 3/16… poi con la band
nome, la Mahavishnu Orchestra viene ri- New Jersey, conosco il resto della band: il si prendeva questa cellula e la si suonava a
cordata principalmente nella sua formazio- bassista Chris Tarry (John Scofield, Geor- rotazione, e ognuno a turno c’improvvisava
ne iniziale: Jan Hammer alle tastiere, Billy ge Benson, Metalwood) e il violinista Rob su. Sembra facile… ma non è proprio sem-
Cobham alla batteria, Rick Laird al basso e Thomas (Tito Puente, Andy Summers, Max plicissimo J.
Jerry Goodman al violino. Con questa band Roach) e subito iniziamo a suonare, pratica- Questo lavoro gli altri lo avevano comincia-
McLaughlin pubblica tre album tra il 1971 mente a freddo. Non sono mai stato “tara- to anni prima e io cercai di mettermi subito
Fronte e retro
e il 1973, più un terzo THE LOST TRIDENT to” per le audizioni, come per le situazioni dei primi due album
in pari. Razionalizzai con sorpresa che la
SESSION, nel 1999. Raggiunge in breve piene di tensione o aspettativa, ho sempre della Mahavishnu maggior parte dei temi e dei riff principali
tempo il successo internazionale, dovuto avuto bisogno di serenità intorno a me per Orchestra, sono stati costruiti sulla scala pentatonica
al talento dei cinque musicisti – basti ricor- potermi esprimere al meglio. In quell’oc- INNER MOUNTING minore, su pattern ritmici, apparentemen-
FLAME (1971)
dare l’impatto che Billy Cobham ha avuto casione l’imperfetta preparazione sarebbe e BIRDS OF FIRE
te contorti, che sulla chitarra risultano più
sino a oggi su intere generazioni di batte- stata fatale se l’indomani mattina un altro (1973). agevoli e facili d’apprendere, e memorizzai.
risti, fulminati dall’incredibile tecnica e dal chitarrista non avesse cancellato l’appun- Girammo un po’ l’Europa e gli Stati Uniti:
personale uso del “rullo a colpi singoli” – e, tamento per l’audizione (io avevo dormito festival importanti come quello di Varsavia,
soprattutto, alla musica nuova e insolita, dove aprimmo il concerto degli Steps Ahe-
composta e arrangiata da John, il “Maha- Rocco Zifarelli. ad, con un’inedito e inaspettato Bill Evans
vishnu”, l’“Assoluto”, ovvero il nome che Sri al sax, in sostituzione di Michael Brecker,
Chinmoy, suo maestro spirituale, gli ave- da poco alle prese con la malattia che l’a-
va dato. Il concetto era di creare una vera vrebbe portato via. Ricordo il Vishnu-Fest al
mini orchestra, dove le singole parti fossero Cutting Room di New York, tre giorni in lu-
perfettamente intrecciate tra loro ritmica- glio dedicati alla musica della Mahavishnu
mente. Io avevo ascoltato a fondo questa Orchestra, dove abbiamo avuto l’onore di
produzione discografica, ne avevo intuito la suonare davanti a McLaughlin, Jan Ham-
complessità, l’energia e la bellezza, ma allo mer, Rick Laird. Non è stato facile, in par-
stesso tempo una certa difficoltà ad assor- ticolare, ma ho cercato comunque di non
birne tutti i contenuti al primo ascolto, fin- perdere la mia identità, e credo sia andata
ché nel 2005 mi si è presentata all’improvvi- bene; d’altronde, per quanto adori la musi-
PINO MAGLIANI

RENZO CHIESA

so una grande occasione, una di quelle che ca della Mahavishnu e il modo di suonare
cambiano definitivamente il tuo essere mu- di John, il mio stile è differente, così come
sicista. Invitato con la mia band a suonare lo è quello degli altri del gruppo, l’impor-
22
tante è avere la giusta musicalità… poi se
la musica è bella il risultato positivo è assi-
curato. Devo dire che il prodotto ottenuto,
con la preparazione dei musicisti di oggi,
con gli strumenti e gli ascolti tecnologica-
mente perfetti e precisi, pur senza l’irruenza
di McLaughlin e dei suoi compagni, è stato
straordinario, specialmente per aver ridato
nuova giovinezza e slancio a una musica
fantastica che i più giovani dovrebbero ap-
profondire.
È limitato inquadrare McLaughlin nel
progetto Mahavishnu, le sue collaborazio-
ni sono infinite, tutte di altissimo livello.
Esempio: l’esordio internazionale nel Life-
time del batterista Tony Williams, insieme
al’organista Larry Young. Pare che tutto
ebbe inizio da qui. Verso la fine degli anni
60, John e il suo amico Dave Holland,
grande contrabbassista inglese, si trovaro-
no a una jam a Londra col batterista Jack
DeJohnette, allora in tour con Bill Evans,
che, resosi conto del talento dei due giova-
ni musicisti, immortalò l’incontro artistico
con uno dei primi registratori a cassetta
portatili. Nel frattempo Miles aveva sen-
tito parlare di Dave e aveva cominciato a
tenerlo d’occhio in vista della sostituzione
di Ron Carter, finché non lo chiamò defi-
nitivamente nella band, al fianco di Tony
Williams, a cui nel frattempo DeJohnette
aveva fatto ascoltare il nastro della famosa
jam. Williams fu così colpito dallo stile di
McLaughlin che pensò fosse il musicista
adatto per mettere in piedi un suo progetto
Billy Cobham. EMERALD BEYOND (1975). Altra reincar-
Roma, 13 marzo 2006. nazione della Mahavishnu dopo l’uscita dal
gruppo di Jean-Luc Ponty e di Gayle Moran,
il solo a essere sostituito con Stu Goldberg;
dismessa anche la sezione di archi, il grup-
po registra INNER WORLD (1976), ultimo
capitolo della straordinaria esperienza.
McLaughlin è stato incredibilmente proli-
fico negli anni 70, ma lo sarà sempre nella
sua carriera. Prima degli Stati Uniti aveva
registrato altri dischi a suo nome, alcuni di
stampo jazzistico, come EXTRAPOLATION
(1969, ma pubblicato nel 1972 sulla scia del
successo con la Mahavishnu) con John Sur-

RAIMONDO LUCIANI
man al sax baritono, Tony Oxley alla batteria
e Brian Odgers al contrabbasso (il suo amico
Dave Holland era già partito con Miles), un
disco jazz di avanguardia post-bop e free-jazz
tutto “inglese”. Credo che questa sia stata la
e abbandonare Miles. Dave Holland riferì la francese Jean-Luc Ponty, che per problemi Da sopra a sotto: mossa vincente della sua carriera, l’aver di-
cosa a John che all’età di 27 anni, sbarcò di visto non può entrare negli Stati Uniti. fronte e retro mostrato subito al mondo, e specialmente ai
delle copertine
in America: così nacque il Tony Williams John allora ascolta un po’ di dischi di band di BETWEEN jazzisti americani, di essere principalmente
Lifetime. Il trio cominciò a suonare spesso americane con il violinista in formazione e NOTHINGNESS un musicista di jazz con una solida prepa-
al Count Basie’s e al Club Baron di Harlem, la sua attenzione cade sui Flock, tra l’altro & ETERNITY (1973), razione alle spalle, e d’immettere nello stru-
dove tutti rimanevano stupiti da John. Il scioltisi da poco (due album di jazzrock con APOCALYPSE mento tutti quei cambiamenti che il rock, il
WITH LONDON
grande chitarrista Larry Coryell avrebbe impronta anche psichedelica: THE FLOCK SYMPHONY blues e il funk stavano apportando in quel
rivelato anni dopo che, appena dopo 30 nel 1969 e DINOSAUR SWAMPS nel 1971). ORCHESTRA (1974), periodo così creativo. Un altro 33 giri simile
secondi, si rese immediatamente conto di Goodman non ci pensa due volte e accetta VISIONS OF THE a EXTRAPOLATION arriva nel 1970, WHERE
come quel giovane inglese fosse il più gran- l’invito. Rick Laird, irlandese, suona il con- EMERALD BEYOND FORTUNE SMILES, sempre con Surman e
(1975).
de chitarrista mai ascoltato. Nel club c’era trabbasso nella house band del famoso jazz Dave Holland, Karl Berger al vibrafono e Stu
pure Miles Davis, che invitò John a casa club londinese Ronnie Scott, dove accom- Martin alla batteria. La sua inclinazione elet-
sua, proponendogli di partecipare alle se- pagna grandi nomi come Wes Montgomery trica è evidente in DEVOTION (1970), LOVE
dute di registrazione di IN A SILENT WAY e Sonny Stitt, prima di trasferirsi a Boston DEVOTION SURRENDER (1973), insieme
(1969) il giorno successivo. John gli rispose al Berklee college, dove studia anche Jan all’amico e “compagno” spirituale Carlos
che registrare per uno degli idoli della sua Hammer, tastierista ceco. Questa famosa Santana, entrambi discepoli di Sri Chinmoy.
vita lo avrebbe reso nervoso. Miles disse di scuola di musica è da sempre crocevia di Poi ELECTRIC GUITARIST (1978), il primo
suonare come aveva fatto al Count Basie’s tutti i grandi jazzisti europei che vogliono a suo nome ad avere numerosi ospiti come
e tutto sarebbe andato per il meglio. John trasferirsi negli Stati Uniti, vedi l’austriaco Chick Corea, Carlos Santana, Jack DeJohnet-
ricorda: “Miles Davis voleva che i musicisti suo- Joe Zawinul, il ceco Miroslav Vitous, l’un- te, Tony Williams, Stanley Clarke, Jack Bru-
nassero quello che sentivano dentro ma era lui a gherese Gabòr Szabò e tanti altri fino ai ce etc.; ELECTRIC DREAMS (1979) con la
indicare la strada da percorrere”. Il resto è storia giorni nostri. Molti di questi studenti utiliz- nuova ed effimera One Truth Band, sorta di
del jazz e del jazzrock, col Lifetime avrebbe zavano Boston come trampolino verso New ultimo tentativo Mahavishnu. Alla fine de-
registrato due straordinari album EMER- York e nella grande mela poteva accadere gli anni 60 McLaughlin era diventato uno
GENCY! (1969) e TURN IT OVER (1970), qualsiasi cosa… tutti nei grandi loft a down dei chitarristi più richiesti negli Stati Uniti,
mentre la collaborazione con Miles durò town dove abitavano (nei primi tempi John partecipando ai dischi di Miroslav Vitous
dal ’69 al ’74, più altre sporadiche collabo- da Larry Coryell), strumenti sempre mon- (SUPER NOVA del 1969 e PURPLE del 1970),
razioni negli anni 80. Risultato: altri lavori tati e qualche registratore rudimentale di Jack Bruce (THINGS WE LIKE, registrato
“immensi” come l’altra pietra miliare del acceso. Si cominciava a suonare e non si nel 1968 e pubblicato nel 1970, un disco in
jazz-rock BITCHES BREW (1970), dove con finiva più, poi si andava a casa di un altro realtà ancora “inglese”: si dice che con i soldi
sua sorpresa compare il brano John McLau- musicista e si continuava con gente nuova, di questo Lp abbia comprato il biglietto per
ghlin; il chitarrista ricambierà l’omaggio nel si sperimentava nella maniera più sempli- New York), di Joe Farrell (FOLLOW YOUR HE-
suo album del 1979, ELECTRIC DREAMS, ce le cose di cui stiamo parlando in questo ART del 1970), di Larry Coryell (SPACES del
dove appare la composizione Miles Davis. Il articolo, e la musica veniva da sola. Questa 1970 e PLANET END del 1975), di Carla Bley
trombettista con John trova finalmente l’e- era New York alla fine degli anni 60, lo era e Paul Haines (ESCALATOR OVER THE HILL
lemento, graffiante e ritmicamente perfet- stata prima e lo è tutt’ora, per cui la Ma- del 1971), di Santana (WELCOME del 1973),
to, per portare avanti il suo progetto di cam- havishnu Orchestra è da considerarsi una di Wayne Shorter (MOTO GROSSO FEIO del
biamento: ne è testimone il disco dal vivo band newyorkese a tutti gli effetti, sebbene 1974, registrato nel 1970), di Stanley Clarke
LIVE EVIL (1971), dove la chitarra distorta, la provenienza inglese di John, leader asso- (JOURNEY TO LOVE del 1975, LIVE del 1976,
estremamente funk e sicura, s’intreccia con luto, cambia gli equilibri della band. Conti- pubblicato nel 1991, e SCHOOL DAYS del
la tromba munita di wah-wah, in una inso- nue discussioni e litigi, legati probabilmen- 1976). Partecipa all’album ONE MAN DOG
lita miscela di alta energia psichedelica. te alla direzione musicale, portarono dopo (1972) di James Taylor come compositore
due anni allo scioglimento, riformato con del bellissimo brano Someone, una deliziosa
Ciao Miles... Narada Michael Walden alla batteria, Jean- ballata dove alla chitarra acustica dimostra
McLaughlin lascia quando Miles gli dice Luc Ponty al violino, Ralphe Armstrong al una sensibilità fuori dal comune. Nel 1979 è
che è arrivato il momento di costruire una basso, Gayle Moran alle tastiere e una se- parte del Trio of Doom, un puro jazz-rock all
propria band: nasce la Mahavishnu Or- zione di archi e fiati. Con questa formazione stars power trio con Tony Williams alla bat-
chestra con Cobham, Laird, Goodman e due splendidi dischi: APOCALYPSE (1974), teria e Jaco Pastorius al basso, messo su dal-
Hammer. Cobham viene dal giro di Miles, con la London Symphony Orchestra, pro- la casa discografica Columbia per partecipa-
Jerry Goodman, in realtà, è il rimpiazzo del dotto da George Martin, e VISION OF THE re all’Havana Jam Festival di quell’anno, di
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john mclaughlin
cui rimangono, oltre al documentario video, specie di ES175 con il top in abete solido,
le registrazioni live e altre in studio di qual- tipo la L5) tipica chitarra da jazz; negli Stati
che giorno dopo a New York, pubblicate solo
nel 2007 col semplice titolo TRIO OF DOOM.
Uniti, con Miles in IN A SILENT WAY e nel
Lifetime, su EMERGENCY, utilizza la Gib-
«Miles Davis voleva
son Hummingbird, con pickup DeArmond: che i musicisti suonassero
John e gli strumenti chitarra insolita, acustica folk, che nasce quello che sentivano dentro
Riguardo la strumentazione, McLaughlin, per tutt’altro scopo che suonare del jazz-
da chitarrista di vecchia generazione, non rock. Il problema del feedback, dovuto ai ma era lui a indicare la strada
è mai stato troppo coinvolto dal mondo volumi che diventavano sempre più alti, in- da percorrere»
dell’effettistica, sebbene sia stato attento ai dussero John a utilizzare da quel momento
cambiamenti e ai progressi della tecnologia in poi chitarre a corpo solido, e per il disco
John McLaughlin
sulla musica, utilizzando in modo pionie- successivo nel Lifetime venne affittata una
ristico sistemi all’avanguardia di chitarra Gibson Les Paul Custom del 1958. Con la una delle più costose sul mercato vintage
synth e MIDI Synclavier, Photon, Roland, Mahavishnu ha utilizzato inizialmente una (vale oggi intorno ai 250.000 euro!), scam-
Axon, Fishman e il computer Mac, sia per Les Paul Custom e la famosa Gibson doppio biata agli inizi degli anni 90 in un negozio
la composizione/registrazione che dal vivo manico 6/12 corde, che diventerà una ico- vintage di Parigi, con due Gibson Byrdland
al posto di un vero amplificatore e degli na di McLaughlin e del suono del gruppo, (o Johnny Smith), tipiche chitarre da jazz
effetti per chitarra. Ha comunque cercato considerato dalla rivista «Guitar Player» a cassa alta, che soddisfacevano meglio le
di catturare il suono naturale di uno stru- “uno dei 50 migliori suoni di tutti i tempi”. sue esigenze di quel periodo. Verso la fine
mento, sia acustico che elettrico, con un Questo strumento lo aiutava ad avere la po- degli anni 70, in particolare con la One
buon microfono per l’acustica (accoppiato tenza di una Les Paul col manico inferiore, Truth Band e col Trio Of Doom ha comin-
all’eventuale pickup piezoelettrico) oppu- ma il suono ricco e ampio di una 12 corde ciato a usare una Gibson ES345 del 1976,
re con un amplificatore Marshall o Mesa col manico superiore, utile nell’esecuzione semisolida, con la tastiera “scalopped”, ov-
Boogie, tirato al massimo per ottenere la degli arpeggi vorticosi di Birds Of Fire e The vero scavata tra i tasti per poter permettere
distorsione naturale (i volumi all’epoca Meeting Of The Spirits. Oggi questa sonori- una tecnica di bending in due direzioni, un
erano altissimi!) insieme a qualche effetto tà si fa con un effetto chorus a pedale, ma Cofanetto 5 CD, po’ come nella tecnica del sitar. Una modifi-
come il wah-wah (specialmente con Miles) all’epoca, come dice John, non era stato edito nel 2007. ca del genere John l’aveva fatta fare su una
e il phaser della Maestro. Tra le chitarre c’è ancora inventato, e con quella chitarra ot- chitarra Gibson J200 acustica da Abraham
da perdersi… John non ha usato specifiche teneva tutti i suoni che servivano. Di dop- Wechter, liutaio della Gibson, insieme all’i-
chitarre, ha invece legato lo strumento pio manico ne seguirà un’altra, la Double stallazione di 7 corde trasversali con funzio-
adatto al progetto del momento, ovvero la Rainbow, costruita dal liutaio californiano ne di bordone, oltre alle 6 corde convenzio-
chitarra col timbro giusto per quella oc- Rex Bogue, che fu pronta nel 1973. Questa nali, che avrebbe utilizzato esclusivamente
casione. Troviamo quasi sempre chitarre chitarra dei sogni fece però una brutta fine col progetto Shakti. Nella musica sono im-
Gibson con potenti pickup humbucker, in nel 1974, cadendo rovinosamente a terra e portanti le connessioni, ovvero le influenze
grado di far distorcere un Marshall da 100 spaccandosi in due parti. Seguirono altre che gli artisti esercitano l’uno sugli altri e
watts, e, solo nei gruppi con Miles, una Fen- Gibson, una Les Paul Junior, una Special, che fanno capire certe scelte artistiche. Da
der Mustang, con corde grosse e lisce, per una Melody Maker 3/4 del 1960, un’altra fan di Jeff Beck, posso dire che certi suoi
ingrossarne il suono. Nello specifico, anco- Les Paul Custom del 1955, con leva vibra- dischi degli anni 70, così come THE MAN
ra a Londra per EXTRAPOLATION la Gib- to Bigsby, che ancora possiede, una Les WITH THE HORN e WE WANT MILES di
son L4C con pickup Charlie Christian (una Paul Standard cherry sunburst del 1958, Davis, hanno deviato la mia attenzione chi-
tarristica e musicale dal rock-blues al jazz-
John McLaughlin al Guitar rock, e infine al jazz acustico. Ebbene, con
Legends Festival,
Casa del Jazz/Roma,
la scoperta della musica di McLaughlin, in
18 luglio 2011. particolare della Mahavishnu, ho avvertito
una forte influenza su Beck, in particolare
su alcuni dischi con i quali sono cresciu-
to – BLOW BY BLOW del 1974, WIRED del
1976 e THERE AND BECK del 1980. Beck
stesso ha dichiarato grande ammirazione
verso McLaughlin. Quello che è incredibile
è che John, nonostante l’immensa tecnica
che possiede, privilegi più il cuore e le idee
da esprimere che il virtuosismo, sebbene
questo sia inevitabilmente presente in tutti
i suoi dischi. Non ha il culto di John McLau-
ghlin! Rappresentativo di questo atteggia-
mento è la frase che pronuncia durante una
intervista nel 1993: “Per me è più importante
essere uno spirito libero che John McLaughlin!”.
Alla fine dei concerti del Mahavishnu Project
al Cutting Room sono rimasto a parlare con
John, incuriosito dal fatto che fossi italiano,
così, scherzando, gli ho domandato: “John,
quando componevi la musica della Maha-
FRANCESCO DESMAELE

vishnu… cosa mangiavi?”. Lui, ridendo, ri-


sponde in italiano: “Peperoncino!”.

Info: www.roccozifarelli.com
www.johnmclaughlin.com
25
Ogni mese…

IN EDICOLA
PIACERI
TERRENI
Sebbene sia conosciuto per la sua
militanza come polistrumentista nei
Caravan, dopo molte collaborazioni
musicali e un percorso segnato
dall’alcolismo, Geoffrey Richardson
esce finalmente allo scoperto
e si gode uno spazio tutto suo.
L’8 luglio l’artista inglese sarà
presente coi Caravan al Close
To The Moon festival di Piazzola
sul Brenta, Padova.

Testo: Mike Barnes | Foto: ritratto: Kevin Nixon

“F
antastico! THE GARDEN OF LOVE rappresenta il mio
primo vero album da solista, registrato con una eti-
chetta ‘seria’, che mi ha anche dato un anticipo prima
di registrarlo. Il pagamento mi è arrivato lo stesso
giorno della mia prima mensilità di pensione, così ho
pensato che non fosse una cosa da poco”, dice Geof-
frey Richardson, evidentemente divertito dalla coincidenza.
Richardson è conosciuto soprattutto per il ruolo di violista e, oc-
casionalmente, di chitarrista/mandolinista nei Caravan fin dal
1972, per aver militato nella Penguin Café Orchestra del bravo
Simon Jeffes (1949-1997), e per la lunga collaborazione con il
cantante Murray Head (Giuda nell’edizione originale di Jesus
Christ Superstar, nei suoi album solisti suonano Michael e Pe-
ter Giles, Jeff Beck, Barbara Gaskin, Miquette Giraudy, Jakko M.
Jakszyk etc.) e il produttore Rupert Hine (Kevin Ayers, Howard
Jones, Saga, Rush etc.), oltre a essere un richiestissimo turnista.
Ha anche registrato due album solisti autoprodotti, VIOLA MON
AMOUR (1993) e MOVING UP A CLOUD (2011), insieme al
cantante/tastierista di Canterbury Jo Hook, ma THE GAR-
DEN OF LOVE è il primo album in cui è anche cantante e au- «Il tema
è la guarigione e
tore di tutti i brani. Le cose avvengono sempre al momen-
to giusto, ma, considerando la qualità dei pezzi contenuti
nell’album, è strano che Richardson non abbia preso
in considerazione prima questa opzione.
“Nel 1963, nelle Midlands, ero un artista folk, in un certo senso
solo io e la mia chitarra. Suonavo brani
di Jackson C. Frank, Bob Dylan, Woody la gioia di aver
riavuto indietro
Guthrie”, spiega. “Cantavo molto ma cre-
do che sia svanito tutto quando sono
entrato nei Caravan nel 1972. Ora
ho ripreso in mano la situa-
zione e ho pensato: faccia- la mia vita»
mo un tentativo”.
Una foto esclusiva di Geoffrey
Richardson nel suo studio
di registrazione casalingo, marzo 2016.

Richardson ha registrato l’album nel suo bassi. Quella è una delle canzoni più vec- pisce qualcosa di profondamente sentito in
studio casalingo di Canterbury e i brani chie del disco. Avevo un bellissimo studio quella domanda a cui Richardson non dà
sono impreziositi da una luminosa tra- a Beacon Hill, sulla cima della scogliera risposta.
ma strumentale in cui suona tutti i tipi di fuori Herne Bay. Mi trovavo all’ultimo pia- “Ci volevo mettere degli altri versi ma poi
strumenti a corde, a fiato e a tastiera, oltre no di un vecchio palazzo, era un loft molto ho pensato: ‘C’è una bellissima parte di pia-
alle percussioni. Insieme a lui ci sono solo carino. Avevo difficoltà a dormire e guarda- no suonata da Frances’, e ho ritenuto che
il luminare del folk Tim Edey all’organetto vo fuori verso il Mare del Nord e sentivo la fosse sufficiente. Non è una canzone pa-
THE GARDEN
(fisarmonica diatonica) e la pianista jazz Terra girare”. OF LOVE,
triottica, è leggermente ironica. Amo il mio
Frances Knight. Anche se i testi di THE GARDEN OF LOVE il nuovo album Paese e mi piace vivere in Inghilterra. Si
Richardson si è orientato verso un lavoro in alcuni punti potrebbero sembrare trop- di Richardson, tratta solo di una domanda a cui mi auguro
principalmente composto di canzoni, pur po cupi, sono sempre bilanciati da melodie è un lavoro che l’ascoltatore sia in grado di rispondere”.
con un paio di brani strumentali, con un struggenti e vivide ambientazioni musicali, ispirato e fonte Gli arrangiamenti dell’album sono ispirati
d’ispirazione.
tema principale, molto personale, che lega quindi la sensazione generale è di liberazio- e le tracce sonore sono finemente lavora-
il tutto. ne. The Downs ha un sapore folk, ma più per te, ma Richardson ammette che forse nel
“Sono stato un alcolista per 13 anni e il via delle linee acute di tin whistle che per il disco manca qualcosa. “Ho costruito le
tema è la guarigione e, in un certo senso, la suo stile compositivo. Inoltre, quando fan- tracce di batteria utilizzando dei loop e alla
gioia di aver riavuto indietro la mia vita. La no il loro ingresso i violini e uno staccato di fine mi ci sono abituato. È stata una scelta.
vera canzone sulla guarigione è My Longest violoncelli in stile Beatles, il pezzo richiama Penso sia stato dovuto alla grande voglia
Day. È stato un momento veramente duro e le atmosfere di un’orchestra da camera. di andare avanti con il lavoro, ma nel pros-
buio della mia vita, stavo quasi per morire. Mentre un brano come Alleluia 7 celebra la simo album cercherò di utilizzare una vera
La canzone parla del giorno in cui ho deciso capacità di vivere appieno il presente, un batteria, sia per ottenere delle dinamiche
di cambiare tutto, e grazie a Dio l’ho fatto. altro dei momenti chiave è England Dear En- migliori che per divertirmi di più”. La dolce
“Quando ho scritto The Downs avevo appena gland. Nel suo refrain malinconico ‘England, chitarra slide, invece, è stata registrata con
smesso di bere ed era un periodo di alti e Dear England, Where Are You now?’, si perce- uno ‘strumento completamente distrutto’,
28
geoffrey richardson
ri diedero a Geoffrey i soldi per comprarne L’uomo della viola:
un altro… allora si rese conto che una viola Geoffrey Richardson
economica suonava meglio di un violino in studio
economico. di registrazione
coi Caravan
Ci sono stati pochi violisti nella musica rock nel 1974.
– i primi nomi che vengono in mente sono
John Cale, l’ex King Crimson David Cross
e Graham Smith dei Van der Graaf e degli
String Driven Thing – ma, anche se viene
considerata un po’ la Cenerentola degli
strumenti da orchestra, a Richardson pia-
ce il suo tipico registro cupo. Ritiene che si
adatti bene come tappeto per le voci, me-
glio del violino. Ricorda anche che lui e la
sua viola non sono stati accolti con grande
entusiasmo dai fan dei Caravan all’epoca.
“Nel 1972, dei Caravan originali restavano
solo Pye Hastings (voce e chitarra) e Ri-
chard Coughlan (batteria). Richard Sinclair giardino, così ha pensato bene di pompare
(basso e voce) e il tastierista Steve Miller se della benzina dentro le tane inondando il
n’erano appena andati e, quindi, Pye stava sottosuolo del prato per ucciderle. Dopodi-
tentando di rimettere in piedi la band. La ché ha detto: ‘Fanculo, ora gli do fuoco!’, e
gente si aspettava che nella nuova forma- così si è fottuto il giardino. Era furioso e per
zione dei Caravan ci fosse Jimmy Hastings i due giorni successivi non siamo riusciti a
al sax e al flauto. Invece arrivai io con la mia combinare niente”.
viola, che era uno strumento leggermente Ritornando in territori più convenzionali,
insolito, quindi posso capire che rimasero attualmente Richardson suona alcuni dei
tutti un po’ sorpresi”. suoi brani strumentali con un nuovo trio,
Anche se un fan lo ha recentemente de- i Commonwork, con Frances Knight e il
scritto a sua moglie come “la new entry batterista Liam Genockey. “È qualcosa di
dei Caravan”, in realtà la permanenza di simile alla Penguin Café Orchestra, che è
Richardson nella band è stata particolar- un’altra sfaccettatura di quello che faccio.
mente lunga. In più i Caravan sono stati Gli altri lavori solisti Poi ho sempre The Orchestra That Fell To
di Richardson:
una delle prime prog band a riformarsi ne- VIOLA MON Earth, formata da ex membri della Penguin
gli anni 90 e hanno continuato a suonare AMOUR e MOVING Café Orchestra: il repertorio è formato dal
ininterrottamente dal 1995. Sono ancora UP A CLOUD. materiale Penguin”.
molto attivi e lo scorso anno hanno preso L’entusiasmo di Richardson per il nuovo
parte alla Cruise to the Edge con gli Yes: “Il approccio creativo di THE GARDEN OF
tempo è stato tremendo ma non fa niente”, LOVE è evidente. “D’ora in poi solo can-
ride Richardson. Come riescono a mante- zoni. Ho già iniziato a lavorare al nuovo
nere intatta la loro freschezza e voglia di album. Sono circa a metà. Sto scrivendo
suonare? una montagna di brani. Sono un fiume
“Il fattore chiave è che non abbiamo mai in piena. Non avevo mai cantato dei pez-
avuto un grosso successo e quindi non ab- zi rock prima d’ora e per questo disco ho
biamo niente da perdere. In qualche modo dovuto imparare come si canta in studio.
che Richardson ha comprato per 5 sterline siamo un gruppo di dilettanti impegnati, e E speriamo che, col giro di amici che ho,
in un negozio di beneficenza a Whitstable. per me è ancora tutto com’è stato fin dal possa riuscire presto a riproporre alcuni di
“Adoro gli strumenti e non riesco a smettere 1972. Credo che dipenda anche dalla te- questi brani anche dal vivo”.
di comprarne”. Ma come ha fatto a imparare nace determinazione scozzese di Pye Ha-
a suonarne così tanti? stings: non lascia mai correre niente e ci THE GARDEN OF LIVE è disponibile
“Lo so, è una follia, vero?”, risponde. “È una tiene tutti sulle spine”. su Esoteric Antenna. Info: www.
cosa genetica. Mio padre era un polistru- Richardson recentemente è stato impegna- geoffreyrichardson.com
mentista, un musicista semiprofessionista to anche con la blues band di Lenny Henry
che suonava il clarinetto, la chitarra e il e ha fatto una brevissima apparizione nel
banjo. Ho sempre dato per scontato che gruppo d’improvvisazione libera di Micha-
un musicista debba essere anche interes- el Giles, la Mad Band, di cui ha fatto parte
sato a strumenti diversi, magari provando anche l’ex King Crimson Keith Tippett al «Ero abituato a cantare
a suonarli tutti. Quando sono entrato nei
Caravan nel 1972 avevo con me solo la vio-
pianoforte.
“Ho preso parte a due concerti della Mad molto ma credo che sia
la. Ero anche un chitarrista, ma non c’era Band a Helsinki, un paio d’anni fa. Dopodi- svanito tutto quando
bisogno di un’altra chitarra nel repertorio
che proponevamo, così per diversi anni
ché Mike ha dato a tutti il benservito dicen-
doci: ‘Non è quello che voglio fare; così non sono entrato nei
ho suonato soltanto la viola. Più avanti ho va assolutamente bene’. Nel 1978 avevo Caravan nel 1972. Ora
comprato un flauto e un mandolino”.
Quand’era uno studente alla Winchester
partecipato alla realizzazione del suo ultimo
album solista, PROGRESS (pubblicato solo ho ripreso in mano la
School Of Art, Richardson suonava il violi-
no in una band, i Red Acid, ma il batterista
nel 2002), dove mi sono occupato della par-
te tecnica e ho suonato molti strumenti nel
situazione e ho pensato:
– che era il vero stereotipo del batterista – suo studio di Bournemouth. È una persona facciamo un tentativo»
per sbaglio gli ruppe lo strumento. I genito- totalmente eccentrica. Aveva delle talpe nel
29
I
l mio primo approccio con la musica è iniziato piuttosto qualcosa che nessuno di noi avrebbe mai potuto realizzare
tardi, in pratica al tempo delle scuole superiori, da solo. Era affascinate e liberatorio. Ho ascoltato, guardato
quando ho incontrato Johan Brand, il bassista degli e alle volte osato partecipare al processo creativo. È stato
Änglagård. Johan mi ha fatto scoprire tanta buona come passare dal livello zero a una forma mentale musicale
musica registrandomi decine di cassette miste che completamente aperta, senza restrizioni o preconcetti.
ascoltavo in continuazione. Fu una sorta di iniziazione, Negli anni successivi ho iniziato a studiare musica seriamente
un’ascensione verso nuove dimensioni, verso un universo e alla fine mi sono diplomata. Ora che ho solide basi
del quale non sospettavo nemmeno l’esistenza. Non sapevo teoriche è molto più facile scrivere musica, anche se sono
di avere un’inclinazione per la musica prima di entrare ancora convinta che la migliore scuola sia stata proprio
negli Änglagård, anche perché le mie uniche conoscenze suonare con gli Änglagård!
musicali si limitavano all’aver studiato un po’ il flauto a Passando ai 10 dischi che hanno significato molto per
scuola. A dire il vero potrei dire di aver imparato la musica me: la gente pensa che l’ispirazione venga soprattutto
proprio suonando nella band e sono probabilmente la dai dischi che ascoltiamo e spesso ciò è vero. Puoi
sola che ha approcciato la tastiera direttamente su un prendere ispirazione da una particolare sonorità o da un
Mellotron! Tutto quello che sono oggi dal punto di vista passaggio musicale, ma per quanto mi riguarda l’ispirazione
musicale e professionale lo devo agli Änglagård. viene spesso da musica che non appartiene al genere
All’inizio degli anni 90, comporre arrangiare e registrare il progressive. Per me ascoltare musica è la chiave per
primo album del gruppo, HYBRIS (1992), è stata una sorta spalancare la propria coscienza musicale. La musica viene
di scuola di progressive rock, un corso intensivo di creazione a me il più delle volte dal completo silenzio, come se ci
musicale che ha dato il via a tutto ciò che avrei realizzato fosse una libreria musicale di un’altra dimensione alla
nella musica da quel momento in poi. Si potrebbe pensare quale poter attingere al momento opportuno. I classici
che conoscere la teoria musicale e saper scrivere partiture album prog degli anni 70 sono ovviamente importanti,
sia fondamentale per comporre musica complessa, ma non ma vorrei andare un po’ oltre e più a fondo fino ad
è così, almeno non è stato così nel nostro caso. Nessuno arrivare ai dischi che mi hanno influenzato e portato
nella band aveva studiato musica. Le idee musicali di tutti a sviluppare il mio linguaggio musicale. È molto
venivano provate senza eccezioni e senza stare a pensare difficile fare una scelta…
se il tempo fosse dispari o un semplice quattro quarti. ma ecco dieci dischi tra
Quello che contava erano le sensazioni: un puzzle di riff i più significativi in questo
melodie e atmosfere. Le idee musicali fluivano producendo senso…

30
anna holmgren

nale e di quello free, ma non sono mai riuscita


a farle realmente mie. In questo disco Garba-
rek improvvisa su musica sacra in una manie-
ra unica, non legata a una scuola o a una tra-
dizione codificata, ma usando il suo proprio e
unico linguaggio musicale.

6 KRIGSSANG
Trettioåriga Kriget (1975)
Un album intenso e sugge-
stivo, dove le linee di basso e
le parti vocali sono i pilastri
su cui poggia un suono di-
namico e ricco di energia. Il
cantato e le parole sono di
alto livello. Un disco che non mi stanco mai

I dieci album preferiti di… 7


di ascoltare.

BARNDOMENS STIGAR

Anna Holmgren
Kultivator (1981)
Un po’ di melodie folli qua e
là, flauto dolce, divertenti
raffinatezze ritmiche e tanti
colpi di scena musicali. Un
album intenso e pazzo nella

1 MISPLACED CHILDHOOD
Marillion (1985)
Il primo disco che ho com-
4 ULRIKA MURRAY
Ulrika Murray (1996)
Testi in svedese e uno stile di
maniera che più mi piace.
Höga Hästar e Grottkvarnen sono i miei pezzi
preferiti.
prato. Fu un’esperienza qua- scrittura unico. Una sorta di
si magica quando presi di
nascosto il giradischi di mio
fratello e lo ascoltai per la
favola per bambini espressa
con un linguaggio musicale
avanzato, che mostra in ma-
8 SAGAN OM RINGEN
Bo Hansson (1970)
Un mondo magico. Questo
prima volta seguendo i testi niera irrispettosa come do- album è un unico flusso nel
scritti dentro la copertina. Musica e parole si vrebbe essere realizzato un disco jazz. Bello in quale non ci si rende nem-
fondevano in una maniera che non avevo mai maniera insopportabile, con un cantato che mi meno conto della separazio-
sentito fino ad allora. Il disco era un tutt’uno, arriva dritto al cuore. A questo disco inoltre ne tra i vari brani. L’umore
non c’erano nemmeno gli stacchi tra le varie partecipa Joakim Milder, il mio sassofonista del disco e il suo sound mi
canzoni. Un’esperienza potente! preferito. È un album che ha influenzato molto fanno venire in mente la natura e le foreste
il mio modo di scrivere musica cantata. della Svezia.

2 STORIA DI UN MINUTO
PFM (1972)
Semplicemente amo questo 5 OFFICIUM
Jan Garbarek and the Hilliard Ensemble (1994) 9 BETWEEN FLESH AND DIVINE
Asia Minor (1980)
disco. Le dinamiche, gli ar- Cori medievali sui quali aleg- Il loro flautista mi ha ispira-
rangiamenti, le emozioni giano improvvisazioni di sax. to molto, in quanto suona
che suscitano le parti vocali. Questo disco ha cambiato il in un modo molto vicino al
Musica melodica, parti dolci mio approccio all’improvvi- mio linguaggio musicale.
e dure che si alternano in sazione. Ho provato l’impro- La sua energia e la sua tec-
maniera naturale senza forzature. La PFM è vvisazione del jazz tradizio- nica sono fantastiche, tan-
riuscita a usare melodie dolci e ricche di to che mi sono trascritta tutte le parti di
emozioni senza mai essere melensa. Inoltre flauto di una delle tracce, Night Wind, cosa
La flautista Anna Holmgren è uno dei membri
amo i testi scritti nella lingua più bella del fondatori degli Änglagård, una delle prog band
che non avevo mai fatto se non per The Mu-
mondo! che ha più caratterizzato il genere negli anni 90 sical Box dei Genesis al tempo in cui la ese-
calamitando l’attenzione degli appassionati gra- guivamo con gli Änglagård, all’inizio degli

3 REMAINS
Joakim Milder (1995)
zie a due dischi autoprodotti di altissimo valore:
HYBRIS (’92) ed EPILOG (’94). I due lavori, quasi
anni 90.

10
Se qualcuno mi chiedesse di interamente strumentali, sono veri e propri ca- WORLD WINDS
menzionare il singolo album polavori di un prog cupo e brumoso, tipicamente Winduo (1990)
nordico, sintesi perfetta del romanticismo gene-
che mi ha più colpito, direi Due musicisti, uno al con-
sisiano e delle dinamiche dissonanze crimsonia-
senz’altro questo. Nonostan- ne. Negli anni successivi la band si scioglie, Anna trabbasso e uno al flauto/
te la musica sia improvvisata, inizia a studiare sax e teoria musicale, fino a che sax: non c’è bisogno di altro
ogni nota sembra essere al nel 2008, richiamando a raccolta membri storici per creare un mondo musi-
posto giusto e non potrebbe essere cambiata e new entry, l’avventura ricomincia. Il risultato cale magico. Il flautista An-
con nessun’altra. Milder è un sassofonista con è un nuovo straordinario lavoro, VILJANS ÖGA ders Hagberg è un maestro
una presenza scenica e un carisma incredibili. (“12). La fiatista ha collaborato anche con la dell’improvvisazione e dell’uso del flauto con
Eleva la musica a dimensioni superiori e porta band inglese Thieves’ Kitchen con cui ha realiz- differenti timbri e sonorità. Quando ho
zato tre album, l’ultimo dei quali, l’ottimo THE
con sé gli altri musicisti in una specie di campo CLOCKWORK UNIVERSE, nel 2015. More info:
ascoltato questo disco per la prima volta, mi
di forza in cui tutti possono esprimersi al me- www.facebook.com/alvarsdotter sono resa conto di quanto potesse essere
glio in un libero flusso musicale. versatile un flauto!
31
MUSI�
SERIA
Michael Rother, genio creativo dei NEU e degli
Harmonia, ripercorre 40 anni d’arte sonora,
tracciando luminose scie cosmiche; una musica,
quella del chitarrista tedesco, che ha ispirato
artisti come Brian Eno e David Bowie.

Testo: Sid Smith

32
L’uomo del pianoforte:
Michael Rother nel 1973 (sotto).

on sapevo assolutamente
cosa aspettarmi in Cina”, dice
il chitarrista Michael Rother,
parlando dei suoi concerti a
Pechino e a Shangai nel di-
cembre del 2014. “Siamo ri-
masti sbalorditi dalla reazio-
ne della gente. Non ricordo
altri eventi nei quali la risposta del pubblico
è stata tanto entusiastica. La folla ci ha ac-
clamato ed è impazzita quando siamo en-
trati in scena. Sono andati fuori di testa, sal-
tellavano ovunque. A un certo punto hanno
iniziato a correre al ritmo della musica e
sembravano divertirsi un mondo”.
Il co-fondatore dei NEU e degli Harmonia,
molto rilassato e sorridente, sembra de-
cisamente felice di parlare del suo lavoro,
di un tour che lo porterà in tutta Europa.
Mentre descrive l’accoglienza ricevuta in
Cina, la notizia di questo suo trionfo ha
già raggiunto i vari club e palchi d’Europa,
quindi è comprensibile che sia autentica-
mente compiaciuto. Quella di Rother non
è falsa modestia. Durante la conversazione
tende a minimizzare il suo lavoro con una
sorta di sferzante autoironia. È anche molto
pratico quando si tratta di suonare la sua
musica dal vivo. Non solo sembra che abbia
negoziato lui stesso il contratto con i pro-
moter, prenotato personalmente le stanze
d’albergo e pianificato gli spostamenti, ma

«Se all’epoca mi
avessero chiesto:
‘Pensi che tra
vent’anni girerai
il mondo suonando
davanti a tutta
questa gente?’,
sicuramente avrei
risposto: No»
33
michael rother
di solito monta e smonta da solo la sua at-
trezzatura sul palco alla fine della serata.
“Non sono uno di quei musicisti che han-
no chi fa tutto al posto loro. Forse dipende
dal fatto che sono tedesco”, dice ridendo.
“Sono sicuro che una band britannica
avrebbe una squadra di roadies al seguito”.
Sebbene sia gratificato dal fatto che i suoi
concerti riscuotano tanto successo, non sa
spiegarsi ancora il perché. “Se all’epoca mi
avessero chiesto: ‘Pensi che tra vent’anni
girerai il mondo suonando davanti a tutta
questa gente?’, sicuramente avrei risposto:
No”. Nessun artista porta avanti una carrie-
ra con l’idea di riuscire a cambiare le vite
delle persone e, di conseguenza, il mondo
attorno a sé, in modo, più o meno, eviden-
te. Ma Rother, molto silenziosamente e
con poco clamore, ha fatto proprio questo
negli ultimi quarant’anni. I beat insistenti,
il flusso della musica, impetuoso e strati-
ficato, le chitarre ruvide, le onde vorticose
del distorsore e le texture, modificate ana-
logicamente su nastro, fanno del debutto
discografico dei NEU! del 1972 un disco
epocale. Si percepisce ancora chiaramente
lo spirito coraggioso e rigenerante che ne
animava la musica. Dotata di un irrefrena-
bile slancio, procede senza sosta, come se Sopra: gli Harmonia Bowie – su dischi tipo ANOTHER GREEN Mentre suonava il piano, producendo quei
e Brian Eno nel 1976.
stesse seguendo un’antica linea di flusso, Sotto: i NEU!
WORLD, LOW o HEROES è, infatti, palese suoni distorti, sentii immediatamente che
attingendone l’energia, diretta inesorabil- nel 1972. l’influenza che hanno avuto le idee svilup- ero entrato in contatto con una realtà diffe-
mente verso qualche orizzonte lontano. A pate da Rother e dal co-fondatore della sua rente. Sapevo che mi avrebbe portato in un
più di quarant’anni dalla sua uscita, il di- band, il batterista Klaus Dinger (24 marzo nuovo mondo. Roedelius percepì la stessa
sco suona ancora perfettamente attuale. 1946 – 21 marzo 2008) – i NEU! hanno cosa, poi anche Dieter Moebius si unì a noi,
Ciò che colpisce non è tanto quanto fossero ispirato diversi fenomeni musicali: dalle a quel punto tutti e tre sapevamo di avere
all’avanguardia questo primo disco o i se- band post punk ai compositori di musica qualcosa su cui lavorare. Mi trasferii a Forst
guenti, NEU! 2 e NEU! ’75, quanto piutto- elettronica, dagli epigoni psichedelici dello per un paio di settimane dopo quella prima
sto l’ampiezza delle ripercussioni che han- space rock ai dj dance. Anche le atmosfe- visita. Avvenne tutto molto velocemente.
no generato nella storia della musica pop re più delicate e meno ‘motorik’ (aggettivo Per me fu subito evidente che dovevo sco-
e rock. Oltre ad artisti di grande successo e coniato dai critici per indicare il ritmo os- prire cosa avrei potuto sviluppare con quei
di più alto profilo, come Brian Eno e David sessivo e minimale che contraddistingue ragazzi”. Gli Harmonia, però, si rivelarono,
il genere) degli Harmonia, il gruppo che secondo la definizione dello stesso Rother,
«E’ fondamentale per me Rother creò con Hans-Joachim Roedelius
e Dieter Moebius dei Cluster nel 1973, non
“un totale disastro commerciale”, visto che
MUSIK VON HARMONIA (1974) e DELUXE
andare avanti ma i concetti sono meno apprezzate dal pubblico. Non
c’è da sorprendersi, quindi, se nel 2015
(1975) trovarono un riscontro solo tra i fe-
delissimi; il fatto lasciò Rother perplesso e
musicali alla base dei NEU!, COMPLETE WORKS, box set degli Harmo- amareggiato. “Pensavo che tutti li avrebbe-
degli Harmonia e di tutta nia – comprendente i loro album originali,
materiale d’archivio in studio e registrazio-
ro amati quanto li amavo io. Era questa la
mia filosofia di vita: faccio quello che amo
la mia prima produzione, ni dal vivo – è andato esaurito nel giro di e, se sono convinto del suo valore, poi sto

non sono cambiati» due settimane dalla pubblicazione. Rother,


che lo ha curato e supervisionato, è ancora
a vedere come reagiscono le altre persone.
Ma spero sempre che condividano il mio
una volta assai compiaciuto ma altrettanto amore. A volte succede e a volte no. Nel
disorientato da questo accentuato entusia- caso degli Harmonia, ci sono voluti 30 o 40
smo. Sottolinea con rammarico che, men- anni prima che le persone provassero il mio
tre oggi i NEU! e gli Harmonia sono cele- stesso amore per quella musica”. Rother
brati con fiumi di inchiostro e pagine web a iniziò la sua carriera giovanissimo, suonan-
loro dedicate, dai media mainstream come do in varie cover band tedesche, interpre-
da quelli specializzati, all’epoca furono in tando le hit del momento, Beatles o Kinks
gran parte ignorati, sia dalla stampa che in particolare, ma, alla fine degli anni 60,
dal grande pubblico. come molti della sua generazione, sentì la
Rother ricorda il primo incontro con Roe- necessità di trovare la propria strada come
delius e Moebius nella loro casa a Forst, artista.
nella Bassa Sassonia, nel 1973. L’inten- “Non avrei potuto farlo prendendo spunto
zione iniziale era quella di chiedere loro se dagli altri artisti. Quindi, il passo seguente
fossero interessati a creare, insieme a lui e a fu non ascoltare più musica non compo-
Dinger, un ensemble che eseguisse dal vivo sta da me. Ho iniziato a scartare tutti gli
i brani dei NEU!. “Ovviamente avevo la chi- elementi della cultura pop britannica o
tarra con me e feci una jam con Roedelius. americana, che avevo fatto miei negli anni
34
michael rother
precedenti, e tutte le “cose” da guitar hero… FLAMMENDE HERZEN nel 1977 e, inaspet-
come suonare i fraseggi alla velocità della tatamente, è decollato come un razzo! Ha Classic Kosmische
luce, ho smesso completamente con tutto venduto cinque volte più dei NEU! e, credo, I momenti più brillanti nella discografia di Michael Rother
questo. Sono stato molto fortunato a in- almeno cento volte più degli Harmonia.
contrare artisti che seguivano un percorso Non ho mai capito il perché”.
analogo, come i Kraftwerk”, dice a proposito Negli anni ’80 sono seguiti una serie di al-
della sua presenza nella prima formazione bum coronati da un costante successo com-
dei giganti del Krautrock: era il 1971 quan- merciale, ma Rother a un certo punto ha ral-
do, insieme a Klaus Dinger, iniziò a collabo- lentato, pubblicando ESPERANZA nel 1996
rare con il polistrumentista Florian Schnei- e REMEMBER (THE GREAT ADVENTURE)
der, che aveva fondato il gruppo un anno nel 2004. Il fatto che la sua produttività sia
prima. “Per la prima volta non ero l’unico a scesa praticamente a zero non ha però nul-
voler mettere da parte i cliché musicali de- la a che vedere con la sua pigrizia. “Non ho
gli anni 60. Sapevo che dovevo dimenticare passato il tempo a giocare a golf!”, dice ri-
il blues. Per quanto rispettassi Jimi Hendrix dendo. Da allora, infatti, ha realizzato due
e tutti i musicisti di quella scena, era un colonne sonore e numerose collaborazioni
contesto musicale diverso. È così che ho dal vivo, ma ammette che lo studio di regi-
sviluppato le mie idee musicali. Ho trovato strazione non è il posto adatto per lui. “Ho
l’ispirazione lavorando con Florian Schnei- perso interesse per la produzione discografi-
der, Klaus Dinger, Hans-Joachim Roedelius ca proprio lavorando nel mio studio, quando
e Dieter Moebius”. rielaboravo continuamente il materiale fino Hallogallo
Lo scioglimento dei NEU! e successivamen- a diventare matto. Se ci penso e lo parago- NEU! (NEU!, 1972)
te degli Harmonia nel 1976 poteva sembra- no alla gioia di suonare con altri musicisti… Dopo aver racimolato da soli il budget necessario per regi-
non c’è paragone”. Fa una pausa, forse pensa strarlo, i NEU! incisero il loro primo album in soli quattro
«Con i Kraftwerk di nuovo a quell’entusiastica accoglienza in
giorni. “Il produttore Conny Plank è stato essenziale per
la riuscita del disco. Avevo un wah-wah e ho sfruttato il
per la prima volta Cina o chissà dove. “Preferisco decisamente
suonare dal vivo”, conclude con un ampio
feed-back presente nello studio per creare quelle lunghe linee sonore che sem-
bravano non finire mai e su cui si poteva applicare la dissolvenza in entrata o
non ero l’unico sorriso. Insieme al suo vecchio amico Hans
Lampe, batterista del gruppo La Düsseldorf
in uscita. Conny ha capovolto il nastro e io ero completamente estasiato dai
suoni sentendoli riprodotti al contrario. La bellezza di questa traccia è nella
a voler mettere (formato con Dinger, suo partner nei NEU!), sua intrinseca fragilità: togli un solo elemento e tutto cade in pezzi. C’è un
unico brano dell’album che ha una variazione armonica, Weissensee. Ricordo
da parte i clichE’ e a Franz Bargmann, della band berlinese
Camera, Rother attualmente sta lavorando
chiaramente che riflettevo sull’effettiva necessità di quella variazione. Mi sono
lambiccato a lungo con quel pensiero per convincermi alla fine che sì, la ne-
musicali degli a del nuovo materiale; nel frattempo ripro- cessità c’era”.

anni 60»
pone i pezzi migliori dei NEU! e degli Harmo-
nia e, chiaramente, si gode il successo. “Sì, Monza (Rauf Und Runter)
è fondamentale per me andare avanti, ma i DELUXE (Harmonia, 1975)
Rother dice di avere lui stesso dei problemi a distinguere
re una doppia una battuta d’arresto; in real- concetti musicali alla base dei NEU!, degli i singoli brani degli Harmonia ma ammette che Watussi,
tà obbligò Rother a intraprendere la carrie- Harmonia e di tutta la mia prima produzio- Dino e Ohrwurm, dal primo disco del gruppo, sono tra i suoi
ra solista, malgrado fosse l’ultima cosa che ne, non sono mai cambiati. Finora non ho brani preferiti. Dall’album DELUXE, sceglie invece Monza
aveva pensato di fare. “Quando Roedelius mai sentito il passato come una zavorra per- (Rauf Und Runter). “Non si può definire un tipico disco degli Harmonia, però
e Moebius hanno deciso di abbandona- ché mi diverto ancora a suonare quei brani. ricordo di essermi divertito moltissimo a registrarlo e a missarlo. Eravamo fuori
re il progetto, sono rimasto molto deluso. Forse, se ne riparliamo tra dieci anni, i miei di testa, ci divertivamo, aggiungemmo la voce al flusso creato dalla chitarra,
dal basso e dalla batteria. Klaus (Dinger) era un po’ imbarazzato da quel brano
Ma spesso, quando la vita ti costringe a sentimenti saranno diversi!”. Ancora una
perché pensava che fosse più adatto a un album dei NEU!”.
un cambiamento, lo fa per portarti altrove. volta Michael Rother ride, mentre il resto del
Non è stata una mia decisione e ho dovuto mondo cerca di stargli dietro. Hero
accettarla. Ho pensato: ‘Bene, adesso re- NEU! ’75 (NEU!, 1975)
gistrerò qualcosa da solo’. Ho pubblicato Info: www.michaelrother.de (in inglese) Si dice che questo brano abbia influenzato David Bowie. Si
sente chiaramente Klaus Dinger, morto nel 2008, anticipa-
re in qualche modo il punk: nel ritmo, che fornisce energia
propulsiva all’intero brano, e nel cantato urlato. Del loro
turbolento e, in seguito, litigioso rapporto, Rother dice: “Klaus era un’artista
eccezionale. Era anche una persona difficile e iniziò a peggiorare con gli anni. A
volte leggo quello che è stato scritto sul nostro conto: la gente immagina che
quando Klaus ed io lavoravamo insieme, passavamo tutto il tempo a litigare.
Ma non abbiamo mai discusso per colpa della musica. Neanche una volta. Di-
scutevamo su quello che accadeva fuori dallo studio di registrazione. Amavo
il suo contributo e lui amava ciò che io facevo, ed entrambi sapevamo che la
nostra musica era il frutto della nostra collaborazione”.

Almost
TRACKS AND TRACES
(Harmonia & Eno, 1976)
Rother, rievocando la bellezza idilliaca dei luoghi nei quali
gli Harmonia hanno lavorato con Brian Eno, definisce quel
periodo speciale. “Parlavamo, prendevamo il tè, uscivamo
a fare delle passeggiate. Ovviamente, i musicisti non possono astenersi dal
fare musica perciò siamo finiti a suonare e a registrare in studio insieme. Ho
Gli Harmonia nel 1973, fatto un mix grezzo di tutto ciò che avevamo fatto con lui: credo più di quaranta
da sinistra a destra: minuti d’improvvisazioni, dopodiché Brian ci ha lasciato per tornarsene a casa.
Michael Rother, Alcune di esse duravano pochi secondi: qualcuno iniziava con un suono mentre
Dieter Moebius, Hans- gli altri stavano lì ad ascoltare, per poi seguirlo. Era un modo molto rilassato di
Joachim Roedelius. fare le cose: davvero l’opposto di come si lavorava con i NEU!.

35
ra m a a ffa sc in a n te vita di un
La du
o t h ea d p ix ie ”. L’ immaginazione
“p
vere la storia
al potere per descri p iù creativi della
i p ers o n a g g i
di uno de a, Daevid Allen
ca co n te m p ora n e
musi
3 g en na io 19 38 – 13 marzo 2015),
(1
rega,
anima di una cong ta Gong,
ina
un po’ folle, denom o”
ri
il cui verbo “planeta odi
im
fu declinato in tutti
e i mondi possibili…
iorgio
Testo: Vincenzo G

C
Il cielo sopra l’Australia
he esista una stretta relazione tra l’Australia e gli
UFO è cosa fin troppo nota. Basterebbe sfogliare
qualche giornale d’inizio ‘900 per trovare le cro-
nache locali piene zeppe di strani avvistamenti nel
cielo. Se poi ci mettiamo Picnic ad Hanging Rock
di Joan Lindsay, il romanzo da cui Peter Weir
trasse il film omonimo nel 1975, il quadro
sarebbe completo. Eppure non era da molto tempo che
sorvolavo i cieli di Melbourne: per la precisione dal 13
gennaio di quell’anno che voi terrestri “occidentali”
numerate in 1938, anche se, a dire il vero, non ho mai
capito quella vostra strana mania di voler classificare
e ordinare a ogni costo tutto e tutti: che sia per que-
sta “avversione alla numerazione” che il personag-
gio di cui mi accingo a parlarvi scelse di impersona-
re i panni di un certo Zero The Hero? Oppure lo fece
per alludere a un altro tipo di “annullamento”…
Comunque sia, ricordo che d’improvviso la mia pic-
cola elica – puntuta propaggine della mia testa, verde
come quasi tutto il mio corpo – iniziò a roteare vorticosamen-
te, anche se, a dire il vero, ci misi un bel po’ di tempo a realizzare
il perché. Fatto sta che, diciotto anni dopo, lui era ancora lì, di
fronte a me, anche se, probabilmente, non se ne rendeva conto.
Già, come poteva quel giovane allampanato e un po’ “svitato”
di nome Daevid Allen accorgersi di un pot head pixie qualsiasi?
Ben più importante per lui era il pianoforte del talentuoso pa-
dre Walter e anche la musica di certi artisti irlandesi che aveva
36
incrociato per le strade di Melbourne, così sorabilmente influenzando la sua vita. Era proprio lì, nella Wellington House di Can-
come il suo ukulele e gli studi di chitarra il 1960, l’anno in cui, seguendo inconsape- terbury, che, quando l’Australiano “Allieno”
jazz, poi Sun Ra, il free jazz e, infine, la Beat volmente la loro vibrazione, il futuro Divided si presentò con chitarra, duecento dischi
Generation: l’unica in grado di muovere in Alien partì per l’Europa. Be’, chi crede che di jazz e uno stile di vita parecchio anti-
lui la voglia di iscriversi a un istituto d’arte, la vita sia governata dal caso può tranquil- conformista, conobbe Robert Wyatt, Hugh
la Melbourne’s Gallery School. lamente smettere di leggere ma, credete- Hopper, Kevin Ayers e Mike Ratledge, vale
mi, non fu certamente un caso se quella a dire tutti coloro che di lì a poco, e con il
I Dottori mattina tra le sue mani “venne” una copia suo decisivo apporto, avrebbero lasciato un
dell’Ottava e la del «New Statesman» e, assieme ad essa,
Poetessa Femminista un’idea: “Misi un annuncio sul giornale dicen-
Ancora non se ne rendeva conto Daevid. Da sinistra Robert do che cercavo una mansarda o qualcos’altro
Così come non aveva per niente realizzato Wyatt, Daevid dall’affitto basso, e la risposta più interes-
Allen, Kevin Ayers,
che i miei padroni, i Dottori dell’Ottava – co- Mike Ratledge.
sante arrivò da una famiglia nel Kent”.
loro che hanno il potere di intervenire sul Soft Machine Come si può negare che i Dottori
mondo attraverso la musica – stavano ine- in the Sixties. ci misero il loro zampino? Fu

o n h o d ubbi:
«N e i Soft
n iz io d
all’i D a evid
Mac h in e
r a l’e le mento
Allen e o rtante
p i ù im p
po»
del grup att
Robert Wy

37
segno indelebile nella mu- e Robert invitandoli a raggiunger- vo sodalizio esistenziale con Gilli Smyth,
sica del (come dite voi) XX lo nella capitale. Fu allora che, gli esperimenti proto-minimalisti con
secolo. Ma ve la immaginate come una sorta di “deviazione” Terry Riley, l’approdo nell’ispanica Deja
la tranquilla e tradizionalista dalla proto-band canterburyana dove, nella casa del poeta inglese Robert
Canterbury alle prese con un per eccellenza (i Wilde Flowers), Graves (guarda caso amico della famiglia
hippy dotato d’illimitata auto- si sostanzia il Daevid Allen Trio. Ellidge-Wyatt), fa la conoscenza di uno
stima (“Daevid mi faceva pensare D’accordo, i segnali dei Dottori strano fiatista/eremita “cavernicolo” che,
che ci si potesse librare in qualsiasi sono ancora parecchio deboli, pur vantando ottime frequentazioni jaz-
direzione”, ebbe a dire anni dopo eppure tra quel miscuglio de- zistiche, non disdegnava sporadici viaggi
Wyatt) e di disarmante sfronta- liziosamente sconclusionato in Oriente durante i quali aveva familia-
tezza dadaista? (“Aveva un cane di poesia beat, reminiscenze rizzato con il flauto di bambù. Segnate-
che portava a passeggio. In realtà era jazz, sinistri singulti pre-psi- vi il suo nome, amici: Didier Malherbe.
una lattina che si trascinava dietro a chedelici, qualcosa si inizia In quel lontano 1966 – nonostante l’appa-
qualche metro di distanza, legata da a intravedere. E allora lode rente contraddittorietà delle fonti avvolga il
un pezzo di spago”, ricorda ancora il alla Voiceprint quando, tutto in un fitto mistero – qualcosa di ancor
suo primo amico canterburyano). nell’oramai lontano 1993, più decisivo accade. Infatti, a leggere quan-
Ma quella “bellissima vita” non era decide di pubblicare la to afferma www.planetgong.co.uk, sembra
destinata a durare a lungo: vicende performance live del 1963 che i futuri Gong nacquero proprio nella
e disavventure varie lo portarono registrata al Marquee che, località spagnola a seguito di una visione
dapprima a Londra e, successiva- oltre Allen alla chitarra, voce e verificatasi in corrispondenza del pleni-
mente, a Parigi dove conobbe un Sopra Gong, 1974. poesia, vede Hopper al basso e Wyatt alle lunio di quella Pasqua che portò Daevid
“certo” Terry Riley (anch’egli inconsapevole Sotto Robert Wyatt, percussioni con il significativo contributo alla convinzione di essere un esperimento
adepto dei miei Padroni Astrali) ma soprat- grande amico di Mike Ratledge al piano. dei miei Padroni. Eppure ricordo che sì,
di Allen.
tutto una strana poetessa dalle convinzioni la Coppia Cosmica, di quell’evento me ne
radicalmente femministe. Ah, dimenticavo: Quella misteriosa parlò, ma in modo assai diverso. “Era il gior-
si chiamava Gilli Smyth. Pasqua del 1966 no di Pasqua – è la versione di Gilli – e c’era
Tuttavia i Dottori non lo mollarono e lo Eppure i continui inceppamenti della mia un’insolita atmosfera d’attesa, come se dovesse
indussero a ritornare a Londra. Lo ricordo protuberanza rotante già mi segnalavano accadere qualcosa. Kevin Ayers era lì con me e
come se fosse ieri: era il 1962 e stavo flut- che il progetto del Daevid Allen Trio non Daevid, quando arrivarono altri visitatori tra cui
tuando, svogliato, con la mia Teiera Vo- poteva durare a lungo, per cui decisi di ri- anche un certo Wes Brunson, ricco proprietario
lante verdastra proprio sopra Canterbury, sintonizzarmi con i Padroni Supremi che, di nightclub che veniva dall’Okhlaoma, che soste-
quando la mia “elica cerebrale” s’imbizzarrì con il solito illusorio gioco delle “false ca- neva di aver avuto una visione: per servire Dio
captando la telefonata che il futuro Zero The sualità”, si rifecero immediatamente vivi: doveva regalare un mucchio di soldi a persone
Hero stava facendo agli indimenticati Hugh l’irresistibile fascino di Parigi e il definiti- che annunciassero la Nuova Era”. La versione
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di Daevid: “Nel giorno di Pasqua giun- nel primo singolo Love Makes Sweet / ta ben precisa: al ritorno da una fortunata
se un tale di nome Wes Brunson e Kevin Feelin’, Reelin’, Squeelin’ e nella raccolta tournée francese, a causa del visto d’ingres-
gli fece una testa così finché non riuscì a di demo FACES AND PLACES VOL.7, so scaduto, Allen non solo viene bloccato
convincerlo a finanziare un complesso”. pubblicata “postuma” dalla BYG nel alla frontiera ma è addirittura costretto a
1972. Le cose stanno diversamente fermarsi “per un breve periodo” nelle prigio-
Federique la in Federique La Poisson Avec Frite Sur Le ni di Sua Maestà. Quale migliore occasione
Poisson avec frite Dos, registrata nel gennaio 1967, che per i Dottori dell’Ottava di intensificare la
sur le dos appare come settima traccia del già loro influenza? Fatto sta che, non appena
L’occasione preparata dai Demiurghi citato DAEVID ALLEN TRIO e che, rimesso in libertà, Daevid ritorna a Parigi
Siderali era dunque molto appetitosa come tale, si materializzerà in vesti dove, assieme a Gilli, si butta in una serie
ma (purtroppo o per fortuna?) i due ancora più sballate (vedi uno spas- fittissima di sperimentazioni, gettando così
non erano ancora pronti per imbar- sosissimo assolo di kazoo) con il ti- le basi di quel suo caratteristico cross-over
carsi sul mio Aggeggio Spaziale e così tolo di Fred The Fish, nel suo primo fatto di rimasugli onirico-dadaisti, stralu-
Daevid scelse di salire su un altro (ora album solista, quattro anni dopo. nate filastrocche dall’efficace impatto me-
non vi posso anticipare troppo ma, a Canzone apparentemente innocua lodico, umorismo strampalato e onnivoro,
dire il vero, la differenza tra i due era ma già rigonfia di quella sua carat- free jazz, masticature psichedeliche venate
davvero minima: lo spazio di una… Copertina teristica poetica “obliqua”, in grado di “sur- d’improvvisi riff (quasi) “hard-rock”, nonché
vocale). Infatti, com’è noto, l’affare andò dell’omonimo libro realizzare” (così come accadrà con Givin’ My potenti pulsazioni ottenute con il decisivo
di poesie di Allen,
sì, a buon fine e – con il successivo coin- con disegni e foto.
Luv’ To You in ANGEL’S EGG) grevi nenie da apporto della sua seconda moglie, che, as-
volgimento di Wyatt e Ratledge – sancì la 152 pagine formato pub. Già, a pensarci bene, quella fu la prima sai poco propensa a farsi confinare nello
nascita di un nuovo progetto che, pur nelle 14x21,5 cm. balbettante premonizione dell’atto iniziale spazio “coretti-femminili”, mette a punto il
mille (e non sempre azzeccate) evoluzioni della Mitica Trilogia laddove si racconterà cosiddetto “space-whisper”, un intrigante
sarebbe stato comunque destinato a in- di un certo Fred the Fish – uno strano vendi- reticolo di sospiri strascicati e vagamente
fluenzare pesantemente il panorama musi- tore ambulante di teiere antiche – che ac- “orgasmici”, ottima piattaforma di lancio
cale per oltre un decennio. Che sia sotto il quista da un altrettanto singolare egittolo- per le bizzarrie alleniane! Ma è soprattut-
marchio originario di Mr. Head, o, succes- go un orecchino in grado di comunicare via to una Visione a non smettere di agitarsi
sivamente, di The Soft Machine (dal titolo radio con un pianeta sperso nel profondo in lui. Era accaduta il 29 aprile del 1967
del romanzo dell’amico William S. Burrou- cosmo. Il suo nome? Be’, mi sembra scon- quando, dopo la sua esibizione con i Soffici
ghs) sono sempre di Daevid le micce che, tato: Gong. E, infine, Poem For Hoppy, unico in quel vero e proprio trionfo della Londra
in quei nebulosi primordi, accendono la documento ufficiale di una performance alternativa che fu il 14 Hour Technicolor
creatività della neonata band. “Daevid Allen live al mitico UFO (eh eh eh…) CLUB di Dream, “i Pink Floyd salirono sul palco alle
Sotto immagine
era un chitarrista folle. L’unico, a quei tempi, promozionale
Londra, pubblicato dalla Voiceprint nel quattro del mattino e – così ricorda Daevid –
che non si rifacesse al blues” – ricorda Wyatt – di CAMEMBERT 2006 nel Dvd GONG MONSERRAT 1973 & Syd Barrett suonò la slide, che mi esplose nel
“Attorno a lui, alle sue strutture raga, alle sue ELECTRIQUE, 1971. OTHER STORIES. cervello: sentivo gli echi di tutta la musica ascol-
canzoni, alle sue concezioni ritmiche, decidemmo tata nella mia vita, con reminiscenze di Bartók
d’imbastire lunghe improvvisazioni e tutto il re- Hasta il “visto” Soft e Dio sa solo che altro. Comunque mi ripromisi
sto. Non ho dubbi: all’inizio dei Soft Machine, Machine! di saperne di più”. Infatti fu proprio in quel
Daevid Allen era l’elemento più importante Sembra che sia ancora il “caso” a in- fecondo periodo parigino che Allen, memo-
del gruppo”. Peccato che nelle quattro durre il Nostro ad abbandonare la re dell’esperienza londinese, mise a punto
pubblicazioni (tutte datate 1967) che Morbida Astronave. Sì, perché, in quel suo particolare stile di chitarra, detto
documentano il decollo della Mac- apparenza, l’addio ai Soft Machine “glissando”, che, sul modello barrettiano,
china Soffice, il suo apporto non apparirebbe più come uno “spiace- consisteva nell’accarezzare le corde con
appaia sempre decisivo, soprattutto vole affare burocratico”, che una scel- un “comodo” manico da bisturi. Tuttavia
in quel periodo molte altre cose accadono:
la Banana Moon Band (documentata in
JE NE FUM’ PAS DES BANANES nel 1993
dalla KZL/Legend Music), la conoscenza
col regista Jerome Laperoussaz, i contatti
con Ornette Coleman, Yoko Ono, Gregory
Corso, Laurence Ferlinghetti, Don Cherry, il
maggio francese e, assieme all’inseparabile
Gilli, la conseguente fuga a Deja braccati
dalla polizia francese.

Legami mistici
Mitologie postume a parte, fu proprio tra il
settembre e ottobre 1969 che la fisionomia
del mio pianeta natale inizia a delinearsi
con una certa consistenza, prova ne siano
le dieci tracce di quello che – anche se la
sua primissima uscita, intitolata MAGICK
BROTHER, MYSTIC SISTER, era accreditata
al solo Daevid Allen – potrebbe essere con-
siderato a tutti gli effetti l’album d’esordio
dei Gong. D’accordo, direte voi, la classica
struttura-canzone è comunque sostanzial-
mente avallata, anche se non sono pochi
gli elementi di novità e di “disturbo”, basti
ascoltare l’omonima traccia inaugurale
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nella quale un andamento apparentemente A envoyer au adresse in Francia è tale da poter fungere da “traino”
“regolare” è significativamente introdotto da suivante: Sens, a molte band alternative della zona (anche
un dilatato colpo di gong. Be’, che ne dite? Fontainebleu – France se intraprenderanno percorsi praticamente
Il riferimento al mio pianeta mi sembra del (au Planet Gong) opposti, i Magma di Christian Vander sa-
tutto evidente anche se, vi confesso, quan- Nel 1969 esce il primo, pirotecnico, singolo ranno una di queste) nonché ottima pista
do parecchi anni dopo sentii Allen dichia- ufficiale Est-Ce Que Je Suis? / Hip Hypnotize di lancio per il buon Daevid che, come da
rare che aveva scelto questo nome perché You (in buona parte cantato in francese“) contratto, è obbligato dalla BYG a pubbli-
“furono determinanti sia il fascino che la gong nel quale, proveniente dalla blues band care almeno due album solisti. Se l’uscita
music balinese aveva su di me che la convinzione Chicken Shak e dai più obliqui Delivery, del già citato BANANAMOON – vera e pro-
che Bali fosse il centro della musica mondiale” vede subentrare alle percussioni il grande pria celebrazione del culto della banana che
Robert Wyatt
rimasi piuttosto perplesso. Comunque sia, i è sempre rimasto Pip Pyle (4 aprile 1950 – 28 agosto 2006), l’Alieno condivide con l’amico Kevin, e che
primi centoquattordici secondi di Mystic Si- in contatto con mentre Christian Tritsch, solleva il leader a sua volta ossequierà due anni più tardi
ster / Magick Brother contengono già buona Allen, sino agli dalle sue incursioni al basso; così il 1970 con il discreto BANANAMOUR – acquieta
parte dell’essenza Gong: dello strumento di ultimi giorni. si avvia a essere un anno decisivo per il per un po’ le pressioni dell’etichetta di Jean
Nella foto a colori i
Bali s’è già detto e, subito dopo la sua ulti- Gong al Forum
progetto voluto dai Dottori dell’Ottava. Georgakarakos, nel contempo evidenza sia
ma vibrazione, arrivano lo space-whisper di di Londra, Sì, perché Daevid & Co. fondano una vera le (molte) luci di cui la poetica alleniana è
Gilli (che tra l’altro firma tutti i testi), la chi- 27 novembre 2009. e propria comune in una vecchia casa di capace (di Fred The Fish s’è detto, ma anche
tarra psichedelica di Allen, i Sens, vicino a Fontain- l’obliqua White Neck Bronze / Codein Coda, che
fiati etnico-jazz di Malherbe bleu: praticamente la sembra oscillare tra Zappa e Kevin Ayers,
(già in perfetto equilibrio tra prima vera (e unica) l’irsuta Stoned Innocent Frankenstein e, so-
eleganza e sberleffo) con le colonia “gonghiana” prattutto, la hopperiana Memories, deliziosa
percussioni di Rahind Hou- presente nel vostro reminiscenza del passato “machiniano” con
ari a fare il resto. Così la di- singolare pianeta, una un sublime Wyatt alla voce) ma anche le
sturbata Fable Of A Fredfish & sorta di “società alter- ombre di certe strutture rock, non ancora
Hope You Feel (che in origine nativa” pregna di certe del tutto personalizzate, e di una creatività
chiudeva Early Morning, cioè tendenze new age e talmente debordante e “anomica” da rifiu-
la prima facciata dell’Lp) che, parecchie volte visita- tare qualsiasi struttura e, come tale, ad alto
oltre ad accogliere evidenti ta dalla mia Lungimi- rischio di dispersività.
influenze ayersiane, evoca rante Teiera la cui at-
chiaramente un personaggio mosfera è magnifica- Prove di lancio
con cui abbiamo già familia- mente documentata A dire il vero erano già iniziate tra il gen-
rizzato. Ma, con i suoi insistiti nell’imperdibile Dvd naio e febbraio 1971 con le registrazioni
riferimenti al “Planet Gong”, a GONG ON FRENCH di BANANAMOON, ma le prove di lancio
farsi ricordare è soprattutto la TV 1971-1973, pubbli- dell’Astronave Gong subiscono una brusca
seconda traccia della facciata cato dalla Gonzo nel accelerazione con due prove di assoluto in-
Late Night e… come poteva in- 2012. L’eco che la ne- teresse. La prima vede la comune di Sens
titolarsi se non Gong Song? onata band provoca alle prese con un certo Dashiell Hedayat,

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oscuro musicista e scrittore fran- luna piena”, vennero registrate le Digs Holes In Space, dove l’introduzione sem-
cese (qui alla voce, chitarra e undici tracce di CAMEMBERT bra tolta di peso dal primo Soft Machine,
tastiere), che la riunisce attorno ELECTRIQUE, poi “eroicamen- proietta il suo ignaro uditore in un orgasmo
a sé per la registrazione del suo te” pubblicato nello stesso cosmico mozzafiato. La glissando-guitar di
secondo disco solista, OBSOLE- anno dalla BYG? Una grande Bert e lo space-whisper di Shakti dominano,
TE, registrato nel maggio 1971 e copertina nera in cui spicca, indisturbati, la scena, che verrà doppiata da
pubblicato nello stesso anno dalla come già nel precedente MA- Tropical Fish: Selene con un Bloomdido lirico
Shandar. I Nostri si presentano GICK BROTHER, il caotico e ispiratissimo. Ma c’è anche quello stralu-
nell’allora classica formazione di art-work di Dingo Virgin (aka nato collage di riff maldigeriti del dittico Mi-
quintetto (la stessa, per intenderci, Daevid Allen) accompagnato ster Long Shanks / O Mother che, riprendendo
del primo singolo) con gli inter- da quei bislacchi sopranno- il tema di Hip Hypnotize You, si fondono, sen-
venti “vocali” di un “certo” William mi che, da quel momento in za alcuna ragione plausibile, nella onirica
Burroughs e del piccolo Sam Ellid- poi, affiancheranno inesora- atemporalità di I’m Your Fantasy, magnifi-
ge (figlio di Wyatt e Pam Howard, bilmente gli adepti della co- camente acquerellata sulla voce di Shakti.
poi divenuta compagna di Pyle). mune di Sens: innanzitutto E che dire dell’irresistibile loop di You Can’t
OBSOLETE non è solo una sorta di Gilli (Shakti Yoni), poi, da Kill Me, “saggiamente” alleggerito dalle
“oggetto di culto” per i collezionisti, una composizione di Char- aperture oniriche di Gilli e dalle robuste
ma anche una prova più che discre- lie Parker, Bloomdido Bad De inserzioni fiatistiche di Malherbe? Insom-
ta dove la scrittura eterea (Long Song For Grasse (Didier Malherbe), Submarine Cpt. ma, non c’è niente da fare, quando sento
Zelda, ultimo “floydiano” movimento della (Christian Tritsch), Pip The Heep (Pip Pyle) la litania profana officiata da Bert Camem-
suite Eh, Mushroom, Will You Mush My Room? e, naturalmente, lui, il comandante Bert bert, “I’ll Be Seein’ You Again / I’ll Be Bein’
che, originariamente, occupava la prima Camembert (Daevid Allen). Lo so che, per You Again / I’ll Be Dreamin’ You Again / Again
facciata del vinile) e deliziosamente incerta rispetto ai miei Mentori, non dovrei And Again And Again”, sprofondo
di Hedayat viene obliquamente corrobo- dirlo ma, per certi versi, in un vertiginoso collasso spa-
rata dai “Proto-Gong” (gli spasmi cosmici CAMEMBERT ELEC- zio-temporale e lo stesso vale
di Fille De L’Ombre ma soprattutto il già in- TRIQUE rimane il per lo “Stravinsky in rock” di
confondibile “space-jazz” dell’ottima Cielo mio album preferito. Dynamite: I’m Your Animal.
Drive/17). In questo senso CONTINENTAL Forse perché l’olezzo E poi (come non confes-
CIRCUS, colonna sonora del film dell’a- di formaggio della sarlo?) è in questo disco
mico Jerome Laperoussaz sul motomondiale sghemba poetica al- che si può ascoltare per la
classe 500cc, interpretato da Jack Findlay e leniana, sposandosi prima volta quella voce che,
Giacomo Agostini, vede già in bella mostra Dall’alto verso il al meglio con gli afrori filtrata dalle onde disturbate
il marchio “Gong” e segna una netta con- basso: volantino di interstellari, sa trovare di Radio Gnome e Gnome The
tinuità (le sedute di registrazione risalgono un concerto di Didier un perfetto equilibrio Second, diventerà la sigla
anch’esse al maggio ’71) con la seconda Malherbe, ANGEL’S tra follia e tecnica. Mi di apertura degli sbal-
EGG del 1973,
facciata di OBSOLETE. Di assoluto interesse CONTINENTAL riferisco innanzitutto latissimi Happening
le due versioni di Blues For Findlay: la prima CIRCUS del 1972. agli abbacinanti sei Gong. Ebbene sì,
più asciutta e, a tratti, sanguigna, dall’an- A destra in basso minuti e ventidue ora posso rivelar-
damento sottilmente sinuoso a ricordare la Daevid Allen coi secondi di Fohat lo: è la mia.
Gong a Roma,
monotona ciclicità dei circuiti motociclisti- Teatro Palladium,
ci dove è possibile sentire Daevid misurarsi 23 aprile 1992.
con il curioso idioma italico (“Agustine…”
per Agostini). La seconda è caratterizzata

GUIDO BELLACHIOMA
da toni più onirici con (in bell’evidenza): i
sussurri spaziali di Gilli, il cantato di Daevid
à la Wyatt e una chiusa finale che risulterà
essere molto familiare agli adepti del mio
pianeta. «…ce ne stavamo
Formaggi… energetici seduti a suonare
Come preconizzato dalla metafora motoci- ognuno nella
clistica di CONTINENTAL CIRCUS, i motori
sono pronti. La spinta è potente. Il cielo è a
propria stanza
portata di mano, anche se è deliziosamen- ascoltandoci l’un
te… puzzolente! Ebbene sì, fu in
quello stesso magico anno che il
l’altro in cuffia… e
potente fluido dei Dottori iniziò a registrammo così»
scorrere con flusso abbondante Daevid Allen
in quella sgangherata navicella
spaziale. ”Era come se stessimo
veleggiando su una grande nave
bianca che accoglieva migliaia
di persone”, ricorda Gilli. “E
non era la band a comandare.
Eravamo semplicemente saliti
prima degli altri”. Quale migliore
presentazione di ciò che accadde nei
pressi di Fontainebleu tra quel maggio
e settembre quando, “durante le notti di
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Il culto esoterico Hero And The Crystal ni e Mike Howlett/Mister T. Being al bas-
di “Cock pot Machine”) il cui sog- so, la line-up aveva subito ancora qualche
pixie” giorno nella comune “aggiustamento”. Come ebbe a raccontare
Troppo complicate da raccon- di Sens sarà, comun- Daevid, le condizioni ora erano davvero
tare sarebbero le discordie e le que, abbastanza fuga- ottimali: “La Virgin c’inviò lo studio The Mobi-
semi-scissioni (ad esempio i ce (e anche parecchio le, che all’epoca era quanto di meglio ci fosse in
Paragong che, senza la Coppia conflittuale). A questo circolazione, e lo parcheggiò nel giardino. Noi ti-
Primordiale, si misurano in una bisogna aggiungere il rammo i cavi fino alle finestre delle nostre camere
breve serie di concerti parzial- drumming, estrema- e così ce ne stavamo seduti a suonare ognuno
mente documentati dalla GAS mente creativo, di uno nella propria stanza ascoltandoci l’un l’altro in
nel 1995 con LIVE 73) che dila- dei personaggi più cuffia… e registrammo così”.
niano la (ex?) comune di Sens. oscuri dell’intera scena
Nei frattempo pochi e timidi i segnali: qual- Copertina della canterburyana: quel Laurie Allen/Lawren- La reincarnazione dei
che session registrata dalla BBC (cfr. Pre- videocassetta del ce The Alien che collaborerà col Wyatt di 32 Dottori dell’Ottava
Modernist Wireless pubblicata dalla Strange film con musiche dei ROCK BOTTOM, qui coadiuvato dal tem- E fu così che tra il 3 e 16 agosto 1973, in
Gong. Sotto Hugh
Fruit nel 1995) e buona parte del 1972 Hopper, grande poraneo ritorno di Rachid Houari/Rachid località Pavillon Du Hay, Voisines (Francia)
caratterizzata dalla pressoché completa amico di Allen sin Whoarewe. Per credere bisogna tuffarsi nei vede la luce ANGEL’S EGG (RADIO GNO-
inattività discografica. Terreno fertile per i dai primi anni 60 caleidoscopici undici minuti e quarantasei ME INVISIBLE PART II), poi pubblicato nel-
Dottori che ne approfittano per intervenire e componente con secondi di Flying Teapot, dove la band, grazie lo stesso anno dalla Virgin. È in questo se-
lui dei Daevid Allen
ancora più profondamente nella vita di Al- Trio (con Wyatt pure al piano elettrico del poliedrico Moze, condo atto che l’amico Zero arriva nel mio
len. Come? Dapprima ispirando buona par- alla batteria) e dei si produce in un rock-jazz di pregevolissima pianeta e io gl’insegno il gliding (avventu-
te della saga del mio pianeta, poi guidan- Brainville 3 (con fattura. Va comunque ribadito che il cari- rosa tecnica di planaggio spaziale… molto
dolo a Londra da dove, in cerca di batteristi Chris Cutler alla sma del leader rimane del tutto intatto, pro- utile, così come dimostrò il buon Barrett,
batteria). Roma, 17
per rimpiazzare Pip Pyle, approdato alla aprile 2008.
va ne sia l’inaugurale Radio Gnome Invisibile, anche per la chitarra) per poi dimostrargli
corte Hatfield And The North, se ne ritor- a sua firma, in cui lo sghembo sax soprano l’Uovo dell’Angelo, cioè la reincarnazione
na, invece, con quel Tim Blake che, con un di Malherbe, in un contesto fortemente ara- dei 32 Dottori dell’Ottava, non prima di
promettente passato da fonico, ora sembra beggiante, introduce l’ascoltatore all’incan- avergli rivelato, grazie allo Switch Doctor
cavarsela piuttosto bene dietro ai synt! Infi- descente visione di Teiere Volanti (“What’s (cioè il Dottore dell’Ottava residente sulla
ne Daevid assiste a un concerto dell’amico That In The Sky Now?”) dove il grande yogi Terra), l’avvento di una Nuova Era. Quasi
Ayers che, nei pressi di Fontainebleu, si esi- BIBLIOGRAFIA Banana Ananda, canta il Banana Nirvana quarantacinque minuti di ottima musica
bisce con la sua band. È molto colpito dal ◗G  raham Mañana, nel quale vengono gettate le basi che, però, iniziano a segnare la progressiva
suo talentuoso chitarrista e, quando viene Bennett, Soft di quella che nel successivo YOU costi- “marginalizzazione” della poetica allenia-
a sapere che tra di loro c’è aperto conflitto, Machine Out- tuirà la conclusione (temporanea?) della na (sentire, però, la stralunata atmosfera
non esita a convincerlo a unirsi all’equi- Bloody-Rageous, Trilogia. Non solo, ma in FLYING TEAPOT “quasi wyattiana” di Selene per rendersi
SAF 2005
paggio. Be’, si trattava di un “certo” Steve ◗ Marcello Parilli, veniamo a fare la conoscenza con uno dei conto del rischio che la band correva) a
Hillage (Steve Hillside nella versione alle- Gong, il pianeta tanti volti di Daevid, quello Zero The Hero, discapito dell’architettura sonora, molto
niana) che al suo attivo poteva già vantare della musica” in che, prima di essere distratto dalla pozione ben strutturata, con insistite incursioni
due ottime collaborazioni con Dave Stewart «Nobody’s Land» della strega buona Yoni (grandiosi i suoi nell’elettronica, a volte allusiva ai corrieri
n.15/2000
(ARZACHEL degli Uriel – registrazioni effet- ◗ Marcus O’Dair
sussurri spaziali nell’orgiastica Hero And The cosmici tedeschi (cfr. la bellissima e calei-
tuate tra il ’68-69, pubblicate prima dalla (trad. A. Achilli), Witch’s Spell) viene sballottato nel cosmo doscopica Other Side Of The Sky, firmata da
Drop-Out nel 1983 e dagli EGG Archive nel Different Every per fondare il culto di uno dei tanti Folletti Blake, ma anche la scintillante Prostitute
2007 ma, soprattutto, SPACE SHANTY dei Time – La biografia Testa-di-Teiera che vi abitano. Il suo nome? Poem, che anticipa i lavori solisti di Steve
Khan, Deram 1972). Fatto sta che, quando autorizzata di Un po’ d’immaginazione, amici! Ma è il Hillage, le fulminee Flute Salad e Oily Way,
Robert Wyatt,
in quel gennaio 1973 Steve raggiunge in Giunti 2014 mio: Cock Pot Pixie! che mostrano la fragranza del Bloomdido
autostop il mitico Manor Studio nell’Ox- ◗ Michael King flautista e delle sue indubbie doti composi-
fordshire, i Gong sono già alle prese con il (trad. A. Achilli), Brunson? Branson!! tive, o l’epica Inner Temple che, come Love Is
primo capitolo della Trilogia: FLYING TEA- Falsi movimenti. La strategia della BYG che, con giochet- How You Make It, sfocia nelle eleganti “pru-
Una storia di Robert
POT (RADIO GNOME INVISIBLE PART I) Wyatt, Arcana ti poco chiari, tenta di tagliare fuori dalla derie” percussionistiche di Moerlen) o in
che, prodotto da Giorgio Gomelsky, verrà 1994 band la Coppia Regina, non sortisce l’ef- un raffinato rock-jazz (Castle In The Clouds di
pubblicato nello stesso anno. Che dire? Il ◗ Info: www. fetto desiderato. Così Daevid, a sette anni Hillage con uno strepitoso Malherbe al sax
disco è bellissimo! Grazie anche al chitarri- planetgong.co.uk di distanza dalla misteriosa Pasqua a Dejá, soprano e la conclusiva Eat That Phone Book
– http://calyx.
smo eclettico di Hillage si caratterizza come perso.neuf.fr scopre che bastava sostituire una sola Coda in odore di poliritmie zappiane). In-
un’evoluzione più sofisticata di CAMEM- vocale per salire sull’astronave giusta!!! somma, ANGEL’S EGG è un album indub-
BERT ELECTRIQUE. In effetti, sebbene le Infatti, se con Wes Brunson nel 1966 era biamente molto solido ma che, così come
incursioni del leader sembrino essere più partito il progetto Soft Machine, ora, nel fu con la marginalizzazione di Wyatt nei
limitate che in passato (ma non per questo 1973 inoltrato, è grazie a Richard Bran- Soft Machine di THIRD, potrebbe non sod-
meno efficaci anche perché la rotta della son (da due anni proprietario del Manor disfare completamente chi cerca la scintilla
Teiera continua a rimanere saldamente Studio ma, soprattutto, della neonata della Pura Genialità. Quando, nel febbraio
sotto il suo controllo) convivono armoni- e visionaria etichetta Virgin) che viene 1974, dopo aver lasciato un mese prima la
camente le sonorità, molto originali delle offerta ai Gong l’occasione di proseguire comune di Sens, i Gong decidono di trasfe-
tastiere di Blake/Hi.T. Moonweed (di gran- il viaggio a quote ancor più vertiginose. rirsi alla Middlefield Farm di Whitney vici-
de impatto l’intarsio elettronico di Nel frattempo, con il “dottor” (studi no a Oxford, si capisce che il vento sta ulte-
The Octave-Head Pixies), con classici al conservatorio di riormente girando. Sarà perché la ristampa
le colorazioni pastellate di Strasburgo) Pierre Moer- della Virgin di CAMEMBERT ELECTRIQUE
SIMONE CECCHETTI

un nuovo bassista, prove- len/le Pere Cushion de raggiunge il quinto posto della classifica
niente dai Magma, quel Strasbourger (23 francese, sarà perché i concerti dei Nostri
Francis Moze/Francis ottobre 1952 – 3 sono sempre più seguiti (a tal proposito si
Bacon (vedi l’intro so- maggio 2005) possono ascoltare gli ottimi GONG LIVE
gnante di “Zero The alle percussio- ETC. – Virgin 1977 – LIVE AU BATACLAN
42
’73 e LIVE AT SHEFFIELD – entrambi
editi da Mantra nel 1990) ma un sottile
e impercettibile processo di “normaliz-
zazione” inizia a insinuarsi tra i Nostri.
Daevid inizialmente cercò di negare: “La
creazione di YOU fu molto diversa da quella di
ANGEL’S EGG. Arrivammo alla conclusione che
la nostra musica era troppo influenzata dal mio
stile: ora dovevamo creare veramente qualcosa
tutti assieme”. Simboli
ed etichette
Il terzo occhio? È degli album Gong.
spento A festra Daevid
Allen dal vivo,
E quel “qualcosa tutti assieme” la band lo fir- Roma, 17 aprile
mò e registrò tra il giugno e luglio 1974, 2008.
praticamente con lo stesso settetto di AN-
GEL’S EGG (se si eccettuano gli ospiti Mi-
reille Bauer e Benoît Moerlen, entrambi al

PINO MAGLIANI
vibrafono ed entrambi premonitori di ciò
che di lì a poco il progetto Gong sarebbe
diventato… sfociando prima in SHAMAL,
ancora con Hillage in formazione, e poi nei
vari capitoli dei Pierre Moerlen’s Gong). Zero The Hero ritorna dal suo viaggio ma, porta. Provavo a buttarmi attraverso di essa
Otto tracce che distillano ulteriormente durante il Grande Banchetto organizzato e, come se niente fosse, rimbalzavo indietro. E
la raffinatezza armonico-compositiva già sull’isola di Everywhere, a Bali, lo Switch questo mi sconvolse a tal punto che corsi fuori
maturata nell’album precedente, però con Doctor accende il terzo occhio di tutti, sì, dal teatro sotto la pioggia e cominciai a fare
il rischio, talvolta nemmeno troppo laten- ma non il suo. Risultato? Il Nostro si trova l’autostop sulla strada, così com’ero, con i miei
te, di scivolare in un virtuosismo ecces- Sopra FLYING costretto a vagare ramingo lungo il ciclo vestiti da scena e la faccia pitturata a colori
sivamente onanistico (vedi, ad esempio, TEAPOT, 1973. della morte e della rinascita. fluorescenti. Alla fine fui tirato su da un pul-
l’atmosfera rarefatta – e un po’ ruffiana? Sotto YOU, 1974. mino di hippie, che se ne stavano andando dal
– di The Isle Of Everywhere, che, pur parten- Nirvana, mañana… teatro e, quando fui a casa, capii che dovevo
do benissimo, si trasforma in uno scontato In effetti c’è qualcosa di amaro, forse ad- lasciare i Gong”.
trampolino di lancio per gli assolo dei vari dirittura di minaccioso nella conclusione
Malherbe, Hillage e le rullatine narcisisti- di questa storia. Infatti non posso non ri- Gong Is One And One
che di Moerlen). Ben più interessante è cordare che, secondo il sanscrito, la paro- Is You…
lo sghembo mood onirico di Thoughts For la nirvana, già evocata dallo yogi Banana Ricordo che, con la mia Teiera, a lungo sta-
Naught, con un pulitissimo Bloomdido Ananda fin da FLYING TEAPOT, non solo zionai sulla casa di Daevid/Zero The Hero
al flauto, o lo sberleffo (alleniano, c’è da significa “annullamento” ma, addirittura, in attesa di qualcuno o, forse, di qualcosa.
scommetterci!) di A P.H.P.’s Advice con il estinzione… inquietante premonizione del- Chissà, forse ci sarà un tempo per raccon-
tripudio di vibrafoni, finalmente al servizio le parole che Dingo Virgin pronuncerà il 10 tarvelo, ma da allora nelle mie orecchie
della musica e non delle rispettive abilità aprile 1975, seconda serata di un tour che, ronza un flebile canto: il mantra di You Never
performanti dei Tre Bravi Percussionisti, in realtà, sarebbe dovuto durare molto di Blow Yr Trip, brano conclusivo della Magica
per non parlare della lisergica Magick Mo- più: “C’era come una specie di campo magne- Trilogia: “You are I or I am You, You I am or I
ther Invocation, ottima introduzione alla tico invisibile che m’impediva di attraversare la am You, You am I or am I You, You are Maya
selvaggia liturgia di Master Builder. Se le at- Ram are You, You are my Hiram are You, You
mosfere à la kosmische kuriere di A Sprin- am I or I am You, You are Maya I am You, You
kling Of Clouds mostrano inevitabilmente am I as I are You, You are Maya’s Eye are You,
il marchio “Tim Blake”, è Perfect Mystery a You are I or I am You”.
riportarci nelle tipiche atmosfere Smyth/ Però, solo ora che Daevid è entrato nel
Allen, qui arricchite da suggestioni persi- «La nostra musica era troppo Grande Respiro l’ho capito: è il Definitivo
no bandistiche. È la fine del 1974 quando Abbraccio con il quale Bert Camembert,
la Virgin dà alle stampe YOU: un ottimo influenzata dal mio stile: ora Dingo Virgin o Zero The Hero che dir si vo-
album che però, sotto sotto, frustra e non dovevamo creare veramente glia ha voluto avviluppare per sempre i suoi
poco lo spirito creativo dell’(ex?) leader, se fedeli adepti. D’altronde non era forse que-
è vero che, nel dipanarsi del tessuto narra- qualcosa tutti assieme» sta la frase che spiccava sul retro del vinile
tivo di questo terzo capitolo, Daevid Allen/ Daevid Allen originale? Gong Is One And One Is You.
43
LE RADICI PROFONDE
dito ma il segnale preciso per dimostrare
che, da allora, le cose non sarebbero mai
più state le stesse. Così, come l’incontro fra
John Lennon e Bob Dylan è riuscito a sov-

DELLA MUSICA
vertirne i valori al punto da celebrare nei
Beatles la funzione dell’ermetismo e dell’es-
senza, quello fra i New Trolls e Fabrizio De
André è servito per abbeverare nuove pa-
role, contaminandole con il fuoco sacro e
l’energia della musica rock. I concerti in cui
Nel firmamento musicale italiano i New Trolls possono essere il gruppo accompagnò il cantautore furono
la prima traccia, il propellente, della Pre-
considerati la grande astronave che, dopo aver attraversato lo miata Forneria Marconi per rivitalizzarne,
spazio siderale dal beat alla canzone d’autore e al progressive, successivamente, gran parte della discogra-
fia. Quell’astronave, spezzandosi nell’atter-
è esplosa in numerosi frammenti. Gli UT New Trolls sono uno raggio, pur mantenendone la forma, ne ha
di quei frammenti… mutato alcuni nomi. Sigle e volti che a volte
si sono cercati, mentre in altre allontanati.
Una di queste, in omaggio all’album del

N
Testo: Franco Vassia
1972, risponde al nome di UT New Trolls ed
ew Trolls: un gruppo, quello li- vera svolta nella musica e, soprattutto, è capitanata da Gianni Belleno e Maurizio
gure, che ha sempre rappresen- nella letteratura e nel costume della nostra Salvi Gonzaga. Ma è importante che ciascu-
tato l’avanguardia… sia che si nazione. Un gruppo rock fino ad allora non no di quei pezzi continui a mandar segnali
trattasse di canzoni tout court aveva mai dialogato, in questo caso quasi di vita, come gli UT con l’album È. Proprio
da spendere nelle serate festiva- giocando a dadi, con poeti come Fabrizio Gianni e Maurizio ci raccontano un
liere, Sanremo o Cantagiro… sia De André e Riccardo Mannerini (artista po’ di storie…
che inseguissero, con i denti e con le dita, anarchico, morto suicida nel 1980 a 52
il volo di una chitarra hendrixiana o che anni). Quell’incontro non è stato soltan-
s’impossessassero del vaso di Pan- to qualcosa d’insolito e d’ine-
dora delle parole, accessibile fino
ad allora soltanto ai “profeti” e
«Ci abbiamo messo
ai cantautori. L’importanza e solo cinque giorni per
lo spessore di SENZA ORARIO
SENZA BANDIERA, loro album scrivere l’intero album
del 1968, rappresentano una e per registrarlo, altri due
nel completarlo»
Gianni Belleno

44
ut new trolls
“UT è la preposizione latina che espri- New Trolls la portò in dote Maurizio Salvi a collaborare di nuovo artisticamente. Tut-
me una finalità ma, allo stesso tempo, Gonzaga, allora studente del Conservatorio to questo senza volgere il minimo sguardo
è anche la prima nota musicale, il DO Paganini di Genova. Fin dai primi anni 70 alla commerciabilità del prodotto, soltanto
della notazione gregoriana: rappresen- il suo arrivo elevò la nostra cultura musi- per il gusto di suonare… oggi, come allora,
ta le radici profonde della musica e il cale. Fino ad allora i nostri concerti erano è la cosa che più ci piace e ci stimola.
desiderio di ripercorrerne le strade, di per lo più basati su belle ma ancora sem-
offrirla a chi vuole fermarsi con noi e ri- plici canzoni, come Una miniera, Visioni, Maurizio, sei entrato nel gruppo in pian-
ceverne, in cambio, la semplice umanità Davanti agli occhi miei, Annalisa. Comunque ta stabile nel periodo di CONCERTO
di cui oggi c’è davvero bisogno”. La vo- è vero che qualche passo in avanti lo ave- GROSSO, album dal grande successo,
stra presentazione per definire il nome vamo già fatto con SENZA ORARIO SENZA artistico e commerciale, con le musiche
del gruppo è cerebrale e affascinante, BANDIERA, partorito con la collaborazione di Luis Enriquez Bacalov, premio Oscar
soprattutto se, accanto, spicca uno dei di un mostro sacro come Fabrizio De André, per la colonna sonora del film Il postino.
capisaldi della musica rock italiana, i che ci proiettò in un firmamento ancora più Nel 33 giri successivo, SEARCHING FOR
New Trolls e la contaminazione della Copertina di È degli ampio. Con l’arrivo di Maurizio e delle sue A LAND, hai scritto con Vittorio De Scal-
musica classica. UT New Trolls, composizioni, soprattutto strumentali, le zi In St. Peter’s Day, uno dei brani più
edito in vinile e CD
GIANNI BELLENO: Nella tua domanda ci sono (Ma.Ra.Cash cose migliorarono sensibilmente, alzando il belli del progressive italiano. Ritengo
già quasi tutte le risposte inerenti al nostro Records, 2015). nostro livello artistico-qualitativo. Il proget- che il connubio fra rock e musica classi-
progetto sin dal suo inizio. Devo soltanto to UT si riallaccia proprio a quei ca sia uno dei punti più alti mai raggiun-
aggiungere che la contamina- valori e ci ha spinto ti da quella che, ai tempi, era la musica
zione classica nei giovanile e d’avanguardia: genere che,
come un fiume carsico, torna spesso a
riaffiorare. La tua estrazione
ut new trolls
musicale è stata basilare nell’affrontare Molte delle composizioni del nucleo progressive alla classica, dal rock alla
il fenomeno progressivo... originale portano, infatti, anche la tua canzone “classica” dei New Trolls, dal
MAURIZIO SALVI GONZAGA: Con questa domanda firma, così come la totalità dei brani del jazz ai ritmi sudamericani.
credo che tu abbia già recensito il passato nuovo album... G.B.: Quando siamo entrati in sala di regi-
e il presente con una sola variante… rac- G.B.: Cerco di avvicinarmi alla mia idea di strazione avevano soltanto alcune bozze
contare, una volta per tutte, la verità. Nei musicista totale. Sono molto fiero di una dei brani da sviluppare. Oltre al Dies Irae,
New Trolls ho iniziato a suonare e a met- cosa, che pochi conoscono: sono stato il c’era la prima stesura di Io e Trullo Lungo,
tere a disposizione le mie idee musicali fin primo a scoprire il talento vocale di Nico quest’ultima scritta proprio in un trullo nei
dall’agosto 1970, giusto per fugare nelle Di Palo. Quando entrò a far parte dei New pressi di Taranto, dove eravamo ospiti di
persone ogni dubbio dettato dalla non co- Trolls, Nico non cantava ma, con me, si li- grandi amici. Ci abbiamo messo solo cin-
noscenza di queste storie. Che la titolarità mitava a fare i cori. Fu durante un viaggio que giorni per scrivere l’intero album e per
- nel senso contrattuale del termine - sia tra Genova e Sanremo che scoprii la forza registrarlo, altri due nel completarlo allo
postuma è altrettanto vero; ciò fu dovuto della sua voce. Stavamo andando a suona- Studio Elfo di Piacenza.
a situazioni di non “gradimento” da parte re al Club 64 nell’anno in cui nacque Sen- M.S.G.: È facile notare l’abbandono della
di due elementi del gruppo: dividere in sazioni (1967). Fin dall’inizio ho collaborato struttura tipica della canzone e i riferimenti
quattro è diverso dal dividere in cinque, alle composizioni del gruppo, ma soltanto a forme più ricche dal punto di vista tema-
anche se ciò è lapalissiano. Definire la mu- dopo la pubblicazione del CONCERTO tico, armonico, contrappuntistico, tipiche
sica in generale è molto difficile. Nel caso GROSSO scoprii l’esistenza della SIAE. Fu della musica colta. Questo avviene anche
del rock progressivo lo è ancora di più, allora che un amico mi consigliò di dare nei brani più vicini ai New Trolls di un
perché ci troviamo davanti a un fenome- l’esame per poter firmare i brani. Non ho tempo, che nella loro lunga carriera hanno
no policromo. Nei primi anni 70, quando mai avuto difficoltà nel creare le melodie e scritto numerose e valide composizioni.
si è sviluppato e concluso, ha assemblato mi era sufficiente uno strumento armonico.
- attraverso le contaminazioni della musi- Specialmente da mia madre ho ricevuto Un vero mosaico: da Trullo Lungo, ou-
ca colta, del jazz, del rock e del pop – un questo dono. verture che ricorda le dinamiche ance-
nuovo linguaggio, più complesso rispetto strali e progressive della band, a Dies
a quello esistente, anche dal punto di vi- La registrazione di É, il nuovo album, è Irae, il capolavoro dell’album. La mae-
sta strumentale. Così ha assunto maggiore dal vivo, senza editing e sovraincisioni. stosità del violino è seducente, come un
importanza, sia scenografica che sonora, e Il missaggio è stato realizzato in tem- fluido che apre i rubinetti dell’anima, la
notevole rilevanza artistica. po reale, usando tracce analogiche a porta spalancata sulla maestosità del
nastro. Il risultato mi ha ampiamente rock classicheggiante.
I batteristi, usualmente, in una band si soddisfatto, soprattutto nella parte cen- G.B.: Non saremmo riusciti a completare
limitano a gestire la parte ritmica. Tu Maurizio Salvi trale e finale. È un disco variegato, che questo mosaico senza la bravura e la te-
invece canti, suoni la chitarra e scrivi. Gonzaga. tocca quasi tutti i generi… spazia dal nacia dei musicisti coinvolti, sicuramente
ut new trolls

Gianni Belleno.

«Nei New Trolls


avremmo impiegato più tempo.
Per questo voglio sottolinea- ho iniziato a suonare finale con Opera Suite, Io… e
Ostinato, questa rappresen-
nostro album, che poi ognuno può giudica-
re in qualsivoglia maniera.
re il grande talento di Alessio
Trapella al basso, Claudio Cin-
e a mettere a disposizione ta al meglio la vostra anima.
Dulcis in fundo, come bonus
G.B.: Meditazione è come l’attimo fuggente, un
momento da non perdere e sul quale me-
quegrana alle chitarre, Stefano le mie idee musicali tracks, due “chicche”: Medi- ditare: riflettere sul nostro modo di essere,
Genti alle tastiere, Umberto
Dadà alla voce e di Elisabetta fin dall’agosto 1970» tazione e L’alternativa, che,
almeno spiritualmente, ri-
accarezzare le sensazioni e i sentimenti tra-
smessi dalla musica, sia quando suoni sia
Garetti al violino solista. C’è una Maurizio Salvi Gonzaga manda di nuovo a Fabrizio De quando ascolti. Rendersi conto dell’esisten-
idea condivisa da me e Maurizio alla André e alla sua Ave Maria… za del silenzio in cui rifugiarsi. L’alternativa è
base del progetto UT: la bravura di un M.S.G.: Dopo queste considerazioni e un bisogno di fede ma, soprattutto, d’amore.
musicista non la misuri soltanto con le ca- analisi non saprei cos’altro aggiungere. Un modo, se vuoi, di prendere le distanze da
pacità ma con l’umiltà di mettersi a disposi- Sono contento del particolare apprezza- un mondo che, giorno dopo giorno, diventa
zione per realizzare un progetto così versati- mento per la freschezza di un disco voluta- sempre più frenetico, impazzito e spolpato di
le, però sofferto e vissuto fino al midollo. La mente realizzato così velocemente (cinque valori. Capire che tutti, nessuno escluso, sia-
nostra intesa è rafforzata dal rispetto e dalla giorni chiusi in studio tutti insieme), che mo pedine di un disegno prestabilito che ha
comune passione per la musica. Il segreto ha visto nascere in diretta la maggior parte un inizio e ha una fine.
di ogni buon rapporto è non tentare mai di delle composizioni. Lasciare alcuni errori,
prevalere sugli altri, ma cercarne la compli- anche evidenti, esprime compiutamente il Info: www.utnewtrolls.com
cità nelle pause infinite, nei momenti delle senso d’immediatezza e di autenticità del www.maracash.com
risate e delle bevute, cementare la stima
che affratella e riunisce.

Dalla seduzione classica il viaggio


prosegue con nuove contaminazioni.
Le ritmiche iniziali di Oggi non sono
spento, di chiaro stampo sudamerica-
no, s’intersecano con il jazz per crea-
re un nuovo tappeto musicale, dove è
la canzone a prendere il sopravvento.
Cambiamenti e Cherubino, pur metten-
do in mostra grande abilità tecnica Dall’alto: LIVE IN
e umorale, sono un cambio di passo, MILANO, 2012, e
forse necessario, per lanciare il gran DO UT DES, 2013.

47
BOMBOOK è il titolo del nuovo
lavoro - CD, vinile, download - live
dei marchigiani Agorà, autori
di due ottimi 33 giri di jazzrock
negli anni 70, riformatisi nei 2000.
Contiene quattro brani inediti
e riproposizioni di loro classici,
registrate durante
il Progressivamente Festival 2015.
Nel progetto è presente
Testo: Guido Bellachioma Patrizio Fariselli degli Area.

«Pace e cultura sono


inseparabili: senza pace
non può esistere cultura.
Quando la cultura fiorisce
la pace si sviluppa».
D. Ikeda, La saggezza del Sutra del Loto.
C he gli Agorà sarebbero finiti per
incrociare il cammino di Pro-
gressivamente era scritto nel
destino... prima ancora che io e
Renato Gasparini ci conoscessi-
mo. L’appuntamento era stato
fissato per noi tutti al 20 settembre 2015: una
registrazione live durante la 23esima edizio-
ne del Festival al Planet Live Club di Roma.
Agorà
al Progressivamente
2015 durante
le registrazioni
di BOMBOOK.
All’uscita dei loro primi due album (LIVE IN
MONTREUX, 1975, e 2, 1976) ero rimasto
affascinato dalla commistione tra il jazz-rock
e le atmosfere mediterranee... come evocava
quel nome, “rotondo e pieno di buone emo-
zioni”, scelto dal gruppo e dal grande Cesare
Monti: uno degli artisti trasversali dell’imma-
gine dei migliori anni 70. Se il primo aveva
l’urgenza espressiva dell’esordio e del disco

48
agorà
dal vivo, il secondo aveva il potere bruciante forse, è la consapevolezza delle composi- del bis, peccato. Comunque suonarci ri-
di temi scottanti, come quello della splendida zioni: improvvisare senza cercare la tecnica sultò come una bomba nella nostra vita
e triste Tall el Zataar, 3.000 morti palestinesi ad effetto. La musica ritorna quello che dai: musicale, essere apprezzati da quel tipo di
in un campo profughi libanese. Poi, purtrop- suoniamo meno di testa e più con quanto pubblico fu una soddisfazione incredibile.
po, si ridussero gli spazi per la musica “diver- d’illuminato abbiamo dentro. C’è stata una Il palco è il nostro mondo, improvvisare
sa”. Fortunatamente la rinascita degli Agorà lunga pausa dopo lo scioglimento ma dal fa parte del nostro modo di suonare ed è
negli anni 2000 produce ancora grande 2002 siamo ripartiti con alcuni dell’antica ogni volta diverso e stimolante. Il live è nel
sound, come dimostrato da ICHINEN (prima formazione, Ovidio Urbani e Lucio Cesari, nostro DNA, sicuramente la dimensione
autoprodotto in poche copie nel 2013, poi oltre all’ingresso stabile nell’organico di che più ci appartiene. A Roma, rispetto a
stampato da Aerostella nel 2014) e da que- Gabriele Possenti alla chitarra acustica e Montreux, tutto ha funzionato alla perfe-
sto live, diviso tra brani nuovi e classici del di Gianni Pieri al violoncello “prog”. Infine zione, l’unione in questa coproduzione ha
primo periodo, edito anche in vinile singolo. l’ingresso definitivo del creativo drumming permesso di organizzare tutto nei minimi
La passione di base è sempre la stessa ma è di Massimo Manzi (già con Agorà nei tour dettagli; la ripresa audio (Fabio Ferri per
aumentata, appunto “progressivamente”, la dal 1976). In questo modo abbiamo creato Millenium Audio Recording) è stata mol-
consapevolezza della dimensione artistica... l’immagine sonora definitiva. to professionale. D’altronde per ottenere
qualche nota in meno e non in più. La casa questo suono ci è voluto un sound check
ideale per questa nuova avventura collettiva Un ritorno al passato… il vostro primo di 5 ore, ma il risultato è stato incredibi-
non poteva che essere la Cramps, che ha de- disco fu registrato dal vivo al festival di le e non era facile… un grande lavoro di
ciso, dopo la felice riuscita di UNIVERSI PA- Montreux in Svizzera, BOMBOOK sem- team. Tra l’altro abbiamo effettuato anche
RALLELI degli Arti&Mestieri, di riprendere la pre live al Progressivamente Festival a ottime riprese video, curate da Gianni del
strada che ha già dato tanto. La presenza di Roma… il primo con la Wea, questo con Popolo e stiamo montando un bel DVD.
Patrizio Fariselli degli Area nel progetto è la la Cramps. Sembra che ci sia un filo con- I missaggi di Montreux furono opera del
conclusione naturale di questa prima parte duttore verso la dimensione live. Ricor- grande Claudio Fabi: ricordo che il basso
di storia. Si riparte dalla Cramps e lo faccia- di tra i due album? rientrava in tutti i microfoni e per un bra-
mo parlando con Renato Gasparini, chitarri- LIVE IN MONTREUX, nonostante l’impor- no, L’orto di Ovidio, fu utilizzata parte della
sta degli Agorà. tanza del festival, fu registrato in situazioni registrazione del concerto a sala vuota del
tecniche di emergenza. Non funzionavano giorno dopo. Nonostante tutto i suoni di
Agorà ieri e oggi… spirito, vibrazioni… tutte le connessioni tra il palco e la regia, quell’album sono moto compressi… in-
Dal 1970 ad oggi lo spirito è lo stesso, cosi per questo motivo manca la registrazione somma un missaggio difficile. Il mix di
come gran parte dei compagni di viaggio. BOMBOOK, dopo aver pulito le tracce e
Abbiamo la medesima voglia di ricerca, ol- A destra aggiunto qualche eco, è stato curato in
tre la tecnica e i generi, solo per la passione la copertina modo maniacale, sempre nei limiti dei
di BOMBOOK, opera
pura: una bella fetta di vita e nessun com- di Massimiliano
tempi e dei costi, cercando di non cam-
promesso. Suoniamo sempre e solo quello D’Affronto biare le dinamiche ed i suoni di base. Con
che abbiamo dentro, ciò che è cambiata, di Prog Italia. Patrizio Fariselli, che oltre ad essere un

Bombook_Booklet.indd 1 14/03/16 16:30

«Agorà oggi ha più


consapevolezza
sonora: qualche
nota in meno e non
in più, solo quelle
giuste»
FRANCESCO DESMAELE

49
provammo a pubblicare questo brano,
insieme ad altri, con la Cramps di allora
ma non andò a buon fine… ora eccoci kar-
micamente con la Cramps, così si doveva
chiudere il cerchio.
Ho iniziato Sensei, poi terminata con Ovi-
dio, 10 anni fa, quando ho incontrato la
pratica buddista e la rinnovata linfa per
creare nuova musica e riproporre Agorà.
Sensei significa maestro in giapponese,
l’ho composta per Daisaku Ikeda, filosofo
buddista grazie al quale, dopo un periodo
difficile, ho ripreso in mano il timone della
mia vita.
molto, magari iniziando a scrivere insieme Punto rosso, brano firmato da tutto il grup-
nuovo materiale. po, era un locale milanese dove incrocia-
vamo amici e musicisti. L’introduzione di
Entriamo più approfonditamente in Fariselli ha una grande intensità e lo rende
BOMBOOK… brani inediti e classici ri- momento importante per questo concerto:
presi dai precedenti dischi… c’è un mondo già dietro i primi tre accordi,
Bombook è il primo inedito e l’ho com- mentre i soli scorrono, Massimo alla batte-
posto con Gianni Pieri. L’idea è lanciare ria è sempre sensibile ad agganciare quello
cultura e non bombe, cultura trasversale che avviene.
ed universale: il rispetto, la sacralità del- Ichinen, nato 8 anni fa, è un tema in origine
la vita, creare ponti per unire le persone e eseguito vocalmente mentre ora è appan-
per trasformare le “cose” dove viviamo. La naggio del violoncello. L’ideogramma giap-
musica e l’arte possiedono un aspetto ri- ponese di questa parola indica il singolo
voluzionario, più di quanto immaginiamo. istante di vita. Un Ichinen determinato e il-
Musicalmente è fresco, for- luminato genera una buona
se un po’ zappiano. AGORÀ causa e un effetto benefico,
Reset, secondo inedito: l’ho
scritto partendo da un ac- BOOMBOOK istante per istante. Anche
problemi e difficoltà con il
cordo, che in qualche modo (Cramps) giusto Ichinen diventano
si rinnova ad ogni passag- Durata: 67:44 un trampolino per saltare
gio; come esprime il titolo l’ostacolo. Ovidio fraseggia
grande musicista, ha grandi esperienze di avremmo bisogno di riparti- 1. Bombook (4:50) – anche con energia e con il suono
studio ci siamo giornalmente scambiati i re ogni attimo, di resettarci sul vinile (inedito) leggermente modificato da
files, attivando anche ascolti con monitor per poi scegliere una causa 2. Reset (6:07) – anche sul un overdrive.
di diversa tipologia e condividendo tutte le giusta… anche nella musica vinile (inedito) Puro, terzo inedito, è di Ga-
3. Costa dell’est (7:26)
variazioni necessarie. è così, ciò che conta è quello – anche sul vinile (da briele Possenti. Il tema è
che fai nell’istante. Il flauto ICHINEN, 2014) stato ispirato dai magnifici
Vi siete accasati alla Cramps,quindi di Marco Agostinelli, mio 4. Sensei (6:24) – anche sul monti dell’anello del Giano,
viene inevitabile chiedersi come è nata caro amico e sofisticato mu- vinile (da ICHINEN, 2014) che circondano Fabriano. Il
la collaborazione con Patrizio Fariselli, sicista, impreziosisce l’at- 5. Punto Rosso (9:24) – monte Puro è uno di que-
che nella Cramps con gli Area fu atto- mosfera; il solo di chitarra anche sul vinile (da AGORÀ sti e in vetta ha bellissimi
2, 1976)
re importante. Si evolverà in qualche acustica slide è semplice ma 6. Ichinen (4:36) (da e sconfinati prati. Gabriele
modo? emozionante. ICHINEN, 2014) lo aveva pronto per un suo
L’incontro con Patrizio è la chiusura del Costa dell’est fu scritta nel 7. Puro (5:44) (inedito) cd da solista, appena l’ho
cerchio per Agorà. L’ho sempre seguito, 1979. La costa adriatica era 8. L’orto di Ovidio (5’05) ascoltato mi ha colpito per
amando il suo modo di suonare ed improv- In alto Patrizio ed è la nostra west coast, il (da LIVE IN MONTREUX, la liricità, a quel punto lo
visare; ritengo un onore poter condividere il Fariselli alle tastiere titolo “spiritualmente e non 1975) abbiamo riarrangiato per
e Gabriele Possenti 9. Oak Ballad (5:03)
palco con Patrizio. Dopo il primo contatto, alla chitarra. geograficamente” esprime (inedito) Agorà. Gli accordi della sua
avvenuto tramite Massimo Man- Sotto AGORÀ quest’affinità. In quel pe- 10. Piramide di domani chitarra acustica, in coppia
zi, ci siamo ritrovati 2, 1976. Sotto riodo si provava a casa di (5:34) – anche sul vinile (da col tema che eseguo con la
per una giornata di ICHINEN, 2014. Nino Russo (sassofonista/ AGORÀ 2, 1976) mia amata Gibson Es 175 D
prove full immersion percussionista degli Agorà) 11. Cavalcata solare (7:30) del 1964, s’incastrano bene;
a Serra San Quirico, sul Monte Conero, quasi a (da AGORÀ 2, 1976) il solo di Patrizio impreziosi-
il paese che da sempre picco sulla costa di Porto- Line up sce il tutto.
ci ha adottato: dopo novo, luogo meraviglioso Renato Gasparini, L’orto di Ovidio è l’unica
mezz’ora sembrava aves- e sospeso sulla spiaggia. chitarra elettrica ed acustica composizione suonata a
simo sempre suonato in- Eravamo immersi in questa Ovidio Urbani, Roma dal primo album di
sieme. Un’altra sola prova meraviglia e con Roberto sax soprano e contralto Agora, LIVE IN MONTREUX.
per il primo concerto a Pio- Bacchiocchi, nostro piani- Massimo Manzi, batteria Ovidio la reinterpreta come
FRANCESCO DESMAELE X3

Lucio Cesari, basso


raco, Macerata (festival Pio- sta in quel primo periodo, Gabriele Possenti, chitarra solo lui sa fare e Patrizio
racoustic) e, belli convinti, ci ideammo un tema di 4 note, acustica Fariselli la colora con suoni
siamo lanciati verso la chiusu- da cui si è sviluppata questa Gianni Pieri, violoncello per noi nuovi. Ricordo che
ra del Progressivamente 2015. suite. Massimo Manzi era Patrizio Fariselli, tastiere la risuonammo a Montreux
Spero, ma ne sono quasi certo, A sinistra Lucio già con gli Agorà. Quello Marco Agostinelli, flauti a sala vuota il giorno dopo
che questa collaborazione duri Cesari al basso. che mi piace ricordare è che del festival, dato che per
agorà
problemi al mixer l’inizio non fu registrato,
quindi nell’album del 1976 solo la seconda
parte è quella originale. Con L’orto di Ovidio
chiudemmo l’esibizione di Montreux pri-
ma del bis andato perso. È opera di tutti i
membri degli Agorà storici e nacque in sala
prove, la sagrestia di una chiesa sconsacra-
ta a Serra San Quirico, dopo un pomeriggio
trascorso in immersione tra i profumi e i sa-
pori dell’orto incontaminato di Ovidio, da
sempre naturalista estremo… militante…
Oak Ballad è il quarto inedito. Partendo da
un intenso tema di Ovidio abbiamo tirato
fuori questa ballata, un po’ blues, con l’in-
ciso centrale aperto che introduce il magni-
fico solo di Patrizio. Già dal titolo potrebbe
essere in qualche modo il secondo tempo
dell’Orto di Ovidio... che nel frattempo da
orto è diventato un bosco coltivato di di-
versi ettari, sempre incontaminato e senza La voce non entra mai nel cosmo Ago-
alcuna traccia di chimica. Nel bosco c’è una rà, eppure la vostra musica racconta
grande quercia secolare, che si è ammala- ugualmente un sacco di storie…
ta, ma Ovidio l’ha salvata con 30 giorni di La sola musica genera sensazioni diverse:
cure amorevoli. Il rispetto e la cura dell’am- è un altro linguaggio, forse più interiore,
biente sono la giusta medicina per vivere in tocca profondità nascoste. L’arte dello
armonia. Anche qui un cerchio si chiude: scrivere e la poesia sono una forma d’ar-
quella quercia era il nostro simbolo nel 70, Massimo Manzi te e comunicazione fondamentale, però
alla batteria,
vedi la copertina di LIVE IN MONTREUX, Renato Gasparini mi piace pensarle divise nella loro capaci-
realizzata da Cesar Monti… curandola è ar- alla chitarra e tà di generare cultura, in modi diversi ma
rivata fin qui con noi. Nel concerto ho usa- Ovidio Urbani ugualmente necessari. Nella copertina di
to nei brani acustici una chitarra McAlister al sax. BOMBOOK ci sono i libri, appesi ai paraca-
Copertina di LIVE
con un magnetico, un piezo e un microfono AT MONTREUX,
dute lanciati dall’aereo, composto di corpi
interno, collegati ad un Pre 3 Acus, che tra 1975. umani (grazie all’aiuto della compagnia
l’altro utilizziamo tutti sul palco con moda- di danza Line Out) per rafforzare l’unione
lità diverse. tra musica e cultura. Come scrive Daisaku
Piramide di domani presenta l’idea della Ikeda: “quando la cultura fiorisce la pace
società come una piramide rovesciata, dove si sviluppa”. Tutto parte da qui, la musica è
il vertice è al servizio della collettività… ma anche questo: una fragrante rivoluzione per
una piramide così va puntellata altrimenti vivere uniti valorizzando le diversità.
cade. Abbiamo il dovere di vivere in modo
coerente e con passione, sostenere gli altri Il vinile suona diverso rispetto al CD e glior album di Agora, dentro
allargando gli orizzonti. La musica può es- alla versione liquida per download? c’è tanto e a livello di qualità audio è quasi
sere rivoluzionaria: deve sviluppare la sen- Riguardo la versione in vinile, in accordo a miracoloso per essere un live. Fabio Ferri,
sibilità e creare l’unione tra la gente, stimo- una decisione collettiva, abbiamo ridotto che ha curato sia la registrazione che il mis-
lare la ricerca di cultura. Il solo a crescere quasi del tutto la compressione. Natural- saggio, è stato veramente bravo.
del violoncello di Gianni scandisce il finale. mente il volume di base all’ascolto è infe-
Con Cavalcata solare spesso chiudiamo i riore ma questo è fisiologico. D’altronde ci Visto che la vostra storia si gioca sul filo
nostri concerti. È una vera cavalcata, il riff hanno insegnato che qualsiasi impianto sospeso tra jazz e prog cita un po’ delle
di base rende solida l’improvvisazione, due per riprodurre musica ha un potenziome- tue preferenze in questi campi…
interventi armonici centrali ed il tema che tro per il volume, anche quelli simulati nei ICARUS del Paul Winter Consort, album del
arriva solo alla fine: solare, semplice e a cui computer… quindi alzate questa maledetta 1972, prodotto da George Martin dei Beat-
siamo molto legati. manopola se volete un volume più alto. les, e con musicisti stratosferici come Paul
Un disco degli Agorà non può avere quel Winter, Paul McCandless ai fiati, Ralph
suono innaturale di troppi prodotti pop. Towner alla chitarra e Collin Walcott. Uno
A sinistra Gianni Anche la versione in CD, pur se meno “rigo- dei 33 giri che a 14 anni mi ha per sempre
Pieri, a destra rosa”, rispetta gli standard qualitativi dell’al- agganciato alla musica.
Marco Agostinelli. ta fedeltà. Credo che BOMBOOK sia il mi- Mysterious Traveller dei Weather Report. Il
gruppo ha fatto crescere almeno un paio di
generazioni ma questo brano del 1974 an-
cora di colpisce profondamente.
AFRICA di John Coltrane (1961) è un al-
bum che adoro per la sua consapevolezza,
mentre il brano di Coltrane che amo di più
FRANCESCO DESMAELE X4

è Giant Steps dell’anno prima.


Se devo citare gli artisti nel loro comples-
so scelgo i Genesis per il prog, perché sono
una bella contaminazione, e la coppia Her-
bie Hancock e Wayne Shorter, ad oggi i più
grandi.
51
MYSTERY
Compie quarant’anni TALES OF
ALLAN POE,
AND IMAGINATION EDGAR
RSONS
l’album di debutto dell’ALAN PA
i
PROJECT, realtà tra le più singolar
della storia della musica.
Ripercorriamo insieme la genesi
del loro capolavoro…

«La visione di Eric


era che l’album
sarebbe stato il mio
DARK SIDE OF THE
MOON»
Testo: Francesco Ferrua Alan Parsons
olitamente il primo album di una to, pubblicato nel 1976, ispirato ai racconti ragguardevoli. Alan Parsons era entrato nel-
nuova e giovane formazione è ric- e alle poesie del maestro del brivido Edgar lo staff tecnico della casa discografica EMI
co di spunti interessanti, a corre- Allan Poe, sarebbe rimasto negli anni la loro all’età di sedici anni: dal laboratorio di ri-
do d’idee originali, ma espressi in punta di diamante. Non c’è da stupirsi che cerca in campo televisivo al reparto duplica-
modo ancora acerbo e insicuro, a entrambi fossero giunti a quel punto con zione nastri il passo era stato breve, così nel
dimostrazione di una padronan- idee assolutamente chiare e perfettamente 1967 era riuscito a ottenere il trasferimento
za del “mestiere” tutta d’appren- consapevoli di tutte le malizie professiona- agli Abbey Road Studios, come addetto alla
dere… così non è stato nel caso li: entrambi avevano alle spalle dieci anni tape library. Il passaggio dagli archivi allo stu-
del progetto artistico di Alan di gavetta nel cuore pulsante della scena dio di registrazione non si era fatto attende-
Parsons ed Eric Woolfson. Il debut- musicale britannica, costellata di traguardi re, così Parsons aveva iniziato a compiere i
53
un percorso che lo avrebbe visto passare da Quando i due s’incontrano lo scenario è quel- fidate alle mani di un sapiente produttore e
tape operator ad assistant engineer, fino al ruolo lo degli Abbey Road Studios nel 1972: Alan è tecnico del suono, svolgendo anche il ruolo
d’ingegnere del suono: dai Beatles di LET IT lì per le registrazioni di DARK SIDE, mentre dell’uomo d’affari dietro le quinte; contem-
BE e ABBEY ROAD, ai Pink Floyd di UMMA- Eric per una session come pianista. Da quel poraneamente Alan avrebbe potuto esse-
GUMMA e ATOM HEART MOTHER, passan- primo incontro, hanno svariate occasioni re il capitano indiscusso della nave, dare
do per ALL THINGS MUST PASS di George d’imbattersi l’uno nell’altro nei corridoi dei libero sfogo a geniali intuizioni e togliere
Harrison, BACKWOOD PROGRESSION di famosi studi di registrazione, ma soltanto il freno alla fantasia, esprimendosi anche
Chris Spedding (ex chitarrista dei Nucleus), due anni più tardi si mettono a parlare se- come co-autore. TALES evidenzia la figura
STORMCOCK di Roy Harper, ROMANY de- riamente di come poter dare una svolta alla dell’Alan produttore come collante della
gli Hollies, RED ROSE SPEEDWAY di Paul propria carriera. Nell’estate del 1974 il non forza unitaria generale, in grado di conso-
McCartney. Nel 1973 entra nel capolavo- ancora ventiseienne Parsons è ormai un lidare l’unità tematica del concept album.
ro che lo avrebbe marchiato a vita come ‘il affermato tecnico del suono all’inizio della In questo modo mette in luce non tanto le
mago del suono di THE DARK SIDE OF THE carriera di produttore, che ha all’attivo il qualità degli artisti coinvolti quanto la ca-
MOON’. Questo 33 giri aveva fatto compren- successo del singolo Judy Teen dei Cockney pacità di produttore artistico nel dare forma
dere a Parsons stesso e ai responsabili della Sopra edizione Rebel e concrete speranze di ulteriori gran- e sostanza alla sua visione musicale, frutto
italiana. Sotto
EMI che possedeva la stoffa necessaria per edizione
di traguardi. Woolfson, ventinovenne, ha inequivocabile dello studio di registrazione
prendere il toro per le corna, tanto da dirige- internazionale. già mostrato di sapersi muovere tra i molte- e non votata alla performance dal vivo: idea
re il gioco anche in veste di produttore disco- plici territori dell’industria discografica e ha del tutto singolare, grande novità ed enor-
grafico. Meno puntellata di nomi altisonan- da poco intrapreso la carriera di personal me lusso per Alan ed Eric, che così creano
ti, ma non per questo di minore interesse, manager. Parsons rivela il profondo males- il veicolo per la propria arte a basso profilo
la carriera del pianista e compositore Eric sere verso la propria carriera di produttore, d’immagine, libero da vincoli di band e can-
Woolfson, che, nel tentativo di guadagnarsi a cui, pur promettente, non corrisponde un tante fisso. Accettata la sfida, viene presto
da vivere con la passione per la musica, era adeguato ritorno economico. A quel punto sondato il terreno alla ricerca di un’etichetta
entrato in piena swinging London nelle grazie Woolfson si propone come suo manager, discografica interessata a investire sul pro-
di Andrew Loog Oldham, manager dei Rol- promettendogli di traghettarne la carriera getto e i due riescono a ottenere il contratto
ling Stones. Pianista per svariate session e verso più floridi risultati economici. Par- con la 20th Century Records. Con un grosso
instancabile autore, tra il 1965 e la nascita sons gli confida le frustrazioni nel dover finanziamento, un contratto in mano e tante
del Project, Woolfson aveva firmato decine sottostare alle richieste degli artisti prodotti idee per la testa è ora il momento di stabilire
di brani, pubblicati come 45 giri per altri ar- e la sensazione di sentirsi con le mani lega- quale natura debba assumere l’album, com-
tisti, tra cui Marianne Faithfull, Chris Farlo- te, così Eric non esita a proporgli la realiz- porre i brani, assemblare musicisti e cantan-
we, Frank Ifield, The Poets, Dave Berry, The Da sinistra: Edizione zazione di un sogno riposto nel cassetto da ti adatti con cui iniziare le registrazioni.
Tremeloes e Gene Latter. Un personaggio canadese vinile numerosi anni: un album ispirato a Edgar L’idea è abbinare ampie sezione strumentali
poliedrico che si era inventato produttore giallo trasparente. Allan Poe, del quale è grande appassiona- a canzoni dai testi direttamente ispirati agli
Singolo spot radio
discografico, intrecciando la propria strada con voce Orson to, da sviluppare in completa autonomia scritti di Poe: ci si rende presto conto della
con gli Herman’s Hermits e i futuri membri Welles e cartolina e liberi da qualsiasi vincolo. L’ambiziosa necessità di un coro e di una sezione orche-
dei 10CC, prima di dedicarsi all’attività ma- promozionale idea avrebbe permesso a entrambi di dare strale. La scelta ricade su un personaggio
nageriale. allegata al singolo. libero sfogo alle rispettive capacità. Eric destinato a legare per sempre il suo nome
avrebbe avuto modo di a quello del Project, divenendone elemen-
vedere, finalmente, to molto significativo: l’eclettico musicista
le proprie com- Andrew Powell, col quale Parsons aveva
posizioni af- avuto modo di lavorare per l’acclamato THE

54
alan parsons project
viene chiamato John Miles, affiancato nei IMAGINATION EDGAR ALLAN POE, senza
cori da Terry Sylvester degli Hollies, col qua- alcun nome che identifichi l’entità artistica.
le Parsons aveva già avuto modo di lavorare. «L’etichetta discografica ci chiese espressa-
Il lato A si chiude con il dinamismo di (The mente di avere un’identificazione tramite un
System Of) Doctor Tarr And Professor Fether, an- nome artistico», ricorderà Woolfson, «così lo
cora interpretata da Miles, affiancato questa chiamammo The Alan Parsons Project e tut-
volta da Jack Harris, altro artista prodotto da ti credettero si trattasse di una band». Così
Alan poco prima di TALES. La coda strumen- commenterà Parsons: «La visione di Eric era
tale riprende passaggi salienti dei precedenti che l’album sarebbe stato il mio DARK SIDE
brani, donando all’intero lato A la ciclicità OF THE MOON e, in maniera tipicamente
che rafforza ulteriormente la forte unità della manageriale, decise di mettere il nome del
sequenza dei brani. suo “ragazzo” come principale entità artisti-
Il lato B inizia con The Fall Of The House Of ca… l’album del produttore e lui sarebbe sta-
Usher, immensa suite strumentale, suddivisa to il principale compositore e il manager».
in cinque movimenti, firmata dal maestro La première di TALES avviene il 5 aprile
Powell con la coppia Woolfson/Parsons. L’a- 1976 presso il Griffith Park Observatory di
pertura è affidata a Prelude, sezione intera- Los Angeles: consiste nell’ascolto dell’inte-
mente orchestrale, la cui composizione van- ro album, accompagnato dalla rappresen-
ta, in realtà, una ben più nota firma: quella tazione dei movimenti della volta celeste
di Claude Debussy. Infatti il movimento è e, durante la suite The Fall Of The House Of
pressoché identico a quello del compositore Usher, da un pionieristico spettacolo di luci
francese, pur se il maestro dell’impressioni- laser. La presentazione è anche occasione
smo musicale non riceverà menzione alcuna per utilizzare due affascinanti narrazioni del
PSYCHOMODO (1974) dei Cockney Rebel. Label edizione da parte del Project, almeno non all’interno leggendario regista Orson Welles, commis-
Nonostante, fino a quel momento, Alan non originale inglese della prima edizione dell’album. A Prelude, sionate per l’evento. Soltanto in vista della
(sotto) e americana
avesse mostrato particolari capacità compo- (sopra). cinematico e carico di mistero, Alan ed Eric riedizione, avvenuta undici anni più tardi,
sitive, la sua elevata inventiva sonora non gli fanno seguire il momento più evocativo e le narrazioni saranno finalmente integrate
impedisce di dare grandi contributi musica- visionario dell’album: Arrival, introdotto da nel disco. Con una lussuosa veste grafica,
li. Un modo di scrivere assolutamente non fragorosi tuoni, aperto dalle note dell’orga- opera dello studio Hipgnosis, TALES viene
convenzionale, basato sulla sperimentazio- no sull’incessante rumore di pioggia. Il breve pubblicato nel maggio 1976 dalla 20th Cen-
ne in studio di registrazione, ma che risulta Intermezzo fa da ponte a Pavane, caratterizza- tury Records sul territorio americano e suc-
talmente decisivo da fargli guadagnare il to da molti strumenti acustici a corda e da cessivamente nelle altre principali nazioni,
ruolo di co-autore a fianco di Woolfson. La ospiti come Laurence Juber (Wings, Al Ste- compreso il Regno Unito dalla Charisma.
prima traccia registrata è The Raven, incisa wart, Lucio Battisti) e Kevin Peek (membro Nonostante si tratti di un album assoluta-
nell’aprile 1975 presso lo studio Mama Jo’s dei classicheggianti Sky) alle chitarre, Fran- mente eterogeneo, dove melodie vocali si
a North Hollywood, California. La ragione cis Monkman (indimenticato tastierista dei alternano a lunghe visioni sonore e i confi-
della trasferta americana è da ricercare nel primi Curved Air) all’arpicordo e John Leach ni tra gli stili del rock svaniscono, pubblico
lavoro di Parsons come ingegnere del suono impegnato con cimbalom e kantele (scom- e critica lo accolgono decisamente bene. Si
per altri artisti, nello specifico per una nuova parso nel 2014, ha lavorato in molte colonne piazza alla 38esima posizione in America
band di nome Ambrosia. Lui era stato chia- sonore di John Barry). Il cacofonico Fall lascia ma in Inghilterra si deve accontentare del
mato per mixarne l’album di debutto, per spazio all’eterea melodia della conclusiva To 56esimo posto. Risultati migliori vengono
questo motivo decide di registrare la base One In Paradise, ispirata all’omonima poesia. raggiunti in Olanda e Germania, rispettiva-
musicale di The Raven proprio con i membri Affidata alla voce di Terry Sylvester e conclu- mente 28esima e 11esima posizione. Ma il
degli Ambrosia. Le registrazioni per l’album sa dalla narrazione di Leonard Whiting, la suo successo è destinato a durare nel tem-
continuano presso gli Abbey Road Studios, canzone vede la “furtiva” comparsa vocale po e, grazie anche agli inaspettati sviluppi
non senza una certa fatica nel ritagliare il degli stessi Parsons e Woolfson, in una sorta che l’Alan Parsons Project avrà negli anni
tempo necessario tra i vari impegni come di continuo passaggio di testimone durante a seguire, arriverà a essere più volte risco-
produttore e tecnico per altri: in primis Pilot la seconda strofa. Quando l’album è final- perto, arrivando a una vendita complessiva
e John Miles. The Raven viene completata mente pronto per essere commercializzato, di oltre otto milioni di copie. L’album evi-
con l’aggiunta delle voci dell’attore Leonard subentra una piccola questione da risolvere. denzia anche notevoli qualità audiotecni-
Whiting e dello stesso Parsons, che altera il Messi a contratto per un solo disco, Alan ed che e guadagna la nomination ai Grammy
proprio timbro con l’utilizzo di uno dei primi Eric credono che il 33 giri non avrà seguito, Awards. Ancora oggi è un’opera d’ascoltare
vocoder. Qualche sovraincisione, l’orchestra al punto che è loro intenzione chiamarlo tutta d’un fiato, in cuffia e a luci spente, in
e il coro donano il tocco finale alla composi- semplicemente TALES OF MYSTERY AND grado di regalare alla mente straordinarie vi-
zione. Per gli altri brani di matrice rock, Alan sioni. Un prodotto coraggioso, che va stretto
ed Eric decidono di affidarsi ai Pilot come a una sola definizione, ed evidenzia come a
musicisti principali, ai quali aggiungere di Eric e Alan non interessasse assecondare le
volta in volta altre comparse, apportando tendenze del momento e i gusti del pubbli-
loro stessi alcuni marginali interventi stru- co, ma, piuttosto, realizzare tutto quello che
mentali in fase di sovraincisione. avevano in mente. Il successo ottenuto per-
Sotto i Pilot,
Le registrazioni proseguono nei mesi di metterà all’Alan Parsons Project di produr-
a destra Powell,
agosto, settembre, ottobre e novembre. A 1983. re nove straordinari dischi, ma TALES sarà
Dream Within A Dream, onirica introduzione destinato a rimanere per sempre il preferito,
strumentale, che prende il nome dall’omo- non soltanto di molti ascoltatori ma anche
nima poesia, anticipa The Raven; segue The degli stessi protagonisti.
Tell-Tale Heart, straordinaria interpretazione
de Il cuore rivelatore, affidata alla portentosa Francesco Ferrua è autore del libro
voce dell’indemoniato Arthur Brown. Per la The Alan Parsons Project – L’occhio nel
raffinata melodia di The Cask Of Amontillado cielo (2015).
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Alan Parsons è il mago dello studio di te l’incontro, c’è stata anche la visita,
non prevista, da parte di un vecchio
registrazione. Quando lavorava nei celebri amico: Nick Mason, batterista dei
studi londinesi di Abbey Road, ha trasmesso Pink Floyd. Nel frattempo, i Fish On
Friday hanno confermato che il loro
un po’ della sua magia ad artisti come Pink quarto album sarà realizzato proprio
Floyd, Al Stewart e i Beatles. Poi è uscito dallo con Alan Parsons. «Con i Pink Floyd
studio e ha dato vita agli Alan Parsons Il pubblico (pagante) ha avuto così la
possibilità di vedere in azione il Mago
andavamo molto
Project. Ora che gli album degli APP stanno nelle stesse sale in cui la sua carriera d’accordo e loro
per essere ristampati in una nuova versione, ha avuto inizio, lavorando al fianco
dei Beatles e di Paul McCartney, per
sembravano
ci racconta la sua incredibile carriera. Alan poi occuparsi di THE DARK SIDE OF tenermi molto in
l’otto luglio parteciperà al Close To The Moon THE MOON dei Pink Floyd e produrre
considerazione,
YEAR OF THE CAT di Al Stewart. Suc-
Festival, Piazzola sul Brenta/Padova (www. cessivamente è uscito allo scoperto e come del resto
facebook.com/events/1093407427358476). ha creato, insieme al compianto Eric
facevo io con loro.
Woolfson, gli sfarzosi Alan Parsons
Testo: Paul Sexton Project. Nonostante fossero stati con- Anche tra loro era
cepiti come un’entità confinata agli
Foto: Mark Edward Harris | Contour by Getty Images
studi di registrazione, gli APP hanno tutto rose e fiori»
suonato regolarmente dal vivo in tut-

Q
uando Alan Parsons nel nord est di Londra, quel luogo to il mondo.
entra nella hall dell’al- sacro è stato parte della sua vita per Alla fine della giornata, Parsons si è
bergo in cui è allog- quasi cinquant’anni. È tornato a casa fermato al bar dell’albergo insieme
giato durante il suo alla fine del 2015, per tramandare al alla splendida moglie Lisa per rilas-
soggiorno londinese, pubblico estasiato la sua saggezza sarsi un po’. Iniziano così le nostre
ha con sé una busta, contenente un grazie a due incontri didattici, intito- domande, che spaziano dall’ultima ri- Cosa hai provato a tornare sul
fascio di fogli e alcune registrazioni lati Master Class Training Session e Slee- stampa deluxe dal catalogo degli APP, luogo del delitto?
realizzate durante la recente master- ve Notes: From Mono To Infinity. al lavoro su alcune registrazioni di- È sempre emozionante tornare agli
class tenuta agli Abbey Road Studios. Insieme a lui in una delle masterclass ventate poi capisaldi dell’industria di- Abbey Road Studios… per me sono
È come se fosse tornato nel suo uffi- c’era il gruppo belga Fish On Friday, scografica degli ultimi 45 anni, fino ai un posto sacro. Mi ha fatto molto
cio dopo tanto tempo. Da quando, di cui fa parte anche il bassista Nick ricordi del tempo passato con i Beatles piacere rivedere anche vecchi ami-
appena ragazzo, salì gli scalini del Beggs (Steve Hackett, Steven Wilson, e i Pink Floyd, e ai poco noti trascorsi ci. Molte persone che lavoravano lì
tempio del suono di St John’s Wood, Mute Gods, Kajagoogoo). Poi, duran- come chitarrista al Coffin Club… quando c’ero io ora non ci sono più,
ma qualcuno è rimasto. Ad esempio
Parsons nella sala Colette, la ragazza che si occupava
di regia dei Media delle prenotazioni, sta per andare
Sound Studios, in pensione. Non riesco a crederci.
New York, 1979.
Quando sono arrivato era una bella
ragazza appena ventenne. Intendia-
moci, è bella anche adesso.

Come si svolgono gli incontri e le


masterclass che tieni ad Abbey
Road?
RICHARD E. AARON/REDFERNS/GETTY IMAGES

Durante gli incontri c’è David


Hepworth, il giornalista musicale che
ha scritto tra gli altri per il «NME» e
per «Sounds», che mi fa delle doman-
de, e io rispondo facendo ascoltare
alcune cose. Ad esempio faccio ve-
dere come è stato realizzato il loop
di Money dei Pink Floyd, utilizzando
vari spezzoni di nastro ed editandoli
insieme. Le masterclass invece sono
delle vere e proprie sessioni di re-
56
Alan Parsons:
un grande leader.
alan parson
gistrazione, quindi hanno un costo ventati amici perché abitavamo vi-
più alto per chi assiste. Solitamente cini. Ricordo che Norman un giorno
partecipano soprattutto altri tecnici mi disse: “Quando avrò compiuto
del suono, o magari anche persone trent’anni sarò in grado di capire
che non hanno mai assistito a una qual è il mio ruolo nel mondo del-
sessione in studio e sono curiosi di la musica”. Solo che aveva già quasi
capire come funziona. All’inizio della «Si è trattato di un cinquant’anni!
giornata ognuno si presenta agli al- trasferimento. Non
tri partecipanti, dato che si tratta di Visse un vero e proprio momen-
persone che hanno indubbiamente mi hanno dovuto to magico all’inizio degli anni 70
qualcosa in comune tra loro, magari assumere o fare un con Don’t Let It Die e Oh Babe,
sono tutti proprietari di altri studi di What Would You Say (entram-
registrazione. Poi si parte, come dico nuovo contratto. Ho bi i brani, pubblicati su 45 giri,
sempre: “Ora vi invito a tirare fuori ricevuto una lettera rispettivamente nel 1971 e nel
tutte le idee che avete, a parlare e a 1972, si piazzarono nelle prime
regalare ai musicisti il più tremendo che mi diceva posizioni delle classifiche inglesi
incubo della loro vita, ovvero lavora-
re con 20 produttori contemporane-
semplicemente e americane)…
Sì, per lui fu come realizzare un so-
amente”. di spostarmi agli gno. Era quello che desiderava di più.

Chi è stato abbastanza fortu-


Abbey Road Aveva provato in tutti i modi ad avere
successo facendo le cover dei Beatles
nato da passare del tempo ad Studios, ed è quello e poi ci riuscì con due brani composti
Abbey Road dice di percepire
chiaramente un’aura particolare
che ho fatto» da lui.

in tutto il complesso. Immagino Dove abitavi quando lavoravi


che accada anche a te, e in modo agli Abbey Road?
ancora più profondo… Avevo un monolocale a Hampstead,
Assolutamente. È una cosa che non praticamente una mansarda con la
passa mai. Anche quando lavoravo finestra che si apriva sul tetto.
lì per 365 giorni l’anno (Parsons è
stato vicepresidente del settore della come Jesus Christ Superstar, Evita e So che per un po’ di tempo hai
EMI che si occupa della gestione de- Cats) stesse per acquistarli. Ma credo provato a fare il musicista…
gli studi di registrazione) ogni giorno che ormai possiamo stare tranquilli. Esattamente, infatti quando ho ini-
non mi sembrava vero di poter stare Questo posto è sacro. ziato a lavorare qui, avevo appena re-
Parsons nel 1996,
là dentro, in un posto dove sono suc- gistrato un album ai Regent Studios l’anno in cui ha pubblicato
cesse così tante cose. Mi ricordo di aver partecipato a con un gruppo che si chiamava The il suo secondo album solista,
una festa per i 75 anni degli studi, Earth. Suonavo la chitarra solista. Era ON AIR.
Hai avuto paura che gli Abbey c’eri anche tu… il 1968 e quell’album non è stato mai
Road potessero essere vendu- Sì, e c’era anche Norman Smith pubblicato… fino ad ora (tira fuori un Il cantante della band, un tizio che
ti quando la EMI è passata alla (“Hurricane” Smith è stato il tecni- lussuoso vinile intitolato ELEMEN- si chiama Ian Harris, ha scoperto di
Universal nel 2011? co del suono dei Beatles e il primo TAL). avere in soffitta un acetato dell’al-
Sì, c’è stata un po’ di preoccupazione. produttore dei Pink Floyd. È scom- bum (praticamente una copia di pro-
A un certo punto si diceva che An- parso nel 2008). Lo conoscevo bene. Cioè, mi stai dicendo che quell’al- va stampata in pochi esemplari per
drew Lloyd Webber (il celebre compo- Era rimasto in contatto con Paul bum è stato pubblicato adesso? uso promozionale) e ha contattato
sitore di musical di grande successo McCartney, e io e Paul eravamo di- Per la prima volta? delle case discografiche per sentire se
qualcuno fosse interessato. Si sono
Parsons fiondati.
con Eric Clapton,
più o meno nel 1970.
Quindi eri un chitarrista?
È un album molto blues, del resto
era quello il genere con cui ero più
in sintonia all’epoca, e come me tan-
te altre persone. Era il momento del
boom del blues, il biennio 1967/68:
Fleetwood Mac, Jeremy Spencer, John
Mayall – ho seguito tutte le varie in-
carnazioni di queste band. Mi ricordo
che John tirava sempre fuori la scusa
dei problemi tecnici durante i concer-
ti per poter suonare l’armonica… ac-
MICHAEL OCHS ARCHIVE/GETTY IMAGES

cadeva praticamente ogni sera.

Che fine fecero i The Earth?


In pratica quando ho iniziato a la-
vorare agli Abbey Road sapevo che
era solo questione di tempo prima di
dover mollare tutto, perché dovevo
essere sempre disponibile. Non che
la cosa mi dispiacesse più di tanto,
58
alan parson

PAUL BERGEN/REDFERNS/GETTY IMAGES


tra l’altro. Avevamo già in cantiere di dall’incarico due persone. Io entravo Abbey Road: “Presto, dobbiamo gira- come musicista che come mana-
registrare un album e così ho detto ai e loro uscivano, quindi inizialmente il re un film. E ci serve anche qualcuno ger prima di dare vita insieme a
ragazzi: “Mi dispiace, sono contento mio nome non fu esattamente popo- che si occupi dei nastri”. te agli Alan Parsons Project. Non
di suonare sul disco ma poi dovrò lare, dato che si trattava di due nomi sono molte le band in cui uno dei
necessariamente smettere”. Del re- abbastanza importanti: uno era John Sei salito sul tetto? loro componenti funge anche da
sto come musicista non riuscivo a Smith, che aveva ricoperto il ruolo di Sono salito sul tetto, certo. Ci sono manager…
guadagnare gran che. Suonavamo assistente tecnico per THE WHITE delle foto dove mi si vede. Di Eric si diceva che fosse riuscito a
spesso in quella specie di catacom- ALBUM dei Beatles. vendere la torre Eiffel un paio di volte.
ba che era il Coffin Club di Gerrard Hai avuto l’opportunità di cono- Era un venditore eccezionale. Ricordo
Street, praticamente una cantina. Un inizio complicato… scere i Beatles? ancora che il primo contratto degli
Mai nome fu più azzeccato (coffin in Fortunatamente lavoravo già con la No, non ho avuto la possibilità di ap- Alan Parsons Project venne stipulato
inglese significa cassa da morto). Ci EMI in un altro settore, quindi si è profondire la loro conoscenza all’epo- al Midem, la fiera discografica inter-
davano la miseria di dieci sterline a trattato di un trasferimento. Non mi ca. In seguito sono diventato amico nazionale che dal 1967 si tiene ogni
serata. hanno dovuto assumere o fare un di Paul McCartney, come ti dicevo anno a Cannes: Eric non solo con-
nuovo contratto. Ho ricevuto una prima. vinse Russ Regan della 20th Century
Ti ricordi quando sei entrato per lettera che mi diceva semplicemente Fox a produrre il disco, ma riuscì a
la prima volta agli Abbey Road di spostarmi agli Studios, ed è quello E i Pink Floyd? farsi fare un assegno in bianco. E non
Studios? che ho fatto. Abbiamo avuto modo di conoscer- aveva con sé neanche un demotape,
Sì, lo ricordo benissimo. Avevo 19 ci bene durante la registrazione di gli spiegò solo che il concept alla base
anni e mi chiamarono per un collo- Il tuo battesimo del fuoco è avve- DARK SIDE e poi con i concerti suc- dell’album era ispirato ai racconti di
quio. Un anno prima avevo prova- nuto con gli ultimi due album dei cessivi. Andavamo d’accordo e loro Edgar Allan Poe.
to a chiedere al portiere se potevo Beatles… sembravano tenermi molto in con-
entrare e dare un’occhiata in giro: In realtà la mia prima esperienza è siderazione, come del resto facevo io Quindi Regan non ascoltò nessun
“Mi dispiace, non sono previsti tour stata il famoso concerto sul tetto del- con loro. Anche tra Roger, David, Rick provino prima di firmare?
all’interno degli studi”, fu la risposta. la Apple, il 30 gennaio del 1969. Ero lì e Nick era tutto rose e fiori. Assolutamente. Firmammo il con-
Così me ne andai con la coda tra le per dare una mano, dato che non ave- tratto, arrivarono i soldi e li utiliz-
gambe. Poi iniziai a lavorare con la vano nessuno che si occupasse dei Poco dopo hai incontrato Eric zammo per registrare l’album. Non
EMI alla Old Vinyl Factory di Hayes, nastri per registrare il tutto. A quanto Woolfson (purtroppo scomparso tutti, perché Eric il giorno dopo andò
alla periferia di Londra, e mi ritrovai pare alla Apple in quel momento non nel 2009). Un personaggio deci- a comprarsi una Rolls Royce! Io in-
nel posto giusto al momento giusto, c’era una sola macchina che funzio- samente particolare, dato che vece abitavo sempre nel monolocale
dato che l’azienda decise di sollevare nasse a dovere, quindi si rivolsero agli aveva già avuto successo sia di Hempstead; anche John Miles fece
59
alan parson

The Alan Parsons


WILL IRELAND

Project live allo


Sheperd’s Bush
Empire, nel 2015.

la stessa cosa: dopo il successo di Hi- CARD (1980), che è stato comple- te le cose relative agli editori, alle
ghfly nel 1975 andò subito a comprar- tamente rimasterizzato e riconfe- etichette e via dicendo. Tutti sape-
si una Rolls Royce. zionato per il suo trentacinque- vano che esistevano quei nastri ma

SERGIONE INFUSO / DEMOTIX/CORBIS


simo anniversario. C’è anche un nessuno si era mai preoccupato di
Avevi già in mente il tipo di sound bonus Cd contenente delle ver- ascoltarli e di riversarli in digitale.
che avrebbe avuto TALES OF MY- sioni demo dei brani del disco, Del resto non sono molte le persone
STERY? i vari 45 giri tratti dall’album, e che ancora hanno un registratore a
Sapevo solo che sarebbe stato un addirittura i provini casalinghi cassette in casa…
album pieno di orchestrazioni, con di Eric. Un prodotto decisamente
un suono molto pieno. Doveva tra- esaustivo. Una delle cose più belle di TURN
smettere le stesse emozioni di un film Esaustivo e da… esaurimento ner- OF A FRIENDLY CARD è la voce
basato sui racconti di Poe. In realtà voso! (ride). Sicuramente avrà fatto di Chris Rainbow, un artista tre-
tutto nasceva da un’idea di Eric: ave- piacere a chi ha a cuore il Project. Ti mendamente sottovalutato, che
va scoperto che fino a quel momento dà la possibilità di entrare un po’ più è purtroppo scomparso all’inizio vennero in pratica la nostra band di
tutti i film che avevano a che fare con dentro la questione. Si era parlato an- del 2015. studio. Purtroppo il tastierista (Billy
Poe avevano avuto successo. “Magari che di realizzare una cosa simile per È vero, è stato un duro colpo. Aveva Lyall) è morto di AIDS nel 1989, ma
possiamo provare a vedere se l’equa- il quarantennale di TALES OF MY- un grande talento e un incredibile gli altri hanno continuato a suonare
zione funziona anche con la musica”. STERY (originariamente pubblicato senso dell’umorismo, ci faceva ta- con me per anni.
Era un grande uomo d’affari. nel 1976) ma ancora non abbiamo gliare dalle risate. Lo sapevi che bal-
iniziato a lavorarci. La casa disco- bettava? E pure di brutto. Quando si Una delle collaborazioni più in-
Una domanda scontata: qual è grafica si sta ancora dedicando alla sforzava per dire qualcosa lo pren- teressanti è stata senza dubbio
l’album degli Alan Parsons Project promozione di TURN OF A FRIENDLY devo in giro: “È facile per te dire una quella con Arthur Brown in The
che preferisci? CARD. Tutta la discografia degli Alan cosa del genere”. E ridevamo insieme. Tell-Tale Heart su TALES OF MY-
Il primo, è sempre così. Il primogeni- Parson Project è disponibile in Cd, ma Era un tipo un po’ solitario. Produsse STERY. Una scelta decisamente
to. Avevo in mente quel tipo di suono, la ristampa di TURN OF A FRIENDLY anche una band scozzese di successo, azzeccata…
è da lì che è iniziato tutto: unire l’or- CARD è la prima in doppio formato, i Runrig. In realtà non conoscevo personal-
chestra con la sezione ritmica di un oltre a TALES che è stato già ristam- mente Arthur, ci arrivammo trami-
gruppo rock, una cosa che avevano pato in una confezione contenente Chris faceva parte di quella te un contatto comune. All’inizio
fatto in pochi fino a quel momento. sia il mix originale che quello del schiera di cantanti con cui hai ero un po’ preoccupato, perché una
L’unico gruppo in circolazione all’e- 1987. Tutti gli altri sono stati ripropo- lavorato all’interno del Project, volta arrivato in studio ascoltò il
poca che ci aveva provato erano i sti su un unico disco. insieme a John Miles, Colin Blun- brano e si mise a canticchiarlo in
Moody Blues, erano stati gli unici a stone, Allan Clarke, Steve Harley, maniera molto sommessa. “Ah, ho
utilizzare una vera orchestra sui loro Se non sbaglio è stata la figlia di Lenny Zakatek, Terry Sylvester… capito come funziona. Vogliamo
album. Woolfson, Sally, a selezionare il Era un misto di persone che già co- provare a registrarlo?”. Entrò in sala
materiale da inserire nella nuova noscevamo e di altre che pensavamo di registrazione e in quel momento si
La serie di ristampe dedicate agli edizione di TURN OF A FRIENDLY che avrebbero funzionato. Con Ter- materializzò davanti a noi The Crazy
album degli Alan Parsons Project CARD… ry avevo già lavorato ai tempi degli World of Arthur Brown. Fino a pochi
è recentemente arrivata al quin- Certo, è lei che gestisce l’eredità di Hollies. Colin era un mio compagno istanti prima era stato semplicemen-
to disco, TURN OF A FRIENDLY Eric, quindi è lei a occuparsi di tut- di bevute giù a Hempstead. I Pilot di- te Arthur.
60
ian anderson
Più vecchio
e più saggio:
Parsons in concerto
a Milano nel 2015.

«Oggi suonare
dal vivo è una
mano santa,
perché con i dischi
che vendono
sempre meno,
i concerti sono
utilissimi per
pagare il mutuo»

È sorprendente vedere come oggi ora siamo in otto sul palco, la cosa è di essere bravi con il proprio strumen- Road Studios. Puoi scriverlo! In real-
gli Alan Parsons Project siano cresciuta col tempo. to: è importante anche andare tutti tà ci sono tante scuole per tecnici del
molto richiesti dal vivo, mentre d’accordo. Siamo un gruppo di amici. suono oggi, devi solo andarci e stu-
all’epoca non avete fatto nean- Come è andato il concerto allo diare bene. “Chi è il vostro migliore
che un tour… Shepherd’s Bush di Londra la Però le voci sono importanti, de- studente? Ok, lo prendiamo”.
Sì, e ormai la cosa va avanti da scorsa estate? vono incastrarsi bene con le at-
vent’anni. L’idea iniziale era quella di Ci ha fatto piacere tornare a suonare mosfere dei dischi originali… (Mentre ci salutiamo dopo l’intervi-
un progetto discografico, non erano a Londra dopo tanto tempo, molti Hai ragione, ma si tratta di scegliere sta, Lisa mi chiede come mai non ho
previsti concerti. Pensavo che tutto componenti della band non ci erano semplicemente la voce più adatta per fatto ad Alan la solita domanda sulla
sarebbe finito con il mio album soli- mai stati. Da allora abbiamo aggiun- ogni brano. Finora nessuno si è mai possibilità di ascoltare DARK SIDE
sta del 1993, TRY ANYTHING ONCE, to un altro musicista alla band, Dan lamentato quando canto i pezzi che OF THE MOON guardando il film Il
ma in qualche modo abbiamo con- Tracey: è un cantante eccezionale che cantava Eric, anche se la mia voce è mago di Oz, dato che la musica sem-
tinuato ad andare avanti. Ed è stata suona anche la chitarra. Ci aiuta mol- diversa, e lo stesso accade con PJ Ols- bra essere incredibilmente in sincro
una mano santa, perché con i dischi to nelle armonie vocali. son o Alan Clarke. L’importante è che con le immagini). Di solito per questo
che vendono sempre meno, i concerti siano adatte alle canzoni che devono ho una risposta standard che utilizzo
sono utilissimi per pagare il mutuo. I musicisti che fanno attualmen- interpretare. anche durante i miei seminari: “Be’,
te parte della band conoscevano è solo una leggenda: ad essere since-
È una bella inversione di tenden- già le canzoni degli Alan Parsons Tu e tua moglie Lisa vivete a San- ri la sincronizzazione andrebbe fatta
za rispetto agli anni 70, quando Project? ta Barbara, con un sacco di ani- con Mary Poppins”.
i concerti servivano per vendere Ovviamente, in particolare Alastair mali (e Alan è appena diventato
i dischi… Greene, uno degli ultimi arrivati. Lui nonno per la prima volta). C’è Alan Parsons ha pubblicato il
Infatti, ormai le case discografiche ha già una carriera alle spalle come qualche musicista in famiglia? libro Art & Science of Sound
propongono agli artisti dei contratti solista, nella Alastair Greene Band. Mio figlio più grande, Jeremy, è sem- Recording insieme a Julian
in cui sono previsti dei ritorni eco- Sono molto soddisfatto della line up pre stato attratto dalla musica, ma si Colbek (ex tastierista di ABWH e
nomici anche sui concerti! Dal vivo attuale, sono tutti grandi musicisti. sta spostando più sul versante tecni- Steve Hackett). More info: www.
abbiamo iniziato come quintetto e Ma quello che conta non è solo il fatto co. Gli piacerebbe lavorare agli Abbey alanparsonsmusic.com
61
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tendersi quale presa visione, nel colophon della rivista, dell’Informativa completa ex art. 13 d.lgs. 196/03, nonché consenso espresso al trattamento ex art. 23 d.lgs. 196/03 in favore dell’Azienda.
Peter Hammill • The Future Now
Charisma Records CAS 1137 • (1978)
Testo: Paolo Carnelli

S
e in questo momento dovessi sce- uscì dall’albergo della piccola cittadina
gliere un solo album di Peter Ham- di Bangor, in Galles, dove si era esibito
mill da portare sulla tradizionale la sera prima con i Van der Graaf, dopo
“isola deserta”, penso che sceglierei essersi rasato solo metà della sua lunga
senza dubbio THE FUTURE NOW. Perché barba. Prese il treno come se niente fosse
dentro c’è nel bene e nel male tutto il e si diresse verso l’appartamento di Grif-
mondo del leader dei Van der Graaf Ge- fin a Prebend Gardens, nella parte ovest
nerator: la sua scrittura musicale ora me- di Londra. “Scattammo la foto nella mia
lodica e palpitante (If I Could) e ora com- piccola camera da letto, perché aveva le
plessa e tagliente (Trappings), ora morbida pareti bianche. Utilizzai una Olympus
e filosofica (The Mousetrap) e ora aspra e OM2 SLR, caricata con pellicola Ilford
attuale (Energy Vampires); c’è la speri- HP5”. Hammill e Griffin produssero un
mentazione sonora quasi allo stato puro buon numero di scatti, tutti caratterizzati
(The Cut), l’uso polifonico della voce (Me- dalla figura un po’ inquietante di Hammil
diaevil), le liriche personali (Pushing Thir- a torso nudo e con solo mezza barba sul
ty), sociali (The Future Now), politiche (A viso. Poi intervenne il genio di Bubbles.
Motor-Bike in Africa)… Shakespare e Biko. La confezione dell’album originale fu
Più che un album, THE FUTURE NOW infatti concepita in modo tale che la bu-
rappresenta una urgente e struggente sta che conteneva il vinile avesse ai suoi
manifestazione artistica, filtrata attraver- lati due ali di carta che potevano essere
so una matura consapevolezza dell’essere aperte o chiuse insieme o singolarmente;
artista a 360 gradi. Un totem sonoro, un in questo modo era possibile andare a
manifesto programmatico di tutto ciò che coprire totalmente o parzialmente l’im-
Hammill proverà a fare, pur con alterne magine sottostante, che ritraeva lo stes-
fortune, negli anni a seguire. so Hammill. Nella configurazione con
A pensarci bene, un lavoro del genere non entrambe le ali chiuse, l’immagine era
poteva non essere racchiuso in una con- quella di Hammill con le due mani davan-
fezione altrettanto particolare e suggesti- ti alla faccia, mentre aprendo le ali appa-
va. Quello che vediamo oggi fu in realtà riva alternativamente una delle due metà
il frutto del lavoro congiunto di Hammill del viso di Hammill (con la barba o senza
con altri due grandi artisti: il fotografo Il fotografo The Damned, Devo e tanti altri). Come barba) oppure l’immagine completa in
Brian Griffin. artista free lance, alla fine degli anni 70
Brian Griffin (1948) e il grafico Colin Ful- cui l’artista inglese mostrava interamente
cher, meglio noto come Barney Bubbles Bubbles lavorò anche con la Charisma, il volto tenendo le due mani tese davan-
(1942-1983). Bubbles in particolare ave- che gli commissionò l’artwork del disco ti a sé. Oltre a comporre questa originale
va un talento e una capacità inventiva di Hammill. e mutevole composizione grafica, le due
tale da riuscire a convogliare nelle sue L’incontro tra il designer e Griffin era in- ali avevano anche lo scopo di mostrare al
creazioni forme di espressione differenti, vece già avvenuto qualche tempo prima. loro interno, una volta aperte, i testi delle
mettendole in maniera coerente al ser- Griffin, dopo aver studiato fotografia alla canzoni contenute nell’album.
vizio della tipologia di prodotto al quale Manchester Polytechnic School of Photo-
erano destinate. Entrato in contatto con graphy, era già molto quotato come artista Diversi altri scatti di quella sessione fu-
il mercato discografico nel 1969, Bubbles free lance. Proprio dal 1978, i due avevano rono poi utilizzati anche per la copertina
fu uno dei primi grafici a lavorare sul con- iniziato a lavorare insieme ad alcuni pro- dell’unico singolo estratto da THE FUTU-
cetto di “packaging”, sfruttando ogni cen- getti discografici, con grande soddisfazio- RE NOW, ovvero If I Could/The Future Now
timetro dell’artwork per creare veri e pro- ne del fotografo: “Non dimenticherò mai i (Charisma, 1211-200) pubblicato solo in
pri oggetti di design. Tra le sue cover più momenti che ho passato insieme a Barney. Canada nello stesso anno, e per altri mate-
conosciute ci sono quelle realizzate per gli Per la prima volta nella mia vita sono sta- riali promozionali come tour book e poster.
Hawkwind tra il 1971 e il 1976, prima di to così fortunato da trascorrere del tempo “Fui molto soddisfatto del risultato ottenu-
caratterizzare con la sua asciutta e iconi- con un vero genio. Diventò il mio fratello to con quelle foto”, ha rivelato Griffin, “ma
ca inventiva molti album del movimento spirituale”. devo ammettere che non ho mai ascoltato
punk e new wave inglese (Elvis Costello, Così il 17 maggio del 1978, Peter Hammill l’album in vita mia”.
63
Dalla A alla Z:
Bill Bruford
Yes, King Crimson, Genesis, National Health, U.K., Brand X, ABWH, Earthworks…
Testo: Paolo Carnelli

C
hi è Bill Bruford? A questa A. ABWH che mi addormentavo sul divano di velluto
domanda, il noto bassi- Una sigla di quattro lettere, ovvero le iniziali presente agli Advision Studios mentre Chris
sta newyorkese Jeff Berlin dei musicisti che compongono la band: Jon Squire era curvo sul mixer alle prese con al-
una volta rispose in questo Anderson, Bill Bruford, Rick Wakeman, Steve cuni potenziometri, e quando mi svegliavo
modo: “Bill è un visionario, Howe. Praticamente gli Yes migliori senza il qualche ora dopo lo ritrovavo esattamente
un pensatore. È assoda- bassista Chris Squire, sostituito, sia in studio nella stessa posizione, come se il tempo non
to che tra i batteristi in circolazione negli che dal vivo, da Tony Levin (King Crimson, fosse mai passato”.
anni 70 fosse quello dotato di minore tec- Peter Gabriel etc). L’idea è del diabolico ma-
nica… basta ricordare Billy Cobham, Tony nager Brian Lane (di cui raccontiamo la vita D. DISCIPLINE
Williams, Peter Erskine, Ginger Baker: tutti a pagina 110), che con la scusa di registrare Il titolo del primo dei tre album pubblicati
erano molto più tecnici di lui. Ma Bill ave- il nuovo lavoro solista di Anderson riesce ad dai “nuovi” King Crimson negli anni 80, che
va le idee chiare: sentivi il suono della sua assemblare l’ennesimo supergruppo. L’al- è stato per qualche tempo anche il nome del
batteria e capivi immediatamente che era bum omonimo esce il 20 giugno del 1989 quartetto prima che sua maestà Robert Fripp
lui a suonarla”. Il “suono” di Bruford. Asso- ed è decisamente buono. In concomitanza decidesse di ripescare il vecchio marchio. Di
lutamente unico, grazie soprattutto a quel con l’uscita del disco, la band si produce in più, Discipline è il brano simbolo del nuovo
timbro di rullante così squillante, venuto un tour mondiale dall’eloquente titolo An corso crimsoniano: anche se apparentemen-
fuori non per caso ma per scelta, studiato e Evening of Yes Music Plus, che provoca l’ira te semplice, suonarlo correttamente era fati-
pianificato con attenzione per farsi sentire di Squire, il quale cerca in tutti i modi di im- coso come “spingere dei sacchi di carbone su
attraverso il ruggito di giganteschi amplifi- pedire agli ex compagni di utilizzare lo stori- per una collina”. Una questione di disciplina,
catori. Il “look” di Bruford. Alzi la mano chi co marchio. In ogni caso, i quattro passano indubbiamente.
non impazziva per quella testa piena di ric- anche per l’Italia nel novembre del 1989, ma
ci, per quello sguardo furbo, per quella sa- dopo i concerti di Torino e Milano, la voce di E. Earthworks
lopette bianca con davanti una grossa “B” Jon Anderson viene meno. Per questo moti- Dopo che anche l’incarnazione anni 80 dei
cerchiata presa in prestito dai Boston Bru- vo il concerto del 23 novembre al Palasport King Crimson ha fatto il suo tempo, il bat-
ins. Bruford è quello che a chi gli chiedeva di Roma è più breve del previsto e la data del terista torna a prendere in considerazione
perché non avesse mai utilizzato la doppia giorno dopo a Modena viene cancellata. l’idea di mettersi in proprio.
cassa, rispose: “Perché c’è ancora molto da Nati inizialmente come Bill Bruford Quartet,
sperimentare con una cassa sola”. È l’uni- B. Borstlap, Michiel. gli Earthworks sono concepiti da Bruford
co ad aver militato negli Yes, nei Genesis e Nel novembre del 2002, Bill inizia la sua intorno all’utilizzo innovativo della batteria
nei King Crimson. Negli anni 80 si legò, un collaborazione con il pianista olandese Mi- elettronica in ambito jazz rock. Con lui nel
po’ per curiosità, un po’ per convenienza, chiel Borstlap. Per certi versi, il duo sembra debut album omonimo del 1987 ci sono
al mondo delle percussioni elettroniche. percorrere gli stessi territori esplorati da Bru- Django Bates (tastiere, corno e tromba), Iain
La sua visione ebbe il sopravvento, l’an- ford insieme al pianista e tastierista Patrick Ballamy (sax soprano, alto e tenore) e Mick
sia di avere a disposizione nuovi suoni, Viaggio nella
Moraz una ventina di anni prima, ma in que- Hutton (contrabbasso). La produzione è affi-
la speranza di riscrivere paradigmi ormai discografia di Bill sto caso l’attitudine è totalmente incentrata data a una vecchia conoscenza, l’ex National
obsoleti. Come spesso capita in questi Bruford. Dall’alto sull’improvvisazione. La premiata ditta B&B Health Dave Stewart, già con Bruford alla
casi, la strada che porta dalla complessità in basso: Bruford/ darà alle stampe due lavori interamente fine degli anni 70. Con l’eccezione di Hutton,
Borstlap IN TWO
alla semplicità è un cerchio che si chiude. MINDS (2007), Bill
registrati dal vivo: EVERY STEP A DANCE, che verrà sostituito da Tim Harries, la line-
E così Bill ha chiuso la sua carriera dopo Buford’s Earthworks EVERY WORD A SONG (2004) e IN TWO up della band rimarrà invariata fino al 1993,
aver provato a suonare il jazz acustico con EARTHWORKS MINDS (2007). pubblicando altri due album in studio e un
tutte le sue forze. Forse ci è riuscito, forse (1987), Bill Bruford album dal vivo. Dopo un periodo d’inattivi-
no. Però il 1° gennaio del 2009 ha avuto ONE OF A KIND
(1979), Bruford/
C. CLOSE TO THE EDGE tà, una nuova e completamente rinnovata
l’onestà di dire “stop” e lasciare le bacchet- Towner/Gomes IF L’ultimo album di Bruford con gli Yes (se si incarnazione degli Earthworks si materializ-
te in un angolo. Ha scritto e pubblicato SUMMER HAD ITS esclude UNION del 1991, dove in realtà con- zerà nel 1997 e sarà attiva fino al 2008. Que-
la sua vita in Autobiografia alla batteria, GHOSTS (1997), fluirono i brani destinati al secondo lavoro di sta volta Bruford lascerà completamente da
dove ha raccontato tutte le sue verità. Annette Peacock ABWH) è anche il motivo principale per cui parte l’elettronica per tornare a un sound
X-DREAMS (1978).
Magari un po’ scomode però mai banali, il batterista decise di mollare tutto e trasfe- completamen-
come il suo drumming: pieno di strane rirsi alla corte di Robert Fripp. A esasperare te acustico.
figurazioni e tempi dispari. Tipicamente Bruford furono in particolare i tempi troppo
“alla Bruford”. dilatati per il missaggio del disco: “Ricordo
64
Bruford nella
sua casa, 2011.
Foto di Deirdre
O’Callaghan.
bill bruford
F. FISH OUT OF WATER
Nonostante la sua uscita dagli Yes non fos-
se stata priva di strascichi, nel 1975 il batte-
rista torna a fare coppia con il bassista degli
Yes, Chris Squire, per il suo primo e unico
album solista. Bruford suona alla grande
sulle cinque tracce del disco, che, per inci-
so, è splendido.

G. Genesis
L’ingresso di Bruford nei Genesis avviene
tramite l’amico Phil Collins, che alla fine
del 1975 lo coinvolge nei Brand X, nuova
formazione jazz rock alimentata dal suo
desiderio di suonare liberamente la musi-
ca che più gli piace al di fuori del gruppo
madre. Bruford supporta Collins alle per-
cussioni e raccoglie il suo malcontento
legato alle audizioni in corso nei Genesis
per trovare il sostituto di Peter Gabriel.
Pare sia stato proprio Bruford a convincere
Collins a fare il grande passo, offrendosi di
suonare la batteria al posto suo per per-
mettergli di diventare il nuovo frontman
del gruppo. In ogni caso, il 23 marzo del
1976 Bill tiene il primo concerto con i Ge- Gli Yes nel 1970:
Peter Banks, Tony
sodio migliore della produzione di Bruford L. Levin, Tony
nesis in Canada, forte di un sostanzioso in ambito jazzistico. Nonostante venga Senza dubbio il bassista preferito da Bru-
Kaye, Chris Squire,
contratto come turnista da 500 sterline a Bill Bruford e Jon pubblicato dall’etichetta DGM di Robert ford. Dal momento in cui i due si sono co-
settimana. Cosa si può volere di più dalla Anderson. In alto Fripp, l’album si colloca ad anni luce di di- nosciuti per la prima volta, durante le audi-
vita? Un Lucano? Bruford però si strugge e a destra: il rullante stanza dai territori che i King Crimson sta- zioni per i “nuovi” King Crimson degli anni
si tormenta, annichilito dal fatto di dover appositamente vano tentando di battere in quel periodo, 80, la stima reciproca tra i due è diventata
realizzato dalla
suonare tutte le sere dei pezzi che fonda- Tama secondo facendo in un certo senso chiarezza su quel- totale. Assolutamente da non perdere gli al-
mentalmente non trova minimamente le indicazioni di li che erano in quel momento gli interessi bum CLOUDS ABOUT MERCURY (a nome
interessanti e sui quali non ha grandi mar- Bruford. musicali di Bruford e lasciando presagire David Torn, 1987) e BRUFORD-LEVIN UP-
gini di improvvisazione. Dopo cinque mesi l’orientamento musicale che il percussioni- PER EXTREMITIES (1998) dove la fantasia
di tour, una sostituzione appare inevitabi- sta avrebbe intrapreso di lì a breve. ritmica e timbrica della coppia raggiunge
le. Dal gennaio del 1977 lascia il posto die- livelli d’eccezionale interesse.
tro ai tamburi a Chester Thompson (Frank J. Jazz
Zappa, Weather Report). E così vissero tut- Per il batterista di Sevenoaks, il richiamo M. Moraz, Patrick
ti felici e contenti. del jazz inizia a soffiare forte già al momen- Sembra quasi un incrocio tra una puntata
to del passaggio dagli Yes ai King Crimson, della classica serie tv Doctor Who e un fu-
H. Harper, Roy visti come una possibilità di svicolare dalle metto Marvel, dove le sovrapposizioni delle
Con la fine dei King Crimson nel 1974, costrizioni della tipica rock band, ingloban- linee temporali sono all’ordine del giorno:
Bruford decise di capitalizzare il credito do momenti di improvvisazione personale due ex componenti degli Yes, ma in epoche
guadagnato con la band di Fripp e di ca- e collettiva. Ciononostante continuerà per diverse, s’incontrano e decidono di realizza-
larsi appieno nei panni di session man di gran parte della carriera a gravitare tra i re un album insieme. È quello che accade
lusso. Il 1975 lo vede impegnato in studio due mondi. Autodefinitosi batterista “trop- realmente nel 1983 quando Bruford e il ta-
con gli ex compagni degli Yes, Steve Howe po jazz per suonare il rock e troppo rock per stierista Patrick Moraz (con gli Yes in RELA-
e Chris Squire, per i rispettivi album soli- suonare il jazz”, vivrà questa intima con- YER, 1974) scoprono di essere vicini di casa
sti, ma anche con Pavlov’s Dog, National traddizione fino a quando, il 1° gennaio del sulle colline del Surrey. I due si piacciono e
Health e Roy Harper. Con Harper incide 2009, annuncerà il suo ritiro dalle scene. decidono di dare vita a un nuovo progetto
H.Q., ottavo album del cantautore folk rock che preveda esclusivamente l’utilizzo del
inglese, nel marzo dello stesso anno. Alle K. King Crimson pianoforte e della batteria acustica. Dopo
registrazioni del disco partecipano anche Immaginate di decidere di lasciare un grup- aver testato la loro intesa dal vivo, Moraz
David Gilmour e John Paul Jones, ma i due po ormai lanciato a tutta velocità verso il e Bruford entrano in studio di registrazio-
purtroppo suonano sull’unica traccia dove successo per unirvi a un ensemble di nuo- ne sotto la supervisione di Phil Manzanera
non è presente Bruford (sostituito da Ste- va (ri)formazione con un grande punto (Roxy Music, 801) e pubblicano l’intrigante
ve Broughton, membro storico della Edgar interrogativo sugli obiettivi da perseguire, MUSIC FOR PIANO AND DRUMS. Il pro-
Broughton Band, poi con Mike Oldfield e solo in nome della libertà di espressione getto avrà un seguito nel 1985 con FLAGS,
Mother Gong). musicale. Immaginate di essere costretti a ma come ha avuto modo di constatare lo
pagare di tasca vostra per potervi liberare stesso batterista, l’inserimento delle tastie-
I. IF SUMMER HAD ITS dal vecchio gruppo. Immaginate di dover re e della batteria elettronica nella palette
GHOS pure rinunciare a metà dei diritti su un al- sonora attenua in qualche modo il fascino
Per molti appassionati, questo splendido bum che avete appena registrato (CLOSE e la spontaneità originaria.
album registrato in soli quattro giorni a TO THE EDGE) e che è destinato a vende-
New York nel 1997 insieme a due mostri sa- re oltre un milione di copie. Il passaggio di N. National Health
cri come il polistrumentista Ralph Towner Bruford dagli Yes ai King Crimson nel 1972 Nell’ottobre del 1975 Bruford viene re-
(Oregon) e il contrabbassista Eddie Gomez avviene in questi termini: non si può dire clutato da quella che diventerà una delle
(Bill Evans, Chick Corea), rappresenta l’epi- che non sia stato fortemente voluto. formazioni più importanti della scena di
66
bill bruford
Canterbury. Fino al gennaio del 1977 il suo mano la sua carriera e fondare la sua perso- By Frame, Industry, Discipline), oltre a estratti
coinvolgimento nelle attività della band (in I 10 nale etichetta discografica, a cui conferisce dai suoi album solisti, con Patrick Moraz e
cui milita anche lo straordinario tastierista
BATTERISTI una dimensione bifronte. L’intenzione è da dal primo lavoro degli U.K. Il volume è sta-
PREFERITI
Dave Stewart, ex Hatfield and the North ed DA BILL un lato (Summerfold) quella di sostenere to recentemente ristampato in una nuova
Egg) è consistente sia in studio che dal vivo, BRUFORD i suoi nuovi progetti musicali. Dall’altro veste grafica, alcuni materiali iconografici
anche se a causa di altri impegni lavorativi (Winterfold) rendere nuovamente disponi- aggiuntivi, ed è attualmente disponibile
(Genesis in primis) è costretto a entrare e 1. Max Roach bili i titoli pubblicati fino al 1987. tramite il sito di Bruford: www.billbru-
uscire dalla line-up con una certa frequen- 5. Joe Morello ford.com
za. Quando, nel marzo del 1977, la band 3. Art Blakey T. Tama Signature
finalmente entra in studio per registrare 4. Jack DeJohnette È assodato come uno dei tratti distintivi X. X-DREAMS
il primo album eponimo, lo sgabello della del drumming di Bruford sia sempre stato Terzo album della cantante americana An-
5. Bill Stewart
batteria è ormai stabilmente affidato a Pip rappresentato dal suono del suo rullante: nette Peacock, con Bruford che compare in
Pyle (ex Gong e Hatfield and the North). 6. Mark Guiliana un suono talmente squillante da riuscire a veste di ospite, ricambiando il favore che
7. Tony Williams tagliare in mezzo a qualsiasi frequenza. An- la Peacock gli aveva fatto sul suo primo al-
O. ONE OF A KIND 8. Doudou N’Diaye che per questo, circa dieci anni fa la Tama bum solista, FEELS GOOD TO ME. Entram-
Dopo aver debuttato come solista con FE- Rose ha deciso di dedicare al batterista inglese bi i lavori vengono pubblicati nello stesso
ELS GOOD TO ME nel 1978, all’inizio del 9. Gavin Harrison un modello firmato, dal fusto in misto acero anno, il 1978.
1979 Bruford torna in studio per registrare 10. David e betulla, realizzato secondo le sue specifi-
quello che a parere di chi scrive rimane il
Garibaldi
che. L’oggetto, originariamente disponibile Y. Yes
suo album più riuscito. La line-up rispetto in due varianti, si trova attualmente in cir- Nel 1968, un batterista alle prime armi, ma
al primo disco rimane invariata: Jeff Berlin colazione a un prezzo tra i 700 e i 900 euro. desideroso di fare nuove esperienze, mette
al basso, Dave Stewart alle tastiere e Al- un annuncio sul celebre settimanale musi-
lan Holdsworth alla chitarra. Nell’album U. U.K. cale «Melody Maker». Poco dopo arriva la
confluiscono anche alcuni brani origina- Uno dei pochi casi di supergruppo “illumi- chiamata di un tizio di nome Jon Anderson,
riamente destinati al secondo lavoro degli nato” nella storia del prog. La formazione che gli dà appuntamento in un coffee shop
U.K. come The Sahara Of Snow e Forever Until affonda le sue radici nel 1976, quando a Shaftesbury Avenue, vicino Covent Gar-
Sunday. Proprio su questo brano è presente Bruford e l’ex compagno nei King Crimson den. Insieme a lui c’è anche un suo amico,
il violino di Eddie Jobson, anche se il suo John Wetton provano a dare vita a un su- Christopher Squire. È il momento in cui
nome non figura nei credits. pertrio insieme all’ex tastierista degli Yes nascono gli Yes. Bill registrerà con loro
Rick Wakeman. I tre suonano e compongo- cinque album tra il 1969 e il 1972, vedrà
P. Pavlov’s Dog no insieme, ma problematiche manageriali il gruppo crescere e cementarsi intorno ai
Durante i suoi pellegrinaggi post King tarpano le ali al progetto. Il batterista e il nuovi arrivati Steve Howe e Rick Wakeman,
Crimson, il buon Bill si ritrova tra le altre bassista però non si danno per vinti e de- raggiungerà insieme a loro il successo in
cose a incidere un album con la band capi- cidono di andare avanti senza Wakeman, America e poi deciderà improvvisamente di
tanata da David Surkamp, Doug Raybourn completando l’organico con altri due mu- andarsene…
e Steve Scorfina. AT THE SOUND OF THE sicisti, scegliendone uno a testa. Wetton
BELL (1976) è un lavoro meno prog e più pesca il tastierista e violinista Eddie Jobson Z. Zappa
fragile del precedente PAMPERED MENIAL (Curved Air, Roxy Music, Frank Zappa), Ok, Bill non ha mai suonato con Zappa,
(1975), ma ugualmente gradevole. Bruford il chitarrista Allan Holdsworth anche se sarebbe stato interessante vede-
(Tempest, Soft Machine, Gong). All’uscita re cosa sarebbe potuto uscire fuori dal loro
Q. Q.E.D. dell’album omonimo nella primavera del incontro… però va ricordato come il batte-
Nel 1980 esce GRADUALLY GOING TORNA- 1978 fanno seguito una serie di straordi- rista nella sua carriera abbia incrociato al-
DO, terzo album solista di Bruford, co-pro- nari concerti in Inghilterra e in America meno due musicisti di provenienza zappia-
dotto insieme a Ron Malo, già con i Weather durante i quali Bruford arriva a proporre na, ovvero il tastierista e violinista Eddie
Report di HEAVY WEATHER e BLACK MAR- il drumming più creativo e dinamico del- Jobson, con cui ha condiviso l’avventura
KET. Insieme a Bruford, Berlin e Stewart la sua carriera. Alla fine del 1978 Wetton negli U.K., e il chitarrista e cantante Adrian
non c’è più Allan Holdsworth, sostituito alla Il Vangelo
allontanerà sia Holdsworth che Bruford e Belew, con lui nei King Crimson degli anni
chitarra da un suo allievo, “lo sconosciuto secondo Bruford: il gruppo continuerà come trio con l’inseri- 80 e 90. Un altro collegamento è rappre-
John Clark” (collaboratore di Cliff Richard, l’autobiografia del mento del batterista Terry Bozzio. sentato dai nomi di Chester Thompson e
poi session man e oggi proprietario di un 2009 e il compendio Terry Bozzio, due ex Zappa
apprezzato studio di registrazione in Inghil- didattico del 1988.
V. Vettese, Peter-John che presero il posto di
terra). Questo lungo brano riprende in parte L’incontro tra il tastierista scozzese ex Bruford rispettiva-
le sonorità tipiche del gruppo di Zawinul, Jethro Tull e il batterista inglese si mate- mente nei Gene-
dimostrando una gradevole vena melodica. rializza nel 1988 in occasione di THE SPI- sis (1977) e negli
CE OF LIVE TOO, secondo capitolo della U.K. (1979).
R. Rich, Buddy collaborazione tra Bruford e il chitarrista
Nel 1994 il batterista dei Rush, Neil Peart, giapponese Kazumi Watanabe. Bruford è
Bill Bruford
coinvolge Bruford nel progetto Burning for coadiuvato dal fido Jeff Berlin e dalla sua è nato il 17 maggio
Buddy, tributo a Buddy Rich, grande mae- Simmons elettronica, per un tuffo tutto del 1940.
stro della batteria jazz, scomparso nel 1987. sommato poco convincente nella fusion
Bill è chiamato a registrare due pezzi insie- più melodica.
me alla Buddy Rich Big Band, di cui uno,
Lingo, di sua composizione. Le varie session W. When In Doubt, Roll!
verranno poi pubblicate in due Cd rispetti- Nel 1988 Bruford pubblica questo volume
vamente nel 1994 e 1997. di 136 pagine contenente le partiture di
batteria di ben diciotto brani tratti dalla
S. Summerfold/ sua discografia. Tra i brani presi in esame
Winterfold. figurano anche alcuni pezzi di Yes (Heart Of
Nel 2004, Bruford decide di prendere in The Sunrise) e King Crimson (Fracture, Frame
lia
Prog Ita
Testo:
nd dopo più di 40 anni. L’8 luglio
Dave Brock, folletto astrale, guida ancora gli Hawkwi
à al Close to The Moon festival di
la loro leggendaria astrona ve “space rock” atterrer
vo album, THE MACHINE STOPS,
Piazzola sul Brenta per presentare in concerto il nuo
e…
e i classici che li hanno resi immortali. La parola a Dav

T
i sei avvicinato alla musica molto giova-
ne, imparando a suonare il banjo a 12.
Hai capito a quel punto che la musica
sarebbe stata il lavoro della tua vita?
No, assolutamente. Ho fatto il musicista di stra-
da per anni in Francia insieme a un mio amico.
Poi quando abbiamo formato gli Hawkwind,
il nostro manager, Doug Smith mi ha preso da
una parte perché non mi ero presentato ad alcu-
ni concerti e mi ha detto: “Senti, devi decidere
se fare il musicista di strada o suonare con la band”. Ho scelto di
suonare con la band e per fortuna si è rivelata la decisione giusta.

Da giovane andavi in tour in giro per l’Europa per molto


tempo: giusto nel momento in cui la psichedelia stava
diventando una “cosa” importante. Quella scena psi-
chedelica negli anni 70 era abbastanza connessa con le
droghe e molti musicisti sono caduti nel dimenticatoio
a causa di quegli abusi. Come sei riuscito a rimanere
sulla retta via?
Una volta siamo andati in tour con un circo, in Olanda. Suo-
navamo dei pezzi molto lunghi, sempre nella stessa tonalità.
Le droghe… sono sopravvissuto perché sono riuscito a non
drogarmi troppo. Da giovane certe cose possono essere as-
similate e gestite meglio, ma con la vecchiaia diventa più
difficile, le droghe ti presentano il conto. In ogni caso, la
cosa importante con l’LSD è che andava utilizzato con
discrezione. Dovevi avere sempre un guru con te, che
non prendeva droghe, e che fosse pronto a intervenire
nel caso in cui il trip andasse male e tu iniziassi a dare
di matto.

John Peel, forse il più importante dj rock, è stato uno


dei primi a trasmettere la vostra musica nel circuito
radiofonico importante. Che cosa ha significato il suo
sostegno per il successo del gruppo?
Be’, è stata una cosa ottima. Circa tre anni prima di formare
gli Hawkwind suonavo con un pianista boogie e John ci ha
fatto partecipare tre volte al suo spettacolo. Una volta sapu-
to che esistevano gli Hawkwind ci ha subito chiamati. Ha
aiutato un sacco di gruppi, era un bel personaggio.
69
hawkwind

Hawkwind Family… che come fanno. Abbiamo un bassista


con Lemmy, terzo molto giovane che ci segue da quando
da sinistra con il dito aveva 13 anni. Veniva ai nostri concerti
“alzato”. e si faceva firmare i dischi. Conosce tutte
le nostre canzoni e quando l’altro giorno
non riuscivo a ricordarmi come facesse
uno dei nostri pezzi mi ha detto: “Dave,
era così”, e me l’ha suonata lui.

THE MACHINE STOPS, ispirato a un


breve libro di E.M. Forster, è il titolo
del nuovo album degli Hawkwind.
Come mai questo libro ti ha stimola-
to, cosa racconta?
In pratica gli uomini non vivono più
sulla superficie terrestre ma sottoter-
ra, in delle celle sotterranee. È come
se avesse previsto quello che accade
oggi con Internet: tutti ordinano quello
che gli serve online, restano nelle loro
abitazioni e parlano con altre persone
solo attraverso la rete. Non si toccano
mai tra loro perché si sono dimentica-
ti come fare e così indossano tutti dei
guanti. È tanto tempo fa. A un certo
punto le persone che si occupavano
della “macchina” che gestisce la vita de-
gli individui ed è considerata come una
Tu sei l’unico membro a esse- un fiume: tu sei l’acqua e devi divinità muoiono e la macchina inizia a
re stato negli Hawkwind, pur cercare di passargli accanto deteriorarsi e a non funzionare più cor-
con tutti gli inevitabili “casini”, senza disturbarlo. rettamente. Il narratore sogna di salire
fin dall’inizio. Quanto è diverso in superficie, e alla fine ci riesce: scopre
stare nella band oggi rispetto ad È stata giusta la decisione di che la terra è verde e rigogliosa e non
allora? separarsi da Lemmy nel 1975? brulla e cupa come gli avevano detto.
Più o meno è lo stesso… è sempre Penso di sì, anche se allora fu Il racconto è lungo solo 100 pagine.
un gruppo di “sagome”. La line up doloroso, perché così ha formato Quando l’ho letto sono rimasto colpito.
attuale è quella che è durata di più, una sua band (Motorhead) ed è Ho pensato che fosse una storia inte-
Richard Chadwick ormai sono più diventato molto famoso. Chissà ressante e soprattutto tremendamen-
di 25 anni anni che fa parte della cosa sarebbe successo se non te attuale. Anche i ragazzi della band
band, 10 gli altri musicisti. avesse fatto questo passo [Lem- hanno letto il libro e alla fine è stata
my incise tre brani che aveva la fonte d’ispirazione principale per il
Sì, hai avuto un elevato turnover Lo scrittore composto e registrato con gli Hawkwind nel nuovo album e per lo spettacolo che
di musicisti nel corso degli anni – è Michael Moorcock, primo album, omonimo, dei Motorhead nel portiamo in giro.
stato difficile mantenere salda la tua fortemente 1977, Motorhead, Lost Johnny e The Watcher.
connesso
visione originale degli Hawkwind? all’universo
Segno, evidentemente, di un rapporto pro- Però quando penso a E.M. Forster mi
Sì e no. L’idea è sempre stata quella di Hawkwind. fondo tra lui e Brock, ndr]. vengono in mente i classici in costu-
dipingere attraverso il suono ed è quello me!
che ancora oggi cerchiamo di fare, an- Silver Machine è sicuramente il più Verò, ma Forster era un personaggio
che grazie all’elettronica e ai riff heavy. grande successo degli Hawkwind, interessante e fuori dagli schemi. Andò
Abbiamo con noi anche un paio di bal- raggiungendo nel 1972 la terza po- in Egitto e in India insieme a un gruppo
lerini. sizione nella classifica dei 45 giri di artisti londinesi, il Bloomsbury Set
Dall’alto: CHURCH
inglesi. Come mai proprio questa (nato nell’omonimo quartiere nel 1905
In passato negli Hawkwind hanno OF HAWKWIND, canzone rappresenta nelle clas- e attivo sino alla Seconda guerra mon-
militato anche nomi famosi, come 1982, e 25 YEARS sifiche e negli ascoltatori il suono diale: l’esponente più conosciuto era la
Ginger Baker (reduce dalle sue mol- ON, inciso come Hawkwind? scrittrice Virginia Woolf). Sicuramente
Hawklords nel 1982.
tiplici esperienze, vedi Cream e Blind È curioso, davvero, perché abbiamo quell’esperienza l’ha segnato, impeden-
Faith) e Lemmy, poi nei Motherhead. pubblicato tanti 45 giri. Ne abbiamo dogli di replicare i soliti schemi.
Com’erano durante quel periodo, fatto addirittura uno con Samantha
era difficile lavorare con loro? Fox! Gimme Shelter dei Rolling Stones nel Quindi il tour, basato sul libro, com-
Io e Lemmy siamo stati sempre in con- 1993. Credo sia stata solo una combina- prende un light show, ballerini e tan-
tatto fino a quando è morto. Se ci capi- zione fortunata, dovuta ai passaggi in te altre cose. Una quantità incredibi-
tava di suonare allo stesso festival lui radio e alla reazione degli ascoltatori in le di lavoro per metterlo insieme?
saliva sul palco per suonare Silver Machi- quel momento specifico. Indubbiamen- È così, le prove ci hanno veramente im-
ne insieme a noi. Ginger era un musici- te è stato un grande successo. pegnato al massimo. Tutti sanno quel-
sta molto interessante con cui lavorare lo che devono fare ma non l’avevamo
e il suo modo di suonare la batteria era La tua canzone preferita degli Hawk- provato tutto fino alla prova generale.
spettacolare, ma, come tutti sanno, ha wind? Inizialmente è tutto in bianco e nero,
un caratteraccio. Comunque andavamo No, non posso sceglierne una sola, sono poi quando i personaggi salgono in su-
d’accordo. È come una roccia in mezzo a così tante. Alcune non mi ricordo nean- perficie, sulla terra, tutto diventa a co-
70
Dave Brock
immerso
nel leggendario
light show
degli Hawkwind .

Nella foto Stacia


e due manifesti
«Amo il Krautrock.
dei concerti
Hawkwind.
Siamo andati in tour con
i Can e ho scritto le note
di copertina per il primo
album dei NEU!»
Dave Brock

era la prima volta che utiliz- Come lavori per i testi, sia da solo
zavamo un computer della che con Bob Calvert o Michael Moor-
Fairlight. Composi la linea di cock in passato?
basso, la inserii nel computer Bob Calvert (1945/1988) era un gran-
e la feci andare a tutta veloci- de poeta, molti dei suoi testi sono delle
tà. Il bassista di Jane Weaver poesie. Ogni tanto mi chiedono se era
non riusciva a capire come facile lavorare con lui. Facile? Qualche
lori. Purtroppo in alcune location non Dall’alto verso avevo fatto a suonare così velocemen- volta. Altre volte era una persona difficile
ci sarà la possibilità di vedere i nostri il basso: THE te, così gli ho dovuto spiegare che ave- con cui avere a che fare. Era sicuramente
CHRONICLE
ballerini, Eloise e Leo, che ballano so- OF THE BLACK vo utilizzato un computer. Jane è stata molto originale ed eccentrico. Io penso di
spesi in aria. SWORD, 1985 - una delle attrazioni più interessanti. essere bravo a comporre musica, men-
DOREMI FASOL Anche gli Jupiter’s Carnival sono forti. tre Bob o Michael (classe 1939, uno dei
Hai curato l’Hawkfest per molti anni LATIDO, 1972. Da quattro anni replichiamo l’HawkEaster maggiori scrittori inglesi di fantascien-
e da qualche stagione l’HawkEaster, Festival a Seaton. za) si occupavano delle parole meglio
la festa primavera nel Devon, che di me, non c’era una regola precisa.
quest’anno ha avuto una grande line Sei il capitano degli Hawkwind da 47 Ora mi riesce più naturale. Ascolto
up, tra cui Jane Weaver. Cosa ne pen- anni. È faticoso? un sacco di musica jazz e rock, spesso
si della scena psych odierna? Più che altro è stressante (ride). Stressante mi rimangono in testa delle melodie.
Jane mi ha telefonato per chiedermi se ma a volte anche molto eccitante. Siamo ri- Adesso faccio tutto con la tastiera, scri-
poteva utilizzare un nostro pezzo, Star usciti a salvare il municipio della nostra cit- vo una linea di basso e la registro col
Cannibal da CHURCH OF HAWKWIND tadina, Seaton, grazie al nostro HawkEaster Mac, poi vado avanti con tutti gli altri
del 1982, come base e io gli ho detto abbiamo raccolto abbastanza soldi per fare strumenti e alla fine penso al testo. A
che non c’erano problemi. Il titolo è in modo che la struttura continuasse a esi- volte invece è il contrario.
Electric Mountain, pubblicata come sin- stere; ora è stata affidata a dei volontari che
golo e nell’album THE SILVER GLOBE del la trasformeranno in un progetto artistico Hai registrato qualche album come
2014. Quando incidemmo Star Cannibal denominato The Seaton Gateway. solista, tra cui BROCKWORLD nel
71
hawkwind
2015. Cosa metti nei tuoi dischi che tra di loro, quindi non penso che ci sarà
non è possibile con Hawkwind? THE MACHINE STOPS un’altra reunion.
In genere utilizzo le canzoni che gli
Hawkwind non usano! Ci sono un paio
è l’album del ritorno degli Hawkwind, leggenda dello Penso che gli Hawkwind non han-
di pezzi di BROCKWORLD che fanno space rock (www.hawkwind.com) no mai davvero ottenuto il rispetto
parte del concept di THE MACHINE e l’attenzione che meritano. Cosa

L
STOPS. A volte ci vuole talmente tanto a Cherry Red Records pubblica, vinile e Cd, il nuovo lavoro del gruppo pensi?
tempo per finalizzare un album che in- di Dave Brock, leader e anima degli Hawkwind, congrega “spaziale” Non lo so, forse siamo rimasti sempre
tanto pubblico dei brani come solista, partita sul finire degli anni 60 e che non ha ancora finito di stupire con un po’ in disparte. Però, nel corso degli
la verità è che mi stanco di aspettare per un suono di eccellente fattura, tra elettronica e rock. Dice Brock: “Ogni 10 anni mi hanno dato un paio di ricono-
anni pubblichiamo un concept album, o qualcosa del genere. THE MA-
registrare con gli Hawkwind. È più semplice CHINE STOPS prosegue la tradizione. Abbiamo lavorato molto sullo spet-
scimenti, un Prog Rock Award e un pre-
incidere un album solista. E a quanto pare tacolo da portare in giro e sulle armonie vocali. C’è voluto quasi un anno mio alla carriera. Non male, no? E ma-
BROCKWORLD è entrato anche in classifica. per registrarlo. Un lavoro molto curato”. L’album è ispirato all’omonimo gari prima di morire ne vincerò qualcun
È stata una bella sorpresa, anche se oggi le racconto di fantascienza, opera del 1909 di Edward Morgan Foster (1° gen- altro!
vendite dei dischi sono infinitesimali rispetto naio 1879 – 7 giugno 1970), scrittore britannico piuttosto utilizzato per film
al passato… come Passaggio in India, Camera con vista, Casa Howard e Maurice. TMS è il Sei fiero di SPACE RITUAL, il vostro clas-
sogno della società digitale portato all’estremo. In un futuro imprecisato
ma nel quale la storia s’è fermata da tempo immemorabile, l’umanità ha
sico del 1973 e uno dei più apprezzati da
Tu non sei uno che cerca attenzione risolto tutti i suoi problemi. Non più guerre, non più fame, non più lavoro, critica e pubblico?
e non sembri desiderarlo neanche non più catastrofi. L’umanità vive sotto terra in piccole unità abitative che Penso di sì. Ma ormai sono anni che non lo
sul palco. Come sei riuscito a mante- provvedono a tutti i bisogni senza chiedere nulla in cambio: la Macchina ascolto (ride).
nerti “nascosto” in tutti que- provvede a tutto… ma non tutto funziona bene e il
sti anni di musica? disastro è dietro l’angolo. Come oggi… Gli Hawkwind hanno avuto un sacco di
Il capolavoro di Forster offre un avvertimento ag-
Preferisco non mettermi in mo- ghiacciante sui pericoli dell’isolamento, dipenden-
problemi con la BBC e la polizia quando,
stra. Negli anni 70 era diverso, za dalla tecnologia informatica e dei devastanti sempre nel 1973, avete pubblicato il sin-
avevamo avuto successo con effetti sulla società. Il tema è particolarmente in golo Urban Guerrilla…
Silver Machine e facevamo un linea con il suono spaziale degli Hawkwind, così È vero, abbiamo avuto molti problemi. Sia-
sacco d’interviste. A un certo avvolgente e visionario, sospeso tra la psichede- mo stati costretti a toglierlo dal mercato
punto mi stava venendo un lia dei Gong (non a caso nella band inglese c’è un perché sfortunatamente l’IRA fece esplodere
certo Tim Blake, che dei Gong fu elemento impor-
esaurimento nervoso e così ho tante in diversi periodi) e pulsazioni in stile corrieri
delle bombe a Londra proprio in quel perio-
deciso di farmi un po’ da parte. cosmici tedeschi. 14 le composizioni incluse: All Hail The Machine, The Ma- do e l’etichetta discografica reputò che quel-
Ora siamo come una squadra di calcio e chine, Katie, King Of The World, In My Room, Thursday, Synchronised Blue, la canzone ci mettesse in cattiva luce. Però le
io sono un mediano. Hexagone, Living On Earth, The Harmonic Hall, Yum Yum, A Solitary Man, parole del testo sono ancora attuali. Non è
Tube, Lost In Science. cambiato niente.
Nel 2000 con la sigla Hawkestra hai
organizzato una grande riunione dei Puoi spiegarci la connessione tra gli
musicisti che hanno suonato con gli Assolutamente no, a parte che stanno Hawkwind e il Krautrock?
Hawkwind ma non è andata così morendo tutti, purtroppo, poi è stato un Be’, ci sono dei punti di contatto tra gli
bene alla fine. C’è qualche possibi- incubo organizzare una cosa del gene- Hawkwind e i Can, ad esempio, e anche con
lità che qualcosa di simile accada in re e non ho voglia di riprovarci. Alcuni molte altre band come i NEU!. Nel Krautrock
futuro? musicisti non vanno neanche d’accordo utilizzavano delle ritmiche molto sempli-

72
hawkwind
ci, prese dalla musica elettronica, che poi è
quello che facevamo anche noi con il nostro
space rock. Siamo andati in tour con i Can
e ho scritto le note di copertina per il pri-
mo album dei NEU!. Mi fa piacere ricordare
quel periodo. C’erano grandi gruppi, meri-
tavano di più ma, forse, il fatto di essere al
di fuori dell’industria discografica anglofo-
na li ha penalizzati.

Pensi che per una band i live shows (non


solo suonare ma ampliare lo spettacolo)
siano più importanti dei dischi in stu-
dio? Sopra: THE XENON
CODEX, 1988. Sotto:
A volte sì. Diciamo che ormai è possibile retrocopertina di
sperimentare solo dal vivo. In questo la tec- THE MACHINE
nologia aiuta, perché il basso e le tastiere STOPS, 2016.
sono in grado di produrre dei suoni molto
sperimentali. Le tastiere in una band sono
fondamentali, aggiungono qualcosa di arti-
stico al suono. L’obiettivo è sempre quello,
dare vita a qualcosa di artistico.

Hai ricordi felici dei giorni in cui condi-


videvi la tua chitarra con Eric Clapton?
Quando eravate amici e suonavate per
strada qualche volta?
Certo, anche se è passato così tanto tempo,
eravamo davvero molto giovani. Spesso lo
andavo a trovare quando suonavo in strada
a Portobello Road, più o meno all’inizio de-
gli anni 60: Eric aveva un appartamento da
quelle parti. La cosa buffa è che il batterista
dei Cream (il gruppo di Eric) poi è entrato Dave Brock. Skyfest
negli Hawkwind e ha suonato con noi per festival, Biddulph Grange
un anno e mezzo. Country Park, Congleton,
Staffordshire,
UK, 12 luglio 2009.
Perché non ti piace suonare ai grandi
festival?
I grandi festival, quelli grandi davvero, sono l’opportunità alle nuove band di mettersi in Se avessi la possibi-
diventati troppo commerciali. Non mi pia- mostra. Ora è molto complicato. Ci sono in lità di arruolare un
ce partecipare: troppa gente. Preferisco i giro un sacco di tribute bands, e la cosa non musicista qualsiasi
Dall’alto:
festival più piccoli, dove c’è anche la pos- HALL OF THE mi piace per niente. Preferisco i musicisti per un disco degli Hawkwind, non solo
sibilità d’incontrare il pubblico. Meglio le MOUNTAIN GRILL, che provano a fare qualcosa di nuovo, a spe- del presente ma anche del passato, chi
cose realizzate in Europa continentale che 1974, e WARRIOR rimentare… e suonare solo la musica di altre vorresti al tuo fianco?
nel resto del mondo, hanno più atmosfe- ON THE EDGE persone, persino nota per nota, decisamente Sembra una domanda difficile ma non
OF TIME, 1975.
ra, sono più a dimensione umana, almeno non è una cosa innovativa. lo è! Sebbene apprezzi davvero tanti arti-
quelli che non sono votati solo al business. sti io suono la chitarra ed esiste un solo
Ricordo un concerto in un posto magico a Hai avuto modo d’incontrare Frank “eroe” che vorrei con me… uno che non
Roma, in un parco bellissimo dove c’erano Zappa quando avete suonato nella stes- ha espresso tutto quello che poteva dare
tanti gruppi e un “casino” mostruoso. Fu di- sa serata all’Oval Cricket Ground nel perché è morto troppo giovane: Jimi Hen-
vertente [villa Pamphili 1972, ndr]. Qualche sud di Londra (16 settembre 1972). drix!!!
tempo fa dovevamo venire a suonare in Ita- Ci siamo incontrati di sfuggita. Paradossal-
lia ma ci fu qualche problema e tutto saltò, mente poi abbiamo avuto modo di passare È possibile che Nik Turner [sassofo-
mi dispiacque molto. del tempo insieme a casa di Flo & Eddie, i nista/flautista storico del gruppo, da
cantanti che erano con lui in quel periodo tempo in rotta con Brock, ndr] suoni
The Sex Pistols suonarono Silver Machi- (ex Turtles). Due personaggi surreali. Siamo ancora con voi?
ne e Sid Vicious a 14 anni vendeva LSD andati a trovarli a casa e c’era anche Frank. Assolutamente no, ha infangato il nome
ai concerti degli Hawkwind. Credi che Abbiamo giocato insieme con un gioco da degli Hawkwind.
il punk rock avesse qualcosa a che fare tavolo.
con la musica o era solo un’invenzione Per quale ragione?
di marketing? Non voglio parlarne.
Per il momento dobbiamo considerarla mu-
sica. Poi chissà. Solo il tempo fa capire bene «La musica è in continua Riflessioni sul passato, presente e futu-
le cose. La musica è in continua evoluzione,
specialmente quella rock. A volte diventa un evoluzione, specialmente ro, non solo degli Hawkwind?
Mmm… dovremmo essere capaci di capi-
po’ noiosa e la gente va in cerca di qualcosa
di nuovo. All’inizio della nostra carriera c’e-
quella rock» re gli errori del passato per vivere meglio
il presente e rendere più interessante il
rano un sacco di festival gratuiti che davano Dave Brock futuro…
73
«THE SENTINEL è come Star Wars
messo in musica»
Euan Lowson
74
in viaggio verso
l’infinito Testo: Paolo Carnelli

Questa è la storia di cinque ragazzi scozzesi pronti a tutto e del loro percorso dal punk
sinfonico all’Heavy Prog, fino ad arrivare al tanto sospirato contratto discografico
con una major e alla pubblicazione del loro album più rappresentativo: THE SENTINEL.

27
ottobre 1974. On The Water (entrambe dei Deep Purple), registrato con l’aiuto di una radio locale:
Ad Aberdeen, Won’t Get Fooled Again (Who) e Squonk (ma è il giugno del 1981. La cassettina suscita
cinque ragazzi poco dopo sarà Supper’s Ready a diventare indubbiamente maggiore interesse rispetto
suonano insie- il cavallo di battaglia dei Pallas sul versan- all’EP del 1978 e nel febbraio del 1982 la
me per la pri- te Genesis). Ormai manca un solo tassello band si affida ai servigi del giornalista e ad-
ma volta. Una per completare il puzzle. È il dicembre del detto stampa Keith Goodwin, già noto per i
settimana dopo, a Keith, piccola cittadina 1979 quando il tastierista Ronnie Brown, suoi trascorsi con gli Yes e particolarmente
scozzese, salgono sul palco con il nome di proveniente da una band soul/funk locale, ricettivo nei confronti della cosiddetta sce-
Rainbow. Tra loro figura il bassista Graeme si unisce al gruppo: sarà questa la line up na “New Prog” britannica. Goodwin spinge
Murray. Quasi subito la band è costretta ad definitiva fino al sospirato debutto disco- il gruppo ad entrare in studio di registrazio-
affrontare diversi cambi di formazione e a grafico del 1983 e alla prima produzione ne per autoprodurre il suo primo 45 giri,
trovarsi un nuovo nome, dato che nel frat- con una major. contenente i due brani Arrive Alive e Stranger
tempo il chitarrista Ritchie Blackmore ave- On The Edge Of Time, dalle atmosfere radical-
va scelto proprio “Rainbow” come marchio La chiesa delle stelle mente differenti. Sempre grazie al giornali-
per il progetto solista post Deep Purple. L’estate del 1980 vede i cinque musicisti sta londinese, i Pallas riescono finalmente
L’attività del gruppo prosegue come Pallas, impegnati in una serie serrata di concerti a portare il loro spettacolo in Inghilterra,
con l’obiettivo di continuare nel solco del e di prove nei locali di una vecchia chiesa raggiungendo l’agognato Marquee Club di
Prog Rock sinfonico, tracciato da campioni abbandonata. È qui che prendono vita epi- Soho nel settembre del 1982. È l’inizio di
come Yes e Genesis. sodi importanti come Crown of Thorns o la una nuova era: insieme al manager Harry
Peccato che la rivoluzione Punk sia alle macabra The Ripper, ma soprattutto matura Maloney, la band è pronta per andare a cac-
porte e il suo devastante impatto si riversi la convinzione che il Progressive Rock sia cia di un contratto discografico.
inevitabilmente anche sulle giovani for- un genere nuovamente commerciabile. La
mazioni emergenti della scena britannica. conseguenza di tutto ciò è l’idea di auto- La saga di Atlantide
I Pallas metabolizzano la nuova spinta, I Pallas nel 1983. produrre il demo tape live ARRIVE ALIVE, All’inizio del 1983, visti i riscontri positivi
cercando di convogliare le proprie pulsioni ottenuti a livello di pubblico e di critica (la
sinfoniche all’interno di una maggiore ag- rivista musicale «Kerrang» aveva dedicato
gressività, guadagnandosi il titolo di “Sym- una intera pagina al gruppo nel dicem-
phonic Punk Band” e pubblicando nel feb- bre del 1982), i cinque scozzesi decidono
braio del 1978 il loro primo EP: 4 brani, due di dedicarsi alla musica a tempo pieno. I
per facciata, ovviamente autoprodotto in concerti si susseguono (anche come band
1000 copie. Ma quello che è più importante di supporto per il chitarrista Uli John Roth,
è che all’interno del gruppo sono entrati tre ex Scorpions), la teatralità degli spettacoli
nuovi musicisti: il cantante Euan Lowson, aumenta grazie alle indubbie capacità sce-
proveniente dai Balrog, il chitarrista Niall niche di Lowson e ai suoi numerosi cambi
Mathewson e il batterista Derek Forman, d’abito. Ma il famigerato contratto disco-
con tanto di campane tubolari al seguito. grafico tarda a materializzarsi. L’interesse
Qualche mese dopo, lo scampato pericolo della Polydor si rivela una bolla di sapone
suggerisce alla formazione scozzese di ritor- e le finanze della band sono ormai vicine al
nare sui propri passi, e quindi nella set list profondo rosso. È a questo punto che i Pal-
dei concerti, insieme ai brani originali fan- las compiono un ulteriore salto in avanti,
no di nuovo capolino le cover di Burn, Smoke completando la composizione del loro pri-
75
pallas
se per accadere. Forse ero un po’ ingenuo. Del resto mo album, provvisoriamente intitolato AT-
anche le canzoni che avevamo scritto in precedenza, LANTIS. L’impianto testuale è (ovviamen-
come Heart Attack o Crown of Thorns non è che fossero te) di natura concettuale. La storia cerca di
particolarmente allegre. coniugare fantascienza e realtà, rievocando
Oggi tutti vedono i Pallas come i paladini del progres- le vicende che hanno portato alla scompar-
sive rock negli anni 80, ma le cose a mio avviso non sa della civiltà di Atlantide e alla costruzio-
stavano esattamente così. Componevamo la musi- ne di un gigantesco computer, denominato
Testo: Euan Lowson ca che ci veniva naturale e che ci piaceva andare ad The Sentinel (la sentinella) pronto ad attivar-
ascoltare dal vivo. Anche se i Pallas vengono sempre si in caso di necessità future, ovvero per sal-

D
evo ammettere che quando penso a THE SEN- accomunati ai soliti nomi – Marillion, Twelfth Night, vare dall’estinzione la razza umana. Il lega-
TINEL sono un po’ triste. Per me rappresenta IQ, Pendragon – non avevamo rapporti particolari con me con l’attualità è dato dalle tensioni in-
solo un barlume di quello che avrebbe potuto questi gruppi: ognuno si faceva gli affari suoi e andava ternazionali generate dalla Guerra Fredda
essere e che poi non è stato... ma al tempo stesso avanti senza tenere conto degli altri. Non a caso quan- tra USA e URSS e il finale della storia, che
sono orgoglioso che ne sia rimasta traccia nel tem- do, dopo l’uscita di THE SENTINEL, abbiamo preso vede le nazioni di tutto il mondo coalizzarsi
po e che tante persone siano ancora legate a questo parte al Brave New World Tour con Solstice e Trilogy ci contro il macchinario alieno al momento
disco. A un certo punto per noi il doppio tema di At- sentivamo un po’ fuori luogo, nonostante con gli altri della sua emersione dalle profondità mari-
lantide e della Sentinella era diventato una specie di gruppi sia andato tutto alla grande. Nella nostra te- ne, vuole essere di buon auspicio per
ossessione, che caratterizzò sia la fase compositiva il nostro pianeta. L’Atlantis Suite viene
che l’allestimento dei nostri spettacoli. gu ar da va sp esso le partite di presentata dal vivo, fissata su demo e
Eddie Offo rd vano
i Pallas registra
Tutti lavorarono al massimo delle pro- Baseball mentre NT IN EL ... proposta in ogni dove, fino a quando,
prie possibilità, sacrificando una parte i pezzi di THE SE nel giugno del 1983, arriva inattesa la
delle proprie vite per arrivare al sospirato telefonata di Eddy Offord: lo storico
“contratto discografico” che ci permettes- tecnico del suono di ELP e produttore
se di registrare i pezzi nel modo migliore. degli Yes, da THE YES ALBUM a RE-
È risaputo come i ragazzi furono costretti LAYER, si dice disponibile a produrre
a vendere le loro cose e ad accollarsi al- il primo vero album dei Pallas e li in-
tri debiti per poter consentire alla band di vita a raggiungerlo al più presto nei
trascorrere un paio di mesi ad Atlanta con suoi studi di registrazioni ad Atlan-
Eddy Offord. E alla fine siamo rimasti tutti ta, negli Stati Uniti.
un po’ delusi dal modo in cui è uscito fuori
l’album. Personalmente mentre stavamo Arriva la Sentinella
registrando ero abbastanza perplesso. Mi La chiamata di Offord suscita nella
chiedevo come sarebbero andate a finire le band reazioni contrastanti: da un
cose, dato che la casa discografica continua- lato i cinque sono elettrizzati e gal-
va a fare pressione affinché aggiungessimo vanizzati per la possibilità di lavora-
qualche pezzo più breve, andando in questo sta eravamo solo una band Power Rock con qualche re con il personaggio il cui nome figura nei
modo a compromettere l’integrità del concept. La extra. Io ad esempio da ragazzo avevo quasi delibera- credits di tanti degli album che più amano.
sentinella stava cambiando forma... tamente evitato di ascoltare i Genesis... diciamo che Dall’altro, non avendo ancora un contratto
L’idea di partenza per la storia mi era venuta dopo le persone che a scuola camminavano con FOXTROT discografico, devono decidere se finanziarsi
che ero tornato dalle vacanze in Grecia, a Fira (ca- o SELLING ENGLAND BY THE POUND sotto il brac- da soli il viaggio e il soggiorno negli States
poluogo della antica isola di Santorini, distrutta in cio non erano quelle con cui andavo più d’accordo. o soprassedere. “Le settimane successive sono
epoca minoica da una tremenda eruzione vulcanica). In quel periodo ascoltavo Alice Cooper, King Crimson, state le peggiori della nostra vita”, ricorda il
I ragazzi avevano già composto la parte strumenta- Rolling Stones, Captain Beefheart, Cream, Mountain, bassista Graeme Murray, “abbiamo iniziato a
le che poi sarebbe diventata la sequenza di apertura Roxy Music, Lynyrd Skynyrd e David Bowie. Mi piace- vendere tutto ciò che avevamo pur di poter parti-
di Atlantis. A quel punto buttai giù qualche riga sulle vano molto anche i Led Zeppelin, qualcosa degli Yes e re per gli Stati Uniti: il nostro tour bus, la stru-
sensazioni che avevo provato durante il mio soggior- TARKUS degli ELP. I miei cantanti preferiti erano Jack mentazione, cani e gatti... noi stessi... poi a fine
no in Grecia: il contatto con un’antica civiltà perduta Bruce, Ian Anderson dei Jethro Tull, Roger Chapman luglio il nostro manager ci ha comunicato che
era ancora fresco nella mia mente. In quel periodo (Family) e Greg Lake. Molte persone nel corso degli aveva raggiunto un accordo con la EMI. Giusto
stavo leggendo Chariots Of The Gods (in italiano “Gli anni mi hanno chiesto perché avessi abbandonato la il tempo di suonare al Reading Festival insieme
extraterrestri torneranno”) di Erich Von Daniken e un carriera musicale. La verità è che ero disgustato dal a Marillion e Twelfth Night e siamo saliti su un
aereo era appena scomparso nel Triangolo lato economico della questione, dal business. Il diver- DC10 delle British Airlines per salpare alla volta
delle Bermuda. Il tema di Atlantide e della timento era scomparso: come quando stai con una di Atlanta!”.
Sentinella venne fuori dall’unione di tutti donna a cui piaci ma che non fa altro che cercare di All’arrivo nella capitale della Georgia, il
questi elementi, inseriti nel contesto in cambiare il tuo modo di essere. Stando a quello che gruppo trova una prima sorpresa: lo stu-
cui vivevamo all’epoca, monopolizzato dicono gli altri ragazzi della band, all’etichetta ameri- dio di registrazione di Offord è in realtà
dalla Guerra Fredda. Io in par- cana (la Capitol Records) non stavo molto simpatico. un vecchio teatro di posa della Fox, alle-
ticolare ero molto sensibile Arrivarono al punto di obbligare il gruppo a farmi fuo- stito come una città della Andalusia degli
alla situazione politica, ri, altrimenti non avrebbero pubblicato l’album suc- anni ‘50: la consolle con tutti gli effetti è
dato che sulle nostre te- cessivo. Fortunatamente in questo modo ho avuto la posizionata in platea, la band suona e re-
ste sembrava aleggiare possibilità d’incontrare una persona e fare due figli, di gistra sul palcoscenico, gli ampli di chitar-
una costante minaccia cui siamo entrambi molto orgogliosi. L’unica cosa che ra stanno dentro i palchetti insonorizzati.
e la sensazione che mi manca è l’adrenalina dei concerti; per questo sono Si lavora dodici ore al giorno, sei giorni
qualcosa di tragico stes- stato contento quando anni fa ho avuto la possibilità a settimana, per modellare quello che di-
di partecipare come ospite a qualche data dei Pallas. venterà THE SENTINEL: l’input di Eddy è
Devo ringraziare anche Joe Carney dei Comedy of Er- fondamentale soprattutto per quello che
rors per avermi invitato ad esibirmi con loro. È stato riguarda le armonie vocali e le parti di ta-
Anche oggi Euan
un onore. Comunque se qualcuno ha un’idea interes- stiera, registrate utilizzando le macchine
Lowson non ha perso
la sua passione per i sante per la testa che possa accendere di nuovo la mia più all’avanguardia del momento, come il
travestimenti immaginazione... io sono qui. Synclavier della NED e il Mellotron della
pallas

LATO A

1.
Eyes in the Night (Arrive Alive)
Batteria in 4/4 e basso sintetizzato: la
prima traccia di THE SENTINEL ricorda
più Abacab che Firth of Fifth. Ciononostante,
le buone polifonie vocali, la sezione in 5/4
e il ponte strumentale in stile ELP rendono
Novatron, oltre ai sintetizzatori polifonici il brano decisamente coinvolgente e gra-
della Oberheim e della Roland. L’entrata devole. Come detto, una prima versione in
in scena della EMI però comporta anche studio di questo pezzo era stata pubblicata
un inatteso cambio di programma: la suite come singolo autoprodotto nel 1982 (oggi
di Atlantide è giudicata troppo impegnati- abbastanza raro, la sua quotazione si aggira
va per il pubblico (così come la prospettiva sui 50 euro).
di realizzare addirittura un doppio album) GRAEME MURRAY: Questo pezzo fa parte
e al gruppo viene imposto di sostituirne di queltrittico di brani che abbiamo compo-
alcune parti con pezzi più concisi e orec- sto di getto dopo aver ricevuto una serie di
chiabili, in modo da poter favorire la pro- risposte negative da parte delle case disco-
mozione radiofonica. In questo modo però grafiche. Ci dicevano tutti che non avevamo

BILLY HEPBURN / MUSICPRO (UK)


il concept si sgretola e diventa impossibile un potenziale singolo e così in un pomerig-
da seguire: l’idea della casa discografica di gio ne abbiamo scritti tre: Arrive Alive, Paris
recuperare le parti mancanti come B-Sides is Burning e Stranger on the Edge of Time. La
dei singoli estratti dal disco (Eyes In The filosofia di questo brano è semplice: testa
Night e Shock Treatment) ha solo l’effetto di bassa e pedalare, rock’n’roll e pubblico
irritare i fan di vecchia data, che già pre- che canta insieme a noi. Un pezzo forse più
gustavano l’idea di ascoltare finalmente il adatto per i concerti che per l’ascolto in cuf-
concept in versione integrale. fia sulla poltrona di casa.
A lenire la delusione arriva però anche una
«La musica dei Pallas

2.
buona notizia: l’artista inglese Patrick Wo- ha rappresentato un tentativo di Cut and Run
odroffe (purtroppo scomparso nel 2014),
celebre per aver realizzato le splendide co-
gettare un ponte tra il Progressive Spesso accade che una canzone,
prima di trovare la sua dimensione
pertine degli album di Greenslade, Budgie Rock e l’Heavy Metal» definitiva, passi attraverso vari stadi di la-
e Judas Priest ha accettato di occuparsi Graeme Murray vorazione. Cut and Run per la band scozzese
delle grafiche del disco, ormai ribattezzato è stata per tanto tempo semplicemente The
THE SENTINEL. “Patrick aveva ascoltato al- Spy Song (la canzone della spia). Musical-
cuni nostri demo e si era detto eccitato all’idea In alto: l’araldo di Woodroffe convinse la EMI a pubblicare mente la sorpresa di questo pezzo sta nella
di lavorare insieme a noi”, spiega Lowson, “ci di Atlantide THE SENTINEL in formato apribile, dando fuga simil The Cinema Show dei Genesis che,
impersonato da
portò delle bozze che aveva realizzato e per noi fu Lowson durante le modo al disegnatore di dispiegare anche intorno al minuto quattro, lascia il posto a
veramente un onore sapere che un grande artista esibizioni di inizio all’interno dell’artwork tutta la sua prolifica una grande apertura cinematografica in sti-
come lui si era sentito ispirato dalle nostre can- anni ‘80. In basso: capacità creativa. le And You And I degli Yes.
zoni. Erano cinque anni che non realizzava una THE SENTINEL RONNIE BROWN: La storia di cui si parlaè
venne pubblicato
cover”. Fortunatamente il coinvolgimento in Gran Bretagna
Epilogo basata vagamente sul romanzo di Orwell
dalla Harvest, una Una volta tornati in patria, i Pallas si con- 1984 e sull’esistenza di una polizia del pensie-
sussidiaria della centrano sulla promozione del nuovo ro. Non a caso, quando eseguivamo questo
EMI. album, la cui uscita è prevista nei primi pezzo dal vivo, Euan si travestiva da carnefice
mesi del 1984. Una nuova serie di concerti di stato, il cui compito era scovare e uccidere
insieme a Solstice e Trilogy, nell’ambito di tutti i nemici della Nazione, ovvero le per-
quello che venne denominato il Brave New sone che avevano il brutto vizio di pensare
World Tour, parte da Oxford il 3 novembre di testa loro. Musicalmente il brano è nato
ma viene bloccata a causa dei problemi di due anni prima di THE SENTINEL, unendo
salute di Lowson. Nel frattempo i rapporti una bozza di canzone e un pezzo che avevo
tra il gruppo, Offord e la EMI vanno a roto- scritto al pianoforte. Insieme sono andati
li: il mix definitivo di THE SENTINEL non a costituire la spina dorsale della versione
convince né la band né la casa discografica, embrionale. La parte divertente è iniziata
che decide di rimetterci mano in occasione quando siamo volati ad Atlanta: prima di
del lancio per il mercato americano. Delu- registrare la base definitiva abbiamo pro-
so e boicottato dalla label, Lowson lascia il vato all’incirca quindici arrangiamenti dif-
gruppo, che lo sostituirà con Alan Reed, ex ferenti. Ci interessava molto mescolare tra
Abel Ganz. Dopo la realizzazione di un EP e loro le atmosfere da spy movie anni 60 con
del successivo album THE WEDGE, i Pallas le sonorità più cupe del romanzo di Orwell.
chiuderanno i battenti fino alle soglie del Per ottenere questo risultato mi sono ispi-
nuovo millennio... rato al tema msuicale di James Bond e
77
pallas
ho puntato sull’emulazione degli ottoni
realizzata con il sintetizzatore polifonico
Oberheim OBXA. Le uniche altre tastiere
presenti su questo brano sono il synth Ro-
land JP4 nella strofa e il Novatron (la ver-
sione anni ‘80 del Mellotron fabbricata in
America) con cui è stato ottenuto il suono
dell’organo da chiesa nel finale.

3.
Rise and Fall
Dopo due tracce di riscaldamen-

P
atrick James Woodroffe (27 ottobre 1940 – 10 to, finalmente entriamo nel con-
maggio 2014) è stato un grande artista spe- cept vero e proprio. Rise and Fall era in
cializzato nelle illustrazioni per pubblicazio- origine il brano con cui si apriva la suite
ni di genere fantastico e fantascientifico, caratteriz- di Atlantide e infatti le atmosfere si fanno
zate da uno stile al limite del surreale. Laureato in subito più marziali e barocche. Dal vivo,
francese e tedesco all’università di Leeds nel 1964, Lowson era solito indossare una sfarzosa
due anni dopo cominciò a esporre le sue opere. Ini- armatura per impersonare l’araldo della
ziò la carriera come illustratore free-lance nel 1972, era quello di creare uno fazione pacifica di Atlantide, destinato
ma i suoi prototipi di libri per bambini non trovaro- sfondo adeguato ai dise- a soccombere sotto i colpi dei guerra-
no editori disposti a pubblicarli. Anche come sem- gni, ricreando un effetto fondai. La desolazione della distruzione
plice illustratore ebbe delle difficoltà a causa dello tridimensionale. Woodrof- è spezzata dalla voce del narratore, che
stile molto personale e pieno di dettagli, che non si fe provò a ottenere questo annuncia la creazione della Sentinella:
abbinava bene con storie troppo semplici. La svolta risultato in vari modi, ad Gathering Together The Treasures Of Their
arrivò nel 1973, quando la Corgi Books gli commis- esempio utilizzando nella Wisdom And Culture/The Guardians Con-
sionò ben 90 copertine di libri e così alcuni anni stessa opera sia la tecnica structed A Vast Computer/Protected By An
dopo riuscì finalmente a pubblicare il primo volu- fotografica che il disegno Awesome And Terrible Device/Shrouded In
me per bambini, Micky’s New Home, in cui il perso- artistico. Successivamente de- A Silicate Crystalline Dome - Raccogliendo
naggio principale era un elefante di nome Micky. cise di sviluppare le sue opere insieme tutte le capacità della loro saggezza e
Allo stesso periodo risale anche l’inizio della sua sulla classica superficie piana della loro cultura, i guardiani costruirono un
attività nel campo discografico, con le copertine e regolare, concentrandosi su gigantesco computer, protetto da una terribi-
realizzate per Strawbs, Greenslade, Judas Priest e come ottenere l’illusione della le e potentissima arma, innestata all’interno
Budgie. La punta di diamante di questa produzione tridimensionalità. Il Rapido- di una cupola di silicato cristallino. Nella
è senza dubbio THE PENTATEUCH OF COSMOGO- graph è stato per tanti anni il sezione seguente il pianoforte e le cam-
NY, progetto multimediale ideato dall’ex tastieri- suo strumento preferito, prima pane sottolineano le preghiere dei mo-
sta dei Colosseum Dave Greenslade. Il Pentateuco di rendersi conto che la sua ec- naci, mentre il vento soffia sul pianeta
comprendeva un doppio album (a cui prese parte cessiva uniformità comprometteva l’espressività del deserto. La progressione finale che emer-
anche Phil Collins alle percussioni) e un libro di 47 tratto. A quel punto preferì ripiegare sulla linea più ge segue uno schema che ricorda quello
pagine curato da Woodroffe. morbida delle penne per cartografia o sugli stampi di Wurm degli Yes.
Inizialmente, l’artista inglese ha sperimen- in acquaforte. Quando dipingeva ad olio, GRAEME MURRAY: Il mio pezzo preferito
tato molto con varie tecniche, cercando in LE COPERTINE invece, si ispirava ad artisti come Richard dell’album. Il testo in un certo senso rias-
particolare di mescolare la pittura ad olio DI WOODROFFE Humprey e cercava di emulare le tele, sume l’intera vicenda narrata nel concept
con puntine da disegno, chiodi, perline o ◗ S trawbs, popolate e complesse, di Hieronymus e ne anticipa gli sviluppi, come sarà poi
filo di rame preparati. Lo scopo principale BURNING FOR Bosch, in modo tale da sviluppare all’in- chiarito in Atlantis. La sequenza iniziale mi
YOU (1974)
◗ Beethoven, terno di ogni dipinto una piccola storia. ha fatto sempre venire in mente uno sce-
EMPEROR Tra le sue influenze artistiche figurano nario alla Star Wars, una battaglia aerea
CONCERTO anche Salvador Dali, la scuola viennese in cui i velivoli s’intrecciano tra le nuvole,
(1974) del realismo fantastico (o magico) della mentre a terra gli abitanti di Atlantide si
◗ Ross, SAME
(1974) prima metà del novecento, e soprattutto massacrano nella sanguinosa guerra civi-
◗ Greenslade, i pittori olandesi e fiamminghi del Medio le, scoppiata tra le genti dell’Est e quelle
TIME AND TIDE Evo e del Rinascimento. Del resto uno dei dell’Ovest. Con Euan abbiamo pensato che
(1975) motivi che spinsero Woodroffe a iniziare l’inserimento di una voce narrante in alcu-
◗ Budgie,
BANDOLIER
a dipingere fu la convinzione che, trami- ni punti aggiungesse drammaticità alla vi-
(1975) te il disegno e la pittura, avesse la pos- cenda. La canzone si chiude con un fanta-
◗ Judas Priest, sibilità di arrivare dove la fotografia non stico assolo di chitarra di Niall, registrato
SAD WINGS OF sarebbe mai potuta arrivare, ovvero a ri- con la supervisione di Eddie: in pratica ci
DESTINY (1976) velare al pubblico il mondo immaginifico sono volute ore e ore di prove. Purtroppo
◗ Dave
Greenslade, THE che aveva dentro la testa. Ecco quindi il per qualche oscura ragione la traccia va
PENTATEUCH tripudio di specie animali inedite, o il re- in fade out molto rapidamente non appe-
OF THE cupero di figure mitiche come le bestie o na attacca la chitarra e quindi gran parte
COSMOGONY i dragoni, perfettamente adatte per libri dell’assolo non è presente nell’album. Una
(1979)
◗ Pallas, THE fantasy, anche se le dimensioni ridotte grande e inattesa delusione .
SENTINEL (1984) delle loro copertine spesso non rendeva-
◗ Mike Batt, THE no giustizia alla bellezza delle opere, così LATO B

1.
HUNTING OF THE come la necessità di lasciare al loro inter- Shock Treatment
SNARK (1984)
◗ Stratovarius, no un ampio spazio per inserire il titolo Il lato B si apre con un’altra cavalcata
FRIGHT NIGHT del volume. Si dice che l’artista mentre rock che si scioglie in un refrain orec-
(1989) lavorava amasse ascoltare la musica di chiabile. Gli ELP incontrano gli Iron Mai-
Mahler e Bruckner. den e gli Yes di DRAMA con un pizzico di
78
pallas
«È incredibile come
il mix di THE
SENTINEL realizzato
da Eddy Offord sia
riuscito a scontentare
sia noi che la casa
discografica»
Graeme Murray

pletamente. Poi andai da Ronnie e insieme


creammo lo scheletro della canzone, su cui
inserimmo una sezione strumentale pre-
esistente. Euan e Graeme scrissero il bellis-
simo testo: tutto ruota intorno all’immagi-
ne degli ultimi sopravvissuti di un pianeta
che sta per scomparire, che decidono di
salpare a bordo di un’arca spaziale per cer-
care una nuova casa nelle profondità dello
spazio. La rotta è settata verso l’arco dell’in-
finito, il portale che dà accesso a tutte le dif-
ferenti dimensioni. Quando iniziammo a re-
Jean Michel Jarre nella scelta delle timbri- Il Reading Festival and Run. Se in quel caso il protagonista era gistrare Ark, avevamo ben presente quanto
che di tastiera. del 1983 vide in il cacciatore, stavolta invece è il punto di vi- fosse importante ricreare la sensazione del-
cartellone Pallas,
EUAN LOWSON: brano tra quelli presenti Marillion e Twelfth
sta della vittima ad essere portato in primo lo spazio: per questo motivo scelsi di adot-
nell’album ad essere stato ideato, com- Night. piano. Per questo il ritmo è fin dall’inizio tare un timbro di chitarra molto riverberato
posto e montato direttamente ad Atlanta molto concitato, perché riflette lo stato di che esaltasse gli armonici. Ronnie sovrain-
insieme ad Eddie. Non che ci mancasse il confusione, frustrazione e rabbia provato cise parecchie tracce di tastiere, riuscendo a
materiale, anzi... avremmo tranquillamen- “Mascherarmi era
dalla vittima in fuga. ottenere un suono molto pieno e maestoso,
te potuto realizzare un doppio album, ma un modo per vincere come aveva in mente di fare da tempo. Ri-

2.
dopo aver ascoltato di nuovo tutti i brani la mia timidezza sul Ark of Infinity uscì anche a realizzare un altro suo deside-
abbiamo deciso che molti avrebbero neces- palcoscenico” (Euan Probabilmente il brano più sugge- rio, ovvero utilizzare il Synclavier della New
Lowson). A lato: il
sitato di più tempo per essere perfezionati primo demotape
stivo dell’album, grazie alla capaci- England Digital (una delle prima macchine
e padroneggiati. Così abbiamo pensato di autoprodotto nel tà di unire la sensibilità morbida degli anni in grado di utilizzare campioni musicali ar-
dare vita a qualcosa che si legasse con Cut 1981. 80, presente nelle strofe, con le atmosfere chiviati su grandi dischi magnetici): tutti i
space fantasy, tipiche degli anni 70, nei suoni di strumenti come il corno francese e
momenti strumentali. La chitarra di Ma- il flauto provengono dal Synclavier, a cui fu-
thewson è una mirabile sintesi tra lo Ste- rono abbinati gli organi da chiesa, i violini e
ve Hackett di Watcher Of The Skies e il Mick le voci del Novatron.
Wayne di Space Oddity. Il titolo della canzo-

3.
ne è giocato sull’assonanza tra ark (arca) Atlantis
e arc (arco): l’arca dell’infinito è il vascello Alla conclusione della vicenda, con
spaziale costruito dai superstiti alla guerra le nazioni di tutto il mondo che si
atlantidea, ma l’arco dell’infinito è il portale coalizzano per distruggere il macchinario
che permette di accedere a tutte le dimen- alieno (All The World Now Join Hands As One/
sioni. Arc Of Infinity è anche il titolo di un The First Time Since The World Has Begun -
episodio della celebre serie TV inglese Doc- Tutto il mondo ora unisce le proprie mani/Per
tor Who trasmesso nel 1983. la prima volta da quando il Mondo è nato) è
NIALL MATHEWSON: È un brano che mi dedicato il trionfale e ottimistico finale che
sta particolarmente a cuore. Ricordo di es- richiama uno dei pezzi dei Genesis preferiti
sermi svegliato una mattina con l’idea in dalla band, ovvero Los Endos.
testa, ma non riuscivo a focalizzarla com- EUAN LOWSON: La sezione introduttiva
risale più o meno al giugno del 1981. Du-
rante una jam nella chiesa stregata dove si
tenevano le nostre prove, la musica si ma-
terializzò all’improvviso e ci sembrò quasi
di vedere questa cupola che si innalzava
dalle profondità marine. Da quel momen-
to l’intero concept ha iniziato a prendere
forma. È una storia inventata, se non altro
perché c’è una sorta di angelo guardiano, ov-
vero The Sentinel, il computer destinato ad
essere distrutto per permettere alla razza
umana di continuare a vivere. Forse l’unica
occasione in cui una canzone dei Pallas si
conclude in maniera positiva.
79
Testo: Guido Bellachioma Foto: Francesco Desmaele

oberto Gottardi, in questo caso


voce della band, racconta storie
I Runaway Totem sono Ma come si possono conciliare le opposte
affermazioni del divenire delle cose e dell’e-
parecchio interessanti. Mettete- decisamente atipici nel panorama ternità e immutabilità di fondo della natura?
vi comodi perché dovete leggere musicale italiano e non solo: difficili Questi filosofi risolvono il problema distin-
“bene”, qualsiasi materiale targato Ru- guendo tra composti (mutevoli) ed elemen-
naway Totem non può essere consumato da inquadrare, oggi come ieri e, ti (immutabili). Ritengono che le cose del
di fretta… un bene perché stimola la no- visto che sono in pista da più di 20 mondo siano costituite di elementi eterni
stra curiosità…
anni, non sembrano proprio che, unendosi tra loro, danno origine a ciò
che chiamiamo “nascita”, ma disunendosi
Nella vostra biografia c’è scritto: “La interessati a sembrare “normali”. provocano ciò che definiamo “morte”. La
storia e l’origine di Runaway Totem rigidità del numero attraverso la musica
sono la storia e l’origine del Cosmo. temente, per la legge della conservazione si trasforma in sensazione, la matematica
Runaway Totem ha deciso di rendersi della massa, questo postulato è legge fisica, ci regala la formula di Lagrange, che espli-
manifesto a questa realtà attraverso dunque vale per la natura, il mondo che ci cita il postulato di Eraclito (540-480 a.C.).
un linguaggio universale che, come circonda, l’ambiente, il globo terracqueo, “Il divenire, il mutamento, è nell’evidenza
la matematica, possa essere da tutti l’universo, la materia… tutto. Da Eraclito e stessa del tempo: ogni cosa è soggetta alla
compreso: la Musica”. Sembra sempli- la scuola ionica i fisici pluralisti accettano temporalità, ogni aspetto del mondo muta
ce… sembra… ma… l’idea del divenire incessante delle cose. Da perché il tempo necessita di questo stesso
La fisica insegna che “nulla si crea, nulla si Parmenide accolgono, invece, il concetto VIAGGIO MAGICO mutamento; il tempo si esprime nel pas-
distrugge, tutto si trasforma”, conseguen- dell’eternità e dell’immutabilità dell’Essere. del 2014. saggio delle cose da uno stato all’altro, e
runaway totem
questo diventare ‘altro’ costituisce l’essen-
za stessa del cosmo: il cosmo è ciò che è
Formazione tobre 1994 nel 2010 diventerà AI CANCELLI
DELL’OMBRA, per Lizard Records. Durante
con quella dell’ascoltatore. Runaway To-
tem crede che nella creazione non ci siano
Roberto
perché in esso si assiste ai molteplici spet- Gottardi/Cahål De “Kalpa” (1996) Runaway Totem decide di cose belle o brutte, buone o cattive, grandi
tacoli del mutamento delle cose”. La musica Bêtêl sospendere le esibizioni live e di “entrare o piccole ma ci siano lo “Yin e lo Yan”, cioè
incarna tutte queste leggi e a tal proposito liuterie elettroniche, nell’Ombra”. Viene fondato L’Albula Studios la compenetrazione e non la dualità. Se
vorrei sottolineare l’importanza del filosofo computers, e realizzati i Cicli Cosmici, comprendenti non ci fosse il buio non ci sarebbe la luce,
greco Pitagora di Samo, vissuto a Crotone synthglass, synth, ANDROMEDA, 1999, TEP ZEPI (L’ERA DE- fanno parte dello stesso piano manifesto
voce
verso il 530 a.C. circa, che formulò il lega- Giuseppe GLI DEI), 2002, e PLEROMA, 2004, licenzia- compenetrato...
me fra matematica, natura e musica che Buttiglione/Dauno ti dall’etichetta francese Musea Records. Tri-
costituisce, probabilmente, la scoperta più basso tellurico, logia visionaria, musicalmente progressiva R.T. e la scena musicale intorno…
profonda e feconda della storia del pensiero fretless bass, double e avant-garde con tematiche che sconfina- Runaway Totem da sempre cerca, scrive ed
umano. Spero di essere stato abbastanza bass no dalla storia ai miti egizi. Nel 2005 nasce esegue musica che non rientra nei canoni
chiaro poiché è molto complesso. Raffaello la fase “Nous” e si assiste alla trasmutazio- classici del rock e del progressive rock. La
Regoli/Re-Tuz
voce, voci ne dell’Albula Studios in Totem Records musica s’infittisce in trame sempre più
Per parlare di musica mi sembra oppor- diplofoniche, Studio, alla nascita dell’etichetta Runaway complesse, toccando la musica contempo-
tuno raccontare il vostro percorso arti- computer e Totem Records, al manifestarsi della trilogia ranea e i testi diventano sempre più erme-
stico. Anche se con queste premesse mi marranzano “4 Elementi 5”, suddivisa in ESAMERON tici. Si è arrivati a costituire una propria eti-
rendo conto del mio azzardo… (2007), MANU MENES (2009) e LE ROI DU chetta, la “Runaway Totem Records”, dove
Il percorso artistico di Runaway Totem in MONDE ESAMERON (2011) e alla discesa la composizione non ha più limiti. Proporre
questo livello di esistenza si manifesta e dell’Entità Modern Totem Ensemble, set di musica indipendente è difficile poiché i ca-
si articola attraverso differenti fasi, stadi musicisti e non. Quest’opera è complessa, nali convenzionali della divulgazione sono
progressivi propedeutici allo svolgimento sia musicalmente che a livello organizzati- chiusi. Il passaparola, in particolare Inter-
dell’O.R.T. (Opus Runaway Totem). vo, l’argomento trattato è complicato ma net, è di grande aiuto. Tutto questo ha por-
L’origine (1988) è il periodo dell’analisi mu- con i pochi mezzi economici a nostra di- tato Runaway Totem alla gioia di avere, in
sicale, caratterizzata da esibizioni live, coa- sposizione abbiamo raggiunto un risultato ambito nazionale e internazionale, un pub-
diuvate da equipes teatrali e di movimento; straordinario. Per quest’opera ho sviluppa- blico molto affezionato ed esigente. Questa
si concretizza nella registrazione video di un to un legame affettivo e non-affettivo molto rivista è un miracolo, poiché divulga e fa co-
concerto. Nel 1991 si passa a una musica forte, che va oltre l’opera stessa. La fase del noscere realtà musicali altrimenti nascoste.
di ricerca, “Sintesi”, in cui vede la luce LA “Nous” è anche, al momento, la più lunga
TANA DEGLI SPECCHI, video e demo tape e complessa, comprendendo molteplici evo- Progetti futuri
di un concerto dello stesso anno. Sempre in luzioni e trasformazioni al suo interno, sia Nel solco del rapporto tra le arti, in colla-
questo periodo si registra TRIMEGISTO, il Sopra LE ROI DU per il numero di vicissitudini degli Elementi, borazione con la Compagnia Teatro Ribel-
MONDE, 2011.
primo 33 giri, realizzato nel 1993 dalla Black Sotto PLEROMA, sia per la costante permutazione musicale. le e al filosofo e poeta Eros Olivotto, nasce
Widow. Musicalmente è “intraprendente”, 2004. Con il ciclo “Spiragli dall’Infinito”, composto il progetto Runaway Totem “aRT phonie”,
ostico, oscuro con testi ermetici e poetici. Il al momento da AFFRESCHI E MEDITAZIO- esperienza multisensoriale di poesia so-
passaggio successivo è ZED, che apre la fase NE (2012) e VIAGGIO MAGICO (2014), Ru- nora, denominata La Traccia. La pièce in-
“Cronos” (1994), sempre per Black Widow. naway Totem decide di “uscire dall’Ombra”, troduce lo spettatore in una dimensione
Questo lavoro sintetizza bene la fine della tornando a esibirsi dal vivo, attraverso il fetale, riportandolo alla condizione pre-
“Sintesi” e l’inizio di “Kalpa”. Il percorso “Il Mondo della Luce”. Questo ci- natale nel grembo materno. Questa posi-
concerto genovese del 5 ot- clo è figlio dell’incontro con il grande Paolo zione a ritroso offre la possibilità di poter
Tofani (chitarrista degli AREA), incontro/ risentire e riconoscere il battito ritmico del
studio avuto nel 2010 e 2011 alla rassegna cuore (contrabbasso di Dauno)… i suoni,
di musica diversa “Omaggio a Demetrio ovattati e indefiniti, riconducibili all’am-
Stratos”, organizzata da Raffaello Regoli ad biente esterno in cui vive la madre (liu-
Alberone di Cento (Fe). La manifestazio- teria elettronica di Cahål de Bêtêl). I versi
ne è alla 19esima edizione e quest’anno si raccontano la parabola della vita in cui il
svolgerà a Cento (Fe) nella Rocca, il 17 e futuro bambino vivrà, la descrizione degli
il 18 giugno. Con Paolo ho avuto un pro- elementi naturali, che permetteranno la
ficuo scambio d’idee e nuove visioni sullo sua vita (la voce di Re-tuz)… le sibilline
strumento chitarra, creando, attraverso i frasi che incideranno su ciò che darà for-
suoi insegnamenti, nuove strade e ap- ma e carattere alla vita (le voci di Tamara
prodando alla liuteria elettronica, e, e Marzia). Inoltre, i colori dei contributi vi-
cosa ancor più importante, entrando deo sono virati nel rosso, come se la luce
in amicizia con lui. trasparisse nel ventre della madre, attra-
verso il sangue e il liquido che avvolge la
Il messaggio per entrare in sin- nuova vita. Tutto questo per stimolare la
tonia con la vostra musica? sensazione del viaggio ancestrale, in cui
Lasciare i preconcetti, che le la realtà sfugge, come durante il mitico
parole non incasellino tutta Trip, con la consapevolezza, però, di essere
la musica, non solo quella di completamente coscienti e non a rischio
Runaway Totem, e la rendano della salute. Un cammino di 70 minuti
arida a quel genere, sottogene- in cui lasciarsi trasportare e volare con la
re, sottogenere del genere etc. fantasia: 28 maggio a Torino, il 4 giugno
Non è possibile definire la musica a Brentonico (TN) e il 10 giugno a Trevi-
poiché “tutta l’arte musicale è crea- so. Di questo lavoro è prevista la stampa
zione”. Gli esseri viventi vibrano poi- di Dvd e Cd.
ché sono vivi: ogni persona ha la pro- Runaway Totem non appartiene a una sola
pria frequenza di vibrazione. La musica, Era. Runaway Totem è formata da Esseri Co-
essendo vibrazione acustica, si correla smici.
81
Il mito di ATLANTIDE, album simbolo del 1972, e quello dei Trip si
è espresso compiutamente con la esaustiva ristampa, doppio Cd e
doppio vinile, ad opera della Sony nel 2013. Ricordo doveroso alla
memoria a due colonne dei Trip e di questo, meraviglioso, album:
Joe Vescovi (Savona, 1° gennaio 1949 – San Benedetto del Tronto, 28
Testo: Paolo Carnelli novembre 2014), uno dei più bravi tastieristi di sempre, e il bassista
e Gianluca De Rossi Arvid “Wegg” Andersen (Londra, 14 marzo 1945 – 31 marzo 2012).
1970, viene pubblicato il primo, omonimo,
album dei Trip. Nel vinile d’esordio è già evi-
dente la ricerca di nuove modalità d’espres-
sione e avanguardia psichedelica, di cui si fa
portavoce soprattutto il talentuoso Vescovi
con il suo organo, ma è con il secondo 33
giri, CARONTE, pubblicato nel settembre del
1971, che i Trip iniziano a mettere a fuoco la
loro vocazione progressiva: la fuoriuscita del
chitarrista Billy Gray spingerà la band a pro-
seguire come trio, cavalcando il successo di

I
formazioni triangolari come ELP e Le Orme
Trip sono stati senza dubbio una del- The Trip”, ma già dopo poche settimane dal e abbracciandone in parte il sound. “Quella
le formazioni più affascinanti e mul- debutto italiano Blackmore decideva di tor- del trio – spiega Vescovi – fu un’idea di Wegg.
tiformi del prog italiano degli anni narsene in Inghilterra, dove di lì a qualche È vero che era un periodo in cui gli ELP an-
Settanta: basti pensare alle radici anno avrebbe fondato i Deep Purple, mentre davano molto di moda, ma quella triangola-
del gruppo, che affondano nell’epoca Gray e Andersen avrebbero proseguito per re per lui era la formazione prediletta: aveva
d’oro del beat psichedelico italiano, conto loro, mantenendo il nome The Trip e suonato in trio nei The Three Muskeeters
intrecciando le vicende di una delle più im- arruolando in Italia due nuovi elementi: l’or- con Ritchie Blackmore per alcune date, tra
portanti band italiane del periodo, i Camale- ganista savonese Joe Vescovi, e, dopo la di- il 1965 e il 1966, allo Star Club in Germania”.
onti, e con uno dei più grandi musicisti rock partita di Broad, il torinese Pino Sinnone alla Pino Sinnone viene sostituito dal giovane e
di tutti i tempi, il chitarrista Ritchie Blackmo- batteria (che oggi porta avanti questa storia funambolico Furio Chirico, già attivo nell’a-
re. Correva, infatti, l’anno 1966 quando il con The New Trip. Info: pinosinnone@hot- rea piemontese con I Fratelli del Sole e gli
cantante Riki Maiocchi, abbandonati i Ca- mail.com). Di fondamentale importanza si Uno Mundo, così i Trip nell’aprile del 1972
maleonti per inseguire la carriera solista, rivelerà l’incontro con Alberigo Crocetta, entrano negli studi RCA di Roma per regi-
reclutava a Londra quattro giovani musicisti storico fondatore del Piper Club e produttore strare quello che è considerato il loro capo-
inglesi: Arvid “Wegg” Andersen (discendente di artisti come Primitives, Mal e Patty Pravo, lavoro, ovvero il concept album ATLANTIDE:
di Hans Christian, il grande favolista dane- che, dopo l’inclusione del brano Bolero Blues il tema mitologico della civiltà degli Atlan-
se) al basso, Ian Broad alla batteria, William Copertina
nella compilation PIPER 2000, offrirà alla ti, spazzata via dall’uso errato dell’Energia
“Billy” Gray (1947-1984) e Ritchie Blackmo- di ATLANTIDE band la possibilità di sottoscrivere il contrat- ad opera del Leader assetato di potere, è
re alla chitarra. Nascevano così “Maiocchi & a tre ante. to con la RCA, per la quale, nel maggio del la metafora della società consumistica del

82
benessere, che usa la tecnologia per creare ma, chiaramente. Poi passò in regia e chiese copie), i dirigenti della RCA cercarono di
armi di distruzione di massa di cui un giorno chi l’avesse scritta, e mi fece i complimenti”. convincere il terzetto a orientarsi verso solu-
finirà per restare vittima essa stessa. “Il disco Discograficamente il mito dell’ATLANTIDE zioni musicali che potessero compiacere un
– ricorda Vescovi – fu registrato in una sola dei Trip è ancora saldo e la edizione del 2013 pubblico più vasto. La rottura del sodalizio
settimana. Il direttore artistico della RCA, aspira ad essere quella definitiva. Il prodotto discografico e il passaggio alla neonata Tri-
Riccardo Michelini ci stava mettendo una è curato e ben confezionato, oltre alla versio- dent Records di Maurizio Salvadori porterà
certa pressione, e quando gli comunicai che ne rimasterizzata dell’album originale pro- il gruppo a realizzare un’opera ancora più
eravamo pronti per incidere in realtà bluffa- Da sinistra Furio pone la registrazione del concerto dei Trip complessa: TIME OF CHANGE. Pubblicato
vo, perché avevo scritto solo metà dei brani. Chirico, Wegg al Club Città di Tokyo del 4 novembre 2011. nel 1973, l’album rappresenta il tentativo,
Andersen e Joe
L’altra metà è stata creata direttamente in Vescovi.
“Anche in questo caso è stata una cosa nata decisamente riuscito, di far convivere il rock
studio: andavo in sala la mattina, buttavo Sopra e a destra all’ultimo momento – spiega l’organista li- con il jazz, la musica classica e la sperimen-
giù delle idee e al pomeriggio, quando arri- due edizioni di gure – e quasi per caso: grazie a Pino Tuc- tazione, il cui risultato è ben rappresentato
vavano Wegg e Furio, provavamo a registra- ATLANTIDE. cimei abbiamo ripreso i contatti con la Sony dalla bellissima suite Rhapsodia che occupa
re e a vedere cosa usciva fuori. Pochi sanno (che nel corso degli anni ha rilevato la RCA, l’intera prima facciata del vinile. Purtroppo
che la voce di donna che si sente a un certo già assorbita dalla BMG) e a marzo 2012 era- i “tempi del cambiamento” non andarono
punto sulla title-track, e che purtroppo all’e- vamo già a Milano a discutere il da farsi. Non nella direzione voluta dai Trip, che dopo l’in-
poca non ebbe mai i crediti, forse per una solo, conoscevo da quasi 30 anni il direttore cidente occorso a Andersen nel 1974, di lì a
svista della RCA, è quella di Edda Dell’Orso, di promozione, Renato Meli: era il bassista di poco perderanno anche Furio Chirico, che
che è ancora oggi la corista preferita da En- Enrico Ruggeri, grande appassionato di prog andrà a formare gli Arti & Mestieri. “Quan-
nio Morricone, la stessa che canta su C’era e fan dei Trip. È lui che ha avuto l’idea di do Wegg ebbe l’incidente nel 1974 – spiega
una volta il west o Giù la testa. Fu un’idea di fare la ristampa di ATLANTIDE. Ovviamente Vescovi – attesi per i tre mesi del ricovero
Michelini, che una mattina in studio ascoltò dell’incisione originale non è stato toccato in ospedale ad Albenga, volevo cercare di
la base strumentale del brano e pensò che ci niente, l’album è stato solo rimasterizzato capire se si potesse andare avanti ma, quan-
sarebbe stata bene una voce femminile. Mi con me in studio a Milano, e ora suona 5 db do venne fuori che si era lesionato i tendi-
disse di scrivere la parte e che poi ci avreb- sopra”. All’epoca l’album fu presentato in an- ni della mano sinistra, fu proprio lo stesso
be pensato lui. Il giorno dopo a sorpresa si teprima al mitico Festival di Villa Pamphili Wegg a dirmi che non ce la faceva a ripren-
presentò con Edda: io le diedi la sua parte, del maggio 1972, in quella che, oltretutto, dere. Ricevevo tutti i giorni tante chiamate
una melodia molto lineare… buona la pri- per il gruppo fu anche una della prime serate da altri bassisti… ma io non me la sentivo.
con la nuova formazione triangolare: “Per Al tempo stesso ebbi varie proposte da altri
preparare lo spettacolo – ricorda Vescovi – ci gruppi, tra la fine del 1974 e l’inizio del 1975,
siamo dovuti ritirare nella famosa villa a Ci- tra cui quelle del Rovescio della Medaglia e
sano sul Neva, in provincia di Savona, dove degli emiliani Acqua Fragile. Tra i due scelsi
abbiamo creato tutti gli album dei Trip. Lì ci i secondi, forse perché il loro genere musica-
siamo dovuti mettere a riascoltare il disco le si avvicinava più ai miei gusti, che anno-
perché, come dicevo prima, i brani erano veravano Yes e Genesis tra i miei preferiti.
stati quasi tutti improvvisati in sala: prati- Purtroppo dopo un po’ che eravamo insieme
camente non ci restava altro da fare che ti- successe un casino: loro, infatti, all’epoca
rare giù le nostre stesse parti”. Nonostante erano prodotti dalla PFM, che aveva biso-
Carro armato
al Villa Panphili Pop
i Trip fossero all’epoca tra le formazioni più gno di un cantante, ma, dopo che avevano
Festival, apprezzate e considerate nel panorama na- già scelto Ivan Graziani, arrivò l’input della
maggio 1972. zionale (ATLANTIDE vendette oltre 100 mila Manticore verso il cantante degli Acqua Fra-
gile, Bernardo Lanzetti. Così il gruppo senza
Bernardo venne meno dall’oggi al domani:
io m’incazzai un “pochino” perché avevo già
fatto tutto il trasloco da Savona a Parma”.
E così anche i Trip si sciolsero per riformarsi,
dopo quasi quarant’anni, al Prog Exhibition
del 2010 al Tendastrisce di Roma, dove al
trio storico (Vescovi, Andersen e Chirico) si
GIOVANNI COCCIA

aggiunsero gli ottimi Fabrizio Chiarelli alla


chitarra e voce e Angelo Perini al basso. Pur-
troppo le morti di Wegg e Joe hanno riscritto
il finale della storia…

83
Testo: Paolo Carnelli

C
i sono pasticci e pastic-
ci, nobili e meno nobili. Il
Gli VIII Strada hanno una missione da compiere: riportare
bambino che sporca e si il progressive rock nelle orecchie della gente. I cinque
sporca con i colori combi- musicisti milanesi ci raccontano come con BABYLON abbiano
na un pasticcio, ma esiste
anche il pasticcio di carne o provato a creare un prodotto musicale originale, attuale ma
quello di pasta che sono gustosi da mangia- insolito e in grado di essere accessibile a in vasto pubblico.
re. E Carlo Emilio Gadda non scrisse forse
un bel romanzo intitolato Quer pasticciaccio Peccato solo che si tratti di un concept album…
brutto de via Merulana? Ci fecero anche il film,
Un maledetto imbroglio, diretto e interpretato “abbiamo affrontato la ricerca e la sostitu- e, non ultimo, essendo un concept, per la
da Pietro Germi nei panni del commissario zione di due componenti importanti della stesura dei testi”.
Ingravallo. Altro che Montalbano. formazione (il bassista e il chitarrista) e la Pur conservando tra le note la forza deri-
Anche quello dei milanesi VIII Strada è VIII Strada: ricerca di una nuova etichetta. Soprattut- vante dallo stesso approccio metal prog,
un bel pasticcio, dove il “bel” va inteso in da sinistra to, però, la preparazione e la realizzazione che caratterizzava il primo capitolo, nel
senso letterale e non ironico. BABYLON Davide Zigliani, di questo nuovo disco ha richiesto molte nuovo lavoro l’ampliamento dei riferimenti
Silvano Negrinelli,
arriva a ben sette anni dal disco d’esordio, Tito Vizzuso,
energie e ancora più tempo per la creazio- sonori è evidente: si va dal prog sinfonico al
LA LEGGENDA DELLA GRANDE PORTA: Sergio Merlino ne delle singole parti strumentali, per la jazz prog, dalla musica classica al rock ita-
“In tutto questo tempo”, spiega la band, e Riccardo Preda. scelta delle sonorità e degli arrangiamenti liano. Il tutto innestato in quel contenitore

NICOLA GIAMMARUSTI.
viii strada
prezioso (e rischioso) che si è soliti definire possiamo arrivare a spaziare anche in altri
“concept album”. Ed è qui che torniamo al generi musicali, tra i quali, perché no, an- I cinque concept album preferiti dagli
pasticcio iniziale. Perché la storia di BAB- che il rock italiano”.
YLON è come la trama di un film di David Sarà un caso, ma proprio quando sembra VIII STRADA
Lynch: inizia, continua, s’interrompe e poi essersi aperto uno spiraglio, con la lunga
riprende, si avvolge su se stessa ciondolan- title-track il gruppo torna a muoversi in ter- The Beatles
do con quell’andamento onirico evidente ritori più complessi e la tematica affrontata SGT. PEPPER’S LONELY HEARTS CLUB
BAND (1967)
fin dalla bella copertina, un po’ sognante e (la storia di un malato di mente, che esula
Uno spartiacque. Vero e proprio album di rottura per
un po’ inquietante, a secondo dei punti di anch’essa in un certo senso dal concept) si quanto riguarda la percezione del livello artistico al
vista. “Di base, l’idea era quella di raccon- riflette inevitabilmente sulla parte musi- quale può ambire e arrivare un disco rock.
tare la storia di una coppia dei nostri tem- cale e testuale. Fortunatamente, la coppia
pi, una storia in cui si alternano momenti di protagonisti nel frattempo ha trovato il Demon
positivi ad altri negativi, aspri confronti a modo di risolvere i propri problemi e veleg- THE PLAGUE (1983)
“Underrated”; così definiscono gli anglofoni i
tenerezza e amore travolgente”. gia sulla via della riconciliazione. Da qui il
dischi e le band ‘sottovalutate’. L’aggettivo si
All’inizio della storia tra i due protagonisti cammino è in discesa e le ultime tre tracce addice perfettamente ai Demon, band inglese
tira aria di crisi e, quindi, il discorso mu- rappresentano il momento in cui l’idea de- ingiustamente richiusa nel genere hard rock,
sicale è serrato e muscolare. Ombre cinesi, gli VIII Strada trova la sua più originale ap- che sfornò questo disco dalle atmosfere urbane
quasi dieci minuti, mette in mostra il chi- plicazione: Stardust e Slow disegnano un malinconiche: un atto di denuncia contro la ‘piaga’
tarrismo lirico del nuovo arrivato, Davide inatteso e surreale tributo agli anni 40 e della droga.
Zigliani, oltre al pianismo dinamico e in- 50 e alle indimenticabili icone del cine-
Emerson, Lake & Palmer
ventivo del leader Silvano Negrinelli, au- ma e della danza che li hanno caratte- PICTURES AT AN EXHIBITION (1971)
tore di musiche e testi. I cambiamenti e le rizzati. “Gli anni 40 e 50 ereditarono da Ispirato alla musica del compositore russo
cesure si susseguono, alimentati dalla po- George Gershwin il gusto dell’estetica Musorgskij, rappresenta magistralmente la
tente e affiatata sezione ritmica, composta mai fine a se stessa, mai troppo colta o profonda connessione tra musica classica e
dagli ottimi Sergio Merlino e Riccardo Pre- funzionale alle filosofie e ai teoremi che ‘progressive’ (difatti il disco è stato registrato dal
vivo).
da, che soffia dietro alla voce ispirata e ricca giustificavano qualsiasi cosa, tragedie
di personalità di Tito Vizzuso. Il cantato è belliche comprese. Gershwin portò si- Frank Zappa
in italiano, perché “la lingua italiana offre curamente una ventata di freschezza e FREAK OUT! (1966)
la possibilità di ‘colorare’ un testo grazie a di rinnovamento nella musica da film, Esordio discografico di Zappa, con il primo concept
una straordinaria tavolozza lessicale, come nel musical e nella danza. BABYLON è album del rock e il secondo doppio vinile in
forse nessun’altra lingua al mondo”. la storia di una coppia dei nostri tempi, assoluto. Album musicalmente e strumentalmente
‘sperimentale’ (oltre al solito caleidoscopio musicale
Preludio a Eclypse si muove nei territori resi una storia in cui si alternano momenti
‘zappiano’, tra i molteplici strumenti ci sono anche
nuovamente attuali da progetti metal fu- positivi ad altri negativi, aspri confron- le forbicine e le forcine per capelli), molto critico nei
sion come quello degli Special Providen- ti a tenerezza e amore travolgente, e confronti della società americana dell’epoca.
ce, strizzando l’occhio alle forme classiche allora, nel momento in cui esplode la
che furono ben padroneg- passione, perché non ve- Lucio Battisti
giate dal compianto Keith stire la scena con i colori, ANIMA LATINA (1974)
Emerson. Ma è con Deguello VIII STRADA gli umori, i suoni roman- Album ‘sperimentale’, praticamente senza ritornelli
che arriva il primo colpo di BABYLON tici che hanno reso cele-
e con la voce ‘dentro’ il contesto sonoro, frutto di un
lungo viaggio in America Latina.
genio: il pianoforte in lonta- Fading Records 2015 bri Fred Astaire e Ginger
nanza non sta suonando un www.ottavastrada.com Rogers, Greta Garbo, Rita
notturno ma una melodia Durata: 51’27’’ Hayworth, Marylin Mon- sancito il trionfo del Progressive: Genesis,
militare, resa celebre dalla roe e altri ancora?”. King Crimson, Jethro Tull, Gentle Giant,
battaglia di Alamo nel 1836. 1. Ombre cinesi (9:30) Siamo arrivati al termi- Yes e tantissimi altri hanno dimostrato che
Una perla che con l’ingres- 2. Preludio a Eclypse (4:20) ne del percorso, ma gli originalità, creatività e sperimentazione
so degli altri strumenti si 3. Eclipse Anulaire (4:56) VIII Strada sono decisi a possono coniugarsi con un grande suc-
sviluppa in un languido 4. Deguello (3:00) cavalcare fino in fondo ver- cesso di pubblico, conquistare i mercati e
5. 1403 Storia in Firenze
e malinconico barocchi- (4:40) so l’orizzonte, ancora ine- vendere centinaia di milioni di dischi. Oggi
smo che ricorda il Baca- 6. Babylon (10:03) splorato: colpo di scena, la il panorama generale è cambiato ma dall’o-
lov del trittico New Trolls, 7. Time of Stardust (1:54) coppia culla un figlio. Tutto mologazione si può uscire: servono idee e
Osanna e Rovescio della 8. Slow (7:07) è bene ciò che finisce bene, molta buona volontà”. Gli VIII Strada sono
Medaglia. 9. Ninna Nanna (6:12) verrebbe da dire, ma Ninna un buon motivo per guardare al futuro con
È il momento di getta- nanna risulta ugualmente un un po’ più di ottimismo.
Line up
re la maschera e con Tito Vizzuso, voce pezzo tutt’altro che regolare,
la solida 1403 Storia in Davide Zigliani, chitarre caratterizzato anzi da un
Firenze gli VIII Strada Silvano Negrinelli, piano percorso ellittico con diversi
deragliano dal concept, e tastiere cambi di scena. È un picco-
provando a raggiungere Sergio Merlino, basso lo capolavoro di tecnica e «Fare alcuni concerti con
il primo obiettivo, che si Riccardo Preda, batteria melodia. “Gli anni 70 sono Patrizio Fariselli è stata
sono prefissati: “Voglia-
mo che il nostro sia un
stati un ribollire di fermenti,
non solo musicali, ma anche
una bella esperienza:
rock-progressive ascol- socio-culturali. Quella è sta- lo abbiamo ‘costretto’
tabile anche da chi non è ta una generazione in conti- a riprendere in mano
un appassionato del gene- nuo movimento, che non ha
re: la melodia e la chiarezza mai cessato di affrontarsi, brani, come
dei fraseggi di questo brano battersi, confrontarsi e rin- Consapevolezza,
dimostrano che la nostra novarsi. È stato un decennio
proposta non è circoscritta straordinario, che ha tenuto che non suonava
al solo ambito prog, ma che a battesimo grandi artisti e da più di trent’anni»
85
...But
Mentre è in giro per fare promozione alle ristampe dei
suoi album solisti, Phil Collins è ben felice di parlare
con noi di un po’ di tutto: i Genesis (ovviamente),
le serate passate in compagnia di John Martyn
ed Eric Clapton, la presunta concorrenza tra lui e Peter
Gabriel. E non ci siamo dimenticati di affrontare anche

Seriously...
il discorso sulla possibile reunion dei Genesis…

Testo: Mark Blake | Foto: Uli Heckmann/Corbis Outline

ome tutti i musicisti di una la fine degli anni 60, quando avevo 15 o 16 buttato giù qualcosa di Why Should I Lend
RON HOWARD/REDFERNS/GETTY IMAGES

certa età, anche Phil Collins anni. Poi non ho scritto più niente fino alla You Mine (When You’ve Broken Yours Off Alre-
non può sottrarsi al suo pas- metà degli anni 70. ady) dei Brand X. È singolare come questi
sato, o perlomeno alla sua spunti si siano concretizzati solo dopo pa-
immagine. Nei corridoi de- Ti sei fermato completamente? recchio tempo.
gli uffici londinesi della Warner Music, c’è, Sì. Ma sempre negli anni 60 avevo scritto
infatti, un suo ritratto fotografico, mentre, una cosa che poi diventò Lilywhite Lilith, il Era complicato entrare nel “circolo dei
da bambino, guarda in modo enigmatico Il piccolo pezzo che sta su THE LAMB LIES DOWN compositori” formato da Peter Gabriel,
verso la telecamera. Collins. ON BROADWAY dei Genesis. Avevo anche Tony Banks e Mike Rutherford?
Oggi, Phil ha 65 anni e, ovviamente, è un Be’, loro incarnavano lo spirito dei Genesis.
po’ più vecchio rispetto a quella foto. Ol- Non pensavo neanche di essere un compo-
tretutto, a causa di una frattura a un piede, sitore all’epoca. Ma avevo comunque voce
cammina lentamente aiutandosi con un in capitolo su parecchie cose. La mia forza
LARRY ELLIS/EXPRESS/GETTY IMAGES

bastone. Ma il suo cervello è veloce e scat- stava nell’arrangiamento dei brani.


tante come al solito.
“L’intervista è per «Prog», giusto?”, s’infor- Come mai?
ma con un sorriso gioviale, per poi siste- Mi piaceva molto la prima line up degli Yes,
marsi su una sedia tenendo a portata di Da sinistra: Jack Wild, Stephen quella con Peter Banks alla chitarra. Mi
mano il suo bastone – forse vuole darcelo Leigh, Raymond Millross e Phil ricordo che ammiravo il modo in cui ave-
in testa se gli facciamo troppe domande su Collins. Hanno tutti interpretato vano preso dei pezzi di altri artisti, come
NURSERY CRIME? il personaggio di Artful Dodger di Something’s Coming da West Side Story o
Oliver Twist.
Ed ecco invece che Collins, che è qui uffi- Every Little Thing dei Beatles, e li avevano
cialmente per parlare delle ristampe dei completamente trasformati. Pensai: “Potrei
suoi album solisti del 1982 e 1996, HELLO I fare qualcosa del genere”. Così portai quel
MUST BE GOIN e DANCE INTO THE LIGHT, tipo di approccio nei Genesis.
si tuffa nel suo passato più o meno remoto:
Genesis, Peter Gabriel, la sua carriera da Hai mai avuto l’impressione che gli altri
150 milioni di dischi venduti. Per Phil tutto componenti dei Genesis pensassero che
ruota intorno alla musica, e la sua musi- fossi “solo” un batterista, e che quindi
ca non è mai rimasta ferma in tutti questi non potevi occuparti di certe questioni?
anni. No. Però ero un po’ una scheggia impazzi-
È stata una lunga giornata di interviste, e il ta. Ero il pagliaccio, il compagno di classe
giornalista del «Guardian» è appena uscito che sta all’ultimo banco per fare gli scherzi
dalla stanza, ma per Collins questa è l’uni- a tutti. Ma ero anche l’unico che suonasse
ca intervista in cui può sbizzarrirsi a parlare con altre persone (ride). Ero l’unico punto di
dei movimenti di Supper’s Ready o di qualche contatto tra i Genesis e il mondo reale.
oscura traccia tratta dagli album dei Brand
RON HOWARD/REDFERNS/GETTY IMAGES

X senza timore di annoiare qualcuno. E al- E questo in che modo è stato d’aiuto alla
lora riavvolgiamo il nastro e partiamo… band?
È stato grazie al fatto che suonavo e fre-
Ti ricordi quando hai scritto la tua pri- quentavo altre persone che i Genesis sono
ma canzone? entrati in contatto con produttori come
Si intitolava Lying, Crying, Dying ed era in Flaming Youth, da dietro David Hentschel e successivamente Hugh
a sinistra in senso orario:
re minore, la tonalità più triste in assoluto Flash Gordon Smith
Padgham. Mi guardavo sempre intorno,
(sorride). Veramente, era in re minore, una Brian Chatton, Ronnie Caryl cercavo di non rimanere confinato nella bol-
ballata molto intensa. Stiamo parlando del- e Phil Collins. la che circondava il gruppo. Ma gli altri mi
86
Phil Collins:
ci ha sempre
messo
la faccia.

Nei primi Genesis ero


un po’ una scheggia
impazzita. Ero il pagliaccio,
il compagno di classe che
sta all’ultimo banco per
fare gli scherzi a tutti
Uno scatto tratto incoraggiavano. Ho letto qualcosa nella bio-
dalla session di
BOTH SIDES (1993). grafia di Mike Rutherford (The Living Years),
quando dice: “Se Phil aveva un’idea, era il
caso di starlo a sentire”. Mi sono commosso.

Quindi hai letto il libro di Mike. Che ne


pensi?
Mi è piaciuto molto. Ma quando ho saputo
che stava per uscire, non pensavo che do-
vesse per forza parlare anche di me. Non me
ne ero reso conto.

Davvero?
Davvero. Ho semplicemente pensato: “Oh,
Mike sta scrivendo un libro…”. Ma quando
ho realizzato che ci sarei stato dentro anche
io ho voluto dare un’occhiata da vicino.
Leggere quella frase mi ha illuminato. Non
avrei mai pensato che avrebbe scritto una
cosa del genere.

C’è qualcosa nel libro di Mike che non è


stato di tuo gradimento?
No, assolutamente. Tony Banks ha avuto
qualcosa da ridire, ma non so onestamente
di cosa si trattasse, probabilmente non gli
è andata a genio la parte in cui si parla di
quando andavano a scuola insieme. Steve
Hackett ha fatto notare altre volte di come
io e lui fossimo un po’ i “soci di minoranza”
nei Genesis.

Ogni giorno andavo E osservavate gli altri tre ex compagni di


classe che litigavano tra loro?
in studio ai The Farm Esatto! “Mi hai rubato il goniometro! Ri-
dammelo!”. Era una cosa del genere.
con Tony e Mike e Quanto hai contribuito alla composizio-
cercavo di fare finta ne delle prime canzoni che hai cantato
con i Genesis, For Absent Friends e More
di niente. Mi sforzavo, Fool Me?
Sì, qualche volta mi lasciavano cantare…
ma poi mi scappava fuori “Lasciamo un osso da sgranocchiare a Phil,
così è contento” (ride). Io e Steve abbia-
qualcosa: ‘Oh, In the Air mo scritto insieme la maggior parte di For

Tonight è appena Absent Friends. More Fool Me… oddio, l’avevo


completamente rimossa. Mi sembra di ri-

arrivata al primo cordare di aver scritto una parte del testo,


ma si trattava di un pezzo di Mike. Since-

posto in Olanda…’. ramente non mi sono mai considerato un


compositore fino al mio primo album soli-
Era una situazione sta, FACE VALUE del 1981. Lì ho dimostrato
a tutti quello che sapevo fare.
imbarazzante E prima del tuo debutto come solita?
Non avevi scritto qualcosa anche per i
Genesis?
Wot Gorilla su WIND AND WUTHERING e
THE DOUGLAS BROTHERS/WARNERMUSIC/PRESS

Los Endos su A TRICK OF THE TAIL erano


mie. Ma il punto di partenza era sempre il
lavoro di arrangiamento. Avevo ascolta-
to BORBOLETTA di Santana, c’è un pezzo
che si intitola Promise Of A Fisherman. Se
lo ascolti e pensi a Los Endos ti rendi conto
facilmente di quale fosse la musica che mi
piaceva all’epoca.

Quando hai iniziato a incidere come soli-


sta, non hai mai avuto problemi nel deci-
88
phil collins
dere quali pezzi dovevano essere pubbli- Collins veniva trasmesso in radio e non si preoccu-
agli Abbey
cati con i Genesis e quali sui tuoi album? Road Studios. parono di andare più a fondo. Mi fa piacere
Quando stavamo registrando DUKE (nell’in- che finalmente qualcuno se ne stia accor-
verno del 1979) ancora non sapevo che avrei gendo, perché è proprio la reazione che mi
registrato un album solista. Così i Genesis si aspetto dalle ristampe del mio catalogo so-
presero Please Don’t Ask e Misunderstanding. Se lista. Non mi interessava scrivere solo can-
non fosse andata così, entrambi i brani sa- zoni commerciali. È solo che la gente ascol-
rebbero finiti su FACE VALUE. È per questo tava principalmente quelle. C’è una grande
motivo che nella ristampa dell’album che è varietà stilistica all’interno di FACE VALUE
uscita lo scorso anno sono state incluse le e HELLO I MUST BE GOING. Una cosa così
versioni demo di entrambi i brani. oggi te la sogni.

MARTIN GRIFFIN/WARNERMUSIC/PRESS
Quindi non avevi sottoposto alla band Do You Know Do You Care è un pezzo mol-
anche In the Air Tonight… oppure sì? to rabbioso. Immagino che avesse a che
(ride) Ah sì, è una vecchia storia. Non credo fare con la fine del tuo matrimonio…
che se fosse stata pronta l’avrei tenuta da Mi ero quasi scordato di quanto fossero
parte per me. Probabilmente Mike e Tony arrabbiate quelle canzoni. A quel punto
non si ricordano di averla ascoltata perché con mia moglie ci eravamo già separati ed
era un pezzo che aveva solo tre accordi… erano entrati in scena gli avvocati. Ma non
mi rendevo conto di traferire la mia rabbia
A posteriori, verrebbe da dire che la tua nelle mie canzoni. Dopo averle registrate,
carriera solista è stata il frutto di una se- dopo essermi sfogato, mi sono potuto de-
rie di combinazioni fortuite… Più o meno all’epoca di FACE VALUE, hai dicare alle cose più leggere come You Can’t
È vero. Se non avessi avuto dei problemi collaborato con John Martyn, che guar- Hurry Love.
personali, il divorzio (dalla prima moglie dacaso si era appena separato dalla
Andrea Bertorelli) e via dicendo non so se moglie. Dovete aver passato delle belle Viste le tematiche personali, è compli-
sarei mai andato in quella direzione. All’e- serate insieme… cato per te riascoltare certi brani?
poca stavo suonando con i Brand X e pro- Sì, eravamo io, John ed Eric Clapton. Stavo Non tanto, perché questi album sono entra-
babilmente immaginavo di realizzare qual- registrando l’album GRACE AND DANGER ti e usciti dalla mia vita tante volte. Non ho
cosa di simile, ma più elegante, in stile We- (1980 – Collins è presente alla batteria e ascoltato le nuove versioni rimasterizzate.
ather Report/Wayne Shorter, sicuramente come corista) con John, quando John chia- Sono stato coinvolto nella scelta dei demo
meno frenetico. mò Eric e gli diede appuntamento in un e del materiale live, ma delle questioni tec-
pub a Guilford. E così che l’ho conosciuto, niche si è occupato direttamente il produt-
Detto ciò, i tuoi album solisti si collocano da amico. Poi abbiamo lavorato insieme tore, Nick Davis, dato che ormai da un orec-
temporalmente a una certa distanza da (Collins produrrà due album di Clapton, chio non ci sento quasi più. Le ho riprese in
quelli con i Genesis. Hai deciso in manie- BEHIND THE SUN nel 1985 e AUGUST l’an- mano in occasione dei vari tour e concerti,
ra cosciente di firmare un contratto con no seguente) ma all’inizio per lui ero solo Sopra: le ristampe
per capire se valesse la pena di riproporne
la Virgin invece di incidere con la stessa un tipo con cui farsi due risate. di HELLO I MUST qualcuna dal vivo.
etichetta dei Genesis, la Charisma? BE GOING e DANCE
Certamente. Non volevo estraniarmi com- Stavo riascoltando il tuo secondo al- INTO THE LIGHT. Mike Rutherford ha ammesso che quan-
Sotto, il primo
pletamente dal gruppo, di cui ho sempre bum, HELLO I MUST BE GOING del album solista
do hai iniziato ad avere successo, si è
continuato a fare parte, ma al tempo stesso 1982: un momento canti un pezzo orec- di Collins, FACE sviluppata un po’ di gelosia nei tuoi con-
volevo prendere un po’ le distanze. Ho pen- chiabile come You Can’t Hurry Love, poi VALUE. fronti all’interno della band…
sato che se fossi uscito con la stessa etichet- ti arrabbi su I Don’t Care Anymore e dopo Tony Banks una volta ha detto: “Ci auspi-
ta dei Genesis, la gente avrebbe pensato ti metti ad ascoltare i tuoi vicini che fan- cavamo che Phil avesse successo, ma non
che avrei proposto più o meno lo stesso tipo no sesso in Thru These Walls… COSÌ TANTO successo”. È normale. Mentre
di musica. E poi mi piacevano i Sex Pistols, Diciamo che dentro quell’album c’erano registravamo ABACAB era appena uscito
che incidevano per la Virgin. La Virgin era anche altre cose oltre a You Can’t Hurry Love. FACE VALUE e improvvisamente iniziò a
vista come una label rampante, dinamica. Sono anni che lo vado ripetendo, perché scalare le classifiche. Ero eccitatissimo, ma
E a me piacciono le cose dinamiche. all’epoca tutti si fermarono al singolo che ogni giorno andavo in studio ai The Farm
con Tony e Mike e cercavo di fare finta di
niente. Mi sforzavo, ma poi mi scappava
Collins con
John Martyn fuori qualcosa: “Oh, In The Air Tonight è ap-
ai Townhouse pena arrivata al primo posto in Olanda…”.
Studios, nel luglio Era un po’ imbarazzante.
del 1981.
In che senso?
Perché sia Tony che Mike avevano già pub-
blicato i loro album solisti (A CURIOUS
FEELING e SMALLCREEP’S DAY). Il mio
stava vendendo più dei loro, ma era anche
logico, perché essendo io il cantante dei
Genesis tutti mi riconoscevano immedia-
tamente. Tutti conoscono il cantante di
una band. Tony e Mike non cantavano sui
BARRY PLUMMER

loro dischi.

Ci sono dei punti di contatto tra alcune


tue canzoni e quello che Peter Gabriel
89
titolo pezzo
Come quando proibiva ai batteristi di
utilizzare i piatti?
“Niente metallo”, diceva. “Non voglio nien-
te che sia di metallo sull’album, Phil”. Per
me andava bene, solo che non sapevo cosa
fare con la mano sinistra.

Non ti dà un po’ fastidio che la critica


abbia sempre osannato Peter?
Eravamo due personalità diverse. Io cer-
cavo solo di scrivere delle buone canzo-
ni, ma, effettivamente, Peter ebbe tutta
la considerazione del mondo. Però io ho
fatto un sacco di soldi. Non l’ho mai det-
to prima, ma credo che il succo sia un po’
questo qui.

Stai ristampando tutto il tuo catalogo


come solista. Oggi, riascoltandoli, cosa
CHUCK PULIN/SPLASH NEWS/CORBIS

pensi degli album che hai pubblicato?


Stanno per uscire NO JACKET REQUIRED
(1985) e TESTIFY (2002). Mi piace TESTIFY
perché quelli sul disco sono praticamente i
Collins e Peter demo che ho registrato per conto mio. NO
Gabriel si baciano JACKET REQUIRED mi crea qualche proble-
appassionatamente, ma, anche se paradossalmente si tratta di
New York 1976.
uno dei miei album di maggior successo.
Contiene alcune delle mie canzoni preferite

Io e Peter eravamo due tipi diversi. – Take Me Home, Long Long Way To Go, Only
You Know And I Know – ma ci sono anche

Io cercavo solo di scrivere delle cose che esulano un po’ dal mio territorio,
come un paio di pezzi dance. Sussudio l’ave-
buone canzoni, ma, effettivamente, Peter vo scritta io, ma poi l’ho passata al tastieri-
sta, David Frank, che l’ha tutta infiocchet-
ebbe tutta la considerazione del mondo. tata. È diventata la tipica canzone di quel
periodo, tutta patinata.
Però io ho fatto un sacco di soldi. Che mi dici di DANCE INTO THE LIGHT
Non l’ho mai detto prima, ma credo del 1996?
Con DANCE INTO THE LIGHT ho prova-
che il succo sia un po’ questo qui” to a comporre adottando la prospettiva di
un chitarrista. Avevo dei campionamenti
di chitarra e ho pensato che utilizzandoli
stava facendo nello stesso periodo della ho suonato la batteria dal vivo con Peter magari sarei riuscito a scrivere delle canzo-
sua carriera… perché non poteva permettersi di pagare ni diverse dal solito. Anche se ci sono dei
C’è stato un momento in cui sembrava che i turnisti americani. Ma mi piaceva molto pezzi che mi piacciono molto – It’s In Your
andassimo di pari passo, è vero. Molte per- quello che Peter stava facendo. Mi sono di- Eyes, Love Police, That’s What You Said – non
sone se lo sono dimenticato. Lo sai cosa è vertito un sacco. Mi ricordo di aver passato è un disco che mi rappresenta. Anche altre
Due calci tra amici.
successo con Intruder? (Il pezzo contenuto I Genesis
un giorno intero a provare I Don’t Remember. persone, di cui rispetto il parere, mi hanno
nel terzo album solista che permise a Col- a Shalford, Peccato che a volte Peter si auto-imponesse detto: “Questo non sei tu. Torna al piano-
lins e al tecnico del suono Hugh Padgham ottobre 1979. delle limitazioni, si circondava di steccati. forte, Phil”.
di inventare il celebre “gated drum sound”).
Quando Peter ascoltò quel suono di batteria
– lo soprannominammo “the facehugger”,
come il parassita di Alien che si impiantava
attaccandosi alla faccia delle persone – si
alzò di scatto dal divano e disse: “Che cos’è
questo?”. E io gli risposi: “Che vuoi farne? È
una cosa che ho creato io”. “Voglio usarlo nel
mio disco”, fu categorico. E così Peter rimo-
dellò Intruder in modo tale da sfruttare il pat-
tern di batteria che avevamo appena creato.

Ti ha dato fastidio?
Be’, gli ho chiesto se poteva almeno inseri-
BARRY PLUMMER

re il mio nome nei credits come autore del


pattern di batteria, cosa che poi ha fatto,
seppure un po’ a malincuore. Quello che
non tutti sanno è che nello stesso periodo
90
phil collins
Hai detto che il personaggio che ti eri Quindi niente Peter Gabriel se ci sarà
creato negli anni 80, quello con la fac- una reunion dei Genesis?
cia tosta e un po’ svitato, oggi ti fa senti- No. Prima della reunion del 2007 abbiamo
re un po’ a disagio. Ma del resto era fon- fatto questo meeting a Glasgow, che si è
damentale avere un po’ di faccia tosta rivelato una sofferenza. Non finiva mai.
per intrattenere il pubblico degli stadi e Mike, Steve, Tony e io eravamo favorevoli,
delle grandi arene… ma non riuscivamo ad avere nessuna cer-
Infatti è così. Ero un grande intrattenitore. tezza da parte di Peter. E poi mi sono reso
Avevo il background che derivava dall’aver conto subito che se Peter avesse preso par-
preso parte a 13 anni al musical Oliver! nel te alla reunion, con la tecnologia disponibi-
ruolo del ladro bambino, Artful Dodger. Mi le al giorno d’oggi, si sarebbe trasformata
piaceva scherzare col pubblico di Wembley, in un incubo.
tenere in pugno ottantamila persone. Era
una cosa fantastica. Ma adesso è diverso, In che senso?
non mi va di rivedermi in quella veste. Penso che Peter se ne sarebbe uscito con
tutta una serie di idee assurde e senza vo-
Perché? lere avrebbe fatto innervosire Tony. Per me
Il problema è che, a volte, dovevo cantare sarebbe stato sicuramente divertente, per-
dei testi di cui non riuscivo a capire proprio ché per una volta me ne sarei potuto stare
BARRY PLUMMER

il significato. semplicemente seduto dietro ai tamburi.

Stai parlando di cose come il testo di Mike Rutherford ha detto che dopo
Domino? che Peter e Steve lasciarono il meeting,
Sì. L’ha scritto Tony. Ero perplesso. Mi Un tipo voi tre vi siete guardati e avete pensa-
chiedevo come fare a cantare cose come “i impertinente: to: “I Genesis sono questi”.
Phil nell’agosto
doppi vetri che riescono a tenere lontana la 1976 (sopra)
È vero, ci siamo guardati e abbiamo pen-
notte” e risultare convincente. Era difficile. e adesso. sato: “Magari la facciamo per conto nostro
Anche perché in quel periodo i miei testi la reunion?” E cinque minuti dopo era già
erano sempre più intimi e personali, e in- tutto deciso.
vece mi toccava cantare cose senza senso…
sillabe messe in fila. Hai avuto un po’ di problemi di salute.
Riesci ancora a suonare la batteria?
Adesso però i lettori a cui piace Domino Onestamente non lo so. L’ultima volta
andranno in crisi! che ho suonato la batteria è stato alla
Ma magari loro non fanno tanto caso alle Royal Albert Hall con Eric Clapton nel
parole quando ascoltano la canzone… Mi 2010 per il Prince’s Trust, e appena ho
dispiace se ho rovinato tutto dicendo que- iniziato a suonare ho pensato: “Ahi, c’è
sta cosa. Anche All In A Mouse’s Night è un qualcosa che non va”. Ma dopo tanti
altro pezzo che mi crea lo stesso tipo di pro- anni… invece di continuare a parlarne
blema (ride). magari dovrei proprio fare un po’ di
esercizio.
Ti succedeva anche quando cantavi i
pezzi dei Genesis con i testi di Gabriel? Una volta che saranno stati pub-
C’erano delle cose anche lì, indubbiamen- blicati tutti i tuoi album solisti
te. Ma adoravo Supper’s Ready. O almeno in versione rimasterizzata cosa
la maggior parte, con l’eccezione forse di farai?
Willow Farm. Mi piaceva molto anche Apo- Uscirà la mia autobiografia, a
calypse In 9/8 perché potevo suonare la ottobre per la precisione. Ho
batteria, avevamo due batterie in quel iniziato a scriverla subito dopo
punto. E la parte finale, quella sulla aver finito il mio libro The Ala-
“nuova Gerusalemme”, era fantastica mo and Beyond: A Collector’s
da cantare. Journey, nel 2012, perché mi
stavo divertendo a scrivere
Ti sei stancato di sentirti chiedere in e volevo andare avanti. Ho
continuazione se ci sarà una reunion fatto un bel po’ di ricerche
dei Genesis? per ricostruire il tutto e
No, perché la reunion del 2007 è stata una adesso si tratta solo di met-
bella cosa. tere insieme il materiale
che ho raccolto.
Quindi pensi che potreste suona-
NEALE HAYNES/WARNERMUSIC/PRESS

re di nuovo insieme dal vivo? Come sarà?


Se dovessi rispondere adesso, di- Sarà come deve essere,
rei di sì. Ma poi quando sarò senza edulcorare nulla.
tornato in albergo… proba- Lo giuro. Voglio raccon-
bilmente lascerei perde- tare la verità. O alme-
re. Sicuramente una no la mia verità.
reunion con Peter
Gabriel è fuori More info: www.
discussione. philcollins.co.uk
91
Il colpo
di coda
L’uscita di Peter Gabriel dai Genesis avrebbe potuto
decretare la fine del gruppo. Invece la vena compositiva
della band non si esaurì, Phil Collins assunse il ruolo
di frontman e il gruppo diede vita a un classico del prog,
A TRICK OF THE TAIL.
Testo: Mark Blake

he cosa è successo a Mike LIES DOWN ON BROADWAY. Gabriel


Strickland? Era uno delle aveva già lasciato il gruppo durante le
centinaia di cantanti che si registrazioni dell’album ma poi era stato
proposero per il ruolo di persuaso a tornare sui suoi passi. Questa
frontman dei Genesis dopo volta però non avrebbe cambiato idea.
la fuoriuscita di Peter Gabriel. Strickland La prima moglie, Jill Moore, aveva dato
arrivò fino all’audizione con la band ai Tri- di recente alla luce la loro prima figlia,
dent Studios. Eppure, non ha funzionato. Anna-Marie, e l’artista era combattuto tra
Tra quelli che inviarono dei provini su cas- la famiglia e gli impegni con il gruppo. So-
setta ai Genesis sperando di essere chiamati prattutto, non si sentiva più a suo agio con
c’erano anche il chitarrista/cantante e suc- ciò che definiva “la cultura rock” e l’essere
MICHAEL PUTLAND / RETNA UK/PHOTOSHOT

cessivamente produttore punk, Nick Lowe “parte dell’ingranaggio”.


dei Brinsley Schwarz, Mick Rogers della Oggi Rutherford è meno sorpreso dall’ab-
Manfred Mann’s Earth Band e Jahn Teigen, bandono di Gabriel rispetto a quanto non
frontman della band prog rock norvegese lo fosse stato all’epoca: “Il suo modo di
Popol Ace, celebre per aver totalizzato zero agire e reagire era più coraggioso e rapido
punti nella sua partecipazione al concorso rispetto al nostro”.
Eurovision Song Contest nel 1978. Ma in quel momento fu scosso e deluso.
Tuttavia, nel quarantesimo anniversario di Dopo sette anni insieme, i Genesis stavano
A TRICK OF THE TAIL, vale la pena di ri- iniziando a fare dei progressi e a guadagna-
cordare che i Genesis presero seriamente in re soldi.
considerazione anche un’altra possibilità. Pubblicamente, la band fece
“Per qualche tempo ho pensato che avrem- finta di aver preso bene l’intera
mo continuato in quattro senza cantante”, faccenda. “Ma c’era un forte ti-
rivela Phil Collins. more che non potessimo anda-
Mike Rutherford e Tony Banks infatti, mo- re avanti senza di lui”, ammette
strando lo stesso spirito indomabile che li Tony Banks.
aveva aiutati a sopravvivere ai tempi della Paradossalmente, la persona
scuola, reagirono all’abbandono di Gabriel che più credeva nella loro capa- la zona est di Londra. Quando
a testa bassa, con l’idea di andare avanti cità di andare avanti era proprio Hackett si presentò tre giorni
senza di lui, almeno finché avessero potuto. Gabriel: “Avevo molta più fiducia dopo, avevano quasi comple-
“Abbiamo continuato a scrivere canzoni”, io nella capacità del gruppo di tato di scrivere Dance On A
dice Mike Rutherford “ma dopo un po’ ci superare il mio abbandono che il Volcano e Squonk.
siamo resi conto che sarebbero state un po’ gruppo stesso”. Dance On A Volcano era un
noiose senza le linee vocali”. Come in una sorta di premonizione, pezzo in cui si sentivano gli
Di lì a poco, i Genesis iniziarono a cercare Steve Hackett (destinato anche lui a echi di due dei gruppi preferiti di Collins,
un altro cantante. Ciò di cui nessuno si ren- lasciare i Genesis di lì a poco) non era La band si rilassa ovvero Santana e Weather Report. “Incarna
deva conto è che in realtà lo avevano già presente quando il gruppo iniziò a lavorare nel 1975, prima tutto ciò che i Genesis hanno fatto di buo-
trovato. su quello che sarebbe diventato A TRICK OF di produrre no”, ha detto Rutherford.
A TRICK
Peter Gabriel annunciò il suo abbandono THE TAIL, nel luglio del 1975. Il chitarrista OF THE TAIL Squonk al contempo univa un poderoso in-
durante una riunione della band che si era impegnato a ultimare il suo primo disco (sopra). cedere di batteria a un testo che parlava di
tenne a Cleveland, in Ohio, nel gennaio solista, VOYAGE OF THE ACOLYTE. Nel frat- una bestia immaginaria, nata dalla fantasia
del 1975. I Genesis in quel periodo erano tempo, Rutherford, Collins e Banks avevano dello scrittore argentino Jorge Luis Borges
impegnati nella tournée di THE LAMB iniziato a provare in uno studio a Acton, nel- e inserita nella sua opera Book of Imaginary
92
Beings (Manuale di zoologia fantastica). PHYSI- i Genesis!”, annunciavano i giornali il 16
CAL GRAFFITI dei Led Zeppelin era uscito Sapevamo che i agosto di quell’anno. Una settimana dopo,
qualche tempo prima quello stesso anno. I
Genesis avevano ascoltato il brano simbolo travestimenti degli Chris Welch del «Melody Maker» intervi-
stò il gruppo nello studio in cui provava e
del disco, Kashmir, alla radio in Germania e
avevano apprezzato in particolare il suono
esordi non sarebbero stati fece del suo articolo seguente una sorta di
necrologio. Scrisse infatti: “Peter Gabriel
potente della batteria. Squonk fu “il mio mo- parte del nostro spettacolo. non stupirà più i suoi fan con apparizioni
mento alla John Bonham”, ha detto Collins,
che considera ancora il brano uno dei suoi
Bastava guardare Phil improvvise, macchinari e trucchi teatrali di
ogni genere…”.
preferiti dell’album. per capire che non avrebbe L’annuncio della morte prematura dei Ge-
I Genesis avevano tenuto segreta alla stam- nesis li rese ancora più determinati a con-
pa la notizia dell’abbandono di Gabriel. Ma fatto una buona impressione tinuare. In poco tempo, arrivarono agli uf-
in seguito pubblicarono un’inserzione su
«Melody Maker» con la quale cercavano
travestito da fiore. fici della Charisma Records tra le 100 e le
400 cassette (nessuno conosce il numero
un cantante “per un gruppo stile Genesis” Mike Rutherford esatto). Tra queste c’erano anche quelle di
e la notizia uscì fuori: “Gabriel ha lasciato alcuni “cantanti molto noti”, stando a quan-
93
phil collins
to dichiarato da Tony Banks, che però si è
sempre rifiutato di rivelare chi fossero.
Non è chiaro neanche quanti furono effet-
tivamente i cantanti che vennero convocati
per l’audizione. Banks dice che erano due
o tre alla volta ogni giorno e che la cosa
andò avanti per un po’ di tempo. Ruther-
ford ricorda, a proposito del misterioso
Mick Strickland, che aveva “la giusta voce
bluesy” ma che faceva molta fatica a inter-
pretare Squonk. “Andava completamente
fuori tonalità”, ha detto Rutherford. “Quel
povero ragazzo ci ha provato a lungo ma
non c’era niente da fare”.
Ironicamente, a “insegnare” i brani agli aspi-
ranti frontman prima dell’audizione era pro-
prio Phil Collins. Collins aveva infatti canta-
to For Absent Friends su NURSERY CRIME e
More Fool Me su SELLING ENGLAND BY THE
POUND. La sua voce e quella di Gabriel inol-
tre avevano funzionato molto bene insieme
su THE LAMB…, ma in quel momento nes-
suno nei Genesis riteneva Collins un poten-
ziale cantante.
In quello stesso periodo Bill Bruford (ex bat-
terista di Yes e King Crimson) stava provan-
WARING ABBOTT/GETTY IMAGES

do con i Brand X nello stesso studio e ricorda


che Collins un giorno entrò e si lamentò di
come stavano andando le audizioni. “Diceva
cose come: ‘Sono tutti dannatamente inutili I Genesis a New York il 25 marzo,
– so cantare meglio io di loro’”, racconta Bru- del 1976, da sinistra a destra:
Mike Rutherford, Bill Bruford,
ford; fu lui a suggerire a Collins di prendere
Tony Banks, Steve Hackett,
il posto di Gabriel. La moglie di Collins, An- Phil Collins.
drea, che lo conosceva dalla scuola di teatro
e lo aveva visto suonare la batteria e cantare, Rutherford e Banks, Ripples, un brano sulla
gli diede lo stesso consiglio. vecchiaia e la caducità della bellezza, antici-
Banks ricorda che Collins cantò Squonk su- pa in qualche modo le canzoni d’amore che i
bito dopo l’audizione di Mick Strickland. Genesis scrissero negli anni ’80 e ’90.
Funzionava. Cantò un altro brano. E ancora Tuttavia, c’erano dei punti in comune con
un altro. “Erano tutti un po’ scettici”, ricorda l’era Gabriel: quelle che Banks definì “story
Collins. “Ma abbiamo iniziato a registrare e songs”. Banks e Collins composero Robbery,
abbiamo buttato giù un brano dopo l’altro”. Assault And Battery, pezzo sul quale Collins
Le sessioni di registrazione di A TRICK OF tornava a interpretare un ruolo teatrale
THE TAIL iniziarono nell’ottobre del ’75 ai che era stato suo nell’infanzia: il londinese
Trident Studios, con il nuovo produttore Da- Artful Dodger, tra i protagonisti del roman-
JIM FISK

vid Hetschel. “David era stato l’ingegnere del zo Oliver Twist di Charles Dickens, che can-
suono di GOODBYE YELLOW BRICK ROAD tava di un furto fallito. Ascoltata adesso,
di Elton (John)”, dice Collins. “L’avevo cono- Sopra: il primo più belli che Steve abbia mai composto”, dice però, sembra una goffa imitazione di The
sciuto grazie al mio girovagare suonando con concerto come Banks, che ha scritto il ritornello e ha con- Battle Of Epping Forest, il brano di SELLING
cantante dei
altri artisti e l’ho presentato ai Genesis”. Genesis. Sotto: Il
tribuito con un enigmatico solo di synth che ENGLAND BY THE POUND. È l’unico punto
Registrare THE LAMB LIES DOWN ON BRO- «NME» vedeva così sembra suggerire l’immagine mitica delle debole dell’album.
ADWAY era stata una faccenda piuttosto la ricerca da parte sirene che attirano i marinai ignari verso gli Di gran lunga migliore è un’altra “story song”,
complessa. Al contrario, per A TRICK OF THE dei Genesis di un scogli. Ma quando Hackett mostrò a Collins ossia il brano che dà il titolo al disco. “L’ave-
TAIL ci volle poco più di un mese. In un certo nuovo cantante. i suoi testi – ‘Over the rooftops and houses… vamo già scritto anni prima senza mai pub-
senso, infatti, fu tutto più facile senza sentenced to drift far away now (Sui tetti e blicarlo”, ha detto Banks, “ma dopo l’abban-
Gabriel. Principalmente, erano sempre sulle case… destinato a vagabondare dono di Peter, mi sono appassionato all’idea
stati lui, Rutherford e Banks a comporre per sempre) – Phil pensò che il brano di inserire qualcosa di più leggero e bizzarro”.
la musica dei Genesis, con Steve Hackett “ricordasse un po’ Mary Poppins”. Dal punto di vista dei testi, A Trick Of The Tail
che si occupava delle rifiniture. Con l’ab- Collins aveva ragione. Anche adesso, fa il paio con Squonk. Erano i Genesis di ri-
bandono di Gabriel c’era meno da discu- Entangled e alcune parti di Mad Man torno nel mondo degli Elfi e degli spiriti, ma
tere. La band adesso aveva l’opportunità Moon evocano davvero delle immagi- stavolta c’era un messaggio sociale. Banks
WWW.THEGENESISARCHIVE.CO.UK

di dimostrare che i Genesis erano sempre ni della celebre bambinaia disneya- aveva letto il romanzo del 1955 di William
stati un’entità compositiva corale e non un na che, col suo ombrello in mano, Golding, Gli uomini nudi, nel quale la vicen-
semplice veicolo per Gabriel. si libra nel cielo autunnale. Infat- da metaforica di una tribù di Neandertha-
Detto questo non bisogna dimenticare ti, gran parte di A TRICK OF THE liani veniva utilizzata per criticare i costumi
l’apporto dato alla realizzazione di A TRICK TAIL ha un’atmosfera sognante, sociali moderni. Il racconto che i Genesis
OF THE TAIL da parte di Steve Hackett, co- infantile; certamente, molto più di fanno nel brano di una ‘bestia in grado di
autore di uno dei momenti più intensi del THE LAMB…, il suo predecessore. parlare’ gettata sotto i riflettori di un ‘fre-
disco, Entangled. “Era basata su uno dei pezzi Riascoltata adesso, la ballata di akshow’ pubblico, era un chiaro messaggio
94
phil collins

Nel 1977, Collins non aveva più bisogno che non si farebbe mai coinvolgere in pro-
di aiuto dall’alto… getti spazzatura”. Grazie Bill.
Oggi Phil Collins ammette: “Il giorno che
ho iniziato a cantare con i Genesis ha cam-
biato la mia vita”. Era il 27 marzo del 1976
al Kitcheer Auditorium nell’Ontario in
Canada, quando Collins salì sul palco per
la prima volta da cantante e frontman dei
Genesis. Le sue mani tremavano e teneva
stretto un foglietto con delle annotazioni

RICHARD AARON/GETTY IMAGES


su ciò che doveva dire al pubblico. Ma sen-
za nessun abito appariscente dietro il qua-
le nascondersi, Collins catturò l’uditorio
con la sua sincerità, con il suo umorismo
semplice e con la sua infallibile capacità di
sembrare Peter Gabriel quando cantava ‘le
vecchie cose’.
“La gente non voleva rinunciare ai Gene-
sis”, ha detto Collins. “Volevano che restas-
letto (lo Squonk) in lacrime; il tutto dise- simo insieme, perciò mi hanno sostenuto”.
gnato dall’artista Colin Elgie su uno sfon- Man mano che il tour procedeva, Collins
do giallo sbiadito che ricorda una vecchia cresceva. Nel giugno del ’76 Peter Gabriel
pergamena. entrò in silenzio nell’Hammersmith Odeon
L’affermazione di Tony Banks secondo cui per vedere la nuova band. “È stata un’e-
“una parte del pubblico trovava i Genesis sperienza strana e avevo sentimenti con-
con Peter un po’ troppo strani” sembrò trastanti”.
trovare conferma nelle ottime vendite del Il commento di Mike Rutherford sul Phil
disco. A TRICK OF THE TAIL raggiunse la Collins degli anni ‘70 – “Quando Phil ave-
terza posizione in Gran Bretagna, e, insie- va un’idea, lo dovevi stare ad ascoltare…”
me a SELLING ENGLAND BY THE POUND, – sarebbe diventato ancora più significati-
divenne l’album dei Genesis di maggior vo negli anni seguenti. Quando i Genesis
successo fino a quel momento. “Doveva- tornarono in studio per registrare il disco
mo dimostrare che potevamo farcela sen- successivo, WIND & WUTHERING, e poi,
za Peter”, dichiarò Tony Banks al «Melody dopo la dipartita di Steve Hackett, …AND
Maker», per poi aggiungere con fermezza: THEN THERE WERE THREE…, la dinami-
Il giorno che ho iniziato “È il miglior album che abbiamo mai fatto”.
Ma i Genesis adesso dovevano affrontare
ca della band era cambiata per sempre.
Ora che ha compiuto quarant’anni, A
a cantare con i Genesis la sfida di suonare il disco dal vivo. A diffe- TRICK OF THE TAIL con la sua affasci-
renza dei batteristi che facevano i cantanti nante compagnia di bestie mitologiche,
ha cambiato la mia vita. part time come Kevin Godley dei 10cc, in di ‘bambini ipnotizzati’ e ‘fiocchi di neve a
quel momento Collins era l’unico dei Ge- giugno’ è al contempo l’ultima celebrazione
Phil Collins nesis a saper cantare come solista. dei ‘vecchi’ Genesis e l’inizio di qualcosa di
I primi segnali non furono incoraggianti. completamente nuovo. Né i Genesis né Phil
Gabriel aveva saputo ‘vendere’ i Genesis Collins sarebbero più stati gli stessi.
sociale, affidato alla melodia e al ritornello dal vivo, travestendosi da volpe, da fio-
più orecchiabili del disco. Banks in seguito re e su THE LAMB… da gigantesco pene
ha rivelato che il brano era in parte ispirato di gomma. I Genesis girarono un video
a Getting Better dei Beatles. del singolo di A Trick Of the Tail che riuscì
Al contrario, il gran finale, Los Endos, riparte solo a evidenziare quanto ordinario fos-
da dove Dance On A Volcano era finita. Era il se il nuovo cantante. Collins, con la sua
‘gioiello’ del batterista/cantante: un atto fina- sciarpa invernale e il suo bizzarro cappello
le completamente strumentale fatto di rote- arancione, sembrava un hippy che faceva
anti pattern di batteria e di tintinnanti suoni il lavavetri come secondo lavoro.
di piatti. Oggi Phil Collins ammette che Promise Il romanzo “Sapevamo già che i travestimenti degli
Of A Fisherman di Santana ha ispirato l’intera di William Golding esordi non sarebbero stati parte del no-
composizione: “Volevo portare tutta quell’e- Uomini Nudi fornì stro spettacolo”, ha ammesso Rutherford.
nergia e quella melodia nel mio brano.” l’ispirazione “Bastava guardare Phil per capire che non
per la title-track
A novembre, A TRICK OF THE TAIL era stato di A TRICK avrebbe fatto una buona impressione tra-
ultimato. “Penso che sapessimo di aver creato OF THE TAIL. vestito da fiore”.
un buon disco”, ha detto Rutherford a «Prog». La soluzione era lasciare che Collins fosse
“Sembrava già un nuovo capitolo per la band”. semplicemente se stesso e trovare un se-
Attenendosi all’idea dei ‘nuovi Genesis’, condo batterista per il tour. Così Collins
l’album, nella sua forma definitiva, appa- ingaggiò il suo sostituto nei Brand X, Bill
riva diverso anche esteticamente. A TRICK Bruford. Intervistato da «Sounds» prima
OF THE TAIL uscì nel febbraio 1976 con dell’inizio del tour, Bruford ironizzò sui
una copertina che ricordava quella di un suoi nuovi datori di lavoro con parole di
libro di favole di epoca vittoriana. C’erano blando apprezzamento: “Non ho mai visto
un criminale mascherato, un giudice dal i Genesis né sentito un loro disco prima
naso adunco, una vecchia strega e un fol- d’ora. Ma ho sempre rispettato Phil e so
Il ricamatore
Alato Con i Brand X, Phil Collins
ha dato sfogo alla sua passione
per il jazz fusion, facendo musica
folle in un “periodo folle”.
Ci racconta di pallottole
da schivare, di Daz rock
e dei rischi che si corrono
a “sferruzzare” in presenza
Testi: Mark Blake di Robert Plant…

CHARISMA PRESS
uando Phil Collins suonò ci del jazz rock come i Weather Report o la
nei primi album solisti di Mahavishnu Orchestra.
Robert Plant, PICTURES Quando Collins entrò nei Brand X, li con-
AT ELEVEN e THE PRINCI- siderava una specie di hobby, un modo per
PLE OF MOMENTS, gli distrarsi un po’ dagli impegni con i Genesis. Smacks Of Euphoric Hysteria or Why Should I
erano state date istruzioni Ma come sempre, si gettò a capofitto nel Lend You Mine (When You’ve Broken Yours Off
precise. Ogni volta che suonava in modo progetto, riuscendo in qualche modo a re- Already).
troppo fantasioso, Plant lo rimproverava, gistrare con loro nel tempo che gli restava Collins ha descritto l’inarrestabile, frenetico
insistendo che non voleva sentire nessuno tra le registrazioni e i tour con i Genesis. approccio della band come ‘Daz rock’, per
‘di quei ricami’. Il disco d’esordio dei Brand X, UNORTHO- la somiglianza del detersivo in polvere Daz
Plant paragonava le complesse evoluzioni DOX BEHAVIOUR, uscì nell’estate del 1976, con l’anfetamina e altre sostanze stupefa-
strumentali di Collins a qualcuno che sfer- seguito meno di un anno dopo da MOROC- centi affini.
ruzzava freneticamente su un maglione di CAN ROLL. Collins non è così fiero del pri- Quando Collins trasformò due camere del-
lana. Collins non era estraneo ai “ricami” mo disco. “Ma MOROCCAN ROLL era un la sua ex casa coniugale in uno studio im-
con i Genesis, ma il suo progetto parallelo, Il disco d’esordio buon album – sebbene ci fossero molte di provvisato, I Brand X vi si trasferirono. Era
i Brand X, lascia intendere che era capace dei Brand X quelle che io definisco ‘pallottole vaganti’”, un ‘pigiama party’ in stile jazz fusion, ma
di utilizzare più gomitoli contemporanea- UNORTHODOX spiega. “Il nostro modo di suonare era pie- senza pigiama. “C’era un ‘gruppo diurno’ e
mente. “I Brand X erano molto divertenti BEHAVIOUR no di colpi di pistola – bang! Bang! Bang!”. uno ‘notturno’ e John Goodsall suonava in
(in alto) e il
da suonare, ma non così tanto da ascolta- suo successore E in effetti lo era. La musica dei Brand X era entrambi – non dico altro”, dice Collins con
re”, dice adesso. MOROCCAN ROLL quasi interamente strumentale, animata un ampio sorriso. “Io suonavo nella band
I Brand X esordirono nel 1975 come un (sopra). da paradiddle, rimshots, turbolente linee ‘diurna’ ma lo studio non era insonorizzato.
gruppo soul jazz composto da tre musicisti: di basso e vibranti soli di chitarra. Il gorilla Era un periodo folle – i Genesis, i Brand X,
il bassista Percy Jones, il tastierista Robin dello spot della Cadbury (il noto marchio FACE VALUE…
Lumley e iI chitarrista John Goodsall. Fir- inglese produttore di cioccolata creò uno “Sto scrivendo la mia autobiografia e, riper-
marono per la Island ma una volta resisi Phil Collins con spot nel 2007 in cui un gorilla suonava la correndo le varie date, mi viene da pensare:
Robert Plant e
conto che il loro primo demo suonava un Jimmy Page dei Led batteria sulla hit di Collins In The Air To- ‘Mio Dio, sono stato lontano da casa per
po’ troppo come la Average White Band, Zeppelin al Live Aid, night) avrebbe faticato molto a padroneg- così tanto tempo?’. Sono partito in tour,
si avvicinarono al suono dei grandi classi- il 13 luglio 1985. giare i fantasiosi pattern di Euthanasia Waltz, sono tornato per due settimane, mi sono
chiuso nello studio, e poi me ne sono anda-
to di nuovo. Come sono riuscito a trovare il
tempo per fare tutto?”.
Collins collaborò a fasi alterne con i Brand
X fino ai primi anni 80. All’epoca, co-
munque, aveva anche suonato nei dischi
di – fate un respiro profondo – Brian Eno,
Steve Hackett, Mike Oldfield, Peter Gabriel,
Robert Fripp, Thin Lizzy, John Martyn… e la
lista potrebbe continuare. “Non c’è da me-
EBET ROBERTS / REDFERNS/GETTY IMAGES

ravigliarsi se ho divorziato”, sospira. “Que-


sto spiega perché è successo”.
Fu John Martyn a presentare Collins a Eric
Clapton, il che gli procurò il primo incari-
co di prestigio come produttore – anche
se quando i due si videro per prendere un
drink a Guildford, l’eroe della chitarra blues
non aveva idea di chi fosse Collins.
“Eric non conosceva i Genesis – non era
quella la sua scena musicale”, spiega Col-
phil collins
les a registrare altre canzoni e tu non verrai
con noi”. La casa discografica di Clapton, la
Warner, non era contenta dell’assenza di
assoli di chitarra nel disco e voleva delle hit
da classifica.
Quando Clapton ingaggiò di nuovo Collins
Rollin’ on! per lavorare al disco seguente, AUGUST,
Da sinistra a destra: del 1986, la Atlantic insistette affinché lo
Morris Pert,
affiancasse anche lo storico produttore Tom
John Goodsall,
Phil Collins, Robin Dowd, il cui curriculum includeva anche
Lumley e Percy Jones, delle collaborazioni con Ray Charles. “La-
la formazione vorare con Tom fu il massimo”, dice Collins.
di MOROCCAN ROLL Ma ancora una volta si rese conto della li-
nel 1977.
bertà che aveva con i Genesis. “Mi ricordo
che la Warner in America disse a Eric: ‘In
classifica adesso ci sono i Duran Duran’. Ed
era vero”.
A metà degli anni 80, tutta- via, anche
Collins era entrato nello
stesso tipo di mercato disco-
grafico, diventando un’au-
tentica pop star vestita Ar-
mani, grazie a un album,
NO JACKET REQUIRED,
che raggiunse il primo po-
sto in classifica in undici Paesi.
Tale era l’ubiquità di Collins negli anni
80 che, dopo essersi esibito al Live Aid al
Wembley Stadium, salì sul Concorde per
andare a suonare a Philadelphia con i Led
Zeppelin senza che nessuno battesse ciglio.
Sembrava semplicemente una cosa molto
alla Phil Collins.
Ci si rende conto solo adesso, però, che
tutte queste collaborazioni non sono attri-
buibili tanto all’ego di Collins o al suo desi-
derio di affermarsi, quanto semplicemente
alla sua grande passione per la musica.
“Sono diventato un artista solista quando
avevo già passato i trent’anni”, dice, “pen-
so mi abbia aiutato a restare con i piedi per
CHARISMA PRESS

Il periodo di UNORTHODOX
BEHAVIOUR, con John
terra”.
Goodsall, Robin Lumley, Ma il successo gli ha dato anche l’opportu-
Phil Collins e Percy Jones. nità di lavorare con i musicisti che ammi-
rava, in alcuni casi fin dagli anni 60 e 70.
Chi può biasimarlo per aver messo un po’
I Brand X erano molto divertenti troppa carne al fuoco?
da suonare, un po’ meno da ascoltare Negli anni 90 Collins ha rallentato un po’ il
ritmo. Il suo (terzo) matrimonio e la nuova
famiglia hanno iniziato ad avere la priorità
sulla musica. Nel 2014, guardando indietro
lins. “Quando Pattie Boyd (la moglie di disco, BEHIND THE SUN del 1985, appena alla sua vita da pop star, ha detto al «Daily
Clapton) lo portò a vedere un nostro con- in tempo prima che il manager di Clapton Telegraph»: “Non c’è da stupirsi se le perso-
certo all’Hammersmith, disse: ‘Questo è il Collins e Clapton buttasse fuori Collins. “Mi disse: ‘Ho una ne hanno finito per odiarmi. Mi dispiace di
tizio che ho incontrato al pub, giusto?’. Eric live, 1987. brutta notizia. Stiamo andando a Los Ange- avere avuto tanto successo. Sinceramente
beveva molto in quel periodo…”. non volevo che le cose andassero così”.
Nel 1984, Clapton chiese a Collins di pro- Nel 2016, forse, è arrivato il momento di
durre il suo nuovo album. Collins accon- rivalutare Collins non solo come artista
sentì, ma si sarebbe rivelato un percorso solista, ma anche come musicista. Il Phil
EBET ROBERTS / REDFERNS/GETTY IMAGES

difficile. “Quando ero con i Genesis, la casa Collins del periodo NO JACKET REQUI-
discografica ci lasciava carta bianca. Lavo- RED, vestito dai grandi stilisti, merita si-
rando con Eric, mi resi conto che era una curamente rispetto. Ma rendiamo onore
cosa piuttosto anomala”. anche all’‘altro’ Phil Collins, quello con la
Collins incoraggiò Clapton a scrivere i brani barba da pescatore, la canottiera e il ber-
che desiderava realmente scrivere. “Pen- retto per alleviare il mal di testa causato
savo che il suo album precedente fosse un da tutti quegli sbalorditivi cambi di tempo.
po’ trascurato dal punto di vita composi- Che sia il momento di riunire i Brand X? I
tivo e volevo che tirasse di nuovo fuori la ferri per la lana e il detersivo Daz sono già
sua voce”, ricorda. I due completarono il pronti.
97
… e mi viene
Vittorio Nocenzi, l’omone del Banco, si sta rimettendo in sesto dopo aver messo in
fuga “la Commare secca”. Ne sono talmente contento da portare a conoscenza di tutti
il resoconto di un pomeriggio “personale”, trascorso tra due amici a parlare, come
spesso accade, di musica, di vita e altre storie. Prima di tutto Vittorio…

Q
Testo: Guido Bellachioma

uando ti conosci da tal- Prima di tutti la moglie Simona, i figli (Vio- in ogni momento nell’abisso del semplici-
mente tanti anni da non la, Mario Valerio e Michelangelo) e il fratello stico e del banale. Ma se ascolti una “cosa”
capire più dove finisce il Gianni. La prima volta che ho visto Vittorio del genere - inizia a suonare sul pianoforte
privato e dove il pubblico dopo “l’incidente” è stato il 15 ottobre 2015, acustico la prima parte della terza composi-
ti rendi conto che è passato proprio il suo ultimo giorno di ospedale, zione di ESTREMO OCCIDENTE (suo album
davvero un “sacco” di tem- quando scrissi un post su Facebook, che re- solista del 2009), Il creativo, www.youtu-
po. Tra concerti, mangiate, risate e qualche, cupero per farvi capire quanto fosse grave il be.com/watch?v=uj7gCFL9noU - ti rendi
immancabile, dolore. Il ricovero in ospedale mio timore di trovarlo troppo diverso: Oggi conto che su una melodia mediterranea è
di Vittorio di fine luglio 2015 ha fatto teme- sono andato a trovare il mio amico Vittorio; non entrato Debussy, quasi esatonale. Non ti
re fortemente per la sua vita, poi, dopo un è stato bene in questo periodo e avevo voglio di ve- aspetti mai l’apertura armonica così (da Do
periodo che sembrava lunghissimo, la sua derlo, sentirlo, “annusarlo”, capire i cambiamenti, maggiore a minore)… SUONA… per certi
tempra pazzesca ha avuto ragione di tutto che, quando uno sta male, non sempre sono posi- aspetti è superiore… SUONA… e quando
e lo ha portato a casa. La lunga degenza in tivi. Diciamolo pure, un po’ di timore dell’incon- parte mette la quinta: è come se dicesse “io
ospedale è stata divisa tra il San Luca di tro ce l’hai. Sei preoccupato di non avvertire più sono la Porche”… SUONA… è più musco-
Vallo della Lucania e il Policlinico Gemelli di quella profonda, persino incontrollabile, energia lare. SUONA… dopo, chiaramente, ha altri
Roma. Certo che molta di questa incredibile che lo ha sempre caratterizzato. Invece no, nessun temi, però il risultato si presenta come un
guarigione è dovuta, oltre che ai medici e al Francesco
timore... l’indomito leone è sempre li, anche se è bicchiere d’acqua trasparente: lo sottovaluti
suo carattere incrollabile, anche alla fami- e Vittorio durante dell’acquario e ora una più accentuata dolcezza lo ma se lo assaggi scopri che è più forte della
glia, che si è stretta attorno al vecchio leone. un concerto. pervade. Tre ore a parlare, ridere, scherzare, pur vodka! SUONA… costruire una melodia che
in una camera d’ospedale, che fortunatamente abbia un senso in DO maggiore è difficilis-
abbandonerà a brevissimo perché gli sta ormai simo. SUONA… la genesi di questo lavoro
stretta. Ci facciamo fare da Simona un po’ di foto è stata particolare perché ho registrato qui,
insieme, persino dentro il suo letto, mettendo la in questa stanza casalinga dove rifletto tut-
testa vicina da sembrare ‘fratelli di cervello’. Così ti i giorni con il mio pianoforte, portandoci
capisco che ne siamo fuori più ricchi di prima: il l’hard-disc e i microfoni. Le composizioni
mio amico Vittorio avrà ancora molte storie da non erano scritte nel dettaglio ma lasciava-
raccontare, dono di una ricchezza interiore ora no volutamente ampi spazi d’improvvisa-
più consapevole. Dimenticavo... il mio amico Vit- zione, dato che volevo catturare l’emozione
torio di cognome fa... Nocenzi”. di quando suoni per la prima volta l’opera
Così ora, verso il tramonto, in quella sua ca- che sta nascendo. C’è sempre il coinvolgi-
mera della musica, situata all’ultimo piano mento, artistico ed emotivo, ma è quasi di
di una casa, ricca d’anima, ai Castelli Roma- stupore, così mi emoziono ed è bello farlo.
ni, mi godo un amico che suona per me e Volevo imprimere queste sensazioni nelle
Marina qualche preludio di Bach, uno spraz- registrazioni: l’autore che si stupisce nel pia-
zo da ESTREMO OCCIDENTE e un assaggio cere di suonare le sue nuove creature. Prefe-
di Traccia del Banco, parlando di calcio, di rivo farlo in casa perché si doveva respirare
cinema, di libri, di amici scomparsi ma sem- quest’aria sana… il comfortable… il relax.
pre vivi nel nostro cuore. Poi alla fine un Suono per me, solo per me, e registro, poi
salto giù in studio per ascoltare la stesura chi vorrà ascolterà il risultato finale. Sono
di quella che sarà L’ORLANDO FURIOSO, quasi composizioni istantanee, pensate e
opera di confine a quattro mani. E ti riempie incise sul momento. Dopo con pazienza ho
l’anima vederlo al lavoro con suo figlio Mi- tirato giù, nota per nota, le partiture, com-
cheleangelo. Le premesse sono eccellenti… prese le improvvisazioni… per obbligarmi a
ma oggi si parla un po’ a caso… come viene, risuonarle nei concerti: uguali al momento
CLAUDIO PETRUCCI

come ci dice il cuore… della nascita. Così l’improvvisazione di-


venta partitura, diventa scrittura. Perché?
Ci vuole sempre un inizio che si rispetti: Perché ti consente di ricreare la precarietà
SUONA… dell’improvvisazione: per esempio in molti
Da un’idea musicale semplice puoi scivolare tempi dispari (3/4, 5/4)… SUONA… sposti
98
CLAUDIO PETRUCCI
da pensare…
vittorio nocenzi
sempre il tempo, ci sono quarti rubati. SUO- Come ci si ritrova con se stessi anche
NA… l’improvvisazione che non risulta per- dopo che non si ricordano certe cose,
fettamente geometrica la puoi interpretare che però sai che ci sono state. Come
con il tocco… come ti pare… così non rima- ci si rapporta con Vittorio Nocenzi
ne troppo massiccia, statica e persino inva- oggi?
siva. Questa è la cosa più bella di ESTREMO Mah! In maniera curiosa, abbastanza
OCCIDENTE e l’unico che l’ha capita è stato complessa, anzi, meglio composita.
Ennio Morricone, che ha scritto: “è scrittura Ci sono tante sfaccettature di questo
che respira della composizione. Si avverte la Vittorio Nocenzi che impegnano e
poeticità, la bellezza della composizione im- con cui mi sono trovato a fare i conti,
provvisata, e in quanto tale, estremamente non sopporto più tutti i miei difetti…
emotiva perché ha questo tipo di libertà… una cosa che, prima o poi, dovrò li-
è meno geometrica e meno razionale come quidare positivamente. Mi auguro
struttura”. Non ti dico per risuonarla dal (ride). Non ricordo nulla di quei
vivo. Ho improvvisato, registrato e trascrit- momenti e quindi non ho neanche paura.
to: l’improvvisazione diventa partitura. Ora Così chiacchieriamo, “cuore a cuore”, Poi ho avuto da parte delle persone tantissi-
Vittorio Nocenzi e
“suona” l’improvvisazione, perché ogni volta Rodolfo Maltese.
per evitare di ripartire da dove eravamo mo affetto di ritorno, che sono sempre por-
che la esegui in quel modo la ricrei con tutte Foto Roberto rimasti. Ripartiamo da dove siamo ora… tato a sottovalutare e non perché non ne
le sue precarietà… ed è un’altra cosa… Maccelli. SUONA… ascolta, questa è la colonna so- apprezzi l’importanza… anzi, al contrario,
nora dell’intervista. dovrei dire… “per non montarmi la testa!”.
Partendo però da una base che avevi Sono abbastanza schivo nelle celebrazio-
strutturato Si… ni, anche con me stesso, però poi si arriva
Il pezzo c’era… SUONA… così il nobile si Vari momenti di Siamo in una bolla del tempo adesso, lo ad un limite con il quale devi fare i conti,
Vittorio e il Banco.
riunisce con i suoi amici per discutere ed Foto Archivio Banco
senti? Stiamo viaggiando sospesi nell’aria nel senso che non puoi, per eccesso di mo-
esercitarsi. Ecco, mi sono esercitato ora di- Fan Club. Grazie a in un’ora del meriggio inoltrato, quasi di destia, sminuire l’importanza delle altrui
scutiamo… Aldo Pancotti. tramonto. spontanee testimonianze nei tuoi confron-

100
vittorio nocenzi
ti. Spesso sento i miei figli, con molta cari- coi giornalisti o coi fans provo a descrivere migliaia di persone contemporaneamente;
ca emotiva nella voce, dirmi: “papà ma ti il meccanismo che mette in moto la musi- mentre lo condividono lo fanno diventare
rendi conto di quanto sei importante e per ca, meccanismo certamente diabolico, nel assolutamente individuale di nuovo. Una
quante persone?”. Che il loro padre possa senso che è miracoloso, illogico irraziona- cosa che è tua, unica, diventa multiforme
avere un ruolo così “pubblico” li colpisce; mi le. Tu stai sul palco e sei la fonte del rumo- e di tutti. Vive soltanto se tanti la fanno
rendo conto di questa cosa razionalmente re o del suono, secondo dei punti di vista. propria, altrimenti si appassisce. Il senti-
ma è intimamente che non riesco a farla Bene, sembra semplice, meccanicistico. mento all’ascolto della musica sarà sempre
proprio mia per… una sorta di pudore, non Sviluppiamo il discorso: questa è la parten- positivo se l’accordo è in maggiore, sarà
so come definire la sensazione. Ogni volta za, è la sorgente di questo fiume di suono, sempre malinconico se l’accordo è minore,
che tocco con mano le aspettative spirituali che poi arriva nei bicchieri di chi l’ascolta, ma l’emozione evocata è assolutamente
degli altri, del sogno d’interiorità, mi rendo che beve questa musica, questi suoni, e personale, su misura dell’ascoltatore non
conto che tale connessione emotiva è fon- cosa succede? Che la fanno propria perché del compositore o dell’esecutore. Ti arriva
damentale. La musica è la chiave magica la introiettano e la “mettono” dentro, quin- attraverso l’interpretazione di qualcuno
di accesso ad una dimensione parallela alla di che succede ancora? Succede che la tua che la suona. E l’ascoltatore? La manipola
nostra fisicità, che so soltanto definire spi- musica non è più tua: è loro, perché l’han- mantenendo, come detto, una sensazione
rituale, non saprei dire altrimenti. Non ha no introiettata, perché la musica è di chi la universale; se l’accordo è maggiore sarà
nulla a che fare, strettamente e obbligato- sente, non di chi la fa. Questa condivisione positiva per tutti… perciò non si può co-
riamente, con il sentimento religioso: per d’intenti, anche per te che sei l’autore, di- struire l’immagine di un naufragio, reale
spiritualità intendo quella dimensione non venta miracolosa. Perché dico miracolosa? o psicologico, nel proprio cuore con que-
materiale che ci appartiene profondamen- Perché è paradossale, in quanto la musica sta musica solare. Se c’è un sole nascente
te, di cui siamo completamente impastati nasce da soli ed esiste quando è condivisa l’accordo è Do maggiore. Resta comunque
nella nostra intimità. Quella vera è compo- da tanti. Una cosa che nasce da soli esiste universale e verso una direzione obbliga-
sta di percezioni emotive e non si può met- però quando è condivisa: già è un parados- toria, pur con una miriade di sfaccettature
tere sotto il microscopio. In questo mondo, so. Tu sei l’autore della musica? Ma è un che sono assolutamente private. Stiamo
così micromondo enorme, che è la nostra fatto accidentale! Nel momento in cui fai parlando di un paradosso, di una cosa sen-
interiorità, la musica gioca spesso delle sgorgare la musica, da quel momento in za logica che non risponde a impostazioni
partite inaspettate ed insospettabili, come poi non è più tua o, almeno, non soltan- razionali e, forse, la magia della musica è
rendere vicine due anime, due “teste”, due to tua; di questa proprietà ideale ti resterà proprio questa
persone che non si conoscono per niente… soltanto la memoria ma nella realtà chi l’a-
che non hanno nulla in comune tranne un scolta la fa propria a sua volta… la riscrive La musica è una delle emozioni più con-
ascolto, ma quell’ascolto è così profondo dentro di se, la rielabora e, in questo modo, divise, almeno fino ad ora. Oggi, però, si
Emozioni alla fine
nella loro rispettiva intimità da farli diven- di ogni concerto
ne diventa a sua volta il compositore. Un è un po’ persa la centralità della musica
tare quasi consanguinei. È un miracolo in- del Banco del Mutuo sentimento assolutamente privato che di- in questa società…
credibile. Quando mi trovo a chiacchierare Soccorso. venta universale. Condiviso da centinaia di L’abbiamo fatta diventare un elettrodome-
CLAUDIO PETRUCCI
vittorio nocenzi
ARCHIVIO BANCO FAN CLUB

SIMONA NOCENZI
stico. Vai in ascensore e c’è la musichetta Due momenti
di sottofondo, entri in un bar e trovi la mu- d’amicizia.
A sinistra alla
sichetta di sottofondo, ovunque vai incon- Quanto ti è stata utile la
presentazione
tri musichetta… musichetta… musichetta. del libro coi testi musica per riprendere dopo la malattia Maltese, che mi mancano, ovvia-
Alla fine diventa un elettrodomestico. La del Banco, il contatto con la propria testa per ride- mente, ogni giorno di più, mi ha addolorato
musica dovrebbe essere scritta sempre con Ciampino 2005. finire i tuoi confini? profondamente la scomparsa di Keith Emer-
la M maiuscola, anche se sono il primo che A sinistra Tanto, soprattutto la musica classica, in son e Sergio Piazzoli ed altri amici miei, tra
nel letto di Vittorio
le riconosce la funzione d’intrattenimento, al Policlinico particolare Il clavicembalo ben temperato di cui nomino in una intervista pubblica, no-
perché la musica è anche gioia di vivere ed Gemelli di Roma, BACH, che ho scoperto essere il libro della nostante non sia famoso… era una grande
ognuno di noi non legge sempre Leopardi 15 ottobre 2015. mia vita. Come compositore e musicista, se persona: Mario Pagano con cui suonavo da
ma anche Tex Willer, siamo la stessa per- c’è un’opera del passato che mi ha fatto da ragazzo in un complesso di Genzano, è stato
sona sia se leggiamo l’uno che l’altro. Sia- ostetrica, che mi ha fatto nascere e cresce- lui che mi ha fatto scoprire il paesino dove
mo la stessa persona che legge in momenti re, che mi ha insegnato a vivere la musica vado in vacanza con la mia famiglia da 25
diversi della giornata, in momenti diversi è proprio Il clavicembalo ben temperato, volu- anni, che è Pisciotta vicino a Palinuro.
della vita, un’opera poetica meravigliosa me 1 e volume 2. L’ho sempre amato e stu-
e un fumetto bellissimo: due cose così di- diato ma nel rileggerlo in questo periodo... Dove ti sei sentito male ...
verse fra loro, che soltanto gli sciocchi pos- beh è stato una specie di antitossina. Devo Si, in questa casetta di vacanza in un paese
sono paragonare. È come se confronto la dire la verità: l’ala della morte, che gira in- di 70 case, una strada che finisce addosso
bontà della mela con quella della banana; torno con queste ali oscene, mi dà fastidio alla montagna, un mare incantato, gente
sono due frutti diversi, puoi dire mi piace perché è stato un continuo accanirsi nella semplice e fantastica umanamente. Devo
più la banana o più la mela. Non puoi pa- sottrazione di persone che ho amato, che a lui il piacere di aver scoperto quest’an-
ragonare quella mela a quella banana per- Vittorio guarda hanno fatto parte della mia vita… SUO- golo di... Macondo, avremmo detto negli
ché non si può fare, devi paragonare mela alla sua destra… NA qualche nota malinconica in minore… anni 70. È venuto a mancare all’improvvi-
dove c’era sempre
con mela e banana con banana. Francesco. a parte Francesco Di Giacomo e Rodolfo so, come Sergio Piazzoli, organizzatore di
concerti ma, soprattutto, artista mancato.
L’ultimo concerto insieme fu al Music for
Sunset (musica per il tramonto) sull’Isola
Maggiore al lago Trasimeno… un pianofor-
te su una striscia di terra, sospesa tra la luce
del tramonto e l’acqua. Poi Keith Emerson
che, oltre all’artista pubblico, era uno dei
ricordi più importanti della mia vita privata,
proprio come uomo: ironico, gentile, simpa-
tico, comunicativo. Mi hanno subito scritto
all’indomani della scomparsa di Francesco
Di Giacomo sia lui che Greg Lake. Mi rendo
conto che non sono maturo nei confronti
della morte perché nasciamo con questo
appuntamento tutti, la cosa più naturale
del mondo, però sono così attaccato alla
vita che mi disgusta la morte… lo confesso.

… potremmo tentare un esorcismo


La musica in questo è molto, molto, impor-
tante.

Potresti scrivere un brano “sulla morte


contro la morte”, tutto in maggiore per
CLAUDIO PETRUCCI

attivare l’energia positiva?


Magari bastasse questo (sorride)… ma la
voglia di vivere mi spinge sempre a non
mollare e quindi…
102
Testo: Paolo Carnell
i

nte
n i d i a ttesa è finalme
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Dopo sei a terzo album dei Syn ome
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disponibil elli ci ha raccontato ese
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Steve Nar insieme alla band sve so Nardelli (a destra)
io
ha lavorato ri per riportare il glor
con il bassista Chris
Squire ai tempi di
a g
Moon Saf entro della scena pro
SYNDESTRUCTIBLE nel
c 2006. “Chris conosceva
marchio al illennio... i Moon Safari. Penso

del nuovo m
che avrebbe apprezzato
TRUSTWORKS.”
the syn
yn e Yes. Due parole che si spec- lavoro per il quale Andrew meritava un enor-
chiano tra loro e suonano quasi me credito”. Tra rientri abortiti (Peter Banks,
come un anagramma. Non è un caso poi tristemente scomparso nel 2013) e in-
che l’incontro tra Peter Banks (chitarra) nesti mancati (John Wetton avrebbe dovuto
e Chris Squire (basso e voce), futu- suonare il basso nella nuova line up), i Syn si
ri Yes, avvenne proprio in orbita rimettono definitivamente in carreggiata nel
Syn: è il 1967 quando, insieme 2004 grazie al ritorno di Squire al fianco di
a Steve Nardelli (voce), Gunnar Nardelli e all’ingresso in formazione di Paul
Jökull Hákonarson (batteria) e Stacey (chitarra), Jeremy Stacey (batteria)
Andrew Jackman (tastiere), i due e Gerard Johnson (tastiere). Nel 2005 esce
registrano alcuni singoli di buon successo e SYNDESTRUCTIBLE, e si capisce subito che 2005) sembra una buona idea, anche se le
aprono il concerto di Jimi Hendrix al Marquee Nardelli e Squire fanno sul serio. Quello che difficoltà logistiche impongono un cambio
Club di Londra. Purtroppo la band si dissolve è di fatto il primo LP dei Syn è uno di quei di programma: “I Moon Safari vivono e han-
nello stesso anno, e, mentre Banks e Squire dischi che mentre li ascolti ti fanno sorridere no il loro studio di registrazione a Skellefteå,
si uniscono ai Mabel Greer’s Toyshop, che poi soddisfatto. Un disco che ti scalda pur senza una piccola cittadina non molto distante dal
evolveranno in Yes, Nardelli entra nel campo incendiarti il cuore. In poche parole, un ri- tratto di mare che separa la Svezia dalla Fin-
della moda, aprendo una catena di negozi torno insperato, lucido, energico, coerente, landia. Praticamente vicino al Circolo Polare
nei quartieri londinesi di Chelsea e Kensing- quasi miracoloso per un gruppo che man- Artico. Ho passato uno splendido week end
ton. Gli affari vanno talmente bene che a 21 cava dalla scena da trent’anni. Sembrerebbe insieme a loro, gli ho fatto ascoltare alcu-
anni l’ex frontman può regalarsi la prima l’inizio di una bella favola, ma nel 2006 le ne idee e abbiamo addirittura registrato un
Rolls Royce: ovvio che da quel momento per strade di Squire e Nardelli si separano nuo- demo di una delle canzoni, Lucifer Hesitating.
lui la musica passi in secondo piano. vamente. Così l’artista di origini italiane è Da quel momento abbiamo deciso di in-
Facciamo un salto in avanti di oltre una tren- costretto a reinventare i Syn per l’ennesima contrarci quando possibile per proseguire il
tina d’anni, ed ecco che all’inizio del nuovo volta. Lo fa con l’aiuto di due ottimi musicisti lavoro e realizzare un album, anche se tutto
millennio il nome Syn torna alla ribalta. Tra come il chitarrista Francis Dunnery (It Bites) si è svolto in maniera molto discontinua”. Per
le circostanze e gli eventi che portano alla e il tastierista Tom Brislin (già con gli Yes nel questo motivo, il processo di arrangiamento
riattivazione dello storico marchio, c’è so- tour di MAGNIFICATION). Il nuovo album e registrazione dell’album si è prolungato per
prattutto la scomparsa nel 2003 di Andrew BIG SKY vede la luce nel 2009 con l’ausilio quasi sei anni, un lasso temporale costella-
Jackman. Il tastierista nel 1975 aveva avuto dei due Echolyn Brett Kull e Paul Ramsey, e to da annunci di imminente pubblicazione
un ruolo determinante nella realizzazione di Dorie Jackson, figlia del sassofonista dei che poi sono stati puntualmente disattesi.
del primo (e unico) album solista di Chris Van der Graaf Generator, David. Al susseguir- In alto . Steve Il ritorno dei Syn è diventato in pratica un
Nardelli in studio
Squire, FISH OUT OF WATER, mettendo al si degli ascolti, le melodie confezionate dalla con i Moon Safari. atto di fede. E’ da questo che deriva il titolo,
servizio del bassista le sue competenze nella coppia Nardelli/Dunnery iniziano tiepida- Sotto due locandine TRUSTWORKS, che sembra fare riferimento
scrittura e nell’arrangiamento delle partiture mente a penetrale l’epidermide, a riscaldare dei Syn in concerto. a come la fiducia (“trust”) sia ancora in grado
orchestrali presenti nel disco. La collabo- tutto il corpo e a solleticare la mente. La nuo- di ripagare le attese? “Il titolo mi è venuto in
razione tra i due sarebbe continuata negli va formazione va in tour in America, ma an- mente mentre con Chris eravamo in tour per
anni, partorendo gemme come Onward (da cora una volta qualcosa si inceppa: Nardelli promuovere SYNDESTRUCTIBLE. Siamo an-
TORMATO degli Yes, 1978) ed deve tornare in Inghilterra per dati a registrare uno spettacolo televisivo ne-
episodi più leggeri come il sin- THE SYN seguire un importante proget- gli studi di Keifer Sutherland ad Hollywood
golo Run With The Fox, pubbli-
cato nel 1981 a nome Squire/
TRUSTWORKS to di edilizia eco sostenibile
che lo porta a gestire finan-
e ho notato che il nome degli studi era “Iron
Works”. Così mi è venuta l’idea di sostituire
Umbrello 2016
White. Ce n’è abbastanza per www.synmusic.net ziamenti da decine di milioni il ferro (“iron”) con la fiducia, e dare vita a
celebrarlo a posteriori come di euro, e così i Syn devono un posto ideale dove la fiducia è la cosa più
Durata: 49’22’’
l’anima prog del gruppo. “Per aspettare. Proprio durante importante”. In ogni caso, una cosa è certa:
me Andrew è stato il padre del 1. What If? (0:44) una delle poche date live del TRUSTWORKS è l’album più Prog che i Syn
Progressive Rock” rivela oggi 2. Trustworks (5:53) 2009, avviene però l’incontro abbiano realizzato finora. L’incontro tra il
Nardelli “Fu lui a traghettare 3. Revolution Now (3:48) tra il cantante e la band sve- songwriting di Nardelli e gli arrangiamenti
i Syn dal beat e dalla psiche- 4. This World of Ours (5:07) dese Moon Safari: “Erano in dei Moon Safari funziona a meraviglia, in
delia verso una dimensione 5. Something That I Said cartellone con noi al Rosfest particolare nella seconda parte del disco. Le
(5:10)
più sinfonica. Del resto era un 6. Never Too Late (4:07) di Philadelphia” ricorda Nar- polifonie vocali di Something That I Said recu-
musicista classico, aveva stu- 7. Lucifer Hesitating (5:23) delli “Sono rimasto molto col- perano un approccio che unisce la solennità
diato composizione e sapeva 8. The Wheel (4:16) pito dalla loro esibizione, in di certi momenti del Roger Waters solista con
come dirigere un’orchestra o 9. Seventh Day of Seven particolare dalla loro capacità la freschezza dei migliori Yes. Lucifer Hesitating
un coro. La sua influenza sui (14:50) di armonizzare vocalmente. incarna quel candore in salsa vintage che
musicisti che facevano par- Cantavano tutti e cinque in- solo chi ha vissuto in prima persona l’epopea
Line up
te della band, come Squire Steve Nardelli, trecciando molto bene le loro beat degli anni 60 è in grado di ricreare con
e Banks, fu immensa. Sono voce, chitarra acustica voci. Avevo già deciso che il la giusta spontaneità. The Wheel si crogiola sul
sicuro che in qualche modo Simon Åkesson, nuovo lavoro dei Syn avrebbe fuoco sacro dell’organo Hammond, battendo
questa influenza sia arrivata voce, piano, organo, moog, puntato molto sulla vocalità, con successo territori hard prog. Ma è senza
fino agli Yes, determinando la mellotron, tastiere valorizzando le polifonie in dubbio la mini suite Seventh Day of Seven, con i
loro svolta progressiva. Non Petter Sandström, maniera più ampia rispetto a suoi quindici minuti di durata, i suoi continui
voce, chitarra acustica, armonica Copertina
a caso successivamente An- Pontus Åkesson, quanto accade di solito in un cambi di atmosfera e il lungo assolo di chitar-
del nuovo album. ra finale ad accendere la fantasia dell’ascolta-
drew ha lavorato con Chris voce, chitarre semplice album rock. I Moon
per FISH OUT OF WATER, Johan Westerlund, Safari avevano esattamente tore. L’ultimo pensiero di Nardelli però è per
che per me rimane uno degli voce, basso quello che stavo cercando”. l’amico che non c’è più: “Chris conosceva i
album di prog sinfonico più Tobias Lundgren, Dopo tante ripartenze, l’idea Moon Safari e penso che avrebbe apprezza-
belli mai realizzati, e Chris voce, batteria e percussioni di lavorare con un gruppo to TRUSTWORKS. E’ un lavoro che ricolloca
Sebastian Åkesson,
ha sempre dichiarato aper- voce, tastiere, chitarre di musicisti già affiatato (la il gruppo in un contesto attuale, anche se ci
tamente che si trattava di un band svedese è attiva dal sono tanti riferimenti al passato”.

105
c’è differenza per noi tra una composizio-
ne improvvisata, live in studio o sul palco,
quando sviluppi un’idea in autonomia con
il tuo strumento, d’altronde quando scrivi
in realtà, stai improvvisando delle “cose”.
Inoltre, molto spesso, i temi ci vengono in
mente, senza necessariamente metterci sul-
lo strumento. I nostri brani sono spesso il
frutto d’improvvisazioni in studio o dal vivo,
tanto è vero che nel nuovo album i pezzi,
tranne uno, sono registrati in presa diretta,
in studio o presso altre location. In post pro-
duzione le differenze emergono, perché dal
guizzo estemporaneo del momento improv-
visativo, che dal vivo può funzionare perché
il coinvolgimento è dato anche da altri fat-
tori, oltre la musica, ci si deve poi misurare
Lo Zoo di Berlino è un gruppo “aperto” che pone l’esperienza con la produzione, che deve avere solidità,
collettiva al primo posto, dove la musica è il collante culturale, deve saper raccontare l’emozione che si rin-
artistico e sociale. Emozioni condivise che fanno capire come nova d’ascolto in ascolto. Quindi entrano in
gioco tempi e strutture, come quando scrivi
la lezione degli amati/vituperati anni 70 sia stata recepita in un racconto. In questo lo studio di registra-
modo cosciente e persino ampliata con le capacità professionali zione ti permette di elaborare e trattare la
materia che nel momento precedente hai
di oggi… Presentazione album: 1/6 al Planet Live Club, Roma. fissato con la registrazione. Il nostro è un la-
voro artigianale, da laboratorio, dove incidi
Testo: Guido Bellachioma il tuo blocco con mazzetta e scalpello.

C
ome nasce Lo Zoo comunque sempre un po’ difficile collocarsi, Momenti
e qual è il credo sia più veritiero un commento ester- discografici de Lo
progetto intorno/ no del nostro, visto che ci stiamo dentro… Zoo di Berlino…
dentro? ma potremmo ragionare insieme, ad alta Abbiamo sempre amato lo stare
Come tanti gruppi Lo Zoo è nato dentro le voce: siamo dentro la formula “canzone”, insieme, essere più di noi stessi
cantine, stalle dismesse e garage, dissemi- se ascolti la nostra musica senza farti illu- e del singolo… il “fare” collettivo.
nate tra la provincia di Latina e Roma, in dere dall’evidenza che sia strumentale, ma Quindi le nostre prime pubblica-
particolar modo i Castelli Romani. Questi abbiamo, appunto, eliminato la voce o, zioni sono tre antologie prodotte
luoghi hanno una grande tradizione di meglio, la voce al servizio delle parole o di con diversi organismi indi-
gruppi e artisti di un “certo” tipo, in primis una melodia. Abbiamo eliminato anche la pendenti, legati alla
Banco del Mutuo Soccorso. Ci piace da mat- chitarra, che rappresenta per l’immaginario rete dei festival
ti stare dentro questa dimensione! La musi- collettivo il simbolo del rock. Siamo un trio italiani.
ca come voglia di fare qualcosa per non la- (basso, batteria, tastiere). Da qui l’approccio
sciarsi vivere, battere la noia o non andare a compositivo ed esecutivo caratterizza mol-
finire male, come accadeva ad alcuni nostri to perché spinge a trovare altre soluzioni: ci
coetanei; la passione rapisce e diventa una siamo imposti di avanzare per sottrazione.
ragione di vita, che impone il dover trasfor- Non facciamo del jazz. Come appassionati
mare la passione in mestiere e viverci, sal- di prog i nostri riferimenti vanno dai nostra-
vaguardando la connotazione politico-cul- ni Area e Banco agli inglesi Soft Machine.
turale basata sull’impegno. Dario Fo ci ha Sentiamo, o almeno questo è il nostro eser-
insegnato che l’arte deve avere una morale, cizio, di andare oltre, avanti… un “post” da
altrimenti rimane tutto… insipido! qualche parte ce lo metterei!

La musica dello Zoo dove Composizione, studio


si posiziona? di registrazione e live…
Mi preme subito dirti che per quanto ci ri- come si connettono i
guarda l’essere definiti, o il definire la mu- tre momenti e quali sono
sica, è una cosa che per noi non comporta le differenze? Come si
alcun tipo di problema (questo per sgom- evolve una composizione
berare subito il campo da quelle tipiche RIZOMA
nei tre momenti?
pose, “ah, sai come si fa a definire la musi- ELEMENTS (2016) Mi viene in mente una canzone di Lucio
ca? Blah, blah, blah”). Detto questo, rimane de Lo Zoo di Berlino. Battisti, Registrazione, dall’album E GIÀ del
1982: “Questo è il momento più eccitante della
creazione / i musicisti sono pronti i microfoni in
posizione / stai per entrare in un altro mondo /
presa diretta con quello che hai dentro / fra poco si
vedrà che cosa sai fare / il tuo talento e le tue qua-
lità / chissà se è rock o no… chissà se è rock o no”.
Hai usato il termine giusto: connessione.
I 3 momenti sono connessi, come dei vasi
comunicanti. A volte sono simultanei e non
106
zoo di berlino
Poi c’è stato un primo Ep, contenente l’e- tolo dell’album… e non ti nascondo che a far uscire entro la fine del 2016. RIZOMA-
stratto di un concerto a Macerata, anch’esso noi questa cosa piace! Il lato B, dal titolo The ELEMENTS in poche settimane ha esaurito
all’interno di un Festival per gruppi under- Internationale (dove mescoliamo linguistica- la prima tiratura ed è già in ristampa. È un
ground. Fino ad arrivare ad ARTICOLO UNO mente l’inglese e il francese), contiene un piccolo, grande, successo discografico, per-
(13 canzoni per il Lavoro), progetto editoria- esperimento musicale, una sorta di “gram- ché vendere dischi, anche in vinile, nell’e-
le curato insieme al quotidiano «l’Unità», da melot” musicale. Si tratta di una versione poca dove non si vendono e dove impera il
noi prodotto, che ha visto la partecipazione ironicamente “zappiana” dell’Internazionale, digitale, per noi è grande e inaspettata sod-
di Patrizio Fariselli, Elio e Simone Cristicchi. l’inno dei lavoratori (in passato già rielabo- disfazione. Certo, parliamo di 1000 copie,
Nel 2013, in occasione del festival interna- rato dagli Area e Robert Wyatt), elaborata ma il nostro non è un progetto “radiofonico”;
zionale del Corto d’Animazione, abbiamo con Patrizio Fariselli degli Area, a cui si è questo ci fa sperare che qualcosa di nuovo ci
presentato un altro Ep, in tiratura limitata prestato in un simpatico cameo anche Elio sia all’orizzonte. Così, imitando goffamente
(1000 copie) e dal packaging speciale, che al flauto traverso “cantato”. La copertina di Zappa, pubblicheremo più titoli nel corso di
ha anticipato il nostro nuovo album, licen- questo lato dell’album è stata realizzata da ogni anno. Tra questi due album usciranno
ziato con la romana Goodfellas. Dario Fo, che ha voluto sostenere la nostra altri due lavori, sempre a firma ZOO, ma con
progettualità, nata all’interno della Libe- altri artisti. Il primo con Ivana Gatti, can-
RIZOMA-ELEMENTS… ra Università di Alcatraz (Santa Cristina a tautrice e performer, già nel progetto IG con
…è l’anteprima di una trilogia che tratta il Gubbio), fondata da Jacopo Fo. Lo Zoo si è Gianni Maroccolo, che sta facendo la super-
concetto di rete e di network: dalla visione sempre speso sulla valorizzazione dell’arte e visione alla produzione artistica di questo
più tecnologica, pensa a internet, a quella cultura fra i giovani della propria generazio- lavoro, dove abbracciamo la formula canzo-
più filosofica mentale. L’album è diviso in Lo Zoo di Berlino - ne sui temi sociali: una risposta possibile al ne, sempre senza chitarra. Il secondo è l’al-
due parti, un lato A e un lato B, caratteriz- Andrea Pettinelli, disimpegno odierno. bum di Viola Nocenzi, che, dopo il debutto
zato dalla doppia copertina e dal doppio Diego Pettinelli e con i singoli Ninna nanna e La scia, ha deciso
Mauro Mastracci
titolo anche nella versione in Cd, dove, ge- - con Ivana Gatti.
Progetti futuri di ribaltare i piani della sua poetica e questo
neralmente, non è individuabile la distin- Milano, aprile 2016. Siamo già al lavoro al prossimo album, il se- nuovo lavoro riserverà delle sorprese. Come
zione dei due lati come nel vinile. Grazie a Foto Renzo Chiesa. condo capitolo della trilogia, che vogliamo sempre torna il nostro “fare” collettivo!
un artificio, creativo e grafico, speriamo di
essere riusciti a comunicare questa duali-
tà, anche se abbiamo notato che ha creato
un po’ di confusione fra gli addetti stampa,
perché non si capiva bene quale fosse il ti-
AREA TITOLO BRANO

Luglio, agosto, settembre (nero)


strips Isabella Latini

108
TITOLO ALBUM

Arbeit Macht Frei 1973

109
“Gli dissi che pensavo di aver trovato un
modo per rendere più efficiente e veloce la
promozione degli artisti. Mi chiese se avessi
voluto occuparmi di quel disco; l’ho fatto e
ha raggiunto il primo posto in classifica”.
Lane trascorse diversi anni promuovendo
anche altri progetti di Most come Donovan,
Lulu e Jeff Beck, nonché due nuovi artisti di
Robert Stigwood: i Bee Gees e i Cream. Nel
1967 fu avvicinato da Bryan Morrison, l’a-
gente di un nuovo gruppo scritturato dalla
Godetevi i racconti dei più importanti manager Columbia, i Pink Floyd. “Bryan m’invitò nel
di tutti i tempi nella nuova miniguida di «Prog» suo ufficio per chiedermi se fossi interessa-
to a lavorare sul loro primo singolo, Arnold
dedicata a quello che accade dietro le quinte… Layne e, possibilmente, anche sul secondo,

Brian Lane
See Emily Play. Ho ascoltato quei brani, li ho
amati e il resto è storia”.
Nel 1968, Lane era pronto a entrare defini-
tivamente nel mondo dei manager. “Ma an-
che se stavo facendo bene, c’è chi stava ot-
tenendo maigliori risultati”. Il primo artista
Ha dato notorietà ad artisti soul, cantanti liriche, gruppi pop a cui fece da manager fu Jack Wild, il figlio
e progressive. Ma potete scommettere che tutti si ricordano della sua donna di servizio, che aveva già
raggiunto la fama interpretando Artful Dod-
di questo ex contabile soprattutto per essere stato il manager ger nel film Oliver!. “Era sicuramente un caso
degli Yes, ovvero colui che li ha aiutati a diventare delle star unico”, dice ridendo Lane. “Non sono molti i
quindicenni che fumano due pacchetti di si-
internazionali. garette al giorno e che hanno avuto una no-
mination all’Oscar dopo aver concluso solo
da un anno la scuola di recitazione. Grazie
Testo: Daryl Easlea Brian Lane a New a Jack sono arrivato a Hollywood e ho impa-
Orleans durante
Come molti manager di una certa età, Brian rato moltissimo sul mondo dello show bu-
il tour di FRAGILE
Lane incarna lo stereotipo del sopravvissuto. nel 1972. siness”. Si occupava, come manager, anche
“Brian è uno degli ultimi della vecchia guar- dell’attrice e cantante Anita Harris. Ma sono
dia”, ha sottolineato un comune amico. Gli stati gli Yes ad aver avuto l’impatto maggio-
artisti seguiti da Lane – decisamente diversi re sulla vita e sulla carriera di Lane. “Ho co-
tra loro: Katherine Jenkins, A-Ha, It Bites, nosciuto gli Yes per merito di Jack. Alla fine
A*Teens e Heather Small – hanno venduto del 1969, lui mi ha detto che suonavano al
insieme più di 120 milioni di dischi nell’arco Marquee: ‘Sono grandi ma le loro canzoni
delle loro carriere. Eppure molti ricordano sono troppo lunghe, così non avranno mai
Lane principalmente per aver reso gli Yes una hit’. Io ho pensato: ‘Se si fosse applicata
uno dei gruppi più stimati della loro gene- questa teoria all’arte, non ci sarebbe mai sta-
razione. to un murales!’”.
Anche se la sua è una figura che ha diviso Lane si recò insieme a Wild al Marquee. “Il
profondamente le opinioni all’interno della posto era strapieno e loro erano fantastici.
band, tra lui e Rick Wakeman c’è stata una Mi era arrivata una voce secondo la quale
profonda amicizia che continua tuttora. È avevano appena licenziato il loro manager,
l’uomo di cui Rick scrisse nel programma di Roy Flynn, e stavano cercando un sostituto.
un tour a metà anni ’70: “Brian Lane all the Jack e io siamo andati nel backstage e abbia-
Money is Purging / With The Westminster mo incontrato Jon Anderson. Gli ho detto
Bank he is Merging” (“Brian Lane sta men- che mi sarebbe piaciuto avere la possibilità
PHOTO BY PHILLIP RAULS

dando tutto il denaro / si sta fondendo con la di essere il loro manager e gli ho descritto a MAIN PHOTO: PHOTOFEATURES INSETS: GETTY IMAGES, PHOTOFEATURES
Westminster Bank”). parole il mio curriculum, le band che avevo
Lane aveva studiato da contabile (“l’uni- portato al successo. A colpire Jon sono state
ca professione che non è stata mai oggetto due parole magiche: Pink Floyd. Così mi ha
di una sitcom”) e successivamente iniziò a detto: “Ok, ti daremo una chance. Abbiamo
praticare quella professione nell’industria un nuovo album che esce tra tre settimane:
discografica. “Londra era in fermento, erano Lane iniziò la sua carriera come promoter si chiama THE YES ALBUM. Hai tre mesi di
arrivati i Beatles e il mondo sembrava un discografico, adottando un criterio quasi tempo. Se raggiungiamo il primo posto in
luogo splendido”, dice Lane. “Volevo entrare Il primo ingaggio scientifico per capire il funzionamento delle classifica il posto è tuo”.
nell’industria musicale ma, non avendo una di Lane: il grande classifiche di vendita. Un incontro casuale La settimana in cui THE YES ALBUM fu pub-
classico degli
preparazione specifica nel campo, ho fatto la Animals.
a Denmark Street (la strada di Londra dove blicato ci fu uno sciopero delle poste. “L’uni-
cosa migliore che potessi compiere in quel a quei tempi s’incontravano musicisti, ma- ca classifica che i giornali e la BBC usavano
momento: cercare di comprendere quali nager e agenti discografici) con Mickie Most in quel momento era quella del negozio di
meccanismi facessero funzionare la disco- (celebre produttore scomparso nel 2003) Richard Branson a Oxford Street, il primo
grafia. Girava tutto attorno alle classifiche e portò al suo primo ingaggio. Most aveva ap- store ufficiale della Virgin”, dice Lane. Era
all’originalità. Così ho creato un mio perso- pena prodotto il 45 giri di una nuova band, necessario fare un po’ di promozione stile
nale standard di riferimento per scegliere gli gli Animals, contenente il brano The House Of vecchia scuola. “Sono arrivato lì e ho sem-
artisti a cui fare da manager”. The Rising Sun. plicemente comprato abbastanza copie di
110
lla ricerca
del suono:
Rick Wakeman
in tutto il suo
splendore.

«Sono uscito dall’ospedale


e ho scoperto che gli Yes avevano
appena preso Trevor Horn come
cantante e Geoff Downes
come nuovo tastierista.
Da un giorno all’altro i ‘sì’
erano diventati i ‘forse’»

The Buggles:
Geoff Downes
(a sinistra)
e Trevor Horn.

Gli Asia,
venderanno
milioni
di dischi.

Lane ha fatto da manager


agli A-Ha nella loro reunion
del 2000.

111
Brian Lane
è ancora oggi
THE YES ALBUM da garantirgli il primato di uno scaltro uomo
d’affari.
vendite nel negozio”.
La settimana dopo, l’acquisto massivo ebbe
la sua ripercussione sulla classifica nazio-
nale e, anche se il disco raggiunse solo il
numero 4, si posizionò ben 41 posizioni più
in alto rispetto al suo predecessore. Restò in
classifica per 34 settimane e vendette più
di un milione di copie. E Lane rimase nella

JAMIE LANE
squadra.
“È una di quelle persone che hanno sempre
un telefono incollato all’orecchio”, racconta
va Chris Squire. Il bassista ha anche offerto
una testimonianza alternativa su come si
erano incontrati – attraverso una conoscen-
za comune, un parrucchiere.
Seguì un periodo di successi continui per
gli Yes, che vide anche alcuni cambiamenti «Jack Wild mi disse: ‘Gli Yes sono
nella formazione e la fama oltreoceano. E
grandi ma le loro canzoni sono

PHOTO BY PHILLIP RAULS


tre anni dopo il loro incontro, per la prima
volta un disco degli Yes raggiunse il primo
posto in classifica: si trattava del controverso
troppo lunghe, così non avranno
doppio album TALES FROM TOPOGRAPHIC mai una hit’. Io ho pensato:
OCEANS.
Lane non si occupava dell’aspetto più spe-
“ Se si fosse applicata questa
cificamente creativo: “Ho cercato di fare teoria all’arte, non ci sarebbe a termine il tour, non fu la stessa cosa. “Alla
di questa regola una sorta di mantra: ‘Voi
pensate alla musica e io vi do consigli sulle
mai stato un murales!”» riunione post mortem, il gruppo aveva deciso
che era colpa mia se il tour non aveva avuto
mosse più giuste da fare nella vostra carrie- successo e, d’accordo con loro, ho deciso di
ra’. A fine giornata, io lavoravo per loro, non lasciare l’incarico, ma non senza suggerir-
il contrario, e sembrava funzionare”. gli che l’unico modo per ridare energia alla
In quel periodo aveva un ufficio a Notting “Nel 1979 feci da manager ai Buggles crean- band fosse andare a casa di Jon Anderson,
ITV/REX/SHUTTERSTOCK

Hill e si occupava anche dei Gryphon, grup- do per loro qualcosa di unico – il celebre pri- bussare alla porta e buttarsi tutti ai suoi
po hard progressive dalle sonorità medievali, mo video trasmesso su MTV – ma sul fronte piedi, pregandolo di tornare”. “A quel punto
“spalla” agli Yes nel tour americano del 1974. Yes tirava aria di guerra. Io ero in ospedale Trevor Horn ha detto: ‘E io allora che ci sto a
Erano anche gli anni in cui Rick Wakeman, per un’operazione chirurgica e nel frattempo fare?’. E io ho risposto: ‘Tu potresti fare il pro-
uscito per la prima volta dagli Yes, si dedica- è successo questo: Chris Squire, Steve Howe duttore’. La risposta di Chris è stata: ‘Dopo
va a stravaganti progetti solisti. e Alan White hanno deciso autonomamente un’osservazione tanto stupida, siamo felici
Mentre gli Yes registravano a Montreux nel Jack Wild presentò di dare il ben servito a Jon. Anche Rick a quel di non lavorare più con te!’. Nel giro di cin-
1976, Lane fece una cosa piuttosto inusuale Lane agli Yes punto ha lasciato la band per solidarietà. que minuti, avevo perso gli Yes e i Buggles e
giusto in tempo
per lui, perse un’opportunità: “Ero stato a per permettergli di
Sono uscito dall’ospedale e ho scoperto che sedevo in un ufficio vuoto”.
cena con David Bowie e avevamo discusso promuovere THE al posto loro avevano appena preso Trevor Il giorno seguente, però, Steve Howe e Ge-
di un mio eventuale coinvolgimento, ma ero YES ALBUM. Horn come cantante e Geoff Downes come off Downes fecero una visita a sorpresa a
troppo preoccupato per il conflitto d’inte- nuovo tastierista. Da un giorno all’altro i ‘Sì’ Lane, scusandosi per quanto detto nella
ressi che si sarebbe creato: non mi andava erano diventati i ‘Forse’”. Il manager aveva riunione del giorno precedente e rivelando-
di accollarmi troppo lavoro, così ho preferi- programmato un lungo tour in America e gli che avevano appena lasciato gli Yes. “Io
to rinunciare”. Un episodio analogo capitò alcune date erano già sold out. Quando si ho detto: ‘Bene, allora proviamo a formare
nel 1976. Gli Yes stavano suonando davan- diffuse la notizia del cambio di formazione, una nuova band’”. Come bassista e cantante
ti a 130.000 persone nello JFK Stadium di le vendite dei biglietti crollarono all’istante Lane pensò a John Wetton, con il quale era
Philadelphia, il giornalista Larry Magid mi e, anche se i nuovi Yes riuscirono a portare in buoni rapporti (la moglie di Wetton era la
presentò un cantante che credeva potesse
interessarmi. Però in quel momento ero più ABWH nel 1989, da sinistra
a destra: Jon Anderson,
interessato agli Yes che suonavano di fronte Steve Howe, Bill Bruford
a 130.000 persone che a parlare con Bruce e Rick Wakeman.
Springsteen!”.
Il suo successo derivava dalla capacità di sta-
re al passo con i tempi. Phil Sutcliffe scrisse
sulla rivista «Sounds», che nel 1977 Lane “si
MICHAEL PUTLAND / RETNA UK/ GETTY IMAGES

era tagliato i capelli e indossava una t-shirt


con scritto punk manager”. Tuttavia in quel-
lo stesso anno, l’eco del trionfale ritorno sul-
le scene degli Yes, con il disco GOING FOR
THE ONE, si spense presto a causa dell’ac-
coglienza negativa che ricevette il successi-
vo TORMATO. La conseguenza immediata fu
l’abbandono di Anderson e Wakeman, così
nel seguente DRAMA Trevor Horn e Geoff
Downes, fenomeni del pop coi Buggles, li so-
stituirono. Lane spiega così quella decisione:
112
Da sinistra a destra: per loro un contratto con la Warner Music in
Il dj di New Orleans
‘Humble’ Germania. “Ho scoperto gli A-Ha nel 1996,
Hugh Dillard, alla cerimonia dei Grammy. Gli ho parlato e
Phillip Rauls mi hanno fatto un’ottima impressione: sem-
della Atlantic bravano persone positive e intelligenti. Mi
Records, Brian Lane
e Rick Wakeman
hanno detto che in realtà non si erano mai
nel 1972 durante sciolti, avevano solo smesso di suonare per
il tour di FRAGILE. diversi anni. Sia i Coldplay che i Keane han-
no dichiarato alla stampa che gli A-Ha sono
stati tra le loro influenze musicali e il nume-
ro considerevole delle loro hit ne è la prova”.
In seguito Lane ha replicato il successo gra-
zie alla cantante d’opera Katherine Jenkins,
confermando la validità del suo motto di
sempre: “Essere originale e precorrere i tem-
pi, qualsiasi sia l’artista di cui ci si occupa”.
L’idea gli è venuta guardando la serie tele-
visiva britannica Only Fools and Horses. “C’è
un episodio in cui Del Boy va all’opera. Ho
pensato: ‘C’è uno spazio vuoto nel mercato
discografico: manca una cantante dalla bella
presenza che canti i brani più popolari dell’o-
pera lirica; il suo pubblico potrebbero essere
proprio quelle persone che normalmente
non andrebbero a teatro a vedere l’opera…
sua segretaria); coinvolse nel progetto anche di quell’esperienza: “Mi ha profondamente anche quelli come me, che conoscono certe
il batterista Carl Palmer e così nacquero gli cambiato: da fumatore accanito sono diven- melodie, certe arie, ma fondamentalmente
Asia. “Il tutto è stato fatto con il supporto del tato un maratoneta. Grazie a lui potrei anche non ne sanno granché’”.
migliore scopritore di talenti di tutti i tempi, arrivare a vivere fino a cent’anni!”. Lane non ha mai smesso di lavorare con
John Kalodner della Geffen Records. Gli Asia Lane ha avuto un ruolo importante anche Wakeman: ha vissuto tutta la sua evoluzione
hanno venduto dodici milioni di copie del nella reunion degli A-Ha nel 2000, siglando da virtuoso consumatore assiduo di curry e
loro primo disco e otto milioni del secondo”. gran bevitore a virtuoso consumatore assi-
Anche se non è stato più il loro manager dal duo di curry e astemio. “Io e lui siamo sem-
1980, gli Yes restano il gruppo a cui Lane vie- Mister 10% pre stati amici, oltre a lavorare insieme per
ne costantemente associato. Lui ha tuttora Brian Lane rivela a «Prog» quali sono i suoi album più di quarant’anni, è un legame che unisce
l’impressione che siano stati sottovalutati. lavoro e affetti”. Nella biografia degli Yes, Clo-
“Fondamentalmente, penso che gli Yes non e i suoi live preferiti di sempre. se to the Edge: The Story of Yes di Chris Welch,
abbiano avuto il riconoscimento che avreb- Wakeman ha dichiarato: “Quando sarò
bero meritato: sono stati dei grandi innova- I cinque album preferiti di Lane vecchio e mi siederò davanti al caminetto
tori musicali; Jon Anderson è un genio della CHARIOTS OF FIRE – Vangelis ricordando il passato, se qualcuno dovesse
musica. È stato il primo a usare i laser sul (Polydor, 1981) chiedermi se ho qualche rimpianto riguardo
palco e, insieme a Roger Dean nei primi anni FRAGILE – Yes (Atlantic, 1971) agli Yes, l’unico sarebbe questo: non aver in-
70, ha introdotto il concetto di merchandi- ASIA – Asia (Geffen, 1982) ciso un album con Trevor (Rabin). Ci sarem-
sing”. Grazie al suo lungo sodalizio con Wa- JOURNEY TO THE CENTER OF THE mo divertiti molto insieme”. Ebbene, grazie
keman, Lane ha fatto da manager anche a EARTH – Rick Wakeman (A&M, 1974) a quella macchina in perpetuo movimento
un’altra band fondata in seguito da ex mem- THE AGE OF PLASTIC – The Buggles che sono gli Yes e all’abilità manageriale
bri degli Yes: Anderson Bruford Wakeman (Island, 1979) di Lane, qualcosa in proposito si è appena
Howe (ABWH). “Se non vi sono mai piaciuti mosso. Lane dice: “Uno dei miei nuovi e al
gli Yes, odierete questo gruppo”, disse Lane I cinque live preferiti di Lane contempo vecchi progetti è mettere insieme
alla rivista «Q» nel 1989. Yes, JFK Stadium, Philadelphia, 12 giugno, 1976 Anderson, Wakeman e Rabin, che per me in-
Gli Yes invece, nello stesso periodo, aveva- Rick Wakeman, Journey To The Centre Of The Earth, Royal carnano la grandezza – passata, presente e
no come manager un vecchio socio di Lane, Festival Hall, Londra, 19 gennaio 1974 futura – degli Yes”.
Tony Dimitriades; il che portò a una serie di A-Ha, Ullevaal Stadium, Oslo, 21 agosto 2010 Lane ha sempre avuto la capacità di antici-
situazioni nelle quali le due fazioni (Squire, The A*Teens, special guest per gli Nsync, MGM Grand, Las pare i tempi e incarna la figura del manager
White, Rabin e Kaye da una parte, Anderson, Vegas, 26 novembre, 1999 scaltro e intelligente. Nel 2015 ha trovato un
Bruford, Wakeman e Howe dall’altra) ebbero Katherine Jenkins, Chelsea Pensioners’ pub, Royal Hospital nuovo impiego presso la maggiore agenzia
modo d’incrociarsi fino a quando, nel 1991, il Chelsea, 2006 di booking svedese, la United Stage Artists,
gruppo si riunì; ne seguì la pubblicazione di come capo della filiale estera, la United Sta-
Rick Wakeman
un album, il deludente UNION, e il relativo alla Royal Festival Hall
ge International. Non dà mai l’impressione
tour mondiale. Wakeman, con lo humour prima di un concerto di voler rallentare il ritmo. Abbiamo con-
che lo contraddistingue, suggerì che il disco con la London Symphony cluso l’intervista chiedendogli quale consi-
MICHAEL PUTLAND/GETTY IMAGES

avrebbe dovuto chiamarsi “Onion” (Cipolla) Orchestra nel 1974. glio darebbe ai giovani d’oggi. La risposta è
perché “ogni volta che lo ascoltavo, mi veni- stata immediata: “Acquistate lotti di terra.
va da piangere”. Non fate affari nel mondo dello spettacolo,
Al di fuori della musica ha curato gli affari anche se non hanno mai smesso di farne”.
anche di un atleta olimpico britannico, il E mentre si scusa per essersi appropriato
beniamino della nazione, Daley Thompson, delle parole di Mark Twain, Lane sembra
vincitore della medaglia d’oro nel decathlon non aspettare altro che fiutare nuovi affari
nel 1980 e nel 1984. Racconta a proposito da concludere.
113
LA
LA FEBBRE
FEBBRE PROGRESSIVA
PROGRESSIVA
Il Consorzio Acqua Potabile torna con un nuovo album, CORAGGIO E MISTERO, a
proporre quel rock sinfonico che non ha mai avuto paura di dichiararsi… e lo fa
insieme a una grande voce degli anni 70: Alvaro Fella dei leggendari Jumbo…
Testo: Franco Vassia

a febbre progressiva esplosa in Italia discografica alcuna. In seguito ad alcuni dolorosi che, sommato alla caratteristica confezione che ri-
tra il finire degli anni Sessanta e gli ini- avvicendamenti e una, ormai innegabile, crescita manda ai gloriosi progetti grafici del periodo pionie-
zi dei Settanta poté contare su grandi tecnica e compositiva il gruppo, sempre più influen- ristico, definire il loro capolavoro non allontana poi
maghi, dotti medici e insospettabili zato dalle tematiche sinfoniche e melodrammatiche troppo dalla realtà. Con lo spirito del Banco sempre
sciamani per sviluppare una ma- del Banco, è pronto per l’esordio discografico ma, stipato in ogni fessura, il disco è il rilancio verso gli
lattia che, partita dall’Inghilterra, anche qui, rientra in gioco la sfortuna. Debellata anni d’oro del progressive con tanto di doppia ta-
di lì a poco avrebbe contaminato dagli anticorpi della disco-music e del cantautorato stiera, chitarre usate come pennelli, testi arcaici e
il Paese e l’Europa intera. Quel- colto, la febbre progressiva è ormai in via di esau- onirici ma, soprattutto, brani indimenticabili quali
la febbre, oltre a generare album rimento: nessun discografico si sognerebbe più di Arnaldo da Chatillon Crociato e Traccia… ora lo è, enne-
sublimi e ancorché irripetibili, ebbe la capacità e la affrontare il classico salto nel buio pubblicando un simo omaggio ai fratelli Nocenzi del B.M.S., neppure
forza di plasmare gruppi che sembrava facessero a loro album. Il 5 maggio 1977 alla Sala Borse di No- troppo mascherato. Rinfrancato dal buon interesse
gara per trovare i nomi più originali sotto il quali ri- vara, con Pippo Avondo alla batteria, Romolo Bollea suscitato dall’album, il Consorzio riprende vita,
porre la loro musica. Insieme a molti altri nacquero al piano, Massimo Gorlezza alla chitarra, Gian Carlo con l’innesto di alcuni promettenti musicisti biel-
così la Premiata Forneria Marconi, il Banco del Mu- Morani al basso e Maurizio Venegoni alle tastiere, lesi, pubblicando ROBIN DELLE STELLE (1998), IL
tuo Soccorso, il Balletto di Bronzo, il Rovescio della il C.A.P. è ormai rassegnato a celebrare un concer- BIANCO REGNO DI DOOAH (2003, uscito anche in
Medaglia, la Reale Accademia di Musica, Quella to che sa di elegia. In seguito trascorrono stagioni edizione limitata di 499 copie con scatola in legno),
Vecchia Locanda, gli Acqua Fragile, la Raccoman- dopo stagioni, macchiate di disincanto, finché nel DA EUMEO A KATAYAMA GOROBEI (album con
data con Ricevuta di Ritorno, la Locanda delle Fate. 1993, annusato il vento e il rinato interesse suscita- inediti, uscito nel 2008 in 200 copie numerate per il
Nonostante la riconosciuta bravura e le indubbie to dal mercato progressivo, la Kaliphonia pubblica mercato giapponese) e, nel 2014, il bellissimo IL TE-
capacità compositive, non tutti però riuscirono a la registrazione del concerto della Sala Borse accop- ATRO DELLE OMBRE – 1973/2013: QUARANT’AN-
emergere da un sottobosco che, giorno dopo giorno, piata a …NEI GORGHI DEL TEMPO, il nuovo album NI IN CONTROLUCE che, oltre a essere la summa
si stava popolando fino all’inverosimile. Tra questi della loro produzione (2 Cd di inediti e nuove regi-
il Consorzio Acqua Potabile – più comunemente strazioni di vecchi brani, un Cd di brani dal vivo e
riconosciuto come C.A.P. – che, benché vantasse la riedizione de …NEI GORGHI DEL TEMPO/20TH
un nome parimenti altisonante e capacità in grado ANNIVERSARY EDITION con l’aggiunta di un ine-
di gareggiare con molti dei mostri sacri, non ebbe
però la sufficiente fortuna di trovare spalancate le
A Francesco: “Nel cielo e nelle dito del periodo) è il diario di bordo di un’intera vita,
supportato da un volume di 200 pagine con storie,
porte dell’Olimpo musicale ed entrare così di diritto altre cose mute, terramadre, racconti, emozioni, concerti, viaggi ed entusiasmi
tra gli eletti. Dopo aver affrontato il 1971 strimpel-
lando nella cantina di un cortile sommerso dalle
non senza dolore, io vivo né di tempo rincorso a perdifiato per afferrare le note
di un sogno che sembrava ormai perduto. All’attivo
nebbie delle risaie lombardo-piemontesi, il C.A.P. più di un albero non meno anche una nutrita serie di partecipazioni-tributo a
realizza Gerbrand, un’opera rock basata su profonde
riflessioni esistenziali ma che, a differenza di alcune
di una stella nei suoni e nei compilation progressive. FAFNIR (1993), A TRIBUTE
TO CAMEL (1994), A TRIBUTE TO VAN DER GRAAF
gratificanti esibizioni live, non avrà testimonianza silenzi di terra” GENERATOR (1995), …ODYSSEY-THE GREATEST
114
NON
NON ÈÈ MAI
MAI “SCESA”…
“SCESA”…
TALE (2005), THE 7 SAMURAI-THE ULTIMATE EPIC nella collaborazione con Alvaro Fella, la graffiante, dopo la rimasterizzazione, continua a emozionarmi
(2006) e INFERNO: THE DIVINE COMEDY/PART 1 personalissima, lirica ed evocativa voce dei grandi a ogni ascolto. Nel TEATRO DELLE OMBRE abbia-
(2008). Ora arriva CORAGGIO E MISTERO, inciso Jumbo che, in quanto a qualità, non fatico a colloca- mo aggiunto Il cavaliere mascherato, brano tratto da
con Alvaro “Jumbo” Fella. A Maurizio Venegoni, che re vicino a Francesco Di Giacomo. Lui era il sogno, Gerbrand, la nostra opera rock. Il duetto tra Paul e
del Consorzio Acqua Potabile rappresenta l’anima il volo “sui cavalli del maestrale”. Alvaro, con i Jum- Angela Gagliardi è da pelle d’oca. Poi, tra i nostri
e la “distribuzione idrica delle idee”, abbiamo posto bo, ha sempre rappresentato, invece, la suggestione album, non saprei dire quale sia il migliore. Ogni
alcune domande. della rabbia urlata, il lamento straziante dell’anima lavoro è come un figlio che non ti lascia possibilità
quando tende a spingere verso il cielo il suo disagio, di scelta. Posso soltanto dire che li adoro tutti indi-
Anche se tardive, le soddisfazioni sono sempre il dolore contro le ingiustizie, contro la prepotenza, stintamente.
soddisfazioni: album, partecipazioni, collabora- l’arroganza. Negli anni 70 ho consumato i suoi vini-
zioni, concerti… li: li ho cantati e urlati di giorno e di notte cercando Ora CORAGGIO E MISTERO, inciso con Alvaro
È vero! Soddisfazioni come gocce di un nettare stra- di imitare la sua voce. Oggi, che canta e collabora Fella…
ordinario che riesce ad attraversare ogni volta i sensi con noi, mi sembra di sognare. Occasione illuminante, che si è presentata come il
per arrivare all’anima. Gocce che il nostro rubinetto dono inaspettato di una vita. Una di quelle svolte
sembra dispensare con cadenza quasi ritmica e che Credo che …NEI GORGHI DEL TEMPO, per il che riescono a riporre le cose secondo logica. Alvaro
hanno il potere di alleggerire i nostri sforzi. Il Con- lavoro delle tastiere, i fraseggi chitarristici e so- è stato la presenza significativa del progetto: scrupo-
sorzio è stato un viaggio bellissimo durante il quale prattutto per la voce di Paul Rosette, sia uno dei loso, attento, basilare. Un talento, non soltanto ar-
abbiamo avuto la fortuna di incontrare musicisti punti più alti da voi mai raggiunti… tistico ma professionale, anche negli arrangiamenti,
straordinari come Gigi Secco, Mux Mussolin, Chicco Alla base di quell’album c’è il grande lavoro alle nelle registrazioni, nei missaggi. Ci ha regalato le
Mercandino, Massimo Gorlezza, Sivia Carpo, Enrico tastiere e agli arrangiamenti di Romolo Bollea, di sue storie scritte in una vita, la sua voce. Poi, con
Venegoni. Il grande lavoro di Maurizio Ricky Roattino alla chitarra e al basso ma, soprat- Maurizio Mercandino al canto, noi del Consorzio ab-
Mercandino e della nostra tutto, la voce particolarissima di Paul, che ne ha biamo aggiunto le storie del mistero. Racconti pau-
straordinaria ossatura illuminato l’intero tessuto musicale. Sicuramente rosi appresi da piccoli, quando ancora si racconta-
ritmica oggi è confluito un lavoro da incorniciare se penso che, ancora oggi, vano intorno a un fuoco. Racconti di una guerra che
era appena scivolata via, la vita nei cortili e i raccon-
Francesco Di Giacomo ti classici come Il cervo e la fonte di Fedro. Cori a due
“protegge” il C.A.P. voci, il linguaggio del coraggio e del mistero, stru-
menti vintage e un’accoppiata, quella delle tastiere,
che tende a chiudere il cerchio: Venegoni&Venegoni
che, in sedicesimo e almeno simbolicamente, ri-
manda a quella storica formata dai fratelli Vittorio
e Gianni Nocenzi. Un pensiero così forte da togliere
il fiato. Perché, per il Consorzio, il Banco del Mutuo
Soccorso è sempre stato in cima a ogni cosa. E non
soltanto per la musica. Da un vigneto situato presso
il lago di Garda, in omaggio al loro album strumen-
tale, ho prodotto il vino Silenzi di terra. Se pensi alla
volontà di Francesco, e al brindisi che aveva voluto
al suo funerale, mi sembra un ottimo modo per ri-
cordare quello che per noi, e per la nostra musica, è
stato una vera Stella Polare.
115
Con i suoi dipinti, negli anni 70 ha contribuito a
FRANCESCO DESMAELE

dare forma all’immaginario di Peter Gabriel e


dei Genesis, e alle pulsioni metafisiche di Peter
Hammil e dei Van der Graaf Generator. Ha
creato un ponte tra le arti per massimizzarne la
percezione. Una ricerca che Paul Whitehead
(Dartford, 1945) continua a portare avanti
ancora oggi…

Q
uella di Paul Whitehead non Paul inizia a realizzare copertine di Lp già nel
è un’arte che si limita alla 1967, quando, dopo una sua mostra a Lon-
sola pittura: è il compendio dra, viene contattato per occuparsi di alcune
delle più disparate com- ristampe dell’etichetta statunitense Liberty
ponenti della fantasia, che Records (Fats Domino, Nina Simone, Jimmy
derivano direttamente dalla letteratu- McCracklin). Poi, l’incontro con il produttore
ra, dalla tecnica e dall’esperienza John Anthony e con il boss della Charisma,
pittorica nata dalla febbre naif. Tony Stratton Smith. Dopo aver speso gli
Arte tesa ad abbracciare il anni della giovinezza per rivestire di nuovi
discorso immaginifico, simbolismi la musica rock, Paul Whitehead
che assume aspetti si è impossessato delle chiavi del Paradiso
ancora più ampi e con la volontà di carpirne i segreti e le sfu-
siderali proprio gra- mature. La sua mano è una miscela di stili
zie alla delicatezza allenata a evitare le collisioni umorali degli
del tocco e alla eventi, ma anche in grado di accarezzare e
saturazione dei definire quelle tematiche che, pur abitando
colori. a un passo dal sogno, tentano quotidiana-
mente di indossare le vesti dell’attualità e
dell’utopia.

Negli anni Settanta la tua pittura era


molto più surrealista e naif, mentre oggi
sembri andare verso la ricerca di una
tematica maggiormente negativa. For-
se perché oggi il mondo è cambiato e
la genuinità di un tempo non è che un
ricordo…
La politica degli anni Sessanta e Settanta ha
cambiato il mondo: l’amore era in ogni cosa
e la vita aveva un aspetto reale. C’erano le
canzoni, gli amici… Ho vissuto quegli anni
credendoci veramente. Eravamo seri, sape-
vamo che cos’era il sentimento. Negli Stati
Uniti la nostra generazione stava emulando

Paul Whitehead
e Prog al Veruno
Prog Festival 2015.
paul whitehead
la lezione delle tartarughe, quella di saper
aspettare. Avevamo venti, venticinque anni.
Poi sono arrivati i soldi e l’interesse dei me-
dia. La società odierna è fondata soltanto
sul business, ha preso le nostre idee e le ha
svendute. I giovani nuotano insieme ai me-
dia, è una generazione che corre appresso
all’immagine.

PAWN HEARTS dei Van Der Graaf Ge-


nerator, NURSERY CRIME dei Genesis:
sarebbe possibile ideare oggi quelle co-
pertine? So che i musicisti si confidavano
con i pittori e, insieme, creavano vere e
proprie opere d’arte. Il disco era una
summa d’intenti, il lavoro finale di
una moltitudine di artisti…
Negli anni Sessanta e Settanta c’era
una generazione perfetta di artisti e ne. Molto creativa. Avevamo uno splendido Qual è la tua copertina dei Genesis pre-
di musicisti. L’incisione di un disco rapporto. Dovevamo pubblicare un libro in- ferita?
era molto costosa e, quindi, diventa- sieme, magari un giorno riusciremo a farlo. Quella di TRESPASS. Immagino che tutti
va un evento abbastanza raro. Oggi Nel frattempo sto lavorando alla mia auto- ormai conoscano la storia. Mi avevano
il marketing non ha più confini, è do- biografia. detto che il dipinto che avevo realizzato
vunque, anche su Internet. La qualità per la copertina dell’album non andava
della musica è scesa pericolosamente Cosa ricordi di Tony Stratton Smith? più bene perché avevano appena com-
perché una volta, prima di realizzare Un Dio sceso in terra. Probabilmente è stata posto questa nuova canzone, The Knife, e
un disco, era necessario completare al- una delle persone più importanti per la mia così ho detto: “Siete impazziti? Dopo tutto
cuni step. Io cerco di esprimermi come carriera. Era molto saggio. Ci conoscemmo il lavoro che ho fatto?”. Così ho pensato a
allora. Guardo le cose e cerco di evi- tramite il produttore John Anthony, esami- come fare per deturpare il quadro in modo
denziare l’argomento della canzone, di nò i miei lavori e mi disse: “Sei perfetto per
Sopra: il mitico logo
esaltare il suo scopo, che poi è quello di dei Genesis creato lavorare con le mie band”. Ma chi mi avreb-
raggiungere la gente. Cerco di avere la stessa da Whitehead. be pagato? “Non ti preoccupare, pensate
sensibilità e la stessa visione verso la musi- In alto: disegno a mettetevi d’accordo tra di voi sulla parte
ca perché la mia intenzione è di trasmettere all’interno della artistica, a pagare ci penso io”. Non ha mai
copertina di Sea
la sua armonia all’interno dei miei dipinti. Shanties per voluto mettere bocca su nulla. Eccezionale.
Sono la mente rappresentativa della musica gli High Tide. A Quando stavo per ultimare una cover gli fa-
e, al tempo stesso, la connessione con essa. fianco: una vecchia cevo un colpo di telefono e gli comunicavo il
Con i Genesis e con Le Orme ho “collaborato” pubblicità della giorno in cui sarei passato per consegnargli
Charisma Records.
realmente, la mia idea di artista doveva ne- il dipinto finito. Era sempre molto gioviale.
cessariamente sposarsi alla loro, come uno Quando arrivavo aveva preparato lo cham-
specchio. Il mio lavoro è quello di prendere pagne e allestito un buffet, metteva il quadro
la musica del mondo per farne immagini. su un piedistallo, lo copriva con un telo e poi
Dipingo da molto tempo e dipingere è diven- invitava tutti alla presentazione. Aveva mol-
tato il mio diario. te sfaccettature, gli piacevano le corse dei ca-
valli, raccontare storie. Ha speso centinaia di
Come è stato lavorare con Peter Ham- migliaia di sterline per spingere gruppi come
mill? i Genesis e i Van der Graaf. Senza di lui non
È stato molto bello, una bella collaborazio- sarebbero andati da nessuna parte.

per
cezi
one
Testo:
e AntoFranco Vassi

deg
nio De a
Sarno

li ang
eli
117
paul whitehead

che potesse essere sia un’opera d’arte che


la cover adatta all’album.

Come mai a un certo punto hai deciso di Alcune copertine piuttosto difficile perché, essendo persone, Recentemente hai realizzato la cover di
non realizzare più le copertine per i Ge- realizzate da ci sono molte cose e troppe distrazioni che SKYLINE dei Barock Project. Come vi sie-
Whitehead:
nesis? TRESPASS dei ci bloccano e ci impediscono di essere degli te organizzati?
Non è stata una mia decisione. Semplice- Genesis (1970), angeli. Ho la sensazione che ci sia un bam- I ragazzi mi hanno inviato via mail i testi e
mente, sono andato a lavorare in America, NELLA PIETRA E bino che lavora in me. So che c’è qualcosa le musiche dell’album. Ricordo che la prima
e all’epoca non c’era ancora il fax, i corrieri NEL VENTO di Aldo nel cielo, anche se spesso il cielo rappresenta idea che avevo avuto per la copertina era
Tagliapietra (2010),
postali… in pratica ero tagliato fuori. Stavo MOYSHE MCSTIFF
un’illusione. Poi c’è la tecnologia che, alme- completamente differente: c’era un galeone
in California ed era quasi impossibile pensa- AND THE TARTAN no in origine, è stata una invenzione incre- che salpava in mezzo alle nuvole, ma le nu-
re di portare avanti una collaborazione con LANCERS OF THE dibile, fantastica… L’errore è stato quello di vole erano una specie di fondale, come se il
qualcuno che stesse in Inghilterra. Feci la SACRED HEART farla crescere in modo troppo esponenziale. vascello fosse arrivato fino alla fine del cie-
dei C.O.B. (1972),
mia scelta, decisi di salutare tutti e partire. Oggi è diventata molto pericolosa… lo. Ero molto soddisfatto del risultato ma a
ILLUSION dei
Per dieci anni ho esplorato l’America e ho Renaissance (1971). loro non è piaciuto. Dal mio punto di vista
avuto la possibilità di realizzare le copertine Il tuo universo è quasi sempre rappre- cerco di andare incontro all’artista più che
per ogni genere di artista o gruppo musicale. sentato come un mondo a parte, lonta- posso, lavorando per lui e per il suo disco,
Finalmente non ero più confinato al genere no da quello reale abitato dagli uomini. non per me stesso. Anch’io sono un artista,
prog. Quasi sempre c’è un foglio che ne limita ma in questo caso devo essere colui che ri-
la visuale… Soltanto il cielo è sempre alto solve il problema. Per questo provo e riprovo
Oggi una cosa del genere sembra incon- e infinito… per cinque, sei volte, fino a che non riesco a
cepibile, l’idea di isolarsi quasi comple- Credo che il Paradiso sia lontano, molto lon- raggiungere quel particolare, quel qualcosa
tamente… tano, quasi un’illusione. Il cielo che sovrasta di speciale che possa caratterizzare un lavo-
Purtroppo ormai abbiamo perso la nostra l’universo è blu perché la luce e l’atmosfera ro in comune. Del resto una delle immagini
umanità. Ero a cena qualche giorno fa e tutti sono blu. La notte, invece, è nera e scura. Il ricorrenti nei miei lavori è quella del cielo
avevano il loro iPhone in mano. A un certo mondo stesso in cui viviamo è un’illusione. stellato, con il cosmo in lontananza, ma a
punto ho detto: “Ragazzi, che ne dite di met- Soltanto il Paradiso esiste ma è molto di- quanto pare a loro dava fastidio proprio que-
tere via il telefono e provare a parlare tra di stante da noi e nascosto alla nostra vista. Da sta cupezza, questo nero sullo sfondo.
noi come ai vecchi tempi?”. C’è un ristorante qui è difficile riuscire a vederlo…
a Los Angeles dove se quando entri consegni Cosa hai pensato quando hai ascoltato i
al cameriere il tuo cellulare hai diritto al 15% Spesso rappresenti la vita umana collo- brani per la prima volta?
di sconto. Siamo tutti così “connessi” da non candola al centro dell’universo… Devo ammettere che sono rimasto molto
connetterci più con le persone che abbiamo Sì, la vita umana è al centro dell’universo ed sorpreso. Molte persone mi mandano le pro-
vicino a noi. Ho vissuto a Bali, in Indonesia, è protetta da una specie di tenda che poi non prie composizioni e mi chiedono di realizzare
per tre anni: anche quando ero in mezzo a è altro che il cielo. una copertina per il proprio album, ma mol-
una piantagione di riso, ero sempre connes- to spesso non è il tipo di musica che mi piace
so. Era assurdo. Il Wi-Fi funzionava meglio lì Perché quei contorni sfumati intorno ascoltare. Quando ho ascoltato SKYLINE ho
che in Italia. alle persone? Nell’ultimo periodo i loro pensato: “Wow, ma sono davvero così gio-
profili hanno una forma decisamente ve- vani?”. Sono cose che succedono una volta
Eppure c’è una difficoltà di comunicazio- lata, quasi offuscata… ogni dieci anni, l’ultima volta mi era accca-
ne che si è sviluppata a dismisura. Negli Quando dipingo le figure cerco di unirle duto con WATERLINE di Alex Carpani. La
anni 70 forse era più facile dipingere all’energia spirituale, questo per dar loro mia canzone preferita del disco è Spinning
una copertina, bastava cibarsi del senso una veduta maggiormente realistica. In pas- Away. Credo che potrebbe essere un ottimo
estatico ed estetico che c’era nell’aria. sato ero un po’ più scettico. singolo.
Oggi la musica è stata spolpata della sua
sensibilità, c’è la paura di aver scordato Quanto tempo hai impiegato per com-
il legame con la poesia… pletare il lavoro?
Nel mio lavoro non c’è paura perché il mio
lavoro è immediatezza ed è esattamente
«IL MIO LAVORO Non posso dirtelo. È l’idea che richiede tem-
po. Una volta che ho avuto l’idea giusta, poi
ciò che ho nella mia mente. È come se ci
fosse un angelo custode che mi permette di
ÈE’ IMMEDIATEZZA. E’ COME lavoro molto velocemente. Diciamo che poi
mi ci vogliono solo due o tre giorni. Con il
estrapolare il mio lavoro e rappresentare il SE CI FOSSE UN ANGELO passare del tempo sono diventato più velo-
mio pensiero. In questi anni scuri è lui che ce, prima ero ossessionato dai dettagli, men-
risolve le mie rappresentazioni. Gli angeli da CUSTODE CHE MI PERMETTE tre ora con due pennellate riesco a dipingere
sempre sono un simbolo perché noi siamo un uccello.
esseri spirituali e non fisici. Esseri spirituali DI RAPPRESENTARE
in un mondo fisico: ecco cosa siamo e tut- Esiste un polo maschile e un polo femmi-
ti aspiriamo ad essere angeli. Un percorso IL MIO PENSIERO» nile nella tua arte?
118
paul whitehead
ma con in più una missione. È un gioco di giorni allo stesso modo. Negli anni 70 erava-
parole. A me interessa molto il modo in cui mo più stravaganti, però paradossalmente
le persone percepiscono le cose intorno a certe manifestazioni non venivano soppor-
loro. Al modo in cui ci mettono dentro altri tate. Ora invece c’è una maggiore tolleranza.
concetti di natura storica, culturale o religio- Quando dipingo le copertine sono io, mentre
sa. In America se giri vestito da prete non la produzione più astratta viene da Tricia.
importa niente a nessuno. In Europa invece
se indossi una maglietta nera e un collare Quali tecniche utilizzi attualmente per
bianco, tutti ti guardano in modo diverso. È dipingere?
come se bastasse un collare bianco per dire Olio su tela. Esclusivamente olio su tela.
a tutti: “Sono diverso da voi, sono speciale!”. Le copertine degli album dei Van der Graaf
È un riflesso di quello che le persone che ti Generator, ad esempio quella di PAWN HE-
osservano proiettano su di te della loro espe- ARTS, erano realizzate con l’aerografo. An-
rienza. Anche quando mi vesto da donna, che quella di FOOL’S MATE di Hamill. Ma
Esiste, ma nel mio caso si manifestano Una delle prime un conto è farlo su un palcoscenico, durante ora non utilizzo più questa tecnica.
separatamente. Come ti dicevo, per tanti copertine realizzate uno spettacolo, e un altro è farlo in mezzo
da Whitehead
anni sono stato ossessionato dai dettagli, fu quella di SEA alla gente, senza nessuna barriera. Il risulta- Pensavo che realizzassi dei dipinti più
passavo ore e ore sui particolari, finché a SHANTIES dei to è affascinante. grandi, praticamente il quadro che è
un certo punto sentivo il bisogno di di- portentosi High diventato la copertina di SKYLINE è
strarmi. Prendevo un’altra tela, la posizio- Tide nel 1969. Cosa hai imparato da questa esperienza? più o meno grande come la cover di un
navo vicino a quella che stavo dipingendo, Come ti dicevo, mi interessa molto la perce- vinile…
e mi lasciavo andare. Nel corso degli anni zione altrui. Quando ho iniziato ad andare in È più facile così. Invecchiando ho perso in-
mi sono limitato ad accumulare e mettere giro vestito da donna, assecondando la mia teresse per i dettagli. Mi siedo davanti alla
da parte decine di questi dipinti. Poi li ho parte femminile e chiamandomi Tricia Van tela e quello che conta è l’idea di partenza.
guardati con più attenzione e mi sono reso Cleef, è stato tremendo. Si tratta di una cosa Se devo dipingere un albero mi basta qual-
conto che non erano affatto male. C’era strana e le persone non possono fare a meno che pennellata. Ne parlavo proprio l’altra
un altro tipo di energia che veniva fuori. di giudicarti: “Che cosa ha in mente di fare? sera con un mio amico che suona il violino
Mi è sempre piaciuto travestirmi da don- Vuole prenderci in giro? Ma è una donna da tanti anni. Lo strumento è diventato
na, andare alle feste e via dicendo, così ho oppure no?”. Poi quando parli con la gente, una parte di lui, quando suona non ha più
capito che quei dipinti erano il frutto della capiscono che sei una brava persona. L’ac- bisogno di pensare a quello che sta facen-
mia parte femminile che cercava di espri- coglienza peggiore l’ho ricevuta nelle galle- do. Io devo solo rilassarmi. Più mi rilasso
mersi, mentre l’attenzione per il dettaglio rie d’arte, nessuno voleva starmi accanto. e meglio lavoro.
era la manifestazione della mia parte ma- Le donne invece di solito mi chiedono dove
schile, più legata alla logica e al ragiona- ho comprato le mie scarpe e via dicendo. È Che tipo di musica ascolti mentre di-
mento. Sono andato da uno psicologo e come se fossi finalmente entrato nel Girl’s pingi?
mi ha detto le stesse cose. Quello che è Passato e presente: Club! Qualsiasi. A volte accendo la radio, ma il
da NURSERY CRIME
più spontaneo ed emotivo, che viene dal più delle volte metto il mio iPod in riprodu-
dei Genesis (1971) a
cuore, è femminile. L’uomo è più freddo e SKYLINE dei Barock Quando hai iniziato a travestirti? zione casuale… gli artisti che escono fuori
calcolatore. Project (2015). Quando mi sono stancato di vestirmi tutti i più spesso sono Genesis e Pink Floyd.

Mi sembra di aver visto in giro an- Tu, Roger Dean e Storm Thorgeson siete
che una foto in cui sei vestito da considerati un po’ la trinità degli artisti
prete… Prog…
Infatti sono anche un prete. Questa è Storm era un grande. Ci siamo divertiti mol-
una cosa che chi è abituato alla cultu- to insieme. Era anche una persona molto
ra europea non riesce a capire. Quando modesta, considerando la quantità e la qua-
è stata fondata la repubblica federale lità del lavoro che ha realizzato nel corso de-
degli Stati d’America, l’idea era quel- gli anni. E… chi era l’altro di cui parlavi?
la di rivedere alcune cose ed eliminare
tutto ciò che nel vecchio continente More info: www.paulwhitehead.com
aveva creato dei problemi. La religione
ad esempio aveva fatto soffrire la gente,
aveva causato le guerre, e quindi venne
presa la decisione di dare vita a un Paese in
cui la religione non avesse alcun potere. Era
come dire: “Non mi interessa di che religio-
ne sei! Puoi anche pitturarti la faccia di blu e
metterti a ballare nella foresta!”. In America
la religione è come un hobby. Per soli cin-
quanta dollari puoi diventare il prete della
tua chiesa personale!

E quale sarebbe la tua chiesa?


È la chiesa della Trasmissione Immacolata.

Ovvero?
Pensaci un attimo. Le due parole insieme:
immacolato, che vuol dire pulito e scintil-
lante, e trasmissione, come in transessuale,
119
Haken: i nuovi
leader della ‘follia’
prog rock ispirata
agli anni 80.

120
haken
Rispolverate il vostro vecchio walkman varco. L’idea di risuonare tre brani contenu-
ti nel loro demo tape del 2008, ENTER THE
e preparatevi ad ascoltare AFFINITY, il nuovo 5TH DIMENSION, e pubblicare l’Ep RESTO-
album degli Haken. Si tratta di un interessante RATION (2014) è sembrata un po’ un ripie-
incrocio tra 90125, la colonna sonora go e la logica farebbe pensare che in quel
momento la band si sentisse troppo sotto
di Transformers e i Toto, con in più un pizzico pressione per scrivere e registrare un nuovo
di black metal: un lavoro “che potrebbe album. Eppure il chitarrista e il tastierista so-
stengono che non hanno mai avuto lo stesso
addirittura allontanare i fan…”. problema che di solito affligge molte band,
del tipo ‘E ora che cosa ci inventiamo?’.
Testo: Rich Wilson | Foto ritratto: Miles Skarin “Cerchiamo sempre di non prendere troppo

C’
in considerazione quello che abbiamo fatto
è ancora un evidente tati una reazione simile”, dice il chitarrista e guardare ai nuovi album come qualcosa
senso di incredulità Charles Griffiths. “È stato semplicemente di completamente nuovo”, spiega. “Così pos-
ed eccitazione nelle uno di quei colpi di fortuna di cui si sente siamo approcciare il processo compositivo
voci dei due Haken, parlare in giro e grazie al quale abbiamo ot- senza preconcetti o pressioni su come dovrà
Rich Henshall e Char- tenuto qualche buon contatto. Gente come suonare il nuovo materiale. Semplicemente
les Griffiths, quando Mike Portnoy e Jordan Rudess dei Dream prendiamo i nostri strumenti, buttiamo giù
parlano dei riscontri positivi avuti dal loro Theater che ti manifestano la loro stima e quello che sentiamo in quel momento e ve-
terzo album, THE MOUNTAIN, del 2013. Cer- approvazione è una cosa che non ha prezzo. diamo quello che esce fuori”.
to, forse non ha aperto alla band le porte del È stato grandioso. Abbiamo suonato a un Tutti i membri della band sono stati spronati
successo commerciale, ma col suo coraggio- paio di edizioni della Cruise To The Edge e a proporre spunti e idee musicali, e questo
so mix tra elementi più moderni e uno stile del Progressive Nation At Sea ed è stato in- ha rappresentato un cambiamento nel mo-
anni 70 alla Gentle Giant, si è rivelato il loro credibile. Ma questo non vuol dire che ora dus operandi. In passato era Henshall che si
album di maggior successo fino a oggi. E con abbiamo sfondato: sappiamo che c’è ancora assumeva tutta la responsabilità di guidare
l’élite del mondo prog ormai in fila per rega- molto lavoro da fare”. il gruppo, e sebbene questo nuovo processo
lare agli Haken apprezzamenti e coinvolgerli Dopo tutti questi riscontri positivi da parte stia dando dei risultati eccellenti, la presenza
come gruppo spalla, si tratta di un periodo dei media e dei loro colleghi, gli Haken han- di altri musicisti che propongono le loro idee
al quale la band guarda ancora con stupore. no dovuto fare i conti con il fatto che ora di solito è una potenziale fonte di conflitto.
“Onestamente non ci saremmo mai aspet- c’erano molte persone che li attendevano al Forse questo tipo di confronto serrato è av-
venuto anche negli Haken, ma apparente-
«Abbiamo pensato che fosse una bella mente non ha prodotto strascichi. Griffiths
afferma in maniera diplomatica che all’in-
idea fondere i suoni moderni con una terno del gruppo ci sono state solo “delle
buona dose di synth anni 80» intense trattative”.
“Sì, abbiamo mediato molto”, ride. “Abbiamo
Rich Henshall dovuto fare dei compromessi su come realiz-
zare questa o quella cosa. Il risultato finale
è quello unanimemente condiviso, anche
se ci sono delle cose che mi piacevano e che

Richard Henshall: Charles Griffiths:


chitarra e tastiera. chitarra.
haken
non sono state utilizzate. E questo è in parte
il motivo per cui l’album si intitola AFFINI-
«Tutti pensano agli anni 70 come all’epoca d’oro
TY. È una questione di armonia ed empatia del prog, e i Gentle Giant sono il mio gruppo
reciproca all’interno della band. È stato si-
curamente più divertente lavorare in questo prog preferito. Ma, allo stesso tempo,
modo e credo proprio che continueremo su
questa strada.
quando siamo in tour ci piace ascoltare
“In realtà non è stato un cambiamento così
traumatico. In passato ci sembrava che il
la musica anni 80: anche in quel periodo
modo migliore di operare fosse quello di far ci sono stati dei grandi album prog»
proporre a Rich le sue idee, ma adesso l’in-
put può provenire da chiunque nella band. Charles Griffiths
In un certo senso è stato un processo più
lungo perché eravamo abituati a lavorare di-
versamente e a fare affidamento su di lui, ma
alla fine ci sembrava che fosse un po’ spom- crocifiggerà per questa affermazione, ma Rocky IV ed è stato coinvolto anche nella cre-
pato. Così ci siamo divisi il carico di lavoro. 90125 è il mio album preferito degli Yes. Ce azione della colonna sonora di Transformers:
Sicuramente è un metodo più efficace per l’ho sempre con me e lo ascoltiamo parec- The Movie nel 1986. Quest’ultimo, con le sue
condividere gli sforzi”. chio quando giriamo col nostro bus mentre animazioni piuttosto grezze, suonerà sicura-
Gli Haken non sono mai stati prevedibili siamo in tournée. Adoro il suono della batte- mente come una fonte di ispirazione insolita
e AFFINITY è la conferma dell’avversione ria e delle tastiere, la produzione delle voci e per una band: è probabilmente la prima vol-
della band nei confronti della ripetitività. A le sue armonie. ta che un film per bambini stimola la compo-
differenza del loro ultimo album, che ave- “Quando i King Crimson hanno pubblicato sizione di un album prog rock.
va un sapore alla Gentle Giant anni 70, per THREE OF A PERFECT PAIR, che dal punto “La colonna sonora di Transformers è una
questa produzione si sono rivolti agli album di vista della produzione ha un sound tipi- fonte di ispirazione piuttosto bizzarra ma
pubblicati nel decennio successivo. Ma l’im- camente anni 80, nessuno lo ha ritenuto un sono convinto che se la gente l’ascoltasse
pulso non è arrivato dalle sonorità dei lavori album scadente, perché si trattava comun- concorderebbe sul fatto che si tratta di un
neo-prog ispirati ai Genesis e ai Pink Floyd, que di musica ‘seria’. Così invece di lavorare ottimo prodotto”, sostiene Henshall. “È l’ac-
bensì direttamente da album più commer- di nuovo sul suono anni 70 abbiamo voluto compagnamento perfetto per il film ed è un
ciali come 90125 degli Yes, o THREE OF A vedere cosa sarebbe successo utilizzando le peccato che DiCola non abbia avuto il rico-
PERFECT PAIR dei King Crimson, o addirit- sonorità anni 80 e mescolandole con lo stile noscimento che meritava per il suo lavoro.
tura dai Toto. moderno. Quello che è uscito fuori mi piace È un artista di grande talento e ha realizza-
“Tutti pensano agli anni 70 come all’epoca molto”. Oltre che agli album prog degli anni to alcune delle cose migliori che abbia mai
d’oro del prog, e i Gentle Giant sono il mio 80 già citati, gli Haken si sono ispirati anche Transformers e ascoltato.
gruppo prog preferito”, dice Griffiths, “ma, alle colonne sonore di quell’epoca. Sia Grif- Rocky: due degli “Ci sono altre colonne sonore di quel pe-
ingredienti che
allo stesso tempo, quando siamo in tour ci fiths che Henshall hanno fatto riferimento al compongono
riodo, come quelle di Navigator o La storia
piace ascoltare la musica anni 80 e anche in compositore e arrangiatore americano Vin- AFFINITY (sotto). infinita, che pur essendo molto sdolcinate e
quel periodo sono usciti dei grandi album ce DiCola. DiCola è l’autore della musica che nostalgiche riescono a emozionare l’ascolta-
prog. Probabilmente la comunità prog mi accompagnava le scene degli allenamenti di tore. Abbiamo pensato che fosse una bella

Diego Tejeida: Ross Jennings: Conner Green:


tastiera. voce. basso.
haken
idea fondere i suoni moderni con una buona munque si tratta solo di un breve segmento,
dose di synth anni 80. Sì, è stata una scelta Quando il Prog è diventato Pop e se a qualcuno non piace, dopo un minuto
rischiosa e potrebbe allontanare i fan, ma Due righe in difesa di quegli album prog anni 80 è già finito e ha ancora tutto il resto dell’al-
non ci si può preoccupare troppo di queste bum da ascoltare”. Le speranze degli Haken
cose. La storia della musica è piena di mo-
che strizzano l’occhio alla classifica. sembrano essere incrollabili, ma natural-
menti di eccentricità, quindi bisogna solo mente c’è la possibilità che i vecchi fan pos-
Genesis: ABACAB (1981)
mettersi all’opera e sperare che la gente ap- sano essere allontanati dalle parti cantate in
L’epoca Collins dei Genesis è sempre motivo di
prezzi quello che hai fatto”. dibattito tra i puristi del prog, soprattutto per growl e dalle sonorità che strizzano l’occhio
Va detto che le influenze anni 80 presenti quanto riguarda il periodo anni 80, ma ABACAB alle produzioni discografiche di tre decenni
in AFFINITY sono sapientemente integra- resta comunque un album interessante all’inter- fa. La band ovviamente spera che gli ascol-
te nell’album, sono sempre utilizzate solo no della loro produzione. Per chi ama le lunghe tatori apprezzino AFFINITY, ma al tempo
quando necessarie per aggiungere un sapo- divagazioni progressive, brani come Who Dunnit? stesso non sembra molto preoccupata della
e No Reply At All risulteranno indigesti, ma la title-track e Dodo/Lurker
re inaspettato, e non sono mai di disturbo. reazione del pubblico, perché il motivo per
mantengono un po’ dello spirito innovativo che ha sempre caratterizzato
L’idea iniziale è arrivata mentre Griffiths la- la band. cui scrivono la loro musica è principalmente
vorava al brano 1985 che, grazie all’utilizzo Brano fondamentale: Abacab. per la loro gratificazione personale.
della batteria elettronica, alle abbondanti “Noi scriviamo la musica che ci piace, visto
tastiere e alle lunghe sezioni strumentali, Yes: 90125 (1983) che poi siamo noi che la dobbiamo suonare”,
riassume in modo efficace l’ideologia della L’album della rinascita della band. Ha rappre- dice Henshall. “Allo stesso tempo vogliamo
band. In altri momenti questi lampi nostal- sentato un’inaspettata fonte di singoli di suc- che piaccia alla gente, ma questo non deve
gici sono stati tenuti sotto controllo per fare cesso, con grande dispiacere di molti dei vec- condizionare la nostra creatività in alcun
chi fan. Una raccolta di canzoni ‘frizzanti’ che
in modo che l’idea non diventasse troppo vantano una produzione stile anni 80 – grazie modo. Se ragioni in quella maniera, tutto di-
artificiosa. anche alla new entry Trevor Rabin alla chitarra venta un po’ forzato. Credo che fare una cosa
“Credo che 1985, un pezzo che ha un titolo – e che mostrano una band perfettamente calata nel nuovo decennio. simile possa rappresentare l’inizio del decli-
piuttosto esplicito, sia stato la mia idea di Brano fondamentale: Owner Of A Lonely Heart. no di una band. Bisogna sempre scrivere ciò
partenza”, dice Griffiths. “Ho programmato che si ritiene giusto, è il modo più onesto di
la batteria in maniera giocosa mettendoci KING CRIMSON: THREE OF A comporre”.
dentro dei suoni tipici delle batterie anni 80. PERFECT PAIR (1984) “Sì, siamo molto testardi e il pubblico è l’ul-
Forse BEAT (1982) aveva un taglio più commer-
I ragazzi l’hanno presa per buona e ne sono ciale, ma THREE OF A PERFECT PAIR mette in
tima cosa a cui abbiamo pensato”, aggiunge
rimasti coinvolti. Ascoltiamo sempre quel mostra l’abilità dei King Griffiths. “Non si può indovinare a priori
tipo di musica quando viaggiamo e a Diego Crimson nel mescolare quello che può piacere alla gente. Tutto ciò
(Tejeida), il tastierista, piace molto dedicarsi un approccio com- che puoi fare è registrare qualcosa che piace
alla progettazione e creazione dei suoni, così plesso con momenti più accessibili. Magari a te, e questo è davvero l’unico modo in cui
si è divertito parecchio a lavorarci sopra. non sarà mai in cima alle lista degli album puoi scrivere della musica autentica. Per noi,
preferiti dai fan dei Crimson, ma dimostra
“Poi c’è Earthrise, che è la nostra versione di come il prog e il pop possano convivere.
essendo in sei, già è difficile andare d’accor-
una canzone dei Toto, che a dire la verità Brano fondamentale: Sleepless.
do, ma avere addirittura una sorta di ‘setti-
non suonava molto alla Toto già all’epoca. ma persona’ nella band di cui tenere conto
Originariamente, avevamo pensato di avere Twelfth non sarebbe affatto d’aiuto”.
lo stesso tipo di sound su tutti i brani, ma Night: ART &
poi la cosa risultava un po’ forzata, così lo ILLUSION (1984) AFFINITY è disponibile su etichetta
abbiamo utilizzato con moderazione solo InsideOut. La band suonerà il 6 giugno a
Primo lavoro col nuovo
quando lo ritenevamo appropriato, perché Milano per l’unica data italiana del tour
cantante Andy Sears,
non volevamo che sembrasse una parodia. questo album rappre- europeo. Per ulteriori informazioni e il
Quello che vogliamo è che il nostro suono senta l’allontanamento della band dal neo-prog calendario completo del tour visitate il sito
sia comunque moderno”. di influenza anni 70, che era stata la caratte- www.hakenmusic.com.
Come Griffiths giustamente afferma, AFFI- ristica dei loro primi lavori, per abbracciare le
NITY non è un album che punta solo sulla sonorità di batteria e tastiere tipiche dell’epoca.
Nonostante alcune pecche nella registrazione, è
nostalgia, e le capacità tecniche della band
comunque un disco interessante. Ray Hearne:
spesso lasciano l’ascoltatore a bocca aper-
Brano fondamentale: Art And Illusion. batteria.
ta. Questo è particolarmente evidente nella
traccia centrale dell’album, la lunga The Ar- Rush: HOLD YOUR FIRE
chitect: a parte le qualità epiche che gli Haken (1987)
hanno sempre avuto nel comporre, il brano Amato e odiato in egual misura dai
propone anche un breve segmento black puristi dei Rush, HOLD YOUR FIRE e
metal, col cantante dei Leprous, Einar Sol- il suo predecessore POWER WINDOWS
sono stati bollati da molti come il tentativo
berg, che è stato chiamato ad aggiungere il fallito della band di produrre musica apertamen-
suo distintivo cantato growl. “L’interven- te commerciale. Eppure, nonostante tutte le critiche, brani come Mission
to vocale di Einar non poteva renderci e Time Stand Still sono pezzi interessanti e di classe che trasmettono una
più felici”, dice Henshall. “Abbiamo leggerezza che si avverte ancora oggi.
fatto un tour in Inghilterra con i Brano fondamentale: Prime Mover.
Leprous e tutte le sere lo guar-
davamo cantare in quel modo e IQ: ARE YOU SITTING
COMFORTABLY? (1989)
restavamo sbalorditi dalla sua bru- I due album pubblicati dagli IQ con Paul Menel
talità. Pensavamo che sarebbe stata la come frontman sono sempre stati messi in se-
persona adatta per quello che avevamo condo piano sia dai fan che dalla stessa band,
in mente, e infatti ha spaccato. Avevamo già ma l’approccio commerciale intrapreso con ARE
sperimentato questa tecnica su AQUARIUS YOU SITTING COMFORTABLY? è decisamente
(2010) e le reazioni erano state contrastanti. accattivante. Alcuni brani di ispirazione più prog come Wurensh fanno
da perfetto contrappeso ai momenti tipicamente pop come Sold On You.
Alcune persone non l’avevano apprezzata Brano fondamentale: Drive On.
affatto, altre erano rimaste entusiaste. Co-
123
124
Nel loro secondo, attesissimo, album ALL THAT YOU
FEAR IS GONE, gli Headspace hanno un suono
migliore, più ampio e corposo. “Abbiamo delle
grandi aspettative”, ci dice la superband prog…

Testo: Rich Wilson | Foto: Bucksphoto

I
n quest’epoca di rock star paracule e insignificanti, le cui in-
terviste sembrano più dei comunicati stampa da imbonitori
politici, è confortante sapere che esistono ancora musicisti
che non hanno paura di essere onesti e sinceri. Il cantante de-
gli Headspace Damian Wilson è certamente uno di questi, e appare
evidente quando ci racconta cosa ha pensato nel momento in cui ha
ascoltato il pre mix del nuovo album ALL THAT YOU FEAR IS GONE.
“In tutta onestà, era inascoltabile”, dice con un ghigno secco. “Ho
solo pensato: ‘Mio Dio, che abbiamo combinato?’. Davvero. Mi sem-
brava come un’enorme massa di ingredienti ficcati lì a forza. Era pura
follia. Poi, quando l’abbiamo mixato, ha preso forma ed è uscito fuori
un bel suono. A dire il vero, attualmente sto lavorando a un altro al-
bum e a questo punto spero che il mix dia gli stessi risultati. Siamo in
cinque individui, ognuno con decine e decine di input, e ovviamente
il risultato è sconclusionato se non è mixato bene”.
Wilson ha ragione. La combinazione dei talenti musicali all’interno
degli Headspace è inusuale: ogni membro della band contribuisce
con la sua destrezza tecnica, le emozioni e le idiosincrasie musicali,
creando così un suono peculiare. Quando artisti come il tastierista
Adam Wakeman, il chitarrista Pete Rinaldi e il bassista Lee Pomeroy
uniscono le proprie forze, lo sfondo musicale diventa chiaramente
identificabile e il complemento della voce espressiva di Wilson ag-
giunge un’ulteriore dimensione alla loro musica.

«Gli Headspace sono una grandissima band


e, a livello di talento musicale, non credo
si possa trovare di meglio»
Damian Wilson
125
headspace
Sebbene si siano formati nel 2007, a parte il loro aspettative su come deve funzionare questa band.
nuovo album, la loro produzione passata compren- “È lo stesso motivo per cui ci mettiamo molto tem-
de soltanto un Ep e il loro album di debutto I AM po per realizzare un album. Il problema non è solo
«La realtà ANONYMOUS del 2012. Questo è un motivo di
frustrazione per i fan, che vorrebbero che la band
incontrarsi: la nostra filosofia è non fare le cose di
fretta. Non voglio ritrovarmi tra 10 anni seduto ad
dei fatti lavorasse a pieno regime. Invece la realtà è che i ascoltare un nostro album pensando: ‘Però poteva
è che se vari musicisti sono tutti impegnati in altri progetti
musicali e così le registrazioni e le tournée degli He-
venire molto meglio’. Questa è la parte della mia
vita in cui abbiamo tutto sotto controllo. Non stia-
stessimo adspace possono concretizzarsi soltanto quando ci mo semplicemente buttando giù qualche idea per

tutto sono sufficienti ‘buchi’ nei loro rispettivi calendari.


Wakeman continua a lavorare con i Black Sabbath
proporla alle case discografiche”. La grande dedi-
zione che il progetto richiede è stato il motivo per
il tempo e a produrre musica per la tv, mentre la presenza di
Wilson nei Threshold e in altri progetti non lascia
cui il batterista originale, Richard Brook, è stato
sostituito da Adam Falkner. Brook, già coinvolto in
insieme e molto spazio agli Headspace. È frustrante, ma il pro- altri progetti esterni e con due bambini piccoli, ha
andassimo blema più grande è che non siamo più degli adole-
scenti – abbiamo una famiglia e delle responsabili-
deciso di lasciare la band consapevole di non riu-
scire a dedicarle il tempo necessario, proprio come
in tour tà”, dice Wakeman. “A tutti piacerebbe dedicare più
tempo al progetto, ma non è un caso se abbiamo
diceva Wakeman. Fortunatamente, questo tipo di
distrazioni sono state poche e la band è stata ben
i guadagni solo due settimane libere ogni tre anni. So che non felice di proseguire dopo che il debut album ha rice-
sarebbero sembra così (e questo demoralizza il pubblico) ma
dedichiamo alla band tutto il tempo che possiamo.
vuto un’accoglienza così positiva. Anche se Wilson
è orgoglioso di I AM ANONYMOUS, una parte di
miseri. La realtà dei fatti è che se stessimo tutto il tempo lui considera la sua performance vocale nell’album

Non siamo insieme e andassimo in tour non guadagneremmo


abbastanza. Non siamo i Rush o i Genesis e quindi
piuttosto scadente.
“Nel primo album mi sembrava che la mia voce
i Rush cerchiamo di essere realisti-
ci in quello che facciamo.
fosse il punto debole e ne abbassasse la qualità”,
rivela con un sospiro. “Sembrava che non fossi nel
o i Genesis Non saremmo mai in mio momento migliore. Questo album è molto più
e quindi grado di suonare dal
vivo facendo solo
forte. Quando la gente mi dà dei riscontri negativi
sui miei lavori, tendo a essere d’accordo con loro,
cerchiamo un paio di prove,
perché tutti noi
perché so quando su un disco c’è qualcosa che non
va. Gli Headspace sono una grandissima band e, a
di essere abbiamo grandi livello di talento musicale, non credo si possa trova-
realistici in re di meglio.
“Abbiamo realizzato l’Ep un po’ di fretta e mi è di-
quello che spiaciuto che non abbia avuto un grande impatto.
facciamo» Questo è il primo album in cui viene fuori il nostro
vero potenziale. È stato bello registrarlo e far ascol-
Adam tare a tutti quello che siamo in grado di fare. Mi
entusiasmano molto le capacità e gli input di tutti
Wakeman i membri della band”.
La fase di scrittura del nuovo album è iniziata tre
anni fa, con Wakeman e Rinaldi che si sono in-
contrati nei momenti liberi per mettere insieme
il materiale. Una parte del fascino degli He-
adspace risiede nella loro abilità nel bilancia-
re gli elementi più forti e quelli più delicati,
che costituiscono il fulcro del loro sound.
Così come ci rivela Wakeman, è lo stesso
processo compositivo che assegna i giusti
spazi a tutti gli aspetti di questi due tipi
di elementi.
“Be’, quell’equilibrio viene naturale ed
è dovuto al modo in cui componiamo
insieme”, ci conferma. “Io mi siedo al
Fender Rhodes o al piano e Pete si met-
te o alla chitarra acustica o a quella
elettrica e tira fuori qualche bel riff e
iniziamo a viaggiare.
Pete ha messo molto di suo in questo
Adam Wakeman album perché io sono stato molto im-
trova il tempo pegnato con i Sabbath. Ogni tanto ci
da dedicare incontravamo e lavoravamo insieme. È
agli Headspace questa la bellezza degli Headspace: ogni
nei momenti di
inattività dei Black
album andrà in una direzione leggermente
Sabbath. diversa ma sempre all’interno dei confini
della band. Quando abbiamo iniziato a
suonare insieme non avevamo idea di
cosa sarebbe uscito fuori. Avrebbe po-
tuto scaturire qualsiasi cosa, sebbene,
126
I PROGGERS diventano pop
Adam Wakeman parla del suo originale e delizioso album acustico insieme a Damian Wilson.

D ato il poco tempo a loro disposizione, si potrebbe immaginare che Damian Wilson e Adam Wakeman non vogliano sobbar-
carsi di ulteriori impegni. Eppure la coppia ha recentemente pubblicato un album acustico intitolato WEIR KEEPER’S TALE.
È un disco che, a quanto pare, è stato scritto per il puro gusto di farlo, ed è un modo per il cantante e il tastierista di proporre la
loro musica più accessibile.
“Non so cosa fare di molte delle cose che scrivo”, dice Wakeman. “Damian è venuto a stare da me per qualche giorno e ci siamo
chiusi nella mia stanza con il pianoforte e la chitarra e abbiamo passato due giorni soltanto a scrivere canzoni. È stato un pro-
cesso molto naturale perché, visto che siamo grandi amici da molti anni, riusciamo a essere totalmente onesti l’uno con l’altro. Questo
non succede con qualcuno col quale scrivi musica per la prima volta. Con Damian possiamo dirci le cose in faccia: ‘Be’, questo pezzo suona un po’ di
merda. Passiamo oltre’. È molto semplice e soprattutto nessuno di noi si offende. Ormai siamo diventati grandi”.
Hanno anche fatto una manciata di concerti ma, come rivela Wilson, la loro prima data è stata inserita all’ultimo momento in un evento di beneficenza.
Di conseguenza il pubblico non è stato esattamente entusiasta della loro performance.
“Credo che abbiano trovato tutto un po’ scioccante, perché io salivo sui tavoli e poi saltavo giù. Ricordo che a un certo punto ho guardato in basso e ho
visto un tizio che avrà avuto quasi settant’anni. Riuscivo a leggergli in faccia che stava pensando: ‘Ma chi diavolo ti credi di essere?’. Ci siamo divertiti
e ci siamo fatti una bella risata. Dovremmo fare più spesso delle cose del genere”.

viste le nostre rispettive provenienze e il nostro Wilson ci tiene a sottolineare che non vuole criticare “Abbiamo permesso
background, fondamentalmente sapevamo che sa- specificamente nessuna comunità. a noi stessi di fare
ciò che volevamo”,
remmo stati una band prog. Non abbiamo mai fat- “Il problema è che se inizi a parlare di religione, dice Damian Wilson.
to nulla per andare incontro a nessuna aspettativa: tutto diventa opinabile”, riflette. “Quindi la mia non
facciamo semplicemente quello che ci piace fare, intende essere in alcun modo una critica a nessuna
e quindi ritorniamo al discorso di essere coerenti, religione ma solo una riflessione su ciò che siamo.
veri, sinceri. Dal punto di vista evolutivo, questo Abbiamo appena realizzato un video per il brano
album è un po’ più maturo rispetto al precedente. The Science Within Us che parla di come scienza e re-
Senza nulla togliere ad I AM ANONYMOUS, per- ligione dovrebbero convivere serenamente, piut-
ché onestamente penso che non avremmo potuto tosto che entrare in conflitto tra loro. Io ho lavo-
comporre un album di debutto migliore”. rato alle melodie e la mia idea è sempre stata
Molti musicisti ripugnano il concetto di comporre là fin dall’inizio. Così come lo è per il prossimo
e registrare separatamente, evidenziando la man- album. Avevo perso i testi che avevo scritto
canza di quella spontaneità che si ottiene solo ed è stato difficilissimo mettersi a tavolino e
quando una band lavora al completo e a stretto scriverli da capo. È stata una perdita dovuta
contatto. Eppure, nonostante questa soluzione esclusivamente alla mia disorganizzazione,
sia stata dettata dalla necessità, per gli Headspace ma non credo che il disco ne abbia risentito”.
questo sistema funziona bene, in parte perché c’è Finora gli altri impegni dei vari membri della
comprensione e fiducia tra i musicisti che vanno band hanno fatto in modo che le appari-
tutti nella stessa direzione. zioni live fossero limitate. Tuttavia alcuni
“Sappiamo cosa sono in grado di fare gli altri ra- buchi nel tour dei Black Sabbath hanno
gazzi e anche se qualche volta abbiamo delle sor- dato agli Headspace l’opportunità di par-
prese non rimaniamo mai delusi”, afferma Wilson. tecipare a un paio di festival in Inghilter-
“Abbiamo permesso a noi stessi di fare ciò che vo- ra, quest’estate. Wakeman ci rivela che
gliamo. Questo non accade in altri progetti in cui suoneranno al Ramblin’ Man Festival
sono coinvolto. Con gli Headspace sento che sia- e anche a quello di Cropredy, ad
mo veramente liberi di proporre ognuno le proprie agosto. “Non abbiamo agenti né
idee, che poi in definitiva rappresentano l’intera manager – facciamo tutto da soli
band. Di sicuro l’aspetto prog richiede una discreta – così ho contattato l’organizza-
tecnica, ma non mancano anche le melodie sem- zione di Cropredy e mi hanno
plici. Questo dà alla musica un’emozionalità che detto che gli sarebbe piaciuto
non sempre si trova sempre negli album o nelle molto ospitarci per suonare.
band progressive. Ritengo di essere un cantante Sono rimasto molto sorpre-
molto passionale ed espressivo, il che non a tutti so. Magari possiamo anche
piace, ma è ciò che mi caratterizza. provare a restare insieme tra
“In questo album la musica era stata sostanzial- questi due show e fare un
mente già predisposta per aggiungere le parti voca- paio di date in Europa e nel
li, ma ne ho voluto ugualmente discutere a fondo Regno Unito. Non vedia-
insieme alla band. Tutto è confluito nell’idea che mo l’ora di stare di nuovo
avevo, quindi tutte le proposte musicali sono state sul palco”.
buone e tutto ha funzionato alla perfezione. C’era
esattamente la struttura che volevo per sviluppare ALL THAT YOU FEAR
il cantato che ha completato l’opera”. L’album è la IS GONE
seconda parte di una trilogia e differisce concettual- è stato pubblicato
mente dal precedente. Mentre I AM ANONYMOUS dalla InsideOut.
si concentrava sulla percezione di un individuo che Per ulteriori
cerca di inserirsi in un gruppo, a livello testuale que- informazioni
sto album si concentra sull’incapacità del gruppo di visitate il sito
controllare l’individuo. Anche se ci sono riferimenti www.headspace-
a governi, industrie farmaceutiche e alla religione, online.com
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