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Le quarte aumentate e le quinte diminuite sono spesso usate nel jazz e nel rock quando la terzaolasettimadiun accordo di dominante é la voce leader. In questo caso si evidenzia in tritono sottolinean- do l'importanza dell'accordo di dominante e spesso segue la risoluzione classica chiudendo. 0 aprendo l'intervallo. Vengono anche impiegati intervalli di settima e di seconda, reciproci inversi, raramente perd in accordi consecutivi e con l'intento di ottenere un effetto particolare in un determinato punto della melodia. Le seconde, generalmente maggiori, vengono utilizzate su note accentate isolate o di breve durata per ottenere un forte contrasto con quello che precede o segue e ancor meglio quando gli intervalli che seguono sono creati per moto contrario. or croc? Fr Bb Gm? EB Em Bir & Le seconde minori non vengono quasi mai utilizzate nell'armonizzazione a due voci essendo molto dissonanti e sgradevoli. Anche le settime, sia maggiori che minori, sono usate raramente e generalmente risolvono poi con moto obliquo o contrario. Esercizi consigliati: Armonizzare per terze: Armonizzare per seste: Armonizzare per terze e seste: Armonizzate per quarte e quinte: Armonizzare per due voci nel vari stilt le linee guida det blues indicate nel capitolo a riguardo. Armonizzare per due voci temi quali “Yesterday” di Kern 0 “Con Alma” di Gillespie o altri a piacere. 158 TENSION] MELODICHE E ARMONICHE Negli esempi precedent vi é sempre una nota dell’accordo come nota della melodia principale, spesso perd il canto é dato da una tensione melodica la cui armonizzazione avviene utilizzando lo stesso metodo. Quando la nota leader é quindi una tensione melodica, bisogna trovare una nota dell’accordo ad un intervallo stabilito dal carattere dell’armonizzazione voluto sotto il canto e darla alla seconda voce. Le tensioni armoniche sono raramente utilizzate nella seconda voce in quanto possono mascherare il significa- to armonico del brano e comun- que raramente assieme a una nota di tensione del canto. De- vono essere impiegate con par- simoniaeattenzione per ottenere un valido effetto. Vengono invece utilizzate pil frequentemente nell'armonizzazione note d'ap- proccio per dare alla voce inferiore unalinea melodica, piu interessante. Dopo aver definito infatti la seconda voce sotto le note chiave si pud pensare ad armonizzare quelle di passaggio con altre di passaggio: le note della scala con altre della scala mentre le note della melodia che sono approcci cromatici possono avere sotto di loro altre note d’approccio cromatico. Per prima cosa comunque é sempre meglio armonizzare le note “bersaglio" cio quelle chiave, 0 dell'accordo o tensioni, a cui giunge la melodia, dopo completare con le note d’approccio. Esercizi consigliati: Armonizzare per due voci semplici temi a piacere. ARMONIZZAZIONE A QUATTRO PARTI L'armonizzazione a quattro parti é considerata la aleanto19 tecnica di arrangiamento standard sufficiente per crea- po ag re con efficacia il sound musicale voluto. Le regole qui ———— illustrate sono quindi diventate vie consuete anche per ¢ 159 gli arrangiatori professionisti per ottenere con facilita un buon effetto oltre ad alcuni dei pili sofisticati suoni. E’ permessa anche una certa liberta per cui ogniarrangiatore puo evidenziare il proprio gusto musicale creandosi uno stile personale. Inizialmente é importante apprendere queste tecniche che verranno poi maturate con I'espe- rienza e integrate con la creativita. Armonizzando a quattro parti sono disponibili piti vie che imprimono ciascuna un carattere differente all'arrangiamento. E' bene decidere in precedenza il metodo da applicare tenendo presente che é possibile e di buon effetto talvolta mescolare le tecniche. Per prima cosa devono essere esaminate la strumentazione_da_usare e lestensione della melodia. Per mantenere un bilanciamento dei suoni,appropriato e piacevole deve essere fatta particolare attenzione alle caratteristiche e alle potenzialita degli strumenti.1°5 Nell'assegnare le parti inoltre bisogna tenere ben presente la voce pil bassa in quanto é quella che, dopo la voce leader, viene percepita in maniera piu distinta e per questo motivo richiede in particolare una valida linea melodica. ARMONIZZAZIONE A PARTI STRETTE Un'armonizzazione di questo tipo é caratterizzata dalla disposizione particolar- mente stretta delle quattro voci che sono contenute in un intervallo inferiore a un‘ottava. La prima cosa da prendere in considerazione sono le “note bersaglio” cioé note dell'accordo 0 tensiani, che possono essere armonizzate in maniera pura, utiliz~ zando solo note dell’accordo, o in maniera mista usando anche qualche tensione. Le tensioni armoniche devono esser trattate con molta cautela e in maniera appropriata perché il loro abuso tende a mascherare gli accordi e confondere il senso armonico del brano. Vengono maggiormente utilizzate nel jazz che nel rock dove le sonorita sono pit semplicie chiare tuttavia non bisogna credere che il suono risulti pit ricco solo per la presenza di tensioni: la prima cosa che importa é la logicita dell'arrangiamento. Definendo le voci sotto una nota dell’accordo al canto e scegliendo il carattere ‘puro’ del suono bisogna assegnare solo note dell'accordo alle voci inferiori nell'ordine in cui si trovano sotto la melodia. Generalmente é preferibile evitare di creare un intervallo di seconda minore fra le due voci superiori per cui se vi 6 per esempio la prima alla voce leader in un accordo di maj7, é bene sostituire la settima maggiore con la sesta. pitolo a riguardo, 160 In un arrangiamento invece che utiliza anche ten- f sioni armoniche é la prima, se oS non é lanota del canto, adesse- eases re piu facilmente sostituita con la_nona che conferisce una Gass sonorita pit piena. Questo pud avenire utilizzando sia la 9# maggiore che la >9" in un accordo di settima dominante, la 9° maggiore negli accordi di maj7, di maggiore 6*, di minore settima, di minore sesta e negli accordi con la quinta aumentata. Quando invece la prima é la voce del canto in un == accordo di settima di dominante per cui non é possibile « sostituirla senza cambiare la melodia, 6 possibile sosti- «iiss tuire la settima con la nona bemolle invece della prima. Se al canto si ha invece una tensione melodica le altre voci devono essere scelte fra le SS note dell'accordo saltando preferibilmente quella che viene *g immediatamente sotto alla voce leader. Si ottiene cosi una . cr tetrade formata da una tensione e tre note dell'accordo mentre la quarta nota non viene utilizzata, Se la nona é gia presente nel simbolo dell’accordo, anche se vié una tensione differente al canto, si elimina la fondamen- ————] tale e la si sostituisce con la nona voluta ottenendo quindi urtarmonizzazione formata da due tensioni e due note del- laccordo Un altro caso particolare 6 quando vi é !11# al canto in un accordo di dominante: questa pud é $ peg essere armonizzata considerandola al posto della quinta dell'accordo che viene sott'intesa alterata a or co 5) per cui la si fa seguire direttamente dalla terza, anche se si forma solamente un intervallo di secon- da. ‘Anche se sono possibili pili sostituzioni creando spazio per le tensioni armo- niche, é meglio non abusarne in quanto pil tensioni si aggiungono pit ci si allontana dall'accordo oscurandolo. Talvolta possono gia essere insite nell’accordo, talvolta aggiunte a discrezione dell'arrangiatore ricordando che raramente é bello utilizzarne pit di una per volta. Hanno maggior ri- salto se le note della melodia in quel punto sono accentate oisola- te per cui effetto della tensione é Dm? or oo 161 pi evidente e valido. E" inoltre meglio alternare accordi con tensioni con altri puri che mantengano chiaro il senso armonico. Esercizi consigliati: ‘Armonizzare per quattro voci un E di canto sostituendo se possibile una nota negli accordi di: Ea 7 7 AA c#7 by FA ae AS cw Armonizzare a quattro voci a parti strette temi quall Yesterdays di Kern 0 Con Alma di Gillespie o altre melodie a piacere. Identificare i punti di scavalcamento delle voci. Scrivere le quattro voci su righi separati. DISTANZIAMENTO DELLE PARTI Siottiene un suono pil aperto quando le quattro voci sono disposte con intervalli compresi fra una e due ottave in un tipo di armonizzazione che pud essere attuata sulla base di quella a parti strette con tré tecniche: quella della “drop 2”, della “drop 3” e della “drop 2 e 4”. Queste tecniche caratterizzano un tipo di arrangiamento lungo il quale per altro possono trovarsi occasionalmente alternate disposizioni a parti strette specialmen- te quando la melodia procede con ampi salti per evitare brutti scavalcamenti e ottenendo un effetto sonoro di apertura e chiusura molto valido. Nell'assegnazione delle parti deve essere sempre fata particolare attenzione all'intervallo di nona bemolle che deve essere evitato fra due parti qualsiasi di un artangiamento. Questo intervallo, anche se interno, produce infatti un suono fortemente dissonante che 6 incompatibile con la maggior parte degli tili di musica. Lunica eccezione é nell’accordo di V759 in posizione fondamentale dove il tritono sostiene molto bene la dissonanza Drop 2 Per creare un arrangiamento secondo la tecnica della “drop 2" si procede secondo il metodo sopra illustrato armonizzando in un primo tempo la melodia eS - 6 Fe a parti strette. Definite quindi le parti volute, si fa g cadere (drop) di un’ottava la nota subito sotto la melodia che viene quindi attribuita alla voce pill bassa Armnizeatione a part stetie ‘seconde la drop 2 ridistribuendo le altre di conseguenza: la terza parte originaria viene suonata dalla seconda voce mentre la quarta parte originaria diventa la terza. 162 Drop 3 Con la “drop 3°" si allarga ulteriormente la disposizione dei suoni ottenendo un'apertura ancor maggiore che con la “drop 2”. Con questa tecnica la terza e la quarta voce si scam- biano le parti: dopo aver definito l'armonizzazione a parti strette secondo le regole sopraesposte, la terza parte viene fatta cadere di un’ottava per cui la prima e la seconda voce non cambiano, la terza suona cid che originariamente era a parte della quarta mentre quest'ul- [Acmonitzazione a part strette tima cid che era la parte della terza un’ottava sotto. seconde ln rep? Specialmente in questa disposizione dove le note superiori rimangono vicine non bisogna creare un intervallo di seconda minore fra le due voci pit acute per evitare sgradevoli dissonanze che risalterebbero maggior- mente essendo pil distanziate dalle voci basse. La drop2e4 La “drop 2 e 4°197 é la pid ampia disposizione delle voci ottenibile con queste tecniche in un arrangiamento a quattro parti e genera quindi una sonorita ancora piu aperta. La tecnica é simile alle precedent: dopo aver armo- nizzato la melodia a parti strette, scendono di un’ottava laseconda e la quarta parte e la distribuzione delle voci viene fatta di conseguenza per cui la prima rimane invariata, la quarta, pur rimanendo invariata, viene eseguita un’ottava sotto, la seconda voce canta lorigi- naria terza parte mentre alla terza voce é attribuita Voriginaria seconda parte un’ottava sotto. ‘Aemonizzazione a parti strette ‘secondo Ia drop 204 Ne! comporre un intero arrangiamento é possibile mescolare le varie tecniche di drops o anche alternarle con armonizzazioni a parti strette per cui € pill facile creare melodie gradevoli anche per le voci interne ottenendo effetti diversi sonorita pid o meno aperte a seconda dello stile e del gusto dell'arrangiatore. Esercizi consigliat Armonizzare secondo la tecnica delle tre drops le ‘seguenti misure: * Caduta della terza voce, % Gaduta della seconda e della quarta voce. 163 Riarmonizzare i temi gia arrangiati in precedenza utilizzando la tecnica delle drops anche mischiandole salternandole con una disposizione stretta delle part TENSIONI ARMONICHE NELLE DROPS Utilizzando la tecnica delle drops bisogna porre particolare attenzione all’'uso di tensioni armoniche che vengono generalmente utilizzate nella seconda voce con qualche variazione rispetto l'armonizzazione a parti strette. Si ottiene cosi un suono pill ricco che deve perd essere frutto della logica e il gusto artistico dell’arrangiatore, non il frutto di una ricerca artificiosa. Sono qui riportati alcuni suggerimenti-regole da applicare nei vari tipi di arran- giamento: 6 indicato l'accord in cui awviene la sostituzione seguito dalla nota da sostituire nella seconda voce ¢ la nota da usare al suo posto. Acc. dasost. con annotazioni X6 prima 9 XA prima 9 X-6 prima 9 non nella drop 3 X+ prima 9 X7 prima 9 mai se é un III-7 nella drop 3 solo se vi 6 I'11 al canto x7 prima 9, bg x7 prima oF non nella drop 3 x7 quinta. 13, 5#, 50 (0 11#) x7 quinta. 13 non nella drop 3 X°7 terza tt solo nella drop 2 Come si pud notare vi sono maggiori limitazioni usando la “drop 3” dovute essenzialmente alla vicinanza fra la prima e la seconda voce per cui non sono ben tollerate le sostituzioni che avvicinano ulteriormente le due parti Nella terza e quarta voce con tutte le tecniche di drops sono possibili sostituzioni con tensioni armoniche generalmente solo negli accordi di dominante utilizzando la nona al posto della prima purché tali tensioni non scendano al disotto del F sul quarto rigo della chiave di basso. Esercizi consigliat Fare esempi riguardanti le possibili sostituzioni elencate precedentemente. Armonizzare per quattro voci un E di canto con la tecnica delle drops, sostituendo se possibile una nota negli accorei di: EA 7 c7 AA cer B07 Fa cr AS cer 164 ARMONIZZAZIONE A TRE PARTI Questa armonizzazione viene illustrata qui anziché prima perché é una diretta derivazione di quella a quattro parti in quanto utilizza la tecnica dell'eliminazione di una delle voci inferiori e anche qui si pud avere una disposizione a parti strette o a parti late Nell'armonizzazione a parti strette, dopo a 8 aver assegnato le quattro voci secondo la tecnica illustrata precedentemente, si elimi- na la seconda, la terza o la quarta parte e la scelta di quale trascurare viene fatta in modo ‘Armenizzazione a quattro parti che il suono ottenuto innanzitutto indichi con e armonirzazione a tre parti chiarezza l'accordo. Interviene poi anche lo re stile e il gusto dell’arrangiatore. Clemissione dela quarta voce Anche con tre parti é possibile avere tensioni armoniche secondo le stesse regole descritte a proposito dell’armonizzazione a quattro parti. Per avere una disposizione pi ampia e una sonorita pit aperta, dopo aver definito le tre voci secondo il metodo sopra esposto, si pud applicare . la tecnica della “drop 2 fe == Armenitzazione a quattr part, omissione applicazione della drop 2 | passi necessari quindi per armonizzare a tre parti sono - assegnare le melodie come in un arrangia- mento a parti strette a quattro voci - omettere poi una delle voci inferiori - trasporre la seconda un’ottava sotto attribuendolo alla terza voce - laseconda voce prende quindi il canto rimasto in mezzo Solamente con I'accordo di dominante sono inoltre accettate dalle scuole pil accreditate armonizzazioni particolari con intervalli insoliti come le seguenti: tal canto 94 alcanto 11 aleante 13% alcanto Esercizi consigliati: Riprendere gli arrangiamenti precedenti e riarmonizzatli per tre voci. 165 ARMONIZZAZIONE PER TRIADI Alcuni stili di musica contemporanea fra cui il rock sono caratterizzati dall’uso frequente al posto degli accordia tetrade complet di settima, delle triadi che hanno unsuono pill pulito dando sensazione di potenza. Talvolta vengono adoperate anche nel jazz in alcuni punti dell’'armonizzazione in cui si vuole ottenere un effetto di questo genere. L’accordo ne risulta impoverito ma il suono ottenuto pud essere di miglior effetto in alcuni punti dove risalta come pili chiaro. Se tale effetto é voluto dal compositore viene indicato gia chiara- mente nel simbolo dell'accordo. Questo non esclude che anche larrangiatore possa adottare, dove il suo gusto artistico lo voglia, il suono di triade omettendo dall’accordo completo originale una delle tre voci inferior L’armonizzare per triadi pud essere fatta direttamente per tre voci che vengono definite assegnando a ciascuno strumento una nota dell'accordo; se la nota della melodia non é una nota dell'accordo viene ar- monizzata normalmen- te come una tensione, saltando la nota dell’ac- cordo immediatamente al di sotto e dando alle voci rimanenti le se- guenti due. Se si vuole una disposizione pit aperta si pud quindi applicare la tecnica della “drop 2” L'armonizzazione per triadi é ottenibile anche con quattro voci una delle quali va a rinforzare melodicamente una delle tre parti con un raddoppio. Per ottenere questo bisogna innanzitutto armonizzate come descritto precedentemente; defini- te quindi le tre parti la quarta voce vaa raddoppiare la melodia un’ottava sotto la voce leader!08. | 4 | | Se si erano disposti i suoni se- oF too 6 + cS condo la tecnica della drop 2 il $33 7 = A Fr Gs oppure Fr Car raddoppio pud trovarsi fra le voci intermedie e talvolta possono anche esserci scavalcamentima questo viene ben tollerato per la logicita della conduzione melo- dica. "© Questa e sempre un'armonizzazione a tre parti anche se fe voci sono quattro. 166 Esercizi consigliati Armonizzare per triad il fram- mento a lato: Negli arrangiamenti fati prece- = dentemente sostituire a proprio oa aT gusto qualche accordo con Un’armonizzazione a triad Riprendere gli esercizi precedenti armonizzando per triadi a quattro voct. Aa, ARMONIZZAZIONE PER CINQUE O PIU’ VOCI Avendo a disposizione cinque voci generaimen- te si adatta a tale formazione una disposizione standard a quattro parti che é pili che sufficiente per ottenere un effetto armonicamente completo e chiaro, La quinta parte viene aggiunta in modo che dupplichi la melodia un’ottava sotto la voce leader anche se sono state applicate tecniche di drops per cui il raddoppio corre fra le voci intermedie o vi é un inorocio diparti, (trequenti quando 'armonizzazione hdahamenle Svs pss utilizza tecniche differenti come disposizioni strette ° alternate a drops). Si conserva cosi la stessa sonorita data dall'accoppiamento di voci, quella che canta la melodia e quella che la raddoppia, e l'effetto risulta piacevole nonostante la trasgressione alle regole Procedimenti di questo genere possono essere adattati anche se gli strumenti disponibili sono sei, sete, otto... utilizzando la tecnica del raddoppio un’ottava sotto di una delle voci gia definite fra le quattro parti. Esercizi consigliati: Riarmonizzare per cinque parti I brani degli esercizi precedenti ARMONIZZAZIONE A CINQUE O PIU’ PARTI Cinque 0 pit parti effettive, cioé senza raddoppi, sono utilizzate con molta oculatezza negli arrangiamenti perché rischiano di creare confusione armonica anziché, come molti possono credere, una maggior ricchezza sonora. Un suono pieno, chiaro e soddisfacente si ottiene gia con una buona armonizzazione a quattro voci, Generalmente, quando si dispone di una formazione di pili di cinque fiati, si preferisce suddividerla in sezioni: !a sezione delle trombe, quella dei sassofoni o ance e quella dei trombori. Talvolta lavorano insieme, spesso ogni sezione ha un 167 suo compito, suonando in maniera contrappuntistica su ritmiche differenti o con note lunghe creando un sottofondo armonico per la sezione a cui 6 assegnato il canto. Talvolta i gruppi possono essere compostidividendo gli strumentia seconda della loro sonorita o estensione, per esempio le trombe coi trombonio la tombe con gli alti e i tromboni coi tenori,... Nella definizione dell'insieme con appropriati controcanti e sottofondi e nella formazione delle sezioni interviene la creativita e la fantasia dell’arrangiatore mentre la maniera di arrangiare di base rimane identica nell'interno dei gruppi. Una armonizzazione apii dicinque parti effettive viene utilizzata talvoltanel jazz e pud risultare valida specialmente nei clusters @ nei “pieni d’orchestra”, punti in cui gli strumenti lavorano in contemporanea con effetto di saturazione armonica. Nell'attuare questa tecnica bisogna fare molta attenzione alla distribuzione delle voci perché risultino ben chiari i suoni nonostante le tensioni presenti negli accordi, Una tecnica molto utilizzata é quella di suddividere I'accordo originario in due parti generando due accordi sovrapposti dei quali il superiore 6 assegnato per esempio alle trombe e ai sassofoni contralto, I'inferiore é dato ai sassofoni tenori e baritono eaitromboni. Il canto rimane sempre alla voce pill acuta. La distribuzione delle parti all'interno delle sezioni segue le regole sopra esposte. Si prenda per esempio |'accordo di C7 con un C al canto: viene innanzitutto ampliato a C7#11/13 e suddiviso in una parte inferiore di C o C7 e una superiore di E°7 0 G-Ao G-6/9 0 B>+A 0 D7. La prima é distribuita alle voci basse, la seconda alle voci acute fra le quali viene inclusa anche la melodia da as- trombe 62 segnare alla pid acuta. sax — Immaginando di avere una sezione di due trom- be, due alti, un tenore, un baritono e un trombone, la 2 distribuzione con un F# al canto pud essere quella saxten, byte indicata a lato. — trombone Sef emis Esercizi consigliati Armonizzare per la formazione sopra descritta standards differenti 168 CAPITOLO QUATTORDICESIMO ARRANGIAMENTO Arrangiare significa ricomporre un brano secondo |o stile voluto e i gusti personali distribuendo i compiti ai vari strumenti. In questo processo pud essere ritoccata sia l'armonizzazione, se gli strumenti in gioco lo permettono, estendendo e talvolta anche cambiando gli accordi, sia la struttura con cui il brano verra eseguito nell’ambito di una “performance”’.109 La forma talvolta infatti viene variata aggiungendo introduzioni, interludi, finali o particolari riff (frasi brevie ritmiche che si ripetono facendo da sfondo generalmente ad un solista 0 come interludio fra una sezione ed un’altra) 0 controcanti che vengono assegnati ad uno strumento o ad un’intera sezione La fantasia con cui tutto questo viene definito dipende essenzialmente dalla capacita dell'arrangiatore e dalla conoscenza dello stile in cui si vuole lavorare mentre il modo di armonizzazione é invece predeterminato secondo “leggi” illustrate qui In questo capitolo non vengono quasi mai indicati esercizi in quanto l'unico esercizio valido é quello di mettere in pratica cid che viene qui illustrato arrangiando diversi brani. DISTANZIAMENTO DELLE VOCI Particolare rilevanza nel definire il carattere di un arrangiamento ha la distanza che viene stabilita fra le varie voci. Pud predominare una disposizione stretta, una con qualche tecnica di drop o anche disposizioni pil larghe che rendono molto aperto i suono. Generalmente nelle linee melodiche pit fluide o fitte si preferiscono arrangia- menti del primo tipo mentre le armonizzazioni pit ampie vengono utilizzate piu frequentemente come sottofondi armonici o in melodie lente e poco mosse. E' importante anche l'amalgama che viene a crearsi fra gli strumenti che devono essere accuratamente bilanciati con una adeguata distribuzione delle parti per cui 9 Spettacoio, esecuzione. 169 é indispensabile sapere in anticipo la strumentazione per definire validamente la funzione che vuole essere attribuita ai diversi strumenti. In un tipo di armonizzazione che utilizza intervalli ampi fra le voci, spesso maggiori di due ottave, 6 necessario prestare costante attenzione specialmente agli intervalli di 9° e a quelli nel range sonore basso che potrebbero altrimenti facilmente violare i limiti prefissati ed illustrati nel capitolo a riguardo Mentre questa tecnica di arrangiamento da talvolta pit opportunita di esprimere la propria creativita, presenta anche maggiori possibilita di errori all'arrangiatore inesperto, quindi inizialmente 6 meglio fare grande attenzione alle “regole”, lesperienza e la pratica renderanno possibile in seguito armonizzare con natura- lezza e quasi a livello inconscio. ARMONIZZAZIONE A PARTI LATE In questo modo di armonizzare per prima cosail canto viene assegnato nella sua totalita alla voce pil acuta. Si definisce poi la voce pil grave che generalmente prende la fondamentale dell’accordo a meno che il simbolo dell'accordo indichi un rivolto, nel qual caso questa voce riceve la nota bassa specificata dal rivolto. Si veda l'esempio seguente per quattro parti: teomba saxalto trombone actor EEE Ca Dm? HF ar Fr E Prima di riempire le parti intermedie é opportuno scrivere per intero la linea melodica inferiore e quando é possibile, usare il moto contrario fra questa e la voce pi acuta che canta la melodia. Nell'assegnazione delle parti alle voci intermedie é meglio evitare il raddoppio a meno che non si desideri l'effetto di triade e nella scelta delle note bisogna 170 prestare attenzione a chiarificare il senso armonico dell’accordo per cui vengono usualmente utilizzate una delle seguenti coppie di note: settima e terza (o decima), quinta e terza (o decima), sestae terza (0 decima), quinta e sesta, quintae settima, anche in relazione a cid che vi € gia alla metodia e al basso evitando appunto i raddoppi. tromba sax alto trombone sax baritone Ca Dm? 0897 cr Fr Fanno eccezione tutti gli accordi di dominante in posizione fondamentale: quando la terza o la settima é al canto, la quinta pud essere omessa ela terza voce pud raddoppiare la melodia un’ot- tava sotto mentre la rimanente nota dell'accordo viene data alla seconda voce. Questo é per Gm? Bi7 0 BT sottolineare l'importanza del tritono. A caratterizzare il suono di un'armonizzazione a parti late contribuisce noteval- mente l'intervallo che viene a crearsi fra le due voci inferiori specialmente quando Vaccordo é in posizione fondamentale. Si pud pertanto spaziare fra una terza minore, facendo la dovuta attenzione ai limiti definiti precedentemente in questo registro, fino ad una decima, ad una dodicesima o pitt Generalmente gli intervalli pid usati sono la quinta giusta, la settima maggiore, minore 0 diminuita, la decima maggiore o minore. Fra due qualsiasi delle voci superiori si pud spaziare dalla seconda minore alla settima maggiore ricordandosi perd che la distanza minima fra la melodia e la seconda voce deve esserci almeno un intervallo di seconda maggiore Disporre di una quinta voce pud aprire nuove possibilita anche se spesso si mantiene l'armonizzazione a quattro parti con il raddoppio in ottava fra la prima voce ed una delle inferiori. Talvolta invece si utilizzano tutte e cinque le voci specialmente se il simbolo dell'accordo richiede espressamente cinque note 71 CLUSTERS \Icluster 6 un tipo di armonizzazione con effetto dissonante di un accordo in cul predominano gli intervalli di seconda e quelli che hanno una miglior sonorita Gontengono spesso almeno un intervalllo di seconda minore (eccetto che fra le prime due voci). Viene utilizzato con qualsiasi strumentazione, special- mente coi fiati, per ottenere una sonorita compatta e dissonante e posto generalmente isolato in un contesto armonico diferente. E attuabile sia quando al canto vié una notadell’accordo che una tensione ela via 6 definire innanzitutto la scala da imporre all'accordo poi, usando le note della scala disponibile, assegnare le voci sotto la melodia che deve rimanere separata dal resto dell'armonizzazione da un intervallo di terza o quarta per poter emergere in maniera distinta. Nel cluster é importante inserire quanto pit! possibile intervalli di seconda, possibilmente anche minore. Data la sonorita particolare molto compatta, si ottengono effetti migliori quando questo tipo di armonizzazione si trova nel range sonoro pil percepibile per Forecchio umano; quello suggerito é indicato qui per tre, quattro o cinque parti. Uscendo da questo range é possibile ottenere un valido effetto purché adatto al contesto ed evitando di violare i \imiti degli intervalli bassi in quanto on Spat con 0 & part suoni troppo vicini in questo regi- stro sarebbero percepiti in manie- : ra fangosa e indistinta. Range suggerito peri clusters Esercizi consigliati: Scrivere un cluster per cinque fiat nelle seguenti condizioni (definire ta scala a discrezione) a) —_C,di canto su accordo di BOT a) BP di canto su accordo di EPA a) Edicanto su accordo di F#-7 172 TRIADI SOVRAPPOSTE Un'altra tecnica di armonizzazione utilizzata specialmente quando vi é una tensione al canto é quella che sfrutta l'effetto creato da triadi su altre triadi. Consiste nel sovrapporre due triadi anche differenti fra loro, siano esse maggio- ri, minori o aumentate, in maniera da sostituire |'accordo originario che viene esteso con tensioni adeguate gia presenti nel simbolo 0 aggiunte dall’arrangiatore. Siprenda ad esempio l'accordo di C7 con 1'11# al canto: viene suddiviso in una triade es superiore, in questo caso D maggiore, che —e— © deve contenere almeno una tensione del- cms ppure Quad Faccordo originario mentre la parte inferiore b b rimane di C7. y = 2» = Questo tipo diarmonizzazione é attuabile naturalmente solo se si dispongono di almeno cinque voci 0 piil, caso in cui é possibile utilizzare i raddoppi, e per metterla in pratica bisogna innanzitutto determinare la scala corretta rispetto all'accordo di base, far in modo poi che lanota della melodia divenga una prima, una terza o una quinta di una triade. Dato che vi sono talvolta pit possibilita, scegliere fra queste una che contenga almeno una tensione aggiuntiva rispetto all'accordo di base. Sovrapporre quindila triade cosi ottenuta in modo che la sua nota pill bassa sia separata dalla nota pill acuta dell’accordo base da non pill di un’ottava né meno di una terza e, perché sia meglio percepito l'effetto, deve essere mantenuta una disposizione a parti strette. Dm? scala relatva disponibile Nell'esempio qui illustrato si ha al canto un G e un accordo di base D-7 (armonizzato dal basso con fondamentale, settima e terza) di cui é stata definita la scala disponibile come quella dorica. Seguono tutte le triadi contenenti un G delle quali viene scelta la triade di on Tunica formata tutta da note della scala dorica di D e che non contenga un tritono che altererebbe il senso dell’accordo base. 173 Accordi possibili dove il G di canto é la prima, la terza o la quinta. Vanno escluse le triadi di G+, G-, E*, E+, C- e C+ perché contengono note che non fanno parte della scala, le triadi di G, G+, E+ e Be perche contengono il B che crea tritono con il F del D- di base conferendo all'accordo senso di dominante. Vi é una sola soluzione possibile in queste condizioni, quella a lato: Esercizi consigliat!: Armonizzare a sel voc! per triadi i seguenti accordi con canto = dato: : = 1)E di canto su F#7 2)F# di canto su Es 3)G di canto su F-7 base diDm ACCORD! A QUARTE Sia nell'armonia tonale che in quella modale vengono talvolta utilizzati anche gli accordi a quarte. Questi si formano con una sovrapposizione di quarte invece delle usuali terze, ottenute con f'aggiunta alla triade di base della sesta e della nona. Si ottengono cosi accordi in cui predominano intervalli di quarta accords : Ba quarte —— cas cas Unaltro modo é quello disovrapporre le note per quarte sui vari gradi della scala uscendo dagli schemitradizionali _armonizzazione a quarte dei gradi della scala per cui se si vuole rimaner legati alla tonalita bisogna conservare le tipiche concatenazioni d'accordi come per esempio la cadenza V7-I In sequenze di questo genere perd I'andamento delle parti pud svincolarsi dalle risoluzioni tradizionali e quasi d’obbligo risolvendo nella maniera pid opportuna. Dialtra parte la musica moderna si 6 gia ampiamente liberata dai “moti obbligati” anche senza ricorrere agli accordi a quarte. Attualmente questi tipi di accordi vengono utilizzati per il loro particolare colore e fanno parte di uno stile sia armonico che melodico personale. Specialmente per cinque voci, é possibile armonizzare usando tale disposizione delle parti seguendo 74 aicuni suggerimenti aggiuntivi descritti dalle normali tecniche di arrangiamento cercare di conservare la fondamentale o la quinta la basso ed evitare che si formino intervalli di terza consecutivi che altererebbero l'effetto voluto dall'utilizzo delle quarte. Esercizi consigliati: ‘Acmonizzare a quarte i seguenti accordi: 1) F6/9() —-2)G-(ll) 3) AP (IV) COME IMPOSTARE UN ARRANGIAMENTO Apprese le tecniche di armonizzazione basilari sopra illustrate, é possibile parlare dell’impostazione in toto di un arrangiamento. La sua sonorita viene determinata sia dall'autore, che dall’esecutore 0, come avviene pit di frequente, dall'arrangiatore Le prime cose da considerare sono: 4- lo stile voluto in base al quale scegliere il tio di armonizzazione 2- la strumentazione: quali sono gli strumenti disponibili, quale la loro esten- sione, quali le difficolta particolari e gli effetti possibili 3- la lunghezza totale dell'esecuzione cioé la lunghezza del tema, dei soli, degli interludi o altre parti volute, generalmente annotando il tutto per sezione 4-l'introduzione: se é gia predeterminata dall’autore o se la si vuole introdurre do proprio. Deve essere definita la lunghezza e se deve essere soltanto melodica, armonica 0 ritmica o avere tutte queste caratteristiche. Esaminare inoltre quali devono essere gli strumenti interessati 5- il finale: la sua durata, se vuole essere improwviso 0 su accordo sostenuto osfumato, melodico, armonico o ritmico, se eventualmente in relazione con cid che precede 6-l’assegnazione del canto: per far questo é necessario chiedersi quale fra gli strumenti disponibili si vuole come protagonista principale, quali invece possono risaltare in un’eventuale improvvisazione tenendo in considerazione nelle diverse alternative anche quale interesse e varieta si creano. Nella definizione di tutte le parti va sempre esaminata anche la resistenza fisica degli strumentisti 7- Pintento dinamico-emozionale che deve essere sviluppata come gia de- scritto nel capitolo riguardante l'improvvisazione: le possibilita sono le stesse ma, disponendo di un'intera formazione, possono essere maggiormente evidenziate le 175 modulazioni, ottenuti differenti ambienti ritmici, raggiunti uno o pili culmini utilizzan- do strumenti o ritmi diversi,... E' preferibile che l'arrangiatore scriva per una formazione gia definita di cui conosca i limiti e le possibilita e dovrebbe avere qualche idea del tipo di arrangia- mento voluto gia prima di cominciare, che indichi la qualita finale, lo stile, eventuali riffo linee di basso,... Spesso ci si appoggia a uno strumento complementare, una tastiera o un altro strumento adeguato per poter capire meglio come le varie voci e sezioni possano amalgamarsi. Inizialmente ma anche in seguito, pud essere un buon metodo quello di predisporre un semplice diagramma che descriva i punti sopraesposti completo di riferimenti numericio letterari dellacomposizione, l'armatura di chiave, lacollocazione delle modulazioni l'intervento delle improwvisazioni e delle varie sezioni Dopo aver impostato questo diagramma procedere secondo i passi seguenti: - definire lo stile voluto con il tipo di intervalli che devono caratterizzare Farrangiamento - eseguire una attenta analisi del brano sia dal punto di vista melodico che armonico - definire le scale appropriate per ogni accordo = armonizzare in primo luogo i punti focali quali le note lunghe, le tensioni l'accordo finale ed eventuali altri punti di risalto particolari secondo lo stile predeterminato completare l'armonizzazione di tutto il resto della melodia, introduzione e coda Se durante l'armonizzazione risulta logica qualche sostituzione di accordo é possibile inserirla modificando il siglato; é anche possibile ogni tanto intercalare le armonizzazioni prefissatesi con altre differenti. Siconsiglia a questo punto l'ascolto e 'analisi di“scores”!"0 di vari arrangiamenti in stili ed epoche differenti ® Partiture complete. 176

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