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Storia dell’Arte Contemporanea

2-10-2023

Oggetti: una storia dell’arte che non si vede solo con le grandi opere, ma ci sono dei
linguaggi e delle suggestioni percepibili a tutti i livelli, con molti tipi di oggetti -la prof ci fa
vedere tazze e bicchieri-. Il gusto per l’antico evidente anche negli oggetti, perché c’è un
elemento importante: la scoperta di Ercolano e di Pompei. C’è anche il grand tour, un
viaggio di crescita e di educazione, inizialmente appannaggio solo dei nobili, in seguito
aperto anche alla borghesia. L’Italia è la culla dell’antico, quindi molto affascinante sotto
questo punto di vista. Siamo in un momento successivo all’elaborazione dell’enciclopedia di
Diderot, siamo in un momento figlio dell’illuminismo, si rintraccia nella razionalità un
elemento molto molto importante. Cruciale è anche il ruolo dell’antichità greca, la classicità
prevale dal Rinascimento in poi, bisogna sempre misurarcisi. Il modello prima però era l’arte
romana, ora l’antico su cui si ragiona è quello dell’antica grecia, ciò si deve a Winkelmann.
Quest’ultimo era prussiano e aveva un pensiero democratico di fondo molto forte, l’opera
d’arte possedeva anche un pungolo politico, l’artista deve assumere un punto di vista sulla
realtà, la creazione diventa qualcosa su cui si può e si deve anche ragionare. A Winkelmann i
romani non facevano simpatia, i greci invece si perchè erano democratici, lui si innamora di
questo pensiero politico e inizia a pensare che è necessario tornare all’origine. L’armonia e la
bellezza nascono dalla capacità di gestire il sentimento, egli fa l’esempio del mare in
tempesta, che nonostante i tumulti mantiene una superficie inalterata. Uno degli esempi che
lui fa è relativo al Laocoonte, storia molto nota raccontata anche da Dante. Vi è riscontrabile
il dramma, però non c’è un orrore bestiale, le fisionomie non vengono stravolte, c’è sempre
equilibrio. Tale è il fulcro del neoclassicismo, di cui l’Italia diviene la culla. Winkelmann ha
un approccio scientifico, da figlio dell’illuminismo con il passato. Winkelmann fa riferimento
anche a Raffaello, che aveva trovato un ideale classico rinascimentale di equilibrio e di
armonia. Pensiamo all’importanza della prospettiva nel Rinascimento. Anche Michelangelo
sarà un esempio di tutto ciò, infatti quando Fussli dipinge la perdita dell’antico pensa
proprio a lui. L’ideale in scultura è Thorvaldsens e non Canova, perchè utilizza la materia in
modo troppo sensibile, la scultura innesca con noi un corpo a corpo, quindi quando ci
relazioniamo con un corpo i nostri sensi si accendono, non solo nel caso della vista, che
diviene un po’ tattile, ma anche con gli altri. Thorvaldsens mantiene il livello del contatto
cortese, non si spinge troppo oltre, c’è più distanza rispetto a Canova, che nonostante
l’aspirazione all’antico, guarda anche un po’ verso il mondo romantico.

LEGGIAMO TESTI
1) nobile semplicità e quieta grandezza, tali sono le caratteristiche del neoclassico, che
ha “un’anima grande e posata”, non c’è lo smembramento emotivo che troveremo in
altre relazioni, per contrasto con l’antico. (Van Gogh è l’emblema dello
smembramento emotivo).
2) Parliamo del legame con le opere, del fatto che alcune ci colpiscono più di altre, in
una festa di opere noi leghiamo solo con alcune. Se noi ci mettiamo in contatto con
l’antico, parliamo con l’antico, possiamo renderlo contemporaneo. Parliamo di una
relazione, che deve essere calda.
Rivivere l’antico in chiave romantica o in chiave emulativa, traendo da esso ispirazione.
Giovan Battista Piranesi, 1748: uno studioso dell’antico, ma nel momento in cui entra in
relazione con le opere, le cose cominciano a cambiare. Piranesi viene da Venezia, fa
l’ambasciatore, fa l’architetto. Venezia è un luogo particolare, dove l’architetto non è solo
l’ingegnere dei palazzi, fa il disegnatore oltre che il costruttore. Piranesi inizia a realizzare
tutta una serie di grafiche, dove descrive le architetture -esempio la Villa Albani, sulla
Salaria-. Piranesi quando deve fare una grafica della Villa Albani, la fa con dovizia di
particolari, con attenzione ai giardini, racconta i dettagli di un’architettura evidentemente
ispirata all’antico. Mentre, se Piranesi guarda delle cose antiche antiche inizia ad avere una
serie di vertigine, percepisce l’impossibilità di una presenza completa. La vive in maniera
caotica, crea dei collage, associa elementi che non sono vicini. I surrealisti lo ameranno
tanto, siamo nel 1775. Le “Carceri d’invenzione”, tra Harry Potter e Stranger Things,
un’antichità che è parlante e misteriosa, c’è già un senso del sublime che non a caso inizia nel
settecento, quello che vedo è affascinante, ma è molto più grande di me ed io mi ci perdo.

Grand Tour: un incontro emozionante con l’antico, vedere le opere dal vivo cambia gli
stessi artisti. Si tratta di una relazione di corpo. La prof, presenta due testimonianze : una di
Horace Walpole. giugno 1740, rimasto folgorato da Ercolano e Goethe, viaggio in Italia,
racconta di quando ha visto il Colosseo.

Edmund Burke: il trattato sul sublime e le ripercussioni in arte, l’idea di rappresentazione


della natura e del sentimento della natura, tra spavento e meraviglia.

Fussli: ha tutto questo, ha l’antico, ma anche il senso di perdita. Vediamo la disperazione


dell’artista davanti alle rovine , la disperazione davanti all’antico, al perduto fascino
dell’antico, la disperazione per un passato che è perduto. Anche l’artista quando arriva a
Roma ha tutta un’altra percezione delle cose, prima era stato a Londra, lui era tedesco, il suo
mondo gli stava stretto. C’è un senso diverso, non soltanto in immagini come queste, anche
quando parla di contemporaneità, vediamo il Fuggitivo, ha una composizione molto
movimentata, nonostante la classicità. Qui c’è Michelangelo, non Raffaello, c’è un’anatomia
bellissima, movimentata, non c’è bellezza apollinea, delicata. Fussli racconta questa cosa nei
suoi diari, racconta di quanto questa esperienza l’avesse colpito, assistere alla fuga di un
malato dall’ospedale. Racconta in chiave antica un fatto contemporaneo. Pensiamo a De
Chirico, a quanto egli giochi sull’antico che si fa contemporaneità. L’Incubo, opera più nota
di Fussli, tutta l’iconografia che segue. Anche i vestiti sono importanti, pensiamo alla
crocifissione di Guttuso del 1940. Il vestito non vestito del soggetto ci porta
nell’atemporalità, potrebbe essere oggi o tempo fa. Anche qui vediamo le palpitazioni di
Michelangelo.

Architettura: l’elemento dell’antico c’è anche in architettura, Etienne-Louis Boullée, un


ruolo tondo, dentro al quale c’è la tomba di Newton, la personificazione del pensiero di
Newton fatta architettura tonda. Questo lo progetta nel 1794. C’è sempre l’aspetto rituale.
Questa è architettura utopistica. Vediamo la Parigi e la Roma neoclassiche, siamo dinanzi ad
un’architettura monumentale.

David: il neoclassicismo ha uno dei luoghi fondamentali in Francia, che sarà l’altra culla
dell’arte Europea, la Francia ha la culla del gusto occidentale, fondamentali i salon e le
committenze. Quello che chiedono i re, gli imperatori e la repubblica. Anche David prima di
arrivare a Parigi era neoclassico alla Mens, vedeva l’antico come bello, lo apprezza. Ma poi le
cose cambiano, David è un artista molto contemporaneo, si potrebbe leggere la storia di
francia, durante la vita dell’artista, guardando in progressione le sue opere. Il modo in cui
comunica quelle scene ha un significato che si raccorda alla contemporaneità, lui è un
repubblicano prima della repubblica. Stiamo osservando il Giuramento. Le figure centrali
sono illuminate come a teatro, il gruppo maschile è forte e monumentale, il gruppo
femminile è fragile, le donne piangono, la loro postura è morbida e ripiegata. Ci sono colori,
proporzioni, il rosso che viene richiamato. David è un artista molto contemporaneo, quindi
ambienta questa situazione al mondo dei romani, ma lo fa rappresentando valori
contemporanei. Vediamo poi la Morte di Marat, interpretato come Cristo, viene santificato il
personaggio politico. L’elemento compositivo della musica e del colore è fatto per
comunicare anche a coloro che non hanno alcuna nozione di arte. Dopo questo dipinto sarà
dimenticato, per essere poi ripreso da Baudelaire, che legge in questo dipinto l’idea di
contemporaneità di cui parlavamo. C’è tanto di neoclassico, ma io incontro comunque un
uomo che si è sacrificato per la patria, quest’opera è anche una dedica da parte dell’artista a
Marat. David diventa l’artista e il pittore più importante d’Europa, in Francia lo è. Vediamo
due ritratti, si vede la materia, c’è il non finito, comprendiamo che siamo nel pieno del
neoclassicismo eppure quel discorso di relazione con l’opera con il colore è già presente.
Soprattutto nei ritratti, che nascono per una fruizione personale, privata,intima.

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