You are on page 1of 52

IL PROCEDIMENTO

AMMINISTRATIVO
L. 241/90

Avv. Antonella Faucci


I PRINCIPI COSTITUZIONALI DELLA PUBBLICA
AMMINISTRAZIONE
Il principio di legalità
Il principio di legalità esprime l'esigenza che l'azione della pubblica amministrazione
sia assoggettata alla legge.
Tale principio, pur non essendo esplicitato in Costituzione si desume da
un'interpretazione sistematica delle disposizioni costituzionali e può essere
considerato secondo una duplice accezione: formale e sostanziale.

Il principio di legalità in senso formale richiede che ogni provvedimento


amministrativo abbia il proprio fondamento giuridico nella legge che definisce i limiti
entro i quali debba esplicarsi l'azione della pubblica amministrazione.

Inteso in senso sostanziale, il principio di legalità assume una connotazione ancor più
vincolante per l'azione amministrativa, giacché, esso impone che gli atti della
pubblica amministrazione, oltre a rispettare i limiti formali fissati dalla legge, siano
adottati in conformità della disciplina sostanziale posta in essere dalla stessa.
I principi di imparzialità e di buon
andamento della pubblica
amministrazione

L'art. 97 Cost., comma 1, prevede che:

I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano
assicurati il buon andamento e l'imparzialità della pubblica amministrazione.

Tale articolo individua due principi caratterizzanti l'azione della pubblica


amministrazione: il principio di imparzialità e il principio del buon andamento.
segue
Il principio di imparzialità della pubblica
amministrazione
In senso passivo:
L'imparzialità della pubblica amministrazione concerne la sua organizzazione e consiste
nella non discriminazione dei soggetti coinvolti nell'azione amministrativa.
In senso attivo:
il principio di imparzialità si esplica in riferimento all'attività della pubblica
amministrazione, che deve perseguire i propri obiettivi in maniera imparziale,
traducendo sul piano amministrativo il generale principio di eguaglianza sancito dall'art.
3 Cost.
Questo, tuttavia, non esclude che la pubblica amministrazione possa esprimere
valutazioni discrezionali circa interessi diversi, ma impone che le sue decisioni vengano
prese nell'osservanza della legge e senza alcuna arbitraria discriminazione tra i soggetti
coinvolti.

L'imparzialità dell'amministrazione è ribadita dall'art. 98, comma 1, Cost., che specifica


che “ i pubblici impiegati sono al servizio elusivo della Nazione " e dal successivo
comma 3 del medesimo articolo che prevede la possibilità di stabilire con legge
limitazioni al diritto di iscriversi ai partiti politici per alcune categorie di funzionari
pubblici: magistrati, militari di carriera in servizio attivo, funzionari ed agenti di polizia,
rappresentanti diplomatici e consolari all'estero.
Il principio del buon andamento della pubblica
amministrazione

Il principio di buon andamento, espresso dall'art. 97 Cost., impone che l'azione


amministrativa debba svolgersi secondo regole di buona amministrazione. Pertanto,
la stessa dovrà attenersi ai criteri di efficacia e di efficienza.
L'efficienza della pubblica amministrazione è determinata dal rapporto intercorrente
tra i risultati raggiunti dall'azione amministrativa e la quantità delle risorse
impiegate.
L'efficacia dell'azione amministrativa concerne, invece, la capacità di conseguire gli
obiettivi che si erano preventivamente fissati.
Efficacia ed efficienza costituiscono, perciò, due parametri distinti e non
coincidenti. Potrebbe, infatti, sussistere l'ipotesi di una amministrazione efficiente,
in relazione alle poche risorse ad essa attribuite, ma non efficace; così come,
viceversa, quella di una amministrazione che pur essendo in grado di raggiungere
gli obiettivi prefissi (efficacia) non lo faccia in maniera efficiente.
LA LEGGE SUL PROCEDIMENTO
AMMINISTRATIVO

Legge 241/1990

«L’attività amministrativa persegue i fini


determinati dalla legge» (art. 1)

• Principi di economicità, efficacia e pubblicità dell’attività


amministrativa
• Individuazione del responsabile del procedimento
• Partecipazione dei soggetti interessati all’istruttoria
• Diritto di accesso ai documenti amministrativi
• Obbligo di provvedere nel termine
• Obbligo di motivazione dei provvedimenti
LE RIFORME AMMINISTRATIVE DEGLI
ULTIMI ANNI

• Riorganizzazione dell’amministrazione centrale dello


Stato

• Decentramento delle funzioni amministrative dello Stato


alle regioni e agli enti locali

• Privatizzazione del rapporto di lavoro dei dipendenti


pubblici

• Semplificazione dei procedimenti


Il procedimento amministrativo presenta
ancora un alto coefficiente di formalizzazione

▪ nel corso di tutto il procedimento


▪ con riguardo agli atti della p.a.
▪ con riguardo agli atti dei privati che al
procedimento partecipano e che debbono
presentare in forma scritta le loro istanze e per
iscritto far valere e documentare le loro ragioni
▪ con riguardo al provvedimento finale

8
Il processo di cambiamento nella P.A.

Processo di riforma della P.A. avviato dai primi anni ‘90

UN DUPLICE OBIETTIVO

contenere la migliorare l’efficacia


spesa pubblica degli interventi e la
soddisfazione del
cittadino - utente
……Alcune definizioni….

Documento amministratvo
• Ogni rappresentazione comunque
formata, del contenuto di atti, anche
interni, delle P.A. , comunque, utilizzati ai
fini della attività amministrativa
Atto amministrativo
• Espressione dell’azione, della conoscenza
o della volontà dell’ente posta in essere da
un soggetto della P.A. nell’esplicazione
della sua attività amministrativa che, per
ovvie ragioni di concretezza e visibilità,
deve tradursi in un documento comunque
formato.
Procedimento amministrativo
• Complesso della attività amministrativa
che, peraltro, deve perseguire “fini
determinati dalla legge” e deve essere
“retta da criteri di economicità, di efficacia
e di pubblicità secondo le modalità […]
che disciplinano i singoli procedimenti.
Elementi dell’atto amministrativo
• Il SOGGETTO
• La VOLONTA’
• L’OGGETTO ATTO
• Il CONTENUTO VALIDO
• La CAUSA
• La FORMA
Obblighi procedimentali della P.A.
▪ Comunicazione di avvio del procedimento (quando non
sussistono ragioni di impedimento derivanti da particolari
ragioni di celerità: art.7 L. 241/90) con modalità e
contenuti di cui all’art.8 L.241;
▪ Predeterminazione e pubblicazione dei criteri e delle
modalità di concessione per i provvedimenti concessivi di
vantaggi economici (art.12 L.241);
▪ Comunicazione dei motivi ostativi all’accoglimento
dell’istanza (art.10 bis L.241);
▪ Accordi integrativi o sostitutivi del provvedimento ->
forma scritta a pena di nullità (art.11,II, L.241)

14
PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO

⚫ Le quattro fasi del procedimento:


1. Fase d'iniziativa
2. Fase istruttoria
3. Fase decisoria
4. Fase integrativa dell'efficacia
⚫ La possibile articolazione del procedimento
in sub – procedimenti.
PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO:
L’INIZIATIVA
1. La prima fase del procedimento:
Fase d'iniziativa, ossia avvio del procedimento:

a) istanza di parte (es. richiesta permesso di costruire).


Avviene con la presentazione di istanze, denunce o
ricorsi;
b) d’ufficio (es. piano regolatore). Può essere autonoma
o eteronoma.
PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO:
L’INIZIATIVA

⚫ Le conseguenze dell’iniziativa:
1. Individuazione del momento in cui il procedimento ha
inizio è importante per stabilire il termine entro il quale il
procedimento deve essere concluso mediante l’adozione di
un provvedimento espresso;
2. Individuazione del responsabile del procedimento;
3. Comunicazione di avvio del procedimento.
Il meccanismo “a cascata” della 241

⚫ all’avvio del procedimento segue:


➢ l’individuazione della unità organizzativa responsabile del procedimento;
➢ la nomina del responsabile del procedimento: organo di impulso, guida del
procedimento e coordinatore dell’attività istruttoria, cui spetta:
1. comunicazione avvio del procedimento (art. 7,8) e ogni altra comunicazione,
notificazione e pubblicazione
2. valutazione a fini istruttori delle condizioni di ammissibilità, requisiti di
legittimazione e presupposti che siano rilevanti
3. adozione di ogni misura che consenta l’adeguato e sollecito svolgimento
dell’istruttoria (compresa l’indizione della conferenza di servizi o la relativa
proposta)
4. adozione, se competente, del provvedimento finale.
PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO:
ISTRUTTORIA
⚫ è la fase del procedimento funzionalmente volta
all’accertamento dei fatti e dei presupposti del provvedimento
ed alla acquisizione e valutazione degli interessi implicati
dall’esercizio del potere;
⚫ I principi che la governano:
1. la pubblica amministrazione non è infatti vincolata dalle
allegazioni dei fatti contenute nelle istanze e nelle richieste ad
essa rivolte (c.d. principio inquisitorio);
2. Principio della libera valutazione delle prove;
3. Principio di non aggravamento.
PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO:
ISTRUTTORIA

⚫ Le dinamiche dell’istruttoria:
1. Acquisizione dei fatti (semplici o complessi): è
finalizzata alla mera verifica di dati oggettivi;
2. Acquisizione degli interessi: è finalizzata ad acquisire
gli interessi, pubblici o privati, rilevanti per il
procedimento e rappresentati dalle parti;
3. Elaborazione dei fatti e degli interessi: è finalizzata
alla elaborazione dei dati e degli interessi acquisiti.
ISTRUTTORIA E STRUMENTI

Gli strumenti:
⚫ acquisizione pareri (art. 16)
⚫ acclaramenti semplici e acquisizione di valutazioni tecniche
(art. 17);
⚫ acquisizione di assensi, concetti o nulla osta comunque
denominati (art. 17 bis)
⚫ partecipazione degli interessati;
⚫ conferenza di servizi istruttoria, che permette
all’amministrazione procedente l’acquisizione e l’esame
contestuale dei vari interessi pubblici coinvolti nello stesso
procedimento o in procedimenti connessi
La disciplina dei termini nella
241/1990
⚫ Ogni procedimento amministrativo deve concludersi con un
provvedimento espresso entro un termine prestabilito (art.2) e non può
essere ingiustificatamente aggravato (art. 1, c. 2);
⚫ Spetta alle singole amministrazioni definire con proprio atto
(regolamento) la durata dei procedimenti;
⚫ Nei casi in cui i termini non sono stati fissati, i procedimenti
amministrativi di competenza delle amministrazioni statali e degli enti
pubblici nazionali devono concludersi entro il termine di trenta giorni
(art. 2, c. 2);
⚫ I termini per la conclusione del procedimento decorrono dall’inizio del
procedimento d’ufficio o dal ricevimento della domanda, se il
procedimento è ad iniziativa di parte (art. 2, c. 6).
Il provvedimento dal punto di
vista formale
◼ Intestazione
◼ Autorità emanante
◼ Preambolo
◼ Circostanze di fatto e di diritto
◼ Contenuto dispositivo
◼ Parte precettiva
◼ Motivazione
◆ La sua importanza: art. 3 l. n. 241/1990 (rinvio)
◼ Data e sottoscrizione e luogo di
emanazione
23
In particolare: la motivazione
del provvedimento
Obbligo generale, art. 3 della l. n. 241/1990
 “Ogni provvedimento amministrativo, compresi quelli
concernenti l’organizzazione amministrativa, lo
svolgimento dei pubblici concorsi ed il personale deve
essere motivato”
Contenuto della motivazione
 “La motivazione deve indicare i presupposti di fatto e le
ragione giuridiche che hanno determinato la decisione
dell’amministrazione, in relazione alle risultanze
dell’istruttoria”
Eccezioni all’obbligo di motivazione
 Atti normativi e a contenuto generale

La motivazione per relationem

Vizi dell’atto relativi alla motivazione


Gli elementi essenziali del
provvedimento
Elementi la cui assenza impedisce al
provvedimento di venire in vita
 Art. 21 septies l. n. 241/1990 –
Nullità del provvedimento

Soggetto
Contenuto
Oggetto
Finalità
Forma
ART. 21 SEPTIES – NULLITÀ DEL
PROVVEDIMENTO
• Regime: assenza di effetti, insanabilità,
rilevabilità d’ufficio e in qualunque tempo,
possibilità di conversione
• Disciplina: “E’ nullo il provvedimento
amministrativo che manca degli elementi
essenziali , che è viziato da difetto assoluto
di attribuzione, che è stato adottato in
violazione o elusione di giudicato, nonché
negli altri casi espressamente previsti dalla
legge”.
L’analisi delle giurisprudenza
L’ANNULLABILITÀ DEL PROVVEDIMENTO E
I CASI DI ANNULLABILITA’ NON INVALIDANTI

Art. 21 octies
 1 co
 “E’ annullabile il provvedimento amministrativo adottato in
violazione di legge o viziato da eccesso di potere o da
incompetenza.
 2 co
 Fattispecie prima alinea “Non è annullabile il
provvedimento adottato in violazione di norme sul
procedimento o sulla forma degli atti qualora , per la natura
vincolata del provvedimento sia palese che il suo
contenuto dispositivo non poteva essere diverso da quello
in concreto adottato”.
 Fattispecie seconda alinea “Il provvedimento
amministrativo non è comunque annullabile per mancata
comunicazione dell’avvio del procedimento qualora
l’amministrazione dimostri in giudizio che il contenuto del
provvedimento non avrebbe potuto essere diverso da
quello in concreto”.
La semplificazione
amministrativa
Le tappe di un lungo percorso
La legge 4 gennaio 1968, n.15
▪ Nell’intento di creare un rapporto di collaborazione e di
reciproca fiducia con il cittadino, ha introdotto tre nuovi principi:
1. principio di semplificazione -> ha equiparato le copie
autentiche dei documenti ai loro originali (art.7 L.15/1968) e ha
consentito la possibilità di documentazione mediante esibizione (art.5
L. 15/1968)
2. dovere di accertamento d’ufficio -> le singole
amministrazioni hanno il dovere di accertare d’ufficio fatti, stati o
qualità personali che risultino attestati in documenti già in loro
possesso o che esse siano tenute a certificare (art.10 L. 15/1968)
3. presunzione di sincerità (artt.2 e 3 L.15/1968) -> alcuni fatti,
stati o qualità personali sono comprovabili mediante dichiarazione
sostitutiva sottoscritta dall’interessato con firma autenticata

29
La legge n.15/1968 è stata a lungo disattesa
▪ Il Ministero della Funzione Pubblica la ha richiamata con circolare
n.226779 del 20.12.1988.

▪ L’art.18 legge n.241/1990, nella sua stesura originaria, ha


imposto alle p.a. di adottare, entro sei mesi, le misure
organizzative idonee a garantire le disposizioni in materia di
autocertificazione e di presentazione di atti e documenti da parte
dei cittadini. Rafforza il dovere di accertamento d’ufficio.

▪ Sono seguite disposizioni inserite in testi legislativi eterogenei


quali la legge 15 maggio 1997, n.127 e la legge 16 giugno 1998,
n.191

30
Il D.P.R. 28 dicembre 2000, n.445
▪ Emanato in attuazione dell’art.7, comma 1, lett.c della
legge 8 marzo 1999, n.50 (Bassanini quater)
▪ Riordina e semplifica tutte le disposizioni vigenti in materia
di documentazione amministrativa (sia di rango legislativo,
che di rango regolamentare)
▪ Disciplina (art.2 D.P.R. 445):
A. la formazione, il rilascio, la tenuta e la conservazione, la
gestione, la trasmissione di atti e documenti da parte di
organi della pubblica amministrazione
B. la produzione di atti e documenti agli organi della pubblica
amministrazione nonché ai gestori di pubblici servizi nei
rapporti tra loro e in quelli con l'utenza, e ai privati che vi
consentono.

31
TESTO UNICO SULLA
DOCUMENTAZIONE AMMINISTRATIVA
Capo I - definizioni e ambito di applicazione (artt. 1-5)
Capo II – documentazione amministrativa (artt. 6-37)
Capo III - semplificazione della documentazione
amministrativa (artt. 38-49)
Capo IV - sistema di gestione informatica dei documenti
(artt. 50-70)
Capo V – controlli (artt.71-72)
Capo VI – sanzioni (artt. 73-76)
Capo VII – disposizioni finali (artt. 77-78)
Sintesi deI contenuti del D.P.R. 445/2000:
▪ L’art.1 del T.U. pone una serie di definizioni
▪ Ampliato l’ambito di applicazione delle norme in materia di
documentazione amministrativa (sia per quanto riguarda i soggetti
tenuti ad accettare gli strumenti di semplificazione-> “privati che vi
consentano”, sia per quanto riguarda i soggetti che possono utilizzarli:
casi di utilizzo degli extracomunitari)
▪ Modalità di autenticazione di copia e di autenticazione delle
sottoscrizioni
▪ Le p.a. e i gestori di pubblici servizi non possono più richiedere atti o
certificati per i quali sono tenuti ad acquisire d’ufficio le relative
informazioni o ad acquisire la dichiarazione sostitutiva prodotta
dell’interessato (violazione dei doveri d’ufficio)
▪ Estensione ambito dichiarazioni sostitutive
▪ Si definiscono i rapporti tra amm.ne certificante e amm.ne procedente
in materia di controlli
▪ Coordinamento disposizioni penali
▪ Conferma l’esenzione delle dichiaraz. sost. dall’imposta di bollo
33
Le novità introdotte dalla legge 12 novembre
2011, n.183
▪ “Decertificazione” nei rapporti tra P.A. e privati
▪ Le certificazioni rilasciate dalla P.A. sono valide ed efficaci
solo nei rapporti tra privati;
▪ Nei rapporti con la P.A. e i gestori dei pubblici servizi le
certificazioni sono SEMPRE sostituiti dalle dichiarazioni
sostitutive di certificazione o dall’atto di notorietà;
▪ Dal 1° gennaio 2012 la P.A. non può più accettare ne
ricevere certificazioni
▪ Obbligo di apporre sui certificati, a pena di nullità, la
dicitura “il presente certificato non può essere prodotto agli organi
della P.A. o ai privati gestori di pubblici servizi” -> violazione dei
doveri d’ufficio
▪ OBBLIGO DI INDIVIDUARE UN UFFICIO
RESPONSABILE per tutte le attività inerenti le
certificazioni 34
Il regime dei documenti
amministrativi
Certificati, autocertificazioni e
dichiarazioni sostitutive di
notorietà
Classificazione dei documenti amministrativi:
Certificato (art.1, lett.f)
Documento rilasciato da una p.a. avente
funzione di ricognizione, riproduzione o
partecipazione a terzi di stati, qualità
personali e fatti contenuti in albi, elenchi o
registri pubblici o comunque accertati da
soggetti titolari di funzioni pubbliche

Dichiarazione sostitutiva atto di notorietà


Dichiarazione sostitutiva di certificazione
(art.1, lett.h)
(art1. lett.g)
Documento sottoscritto dall’interessato
Documento sottoscritto dall’interessato,
concernente stati, qualità personali e fatti
prodotto in sostituzione
che siano a diretta conoscenza di questi,
del certificato di cui alla lettera f
resa nelle forme del T.U.

36
Obbligo di acquisizione diretta
(art.43,I c., DPR 445, come sost. art.15 L.183/2011)
• Le amministrazioni pubbliche e i gestori di pubblici
servizi DEVONO acquisire d’ufficio:
a) le informazioni oggetto delle dichiarazioni sostitutive
di cui agli artt.46 e 47
b) nonché tutti i dati e i documenti che siano in
possesso delle pubbliche amministrazioni
previa indicazione, da parte dell’interessato, degli
elementi indispensabili per il loro reperimento
oppure
c) accettare la dichiarazione sostitutiva prodotta
dall’interessato
37
Le dichiarazioni sostitutive di certificazioni

➢ AUTOCERTIFICAZIONI (art.46 DPR 445/2000)

➢ DICHIARAZIONI –anche contestuali all’istanza – che


COMPROVANO, in sostituzione delle certificazioni, stati,
qualità personali e fatti indicati nell’art.46

➢ sottoscritte (firmate) dall'interessato (senza necessità di


autenticazione della firma)

➢ non è necessario presentare successivamente il certificato


vero e proprio

➢ La P.A. deve accettarle, salva la possibilità di controllo e


verifica

38
Cosa si può autocertificare?
▪ Si deve fare riferimento all’elencazione
contenuta nell’art.46 del DPR 445/2000
▪ Deve esserci perfetta coincidenza tra il
contenuto dell’autocertificazione e quanto
la P.A. potrebbe, se richiesta, certificare

39
La dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà
(art.47 DPR 445/2000)

▪ Tutti gli stati, a qualità personali non


fatti
autocertificabili possono essere comprovati
dall'interessato, a titolo definitivo, mediante
dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.

▪ Esempio: chi sono gli eredi; la situazione di famiglia


originaria; la proprietà di un immobile, ecc.

▪ La dichiarazione che il dichiarante rende nel proprio


interesse può riguardare anche stati, fatti e qualità
personali relativi ad altri soggetti di cui egli abbia diretta
conoscenza.
40
La dichiarazione sostitutiva dell’atto di
notorietà

Non può contenere:

manifestazioni di volontà (impegni,


rinunce, accettazioni, procure) e deleghe
configuranti una procura.

41
Regime della dichiarazione sostitutiva
dell’atto di notorietà
• Le dichiarazioni sostitutive dell'atto di notorietà non richiedono
alcuna autenticazione da parte del pubblico ufficiale quando
siano contestuali ad una istanza

• In questo caso l'interessato deve presentare la dichiarazione


sostitutiva dell'atto di notorietà:
a) unitamente alla copia non autenticata di un documento di
riconoscimento (nel caso di invio per posta o per via telematica);
b) firmarla in presenza del dipendente addetto a riceverla (nel
caso di presentazione diretta)
Quale differenza tra le dichiarazioni sostitutive?

➢ Le dichiarazioni sostitutive dell’atto di notorietà


riguardano qualità personali o fatti che sono A
DIRETTA CONOSCENZA DEL DICHIARANTE
➢ Riguardano tutti gli stati, qualità e fatti non
espressamente previsti nell’art.46 D.P.R. 445/2000
➢ Devono essere sottoscritte dall’interessato in presenza
del dipendente addetto oppure sottoscritte e presentate
unitamente a copia fotostatica non autenticata di un
documento di identità (art.47,I e 38,III, DPR 445/2000).

43
Norme comuni (art.48 DPR 445/2000)

➢ Le dichiarazioni sostitutive hanno la stessa validità


temporale degli atti che sostituiscono
➢ Le P.A. predispongono i moduli necessari per la
redazione delle dichiarazioni sostitutive che gli
interessati hanno facoltà di utilizzare
➢ I moduli inseriscono il richiamo alla conseguenze penali
previste dall’art.76 e l’informativa per la privacy

44
Limiti di utilizzo (art.49 DPR 445/2000)

➢ Certificati medici, sanitari, veterinari, di origine, marchi,


brevetti non possono essere sostituiti da altro
documento
➢ Tutti i certificati medici e sanitari richiesti dalle scuole ai
fini della pratica non agonistica dei propri alunni sono
sostituiti con un unico certificato di idoneità alla pratica
non agonistica di attività sportive rilasciato dal medico
di base con validità per l’intero anno scolastico

45
L’attività di controllo
della P.A.
Natura del procedimento e
conseguenze dell’accertamento
negativo
Il procedimento di controllo
• Inerisce doverosamente al procedimento iniziato a
seguito della domanda dell’interessato.
• Non implica comparazione di interessi
contrapposti e non costituisce espressione di un
discrezionale potere di autotutela.
• Non è necessaria apposita comunicazione di
avvio del procedimento di cui all’art.7 della legge
n.241/1990 (fermo restando il principio secondo
cui ciò che abbonda non vizia).
Modalità (art.71 DPR 445/2000)
La P.A. è tenuta ad effettuare controlli
• a campione
• tutte le volte in cui sorgono fondati dubbi sulla loro
veridicità
Si applicano le modalità indicate nell’art.43 ->
consultando direttamente gli archivi della P.A.
certificante, ovvero chiedendo a questa la
conferma scritta di quanto dichiarato
Ufficio responsabile (art.72 DPR 445/2000, sost.
L. 183/2011)

- Ai fini degli accertamenti d’ufficio di cui all’art.43;


- Ai fini dei controlli di cui all’art.71;
Le amministrazioni certificanti individuano un
ufficio responsabile per tutte le attività volte a
gestire, garantire e verificare la trasmissione dei
dati o l’accesso diretto degli stessi da parte delle
amministrazioni procedenti
Esito negativo (art.75 DPR 445/2000)
▪ Se la dichiarazione presenta irregolarità o omissioni
rilevabili d’ufficio il funzionario ne sollecita la
regolarizzazione (art.71,III). In difetto il procedimento
non ha seguito
▪ Quando dal controllo emerge la non veridicità del
contenuto della dichiarazione, il dichiarante decade
dai benefici eventualmente conseguenti al
provvedimento emanato sulla base della dichiarazione
non veritiera
▪ Il problema del “falso innocuo”
▪ La decadenza è atto vincolato (CdS 14.4.2008, n.9194)
Altre conseguenze
(art.76 DPR 445/2000)
▪ Chiunque rilascia dichiarazioni mendaci, forma atti
falsi o ne fa uso nei casi previsti dal T.U. punito ai
sensi del codice penale
▪ Esibizione di un atto contenente dati non più
rispondenti a verità = uso di atto falso

▪ Obbligo di denuncia all’Autorità Giudiziaria


…GRAZIE PER LA VOSTRA
ATTENZIONE….

You might also like