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Aut.ne del Tribunale di Livorno n 683 del 05/03/2001 - Spediz. in abb. postale: D.L. 353/2003 (conv. in L.

27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1, DCB LIVORNO Giugno 2011 Anno XI - n 112

LEditoriale
di Enrico Dello Sbarba

Se Atene piange Sparta certamente non pu ridere


Ed ora ci sono veramente le condizioni per cambiare perch i risultati di questa tornata elettorale hanno messo in luce la crescente preoccupazione degli italiani per lo stato di grave, crescente crisi in cui si trova il paese. E la nostra una crisi morale, prima che sociale ed economica, che ha finito con lo scuotere la coscienza popolare, una crisi che si voluta esternare nel modo pi democratico possibile con il voto dallultima tornata elettorale amministrativa. Da tempo su queste colonne abbiamo pi volte sollevato e denunciato lo stato di degenerazione in cui il governo stava facendo precipitare il paese e lesigenza urgente e non pi rinviabile di un cambiamento e di una dignitosa e coraggiosa presa datto. Il disastro elettorale del PdL ed anche della Lega, sempre arro
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A botta calda
dellOn. Ivo Butini

Penso al 15 giugno 1975, alle elezioni amministrative e regionali quando la D.C fu sconfitta e il partito comunista si avvicin molto alla forza democristiana. Cera stato gi, nel 1974, la sconfitta nel referendum sulla introduzione del divorzio in Italia. Fanfani era tornato alla segreteria della DC. Io avevo lavorato per il suo ritorno alla Segreteria. Partecipai alla campagna referendaria. Fanfani simpegn molto. Non altrettanto i dirigenti del partito. Ciascuno ha una sua natura. Fanfani credeva nella vittoria. Qualcuno lo rassicurava anche. Io no. Fanfani si convinse delle difficolt nel corso della campagna. Quasi se ne persuase il gioved precedente la domenica del voto, 12 maggio 1974. Ricordo la colazione con lui da Omero al Pian dei Giullari.
Circ. Cult. Il Centro e Coop. Libertas Tennis
organizzano

Silvio Berlusconi

Fanfani fu sconfitto nel referendum. Questo fu il dato politico. Le elezioni amministrative e regionali dellanno successivo aggravarono la sua
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Gioved 7 Luglio, ore 21.15


Chiostro del Palazzo Vescovile Via del Seminario 1 - Livorno V.Presidente del Senato della Repubblica

Luned 20 Giugno, ore 18


presso la Coop Libertas Tennis Via G. Masi - Porta a Terra lincontro con

il Sen. Vannino Chiti


presenter il suo libro

Maurizio Bettini
Assessore ai Trasporti e alla Mobilit del Comune di Livorno
conduce

Religioni e politica nel mondo globale


Introducono: Dott. Enrico Dello Sbarba Dott. Antonio Martella intervengono: Dott.ssa Laura Bandini Dott. Francescalberto De Bari
Lincontro realizzato in collaborazione con lAzione Cattolica Italiana di Livorno nellambito degli incontri I Giovedi del Chiostro

Dott. Massimo Cappelli


Presidente A.A.M.P.S. Livorno

La cittadinanza invitata

Politica
sconfitto e con un leader che ormai ha perduto il suo incontenibile ed ammorbante fascino ed il suo proverbiale sex appeal su cui ha vissuto per venti anni. Egli, insieme ai suoi discepoli, intende continuare a governare sulle macerie di un paese che ormai non lo vuole pie che resta in sella grazie al supporto ed al sostegno di un gruppo di irresponsabili e di una Lega, anchessa in chiara ed evidente crisi di identit. In ogni caso si chiusa una stagione ed necessario ed urgente prepararne unaltra in grado di offrire allItalia una sicura ancora di salvataggio. Questa nuova stagione non pu essere nemmeno pensata mantenendo in essere questa vergognosa legge elettorale ed insieme inseguire ancora il mito di un bipolarismo clamorosamente fallito. Questo paese, se vuole veramente uscire dal tunnel in cui si cacciato anche perch credeva con il Cavaliere di avere conquistato il paradiso terrestre, deve tornare in mano alle forze moderate e riformiste in grado di tenere la barra al centro perch, cari amici lettori, se dopo il colpo di coda del deteriorato berlusconismo di questi ultimi anni, emergesse la leadership dellestremismo opposto, questo paese, diceva Aldo Moro, non si salver. to difficile, ma era un partito vero. Cos Benigno Zaccagnini sostitu Fanfani alla Segreteria del Partito. Nel 1976 si tennero le elezioni anticipate della settima legislatura. La posta in giuoco fu chiara: il PCI sorpasser la DC? Il sorpasso non ci fu. Aldo Moro disse per, nel 1978, che nel 1976 cerano stati come due vincitori. Nella D.C cera Aldo Moro. Le Brigate Rosse comunque rovesciarono il banco. Non siamo nel 1975. Non siamo (ancora) nel 1976. Sia chiaro, tuttavia, che rispetto ad allora pesano pi le assenze che le presenze. E il giuoco pu diventare torbido. E giusto lasciare alle istituzioni rinnovate il tempo e il modo di cominciare il cammino. Serve. Personalmente ritengo che, nella situazione nuova, si facciano pi gravi le responsabilit dei cattolici. Con Berlusconi va in crisi tutta la fantomatica seconda repubblica e tutta la sua classe dirigente. Mi fermo qui. La prudenza una virt cardinale. Anche questa volta chi ha deciso la partita stato il popolo sovrano. Meglio non dimenticarlo.
Periodico mensile del Circolo Culturale

dalla prima pagina

Se Atene piange Sparta certamente non pu ridere


gante e presuntuosa, era prevedibile e largamente annunciate anche se nessun poteva ragionevolmente prevedere di cos eclatanti dimensioni per cui, da ora in poi, deve aprirsi una nuova prospettiva per porre rimedio alla gravissima crisi economica che sta letteralmente mordendo il paese. Ma non vogliamo illudere nessuno perch questa falsa ed ormai decadente maggioranza raccogliticcia che sta governando il paese non ha nessuna intenzione di passare la mano, essa cercher di continuare a sopravvivere perch questa era e resta la volont del padre padrone. Ma se Atene piange Sparta non pu certamente ridere perch anche se la sinistra disorientata e confusariesce a risollevarsi, solo per i demeriti ed i colossali errori dellavversario per cui non pensi di ripercorrere o di inseguire gli antichi miti di un tempo: pensiamo alla gioiosa macchina di guerra di occhettiana memoria del 1994. Vogliamo, su questo passaggio, essere ancora pi chiari: la vittoria, specialmente quella dei ballottaggi, ha una sua precisa ragion dessere: lantiberlusconismo militante. Quello che invece serve veramente a questo paese prostrato, depresso, in crisi sociale, economica ma anche di identit, diagnosi emersa chiaramente con il voto di protesta di queste elezioni amministrative, la necessit di un qualcosa di nuovo, di un soprassalto di responsabilit. Insomma,anche il PD e le altre componenti di sinistra, debbono capire che bisogna smetterla con lattribuire alle elezioni il solo significato di un referendum contro Berlusconi ed il suo cattivo modo di governare. Gli italiani chiedono con sempre maggiore insistenza di affrontare le emergenze: economia, occupazione, sviluppo,famiglia, moralizzazione. Ed allora quali i presupposti e le prospettive per una rinascita di un paese ormai quasi in caduta libera ? Non certo la permanenza di un governo moralmente sfiduciato, distratto e

A botta calda
posizione. Fanfani resistette. Quando il 22 luglio del 1975 il Consiglio Nazionale della DC respinse lordine del giorno che approvava la relazione del Segretario Politico, io quellordine del giorno lo avevo firmato da solo. Gli eroi erano stanchi. Le grandi crisi politiche sono come le malattie serie. Si somigliano. In questa tornata di elezioni amministrative Silvio Berlusconi stato sconfitto. Sotto il profilo politico la situazione chiara. Berlusconi aveva posto, anche tecnicamente con la sua candidatura, una sorta di questione di fiducia sulla sua persona. Il popolo sovrano gli ha negato la fiducia. Il Presidente del Consiglio non ha alcun obbligo. La sua pozione instituzionale non era in discussione. La sua persona invece s. Il PdL non la DC. La DC era un parti-

Autorizzazione del Tribunale di Livorno

Redazione ed Amministrazione: Via Trieste 7, tel. 0586/427137 - Livorno www.circoloilcentro-livorno.it

DIRETTORE RESPONSABILE: Enrico Dello Sbarba


COMITATO DI REDAZIONE: Daniela Armani, Fabrizio Burchianti, Massimo Cappelli, Laura Conforti Benvenuti Alberto Conti, Salvatore DAngelo, Francescalberto De Bari, Davide Livocci, Mauro Paoletti, Marisa Speranza, Franco Spugnesi. Hanno collaborato a questo numero: Cristina Battaglini, Ivo Butini, Massimo Cappelli, Beniamino Franceschini, Nicola Graziani, Alessandra Linares, Luca Lischi, Davide Livocci, Mario Lorenzini, Lia Maranto, Massimo Masiero, Silvia Vania Menicagli, Roberto Olivato, Vania Partilora, Maurizio Piccirillo, Jacopo Pizzi, Spugnesi. Marisa Speranza, Giorgio Spugnesi. STAMPA: Editrice Il Quadrifoglio, Via Pisacane 7, tel. 0586/814033 - Livorno

Giornale chiuso in tipografia il 3/6/2011

Politica

Nelle ultime tornate delle elezioni amministrative

Nuovo Polo congelato Berlusconi freddato


di Renato Luparini

Il potere non si conquista, al massimo si raccatta diceva De Gaulle . In effetti un PD diviso (Veltroni aveva gi pronto il conto da presentare a Bersani) conquista Milano con Giuliano Pisapia e tiene, per interposto Luigi De Magistris, Napoli, grazie allo sfaldamento del centrodestra, travolto dal delirio di persecuzione senile di Berlusconi. Intanto , come ha notato Enrico Dello Sbarba su Il Tirreno il Nuovo Polo non ha sfondato. Nel dettaglio occorre unanalisi ponderata , fondata sul fatto che la tornata riguardava quattro grandi citt sulle quali si concentrata lattenzione dei giornalisti. Di queste citt per ben tre (Milano, Torino e Bologna) sin dai tempi della DC , sono sempre state avare di soddisfazioni per i centristi cattolici: dove la balena bianca non spiaggiava oltre un risicato 20% era utopistico pensare che il Nuovo Polo potesse arrivare a risultati eclatanti. Invece a Napoli e nel Sud in generale (da Benevento a Campobasso ) dove un tempo erano di stanza le Truppe Mastellate, i centristi hanno fatto registrare subito risultati dal 10% in s. In Toscana dove il centro unito, come a Siena tallona il centro destra con il 16% , mentre si ridimensiona fortemente dove si divide (come a Lucca) e dove affianca il centrosinistra al potere (come a Grosseto). Del tutto assurdi sono i raffronti con il risultato dellUdc nel 2006: allora era parte integrante del Polo della Libert e il suo elettorato era del tutto diverso da quello che si venuto raccogliendo sotto lo Scudo Crociato neo-centrista dal 2008 in poi. Il verdetto delle urne quindi consegna un quadro composito e alterno , come naturale in elezioni amministrative svolte a macchia di leopardo sul territorio nazionale; ma se lo si osserva con un pizzico di

Giuliano Pisapia, nuovo sindaco di Milano.

Luigi De Magistris, nuovo sindaco di Napoli.

distanza si riesce a comprenderlo nelle sue linee essenziali. Gli elettori sono stanchi del berlusconismo e della sua fase senile e desiderosi di tutto quello che si presenta come alternativa ad un sistema logoro: ieri la Lega, oggi i Grillini. Il popolo italiano del 2000 poi pronto a cambiare voto facilmente: prima il partito era una tradizione di famiglia e unidentit che si trasmetteva di generazione in generazione; oggi si decide se e per chi votare la mattina, a seconda degli umori o delle riflessioni dellultimora. La gente oggi come un tempo premia chi ha le idee chiare e ha un progetto semplice: Di Pietro trova consensi perch vuole Berlusconi in galera e (almeno a parole ) tolleranza zero contro gli abusi di potere ; Vendola e i suoi piacciono perch non si vergognano a dirsi apertamente di sinistra. Il terzo polo invece non raccoglie invece ancora voti proporzionali alle sue possibilit e questo dovuto alla sua scarsa riconoscibilit: non si sa bene se un partito democristiano , una sorta di Grande UDC, come piacerebbe a me, oppure un partito sbiaditamente moderato, ma visceralmente antiberlusconiano come piacerebbe a Fini e Bocchino o ancora un partito laico e riformista, fatto su misura

per Rutelli. Sono ambiguit che vanno risolte alla svelta. La strada per me chiara ed quella di Sturzo: quella di un partito (non un Polo o un Movimento) nazionale, con un forte radicamento nei territori, laico, di chiara e non svagata ispirazione cristiana. Se lUDC non avr paura di allargarsi e di ritrovare la sua identit democratica cristiana i biancofiori fioriranno.

Politica

Dopo le elezioni amministrative si pu parlare di...

Seconda Repubblica
di Nicola Graziani Le elezioni amministrative di Napoli, Milano, Cagliari, Torino e Bologna hanno segnato opinione comune linizio della fine di un ventennio di politica italiana, quello che probabilment passer sui libri con limpropria definizione di Seconda Repubblica. Agonia lunga e travagliata, oppure che si consumer in poche settimane, ancora non si sa. Si sa che sar incentrata sugli interessi personali e sul destino di un singolo, luomo che impropriamente ha segnato il succitato ventennio. Un motivo in pi per leggere questo bel libro, scritto sotto forma di intervista, di Gerardo Bianco (nella foto). Il titolo La Balena Bianca lultima battaglia 1990 -1994, leditore Rubbettino, il coautore Nicola Guiso e il prezzo 14 euro. Sbrigate le formalit di presentazione, illustriamo il contenuto, perch di un libro pieno di contenuti si tratta. La Democrazia Cristiana, sostiene Bianco (ministro, pi volte deputato, infine segretario del Ppi nellunica fase in cui questo partito tampon la costante emorragia di consensi che lha afflitto per tutta la sua breve esistenza), ebbe grande cultura di governo. Fino allultimo giorno, quando un segretario giovane ma gi stanco ne decret, di fronte ad unassemblea che si sentiva stanca e vecchia, lo scioglimento. Fu, anzi, proprio la Dc che, ultimo atto di amore per il Paese, segu e garant quellestrema battaglia per il risanamente che permise allItalia di superare uno dei periodi pi difficili della sua storia. Era, per intenderci, il biennio 1992-1994, quando alla crisi dei partiti tradizionali, fatta deflagrare da Tangentopoli, si un la crisi del sistema paese, luscita dallo Sme, il declassamento di Moodys, la svalutazione della lira, le bombe di Capaci e di San Giorgio al Velabro, il rischio di default dovuto al pessimo stato dei conti pubblici. In mezzo alla temperie, i gruppi parlamentari democristiani la maggioranza relativa delle Camere continuavano a funzionare, a regolare la vita dei due rami del Parlamento, a sostenere due governo (Amato e Ciampi) che facevano letteralmente i salti mortali per risanare leconomia e mantenere un minimo di autorevolezza allesterno. Ora, Bianco ricostruisce quei giorni tumultuosi con una meticolosit da memorialista. Elenca quasi con puntiglio gli atti compiuti da una classe dirigente, che pure si sentiva gi in liquidazione, in direzione del bene comune. Compie, in controluce, unesaltazione della centralit del ruolo del Parlamento che, letta con gli occhi di oggi, rappresenta la pi forte critica ai leaderismi e ai bonapartismi daccatto che hanno segnati gli anni successivi. Uneulogia del buon parlamentare del peone, si direbbe operaio della politica, allevato nelle scuole di partito e venuto dalla gavetta delle amministrazioni locali, che (la frase non di Bianco, ma di De Gasperi) sapeva di dover fare sempre il proprio dovere, a qualsiasi costo. Peccato non fossero pi quelli i tempi. Si stava per aprire una nuova era nella storia italiana. Bianco non si lascia andare a paragoni maramaldi. Si sofferma, semmai, su quello che pu essere presentato quasi come il mistero di quegli anni. Vale a dire: come fu possibile che un partito che ancora nel 92 raccoglieva un quarto e passa dei consensi elettorali, accettasse quasi rassegnato il destino dei vinti? Bianco punta lindice contro alcune decisioni che ritiene discutibili, come la quella del Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro di sciogliere le Camere anzitempo nel 93, con il risultato di far vincere a sopresa Berlusconi nelle elezioni dellanno successivo. Mette anche in risalto i guai della giustizia mediatica, che imped una soluzione politica ed il meno traumatica possibile della crisi. Ma si sofferma anche su due difetti, come dire, culturali che hanno eroso dallinterno il partito dei cattolici, indebolendone la struttura in maniera letale. Uno il doroteismo, la prudenza che sconfina nello staticismo e da virt si trasforma in peccato mortale. Laltro linsorgere di un moralismo travestito da nuovismo per cui si riteneva che per i cattolici impegnati in politica pi che operare sul terreno delle grandi sintesi di valori e di interessi, per tutelare al meglio il bene comune, occorresse puntare su una rigenerazione morale, magari con un partito ridimensionato elettoralmente, ma puro e duro. Citazione che meritava di essere fatta per intero, perch di questo moralismo, come del doroteismo, il mondo cattolico che si affaccia alla politica soffre ancora adesso, e la cosa potrebbe essere nuovamente letale per una evetuale classe dirigente di cattolici quale quella che Benedetto XVI ha evocato in pi di un intervento pubblico. Chiudiamo, non a caso, con un aneddoto. A un certo punto della sua carriera, Gerardo Bianco venne silurato da Giulio Andreotti. Erano rispettivamente ministro della pubblica istruzione e presidente del consiglio. Nessuna spiegazione venne data. Mesi dopo, per farsi perdonare, Andreotti regal a Bianco un Commento alle Epistole di Cicerone, scritto da Hieronymus Ragazonius ed edito nel 500 a Venezia da Paolo Manuzio, figlio di Aldo. Commenta Bianco: meglio di un ministero. Viva la faccia.

A Manfellotto il premio Benedetti


Bruno Manfellotto - direttore del settimanale - LEspresso - si aggiudicato il premio giornalistico Arrigo Benedetti organizzato dal Comune di Barga e dalla Provincia di Lucca.Levento in essere dallanno scorso in occasione del centenario della nascita del grande giornalista lucchese per valorizzare le testate ed i servizi giornalistici che raccontano lItalia in modo libero, indipendente e veritiero. Al caro amico Bruno, indimenticabile direttore de IL TIRRENO, le pi vive congratulazioni.

Politica

Milano e Napoli hanno confermato la vittoria della sinistra

Dalla Madonnina a San Gennaro


di Roberto Olivato

Nonostante lattacco subito dai nostri militari in Afghanistan ad Herat, la prima notizia che ha aperto oggi tutti i telegiornali, stata quella relativa alle elezioni amministrative. Questo la dice lunga sullimportanza politica che levento elettorale rappresentava. Milano e Napoli, hanno confermato la vittoria della sinistra. Di sinistra, anche estrema, perch nessuno dei due candidati eletti del PD. Il ruolo dellUDC in questi ballottaggi non c stato in maniera definita, ma defilata avendo dato libert di voto secondo coscienza ai propri elettori. Tale strategia era stata concordata con gli altri due compagni di ventura Fli ed Api che, forse per non essere quantificati, hanno preferito non esporsi. Per quanto riguarda lUDC i risulta-

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ti non sono stati esaltanti anche per la mancata chiarezza nelle alleanze. Numeri che non ci sono Si festeggia davanti al stati per la perdiDuomo di Mlano per la vittoria di Pisapia. ta, ove ce ne fosse mai stata in che riteniamo si sia ulteriormente questi ultimi anni, di una presenza complicata dalla nascita problemaconfutata da una marcata identit. tica del terzo polo. Anche se vero che in alcuni comuni ha ottenuto sindaci e consiglieri comunali. Ma quello che molti elettori non capiscono il ruolo che lUDC intende svolgere nella politica nazionale. Ecco questa la domanda a cui dovrebbero rispondere i dirigenti nazionali: che cosa intendono essere nellimmediato futuro. Il Congresso Nazionale, ormai rinviato da anni, la costituzione del partito della nazione annunciato ad ogni convegno di Todi nin hanno trovato nessuna pratica attuazione. ormai giunto il tempo se lUDC vuole crescere veramente e superare quel sei per cento che sembra rappresentare. Ormai il suo confine invalicabile lanciare una precisa proposta politica al paese

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Politica

I giornali stranieri fanno propria la polarizzazione delle elezioni e accentuano la sconfitta di Berlusconi.

MILAN, MILN, MAILAND:


di Beniamino Franceschini Il clamore suscitato attorno alle recenti elezioni amministrative e ai loro risultati non certo sfuggito alla stampa estera; soprattutto, non passato inosservato quanto andato in scena sul palcoscenico milanese. La necessit di condurre al proprio pubblico notizie che, provenendo da un Paese straniero, sarebbero tendenzialmente incomprensibili senza una constante attenzione sulle dinamiche di quella societ, fa s che le testate estere (quindi anche i giornali italiani quando parlano di altri Stati) presentino gli avvenimenti in modo tale che i lettori possano inquadrare le vicende allinterno di una cornice di nomi e fatti internazionalmente noti. Questa inevitabile generalizzazione talvolta spiega perch sulla stampa estera ogni questione sia letta, senza troppe sfumature, alla luce dello scontro tra il capo della maggioranza e il capo dellopposizione,

le amministrative di Milano viste dalla stampa estera

La testata on line sulle amministrative di Milano dellinglese The Indipendent,

Testate di stampa straniera

anche quando nel dibattito interno non se ne faccia esplicito richiamo. Ad esempio, eventuali elezioni locali in Gran Bretagna trasparirebbero in Italia quali la sfida tra Cameron e i laburisti (addirittura) dellex premier Tony Blair. Nel caso delle amministrative di maggio, per, i giornali esteri hanno avuto oggettivamente vita facile: le consultazioni comunali e provinciali sono state volutamente investite dalle parti in causa del valore di test politico nazionale sullappoggio alle maggiori forze politiche e, in particolar modo, sul consenso a Berlusconi.

La stampa straniera ha certo fatto propria questa polarizzazione che ha investito lItalia, portando in primo piano lintervento diretto del Presidente del Consiglio nella campagna elettorale. Andando nello specifico, in Francia, Libration titola Grande schiaffo per Berlusconi a Milano e Le Figaro apre con Berlusconi al ballottaggio a Milano; i britannici The Indipendent, The Guardian e Financial Time pongono lattenzione, rispettivamente, sul fallimento, da parte del Presidente del Consiglio, del test elettorale, sulla battuta darresto della destra e sulla sua coalizione rimasta indietro. Ancora in Europa, El Pas titola: Milano bastona Berlusconi alle municipali, vittoria della sinistra, con il connazionale El Mundo pi cauto nel ricordare che la destra non vince al primo turno. In Germania, si parla di schiaffo (Stern) e di stop per Berlusconi con poche chances per Moratti (Suddeutsche Zeitung), mentre negli Stati Uniti se il Wall Street Journal ritiene che il Pdl sia indietro per le divisioni politiche e i guai giudiziari del premier, il New York Times esplicito nellannunciare un colpo clamoroso della sinistra.

Attualit

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Per gestire situazioni complesse nel mondo del lavoro e cercare di prevenirle

Partecipazione, coinvolgimento, condivisione


di Massimo Cappelli Nel recente incontro con il Sen. Achille Serra, ex Questore di Milano e Prefetto di Firenze sul tema Moralit e Politica, organizzato dal nostro Circolo,un cittadino, ricordando gli scontri di alcuni giorni fa a Genova tra operai della Fincantieri e polizia durante la manifestazione di protesta per la temuta chiusura di stabilimenti, ha chiesto al Senatore come si sarebbe comportato fosse stato lui il Prefetto. Il Senatore, senza entrare nel merito specifico, ha per risposto che il modo migliore per gestire situazioni complesse cercare di prevenirle, dialogando per tempo con i vari rappresentanti di interessi, per giungere ad accordi che consentano di governare quanto pu poi accadere. Ha poi enunciato una serie di situazioni critiche, quando era Questore e poi Prefetto, dove il dialogo e la preventiva contrattazione gli hanno consentito di giungere a positivi risultati evitando scontri e conflitti. Tale metodologia, che condivido pienamente, mi ha ricordato la mia esperienza in Eni come Responsabile delle Relazioni Industriali. In quel periodo, dal 2000 al 2006,furono elaborati una serie di accordi con le Organizzazioni Sindacali per prevenire il conflitto e gestire situazioni complesse, riconoscendo le OSL quale autorevole rappresentante dei lavoratori ENI in Italia e allestero. Gli accordi andarono a formare un vero e proprio sistema strutturato di relazioni industriali che riguardava vari livelli preventivi di interlocuzione su problematiche locali, nazionali, internazionali. Facevano parte integrante del sistema periodici incontri con lAmministratore Delegato, allora Vittorio Mincato, per discutere il piano di inziative per lincremento della produttivit del Gruppo e si prevedono investimenti per 53 miliardi nel periodo 2011-2014. Le caratteristiche dellaccordo per lo sviluppo e la competitivit e per un nuovo modello di relazioni industriali ricalca il percorso e le metodologie a suo tempo avviate, con particolare attenzione in questa stesura al miglioramento degli indici di assenteismo. Ulteriore elemento di soddisfazione che lesperienza Eni venga proposta da Il Sole 24 Ore assieme ad altre riguardanti la Germania, considerandole tutte best practices europee,un esempio di come anche in Italia le cose si possano fare nel modo migliore evitando conflitti e tensioni sociali. Del resto basta rifarsi a quanto il filosofo cinese Lao Tze diceva nel 600 avanti Cristo: dimmi e dimentico, mostrami e ricordo, coinvolgimi e capisco. Una massima fatta propria dai formatori ma spesso dimenticata da chi ricopre posizioni di responsabilit.

Manifestanti della FIN Cantieri.

vestimenti del Gruppo,i consuntivi delle attivit svolte nel campo della salute, sicurezza, ambiente, lo scenario del quadriennio di riferimento, gli obiettivi e le strategie. La metodologia, che riguardava tutte le aree di business, si configurava come un sistema di Relazioni Industriali basato sulla informazione preventiva, la consultazione e la sperimentazione di nuovi modelli di partecipazione. Con tale metodologia sono state affrontate situazioni veramente complesse quali la riorganizzazione della chimica del gruppo Eni che ha visto vendite e chiusure di stabilimenti in Italia e allestero e ristrutturazioni societarie, il tutto in un clima di serrato confronto, alla ricerca delle migliori soluzioni condivise senza degenerare in scontri e conflitti. Con grande soddisfazione ho quindi recentemente letto sul Il Sole 24 Ore, di una nuova intesa tra Eni e Organizzazioni Sindacali, con la quale si rilanciano ini-

Attualit

Lincontro con il Sen. Achille Serra, ex Questore di Milano e Prefetto di Firenze e Roma

MORALIT E POLITICA
di Marisa Speranza Un grande servitore dello Stato. Cos Enrico dello Sbarba, direttore de Il Centro che ha organizzato lincontro, ha salutato il senatore Achille Serra, invitato a parlare, presso la Sala Consiliare della Provincia, di un tema scottante qual Moralit e politica. Un curriculum importante, quello di Serra, (gi prefetto di Firenze e Roma) che spiega il perch dellinvito a un relatore sempre impegnato con successo sul fronte della giustizia (a lui si deve anche larresto di Vallanzasca). Chi chiamato ad esercitare una funzione pubblica sia un esempio per tutti, ha ammonito il presidente della Provincia Giorgio Kutuf, preoccupato per il decadimento generale a cui assistiamo. Le prospettive - ha aggiunto - ci appaiono preoccupanti e, a pagarne le spese, sono i giovani che si sentono, a ragione, defuturizzati. Per rendersi conto dei problemi reali, bisogna andare tra la gente, ha poi esordito Serra, ben consapevole che tra la gente e la politica si alzato un muro. In quanto ai politici, spesso rappresentati come corrotti e poco professionali, bene sottolineare che non tutti lo sono. Resta per evidente che moralit e politica non vanno pi daccordo, e che oggi la corruzione superiore a quella esistente al tempo di mani pulite. E incredibile, ad esempio, sentir dire che Angelo Mangano era un eroe. Per noi lo sono Falcone e Borsellino. Serra si muove, lancia in resta, contro il Governo che ha tagliato le risorse alle Forze dellOrdine (ma come la difendiamo la gente se manca persino la benzina per gli automezzi ?) e ironizza sullistituzione delle ronde (che non sono mai decollate). In quanto agli arresti di mafia tanto reclamizzati, il senatore smitizza. Ce ne sono sempre stati e il merito va alla magistratura e alle Forze dellOrdine. Anche se, per la guerra alla criminalit organizzata, non basta il loro Il senatore si dice preoccupato per la disgregazione dello Stato: Si ridotto il potere legislativo a tappetino di quello esecutivo. In quanto al potere giudiziario sottomesso e offeso in ogni momento. In un Paese in cui la magistratura delegittimata, cosa rimane di democrazia?. Il senatore batte ancora il tasto della corruzione che fortissima: basti pensare agli appalti che certi amministratori danno ai mafiosi. Si tratta di miliardi di denaro che non si possono recuperare. Serra ricorda le situazioni difficili in cui si trovato ad operare senza mai sparare un colpo, convinto che a certi risultati si pu arrivare attraverso la faticosa ricerca del dialogo e della mediazione (vedi il Social Forum del 2002 a Firenze). Un tocco finale per questo Paese immorale dove, a torto, si vuole accreditare la bont della prescrizione abbreviata. Per chi voter a Milano e per chi voterebbe a Napoli? Serra non ha dubbi: al Nord, Pisapia; al Sud, De Magistris. Scoperte le sue carte, il senatore ha risposto alle molte domande del pubblico, dopo aver lanciato il suo ultimo, ottimistico, messaggio: Buttiamoci verso il rinnovamento.

Il Sen. Achille Serra.

contributo. Il problema, infatti, culturale : Se non vado a scuola e non lavoro, un gioco per la mafia avere la meglio!. Serra usa parole dure nei confronti della corruzione tanto diffusa a vari livelli : Abbiamo gente in Parlamento colpita da ordine di cattura perch collusa con la malavita. Un fatto, questo, definito come una tragedia, che conferma quanto poco i partiti tengano conto delcodice morale.

Il Centro on line
Ricordiamo ai nostri lettori che possibile visionare on-line o scaricare il nostro periodico visitando il sito internet del circolo:

www.circoloilcentro-livorno.it

Attualit

Un vademecum che il Garante ha realizzato per la protezione dei dati personali degli studenti

La privacy fra i banchi di scuola


di Mario Lorenzini

E terminato anche questo anno scolastico. In attesa dei risultati desideriamo informare che nella scuola esiste la privacy. La privacy fra i banchi di scuola un vademecum che il Garante ha realizzato per la protezione dei dati personali degli studenti. REGOLE GENERALI Voti e esami. Informazioni sugli studenti, foto, audio e video. Sicurezza e controllo. Premesso che le scuole non sono tenute a chiedere il consenso per il trattamento dei dati personali degli studenti,spesso i genitori non gradiscono-specie a livello di scuola primaria-che linsegnante assegni ai propri alunni lo svolgimento di temi in classe riguardanti il loro mondo personale e famigliare. Il Garante si esprime cos nel momento in cui gli elaborati vengono letti in classe affidata alla sensibilit di ciascun insegnante la capacit di trovare il giusto equilibrio fra le esigenze didattiche e la tutela dei dati personali. Per quanto riguarda i voti scolastici gli scrutini e i tabelloni degli esami di Stato,il Garante non impone di tenere segreti i voti dei compiti in classe, gli esiti degli scrutini e degli esami di Stato per il principio della trasparenza a garanzie di ciascuno,i voti devono essere pubblicati allalbo degli Istituti. Non violano la privacy le riprese video e le fotografie raccolte dai genitori durante le recite,le gite e i saggi scolastici.

V a prevista attenzione alleventuale pubblicazione delle medesime immagini su internet o social-network in particolare. Infine lutilizzo dei dati biometrici giustificato per esigenze di sicurezza. Lutilizzo di videotelefonini, registrazioni di suoni e immagini deve essere regolamentato e anche inibito da parte delle scuole. La negligenza da parte degli alunni pu dare luogo a violazione della riservatezza in sanzioni disciplinari. Il sito il seguente: www.garanteprivacy.it Consigliamo la lettura ai genitori e agli studenti. Nel mese di maggio la stampa si occupata delle prove INVALSI che attivate gi da alcuni anni nella scuola dellobbligo per tastare il grado di efficienza, sono state introdotte anche nelle scuole di secondo grado le quali non hanno gradito questo tipo di verifica e hanno protestato in vario modo. Difficile dire se con ragione o con torto dal 1952

I pareri sono discordi. Certo che non con questo sistema che si pu valutare un grado di efficienza di una scuola. Lo affermano esperti e tanti docenti. E condividiamo questo giudizio.

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10 Spigolature

La deriva della Lega


Dopo la crociata sui ministeri al nord, il Carroccio si oppone al taglio delle auto blu per tutti gli ex,cio coloro che hanno ricoperto cariche pubbliche in passato, votando al Senato contro una norma che avrebbe comportato un milione di euro di risparmi. Cos, dopo avere impedito la eliminazione delle province, conclamata quando non le amministrava, i leghisti si stanno rivelando per quello che sono sempre stati: un partito di potere sulla falsariga di quelli che ha sempre criticato!

re tu la go pi S
Continuano les beaux gestes degli eletti livornesi
Questa volta toccata al comune di Livorno essere protagonista, nel corso di una commissione consiliare, di una lite al color bianco. Protagonisti: il presidente della Commissione Andrea Romano (IdV), Vladimiro Del Corona (PD) e Gionata Giubbilei (PdL): epiteti irriferibili che, comunque, Il Tirreno ha regolarmente pubblicato. Si sono dati del fascista, hai rotto ......le palle ed altre divertenti espressioni stile vernacolo classico. La riunione stata naturalmene sospesa: si doveva discutere di trasporto pubblico.

Incredibile
In occasione del vertice del G8 n Normandia, il Cavaliere ha avvicinato il presidente degli Stati Uniti - Obama - per informarlo che in Italia siamo in uno stato di emergenza democratica per la presenza di magistrati comunisti. Ha superato ogni limite di decenza e purtroppo di stupidit. Eil paese che rischia veramente lemergenza democratica ma non per la presenza di quella minaccia.....

Ciaffate in serie: 1 schiaffo...


Il governatore della Toscana - Enrico Rossi - non ha nemmeno degnato di una risposta la proposta del Sindaco di Livorno Alessandro Cosimi - di considerare larea di via del Levante quale possibile soluzione per linsediamento di IKEA.

I polli di Renzo in quel di Santa Luce


In quel di Santa Luce si sono svolte le elezioni comunali che si sono concluse con la elezione del nuovo Sindaco. E risultato vincente il candidato del PD. Tra i due litiganti ha vinto il terzo: Infatti, a seguito di una serie impressionanti di incomprensioni i due candidati alternativi: il Sindaco uscente Pennesi ed il vice Morelli separatisi, inopportunamente, durante il mandato, hanno presentato due liste distinte e distanti tra di loro la cui sommatoria risultata superiore a quella della lista risultata vincitrice ma inutilmente. E accaduto esattamente come ai due storici polli di Renzo Tramaglino nei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni. Complimenti ed ora divertitevi a stare allopposizione.

2 schiaffo...
Contemporaneamente lamministratore delegato di SAT - Antonio Bargone - ha assicurato che il Lotto Zero potr essere realizzato quando la Tirrenica sar costruita e funzionante: solo allora,con parte degli incassi dei pedaggi, lopera potr essere realizzata. Quando? Nel 2050 (forse!!).

Decisione tormentata.
Continuano i pronostici su colui che dovr ricoprire limportante incarico di segretario generale all Autorit Portuale. Siamo di fronte ad un carosello di candidature ma, allo stato degli atti, non stata assunta nessuna decisione. Alla fine potrebbe venire fuori una formidabile accoppiata genovese: il presidente genovese c gi ed il segretario potrebbe essere.

3 schiaffo...
Il terzo schiaffo (noi livornesi siamo esigenti) viene dalla ZIM, la grande compagnia israeliana. Dopo ben cinquantaquattroanni - abbandona con le sue grandi portacontenitori - le banchine del porto di Livorno per approdare in quelle del porto di Genova. A Livorno - come premio di consolazione dopo tanti anni di decoroso servizio - resteranno solo delle navette in gergo dette fedeer che faranno la spola con Genova. E una perdita economica secca (2000 teus al mese). Lo smacco, oltrech economico, di immagine e politico perch larmatore israeliano se ne va, scrive giustamene Cristiano Meoni sulle colonne de IL TIRRENO di mercoled 1 giugno, per gli handicap del nostro porto che, dopo decine e decine di anni, la citt (e con questo intendiamo metterci dentro tutti) non riuscita a risolvere. Complimenti!

Il Centro on line
Ricordiamo ai nostri lettori che possibile visionare on-line o scaricare il nostro periodico visitando il sito internet del circolo:

www.circoloilcentro-livorno.it

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Imprese produttrici a convegno: marted 7 giugno (h. 10) alla Camera di Commercio di Livorno

Il mercato locale del vino


servizio sempre pi celere ed efficiente. PROGRAMMA: Saluto di apertura Roberto Nardi Presidente CCIAA Introduzione al convegno a cura di Simone Ferri Graziani, rappresentante in Giunta del settore agricolo Il mercato del vino: caratteristiche strutturali e tendenze in atto Giampaolo Nardoni, ufficio Studi BMTI Il mercato telematico del vino Elisabetta Delmonte, area Mercato Marketing e Servizi BMTI Nuova modalit di invio telematico delle richieste di prelievo campioni vino Daniela Ciani, InfoCamere Info: agricoltura@li.camcom.it

Il mondo del vino e le aziende che lo producono: una porzione piccola ma qualificante delleconomia del territorio livornese, che con le sue eccellenze contribuisce allo sviluppo economico di tutto lindotto. Quattro DOC livornesi - Bolgheri, Elba, Terratico e Val di Cornia ed una in arrivo la DOCG Aleatico - che insieme allIGT toscano rappresentano oltre l85% del vino prodotto nella provincia, con una crescita costante delle aziende iscritte, dalle 125 del 2006 alle 250 di oggi. Il convegno che la Camera di Commercio promuove in collaborazione con BMTI (Borsa Merci telematica Italiana) marted 7 giugno riguarda non solo la presentazione di uno studio dedicato al comparto vinicolo (da cui emerge la capacit delle aziende di sapersi adattare alle variazioni dei modelli di consumo generate dalla crisi nei principali mercati di sbocco internazionali) ma anche lillustrazione delle caratteristiche strutturali del mercato telematico del vino, frontiera innovativa per il settore. Laltra novit di rilievo appena nata a Livorno e riguarda la comunicazione tra impresa vitivinicola e CCIAA: le richieste di prelievo dei campioni di vino per la certificazione a denominazione di origine controllata si possono inoltrare in via telematica con un apposito sistema che sar illustrato durante il convegno. Unaltra procedura che si semplifica e diviene pi immediata, in unottica di

Roberto Nardi, Presidente CCIAA

12 Livorno
foto Roberto Onorati

Se ne parlato al nostro circolo Se ne parlato al nostro circolo con lAssessore Paola Bernardo con lAssessore Paola Bernardo

Il turismo scopre Livorno, ma Livorno ha scoperto il turismo?


di Massimo Masiero Il turismo e le grandi correnti di traffico croceristico da anni ormai hanno scoperto Livorno. Nel 2011 oltre 900mila croceristi sbarcheranno sulle banchine e il trenta per cento di loro si soffermer nella citt, ai quali si devono aggiungere oltre due milioni di passeggeri che salgono e scendono dai traghetti. Ma Livorno ha scoperto il turismo? Linterrogativo si pone nel momento in cui si dovranno tirare le fila di un settore che ha bisogno di fatti concreti dopo le proposte e idee degli ultimi anni. La risposta non poteva darla Paola Bernando (nella foto), assessore comunale con delega anche al turismo, che ha parlato sullargomento al circolo politico culturale Il Centro, presieduto da Enrico Dello Sbarba, che ha iniziato il nuovo filone dincontri al Centro Libertas, il cui neopresidente Gianvittorio Casucci ha ricordato le chances della citt. Presentata da Silvia Menicagli, biologa appassionata di storia livornese, autrice del progetto di recupero dello stabilimento Terme del Corallo, titolare di un blog, di oltre tremila contatti, lassessore ha sottolineato che molte sono idee e proposte, anche se la scarsit di risorse finanziarie condiziona i programmi. Si avverte ormai la necessit di un coordinamento, gi proposto in varie occasioni, composto da Comune, Provincia, Camera di Commercio, Autorit Portuale, Porto 2000. Certo che i rappresentanti delle categorie commerciali, artigianali, degli esercenti e gli operatori del settore sono essenziali per far decollare il comparto abbandonando piccoli e grandi egoismi per utilizzare al meglio le potenzialit della citt con le sue coste, le pinete, le colline, il mare, il clima e anche i pochi ma validi tesori storici: le Fortezze Vecchia e Nuova, il quartiere della Venezia con le due chiese
segue a pag. 13

Riflessioni sul porto di Livorno


Razionalizzazione delluso delle banchine e delle tipologie di traffici, soprattutto cercando di valorizzare quelli con pi elevata ricaduta economica come le crociere; capacit di attrarre nuovi investitori, migliorare la qualit del lavoro, sapersi interfacciare con gli attori protagonisti della globalizzazione (ma per poter fare questo necessario sempre pi pensarsi in una logica di rete della quale facciano parte porti contigui): questi alcuni punti dai quali partire per immaginare un porto pi produttivo e funzionale. Sono in molti a fare riferimento ai fondali, inadeguati a ricevere navi di grandi dimensioni, ma inutile procedere ad escavi se poi la disponibilit di fondali pi profondi non accompagnata da un razionale potenziamento e collegamento con tutti gli altri segmenti della catena logistica (la ferrovia, linterporto, laereoporto). Il nostro paese, che ha scarsa attenzione per gli investimenti sulle infrastrutture, disperde in mille rivoli i finanziamenti concessi ad ogni pi piccolo porto anzich puntare su pochi, strategici porti (come si fa nel resto del mondo) come Livorno, Genova, La Spezia, Trieste, Venezia, Napoli, Civitavecchia, Gioia Tauro. Non si sperimentano soluzioni nuove, non si fa abbastanza innovazione tecnologica ed energetica, non ci si confronta con il mondo esterno. Dal punto di vista della conoscenza, si registra nel paese una scarsa mobilit sociale e riconoscimento del merito. I nostri politici non riescono ad abbattere il muro di indifferenza che, a livello regionale e nazionale, blocca inesorabilmente tentativi e proposte imprenditoriali; ed a livello internazionale, alle altrui eccellenze spesso si contrappone la scarsa efficienza, competitivit, credibilit e voce in capitolo. Il container non tutto, ma molto. Sarebbe inoltre positivo che alla privatizzazione della Porto Livorno 2000 facesse seguito lingresso di un soggetto come SAT (Aereoporto G.Galilei) in unottica di piattaforma logistica di area vasta capace di salvaguardare competitivit e rendimenti.
Cristina Battaglini

Livorno
da pag. 12

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di Santa Caterina e San Ferdinando, litinerario in battello dei canali medicei, il city tour sul rosso bus scoperto, il mercato centrale, la via della Madonna, detta delle tre chiese, il museo civico a Villa Mimbelli, il ricostruito acquario di Livorno affacciato sulla Terrazza Maascagni e il lungomare con i grandi palazzi signorili, il complesso dellAccademia Navale, le stupende villette Liberty, la pineta dArdenza, le falesie e i giardini sulla passeggiata fino a Antignano e allinterno la strada panoramica fino al colle di Montenero e al Santuario della Madonna della Grazie, patrona della Toscana, con una delle pi prestigiose collezioni votive di pittura mariana dItalia. Si tratta di un complesso ragguardevole di risorse naturali e ambientali e di un pacchetto di piccoli tesori storico-artisticimonumentali, che ampliano lofferta turistica del mare livornese premiato ancora con le bandiere blu. Tutti biglietti da visita di non poco conto gi realizzati con la Livorno card, offerta insieme al tempo libero e agli itinerari del gusto, dedicati al cacciucco, che ha recentemente spopolato al recente Slow Fish di Genova, al ponce e alla torta di ceci, illustrati in eleganti e accattivanti depliant, che indicano luoghi, bar e ristoranti dove si possono gustare cibi e bevande a prezzi competitivi. A queste proposte, collaudate da alcuni anni, se ne aggiungono altre perch la citt stata riscoperta come luogo di soggiorno vacanze. Essenziale lorario continuato dei negozi allarrivo delle navi: un protocollo tra Comune e categoria commerciali stato firmato nelle scorse settimane. Eventi come Effetto Venezia, la pi grande kermesse dellestate, nei primi dieci giorni dagosto, la stagione remiera, culminante con il Palio marinaro, il Premio Rotonda dArdenza, avvenimento artistico di grande richiamo, attraggono migliaia di visitatori. C quindi la possibilit di dare nuovo lustro alla grande promedade livornese, come lo era agli inizi del 1900. Paola Bernardo ha accennato ad alcune ipotesi di lavoro: una rete dei musei (villa Mimbelli, storia naturale del Mediterraneo, museo diocesano darte sacra e museo israelitico), nuovo ostello della giovent, spazi funzionali per un polo fieristico, pacchetti offerta per Livorno e isole,organizzazione di nuovi eventi, anche sportivi, perch la citt ha attrattive naturali. Su tutto realizzare il lotto zero e destinare banchine portuali vicino alla citt per lattracco delle navi da crociera af-

finch il turismo diventi veramente risorsa economica. Nellincontro affiorata la consapevolezza diffusa che occorre il fare delle piccole cose, guardando avanti diffondendo la cultura dellaccoglienza perch Livorno, nata per gestire i traffici mercantili e daffari, oggi anche citt aperta al turismo. Da qui occorre la cura dellimmagine ( scattato un piano di interventi stradali del Comune di oltre un milione di euro) con la cortesia e il decoro, con la professionalit degli operatori, con la conoscenza di almeno due lingue (inglese e spagnolo), con lapplicazione di contratti duraturi e non solo stagionali. Gli enti locali sono disponibili. Sottolineata la necessit di affrontare con decisione lapertura degli stabilimenti balneari anche durante la stagione primaverile e autunno-invernale per dare maggio-

re vitalit al lungomare. Si prospetta nel futuro lutilizzo della Fortezza Vecchia collegandola con il centro della citt, mentre per la Fortezza Nuova, chiusa da tempo e vera ferita aperta, stata chiesta la riapertura perch torni a essere sede di eventi come in passato, oppure sia utilizzata come polo espositivo dellartigianato nord-africano e delle nazioni che si affacciano sul Mediterraneo. Potrebbe diventare una sorta di mostra-mercato simile a quella fiorentina della Fortezza da Basso. Altre proposte: lutilizzo del sottosuolo e del piano superiore del Mercato Centrale, una idea valida per il Mercato del Pesce situato a fronte mare, utilizzare gli spazi allinterno del Forte San Pietro nella Venezia, concretizzare il progetto Pensare in Grande, di cui si attende una soluzione definitiva.

14 Livorno Lincontro promosso dagli Amici del Quilici nella Sala Consiliare della Provincia

Per una societ pi giusta: responsabilit, solidariet e senso del bene comune
di Giorgio Spugnesi Ci sono figure del passato cos attuali da essere in grado di muovere le coscienze del nostro tempo, da essere un esempio per chi, ancora oggi, si impegna a portare avanti quanto essi hanno intrapreso qualche secolo fa. Don Giovanni Battista Quilici, del quale gi stato scritto su queste colonne, una di queste persone e lAssociazione Amici del Quilici ne sta portando avanti il carisma con una serie di interessanti e lodevoli iniziative, volte non solo a far conoscere alla citt questo singolare concittadino ma anche a mostrarne lattualit affinch sia di stimolo a quanti, oggi, hanno a cuore il sociale e si preoccupano per le sorti della comunit locale e soprattutto dei suoi ultimi. LAssociazione, attiva gi da alcuni anni, sta promuovendo, nel corso del 20112012, una serie di incontri dedicati ai vari ambiti nei quali don Quilici ha prestato la propria opera di apostolato e di promozione sociale. Nella Livorno dell800, don Quilici si prese cura degli ultimi, degli emarginati, di tutte quelle figure che, per scelta o per condizione, non riuscivano ad integrarsi nel tessuto sociale. In particolare, don Quilici si adoper per fornire istruzione ed educazione ai giovani e alle giovani, conforto e speranza ai carcerati del bagno penale, libert e riscatto alle prostitute. Ambiti attualissimi sui quali opportuno fermarsi a riflettere, ispirati dallesempio del prete livornese e poi rimboccarsi le maniche per trovare strategie operative per sensibilizzare le istituzioni, il terzo settore, la comunit tutta a prendere coscienza di una situazione che non poi cos diversa a distanza di oltre 200 anni. Gli incontri organizzati dagli Amici del Quilici offrono allora a tutti lopportunit di conoscere, attraverso gli ospiti e i relatori, realt vicine e lontane nei quali i problemi affrontati dal Quilici sono attuali e quotidiani. Dopo il dibattito di inquadramento storico del 29 aprile, seguito dal musical Un prete per tutti sulla figura di don Quilici, del quale gi stato scritto, gli Amici del Quilici hanno invitato a parlare, lunedi 23 maggio nella Sala Consiliare della Provincia di Livorno, due rappresentanti della Associazione Libera sui temi della responsabilit, della solidariet e del bene comune. Lincontro si aperto con una relazione del prof. Emanuele Rossi, docente di Diritto Costituzionale presso la Scuola S. Anna di Pisa che ha messo in evidenza come la modernit delloperato di don Quilici consista proprio nella interazione con le istituzioni, nel rapporto tra il ruolo del privato e quello del pubblico. In un certo senso, si potrebbe affermare che don Quilici anticipi il concetto, decisamente moderno, di sussidiariet. Il prof. Rossi ha cos esortato il terzo settore ed il volontariato ad essere presenti l dove si prendono le decisioni ma anche l dove si verificano i risultati in modo da entrare nel meccanismo istituzionale e dare voce a chi non ce lha. A questa riflessione hanno fatto seguito le coinvolgenti e toccanti testimonianze dei due ospiti, Simmaco Perillo di Sessa Aurunca (CE) e Giuseppe Pagano di S. Cipriano dAversa (CE), entrambi impegnati in cooperative sociali che mettono a frutto i beni confiscati alla Camorra. Perillo coordina una cooperativa di disabili impegnati in attivit agricole su un terreno confiscato ed stato tra i promotori del Festival dei beni confiscati che ha contribuito alla conoscenza di queste esperienze che sono segno di una generazione che guarda al futuro con speranza. In riferimento a don Quilici, Perillo ha esortato a orientare la mente alla memoria di chi prima di noi si impegnato per il bene comune: la sua cooperativa infatti dedicata ad Alberto Baroni, ucciso perch si era ribellato alla Camorra. Anche Giuseppe Pagano ha iniziato la sua attivit con una comunit per disabili con sede in un palazzo confiscato ma la sua esperienza ha finito per attrarre un gran numero di ragazzi di strada che hanno saputo trovare qualcosa di diverso in quella famiglia cos particolare. Si tratta di ragazzi il cui unico desiderio era quello di ricevere un po di attenzione; Giuseppe li ha accolti e li ha educati al rispetto e allimportanza dei beni comuni. Ed ha ricavato, dallesperienza, questa massima: se ti occupi degli altri, la tua comunit si occuper di te. Il prossimo incontro, previsto per il 20 giugno, affronter un argomento anchesso attuale: il carcere. Si svolger in Fortezza Vecchia, ex-sede di quel Bagno Penale che ha visto don Quilici prodigarsi per confortare chi, nella vita, aveva sbagliato ma poteva sempre sperare nel perdono di Dio e nel riscatto sociale. Anche le scelta dei luoghi, la Sala Conciliare per un incontro che parla delle e alle istituzioni, lex-carcere per uno che affronta i temi della giustizia e della pena, denota ancora una volta lintento degli Amici del Quilici di gettare lo sguardo sulla citt, cos come fece il loro amico don Giovanni Battista. Il prossimo appuntamento il 20 Giugno in Fortezza Vecchia alle ore 21 sul tema Il Carcere: unesperienza dolorosa da dove ripartire o solo una morte civile? intervengono: la Comunit di S. Egidio - Marco Solimano, garante dei diritti dei detenuti - Salvatore Nasca direttore ufficio esecuzione penale esterna.

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Intervista col direttore artistico Andrea Nanni

ARMUNIA: nuova dimensione


di Maurizio Piccirillo Andrea Nanni da pochi mesi il nuovo direttore artistico di ARMUNIA: Ha un lungo ed eccellente excursus professionale: giornalista, critico teatrale, laureato in lettere con tesi su Storia dello Spettacolo. Ha vissuto una lunga e luminosa esperienza di direttore artistico di eventi di particolare rilievo in diverse localit del paesePensiamo e riteniamo sia perfettamente in grado di ben operare per ARMUNIA e quindi assicurare un programma importante per garantire le virt artistiche nel campo del teatro sul nostro territorio pur allinterno, purtroppo di una situazione finanziaria angosciante per tutto il mondo teatrale e della cultura in generale. - Direttore, dal suo insediamento gi passato qualche mese, qual stata la sua impressione fino a questo momento sulla realt di Armonia? Conscio della situazione particolare che ho trovato, vorrei precisare che la mia intenzione fin dallinizio stata quella di conoscere bene il territorio e di questo devo ringraziare certamente lo staff tecnico che si dimostrato pronto ed efficace in questo senso. Con loccasione mi preme esprimere un concetto che per me importante. Il teatro il risultato tra il palcoscenico e la platea, ovvero, la mia intenzione quella di creare empatia tra gli attori ed il pubblico presente, se non c questo incontro, rischiamo di perdere lessenza del teatro. Per fare questo mi sono attivato da subito per una politica dellaccoglienza verso gli spettatori. Per esempio, abbiamo deciso di tenere sempre aperto il cancello daccesso, e le entrate tutte ben illuminate, rifacendo anche un accurato maquillage dellintera tensostruttura, creando persino un nuovo ed elegante foyer. Ad ogni spettacolo, abbiamo allestito un comitato daccoglienza coinvolgendo i produttori alimentari locali dando un tocco di sapore allinterno degli eventi e con la complicit degli attori si creato una sorta di convivialit. Relativamente alla programmazione, la mia scelta stata chiara, una parte dedicata agli adulti ed una ai bambini. A tale proposito vorrei sottolineare con piacere, che da un primo bilancio abbiamo avuto un grande successo proprio dal settore dei bambini, mentre la presenza degli adulti agli spettacoli proposti stata fino ad ora pressoch stazionaria. Relativamente agli adulti, finora abbiamo presentato eventi legati alla drammaturgia, ai grandi classici rivistati da giovani compagnie teatrali alla musica giovanile contemporanea, mentre, riguardo ai pi piccoli, oltre ai vari spettacoli teatrali a loro dedicati, abbiamo creato dei laboratori scolastici. Attraverso programmi con varie scuole e con la Rea, si sono sviluppati dei momenti creativi dove i bambini, utilizzando materiale riciclato realizzavano delle vere e proprie opere darte. Ultimo aspetto la mia personale intenzione di dare un ritmo alla stagione creando una vera e proprio abitudine culturale. - Lei ha parlato anche di aspetti logistici, avete pensato di diversificare lofferta culturale? Avete intenzione di sfruttare altre strutture? Lidentit di Armonia sempre stata quella del teatro e della danza. Ci non toglie che, trovando ovviamente correlazioni con queste due discipline, altre realt artistiche del territorio possono essere sicuramente inserite nei vari progetti che sono al vaglio. Una prima dimostrazione si potr vedere nel prossimo festival In equilibrio che si terra

Andrea Nanni, direttore artistico di Armunia.

dal inizio di luglio e che si svolger attraverso tre livelli di spettacoli. Il primo vedr la programmazione classica allinterno della tensostruttura. Con il secondo svilupperemo eventi allinterno del parco coinvolgendo ancora una volta i bambini con il probabile impiego di una giostra artistica del Maestro Catalano, che sar presente lungo tutto il periodo del festival. Infine il terzo livello.Grazie alla collaborazione di privati locali e della Schola Cantorum, stiamo approntando un programma che vedr protagonisti i luoghi fuori dal Castello Pasquini e del suo Parco, creando cos dei momenti di cultura tra la gente. Riguardo ad altre strutture specifiche, preciso che in prospettiva futura ci sar un progetto di recupero del Teatro Solvay da parte del Comune con laiuto della Regione. Ovviamente si tratter di un comodato duso e i tempi non saranno comunque brevi. - Tra le vostre attivit avete pensato anche ai paesi collinari? Intanto ci tengo a dire che abbiamo riallacciato rapporti anche fuori dai confini comunali. Stiamo studiando, di fatto, percorsi culturali con i comuni di Castellina Marittima, Guardistallo e Castagneto Carducci. Per quanto riguarda, invece, i nostri paesi collinari, certamente stiamo programmando qualcosa tenendo conto delle loro esigenze. Ho notato che i bisogni di queste comunit sono rivolti soprattutto ai bambini ed per questo che grazie ad una compagnia di attori emiliani, specializzata in spettacoli per bambini, nei prossimi mesi ci saranno delle attivit che coinvolgeranno gli stessi ed alcuni animali. Qui mi preme ancora ricordare gli operatori locali che, in questo caso specifico, offriranno il loro supporto attraverso prodotti e metteranno a disposizione gli stessi animali. - Visti i momenti economico finanziari difficili in cui grava il nostro paese, avete pensato di iniziare collaborazioni con fondazioni bancarie presenti sul nostro territorio? Preciso che lintenzione futura di Armunia, sar quella di diventare fondazione, questa nuova situazione porter ad aprire la nostra realt a nuovi soggetti privati, quindi certamente tra le varie priorit ci saranno occasioni di intraprendere rapporti con questi enti.

16 Rosignano Lincredibile storia di Villa Celestina riaperta al pubblico non pi tardi di 3 anni fa

La villa desolata
di Jacopo Pizzi Nel Maggio di 3 anni fa veniva aperta al pubblico la Villa Celestina, storica abitazione situata nella pineta di Castiglioncello, rimasta per anni inagibile. A dire il vero lespressione aperta al pubblico non proprio azzeccata, dal momento che i cittadini possono accedere solo a una parte di essa (la sala dove si possono tenere le conferenze), mentre la maggior parte di essa affidata al dipartimento di biologia marina di Pisa. Il dipartimento di biologia marina, per, non ha mai sfruttato lintera struttura, ma solo alcune sue parti; infatti non si sono mai tenute lezioni o sessioni di esame, dal momento che creare una sede distaccata sarebbe molto costoso e porterebbe anche dei problemi logistici. Dunque questa struttura stata in buona parte lasciata a s stessa in questi tre anni, e i segni del tempo hanno cominciato a farsi sentire (da alcune crepe sui muri fino allallagamento che c stato nel laboratorio due anni fa). Il caso di villa Celestina solo uno dei tanti esempi di pessima gestione delle risorse del nostro territorio. Questa villa, infatti, poteva essere utilizzata per attrarre turismo nella zona, magari come centro di ritrovo per cittadini e turisti.

Laddio di Silvestro Polzella al Rosignano Calcio

Grazie Presidente Sei stato un grande


Silvestro Polzella, il grande presidente del Rosignano, si arreso. Dopo i suoi formidabili 4 anni, marcati da una serie di eccezionali risultati (dalla Promozione alla serie D - nella stagione 2009-2010 furono sfiorati i play-off per la ex C2 ) e da una importante politica rivolta verso i giovani, per la quale la societ stata anche premiata, ha deciso di tirare i remi in barca. I motivi sono molteplici, ma le crescenti difficolt, legate ad una gestione finanziaria sempre pi pesante, e caratterizzata, purtroppo, da una insostenibile solitudine, sono state probabilmente i principali Del resto, Silvestro Polzella, pi volte ha lanciato messaggi agli operatori economici ed alle istituzioni locali ma senza risultato alcuno salvo qualche intervento di routine. Ed allora di fronte a questo disinvolto distacco anche per salvaguardare le sue attivit imprenditoriali (e la sua salute), ha deciso di mollare gli ormeggi. Non sappiamo quale sar il futuro del Rosignano Calcio, speriamo in bene. Quello che sentiamo essere nostro dovere quello, solo quello di rivolgere a Silvestro Polzella un formidabile: Presidente, sei stato un grande!

A Rosignano una voce fuori dal coro ora c:

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Costantina ed Evaldo uniti da mezzo secolo


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Costantina Masala ed Evaldo Camili festggiano il loro cinquantesimo anniversario di matrimonio e noi de IL CENTRO vogliamo ricordare questo eccezionale evento. Hanno vissuto, questo cinquantennio, in una esaltante armonia legata da sani principi che erano e restano la base di una normale, felice convivenza.

Cultura

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Il mio nome Butia


di Silvia Menicagli Salve, il mio nome Butia capitata e voglio raccontarvi la mia storia. Sono una semplice monocotiledone e ci mi relega al ruolo di vegetale erbaceo anche se ormai considerata albero, fiero esemplare elegante, alto e maestoso. Misi radici a Livorno nel 1904, insieme a colleghi di altre famiglie e lambiente mi piacque subito. Ero molto giovane e quindi di facile ambientamento. Visto che dimostravo di crescere bene, fui insignita dellonore di presenziare al padiglione degli studi medici delle Terme Acque della Salute. Ledificio era maestoso, composto da un corpo centrale pi imponente e due palazzine adornate di ceramiche collegate ad esso da gallerie curve. Erano veramente miracolose quelle acque perch crescevo in fretta ed in ottima salute. I miei frutti zuccherini, succosi e di un bellarancione del tramonto livornese erano ambiti da tutti. Le signore li raccoglievano per farne marmellate prelibate ed i bambini li gustavano seduti al mio fianco. La guerra distrusse quel mondo incantato, gli schianti delle bombe mi facevano tremare, schegge di ferro arrivarono cos vicine che temetti di rimanerne ferita, ci salvammo ma i no il mio tronco scavandomi nidi nei tessuti. Ho visto di tutto nei decenni che seguirono: incendi, camion, capannoni, cavalcavia, droga, clochard e vandali. Per quanto ancora potr resistere, sono sola e dimenticata ma la mia tempra forte, sento ancora le vibrazioni delle sorgenti sotto di me, trasmettono speranza. Continuo a sopravvivere nellattesa che qualcuno si ricordi della storia che conservo, qua nella meravigliosa casa che mi ha cresciuto e nutrito. Con ossequi, una palma di oltre100 anni.

Menzione speciale per Silvia Menicagli grazie a Butia


Butia, una palma di oltre 100 anni

miei frutti non venivano raccolti pi da nessuno, si ammucchiavano sul terreno imputridendo e richiamando quegli odiosi roditori che offendeva-

Nel corso della Giornata Nazionale del Giardino Ugai avente come tema Verde da salvare: alberi dimenticati del nostro territorio, organizzato dal Garden Club di La Spezia, una menzione speciale stata assegnata al racconto Il mio nome Butia di Silvia Menicagli del Garden Club di Livorno.

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Cultura

In mostra fino al 3 luglio ai Granai di Villa Mimbelli le opere della gloriosa associazione livornese

Il Gruppo Labronico tra le due guerre


di Marisa Speranza Ce labbiamo fatta!. Lesclamazione dellassessore alle culture Mario Tredici ha ben espresso la soddisfazione per lapertura di una mostra che sta incontrando il favore dei livornesi, a cui piaciuta lidea di rendere omaggio a tanti suoi artisti, con unesposizione di 213 opere provenienti da 43 collezioni pubbliche e private. Leredit di Fattori e Puccini. Il Gruppo Labronico tra le due guerre, allestita presso i Granai di Villa Mimbelli (sino al 3 luglio), una rassegna espositiva (promossa dal Comune di Livorno, dalla Fondazione Cassa di Risparmi e dal Gruppo Labronico) capace di rendere conto del percorso, articolato e complesso, compiuto dal Gruppo che celebra i suoi 90 anni di fondazione. La gloriosa associazione di artisti che per tutti gli anni Venti, e oltre, diffuse in Toscana, ma anche in tutta Italia, la conoscenza della scuola figurativa livornese, legata al magistero di Giovanni Fattori, si presenta nella sua veste migliore offren-

Lintervento dellassessore Mario Tredici durante la conferenza stampa di presentazione della mostra.

La copertina del pregevole volume del Gruppo Labronico.

do ai visitatori il piacere di accostarsi ad opere di smagliante qualit. Uno sforzo organizzativo notevole, ha sottolineato il prof. Carlo Venturini, vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmi sempre generosa nelle sue elargizioni. Sulla ricostruzione puntuale della storia (da ripercorre e indagare) del Gruppo Labronico, si soffermato il suo presidente Gianfranco Magonzi, mentre il prof. Vincenzo Farinella, curatore della mostra e dei cataloghi insieme al dottor Gianni Schiavon, ha indicato i due percorsi ben distinti in cui si articola lesposizione. Al piano superiore si traccia la storia del Gruppo Labronico tra le due guerrecon una selezione di opere dei fondatori e dei principali protagonisti (Plino Nomellini, Giovanni March, Renato Natali). Ad aprire il percorso, due capolavori di Fattori (Le grandi manovre del 1897 e Il pio bove del 1904) e una sceltissima antologia di opere di Mario Puccini, nel cui ricordo si costitu il Gruppo. Al piano terra, le opere dei giovani orientati, nel secondo dopoguerra, verso un deciso rinnovamento del linguaggio e dei contenuti (Voltarino Fon-

tani, Osvaldo Peruzzi, Mario Borgiotti ). Attirano lo sguardo anche sculture importanti di Giulio Guiggi e Vitaliano De Angelis. Un percorso che un godimento per gli occhi, visto che illumina un contesto figurativo ancora in gran parte incognito. Tornano alla memoria le molteplici esperienze compiute nella Firenze dellAccademia di Belle Arti, dove Fattori esercitava il suo magistero, e nella Livorno di quel vero e proprio crogiolo di suggestioni che fu il Caff Bardi. Celebrare lanniversario del Gruppo, nato allindomani della scomparsa di Mario Puccini (1920), stata una scommessa faticosa, vinta alla grande anche con il patrocinio di Regione, Provincia, Accademia Navale e il contributo della Camera di Commercio e dellAssociazione Amici dei Musei e dei Monumenti livornesi. Nella consapevolezza che dalla giusta ambizione di celebrare la propria storia, deriva al Gruppo limpegno a una severa riconsiderazione di s, per garantirsi una proiezione di nuova vita, con alle spalle lantico prestigio, ma guardando avanti.

Cultura

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Dentro il cuore
Davanti ad un folto pubblico si svolto sabato 28 maggio al Centro Culturale Punto dIncontro di San Pietro in Palazzi (Cecina) un duplice evento. Una Mostra di Arte Contemporanea straordinaria quanto innovativa e una Tavola rotonda, ambedue dal titolo Dentro il cuore. Alla Tavola rotonda ha parlato il Dott. Antonio Garigali, Vice Sindaco e Assessore alla Cultura al Comune di Cecina, con una approfondita e documentata relazione sul significato della parola cuore che ne d Internet. Sorprendenti e divertenti i risultati di questa ricerca che Antonio Garigali ha commentato con grande spirito di osservazione. Il Prof. Fabio Galetta, Professore Associato presso il Dipartimento di Medicina Interna allUniversit di Pisa, specialista in Cardiologia, ha poi parlato del cuore sotto laspetto medico, dando utili e interessanti consigli al pubblico che ha poi rivolto al docente numerose domande riguardanti la nostra salute e in particolare il sistema cardiocircolatorio. La Prof. Rosanna Prato, Docente di Filosofia e Storia, Direttore della rivista scolastica lUlisse, ha trattato il tema dei giovani e della loro solitudine, traendo spunto da alcuni testi di filosofia, fra i quali anche Lospite inquietante di Umberto Galimberti. Il cuore dunque, visto come simbolo dellaffettivit. Con il pittore Gianni Antenucci abbiamo intrapreso un viaggio dentro il cuore. Un viaggio sorprendente quanto affascinante. Il percorso si rivelato irto di ipotetiche certezze, oscure ambiguit, ingannevoli bagliori. La ricerca, la sperimentazione di questo artista pratese non si esplica soltanto tramite la nota distintiva del mezzo, perch resine, smalti, politene, plexiglas o combustioni sono sempre pi usati dai creativi in un non sempre felice mix fra chimica, arte, industria. Con Antenucci il mix straordinariamente vincente frutto anche di una lunga e appassionata ricerca che ci regala una raffinatezza tecnica mai disgiunta da un tangibile stato emozionale dellartista. Le opere di Gianni Antenucci pongono inoltre al centro il problema della forma. Il rifiuto della forma, figurativa o non figurativa si pone come baluardo, come elemento fondamentale della poetica informale. Latto del creare insito nella gestualit, nellessere. La ricerca dellartista pratese si volge a esplorare le grandi possibilit espressive della materia per poi trasformarla in opera darte; anche il colore usato come pasta diventa materia. Opere che a volte appaiono non pi vincolate dallimmagine ma espresse in una materica complessit. Questi quadri evocano inoltre simbolismi, flussi di pensieri, la parte pi profonda dellartista che la materia fa poi vivere. Il colore, dal rosso al bruno, cattura la luce in una mimesi estetica con lambiente. Opere di una importante e profonda interiorit, quella di Antenucci, il cuore come (f)orma in una continua analisi di una ricerca introspettiva. La violenza coloristica che fluiva vitale nellarte segnica delle opere del 2010 e che ci riconduceva ai tedeschi Wolfgang Wols e Hans Hartung ha lasciato spazio, dunque, ad una interiorit profonda quanto potente. Il colore, nelle opere del 2011, rivela una personale, straordinaria tessitura materica in cui, dalle tenebre, appare assumendo valori di luce quel rosso/bruno antenucciano in un avvicendarsi di geniale percezione della profondit dellessere. Vania Partilora Storica dellArte

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Cultura

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In programma il due luglio la storica manifestazione che ebbe origine nel lontanissino 1827

La Festa dei Ramai rivive a Montecatini Val di Cecina


di Letizia Villani Il 2 luglio dalle ore 21a Montecatini Val di Cecina rivivr lantica Festa dei Ramai che ebbe origine nel 1827, per ricordare lepisodio dei quattro operai rimasti seppelliti sotto una frana avvenuta allinterno della miniera di rame e miracolosamente salvati. La popolazione di Montecatini decise quindi di rendere grazie alla Madonna che aveva contribuito alla salvezza dei quattro uomini, stabilendo una festa che si sarebbe svolta ogni anno la prima domenica dopo lottava del Corpus Domini e che avrebbe preso il nome di festa dei Ramai. In questo giorno si estraevano a sorte tre tra figlie e sorelle degl operai a cui veniva regalata una somma di denaro corrispondente ad una dote. Lestrazione avveniva effettuata dopo i Vespri e se ne occupava il conte Demetrio Boutourline in persona. I nomi delle ragazze aventi diritto venivano inseriti allinterno di unurna e dopo si procedeva allestrazione: la prima dote in palio era di lire 350, la seconda e la terza invece di lire 200 ciascuna; le ragazze potevano ritirare la dote depositata a loro credito alla Cassa di Risparmio di Firenze solo in

caso di avvenuto matrimonio da comprovarsi con lesibizione di un certificato di stato civile oppure anche se nubili solo dopo aver compiuto i 35 anni di et. Dopo lestrazione e la solenne celebrazione nellOratorio della Miniera si poteva partecipare anche a svariati intrattenimenti come la corsa delle donne con le brocche in testa, il palio dei sacchi, la cuccagna , il concerto musicale della banda dei minatori ed i fuochi di artificio.

Una festa molto sentita ed organizzata nei minimi dettagli. Il prossimo mese, quindi, Montecatini festegger ancora una volta la Festa dei Ramai rendendo onore al proprio passato e che si preannuncia molto vivace e caratteristica con i suoi balli in costume, il palio dei sacchi, la gara del tiro alla fune, lesibizione della banda ed infine, immancabili, i fuochi dartificio. Una serata particolarmente ricca per festeggiare un passato degno di essere ricordato.

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Cultura

Filottete, leroe deluso


di Davide Livocci e Alessandra Linares

In scena al Teatro Greco di Siracusa

Torna puntuale come ogni anno lappuntamento con le Rappresentazioni Classiche nello splendido scenario del Teatro Greco di Siracusa, principale monumento di una delle pi straordinarie aree archeologiche che lantichit classica ci abbia lasciato. La solitudine, concentrata in unisola scura, e i bianchi guerrieri divisi tra il gioco dellutile e il sentimento della giustizia. Cos la tragedia di Filottete, eroe deluso dallumanit, si attualizza e si offre alle riflessioni di chi non vuole arrendersi alle fredde logiche dellinteresse e al desiderio di potere che velano di tenebre il cuore delluomo. A fissarsi sulla scena del Teatro greco di Siracusa, stato proprio il rimorso di Neottolemo, figlio di Achille, spartiacque cruciale tra lazione e la coscienza del male appena compiuto. Irretire lanima di Filottete per espugnare lanima di Troia - recita Odisseo, il terzo grande protagonista della tragedia di Sofocle - la lingua alla guida di tutto. E infatti la parola, strumento pi affilato della spada, il nodo attorno al quale

ruotano gli ingranaggi della scena, ambientata sullisola di Lemno, e si decide la sorte di Filottete, luomo tradito e abbandonato dai compagni a causa di una putrida infezione, provocata dal morso di un serpente, ma che possiede un arco indispensabile, donato da Eracle, per assicurare agli Achei la conquista di Troia. E se in un primo momento il giovane e spaesato figlio di Achille, interpretato da Massimo Nicolini, acconsente a perpetrare linganno di un malefico, quanto inusuale, Ulisse - Antonio Zanoletti, il senso di colpa finisce per sovrastarlo, piegandolo anche fisicamente, e gli impedisce di appropriarsi dellarma fatata perch io - confessa a se stesso e alla

vittima - non sono nato per compiere nulla con larte del raggiro. Personaggio ambivalente, in bilico tra lodio e la disperazione, tra la ripulsa e il desiderio di vendetta per i torti subiti, Filottete, magistralmente calzato da Sebastiano Lo Monaco, con indosso una veste di stracci, un eroe moderno, a tratti sleale, quando cerca a sua volta di manovrare linesperto Neottolemo, ma profondamente umano con le sue ferite, non solo fisiche, che lo hanno segnato e relegato per sempre nella schiera dei vinti. Nato dalla regia di Giampiero Borgia, con gli aiuti di Maurizio Bal, per le scene e i costumi, e di Giovanni Cerri, per la traduzione dal testo sofocleo, lo spettacolo ha visto recitare un coro di marinai, in bianche uniformi, capeggiati da Salvo Disca, attori e testimoni che con un unico flusso vocale polifonico giudicano gli eventi e si alternano alle percussioni di uno strano personaggio nascosto da una maschera rossa da Commedia dellarte. Lapparizione finale del dio Eracle, di Giacinto Palmarini, statuaria figura dorata immersa in una nuvola di fumo, persuade il protagonista a baciare la soglia della mia orrida tana, recita Filottete, e ad abbandonare lisola, simbolo della sua esclusione dallumanit, per ritornare a Troia con la nave degli Achei.

Cultura

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Quello della Provincia di Livorno

Un territorio ricco di eventi


di Luca Lischi Basta con le lamentele. Basta con il piangersi addosso. Occorre un p di buon senso, bisogna saper guardare al futuro giustamente valutando il bicchiere mezzo vuoto: sono tanti gli elementi di criticit come viene sottolineato a livello nazionale dallIstat e anche a livello locale dal recente Rapporto sullEconomia fornito dalla Camera di Commercio. Ma bisogna anche valutare il bicchiere mezzo pieno e impegnarci tutti (dagli imprenditori, ai politici, a chi riveste cariche istituzionali fino ai semplici cittadini) a renderlo ancora pi ricco di contenuto. In questo periodo primaverile il territorio ha avuto importanti appuntamenti che lo hanno messo in luce a livello nazionale e internazionale. Nel mese di Aprile il Trofeo Accademia Navale per oltre 10 giorni ha richiamato lattenzione sul mare e le vele con un coinvolgimento di migliaia di persone tra regatanti, accompagnatori e visitatori del villaggio Tuttovela al Porto Mediceo. A maggio il Giro dItalia con le tappe di Livorno e di Piombino che, seppur in modi diversi, hanno offerto un esempio di partecipazione e di immagine positiva di cui questa magnifica terra ha sempre pi necessit. Un territorio deve proporsi positivamente se vuole distinguersi sul piano internazionale. Ad oggi ci siamo riusciti grazie a significative esperienze produttive. Si pensi al vino, motore trainante in grande parte anche dal punto di vista turistico, che ha fatto della provincia di Livorno, con Bolgheri in prima fila, un luogo di notevole attrazione. E la prossima rassegna di Bolgheri Melody, alla sua seconda edizione, costituisce un basilare punto di riferimento musicale e culturale per il consolidamento delle presenze turistiche di un territorio ad alta vocazione balneare, naturalistica ed enogastronomica. Il vino ha avuto un ruolo determinante e continua sempre pi ad averlo, quale veicolo di conoscenza di una terra da visitare e da vivere oltre che da bere. Dire Sassicaia e Ornellaia presentare attraverso questi grandi nomi del vino, la bellezza dei territori dove essi nascono, ovvero la provincia di Livorno. Una terra affascinante per la sua ricchezza di mare, di isole (ben cinque in un fazzoletto di terra di poco pi di un centinaio di chilometri costieri), di pinete, di siti archeologici, di parchi e di colline che si offrono come terrazze capaci di lasciarti a bocca aperta di fronte a questa Alta Maremma a cui la natura ha dato di tutto e di pi. Una provincia che ha saputo essere competitiva a livello di strutture ricettive e che ha saputo anche realizzare, grazie ad imprenditori capaci, poli di attrazione ludica (parchigioco e musei di attrazione per bambini e famiglie) e di benessere (centri di talassoterapia e termali) che ben si coniugano con le necessit del turista di oggi. Ma si deve osare ancora nel valorizzare e promuovere questa terra. Accanto al vino non possiamo sottovalutare l importanza degli aspetti enogastronomici della provincia di Livorno. Un territorio quindi da bere ma anche da mangiare. Con eccellenze di ristoratori che viaggiano di pari passo con le eccellenze del vino e presentano un bel connubio agli oltre otto milioni di turisti che mediamente scelgono questo territorio per le loro vacanze. Ecco limportanza di mettere ai vertici quello che abbiamo e quello che sappiamo fare. I piatti tipici tra cui il cacciucco e il ponce, la palamita, presidio Slow Food, la schiaccia dellElba e laleatico costituiscono un volano fondamentale di conoscenza del nostro territorio. A proposito di cucina un plauso va allAssociazione Cacciucco di Livorno, guidata da Michelangelo Rongo e Andrea Pagani, che hanno reso onore al piatto labronico alla recente rassegna Slow Fish a Genova meritando un successo inaspettato con migliaia di piatti serviti. Lo stesso va detto anche per lo chef Luciano Zazzeri che, sempre a Genova, ha portato larte dei suoi piatti che nascono nel suo ristorante Pineta a Marina di Bibbona. E accanto ai piatti occorre favorire la promozione e valorizzazione dei tantissimi prodotti di qualit che questa terra sa offrire: in primis il vino ma anche lolio, gli ortaggi, il pesce, il miele, i formaggi e i salumi, la birra (Il Piccolo Birrificio Clandestino di Livorno ha ricevuto riconoscimenti a livello nazionale per le sue birre artigianali realizzate nella nostra citt). Valorizziamo di pi una rete tra gli operatori, facciamo circolare la conoscenza delle tante ricchezza che abbiamo, sia a livello locale ma soprattutto a livello nazionale e internazionale partecipando con il prodotto Livorno in modo chiaro e attraente. Facciamo in modo che gli imprenditori si incontrino, si parlino, si confrontino e collaborino tra loro per far s che la ricchezza si dilati sempre pi sul territorio favorendo una filiera corta. Questo processo far bene a tutti, a chi vende e a chi compra e consuma. La nostra terra pu diventare un polo capace di attrarre eventi ancora pi di quanto sia stato fino ad oggi e pu farlo in ogni periodo dell anno, visto la favorevole situazione climatica che ci colloca in una posizione di primato a livello nazionale.

Una stella in pi verso la sostenibilit


Una torre da 800 kW (inaugurazione il prossimo 18 giugno) si aggiunge alle altre tre di pari potenza in funzione dal 2007 nel territorio del Comune savonese di Stella. Il pluripremiato parco eolico CINQUE STELLE, il primo costruito da FERA in Liguria, raggiunge cos una potenza nominale di 3,2 MW. Un progetto reso possibile dalla ventosit particolarmente favorevole del sito e dal consenso che la popolazione ha dimostrato nei confronti di questo impianto, ormai avvertito come parte integrante del territorio e inserito armonicamente nel tessuto locale. Dal 2007 a oggi, il parco eolico CINQUE STELLE ha prodotto circa 24.000 MWh di energia pulita, evitando lemissione in atmosfera di oltre 15.000 tonnellate di CO 2 e il consumo di 17.000 barili di petrolio, con un risparmio per la bilancia economica nazionale di oltre 1,3 milioni di euro. Nellarco della sua vita, il parco eviter limportazione di una superpetroliera da 200.000 tonnellate e lemissione di 150.000 tonnellate di CO2. Meta di numerose visite guidate (2000 studenti dal 2008 a oggi), CINQUE STELLE , per lentroterra ligure, una continua opportunit di valorizzazione. La visita al parco affidata a Cooperative scelte e formate da FERA che operano soprattutto con le giovani generazioni, allo scopo di sfruttare le potenzialit educative dellinstallazione. Ma ampio e riconosciuto il gradimento dei turisti ecosostenibili che salgono allarea delle torri eoliche lungo lapposito percorso allestito da FERA con lausilio di pannelli didattici dedicati allavifauna, alla flora e alla tecnologia eolica. Stella, grazie al parco eolico CINQUE STELLE, stata insignita di numerosi premi nazionali: il premio PIMBY (Please In My Back Yard) e il Klimaenergy Award la eleggono a esempio per larmonizzazione di infrastrutture e tutela ambientale. Ma, quello che pi conta, con la quarta torre, Stella non solo energeticamente autosufficiente, ma inizia a contribuire alla produzione di energia pulita da destinare al consumo industriale nazionale. Un modello di impianto che si inserisce nel territorio valorizzandolo, cos come accaduto a Tocco da Casauria (Pescara), dove il parco eolico costruito da FERA balzato agli onori della prima pagina del New York Times lo scorso 29 settembre 2010 (Ancient Italian Town Has Wind at Its Back, di Elisabeth Rosenthal). Saranno presenti allinaugurazione il Presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, lAssessore Renata Briano, il Presidente della Provincia di Savona, Angelo Vaccarezza e il Sindaco di Stella, Marina Lombardi. Parteciperanno anche il Direttore di Muvita Fondazione, Marco Castagna, e Edoardo Zanchini, Responsabile Nazionale Energia di Legambiente. Lia Maranto

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