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Apprendere la matematica:

dal problema al modello e dal modello all’astrazione

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Perché la matematica è
difficile?
Basi scientifiche per una didattica
inclusiva

Relatore: Anna Baccaglini-Frank


Bologna, 20 Aprile 2015
HOTEL SAVOIA REGENCY

   
Perché la matematica è difficile? A. Baccaglini-Frank

Fonti principali di origine


(e di incremento) delle difficoltà in matematica

• Fattori epistemologici
• Fattori affettivi
• Fattori cognitivi
• Fattori didattici
e sociali

Bologna, 20 Aprile 3  
2015    
Perché la matematica è difficile? A. Baccaglini-Frank

Fonti principali di origine


(e di incremento) delle difficoltà in matematica

• Fattori epistemologici
• Fattori affettivi
• Fattori cognitivi
• Fattori didattici
e sociali

Bologna, 20 Aprile 4  
2015    
Fattori Affettivi A. Baccaglini-Frank

Dati raccolti attraverso lo strumento narrativo

Io e la matematica:
il mio rapporto con la matematica
(dalle elementari ad oggi)

Ad oggi Pietro Di Martino e Rosetta Zan hanno


raccolto e analizzato più di 2000 temi

Bologna, 20 Aprile 5  
2015    
Fattori Affettivi A. Baccaglini-Frank

Dai temi emerge:

Prevalenza di emozioni negative


Gli indifferenti emozionalmente nei confronti della
matematica sono quasi esclusivamente persone
che non hanno avuto problemi con la
matematica!

Chi ha difficoltà vive molto spesso una


situazione di profondo disagio
Bologna, 20 Aprile 6  
2015    
Fattori affettivi A. Baccaglini-Frank

Alcuni fattori che contribuiscono a far


“vivere male” la matematica
Successo in matematica = non fare errori
Successo in matematica = essere veloci
(prendere tempo per pensare è visto come una
debolezza)

Imporre la velocità crea ansia.


Questo è molto dannoso per l’apprendimento di
tutti gli studenti.

Bologna, 20 Aprile 7  
2015    
Fattori affettivi – alcune radici cognitive A. Baccaglini-Frank

• La memoria di lavoro gioca un ruolo chiave (più se


ne ha più è alto il potenziale di successo)
• Sotto stress l’ansia blocca la memoria di lavoro
(sensazione di annebbiamento o vuoto di memoria)
• L’ansia in matematica blocca soprattutto gli
studenti con buona capacità di ML che sono quelli
con più alto potenziale.
(Beilock)

Bologna, 20 Aprile 8  
2015    
Fattori affettivi A. Baccaglini-Frank

Come ti ha fatto sentire il test di oggi?


(4° elementare)
• “Preoccupato che non sarei riuscito a finire”
• “nervosa: so bene i fatti ma mi fa paura che
potrei prendere un brutto voto”
• “nervosa perché non mi piacciono molto i tests”
• “nervoso perché ho paura che non finirò o che
farò errori”
• “sotto pressione”

Bologna, 20 Aprile 9  
2015    
Fattori affettivi A. Baccaglini-Frank

Come ti ha fatto sentire il test di oggi?


(2° elementare)
• “non bene”
• “agitata”
• “nervosa”
• “che faccio schifo in matematica”
• “triste”

Bologna, 20 Aprile 10  
2015    
Fattori affettivi A. Baccaglini-Frank

Attenzione:
Pensare in modo profondo richiede tempo!
“Ero sempre molto incerto sulla mia capacità intellettuale; pensavo di
essere non-intelligente. E certo era vero che ero, e sono ancora, lento
a pensare. Mi ci vuole tempo per afferrare le cose perché le devo
capire a fondo.

...Alla fine della scuola superiore ho deciso che la velocità non ha una
relazione precisa con l’intelligenza. Quello che importa è capire a fondo
le cose e le loro relazioni con altre. Qui sta l’intelligenza. Il fatto di
essere veloci o lenti non ha importanza. Ovviamente aiuta essere
veloci e avere buona memoria. Ma non è necessario né sufficiente per
il successo intellettuale.”

Lauren Schwartz
‘A Mathematician Grappling with his Century’
Bologna, 20 Aprile 11  
2015    
Il ruolo dell’essere motivati A. Baccaglini-Frank

Bologna, 20 Aprile 12  
2015    
Perché la matematica è difficile? A. Baccaglini-Frank
This research examined how motivation (perceived
control, intrinsic motivation, and extrinsic motivation),
cognitive learning strategies (deep and surface
strategies), and intelligence jointly predict long-term
growth in students’ mathematics achievement over 5
years. [...] Results showed that the
• initial level of achievement was strongly related to
intelligence, with motivation and cognitive
strategies explaining additional variance.
• In contrast, intelligence had no relation with the
growth of achievement over years,
• whereas motivation and learning strategies were
predictors of growth.
These findings highlight the importance of motivation
and learning strategies in facilitating adolescents’
development of mathematical competencies.
Bologna, 20 Aprile 13  
2015    
Perché la matematica è difficile? A. Baccaglini-Frank

Fonti principali di origine


(e di incremento) delle difficoltà in matematica

• Fattori epistemologici
• Fattori affettivi
• Fattori cognitivi
• Fattori didattici
e sociali

Bologna, 20 Aprile 14  
2015    
Fattori cognitivi A. Baccaglini-Frank

Come funziona il nostro cervello rispetto


ai numeri?

Nel nostro cervello vi è un organo preposto


alla percezione e alla rappresentazione delle quantità
numeriche; le sue caratteristiche lo collegano senza
dubbio alle facoltà proto-aritmetiche presenti
nell'animale e nei bambini molto piccoli:
può codificare con precisione solo gli insiemi
il cui numero cardinale non superi il 3 e,
più i numeri sono grandi e vicini tra loro, maggiore è
la facilità con cui li confonde. Dehaene, 2010

Bologna, 20 Aprile 15  
2015    
Fattori cognitivi A. Baccaglini-Frank

a  
   Analogico     S-m

D΄   D  

C΄   C  

Verbale   visivo  
udi0vo   B   arabico  

«se2e»  
A   7  
MODELLO DEL TRIPLO CODICE
(Dehaene, 1992)
Bologna, 20 Aprile 16  
2015    
Fattori cognitivi A. Baccaglini-Frank

Mapping brain dysfunction in Dyscalculia


«Access» hypothesis : «Core Deficit» hypothesis:
Deficit Exact Number Representation Deficit in the Approximate
and the link between Arabic – Magnitude system
Magnitude Representation (Butterworth, 1999; Gersten & Chard,
(Rouselle & Noël, 2007, 2011) 1999; Wilson & Dehaene, 2007)

Left hemisphere Right hemisphere

Bologna, 20 Aprile 17  
2015    
Fattori cognitivi A. Baccaglini-Frank

Defining DD is challenging...
A constraint on the depth of our knowledge in this
area stems from the paucity of research on DD,
particularly relative to research on other learning
disorders... A related obstacle is the lack of
universal classification criteria for DD, leading
to inconsistent composition of DD samples across
studies... Until recently, assessment-based cut-
off scores used to define DD samples were
also highly variable.

Mazzocco (2005), Mazzocco & Pekka Räsänen (2013)

Bologna, 20 Aprile 18  
2015    
Fattori cognitivi A. Baccaglini-Frank

Ipotesi (tipica) di fondo della psicologia


cognitiva e delle neuroscienze

Le abilità matematiche sono innate o stabili, spesso


anche con sviluppo tipico “predefinito”.
Dunque le difficoltà dipendono da una disabilità,
probabilmente causata da certi deficit neurologici o
sviluppo atipico (potenzialmente causato dai deficit).

(e.g., Butterworth, 2005; Shalev et al., 2001; Augustyniak,


Murphy, & Phillips, 2005; Fuchs et al., 2007)
Bologna, 20 Aprile 19  
2015    
Fattori cognitivi A. Baccaglini-Frank

L’esposizione culturale gioca un ruolo


fondamentale

Attenzione che per quanto ci possano essere delle


predisposizioni con cui si nasca, non è pensabile
che da solo un bambino possa scoprire da solo
tutta la matematica nell’arco della sua vita.

Bologna, 20 Aprile 20  
2015    
Fattori cognitivi A. Baccaglini-Frank

Si possono ri-organizzare le principali


ipotesi avanzate in psicologia e
neuroscienze per studiare i “profili di
apprendimento matematico” degli
studenti.

(Karagiannakis, Baccaglini-Frank & Papadatos, 2014)

Bologna, 20 Aprile 21  
2015    
Fattori cognitivi A. Baccaglini-Frank
Modello delle componenti cognitive dei ‘profili di
apprendimento matematico’

(Karagiannakis, Baccaglini-Frank & Papadatos, 2014;


Karagiannakis, Baccaglini-Frank, & Roussos, under review)

Bologna, 20 Aprile 22  
2015    
Fattori cognitivi A. Baccaglini-Frank
11.  Mental  calcula-ons  
Student  1  
12.  Equa-ons  

Reasoning   13.  Word  problems   Student  2  


8.  Number  Lines  0-­‐1000  

9.  Maths  terms  

10.  Calcula-ons  principles  

Memory     5.Mul-plica-on  facts  retrieval  

4.  Addi-on  fact  retrieval  

Core     3.Dots  magnitude  comparison  


number  
1.Subi-zing-­‐Enumera-on  

2.  Number  magnitude  comparison  

7.  Ordinality  
Visual-­‐spa0al  
6.  Number  Lines  0-­‐100  

0   1   2   3   4   5   6   7   8   9  
Performance  (Stanine  scale)  
Bologna, 20 Aprile 23  
2015    
Fattori cognitivi A. Baccaglini-Frank

Stile “lombrico” e stile “grillo”


Stile lombrico: attaccato alle formule, procedurale,
sequenziale, bisogno di documentare tutto

Stile grillo: olistico, intuitivo, oppongono resistenza


alla richiesta di documentare il loro pensiero.

(Marolda & Davidson, 2000; Chinn, 2012)

Bologna, 20 Aprile 24  
2015    
Perché la matematica è difficile? A. Baccaglini-Frank

Fonti principali di origine


(e di incremento) delle difficoltà in matematica

• Fattori epistemologici
• Fattori affettivi
• Fattori cognitivi
• Fattori didattici
e sociali

Bologna, 20 Aprile 25  
2015    
Fattori didattici e sociali A. Baccaglini-Frank

In generale, tali fattori vengono studiati


sempre di più con quadri teorici di
riferimento socio-culturali.
Si tende ad un superamento dei modelli
“multi-deficit”, inquadrando il fallimento dello
studente in una dimensione collettiva che
include l’insegnante e il “milieu” sociale.
(per es., Frade, Acioly-Régnier & Jun, 2013; Ben-Yehuda, Lavy,
Linchevski & Sfard, 2005; Solomon, 2007; Heyd-Metzuyanim, 2012)

Bologna, 20 Aprile 26  
2015    
Fattori didattici e sociali A. Baccaglini-Frank

Uno studio di Einat Heyd-


Metzuyanim
Lo studio offre una prospettiva innovativa
sulle difficoltà di apprendimento in
matematica, descrivendo la costruzione di
un’identità di fallimento in matematica
dovuta a meccanismi nell’interazione
intercorsa tra una studentessa e
l’insegnante durante un processo di
insegnamento-apprendimento durato diversi
mesi.

Bologna, 20 Aprile 27  
2015    
Fattori didattici e sociali A. Baccaglini-Frank

Un (necessario)
cambiamento di paradigma

Non c’è “disfunzione” da “recuperare/compensare” perché


uno studente con MLD possa essere incluso nel curriculum
progettato per studenti “normali” e “rimanere al passo”.
L’obiettivo della didattica dovrebbe essere quello di
massimizzare il potenziale di ciascuno studente di
sviluppare un linguaggio matematico (in senso lato).

(Santi & Baccaglini-Frank, 2015)

Bologna, 20 Aprile 28  
2015    
Fattori didattici e sociali A. Baccaglini-Frank

strategie   due  approcci  al  


intervento  in  
compensa-ve   problema  delle  
difficoltà  di   profondità  che  
(rapide  da  
apprendimento   può  portare  
insegnare)  per  
in  matema-ca   anche  ad  una  
sopravvivere  
revisione  del  
alla  
programma  
matema-ca  
didaTco    
scolas-ca  
Bologna, 20 Aprile 29  
2015    
Esempi di proposte didattiche - PerContare A. Baccaglini-Frank

Esempi di proposte didattiche

Nel progetto PerContare (tra il 2011 e il 2014),


grazie ad un lavoro congiunto tra didattici della
matematica e psicologi cognitivi, abbiamo
sviluppato varie attività per un buon avvio
all’aritmetica, a partire dalla transizione dalla
scuola dell’infanzia alla scuola primaria.
(altre informazioni a percontare.asphi.it)

Bologna, 20 Aprile 30  
2015    
Esempi di proposte didattiche - PerContare A. Baccaglini-Frank

Entità stimata del fenomeno


“falsi positivi”

Bologna, 20 Aprile 31  
2015    
Esempi di proposte didattiche - PerContare A. Baccaglini-Frank

Fondamenta teoriche delle pratiche


didattiche elaborate
Alcuni elementi chiave ripresi dalla letteratura in
didattica della matematica, psicologia cognitiva e
neuroscienze sono:
• lo sviluppo di “number sense”;
• i canali privilegiati per l’accesso e la produzione
dell’informazione;
• l’uso di artefatti nella didattica laboratoriale;
• la Teoria della Mediazione Semiotica.
Bologna, 20 Aprile 32  
2015    
Esempi di proposte didattiche - PerContare A. Baccaglini-Frank

Gli elementi chiave per lo sviluppo di


“number sense”
• potenziamento di alcune abilità componenti del
“number sense” legate anche all’uso delle dita:
gnosia digitale, subitizing (Butterworth, 1999; Gracia-
Baffaluy & Noël 2008; Baccaglini-Frank & Maracci, in press);

• consapevolezza della relazione parte-tutto, o


“complementarità” (Resnick et al., 1991; Schmittau, 2011);
• consapevolezza di “struttura” in ambito numerico
(Mulligan & Mitchelmore, 2013).

Bologna, 20 Aprile 33  
2015    
Esempi di proposte didattiche - PerContare A. Baccaglini-Frank

Canali  di  accesso  e  di  produzione  dell’informazione  


Udi-vo   Visivo  non   Si  impara  
Si  impara    sulla   verbale   ascoltando  
base  di  una  
memoria  visiva.    
 
 

Cineste-co-­‐  taTle  
Visivo-­‐verbale  
A-­‐B-­‐C  
 
informazione  
Si  impara  facendo  
Si  impara  leggendo  
(Stella  e  Grandi,  2012)  
Bologna, 20 Aprile 34  
2015    
Esempi di proposte didattiche - PerContare A. Baccaglini-Frank

Canali  di  accesso  e  di  produzione  dell’informazione  


Udi-vo   Visivo  non   Si  impara  
Si  impara    sulla   verbale   ascoltando  
base  di  una  
memoria  visiva.    
 
 

Cineste-co-­‐  taTle  
Visivo-­‐verbale  
A-­‐B-­‐C  
 
informazione  
Si  impara  facendo  
Si  impara  leggendo  
(Stella  e  Grandi,  2012)  
Bologna, 20 Aprile 35  
2015    
Esempi di proposte didattiche - PerContare A. Baccaglini-Frank

Bologna, 20 Aprile 36  
2015    
Esempi di proposte didattiche - PerContare A. Baccaglini-Frank

I contenuti delle guide didattiche:


classe prima
ATTIVITA’ INDICE GRAFICO DEI PERCORSI
PRIME

Introduzione numeri 1-9


I numeri con le mani
I numeri con contamani
COMPLEMENTARIETA’ DEI NUMERI

Complementarietà gioco
Introduzione scomposizioni
Scomposizioni numeri 1-9
Introduzione 10 Introduzione 10
BUONE ABITUDINI

NOTAZIONE DECIMALE POSIZIONALE


Gioco per la decina Gioco per la decina

BEE-BOT E SPAZIO
Introduzione 10 con linea num. Introduz. 10 con linea num.
Rappresentaz. Numeri con mani
Giochi mani e contamani Giochi mani e contamani
Gioco intro segno +
Gioco intro segno -

AVVIO AL CALCOLO
Relazione complementarietà
Linea num. finestra scorrevole Rappres. numeri cannucce
PROBLEMI CON

Avanti-indietro linea num.


VARIAZIONE

Confrontare i numeri Confronto numeri Pari e dispari


Bee-bot e linea numeri Cannucce e scatole trasp. Calcolo a mente
Scopriamo pascalina
Approfondiamo pacalina
Gioco con pascalina Gioco pascalina Add. e sott. con pascalina
Intro abaco e b.abaco
Lavoro con abaco o b.abaco Lavoro con abaco o
b.abaco
Bologna, 20 Aprile 37  
2015    
Guida Classe prima Progetto PerContare
Esempi di proposte didattiche - PerContare A. Baccaglini-Frank

I contenuti delle guide didattiche:


classe seconda
INDICE GRAFICO DEI PERCORSI
Gioco con la pascalina *
BUONE ABITUDINI CON
GLI STRUMENTI(*)

Introduzione abaco o
b.abaco
Lavoriamo con abaco o
b.abaco
Confronto strumenti

Confronto fra strumenti


Lavoriamo con abaco e
b.abaco *
Viaggiando fra i numeri * Calcolo a mente *
Numeri oltre 20 * Addizione e sottraz. 1 Introduzione misura bee-
NUMERI FINO A 100

bot
Gioco con la pascalina * Addizione e sottraz. 2
Avvio calcolo in colonna
Moltiplicaz- diagrammi
Da diagrammi a operaz. 1
CALCOLO

MISURA
Tavolona pitagorica
Posizione tavola pitagorica
La simmetria
Completare buchi
Numeri pari e dispari 1 Multipli: linea e cannucce
Numeri pari e dispari 2 Misura quantità continue 1
Misura quantità continue 2
Misura quantità continue 3
Operazioni contestualizzate
Bologna, 20 Aprile 38  
2015    

Guida Classe seconda Progetto PerContare


Esempi di proposte didattiche - PerContare A. Baccaglini-Frank

Bologna, 20 Aprile 39  
2015    
Esempi di proposte didattiche - PerContare A. Baccaglini-Frank

Dati di uno studio longitudinale


Percentuali  di  bambini  “a  rischio”    
o  con  diagnosi  (in  classe  terza)  di  DE  pura  o  in  comorbidità    
anno  di   Classi  Sperimentali   Classi  di  Controllo  
entrata  nel  
proge2o  
Primo  Anno   4%   7%  
(2011)  
Secondo  Anno   (ancora)  ND   (ancora)  ND  
(2012)    
• varietà  nelle  
  strategie  
• elevata  accuratezza  (da   • strategie  “standardizzate”  
subito)   • accuratezza  minore    
• nessun  bambino  non   • vari  bambini  non  rispondono  
nel  calcolo:  
risponde  
• tempi  più  lunghi  (di  ca  3  m)  
di  automa-zzazione  dei  faT  
(Baccaglini-Frank & Scorza, in preparazione)
Bologna, 20 Aprile 40  
2015    
Esempi di proposte didattiche A. Baccaglini-Frank

Idee per una didattica inclusiva nella scuola secondaria


• la costruzione e il recupero del significato delle nozioni algebriche e
geometriche si possono realizzare tramite un registro di
rappresentazione di tipo visuo-spaziale piuttosto che di tipo
prevalentemente verbale.
• L’approccio visuo-spaziale, che caratterizza l’idea didattica più
innovativa, sembra essere efficace sia per attribuire significato ai concetti
algebrici (variabile, espressioni, equazioni, ecc.) sia alle procedure
manipolative (legate, per esempio, alla soluzione delle equazioni e
realizzate tramite l’applicazione di regole e proprietà).
• Ciò suggerisce l’importanza, dal punto di vista didattico, delle modalità,
degli strumenti e dei contesti con i quali i concetti matematici vengono
proposti. Gli strumenti (siano essi carta e penna, abaco, software…)
possono mediare l’introduzione di una nuova nozione matematica in
modi diversi fornendone, di fatto, diverse rappresentazioni sulla base
delle quali elaborare immagini e modelli mentali.

Bologna, 20 Aprile 41  
2015    
Esempi di proposte didattiche – Risorse BES A. Baccaglini-Frank

Bologna, 20 Aprile 42  
2015    
Esempi di proposte didattiche – Risorse BES A. Baccaglini-Frank

Tangente e derivata
Alice e Filippo non hanno ben chiaro il
legame tra le nozioni di tangente e derivata
e discutono tra di loro.

Bologna, 20 Aprile 43  
2015    
Esempi di proposte didattiche – Risorse BES A. Baccaglini-Frank

Senti Filippo, io ho studiato le definizioni di


derivata e di tangente, e so anche le regole
per calcolare la derivata di molte funzioni…
ma alla fine non so bene che cosa
immaginarmi quando parlo di derivata.
Invece quando penso alla tangente di una
funzione mi vedo una retta che è tangente al
grafico...ma che cosa c'entra con la
derivata? Che confusione…

Bologna, 20 Aprile 44  
2015    
Esempi di proposte didattiche – Risorse BES A. Baccaglini-Frank

Beh, non sono la persona migliore per


parlarti di teoria, ma la prima cosa che io
visualizzo per aiutarmi a legare la
tangente alla derivata è proprio la "m"
della retta tangente, cioè il coefficiente
angolare, e questo te lo dà, per ogni
punto, la derivata.

Bologna, 20 Aprile 45  
2015    
Esempi di proposte didattiche – Risorse BES A. Baccaglini-Frank

È una questione molto


interessante! Vale la pena di
approfondirla. Vi ho costruito
questo file (funz_tg.ggb) perché
possiate rifletterci ancora un po`.

La funzione nel file è


1-x2
f(x)= -----------
x2+x+2
Cercate di capire che cosa
rappresenta la traccia del punto
B.

Bologna, 20 Aprile 46  
2015    
Esempi di proposte didattiche – Risorse BES A. Baccaglini-Frank

Bologna, 20 Aprile 47  
2015    
Perché la matematica è difficile? A. Baccaglini-Frank

Grazie per l’attenzione.

Bologna, 20 Aprile 48  
2015    
Perché la matematica è difficile? A. Baccaglini-Frank

Bibliografia
ASPHI (2011). Il progetto PerContare. All’indirizzo percontare.asphi.it
Augustyniak, K., Murphy, J., & Phillips, D. K. (2005). Psychological perspectives in assessing
mathematics learning needs. Journal of Instructional Psychology, 32, 277–286.
Baccaglini-Frank, A. (2013a). Analisi delle Potenzialità di Applicazioni Multi-Touch per la Costruzione
del Significato di Numero Naturale. Insegnamento della Matematica e delle Scienze Integrate, 36 A N.
3, 237-262.
Baccaglini-Frank, A. (2013b). Cap. 13, L’uso di ambienti digitali per l’apprendimento. In Elisabetta
Genovese, Enrico Ghidoni, Giacomo Guaraldi (a cura di), Discalculia nei giovani adulti Indicazioni e
strumenti per uno studio efficace. (153 -158) Erickson Editore. Baccaglini-Frank, A. (2013c). Cap. 14,
Agevolare la costruzione di significati matematici con l'uso di software. In Elisabetta Genovese, Enrico
Ghidoni, Giacomo Guaraldi (a cura di), Discalculia nei giovani adulti Indicazioni e strumenti per uno
studio efficace. (159-190). Baccaglini-Frank, A. (2014). Trattamento dello zero nel progetto PerContare.
L’Insegnamento della Matematica e delle Scienze Integrate, 37 A N.3, 257-282.
Baccaglini-Frank, A. e Gamberini, F (2014a). Guida alle attività per la matematica classe prima.
Disponibile online presso l’indirizzo percontare.asphi.it
Baccaglini-Frank, A. e Gamberini,F (2014b). Guida alle attività per la matematica classe seconda.
Disponibile online presso l’indirizzo percontare.asphi.it
Baccaglini-Frank, A. & Scorza, M. (2013a). Il Progetto PerContare – pratiche per una “buona didattica”
e metodi per la rilevazione di bambini con difficoltà in matematica. Al convegno “Incontri con la
matematica XXVII”, Castel S. Pietro Terme, 8-9-10 novembre 2013.

Bologna, 20 Aprile 49  
2015    
Perché la matematica è difficile? A. Baccaglini-Frank

Bibliografia
Baccaglini-Frank, A. e Scorza, M. (2013b). Gestire gli studenti con DSA in classe uso delle mani e della
linea dei numeri nel progetto PerContare. In C. Cateni, C. Fattori, R. Imperiale, B. Piochi, e P. Vighi,
Quaderni GRIMeD n. 1, 183-190.
Baccaglini-Frank, A. e Robotti, E. (2013). Gestire Studenti con DSA in Classe - Alcuni Elementi di un
Quadro Comune, In: ‘Atti del XVIII Convegno Nazionale GRIMeD, 23 - 24 Marzo 2013’, Bologna:
Pitagora ed.
Butterworth, B. (2005). Developmental dyscalculia. In: J. D. Campbell (Ed.), Handbook of mathematical
cognition. New York and Hove, East Sussex: Psychology Press (p. 455–67).
Chinn, S. (2012). The trouble with maths. Second Edition. London: Routledge.
Dehaene, S. (2010), Il pallino della matematica. Scoprire il genio dei numeri che è in noi. Raffaello
Cortina Editore, Milano.
Fuchs, L. S., Compton, D. L., Fuchs, D., Paulsen, K., Bryant, J. D., & Hamlett, C. L. (2005). The
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Psychology, 97, 493–513.
Gelman, R., & Gallistel, L.C.R. (1978). The child’s understanding of number. Cambridge, MA: Harvard
University Press.
Karagiannakis, G., Baccaglini-Frank, A., & Papadatos, Y. (2014). Mathematical learning difficulties
subtypes classification. Frontiers in Human Neuroscience, 8:57, doi:10.3389/fnhum.2014.00057.
Karagiannakis, G., & Baccaglini-Frank, A. (2014). The DeDiMa Battery: A Tool for Identifying Students’
Mathematical Learning Profiles. Health Psychology Review, 2(4), doi: 10.5114/hpr.2014.46329

Bologna, 20 Aprile 50  
2015    
Perché la matematica è difficile? A. Baccaglini-Frank

Bibliografia
Lucangeli, D. (2005). National survey on learning disabilities. Rome: Italian Institute of Research on
Infancy.
Marolda, M.R. & Davidson, P.S. (2000). Mathematical learning profiles and differentiated teaching
strategies. Perspectives, 26(3), 10-15.
Noël, MP. (2005). Finger gnosia: a predictor of numerical abilities in children? Child Neuropsychology,
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Bologna, 20 Aprile 51  
2015    
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