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L’Allegria

Titolo finale dopo ultima revisione e successiva pubblicazione nel 1942

Dal 1916 al 1942 viene sottoposto a lavori di revisione portando variazioni sia nei singoli testi che
nell’intera opera

La vicinanza con diversi tipi di culture e il primo incontro con i letterati di avanguardia hanno
permesso ad Ungaretti di scrivere una poesia indipendente dalle forme metriche regolari

Unisce le parola in modo inedito incorniciandole in spazi bianchi

Lo scopo è rinnovare la parola, ormai logorata dal passatismo, dandole un nuovo significato

Valorizzazione della poesia come ricerca dell’assoluto (ovvero significato supremo e misterioso)

La raccolta si presenta come una sorta di diario che racconta di una precisa esperienza storica: un
soldato in trincea durante Prima Guerra Mondiale

Le poesie dell’Allegria non sono un diario di guerra ma una riflessione sulla vita e sulla morte,
sulla natura e sul tempo, sulla salvezza e sulla dannazione

Il poeta-soldato faccia a faccia con la morte si scopre fratello dei compagni che condividono tale
esperienza e attraverso la scrittura sogna uno stato di conciliazione con la natura e con la vita

Esperienza quotidiana con la morte genera desiderio di vita

Il poeta è colui che esprime la voce di tutti

La poesia è mezzo per contrastare la sofferenza e il dolore della guerra

Temi del “L’Allegria”

Dolore e l’istinto vitale simboleggiate rispettivamente da buio e luce

Buio trasmette chiusura e minaccia vita poeta (“I Fiumi”)

Luce trasmette salvezza e cancella le crudeltà recate dal buio

L’evasione dalla sofferenza si manifesta nella metamorfosi dell’io


(“come un suo sasso” I Fiumi)

Ricerca del dialogo con Dio e lo scetticismo

Il ricordo che trova spazio fra le pause e gli spazi bianchi


(I fiumi delle città visitate dal poeta)

Inquietudine interiore e la condizione di nomade

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