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Rinascimento @ Mantera gl Quattrocento Piero della Francesca (ca 1412-1492) La pienezza della capacit& prospettica Nel cominciare la narrazione della vita di Pleo della Siorgio Vasari serve che questi fu eae stro raro nelle difficult dei corp regolari,e nella sitmetica e geometria» poco dopo aggiunge che Urbino siconservavano saleuni suoiscritt di cose di geometria edi prospettve, nelle quali ion fu in feriore aniumo ne" tempi suo}, né forse che sia stato in alti tempi giammai» BETES. Quindi, prima ancora che come artista, Piero viene celebrato co Prancesca In verita Ia sua eredita teorica & davvero consi stente: un trattato d Abaco in volgare, uno in latino sui poliedri, o corpi regolari (il Litellus de quingue corporibus repularibus, Libro sui cingue corpi rego- lari), ¢ uno di prospertiva (il De prospectiva pingendl) dicui in latino, A questi sort sié aggiumta una traduzione dell opera di Archimede, scoperta nel 2005, tutta di mano di Piero e da Tui completamente ilusteata Mai nessuno prima di Piero della Francesca ave va disegnato i poliedri regolari e semiregolari né studiato le relazioni che intercorrone fra i cinque regolari, Non é un caso, quindi, che subito dopo di lui tanti artist abbiano cominciato a rappresentar- |i Fig 15278 Piero della Francesca nacque a Borgo Sansepol cro(oggi Sansepolcro, presto Arezzo)nel 1412 cirea da Benedetto di Pietro di Benedetto e da Romana di Renzo di Carlo da Monterchi, primo di otto fghi Allievo del pittore e orale Antonto di Giovanni 4 Anglér, Piero & certamente a Firenze nel 1438: il suo nome, snfatt, compare in un documento fio renting di quel! anno relative a Domenico Venezia no PIRSREXE,, pittore com il quale aveva comincia- to a collaborare probabilmente l'anno precedente 4 Perugia, Nel capoltogo toscano I'artista di San. ‘ono copie sia in volgare oledel 0 corpl regolat | NaMedoers lara inicwe — onitogamt Fate > Unity dancin 9 goome. ea prprete sana ates 36.73 91> Feperesatacton ck checi ool nc, Beta sepolero ebbe, pertanto, occasione di conoscere le pete di Masaccio, del Beato Angelic e di Paolo Uccello, Nel 145 Piero era di nuovo nella sua cited natale. Fu poi a Ferrara alla corte degl Este, forse nel 1449, e nel 1451 dipingeva nel Tempio Malate stiano a Rimini, mentre era ad Arezzo Tanno suc cessivo, Nel 1453 lavord in Vaticano per papa Nic cold V. Fu dinuavo a Roma nel 1458 per dipingere nell appartamento pontficio su comamissione i pa pa Pio I, ma nel 1439, dopo la morte della madre, Fitornd a Sansepolcro, Lavord ancora ad Arezz0 f no al 1468, maa sn dal 1440/1450 Iattista era en teato in contatto con la corte urbinate pera quale esegui important opere nel corso degli anni. Cer tamente risedettea Urbino nel 1469, ospite di Gio- vanai Santi padre di Raffello DIEREES mentre nel 1482 affté anche una casa a Rimini, acquistando- ne una con il fratello a Sansepolero nel 1485. 1112 ‘ottobre 1492 Tartista, cmonarca ali di nostri della nrg. ain ogra Usonarge tues Pal Do avr ancoriona Milano, Bticece Amores, Me. SP, tw ria Mara igen ag son Hugisitetroecelstec — Ratataeeca otoracce so enoArchiece G37 212a6) otra cote per Pato rad floes atenose Pat 1 por Pater sma aa dca ea pr doco € | cnque polck regalo Fel) Rinascimento e Maniora 5 8 8 Battesimo di Cristo La tavola con il Battesimo di Cristo, ora conservata alla National Gallery di Lon. ira Figg, 1879-1685, vere realizzata per la Chiesa di Son Giovanni Val d’Afra a Sansepolero attorno. al 1443/1445 (i document riguardanti Piero sono avai in questi anni: di certo si sa che nel 1439 Var tista era a Firenze € nel 1445 era tornato nella citta natale). IL dipinto doveva costituire la porzione cen: trale di un politico la cui complessa carpenteria era stata disegnata sin dal 1433 da Antonio d’Anghiari U politico venne coneluso solo attorno al 1460 dal pittore senese Matteo di Giovanni (ca 1430-1495), “4de/1445, opera uae, 16741 18.07, onda, Natonal Galery no pereclre 45.80 era alco ds 0 35.81 La figura del Cristo, immobile come una co Jonna, occupa il centro della tavola. A destra San Giovanni Battista versa Vacqua sulla testa di Gest battezzandolo, mentee a sinistea tre angel astints a. Questa, come noto, avviene fra le acque del Giordano, in Palestina, ma Piero dlipinge una veduta della valle del Tevere con una cittadina turrita (al’altezza del fianco destro di Cri sto), chiusa fra le sue muta, alle pendict di un colle ridemte: Sansepolcro, la sus citté natale Fig 1584 La solidi del corpo di Cristo é riperuta, a sin stra, da quella del tronco deitto dellalbero la cui ‘chioma, con la sua forma emisferica, determina tuna sorta di cupola che copre immagine dell'uo- ‘mo-cio sul quale si libra lo Spirito Santo in forma di ‘candida colomba con le ali spiegate Fig: 1888 Lalbero é un noce, in ricordo dell'antica deno- ‘minazione della valle in cui sorge Sansepolcro: Val di Nocéa. D’altro canto un albero di fianco a Ges’, in primo piano e cosi fortemente coinvolto nella narrazione, é un'allusione al legno della Croce Alla destra del Battista un giovane si sta spo: _gliando Fig 1832: togliersile vest prima del batte simo eta inteso dalla Chiesa come 'atto esterione dello spogliarsi dei peceati, Mail gesto del giovane pud ‘questo caso sere inteso anche come il vestitsi: anche in veste candida (bianca é la camicia, infatt)& un allusione alla nuova vita dopo il batte: simo, L’ambiguita dell'azione compiuta dal neofita 2, pera, forse voluta dallo stesso Piero per mani: festare ambedue i significatiinerenti al battesimo. Dierro al neofita i Farisdi e i Sadducti (Matteo, 3, 7-10) siallontanano seguendd il corso del flume nelle cui aeque si specchiano, cielo terso @solcato da nuvolette bianco grigie 1 paesaggio é luminoso e nitidissimo, come se fosse tutto in primo piano, Ma la lunga strada leg. _germente ondulata che conduce alla eit le anse del fiume (uno specchio piatto che riflerte quanto Jo circonda) che siallarga alla base della tavola (sug; _gerendo con le sponde due raggi proiettive, per ‘10, una prospettiva), gl alberelli conici e i tronehi /albero tagliati che proiettano la loro ombra sul prato verde cupo datino la misura della profondita dello spazio prospettico e della lontananza dei coll. Sui corpi levigati, che sembrano appartenere @ statue di cera dai volt impenetrabili ora tondi, ora ‘vali, ora trattati secondo pit impassibili e quasi rigid profil, si spande una luce morbida ed equa Parle dt neta sega artes 15.804 Batiesina i Partesve de Sade 800. roungupe ree mente distribuita (quella della volta celeste e non quella diretta del sole), che non crea ombre violen te, ma tutto avvolge definendo un‘atmosfera so spesae irreale, La luce, inoltre, castruisce le forme, illuminando i contorni che, pertanto, non sono evie Aenziati da un segno scuro, quello del disegno, che i pittorifiorentin, invece, enfatizzavano per dare pili coneretezza plastica ale figure E possibile che la tavola di Piero alluda, come & stato suggerito, a questioni dibattute durante il Concilio di Ferrara-Firenze del 1439. In tale occa sone latesi della Chiesa romana relativamente alla dottrina de! revalse su quella della Chie- sadi Costantinopoli Lascelta del soggetto, il Battesimo di Cristo, im plica la raffigura jone della prima distinta manite stazione delle tre persone della Santissima Trini ce Gesit, appena battezzato, usci dall'acqua, Or ecco, gi siapriron i cieli e Giovanni vide lo spi to di Dio scendere come una colomba, ¢ venice sopra di lui. Fd ecco, una voce dai celiche dice: “Questo ¢il mio Figho diletco, nel quale mi son compiaciuto”» (Matteo, 3, 16-17) Nella composizione di Piero non compare Dio Pa dre, che & solo una potente «voce dai ciel. Tatta- 25)» maccaia rel loo Costartnope via una pioggia d'oro cala dall'alto investendo la colomba e Gesti, manifestazione visbite dellema- nazione da Dio 49:4849..Dileggera polvere d’oro sono anche le aureole prospettiche del Cristo e di San Giovani La forma della tavola ¢ lo stesso schema com- positivo alludono alla Trinita. La tavola, infatti, si ‘compone di una porzione infetiore,rettangolate, € una superior, semicircolare. I ato superiore del retangolo, passante per le ali spiegate della colom- ba, anche la base del triangolo equilatero ~ antico simbolo trinitario ~il eu vertice sta sul piede destro i Cristo (ma anche sull'ase centrale eilcuicentro cade proprio sulle mani giunte di lei FRAY ‘All Trinitaalludono ancora gli angelistessi, in numero di tre,e i colori della veste di quello di si 15 Tinitar| Or menses, tarot (a.com atte anche data Santiooma garantie’ 14) eat Tate pr iarasercena cng) wo ato senate 36 Serius ato an Sanowan ‘ews 60 1273) 8¢an Ftvod ios ca 1127-1219) Coro Pau, ao ewcen ‘Sonora Tres cca ‘oct ts aa me iran Lorn ty appmuato abana enoctre ne 1168, fin. Sud een binioneres ‘angura e dpo un rea rechrata iinet 1 8 Siaaatoalozameoc Jacopo da Varagine (o2 Taste Domertaen, com ose is Lagenda sacrum Asggerces santo unser ‘anes (Letgonda or una Gia eve ta cre 11256 911206, Copere @ un traneratavosa room a ‘econ Eabe mata iat ‘atnoa utersecavo, Nols Stone dels Goce, obe ‘rege rico daParo cna ‘2 Teeniea mista In custo ch ovnttoisy ers ts Fea aeoco = commer Faxsorv risa som rn oo) oe eateate cen pi Fro eget conus a9 Yo ite ate sppre lo au Unimonaco ura, nla om speimentarbne. 5 dove eras afl mach en proweat e han te nok 15.85 1 Buttes of Cito. Paricolr dept angel ‘cant rmchein puro a mene Ace eed he Peano Nee ‘ave premesso un tom: ‘Boskes stm Ifo Seth heard. A ust ven ca, pon omenceo oe xa Es'gunter pace nen apera ‘vere tiesto. Alba or fo Set wova pasreerto« area tramescato neta boca {di Caso rut abe ‘oposoani, vere ato tlre ‘fare Sacmona ci fa ox fe sopra luo Sos pace ngada pores. Lana Saba gua dinar a 930 ‘ra bemonikno: af ‘gre erento ta croton Fodenor eos dk pest le stingnocchia per vereato S rttazn Semone ae norte dat Crato artis {tol dotnet gn 3 nistra ig/45.85, I rosso il blu e il bianco, inoltre, ‘erano anche i colori degh abiti dell Ordine dei Tri nit istituito da papa Innocenzo [Il nel 1198. Al Coneilio dei Greci rinviano gli abitie i copricapi ‘otientali con i quali Piero ha inteso caratterizzare i Sadducei e i Farisct: gl stessi dei sacerdotibizan- tini che Fartista di Sansepolcro aveva avuto modo ‘osservare a Firenze nel 1439. Uno di ess, inter= ‘otto il cammino,siferma a guardare, indicandole, la colomba ¢ la pioggia d’oro, Allunita delle due Chiese, greca¢ latina, siriferirebbero, infine, Fan- ¢gelo di destra e quello centrale (coronato T'uno di foglie, altro di rose) che si tengono per mano € siabbracciano sotto lo sguardo di un terzo angelo (coronato da un gioiello) che, con il palmo della mano destra ivolto verso il basso, evoca un antico _gesto di concordia. Concordia vouta da Dio stes- so: infatt,'angelo & vestito di rosso, bianco e blu, ‘colori che, nell iconografia occidentale, caratteriz- zano!'Eterno. Storie delta Croce Circa un decennio dopo, nel 1452, Piero viene incaricato dalla famiglia Bact i continuare gli affreschi riguardant le Storie del la Croce che Biei dé Lorenzo (1373-1452), un pittore fiorentino ancora legato ai modi del Gotico Inter- nazionale, aveva iniziato nel coro della Chiesa di San Francesco ad Arezzo. Come spesso capita per opera pittorica ci Piero (ma anche di altri artist) zon vi sono sempre dati cert inerent alle fas cro nologiche dei swoi dipint. Per gl affreschi aretini i suggerito — in base a un documento catastale dell’ Archivio di Stato di Firenze, che registea un debito nei confronti di Piero da parte di Andrea di “Tommaso Bacci che i lavori per la cappella mag- ssiore della chiesa aretina fossero git conelusi alla data del 1457. & verosimile, tuttava, ritenere che a alfreschi ~ ma si dovrebbe parlare pit propria- ‘mente di tecnica mista ~ vennero interrotti tra il 1458 el 1459 quando Piero compi il secondo viag- erat. racomancs par che gro enge setae prc lepofeca ans swe fgre ricompare and cvs te ‘oezaro per cose Ia Cro fn. e dope, grime la '2 Coco, tite o be sane a sion govare mario de, Yonendo a conato cen ual ‘a Rodertor aueca noo bearer. impo nace, flora feondsce cabernet {eco Ponte Mie fimpern: Kasco lag a Geraaaane {oroCostannona una vibra: Tie a0) dp, tre persian lnsegogroommeachecen Caras In tube: ma, Sanit este oestaaett ige Finale Ms. bop ‘tora estan 8a ‘de Bera nPsbstnna ros fda Crea Ur eben hn. tie Guo 95 cove es © sata ascot, mann tok ml Inrvenetit care prion Fasze one era per ers fom serzasequa recto, IBtre gt cece a pare ra caleare wegora ete ates aise da Coste ae 9 rb mporatve Oh te, vare cept rach ‘chelated Sarioe- fab Gesuemie tera pare an cma apa at Frocigo soo autres pare fore. des abt veal ‘ecosalow muri, ce sea ato tomo Ga, Ue Scena dot sinnonesviono uvenuunia a 0 a tende im tal modo gustea [Ector Croc naueore aka vont dl Sastre profilo (milite a sinistra che si copre il volto con le ‘mani), la frontalit (mice con la corazza di cuoio «la testa reclinata indietro, perfettamente rispor dente a una delle prospettive di testa umana del De prospective pingendi), i tre quart (milite appoggiaco alla lanciae semicoperto dallo sowdo), la veduta da tergo (il soldato semidisteso a destra). Su tutth ‘erge la figura vittoriosa di Cristo sulla morte, men tre brandisce il vessilo crociato come una lancia, ‘tenendola salda avanti a sé senza che tocchi terra, «oni piede sinistro appoggiato sul sepolero (quasi fosse, quest‘ultimo, una "preda” o un nemico vin: 10). corpo nudo di Gesi, con la feria sul costaro ancora sanguinante, dunque, un corpo di carne € ‘a, ¢parzialmente ammantaco da un drappo 7088 ‘ben trattenuto dalla mano sinistra appoggiata sul ‘ginocchio picgato. II volto del Salvatore, dai Sacra conversazione fis Fruniasone ora sera Banadavogrelcartno 1 Prtura ale Trea po to pu Fearpco {Copeman oot furpnto dese wpe temp od eosugar, Joa a sala peti leorcgreo Dad gunn Na tne tro i oggunge una vroe prota fhachorende ue coer a tee deat aot aoe ‘gh regi, come nara mean cho, eopramenta fe atosicn mars 28 vn Gy EE 4.8, Govan atieta 2°8 Bemaino 5. Geum ‘Aga orgie coi Bambino Francesco Aa 8, Po Maro. 8.5. Andrea (0S. Govern Evangotsta #9. Fodercn da Monta 36.101 « Pero dala Francasca Sacre comersarane ata (Monet), 1472-1476 Oho etanpaa su vo, SererFaen Milan, Pinceteca a Bre 38.102 5 Shuma idontfcaivo de petsonagg dele Sava amenti distesi, ¢ incorniciato da capelli divisi nel ‘mezzo ¢ portati indietzo sulle spalle, come quello ntichi e ieraticl Pantocratori, Gli occhi, sirotondi e sporgenti, scuri e penetranti sono fs: Cristo guarda avanti a sé e vede lontano, nel tem. po presente e futuro, il mondo redento dalla sua Sacra conversazione Forse opera pill rappresen tativa dell'intera arte di Piero, oltre che uno degh ‘ultimi cipini da lui eseguit,¢ la Sacra conversa ng, nota anche come Pala Montel Fg. 15301, nella Chiesa di San Bernardino a Urbino. Realizzata trail 1472 ¢ il 1474, la pala, in cui si {fa uso dell olio oltre che della tempera, aveva un significato votivo a ricordo di avvenimenti impor tanti,lieti e tragici, di quegli anni, Bssa ricorda, {nfati la nascita a Gubbio dellerede di Federico, Guidobaldo (24 gennaio 1472), la successiva morte =pet conseguenze del parto~ della moglie Battista, Sforza (6 luglio 1472) ¢ la conquista di Volterra (18 ‘giugno 1472) da parte di Federico, che nella ravo- Ia appare rivestito della sua armatura da battaglia La Vergine in trono Fig. 18102, 8,, adorante il Bambino addormentato sulle sue ginocchia,¢ cit condata da sei santie da quattro angel preziosa- mente abbigliati 4. Dinanzi a lei, inginocchiato a destra, & collocato Federico da Montefeltro 9 Questa posizione vuol signifcare umilté da parce del signore a Urbino, in quanto non ha voluto es- sete raffigurato al posto d’onore alla destra della Vergine (a sinistra, guardando il dipinto), Tuttavia Ja sceltaha anche tna motivazione estetica.Infatt Federicoaveva perso occhio destroe una parte de naso durante un torneo, ragion per cui preferiva sempre farsi rtratre dal lato integro della propria persona. Il Signore di Urbino hha deposto ai piedi ‘WG TENT W GARSTOGS GSD BUOHER PT HOUSER = SE | 15103 Pants sexore ‘st arctatra nla Sacra orversatne (ab, da wots ea della Vergine (che siede sv una sella pliatilis, cio’ sulla sedia pieghevole usate dai condotteri il ba stone del comando, affidand cosi alt il compito di proteggere lo Stato. Idipinto rivela anche un caretere penitenziale forse legato alla scomparsa di Batista Sforza (ass. te dal épinto),Infat San Gerolamo 3 si percuote il pewo con un sasso, San Pietro martre a la testa spaccatae sanguinante 7, San Francesco, scostan don lembo del saio, mostra la ferita sul eostato rmentre tiene nella destra un szllo di rocca La stessa Vergine con i bambino ad ddormentatorinvia al ema della Pet (soggettonato in ambito veneziano), cio all'nsieme della Madre che tiene in grembo il Figlio morto sulla Croce, E il gioiello che pende dal collo del piccolo Gest, una na terminante con un rametto di corllo e un iecola croce di cri pendaglio di pel ditasso, non é solamente un dono beneaugurante (il pelo di tasso era usato con tale si gnificato fino circa a un secolo fa, mente il corallo lo @ ancora). Infatti, il rametto, rosso come il san gue, sidispone sul petto del Bambino nella stessa posizione in cui una lancia avrebbe perforato il co stato del bambino fattosi uomoe La Sacra conversazione si svolge all interno di tun fastaso edifcio lassicheggiante di cui si vedono. il presbiterio, il coro, labside, gli archi lateral in ‘troduutivi ai bracci dun ipotetico transetto e 'ac ‘cenno all'arco che introduce al corpo longitudina: le, Alcune paraste scanalate emolto sporgenti, con capitell corinzieggianti ne scandiscono le superfici lateral rvestte di marmi variamente colorat Tutti i personaggi, dalla Vergine ai santi e agh angeli, Sono nella campata dell edificio che & pit vicina a chiosserva, anche se la composizione pro: spettica sembra proiettali al centre dell'edificio, al i sotto della cupola (0 di una voltaa crociera oa ocifisso 15.108 * Scheme gafco del cate fad fon vatwageta 15.106 ~ Por dela Fencacca, Sara ceomvoreaiae,Parteclne ‘el cane sberde. 15.107 > ‘Store comvorsazone, Pactra on Fodeico ‘sa Mentor 18.108 © padiglione) che non é difficile immaginast all'in: Sacra conersazare Partcclae el ord fel manto deta Verge crocio dei quattro bracci della croce Fig. 15.108 Piero doverte meditare a lungo sulla Trinitd di Masaccio perchi ripetuto le incongruen: ze prospettiche e, ancor pi ne ha evitato la spiccata assialitd Fig 18:04. Il coro del: la Pala Monteféltra, infatti, & coperto da una volta a botte cassettonata decorata a rosoni con tocehi oro, ma il numero dei cassettoni su ciascun arco comporta che sull'asse verticale non vatura ~ che Faveebbe troppo rimareato ~ma una fila di lacunar, che ne mitiga la rigidhta Fg. 18.108 coro termina con un ‘abside semicircolare il ui catino @ occupato da una conchiglia (enfatizzazio. a rne di una valva di pettine di mare, o Pecten jaco Inaeus) alla quale & sospeso, rramite una catenella oro, un petlaceo ovo di struzz0, simbolo di vita «di rinascita Fig: 48208. Qui, pid che altrove, € da +0 cogliere lasapienza prospettica di Piero ela sua non comune conoscenza delle lege fisicheriguar: dant a luce. E questa che esata Varchitettura di- pinta confererxloletridimensionalita, mentre una grande cura ~ dovuta certamente alla conoscen. za della pittura fammsinga EFRRSTEA -é riservata ai pity minuti dettaglt. Lo testimoniano gli abiti di non facile rappresentazi dll'angelo a sinistra della Vergine, il rosso tappeto, ‘orientale che copre la pecana su cui é appoggiato i ‘trono, le acconciature dei capeli i gioiel to di velluto blu di Maria bordato di perle e pietre preziose sul cui rivolto di pelliccia d'agnello giace addormentato il Bambino, che viene cosi indicato ‘come vitima sacrifiale, il damasco dell abito del la Vergine F¥a:15:108 (lo stesso della mantelletta di Federico e della vestedell'angelo vicino a San Fran. Pero ola Francesca Foro ot Batista Son Verso data tava 9.18108, 18 Flamingo Teno oa fecal etna arn tente ele Fang, sone reat Poel es, 1 Catata ore moda daretno Ge edo per protgoee ot Moosume personage’ pit important della tavola ~ il conte (ca dal 1474) di Urbino e la Vergine ~ ed & come se, sul corpo metallico del conte, siimprimesse un po’ della doleezza divina Dittico degli Urizt Se a Sacracomversazione pud es seve considerata un dipinto ufficiale, di tut’ altra natura il lttico ora agh Ufizi Fgg-8:1006112 Inesso comspaiono strat di Federico Fig. 18110 della consorte Batista Sforza afrontat Fig: 16:108 Le due tavoe, di piccola dimensione, un tempo crano unite da una cerniera esi aprivano a libret to, [ntratt, percid, avevano una funzione streta ‘mente intima e privat, Nelle due tavole, eseguite molto veroximilmente dopo la morte di Battista, wail 1472 ei 1474 (contemporaneamente, quin di, 0 poco dopo la Sacra comerazione) signori di Urbino sono pesentati di profilo ~ come nella ri- tvatesticaimperiale ¢ tardo-gotiea -sullo fondo del terttotio ordinato delle dole colline ondula- te del Montefelto (Marche). Batista € pallida, ma rivestita di un abito prezioso e adorna di gemme Un'elaborata seconciatura le ora i eapelli-rasa- 1 sopra la fronte, com'era moda del eempo~e un sgioiello fermato con un nastrole corona latesta 6. Federico, invece, dal volto segnato da rughe e ver- riche, indossa un bersettoe una veste rossi. I due coniugi si guardano ¢ la loro unione, che é stata serena econsolante,¢ sottolineata dalla continuita del pacsaggio. SR © RRR IBOS GS RIGO TT OMIT © ST et

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