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Appendix B GEOMETRIA delle MASSE B.1_ Introduzione Sia @ un dominio regolare dello spazio euclideo, Ad esso si possono asso- ciare alcune misure che ne rappresentano proprieta geometriche. Esse sono di grande utilita in vari capitoli della Meccanica dei Solidi, in eui 2 @ iden- tificato con la regione occupata da un corpo, ad esempio nello studio della flessione delle travi, Oltre a fornire le definizioni di tali proprieta si illustreranno le procedure mediante le quali calcolare numericamente i valori di tali misure. B.2_ Propricta geometriche di domini piani Sia © un dominio regolare del piano e cio® un dominio contenente al pit an numero finito di angoli e cuspidi. Denoteremo con r il raggio vettore che individua la posizione di un generico punto di 9 in un sistema di rferimento cartesiano con origine in O. Si definiscono le seguenti proprieta di O: il volume ovvero la misura di 9 v= fan, (ay il vettore momento statico ae ra, (B2) fo ed il tensore dinersia. 3, = [ronan (3) Il tensore J,, @ simmetrico, J, = J, e definito positive. Quest'ultima ene [forma] n=[fe-asin] ne fe ntan> 0 (Ba) per ogni versore n # 0, efr Appendiice A. 28 eposte Loor on 15-30 This is page 11 Printer: Opaque this 12 Appendix B. GEOMETRIA delle MASSE Si definisce baricentro del dominio @ il punto @ rispetto al quale il mo- ‘mento statico @ mullo, Detto r,, il vettore posizione di G, il baricentro & individuato dalla condizione fe (r—1g) d= 0; (Bs) pertanto, essendo x, costante si ottene dalla (B.2) la formula r=, (86) che consente di determinare la posizione di G. Nel caso in cui il dominio @ sia piano, Vespressione (B.1) fornisce area di Qed il baricentro ancora fornito dalla relazione precedente purché si sostituisca il volume con Parea. Nel seguito si fara esplicto riferimento al caso di un dominio piano es- sendo questo il caso pit significativo per le applicazioni Detta {e,,¢,} la base di un riferimento cartesiano con origine in O, il vettore pasizione r & definito da r=xe, +ye, (B.7) fe tr -{ . } (B8) Pertanto il vettore momento statico ed il tensore d'inerzia hanno la seguente rappresentazione matriciale tor={ free } on=( 8 eae) ) Jord fay’ ao Si noti che, a differenza di quanto comunemente riportato nei testi di Scienza delle Costruzioni, Ia componente {8, }, rappresenta il momento statico lungo I'asse x 0, equivalentemente, il momento statico rispetto allasse ortogonsle. Con quest'ultima locuzione si vuole intendere che le distanze vengono prese ortogonalmente all’asse y. ‘Analoghe precisazioni valgono per le componenti del tensore d’ine ad esempio la componente (J, Jay Fappresenta il momento dinerzia lango YFasse y, quantita che comunemente viene denotata con (L, ),, ed indicata come momento d'inerzia rispetto all'asse = B.3 Alcune formule notevoli Lapplicazione delle formule precedential caso di domini piani richiede Yuso di integrali doppi estesi al dominio . Di fatto, quindi, il ealcolo di Appendix B. GEOMETRIA delle MASSE 13. tali integrali & possibile solo per domini particolari quali rettangolo, cerchio, ‘Tuttavia il teorema della divergenza consente di pervenire ad espressioni di gran lunga pi semplici poiche esse coinvolgono solo il calcolo di integral cstesi alla frontiera del dominio. Nel caso di domini piani cid comporta il ealcolo di soli integrali di linea, \Viceversa, nel caso di domini spaziali, le proprieta geometriche del dominio si ottengono mediante integrali di superficie anziche di volume. Detta d la dimensione dello spazio euclideo cui appartiene il dominio Q vale la formula seguente [rerouorin= 2 [ earesone-m (0) eee eee +P Jan dove n 2 il versore della normale uscento alla frontiera 9 che delimita il dominio, supposta generalmente regolare. Per fissare le idee supporremo p = 2 poiché la dimostrazione é concettual- ‘mente analoga nel caso p > 2. Applicando il teorema della divergenza si ottiene [[aveorenan] = f(ean),,an (Bar) ilpedice ", * denota derivazione parzile rispetto allindice corrispondente. Applicando al secondo membro la regola di derivazione dol prodotto si ha: (La (erer) 2) = I (unt +2,2,,2, +2,2)2,,) d0, (B12) quindi osservando che (B13) Vespressione (B.12) si riduce alla seguente {avi oee ryan] (442) f 2A (442) [rene] ly) Risulta quindi L L frorn= Thy [deeorenan= 7 [_@r ex) nds, (B15) cio Ia formula cereata per p. Nel caso di domini piani, rispettivamente, 2, la (B.10) fornisce, per p= 0, p=1e a= fanai fe nds, (B.16) 14 Appendix B. GEOMETRIA delle MASSE na [m= feonmi=3 [tent 4, = [rentn=} (oraxnds => [ (e-nj(rorjds. (B18) len 4 toa A Jon La trattazione illustrata é facilmente estendibile a casi pit complessi, di estremo interesse per le applicazioni, in cui si vogliano calcolare misure, di carattere non pin geometrico, analoghe a quelle appena descritte ma associate ad arbitrarie distribuzioni di quantita scalari positive definite in 2. B.3.1 Un esempio applicativo Per illustrare concretamente V'utilizzo delle formule precedenti si vogliono caleolare le misure geometriche di un’ellisse, rimandando ad una seziot successiva la loro specializzazione al caso di domini il cui contorno sia di tipo poligonale. Si consideri lellisso di equazione parametrica z=acs€ yabsen€ OSE < 2m. (B.9) In base alla formula (B.16) si ha 1 tft eae : 3 fr) n(s)ds = 5f r(€)-m(€) || der (€) ||d&, (B20) essendo n'(£) il versore della normale uscente in un generico punto del contorno deli’ellisse. Detto t (€) il corrispondente versore tangente, risulta rig=| tee (gant © 4 -asing o-[ia8] Meader wil vent | (B21) n() =e (Qxey= SE Oe (B22) Tar (1 dove es, denota il versore della normale al piano contenente 9. Essendo {es x r'(€)} = (—bsin €, acos €}? risulta infine A= fi losxr@]-dr edad [a de= ne (B23) fan 2Io Appendix B, GEOMETRIA delle MASSE 15 Il vottore momento statico vale invece ne 3 fale) mitt -if ‘Fe »'@] © de © le = - $f (tag fa- ‘come era da prevedersi in quanto Vorigine del riferimento coincide con il baricentrico. Infine ; (B21) § [eorex] moja = . if” [F@ere] fF ©-»'@] 4r'© [ls = = % [r@or wa= (B.25) _ ab oF aco? Ede fo" shia rss Et Ug" absin Ecos € dg fb sin? € de Integrando per parti il primo integrale risulta [ os? ug = [ ”cosgadlsing) = (sing cong)" + if in? dg (B26) da cui, ponendo sin? § = cos? € nell'ultimo integrale, si ricava: [cot eae = (B27) Analogamente si dimostra che 2 nde =m sin€ cos dé = 0. (B.28) Portanto il risultato finale & xab (a? 0 4 -( i ) (829) Le espressioni precedenti si specializzano banalmente al caso di un cer chio ponendo a = 6. Il caso di una corona circolare delimitata da due 16 Appendix B. GEOMETRIA delle MASSE circonferenze di raggio esterno R. ¢ raggio interno R; si pud trattare im- ‘maginando di sovrapporre al cerchio esterno, cui sia stato assegnato una densita di massa p= 1, quello interno di densita js = —1. $i ha in tal modo R (B30) A=n(R-R) s=0 cessendo 1 il tensore identico, Pin in generale questa tecnica pud essere condotta per caleolare le pro- prieta geometriche di domini pluriconnessi B.4 Formule di trasporto Nel valutare le proprieti geometriche di un dominio si adotta come si- stema di riferimento quello nel quale é pitt semplice o naturale asseguare la rappresentazione parametrica della frontiera del dominio o le coordinate dei suoi verti. Tuttavia, nelle applicazioni é spesso necessario conascere tali proprieta in un sistema di riferimento diverso da quello scelto inizialmente. Il calcolo ud essere condotto a partire dalle proprieta geometriche calcolate nel rife- rimento iniziale mediante semplici operazioni algebriche che vanno sotto il nome di formule di trasporto, A tale scopo si consideri la fig. B.1 e sia ry il vettore che definisce Ia posizione doll’origine del nuovo riferimento i cui assi si assumono paralleli ‘ed equiversi a quelli del sistema di riferimento iniziale. Essendo l'area una quantita scalare, e quindi invariante con il sistema di simento, occorre calcolare solo s, ¢ Jy. In base alla definizione risulta [ (r—1g) dn [i(e-to)o(e- 20) a=3, ~8, 84g —Fg@8, +Arg@rg. (B.32) 8, — Arg (B31) Nel caso in cui il punto @ coincida con il baricentro G la (B.31) si spe- Gializza nella formula (B.6) mentre la (B.32) diventa Iq = 5, ~ Ate @ta (B33) Quest’ultima relazione, cosi come quella relativa al momento statico, viene comunemente derivata calcolando J., in funzione di J,,. Ad essa si fa infatti riferimento affermando che il tensore d’imerzia valutato rispetto Appendix B. GEOMETRIA delle MASSE 17 FIGURE B.1 ad un sistema di riferimento con origine in punto O, con assi paralleli € concord a quelli del sistema inisiale nel baricentro G, si ottiene sommando J, il tensore d'inerzia rispetto al nuovo sistema dovuto all’area della figura immaginata concentrata nel baricentro. ‘Qualora il nuovo sistema di riferimento nel punto Q sia individuato rispetto a quello con origine in O mediante i vettori Ac, ©} = Ae2, (Bad) il vettore momento statico 81, ed il tensore d'inerzia J/, nel nuovo sistema si ottengono mediante le forinule, efr. Appendice A, 8 =Anag ANIA. (B35) Nel caso pitt frequente in cui i due riferimenti sono semplicemente ruotati uno rispetto all’altro, il tensore A @ costituito da un tensore ortogonale Q definito, nel riferimento assegnato, dalla rappresentazione matriciale a-(22 2) 220 (B.35) si specializzano allora come segue =As, T= Q'I,Q (B37) 18 Appendix B. GEOMETRIA delle MASSE owvero in componenti {e}, fe}, cosa {89}; + sina [sq}y —sina {sgh + e080 (89) (B38) (a) (3) = (Costa —sin a) (J), +e08asina [(Fq)y2 ~ Fe) al cos? a (J), + 2eo8arsina (Ig),_+8in? (Ig) ay (Sa)gyp = sinPa (Ig),, ~ 2oosasina (J, 7 + c05* a (Jg)99 -(B.39) vfs} mf} ww i versori che definiscono gli assi del nuovo sistema di riferimento le formule precedenti si esprimono in modo pit sintetio nella forma (a 9) vm (J), =Jgmem. (Ba) B.5 Calcolo delle proprieta geometriche di domini poligonali 11 caso pitt frequente nelle applicazioni é quello nel quale il domino 9 ha una frontiera di tipo poligonale, e cio’ definita da tn numero n di lati retti- linci. La specializzazione delle formule (B.16), (B.17), (B.18) che forniseono, rispettivamente, I'area, il momento statico ed il tensore d'inerzia conduce ad esprimere gli integrali curvilinei mediante formule, di immediata im- plementazione in un codice di ealcolo, dipendenti dalle sole coordinate dei vertici del domino. Si supponga allora che i vertici della frontiera 9 di 9 siano numerati consecutivamente percorrendo 82 in verso antiorario e siano ri © resi i vettori che individuano la posizione dei vertici i e i + 1, estremi del lato i —esimo. Si assiumera inoltre tqy1 =, in corrispondenza dell ultimo lato i 20 (4 =n). Lrequazione parametrica del lato i —esimo & dunque M(AJ=(-Adn+ Ate OSNSI 1m (B42) Appendix B. GEOMETRIA delle MASSE 19 il versore ny della normale al lato i — esimo, orientato verso lesterno di in accordo col teorema della divergenza, @ quindi definito da (Bas) essendo [; la lunghezza del lato i esimo e W il tensore emisimmetrico che associa ad ogni vettore r del piano il suo ortogonale, r+, ottenuto ruotando r di 1/2 in senso antiorario rispetto a @s. In altri termini w- ( Sete ) (Bay) E? evidente che, qualora si decidesse di numerare i vertici percorrendo la frontiera 39 in verso orario, espressione della normale diventerebbe ny — eX) Wri —1) z h u La formula notevole che fornisce l'area della figura poligonale diventa quindi: 3f.r0) n(s)ds 1S f'eer-mae= = / (Fa) n) dd = Pr BS [nent So a (B45) A poiche (rem) =i [ig 84) X es] = Te (Re Xs) = KVM (BAT) per le proprieta del prodotto misto. Si noti che le sommatorie sono estese al numero n dei lati del poligono ¢ che il prodotto r'(,) -m;, costante su ciascun lato, 8 stato posto pari anim, Il vettore momento statico si caleola come segue uh * (ey) «ma r(s,)ds; = $Y’ Foam] anuan = = FD [mnt areet nalts = = Lyn re (= [id -r02 F000 f wan) = eZ @r(s))n(s)ds = w= Ff) extrac 20° Appendix B, GEOMETRIA delle MASSE = FO re ten (B48) Tnfine, peril tensore d'nerzia si ha: Be fie 1n(s)] 1(3) © x(s)ds = me S a), fr(si) mile(s) @ e(si}do, = eaep he ain 2 is [Oda] Qd er Anuar = - pay (rem) [= A) e+ Aga] @ [1 — A) i + Arie] ds = = Pe fron [\a-aytan + (no niert (B.49) : 1 srr) [ NG-M aera ern fe = BL Cony [rons fonts on) +n onus] Per completezza le formule precedenti sono anche riportate in compo- nenti dopo aver posto Bags VB ign = FRE (B50) Risulta allora (B51) (vy +41) (B52) Appendix B. GEOMETRIA delle MASSE 21 11 caso di un dominio pluriconnesso, delimitato da un eontorno poli- gonale esterno e da uno o pitt contorni poligonali interni, si pud trattare analogamente al caso della corona circolare. I vertici di ciaseuno dei con- torni saranno numerati consecutivamente nello stesso verso, ad esempio, quello antiorario. Si calcoreranno quindi le proprieta geometriche relative a ciascuno dei contorni con le formule appena descritte attribuendo a quello esterno una densité di massa = +1 ¢ a quell interni la densita p= —1 ‘Un metodo alternativo, bench® equivalente a quello deseritto, consiste nel umerare consecutivamente i vertici di ciascuno dei contorni che definiscono il dominio ma con versi di percorrenza opposti per il contorno esterno e quelli interni. Sicche se il verso di percorrenza prescelto per il contorno ‘esterno 2 antiorario, i contorni interni dovranno essere percorsi in verso ratio. B.6 La sezione rettangolare AA titolo di esempio le formule precedenti vengono applicate al caso della sezione rettangolare di dimensioni (b x h) riportata in fig. B.2 1 vertii sono quindi individuati dai vettori posizione: (3) {8} {2} Risulta inoltre 0 rf 0 afk h 0 Yb mY Hb 0 (Bs) L'area A del rettangolo & quindi pari a ig 1 A=3D (0+ h+ bh +0) = bh, (B56) Risultando nullo il prodotto scalare rj-rf,, per i=1e i= 2, la formula (B.48) relativa al momento statico si specializza come segue: bh bh bh _ thf SHEET Gt = Ferme sy 4 bs (7) ¢, in base alla (B.6), il vettore posizione del baricentro G ¢ forito da (B.58) 22 Appendix B. GEOMETRIA delle MASSE. FIGURE B2, Infine, il tensore d'inerzia J, rispetto alorigine O del sistema di rife mento si calcola mediante la formula (B.49). Essendo, come detto, r, -r: Bb 0 bh non-(f iB) sen=(9 8) (6.00) 00 non=(q oe) nen-(p pe) Gen Si ottene in tal modo bh (PER Beth) dhl wR oh + (B02) es ay -( a ) (B63) ee Appendix B. GEOMETRIA delle MASSE 23, Applicando la formula (B.33), puo essere ora calcolato il tensore d’inerzia 4,, nel riferimento cartesiano traslato rispetto a quello iniziale ed avente il baricentro G come origine lo ~ Arg @tq- (B64) a { (B65) i & ) - (B66) Pertanto, il momento d'inerzia del rettangolo rispetto all’asse baricen- trico x, 2 fornito dal prodotto 043/12; infatti, in base alla terminologia introdotta nella sezione 3.2, esso coincide con il momento d’inerzia lungo Passe ye B.7 Nocciolo d’inerzia di domini piani Si consideri un sistemna di riferimento baricentricoe sia J, il tensore diner i un arbitratio dominio piano ©. Sia assegnata una retta a di equazione parametriea ania Ma AER (B67) essendo rq il vettore posizione di un punto generico della retta e ty versore dliretto lungo a, si veda figura B.3. Si definisce centro relativo del dominio 0 rispetto alla retta a il punto Cy Daricentro della distribuzione di momenti statici di 9 rispetto alla retta Detto ey il vettore che individua la posizione di C, rispetto al baricentro, reulee = $5 naj e naan £ Sale Tol Fa) Mod ‘con ny versore ortogonale a ta. Poiché il sistema di riferimento @ baricen- trico Ia relazione precedente diventa (B68) Toms + Alte Ara Ba oa 2) e quindi 24 Appendix B. GEOMETRIA delle MASSE FIGURE B3, Si noti che espressione precedente @ invariante sia rispetto al vettore ts g, utilizzato per rappresentare la retta a in forma parametrica, sia rispetto al verso assunto per M. Essendo Joma me “Ara “Ne ed il numeratore sempre positivo si ricava che ¢, “Na ha segno opposto rispetto alla quantita rq - nq. Pertanto il punto C, ¢ la retta a si trovano sempre da parte opposta rispetto al baricentro. caemy (8.7) B.7.1 Propricta della corrispondenza tra rette ¢ centri relativi Dall’espressione die, si ricava Tyce -te =0. (B.72) rae (Ohastehr pte serve Luce ve juesta proprieta si enuncia sinteticamente dicendo che le dire duate da ¢, ¢ dalla retta a sono coniugate rispetto al tensore J., Si osservi inoltre che il centro relativo ad una retta arbitraria del fascio 4 rette parallele ad a si sposta, al variare della retta nel fascio, lungo la direzione individuata da ¢q poich ng @ uguale per tutte le rette del fascio. In particolare, poiché |r. -ng| rappresenta la distanza della generica retta del fascio dal baricentro, |\e,|| —» 0 quando la retta del fascio ¢ tale che [ra+ma| + 0. Vieeversa eal] -» 0 quando [rg =| —> 00. ni indivi- Appendix B. GEOMETRIA delle MASSE 25 FIGURE B4, La corrispondenza tra rette e punti appena illustrata viene detta antipo- {orita, In tal senso il punto C, @ detto antipolo della retta ed « antipolare del punto. Uleeriori proprieta di tale corrispondenza sono presentate nel soguito. Si consideri il fascio di rette passanti per un arbitratio punto P, indi- viduato dal vettore posizione p, vedi figura B.4. Si vuole mostrare che il luogo dei centri relativi alle rette del fascio é una retta ¢ che tale retta & proprio Yantipolare di P. A tal fine si esprima Pequazione parametrica di lun‘arbitraria retta dol fascio di sostegno P nella forma r=p+a AER, (B73) dove r denota il vettore posizione di un generico punto della retta, In base alla (B.70) il centro relativo a tale retta ¢ individuato da ign en ae (B74) con n-t implicita 0, ¢ quindi che il vettore ¢ appartiene alla retta di equazione AJ, ¢-p +1=0. (B.75) Tnfatti, al variare dim, ovvero di t che individua la generica retta del fascio di sostegno P, ¢ deve variare in modo da lasciare costante, e pari a 1/4, i ‘valore del prodotto sealare e-J,,'p, prodotto coincidente con J, ¢~ p per la simmetria di J,,', In altri termini tutti gli antipoli delle rette appartenent 26 Appendix B. GEOMETRIA delle MASSE al fascio di sostegno P appartengono alla retta p la cui equazione impl @ dofinita dalla relazione (B.75). Viceversa, @ facile mostrare che Pantipolo di tale retta é proprio il punto P sostegno del fascio. Infatti, in base alla (B.70), il centro relativo alla retta pe definito dalla relazione Jat Ar, -n," (B76) dove rp individua un punto arbitrasio della retta ed ny & un versore ad essa ortogonale. Orbene, np risulta diretto secondo il gradiente della funzione lineare in ¢ definita dalla (B.75) om JoP ig, ny (B77) rr sicch®, sostituendo la relazione precedente nollespressione di cp si ottiene pes ea Ar,-n, Ary-J,'p (B.78) poiché 1, appartiene alla retta p © quindi, in base alla (B.75), il denomina- tore vale —1. In definitiva si @ dimostrato che l'antipolo della retta contenente gli an~ tipoli delle rette appartenenti al fascio di sostegno P coincide proprio il sostegno del fascio. In virti delle proprieta appena illustrate si ricava in particolare che Vantipolo della retia passante per due punti assegnati co- incide con U'intersezione delie rispettive antipolari. Questa proprieta viene utilizanta per costruire un particolare dominio detto nocciolo d'inerzia. Esso viene definito come Vinsieme dei centri relativi alle rette non se- conti la figura. In particolare i punti appartenenti alla frontiera del nocciolo saranno gli antipoli delle rette tangenti, e non secanti, il dominio assegnato. Nel caso, quindi, che questo sia poligonale il nocciolo sar anch’esso di forma poligonale ed i relativi vertici si possono determinare come antipoli delle rette che contengono i lati del dominio assognato senza intersecarlo, Ricordando la proprieta relativa all'antipolo della retta passante per due punti assegnati si ricava infine che il lato del nocciolo congiungente due suoi vertici consecutivi & costituito dall'antipolare del vertice del dominio individuato dalla intersezione dei lati costituenti le antipolati dei vertici sudde! Sebbene ormai di scarsa importanza applicativa, il nocciolo d'inerzia for- nisce una efficace rappresentazione grafica dei punti in cui applicare un arbitrario sforzo normale affinch® la distribuzione delle corrisponclenti ten- sioni normali abbia ugual segno in tutti i punti del dominio, Cid trova applicazione, ad esempio, nel progetto delle travi in conglomerato cemen- tizio precompresso. Appendix B. GEOMETRIA delle MASSE 27 B.8_ Direzioni principali e direzioni coniugate Sia A un tensore simmetrico e definito positivo. Detti n ed s due versori del piano, le direzioni che essi individuano si dicono coniugate rispetto ad ‘A se e solo se risulta soddisfatta la proprieta Anes (B79) Nel caso in cui la condizione precedente sia soddisfatta per una coppia n ed s di versori ortogonaligle direzioni ad essi associate rappresentano due direzioni principali, o aufodirezioni, per il tensore A. Infatti, in tal caso, sia n che Am sono ortogonali ad s e quindi paralleli tra loro. Risulta quindi soddisfatta la condizione Anan (B80) che caratterizza le direzioni principali di A, eff. Appendice A. Evidente- ‘mente, data la simmetria di A, anche $ @ una direzione principale di A. ‘Vicoversa se n ed § sono direzioni principali esse soddisfano per definizione la proprieta (B.79). In altri termini le dizezioni principali di un tensore A simmetrico e definito positivo sono le uniche direzioni ad essere contempo- raneamente ortogonali e coniugate rispetto ad A. ‘Una interessante interpretazione geometrica delle proprieta di coniugio di due direzioni é basata sulla proprieta in base alla quale la conica associat ad un tensore A definito positivo @ costituita da una ellisse. $i consideri ad ‘esempio V'elisse di equazione Arr (B81) ‘con ¢ castante arbitratia, Detti m ed s i versori di due direzioni coniugate per A ed esprimendo il vvettore posizione r nella forma mntys (B82) risulta Ann} ZAs-s=c. (B.83) In altri termini una coppia (n, } di direzioni coniugate per A costituisce un riferimento, in generale non cartesiano, nel quale Vellisse associata ad A si esprime in forma canonica, e cioe priva del coefliciente Ans che ‘moltiplica la quantita zy. E’ dunque evidente che tale proprieta risulterd, soddisfatta se @ solo se n e $ sono direzioni coniugate per A. ‘Un modo alternativo di presentare questo risultato, pid espressivo dal punto di vista geometrico, @ deseritto nel seguito. 28 Appendix B. GEOMETRIA delle MASSE Per ogni fissato x (y), i valori diy () che soddisfano V'identita (B.83) sono uguali ed opposti; pertanto le direzioni coniugate di un tensore sono ssi di simmetria obliqua per Vellise associata al tensore. Immaginando di aver disegnato Vellisse in questione, la proprieta prece- dente lascia intuire che In direzione m coniugata con un‘assegnata direzione 5 si puo costruire graficamente disegnando le tangenti all'ellisse in uno dei punti in cui Felisse stessa @ intersecata dalla retta paralela as passante per il centro dellellisse, La dimostrazione analitica di tale proprieta si pud ottenere come segue. Detta f: R? — R la funzione scalare di variabile vettoriale definita da S(t) =Ar-r—c, (Bs) Yrellise associata ad A si pud riguardare come il luogo dei punti per i quali risulti soe (B39) Portanto, rsulta nulla la derivata di f lungo la tangente allellisse, valutata in un generico punto di quest’ultima individuato da r, Salt) U(r) =0, (B86) essendo t il versore della tangente allellisse. In virti della (B.84) la con- dizione precedente si esprime in termini equivalenti nella forma 2Ar-t(r) =0 (B87) cid cho earatterizza x © t(r) come direzioni coniugate rispetto ad A. Questa proprieta viene utilizata nella fessione delle trav por carattoriz~ zare Vase di sollecitazione e I'asse neutro come direzioni coniugate rispetto al tensore J... Una effcace rappresentazione grafca della corrispondonza trai due ass! si ottieneallora, in base alle propria precedent, costruendo Vellisse associata a J.,'. Usualmente si considera l'ellisse di equazione (B88) detta anche ellisse di Culmann. Essa @ proprio Yellisse rispetto alla quale tuna retta ed il centro relativo si eorrispondono come retta ed antipolo, si veda la formula (B.75). Nel riferimento principale (£,») per il tonsore d'inerzia J, coincidente con quello di J,,', lequazione dell’ellisse diventa: ew star (B39) ovvero, nella forma pitt tradivionale = £44 (B90) Appendix B, GEOMETRIA delle MASSE 29 Le quantita Ie @ Jy, coincidenti rispettivamente con Jy e J, denotano i momenti d'inerzia rispetto agli assi € e 1) mentre p, e p, i rispettivi raggi @inervia definiti da Queste quantita sono definite come le distanze dagli assi €¢ 7 in cui bisogna concentrare l'area totale della sezione per ottenere, rispettivamente, il mo- mento d'inerzia rispetto all'asse € ed il momento d’inerzia rispetto all’asse 1, Pertanto il raggio p, @ disteso lungo T’asse € e quello pe lungo V'asse 7. Lellisse di Culmann pud essere utilizzata per costruire graficamente il centro relativo ad una retta assegnata o la retta coniugata di una retta bari- centrica. Queste costruzioni grafiche, per quanto di grande valore culturale didattico, sono ormai cadute in disuso nelle applicazioni.

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