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| 14,4 Filippo Brunelleschi (1377-1446) Linventore della «grande macchina» «Molti sono creati dalla natura piecol di persona di fattezze, che hanno l'animo pieno di tanta ‘grandezza ed il cuore di si smisurata terribilita, che se non cominciano cose difficile quasi im: possibill, e quelle non rendono finite con ma- raviglia: di chi le vede, mai non danno requie alla vita loro (..] come apertamente si vide in Filippo ul ser Brunellesco, sparutoe nella perso na [...] ma d’ingegno tanto elevato, che ben si ud dire ch’ei cfu donato dal eel per dar nuova forma alla architettura, gi per centinai smarrita; nella quale gli uomini di quel tempo in mala parte: moti tesori avevano spesi,facen- do fabbriche senza ondines, con mal modo, con tristo disegno, con stranissime invenzioni, con dlisgraziatissima grazia, econ peggior ornamen- to» (Vasari, Vite. Un dono del cielo era stato dunque Filippo Brunet leschi (Pirenze, 1377-1446), secondo Giorgio Vasa 1, per aver dato inizio alla nuova architettura del Rinascimento, Figlio del noraio ser Brunellesco Lippi e di Git liana Spini, Filippo doverte avere una formazione che comprendeva anche lo studio della lingua lati: nna, Erano cuttaviale scienze esatte quelle che pit lo appassionavano, come narra il suo biografo, Anto- nio di Tuceio Manetti (1423-1497). Ma soprattutto gli prediligeva il disegno, la pitcura, la sculeura ¢ Yarchivettura, Dopo aver iniziato la propria attivith artistica sn qualita di orafo (come tale viene immatricolato all’Arte della Seta il2 luglio 1404, avendone fatto richiesta a21 anni, nel 1398) ed essersi poi afferma: to pubblicamente nel 1401 al concorso per la Porta Nord del battstero fiorentino FRSSENS, Brunelle schi dedicé rutta la vita all architertura, ‘Alcuni soggiorni di studio a Roma ~i primi da collocarsi, verosimilmente, attorno al 1404/1409, assieme al giovane amico Donatello (REMI, c un successivo nel 1417/1418 ~ permise 10 a Filippo di acquisire una profonda conoscenza dell'architettura degli Antichi: «e veggendovi dentro molte maraviglie e belle cose (perché furono fatte in diversi rempi,e buo: nna parte da maestri ecellentissimi |...) fece pen siero di ntrovare el modo de’ murarisecellent yaar Domenico a machoino, Daria eV poare, 1456, Ares sappato @ eotocata, 232x200 cm. Froneo, Catocalo& Sart Mara cl Five er @ proobre dla capo © dt = Bracelaforentine Frew [ino at 1740 era no po punta mura, Guo ne sana eprsse nai at & 8672036 centnot ‘= Cuspidata fone scat ‘= Contrattorte a voluta Con trates coa ito poche 3) ‘onekr comune ator = tomer, andi artficio degli antich le loro pro porzioni musical [...J»(Maneti, Vita di Filippo Brunelleshi. Cupola di Santa Maria del Fiore Forte di queste conoscenze, Filippo, che gii era stato consultato dall Opera ci Santa Maria del Fiore per questioni inerenti al completamento delle te tibune (1404) e-ala sopraclevazione del tamburo (1410) delia eat tedralefiorentina, partecipé al concorso (banclto nel 1418 dalla potente Arte della Lana) per la re alizeazione della cupola, che ancora mancava pet Ja conclusione della fabbrica avviata da Amnolfo di Cambio nel 1310, In quegli anni, infati, 1a cartedrale della eitta toscana era ancora senza copertura nella zona del coro eVimmane spazio ottagonale su cus era stata prevista una cupola aveva il considerevole diame: tro di ben 78 bracca fiorentine cio8cirea 46 me- ts). Seal diametro del interno si aggiunge anche lo spessore del tamburo si arriva a82 braccia (pari acca 54 mets): dimensione che avrebbe impres sionato qualunque architetto, per quanto corag. Bios. Brunelleschi propose di costewire una cupola che noi oggi chiamiamo autoportante, ciog capace di sostenersireggersy da sé durante la costruzio ne, senza sichiedere aiuto di armature provvisorie di legno, la cui realizzazione, peraltro, sarebbe sta ta improponibil sia per Valtezzadellimposta della cupola circa 50 mets da terra), sia pt la quant materiale necessavo, sia infne, per ncapacita di tuna gualungue armaturalignea di sostenere i gran Panta ssezone orezotale ‘ata cupola dala Cattodraia «Santa Mara dal Fore fread, da GB, Nes, 1730, fe. dB. Sail ‘lcontrollo dell intera opera, dallideazione all’ese- ewione finale FEET La cupola sierge su un tamburo ottagonale (non completamente incrostato di marmi) forato da otto _grandi finestre circolar (cul) che danno luce alli terno. Vista dll’esterno essa appare come una rossa collina percorsa da otto bianche nervature marmo ree che convergono verso un ripiano ottagonale in sommitd Figg: 148261485. Su di esso si imposta una leggera lanterna cuspidata stretta da otto contraf- fortia volte (le prime eseguite nel Quattrocento), if TWGRarWLy UAE 67 SUGGES BSP BUOHAIT ST CWSU T WE 3 Quatirocento sezione Vill Rinascimento e Mani 14.86 1 4 Occhio somite fchematica dela cupoladi 9. heroapedine runelscre dala Catecale 4. Costok intermedi (Santa Maca dal exe '. Coston angele (Gat Saxman, 1980, * 44.87 1 Filgpo Brinetesch Cupola {Santa Mara dt var Wel . simile a un isolato tempietto a pianta centrale, La cupola é se 41 Vasari, «i monti intorno a Fiorenza paiono simili a lei» Fig. 1488. Alberti, sottolineandone il valore teenico e, per riflesso, la fama che essa dava a Fi renze ~ che poteva, percid, primeggiare sulle altre citta toscane -, la descrisse suggestivamente come struttura si grande, erta: sopra e” cieli, ampla: da coprire con sua ombra tutie* popoli toscanis La grande struttura & costituita da due calotte distinte, una interna (di grande spessore) e V'altra esterna (pit sottle) Fig: 1485 . Fu Filippo Brunelle schia volerla cost ~per conservallay dallo umido € perché la torn pith magnifica e gonfiata». ‘Tra lw na e Valtra calotta esiste, quindi, un’intercapedine Fig 14186, 3, cio? uno spazio che rende possibile la presenza di scale e corridoi Fa: 4487 , percorrendo 4 quali si giunge sino al piano su cui si imposta la Janterna 4 Le due calotte ogivali sono collegate da otto _grandi costoloni d'angolo Fig 1486, 5, i soli che si vedono anche dall'esterno perché rivestit di creste di marmo bianco 2, e da sedici costole intermedie disposte lungo le facce dette vele #.. Costoloni d’an golo ¢ costole intermedie sono anch’essi uniti per ‘mezzo di nove anell in muratura, Contrariamente a quanto avviene perlle volte gotiche, che prevedo- no che i costolonistruttura portante)siano costruitt mente alta e maestosa che, come s 14.88 7 Cupola Santa Maria ‘el Fore. Apparecchiatra rmurera a epinapasce, trae due cupol ‘ela cupola intern, ‘tc cots dog 14.89 1 fca dello sonapesce ek ‘upoa dela Cattedrat oa rota oso Fak 2am a atom per primi e poi si proceda con le vele (elementi di semplice tamponamento, percid portati), la cupola fiorentina é costruita tirando su contemporancamen: tee con omogencita costruttiva tutte le parti stret tamente connesse le une alle altre e tutte portanti Come sié accennato, la cupola é autoportante ce nessuna struttura lignea fu usata per sostenerla durante la costruzione; solo delle centine mobili da traslare via via verso alto, all vanzare della costruzione ~ dovertero essere impiegate in corti spondenza degli angoli dell'edificio, per guidarne correttamente il tracciato a quinto acuto. La possibilita di costruire 'immensa mole di ‘mattoni é dovuta a due fattori ‘sall'impiego della muravura a spinapesce; ‘sall'aver costruito una cupola di rotazione e non tuna semplice volta a padighione. La spinapesce é una tecnica, dedotta dall opus spica ‘tum romano, che consiste nel disporre dei ricorsi di ‘mattoni verticalmente, di seguito ad altri collocati ali piatto Fig. 14388. In tal modo lintera dopy pola @ attraversata, da parte a parte, da un insieme di eeliche murarie» che stringono la muratura rac cogliendosi alla base della lanterna Fig-1489 Inoltre, Filippo Brunelleschi concepi e costrui la cupola della cattedrale di Firenze ~ che ha Vaspetto di un padiglione a pianta ottagonale ~ come una cu pola di rotazione, Infatti i mattoni non sono disposti su piani orizzontali, ma risultano inclinati verso ilo- ro centri di curvatura e giacciono su superfici coni- che, Che tale fosse la tecnica adottata da Filippo lo si pud riscontrare anche salendo sulla cupola stessa { mattoni di ciascuna vela ~filare per filare, da un costolone all‘altro— rsultano tutti inclinati secondo ‘una curva che hail massimo della sua concavita pro prio nel centro di ogni vela Fig. 4490 Enoto come una semisfera sia descritta dalla ro- tazione nello spazio di un raggio (raggio di curvatu 1a) Fig. 4491.8. A una determinata altezza, quindi, il raggio che ruota disegna la figura di un cono cono che, a sua volta, in una cupola reale, determi na la giacitura dei mattoni (o dei conci di pietra) € Le tante possibiliintersezioni tra i vari coni aventi lo stesso vertice¢ la semisfera che & possibile im ‘maginare come una cupola senza spessore ~ sono sempre delle circonferenze @ Nel caso di una cupola di rotazione a pianta ot tagonale — per di pid a sesto acuito -, che implica esistenza di pid coni, tuti con il vertice sull ase centrale della cupola Fig. 14:82,a,ciascuna interse zione, lvello per livello, si legge come un insieme di oto curve Be Fig. 1499 Le ctspidi in corrispondenza di ogni spigolo non devono trarre in inganno: non c’é discontinuit nel Ja muratura della cupola, come non interruzio- ne nella rotazione del raggio di curvacura, flare per filare. Com’? stato felicemente suggerito, iascuno pus avere esperienza sia dell'assenza di soluzione di continuita tra una vela e altra sia della confor- mazione delle curve di intersezione tra ogni cono e Tevele se solo si sostituisce al padigtione ottagonale ilprisma sfaccettato di una matita e alla superficie 14.90 < Schema dela lantern dela ‘upd dela Catedral 1 Santa Maria del Fore. Ir roeeoa tat continuo son evensate eve ‘ela bave su oul poggia lnaetera: rosso a tratteggo sono suger le hoo tessa ft ‘matin ld eto do manto \ copertra ci tego 14.91 > Schomatzazone (Qoometrca dl acclamonto {luna cupola dl rotazione ‘istonea 1 Una seristera pub ‘ocere cerita dl ‘otadlore noe spazio «un rong raggio ‘curva, I raggle cho ruta dsogra ta igura cs un ono, Sele ceeonterrae. 14.92 + Schaatuzazire gooretica (el wacclamento aura cupo.s ‘irotazone a panta ottagonale soso auto. a. Inuna cupola drotvione ‘pana attagonaie a sosto ‘scifo,cheimplca pi con, ‘uth con I verice eu asso ‘ental date copa by. . casein roaring, eto per he, 3192 ‘come un nein cht 14.03 Esomitcazione oe ines Ss tesstura de eth maton’ "ela cupola dela Catocale (6 Santa Mara cel Foe (at (ai Pasause, 2002, poss inereziond oon avert stesso ‘toe la somstora sono conica generata dal raggio di curvatura il cono di tun temperamatite dotato di una lama, Facendo la punta alla matita si modella un cono che interseca le facce della matita secondo linee curve: é facile, per analogia,trasferire la semplice esperienza sul piano pit complesso della geometria della grande architettura fiorentina, La costeuzione della cupola di Santa Maria del Fiore, con i problemi che essa comportava ~ scelta delle tecniche costruttive, organizzazione del can- tiere, invenzione di macchine per sollevare i pesi € per risparmiare fatica ~ cenne occupato Brunelle schi per tutta la vita. Gi vollero, infatti, ben sedi- cianni ~ dal 1420 al 1436 ~ per poter concludere la struttura con Yanello di chiusura ("apertura ~ 0 ‘occhio — sommitale a pianta ottagonale) sul qua- Je avrebbe dovuto essere edificata la lanterna, Per quest ultima, inoltre, Filippo dovette affrontare lun nuovo concorso che pure vinse: alla sua morte (1446), pero, la anterna era ancora in costruzione. La cupola, pur superando ampiamente in al- tezza tutte le altre costruzioni della citta, non pud essere percepita nella sua interezza, il che ce la fa apparire ancora pi gigantesca ¢ incombente. 2 8 ‘HOPI GUAT G7 “OLOdOS O1SP SUBS CT OWOUNSSTTT MBE 4] Quattrocento Ll i : g : tradizionalmente atteibuita al Brunelleschi la crea zione dell apertura i via dei Servi, un cannocchia~ le prospettico che dalla piazza della Santisima Annunaiata inquadra, tra due fite schiere di case Timponente mole della cupola Figg 149861485 Non appena ultimata (o forse anche prima), la grande macchinan ~ che nel corso dei secol ha de stato linteresse di molt architet che ne hanno tat to spesso dei rlievi, confromtandone le dimensioni con quelle del Pantheon e di San Pietro EYEE! ~comincid a lesionarsi Le lesion (profonde rot re della murarura, essurazions, che vanno dalla lan. tera fin ole il tamburo) interessano soprartutto quattro delle otto vele, quelle che non hanno il con: waste ui part della fabbvica che si eomsportanno co me grandi contrafforti (tai parti sono le tre tribune e il corpo longitudinale della cattedrale). Peril loro studio fu creata un’apposita commissione grandu: cale gia partire dal 1695 e venne persino proget: «ato di circondare erchiare) la cupola e il tamburo con quattro grandi catene di ferro che si oppones sero ala dlatazione e al propagaesi delle frarture progetto che non and@ in porto, benché una cate na fosse stata addirittura costruita Fig. 14.96. Dal co degh strumenti nel 1988) € in funzione un sistema automatico di monitoraggio eletronico mediante il quale é possibile il controllo continuo dello stato fessurativo 1985 (con increm Mtinguaggio bru va della cupola per la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, ta il 1432 e il 1438 Brunelleschi venne consultato per opere militar civil anche da aleu ne corti dell'talia settentrionale (Milano, Ferrara, Mantova, Rimini). Egli, inoltre, progetto alti edi fici per la cit di Firenze: lo Spedale degli Innocen- ti, la Sagrestia Vecchia di San Lorenzo, la Cappella de’ Pazzi, le due basiliche di San Lorenzo e di Santo Spirito ela Rotonda degli Angeli Larchitertura brunelleschiana si svolge sempre alla luce della ricerca e della sperimentazione. Le forme architettoniche del Brunelleschi, infatti, so- 1no dimensionate in modo tale che chiunque non solo possa trovarsia proprio agio fra strutture che non vogliono né opprimere né annientare, ma riesea anche a comprenderne le proporzioni ¢ la misurabilita. Tali condizioni si realizzano tramite Vimpiego di forme geometriche semplici Mlinguaggio brunelleschiano si caratterizza, in- fine, per la ripresa della sintassiclassca (soprattutto romana) che si basa sssugliordiniarchitettonici ig: t4.97,8 1 sull'arco a tutto sesto La loro fusione, che pud dar luogo all'arco ingua rato dall'ordine & 0 all'aro sovrappost al ordine & genera le membrature architettoniche che quali jeschiano Mentre si occupa 14.94) Panta dota zona ‘30 Serv Annundiate a rence, 1498 » Moras dco St EEE * 43) 1420» Hero. ratam Sate ‘Serbo tase nasa RTS TEE a a a a ee 4 no Vit Rinascimento e Maniora pazza dela Santssme 44103 Panta dele Spade dah Innocent 4-Chietro 2.Chiesa 3: Dormtor oer gi eran 5. Portoate 4304 > Spexile dog Innocent ‘Veouta asso del ogn.to Spedale degli lnnocenti Iniziato a partire dal 1419 nei pressi della Chiesa dei Servi di Maria, lo Speda- 14.08 le degli Innocenti Figi 14102) pose le premesse per S000 Gok innocent Ja creazione della piazza porticata della Santissima_ P™*°0R" To" Annunziata, forse Fesempio pit riuscito e nowo di 14.406 4 piazza tinascimentale. = Ledificio, al quale Brunelleschi si dedicd con termnazane de archtrae continuitafinoal 1423 ¢ che fu conchuso da alti, si articola attorno aun chiostro centrale Fg. 14103, 1 che @ affiancato da due grandi ambienti: la chie- sa 2/e il dormitorio per gli orfani 8. La fabbrica si innalza su un ripiano ~ quasi come sullo stilo- bate di un antico tempio ~ a cui si sale per mezzo di nove gradini 4, Nove sone anche le arcate del orticato 5, nella porzione inferiore del’edificio, caltrettante sono le campate coperte da volte ve 1a Figs 1404. E nove, infin, sono le finestre di for ‘ma classica Fig. 14108 che ricordano quelle del bat tistero fiorentino di San Giovanni. Sormontate da un timpano, esse poggiano direttamente sulla cor nice dellalta trabeazione, che, tangente al cervel- Jo degh archi, é sostenuta da un ordine maggiore di paraste situate alle estremita della fabbrica, Tali paraste sono a loro volta affiancate da colonne ibe: re, che ispireranno poi Masaccio nell affresco della ‘Trinité SPREE. Nei timpani Filippo aveva progettato dei tondi concavi, a scodella, tangenti a due archi contigui e al sovrastante architrave (dello stesso tipo di quelli presenti nella Trnitd), Solo nel 1487 essi furono so- stituiti da ceramiche invetriate di Andrea Della Rob- bia EXETRERH. Larchitrave a tre fasce di uguale altezza ~ con- trariamente all'uso classico ~ gira alle estremita, piegandosi ad angolo retto e volgendo verso il basso, affiancando una parasta Fig. 14108: secon: do il biografo Manetti si tratterebbe di un errore dei continuatori di Brunelleschi EXQUSEEE tuttavia @ una derivazione diretta dall architrave dell'att co del Battistero fiorentino Fig. 14107, quindi da considerarsiall'anticay I fregio, inoltre, al pari di quello del trono della pala centrale del Politico di isa di Masaccio EXFEEES, presenta un motivo strigilito derivato da sarcofagi romani, Per quanto tale motivo siriscontri solo in una piceolafrazione di fregio all estremita destra, occorre considerarlo esteso allintero elemento della trabeazione. La sintassi di ordine e archi, invece, dipende certamente dall'esempio romanico della navata centrale della Basilica di San Miniato nella quale, visivamente, le fasce di marmo verde ¢ bianco, allaltezza dei capitelli delle alte semicolonne, si ‘mulano una trabeazione che corre ininterrotta- ‘mente sia al di sopra degli archi sostemuti dalle co. Jonne che dividono le navate, sia al di sopra degli archi sostemut dalle semicolonne dell abside. Dai capitelli di San Miniato, infine, Filippo ri- prende il pulvino modanato a gola dritta che pone al di sopra degli abachi dei capitelli corinzi dalle srandi volute dello Spedale Fig. 14108 Liintercolumnio é pari allaltezza delle colonne alla profondita del porticato Fig. 14,109. La cam. pata, allora,risulta di forma cubiea. Lo spazio del Joggiato, quindi, pud definirsi modulare. Cid signifi ca che nella sua realizzazione Brunelleschi utlizza ripetutamente la stessa misura (métulo) al fine di ‘meglio scandire lo spazio. Inoltre, la distanza frail pavimento e I'estrados- so della cornice della trabeazione equivale al dop- pio del'altezza della colonna, A tale altezza é pari anche la distanza fra I'estradosso dell'architrave € Vintradosso della cornice di sottogronda, mentre ‘meta altezza della colonna costiuisce la dimensio- ne complessiva delle finestre, dal davanzale al ver: tice del timpano triangolare, Nel progetto brunelleschiano ~ modificato dai continuatori di Filippo ~ il loggiato avrebbe dovu to essere delimitato, alle estremita, da due campate chiuse Fa.t4:110,4 34.107 > Frere, Batistero ol San Govan. Paricclore ‘sa ats, 14.108 5 Spdalo dog! innooont Partai oun caetelo core dol o9gato. 44.100 » Schema del proporzionamento ai faclta dela Spee ‘ook lanocend ft. da De ‘Angels 0 Osea, 1960, Ipotes det atzatodeto Spedale deg! innocent Secondo # progetto Fippo Brnelesch (ita BA Brchi, 1968) ‘= innocent Bartin senea oot pu Nelo Spec vere ‘ante atarccrat a ‘Gragazzo:maat peo vo. Una stra mobile cha i tao (da cult omna ta) {© Stigltato Orato con vn no: theatomaciseigeretion Esse si sarebbero presentate come superfici rac chiuse entro alte paraste 2, sormontate dalla tra beazione 9). Altre paraste pid piccole , in corri- spondenza di quelle maggiori, avrebbero segnalato {ldiverso valore assunto dal muro del secondo ord ne: diverso perché muro pieno & su muro pieno 6, al contrario della grande porzione centrale che si qualificava, invece, come muro pieno 7 sul vuoto del loggiato sottostante 8) ‘Sagrestia Vecchia di San Lorenzo La composi- zione modulare diventa oggetto di ulteriore studio € approfondimento anche nella Sagrestia Vecchia di San Lorenzo (ca 1422-1428), cosi detta per distin- guerla dalla Nuova, edificata nel secolo successivo da Michelangelo Liincarico a Brunelleschi venne dato da Giovan- ni di Averirdo de’ Medici (detto Giovanni di Bic: : : 3 i 8 ; : : i Quattrocento Rinascimento © Maniera i 8 ci, 1360-1428), padre di Cosimo il Vecchio (1389- 1468) il creatore della fortuna medicea, forse nel 1419, anche se i lavori iniziarono solo attorno al 1422, Negli intendimenti del committente il nuovo, edificio avrebbe dovuto servire anche da cappella funeraria di famiglia. Giovanni di Biceie la moglie iccarda de’ Buert,infatti,riposano al centro della Sagrestia, in un sarcofago, posto al di sotto di una ‘grande mensa, eseguito da Andrea di Lazzaro Caval ‘anti, detto il Buggiano (1412-1462), fglio adottivo di Filippo Brunelleschi La Sagrestia Vecchia ¢ un ambiente al quale si accede dal braccio sinistro del transetto della Basil- adi San Lorenzo BEES ed 2 composto da uno spa 210 pressoché cubico al quale & sovrapposta una cu- pola emisferica ombrelliforme Figg. 14.117 14.112 ‘Tale cupola, raccordata da quattro pernacchi sf rici alle murature sottostanti, ha all imposta dodici finestre circolari ed ¢ rafforzata da altrettante ner- vature che le conferiscono, appunto, V'aspetto di un ombrello aperto Fig 14119. Le nervature sono solo la parte in vista di lame murarie che hanno Vimtradosso ad arco di circonferenza e V'estrados- so rettilineo e inclinato, al pari di un arco rampan- te Fig. 14.114 ‘Tra due lame murarie 44314 > Sasone ao vecta _assonometica parze ‘ale Searesta Vecchi B Sen Loree. lm Votta unghiata Sutra ar ‘Chvoltata deta oh lunetia Sven iene a ostena Seep era raccoraat aa ‘ola mediante porzon clea ‘Che dota ungh 1 Scarsetla Tomine lronino ‘Soa chesgntoncbersae ‘ertemre dantcsunsescs, Seltanente dipccon demons pani tangas 3 1 Pietra sorona Parr oo Sharenara el eobre gre 82 Zuregrae dt ago moo ne- ‘Hoel toscao.sopratuto. Paget forsin diepoca aut WT toast 8 2 dcondzions nec ae 4. concorevan wi conconera: 4. continavamente cont ola fasts, van aaa < ‘Sagresta Veccia San orenzo, ca 1422-1408 Vedula da tana vrs ka scarsol, sa.nt2 > Parts dota Sagrostia Vecchia Sen Lenco 34.130 Sagrsta Vacchia dk San Lorenzo, Veda zriale ota cupot. contigue si impostano, infine, delle volte unghiate che seguono una doppia curvatura: quella delle nervature ¢ quella dei muri vertical del amburo a terminazione ad arco (dove sono ospitate le dodi- «i finestre circolari). Esternamente la cupola & co- pperta da una superficie tronco-conica, protetta da squame di laterizio. La sormonta una lanterna su sei colonnine coronata a sua volta da un cupoli convesso-concavo percorso da scanalature che si avvolgono a elica Fig 14415, Tale motivo decora. tivo @ un’evidente suggestione derivante dalle eli cche delle spinapesce della cupola di Santa Maria del Fiore, Sul lato opposto all ingresso si apre la scarsélla, tun piccolo ambiente anch’esso a pianta quadra- ta, ma composto, in alzato, dal sovrapporsi di due cubi uguali coperti da una cupoletta emiste rica su pennacchi con ornamentazione a conch alia Fie. 14118. La cupoletta éaffrescata a imitazione di un cielo stellato recante le figurazioni dello zodiaco, Non a «aso la comice alla base della cupoletta imita un ve- Iario arrotolato e legato: allora é come se a cupola perdesse illusoriamente di consistenza e attraver- so un'apertura circolare, allontanando una vela di stoffa, si potesse vedere il cielo, La conformazione planimetrica complessiva ~un quadrato maggiore seguito da un quadrato ‘minore~ trae ispirazione dai precedenti del Sancta Sanctorum del Laterano ¢ del Battistero della Cat tedrale di Padova, citti con la quale ambiente ar tistico fiorentino era in contatto dai tempi di Giot to Figg. 14117 014118 ‘Tutte le pareti cella Sagrestia sono scandite dalle paraste, dalla trabeazione e dagli archi in pietra se rena (grigio-azzurrini) che risaltano contro il bian- co dellintonaco nudo (ciot non decorato). Le paraste assumono diverse forme in base alla collocazione alla quale sono destinate. Le quattro degli angoli del vano maggiore sono piegate sim- metricamente ad angolo retto, allo stesso modo di quelle nelle nicchie quadrangolari del Pantheon (sono un ricordo, pertanto, dei soggiorni romani di Filippo). Nei due angoli di fondo della scarsella, in vece, esse sono filiformi: si presentano, cioe, come se fossero lo spigolo sporgente din pilastro qua. si completamente aflogato nella muratura, Infine, quelle che introducono alla scarsella costituiscono le due facce visibili diuna «colonna quadrangolare», avvolgendo lo spigolo «convesso» La trabeazione, con la cornice decorata da che- rrubini rossi e blu Fig: 44419 (ripresi da quelli del Battistero di San Giovanni), corre senza interruzio- ne in ambedue gli ambienti che pure hanno piano di calpestio e altezza diversi ~ dando in tal modo la sensazione di un’assoluta unita spaziale Della novita della Sagrestia si accorsero imme: diatamente i contemporanei, tanto che il biografo Antonio di Tuccio Manetti ebbe a scrivere che: «ti one’, che la faceva stupire tutti sli uomini e della ctta¢ forestieri a cui accadeva el vederla, per la sua nuova foggia e bella. E concor- revavi" continovamente* tanta gente, che davano ‘grandissima noia’ a chi vilavoravay. rossi! su di condi 14.816 < ‘Sagresba Vooohia ct San oreneo, Veckta dala ‘opera eupolno non & Fenginal} 1a.n6 < ‘Sagresta Vecchia ct San Lorerzo. Veuuta zontal ola cupcla dota scarsola sas7 5 Padova, Batiste dl San Govern, 0x seco edit do extrno, 14818 1 Schema assonematicn ‘al Battoro dala Cattecaie oi Padova 14319 1 Figo Bruneboscr, ‘Sagretia Vbohin i San Lorenzo, Partcolre det ‘rego ata rabaacone

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