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& 2 = ' 3 5 5 nente loggia aperta Figg: 14:163, 8674165. La dif ferenziazione dei bugnati che Michelozzo applica qui per la prima volta sara destinata a diventare ilriferimento d’obbligo per esecuzione del para. ‘mento murario esterno di ogni successivo palaz- zo tinascimentale fiorentino, Anche il cortile cen- trale Fig. 14.166, porticato con archi e colonne al piano terreno, chiuso con finestre a bifora al pri ‘mo piano ¢ coronato da una loggia architravata al secondo piano, diventera uno degli elementi pti ricorrenti ¢ caratterizzanti della nuova tipologia ediliziaprivata tra Quattro e Cinguecento. In ess0 la scelta delle sole colonne (con capitello compo- sito sormontato da una cimasa a gola), Varchitra ve tangente alle ghiere degli archi, alto fregio, la cornice su cui poggiano direttamente le bifore i velano la dipendenza dal brunelleschiano Spedale degli Innocenti, La colonna d’angolo, vera cernie- ta dela fabbrica, da luogo alla poco felice posizio ne delle finestre del primo piano, pit vicine all'an- golo stesso, Esse sono estremamente ravvicinate, rompendo, cosi,il ritmo dimensionale del cortile. Si vedra come, in seguito, il Palazzo Ducale di Ur- bino EIREREREIG ¢ il Palazzo di Raffacle Ridrio (o della Cancelleria) EET a Roma proporranno sistemi maggiormente articolatie soluzioni d’an- golo pitt convincenti 14.164» Palazzo Meds, Particle el corinne. 14.165 © Rasttusane echematioa elo spqaio Sud-Est at Plaza Medic con a eggia orgrara. 14.166 > Palazzo Medic, Veda de cod Schara gatco dole ro porto de Batstor Frene 4. Porta Now (saconda porta, 140-1424) 2. Porta Esto woe Paraiso ‘teren porta, 1425-1452) 3. Porta Sus fra porta, ‘eves Pisano, 20 1326). 14.6 Lorenzo Ghiberti (1378-1455) Lartefice della porta «pit ornata et pitt riccha» Lorenzo dé Come Ghibert nasce a Firenze nel 1378 svolge la maggior parte della propria attviti nella cicranatale dove muore, quasi ottantenne, nel 1455. La sua formazione, maturata nel solco del Go- tico Internazionale, avviene inizialmente presso la bottega orafa del patrigno Bartolo di Michele. Qui il giovane Lorenzo apprende sia !arte del disegno sia, soprattatto, quelle della fusione, in stampi ea cera persa e del cesello, specie su la mine preziose d’oro e d'argento. Intorno al 1424- 1425 soggiorna poi a Roma e nel 1429-1430 anche a Venezia, entrando in entrambi i casi in profieuo contatto con le maestranze artistiche locali. Alla sua attivit principale di orafo e scultore affianca in seguito anche quella di architetto, che condivide in un rapporto di difficile convivenza con Brunel- leschi relativamente al cantiere della Cupola della Cattedrale di Firenze (1418-1423). Moncorso del 1401 La prima importante occa- sione che si offre al Ghiberti per verificare la pro- pria maturita artisticarisale al 1401, quando’ Arte di Calimala (0 dei Mercanti), una delle pit ricche € potenti associazioni di categoria di Firenze a cui faceva capo Vintera gestione dell’economia della citta, decide di bandire un concorso per la realiza- zione della seconda porta del Battistero di San Gio- vvanni Fig 145167, 1. I fatto che per assegnare questo prestigioso incarico (i Battistero @il monumento al quale i Fiorentini sono stat, da sempre, pit legati) ‘venga bandito un apposito concorso é un sintomo significativo di come i tempi stiano cambiando. 1 ‘mercanti, punta emergente della nuova borghesia cittadina, comprendono subito che la concorrenza fra pi artist é garanzia di risultati qualicativamen- te miglior.Intal modo, infact, i sarebbe accresci toil decoro della cit che, a sua volta, avrebbe ulte- riormente consotidato I immagine ei prestigio dei suoi mercantirispetto a quelli di tutte Te altrecitta Al concorso prendono parte i miglioriartisti del tempo, ma fra tutti spiccano in particolar modo i nomi, allora ancora poco conosciuti, di Jacopo del- Ja Quercia ERETEEEE. Filippo Brunelleschie, appun- to, Lorenzo Ghibert Il tema consiste nel realizzare ‘una formella in bronzo dorato raffigurante la scena biblica det Sacrificio di tsacco Le prescri zioni dell’Arte dei Mercanti sono, a tale riguardo, {quanto mai precise e restrittive, La cornice, infat ti, deve essere mistilinea e quadriloba. Questa par ticolare sagomatura era imposta dalla necessita di uniformarsi alla preesistente Porta Sud, realizza- ta da Andrea Pisano (ca 1290-ca 1348) tra il 1330 ¢ il 1336 @. II tempo di esecuzione, infine, non poteva essere superiore a un anno e la quantita dei materia 1ida impiegare doveva limitarsial minimo possibile Solo le formelle realizzate da Ghiberti e Brunel: leschi (gid allora giudicate le migliosi) sono giunte fino a noi e sono oggi conservate al Museo Nazio: nale del Bargello di Firenze. Dopo varie vicissitudi nie molte polemiche la vittoria definitiva (e quindi Ja commissione per 'intera porta) viene comun- que affidata a Lorenzo Ghibert La formella del Ghiberti Nella composizione del Ghiberti Fig. 14488, inscrivibile nella figura di un rettangolo Fig. 14469, il gruppo dei personaggi di sinistra (disposto nella parte bassa della formella), controbilancia perfettamente quello di destra (rac colto, al contrario, nella parte alta), secondo una tradizione di equilibrio e compostezza di sicura ispirazione classica, Anche il Vasari, al riguardo, nota che le figure erano «svelte1 e fatte con grazia ced attitudinisbellssime> Fig. 14470. La roccia che divide geometricamente la scena, secondo la diago- nale, sottolinea con efficacia i due diversi momenti della narrazione. A sinistra gl ignari servitor, in atto di parlottare tranquillamente fra loro, e~ sul Jato opposto~ Abramoe Isacco Fig: 14171. Le figu: re dei due protagonist sono realizzate con grande perizia tecnica e abbondanza di particolan, cura ‘mente derivanti dallesperienza di orafo alla bot tega del patrigno. Dai loro gesti armoniosie lent P e il perfetto nudo di Isacco rimanda a un'ulteriore citazione classica, cosi come la decora Iidell'atare. B ancora il Vasari a pr formella fosse sfinita: con tanta diligenza, che pa reva fatta non di gettos e rinettatas con ferris, ma col fiatov. La peculiarita dell’opera, in effetti, sta anche nel suo essere costituita da un unico blocco di fusione (eccezion fatta per il corpo di Isacco ¢ il braccio destro di Abramo), incavato sul retro, pri vo di incastri o saldature successive, indice di una capacita teeniea estremamente raffinata con conse _guente, notevole risparmio di materiale. L-angelo, infine, che si materializza dal mulla inarcandosi in senso inverso rispetto a quello delo- bo superiore destro che lo contiene, costituisce una presenza puramente simbolica. Egualmente sim: bolico, del resto, ¢ anche il gesto con il quale eghi ingiunge al veechio patriarca di fermare la mano cida, Significativa 2 Varditezza prospettica con non traspare la drammaticita del momento jone a gira ‘sare come la 14.168 + Lorenzo Ghbert t sacrifeo ‘disaceo, 1401. Bromo pirzaimante deat, $35.08 em, Fen, Museo Nazionale da Bargeto. Chor. 14.70 9 Schema dele posture © dt ‘mocment dala frmota det Ghibert, saa7i> sae ot saeco. Partcotre con le igure ch Awana e Isacc. Wm Sacritiete a tesece Lecco: er oto eco ter ata provafobbedanda la SUSE CT CSR ted dt vaceno pate Wi evoke sie trata veto postata com ‘sgnaio da secriicare weg gettainhnsone trorzo Brett ni tent acaoal etd Quattrocento miu sezione Vil Rinascimento © Maniera 44.172 > Fippo Brunatisch I saonfoo of baceo, 1401 bono parsaimante dora, ‘45138 cm. Froneo, Museo Nazonale del Sarge, 4as73 Schama compostvo dala termeta Son saciion ace dl Brune 44.745 Schema dete simmete ‘ag alpen nok termi con sacri i fscee dl Bruna 14.175 < Flgpo Brunstesch I sao at bacco Partcolare con a mano Sol'angob co blocca Abrams, la quale I'angelo fuoriesce dal piano della formel- 1a, creando un forte effetto di profondita spaziale. Alla figura angelica fanno riscontro, nel lobo dia- metralmente opposto, uno sperone roccioso e un asino che bruca 'erba, quasi a sottolineare la con- trapposizione fra la dimensione terrena (la roecia el/animale) e quella divina (angelo e il ciclo). Lat tenzione naturalistica, del resto, raggiunge sempre livelliraffinatissimi, come nella rappresentazione della piccola lucertola, sulla roccia in basso, ai pie- didi Abramo, La formella del Brunelleschi Nella formella del Brunelleschi Fig: 414472 la scena, concentrata nel perimetro di un triangolo isoscele orientato verso alto Fig 44273 ¢ costruita assemblando su una piastra di base sette diversi pezzi fusi separata- ‘mente e saldati, si anima di accenti pid’ drammati i. Isacco, inginocchiato sullaltare, al centro della composizione e ruotato suse stesso, cerca infatti di svincolarsi dalla presa del padre che gti si avventa contro con la forza della disperazione. Questa volta Vincervento dell'angelo, le cui forme assecondano mozbidamente quelle del lobo superiore sinistro, & tuttaltro che simbolico. Egli,infatti, ¢rappresen- {ato nellatto di bloccare fisicamente il braccio di Abramo, afferrandolo con una mano, al fine di im- pedire lo spargimento di sangue Fig:14478.. Divino € umano, in altre parole, entrano drammaticamen- tein contatto, con un intervento assolotamente de- iso e risolutore. Significative, nella loro marginalita, appaiono infine le figure dei servi, nei due lobi inferior, che risultano quasi simmetriche a quelle della meta su periore della formella ig. 14174 Entrambi i personaga, uno dei quali si ispira al ‘modello classico del cosiddetto Spinario, forse visto durante il soggiorno romano, sono intenti alle pro- pric faccende. La loro descrizione ¢ estremamente realistica, tanto che Brunelleschi, pur incurvando- liper assecondare la forma della cornice, li fa in parte fuoriuscire da essa ela sensazione che se ne ricava é, nel suo complesso, di grande vivezza co- ‘municativa Lluomo si mostra ormai insofferente agli schemi nei quali farte gotica Faveva fino ad allora costret- toe cerca pertanto di eluderti, allo stesso modo det due servi che balzano fuori dall'angusto spazio nel quale la forma gotica della formella li costringe. Alle novita brunelleschiane la giuria, composta da 34 mercanti, preferisce comprensibilmente le mag- giori garanzic di equilibrio compositiv, di perizia tecnica e di affidabilita organizzativa offerte dal Ghiberti, anche in quanto figliastro del gia stima- tissimo orafo Bartolo di Michele. E per questo lo proclama vincitore. Porta Nord del Battistero di Firenze Per realizza- re opera, inizialmente prevista per la porta orien: tale ma poi spostata sulla facciata Notd, il venti cinquenne Ghiberti attrezza, a partire dal 1403, tun'apposita bottega che, in breve e per pit di cin quant’anni, diverra uno dei prineipali punti di ti: ferimento artistico ¢ culturale di Firenze. Da essa, {nfatti, passeranno ~in qualita di apprendist o col laboratori ~{ maggior artisti del secolo, Personag: gi quali Donatello DISTEEED, Michelozzo, Masoli no da Panicale BYSTEEE, Paolo Uccello FETE ¢ 14.178 Porta Nerd dt Gatistoro San Giovani. Parclre & “ i ren | sas7e< sto San Govern aFrence, 1400-1424, 56 {is Bronzo pariamante rat, da Tempo 7 6. Catra dl Ges 49. Adoraions del Magy 8 Gorusalerme 43, Batosimo o Gest Benozzo Gozzoli, dunque, devono al Ghiberti non solo una parte importante della loro prima forma- zione, ma anche opportuni di essersi frequenta. tiediessere c Pet la Pasqua del 1424, dopo ben ventuno anni di lavoro, la porta é finalmente conclusa e firma: ta, nel battente di destra, con la scritta «OPVS LA- VRENTII FLORENTINI+ (Opera di Lorenzo Fio- rentino) Fig. 4176, Essa, restaurata tra il 2013 e i 2015, si compone di ventotto formelle con cornice quadriloba mistilinea rappresentanti scene della Vi tae della Passione di Cristo Fig:14:17,7-20 e, nei due registri inferiori di entrambe le ante, ritratti degli Evangelisti 21-24 e di quattro Dottori della Chie- sa 25-28. I due battenti sono incorniciati da motivi floreali con testine di profetie sibille a ogni inter: sezione Fig: 14478. Nell'impegnativa realizzazione Ghibesti riesce a conciliare la tradizione scultorea del Gotico Internazionale con una pit realistica rappresentazione delle masse e dei volumi, Nono- stante il persistere di una certa rigidita medievale, infact, eglt incomincia ad affrontare anche i pro- blemi prospertici, pur continuando a concentrare ladisposizione dei suoi personaggi al interno delle ci mistilinee. d 3 5 6 7 g § 5 z i 3 5 fc sezione Vi Fiegellazione Esemplate, nell’ anta di destra, a formella com la Flagellazione Fig: 4479, a sesta dal basso del registro interno EESMMERHAH ¢ fra le ultime a essere realizzata. Essa presenta una sim rmetia raffiatissima, con un porticato classicheg. sgiante (definito da colonne scanalate con capitelli composi) a sua volta contenuto entro un quadra- to perfettamente inscritto fra lobi Fig. 18180. La figura centrale di Cristo, legato alla colonna me diana, divide verticalmente la scena in due parti distinte ma speculati, Alla convenzionale della postura, ancora di chiara derivazione go: tica, si contrappongono il modellato del corpo e illeggero avanzamento della gamba destra, con i piede che sporge dalla base dappoggio, quasi ad accennare un passo verso chi osserva Fig. 14181 Le figure dei due carnefici che flagellano Gesit so no ruotate rispettivamente verso i margini opposti della cornice mistlinea, La loro realizzazione, con le braccia perfettamente sincronizzate, ad esempio, ¢frutco dl numeros stud preliminat. Il senso del 4a prospettiva, infine, ¢ suggerito sia dal colonnato in secondo piano, sia mostrando le mani destra e ‘mancina del secondo carnefice di sinistrarispetti- vamente davanti e dietro la colonna lla quale si 1as79 + Lorerao Ghibest Pagelazene. Bronco parca dort f5:67,5em. Dala Porta ‘Nor dal Batitora & San Gevern. Firenze, Museo dal Opore det Doo 14x20 Schema goomatico compasiio dale formate ‘om fa laglizions sas981 7 Schema dete postire¢ dl rue et personaggh sma con Gommantart Opera del ester au pu gar oh St da Geto a stone (tro appoggia, come se la abbracciasse. In tal modo Ghibertine precisa geometricamente la collocazio ne spaziale in un piano intermedio fra le colonne frontal e quelle posteriori, con una visione di tipo sla rinascimentale. del Battistero Visto lo stra ordinario successo ottenuto con la seconda porta Arte di Calimala decide di finanziare anche later za, inizialmente prevista per la facciata settentrio. nale ma poi trasferita su quella Est che, essendo rivolta verso la cattedrale, era considerata la pid importante. Questa volta non occorrono pitt con corsi per stabilire che Vartefice sara ancora una volta Lorenzo Ghiberti. Questi, nel 1425, riceve dunque lncarico ufficiale per 'esecuzione del suo capolavoro, la cui lavorazione si protrarra per ol tre un quarto di secolo, fino al 1452, con Taiuto fra gli altri — det fighi Tommaso (ca 1417- ultime notizie 1454) e Vittorio (ca 1418-1496), Ormai la fa ‘ma e Fautorevolezza di Lorenzo sono comunque tali che, come egli stesso serive nei eapitoli auto biografici dei suoi Commentari «mi fu data licen- tia: io fa conducessis in quel modo ch’io credessi tornasse pit perfettamente e pit omata ¢ pit ric- cha» BENIETE] Fig. 14182. Dunque Vartista ha ma no libera sia per decidere il sopgetto (sceglieinfat su suggerimento del letterato e umanista fioren. tino Leonardo Bruni ~ 1370-1444 -, aleune storie tratte dall’Antico Testamento Figi¥4:188) sia per organizzareil lavoro come meglio crede. Egli, per prima cosa, riduce il numero delle formelle a deci «ene sopprime le singole cornic, realizzandolungo ‘ bordi dei battenti una fascia decorativa con figu- re bibliche e testine di profete sibille entro tondi Le differenze rispetto alla seconda porta sono cevidentissime. Ogni sopravvivenza gotica é ormai definitivamente cancellata. La straordinaria perizia cnica del Ghiberti,infatt, si concentra sulla robu- sta modellazione dei personage, sulla raffinatezza dell'intaglio (sifinito al bulino, dopo la fusione) & sulla rappresentazione di complessi paesaggie di architetture gia prospet ‘Atal fine Iartsta utilizza anche una nuova tecnica, deta stiacetdte, messa a punto da Donatello ¢ con icamente rinascimentali sistente nel rappresentare le figure e i personaggi in lontananza con pochissimo rilievo, come se fos sero appunto estiacciatis,cioe schiacciati sul fondo, Questo artficio gh consente di ereare Vllusione di una maggior profondité prospettica, in quanto tra leparti in primo piano (in altorilievo o, in taluni ca: si, atuttotondo) ¢ quelle sullo sfondo (in stiacciato) siha limpressione che esista un‘enorme distanza ‘mentre, in realt3, non vi sono che pochissimi cen: Se grande fu lo scalpore destato dalla seconda 55 conta teanea, pare Darote ‘ote vss0 14.82 ¢ a aja a orana0 Gre, Porta Es (toza porta, deta wot 1 2 ttero Sovamnia Frenz, / 1425-1250. Bren deo, 820x310 om. Fence, ‘Museo de Opera ca Duomo, Sea do Prado. 14.183 > Schema identicaive dl soane dala Poria ; - dat Paradiso oe! Batistoro s dh San Govern : 4. Stare Adamo ad Ev Sacro & Caine Abele, Uccsione Abele, 6, Gusepp wand FimproverodiDioaCans "ai merear, Scoperta 1. Sarl & Nowe de uct doa tazza dora nel ‘it cerca, Eebrezza acco d Bentarin, aioe Giuseppe sta -conccoere da Kato ‘aval dela Legge Grodare, La presa d ogentura, Orne Serco Getodeisarcoac sa 6 tag conto Ft Esal ala caccia, Fsbecea 10, conto. Tempo consign Gacote, larogna ci Saba ro porta, addirittura enorme fu quello prodotto dal- la terza, tanto che ancora in pieno Cinquecento il Vasari narra come Michelangelo assai restio a esprimere giudizi lusinghieri su qual: siasi altro artista ~fosse cosi affascinato dalle porte del Ghiberti da affermare che «sono tanto belle che elles starebbon: ben alle Porte del Paradiso». Sottoposta a un delicato e lunghissimo interven: to di restauro (protrattosi a pit riprese e fra varie vvicissitudini tecniche tra il 1985 e il 2012), la Porta del Paradiso, sostituita nel Battistero con una copia in bronzo dorato (1990), ¢ oggi conservata nella Sa adel Paradiso del rinnovate Museo dell’Opera del Duomo di Firenze, notoriamente Incontro al Tempio ultima formella in basso dellanta di destra Fig. 14:188,10|rappresenta In contro al Tempio fra la regina di Saba e re Salomo- ne Fig: 14.184. Anche in questo caso Timpiego in graduale progressione di un rilievo tendente allo stiacciato, il movimentato realismo dei quasi cen- to personaggi di conto, la rigorosa costruzione prospettica del Tempio (fantasioso quanto signi ficativo miscuglio di elementi gotici e classicheg. ¢gianti) sono tutti indi della mutata visione artist cadel Ghiberti Per 'architettura del Tempio, che troneggia imponente al centro dello spazio figu rato, fra edifci che gli fanno ala (caratterizzati dal ricorso all'arco a tutto sesto, a destra, ¢ a pilastri architravati, a sinistra, egli st ispira alla tipologia O55 BOB 1 Rinascimento e Maniera 14.104 lorenzo Ghbert canta a! 81482. Bonzo, m. Dalla Porta iso dal Batiste San Giovani, Frenze, Museo dt Opera del Duero, Sal del Parade, 14.185 > Schema prospetico dala forma con ncortro a 07 Salone romana dell'arco trionfale a tre fornici, La monu ‘mentalita della scelta é sottolineata anche dal per- fetto convergere delle linee di fuga dei capitelli e delle trabeazioni verso un unico punto sulla me diana verticale Fig. 14185 In questa formella Ghiberti inserisce due fine stre timpanate, nell'attico della costruzione, dalle quali siaffacciano due figurette intente a osservare la scena dall'ako Fig. 4188) Di fronte alla scalinata che conduce all'interno del Tempio, in uno spazio separato da una tran: senna dal folto gruppo di figure in primo piano, Salomone (al centro sulla destra) tiene per mano Ja regina di Saba, il cui lungo strascico del mantello & sorretto da una delle tre ancelle del suo seguito. evento é accompagnato dal suono di struments imusicali (quattro musici si trovano a destra) ed & celebrato alla presenza degh anziani. In primo pia ‘no uomini e soldati a piedi o a cavallo, realizzati a forte silievo, commentano Favvenimento o volgo- no la testa verso pit direzioni, in un vivace e reali stico insieme di azioni, sguardie posture. larags cb Sabo oe ta tno 14.7 Jacopo della Quercia (1371/1374-ca 1438) «S'ingegno gliignudi... far parere camosi» icopo di Pietro d'Agnolo di Guarnieri, detto Jacopo della Quercia, figio di un oraio e intagliatore, nasce trail 1371 e il 1374 a Quercegrossa (da cui, forse, i soprannome), piccolo borgo nelle vicinanze di Sie 1a, La sua formazione tardo-gotica si riallaccia alla ‘grande tradizione scultorea toscana dei Pisano, ma 1 Firenze, dove partecipa senza successo al concor: so del 1401, entra in stimolante contatto anche con Ja nuova generazione di artisti che gravita intorno alla bottega del Ghibert ‘Animo estroso ¢ inquieto, Jacopo conduce una vita sregolata e turbolenta, segnata anche da de rnunce e condanne di vario genere, in una delle qua- li descritto in modo molto denigratorio come ela droncello senese picchiapietres, Nonostante queste sue intemperanze di carattere, che lo mettono spesso in contrasto con i suoi stessi committenti soprattutto a causa dei grav ritard nelle consegne. Vartista lavora a Lueca, Firenze, Ferrara, Bologna, Vene i nella quale arriva anche a ri: coprire importante carica di Operaio del Duomo soprintendente generale alla costruzione),rivelan dosi ~ come nota il Vasari - «utilisimo per quel tempio e per quella fabbrica, la quale non fu mai prima cosi ben maneggiata: da alcuno, essendo gli molto gentil persona». Infine vi muore, forse a causa della peste, intorno al 1438. e Siena, ci ‘Monumento funerario di laria de! Carretto Lope: ra pit celebre di Jacopo della Quercia é il Monumen to funeraro i lara del Carreto Fig. 14187, la giovane moglie di Paolo Guinigi, signore di Lucea, morta di arto nel 1405 BESIMENED Realizzato allincirca trail 1406 ¢ il 1408 su commissione dello stesso Guinigi, il monumento? diventato uno dei simboli pit ric della delicata fase di transizione tra il gusto gotico e quello rinascimentale. Il sarcofago, pitt volte disfat 10 e arbitrariamente ricomposto nel corso dei se coli, é diviso in due parti Tarca, cioé la cassa, che si siallaccia alla tipologia dei sarcofagi romani, e lala stra dl coperchto, che riprende I'uso medievale delle cosiddette tombe terrigne, le cui lapidi, cioé, erano poste al pavimentazione stessa delle chiese. La cassa, a forma di parallelepipedo, @ costituita dda quattro lastre marmoree realizzate con la proba- bile collaborazione di aiuti, Nella ricostruzione at jello del terreno, in modo da inseritsi nella

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