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spetticamente la spira del serpente dietro Valbero, dopo che il suo corpo vi é passato realisticamente attraverso un foro nel tronco. Questo gustifica pie nnamente illusinghiero giudizio del Vasari, second quale Jacopo «morbicamente sngegno gli igmudi cdi maschi e femmine far parere carnosi», IIgesto di Evaappare dolce e inconsapevole, sot tolineato dal ritrarssinuoso del suo corpo, che sea- rica tutto il peso sulla gamba sinistra leggermente avanzata. Adamo, del reste, asseconda il moto della donna con la mano destra cla testa voltata di tre quarti verso di lei, nonostante che il corpo, pos: giato aneh’esso sulla gamba sinistra, sembri quasi volersi sottrare al peccato, ivolgendosi dalla par te opposta I rilievi di San Petronio destano subito un enor- ‘me scalpore. In ess emerge la volont’ del artista di oltrepassare il concerto stesso di verosimiglianza, cio’ di imitazione della realti naturale. ‘Aleune deformazioni avvertibili nella possente ‘muscolatura di Adamo, ad esempio, sono indicat ve della volonta che Jacopo ha di piegare la realta ai propti fini espressivi. Concetto che, come si vedra, anticipa gi la fase pid: matura del Rinascimento ¢. pilin particolare, la concezione artistica di Mi- chelangelo il quale ~ non a caso ~ sara ‘uno dei primi e pid autorevolt estimatori dell art: sta senese 14.193 > ‘Jacopo deta Quetia, acca oat, 1425- 1438, Maro 776 om. Partclve dela Pote ‘Magna, 14.104 1. Bento, Puta rmarom, 1434-143, Prato, Duomo oi Prat, Orgrala ora a Mao «Opera de Duo a Prato, 14.8 Donatello (1386-1466) Lo spazio nella scultura eVideale nel quotidiano Donato Niccol di Betto Bani, detto Donatello, na- sce a Firenze nel 1386, Di modestissime origini, iniziail suo apprendistato artistico fra il 1404 e i 1407 presso la bottega del gia affermato Lorenzo Ghibert, dal quale acquisisce sia le tecniche del cesello e della fusione in bronzo sia amore per Varte elassica Sempre agit inizi del Quattrocento (forse intor- noal 1404/1408) compie con Yamico Brunelleschi tun primo viaggio a Roma, soggiorno che sirivela fondamentale per la sua formazione, in quanto ha Fopportunit’ di anvmirare direttamente dal vivo opere scultorce della tradizione classica (soprat- tutto ellenistica e romana), In sepuito tornera a Roma almeno un‘altra volta (ca 1482/1433), forse in compagnia dell architetto Michelozzo di Bar- tolomeo, avendo cosi modo di approfondire aspetti pit decorative trionfali della scultura ta- do-antica. Molta delativita ci Donatello si svolge a Firen- 2¢, alla cu crescta artistica eglicontibuisce forse piiidi ognt altro, soprattutto perla realizzazione di cingue statue per il Campanile di Giotto e tre per itabernacoli esterni della Chiesa di Orsanmichele. Questo non toglie, naturalmente, anche numerosi spostament, Verso il 1416 @infatt a Pi sieme a Masaccio PREREEI puo ammirare le opere di Nicola e Giovanni Pisano. In seguito ha modo di esprimersi anche a Prato, con i palpito marmo- reo del Duomo (1434-1438) Fig: 44408, a Ferrara (1450) a Siena. Qui eg lavora in tempi suecessi- Vivalla realizzazione del fonte battesimale del Bat- tistero BRENME finendo anche per soggiornare sta- bilmente in cit almeno dal 1457 al 1461 Scraordinaria importanza, infin, assume il de- cennio padovano (1443-1454) nel corso del quale, sulle orme di Giotto, lo scultore fiorentino si tra- sferisce nella citta veneta,allora centro economico e culturale trai pi vivaci,diffondendovi le novita rinascimentali. Nel 1466 muore, ottantenne, nella sua casa fiorentina nei pressi de! Duomo, Con Donatello la scultura giunge arisultat irri petibilinon solo perché, come scrive il Vasari, ar tista@ stato i primo a sapersrallacciare alla tradi- zione scultorea greco-romana PETITE ma anche pperché per primo ha saputo superarla,infondendo, ai suo personaggi un'umanita ¢ un'introspezione dove in- TGF SU RGSS OSD RIOHO BT OATS WBE , 3] psicologica che sarebbero rimaste a lungo uniche 14.108 renzo Ghee nella storia de pores Sar tennio di intensa attiviti, Donatello sperimenta 441s the Brome cnracce di doratra arte, Nel corso di oltre un sessan tutte le possibili tecniche (tuttotondo, altoriievo, bassorilievo, stiacciato) ¢ cutti possibii materia Ji{marmo, bronzo, terracotta, stucco, legno), ri: scendo ogni volta a dare alle proprie opere un‘im + i i : 2 § i é : pronta assolutamente riconoscibile e innovativa Le statue di pele La differenza e unit 14 della sculeura di Donatello emergono con chia rezza osservando le statue che nel primo ventennio de] Quattroce come sié gia visto -per Chiesa di Orsanmichele Se si mettono a confronto tre opere di Lorenzo cea 1374-1421) e Niccold Ai Pietro Lamberti (ca 1370-1451), ritenuti al tempo fra i massimi scultori di Firenze, é possibile capi ‘ole Artidi Firenze commissionano tabernacoliesterni della Ghiberti, Nanri dé Banco re quanto esse, pur nella loro diversita di realizza zione e di material siano ancora sostanzialmente “omogence al gusto tardo-gotico, In esse, infati, si prediligono lo sviluppo diago- nale, sottolineato anche dall’andamento sinuoso delle pieghe degh abiti, ora pid ora meno accen tuato, el minuto decorativismo, a scapito del real smo che, losi vedri, ¢ invece molto pit accentuato gil nel primo Donatello Con il San Giovanni Battista, eseguito nel 1413 1416 per 'Arte della Seta, di cu il santo era dl pro tettore, Ghiberti si cimenta per la prima volta con Ja fusione in bronzo di una statua a tutto tondo di dimensioni imponent Figg. 142195 614.196 la pit ¢grande fino ad allora realizzata in una bottega fio: rentina. La figura affusolata, il panneggio drappeg mba sinistra por tante e la destra lievemente avanzata, in modo da giato a larghe campiture, la conierive alla figura una postura morbida e armo- njosa, sono tutte caratteristiche ancora riconduci bili ai modi del! ommata seuleura trecentesca, [ordi de] mantello ei calaar originariamente dorati,cosi come gli occhi in lamina argento ig.14497, inf ne, siifanno ai modell classi, Il SantEigio in marmo che I Arte dei Fabbri com missiona pochi anni dopo (ea 1417 1421) a Nanni di Banco attinge con mageior forza anche alla tradi zione romana del rtratto Figg.44:198.14.190 per sonaggio, in abiti vescovll, ha una postura severa ced equilibrata, con un andamento leggermente at ‘euato e la testa appena ruotata. Lo spesso panneg. gio sidiparte a ventaglio dal fianco destro verso il basso, generando fra le pieghe V'alternarsi dip fonde zone d’ombra, Anche in questo caso i bordi de] mantello recano tracce di dorarura, cosi come capella barba Fig-14200, mente al ‘une permanenze di un pigmento azzurro lasciano lamin ritenere che anche il mantello fosse originatiamen: te policromo, Pid o meno allo stesso period (ca 1420) risale anche la stattia marmorea di Sen Giacomo Maggiore altrimenti noto come San Jacopo), fondatamente antribuita al fiorentino Niccolé di Pietro Lamberti che la realizza su commissione dell'Arte dei Vaiai ¢ Pelliciai Figg: 14.201 614.202. L'opera, di dimensio. lithdilineament. 1 panneggio presenta du se soluzioni: a sinistra cade quasi verticalmente, a fitte pieghe, nascondendo la gamb dlestra, al contrario, si distende pitt attorno alla gamba sinistea,liever Patol retrata, Come gid nel Sant'Bligia, si sono ritrovate tracce di un’antica doratura sui bordi del mantello ¢ della tunica, csi come fra iricioli mossi di barba ce capelli Fig. 14.208 dai, sempre pet V'orna ‘olo esterno di Or FAUT OURET G7 OVOGED HOP BUOEGIS BT OW g € 3 i £ : ; sanmichele Figg: 14206644205. Nel decorativismo del panneggio Fig.14:206 I statua presenta ancora non diversamente da quelle degli altri scultoridel tempo qualche traccia di un gusto gotico ormaial ‘ramonto, L/orgogliosa postura e la tranguilla gra viti del volto, al concrario, gid prefigurano la nuova sensibiliti donatelliana. San Giorgio, infats, appare solide e ben sicuro di sé, con le gambe leggermen: te divaricate ¢ il grande scudo crociato romboi- dale che funge da ulteriore punto d’appoggio ed esprime, secondo Vasari, «un mezaviglioso gesto di muoversi dentro a quel sassov. Alla fermezzafisica fa adeguato riscontro la fermezza morale, espressa dda un volta sereno e consapevole, che sempre Va sati descr eandone la «vivacit fieramen. te terribile», Rispetto ai lineamenti convenzion: Ji oantichizzanti preferiti dai suai contemporanei fiorentini, Donatello conferisce al suo San Giorgio 44,208 « Donato, San Goro, a V4? i818, More Niseo Nazonnle de Barge 44,205 cal te co dei trati pensosi, con le sopracciglia contratte e la fronte aggrottata, come per esprimere una certa inquietudine intesiore Fig. 14207 Nel basamento della statua, oggi conservata al Museo Nazionale del Bargello, Donatello realizza anche un bassorilievo con San Giorgio ¢ la princi essa Fig. 14208_ In esso V'artista mostra di aver gid acquisito la piena padronanza delle vecniche bru nelleschiane della rappresentazione prospettica La linea d'orizzonte Fig. 14209, L0, infact, ¢ po sta allalvezza della testa della principessa e il punto di fuga centrale P sulla mediana mainore, in corti spondenza del dorso del santo cavalicre, Quest, al centro della scena, sta trafiggendo il drago, simbo. Jo del peccato e della barbarie, ed é rappresentato in modo molto verosimile, nel pieno della lotta, I vo mantello st agita al vento, quast fuori dal margine superiore della lastra, mentre de sinistro di San Giorgio stringe con grande real ssmo la pancia del cavallo che, essendosi impenna- to, avrebbe altrimenti potuto disarcionarlo, Sulla destra'a prineipessa (personificazione della Chiesa) cosserva il combattimento a mani giunte, Alle sue spalle vi é un portico classicheggiante in prospet- ‘iva, emblema di razionalita, in contrapposizione con lantro del mostro, sul lato opposto, a sua vol ta simbolo di primitivita. Nonostante la lunga per manenza all’esterno abbia parzialmente abraso il marmo e quindialterato gli efetiv spessori, il sgraduale passaggio dal bassorilievo dei principal allo stiacciato appena percepi sfondo boscoso non ubbicisce solo alle regote del- la prospettiva geometrica. Esso inftt, crea anche dei suggestiv effetti di chiaroscuro in tutto simili a quell ottenibil in pitura, Idisegne E proprio per questaattenzione al chia- roscuroe al gioco delle masse che il Vasari sotto ‘nea pil volte come Donatello dette wopera all'ate del disegno», dimostrandosi anche assai wvalente nella prospettivas EZSTBEE. Nel Frammento con la Strage deg Imsocent Fig.24:210, Varcstarappresen- taun gruppo didonne, due delle quali accoccolate {Gn primo piano) nel'ato di preteggere i loro bam bint dai fencemti del carnetice (sul margine destro) che brandisce con furia un lungo pugnale. Su una 14.208 + Denso, San Gorge os proposes, 14071848, Baeamerta de Tabernaccio dal Ate dei Ccazzale Spaca Marra, 303120 om, Frenee, Masso Nace (ol Bergato, Parole dota pare fouata care, 14.209 > Shera poepetico d San Goer prrcoacoa 14.210 > Dente, Srage det Imocent ca t8artaso, Panta neta» pone & 28,8020. cm. Perens, aa des Bana Ae Frarmento celrecte Moiseanie stampe Netra oe Pentimento euatiasi meates Sopotatacaunartets ano pera Ia Tata capita hes prima vorsono ration po, ma a spac | pentinert sans naa Rela sotopenence Fepera Fagah "Sora periment” 5) ee-parco. diunaoeyro ese (gato cera carovon cance Satacon get, prima traccia a punta metallica (forse d'argento) Donatello ha poi ripassato a penna, con veloc tra tid inchiostro bruno, senza tratteggi chiaroscura- liné pentimenti Liintento é quello di studiare la composizi «di massima della scena e gli atteggiamenti dei per- sonaggi che, nonostante la schematicita del segno, appaiono gia connotati in modo preciso e dram- rmatico, come si vede soprattutto nella donna did sera in basso, che stringe al seno il figlioletto, vol _gendo con orrore la testa verso quello, gid mort, della donna che le sta accanto, TiS SA BV SUOOE SSP HUTBANS HT SHOUTS | mE 7 2 ° 2 i i é a Iprofeti Geremia e Abacuc Limportanza degh ef fetti prodotti dal chiaroscuro emerge anche nelle statue marmoree del Profea Geremia Fig. 14.218 € dll Profeta Abacie Fg. 14212., destinate a due nic: chioni esterni del terzo ordine della facciata o¢ cidentale del Campanile di Giotto, Luce e ombra sembrano impighiarsi tra le pesanti pieghe dei man telli, come se la stoffa avesse una rigidité innacura Je, quasi metallica, Questo contribuisce a dare alle figure un'imponenza e una dignita che non si era. no pit viste in una scultura almeno dal periodo el Maro, elezea 191 Fence, Museo dll Ope raze a 1420-1885 Mama atezza 105 om. Franz, uso dat Opa os Duomo, ja.ia 2 1416-1434, Mero lenistico-romano, Per Donatello s ispira a dei modeli ivi, Il volto di Ge. remia, infatti, é un vero e proprio ritrattoc raffigu: ra un uomo non pi giovane, con una barba rada, le guance infossate, il labbro inferiore sporgente ali occhi incavatie le sopracciglia aggrottate. Ana Togamente anche il vecehio Abacuc é rappresen ‘ato completamente calvo, con un volto scavato, quasi denutrito, e un corpo mageo ¢ allampanato, Jontano sia dai canon di perfezione dellarte classi- casia da quelli decorativi del Gotico Internaziona Je, In entrambi i cas si ratta di quello che @ stato “opportunamente definito «naturalismo integrales, intendendo con cid una piena e convinta adesione are le statue, del resto, al «vero naturale», cioe come appare ai nostri oc chi, enon all'idea astratta che di esso ogni artista tende a farsi, Nella forte espressivita di quest volt ra tutta Ia grandezza della nuova conce: zione artistica di Donatello, | line quasi disarmonici,infatti, non vogliono nascon dlere i segni del tempo, in quanto la bellezza nuova dlell'uomo donatelliano non sta tanto nel esteriore, che pud essere anche sgraziato e dimes s0, quanto, piuttosto, nella grandezza d’animo ¢ nella dignita morale, La grande stagione di rinno aspetto vamento iniziata da Donatello prende le mosse proprio da questa sua evidente avversione nei con fronti della serena idealita del Gotico e delle sue raffinatezze formali, spostando la propria atten. zine verso una veri specifica, individualizzata, e sempre riscontrabile nell'esperienza reae. Mbanchetto di Erode "Tra il 1423 e i 1427 Dona tello, artisticamente gid affermato, é chiamato a collaborare, insieme a Jacopo della Quercia, Lo renzo Ghibertie altri, lla realizzazione del fonte Dartesimale del Battistero di Siena Fig. 14248. In quest'occasione egli realizza una straordinaria for: mella in bronzo raffigurante Il banchetto di Evode, successivamente dorata dall orafo e scultore Gio ‘Siena, ca 1384-1454) Fg. 44214. In essa I'artista pone ogni cura sia nella rappresen tazione prospettica, sia nell’organ spazi, sia nella disposizione dei personaggi. La sce ‘na mostra in primo piano, a sinistra, un servo ing nocchiato che offre a Erode un vassoio recante la testa mozzata del Battista, I vecchio sovrano, che purne aveva comandato la decapitazione per com piacere la giovane Salome (figlia dell'empia mo lie Erodiade e del fratello Erode Filippo, a cui il re Vaveva sottratta), é rappresentato da Donatello nell’atto di ritrarsi, con le palme delle mani aper- te, in un gesto quasi di orrore di fronte a quella sand di Tari vaazione degli terribile vista, I racconto, cos, assume aspetti di drammatico realismo e Vallegro banchetto sfocia incurpe delitto 14.214 > Dane, banchato (roc, 1428-1407, Eronzo dato (4a Giovani ‘Tuan 60x80.0m, Sona, Batistero San Gover, Fente batoaenale 14.215 4 Shera compostvo de Bancruta oro. Anche altei partecipanti al banchetto si ritrag- gono (uno coprendosi il volto con la mano de~ stra Fig. 14217) agghiacciat dalla crudele esecuzio~ ne e solo Erodiade, a sinistra, si protende verso di 1ui,indicandogti il macabro trofeo. Donatello, un- que, rappresenta gli fet dello spregevole delitto sui partecipantial banchetto, giustifiando cos! una soluzione compositiva alla quale avrebbe pit tard guardato Leonardo per!’Ultima Cena EXERTED In tal modo, viene a crearsi un vuoto proprio al centro della scena Fig. 44218 ¢ questo artificio compositivo, insieme alla fuga prospettica del pa vimento e degli oggetti post sulla tavola imban- ita Fig. 714.216, 8, crea un senso di profondita di realismo mai visti prima in un bassorilievo, Il geo- rmetrico succedersi deg archi dello sfondo, grazie alluso di un rlievo progressivamente sempre pit schiacciato e allimpiego, rlativamente alle travie ai soft, dun secondo pii elevato punto di fuga prospettico b, contribuisce adare ulteriore profon- 14.216 © Schum prospec cla poraers a ermota nto) fim dl muro che kngo ca Spalera'n 6 dale perione hormone a sopra dl Spalera 44.217 oancheto a €r0e, Prtootre duno de pntecpart al bancheto dita allintera scena, Al di a degli archi, del resto, sistanno svolgendo due altre fasi della narrazione. Alcentro un suonatore i viola allude alla danza det sette vel che Salome, affigurata adestra, davanti al tavolo, sta ancora compiendo (0 ha appena conclu 0), come si indovina dalle sue armoniose moven- z¢-In fondo asinistra, invece, oltre la seconda serie di archi, ritorna la raffigurazione del servitore che inun momento precedente, mostra la testa del Bat tista anche a Erodiade (0 Salome) e a due ancelle. Mediante tale invenzione, Donatello definisce con Ja lontananza nell spazio quello che & anche lon tano nel tempo (cioé avvenuto prima), viceversa, vicino nello spazio (in primo piano) cid che € vicino nel tempo (quindi avvenuto dopo). Questo nuovo ‘modo di scandire la nareazione, rappresentando tempi diversi allinterno della medesima scena, so: stituisce, di fatto, il ciclo narrativo medievale, nel quale, al contrario, a ogni avvenimento successivo Donate, Cnara Parte del ut danza, 1m Saimo $0 Alon. /Locato fangs seam ean con ‘dont See Babe 14.219 > Scher ian prosper delta Carton, 4 fato i particolare meno appatiscente, vendo scelto Donatello di avvicinare quanto pid possib- lela gi a quella di mbt innocentie fe stosi, Quel che emerge dal convulso agitarsi det personaggi é pertanto una prorompente e quasi cossessiva voghia di movimento, Que cor pit credibile da Donatello grazie all'artfcio tecnico di lascarealcune figure pit in stiacciato 0 appena sbozzate, in modo che, viste da lontano, appaiano sfuocate, quasi come se stessero vera mente danzando, Donatello, infine, aggiunge ar tiicio ad arificio, Le coppie oh colonnine, iat, non separano le scene I'una dallaltra, in quanto sono poste su un piano anteriore rispetto a esse. In questo modo ora coprono eora scoprono part del fregio a seconda di come si sposta chi guardla. Be- <0 allora che la percezione visiva dei fanciul can zanti vara in continvazione e al loro movimento apparente si deve aggiungere anche quello effet tivo di chi, per avere un'idea complessiva di cid che guarda, ? costretto a spostarsi, non potendo cogliere Fintero fregio con un solo sguardo né da una sola posizione celest Altare del Santo Per novita d'invenzione, diosita di progetto e dispiego dh mezzi si zala realizzazione dell Altare del Santo (1447-1450). La sistemazione attuale, frutto di un’arbitratia ti: -a Fig. 14.221, nulla ci dice dell originale assetto dell'opera, certo la pid impe- gnativa ¢ completa alla quale il maestro fiorenti ro si fosse mai applicato. L’altare, infati, si com. poneva di ben 29 elementi scultorei fra cui sette statue bronzee a tuttotondo e vari bassorilievi in bronzo (dorato e argentato) in pietra,L’apparato scultoreo, inoltee, era collocato in uno scenograti ero ‘co insieme architettonico che lo stesso Donatello aveva ideato, ainmitazione di una sorta di tempiet: 10 sopraelevato, adorno di colonnine, balaustre e marmi policromi Fig. 14.222, Nel 1447 Donatello fa fondere le quattro formelle che rappresenta no altrettanti miracoli di Sant’ Antonio. Nel corso dll 'anno successivo Tartista, con ampio impiego «di aiut local e toscani, formelle, a dettagliarle con pit! minutiparticolari e a lucidarle preparandole per la successiva doratura, Nella formella con il Miracolo della mu la Fig. 14228, originariamente collocata nella par te posteriore dell'altare, Donatello organizza lo spazio prospettico allinterno di tre volte a botte di ispirazione classicheggiante Fig. 14226. Una se~ tie di doppie infersiate a maglia quadrara divide ‘A. Corgan. 2009 @) ra.z2s 4 male Ma 1448 Bonzo dare, S7<123.0n, Pactra Basen dol Swvo, ata maggie. sa.228% Serra pcspetice 8 goood Maco prospettico risulta ulteriormente accentuato dal corso allo stiacciato, suggerendio I'idea di una pro- fondita disognata, dunque pit pittorica che scul: torea. D'altro canto lo stiacciato, come si é vist, viene utlizzato da Donatello proprio con la final ditradurre nellingnaggio scultoreo la suggestione della prospettiva linear. Peraccrescere Veffetto di imponenza architetto- nica artista abbassa la linea dell'orizzonte 0 fino a farla coincidere con la base stessa della formella, Rinascimento e Maniora in modo da conferie alla scena una suggest suale da sotto in su, I vari personaggi si accalcano animatamente incorno allasina affamata che, in ginocchiatasi davanti al santo, rifiuta l'avena che le viene offerta preferendo rimanere miracolosa- one del’ostia consacrata. Nei vol 1, cesellati con minuzia ¢ vigore, Donatello riesce a infondere espressioni di stupore e di incredulith ‘mente in adon id & straordinariamente evidente nella vivace fi jpuretta che, salita sul basamento della parasta cen ‘vale di destra, si protende in avanti per osservare meglio evento prodigioso, portandost espressiva ‘mente la mano sinistra davant alla bocca in segno distupore e meravigha. sa.22s « Donal, Davi en asn/ig80 Brana fomFrersn, Mureo ya.226 Drs Viet tral, 44.227 4 14.220 oan Sean 14.220 Dai, Pericles David Lesatta datazione del David in bronzo ‘che Donatello realizz per Cosimo de’ Medici é a tutt’oggi molto dibattura e controversa ma, se si accetta ~ come é stato attendibilmente propo. sto ~ che fosse stata commissionata peril veechio palazzo dt famiglia, potrebbe collocarsiintorno al 1435/1440 Fig. 14225. La scultura, wna fusione a ‘cera persa di dimensioni pressoché naturali, per fectamente tornita esifinta al cesello, ¢ stata evi dentemente pensata, oltre che per la vista fromtae, anche per quella tergale Fig. 14226 ¢ —soprattutto, ~ per quella dal basso, poiché in origine doveva cs sete posta su di un alto piedistallo Fig. 14227. Es. ‘a presenta alcuni tratti singolari, come lo strano ‘copricapo ¢ i calzari, tanto che & stato anche pro- posto di identificarla con il giovane Hermes della mitologia greca, In questo caso il dio sarebbe colto anellatto di osservare con pacato distacco la testa mozzata di Argo, il leggendario gigante dai cento ‘occhi da lui ueviso per ordine di Zeus. Partendo da ‘uno spunto decisamente classico (questa & infatsi Taprima grande statua a tuttorondo, dopo oltre un millennio, che raffiguri di nuovo un nudo virile), Donatello conferisce al suo personaggio, chiunque ‘esso rappresenti, un'espressione di naturale penso. sta, con la testa ruotata¢ lievemnente inclinata verso il basso, in vivace contrasto con Tinnaturale postura del corpo Fig-14:228, sicuramente ispirata al’ antica statuatia di desivazione policletea. Tutto i peso cel ‘giovane corpo grava sulla gamba destra, imponen: ddo un corrispondente abbassamento del bacino ast nistra In opposizione a questo la spala sinistra é lie vemnente ralzata, mentre la mano destra impugna tuna lunga spada e il piede sinistro poggia, in segno i vittoria sulla testa del nemico ucciso. La luce @ impiegata da Donatello come stru mento di modellazione delle masse ¢, scivolando doleemente sulle membra adolescent del David/ Hermes, finisce poi per addensarsi ai suoi pied, ‘ove crea ombre profonde sulla testa di Golia/Ar- ‘g0 Fig:14220, ancora racchiusa dall'elmo ornato di ali, una delle quali si distende lungo 'interno della ‘gamba destra del giovane. tI Vasari rimane profon. ‘damente colpito da quest’opera, della quale scrive 14.230 > Dorit, Mactdtane peters: ca1 453/456 Legne dipoxps banca ‘laglato e pereatrenie patrom 9 rat, Stozza 188 cm roe, iuseo dar Gpera de Dione, 414.231 > Donstto, acta pprwere:Parioone dt che «@ tanto naturale nella vivacitae nella morbi- ddezza, che impossbile pare agli artefici che ella non sia formata sopra il vivos, vale a dite che non sia stata realizata con un modello vivente. ‘Maddalena ponitente Nell ultimo decennio di vita Donatello ha ormai maturato una concezione art- stica che va al di li deg stess ideal rinascimentali, dliventando spesso incomprensibile anche peri suoi contemporanei. A quest ultimo periodo & aserivi- bile la Maatdalena penitente (ca 1453/1455), intagha ta in tenero legno di pioppo bianco, inizialmente collocata all'interno del battstero fiorentino di San Giovanni e oggiconservata al Museo dell Operadel Duomo Fig. 14290. Riallacciandos ai coneett gio- van gi espressi ni Proftt Gevemia e Abacuc, Do: natello abotisce ogni riferimento alla statuaria clas sica e concentra le proprie energie nella direzione dliuna profonda analis psicologica del personaggio. [La Maddalena penitente appare pertanto non solo sfigurata nel fisico wessendo consumata dai digit nie dall astinenza», ma anche fortemente dilaniata nel’animo. 11 volto ossuto e sofferente, soleato da due profonde oxbite ocular Fg: 14291, le mani dalle lta lunghe e nodose, congiunte nella preghiera, i corpo mortificato da un informe cascata di cape! ‘che la ricopre come un lungo saio(simbolo di vita Pied scheletcici mostllati sul terreno come delle veechie radici, esprimono tutta la gran dezzainceriore della peccattice convertita a una vita santifcata dalla penitenza. Anche la seelta di tiiz~ ‘are il legno non appare casuale, Si tratta, infati, di un materiale umile e al tempo stesso vivo, nel quale lo scalpeto semibra scavare ombre ¢luci,co- ‘me drammatiche feite di un corpo. Irestauri han- no inoltee evidenziato traces ~ ora quasi del tutto scomparse ~ di policromia e, fra apeli, plasmati con abbondante aggiunia di stucco, anche qualche suggestivo filo di doratura. Il testamento aztistico «di Donatello sta, dungue, proprio qui, nella rivolu- onaria volonta di trasgredire ogni schema preeo stituito per arrvare a comprendere ea rappresenta- re, attraverso la scultura, i valori pid profondi della dgnita umana, ceremitiea), ‘st isecataez, na 1 Masotine da Panioale Tr: ‘ho. Nato Pra Va pla (ea 1380138) [ca 1240) 9 ath como ote ‘Nevoae. tev Sere Goer pte lin cxraggoso nnoratore dale tlre el tos renaat Fl, sonca peo gungere ra Wlowassino sinraseec Besiveuits sects Satituciy poset, tog S.propro wat tintin 149 20 Masaccio (1401-1428) Lo spazio nella pittura e lanuova dignita dell’ uomo Tommaso di Ser Giovani ali Méne i Andreuecio Cas- sai, detto Masaccio, nasce a Caste] San Giovanni in Altura (Vodierna San Giovanni Valdarno, in pro- vincia di Arezzo) nel 1401. Secondo Iuso toscano ilsoprannome con terminazione in saecio» non im. plica alcun giudizio negativo, Bi Vasari a spiegar- To, attribuendo tale voce alla estraccuratiggine» del personaggio, sempre cosi assorbito dalla propria amivitaereativa da disinteressarsi completamente dituttoilsesto La formazione artistica e culturale di Masaccio avviene a Firenze dove eg, rimasto orfano di pa- dre (un agiato notaio), si trasferise con la madre © i fratell forse gid nel 1417. Le notizie sulla sua biografia sono molto scarse e non si conoscono di preciso neanche quali furono i suoi maesti, tran ne forse il pittore ¢ orafo fiorentino Niccolé di Lapo. Anche la tradizione secondo la quale avrebbe fre- quentato la bottega del pid anziano e gi afferm: stata smentita dalla ert pil recente che lo collocherebbe, semamai, pit co: ime collega e collaboratore alla pari di Masolino che come suo discepolo. ambiente fiorentino del tempo & ricco di sti- autistic’ di ogni tipo e proprio in questo fervo: re creativo generale il precoce talento del giovane Masaccio trova il terreno di sviluppo pitt fertile € stimolante. Riallacciandosi alle grandi intuizioni di Giotto ¢ dei soi seguaci, primi fra tuti Taddeo Gadi e Maso di Banco, eg concepisce una pittura radicalmente nuova, arrivando subito a pors,insie me a Brunelleschi ea Donatello, ome terz0, fon- damentale punto di sferimento della rivoluzione amistica del primo Quattrocento, Non a caso, a det- ta del Vasari, Masaccio esi pod annoverare fra pri imi che per la maggior parte levassino' le durezze, imperfezioni e difficulta' del'arte; e che egli desse principio alle belle atttudin#, movenze, fierezze € vivacita eda un certo rilievo* veramente proprio’ e naturale: il che infino®a lui non aveva mai fatto sun’ pittore» DESTIEEER tivo soprattutto a Firenze, sa da solo siaincol laborazione con Masolino, Masaccio lavora anche a Pisa (1426) e a Roma (1428), dove inizia,assieme a Masolino, un politico per la Basilica dl Santa Maria Maggiore. Proprio a Roma Masaecio muore, appe- na ventisettenne, nel 1428, Di questa morte inaspe tatamente precoce tutto ambiente artstico fioren- tino ebbe a dolersisinceramente e Brunelleschi in THON SUNT ST SLBIOSS GOP BODES TT OUSUSTSRT PL 3

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