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G Obiettivi
li scambiatori di calore, apparecchiature che facilitano
lo scambio di calore tra due fluidi a temperatura diffe- Gli obiettivi di questo capitolo sono:
rente, trovano applicazione pratica in diversi settori,
dal riscaldamento e dalla refrigerazione degli ambienti dome- • riconoscere i diversi tipi di scambiatore di calore e classifi-
stici, ai processi chimici e alla produzione di energia. Gli scam- carli;
biatori di calore differiscono dalle camere di miscelazione per- • considerare gli effetti delle incrostazioni sulle superfici e de-
ché in essi i due fluidi non possono miscelarsi tra di loro: il ca- terminare il coefficiente globale di scambio termico per uno
lore viene scambiato per convezione in entrambi i fluidi e per scambiatore di calore;
conduzione attraverso il mezzo di separazione tra di essi. Per • compiere un’analisi energetica generale degli scambiatori
lo studio degli scambiatori di calore è comodo riferirsi al co- di calore;
efficiente globale di scambio termico U che tiene conto del • ottenere relazioni per la differenza di temperatura media lo-
contributo di entrambi gli effetti appena citati. Poiché la po- garitmica da usare nel metodo LMTD e modificarla in fun-
tenza termica scambiata tra i due fluidi in un punto all’interno zione dei diversi tipi di scambiatori di calore utilizzando il
di uno scambiatore di calore dipende dalla differenza di tem- fattore di correzione;
peratura locale, variabile all’interno dello scambiatore stesso, • sviluppare relazioni per l’efficacia e analizzare gli scambia-
è utile fare riferimento alla differenza media logaritmica di tori di calore, nel caso in cui le temperature di uscita non
temperatura LMTD, che è equivalente alla differenza di tem- siano note, attraverso il metodo e-NTU;
peratura media tra i due fluidi lungo l’intero scambiatore di • sapere quali sono le considerazioni più importanti da fare
calore. nella scelta degli scambiatori di calore.
Poiché gli scambiatori vengono realizzati secondo diverse
soluzioni costruttive, lo studio inizierà con la classificazione de-
gli scambiatori di calore e il calcolo dei coefficienti di scambio
termico e della LMTD. In seguito si studieranno il fattore di cor-
rezione F che tiene conto dello scostamento tra la differenza
di temperatura media tra i due fluidi considerata e la LMTD nel
caso di scambiatori complessi. Si passerà, quindi, al metodo
e-NTU, che permette di analizzare gli scambiatori di calore
quando le temperature di uscita dei fluidi non siano note. Infine
si discuterà sulla scelta degli scambiatori di calore.
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2 Gli scambiatori di calore
T T
Fl u
ido
Fl u cal
ido do
cal
do F lu
ido
fre
d do
o
edd
o fr
F luid
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Capitolo 19 3
Flusso Flusso
incrociato incrociato
(puro) (misto)
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4 Gli scambiatori di calore
Testa
posteriore
Tubi
Mantello
Uscita Entrata
lato mantello lato tubi
FIGURA 19.7
Scambiatore di calore a lastre
liquido-liquido (Trante Corp.).
Oblò e guarnizioni
permettono ai fluidi di
scorrere alternativamente Piastra A
nei canali Piastra B
trasferito prima dal fluido caldo alla parete per convezione, poi attraverso
la parete per conduzione e infine dalla parete al fluido freddo nuovamente
Fluido
per convezione. Talvolta lo scambio termico può aver luogo, in una per-
freddo centuale non del tutto trascurabile, anche tramite irraggiamento. In que-
sto caso è possibile considerare tale contributo modificando opportuna-
Fluido mente il relativo coefficiente di scambio termico superficiale.
caldo In questo fenomeno di scambio termico la resistenza termica com-
Trasmissione
plessiva comprende due resistenze di convezione e una di conduzione
di calore (Figura 19.8). Attribuendo i pedici i ed e alle superfici interna ed esterna
Ti del tubo interno, per uno scambiatore di calore a doppio tubo, essendo
Fluido
Fluido
freddo
Ai = DiL e Ae = DeL, la resistenza termica della parete del tubo è:
caldo
Ai Parete To
hi
Ao
ln (De Di )
ho
Rparete = (19.1)
2πλL
Ti To
Ri =
1
hi Ai
Rparete Ro =
1
ho Ao
dove è la conduttività termica del materiale di cui è composta la parete
del tubo e L la sua lunghezza. La resistenza termica totale dello scam-
FIGURA 19.8
Rete elettrica equivalente associata
biatore di calore a doppio tubo è:
alla trasmissione di calore in uno
scambiatore di calore a doppio 1 ln (De Di ) 1
tubo. R = Rtot = Ri + Rparete + Re = + + (19.2)
hi Ai 2πλL he Ae
1 1 1 1 1
= = =R= + Rparete + (19.4)
UA U i Ai U e Ae hi Ai he Ae
aree della superficie interna e di quella esterna del tubo sono pressoché
eguali (Ai A Ae), l’Equazione 19.4 diventa:
1 1 1
≈ + (19.5)
U hi he
TABELLA 19.1 Valori rappresentativi del coefficiente globale di scambio di alcune tipologie di
scambiatore di calore
Tipologia di scambiatore di calore U, W/(m2 K)
Acqua-acqua 850-1700
Acqua-olio 100-350
Acqua-gasolio o kerosene 300-1000
Scambiatori rigenerativi 1000-8500
Vapore d’acqua-olio combustibile leggero 200-400
Vapore d’acqua-olio combustibile pesante 50-200
Vapor d’acqua condensante-acqua 1000-6000
Condensatore di freon (raffreddato ad acqua) 300-1000
Condensatore di ammoniaca (raffreddato ad acqua) 800-1400
Condensatore di alcol (raffreddato ad acqua) 250-700
Gas-gas 10-40
Acqua-aria in tubi alettati (acqua nei tubi scambio) 30-60*
400-850*
Vapore-aria in tubi alettati (vapore nei tubi scambio) 30-300*
400-4000**
* Calcolato sulla superficie lato aria.
** Calcolato sulla superficie lato acqua o vapore.
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8 Gli scambiatori di calore
Nel caso di tubo alettato da una parte soltanto per migliorare lo scambio
termico, l’area totale da considerare nelle equazioni precedenti relativa-
mente al lato alettato è:
A = Atot = Anon alett. + Aalett. (19.6)
dove Aalett. è la superficie della porzione di tubo alettata e Anon alett. quella
della superficie non alettata. Per alette corte di materiale ad alta condut-
tività termica si può usare il valore della superficie appena determinato
per il calcolo della resistenza di convezione Rconv = 1/hA, dato che le
alette, in questo caso, sono pressoché alla stessa temperatura per tutta
la loro estensione. In caso contrario, per tenere conto della variazione di
temperatura lungo l’aletta si deve calcolare la superficie equivalente to-
tale A con la relazione:
A = Atot = η alett. Aalett. + Anon alett. (19.7)
dove alett. è l’efficienza dell’alettatura. In questa maniera si tiene conto
delle variazioni di temperatura lungo l’aletta. Si noti che, per alette a
temperatura costante, è alett. = 1 e, quindi, l’Equazione 19.7 coincide
con l’Equazione 19.6.
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10 Gli scambiatori di calore
d’acqua nel tubo interno è di 0,5 kg/s, mentre quella dell’olio nel condotto
anulare è di 0,8 kg/s. Nell’ipotesi di temperature medie dell’acqua e del-
l’olio rispettivamente di 45 °C e di 80°C e di flusso completamente svi-
luppato, si determini il coefficiente globale di scambio termico di questo
scambiatore.
SOLUZIONE
Olio caldo viene raffreddato da acqua in uno scambiatore di calore con-
trocorrente a doppio tubo. Si deve determinare il coefficiente globale di
scambio termico.
Ipotesi
1. La resistenza termica del tubo interno è trascurabile, essendo il ma-
teriale del tubo altamente conduttivo e il suo spessore trascurabile.
2. Sia il flusso dell’olio sia quello dell’acqua sono completamente svilup-
pati.
3. Le proprietà dell’olio e dell’acqua sono costanti.
Proprietà Le proprietà dell’acqua a 45 °C sono (Tabella A.15)
ρ = 990.1 kg/m3
Pr = 3.91
λ = 0.637 W/ (m ⋅ K )
ν = μ ρ = 0.602 ×10−6 m 2 /s
Olio
Le proprietà dell’olio a 80 °C sono (Tabella A.19)
caldo
0.8 kg/s ρ = 852 kg/m3
Acqua Pr = 499.3
fredda
2 cm 3 cm λ = 0.138 W/ (m ⋅ K )
0.5 kg/s
ν = 3.794 ×10−5 m 2 /s
Analisi Lo schema dello scambiatore di calore è riportato nella Figura
FIGURA 19.10 19.10. Poiché la resistenza termica conduttiva del tubo interno può essere
Schema per l’Esempio 19.1. trascurata dato che il materiale di cui è composto il tubo ha un’alta con-
ducibilità termica e il suo spessore è trascurabile, il coefficiente globale di
scambio termico U può essere determinato con l’Equazione 19.5:
1 1 1
≈ +
U hH2O holio
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Capitolo 19 11
wm D (1.61 m/s)×(0.02 m)
Re = = = 53 490
ν 0.602 ×10−6 m 2 /s
Il valore del numero di Reynolds è maggiore di 10 000 e quindi il flusso di
acqua è turbolento. Nell’ipotesi di flusso sviluppato il numero di Nusselt è:
0,8
Nui = 0.023Re0,8Pr 0,4 = 0.023(53 490) (3.91)0,4 = 240.6
λ 0.637 W/ (m ⋅ K )
hH2O = Nui = (240.6) = 7663 W/ (m 2⋅ K )
Di 0.02 m
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12 Gli scambiatori di calore
Di = 1.5 cm
Ipotesi Il coefficiente globale di scambio termico e i fattori di sporca-
hi = 800 W/m2⋅K mento sono costanti e uniformi.
Rf, i = 0.0004 m2⋅K/W
Do = 1.9 cm Analisi
ho = 1200 W/m2⋅K
Rf, o = 0.0001 m2⋅K/W
(a) Lo schema dello scambiatore oggetto di questo esempio è riportato
FIGURA 19.11 nella Figura 19.11.
Schema per l’Esempio 19.2. La resistenza termica per uno scambiatore non alettato a doppio tubo
(tubo e mantello) con presenza di sporcamento su entrambe le super-
fici di scambio termico è data dall’Equazione 19.8:
1 1 1 1 Rd , i ln (De Di ) Rd , e 1
R= = = = + + + +
UAs U i Ai U e Ae hi Ai Ai 2πλL Ae he Ae
dove
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Capitolo 19 13
1 0.0004 W/ (m 2⋅ K)
R= +
800 W/ (m 2⋅ K) × 0.0471 m 2 0.0471 m 2
ln (0.019 0.015) 0.0001 W/ (m 2⋅ K )
+ +
2π [15.1 W/ (m ⋅ K )](1 m) 0.0579 m 2
1
+
⎡1200 W/ (m 2⋅ K)⎤ ×(0.0597 m 2 )
⎢⎣ ⎥⎦
= (0.02654 + 0.00849 + 0.0025 + 0.00168 + 0.01396) K/W
= 0.0532 K/W
1 1
Ui = = = 399 W/ (m 2⋅ K)
RAi (0.0532 K/W )×(0.0471 m 2 )
1 1
Ue = = = 315 W/ (m 2⋅ K)
RAe (0.0532 K/W )×(0.0597 m 2 )
scono variazioni apprezzabili nelle loro velocità medie o nella loro quota,
rendendo così trascurabili anche le variazioni di energia cinetica e di
energia potenziale. I calori specifici dei fluidi, in generale, variano con
la temperatura; tuttavia, nel caso degli scambiatori di calore, essi possono
essere considerati costanti con una piccola perdita di precisione e pari
a un valore medio calcolato alla temperatura media dei due fluidi. Infine
la conduzione di calore in senso assiale lungo un tubo può essere tra-
scurata e la superficie esterna può essere considerata perfettamente iso-
lata dal punto di vista termico, in maniera che non si debbano conside-
rare le perdite di calore verso l’ambiente esterno e che lo scambio ter-
mico avvenga esclusivamente tra i due fluidi che attraversano lo scam-
biatore di calore.
Le idealizzazioni appena descritte sono molto vicine alle condizioni
reali di funzionamento di uno scambiatore e hanno il pregio di sem-
plificarne il dimensionamento senza perdere molto in precisione. Con
queste ipotesi, per il primo principio della termodinamica le potenze
termiche cedute dal fluido caldo e assorbite da quello freddo devono
essere eguali:
C f = m f c p , f e C c = m c c p , c (19.11)
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Capitolo 19 15
Q = C f (T f ,u − Tf ,e ) (W) (19.12)
ΔT
ΔT2
Q = C c (Tc , e − Tc , u ) (W) (19.13) Fluido freddo
Cf = Cc
La potenza termica di uno scambiatore di calore, quindi, è pari al prodotto ΔT = ΔT1 = ΔT2 = costante
della capacità termica riferita all’unità di tempo di ciascun fluido per la
x
sua variazione di temperatura. Si noti che le variazioni di temperatura Entrata Uscita
dei due fluidi sono uguali e opposte quando le capacità termiche riferite
FIGURA 19.12
all’unità di tempo dei due fluidi sono eguali (Figura 19.12). Due fluidi aventi la stessa portata
Nei condensatori e negli evaporatori (scambiatori di calore in cui uno in massa e lo stesso calore
dei due fluidi subisce un cambiamento di fase) la potenza termica è: specifico, nel passaggio attraverso
uno scambiatore di calore
termicamente ben isolato verso
Q = m c hc ,l (W) (19.14) l’esterno, subiscono una uguale e
opposta variazione di temperatura.
dove m· c rappresenta la portata di fluido evaporante o condensante e hc,l,
T
l’entalpia di vaporizzazione o di condensazione calcolata a una determi- Fluido di condensazione
rato di capacità termica riferita all’unità di tempo infinita. (a) Condensatore (cc → ∞)
La potenza termica di uno scambiatore può essere espressa da una
T
relazione simile alla legge di Newton per la convezione o alla legge che
esprime la potenza termica scambiata per conduzione: Fluido caldo
stiche geometriche dello scambiatore, mentre il coefficiente globale U e (b) Evaporatore (cf → ∞)
la temperatura T in generale variano lungo lo scambiatore di calore.
FIGURA 19.13
I valori medi del coefficiente globale di scambio termico e della dif- Variazione delle temperature
ferenza di temperatura media possono essere calcolati usando coefficienti di due fluidi che attraversando
medi di convezione per ogni fluido. uno scambiatore di calore
Si è visto che la forma appropriata per questa temperatura media è condensano o evaporano.
di natura logaritmica, come verrà spiegato nel paragrafo seguente. Si fa
notare che tale differenza media di temperatura dipende dalla configu-
razione fluidodinamica dello scambiatore di calore e dalla sua tipologia
costruttiva.
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16 Gli scambiatori di calore
T
Tc,e
δQ̇ = U(Tc — Tf)dA
19.4 La differenza media logaritmica
Tc
dTc
di temperatura
Tc,u
ΔT1 ΔT δQ̇ ΔT2
Tf,u Poiché la differenza di temperatura tra i fluidi caldo e freddo varia lungo
·
dTf
lo scambiatore di calore, per utilizzare la relazione Q = UATmed è utile
Tf ΔT1 = Tc,e — Tf,e considerare una differenza media di temperatura Tmed.
ΔT2 = Tc,u — Tf,u
Tf,e Per ricavare una relazione che permetta di calcolare questa differenza
1 dA 2 A media di temperatura tra i due fluidi, si consideri lo scambiatore di calore
Tf,u a doppio tubo in equicorrente mostrato nella Figura 19.14. Si noti che
Fluido dA la differenza di temperatura tra i due fluidi, grande all’ingresso dello scam-
caldo Tc,u
biatore, va diminuendo con legge esponenziale man mano che ci si av-
Tc,e
vicina all’uscita e che lungo lo scambiatore la temperatura del fluido caldo
diminuisce, mentre aumenta quella del fluido freddo senza, però, che la
Fluido freddo temperatura massima raggiunta dal fluido freddo possa mai superare quel-
Tf,e
la minima del fluido caldo per qualsiasi lunghezza dello scambiatore.
FIGURA 19.14 Nell’ipotesi di superficie esterna dello scambiatore adiabatica, l’ener-
Variazioni di temperatura dei fluidi
in uno scambiatore di calore
gia termica è scambiata soltanto tra i due fluidi, per cui, trascurando
a doppio tubo in equicorrente. qualsiasi variazione di energia potenziale e cinetica, i bilanci energetici
per i due fluidi in un tratto infinitesimo sono espressi dalle relazioni:
La potenza termica ceduta dal fluido caldo in ogni tratto dello scambia-
tore eguaglia quella assorbita dal fluido freddo in quello stesso tratto. Si
·
noti che nell’Equazione 19.16 c’è un segno negativo per rendere Q po-
sitiva anche se la variazione di temperatura del fluido caldo è negativa.
Risolvendo le equazioni precedenti rispetto a dTc e dTf si ha:
δ Q
dTc = − (19.18)
m c c p , c
δ Q
dTf = (19.19)
m f c p , f
δ Q = U (Tc − T f ) dA (19.21)
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Capitolo 19 17
d (Tc − T f ) ⎛ 1 1 ⎞⎟
= −UdA ⎜⎜⎜ + ⎟⎟ (19.22)
(Tc − Tf ) ⎜⎝ m c c p , c m f c p , f ⎟⎟⎠
(Tc ,u − Tf ,u )
Fluido
⎛ 1 1 ⎞⎟⎟ ΔT2
= −UA ⎜⎜⎜
caldo
ln + ⎟ (19.23)
(Tc ,e − Tf ,e ) ⎜⎝ m c c p , c m f c p , f ⎟⎟⎠ Tc,e Tc,u
Infine, risolvendo le Equazioni 19.9 e 19.10 rispetto a m· ccp,c e m· f cp,f e so- ΔT1 Fluido freddo
Tf,e ΔT1 = Tc,e − Tf,e
stituendo nell’Equazione 19.23 si ottiene: ΔT2 = Tc,u − Tf,u
Fluido
dove freddo
Tf,e
Tf,e Tc,u
La variazione della temperatura dei fluidi caldo e freddo in uno scam-
biatore di calore in controcorrente è rappresentata nella Figura 19.16. Si
Tf,u
noti che i fluidi caldo e freddo entrano nello scambiatore dalle estremità
opposte e che la temperatura di uscita del fluido freddo può superare FIGURA 19.16
Variazioni di temperatura dei fluidi
quella di uscita del fluido caldo. Anche se in condizioni ideali il fluido
in uno scambiatore di calore
freddo potrebbe essere riscaldato fino a raggiungere la temperatura di a doppio tubo in controcorrente.
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18 Gli scambiatori di calore
ingresso del fluido caldo, la temperatura di uscita del fluido freddo non
può mai superare quella di ingresso del fluido caldo, poiché ciò sarebbe
in contrasto con il secondo principio della termodinamica.
La differenza media logaritmica di temperatura, ricavata per uno
scambiatore di calore in equicorrente, può essere ricavata e utilizzata in
maniera del tutto analoga per uno scambiatore in controcorrente, purché
le grandezze T1 e T2 rappresentino le differenze di temperatura evi-
denziate nella Figura 19.15.
Fissate le temperature di ingresso e di uscita dallo scambiatore di
calore, la differenza media logaritmica nel caso di scambiatore di calore
in controcorrente è sempre maggiore di quella dello scambiatore di ca-
lore in equicorrente. Poiché è sempre Tml, cc > Tml, ec, per scambiare
una determinata potenza termica nel caso di scambiatore in controcor-
rente è sufficiente una superficie di scambio termico inferiore rispetto
a quella necessaria per uno scambiatore equicorrente: ciò spiega la con-
venienza di utilizzare scambiatori in controcorrente rispetto a scambia-
tori in equicorrente.
Poiché in uno scambiatore in controcorrente la differenza media di
temperatura tra i fluidi caldo e freddo lungo lo scambiatore rimane co-
stante se le capacità termiche riferite all’unità di tempo dei due fluidi
sono le stesse (T = costante quando Cc = Cf oppure m· ccp,c = m· f cp,f ), es-
sendo T1 = T2 la differenza media logaritmica di temperatura diventa
Tml = 0/0, cioè assume un valore indeterminato. In questo caso, però,
applicando il teorema dell’Hôpital si può dimostrare che Tml = T1 =
T2, come ci si poteva attendere.
Un condensatore o un evaporatore possono essere considerati sia co-
me scambiatori di calore in equicorrente sia come scambiatori di calore
in controcorrente in quanto, essendo uno dei due fluidi a temperatura
costante, entrambi gli approcci darebbero gli stessi risultati.
e F = . . . (Figura 19.18)
1.0 T1
Fattore di correzione F
FIGURA 19.17
0.9 t2
t1 Potenza termica scambiata
0.8 T2 in scambiatori di calore a flussi
R = 4.0 3.0 2.0 1.5 1.0 0.8 0.6 0.4 0.2 incrociati e a tubi e mantello a più
0.7 passaggi calcolata per mezzo
del fattore di correzione.
0.6 R = T1 − T2
t 2 − t1
0.5 t 2 − t1
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1.0 P =
T1 − t1
(a) Un passaggio nel mantello e 2, 4, 6 ecc, (multipli di 2) nei tubi.
1.0
T1
Fattore di correzione F
0.9 t2
0.8
R = 4.0 3.0 2.0 1.5 1.0 0.8 0.6 0.4 0.2 t1
0.7
T2
0.6 T − T2
R= 1
t 2 − t1
0.5 t 2 − t1
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1.0 P =
T1 − t1
(b) Due passaggi nel mantello e 4, 8, 12 ecc, (multipli di 4) nei tubi.
1.0
T1
Fattore di correzione F
0.9
0.8 t1 t2
R = 4.0 3.0 2.0 1.5 1.0 0.8 0.6 0.4 0.2
0.7
0.6 T1 − T2
R= T2
t 2 − t1
0.5 t 2 − t1
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1.0 P =
T1 − t1
(c) Flussi incrociati a passaggio singolo entrambi puri.
1.0
T1
Fattore di correzione F
0.9
0.8 t1 t2
R = 4.0 3.0 2.0 1.5 1.0 0.8 0.6 0.4 0.2
0.7 FIGURA 19.18
0.6 T − T2 Diagrammi del fattore
R= 1 T2
t 2 − t1 di correzione F per comuni
0.5 t 2 − t1 scambiatori di calore a tubi
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1.0 P =
T1 − t1 e mantello e a flussi incrociati
(d) Flussi incrociari a passaggio singolo, uno puro e l’altro misto. (da Bowman, Mueller e Nagle).
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20 Gli scambiatori di calore
t 2 − t1
P= (19.27)
T1 − t1
T1 − T2 (mc
p)
lato tubo
R= = (19.28)
t 2 − t1 (mc
p)
lato guscio
SOLUZIONE
Del vapore viene condensato in un condensatore di una centrale elettrica
attraverso acqua di raffreddamento. Si deve determinare la portata in massa
dell’acqua di raffreddamento e la portata massica di vapore condensato.
Ipotesi
1. Le condizioni operative sono stazionarie.
2. Lo scambiatore di calore è ben isolato così che si possa trascurare la
perdita di calore verso l’ambiente esterno.
3. Le variazioni di energia cinetica e potenziale della corrente del fluido
sono trascurabili.
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Capitolo 19 21
Vapore
30 °C
4. Non vi è sporcamento.
5. Le proprietà del fluido sono costanti.
Acqua di
raffreddamento
Proprietà Il calore di vaporizzazione dell’acqua a 30 °C è di 2431 kJ/kg
e il calore specifico dell’acqua di raffreddamento a 18°C è pari a 4.18 14 °C
kJ/(kg K) (Tabella A.15)
Analisi Lo schema del condensatore è riportato nella Figura 19.19. Ipo-
22 °C
tizzando condizioni adiabatiche (condensatore ben isolato), lo scambio ter-
mico avviene esclusivamente tra vapore e acqua di raffreddamento. Con-
siderando il condensatore come uno scambiatore di calore in controcor-
rente dal momento che la temperatura di uno dei due fluidi rimane co-
30 °C
stante durante lo scambio termico (quella del vapore), le differenze di tem-
peratura tra il vapore e l’acqua alle estremità dello scambiatore sono: FIGURA 19.19
Schema per l’Esempio 19.3.
ΔT1 = (Tc , e − T f ,u ) = (30 − 22) = 8 K
p (Tu − Te )⎤⎦
Q = ⎡⎣mc = (mh
lν )vapore
acqua di raffeeddamento
e sono:
Q
m acqua di raffreddamento =
c p (Tu − Te )
1087 kJ/s
= = 32.5 kg/s
(4.184 kJ/kg ⋅ K )×(22 − 14) K
Q 1087 kJ/s
m vapore = = = 0.45 kg/s
hlν 2431 kJ/kg
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22 Gli scambiatori di calore
SOLUZIONE
Dell’acqua viene riscaldata in uno scambiatore controcorrente a doppio
tubo attraverso acqua proveniente dal sottosuolo. Si deve calcolare la lun-
ghezza dello scambiatore di calore.
Ipotesi
1. Le condizioni operative sono stazionarie.
2. Lo scambiatore di calore è ben isolato così che si può trascurare la
perdita di calore verso l’ambiente esterno.
Acqua calda 3. Le variazioni di energia cinetica e potenziale delle due portate sono
proveninete
dal sottosuolo 160 °C trascurabili.
2 kg/s 4. Non vi è sporcamento.
5. Le proprietà dei fluidi sono costanti.
20 °C 80 °C Proprietà I calori specifici dell’acqua e del fluido geotermico sono pari
1.2 kg/s
D = 1.5 cm a 4.18 e 4.31 kJ/(kg K) rispettivamente.
Analisi Lo schema dello scambiatore di calore è riportato nella Figura
FIGURA 19.20 19.20. Nell’ipotesi di scambiatore adiabatico, poiché lo scambio termico
Schema per l’Esempio 19.4. avviene esclusivamente tra le due correnti di acqua, la potenza termica
scambiata è:
p (Tu − Te )⎤⎦
Q = ⎡⎣mc = (1.2 kg/s) ×(4.18 kJ/kg ⋅ K )×(80 − 20) K
H2 O
= 301 kW
Poiché questa potenza termica è ceduta dall’acqua proveniente dal sotto-
suolo si ha che la temperatura di uscita di questo fluido è:
Q
p (Tu − Te )⎤⎦
Q = ⎡⎣mc → Tu = Te −
geotermica
mc p
Q 301 kW
Tu = Te − = (160 °C) − = 125 °C
mc p (2 kg/s) × ⎡⎣ 4.31 kJ/ (kg ⋅ K)⎤⎦
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Capitolo 19 23
Glicerina
fredda
ESEMPIO 19.5 Il riscaldamento della glicerina 20 °C
in uno scambiatore di calore a più
passaggi 40 °C
Acqua
calda
Uno scambiatore di calore con 2 passaggi nel mantello e 4 passaggi nei
80 °C
tubi viene utilizzato per riscaldare glicerina da 20 °C a 50 °C con acqua
calda che, attraversando i tubi (spessore trascurabile e diametro di 2 cm), 50 °C
passa da una temperatura di 80°C a una di 40°C (Figura 19.21). La lun- FIGURA 19.21
ghezza complessiva dei tubi nello scambiatore è di 60 m. Il coefficiente Schema per l’Esempio 19.5.
convettivo di scambio termico è di 25 W/(m2 K) dal lato glicerina (man-
tello) e di 160 W/(m2 K) dal lato acqua (tubi). Determinare le potenze
termiche scambiate (a) prima che intervenga qualsiasi sporcamento sulle
superfici di scambio e (b) dopo che le superfici hanno subito sporcamento
con Rd = 0.0006 (m2 K)/W sulla superficie esterna del tubo.
SOLUZIONE
Della glicerina viene riscaldata in uno scambiatore con 2 passaggi nel
mantello e 4 passaggi nei tubi attraverso acqua calda. Si devono determi-
nare le potenze termiche scambiate prima e dopo che si verifichi spor-
camento.
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24 Gli scambiatori di calore
Ipotesi
1. Le condizioni operative sono stazionarie.
2. Lo scambiatore di calore è ben isolato così che si può trascurare la
perdita di calore verso l’ambiente esterno.
3. Le variazioni di energia cinetica e potenziale attraverso i due volumi
di controllo sono trascurabili.
4. Il coefficiente di scambio termico e il fattore di sporcamento sono co-
stanti e uniformi.
5. La resistenza termica del tubo interno è trascurabile essendo il tubo
sottile e a elevata conduttività.
Analisi Poiché i tubi sono di spessore trascurabile, assumendo la super-
ficie interna dei tubi uguale a quella esterna, la superficie di scambio ter-
mico di questo scambiatore è:
Q = UAF ΔTml, cc
ΔT1 = (Tc , e − T f ,u ) = 80 − 50 = 30 °C
ΔT2 = (Tc ,u − T f ,e ) = 40 − 20 = 20 °C
t 2 − t1 40 − 80 ⎫⎪
P= = = 0.67 ⎪⎪
T1 − t1 20 − 80 ⎪⎪
⎪⎬ F = 0.91
T1 − T2 20 − 50 ⎪
R= = = 0.75 ⎪⎪
t 2 − t1 40 − 80 ⎪⎪
⎪⎭
1 1
U= =
1 i 1 1
+ +
hi he 160 W/ (m ⋅ K) 25 W/ (m 2⋅ K)
2
= 21.6 W/ (m 2⋅ K )
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Capitolo 19 25
1 1
U= =
1 1 1 1
+ + Rd + + 0.0006 (m 2⋅ K ) /W
hi h2 160 W/ (m 2⋅ K) 25 W/ (m 2⋅ K)
= 21.3 W/ (m 2⋅ K )
90 °C
SOLUZIONE
Durante un test sul radiatore di un automobile si misurano le temperature
di entrata e di uscita dell’acqua e dell’aria, nonché la portata massica del-
l’acqua. Si deve determinare il coefficiente globale di scambio termico re-
lativo alla superficie interna.
Ipotesi
1. Le condizioni operative sono stazionarie.
2. Le variazioni di energia cinetica e potenziale attraverso i due volumi
di controllo sono trascurabili.
3. Le proprietà del fluido sono costanti.
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26 Gli scambiatori di calore
p (Tu − Te )⎤⎦
Q = ⎡⎣mc = (0.6 kg/s) × ⎡⎣ 4.195 kJ/ (kg ⋅ K )⎤⎦ ×(90 − 65) °C
H2 O
= 62.93 kW
Q
Q = U i Ai , tot F ΔTml, cc → U i =
Ai , tot F ΔTml, cc
t 2 − t1 65 − 90 ⎪⎫⎪
P= = = 0.36 ⎪⎪
T1 − t1 20 − 90 ⎪⎪
⎬ F = 0.97 (Figura 19.18c)
T1 − T2 20 − 40 ⎪
R= = = 0.80 ⎪⎪
t 2 − t1 65 − 90 ⎪⎪
⎪⎭
Sostituendo, il coefficiente Ui è:
Q 62 930 W
Ui = = = 3347 W/ (m 2⋅ K)
Ai , tot F ΔTml, cc (0.408 m 2 ) ×(0.97) ×(47.5 °C)
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Capitolo 19 27
Q = UAΔTml
Perciò, il metodo della differenza media logaritmica è molto utile per de-
terminare le dimensioni di uno scambiatore di calore in grado di realizzare
prefissate temperature in ingresso e in uscita di fluidi dei quali siano
note le portate. Con il metodo della differenza media logaritmica si rag-
giunge lo scopo di scegliere uno scambiatore che soddisfa determinate
esigenze di scambio termico seguendo la procedura che può essere così
sintetizzata:
1. scegliere la tipologia di scambiatore adatta all’applicazione partico-
lare;
2. determinare le temperature incognite di ingresso o di uscita dei fluidi
ricorrendo alle equazioni di bilancio termico;
3. calcolare la differenza media logaritmica di temperatura Tml e il fat-
tore di correzione F, se necessario;
4. scegliere o calcolare il valore del coefficiente globale di scambio ter-
mico U;
5. calcolare la superficie di scambio termico A.
dove Cmin è la più piccola tra Cf = m· fcp,f e Cc = m· ccp,c. Quanto detto può
essere chiarito meglio dall’esempio seguente.
SOLUZIONE
Correnti di acqua calda e fredda entrano in uno scambiatore con determi-
nate temperature e portate massiche. Si devono determinare la potenza
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Capitolo 19 29
Analisi Uno schema di questo scambiatore è riportato nella Figura FIGURA 19.24
19.24. Le capacità termiche riferite all’unità di tempo dei fluidi caldo e Schema per l’Esempio 19.7.
freddo sono:
Q 502 kW
Q = C f (Tf ,u − Tf , e ) → T f ,u = Tf , e + = 10 °C + = 25 °C
Cf 33.4 kW/K
Q 502 kW
Q = C c (Tc , e − Tc ,u ) → Tc ,u = Tc , e + = 70 °C + = 10 °C
Cc 8.36 kW/K
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30 Gli scambiatori di calore
Fluido
ṁf cp,f freddo
temperatura dell’acqua calda di 170 °C (al di sotto di 10 °C), cosa im-
Fluido possibile. In uno scambiatore di calore lo scambio termico raggiunge il suo
caldo
massimo quando il fluido con la più piccola capacità termica riferita al-
ṁc cp,c l’unità di tempo (vale a dire il fluido con la portata inferiore, se i due fluidi
hanno lo stesso calore specifico) subisce la massima variazione di tempe-
ratura. Questo esempio spiega perché si adopera Cmin in luogo di Cmax
Q̇ = ṁc cp, c ΔTc nella valutazione di Qmax.
= ṁf cp, f ΔTf Si può dimostrare che nel caso limite di massima potenza scambiabile
se ṁc cp, c = ṁf cp, f
l’acqua calda all’uscita dello scambiatore di calore avrebbe la temperatura
dell’acqua fredda all’ingresso e viceversa, se le portate in massa dei flussi
allora ΔTc = ΔTf di acqua calda e fredda fossero eguali (Figura 19.25). Si può anche dimo-
strare che la temperatura dell’acqua fredda in uscita dallo scambiatore di
FIGURA 19.25
calore potrebbe raggiungere il limite di 70 °C se la portata di acqua calda
L’aumento di temperatura del
fluido freddo in uno scambiatore fosse maggiore di quella di acqua fredda.
di calore e la diminuzione di
temperatura del fluido caldo nel
caso di portate in massa e calori ·
specifici dei fluidi caldo e freddo Il calcolo di Qmax richiede che siano note le temperature d’ingresso dei
identici. fluidi caldo e freddo e le portate in massa, dati ordinariamente disponibili
in fase di calcolo. Se è nota anche l’efficacia dello scambiatore di calore,
il valore della potenza termica effettivamente scambiata è dato dalla re-
lazione:
dove
Q C f (Tf ,u − Tf ,e ) Tf ,u − T f , e
se Cmin = Cc ε= = =
Q max C f (Tc , e − T f , e ) Tc , e − Tf , e
Q C c (Tc , e − Tc , u ) Tf ,u − T f , e
se Cmin = Cf ε= = =
Q max C c (Tc , e − T f , e ) Tc , e − Tf , e
Tc ,u − Tf ,u UA ⎛⎜ Cf ⎞
ln =− ⎜⎜1 + ⎟⎟⎟⎟ (19.34)
Tc , e − Tf , e Cf ⎝ Cc ⎠
Cf
Tc ,u = Tc , e −
Cc
(Tf ,u − Tf ,e ) (19.35)
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Capitolo 19 31
Cf
Tc , e − Tf , e + Tc , e − Tf ,u −
Cc
(Tf ,u − Tf ,e ) UA ⎛⎜ Cf ⎞
ln =− ⎜⎜1 + ⎟⎟⎟⎟
Tc , e − Tf , e Cf ⎝ Cc ⎠
che si semplifica in
⎡ ⎛ C f ⎞ Tf ,u − T f , e ⎤⎥ UA ⎛⎜ Cf ⎞
ln ⎢⎢1 − ⎜⎜1 + ⎟⎟⎟ ⎥ =− ⎜1 + ⎟⎟⎟ (19.36)
⎜ C c ⎟⎠ Tc , e − Tf , e ⎥⎦ C f ⎜⎝ C c ⎟⎠
⎢⎣ ⎝
⎡ UA ⎛ ⎞⎤
1 − exp ⎢⎢− ⎜⎜1 + C f ⎟⎟⎥
⎢⎣ C f ⎜⎝ C c ⎟⎟⎠⎥⎥⎦
εequicorrente = (19.37)
⎛ ⎞
⎜⎜1 + C f ⎟⎟ C min
⎜⎝ C c ⎟⎟⎠ C f
⎡ UA ⎛ ⎞⎤
1 − exp ⎢− ⎜1 + C min ⎟⎟⎥
⎢ C min ⎜⎜⎝ C max ⎟⎟⎠⎥⎦
εequicorrente = ⎣
C (19.38)
1 + min
C max
Si noti che Cmin è la minore delle capacità termiche riferite all’unità di tempo
e Cmax la maggiore e che non importa quale delle due sia quella relativa al
fluido caldo o a quello freddo. Le relazioni che permettono di calcolare l’ef-
ficacia per gli scambiatori di calore in generale includono il gruppo adi-
mensionale UA/Cmin detto numero di unità di scambio termico NTU:
UA UA
NTU = = (19.39)
C min (mc
p)
min
1 Doppio tubo:
1 − exp [−NTU (1 + c )]
equicorrente ε=
1+ c
1 − exp [−NTU (1 − c)]
controcorrente ε=
1 − c exp [−NTU (1 − c )]
2 Tubi e mantello:
−1
Un passaggio ⎧⎪ 1 + exp ⎡⎢−NTU 1 + c 2 ⎤⎥ ⎫⎪⎪
⎪⎪ ⎣ ⎦ ⎪⎬
nel mantello ε = 2 ⎨1 + c + 1 + c 2
2,4,... nei tubi
⎪⎪ 1 − exp ⎡⎢−NTU 1 + c 2 ⎤⎥ ⎪⎪
⎪⎩ ⎣ ⎦ ⎪⎭
3 A flusso incrociato
(singolo passaggio)
⎪⎧ NTU 0,22 ⎡ ⎫
⎤ ⎪⎪
ε = 1 − exp ⎪⎨ ⎢⎣exp (−c NTU ) − 1⎥⎦ ⎬⎪
Entrambi i fluidi puri 0,78
⎪⎪⎩ c ⎪⎭
Cmax misto 1
Cmin puro
ε=
c
(1 − exp {−c [1 − exp (−NTU)]})
Cmin misto
Cmax puro {
1
ε = 1 − exp − ⎡⎣1 − exp (−c NTU)⎤⎦
c }
4 Tutti gli scambiatori con C = 0 ε = 1 − exp (−NTU)
Fonte: W.M. Kays and A.L. London. Compact Heat Exchangers, 3/e. McGraw-Hill, 1984.
Reprinted by permission of William M. Kays.
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Capitolo 19 33
100 100
0 0
mccp, c = =
ax ax
80 /C m 80 /C m 5
C mi
n
0.2
5 C mi
n
0.2
0 0 75
.5 50 0.1.00
60 0.75 60 0.
Efficacia ε%
Efficacia ε%
1.00
Fluido lato mantello
40 Fluido 40 Fluido
lato lato
tubi tubi
20 20
100 100
0 0
= =
ax 5 ax 5
80 / Cm 0.2
80 /C m 0.2 0
in in 0.5
Cm 0.50 Cm
0.75 0.750
1.0
60 1.00 60
Efficacia ε%
Efficacia ε%
Fluido lato mantello Fluido lato mantello
40 40
20 20
Fluido lato tubi
Fluido lato tubi
0 0
1 2 3 4 5 1 2 3 4 5
Numero di unità di scambio termico NTU = AU/Cmin Numero di unità di scambio termico NTU = AU/Cmin
(c) Un passaggio nel mantello e 2, 4, 6, ... nei tubi (d) Due passaggi nel mantello e 4, 8, 12, ... nei tubi
100 100
0 0 0.25
= = 4
d
ax ixe 0.5
/ Cm 5 m
80 in 0 .2 0 80 / C un 2
Cm 0.5.75 d 0.75
ix e
0 00 Cm 1.33
1. 1
60 60
Efficacia ε%
Efficacia ε%
Fluido freddo
Fluido Fluido
40 caldo 40 misto
20 20
Fluido puro
0 0
1 2 3 4 5 1 2 3 4 5
Numero di unità di scambio termico NTU = AU/Cmin Numero di unità di scambio termico NTU = AU/Cmin
(e) Flussi incrociati entrambi puri (f) Flussi incrociati, uno puro e l’altro misto
FIGURA 19.26
Valori di efficienza per alcuni scambiatori di calore.
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Capitolo 19 35
TABELLA 19.5 Relazioni per il calcolo del numero di unità termiche (NTU) di uno scambiatore
di calore NTU = UA/Cmin e c = Cmin/Cmax = (mcp)min/(mcp)max
Tipologia di scambiatore di calore Relazioni per il calcolo del numero di unità termiche
1 Doppio tubo:
ln [1 − ε (1 + c )]
equicorrente NTU = −
1+ c
1 ⎛ ε − 1 ⎞⎟
controcorrente NTU = ln ⎜⎜ ⎟ (per c < l)
c − 1 ⎝ εc − 1⎟⎠
2 Tubi e mantello:
1 ⎛ 2 ε − 1 − c − 1 + c 2 ⎞⎟
Un passaggio nel mantello NTU = − ln ⎜⎜⎜ ⎟⎟
2,4,... nei tubi 1 + c2 ⎜⎝ 2 ε − 1 − c − 1 + c 2 ⎟⎟⎠
n-passaggi nel mantello 2n, NTU = n(NTU)1
4n, ... nei tubi
Per trovare l’efficacia dello scambiatore di calore con un solo passaggio di mantello
( F − 1) ⎛ εc − 1⎞⎟1/n
si utilizza ε1 = dove F = ⎜⎜ ⎟
(F − c) ⎝ ε − 1 ⎟⎠
3 A flusso incrociato
(singolo passaggio)
Cmax misto ⎡ ln (1 + εc) ⎤
Cmin puro NTU = − ln ⎢1 + ⎥
⎢⎣ c ⎥⎦
Cmin misto ln [ c ln (1 − ε) + 1]
Cmax puro NTU =
c
4 Tutti gli scambiatori con C = 0 NTU = − ln (1 − ε)
Fonte: W.M. Kays and A.L. London. Compact Heat Exchangers, 3/e. McGraw-Hill, 1984.
Reprinted by permission of William M. Kays.
Acqua calda
Si ha, quindi:
C = C min C max = 5.02 8.62 = 0.582
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36 Gli scambiatori di calore
p (Tu − Te )⎤⎦
Q = ⎡⎣mc = (1.2 kg/s) × ⎡⎣ 4.18 kJ/ (kg ⋅ K )⎤⎦ ×(80 − 20) °C
H2 O
= 301.0 kW
Q 301.0 kW
ε= = = 0.428
Q max 702.8 kW
1 ε −1 1 0.428 − 1
NTU = ln = ln = 0.651
c − 1 εc − 1 0.582 − 1 0.428 × 0.582 − 1
A 5.11 m 2
A = πDL → L = = = 108 m
πD π (0.015 m)
Bisogna raffreddare con acqua una certa quantità di olio caldo in uno scam-
biatore di calore a 1 passaggio lato mantello e 8 passaggi lato tubi. I tubi sono
di spessore sottile, in rame e hanno un diametro interno di 1,4 cm. La lunghezza
di ogni passaggio di tubo è di 5 m, il coefficiente globale di scambio termico
è di 310 W/(m2 K). La portata dell’acqua nei tubi è di 0,2 kg/s, mentre quella
dell’olio è di 0,3 kg/s. L’acqua e l’olio entrano rispettivamente alle temperature
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Capitolo 19 37
SOLUZIONE
Si deve raffreddare dell’olio caldo in uno scambiatore di calore, mediante
acqua. Si devono calcolare la potenza termica e le temperature di uscita.
Ipotesi
1. Le condizioni operative sono stazionarie. Olio
150 °C 0.3 kg/s
2. Lo scambiatore di calore è ben isolato così che si può trascurare la
perdita di calore verso l’ambiente esterno.
3. Il tubo è sottile e perciò il suo spessore è trascurabile.
4. Le variazioni di energia cinetica e potenziale attraverso i due volumi
di controllo sono trascurabili.
5. Il coefficiente globale di scambio termico è costante e uniforme. 20 °C
Si ha, quindi:
UA ⎡310W/ (m 2⋅ K )⎤ (1.76 m 2 )
⎢ ⎦⎥
NTU = =⎣ = 0.854
C min 639 W/K
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38 Gli scambiatori di calore
= 0.47
Si potrebbe anche determinare il valore dell’efficacia ricorrendo alla rela-
zione nella Tabella 19.4 in maniera più precisa, ma meno rapida. La potenza
termica realmente scambiata è:
Q 39.1 kW
Q = C f (Tf ,u − Tf , e ) → T f ,u = Tf , e + = 20 °C + = 66.8 °C
Cf 0.836 kW/K
Q 39.1 kW
Q = C c (Tc , e − Tc ,u ) → Tc ,u = Tc , e + = 150 °C + = 88.8 °C
Cc 0.639 kW/K
Q = mc
p (Te − Tu )
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Capitolo 19 39
19.6.2 Il costo
I limiti di tipo economico giocano spesso un ruolo fondamentale nella
scelta degli scambiatori, tranne che in alcuni casi nei quali “non si bada
a spese”. Uno scambiatore pronto a magazzino è meno costoso di uno
costruito su misura. Tuttavia, a volte, nessuno degli scambiatori di calore
in commercio soddisfa determinate esigenze di scambio termico, per cui
è necessario impiegare uno scambiatore realizzato ad hoc sottostando alla
più elevata spesa di tempo e di danaro.
Non vanno sottovalutati i costi di manutenzione e di esercizio che
rivestono grande importanza ai fini della valutazione del costo comples-
sivo dello scambiatore di calore.
costo di esercizio =
(potenza di pompaggio, kW) (ore di funzionamento, h)
(costo dell’energia elettrica, €/kWh)
dove la potenza di pompaggio è la potenza elettrica complessivamente
utilizzata dai motori delle pompe e dei ventilatori: per esempio, uno
scambiatore di calore che comprenda una pompa da 1 kW e un venti-
latore da 0.3 kW che operino per 8 h al giorno e per 5 giorni alla settimana
consumerà in un anno 2704 kWh di energia elettrica, che, a un costo di
0.25 € per kWh, corrispondono a un costo complessivo di 676 € annue.
Minimizzando le perdite di carico e le portate dei fluidi circolanti
si riducono i costi di esercizio dello scambiatore di calore, ma aumen-
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40 Gli scambiatori di calore
tano quelli relativi alle sue dimensioni (costo iniziale). Come regola
approssimativa dettata dalla pratica degli scambiatori si ricordi che
raddoppiando la portata si riducono della metà i costi iniziali, ma au-
mentano di circa otto volte quelli di esercizio (pompaggio).
In generale le velocità dei fluidi all’interno degli scambiatori variano
tra 0.7 e 7 m/s per i liquidi e tra 3 e 30 m/s per i gas. Velocità basse
aiutano a prevenire problemi di erosione, di vibrazioni dei tubi e di ru-
mori, nonché di perdite di carico.
19.6.5 La tipologia
La tipologia dello scambiatore di calore dipende principalmente dal tipo
dei fluidi coinvolti nello scambio termico, dalle limitazioni di peso e di-
mensioni e dalla presenza di processi di cambiamento di fase: per esempio,
uno scambiatore di calore per il raffreddamento di un liquido utilizzando
un gas ha la superficie di scambio termico dal lato gas molto più grande di
quella dal lato liquido; uno scambiatore a piastre o a tubi e mantello funziona
benissimo nel raffreddamento di un liquido da parte di un altro liquido.
19.6.6 I materiali
Nella realizzazione degli scambiatori di calore la scelta dei materiali ri-
veste una particolare importanza.
Gli effetti di stress termico e strutturale non inducono limitazioni
vincolanti se le pressioni di esercizio dello scambiatore sono inferiori a
15 bar e le temperature sono inferiori a 150 °C. Al contrario, quando la
pressione sale oltre 70 bar e la temperatura oltre 550 °C le considerazioni
sulla resistenza dei materiali impongono scelte mirate e attente.
Una differenza di temperatura di 50 °C o più tra i tubi e il mantello
può indurre stress termici differenziali che devono essere tenuti in con-
siderazione. Inoltre, nel caso di fluidi corrosivi, occorre impiegare mate-
riali di provata resistenza alla corrosione come l’acciaio inossidabile o ad-
dirittura il titanio se non si vuole procedere frequentemente alla sosti-
tuzione dello scambiatore.
SOLUZIONE
Si vuole installare uno scambiatore acqua-acqua per trasferire calore dal-
l’acqua di risulta del processo all’acqua fredda per preriscaldarla. Si deve
determinare la potenza termica trasferita, la quantità di calore e il denaro
risparmiati in un anno.
Ipotesi
1. Le condizioni operative sono stazionarie.
2. L’efficacia dello scambiatore di calore rimane costante.
Proprietà Si utilizza il calore specifico dell’acqua a temperatura ambiente
che è pari a 4.18 kJ/(kg · °C) e lo si considera costante.
Analisi Uno schema dello scambiatore da acquistare è riportato nella Fi-
gura 19.31. Si fa l’ipotesi di calore specifico dell’acqua pari a 4.18 kJ/(kg
· °C) costante nel campo di temperature considerate. Poiché il recupero
di calore dall’acqua sarà massimo se l’acqua calda abbandonerà lo scambia-
tore alla temperatura di ingresso dell’acqua fredda, si ha:
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42 Gli scambiatori di calore
risparmio di energia
risparmio di combustibile =
rendimento della caldaia
1.605 ×109 kJ
= = 2.01×109
0.8 anno
Si noti che, poiché il costo del gas naturale è di € 0.010 per ogni MJ di
energia prodotta, si ha che il risparmio è:
SOMMARIO
Gli scambiatori di calore, dispositivi che permettono applicazioni industriali sono costituite dagli scambia-
lo scambio di calore tra due fluidi senza che questi tori a piastre oppure a tubi e mantello.
si mescolino tra di loro, sono prodotti in varie tipo- In uno scambiatore di calore lo scambio termi-
logie, di cui la più semplice è la configurazione a co avviene solitamente per convezione per entram-
doppio tubo. In uno scambiatore di calore in equi- bi i fluidi e per conduzione attraverso la parete di
corrente sia il fluido caldo sia quello freddo entrano separazione tra i due fluidi. Nel dimensionamento
nello scambiatore dalla stessa estremità e si muo- di uno scambiatore di calore risulta comodo riferirsi
vono nello stesso verso; al contrario, negli scambia- a un coefficiente globale di scambio termico U o
tori di calore in controcorrente il fluido caldo e quello ad una resistenza termica totale R espressi me-
freddo entrano da parti opposte e si muovono in ver- diante la relazione:
so opposto. Negli scambiatori di calore compatti i
due fluidi si muovono lungo direzioni perpendicolari 1 1 1 1 1
= = =R= + Rparete +
tra di loro: questa configurazione si dice a flussi in- UA U i Ai U e Ae hi Ai he Ae
crociati. Altre tipologie di scambiatori di calore per
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Capitolo 19 43
dove i pedici i ed e stanno a indicare rispettivamente e fredda in uno scambiatore di calore di determinate
le superfici interna ed esterna della parete di sepa- caratteristiche. Nel primo metodo la potenza termica
razione tra i due fluidi. Quando lo spessore della pa- scambiata si calcola con la relazione:
rete del tubo è piccolo e la conducibilità termica del
materiale di cui è composto è alta, la relazione ap- Q = UAΔTml
pena scritta si semplifica in:
dove
1 1 1
≈ +
U hi he ΔT1 − ΔT2
ΔTml =
ln (ΔT1 ΔT2 )
dove U Ui Ue. Gli effetti della presenza di spor-
camento su entrambe le superfici di scambio termico è la differenza di temperatura media logaritmica, ido-
(interna ed esterna) di uno scambiatore possono es- nea a valutare la differenza media di temperatura
sere tenuti in considerazione con la seguente rela- all’interno dello scambiatore di calore; T1 e T2 so-
zione: no le differenze di temperatura per i due fluidi alle
1 1 1 due estremità (ingresso e uscita) dello scambiatore.
= = =R Per scambiatori a flussi incrociati e a tubi e mantello
UA U i Ai U e Ae a più passaggi, la differenza media logaritmica di
1 R ln (De Di ) Rd ,e 1 temperatura è legata a quella calcolata per uno
= + d ,i + + + scambiatore controcorrente Tml, cc dalla relazione
hi Ai Ai 2πλL Ae he Ae
PROBLEMI
19.1 Uno scambiatore di calore a doppio tubo è co- di scambio termico convettivo è hi = 700 W/(m2
stituito da un tubo interno di rame [ = 380 K) sulla superficie interna del tubo e he = 1400
W/(m K)] di diametro interno Di = 1.2 cm e diame- W/(m2 K) sulla sua superficie esterna. Per un fattore
tro esterno De = 1.6 cm e da un tubo esterno di di sporcamento Rd,i = 0.0005 m2 K/W lato tubo e
rame di diametro interno pari a 3.0 cm. Il coefficiente Rd,e = 0.0002 m2 K/W lato mantello, si determinino
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44 Gli scambiatori di calore
(a), (b) i coefficienti globali di scambio termico Ui e 19.6 Dell’olio per motori [cp = 2100 J/(kg K) deve
Ue con riferimento all’area della superficie interna e essere riscaldato da una temperatura di 20 °C a una
all’area della superficie esterna del tubo di scambio, temperatura di 60 °C a una portata massica di 0.3
rispettivamente. kg/s in un tubo di rame di 2 cm di diametro a parete
[Soluzioni: (a) 0.0837 °C/W; (b) 316.9 W/(m2 K); sottile mediante condensazione di vapore presente
(c) 237 W/(m2 K)] all’esterno del tubo a una temperatura di 130 °C (hc,l
= 2174 kJ/kg). Per un coefficiente globale di scambio
19.2 Una corrente d’acqua a una temperatura media termico pari a 650 W/(m2 K), si determinino (a) la
di 60 °C fluisce a una velocità media di 2.5 m/s in potenza termica scambiata e (b) e la lunghezza neces-
un tubo di 1.8 cm di diametro, a parete sottile. L’acqua saria del tubo.
è raffreddata da aria a una temperatura media di 300 [Soluzioni: (a) 25.2 kW; (b) 7.0 m]
K che fluisce trasversalmente al tubo a una velocità
di 6 m/s. Si determini il coefficiente globale di scam- 19.7 In uno scambiatore di calore a doppio tubo in
bio termico. controcorrente si deve impiegare acqua proveniente da
[Soluzione: 44.4 W/(m2 K)] un serbatoio geotermico [cp = 4310 J/(kg K)] come sor-
gente termica per fornire calore all’impianto di riscal-
19.3 Il vapore nel condensatore di un impianto mo- damento ad acqua calda di una casa della potenza di
tore a vapore deve essere condensato a una tempera- 30 kW. L’acqua dell’impianto di riscaldamento [cp =
tura di 50 °C (hc,l = 2305 kJ/kg) con acqua di raffred- 4190 J/(kg K)] viene riscaldata da una temperatura di
damento [cp = 4180 J/(kg K)] prelevata da un lago 60 °C a una temperatura di 90 °C nello scambiatore di
vicino, la quale entra nei tubi del condensatore a una calore mentre l’acqua proveniente dal serbatoio geoter-
temperatura di 18 °C e ne esce a una temperatura di mico viene raffreddata da 120 °C a 80 °C. Si determinino
27 °C. L’area della superficie dei tubi è pari a 58 m2 (a) la portata in massa di ciascun fluido e (b) la resistenza
e il coefficiente globale di scambio termico è pari a termica totale di questo scambiatore di calore.
2400 W/(m2 K)). Si determinino (a) la portata massica [Soluzioni: (a) 0.239 kg/s, 0.174 kg/s;
dell’acqua di raffreddamento e (b) la portata massica (b) 0.823 °C/kW]
del vapore nel condensatore.
[Soluzioni: (a) 101 kg/s; (b) 1.7 kg/s] 19.8 Uno scambiatore di calore a tubi e mantello
con 2 passaggi nel mantello e 12 passaggi nei tubi, a
19.4 Uno scambiatore di calore a doppio tubo in parete sottile, è impiegato per riscaldare acqua [cp =
controcorrente deve raffreddare da una temperatura 4180 J/(kg K)] nei tubi da 20 °C a 70 °C a una portata
di 80 °C a una temperatura di 40 °C glicole etilenico massica di 4,5 kg/s. È somministrato calore da olio
[cp = 2560 J/(kg K)] che fluisce a una portata massica caldo [cp = 2300 J/(kg K)], che entra nel lato mantello
di 2 kg/s mediante acqua [cp = 4180 J/kg K)] che en- a 170 °C a una portata massica di 10 kg/s. Per un co-
tra a una temperatura di 20 °C ed esce a una tempe- efficiente globale di scambio termico lato tubi pari a
ratura di 55 °C. Il coefficiente globale di scambio ter- 600 W/(m2 K), si determini l’area della superficie di
mico con riferimento all’area della superficie interna scambio termico lato tubi.
del tubo è pari a 250 W/(m2 K). Si determinino (a) [Soluzione: 15 m2]
la potenza termica scambiata, (b) la portata massica
dell’acqua e (c) l’area della superficie di scambio ter- 19.9 Del vapore deve essere condensato dal lato
mico dal lato interno del tubo. mantello di un condensatore con 1 passaggio nel man-
[Soluzioni: (a) 204.8 kW; (b) 1.4 kg/s; tello e 8 passaggi nei tubi, con 50 tubi in ciascun pas-
(c) 36.6 m2] saggio, a una temperatura di 30 °C [hc,l = 2430 kJ/kg)
e a una portata massica di 10 kg/s. L’acqua di raffred-
19.5 Uno scambiatore di calore a doppio tubo a parete damento [cp = 4180 J/(kg K)] entra nei tubi a una
sottile in controcorrente deve essere usato per raffred- temperatura di 15 °C e ne esce a una temperatura di
dare olio [cp = 2200 J/(kg K)] da una temperatura di 23 °C. I tubi, a parete sottile, hanno un diametro di
150 °C a una temperatura di 40 °C a una portata massica 1,5 cm e una lunghezza di 2 m. Se il coefficiente glo-
di 2 kg/s mediante acqua [cp = 4180 J/(kg K)] che entra bale di scambio termico è pari a 3000 W/(m2 K), si
a una temperatura di 22 °C ed una portata massica di determinino (a) la potenza termica scambiata, (b) la
1.5 kg/s. Il tubo ha un diametro di 2,5 cm e una lun- portata massica del vapore nel condensatore e (c) la
ghezza di 6 m. Si determini il coefficiente globale di portata massica dell’acqua di raffreddamento.
scambio termico di questo scambiatore di calore. [Soluzioni: (a) 1188 kW; (b) 0.489 kg/s;
[Soluzione: 32.5 kW/(m2 K)] (c) 35.5 kg/s]
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Capitolo 19 45
19.10 Una corrente d’aria [cp = 1005 J/(kg K)] entra usando (a) il metodo basato sulla differenza di tem-
in uno scambiatore di calore a flussi incrociati a una peratura media logaritmica e (b) il metodo -NTU.
temperatura di 12 °C e a una portata massica di 3 [Soluzioni: (a) 32.5 kW/(m2 K);
kg/s e vi viene riscaldata da una corrente d’acqua calda (b) 32.7 kW/(m2 K)]
[cp = 4190 J/(kg K)] che entra nello scambiatore di
calore a una temperatura di 90 °C e a una portata 19.14 Si deve condensare vapore dal lato mantello
massica di 1 kg/s. Si determinino (a) la potenza ter- di un condensatore con 1 passaggio nel mantello e 8
mica scambiata massima e (b) le temperature dei due passaggi nei tubi, con 50 tubi in ciascun passaggio, a
fluidi all’uscita. una temperatura di 30 °C (hc,l = 2430 kJ/kg). L’acqua
[Soluzioni: (a) 235.17 kW; di raffreddamento [cp = 4810 J/(kg K)] entra nei tubi
(b) 90 °C, 33.9 °C] a una temperatura di 15 °C e a una portata massica
di 1800 kg/h. I tubi sono a parete sottile e hanno un
19.11 Dell’olio caldo [cp = 2200 J/(kg K)] deve es- diametro di 1.5 cm e una lunghezza di 2 m per ogni
passaggio. Se il coefficiente globale di scambio termico
sere raffreddato da acqua [cp = 4180 J/(kg K)] in
è pari a 3000 W/(m2 K), si determinino (a) la potenza
uno scambiatore di calore con 2 passaggi nel man-
termica scambiata e (b) la portata massica del vapore
tello e 12 passaggi nei tubi. I tubi, a parete sottile,
nel condensatore.
sono di rame e hanno un diametro interno di 1,8
[Soluzioni: (a) 31.4 kW; (b) 0.0129 kg/s]
cm. La lunghezza di ciascun passaggio nei tubi nello
scambiatore di calore è pari a 3 m e il coefficiente 19.15 Il condensatore di un grande impianto motore
globale di scambio termico è pari a 340 W/(m2 K). deve sottrarre 500 MW di potenza termica al vapore
L’acqua fluisce nei tubi a una portata massica di 0.1 che condensa a una temperatura di 30 °C (hc,l = 2430
kg/s e l’olio fluisce nel mantello a una portata mas- J/kg). Il raffreddamento deve essere effettuato con ac-
sica di 0.2 kg/s. L’acqua e l’olio entrano nello scam- qua di raffreddamento [cp = 4180 J/(kg K)] prelevata
biatore di calore a una temperatura di 18 °C e a una da un fiume vicino, la quale entra nei tubi a una tem-
temperatura di 160 °C, rispettivamente. Si determi- peratura di 18 °C e ne esce a una temperatura di 26
nino (a) la potenza termica scambiata nello scambia- °C. I tubi dello scambiatore di calore, a parete sottile,
tore di calore e (b) le temperature all’uscita dell’ac- hanno un diametro interno di 2 cm ed il relativo il
qua e dell’olio. coefficiente globale di scambio termico è pari a 3500
[Risposte: 36.2 kW; (b) 104.6 °C, 77.7 °C] W/(m2 K). Si determini la lunghezza totale necessaria
dei tubi nel condensatore.
19.12 Uno scambiatore di calore aria-acqua a flussi [Soluzione: 312.3 km]
incrociati con un’efficacia pari a 0.65 è impiegato per
riscaldare acqua [cp = 4180 J/(kg K)] con aria calda 19.16 Dell’olio caldo deve essere raffreddato con ac-
[cp = 1010 J/(kg K)]. L’acqua entra nello scambiatore qua in uno scambiatore di calore a tubo e mantello a
di calore a una temperatura di 20 °C e a una portata più passaggi. L’olio fluisce attraverso il mantello, con
massica di 4 kg/s, mentre l’aria vi entra a una tempe- un coefficiente di scambio termico hu = 35 W/(m2
ratura di 100 °C e a una portata massica di 9 kg/s. Se K), e l’acqua fluisce attraverso il tubo a una velocità
media di 3 m/s. Il tubo è fatto di ottone [ = 110
il coefficiente globale di scambio termico con riferi-
W/(m K)] e ha un diametro interno di 1,3 cm e un
mento al lato acqua è pari a 260 W/(m2 K), si deter-
diametro esterno di 1.5 cm. Usando le proprietà del-
mini l’area della superficie di scambio termico dello
l’acqua a 300 K, si determini il coefficiente globale di
scambiatore di calore dal lato acqua. Si supponga che
scambio termico di questo scambiatore di calore con
i due fluidi non si mescolino.
riferimento alla superficie interna.
[Soluzione: 52.4 m2] [Soluzione: 13.8 W/(m2 K)]
19.13 Uno scambiatore di calore a doppio tubo a pa- 19.17 Una corrente di acqua fredda [cp = 4180 J/(kg
rete sottile deve essere impiegato per raffreddare K)] entra nei tubi di uno scambiatore di calore con
dell’olio [cp = 2200 J//(kg K)] da una temperatura di 2 passaggi nel mantello e 20 passaggi nei tubi a una
150 °C a una temperatura di 40 °C, a una portata temperatura di 20 °C e a una portata massica di 3
massica di 2 kg/s, mediante acqua [cp = 4180 J/(kg kg/s, mentre l’olio caldo [cp = 2200 J/(kg K)] entra
K)] che entra nello scambiatore a una temperatura di nel mantello a una temperatura di 130 °C e alla stessa
22 °C e a una portata massica di 1,5 kg/s. Il tubo ha portata massica e ne esce a una temperatura di 60 °C.
un diametro di 2.5 cm e una lunghezza di 6 m. Si de- Se il coefficiente globale di scambio termico con ri-
termini il coefficiente globale di scambio termico ferimento alla superficie esterna del tubo è pari a 300
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46 Gli scambiatori di calore
W/(m2 K), si determinino (a) la potenza termica J/(kg K)] fluisce sulla serpentina alettata del conden-
scambiata e (b) l’area della superficie di scambio ter- satore entrando a una temperatura di 25 °C e uscendo
mico dal lato esterno del tubo. a una temperatura di 35 °C. Se il coefficiente globale
[Soluzioni: (a) 462 kW; (b) 71.6 m2] di scambio termico con riferimento al lato refrigerante
è pari a 150 W/(m2 K), si determini l’area della su-
19.18 Si deve riscaldare acqua [cp = 4180 J/(kg K)] perficie di scambio termico dal lato refrigerante.
con aria calda riscaldata utilizzando energia solare [cp [Soluzione: 3.05 m2]
= 1010 J/(kg K)] in uno scambiatore di calore a dop-
pio tubo in controcorrente. L’aria entra nello scambia- 19.20 L’aria [cp = 1005 J/(kg K)] deve essere pre-
tore di calore a una temperatura di 90 °C e a una por- riscaldata dai gas di scarico caldi in uno scambiatore
tata massica di 0.3 kg/s e ne esce a una temperatura di calore a flussi incrociati prima che entri nella ca-
di 50 °C. L’acqua entra nello scambiatore a una tem- mera di combustione. L’aria entra nello scambiatore
peratura di 22 °C e a una portata massica di 0.1 kg/s. di calore a una pressione di 95 kPa, a una temperatura
Il coefficiente globale di scambio termico con riferi- di 20 °C e a una portata volumetrica di 0,8 m3/s. I
mento al lato interno del tubo è pari a 80 W/(m2 gas di combustione [cp = 1100 J/(kg K)] entrano nel-
K). Si determini la lunghezza del tubo necessaria per lo scambiatore a una temperatura di 180 °C e a una
un diametro interno del tubo di 1.2 cm. portata massica di 1.1 kg/s e ne escono a una tem-
[Soluzione: 97.3 m] peratura di 95 °C. Il prodotto del coefficiente globale
di scambio termico per l’area della superficie di scam-
19.19 Il condensatore di un condizionatore d’aria am- bio termico è AU = 1200 W/K. Supponendo che i
biente è progettato per sottrarre 4,2 kW di potenza due fluidi non si mescolino, si determini la potenza
termica dal refrigerante R-134a quando esso è con- termica scambiata.
densato a una temperatura di 40 °C. L’aria [cp = 1005 [Soluzione: 102.9 kW]
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