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Luis de Góngora y Argote è stato uno dei più importanti poeti della letteratura

spagnola del Siglo de Oro. Nato nel 1561 a Córdoba, in Spagna, Góngora è
noto per essere stato uno dei principali esponenti del movimento letterario
noto come "culteranismo" o "gongorismo", che ha influenzato profondamente
la poesia spagnola del XVII secolo. La sua opera è caratterizzata da uno stile
elaborato, complesso e ornamentale, che spesso sfidava le convenzioni
poetiche tradizionali.

Ecco alcune caratteristiche salienti della vita e dell'opera di Luis de Góngora:


1. Stile culteranista: Góngora è famoso per il suo stile poetico elaborato
e barocco, che includeva l'uso eccessivo di metafore complesse, giochi di
parole, neologismi e giochi di suoni. Questo stile è in netto contrasto
con la semplicità e la chiarezza della poesia tradizionale. Il
culteranismo, ispirato anche da influssi latini e mitologici, mirava a
elevare il linguaggio poetico al di sopra del quotidiano, rendendolo una
forma d'arte elevata e criptica.
2. Influenze e controversie: Góngora fu influenzato dal poeta romano
Ovidio e dalle opere dell'arte rinascimentale italiana. Tuttavia, il suo
stile unico e la sua ricerca dell'originalità lo portarono spesso in
contrasto con altri poeti dell'epoca, come Francisco de Quevedo. La
rivalità tra Góngora e Quevedo è stata documentata attraverso le loro
"soletas", una serie di scritte satiriche scambiate tra i due.
3. Poesia maggiore e minore: Góngora scrisse sia poesie "mayores"
che "menores". Le prime sono poesie più lunghe e complesse, spesso in
forme come sonetti e ode. Le poesie minori erano composizioni più
brevi, spesso canzoni e ballate. Entrambe le categorie riflettono l'abilità
di Góngora nell'utilizzare il linguaggio in modo creativo e innovativo.
4. Opere principali: Tra le sue opere più famose vi sono "Fábula de
Polifemo y Galatea" (Favola di Polifemo e Galatea), un poema epico-
lirico che presenta una trama mitologica intricata, e "Soledades, galerías
y otros poemas" (Solitudini, gallerie e altre poesie), una raccolta di
poesie lunghe che esemplifica il suo stile culteranista.
5. Riconoscimento: Mentre durante la sua vita Góngora ebbe
sostenitori e critici, la sua influenza sulla poesia successiva è stata
profonda. Dopo una fase di declino, il suo lavoro fu rivalutato nel corso
dei secoli successivi, influenzando poeti moderni come Federico García
Lorca e altri del movimento poetico chiamato "Generazione del '27".

Luis de Góngora è un esempio di come un poeta possa innovare e sfidare le


convenzioni letterarie del suo tempo, creando un'eredità duratura e
controversa. La sua capacità di manipolare il linguaggio e creare immagini
complesse ha reso la sua opera un punto di riferimento nell'evoluzione della
poesia spagnola.
Luis de Góngora y Argote è stato autore di numerose opere, sia poesie
"mayores" (lunghe) che "menores" (brevi), che riflettono il suo stile
complesso e culteranista. Ecco alcune delle sue opere principali:

Poesie Mayores:
1. Fábula de Polifemo y Galatea (Favola di Polifemo e Galatea): Un
poema epico-lirico che racconta la storia del ciclope Polifemo e della
ninfa Galatea, ispirato alle opere di Ovidio. Questa è una delle sue opere
più famose e rappresenta il suo stile culteranista in tutto il suo
splendore.
2. Panegírico al Duque de Lerma (Panegirico al Duca di Lerma): Una
lode dedicata al potente favorito di re Filippo III, il duca di Lerma.
Questa opera è un esempio di come Góngora abbia scritto anche per
ottenere il favore dei potenti.
3. Soledades, galerías y otros poemas (Solitudini, gallerie e altre
poesie): Una raccolta di poesie lunghe che riflettono lo stile culteranista
di Góngora. Queste poesie spesso presentano immagini mitologiche e
richiedono un attento esame per comprenderne appieno la bellezza e il
significato.

Poesie Menores:
1. Sonetos (Sonetti): Góngora scrisse una serie di sonetti, che sono brevi
poesie di quattordici versi. Questi sonetti riflettono spesso il suo stile
complesso e la sua abilità nel manipolare il linguaggio.
2. Letrillas (Liriche): Le letrillas sono brevi poesie satiriche o
umoristiche che riflettono la maestria di Góngora nell'utilizzare il
linguaggio e il gioco di parole in modi creativi.
3. Romances (Romanze): Góngora scrisse anche romanze, che sono
poesie narrative più lunghe, spesso ispirate a temi storici o leggendari.

I "Sonetti" di Luis de Góngora sono una parte significativa della sua opera
poetica e rappresentano un capitolo importante della poesia barocca
spagnola. Góngora, nato nel 1561 e morto nel 1627, è stato uno dei poeti più
influenti del suo tempo e uno dei principali esponenti del movimento
letterario noto come "culteranismo" o "gongorismo."
La sua produzione poetica, complessa e innovativa, ha profondamente
influenzato la lingua e la poesia spagnola, aprendo nuovi orizzonti stilistici e
semantici. La sua fama è in gran parte attribuibile all'uso ardito e creativo
della lingua, alle sperimentazioni poetiche e alla sua abilità nell'uso delle
figure retoriche.

I "Sonetti" di Góngora rappresentano uno degli esempi più eloquenti di


questo stile innovativo. Questi sonetti si distinguono per la loro complessità e
per la ricchezza delle immagini e delle metafore utilizzate. Góngora utilizzò
questa forma poetica per esplorare una vasta gamma di temi, dall'amore alla
bellezza, dalla natura alla filosofia, rendendo i sonetti una vetrina della sua
genialità poetica. Ogni sonetto è una composizione di quattordici versi,
suddivisi in quartine e terzine, seguendo uno schema di rime fisso. Tuttavia,
la vera sfida e bellezza dei sonetti di Góngora risiede nella loro complessità
stilistica, nei giochi di parole, nell'uso di espressioni rare e nelle sorprendenti
associazioni di concetti e immagini.
In sintesi, gli "Sonetti" di Luis de Góngora sono una parte essenziale della sua
eredità poetica e rappresentano uno dei massimi esempi della sua genialità
letteraria. La loro complessità stilistica e la loro bellezza linguistica
continuano a essere oggetto di studio e ammirazione nella letteratura
spagnola e nella critica letteraria.

SONETTO 149
Questo è uno dei sonetti più celebri di Luis de Góngora ed è noto per la sua
bellezza e complessità. In questo sonetto, Góngora elogia la bellezza e la
giovinezza della sua amata, utilizzando una serie di immagini e simboli, tra
cui il colore dei capelli, la bianca fronte e il lucido collo. Tuttavia, il sonetto si
conclude con una riflessione sulla fugacità della bellezza e dell'età,
suggerendo che tutto alla fine si ridurrà in nulla.
Questo tipo di poesia caratterizzava lo stile "gongorista" o "culterano" di
Góngora, che si contrapponeva al più razionale "conceptismo" di altri poeti
dell'epoca. La complessità stilistica e le numerose figure retoriche rendono la
sua poesia un esempio eccellente del Barocco spagnolo.

Ecco un'analisi più dettagliata del sonetto:


Struttura:
 Questo sonetto è composto da quattordici versi, seguendo la forma
tradizionale della poesia italiana. La disposizione delle rime è quella
tipica del sonetto petrarchesco, con quartine e terzine (ABBA ABBA
CDC DCD).

Tema Principale:
 Il tema principale del sonetto è la bellezza e la sua effimera natura.
Góngora elogia la bellezza della sua amata, descrivendo i suoi capelli
dorati, la fronte bianca e il collo lucido. Tuttavia, l'obiettivo finale del
sonetto è sottolineare che questa bellezza è destinata a svanire con il
tempo.

Immagine e Simbolismo:
 Góngora utilizza una serie di immagini e simboli per esprimere la
bellezza. Il "cabello" (capelli) dorato e la "blanca frente" (fronte bianca)
simboleggiano la giovinezza e la purezza. Il "cristal luciente" (collo
lucido) evoca una bellezza cristallina e radiante.
Contrapposizione tra Bellezza e Fugacità:
 La contrapposizione tra la bellezza ideale e la sua inevitabile
trasformazione è un elemento chiave del sonetto. Góngora usa la luce,
l'oro e il bianco per esaltare la bellezza della donna, ma conclude
sottolineando che alla fine tutto si trasformerà in "tierra, en humo, en
polvo, en sombra, en nada" (terra, fumo, polvere, ombra, niente).
Questa è una riflessione sulla mortalità umana e sulla natura effimera
della bellezza.

Linguaggio e Stile:
 Il linguaggio del sonetto è ricco di immagini poetiche e metafore.
Góngora fa un uso creativo delle parole per evocare immagini vivide
nella mente del lettore. Ad esempio, l'espressione "oro bruñido al sol
relumbra en vano" (l'oro lucidato risplende invano al sole) crea
un'immagine di luce scintillante.
 Il sonetto è caratterizzato da una sintassi complessa e dalla rottura delle
regole grammaticali tradizionali, una caratteristica dello stile
gongorista.

In sintesi, il Sonetto CXXXXIV di Luis de Góngora è una riflessione sulla


bellezza, la sua fugacità e la natura effimera della vita umana. Il poeta utilizza
un linguaggio ricco e immagini suggestive per esprimere questi concetti in un
modo tipico del periodo barocco spagnolo.

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