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Luis de Góngora y Argote - Punti Salienti
Luis de Góngora y Argote - Punti Salienti
spagnola del Siglo de Oro. Nato nel 1561 a Córdoba, in Spagna, Góngora è
noto per essere stato uno dei principali esponenti del movimento letterario
noto come "culteranismo" o "gongorismo", che ha influenzato profondamente
la poesia spagnola del XVII secolo. La sua opera è caratterizzata da uno stile
elaborato, complesso e ornamentale, che spesso sfidava le convenzioni
poetiche tradizionali.
Poesie Mayores:
1. Fábula de Polifemo y Galatea (Favola di Polifemo e Galatea): Un
poema epico-lirico che racconta la storia del ciclope Polifemo e della
ninfa Galatea, ispirato alle opere di Ovidio. Questa è una delle sue opere
più famose e rappresenta il suo stile culteranista in tutto il suo
splendore.
2. Panegírico al Duque de Lerma (Panegirico al Duca di Lerma): Una
lode dedicata al potente favorito di re Filippo III, il duca di Lerma.
Questa opera è un esempio di come Góngora abbia scritto anche per
ottenere il favore dei potenti.
3. Soledades, galerías y otros poemas (Solitudini, gallerie e altre
poesie): Una raccolta di poesie lunghe che riflettono lo stile culteranista
di Góngora. Queste poesie spesso presentano immagini mitologiche e
richiedono un attento esame per comprenderne appieno la bellezza e il
significato.
Poesie Menores:
1. Sonetos (Sonetti): Góngora scrisse una serie di sonetti, che sono brevi
poesie di quattordici versi. Questi sonetti riflettono spesso il suo stile
complesso e la sua abilità nel manipolare il linguaggio.
2. Letrillas (Liriche): Le letrillas sono brevi poesie satiriche o
umoristiche che riflettono la maestria di Góngora nell'utilizzare il
linguaggio e il gioco di parole in modi creativi.
3. Romances (Romanze): Góngora scrisse anche romanze, che sono
poesie narrative più lunghe, spesso ispirate a temi storici o leggendari.
I "Sonetti" di Luis de Góngora sono una parte significativa della sua opera
poetica e rappresentano un capitolo importante della poesia barocca
spagnola. Góngora, nato nel 1561 e morto nel 1627, è stato uno dei poeti più
influenti del suo tempo e uno dei principali esponenti del movimento
letterario noto come "culteranismo" o "gongorismo."
La sua produzione poetica, complessa e innovativa, ha profondamente
influenzato la lingua e la poesia spagnola, aprendo nuovi orizzonti stilistici e
semantici. La sua fama è in gran parte attribuibile all'uso ardito e creativo
della lingua, alle sperimentazioni poetiche e alla sua abilità nell'uso delle
figure retoriche.
SONETTO 149
Questo è uno dei sonetti più celebri di Luis de Góngora ed è noto per la sua
bellezza e complessità. In questo sonetto, Góngora elogia la bellezza e la
giovinezza della sua amata, utilizzando una serie di immagini e simboli, tra
cui il colore dei capelli, la bianca fronte e il lucido collo. Tuttavia, il sonetto si
conclude con una riflessione sulla fugacità della bellezza e dell'età,
suggerendo che tutto alla fine si ridurrà in nulla.
Questo tipo di poesia caratterizzava lo stile "gongorista" o "culterano" di
Góngora, che si contrapponeva al più razionale "conceptismo" di altri poeti
dell'epoca. La complessità stilistica e le numerose figure retoriche rendono la
sua poesia un esempio eccellente del Barocco spagnolo.
Tema Principale:
Il tema principale del sonetto è la bellezza e la sua effimera natura.
Góngora elogia la bellezza della sua amata, descrivendo i suoi capelli
dorati, la fronte bianca e il collo lucido. Tuttavia, l'obiettivo finale del
sonetto è sottolineare che questa bellezza è destinata a svanire con il
tempo.
Immagine e Simbolismo:
Góngora utilizza una serie di immagini e simboli per esprimere la
bellezza. Il "cabello" (capelli) dorato e la "blanca frente" (fronte bianca)
simboleggiano la giovinezza e la purezza. Il "cristal luciente" (collo
lucido) evoca una bellezza cristallina e radiante.
Contrapposizione tra Bellezza e Fugacità:
La contrapposizione tra la bellezza ideale e la sua inevitabile
trasformazione è un elemento chiave del sonetto. Góngora usa la luce,
l'oro e il bianco per esaltare la bellezza della donna, ma conclude
sottolineando che alla fine tutto si trasformerà in "tierra, en humo, en
polvo, en sombra, en nada" (terra, fumo, polvere, ombra, niente).
Questa è una riflessione sulla mortalità umana e sulla natura effimera
della bellezza.
Linguaggio e Stile:
Il linguaggio del sonetto è ricco di immagini poetiche e metafore.
Góngora fa un uso creativo delle parole per evocare immagini vivide
nella mente del lettore. Ad esempio, l'espressione "oro bruñido al sol
relumbra en vano" (l'oro lucidato risplende invano al sole) crea
un'immagine di luce scintillante.
Il sonetto è caratterizzato da una sintassi complessa e dalla rottura delle
regole grammaticali tradizionali, una caratteristica dello stile
gongorista.