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Vortei spiegare, innanzitutto, perché ho scelto di fon tenere una con: ferenza su Dante, ma di parlare in 0 la sua influenza su di me, Cid che in tale scelta Potrebbe apparire egocentrismo, suggeri- sco che venga inteso come modestia; e questa presunta modestia non é altro che Prudenza. Non sono in alcun modo un erudito di Dante; e la mia conoscenza gene- tale dell’italiano é tale che in questa occasione, per ri- guardo verso il pubblico e verso lo stesso Dante, mi asterrd dal citarlo in italiano, Né titengo di avere molto da aggiungere, sull’argomento della poesia di Dante, a quanto scrissi, anni fa, in un breve saggio. Come spiegavo allora nella prefazione a quel saggio, avevo letto Dante soltanto con una traduzione in prosa a fronte del testo. E in questo modo che quarant’anni fa cominciai a decifrare la Divina Commedia, e quando Pensavo di aver afferrato il significato di un passaggio che mi piaceva in modo particolare lo imparavo a me- moria; cosi, per alcuni anni, fui in grado di recitarmi buona parte di questo o di quel canto stando a letto 0 durante un viaggio in treno. Sail cielo come avrebbero Suonato, se li avessi recitati a voce alta. Tuttavia fu Questo il mezzo per addentrarmi nella poesia di Dante. ra sono trascorsi vent’anni da quando ho scritto 67 quel che le mie scarse conguiste mi autor Goal ee ee Ma dteago elon [ocd inteceue, pat dio e forse per gl alts cercare di puntualizzre a ensnta il mio debito verso Dante, Non credo di poter spiegare ogni cosa, nemmeno a me stesso; i sero quaranvanni considero ancora la sua poesia come quella che ha avuto un’influenza pit durature e ti profonda sui miei vers, ne vorre fat comprendere Timeno alune delle rapioni. Forse le confessoni dei poet su quanto Dante abba signifcato per loro pos- fono persino aggiungere qualcosa al’ Se eee eicietmcsee bato che posso dare. ca Non sempre i debiti pit: grandi sono i pid evidentis Soran debo very Dante & tipo progresvamente cum tivo, del tipo che non costitusce il debito di questo g,aulpeviodo delle vita di una persona Poso die ialeuni poet che ho imparato moltissimo da loro in na fase partcolare del mio lavoro. Di Jules Laforgue Pet exempi, poso dire che fu il primo ad insegnarmi come pala, a insegnarm le possibilita poetiche del fo exo lnguagio. Ques prine influence, quelle eis per cos dre, per prime mettono qualeuno fome se seo, sono dovute credo, ufimpre> sons che de un lato i riconoscimento dun temps: tamentoafine al proprio, e dallalto Ia scoperts di uns forma diespresione che iniszz alla scopes di < : : ua forms propria. Non atta di duc eoe dferen- ptotebile che i pots helene ec oe giovane scrittore sia uno ee Oca ultimi sono troppo in alto, o tro} testri. Questi come. [otsnd, pr gestae est ae esti imenese dlfocta tain cree Helle Eee gos lato i primi 8 4 di qualcuno & pitt simile a un ammirato fratello maggiors- ce ; ae ‘Quindi, tra le varie influenze, vi sono poeti dai quali si impara qualche cosa di capitale importanza, ‘benché po sere necessariamente il contributo pitt made che questi abbiano dato. Credo di aver impa- ‘tutto da Baudelaire un precedente, mai svi Tappato da alcun poeta che serveste nella mia lingua, per le possibilita poetiche degli aspetti pit sordidi delle pet ropoli moderne, la possibilit di fusione tra il sordi- aaeveate realistico ¢ il fantasmagorico, la possibilita di cave il reale e il fantastico. Da lui, come da Laforgue, fo imparato che il tipo di materiale che possedevo, il tipo di esperienza che aveva avuto 0? adolescente in tipo Gera industriale americana, potevano essere AT wa di poesia, e che si poteva trovare la fonte di una poesia nuova in cid che fino a quel moment era stato Pocsit iato impossible, sterile, inadatto 9 essere ( i i, che com- tato in forma poetica. Ho imparato, infatti, che, pito del poeta era far affiorare la poesia dalle risorse Inesplorate del non poetico: che al poets, infati era af inesplorait “san profescione il compito di Tastorme™s er ap goctica ur porda, Unerande noe dare a un giovane tutto cid che deve dargli in pochis- sime righe. Probabilmente sono in debito verso Baude- Taire solo per una mezza dozzina di ver sper alin tero corpo delle Fleurs du Mal; ¢ tutto {I suo significato, per me, & riassunto nei versi: Fourmillante Cité, cité pleine de réver, ‘ Oi le spectre en plein jour raccroche le passant. rato innanzi Sapevo che cosa significava, perché prima ancora di sapere di volerlo trasfor Posso apparirvi molto lontano da D: o posso spiegarvi nemmeno approssimati Dante ha fat perme senza pale di cid che tao fauo es me al poe. Quando bo seritto di ame aire, 0 di Dante, 0 di qualsisi altro poeta Sc avuto un'importanza capitale nel mio svilu oor scrtto perché quel poeta ha significato cosl tame °° me, on bo sto di me seo, ma dt qu a ella sua poesia, Cio’ il primo impulso a serivere oi ne grande posta un impulso di gratudine; ma emacs per cul sé gat posono sicoprre un rola esha son un apprestamento cco di quel poet. gai 2000 alt debi inmamerevoli debit altro a eee sono poeti che ci sono dient nscio, 0 forse sono afiorati alla cosc auando son sa problem! de fisolvere, per {quail gualcoes che est avevano sritto stiggetioce il metodo, G sono poet! dai quai i é atinto consapevolmente, sdattando wn verso un linguaggio, a un petiodo 0 a un contest differen. Ci sono quel che sono sma nella nota mente qual aver stblito un modelo tchieeaza © Salo per aves feat ne plea sarees shiewe : 0, una volta Ea articolareemozion nel gusto ¢ Ralbtas gather icostt lame Oa ME eae = a i fc lo ero giovane mi i =n Srarsceeneeen ace minor che non con Shakespeare: 1 RH eran; + cosi dire, compagni pit vicin alla mia misura, Uno ae (teri di valutazione dei sane Becca akespeate fa parte, che Papprezcamene dite tt Bossa € lavoro di tata la vee ee di maturazione~ ¢ queso doen ene corso dellntera vtec cascuno eee 4 glio. Tra questi ci nea aE meglio, ci sono Shakespeare, Dante Goes 70 Ho spaziato tra alcuni tipi di “infiuenze” allo scope ai aapostare, pet contrast, un'indicazione di quanto erp bbia significto per me. Certamente ho preso 8 antito da lui alcuni versi, nel tentativo di riprodurres Protittosto di ridestare nella mente del letore, 1a me © Pa di qualche scena dantesca,¢ di stabilire cos una movpione tra T'inferno medioevale ¢ la vita moderna. reise { lettori della mia Waste Land ticorderanno che Fovisione dei miei impiegati della City che attraversano ta tSrte il Ponte di Londra per andare dalla stazione ferroviaria ai loro vuffci evoca Ia riflessone “io non fermvereduto che morte tanta n’avesse disfatta’ € che rn altro punto ho modificato deliberatamente ua in oo di Dante alterandolo “sospiti, brevi e infrequent, verso “esalavano”? E nelle mie note fornivo i simandi pet far sche il lettore che riconosceva Vallusione se Besse che volevo che la riconoscesse e che non, avrebbe Popito niente se non Pavesse riconosciuts. Vent anni Gio aver scttto The Waste Land, criss in Little Gide drug un passaggio che, quanto a sile ¢ a contenuto, do- oir ecore Vequivalente pia vicino ad un canto dell'In- femo 0 del Purgatorio che io fossi capace di realizare. Frmensione, naturalmente, eta identica alle mic allu- canta Dante nella Waste Land: volevo presentare alla some del lettore un parallelo, per contrasto, tra V'In- feene ¢ il Purgatorio che Dante aveva visitato ¢ una fem llucinata dopo un'incursione aerea. Ma cid che

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