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RIASSUNTO CRISI IMPERO ROMANO

Espansione massima dell'Impero Romano


Intorno al 20 d.c. l'impero romano è giunto alla sua massima espansione:
comprende tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo (circa 50 milioni di
popolazione) compreso il Nord Africa e la Mesopotamia, più la Britannia (l'attuale
Inghilterra), la Germania e la Spagna. Il fiume Reno segna il confine oltre cui
vivono popolazioni barbariche che compiono continue incursioni all'interno dei
territori dell'impero.

CAUSE DELLA CRISI


A causa di queste continue incursioni barbariche, l'esercito romano diventa sempre più
importante perché su di esso si basava la sopravvivenza stessa dell'impero, mentre il
Senato perde potere.
Tra il 235 e il 285 d.C. si ebbero 50 anni di anarchia militare--->le legioni acclamano
come imperatori i propri comandanti. Inoltre:

 si diffusero epidemie
 ci fu un forte calo demografico
 aumentarono le imposte
 diminuirono i commerci
 si ridusse la circolazione della moneta
 le classi povere erano sempre più scontente del grande squilibrio nella
distribuzione della ricchezza
Questo clima generale di forte insicurezza ebbe come conseguenza anche la diffusione
di vari culti religiosi, primo fra tutti il cristianesimo che, considerato una minaccia per
l'impero romano, venne largamente contrastato nella sua diffusione. (Il cristianesimo
proclama l'uguaglianza fra tutte le persone e non è accettabile in una società divisa in
classi come quella romana).

DIOCLEZIANO
Nel 285 d.C. salì al trono Diocleziano che cercò di sanare i problemi dell'impero
istituendo una tetrarchia, cioè divise l'impero in quattro prefetture affidate a due
Augusti e a due Cesari, emanò l'Editto dei Prezzi (con cui bloccava i costi delle merci in
vendita e dei salari), aumentò le tasse e impose ai figli di svolgere l'attività dei padri.
(questo perché molti piccoli artigiani e contadini abbandonavano il mestiere in quanto
le tasse gravavano troppo sulle loro tasche e impedivano di ricavare un buon guadagno
dal lavoro). A livello religioso non riuscì a opporsi alla diffusione del cristianesimo pur
utilizzando metodi violenti.

COSTANTINO
Alla morte di Diocleziano sale al potere Costantino che, comprendendo bene
l'impossibilità di arginare l'importanza che il cristianesimo aveva ormai raggiunto,
emana l'Editto di Milano (313 d.C.) con cui concedeva la libertà di culto. Inoltre,
trasferisce la capitale dell'impero a Bisanzio che prese il nome di Costantinopoli
(l'odierna Istanbul, in Turchia).

TEODOSIO
Nel 380 l'imperatore Teodosio proclamò il cristianesimo la religione
ufficiale dell'impero e proibì i culti pagani.

FINE DELL'IMPERO 476 D.C.


Fra il IV e il V secolo si verificarono vaste migrazioni di barbari all'interno dell'impero.
Gli imperatori cercarono di fermarli (anche costruendo fortificazioni lungo i confini), ma
sempre più spesso si ritrovarono a fare accordi con gli invasori: li avrebbero lasciati
entrare se questi si fossero impegnati a difendere l'impero da altri attacchi. Anche
Roma venne saccheggiata più volte (dai Visigoti e dai Vandali).
Nel 476 d.c. Odoacre, un generale barbaro al comando di truppe in rivolta, depose
l'imperatore Romolo Augustolo e fu proclamato re dai barbari. --->questa è la data con
cui si fa coincidere la fine dell'impero romano e il passaggio dal mondo antico al
Medioevo.

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