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Riassunto Crisi Impero Romano
Riassunto Crisi Impero Romano
si diffusero epidemie
ci fu un forte calo demografico
aumentarono le imposte
diminuirono i commerci
si ridusse la circolazione della moneta
le classi povere erano sempre più scontente del grande squilibrio nella
distribuzione della ricchezza
Questo clima generale di forte insicurezza ebbe come conseguenza anche la diffusione
di vari culti religiosi, primo fra tutti il cristianesimo che, considerato una minaccia per
l'impero romano, venne largamente contrastato nella sua diffusione. (Il cristianesimo
proclama l'uguaglianza fra tutte le persone e non è accettabile in una società divisa in
classi come quella romana).
DIOCLEZIANO
Nel 285 d.C. salì al trono Diocleziano che cercò di sanare i problemi dell'impero
istituendo una tetrarchia, cioè divise l'impero in quattro prefetture affidate a due
Augusti e a due Cesari, emanò l'Editto dei Prezzi (con cui bloccava i costi delle merci in
vendita e dei salari), aumentò le tasse e impose ai figli di svolgere l'attività dei padri.
(questo perché molti piccoli artigiani e contadini abbandonavano il mestiere in quanto
le tasse gravavano troppo sulle loro tasche e impedivano di ricavare un buon guadagno
dal lavoro). A livello religioso non riuscì a opporsi alla diffusione del cristianesimo pur
utilizzando metodi violenti.
COSTANTINO
Alla morte di Diocleziano sale al potere Costantino che, comprendendo bene
l'impossibilità di arginare l'importanza che il cristianesimo aveva ormai raggiunto,
emana l'Editto di Milano (313 d.C.) con cui concedeva la libertà di culto. Inoltre,
trasferisce la capitale dell'impero a Bisanzio che prese il nome di Costantinopoli
(l'odierna Istanbul, in Turchia).
TEODOSIO
Nel 380 l'imperatore Teodosio proclamò il cristianesimo la religione
ufficiale dell'impero e proibì i culti pagani.