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Classis Subclassis Ordo Stirps Familia Gastropoda Prosobranchia | Neogastropoda Muricacea Muricidae Subfamilia Typhinae Cossmann, 1903, Genus TYPHIS Denis de Montfort, 1810 Subgenus TYPHINELLUS Jousseaume, 1880 TYPHIS (Typhinellus) SOWERBYI Broderip, 1833 Principali sinonimie: Murex fistulosus Blainville (non Brocchi), 1826 - Murex labiatus Cristofori e Jan, (nomen dubium) - Murex tetrapterus Bronn, 1838 7 2 3 4 5 6 7 A PB, 0.2 2 fomee| po me) | nasi Bl omecc lt ae |eaccet|| ae Bit Ba | P Tate’ ete) | oMSSiy | ellie, | alls, ie | elt) wpe ‘6 cc is, 29 i: tetrapterus) plerts) (T. tetra- losus) nt ; rr er on8 [oem] 0 | tae | tbe PPI) Pisa | tote | Bee | Pee p 383 (TP tetra. pierus) 237 F OP tetra pierus) G _ vel ide pierus) A Men pols t p. M08 27050 fig. 3146 (F. tera ierus) ALTRE NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE, (1) De Cristororr G. e JAN G., 1832: Catalogo delle conchiglie fossili.., p. 11 (2) Broxn H., 1838: Lethea Geognostica, vol. I, pp. 1077/8, tv. 41, fig. 13 a, b. (3) Howes M., 1856: Die Fossilen Mollusken des Tertiaer-Beckens von Wien, vol. I, Univalves, p. 263, Taf. 26, fig. 10. (4) Sowerby G. B., 1866; Thesaurus Conchyliorum (3) Londra, tav. 284, fig. 11, 12, 13. (5) CaRAMAGNA G., 1869: Osservazione sul Tiphys (sic) tetrapterus del golfo della Spezia. © Bull. Malac. Ital., vol. IL, n. 4, pp. 168/170. (6) Bettaror I., 1872: I molluschi dei terreni terziari del Piemonte e della Liguria, parte I’, pp. 41/42. (7) Sowerby G.B., 1874: Conchologica Iconica (19) Londra, tav. 2, fig. 5 (a, b, ). (8) Jousseame F., 1880: Division Methodique de la famille des Purpurides. - Le Naturaliste, n. 42, pp. 335/336. (9) Tryon G.W. e Pitssry H.A., 1880: Manual of Conchology. Philadelphia, I, vol. II, tav. 30, fig. 290, 291, 292. FAUME F., 1882: Etude des Purpuridae et description d’espéces nouvelles. ~ Rev. Mag. Zool. (Ser. 3), vol. 7, pp. 314/348. (11) De Gregorio A., 1885: Intorno a taluni_Typhis in_« Studi su talune conchiglie mediterranee viventi ¢ fossili », Siena, p. 276. (12) Cossatax A.E.M., 1903: Essais de Paleoconchologie compa tv. 9 - Parigi. (14) Bettagor L, e Sacco F., 1904: I molluschi dei terreni terziari del Piemonte e della Liguria. (parte 30) p. 17, tv. IV, fig. 19, 20. (15) Fiscuer-Pierre E. ¢ Beicaeper J., 1943: Catalogue des Types de Gasteropodes marins conservée au Laboratoire de Malacologie, 1. Mus. Hist. Nat, Paris, vol. 15, pp. 324/8. (16) Keen M., 1944: Catalogue and Revision of the subfamily Typhinae. - Jour. Pa: leontotogy, Vol. 18, n. 1, pp. 50/72. (17) MarcHE-MarcHap I, 1958: Noveau Catalogue de la Collection de Mollusques testacés marins de I’Ian. - Inst. Frangais d’Afrique Noire, Catalogue XIV, Dakar, p. 25. (18) Keen M,, 1960: Sea Shells of Tropical West America, Stanford. (19) Vetta P., 1961: Australasian Typhinae (Gastr.) with notes on the subfamily. - Paicontology, vol. 4, n. 3, pp. 362/391 (20) Bomace G., 1969: Appunti sulla malacofuna e sui fondali circalitorali della penisola di Milazzo. - Palermo, p. 33. (21) GertMax R.L., 1969: Cenozoic Muricidae (Moll. Gastr.) of the Western Atlantic Region. Tulane Stud. Geol. e Paleont,, vol. 7, n. 4, pp. 143/191, (22) Cireita A., 1971: Su un notevole ritrovamento di gasteropodi abitati da pa- guri.”- Conchiglie, vol. 7, n. 1/2, pp. 3/7, Milano. (23) Gakavettt C.L. © MELONE N., 1971: Ritrovamenti malacologici in Mediterraneo, - Conchiglie, vol. 7, n. 1/2, Milano. (24) PINNA G., 1971: I tipi delle specie di Gasteropodi terziari istituiti da G. De Cristofori e G. Jan... Atti Soe. It. Se. Nat., Milano, vol. 112, n. 4, p. 433 (10) Jo be. Vol. 5, p. 215, DIAGNOSI ORIGINALE: Broperip W.J., 1833 (per 1832): Proceedings Zoological Societ. p. 178: « Typhis testa subovata, albida, quadri, vel quinque farium varicosa, varicibus laminatis, subfrondentibus; tubulis suberectis; canali brevi; subrecurva, gracili: long. 7/8, lat. 1/2 poll. Hab.: in mari Mediterraneo. Mus. Jac. Sowerby, Georg. Sowerby. Named after Mr. James Sowerby who kindly placed at my disposal his fine collection of fossil species, and who also furnished me with the most perfect individual which I have seen of Typhis sowerbii. - W.I.B. » OSSERVAZIONI: II nome specifico & dedicato al collezionista-malacologo J. J. Sowerby, padre del pit famoso G.B. Sowersy, che diede a BRoprrip Vopportunita di studiare gli esemplari della sua collezione. WEINKAUFF (C-6) esprime il parere che il Murex fistulosus di Broccat non sia che una forma estrema, a varici poco alate, di T. sowerbyi, e auspica un controllo su una serie estesa di esemplari per verificare se esistano 0 meno forme di passaggio. Si noti che le sinonimie sono da riferirsi non tanto al polimorfismo della conchiglia quanto all'interesse verso gli esemplari fossili, pitt frequenti. Il taxon T. tetrapterus di BRONN, che ben descrive l'aspetto a quattro varici della conchiglia, e la sua pubblicazione in un testo di paleontologia (3) (anche se Yattribuzione & stata fatta su esemplari viventi provenienti da La Speccia, Sicilia) ha indotto moltissimi studiosi ad assumere questa definizione spe- cifica al posto di quella di Broverip, che ha la precedenza secondo le regole del 1.C.Z.N. CristoFoRI ¢ JAN (1) avevano descritto come Murex labiatus, nel 1832, un fossile esattamente corrispondente all'attuale specie vivente. Questo taxon avrebbe quindi priorita rispetto alla specie di Broperip, tuttavia & da con- siderarsi «nomen dubium ». Tale dubbio era condiviso anche dai contem- poranei degli Autori citati; infatti gia BeLtaror (6) scriveva: « Quantunque non si possa dubitare che il M. labiatus di Jan corrisponda esattamente a questa specie (T. tetrapterus n.d’a.)... tuttavia non avendo il JAN data la descrizione del suo M. labiatus, credo si debba ritenere alla specie il nome impostole da BRoNN che la descrisse per il primo come specie distinta, nome col quale @ da tutti conosciuta ». Ultimamente GeRTMAN (21) ha trovato questa specie, tipicamente mediter- ranea, vivente nelle acque caraibiche. L’analisi dell’illustrazione @ tale da lasciare ben poco margine al dubbio, ma sarebbe opportuno, a parer mio, uno studio pitt approfondito dell’animale prima di poter stabilire con asso- luta certezza I'identita specifica, anche se la segnalazione di MarcHe-MarcHap (17) della specie sulla costa atlantica africana rappresenta gia di per sé una conferma di areale piit esteso. DIAGNOSI DELLA CONCHIGLIA: E’ una conchiglia dalla scultura incon- fondibile. Di struttura delicata e di forma ovale allungata, 2 composta di 7-8 anfratti, compresi i 2 giri embrionali, che sono lisci e arrotondati. I giri suc- cessivi sono fortemente carenati, si da dividere l’anfratto in due porzioni, la superiore piana, l'inferiore quasi verticale. L’ultimo giro @ molto svilup- pato ¢ costituisce i 4/5 dell'altezza totale. Quattro varici equidistanti percorrono assialmente tutta la porzione sotto- carenale degli anfratti, arrestandosi alla carena e prolungandosi verso alto in processi spinosi unciniformi ad apice rivolto verso l'interno. Le varici sono lamellose, pit 0 meno espanse, spesso alate: la conchiglia, vista dal- Valto, ha un profilo subquadrato. Sempre all'altezza della carena si alternano alle quattro spine delle varici altrettante spine fistolose. Esse sono dirette verso I'esterno, verso destra e verso I’alto, formando un angolo di circa 45° con I’asse della conchiglia. Queste spine, che servono come dotti deferenti del sifone esalante, sono completamente pervie e comunicano con I'interno della conchiglia. Si pud notare che la pitt recente @ almeno tre volte pitt lunga delle altre. Pid che ad un'azione di rottura meccanica delle spine piit antiche si potrebbe pen- sare ad una loro parziale riduzione o indebolimento. Strie di accrescimento finissime, visibili solo alla lente; cordoncini spirali tenui, ondulati, assai distanziati fra loro, piit evidenti sulle creste delle varici. Apertura ovale a peristoma continuo formato da un bordo tagliente, rilevato. L'ultima varice delimita esternamente l'apertura formando attorno ad essa un’ampia ala che chiude anche il canale, pervio solo per un piccolo foro ter- minale alla coda, che é rivolta all'indietro con curva decisa. Colorazione monocroma, variabile fra il bianco avorio e il bruno falbo. Opercolo corneo a nucleo spirale. DIMENSIONI E MISURE: La maggiore 0 minore ampiezza delle varici ¢ la diversa lunghezza delle spine fistolose possono influire sul rapporto h/D (altezza/diametro massimo). Solitamente gli esemplari hanno h compresa fra 20 e 25 mm e D fra 10 ¢ 12 mm, con un rapporto h/D aggirantesi sul valore 2. Ritrovamenti recenti alle secche del Banco di Mezzogiorno (legit D1 Naxpo (23)), mostrano un diametro sensibilmente maggiore rispetto alla norma (sino a 16,7 mm). Il rapporto scende al valore 1,5 e la conchiglia essere molto meno slanciata. SOTTOSPECIE E VARIAZIONI: Pattary illustra una var. «minor » di 14 mm di altezza ¢ inoltre una var. « fulva ». Questa variazione di colore non & infrequente ed @ stata citata anche da altri Autori, ad esempio di Hipa.co per le Baleari. WeINKAUFF (C-6) precisa che gli esemplari algerini hanno varici meno alate ¢ assenza di scultura spirale. Sono comunque variazioni assimilabili alla forma Po. PARTI MOLLI: Dando qui di seguito la descrizione originale di Pumiret (B-6), ricordiamo solo che osservazioni dirette sull’animale vivente (A. ALBER GONI com. pers. ¢ FRANCHINI oss. diretta) hanno dimostrato una variazione cromatica anche per le parti molli che possono essere di colore bruno scuro © bianco sporco. « Aprili_ 1839 Panormi observavi, neque a forma solita Muricun diversum comperi. Pes solito minor in rationem aperturae, antice truncatus, angulis rotundatus, medio subemarginatus, sulco superficiali in pagina superiore a margine usque ad os producto. Caput unice e tentaculis minutis angulo acuto conjunctis constat; tentacula usque ad medium incrassata ibique oculos par- vos gerentia, dein filiformia obtusa. Limbus pallii simplex absque processibus, albus et fusco articulatus. Color albus, sub lente punctis minutis pallidis rubroluetis adspersus, tentacula basi lactea; apice flava. Omnibus rebus bene perpensis equidem credo, in animalibus varices in testa formantibus limbum pallii periodice processus emittere, periodice activitati subjectum esse, atque, hac cessante, requiscere, processus suos marcescere atque abjici » HABITAT: Llesatta nicchia ecologica di questa specie non @ ancora stata definita con certezza. Vive su fondi sabbiosi, fangosi © coralligeni da 2 a 100 (?) metri di profondita. E’ tuttavia quasi certo il dato di CaraMacNa (5) che lega la presenza di questo mollusco alle praterie di Posidonia oceanic Si pud ipotizzare una migrazione legata a fattori stagionali o fisiologici (ter moclino) per poter spiegare la presenza in tempi diversi a diverse profondita RINVENIMENTI FOSSILI: Ritrovata frequentemente nel Miocene medio francese ¢ nel Pliocene italiano. Giova qui ricordare come nella descrizione del suo Murex fistulosus Broccut insista sulla variabilita che pud presentare la conchiglia, particolarmente per quanto concerne l'aspetto delle varici, rap: presentandone nella tav. VII, tre forme distinte. BELLARDI (6) accosta a una di queste forme il Murex labiatus Cristorort e JAN che & riconosciuto come corrispondente a Typhis sowerbii. Lo stesso valga per Murex siphonellus BoNELLI e forse per Murex tubifer di Lamarck. Tutti questi nomi creati in paleontologia hanno avuto minor fortuna rispetto a T. tetrapterus di BRONN, che ancor oggi @ usato da vari Autori per indicare la specie vivente. DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: Nella cartina sono segnati solo i tratti di costa dove si hanno dati sicuri di rinvenimento. Probabilmente l'areale di distribuzione 2 maggiore. Interessante il ritrovamento di esemplari viventi, assegnati da GERTMAN (21) alla stessa specie, nel mar di Panam: In Atlantico @ stata trovata lungo le coste del Senegal (17), nei fondali pro- spicienti Cadice e nelle acque di Casablanca (fide P. CLoveR). Dario A. Franchini, 1972 N. 38 delle « Schede Malacologiche del Mediterraneo » Autoriz, 6719 del 5-12-1964 - SAGSA - Como - Dir. resp: Dr. Fernando Ghisotti

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