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SIMBOLO
SIMBOLO
I SIMBOLI IERI
I simboli nascono dall’uomo, sono utilissimi per la sua comunicazione verso gli altri
e la storia sa spiegarcelo molto bene. Pensiamo alle antiche civiltà, a coloro che, in
modi differenti, hanno dato vita alle prime rappresentazioni simboliche che
mettevano in relazione l’uomo ed il cosmo, certe di uno scambio continuo tra la
microrealtà del mondo e la grandezza dell’universo, nella maggior parte dei casi
identificata con il divino. Lo zodiaco, ad esempio, non è altro che la rappresentazione
del tempo che passa, e di come esso influenza la vita quotidiana (conoscere il moto
degli astri non solo allora ma anche oggi, è molto utile in un settore come quello
agricolo e non solo). Insomma, si tratta di un grande calendario ciclico ed infinito in
cui i simboli delle costellazioni ruotano uno dopo l’altro. Non a caso infatti, il cerchio
è la figura geometrica simbolo per eccellenza dell’eternità che non ha mai fine.
Pensiamo poi ai grandi imperi che sono nati e si sono sviluppati per un lungo arco di
tempo, alle varie manifestazioni del potere regnante oppure agli stemmi delle nobili
casate. Tutte hanno in comune un unico obiettivo: comunicare ad altri la propria
identità così da essere riconosciute nel modo in cui volevano essere viste. Certo,
l’utilizzo dei simboli e la loro efficacia, si basa senza dubbio sulla diffusione e
conoscenza del loro significato. L’iconografia cristiana, ad esempio, si impossessa del
bagaglio simbolico del mondo pagano perché funzionale allo scopo di diffondere i
propri contenuti agli occhi di tutti, anche di coloro, la maggior parte, che non
sapevano né leggere né scrivere. L’immagine quindi diviene linguaggio in ogni
contesto e richiede un codice di lettura (cultura) che l’osservatore deve conoscere per
poter accogliere il messaggio che viene comunicato.
I SIMBOLI OGGI
Oggi come usiamo i simboli? La risposta che mi verrebbe immediata è questa: oggi
non li usiamo perché non li conosciamo. O meglio, ne abbiamo fin sopra i capelli e
ciò ci allontana dal comprenderli e prima ancora, dal notarli e riconoscerli.
Vivendo nella famosa “società dell’immagine”, dove la comunicazione visiva
funziona più di mille parole, le nostre necessità non sono differenti da quelle di un
tempo, si sono solamente evolute acquistando forme nuove. Noi siamo gli stessi
uomini che dipingevano all’interno delle caverne, non è cambiato nulla se non gli
obiettivi da raggiungere.
La ricchezza simbolica che abbiamo ereditato, è spesso incompresa e poco utilizzata.
Sembrerebbe essere andata perduta ed apprezzata unicamente dagli appassionati di
arte e cultura. Certo è che senza cultura non possiamo riuscire ad innovare dando vita
a soluzioni nuove ai problemi di ogni giorno. La creatività infatti, cos’è se non
questo? Un ambiente che di certo avrebbe da guadagnarci attingendo dal calderone
dei simboli e della simbologia è senza dubbio quello del branding. Il brand, la marca,
ha bisogno di un mondo tutto suo in grado di coinvolgerci e distinguerci e per fare
questo la simbologia può correre in suo aiuto. Conoscere i simboli ed approfondire la
loro storia è il primo passo per realizzare nuovi modi di comunicare la nostra realtà.