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"Materiale prodotto da ELENA GARLANDA - Questo materiale didatic mer use nreonale dell studente od & da copyright. Ne é severam iLriutilizzo anche. della legge sul diritto a 22.04.1941/n, 633) INDICE DELLE TRACCE SVOLTE — MATERIALE PRODOTTO DA ELENA GARLANDA 41) Cosa siintende per autonomia scolastica e su quali norme si fonda?. 2) Autonomia scolastica e reti di scuole. 3) Reti di scuole.. 4) Alcune competenze organizzative e giuridiche legate al regime dell'autonomia delle istituzioni scolastiche 5) Il candidato indichi in che cosa consiste I'iniziativa delle istituzioni scolastiche secondo i dettami del DPR 275/199 6) Libert’ di insegnamento e autonomia didattica . 7) Che cos'é 'autonomia didattica nella scuola superiore?. 8) Vautonomia didattica - versione ridotta 9) Autonomia organizzativ 10) Autonomia organizzativa - versione ridotta... 10 11) II candidato attraverso il richiamo giuridico alfistituzione dell'autonomia scolastica individu ‘modalita e principi di autonomia didattica e di autonomia organizzativa.. = it 12) _Autonomia di sperimentazione, ricerca e sviluppo.... a 13) Autonomia di ricerca sperimentazione e sviluppo ~ seconda version 14) II candidato espliciti in che cosa consiste fautonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo delle istituzioni scolastiche secondo i dettami del DPR 275/1998 — terza versione.. 15) Quali sono le funzioni del Dirigente scolastico nella scuola dell'autonomia?. 16) PTOF: che cos’a,riferimenti normativi e contenuti 17) Achi compete 'elaborazione del Piano Triennale dellofferta formativa?. 18) _Definizione e struttura del PTOF 19) Come si rapporta il PTOF alle esigenze relative al contesto culturale 20) PTOF in ottica inclusiva..... @ 21) Che cosa dispone la Legge 107/2015 in materia di potenziamento degli insegnamenti?. 22) II Collegio dei docenti deve assicurare I'elaborazione del PTOF in ordine all'integrazione/inclusione scolastica. Il candidato indichi le priorita contestualizzate rispetto agli indicatori di qualita riferiti alla nuova normativa 23) Consiglio di classe.... 24) Consiglio di classe — versione ridotta.... 25) Ruolo e compiti del docente di sostegno nel Consiglio di classe . 26) Collegio dei docenti 27) Collegio dei docenti — versione ridotta. Materiale prodotto da ELENA GARLANDA - 1 ‘Materiale prodotto da ELENA GARLANDA - Questo materiale di 2 per uso, dello stu 28) Consiglio d'stituto. Consiglio di Istituto - ver Competenze chiave europee.. Esemplificare un'attivita didattica che promuova le competenze comunicative oral. Sviluppare la competenza di imparare ad imparare.... Presenti un’attivitd rivolta ad un gruppo classe con tante differenze nelle competenze, conoscenze € ita comunicative tra gll alunni (scuola secondaria di secondo grado) 34) Life skills. 35) _Principali competenze del docente nella scuola secondaria di primo/secondo grado. 36) Competence caratterizzanti Il curriculum della scuola secondaria di primo grado. 37) Delineare le Indicazioni Nazionali del primo ciclo d'istrurione ... 38) La scuola secondaria di primo grado & segmento di eccellenza per la continulta educativa e didattica. Il candidato illustri quali sono I riferimenti psico-pedagogici alla base di tale assunto.. 40) _Definire i presupposti teorico-metodologici per una didattica inclusiva 42) Ormai compito ineludibile della scuola @ la personalizzazione dell'apprendimento. In che modo tale azione pud diventare potenziale fonte di miglioramento della scuola nel!‘ottica dell'autonomia ... 43) Che cosa si intende per didattica inclusiva?.. 44) Che cosa siintende per didattica inclusiva? ~ seconda versione... 45) —_Didattica individualizzata e personalizzata. 46) _ | termini individualizzato e personalizzato sono sinonimi?.... 47) Didattica personalizzata e individualizzata per alunni con DSA. 48) Di che cosa si occupa la didattica speciale’... 49) Quali dimensioni di interesse comune si evidenziano tra didattica generale e didattica speciale?.. 50) _Didattica speciale: caratteristiche e finalita. 51) _Inclusione di un alunno con DSA. 52) Strumenti compensativi e misure dispensative ... 53) DSA: riferimenti normativi, strumenti compensativi e sure dispensative 54) _Delineare un progetto didattico di educazione alla convivenza intercultural, 55) __ Descrivere brevemente un progetto da attuare per includere un alunno straniero. 56) __Definire percorsi di intervento educativo per la valorizzazione delle difference... 57) Forme in cui pud presentarsi il bullismo a scuote .. 58) Forme in cui pud presentars! Il bullismo a scuola ~ seconda versione 59) Strategie per gestire episodi di bullismo 60) _Intelligenza emotiva .. 61) A quali abilita fa riferimento l'intelligenza emotiva? 62) Che ruolo svolge il docente a sostegno dell’intelligenza emotiva?.. Materiale prodotto da ELENA GARLANDA - 2 Materiale brodotto da ELENA GARLANDA.- Questa mater atic oe ve orcnle. dle den ett 63) Che cos’é I'empatia’ 64) _Definire il concetto di empatia. 65) Come si definisce 'empatia e quali ricadute ha sulla relazione educativa? 66) —_Finalita e modalita con cul sviluppare la relazione empatica con i propri alunni 67) Per il docente, nei primi anni del primo ciclo, @ molto importante captare le spie emozionali dei ragazzi, cogliere i segnali anche non verbali, quali indicatori di stati d'animo, intuire il valore che rivestono le diverse esperienze di vita. II candidato descriva sinteticamente le finalita e le modalita attraverso cui sviluppare la relazione empatica con i propri alunni.. 68) In cosa consiste l'ascolto empatico da parte del docente e, in particolare, per l'insegnante specializzato nel sostegno?. 69) Per il docente, nei primi anni del primo ciclo, & molto importante captare le sple emozionali dei ragazzi, cogliere i segnali anche non verbali, quali indicatori di stati d'animo, intuire il valore che rivestono le diverse esperienze di vita. II candidato descriva sinteticamente le finalita e le modalita attraverso cul sviluppare la relazione empatica con i proprialunni.. 70) _ Delineare il rapporto tra intelligenza ed emozione.. 71) Delineare il rapporto tra empatia e intelligenza emotiva . 72) Che ruolo hanno le emozioni nell'ambito della relazione educativa? . 73) Creare un clima di classe positiv.. 74) Definite il concetto di pregiudizio e ipotizzare percorsi per favorire processi di decentramento ‘emotive cognitivo... 75) Definire il concetto di stereotipo e ipotizzare percorsi di interventi educativi per il superamento di approcci stereotipici 76) “Poiché i ragai ‘amente disponibili ad apprendere, ma molto resistenti agli apprendimenti di cui non comprendono motivazione e significato, che vogliono sottometterli e non responsabilizarli, che non producano frutti di rilevanza sociale o di chiara crescita personale, ma si limitano ad essere autoreferenziali, la scuola secondaria di primo grado & impiegata a radicare conoscenze e abilita disciplinari e interdisciplinari sulle effettive capacita di ciascuno, utiizzando le modalita piu motivanti e ricche di senso, perché egli possa esercitarle, sia individualmente, sia insieme agli altri, sia dinnanzi agli altri’. (indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati nella scuola secondaria di primo grado). Argomentare con modalita critico-rielaborative la citazione facendo cenni anche a teorie e modelli socio-psico-pedagogici 77) Lavalutazione e le sue funzioni 78) —_Almeno due strumenti di valutazione in ingresso... 79) Finalita, tecniche e strumenti per la valutazione formativa.. 80) La valutazione autentica, proposta da Grant Wiggins, sta ad indicare un processo teso a verificare ‘non solo cid che uno studente sa, ma cid che sa fare con cid che sa ed @ fondata su una prestazione reale ed adeguata dell'apprendimento. Il candidato esponga sinteticamente le origini e le caratteristiche principali di questo nuovo approccio valutativo. 81) Quali sono gli elementi che caratterizzano la programmarione didattica?. 82) _Stili di apprendimento e stili cognitiv ‘Materiale prodotto da ELENA GARLANDA - 3 ‘Materiale prodotto da ELENA GARLANDA - Questo materiale di r le dello studente ed coperto da copyright. Ne @ severamente vietata Ia riproduzione o ilriutillzzo anche parziale, al sensi e per ali effetti a critto iL, 22,04,1941/n. 633 83) Stili di apprendimento..... 84) _Elaborare un esempio, sintetico e schematico, di progettazione didattica rivolta a sviluppare nello studente la seguente capacita facendo riferimento a una disciplina: padroneggiare un metodo di studio autonomo, corretto e funzionale.. 85) Che funzione hanno le mappe concettuall al fini del'pprendimento? .. 26) Le mappe concettualie le alternative strategie di elaborazione del contenuti rientrano a pieno titolo. rei modelli di apprendimento della scuola secondaria di primo grado. II candidato esponga come & possibile utilizare strategicamente e metodologicamente lespressione del pensiero divergente.. 87) Apprendimento 88) In quali termini si pud impostare la relazione memoria-apprendimento? 89) La formazione & intesa come un‘attivita idonea a trasmettere cognizioni e nel contempo plasmare comportamenti, Si illustrino sinteticamente almeno due delle principall teorie dell'apprendimento evolutesi nel corso degli anni 90) Autostima ai fini dell'apprendimento .. 91) _Siillustriin che modo sviluppare strategie innovative originali dal punto 92) 93) Peer tutoring. ne frontal... 94) _ Delineare le peculiarita didattiche del cooperative learning 95) _ Didattica laboratoriale. 96) Cosa si intende per metacognizione?. 97) Metacognizione e strategie per favorirla.. 98) Il docente & chiamato ad ottemperare al delicato adempimento del potenziamento della metacognizione che sopraggiunge, secondo la teoria di Piaget, al quarto stadio della teoria dello sviluppo cognitivo. II candidato ne illustri le motivazioni socio-psico-pedagogiche. 99) _Caratteristiche del problem solving e della scoperta guidata come strategie didattiche... 100) In cosa consiste il pensiero divergente?. 101) Quali sono i fattori che influenzano creativita e pensiero divergente? . 1102) _Sidescriva una tecnica psico-pedagogica adeguata a sviluppare creativita e pensiero divergente. 57 103) Lintuizione creativa @ il frutto di una precisa attivits mentale e non di una serie di esperienze ‘superficiali, Per un'educazione all’atto creativo tali aspetti vanno preparati, organizzati e gestiti, I! candidato illustri come questa educazione alla creativita pud essere implementata nel proceso di insegnamento/apprendimento nella scuola secondaria di primo grado 104) II candidato descriva come la scuola possa formare studenti autonomi e creativi 105) _Definire il costrutto di pensiero divergente e ipotizzare percorsi di intervento per la sua formazione..... 58 106) _Implementare ’educazione alla creativité nella scuola 107) Nell'ambito del processo educativo, che rapporto intercorre tra motivazione e creativita?. Materiale prodotto da ELENA GARLANDA - 4 ‘Materiale prodotto da ELENA GARLANDA - Questo materiale didattico é per uso personale dello studente ed é ante vietata la riproduzione o il riutilizz0 anche parziole, al della leage sul dirltto d'autore (1, 22.04,1941/n, 633) 108) La paura di sbagliare limita il pensiero divergente, ma a scuola non si pud prescindere da una valutazione delle conoscenze possedute dagii allievi. Imagini e descriva sinteticamente un’esperienza didattica in cui questi due piani non interferiscono tra loro.. 109) Modalita di collaborazione tra docenti curricolari e di sostegno... 110) L'insegnante di sostegno che lavora a supporto di uno studente con disabilita, che tipo di metodologia dovra prediligere?. 111) Che cos’e iI PEI 112) Che cos’e il PDP?.. caer Gl, 114) _Differenze tra PEI e POP... 115) Osservatorio permanente per linclusione scolastica .. 116) Cos'é un PAL e chi lo compila? 117) _Differenze tra PAL € Phas 118) Gruppi di lavoro per linclusione .. 119) In cosa consiste il disturbo ADHD’ 120) Sistema Nazionale di Valutazione (SNV).. 121) Che cos’é il RAV? 65 122) RAV: che cos’e, riferimenti normativi e content 123) _INVALSI: che cos'8,riferimenti normativ, principaliruoli svolti 124) Prove INVALSI... 125) OCSE-PISA.. 126) _INDIRE 127) _INDIRE: che cos’e,riferimenti normative principall ruoli volt. 128) VAtes.. 129) Agenda Digitale europea, 130) Quanto incide la dimestichezza con le nuove tecnologie sull'at sostegno? .. 131) cuIL. 132) _Un'offerta formativa scolastica comprensiva di esperienze di alternanza scuola-lavoro arricchisce la scuola di metodologie integrate, che -favoriscono lo sviluppo di competenze; -consentono la comprensione delle attitudini personali e quindi l'orientamento degli student... -permettono un contatto con le realta territoriali ai fini di un possibile sbocco lavorativo;... -potenziano e riorientano l'offerta formativa della scuola (Linee di sscuola-lavoro a cura di INDIRE). \dirizzo per lo sviluppo dell'alternanza ‘Argomentare con modalita critico-rielaborative Ia citazione facendo anche cenni a teorie e modell socio- psico-pedagogici 133) Alternanza scuola-lavoro, ora PCTO. Materiale prodotto da ELENA GARLANDA - 5 dfautore (L, 22.08.1941/n, 134) Quali ricadute ha avuto il Cognitivismo sulla pedagogia?.. 135) Nella teoria stadiale dello sviluppo di Jean dell'operativita formale?... iaget, In quale finestra temporale ricade lo stadio 136) Quanti sono i cicli di istruzione nell'ordinamento scolastico italiano? .... 137) Delineare la riforma del secondo ciclo di istruzione .. 138) _Riforma del secondo ciclo d’istruzione.... 139) Come & cambiata nel 2010 'stituzione secondaria di secondo grado relativamente ai licei e agli Istituti tecnici? 140) Cosa sono gli Istituti comprensivi? Materiale prodotto da ELENA GARLANDA - 6 Materiale prodotto da ELENA GARLANDA - Questo materiale didattico é per uso personale dello studente ed é .da copyright. Ne & severamente vietata lari rriale, oi sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (1. 22.04.1941/n, 633) ‘TRACE SVOLTE DALLA DOCENTE ELENA GARLANDA PER L’ACCESSO AL CORSO DI SPECIALIZZAZIONE SUL SOSTEGNO DIDATTICO - Vi CICLO 1) Cosa sl intende per autonomia scolastica Ji norme si fonda? MATERIALE PRODOTTO DA ELENA GARLANDA Vautonomia delle istituzioni scolastiche @ stata attuata con il DPR 275/199. La Legge 59/1997 - cosiddetta legge Bassanini - @ quella istitutiva dell'autonomia scolastica: Wart. 21 ha prodotto una rivoluzione nella scuola, attribuendo personalita e autonomia giuridica alle istituzioni scolastiche € la funaione dirigenziale ai Dirigenti scolastici. Successivamente alla citata Legge del 1997, l'autonomia delle scuole @ stata riconosciuta dal rango costituzionale, in virtu della Legge costituzionale 3/2001 recante modifiche al Titolo quinto della parte seconda della Costituzione: posta la distinzione tra potesta legislativa esclusiva e potest concorrente, 'art. 117 stabilisce, tra l'altro, che I'istruzione & materia di legislazione concorrente Stato-Regione, fatta salva 'autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione dell'istruzione e della formazione professionale, che sono di esclusiva competenza regionale. La locuzione “salva |'autonomia delle istituzioni scolastiche” comporta che le scuole abbiano potesta normativa di natura analoga a quella degli Enti locali,limitatamente ad alcune competence (ad esempio spetta al Collegio dei docenti e al Consiglio di classe delineare gli obiettivi formativi e didattici per alunni). La scuola dell'autonomia si apre alla realta sociale territoriale, accogliendone istanze ed energie alle quali adatta l'offerta formativa, la gestione, le risorse. 1 Digs 233/1999 ha recepito il modello di scuola aperta al territorio e gestita anche da rappresentanze di soggetti esterni.. 2) Autonomia scolastica e reti di scuole MATERIALE PRODOTTO DA ELENA GARLANDA L’autonomia delle istituzioni scolastiche & stata introdotta dalla Legge 59/1997 (art. 21) e attuata dal DPR 275/1999, che ne definisce caratteristiche e finalita. All'art. 3 si parla del POF (Piano dell’offerta formativa), documento fondamentale nel quale, ciascuna scuola, esplicita la sua offerta formativa e la sua identita culturale. I DPR 275/199 esplcita che ogni Istituto, nell'esercizio della sua autonomia didattica (art. 4), organizzativa (art. 5) e di ricerca sperimentazione e sviluppo (art. 6), pub, ai sensi dell'art. 7, costituire reti di scuole e collaborare con altri Enti pubblici e privat, al fine di raggiungere le sue finalitaistituzionali,cosi come definite nel POF, nell’otica dell'ampliamento dell'offerta formativa, nei confronti degli studenti. L'organo che, allinterno di ciascuna scuola, approva e delibera gli accordi di rete @ il Consiglio distituto, Nel caso in cui tali accordi prevedano anche attivita didattiche, di ricerca, sperimentazione e sviluppo, di aggiornamento e formazione degli insegnanti, essi devono essere approvati anche dal Collegio dei docenti di ciascuna scuola. Nell'ambito delle reti di scuole & anche possibile acquistare strumentazioni da condividere, attivare laboratori di orientamento degli studenti (nelta scelta degli istituti secondari di secondo grado o verso l'orientamento nel mondo lavorativo al termine del secondo ciclo}, di formazione degli insegnanti, di ricerca didattica e sperimentazione e di documentazione di buone pratiche educativo-didattiche. Le scuole, singolarmente o associate, possono inoltre stipulare accordi con universita pubbliche e private e con altri Enti, public! o privatl, che, con la loro esperienza, progettualita e I'uso di strumentazioni innovative, collaborano al fine di ampliare, diversificare e migliorare I'offerta di discipline e attivita scolastiche di cui gli studenti possano fruire per accrescere le loro competenze, in una societa che ne richiede il costante aggiornamento (Morin). 3) Reti di scuole MATERIALE PRODOTTO DA ELENA GARLANDA Come sancito dall'articolo 7 del DPR 275/1999 (decreto attuatore dell'autonomia scolastica), ciascuna scuola pud liberamente aderire 0 costituire reti di scuole al fine di raggiungere i propri obiettivi istituzionali, coerentemente con quanto previsto dal PTOF. L'organo preposto all'approvazione delle reti & il Consiglio diistituto, ma nel caso in cui siano previste attivita di ricerca, sperimentazione, Materiale prodotto da ELENA GARLANDA - 7 Materiale prodotto da ELENA GARLANDA - materiale didattico 2 per uso. dello student da copyright. Ne @ severamente vietata la ciprodurione o il riutlizzo sensi e pera della leage sul dirtto d’autore (t. 22,04.1941/n. 633) aggiornamento e formazione degli insegnanti, gli accordi devono anche essere approvati dal Collegio det docenti. Allinterno delle reti pud anche essere previsto I'acquisto in comune di beni e servizi, accordi di organizzazione e amministrazione condivisa, o scambio temporaneo di docenti che liberamente vi ‘acconsentano € con il medesimo stato giuridico, E possibile, inoltre, |'attivazione di laboratori per la ricerca didattica, la sperimentazione di nuove metodologie e tecnologie, la formazione del personale docente e non docente, lorientamento formative e professionale degli studenti. Le scuole, singolarmente o associate ad altre, possono stipulare accordi con le universita statali e private e altri enti pubblici o privati del territorio che, attraverso le loro competenze e progettualit’, alutino gli istituti scolastici nel raggiungimento di specifici obiettivi. La cultura di rete amplia le possibilita di collaborazione con il territorio incrementando e potenziando l'offerta formativa rivolta agli studenti. 4) Alcune competenze organizzative e giuridiche legate al regime dell'autonomia delle scolastiche MATERIALE PRODOTTO DA ELENA GARLANDA La Legge 59/1997, cosiddetta Legge Bassanini (Riforma della Publica Amministrazione per la semplificazione amministrativa), ha introdotto, all'art. 21, 'autonomia delle istituzioni scolastiche, alle quali viene attribuita personalita giuridica, con conseguente conferimento della qualifica dirigenziale ai capi distituto (ora dirigenti scolastici). Sulla base di tale articolo, le scuole sono dotate di autonomia didattica, organizzativa e di ricerca, sperimentazione e sviluppo. La vera attuazione dell'autonomia scolastica si @ verificata con il DPR 275/1998, il quale, all'art. 1, la definisce come garanzia di libert di insegnamento e di pluralismo culturale. Essa si esplicita con la progettazione e realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati al diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire il loro successo formativo, coerentemente con gli obiettivi generali e specific definiti a livello nazionale. Rispettivamente agli artt. 4, 5 e 6, il DPR specifica nel dettaglio le caratteristiche delle autonomie sopracitate in relazione all'art. 21 della Legge Bassanini, Uart. 5 si riferisce dunque all'autonomia organizzativa, intesa come espressione di libert’ progettuale, purché questa sia coerente con gli obiettivi nazionali prefissati dal MIUR per ogni tipologia e indirizzo di studio e che sia volta al miglioramento dell'offerta formativa. Tale autonomia si esplicita attraverso differenti modalita, tra le quali: l'adattamento del calendario scolastico alle esigenze del POF (ora PTOF con il c. 14, Legge 107/2015, che ha sostituito l'art. 3 del DPR 275/1999); l'articolazione flessibile dellorario annuale e di quello delle singole discipline e attivita, purché sia rispettata l'articolazione delle lezioni non meno di 5 giorni settimanali e il monte ore annuale; la diversificazione dellimpiego dei docenti in relazione alle scelte metodologiche e organizzative del PTOF. La Legge 107/2015, cosiddetta Buona scuola, sancisce la promozione della piena attuazione dell'autonomia scolastica, anche attraverso l'ampliamento delle jenziall. A tal proposito, iil dirigente scolastico definisce le modalita di gestione e inistrazione e gli indirizzi ai quali il Collegio dei docenti si deve attenere per la stesura del PTOF (Piano triennale dell’offerta formativa), successivamente approvato e deliberato dal Consiglio d'stituto. 5) ILcandidato indichi in che cosa consiste I'iniziativa delle istituzioni scolastiche secondo i dettami del DpR 275/199 MATERIALE PRODOTTO DA ELENA GARLANDA Vautonomia organizzativa delle istituzioni scolastiche, cosi come prevista dall’art. 5 del DPR 275/1999, rientra nell’autonomia conferita alle scuole, adottata dal medesimo Decreto. Essa @ espressione della liberta progettuale, purché questa sia coerente con gli obiettivi generali e specific dell'indirizzo ai studio e sia volta al miglioramento dellofferta formativa. Tra le espressioni di autonomia organizzativa rientrano: l'adattamento del calendario scolastico alle esigenze del PTOF; orgenizzazione flessibile dell'orario del curricolo, rispettando Varticolazione delle lezioni in non meno di cinque giorni settimanali Materiale prodotto da ELENA GARLANDA - 8 Materiale prodotto da ELENA GARLANDA - Questo meteriale didattico @ per uso personale dello studente ed é da t 1a riproduzione o il riutlizzo anche iM effetti della leage sul diritto d’autore (t. 22,04.1941/n. 633) ¢ il monte ore annuale; la possibilit’ di differenziare le modalita di impiego dei docenti nelle classi in funzione delle scelte metodologiche e organizzative del PTOF (art. 1, c. 14, Legge 107/2015, sostitutivo di POF). Le risorse necessarie al fine di mettere in pratica tale autonomia comprendono il personale, docente e non docente (ATA), e le dotazioni finanziarie; se organizzate con efficienza ed efficacia permettono di garantire la qualita del servizio scolastico fornito alla comunita, con cui listituzione scolastica posta costantemente in dialogo, e di raggiungere lo scopo principale della scuola, il successo formative del suol alunni. La piena attuazione all'autonomia scolastica, nonché della funzione del Dirigente scolastico, rappresentante legale deli'istituto comprensivo in cui opera, @ stata conferita dalla Legge 107/2015, cosiddetta Legge della “Buona scuola’, e dai suoi Decreti attuativi del 2017. 6) Liberta di insegnamento e autonomia didattica MATERIALE PRODOTTO DA ELENA GARLANDA La liberta di insegnamento, tutelata dall'art. 33 della Costituzione ("arte e la scienza sono libere e libero ne @ liinsegnamento”), consiste nell'sutonomia didattica e nella liberta di scelta culturale dei docenti. Lautonomia didattica si esercita, infatti, a garanzia della libert8 di insegnamento, della liberta di scelta educativa delle famiglie e delle norme generali definite @ livello nazionale, secondo quanto sancito dall'art. 4 del DPR 275/199. Essa consiste nella concretizzazione degli obiettivi nazionall in percorsi educativi e di istruzione funzionali al diritto di tutti gli studenti di apprendere e al raggiungimento del successo formativo. Ciascuna scuola, singolarmente o associata, pud adottare, a tale fine, tutte le forme i flessibilita che ritenga pitt opportune, tra cui: 'adeguamento dei tempi di insegnamento ai ritmi di apprendimento degli studenti; I'articolazione modulare del monte ore annuale e di quello delle singole discipline e attivita; 'attivazione di insegnamenti pluridisciplinari, anche in relazione agli interessi degli studenti; la proposta di insegnamenti disciplinari in lingua straniera (metodologia CLIL); l'attivazione di Interventi didattici individualizzati e personalizzati per studenti con bisogni educativi speciali (BES); di attivita di recupero, orientamento e continuita educativa; la scelta tempestiva e trasparente delle metodologie e dei sussidi didattici, compresi libri di testo, coerenti con il PTOF. 7) Che cos'é 'autonomia didattica nella scuola superiore? _4ATERIALE PRODOTTO DA ELENA GARLANDA Le istituzioni scolastiche, dotate di autonomia funzionale, introdotta dall'art, 21 della Legge 59/1997 € attuata dal DPR 275/199 (Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche), sono in possesso dell'autonomia didattica, organizzativa, di sperimentazione, ricerca sviluppo. La prima, di cui all'art. 4 del DPR, si esercita nel rispetto della liberta di insegnamento, intesa come autonomia didattica e liberta di scelta culturale dei docenti, della liberta di scelta educativa delle famiglie e delle norme specifiche e generali definite a livello nazionale. Tale autonomia si realizza principalmente nella traduzione degli obiettivi nazionali in percorsi educativi e di istruzione volti a favorire lo sviluppo delle potenzialita di tutti gli studenti, anche attraverso forme di personalizzazione dei percorsi,e il raggiungimento del successo formativo. Ciascuna scuola, singolarmente o in connessione ad altre, pud adottare tutte le forme di flessibilita possibil, tra cui: la regolazione dei tempi di insegnamento ai ritmi di apprendimento degli allievi; 'articolazione modulare del monte ore annuale e di quello delle singole discipline e attivita; la definizione di unita di insegnamento non coincidenti con Iunita oraria della lezione e Iutilizzo degli spazi orari residui; 'aggregazione delle discipline in aree o ambiti disciplinari; Vattivazione di interventi didattici individualizzati e personalizzati per gli alunni con disabilita e con difficolta di apprendimento; lorganizzazione di inizitive di sostegno, recupero, orientamento scolastico professionale e di continuita educativa; l'attivazione di percorsi di insegnamento pluridisciplinari anche in relazione agli interessi degli studenti;l'articolazione modulare di gruppi di studenti della stessa classe, di classi diverse o di anni diversi; la definizione dei criteri di valutazione degli studenti nel rispetto della normativa nazionale; la scelta traspare tempestiva dei sussidi didattici tra cui i libri di testo, Materiale prodotto da ELENA GARLANDA - 9 Materiale prodotto da ELENA GARLANDA - aE ee ee eral utilize anche parzale, al sensi e per al dela leaae sul dott autre (L 22.04,1981/n, 633) coerentemente con il PTOF; l'individuazione, la diffusione e l'impiego delle tecnologie hardware e software utili alle attivita didattiche. 8) Llautonomia didattica — versione ridotta WATERIALE PRODOTTO DA ELENA GARLANDA Vautonomia didattica, prevista ai sensi del'art. 4 del D.P.R. 275/99 (attuativo dell'art. 21 della L.59/97), & espressione della libert’ di insegnamento (art.33 Cost.: “Larte e la scienza sono libere e libero ne & Vinsegnamento”), della liberta di scelta educativa delle famiglie e delle norme generali definite a livello nazionale. Le scuole, grazie ad essa, possono adattare le Indicazioni nazionall alle esigenze degli alunni. Essa si sostanzia in tutte le forme di flessiblita che la scuola ritenga pid opportune: articolare diversamente il ‘monte ore annuale di ciascuna di organizzare percorsi individualizzati e personalizzati, di orientamento e di recupero a favore degll alunni con BES; ampliare 'offerta formativa per raggiungere gli obiettivi del PTOF (art. 1 c.4 L.107/2015) della scuola; personalizzare i percorsi di apprendimento come previsto dalla 53/2003 e ribadito nei successi normativi. La L. 107/2015, per dare maggiore attuazione all’autonomia scolastica e dunque anche al PTOF, ha istituito l'organico dell’autonomia (docenti curricolari, di sostegno, per I'ampliamento dell offerta formativa). 9) Autonomia organizzativa NATERIALE PRODGTTO DA ELENA GARLANDA L’autonomia delle istituzioni scolastiche, introdotta dalla Legge 59/1997 (legge Bassanini) e attuata con il DPR 275/1999, prevede che ciascuna scuola, dotata di autonomia funzionale, acquisisca personal giuridica, con conseguente attribuzione della qualifica dirigenziale capi d'istituto (ora dirigenti scolastici). L'art. 5 del DPR descrive le caratteristiche di una delle tre principali autonomie scolastiche, quella organizzativa. Essa @ garanzia di liberta progettuale, purché questa sia coerente con gli obiettivi generali e specifici della tipologia e indirizzo di studio e rivolta al miglioramento dell‘offerta formativa. Tra le diverse espressioni dell'autonomia organizzativa sono presenti: |'adeguamento del calendario scolastico alle esigenze del PTOF (nel rispetto delle competence regionali in merito); l'organizzazione flessibile dell'orario complessivo del curricolo e di quello delle singole discipline e attivita, anche su base plurisettimanale, rispettando la scansione delle lezioni non meno di 5 giorni settimanali e il monte ore annuale; la possibili differenziare le modalita di impiego dei docenti in relazione alle scelte metodologiche e organizzative del PTOF. Tale autonomia consente alle scuole un'organizzazione flessibile che miri, insieme alle altre autonomie, al raggiungimento del successo formativo di tutti gli student 110) Autonomia organizzativa - versione ridotta _MATERIALE PRODOTTO DA ELENA GARLANOA L’autonomia organizzativa, prevista ai sensi dell'art. 5 del DPR 275/99 (attuativo dell’art. 21 della L.59/97), & espressione della libertd progettuale della scuola. Essa si sostanzia nella possibilita di: adattare il calendario scolastico in relazione al PTOF (tenuto conto di quanto stabilito dalle Regioni); di diversificare la ‘modalita di utilizzo dei docenti in ordine alle esigenze metodologiche e organizzative del PTOF; organizzare in maniera flessibile orario complessivo del curricolo e quello delle singole discipline e attivta, rispettando la scansione delle lezioni in non meno di 5 glorni settimanali e il monte ore annuale. La L. 107/2015, per rafforzare questa autonomia, prevede la possibilita di apertura pomeridiana delle scuole e la riduzione del numero degli alunni per classe. Le scuole possono quindi adottare criteri flessibili nell’organizzazione ed esercitare l'autonomia di ricerca sperimentazione e sviluppo (art. 6 DPR 275/99) per migliorare la qualita del proprio servizio. Materiale prodotto da ELENA GARLANDA - 10 Materiale prodotto da ELENA GARLANDA - Questo moteriale didattico é per uso personale dello studente ed é me a i eff dello legge sul diritto d’autore (L 22.04,1941/n, 633 11) candidato_attraverso_iL_richiame_gurdico_alistituzione_dell'autonomia_scolastica_indvidui modalitd e principi di autonomia didatti MaTERRLE PaOTe. Uautonomia delle istituzioni scolastiche @ stata introdotta dall’art. 21 della Legge 59/1997 e attuata dal DPR 275/1999, il cui art. 1 la definisce come garanzia di liberta di insegnamento e di pluralismo culturale. Essa si sostanzla nella progettazione e realizzazione di interventi di educazione, istruzione e formazione rmirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle ‘earatteristiche specifiche dei soggetti colnvolti, al fine di garantire il loro successo formativo, coerentemente con gli obiettivi generali del sistema di istruzione nazionale. L'autonomia scolastica @ stata poi riconosciuta dalla Costituzione, nel nuovo art. 117, con la Legge Costituzionale 3/2001, la quale ha riformato il Titolo V della Parte seconda della Costituzione. Le scuole dell‘autonomia sono anche dotate di autonomia didattica e organizzativa. La prima, descritta allart. 4 del DPR 275/1999, si esprime rel rispetto della liberta d’insegnamento, della liberta di scelta educativa delle famiglie e dei princi generali dettati dal Ministero. Essa prevede che le scuole, singolarmente o in collaborazione, possano adottare tutte le forme di flessibilita tra cui: la regolazione dei tempi di insegnamento ai ritmi apprendimento degli alunni; V'articolazione modulare del monte ore annuale di ciascuna disciplina e attivita; la definizione di unita di insegnamento non coincidenti con unita oraria della lezione; Vattivazione di iniziative di individualizzazione e personalizzazione degli insegnamenti per gli alunni che presentano bisogni educativi speciall, dl recupero, sostegno e di orientamento, di insegnamentl in lingua straniera (CLIL); Forganizzazione di attivita interdisciplinari anche in relazione agit interessi degli alunni La scuola dell'autonomia ha anche il compito di definire le modalita ei criteri di valutazione degli alunni, in conformita con le indicazioni generali fissate dal Ministero, e di individuare in modo trasparente tempestivo | sussidi didattici, compresi i libri di testo, nel rispetto del POF (poi PTOF con la Legge 107/2015), e favorire la diffusione delle nuove tecnologie utili al proceso di apprendimento. Riguardo all'autonomia organizzativa, di cui all/art. 5 del DPR 275/1999, essa viene attuata nel rispetto della liberta progettuale, purché questa sia volta al miglioramento dell’offerta formativa e miri al successo formativo degli studenti. Tra le modalitd operative di tale autonomia rientrano: la regolazione del calendario scolastico sulla base delle esigenze del PTOF; la flessibilita dell’orario complessivo del curricolo e quello destinato alle singole discipline e attivita, nel rispetto dell'articolazione delle lezioni in non meno di cinque giorni settimanali e del monte ore annuale; la possibilita i differenziare le modalita di impiego dei docenti in base alle scelte metodologiche e organizzative del PTOF. 12) Autonomia di sperimentazione, ricerca e svilupp0 MATERIALE PRODOTTO DA ELENA GARLANDA Uautonomia di sperimentazione, ricerca e sviluppo, sancita dall'articolo 6 del DPR 275/199, consente alle scuole, singolarmente o associate, di corrispondere al meglio alle esigenze educative e di istruzione delle comunita locali attraverso l'attuazione di progetti proposti dal Collegio dei docenti, in conformita con le finalita dei PTOF delle singole istituzioni. Tale autonomia si realizza attraverso la cura di numerosi aspetti tra cui: la progettazione formativa e la ricerca valutativa; la periodica formazione e Vaggiornamento del personale scolastico; l'innovazione metodologica, didattica e tecnologica; la documentazione educativa ¢ la sua diffusione all'interno della scuola; lo scambio di esperienze e materiali didattici tra gli insegnanti;il rafforzamento della continuita tra | diversi ardini e gradi scolastici e delle attivita di orientamento degli studenti nella scelta degli indirizzi del secondo ciclo, universitari 0 professionali. il MIUR, su proposta di una o pid istituzioni scolastiche pud promuovere progetti per Ninnovazione degli ordinamenti degli studi. Tali progetti devono avere durata predefinita e indicare chiaramente gli obiettivi. Laddove si riscontri il successo di queste sperimentazioni, & possibile, da parte del MIUR, apportare modifiche strutturali e didattiche al corsi di studio interessati Materiale prodotto da ELENA GARLANDA - 11. Material prootis as EL=MA joan anna Squsto mterile dots nr uso wesonale dle student 088 a tore L.22.04,1944/n, 623 13) Autonomia dirricerca sperimentazione e sviluppo —seconda versione MATERIALE PRODOTTO DA ELENA GARLANDA Uautonomia di ricerca sperimentazione e sviluppo & garantita dell'art, 6 del DPR 275/99 (attuativo dell’art, 21 della Legge 59/97). Le scuole, singolarmente o in rete tra loro, possono fare ricerca e sperimentazione. Tra gli ambiti di intervento, in base al DPR in questione, sono presenti: la progettazione formativa, la ricerca valutativa, la periodica formazione e l'aggiornamento del personale scolastico, innovazione metodologica, didattica e tecnologica (tra cui l'impiego delle TIC nella pratica educativo-didattica), lo scambio di esperienze e materiali didattici tra gli insegnanti, il rafforzamento della continuita tra i diversi ordini e gradi scolastici e le attivit’ di orientamento degli studenti nella scelta degli indirizzi di studio universitarl 0 professionali. La metodologia di ricerca pit diffusa nelle scuole @ la ricerca-azione, che permette un’analisi concreta della pratica educativa e didattica, svolta in sinergia dai docenti e dai ricercatori, al fine di introdurre cambiamenti migliorativi. 14) sana ln ch cosa cons avononi cece, sernentaton «saa ls ituzion! scolastiche secondo i dettami del DPR 275/19 rsione WATERALE PRODOTTO Tere di ricerca, sperimentazione e nice delle istituzioni scolastiche, cosi come prevista dall’art. 6 del DPR 275/1999, rientra nell’autonomia conferita alle scuole, adottata dal medesimo Decreto. Essa consente alle scuole, singolarmente o associate, di corrispondere al meglio alle esigenze ‘educative e di istruzione delle comunita locali, attraverso I’attuazione di progetti, proposti dal Collegio dei docenti, in conformita con le finalitd dei PTOF delle singole Istituzioni, Tale autonomia si reaizza attraverso la cura di numerosi aspetti tra cui: la periodica formazione e |'aggiornamento del personale scolastico; innovazione metodologica, didattica e tecnologica (introduzione di nuove strumentazioni funzionali al perseguimento degli obiettivi predisposti nel PTOF); lo scambio di esperienze e materiali didattici tra gli insegnanti; il rafforzamento della continuita tra i diversi gradi scolastici e delle attivita di orientamento degli studenti nella scelta degli indirizzi del secondo ciclo (suddivisi in due canali: istruzione e istruzione e formazione professionale). II Ministero, su proposta di una o pil istituzioni scolastiche, pud promuovere progetti per I’innovazione dellordinamento degli studi, in termini di articolazione, durata, etc. Tali progetti devono avere durata predefinita e indicare con chiarezza gli obiettivi. Laddove si riscontri il successo di tali sperimentazioni é possibile, da parte del Ministero, apportare delle modifiche strutturalie didattiche ai corsi di studio interessat MATERIALE PRODOTTO DA ELENA GARLANDA 115) Quali sono le funzioni del Dirigente scolastico nella scuola dell'autonomia? Nelia scuola dell'autonomia, al Dirigente scolastico spetta di assicurare il funzionamento generale dellistituzione scolastica e promuovere I'esercizio dei diritti tutelati costituzionalmente: diritto all'apprendimento degli alunni (art. 34 Cost.),liberta di insegnamento del docenti (art. 33 Cost.) e scelta ‘educativa delle famiglie. ll c. 16, art. 21 della Legge 59/1997 cosi definisce i contenuti della funzione dirigenziale: espletamento di compiti di direzione, coordinamento e gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali, raccordo con le funzioni spettanti agli organi collegiali, raccordo con le funzior dell'amministrazione scolastica periferica, responsabllita in ordine ai risultati. Il Dirigente scolastico ha tuna posizione di supremazia gerarchica nei confronti del personale docente e del personale ATA. Nella veste di presidente degli organi collegiali distituto, egli @ primus inter pares nell'attivita decisionale. Le competence ¢ i poteri del Dirigente sono stati ampliati dalla Legge 107/2015. Ad esempio, egli assegna annualmente un bonus destinato a valorizzare il merito dei docenti, sulla base del criteri individuati dal Comitato di valutazione (c. 126, art. 1). Ancora, al Dirigente sono affidati gli indirizzi e le scelte di gestione e di amministrazione dell'istituzione scolastica sulla base dei quali il Collegio dei docenti elabora iI PTOF. Egli pud individuare, nell'organico dell'autonomia, un 10% di docenti che costituiscono il suo staff € lo coadiuvino in attivita di supporto. In genere, si desume, dallo spirito della Legge 107/2015, che il Materiale prodotto da ELENA GARLANDA - 12 Materiale prodotto da ELENA GARLANDA - materiale didattico @ per uso personale dello studente ed da copyright. Ne @ severamente vietata la riprodurione o il riutilizzo anche ai sensie della leage sul ditto d’autore (t. 22.04.1941/n, 633) Dirigente scolastico, nel suo ruolo di garante della qualita dei processi di apprendimento, dovra essere in grado di incentivare e potenziare la didattica inclusiva. 16) BTOE: che cos’ riferimenti normativie contenuti _ MATERIALE PRODOTTO DA ELENA GARLANOA II PTOF (Piano triennale dell’offerta formativa) @ stato introdotto dal c. 14, art. 1, della Legge 107/2015 (cd. “Buona scuola”), che sostituisce I'art.3 del DPR 275/99 (istitutivo del POF). Esso é un documento informativo e programmatico fondamentale che definisce I'identita di ogni istituzione scolastica. Nel PTOF vengono presentate la programmazione curriculare scolastica, extrascolastica, educativa e organizzativa. In -esso, viene inoltre indicato il fabbisogno delle risorse umane (organico dell’autonomia, ATA) necessario per perseguire gli obiettivi prefissati. Il PTOF @ elaborato dal Collegio docenti, sulla base degli indirizzi e delle scelte di gestione e amministrazione del Dirigente scolastico, e approvato dal Consiglio di istituto. Tale documento viene redatto entro il mese di ottobre del'anno scolastco precedente al triennio di rferimento € pub essere rvisto annualmente entro il 30 ottobre. 17) A chi compete |'elaborazione del Piano Triennale dellofferta formativa? NRT tan cawt anna, I POF predisposto per ciascun anno scolastico (art. 3 DPR 275/1999), viene sostituito dal PTOF, rivedibile annualmente, cosi come sancito dal c. 14 art. 1 Legge 107/2015. |! Piano triennale, oltre a continuare ad esplicitare, come il POF, la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano, indica anche: il fabbisogno di posti comuni e di sostegno dell'organico dell'autonomia, in base al monte-orario, ai curriculum e alla flessibilita e il fabbisogno dei posti per il potenziamento dell'offerta formativa. |! Piano indica inoltre il fabbisogno dei posti del personale ATA, il fabbisogno di infrastrutture di attrezzature e materiali e i piani di miglioramento dell'istituzione scolastica previsti dal DPR 80/2013. II Piano @ elaborato dal Collegio dei docenti, entro il mese di ottobre (dell’'anno precedente al triennio di riferimento), sulla base degli indirizzi e delle scelte di gestione e amministrazione definiti dal Dirigente scolastico, che a tal fine tiene conto, tra I'altro, delle proposte formulate dalle associazioni dei genitori e, per le scuole secondarie superiori, degli studenti. 1! Piano & approvato dal Consiglio d'lstituto ed @ pubblicato sul sito della scuola. Ne! rispetto degli obblighi di trasparenza nelle pubbliche amministrazioni, le istituzioni scolastiche as ro la pubblicita dei PTOF, anche al fine di permettere una valutazione comparativa da parte degli studenti e delle famiglie, attraverso la pubblicazione del documento nel Portale unico dei dati aperti della scuola. Ogni anno, entro il mese di ottobre, possono essere pubblicate eventuali revisioni dello stesso PTOF. 18) Definizione e struttura del PTOF MATERIALE PRODOTTO DA ELENA GARLANDA, II Piano Triennale dell'offerta formativa (PTOF), introdotto al ¢. 14, art. 1, della Legge 107/2015 in sostituzione del POF (art. 3, DPR 275/199), costituisce la carta d'identitd di ciascuna istituzione scolastica, in quanto esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa proposta nei confronti dell'utenza e volta verso un costante miglioramento dell'offerta formativa. II PTO contiene dunque Il curticolo, composto dalla quota obbligatoria definita a livello nazionale e da quella autonomamente progettata da ogni scuola (art. 8, DPR 275/1999), nel rispetto della normativa nazionale di un'attenta lettura delle esigenze del contesto sociale, culturale ed economico e di quelle dei destinatari, owero gli studenti, verso i quali la scuola si impegna a favorire il successo formativo, lo sviluppo delle potenzialita di ciascuno in un‘ottica inclusiva. |! Piano @ elaborato dal Collegio dei docenti sulla base degli indirizzi e delle scelte di gestione amministrazione definiti al Dirigente scolastico. Esso ud essere rivisto annualmente entro il mese di ottobre, al fine di integrare, ad esempio, importanti documenti come il Piano di miglioramento (PDM, DPR 80/2013), il Piano annuele di inclusivita (PAI, ogg! Pl, Piano per I'inclusivita, Digs 66/2017, come aggiomato e integrato dal Olgs 96/2019) e il fabbisogno Materiale prodotto da ELENA GARLANDA - 13, Materiale prodotto da ELENA GARLANDA - Questo materiale didattic sul Vautore (L. 2.04.1941/n, dell'organico dell'autonomia. Il PTOF & adottato dal Consiglio di istituto, pubblicato sul sito della scuola e consegnato alle famiglie all'atto dell'iscrizione. MATERIALE PRODOTTO DA ELENA GARLANDA 19) Come si rapporta il PTOF alle esigenze relative al contesto culturale di riferimento? II PTOF deve essere conforme agli obiettivi educativi determinati a livello nazionale, ma anche alle esigenze formative presenti nel territorio. Nel contesto culturale, scolastico ed economico, di cui alla domanda, la scuola deve prioritarlamente attivare | rapporti con I'ente Regione, in quanto il Titolo quinto, parte seconda, della Costituzione, all'art. 117 (come modificato dalla Legge costituzionale 3/2001) conferisce alle Regioni (fatta salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche), in materia di istruzione, potest’ normativa concorrente con lo Stato. Lo stesso va detto dei necessari rapporti con gli Enti locali, in quanto Comuni e Province hanno precisi compiti e oneri in relazione al funzionamento delle istituzioni scolastiche (a norma del Digs 297/1994). Con l'art. 3 del DPR 275/199 (completamente sostituito ad opera del c. 14 art. 1 della Legge 107/2015}, il POF, che diventa Piano Triennale dell offerta formativa, si conferma strumento di dialogo della scuola con il contesto territoriale. Infatti, il Dirigente & chiamato a promuovere i necessari rapporti con gli Enti locali e con le diverse realta istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio. |! quadro completo delle partnership possibili si ricava dall'art. 7 del DPR 275/199, che stabilisce che le scuole, sia singolermente che collegate in rete, possono stipulare convenzioni con le universita statali o private, con istituzioni, Enti, associazioni 0 agenzie operanti sul territorio che intendano dare il loro apporto alla realizzazione di specifici obiettivi. Le istituzioni scolastiche possono promuovere e partecipare ad accordi e convenzioni per il coordinamento di attivita di comune interesse che coinvolgano, su progetti determinati, scuole, Enti, associazioni del volontariato ¢ del privato sociale. Le istituzioni scolastiche possono costituire o aderire a consorzi pubblici e privati per assolvere compit istituzionali coerenti con il PTOF, e per l'acquisizione di servizi e beni che facilitino lo svolgimento dei compiti di carattere formativo. 20) PTOF in ottica inclusiva _MATERIALE PRODOTTO DA ELENA GARLANDA 1 POF, Piano dell‘offerta formativa, @, cosi come definito dall'art. 1 del DPR 275/1999, i! documento fondamentale dellidentiti culturale e progettuale deliistituzione scolastica che esplicita la programmazione scolastica, extrascolastica, educativa, didattica e organizzativa della scuola. Esso rappresenta dunque la carta d’identita con cui ogni scuola si presenta alla sua utenza. II PTOF (sostitutivo del POF in quanto triennale e non pits annuale), come sancito dalla Legge 107/2015, 2 elaborato dal Collegio det docenti sulla base delle indicazioni gestionali, amministrative e organizzative individuate dal Dirigente scolastico (c. 14, art. 1 della Legge 107/2015). E dunque necessario che il Dirigente in prima persona abbia chiare le caratteristiche e le principali necessita del suol alunni e del territorio, facendos! anche portatore delle richieste formulate dalle famiglie. Questo importantissimo documento ha il ‘compito di mediare tra le indicazioni generali definite a livello ministeriale (tra cui rientra la componente obbligatoria del curricolo scolastico) © le specifiche esigenze del contesto culturale, sociale ed economico, che portano alla definizione della quota obbligatoria locale del curricolo, Una scuola inclusiva dotata di un PTOF che sia il risultato di una progettualita condivisa da tutte le component! della scuola, comprese le famiglie. L'inclusivita pud essere garantita dalla presenza nel curricolo di discipline e attivita organizzate in modo tale da soddisfare le esigenze formative ed educative al fine del successo formativo, consentire a tutti la partecipazione attiva, grazie alla presenza di contesti inclusivi, caratterizzati da un lima positivo e collaborativo, e tenere in considerazione le esigenze speciali di ciascuno, sia che si presentino per un breve periodo o che siano permanenti. Parte integrante del PTOF, ai sensi del Digs 96/2019, art.&, & il Piano per Vinclusione, elaborato in collaborazione tra il GLI e il Collegio dei docenti. iglioramento del'inclusione scolastica, indica le modalit’ per un uso Esso individua le iniziative per il Materiale prodotto da ELENA GARLANDA - 14 Materiale prodotto da ELENA GARLANDA - Questo materiale didattico ¢ per uso personale dello studente ed da ht. Ne @ severamente vietata la riproduzione o il riutillzzo anche i della leage sul ditto d’autore (t. 22.04.1941/n, 633) ottimale delle risorse, comprese quelle per il sostegno, e, nel rispetto del princi ragionevole (Convenzione ONU, 2006), lindividuazione dei facilitatori e I'eliminazione delle barriere (classificazione ICF, 2001). di accomodamento MATERIALE PRODOTTO DA ELENA GARLANDA 21) Che cosa dispone la Leage 107/2015 ria di potenziamento degli insegnamenti? In relazione al potenziamento deliofferta formativa, il c. 7, art. 1, della Legge 107/2015, cosiddetta “Buona scuola”, stabilisce che le istituzioni scolastiche individuino il fabbisogno di posti dell'organico dell'autonomia, in relazione alla proposta formativa che intendono realizzare, nel rispetto del monte orario degli insegnamenti e tenuto conto della quota di autonomia dei curricoli e degli spazi di flessibilita, per il raggiungimento degli obiettivi formativi da esso individuati come prioritari, ad esempio: valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento al’italiano, onché alla lingua inglese e ad altre lingue dell'Unione europea, anche mediante utiizzo della metodologia CLIL (Content Language Integrated Learning); delle competenze matematiche logiche scientifiche; delle competenze nella pratica e nella cultura musicale, nell'arte e nella storia dell'arte, nel cinema, alfabetizzazione all'arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle immagi potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economica finaneiaria; sviluppo della sostenibilitt ambientale. II tutto pud svolgersi anche con I'apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero degli alunni e di student! per classe o per articolazioni di gruppi di classi, anche con Potenziamento del tempo scolastico 0 rimodulazione del monte ore, nei limiti delle risorse umane, strumentalie finanaiarie disponibili a legislazione vigente. 22) i Collegio dei docenti deve assicurare I'elaborazione del PTOF in ordine allintegrazione/inclusione olastica, Il candidato indichi le priorita contestualizzate rispetto agli indicatori di qualita riferiti alla nuova normativa MATERIALE PRODOTTO DA ELENA GARLANDA Tra i decreti delegati della Legge 107/2015 & presente il Digs 66/2017 (“Norme per la promozione dellinclusione scolastica degli studenti con disabilita"), il cul art. 4 definisce | criteri per la valutazione della qualita dellinclusione scolastica, considerata parte integrante del procedimento di valutazione delle istituzioni scolastiche. L'stituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di ne (INVALSI), sentito Osservatorio permanente per I'inclusione scolastica, di cui all’art. 15 de! medesimo decreto, definisce gli indicatori per poter valutare la qualita dell’inclusione scolastica sulla base dei seguenti criteri:livello di inclusivita del PTOF, cosi come concretizzato nel Piano di inclusione (P)j; realizzazione di percorsi educativi, di istruzione e di formazione individualizzati e personalizzati, attivati dalla scuola in funzione delle caratteristiche e dei bisogni specific! dei suoi studenti; livello di coinvolgimento delle diverse componenti scolastiche nelf'elaborazione del PI e nell'attuazione dei processi di inclusione; iniziative per la valorizzazione delle competenze professionali del personale della scuola, incluse le attivita formative; uso di strumenti e criteri condivisi per la valutazione degli apprendimenti degli studenti; grado di accessibilita di risorse, attrezzature, strutture e spazi e, in particolare, dei libri di testo adottati. E dunque importante che il Collegio dei docenti, nell’elaborazione del PTOF, sulla base delle direttive fornite dal Dirigente scolastico, tenga conto anche dei criteri appena citati, al fine della progettazione di un’offerta formativa realmente inclusiva, forma: [MATERIALE PRODOTTO DA ELENA GARLANDA 23) Consiglio di classe organo collegiale & normato dall'art. 5 del Digs 297/1994 (Testo unico della scuola). Il Consiglio di classe @ un organo collegiale della scuola secondarie di primo e di secondo grado con competenze in materia di didattica, valutazione e sperimentazione. Esso @ composto dai docenti di ruolo e non che operano nella classe, compresi gli insegnanti di sostegno, e da quattro rappresentanti dei genitori (nella scuola ‘Materiale prodotto da ELENA GARLANDA - 15 7. Ne @ severamente vietata lai «i sensie per della legge sul dl iL 22. in. 633) Materiale prodotto da ELENA GARLANDA - Questo materiale didattico ¢ per uso personale dello studente ed & ‘coperto da copyright. Ne @ severamente vietata Ia riproduzione a ilriutilizzo anche parziale, i sensi e per ali effetth MATERIALE PRODOTTO DA ELENA GARLANDA, secondaria di secondo grado: 2 rappresentanti dei genitori e 2 studenti). I! Consiglio @ presieduto dal igente scolastico che, in caso di assenza, viene sostituito da un docente dell'organo stesso a cid delegato. Le funzioni di segretario sono affidate a uno degli insegnanti del Consiglio. Esso € un organo a composizione differenziale, in quanto non si riunisce sempre in presenza della componente dei genitori. Le riunioni con la sola partecipazione degli insegnanti si tengono in funzione del coordinamento didattico, dei rapport interdisciplinari, della valutazione periodica e finale degli alunni, della possibilita dt avanzare proposte educative, didattiche e di sperimentazione al Collegio dei docenti. In presenza dei rappresentanti del genitori si approvano i viaggi di studio e le uscite didattiche e si danno pareri sull'adozione dei libri di testo e sull'andamento generale della classe. La componente elettiva, ossia i rappresentanti dei genitori, si rinnova all'inizio di ogni anno scolastico. | coordinamento funzionale de! Consiglio di classe @ affidato al Collegio dei docenti. 24) Consiglio di classe — versione ridotta MATERIALE PRODOTTO DA ELENA GARLANDA Il Consiglio di classe (art. 5 Digs 297/1994) @ un organo collegiale che, nella scuola secondaria di secondo ‘grado, & composto da tutti i docenti della classe (curriculari e di sostegno), 2 rappresentanti dei genitori, 2 rappresentanti degli student (nella scuola secondaria di primo grado sono presenti 4 rappresentanti dei genitori, la componente degli studenti non & prevista) ed & presieduto dal Dirigente o da un docente a cid delegato. Vorgano dura in carica un anno ed esercita le sue competenze principalmente in materia di programmazione, valutazione (periodica e finale) e sperimentazione. II Consiglio formula al Collegio docenti proposte in merito all’azione educativa e didattica. Le competenze riguardanti la valutazione @ Il coordinamento interdisciplinare sono esercitate con la sola presenza dei docenti: si tratta quindi di un organo a composizione differenziata in relazione alle competenze esercitate. In presenza del rappresentanti dei genitori si approvano i viaggl di studio, le uscite didattiche e si danno pareri sull'adozione dei libri di testo e sull'andamento generale della classe. 25) Ruolo e compiti del docente di sostegno nel Consiglio diclasse _ MATERIALE PRODOTTO DA ELENA GARLANDA La figura del docente di sostegno viene ufficialmente introdotta nella scuola primaria e secondarla di primo grado con la Legge 517/197. Essa prevedeva perd solo un massimo di 6 ore alla settimana per ciascuna classe: un numero molto ridotto di ore che non poteva sicuramente soddisfare le reali esigenze di sostegno. Dieci anni dopo, con la sentenza della Corte Costituzionale 215/1987, viene garantito il pieno diritto degli studenti con disabilita a frequentare ogni ordine ¢ grado di scuola e dunque la presenza dell'insegnante specializzato sul sostegno. La Legge quadro 104/1992 per l'assistenza, Vintegrazione sociale e i diritti delle persone con handicap, all'art. 13, c. 6, stabilisce che linsegnante di sostegno & contitolare della classe in cui opera, partecipa alla programmazione educativa e didattica e ai lavori del Collegio dei docenti e dei Consigli di classe. Egli, in collaborazione con i docenti curricolari della classe, valuta tutti gli alunni, non solo lo studente con disabilita. | Consiglio di classe, con la collaborazione degli esperti interni o esterni alla scuola che interagiscono con |'alunno disabile, i genitori e con il supporto dell'Unitd di valutazione multidisciplinare (tale insieme di persone costituisce Il GLO, at sensi dell'art. 9 del Digs 96/2019), secondo quanto sancito dal Digs 66/2017, cosi come modificato e integrato dal Digs 96/2019, redigono Il PEI (Piano educativo individualizzato). La piena collaborazione tra i docenti di sostegno e quelli curricolari, definibile come corresponsabilita educativa (profondamente sostenuta e ricercata anche nelle pili recenti normative — DI 182/2020 e allegate Linee guida) @ dunque fondamentale per favorire I'inclusione dell'alunno con disabilita nella classe. MATERIALE PRODOTTO DA ELENA GARLANDA Materiale prodotto da ELENA GARLANDA - 16 Materiale prodotto da ELENA GARLANDA - Questo materiale didattico @ per uso personale dello studente ed nt uzione o il rutiizzo anche ‘ai sensie dello legge sul lritto d’autore (L, 22.04,1941/n, 633] 26) Collegio dei docenti __-MATERIALE PRODOTTO DA ELENA GARLANDA, organo collegiale & normato dall'art. 7 del Digs 297/1994 (Testo unico della scuola). Il Collegio dei docenti & un organo collegiale annuale la cui composizione & automatica, in quanto formato da tutti gli insegnanti dell‘organico dell'autonomia di ruolo e non in servizio presso I'Istituto, Esso & presieduto & convocato dal Dirigente scolastico, ma in caso di sua assenza @ a cid delegato uno dei docenti collaboratori del capo diistituto. II Collegio si riunisce ogni qualvolta il Dirigente ne ravvisi la necessit8, oppure quando ne fanno richiesta almeno un terzo dei docenti, comunque non meno di una volta a quadrimestre. L'organo @ dotato di: poteri di amministrazione attiva legati al funzionamento didattico dell'stituto e alla stesura del PTOF; potere di proposta nei confronti del Dirigente per quanto riguarda la formazione delle classi, lassegnazione ad esse dei docenti, l'organizzazione delle attivita; poteri propulsivi in merito alla progettazione e attuazione degli interventi educativo-didatticirivolti agli studenti con bisogni educativi speciali (BES), di orientamento, continuita educativa, di sperimentazione e formazione dei docenti; poteri di verifica dell'andamento complessivo dell'azione didattica e proposta di eventuali miglioramenti; poteri elettivi (rappresentanti dei docenti nel Consiglio distituto e nel Comitato per Ia valutazione dei docenti); poteri di indagine in casi di scarso profitto e comportamento irregolare degli studenti 27) Collegio dei docenti— versione ridotta LMATERIALE PRODOTTO DA ELENA GARLANDA U1 Collegio det docenti (art. 7 Digs 297/1994) & un organo collegiale a composizione omogenea, la sua costituzione @ automatica, in quanto é composto da tutti i docenti di ruolo e non (curriculari e di sostegno) in servizio presso Fstituzione. Esso & presieduto dal Dirigente scolastico ed @ di durata annuale. Tale organo labora il PTOF (art.t c.14 Legge 107/2015), ha poteri deliberanti riguardo al funzionamento didattico delf'istituto, poteri elettivi (elegge 2 docenti de! Comitato di valutazione dei docenti), poteri propulsivi (promuove iniziative di sperimentazione e sviluppo) e approva gli accordi di rete (art.7 DPR 275/1999) che prevedono attivita di ricerca, sperimentazione e sviluppo. 11 Collegio ha inoltre poteri di indagine, di valutazione e consultivi. Esso stabillsce anche la suddivisione dell’anno scolastico per la valutazione degli alunni. MATERIALE PRODOTTO DA ELENA GARLANDA 28) Consiglio distituto Lorgano collegiale @ normato dagli artt. 8 e 10 del Digs 297/1994 (Testo unico della scuola). Consiglio d'istituto @ l'organo collegiale elettivo di indirizzo e regolamentazione della scuola, il luogo di formazione della volonta collettiva dell'lstituto e detentore de! governo economico-finanziario. Negli istituti con popolazione scolastica fino a 500 alunni, esso & composto da 14 membri, di cui 6 docenti, 6 genitori, 1 non docente e il Dirigente scolastico. Sopra i 500 alunni, esso @ composto da 19 membri. II Consiglio @ presieduto da un genitore eletto tra i rappresentanti dei genitori degli alunni. Tale organo delibera: 'adozione del regolamento interno (funzionamento della biblioteca, sorveglianza degli studenti dalingresso anticipato all'uscita, I'uso dei locali e delle attrezzature, etc.); approvazione del PTOF; | criteri per la programmazione educativa, la formazione delle classi e l'assegnazione ad esse dei docenti; 'adeguamento del calendario scolastico alle esigenze ambiental la partecipazione ad attivita culturali sportive e ricreative di particolare interesse educativo; gli accordi di rete con altre scuole; l'acquisto e il rinnovo di attrezzature scientifiche, sussidi didattici, materiall per le esercitazioni. lI Consiglio monitorata Perlodicamente il funzionamento organizzativo e didattico delilstituto, Allinterno del Consiglio viene eletta la Giunta esecutiva (composta da: Dirigente, DSGA, 2 genitori, 1 docente e 1 non docente), che ha il compito di predisporre il bilancio preventivo, il conto consuntivo, preparare i lavori del Consiglio e curarne le relative delibere. 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