You are on page 1of 16

SCIENZA DELLE FINANZE

LEZIONE I

àIntroduzione alla scienza delle finanzeß

La scienza delle finanze è quella disciplina economica che studia il ruolo dello stato nelle economie
di mercato, ossia:
• Quando lo stato dovrebbe intervenire
• Come lo stato dovrebbe intervenire
• Quali sono gli effetti del suo intervento.

àQuando lo stato dovrebbe intervenire?


lo stato dovrebbe intervenire nei seguenti casi:
• Fallimenti allocativi (monopolio, esternalità, beni pubblici…)
• Fallimenti distributivi (distorsioni distributive)
• Stabilizzazione (correzione della dinamica macroeconomica)

àCome lo stato dovrebbe intervenire?


Lo stato dovrebbe intervenire attraverso:
• Imposte e sussidi
• Regolamentazione
• Fornitura pubblica
• Finanziamento pubblico

àQuali sono gli effetti del suo intervento?


Esistono due tipi di effetti derivati dall’intervento dello stato:
• Effetti diretti: Effetti che si potrebbero prevedere se gli individui non cambiassero il proprio
comportamento in seguito all’intervento;
• Effetti indiretti: Effetti che si verificano quando gli individui cambiano il loro comportamento
in risposta a tale intervento.

In economia esistono due teorie principali: quella positiva e quella normativa.


• La Teoria Positiva spiega le cause di un fenomeno economico e individua le regole che
spiegano quest’ultimi.
ESEMPI: Perché…
§ un chilo di mele costa meno di un’automobile?
§ esiste la disoccupazione?
• La Teoria Normativa individua gli obiettivi di politica economica e gli strumenti idonei per il
loro raggiungimento.
ESEMPI: Quali sono le politiche migliori…
§ per ridurre la disoccupazione o l’inflazione?
§ per distribuire tra i cittadini il carico tributario?

La Scienza delle Finanze, attraverso l’economia pubblica, si occupa sia dell’aspetto positivo sia di
quello normativo.

àMotivazioni alla base dell’intervento pubblico nell’economiaß


Per generare un risultato efficiente nel senso di Pareto, un meccanismo di allocazione delle risorse
deve soddisfare simultaneamente tre condizioni:
• la condizione di efficienza nello scambio: cioè, quali che siano i beni prodotti, devono essere
destinati ai consumatori che attribuiscono ai beni il valore più elevato; c’è efficienza nello
scambio quando i saggi marginali di sostituzione (SMS) sono uguali tra tutti i consumatori.
$ %
𝑆𝑀𝑆!,# = 𝑆𝑀𝑆!,#

• la condizione di efficienza nella produzione: date le risorse di cui dispone una collettività, la
produzione di un bene non deve poter essere aumentata se non diminuendo quella di un altro
bene; c’è efficienza nella produzione quando i saggi marginali di sostituzione tecnica (SMST)
sono uguali nella produzione di ogni coppia di beni.
! #
𝑆𝑀𝑆𝑇&,' = 𝑆𝑀𝑆𝑇&,'

• la condizione di efficienza generale ossia quando per ogni coppia di beni il saggio marginale
di sostituzione (SMS) è uguale al saggio marginale di trasformazione (SMT).
𝑆𝑀𝑆!,# = 𝑆𝑀𝑇!,#

àPrimo Teorema Fondamentale dell’Economia del Benessere:


“L’equilibrio di un sistema di mercati concorrenziali, se esiste, è Pareto-efficiente”

àSecondo Teorema Fondamentale dell’Economia del Benessere:


“Esiste sempre un vettore di prezzi tale che ciascuna allocazione Pareto-efficiente è un equilibrio di
mercato concorrenziale, una volta assegnate le opportune dotazioni iniziali”

LEZIONE II

àTeoria delle scelte collettiveß

Regola di Voto à Meccanismo di aggregazione delle preferenze individuali (≻( ; ≻) ; … ; ≻* ) per


giungere ad una decisione collettiva (ordinamento di preferenza sociale ≻+ ) tra le diverse alternative.

Esistono varie regole di voto:


• Regola dell’unanimità: alternativa x socialmente preferita ad alternativa y se e solo se tutti gli
elettori preferiscono x a y;
• Regola della maggioranza: Tra due alternative è scelta quella preferita dalla maggioranza
degli elettori, ovvero da un numero N di elettori non inferiore al 50% più uno dell’elettorato.

àParadosso di Condorcet:
La regola del voto a maggioranza, espresso su coppie di alternative, può portare a scelte sociali
contraddittorie (Paradosso del voto a maggioranza o Paradosso di Condorcet), infatti, se le preferenze
dei singoli votanti rispetto alle varie alternative sono complete e transitive, la votazione a
maggioranza può produrre un ordinamento sociale circolare, in cui ciascuna delle tre alternative è in
grado di vincere su tutte le altre.

àTeorema dell’elettore mediano:


Data un’assemblea e un insieme di opzioni rappresentabili lungo una dimensione, si definisce elettore
mediano l’elettore tale per cui la metà dei componenti l’assemblea preferisce opzioni a sinistra e
l’altra metà opzioni a destra rispetto a quella da lui preferita.
Il teorema dice quindi che: Dato uno spazio politico unidimensionale e un profilo di preferenze
unimodali, la politica ideale dell’elettore mediano sarà la politica vincente con la regola della
maggioranza.

àTeorema di Black-Arrow:
Tutte le regole di voto considerate, pur presentando pregi di rilievo, si caratterizzano per limiti e
difetti. È possibile trovare una regola decisionale soddisfacente che permette di trasformare in modo
eticamente corretto le preferenze individuali in decisioni collettive?

Gli assiomi di questo teorema sono:


• Associazione positiva: se tutti preferiscono X a Y, la società non può preferire Y;
• Sovranità delle preferenze individuali: la decisione non dev’essere imposta dall’esterno;
• Indipendenza del voto dalle alternative irrilevanti: bisogna decidere indipendentemente dal
verificarsi di altri eventi irrilevanti ai fini della decisione;
• Non dittatorialità: non può esserci qualcuno che decide per gli altri.

“Non esiste una regola che consenta di aggregare le preferenze individuali in una funzione di
benessere sociale rispettando tutti i 4 assiomi (= requisiti minimi sulle preferenze individuali).”

LEZIONE III

àBenessere sociale ed individualeß

La funzione del benessere soggettivo individuale Wj considera le preferenze del singolo individuo J
membro di una collettività S.

benessere economico
soggettivo individuale nel
modello individualistico

Il benessere dell’individuo J di S si risolve nell’utilità soggettiva Uj. La U fa riferimento a utilità di


beni e servizi economici di cui si può fare scambio (legittimo) con denaro. Quindi:

Uj = Uj1 + … + Uji + … + Ujn

Si può passare da benessere soggettivo a benessere oggettivo attraverso il concetto di potere


d’acquisto. J avrà un maggior benessere economico se ha a disposizione un maggior reddito a prezzi
costanti.

Per costruire una funzione del benessere collettivo di S non si può fare la somma algebrica delle
funzioni di benessere individuali. Il benessere di S sarà funzione dell’utilità dei vari soggetti A, B,
…, N, membri di S.

Il benessere collettivo aumenta se aumenta l’utilità


economica legittima di qualsiasi soggetto della collettività e non diminuisce quella degli altri membri.
Il benessere soggettivo extraeconomico e globale è quell’utilità individuale che deriva anche dalla
soddisfazione di bisogni extraeconomici come ad esempio:
• Beni morali
• Materiali non di mercato à VALORI

I valori sono ad esempio:


• Diritto di libertà personale
• Tempo libero
• Valori comuni artistici e culturali Essi non sono a costo zero da punto
• Beni ambientali e naturali di vista del benessere economico
• Valori umani
• Diritti civili e politici

Il benessere individuale globale può essere quindi rappresentato con la seguente formula:

Dove:
• Uju à Utilità derivante da variabili con dimensione economico monetaria
• Ujv à Utilità derivante da variabili con dimensione economico monetaria parziale
• Vj à Utilità derivante da variabili non misurabili monetariamente

Un esempio di funzioni di benessere individuale con valori morali inclusi in essa è lo Human
Development Index.

In democrazia ciascuno ha il diritto a perseguire il proprio benessere in un rapporto di scambio


privato e pubblico.
Dal punto di vista dell’operatore pubblico vale il criterio di Pareto che si può attuare per libera
scelta o tramite intervento pubblico.

Definizione di miglioramento paretiano:


Si definisce un miglioramento paretiano una modifica della distribuzione dei beni
tra i due consumatori che migliora il benessere di un individuo senza peggiorare
quello di un altro o migliora il benessere di entrambi.

Definizione di efficienza paretiana:


Uno stato è detto efficiente nel senso di Pareto (o ottimo paretiano) qualora non sia
possibile realizzare un miglioramento paretiano, vale a dire non sia possibile
migliorare la situazione di almeno un individuo senza peggiorare quella di
qualcun’altro

A questo punto è bene introdurre la curva delle possibilità di utilità.


Dati due consumatori e due beni, e considerando quantità fisse dei due beni, la curva delle
possibilità di utilità esprime, per ogni determinato indice di utilità di un consumatore, l’utilità
massima che può ottenere l’altro consumatore.
àCriteri contrattualistici di scelta socialeß
àCriterio di Hicks-Kaldor UB
Nella scelta collettiva il risultato è fuori dalla frontiera paretiana.
P è un miglioramento paretiano rispetto a S mentre E non è un
miglioramento paretiano.
P

Il principio di compensazione potenziale dice però che il punto


E può essere raggiunto se il miglioramento dell’individuo A è tale s
da compensare potenzialmente il peggioramento del soggetto E

danneggiato (soggetto B). UA

àCriterio di Nash
UB
UB

N
uB

SQ

UA uA UA

Il criterio di Nash individua il beneficio al netto del punto di conflitto (SQ).


Il punto di conflitto (o status quo) SQ individua il punto dove i due individui A e B ricadrebbero se
non si mettessero d’accordo.

L’equilibrio di Nash (ossia il punto N) è il punto di tangenza tra la frontiera e l’iperbole equilatera
asintotica che ha per origine il punto SQ.
Il punto N sarà il punto di massima utilità per i due individui, di conseguenza il rettangolo OuBNuA
sarà quello con la massima area inscrivibile tra SQ e la frontiera.

àCriterio di MMCR (Min Max delle Concessioni Relative)


In questo criterio la spartizione viene fatta tramite rinunce
reciproche e proporzionali al proprio max e viene rispettato il UB
principio di giustizia. concessione
B U
concessione
Per prima cosa viene individuato il punto utopico U come SMb E
punto di intersezione tra la massima utilità di A e di B (U non
è raggiungibile in quanto fuori dalla frontiera).
A
Dopodiché si traccia una retta passante per U e per il punto di SMa

conflitto SQ, l’intersezione tra questa retta e la frontiera sarà


UA
il punto di equilibrio E.

Ciascun individuo offre quindi all’altro delle concessioni proporzionali al proprio max (SA ed SB)
secondo la condizione:
𝑆𝑀𝑏 𝑆𝑀𝑎
=
𝑆𝐵 𝑆𝐴

àCriteri normativi di scelta socialeß

Il criterio normativo è il criterio in base al quale è possibile ordinare tutti i possibili stati sociali. Esso
rappresenta i giudizi di valore di una società (ovvero di chi la governa) sulla distribuzione delle utilità
tra cittadini.

La funzione del benessere sociale può essere in generale rappresentata da un sistema di curva di
indifferenza decrescenti e concave verso l’alto.

àFBS Utilitaristica o Benthamiana


Il benessere collettivo è massimo quando è massima la somma delle utilità dei singoli individui che
la compongono.
Questa FBS ha curve d’indifferenza lineari ed è neutrale rispetto alla disuguaglianza.
*

𝑆𝑊𝐹, = 𝑊 = 𝑢( + 𝑢) + ⋯ + 𝑢* = 2 𝑢$
$-(

àFBS Rawlsiana
Questa FBS ha massima avversione alla disuguaglianza, infatti, gli incrementi sostanziali nelle utilità
dei singoli individui non hanno alcun effetto sul benessere sociale se non aumenta l’utilità del più
povero. Il benessere sociale è individuato dall’utilità dell’individuo più svantaggiato.
𝑆𝑊𝐹. = min(𝑢( , 𝑢) … 𝑢* )

àFBS egualitaria
Questa FBS in presenza di disuguaglianza è uguale a zero e le curve di indifferenza sociali sono dei
punti.
𝑆𝑊𝐹/ = 𝑊 = 𝑢$ = 𝑢% ∀𝑖, 𝑗 ∈ {1, … , 𝑛}

La teoria dello stato minimo (di Robert Nozick) ci dice che l’intervento dello stato è giustificato
solo per alcuni beni/servizi (sicurezza e difesa).
Il compito dello stato è quindi quello di rimuovere gli ostacoli non occupandosi della giustizia
distributiva ma di quella commutativa e remunerativa.

Le politiche basate sulla giustizia distributiva sono inaccettabili perché:


• Confondono un problema morale (compassione per chi sta peggio) con uno politico
(intervento sullo svantaggio con la tassazione);
• Subordinano la libertà all’uguaglianza.

LEZIONE IV

àIntroduzione ai fallimenti di mercatoß

àI fallimenti dal lato dell’offerta:


In relazione all’assegnazione dei diritti di proprietà, al diverso tipo e grado di indivisibilità
tecnologica dei beni. Principalmente legati a problemi di efficienza.
ESEMPI: Beni pubblici, esternalità, monopolio

àI fallimenti dal lato della domanda:


In relazione all’assegnazione dei diritti di proprietà riguardanti le economie e diseconomie esterne
dei consumi e ai bisogni e beni meritori. Principalmente legati a problemi di equità.
ESEMPI: Beni meritori e beni redistributivi

àFallimenti di mercato dal lato dell’offertaß

Possiamo classificare i beni secondo due caratteristiche:


• Rivalità: misura in cui il consumo del bene da parte di un individuo riduce la quantità di cui
altri possono disporre;
• Escludibilità: possibilità di evitare che una volta che il bene è reso disponibile ad un
individuo, ogni altro individuo possa liberamente accedere al consumo.

Il bene privato puro è (pienamente) escludibile. Il bene pubblico puro invece è (pienamente) non
rivale e non escludibile.

àDomanda aggregata di beni privati:


Per ogni prezzo, la quantità totale domandata sarà data dalla somma delle quantità domandate da
ciascun consumatore (somma orizzontale).
à Domanda aggregata di beni pubblici:
Ogni quantità di bene pubblico è a disposizione dei due individui nella stessa misura (somma
verticale).

à Beni di Dupuit:
Questo genere di beni sono beni transazionalmente divisibili in unità di vendita (escludibili) ma
tecnologicamente indivisibili (non rivalità). Essi possono soddisfare simultaneamente più soggetti
ma si ha la possibilità di far pagare per il consumo; ESEMPIO: strada con pedaggio.

p
CMe

A
Pm
𝜋
Pbp
B

Pc C
Qm Qbp q

Caso A produttore privato (massimizzazione profitti):


𝑀𝑎𝑥 𝜋 = 𝑅 − 𝐶

Caso B produttore stato (bilancio in pareggio):


Il produttore potrebbe spingere la produzione fino al punto in cui Rme = Cme

Caso C produttore stato (concorrenza perfetta):


Si ripristina la condizione di concorrenza perfetta, offerta pubblica gratuita.

àBeni di Hotelling:
I beni di Hotelling sono una sottocategoria dei beni di Dupuit in cui oltre ai costi fissi ci sono i costi
variabili.
p

A CMa
Pm
𝜋

Pbp B CMe
Pc C

Qm Qbp Qc q

Caso A produttore privato (massimizzazione profitti):


𝑀𝑎𝑥 𝜋 = 𝑅 − 𝐶

Caso B produttore stato (bilancio in pareggio):


Il produttore potrebbe spingere la produzione fino al punto in cui Rme = Cme

Caso C produttore stato (concorrenza perfetta):


equilibrio concorrenziale, D = CMa.

I beni di Dupuit e i beni di Hotelling dal punto di vista della tecnologia di produzione rappresentano
forme di monopolio naturale, la produzione affidata ad un singolo produttore minimizza i costi.

In questo caso il permanere del monopolio è una soluzione più efficiente della concorrenza e ciò
accade normalmente nei servizi di pubblica utilità (telefono, acqua, elettricità, trasporti ferroviari,
ecc…). Infatti, quando si hanno economie di scala, i costi medi decrescono all’aumentare della
produzione rendendo così conveniente espandere la produzione.

àTeorema di Marshall
Secondo Marshall lo stato ha buoni motivi per sussidiare le industrie a costi decrescenti, infatti,
introducendo un sussidio ad valorem, si abbassano i costi di produzione.
Qual è il vantaggio? Si aumentano le quantità e diminuisce il prezzo.

A
P0
D
B C
E S = CMe
P1
S’
O q
Q0 Q1

Ma perché conviene?

PRIMA DEL SUSSIDIO DOPO IL SUSSIDIO


Surplus Lordo = ZAQ0O Surplus Lordo = ZEQ1O
Spesa = P0AQ0O Spesa = P1EQ1O
Surplus Netto = ZAP0 Surplus Netto = ZEP1

Conviene perché il guadagno in termini di surplus del consumatore è maggiore del costo per lo stato
di sussidiare l’industria.

àDiscriminazione di prezzo
Esistono 3 gradi di discriminazione di prezzo:
• Primo Grado: Il monopolista vende unità differenti di output a prezzi differenti e i prezzi
possono differire da persona a persona (anche detta discriminazione perfetta);
• Secondo Grado: Il monopolista vende differenti unità di output a prezzi differenti, ma ciascun
individuo che compra uno stesso ammontare paga prezzi uguali: esempio tipico sconti sulla
quantità o menu pricing;
• Terzo Grado: Il monopolista vende a gruppi di consumatori diversi a prezzi diversi, ciascun
consumatore paga lo stesso prezzo per tutte le unità acquistate o group pricing.

àEsternalità
Un’esternalità si genera se alcune delle variabili che influenzano il costo di un produttore o l’utilità
di un consumatore sono direttamente influenzate dalla decisione di produzione o di consumo di un
altro soggetto e tale effetto non è valutato o compensato.
Esistono due tipi di esternalità:
• Esternalità tecnologiche (recano benefici di natura reale):
a. Di atmosfera: vantaggi indivisibili derivanti da alcuni soggetti sono goduti
simultaneamente da tanti soggetti;
b. Specifiche: vanno a vantaggio si specifici soggetti singolarmente.
• Esternalità pecuniarie (recano benefici valutabili in termini di prezzo):
a. Di atmosfera: discendono dall’ampliamento del mercato e della sua competitività.
Imprese di un distretto ottengono a prezzi bassi beni e servizi produttivi e commerciali
e possono offrire i loro prodotti alle altre imprese dello stesso ciclo produttivo a
prezzo più basso, attivando costi decrescenti dovuti a economie di scala;
b. Specifiche: l’impresa acquirente di input a costi decrescenti (es. trasporti) beneficia
del fatto che altre imprese nello stesso luogo le utilizzano e ciò ne abbassa i prezzi

àTeorema di Coase
Il teorema di Coase dice che lo stato si limita ad attribuire i diritti ai soggetti interessati e che
indipendentemente dall’attribuzione all’inquinatore o all’inquinato, le due parti, attraverso la libera
contrattazione, raggiungono l’equilibrio efficiente.

I limiti di questo teorema sono:


• La contrattazione tra le parti è efficace se queste sono in numero ridotto;
• Lascia indeterminato il problema redistributivo che è implicito nell’allocazione dei diritti.

Le soluzioni pubbliche alle esternalità sono quindi:


• La regolamentazione: imporre limiti alle imprese e ai consumatori e attribuire delle penalità
• Interventi che agiscono sul lato degli incentivi (tasse, sussidi, ecc…)

àFallimenti dal lato della domandaß

I beni indivisibili nell’offerta ma oggetto di consumo individuale diviso (istruzione, cure mediche,
ecc…) sono oggetto di fallimenti dal lato della domanda a causa di:
• Esternalità;
• Beni meritori e demeritori: definiti in maniera diversa a seconda del modello che si considera:
a. Modello Cooperativo: i cittadini esprimono le proprie preferenze a livello
costituzionale e post-costituzionale. Esso si riconduce a preferenze che il cittadino
esprime come elettore.
b. Modello Paternalistico: lo stato decide ciò che è bene perseguire. Sostituzione della
razionalità dello stato alle volontà e ai desideri dei cittadini.

I beni meritori sono quei beni considerati necessari dalle logiche economiche di una nazione, ma che
in realtà nel pubblico mercato non verrebbe prodotto a causa di alcune situazioni di razionalità
imperfetta, come ad esempio:
• Debolezza di volontà: scelte diverse da quelle suggerite dalla ragione;
• Miopia verso il futuro;
• Incertezza sul futuro.

LEZIONE V

àEquilibrio con beni pubbliciß

I beni pubblici divisibili sono quei beni che possono essere chiesti in quantità diverse pagando prezzi
e imposte commisurati alle domande. La domanda aggregata è quindi ottenuta sommando
orizzontalmente le quantità domandate dai rappresentanti politici dei vari soggetti.

àMetodo OSFOB
Nel caso di beni pubblici puri (samuelsoniani) e di fronte ad una scelta che deve dare un solo esito, i
due gruppi di individui A e B con preferenze diverse, si sacrificheranno in modo proporzionale al
proprio massimo: metodo OSFOB (One Step Forward One Step Back)

Quest’ultimo rientra nel modello cooperativo e segue un criterio di equità per determinare la quantità
di bene pubblico da offrire omogeneamente alla collettività.

10 13,3 20
30% 30%

O A Z B

Il punto di equilibrio della contrattazione si trova nel punto Z dell’intervallo. Ciò comporta per il
gruppo A un proporzionale incremento ad OA e per B un proporzionale decremento ad OB.
Per trovare il punto Z si fa la media armonica o si applica la formula:

JJJJJJJJ
2 ∗ 𝑂𝐴𝑂𝐵
𝑂𝑍 =
JJJJ + JJJJ
𝑂𝐴 𝑂𝐵

Per i beni pubblici indivisibili invece la domanda aggregata è generata dalla somma verticale delle
domande individuali. Questo ci dà la possibilità di trovare la quantità ottima di bene pubblico in
corrispondenza del punto nel quale il costo marginale è uguale alla somma dei benefici.
àBurocraziaß

Nel modello Principale-Agente il governo è il principale dell’attuazione delle decisioni pubbliche


mentre la burocrazia costituisce l’insieme degli agenti che realizzano, tutelano e controllano tali
decisioni.

àModello di Niskanen
Nel modello di Niskanen viene vista la burocrazia come il risultato dei fallimenti di mercato. Infatti,
dopo un grande aumento della spesa pubblica (G) negli USA e di un’incapacità da parte dello stato
di spendere meno o ugualmente a quel che si produce, Niskanen risolve la questione attraverso un
modello manageriale dove il governo stabilisce quante risorse destinare a ciascun ministero (budget).

I Dirigenti pubblici dispongono di consistente vantaggio informativo rispetto al potere politico, in


particolare, sui costi di produzione del bene o servizio che l’ente, da essi diretto, è chiamato a produrre
o fornire.

D è la domanda in funzione del budget del burocrate


A
D
Cme è la curva di costi che coincide con quella dei costi
marginali
E0 Z
b0 CMe
La produzione della burocrazia dovrebbe spingersi
fino a E0 per massimizzare il surplus del produttore, infatti:
• AE0b0 = Surplus Netto
• b0E0q0O = Spesa b1 E1
O q0 q1
Tuttavia, il burocrate sa che può espandere il budget per
guadagnare potere e apprezzamento dalla collettività. Egli massimizza quindi il budget sotto il
vincolo dei costi:
max 𝑏(𝑞) 𝑠𝑡 𝑏(𝑞) = 𝑐(𝑞)

Il burocrate espande quindi la produzione fino al punto E1 dove la perdita (ZE0E1) equivale il surplus
(Ab0E0). La quantità prodotta è maggiore ma il budget residuo minore.
Le conseguenze sono:
• Inefficienza allocativa: si danno più risorse alla burocrazia quando invece potrebbe spendere
di meno;
• Efficienza produttiva: si produce minimizzando i costi.

àModello di Migué Bélanger


Si sostiene che i dirigenti al vertice delle imprese siano in una posizione di vantaggio e ricerchino
obiettivi che diano loro soddisfazione e massimizzino la funzione di utilità. Si assume che l’ente
pubblico disponga di un vantaggio informativo rispetto al potere politico, in particolare, sui costi di
produzione

A differenza di Niskanen, si ipotizza che la dimensione dell’ufficio e gli altri elementi correlati alla
funzione di utilità dei funzionari pubblici non siano complementari ma sostituti. Ciò significa che
prestigio, potere e remunerazioni accessorie non sono direttamente collegate al livello di produzione
ma sono in concorrenza con il loro aumento.
In questo modello il ministero contratta un budget con il parlamento. Con l’approvazione da parte di
quest’ultimo si ha quindi un budget che è in parte usato per la produzione e in parte per finanziare
spese di varia natura.

La funzione di utilità dei burocrati dipende non solo dalla quantità prodotta ma anche dal cosiddetto
bilancio discrezionale.

Bilancio Discrezionale:
differenza tra lo stanziamento ricevuto e direttamente commisurato alla quantità di
servizi offerti e i costi di produzione per effettuare spese discrezionali (spese di
rappresentanza o anche spese non strettamente necessarie).

L’utilità del burocrate è tanto maggiore quanto più elevati sono sia la quantità prodotta che il
bilancio discrezionale.

Il livello di produzione QMB dipenderà da quanta importanza l’ente attribuirà alla quantità prodotta e
quanta alle altre variabili. Sostanzialmente, il funzionario pubblico delineato da Migué e Bélanger
considera due elementi nella propria funzione di utilità:
• Le dimensioni dell’ufficio;
• Le spese effettuate servendosi del bilancio discrezionale.

Le preferenze dei manager vengono rappresentate dalle curve di indifferenza. Dalla Figura emerge
come il burocrate delineato da Miguè e Bélanger non sia interessato tanto quanto quello di
Niskanen alla crescita dell’ufficio.

Le conseguenze sono:
• Inefficienza allocativa: si produce più del necessario
• Inefficienza produttiva: utilizza il profitto discrezionale spostandosi su una curva di costo
più alta.

àModello di Breton-Wintrobe
In questo modello si pongono le unità di surplus recuperato in relazione con il costo di controllo
della burocrazia.
Date le unità di controllo si può recuperare il surplus del consumatore, ma il controllo ha costi
ingenti.
Se i costi di controllo (CC) superano le unità di
budget recuperato (BR) il modello non è efficiente.

Grafico:

AEB à Surplus recuperato

EqEOB à Spesa

EqEZ à Budget discrezionale della burocrazia

àTeorema di Tiebout (voto con i piedi)


Ciascun agente economico può decidere di migrare da un luogo all’altro se si trova in un posto in cui
le proprie preferenze sono oppresse.
Ma un agente può trovare preferibile rimanere nel luogo in cui si sente oppresso per varie ragioni:
• Perché nel luogo desiderato non trova lavoro;
• Perché ci sono aspetti naturali e culturali del poso in cui vive che sono superiori al posto
desiderato;
• Nel posto desiderato il suolo è limitato;
• Spostare la sua impresa è troppo oneroso.

Questi sono quindi motivo per lo sviluppo di finanza locale e federale, infatti, se migrare da uno stato
all’latro può essere gravoso, lo è molto meno in caso di migrazioni interne.

Se la popolazione ha perfetta mobilità, senza costi di spostamento, di cambiamento di lavoro,


residenza, affetti, …; si ripristina una forma di stato nel quale gli individui pagano il servizio di cui
hanno bisogno, investe dove vi è la massima offerta di beni pubblici produttivi e paga le imposte dove
sono più basse.

àDisuguaglianzaß

La disuguaglianza rappresenta la diversa distribuzione di alcune variabili in una popolazione.

La disuguaglianza economica è la differenza tra le posizioni economiche di una data unità statistica
in un dato periodo di tempo. Essa può essere:
• Verticale: differenze tra gli individui (Es. ricchi e poveri)
• Orizzontale: differenze tra gruppi di individui con caratteristiche simili (Es. background
socio-economico, istruzione, ecc…)

àCurva Di Lorentz
La Curva di Lorentz rappresenta la distribuzione della popolazione in base ai redditi quindi indica,
per ogni percentuale cumulata di individui, la percentuale di reddito complessivo da questi posseduta.

Per costruire la curva di Lorentz ordino i redditi in maniera crescente posizionando sulle ordinate le
cumulate successive in rapporto al reddito complessivo, e sulle ascisse le quote di popolazione.
Date due distribuzioni di reddito X e Y, la disuguaglianza in Y è minore della disuguaglianza in X in
base al criterio di Lorenz se e solo se la curva di Lorenz di Y giace sempre al di sopra della curva di
Lorenz di X.

L’indice di Gini ci dice quanto dista la Curva di Lorentz dalla


retta di equidistribuzione. Esso è un indicatore di
disuguaglianza della popolazione.

𝐴
𝑖𝑛𝑑𝑖𝑐𝑒 𝑑𝑖 𝐺𝑖𝑛𝑖 → 𝐺 =
𝐴+𝐵

Quando c’è equidistribuzione: 𝐺 = 0


(
Quando c’è massima disuguaglianza: 𝐺 = )

LEZIONE VI

You might also like