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MYSTERION Nella celebrazione del Mistero di Cristo la vita della Chiesa Miscellanea Liturgica ‘occasione dei 70 anni dell'Abate Salvatore Marsili ELLE DI CL LEUMANN (TORINO) Visto, nulla osta: Torino, 5.11.80; Sac. M. Colombo Imprimatur: Sac. V. Proprieta riservata al arasso, Vie, gener. Elle Di Ci - 1981 Presentazione II 70° compleanno deli'abate Marsili costituisce un awenimento che non pud rimanere circoscritto nel ristretto ambito degli amici. & un dovere ricordarlo @ quanti hanno seguito con Io studio e tradotto nel- Vazione pastorale le prospettive maturate nell’ambito del Movimento liturgico italiano dagli anni ’30 in poi: Prospettive, desideri e proposte che uscendo da ri- stretti ambiti di cultori della Liturgia sono diventati patrimonio comune della Chiesa universale — sovente ben al di la delle attese! ~ attraverso la Costituzione « Sacrosanctum Concilium » e tutto cid che ne é se- guito Vattuazione della riforma liturgica @ ormai un dato di fatto, ma non pud dirsi conclusa: la revisione dei libri liturgici attende di essere completata dall’aggiorna- mento della “ mens " con cui cisi impegna nell'azione liturgica, superando il puro rapporto esecutivo con i libro e lasciandosi permeare dagli elementi biblico- teologico-liturgico-celebrativi che ne sono il fonda- mento, il quadro e lo scopo. La formazione delle as- semble celebranti e dei lore animatori, in primo Iuogo dei presbiteri, rimane un compito sempre da riprendere. E questo ambito specifico che caratterizza la « Rivista Liturgica »; questo obiettivo degli studi e degli inter- venti del monaco benedettino Salvatore Marsili dal 1934 fino ad oggi. Il suo servizio nella Chiesa e per la Chiesa sé & volto all’approtondimento teologico del- opus misericordiae Patris: la rivelazione del ” Miste- ro nascosto da secoli in Dio", la salvezza realizzata vin IL SILENZIO COME «PARTE DELL’AZIONE LITURGICA » La Chiesa del Vaticano I che ha riscoperto « Vimportanza della sacra Scrittura nella celebrazione liturgice » (SC 24) ed he riaf- fermato la sua fede nel Cristo « presente nella sua parola » (SC 7), ha anche ritrovato in questi ultimi decenni una rinno- vata attenzione per il silenzio, come momento dell’azione litur- gica, riprendendo i valori di una venerabile tradizione (1), ispi- rata alla Bibbia (2), nell'ambito di una situazione socio-religiosa, dove il silenzio & spesso sentito come una esigenza vitale (3). Lesperienza liturgica di questi anni ha ridato vigore di attualita, allaffermazione di Romano Guardini <..8e qualcuno mi domandasse dove comincia la vita litur ica, io risponderel: con 'apprendimento del silenzio. Senza di esso, tutto manca di serieta e resta vano... questo silenzio, che & la condizione prima di ogni azione sacra » (4). ( CEG. Mexseune, Das ellie Sclnveigen. Eine relisionspeschiculiche Untersuchung (= Religionsgeschichiliche Versuche und Vorarboiten: Bd. XX, 2 Hell), Giessen 1926; I. Ceceuernt, Tibi silenium faus, in: AAW. Miscel Taree ligicn in honorem L. Cimiberti Mohlberg Ul, Rome 1949, pp. 521. 510; L. Bouyer, Le seas de fa vile monastique, Tarnhout 1950, pp. 215220; ‘A. Keates, Schoveigen, in: Lexikon fir Theotogs und Kirche 1X, Frebure jim Breisg. 1964, cll. 340.541; G. TUxsesst, Deserta, In: Dizionario ‘encilope- ico ai spiritualia 1, Roma 1975, col. 554540; Giovanva deLLA. Chock, Si Tonzio, i Mbid, 1," coll. 17201725, @ CfA. Rioouaro, Sifersio, in: X. Leon Durous, Dizionario di teologia bi Blea, Torino "1971, ‘coll. 1206-1207; C. Wau, Silesio, i: Encllopedia della Bibbia, VI, Torine-Loumann 1911, coi. 460s; J. aEvEOUe, Silence de Diet, silence de Yhomme: Parole et Pain n. 60 (1974) 1018; G. Mazon, Silencio, ine Schede bibliche pastoral X, Bologna sd, n. 333. (6) CF Les voies du silence: Notes de pustorale litwsique a. 116 (1975) 1516; Ro Devan, Lor harmieutiguer dy silonoe La vv opictulls 'n, 621 (1977) 516520; T. Thatanis, Invito al silenzio, Torino 1977: S. Dx Flowes, Desert, ins’ Nuovo dizionario di spiritualite, Roma 1977, cll, 377592 (4) R. Guanoms, La messe (= Lex orandi, 21), Paris 1957, p. 20 JL SILENZIO PARTE DELL'AZIONE LITURGICA 289 I, «SACRUM QUOQUE SILENTIUM SUO TEMPORE SERVETUR » La Costituzione liturgica, trattando delle modalita concrete della Partecipazione attiva dei fedeli, mette in risalto Vimportanza det silenzio: «Per promuovere 1a partecipazione attiva si cutino le accla- mazioni dei fedeli le risposte, 1a salmodia, le antifone, i canti, nonché le azioni, i gesti e Vatteggiamento del corpo. Si osser. vi anche a tempo debito il sacro silenzio » (SC 30). IL riferimento al silenzio non era contenuto nello schema origi- nario della Costituzione liturgica (5); fu aggiunto dalla Com- missione in risposta a un desiderio espresso nell’aula conciliare (©), riprendendo cosi e ampliando la prescrizione dell’Istruzione « De Musica Sacra » del 1958 (7). Nei decenni precedenti, la necessita e la funzione del silenzio nella celebrazione liturgica erano state ripetutamente riaffer- mate (8). Pur sottolineando il carattere di azione comunitaria della celebrazione liturgica e Vopportunita che il momento della meditazione sia piuttosto collocato fuori della liturgia, C. Va- (©) CE Schema Constiuionis de Sacra Liars in: Acta Synodalia Sacresancti Oscumenici Coneil pers 1, Typis Polylotis Vaticanis 1970, p. 273 © La proposta 2 stata fatta da Mons. Paul Philippe: « ‘addenda propono: ""Attamen in. sctione Tturgiea sacrum ‘quoque observetur"s: cf Acta Synodalia, vol. cit, p- 645. (Cf SRC Instuctio « De Musica Sacra», per. 27 ef: AAS 50 (1958) 641 “*Consecratione peracte, serum suadetur slentium usque od Pater noster»; & Sua volt, Codex rubriearum del 1961 avova vpristinato la pausa di silenzio ‘dopo Vinvito diseanale Flectomus genua (a. 440) @ Cf oltre al Cecchetti e al Guardini: ©. Caset, Vom heiligen Schweigen: Benedectinische Menatschnift 3 (1921) 417-125; 1b. Die Lituaie als Myste- rienfoler, Freiburg im Br. 1922, pp. 138-160; In, I! mistero del Ecclesia, Roma 1965, pp. 291-295; F. Weisner, Das Schveigon in der Licurier BL 13 (1958.1959) 161-167; H. Cumeat, Llassemblée chrétienne @ Vase aposiolique (= Lex orandi, 10), Paris 1949, pp. 121-125; A, G. Marrinorr, Le sens dit sucré: LMD n. 25 (1951) 6667; J. Funcaan, Les lois de la célzbration titur sigue, Paris 1956, pp. 137-158 (passim); C. Vacacors, It senso teolagico della Giaraia, Ed. Poulin 1958) yp. 245245; 940n; bu eave pedagont BREA. Lavaewrin, Initiation des enfanis & la liturgie (= Note eatéchése, 2, 3), Tiriges 1962, pp. 2125; H. Lumtanska pe Lenvat, If sllensio alvombra della Parola, Cataais 1958. (Actuosa participation, Vatican Il, vol. 1 290 gaggini richiamava alouni aspetti signifcativi della tradizione pil antica, lamentando che nella Messa 2on vi fosse pitt « nes- suna traccia di simili momenti sospensivi ulfficiali di preghiera © di meditazione privata » (9). La prassi liturgica pit) diffusa alla vigilia del Concilio veniva cost desctitta da uno dei primi commentatori della SC: il silenzio & «elemento pitt trascurato, o addirittura sacriffcato yoluta- mente in nome di una partecipazione attiva, concepita erro- reamente nel senso assai limitativo

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