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Canto VI domenica di Pasqua 10 aprile 1300, prime ore pomeridiane ANTIPURGATORIO Ela parte bassa dela moniagna del Purgatorio, che comprende ls spiagpia ela prima cia, geirite bake dal Couth. Qui pentents comintania a aepiare davende altendare Ln delerinato pesiodo di teripo prima ef pote salir alle vere ‘cemmiei del Purgatorie dove purgare can pene fziche i Eropri pect BALZON Dante, Virgie, Serdetlo, Beninessa ds Laterins, Guccio de’ Tariat, Federigo Novello, Gano Scorigian|, conte Orso degli Alberti Pier della Broccia Spirit negligent ‘Terza echlera: | morti di morte violenta Sono coloro che hanna subite Femicisiae hanna ales momento trem dela lorawta pes pers Come pig el frimo balzo. devona attendee nel’Antipurpaterio un tempo: pari alla loro vita prima d sare a puricars sulle cornic dal Purgatesia. Camminano lartamerte, coma in proces ‘eantancain coro Miserere “Linvertiva all'Tealia deve essere letta e appreszata come una magnanima protesta dello serittore che intervene direttamente nel racconto « contrapporre sun ideale di superiore tenitt civil al particolarismo cal disordine che travagla la nostra penitola...”. La trama e la struttura IL CANTO POLITICO. Come nellintema e nel Paredleo, an- che il canto-vi del Purgatorio & al ispirazione politica, e tar ‘omento trattato si pons coms termine madi tra quel det laste due cantiche. Ciacco, dal cerchiointemale dei golos, avava denunciata a coruzione di Firenze; Nimperatare Giu- stiiana, nel calo-di Mercuria, celebrera limpere universele fe condanneraile partigianerie quelte ghibeline; qui atten- ione & portatasull'talis, io8 sulla Nazione come lethuzione Intermedia fra Comune & Impero. Ma il tem polities non eeaurisce | moti del canto. Prima, dllinvettivasd dantesca (ww. 76-451), possiamo indviduare falmona tre sequenze narrative: 2 ww. 1-24: conclustone del!'incontra can glispirii mort di ‘marta violanta, inziato nel canta precadente; 2 ww. 25-57: dialago fra Dante e Virgie sulla dattrina del sulfragio; > ww. 58-75: incontro.con Sordello da Goto. LA DOTTRINA DEL SUFFRAGIO. Il tama ® prasente gla nel cantl precedent neg att nets parole det penitent: Ie pre- hiere-da vii possono accorciae ltempo dl esplazione deb la anime. Mantradi evova dato che qui par qual a 8 mofo, s'avanza (il, 145), Belacqua si augura che la lung ettssa in Antourgstona possa esseral acoaroata da una preghiera che surga sia cuor che in graziaviva (133-134; rtrcessione «i preghiere chiadane lacano del Caeser {v, 68-72), Buon- conte da Mortsto (v 5-90) 2 Pade’ Tlomal(¥, 130-198). Oa 8 momento dl defini la question interminl di date na. Dante dublta -usando a pretesto rautorevolezza de E- neice ~che un decrate dvina quale fespiazione del peccat essa essere modiicato,almeno nella duets, dela preghie- radegli uominl. Ma Viegliospiega e confecna: la carié dele anime buons pud soddistare la gustzia dina compensan- ioe eolpe dal ponte), @ quasto non implica una modi- feaziane dela egg stems La questione, apparentemen- te secondaria,rivesie in real grande importanza rispetto fal emarcator delle induigerzs che coriompeva a quel temp la-Chiosa, Per questa Virgibermanda a pia approtoncita a cscussione,lluminala dalla graze di Betrice e del Paradiso. ‘SORDELLO DA GOITO. Il pereonangio potrebbe quisembre- re un semplice strumento per intradurre il mativo dell'amae diparia e ia conseguente invettva poltica. Ma a negare una Jatura cos limiteta Intervengene tre fattr: a rappresente- lone eroiea dalla sua fur, la sua condizione dl posta ea (Angelo Marches ‘commazione deli'abbraccia. Viglio. Con iu niga seria di Incontr con poet ene carattarizzer@ lagi nel Purgatorio, ‘uti paticolarments significa parla comunione intellttus- lee spintuale can Virailo © Dante. Sordelia deventera prota ‘gonista nei due cant successivi, accompagnanda | due pet legriniting ala vale dei princi negligent IL TEMA POLITICO. Gggetto dela lessione e dela polemé- ‘eapolites o Dante état. Vinvettiva, seeando | cancni det la poesia poltica, é sirutturata in tre pert Pdeserizione della stuazione (Vitale lacersta. ovunque dda guerre intestine ¢ inglustizie); Panasl dele component e dalle cause (ll temporalismo della Chiesa e il disinteresse dellimpero); aluaizio e previsioni (la condanna della sacieté con- temporanea, ¢ lauspicio di un imminent intervento, fisolutore, sotto forma di punizione divina 0 nella figura {di un imperatare ipptato: da Dio) Dante ripropone dunqus la cancezione palitica della Chie~ sa @ delllmparo come garanti del benessere dll umanita. cristiana, uno nella dimensione spirituale @ altro in quel- la termporale, Dal contrasto e dalla sovrapposizione fra due ted universalist! hanno onigine tut | mall del mondo. El ‘celebre ateoria dei due sol, che tte paco verré esposta da Marea Lombardo (xv, 67-114), LINVETTIVA CONTRO FIRENZE. Uno spazio privilagiato di ppolgmica viane riagliato da Dante per Fingrata petra Firen- 222. E uno degli atiacchi pid viclenti di tutta la Commedia: con lronia.e sarcasmo, poeta denuncia'ambiziane, avila, "in- chit, la agli della sua polisca e dalla sua gente corrata, Le forme LINVETTIVA E L’APOSTROFE. La trattazione poltioa & ‘espressa nea forma dal nvettiva, il ganere che pli si adatta al sertimanti di sdagna e condanna. Sitratia di un brano st Isticamente malte eaboreto, costruito su una rete dl ctanio- nile riferimenti che ne accentua Ia solennita. [elemento ratorca che pill laearatierizzaé 'ecoumulazion ‘dl astot», ratte a imerlacutor real o immaginar: prima. sila s2rvs tla (4.76), pol alla Chiesa (gente che clvrest! as- ser devote, v.91), quindi aifimperstore (O Alberto tsdesco, ‘. 97}; infin Il ton raggiunge la dramatic apocaltica ‘con /apestote a Dia del w. 118-120: @ sommo Giove J... san i glusti oechléue wall atrave? Ancara un'aposteote in~ troduce l'atacco contre Firenze: iltono di quel Florenza mia {127}, apparentemente atfettuoso, si rvela strurmento di sarcasmo edi antifrasi+ per la pid amara dalle condanne. 12 mail popol tuo [ha in sommo dela bocca. Moki rifiutan lo comune incarco; ma il popol tuo solicito risponde 135 sanza chiamare, e gridaz «l’ mi sobbarcol». Or ti fa licta, ché tu hai ben onde: tur ricca, tu con pace € tu con senna! 138 Stio dico I ver, effetta nol nasconde. Atene ¢ Lacedemona, che fenne Pantiche leggi e furon si civili, 141 feceto al viver bene un picciol eenno verso di te, che fai tanto sottili provedimenti, chia mezzo novembre ti non giugne quel che tu d’ottobre fil Quante volte, del tempo che rimembre, legge, moneta, officio e costume wr — hai tu mutate, ¢ rinovate membre! E se ben ti ricordi e vedi lume, vedrai te somigliante a quella inferma che non pud trovar posa in su le piume, 151 ma con dar volta suo dolore scherma, punta fafeo. A efiorenza trot alt ene foalivana Ia gustzie nel ore @ ta mane feslano con cautela pera pata di esse re sconsidaral, | Foran perlano sam pre a giustzia ma ncaa appicane mal 134-138, Molt... sobbarca:|Fiorente| sano pron ad asaumesi gl incarehi Sertiment @ entrata in ait pubic. cckitiura senza esse sta 139, Alene e@ Lacedemona: nelle nocnwtones of Guusiniene simva seria cha le agg! evil aevans ta ora agin 04 due cit: Alene # Spana Lislusion @ ala legiazione ol Solon ad Alene & a quala di Licurges Sparta, Questa cit iene chiamala Leeedemona peroné fu lateapitae daltantica Lacon, 4144, al viver bene: Iatnsma guvidica Chiat, ma setanto per eupiaign © mbisane, — galiete: del ictioa sa bis © cia, adel tut prontoe. Sigiica che #88) ancettana le eafene pubblene per pura ambaione, oan laggarezza, © sanza consigie. AST, WW a Senna: Parana coronaria: sll verso @ ronico, mad due gener roria, Ty ean paca ty ean sano eco oi contarie eid cheb, ex & ania concatte, Ma che Ftanas tose rices, & vero: onde nal tu ca I arte vunie-crbicare dune ‘que | mez lect con eul tale rechezza opolo ha in punta (a samo) di labora. 199-135 Molt rifulang ilpeso dalle cariche pubb- ‘che (fo comune incarca}: ma il tue popolo pronts (policte) senza esser chiamaia risponde © gride- sAccetto la grave responsabilité (mi sabbarco}!s 198-188 Ora rallegrati, perché tu hai ben di che rollegrart: tu che seiricca, che vii in pace. che hai ‘giucizio! | fat mostrano chiaramenie ('efftio nal ‘nasconde) sa io dico la verita 198-144 Atone Sparta (Lacedemona}, che crea- rona fe antiche leg @furono tanto civil, fornirone per quanto riguarda il vivere envile un ben mapro ‘esempio (piccie! cenno) a paragene (verse) cite, ‘che emani provvetimenti cosissiti che quello che tu cre in ottobre non giunge a met novembre. 445-147 Quante volte, nel tempo che ricord, tu hai ‘cambiato leggi, moneta, uffci pubblici e consustu- inj, © hai innovate i tuoi cittadiril 48-181 E eeben rcordiehai ancoradiscemimen- ta (vec ume), pirai paragonarate a quelliniorma ‘che non riesce.a tevare una posizions ripasant= al letto (plume), ma cerca rivotandosi di trovare salieva (scherma) al suo dolore ‘che signitica savere oacand cui 142, aati: nel doppia sense at engl. 2 distineenente escogtate 144. non glugne il: le laggl ncn urano pil cl un mase, QU doppia signiiesio Wenico & stumatm nel doiore ‘nal lamertazions, I vetse moduce la cornmiserazione su Firenze: del vers success 17. @ rinavate membre: hai snnous to anche la ctecinanze, esikanda alcu fi erembei @ sichiamandone 1 patria deghi a 149181, vedral te... seherma: asin Mudine> ascontua la cities alla vannd dele lone atuate. nia binveoe di Ce OT Tay oxi 124M Vieni a vedere la tua Roma che, abban- donata dal marite, piange e chiama gioma e notte: Cesare mio, perehé non mi gic’? 115-117 Vieni a vedere quanto si ama la gente! 9 non ti muove nessuna piel di nai, vieni a wer gognari della tua fama. 116-125. E se mié permease (se Scio m8}. 0 som- mo Crista (Giove), che fost crocefisso per noi sulla tora, la tua glustizia (0 giusti oechi wa) si &nivota alirove? Oppure nella profoncita della tua mente provvidereiale (consigio) prepari un qualche bene, assolulamente daggunto(sciss0) dalla nasira capa~ ita capire (faccorger nostro}? 124-126 Perché le cittd d'talla sono tutte piens di tiranni, © ogni villane che si destregoia nei partt! (parteggiandi viene) diventa un Marcello, 127128 Firenze mia, puoi ben essere content di questa mia digressione che noni riguarda, grazie {mercé) allapera del tus papalo che si ingegna (si _argamenta) a ben oporara, 190-192 Molti hanno la giustizia nel cucre, ma si manifesta tard (ara seacca), perché non scocchi lafreceia del gudzie senza penderazsone; mail tuo 118, vedova e sola immagine pale qualia del pimo poragrato dalEpio (a Vi ave Faia & niger, sola, abban sdonata agli arbi prvi eri dl ogni ppubibica guidas. Clk anche Mh. |, 16, 45. NarEpisiols m, 10, Rema, praia «i ertsmbi lund (pape imparatore), & vita solar sadientem ef vicuarn fnenine iad ssiaia @ vedova) 114, Cesare mio. per Dente, Giulio Ceseed per destinaziene avin ilerimo Imperstore romana, eau che realzza t+ ddeale del gaverna ele. La qualia (Cesare passa nal Mediowo, al ttlane del Sacro Romana Impera che, anche 2 oi sangue stranieno, @ ered per ita diviwa deta regal lice, 4115. Vient .. sama: si aocentua Ironia sarcasiica ce pervade quasta pare da canta @ ehe cubrinerts naliawettva & Firenze (a 127 599) Geai Cristo biblice Idenaricszir 417, 9 vergognar .. tua fama curst aknene dela tus fama, oral carga di accent nagati 118, o somme Glave: come verré apie galo ne} vara! ouecesens, ai tata a 14 "7 120 123 126 128 4121-123. © & proparazion ... nostro feeiege? 9} ati sellenpersenstant th dala volont’ dina, ob dervazione 128. ran: cops popolo vient © uur palo dat patve itr, ~ Marea: ra ‘mati conealirameni ean quesia nee, Hesiments pia prebanile& ques @ Caio Clauaio Marcelo, panigiano ct Pompeo tera nerrice oi Giulio Casere, fates ‘80 cut par Lucano nella Fars (, 319). I passe dantesen signitica ees som7i vilano si stlaggia & oppastore alfauiont® rrperiaie. Acouttndo ate signiiehereobe, «ogni vi lane si stieggia a eatcalore dalla patrian, -iarast € questa lap amar sposto- fe canta Fienze di tutta poama, lee searso generale sulla comuzione del tala dete grand etuoripoltiche si fa pia concrete, a parecipe anche at fesivaenente vel erie a ats conere- {dalla via comune Forerin, fino ad aniropomarhazes) natfermagine con Vieni a veder la tua Roma che piagne vedova e sola, e di ¢ notte chiam: Cesare mio, perché non mlaccompagne?». Vieni a veder la gente quanto s'ama! ese nulla di noi pieta ti move, a vergognar ti vien de la tua fama, E se licito m’é, o sommo Giave che fosti in terra per noi crucifissa, son li giusti occhi euoi rivelti altrove? O & preparazion che ne l'abisso del euo consiglio fai per alcun bene in tutto de Faceorger nestro seisso? Ché le cited d’alia tutte piene son di tiranni, un Mareel diventa ogne villan che parteggiando viene Fiorenza mia, ben puoi esser contenta di questa digression che non ti tocea, mereé del popol tuo che si argomenta. Molti han giustizia in cuore, ¢ tardi seocea per non venir sanza consiglio a l'arco; lusiva dela fofarma eve ingui s hg ranellatte: cos! cerca vanamente di dae aque @ un dolore eeu ll stoosa &re- sponsabie, 127-128, Florenaa mia .. U toeea: net Pergo i nome dela cits os Firene ficorre espiczamente solo in questo ergo, In tutti gh ali waghs Firerae & rieata con perftasl. Questi due ves sana ehiwvamente anivestic. pelehs anno una eigniieazion unioca rave sciala, igpiraia ad amare gareasmo, Cosi sa i w. 196-197 129, mereé .. si argomenta grazie | popolo flentina che si asungue reimpegno nel'aperare i bene, lagu ra‘elosca delanilrasi+, clita per idue verel precede tama quia in uit ia sarcastica. 130433, Moll) .. Moltl si rleroce agt btanti dake eit, contreppost alla spudorsta aroganza del papal tue fo- ‘erin, gece .. aT'8te@, retaoes* una sostia che viene teas lentarnen 1 tne al punte in cut aesa teoea eon ta O Alberto tedesco ch’abbando: ostei ch’? fatta indomita e selvaggia, 29 e dovresti inforear li suoi areioni, giusto giudicio da le stelle caggia sovra ‘I tuo sangue, ¢ sia novo ¢ aperto, 102 tal che ‘I tuo successor temenza naggial Chiavete tu el tua padre sofferto, per cupidigia di costa distretti, 105 che ‘I giardin de lo ‘mpetio sia diserto. Vieni a veder Montecchi e Cappelletti, ‘Monaldi ¢ Filippeschi, wom sanza cura: 108 color gid tristi, ¢ questi con sospett! Vien, crudel, vieni, ¢ vedi la pressura tuoi gentil, e cura lor magagnes ist evedrai Santafior come ascural ‘Stat fat per governare Ke anime noc ‘isle capaci di goveenare palticaman- te Meal, peasy & quata parte celia berifia che serve 8 condume il cava laa mano, 97, O Alberto tedesco. Ateno | ck ‘ra, imparatere dal 1298 al 1306. Por ricostnire il regno & Germania, nnuncis Isto a eearciiare il suo potere sul ia. Qui Dango la chioma tages par tacolrgt la cura eseluewa che si pran- ‘ceva dale cose ila “Magna mente, ‘come imperstora, recoe davizo prima prowedere alta e poi dorsi cura ‘equale di tutti | popot alfidati ale sum ‘quladiziones (Pitrabona}. “100-102. gluste ... n'aggia’ Ia pune ne diving che colpisce limperstore dev avere anche un valere esamplare per ‘suai successod, che in tal moda pas ‘sano eonvineerl @ cecuparel dala ser evra, 4102, tuo successor: Enrico vil al Lussembuge 102. "1 tue padre, Rodolfo | w’Aetur (90, inperaiore dal 1273 a 1231. Dante fo incorwers neta alata. det princi (carter, 104, cost inaica la Germania. 4105. 1 giardin de fo ‘mperta, ‘isi 108. Momacehi. la tornigiia Meetico- lil Verona, impertante tazione di pert imperial "200, rhe che dal 1291 avava perso ogni fuerza guia cit, Romeo @ Giwata, J] Ssoppiartsta dala tanvigha Dalla Scala = Cappellett: nome di una pate guetia di Cremona, legato a que Je del Montice a causa dala lots dat 8) sostenute, ra 1 1249 2 1206, per | supremazia police della Loebes Anche questa famiglia sulla tne ol sagoio xi aveva perBa queoi del tutin | sus imeortanza polis. Questa cop- ia di neeré (Meetecchi e Cappeet) la steesa intomne ala quate tr ta wicene dda di Rornao © Giubalta La storia ha gine dal Navaling di Masuccie Saiee ano, ed & siete pol adaitata da Luigi da Posto neta Histone novelamerte ceva fe at gue abit amant, ean ior pl 58 mort (1540). Dalla versions Maen Bans (1864) a8 proba ie rte tla arte per i cepolevare di Shakespeare, 871020 Alberto dAsburgo (tedesco), che ab- bandon Italia che 8 diventata ribelle (indarnita) © salvoggia, mentro covrsti qudarla cavaleandola (inforcar W’suoiarcfon), la giusta punizione (giadicko) scenda (caggia} dal cielo contro la tua stirpe, ¢ sia tremenda e chiara (pow © aperto), in modo tals che i tuo succenscre ne abbia terrore emenza ragga! 4108-108 Parché tue tuo padre aveta sopportato ‘offerte, dist (fstrett) dslla cupicsgia dei do mini tedeschi, che il gardino del'impero restasss ‘abbandonaio, 108-108. Vien’ a vedere le lots tra Montecchie Cap- pellet, Monaidi e Flippesch, uomo chenn tiprenci ‘cura (sanza-cura; primi gia abbattut ei seconciical timate (cor saspett) i eeserio! 108-111 Vieni, 0 crudele, vier, © quarda la tibola- zone (pressura) del tuoi seguaci (gent), @ cura i lore mail (magagne):¢ vedral com'é in decadenza Santaforal 4107, Manaldi: nome di una terials fe di guolla Orviato. ~ Fllppeecht. tam lla grbelina ch Orv, Ne'apeie 1312 | Flippesehi ataccarona | Morais, ma Aurore cacti dala eid insieme co ‘uti gl ti ghbetin. 109. erudel:insanseale. € ttorzo atti {0 depraganva nal variant & Alberta, dopo fesse © ua sanze cure 110. gents: scart rrazcnsi ot at gen- Wl omini@ signed ditalae (B.A). teuasta- rderimper, Nt. Santetior: conten al torntonis senese, sotto il monte Amisia, che tu sacelaie dominio feudale della petente tamigia ghibetina dog Aldebeandeschi, detti anche eee di Santaiara. Ai ternpi in cui Dante serive- a, essa era ght nee mani dole parte quella Siena. COT Ty oy tuoi) non stanno in to senza farsi guerra, anzi si dilaniana (sf rode) fra foro parsing quelli che abitano rinchiusi da un unieo muro 8 un unico fossato. 85-87 Guarda (osrea) misera, le tue marine lungo {ftorali (dale prog), e pei quarda nel tua stesso sano, pervedere se alcuna parte dita viva in pace. 89-90 A chavetae cha Giustiniano abbia restaurato Giraccanciasss) per teil reno delle leggi, se la sella, manca del cavaliere (2 vole]? La vergogna sarebbe (fara) minere se non vi fossero tal leggi. 91-96 Ahi gente ditChiesa che davrestiasers ob- bbadinte al volere i Dio (esser devota) a lasciare che Cesare stia in sella, se oomprandi nel sansa © ofa in te non stanno sanza guerra Ii vivi tuoi, e Tun laltro si rode di quei ch'un muro ¢ una fossa serra. Cerca, misera, intorno da le prode le tue marine, ¢ poi ti guarda in seno, Saleuna parte in te di pace gode. Che val perché ti racconciasse il freno Justiniano, se la sella é vata? Sanz'esso fora la vergogna meno. Ahi gente che dovresti esser devota, « lasciar seder Cesare in la sella, 9 se bene intendi cid che Dio ti nota, guarda come esta fiera & fatta fella per non esser cortetta da li sproni, 26 poi che ponesti mano a la predella. gusto e:6 che Dio ordina iti nota), quarda come: questa bestia salvaggia @ diventata nelle (fella) Perch non & governats dagii sproni dalimpera- tore, dopo che iu prendesti le redini (pred) contragcosto @ cid che accade.n tetra lid prende I name oi Capur eas cys stole alia (x 76) Danie sposta | Sue ta fi, cha 1 @ rasta uno de foncemen gual accerti suta Chiesa, a eul qui con 29-86, Tun ... eerra: nal e714 istane i dala suenze giundica, ge Ia gella — danra il tamparalzme eoclesastion Gl abtent non vivono in pace ¢ sono in wala? nel Convo (¥, 5 10) Dare, 83. se bene intendl .. nota. se con quer tra loro. dopo una deta alusione a Bipesia di prend quel che Bio ordina nel Vange- 88, Hi racconciaese treno: silzio- — Guistiieno, apigtnge: Die si pt doo fll. 72, 27, Ce. 20, 25), cove sl legge: Fe al Campus dure eis doF'mperstora —erpersdore, |] ce ali sia in eavaleate- srendats aCacare quol ene & of Cosare, (Guatiniano (ef Pal, 2-28), re delaumanavolontade, Lo quaiecava- 4 Dio qual che # di Do 8, lustiniano. irparsione dé Cosiant= lo come vada sarza lo cavalsaioe perio 9. guards .. fella. coolinua la metato- opal dal 827 al $65, Eglsuni una com campo assai & manilesin, w spaziakren- race del cavalo © del cavalier La fava & ‘mission oi glifct al the ct cemmpiare te na la misofa Rela, che area raza Talla fol: Indomia @ sadvaggia carne Un eomelete alenco di lggi¢ di defni- aleuno @ B cua governaone trimaeals, al v.98 ell dita guriioo. Linsiemes questi 91, ANI gente .. devota: copo Tape 96. pot che .. predella voi chs siete AOL Ee Sordello da Goito Uno dei maggior! poet italiani di lingua provensale, nicque a Gite, vicino @ ‘Maniova,intorno al 1200, a famiglia dt pieeola nob. Scelee la vite cel lls readell'uome di carte, diatinguentios per leave dot al poeta eel musien Fu al- ln corteestense e quindi passé aVerons, presto Riccardo diSan Bonilacia dove st inwaghl. entia‘limii di una servitid? amove tobedorica, di Cunizea da Romana, ‘mogie del conte.e lacelebrd nei suai vezi Nel 1226, per inwito de rateli diet, ‘Bueling ¢ Alberios lszapie a riesndusme nella cara dei da Romane. Depo vazie ‘icends, wové rfugio nel palasze del conte Raimondo Berengasio Ith Provanza, dove collaboré con incazichi politic can Romeo diVilanova (Pd. Vt, 127-142).1n {questo periods compose le ate riche pil note ra le qual farmose Campianio ‘i morte di ser Blcats baron ala corte di Ratmondo eanciegi poeta In questo ‘compenimente dal genere plas (pian) proverzsle, Sordello seortai princi, infingardi del avo tempo a mangtare cuore @ ver Blacate, ia modo da assialae- ne le dot di coraggioe dl ntraprendenza, Mod intornoal 1273. 78 81. 0 anima lombarda: quanca Carte ‘seve quast vars\ neturalmarte sa gt ‘ene Fanima & quai dl Sordete da Geto, Venimmo a lei: 0 anima lombarda, come ti stavi altera e disdegnosa ened mover de li occhi onesta e tarda! Ella non ci dicéa alouna cosa, ma laseiavane gir, solo sguardande a guisa di leon quando i posa, Pur Virgilio si trasse a lei, pregando che ne mostrasse la miglior salita; e quella non rispuose al suo dimando, ma di nostro paese ¢ de la vita Gi ‘nchiese; ¢'l dolee duca ineominciava «Mantia...., e fombra, tutta in sé romita, surse ver’ lui del loco ove pria stava, dicendo: «O Manteana, io son Sordello de la tua terraly; ¢ Pun altro abbracciava. Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocehiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello! Quell'anima gentil fu cost presta, sol per lo dolce suon de Ia sua terra, di fare al cittadin suo quivi festa: ‘equine lomnbarca: cos oi spiaga fesela- madone che anicipa Finconire, come 78 [pure verbo at rnpertato sta de x 62. ‘92, altera e disdegnosa: le coppis ai aggett, che si ripete variats nel vera ‘successive (ones e tard), sotiotne |W netio contrasio tra quelle anime che, alTinaio el eants, i atlolavee intoma ‘a Dante con vaciare da taveina © que- ta, solar slanzioaa apa ecceentia ‘eanias (Lenaino}, 95. 991 ‘sguardo, can una spostasi feta @ Gon aus degll oceh 86.0 gulsa .. sk poss. siiitudine-+ di tonte bibies (el Gn. 49, 8, Pr 28, +). 198-71. ¢ quella. ei"nehieae: I slercio ‘Sond rprend una costante i gala- jande. seguendo can in teo eudale: | personaggt range nant accattavana mai di pafare prima dela (pregentazione dala prepra perzona. 72. Mankiia Virgilio stsva forse par ins ara Feptarie par lu sent: Mentua me ‘genut, -Mantova rv iede | natal 19. Inia qui, @ eceuperd tua la ‘seconds parte dal canto, a caleoce ine ‘vattva-t corita Ia eoruzione delialia, secondo walto~ del tein cvereasto dal Ire can) sasti delle rlspettve cantche della Commedia, che eosituiscone una progressiva lenura @ condanna dal de- ‘grad politico del mondo. Aviva eizis- to Gisczo, nat'insnra, ‘sini poltiche in Firenze. Que Sardeto ‘dosezive le lots intestine i aia & Ines ‘28 le regponsablla di Papato # brpers, In Paradiso set la valla dellrparato- re Glustiniana a denunclare le nelaste € ‘sactlaghe conbappesiions fa gual ¢ -ghibalini salPernbite dala pid vaste mensions pobtien del Impere, “To. weeva tlie (abteacci tatdue poet ‘atta Dantet'eccasionepe questalunga 1. 61-69 Ci awicinamme a let o anima fombarda, come apparivfiera e sdegnosa e.comfera dignito- 0 pacato (onesta @ fara) I movinerio del tuo sguardo! 64-66 Ellanoncipariava, mai lasciava avvicinare (asciavane gif), muovende solo gli cechi carne (a guisa af) un leans quanda sta in rinaso, 67-78. Nondimene (Pur) Virgia si avvicind (sitras- se) ale, pregandla che ci incicasse la strada pid agevole per sale, ¢ quella nan rispose alla sua domanda, ma ci chiese (ei ‘nchiese) del nostro pacse © della nostra vita: © la dolce guida aveva appena preso acre eMariova.», quando lombra, prima tutaraccetta (romita}in se sieesa, si akzb dal posta dove stava prima e corse verso cil ican: * Maniavano, io sano Sordelio della tua stessa torral~ @ Tuna abbracciava fair. 76-78 Aniltalla.serva, luogo (asteifa) ei dolore, na- ve senza timoniere(nocchiere) nella gran tempest, nan pit signoca (donne) di province, ma bordel! 78-84 Quelfanima noble (gent) fu cosi svelts, (oresta) soltanto per aver seniito risuonars idol ce nome della sua citta (era), afesteggiare suo concittadino; @ invace i tuoi abitanti (i icin ievettivas. lisa d serve parché & baa ‘glia da carenue tata rere, in Baia ‘dal sian 2 dagt regan ene pessana. irnporr is lew volonta Berend rimgeato rei disrtetessa del foe rte — tel fo: & un tancecluma che inca eceea pl guneriearenta, ugg di fuss Trenave .. gran tempest & Iimboo. delfiaia e delle sue condaiont o tote le sbbandone da parte cel"eroaraiona, ‘TA.nen danna ... berelte: ts iat Wa & icessute ci erie BBE. bs 15.1, 21 agian: wAhiene come de dere 1 prostiteat CRA edel, pena direti- fusing. Enel Canin Dante aveve get: to: thane fata d denna merece. 78. anima genli: Sordallo, aims raft alae nebile 189.0 doles suon .. terra: italia, Vie ero, sono companenti canternante pil Figontset dalla eft. Ma Tuomo medi vale rcorca subito Ia ela nella quale £18 nal, a deransione esicienzale IVE: in Purgatari, dopa Ia marta, deineare le A UC Mt) jovtrattai jermai) questa questions (punto), con la preghiera non si espiava (non s'ammendava ... difette), percha la preghiera era césgiunta da Dio. 43-45 Puruttevia (Vevarnente} non fermartidavanti ‘un cost profondo dubia, finché non telo chiara colei che sard luce (lume fia) tra la verité @ i tuo intalletto. 48-48 Nonso se capicci: mi riferisco aBeatiog: la.vedral felis & ridents pill in ato (of sopra), sulla cima cf questo monies. 49-51 E io gi dissi: ‘Signore, camminiama pil in rete, perch ora nan senio pil la fatica come prima, © vedi ormai che il monte (paggia) proieita la sua ombeas 82:84 sNoi andremo avanti - rispase — finché & giomo, quanto pili possiama ormai; ma la ragione 8 civerea da quella che tu pensi (starz). 55-57 Prima di artvare lassi, tu vadeai sorgere alire volte (tarar) il sole, che gia si nasconda (si cugpra) diatro il monte, tanto che tu non interrompi pil | SuDi ragai. 58-60 Ma guarda la un'anima che, seduta (posta) tutta ola, guarda fisao verso di nei: qualia c inc chera la via pu breve (ot fost) 28, quis'astalia ha nel Purgatorio t suo salle, 1a sue see, Ci 40, 1 ne! paseo daliEneide acu sie tledio Danie. non s'ammendava. ran si pate va pagare nagauna amends, nan 3 espiava, 42, perché .. dliagiunto, opera di ‘igi fu sexta prima detawvanio dalla Grazia e della Raderaione: quind, la ppraghiara dat pagana noe era grad toa Dia. 43, Veramente uta, lito wun amen, = allo ospetta: | problems ina: fenll ala Grazia # ala Rivetazione wa eendeno te capacla razionall # neces sitano della luce della seienza teologica 4445. oe quelle ..“ntlletto: Beatrice ‘ona, n quanto simbolo dala. Tackagia, & in gras of turinare Finwaleto & ot sero verwe ia went. 49.51. E lo —. getla, Danie & stance, ma solo a genlr pronunciare # nome ‘| Baatnoe non gente pula fatea data verse ore, » 5 57 li, @ arai recupera lena @ varetoe (92. ——_affretiaeil pasgo nella eugcienga ai una magajor leggerezza ftica, Cosi l posta ripropone una delle sue aubler lezioné di ppsiociagia epica del poema, con late Slane a Hun aka denna amata ene a lair to sostione in ds canto ce femo (et vu 199-140), In questa erat ‘a diamere dabbier laggera, acca fo @ rrotva sarteenide, I fe aa Grazia teologica ot ety Baaerion 2 allegoria+.—e vedi omat .. mont siintespore ta iso che wenn 19.61 post ehelo sienna dgaienao aaa pare arlenise, | mezzogioma, ndicata ala ing dal y canin, 8 ermal pageata da 52, Nol anderem .. innanzl Vegilo annuncia fa ragela purgatorale, one inpedisce sale 8 mants quando noe 8 pid Pacis, Cte, 49-51 54, maT Tatlo .. nom stanzi la eas & pid Lungs di quarto tu immagini stanz! ‘aa stanaiare, -prevaciere. cid che de’ sodisfar chi qui ¢astalla € a dov'io fermai cotesto punto, non Sammendava, pet pregas, difetto, perch I priego da Dio era disgiunto. ‘Veramente a cosi alto sospetto non ti fermar, se quella nol ti dice che lume fia tra ‘I vero e lo ‘ntelletto. Non so se ‘ntendi: io dico di Beatrice; tu la vedrai di sopra, in su la verta di questo monte, ridere ¢ Felicen. Ei: «Segnore, andiamo a maggior fretta, ché gia non miaffatico come dianzi, ¢ vedi omai che'l poggio 'ambra gettan. «Nol anderem con questo giorno inmancin rispuose, «quanto pits potremo omai; ma ‘I fatto € d'alera forma che non stanzi Prima che sic lA sit, tornar vedrai colui che gia si cuopre de la costa, Siche * suoi ragei tu romper non fai, Ma vedi [i unvanima che, posta sola soletta, inverso noi riguarda: quella ne ‘nsegner’ la via pili tostan, 155, Prima. tomar wedralicoeaiemo. ‘che # aneara lgieme 19 gprie @ | post ‘enirranna con Siazie nel Paraaigo tere sire la natin de 18 apse 58, coll sole, ‘57. si ehe .. romper non fa: colo & 94 nascosto dal pence. Dante ui inn proieta pid Tommbra con la sua persona BA. Ma vedi ... posta: mania sia parando, Virgie nota urvenima digeo- tte. | sta dal gruppo # ls most erento mente 8 Dante, come awwva fatto con Farnata (I x, 32); posta pud sigrith eure

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