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Primo nucleo tematico:

Le Micosi cutanee
Percorso di potenziamento-orientamento
“BIOLOGIA CON CURVATURA
BIOMEDICA”
Dr.ssa M. Cristina Luvarà
DERMATOLOGO
Le Micosi cutanee
Il termine Micosi indica la condizione in cui dei funghi patogeni superano la
resistenza delle barriere del corpo umano o degli animali provocando infezioni.
La parola deriva dal greco "mikòs" (fungo). MICROSPORUM

Questo complesso di microrganismi è classificato in 3 grandi gruppi:


DERMATOFITI - LIEVITI - MUFFE

Le principali micosi cutanee nell’uomo sono le DERMATOMICOSI sostenute da TRICHOPYTON

Dermatofiti, classificati, in base alla struttura dei loro organi di riproduzione detti
conidi, in 3 generi anomorfici:
• MICROSPORUM
• TRICHOPYTON
• EPIDERMOPHYTON EPIDERMOPHYTON
DERMATOMICOSI

I Dermatofiti sono gli unici funghi che si sono adattati a colonizzare un tessuto non vivente (il corneo)
grazie alla capacità di metabolizzare la cheratina come fonte di sussistenza (cheratinofili).

GENERE MICROSPORUM GENERE TRICHOPYTON GENERE EPIDERMOPHYTON

Canis Mentagrophytes Floccosum


Gypseum Rubrum
Audouini Tonsurans
Ferrugineum Schoenleini
Verrucosum
Violaceum
Megnini
MODALITA’ DI TRASMISSIONE
UOMO-UOMO (miceti detti antropofili):
T. rubrum, E. floccosum, T. violaceum, T. tonsurans, T. schoenleini

ANIMALI (miceti detti zoofili):


M. canis, T. mentagrophytes, T. verrucosum

TERRENO (miceti detti geofili):


M.gypseum

FATTORI FAVORENTI IL CONTAGIO


A seconda del micete in causa, sarà più rilevante:
• La vita in collettività
• Convivenza con animali domestici
• L’attività lavorativa (agricoltori, pastori, veterinari, etc.)
PATOGENESI

• I Dermatofiti colonizzano epidermide, peli e unghie, rilasciando


cheratinasi e altri enzimi per facilitare l’invasione dello strato corneo.
• Il quadro clinico si manifesta con eritema e desquamazione, che si
allarga in senso centrifugo via via che il dermatofita sfugge alle difese e
cerca nuova cheratina.
• Progredendo l’infezione si visualizza un’area centrale di risoluzione del
tutto caratteristica (ringwarm).
.
CLASSIFICAZIONE DERMATOFIZIE
DERMATOFIZIE SUPERFICIALI DERMATOFIZIE PROFONDE
Cute Glabra Acute Suppurative
• Tinea corporis • Kerion Celsi
• Tinea cruris • Sicosi
• Tinea pedis e manuum
Croniche granulomatose
Delle Unghie • di Majocchi
• Tinea unguium • di Wilson

Pilari
• Tinea capitis
• Tinea barbae
TINEA CORPORIS
Dopo un periodo di incubazione di 1-3 settimane , si ha la comparsa di chiazze
eritemato- squamose, caratterizzate da progressione periferica con risoluzione
centrale (pattern centrifugo)e da prurito.

Responsabili sia ceppi zoofili che antropofili, più raramente geofili.

• Microsporum canis: animali domestici (gatto, cane, coniglio…)


• Trichophyton rubrum: uomo, oggetti, indumenti
• Trichophyton mentagrophytes: animali di grossa taglia come bovini, ma nella
variante “interdigitalis” è possibile un contagio interumano (ceppo che è
diventato antropofilo).
• M.gypseum: terreno. Infezione frequente negli agricoltori, coltivatori, pastori,
casalinghe
TINEA CORPORIS
Per fenomeni di ripresa del parassitamento nella porzione centrale
la lesione può assumere aspetto a coccarda.
Le lesioni sono contagiose e per auto-contagio ne compaiono di
nuove. Tutte le sedi sono colpite ma quelle non coperte da
indumenti sono quelle privilegiate.
.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE

PITIRIASI ROSEA DI GIBERT PSORIASI ECZEMA

PITIRIASI ALBA

PITIRIASI ROTUNDA
TINEA FACIEI

Le lesioni possono essere meno riconoscibili e simulare altre dermatiti:


margini mal delimitati, lesioni confluenti, con una componente eritematosa
più accentuata e senza tendenza alla risoluzione centrale, con
coinvolgimento dei peli vellus o folletto e minore desquamazione.

Interessamento pilare: si riducono le squame, compaiono elementi


eritemato-papulosi o micropustolosi in sede follicolare, il pelo è spezzato o
assente.
TINEA CRURIS
Miceti responsabili: ceppi antropofili, soprattutto T. rubrum ed E. floccosum.
Chiazze eritemato-squamose simmetriche a livello delle pieghe inguinali con orlo
desquamante. Rispetto alla corporis non c’è risoluzione centrale.
Fattori favorenti: sudorazione, macerazione (pannolino, indumenti occlusivi),
deviazione del Ph cutaneo verso l’alcalinità - rapporti sessuali
TINEA PEDIS
Infezione dermatofitica degli spazi interdigitali e della pianta del piede.
Causata più di frequente da T. rubrum e mentagrophytes var. interdigitalis

FATTORI FAVORENTI
• Sudorazione e macerazione
• Piccole lesioni di continuo interdigitali
• Ambiente caldo-umido
• Scarpe di gomma
• Calze in fibra sintetica
• Lavaggi eccessivi e detergenti aggressivi
• Sport acquatici
Forme cliniche
Tinea pedis intertriginosa
Macerazione, lieve eritema più marcato nel fondo della piega, desquamazione e
fissurazioni ragadiformi. Prurito. Possibile una estensione alla superficie plantare.

Tinea pedis ipercheratosica


Eritema lieve, prevale la desquamazione plantare. Asintomatica / pruriginosa.
A volte interessate le superfici laterali (“tinea pedis a mocassino”).

Tinea pedis eczematosa


Lesioni eritemato-vescicolo-bollose pruriginose a contenuto limpido o torbido,
al terzo anteriore del piede sia dorsalmente che in sede plantare.
TINEA MANUM

Infezione dermatofitica del dorso o del palmo della mano.


Simile alla tinea corporis, ma più facilmente ha atipie.
ONICOMICOSI

Infezioni fungine delle unghie causate da dermatofiti, lieviti e muffe.


La forma da dermatofiti viene indicata come TINEA UNGUIUM.
La forma subungueale distale e la sua variante disto-laterale sono le
forme cliniche di più frequente riscontro.
Possono essere colpite sia le unghie delle mani che quelle dei piedi.

DIAGNOSI DIFFERENZIALE

LICHEN UNGUEALE DERMATITE DA CONTATTO PSORIASI


TINEA CAPITIS
L’infezione dermatofitica è preceduta da una infezione epidermica che coinvolge capelli o peli terminali.

CONTAGIO DIRETTO: interumano, animali (M. canis trasmesso da cani e gatti; T. mentagrophytes da
animali di grossa taglia come i bovini, ma anche dai conigli e criceti).
CONTAGIO INDIRETTO: indumenti, oggetti di uso comune come spazzole e pettini, berretti, sciarpe
AUTOCONTAGIO

A: Fase di insediamento: il micete arriva dalla cute circostante e comincia a proliferare


B: Fase di colonizzazione epitrica: parassitamento della cuticola esterna
C: Fase di invasione endopilare.
D: fase di parassitamento stabilizzato: le ife miceliali occupano il fusto, ma non raggiungono la parte
bulbare, cheratogena, perché la forza di crescita del capello le spinge verso l’alto. Il micete viene anche
paragonato al “nuotatore controcorrente”:
Le modalità del parassitamento pilare variano sensibilmente a seconda del dermatofita che è in gioco,
producendo 3 quadri clinici caratteristici.
TINEA CAPITIS FAVOSA

Sostenuta da T. Schoenleini
Rara nelle nostre regioni, potrebbe presentarsi in persone provenienti
dall’Africa o dai Paesi arabi.
Lesione elementare caratteristica: scutulo = concrezione ovalare peri-pilare
a scodella, composta da detriti cellulari e miceti, di colore giallo zolfo e dal
tipico odore di “urina di topo”.

Può determinare una alopecia cicatriziale definitiva.


TINEA CAPITIS TRICOFITICA

Parassitamento totale con conseguente rottura non appena il capello


fuoriesce dal follicolo.
Il capello è presente, ma si spezza subito dopo lo sbocco follicolare
(aspetto a punti neri).
Spesso le lesioni sono multiple e di piccole dimensioni.
Maggiori responsabili: T. rubrum, T. mentagrophytes
TINEA CAPITIS MICROSPORICA
Parassitamento soprattutto della parte esterna, a manicotto, con il capello
che si spezza dopo pochi mm dallo sbocco follicolare (aspetto a “prato
falciato”).
Maggior responsabile: M. canis
DIAGNOSI DIFFERENZIALI

TRICOTILLOMANIA ALOPECIA AREATA PSEUDO-TIGNA AMIANTACEA PSORIASI


TINEA BARBAE
Colpiti prevalentemente maschi adulti che vengono a contatto con
ceppi zoofili (T. mentagrophytes, M.canis, T. verrucosum) e quindi
individui che lavorano in ambiente agro-pastorale (pastori, contadini,
veterinari).

Possibile anche un contagio interumano (rasoi, infezioni sessualmente


trasmesse anche da soggetti affetti da tinea cruris) e in questi casi il
maggior responsabile è il T. rubrum.
DERMATOFIZIE FOLLICOLARI PROFONDE
KERION CELSI

Colpisce prevalentemente bambini che vivono in zone rurali

Il processo suppurativo è così intenso che tende ad espellere il capello.


DERMATOFIZIE PROFONDE SUPPURATIVE
SICOSI PARASSITARIA

Preceduta in genere dalla Tinea barbae, la Sicosi (aspetto


della polpa del fico) è un quadro clinico suppurativo
provocato da dermatofiti zoofili (T. mentagrophytes e
verrucosum) e solo eccezionalmente da dermatofiti
antropofili (T. tonsurans e rubrum).
Soggetti adulti che per ragioni di lavoro hanno diretti e
frequenti contatti con bestiame o con materiali infetti che da
questo provengono.
DERMATOFIZIE GRANULOMATOSE PROFONDE
Costituiscono oggi una patologia del tutto rara.

La forma attualmente ancora frequente è la Dermatofizia


granulomatosa delle gambe di Wilson. Colpisce prevalentemente
donne e per la maggior parte è legate alla rasatura periodica delle
gambe.
Muffe
Sono microrganismi multicellulari che si riproducono spore causando problemi per la salute negli
ambienti che infesta, come le case.
Le muffe provocano un genere di micosi profonde, quasi mai superficiali e cutanee (si manifestano
con la formazione di lanugine simile a cotone).

Lieviti
La loro proliferazione avviene in maniera piuttosto rapida poiché si riproducono in maniera asessuata.
Si localizzano in particolare nelle zone del corpo calde e umide, come il cavo orale, le ascelle, gli spazi
interdigitali e il distreto anogenitale.
Le infezioni da lieviti più frequenti sono da Candida Albicans e da Malassetia furfur.
Candidosi
L'80% dei casi di Candidosi è dovuto all'infezione da Candida albicans, il rimanente
20% è causato da altre specie di funghi appartenenti alla stessa famiglia (C. tropicalis,
C. glabrata, C. parapsilosis, C. krusei).

Candida albicans è un lievito saprofita (organismo che si nutre di materia organica


morta)
Diventa patogena in seguito all'utilizzo prolungato di antibiotici e durante stress
piscofisici intensi che abbassano le difese immunitarie.
In questi casi le candidosi possono essere cutanee, subcutanee, sistemiche.

Può causare vaginiti, balanopostiti, infezioni al cavo orale (Mughetto).


Arrossamento, perdite biancastre pastose. Prurito. Contagiosa.
PITIRIASI VERSICOLOR
Colpisce abitualmente giovani adulti di ambo i sessi in buona salute.
Responsabile di questa micosi è la Malassezia furfur forma filamentosa di un lievito
lipofilo, normale saprofita della cute.

Fattori predisponenti o favorenti: clima caldo umido, predisposizione genetica e


razziale, ipersecrezione sebacea, disendocrinopatie.

Sedi: tronco, collo, arti superiori.

Clinica: chiazze rotondeggianti, di diametro variabile, con varietà di colori (caffèlatte,


giallo bruno, acromica). Possono nel tempo confluire conferendo alla cute aspetto “a
carta geografica”. Asintomatica.
Recidive frequenti.
Diagnosi
• Clinica
• Esame microscopico diretto
• Esame colturale su terreno di Sabouraud
• Biopsia ed esame istologico: nelle forme dubbie
• Esame diretto dopo chiarificazione (la cheratina è opaca) con idrossido di potassio al 20-
40% (KOH, potassa)
• Lampada di Wood: alcuni dermatofiti, tra cui il M.canis sono dotati di una fluorescenza
naturale. Esame utile nei cani e gatti per identificare se sono malati e portatori di
infezione.
Terapia
ANTIMICOTICI in crema, pomata, emulsione, lozione, polvere da soli nelle
forme minime.

ANTIMICOTICI SISTEMICI: compresse, capsule, sospensione nelle forme


diffuse, nelle forme cronico-recidivanti ed infiammatorie.

Tempi di trattamento variabili dai 15 ai 30 gg nelle forme cutanee ai 3-6 mesi


nelle onicomicosi.
Schemi con assunzione quotidiana del farmaco o pulse therapy.

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