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Storia

SCOPRIRE IL PASSATO, CAPIRE IL PRESENTE

208 20 GENNAIO 2024


FEBBRAIO 2024

La Palestina è crocevia
di religioni, interessi,
e conflitti secolari.
Perché da ogni
parte c’è chi non
ha voluto (e ancora
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pacifica
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liofilizzato, carne in tubetto: così Stalin, cent’anni fa, morì in uno strano
Sped. in A.P. - D.L. 353/03 art.1, comma 1, DCB Verona il cibo delle prime missioni imbalsamò il rivoluzionario incidente....
LA PAGINA DEI LETTORI
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Guardie messicane Invenzioni Made in Italy


e Texas Rangers. Vorrei far presente una inesattezza
presente nella tabella “Le Top 100
della tecnica”, pubblicata su Focus Storia
n° 205. Il primo volo con l’elicottero,
infatti, non è da attribuire al russo
Sikorskij nel 1939, ma all’italianissimo
nonché abruzzese Corradino D’Ascanio.
Oltre a essere il geniale progettista e
inventore della Vespa Piaggio, il 7 aprile
1925 brevettò l’elicottero a due eliche
coassiali. Dopo alcuni tentativi con
prototipi, nell’ottobre 1930 ai comandi
del maggiore Marinello Nelli ci fu il primo
volo verticale con i seguenti primati:
durata del volo con ritorno e senza scalo
8’ 45’’, distanza in linea retta senza scalo
m. 1078 e altezza dal punto di partenza
m. 18. Questi primati rimarranno
Il ruolo dei Rangers La caduta di Gaeta imbattuti per alcuni anni. Pertanto su
Leggendo l’articolo “Il mito dei Ho letto con molto interesse l’articolo
quella pagina ci sarebbe dovuta essere
Rangers”, pubblicato su Focus Storia “Accerchiate Gaeta: la caduta
una bandierina italiana in più.
n° 205 mi è tornato in mente un episodio dell’ultima roccaforte dei Borbone”,
Michele Olivieri, Isera (Trento)
della serie televisiva in onda negli anni pubblicato su Focus Storia n° 207 , ma l’ho
Ottanta Miami Vice, per me una delle più trovato impreciso nel titolo. Il 13 febbraio
belle mai trasmesse, sia per le storie che 1861 cadde Gaeta, il 12 marzo cadde la
Scuole residenziali indiane
Sono rimasta molto colpita
per l’ambientazione. Il protagonista Sonny piazzaforte di Messina, il 17 marzo del
dall’articolo “Il tempo delle scuse”,
Crockett aveva a che fare con un anziano 1861 la nascita del Regno d’Italia e il 20
pubblicato su Focus Storia n° 206. Anche
Ranger del Texas del quale aveva un marzo del 1861 la resa della Fortezza di
perché non avevo mai sentito parlare di
profondo rispetto in considerazione della Civitella del Tronto. Se queste date sono
questi orrori. In pratica, i figli dei nativi
sua età, ma ancor più per i suoi avventurosi esatte certamente non è stata Gaeta
venivano strappati alle loro famiglie e
trascorsi, che sintetizzava nel motto “Una l’ultima a cadere.
rinchiusi in collegi-lager dal quale uscivano
rivolta un Ranger”. Domenicantonio Santarelli, Chieti
solo una volta diventati adulti. Molti però
Mi chiedevo quali funzioni specifiche
vi morirono, in quelle prigioni, chi invece
rivestisse il corpo dei Ranger dell’esercito Risponde Gabriele Esposito, autore
sopravviveva restava segnato per sempre
degli Stati Uniti: esplorazione, contatto col dell’articolo
dalle violenze subite, dagli stenti e dal
nemico... ? Le altre due guarnigioni militari borboniche
trauma della brusca separazione dalle
Attilio Schelotti da lei nominate si sono arrese poche
famiglie di origine.
settimane dopo quella di Gaeta, ma non
Lo scopo era ottenere l’assimilazione
Risponde, Luigi Grassia, autore possono essere certo definite “roccaforti”,
culturale dei nativi al modello americano,
dell’articolo date le loro dimensioni limitate e il loro
per ottenere la quale i bambini
Nel mondo anglosassone numerosi corpi completo isolamento. Per questo motivo,
“dovevano” dimenticare la loro cultura e
militari hanno avuto il nome di ranger, nel titolo dell’articolo, Gaeta viene
le loro tradizioni adottando usi e costumi
addirittura già nel Seicento, e i Texas Ranger correttamente definita come “ultima
occidentali. Dopo aver letto il servizio
sono stati fra questi, prima di diventare una roccaforte”.
ho cercato online altro materiale, e ho
forza di polizia. In comune tutti i ranger
trovato sul sito di
militari, storici e attuali, hanno avuto Gaeta bombardata Internazionale e su
come caratteristica l’estrema mobilità e nel 1861. YouTube documentari
la capacità di colpire di sorpresa, con un
molto esplicativi, uno
armamento leggero adatto a operazioni
della stessa autrice
speciali anziché ad attacchi massicci. Nello
del servizio. Volevo
sbarco in Normandia i Ranger hanno
segnalarlo a beneficio
preceduto (dall’aria) i Marine e la fanteria
degli altri lettori che
pesante, colpendo e disorganizzando le
MONDADORI PORTFOLIO

come me sono rimasti


retrovie tedesche, e oggi si dice che come
impressionati da questa
truppe aviotrasportate siano in grado di
brutta pagina di storia
raggiungere ogni parte del mondo entro 18
americana.
ore. Ma sia chiaro, fra loro e i Texas Ranger
non c’è rapporto diretto. Maria Elena Boni

4
S
SPECIALE

U na nuova serie di
podcast sugli uomini del
nazismo formula un identikit
Streicher, Alfred Rosenberg
e Hans Frank. Le loro vicende
sono raccontate su Storia
dell’Università Pegaso,
Leggiero è ricercatore storico
e collabora con quotidiani,
grandi eventi storici, basta
collegarsi al sito della nostra
audioteca storiainpodcast.
criminologico dei gerarchi in podcast da Antonio riviste scientifiche, giuridiche focus.it.
di Hitler. Si tratta di una Leggiero, autore del saggio e storiche. Gli episodi, che sono
descrizione della personalità, Il profilo criminologico dei Buon ascolto! Per ascoltare disponibili gratuitamente
della psiche, dei disturbi e gerarchi nazisti. Criminologo, i nostri podcast (le puntate anche sulle principali
delle patologie dei vertici avvocato e docente in online sono ormai più di 500), piattaforme online di
del Terzo Reich. Potrete Criminologia presso la dalle biografie di personaggi podcast, sono a cura del
ascoltare le storie di Julius facoltà di Giurisprudenza agli approfondimenti sui giornalista Francesco De Leo.

della mia abitazione distrutta, mi incontrai


sulla porta della via Filodrammatici con
Nicola Benois e Luigi Oldani, i cari amici
ABBONATI A
con i quali ho condiviso tanti anni di lavoro FOCUS STORIA
scaligero. Non ci dicemmo una parola. DIGITALE
Ci abbracciammo muti d’emozione.
Chi non ha vissuto e lavorato per decenni
nell’ambiente tutto particolare del Teatro
alla Scala non può forse capire quanto
profondo sia il grande amore, la passione
che suscita in noi questo teatro. Scarica gratis l’applicazione Focus
La grande sala splendente d’ori e Storia su AppStore o Google Play
perfetta d’acustica non c’era più: e porta Focus Storia sempre con te!
Ragazze della scuola Potrai sfogliare le copie incluse nel
Crow Agency (1890). bombe esplose nel fastigio del muro
perimetrale che dà forma alla sala, fatta tuo abbonamento o acquistare
una grande breccia nell’orditura dei palchi direttamente le singole copie,
di sinistra, avevano sollevato le grandi anche di numeri arretrati.
Bombe sulla Scala capriate alla Palladio di circa trenta metri di
In merito all’articolo “12 cose luce, distruggendo d’un sol colpo
che (forse) non sai sul Teatro alla il tetto e la volta centinata e questi
Scala”, pubblicato sul sito Focus.it vorrei precipitando nel vano della sala, avevano
raccontare ai lettori di Focus Storia che allargato lo scempio trascinando nel crollo
dopo il drammatico bombardamento tutta l’orditura della seconda e Vai su www.abbonamenti.it/
del 15-16 agosto 1943, il teatro venne della prima galleria, l’intero proscenio con storiadigitale e scopri tutte le
ricostruito anche da mio padre. il prospettico arcoscenico a cassettoni, offerte, con sconti oltre il 50%.
Si trattava dell’ingegnere Luigi Lorenzo nonché lunghi tratti dei quattro ordini di Potrai leggere la rivista sul
Secchi, che essendo a capo della palchi.” tuo tablet, smartphone o PC,
Divisione urbanistica del Comune di Luisa Secchi Tarugi accedendo con le credenziali
Milano nel 1932, aveva avuto l’incarico create in fase di acquisto.
della costruzione della nuova scala degli
specchi, tra l’atrio della platea e il ridotto
dei palchi. A questo seguirono altri lavori,
I NOSTRI ERRORI
culminati nel 1937, con la costruzione
di un innovativo palcoscenico a ponti e Focus Storia n° 205, pag 80, nella dida- ne acclamato imperatore nel 41 a.C,
pannelli mobili, poi imitato in molti teatri scalia intitolata “Sono un americano” invece che d.C.
d’Europa. Vorrei, quindi condividere con abbiamo scritto che l’attacco a Pearl
i lettori le esatte parole pronunciate da Harbor avvenne nel 1942, invece che il Focus Storia n° 205, pag. 53, nell’artico-
mio padre dopo quel terribile momento 7 dicembre 1941. lo “I magnifici 3” le date di nascita e di
per Milano. morte di Leonardo sono errate: il genio
“Nella mattina susseguente al quarto Focus Storia n° 205, pag 90, abbiamo fiorentino è nato nel 1452 ed è morto
bombardamento a tappeto con ancora scritto erroneamente che Claudio ven- nel 1519.
negli occhi l’amara triste visione

5
S
NOVITÀESCOPERTE
A cura di Lidia Di Simone

MESOPOTAMIA

IL LAMASSU
Tra i tesori scampati
all’Isis, vicino a Mosul,
in Iraq, è riemersa
una scultura del toro
alato che 2.700 anni fa
proteggeva gli Assiri.

T
esta umana, corpo di toro, ali
d’uccello: la statua di un lamassu,
divinità assira dalle fattezze di
una chimera, è riemersa nell’ambito di
una missione franco-irachena, guidata
da Pascal Butterlin, dell’Università di
Parigi. Si tratta di un gigante di rara
bellezza (foto 1), con dimensioni di 3,8
per 3,9 metri, per circa 18 tonnellate
di alabastro. Alla rara statua mancava
solo la testa, che era stata rubata negli
Anni ’90, per essere salvata al controllo
di dogana iracheno. Collocato a scopo
protettivo all’ingresso di Khorsabad,
vicino all’attuale Mosul (Iraq), il reperto
risale all’epoca del re assiro Sargon II
(regno 722-705 a.C.).
Scampato all’Isis. «Il lamassu si
trova presso la porta 6 della città»,
spiega Butterlin a Focus Storia. «Qui 1
fu identificato per la prima volta
dall’archeologo francese Victor Place
nel XIX secolo e riscavato nel 1992
dagli archeologi iracheni, ma poi venne stanno facendo nella regione. In questo UN MATTONE DELLA ZIGGURAT
sepolto di nuovo; per fortuna, perché caso siamo in piena epoca sumera,
così è scampato alla distruzione per in una delle città-Stato più antiche e Riconsegnato dall’Italia all’Iraq un
mano dell’Isis». Butterlin spiega che grandi della Mesopotamia Meridionale, mattone cotto del re assiro Salmanassar III
«gli scavi attuali hanno permesso di l’odierna Lagash: è qui che un progetto (858-824 a.C.) con l’iscrizione cuneiforme
recuperare il lamassu ancora intatto, di scavo italo-americano scatta che ne rivela la sicura provenienza
nonostante fosse in mezzo a un campo un’istantanea della vita quotidiana dalla ziggurat (tempio terrazzato
di battaglia. Si tratta dell’unico reperto dell’epoca, grazie al rinvenimento di una simboleggiante la montagna sacra che
di questo genere scoperto a Khorsabad zona pranzo all’aperto. collega Terra e Cielo) di Kalkhu (moderna
così ben conservato in situ, dove fu Come si mangiava. Sono state ritrovate Nimrud), prima capitale dell’Impero
posato alla fine dell’VIII secolo a.C.; gli panchine, un forno, ciotole con resti neoassiro, distrutta nel 2016 dall’Isis.
altri si trovano in vari musei a Baghdad, di cibo e un frigorifero di 5.000 anni In mostra. L’atto di riconsegna ufficiale
Chicago, Parigi (Louvre) e Londra fa, chiamato zeer (“vaso nel vaso” del reperto è avvenuto alla presenza del
(British Museum) o sono stati distrutti». in arabo, foto 2), tecnica usata per presidente della Repubblica dell’Iraq,
conservare bevande e alimenti. Il Lagash Abdul Latif Rashid, che ha inaugurato la
LA TAVERNA DEI SUMERI Archaeological Project, inizialmente mostra bolognese (conclusa) Gli Assiri
centrato su élite e cultura religiosa, offre all’ombra delle Due Torri. Un mattone
Emergono anche tracce di vita uno spaccato delle antiche usanze in un iscritto della ziggurat di Kalkhu in Iraq e gli
quotidiana nelle nuove scoperte che si quartiere popolare sumero. scavi della missione archeologica iracheno-

6
S
ACCADDE OGGI...
2
23 GENNAIO 1944
Muore il pittore norvegese Edvard
Munch, famoso per il suo dipinto
L’urlo (1893).

26 GENNAIO 1824
Due secoli fa moriva Théodore
Géricault, pittore e litografo
francese. Il suo dipinto più
famoso, La zattera della Medusa
(1818-1819) è una delle grandi
attrazioni del Louvre.

1° FEBBRAIO 1944
3 Muore l’artista olandese
Piet Mondrian, pioniere
dell’astrattismo, famoso per i suoi
dipinti dalle forme geometriche
dipinte in rosso, blu, giallo e nero.

3 FEBBRAIO 1924
Un secolo fa moriva Thomas
Woodrow Wilson, il 28° presidente
degli Stati Uniti, che con il suo
Discorso dei quattordici punti
mirava a costruire la Società delle
nazioni, antesignana dell’Onu
italiana a Ninive, sull’Impero neoassiro Come un sunto. La sepoltura sotto il istituita nel 1919, dopo la Grande
(Mesopotamia, IX-VII sec a.C.). pavimento, spiega Rocco Palermo, a capo guerra, durante la Conferenza di
del Girdi Matrab Archaeological Project, è pace di Parigi.
SCHELETRI E PROIETTILI una tradizione di antico stampo orientale,
riconducibile agli Assiri e sopravvissuta 10 FEBBRAIO 1947
Nel Kurdistan iracheno c’è un sito che alla conquista ellenistica della regione. Viene firmato il Trattato di pace
racconta un’altra pagina della lunga Gli scavi ricapitolano la lunga storia di Parigi con cui le potenze
storia mesopotamica. Precisamente una della Mesopotamia, portandoci indietro alleate decidono l’annessione
vicenda di molti secoli dopo, in piena fino all’Età del rame (4300-3500 a.C.), alla Jugoslavia di Fiume e Zara,
età ellenistica: è in questo contesto che con la scoperta di piccole abitazioni in più l’Istria e la Dalmazia. I nostri
emerge dagli scavi di un grande complesso mattoni crudi essiccati al sole, fornaci connazionali sono costretti
per le ceramiche e focolari per cucinare e a lasciare tutto, i loro beni
residenziale (340-280 a.C.), nel Kurdistan
vengono sequestrati. Nel 2004
Iracheno, una giara con lo scheletro ben riscaldarsi (foto 3), ma anche proiettili di l’Italia istituisce nella data del 10
conservato di un bimbo di circa un anno. argilla preistorici (sotto, nella foto 4). • febbraio la giornata del ricordo,
Paola Mariano in memoria di quella diaspora e
4 delle vittime delle foibe, gli eccidi
di militari e civili italiani avvenuti
durante e subito dopo la Seconda
guerra mondiale per mano dei
partigiani jugoslavi.

15 FEBBRAIO 1874
Nasceva 150 anni fa l’esploratore
britannico Ernest Shackleton,
protagonista con Roald
Amundsen della corsa al Polo Sud,
la serie di spedizioni nell’Antartide
condotte a inizio Novecento nel
tentativo di raggiungere il punto
più meridionale del globo.

7
S
NOVITÀESCOPERTE
SCAVI IN ITALIA ETRURIA

APOLLO ALLA SACRA


EGITTO

Camere sepolcrali

FONTE U n cimitero risalente al Nuovo


Regno dell’antico Egitto è stato
portato alla luce nella necropoli di
Tuna El-Gebel, nel governatorato
I bagni termali di San Casciano di Minya, nel Sud dell’Egitto. La
riservano nuove sorprese. più recente scoperta del ministero
egiziano del Turismo e delle antichità

C
è un cimitero di alti funzionari e
i sta abituando bene la vasca votiva di San
sacerdoti risalente a circa 3.400 anni
Casciano dei Bagni (Siena), che rivela nuove
fa, ovvero databile tra il 1570 a.C.
sorprese a mano a mano che gli archeologi
(Nuovo Regno) e il periodo tardo della
scavano più a fondo. Già nel 2022 ci aveva
civiltà egizia (tra il 664 e il 332 a.C.),
stupito con statue e statuine, monete di bronzo, ex-voto
come ha annunciato in un convegno
anatomici e ceramiche. Ma la campagna di scavi 2023,
Mostafa Waziri, segretario generale
coordinata dal professor Jacopo Tabolli dell’Università per Apollo Sauroctono e (sotto)
del Consiglio supremo delle antichità.
stranieri di Siena, si è chiusa a ottobre con altri importanti figurine votive a San Casciano.
Shabti schierati. Gli scavi iniziati nel
ritrovamenti, tra cui una statua in marmo di Apollo
2017 hanno rivelato la presenza di
Sauroctono, cioè nell’atto di colpire una lucertola, che per gli antichi simboleggiava la cura
tombe scavate nella roccia dotate di
delle malattie degli occhi (nel sito sono state ritrovate anche riproduzioni bronzee di sauri).
camere sepolcrali contenenti sarcofagi
La statua di Apollo risultava spezzata e incompleta, ma ricostruibile quasi integralmente.
in pietra e legno, un vero esercito di
La sua distruzione avvenne dopo l’editto di Teodosio (380), che rendeva il cristianesimo
shabti (oltre 25mila statuette), molti
religione di Stato e bandiva il paganesimo. Così verso il V secolo il tempio fu smontato con
vasi canopi, amuleti in quantità e
ordine e i simboli della vecchia religione interrati nella vasca.
statue. Secondo lo studioso è la prima
Antico melting pot. L’altro prezioso ritrovamento è un’iscrizione bilingue etrusca
volta in cui viene ritrovato un cimitero
(flere Havensl, “nume della fonte”) e latina (fons calidus). È in un donario, cioè un altare
del periodo tardo antico nell’Alto
in travertino per le offerte agli dei. Il testo etrusco è l’unico finora che non tratti di temi
Egitto. Paola Mariano
funerari e amplia la nostra conoscenza della lingua. Due lingue perché, secondo Tabolli,
«alla sorgente termale per oltre 700 anni si costruisce e consolida un tempio che diventa
certamente il fulcro dell’accoglienza di genti diverse». •
Giuliana Lomazzi

Una sepoltura dalla


necropoli di Tuna
El-Gebel, Alto Egitto.

ANTICA ROMA
Tanto va il sub al largo...
U n sub ha ripescato il bottino della vita nel mare di Arzachena, in Sardegna, non lontano
dalla costa. Si tratta di monete romane, risalenti al IV secolo, ritrovate sul fondale al largo
della cittadina sarda lo scorso autunno e che fanno pensare che in zona potrebbe esserci
anche la nave che le trasportava. Il sub ha segnalato la scoperta alle autorità, che stanno
conducendo adesso una più approfondita indagine affidata all’Unità archeologica subacquea
del ministero della Cultura e ai sommozzatori dei Carabinieri e dei vigili del fuoco.
Un bel mucchietto di bronzo. Secondo una prima stima, operata sulla base del peso del
ritrovamento, potrebbe trattarsi di un numero impressionante di monete, in particolare follis
(grandi monete in bronzo introdotte nel 294 d.C. da Diocleziano): tra i 30mila e i 50mila pezzi,
databili tra il 324 e il 340 d.C. Lidia Di Simone
Le scuole entrano in redazione

Academy
Il sapere visto da vicino
Continua l’Academy di Focus Storia, giunta alla sua quarta
edizione. Un’esperienza di successo che sta procedendo a
pieno ritmo per l’anno scolastico 2023-2024, con molte
novità. Prenotatevi!
I APPUNTAMENTO II APPUNTAMENTO III APPUNTAMENTO IV APPUNTAMENTO
LA RIUNIONE TITOLI, RICERCA FOTO COMPUTERGRAFICA ANALISI DEI LAVORI
DI REDAZIONE E E LAVORO DI CLASSE: PER FOCUS, SOCIAL E COMMISSIONATI,
LE FONTI PROPOSTE, ANALISI PODCAST PER STORIA LA COPERTINA

2023

Lfebbraio
’Academy di Focus e Focus Storia è un’iniziativa
ideata dal nostro mensile che ha preso il via nel
2021. In che cosa consiste? In quattro
Ed è un’occasione anche per noi, che abbiamo la
possibilità di entrare in contatto con quelle giovani
generazioni che frequentano poco le edicole e la carta
appuntamenti in cui le scuole vedono in diretta il stampata e vivono di Web. Mostrando il nostro lavoro
giornale del mese prendere forma e partecipano alla (che ha ormai una componente digitale molto
realizzazione del numero. significativa) vogliamo creare un momento di scambio
intergenerazionale.
Si può scegliere di seguire Focus o Focus Storia
collegandosi una volta a settimana, per quattro Le “lezioni” prevedono un’attiva interazione con i
settimane, con le redazioni dei rispettivi magazine per ragazzi. A ogni appuntamento gli studenti saranno
seguire la realizzazione di un giornale di divulgazione coinvolti in modi diversi: chiedendo loro idee, critiche e
scientifica e storica: si partecipa alla riunione di analisi sul numero in edicola; partecipando alla
redazione dove si mettono le basi e si decidono gli titolazione e alla ricerca iconografica; correggendo
argomenti per il numero della rivista; si interagisce con i insieme i lavori assegnati nel corso del mese per il
giornalisti e si segue la ricerca delle fonti da cui giornale o per Instagram e Tik Tok.
attingere le notizie; si impara come si fa la ricerca Le “porte” della redazione sono aperte a più classi
fotografica; si entra nella grafica animata di Focus, contemporaneamente.
nelle dinamiche del nostro sito, dei social e dei podcast. Ma non ci fermiamo qui: vogliamo coinvolgere anche
Fino ad arrivare alla realizzazione della copertina. in ulteriori attività i ragazzi dell’Academy. Lo abbiamo
fatto a cominciare dal Focus Live, il nostro festival
Ma non si tratta soltanto di assistere passivamente. Tra annuale al Museo della Scienza e della Tecnologia
un collegamento e l’altro i ragazzi hanno l’occasione di di Milano (svoltosi dal 3 al 5 novembre) ma anche in
cimentarsi nello scrivere articoli o interviste che altre occasioni che abbiamo in mente. Noi ci stiamo
possono poi essere pubblicati sulle nostre pagine e che preparando, tenetevi pronti anche voi.
verranno commentati insieme nel corso dei quattro
appuntamenti.
Per iscriversi ai prossimi
Ovviamente, visto che il nostro è un giornale di
divulgazione che abbraccia ogni campo del sapere, appuntamenti dell’Academy
questa vuol essere per gli studenti non solo
un’occasione in cui capire come lavoriamo, ma anche
di Focus e Focus Storia invia un’email
un modo per approfondire con noi gli argomenti di cui a: academy.focus@mondadori.it
ci occupiamo, per osservare come il mondo della
ricerca sia un mondo in continuo progresso. L’iscrizione è gratuita.

9
S
UNA GIORNATA DA...
A cura di Maria Leonarda Leone. Illustrazione di Claudio Prati

FALCONIERE MEDIEVALE
GAVINA DI PUGLIA 1231

E
sco di casa: è l’alba. Il villaggio è già potrebbero volare via in qualunque Infilo il cappuccio di cuoio al mio campione
sveglio: sento il martello del fabbro, da momento. Pulisco le voliere, aggiungo e lo faccio entrare nella sua gabbia. Pochi
lontano scorgo la moglie del fattore acqua fresca e getto pezzetti di carne cruda minuti dopo, con il bel cavallo inviatomi per
nell’aia. Una manina mi tira la tunica: “Papà, ai falchi mentre li osservo, valutando chi l’occasione da Federico, arriva il giustiziere:
posso venire con te?”. La mia primogenita: portare con me a caccia quest’oggi. Non lo conosco bene, Lombardello, da lui ricevo
ha 6 anni, ma è innamorata già dei falchi voglio deludere l’imperatore: il giovane la paga dell’imperatore ed è lui che mi ha
quanto lo sono io. Mi accovaccio e la prendo ribelle è il migliore nella caccia a lepri e consegnato la casa in cui abito, quando
in braccio: “Non oggi... Ma ti prometto che fagiani... Rischierò! sono diventato gran falconiere.
stasera mi aiuterai a sistemare le voliere”.
“Va bene!”, esclama entusiasta. Attraverso il
falconiere, lo spiazzo dove addestro i volatili
e li alleno a piedi, a cavallo e alla traina. Nelle
voliere tutto è quieto.
I falchi sono così regali e silenziosi: si
addicono ai sovrani e a uno sport nobile
come la caccia. Il loro aspetto, il loro
coraggio, la loro fredda determinazione
mi ricordano le doti di un cavaliere che
combatte per il suo re. Mi osservano con
occhi attenti: ormai sono abituati alla mia
presenza, ma non è stato facile costruire
questo rapporto.
Apprendistato. Da bambino, osservavo per
ore il vecchio gran falconiere dell’imperatore
e gli facevo mille domande, sfidando le
cinghiate di mio padre, che rimaneva da solo
nei campi. Così alla fine il vecchio decise di
prendermi come aiutante, perché avevo la
costituzione e l’attitudine adatta a imparare
l’arte della caccia con gli uccelli. Ma la verità
è che quel che conta davvero è la passione
per quest’arte: non c’è sonno, fame, sete o
stanchezza che tenga, il gran falconiere non
deve mai interrompere l’esercizio. Prendete
questo giovane falco pellegrino, l’ultimo
arrivato: quando l’ho catturato era poco
più di un pulcino, ma così aggressivo che
ogni volta che entravo nella voliera cercava
di scappare o di beccarmi. Però, dopo un
lungo addestramento, alla fine sono riuscito
a spuntarla e adesso accetta il cibo che
gli offro, appollaiandosi sul mio guanto.
Certo, avrei potuto usare la ciliatura per
renderlo più docile, ma sono contrario alla
legatura delle palpebre per l’addestramento
e nessuno dei miei rapaci l’ha dovuta
subire: basta il cappuccio di cuoio e un
buon falconiere perché anche i più ribelli
diventino docili.
Evento speciale. Mi chiedo però se
oggi potrò fidarmi di lui: è un’occasione
importante, la caccia col nostro imperatore
Federico II, in visita alla sua residenza di
caccia. E questi uccelli rimangono sempre
degli animali selvatici, che una volta liberi
10
S
L’ANTICA ARTE DELLA FALCONERIA
■ La falconeria è l’arte di ■ L’arte, che risale a circa 5mila benestanti e perfino per membri la falconeria – su cui investì
addestrare i rapaci a cacciare per anni fa, è nata nell’Asia Centrale e del clero. Ciascuno possedeva la molti capitali per procurarsi i
l’uomo, utilizzando specie di uccelli arrivò in Europa con gli Arabi. Nel specie adatta al suo ceto sociale. migliori uccelli – “un’arte più
predatori specializzati in prede Medioevo il rapace diventò uno ■ L’imperatore Federico II (1194- nobile delle altre forme di caccia”.
diverse: il falco pellegrino, l’astore status symbol e la falconeria un 1250) era un grande appassionato Sull’argomento scrisse un trattato,
e lo sparviero. passatempo per nobili, borghesi di arti venatorie e considerava il De arte venandi cum avibus.

Un successo. Mi avvio verso il campo di i cespugli per far uscire la selvaggina: sfilo
caccia, cercando di sballottarlo il meno il cappuccio al predatore e lo sollevo. Lui Infilo il guanto e sollevo
possibile. Nel parco scopro la gabbia, il spiega le ali e vola su nell’azzurro, sembra il falco che prende
falco gira la testa di qua e di là. Si sente
quasi libero, le sue penne fremono. Giunge
allontanarsi. Sta scappando... Ma ecco che
si tuffa in picchiata: ha preso qualcosa! Lo
il volo. Sembra
l’imperatore, vengono allestite le tende per vedo, viene verso di me: tra gli artigli ha una allontanarsi, ma poi
le dame e si comincia. Infilo il guanto, porto lepre. La deposita ai miei piedi. Le dame torna con la preda...
il falcone sul pugno destro. Un valletto batte battono le mani, come bambine.

11
S
MICROSTORIA
A cura di Marta Erba, Paola Panigas e Daniele Venturoli

IL MITO LA VIGNETTA

Antigone
L a vicenda di Antigone è nota
soprattutto nella versione
dell’omonima tragedia di Sofocle.
Figlia di Edipo, Antigone decide di
disobbedire a un decreto emesso
da Creonte, re di Tebe, e di dare
sepoltura al cadavere del fratello
Polinice (sotto, in un dipinto
del 1871). Una volta scoperta la
trasgressione, Creonte la condanna
a restare prigioniera in una grotta.
Su consiglio dell’indovino Tiresia
decide poi di liberarla, ma è troppo
tardi: la ragazza si è nel frattempo
impiccata. L’intransigente Creonte
sarà per questo punito dagli dèi
e sarà costretto ad affrontare due
gravi perdite: si suicideranno
infatti il figlio Emone, promesso
sposo di Antigone, e la moglie
Euridice.
Emancipata. Antigone, per la
capacità di ribellarsi al potere
maschile e alle sue leggi arbitrarie,
nonché per l’attitudine a muoversi

FASHION VICTIM
seguendo la propria coscienza, è
oggi considerata un simbolo di
autodeterminazione femminile.

Q
MONDADORI PORTFOLIO (5)

uesta caricatura è stata realizzata nel 1829 da William Heath (1794-1840), in arte Paul
Pry, un nome ispirato a un personaggio ficcanaso di una commedia del 1825 scritta dal
drammaturgo John Poole (1786-1872). L’illustrazione, pubblicata a Londra dall’editore
Thomas McLean, fa parte di una raccolta dedicata alla satira di costume in cui appaiono
giovani donne, “schiave” della moda, che indossano abiti eccentrici e accessori stravaganti.
Ispirazione letteraria. L’esile donna ritratta da Pry indossa un corpetto esageratamente
stretto, per sottolineare la vita in maniera esasperata, e maniche a sbuffo di proporzioni
grottesche, che la fanno assomigliare a una gigantesca farfalla. Il disegnatore amava
ironizzare specialmente sugli accessori, calcando la mano sui copricapi femminili (in
Inghilterra detti al tempo salad plate hats, ovvero “cappelli-insalatiere”), che traboccavano di
nastri e piume. Il titolo della vignetta, Modern Oddities (“Stranezze moderne”), come quello di
molti suoi altri lavori, è una citazione da William Shakespeare, tratta dalla commedia
La bisbetica domata (atto 4, scena 3, verso 143).

IL NUMERO

267
PAROLE DIMENTICATE

B E G O L A R E I kibbutz in Israele prima del


7/10/23. Abitati da 125mila
Voce di origine incerta indicava persone, ospitavano l’1,7%
della popolazione del
anticamente il raccontare frottole, Paese (nel 1960,

il cianciare a caso
il 4%).

12
S
CHI L’HA DETTO?
10 TO P T E N

Gesù di Nazareth

Chi ha orecchie CATTIVE NOTIZIE


per intendere intenda (FAMOSE E DIMENTICATE)
L a frase (in latino: “Qui habet aures audiendi, audiat”) è
pronunciata da Gesù più volte nei Vangeli.
Il linguaggio di Cristo è per lo più metaforico o simbolico,
1 44 A.C. In seguito a una congiura,
guidata tra gli altri da Marco Giunio
Bruto e ordita per timore che volesse
6 1941 Almeno 60 persone
muoiono per una tempesta di
neve che colpisce le Grandi Pianure
quindi i concetti per essere compresi non vanno diventare re di Roma, Giulio Cesare settentrionali americane, in particolare
semplicemente ascoltati, ma intesi a un livello più viene assassinato davanti al Senato in Nord Dakota, Minnesota, Manitoba e
romano. Saskatchewan.
profondo: le “orecchie” sono quelle dello spirito.
Non per tutti. La frase si usa per indicare che un
messaggio non è rivolto a tutti o per esortare a non 2 1360 La cittadina inglese di
Winchelsea, nel Sussex, viene
messa a ferro e fuoco per liberare
7 1952 Sull’isola La Réunion
(Oceano Indiano) cade in 24
ore la maggior quantità di pioggia
fermarsi alla forma, ma a comprendere la sostanza. (senza riuscirci) il re Giovanni II di mai misurata da quando esistono
Oggi ha soprattutto un utilizzo allusivo, rimandando Francia, catturato nella battaglia di stazioni di rilevamento degli accumuli
a qualcosa d’altro, che l’ascoltatore si presume conosca. Poitiers del 1356 (Guerra dei cent’anni). pluviometrici: 1.870 mm.

3 1815 Gioacchino Murat, re di


Napoli, dichiara guerra all’Impero
austriaco, perdendola e portando alla
8 2003 L’Organizzazione mondiale
della sanità lancia un allarme
sanitario globale per la diffusione
restaurazione dei Borbone sul trono della Sars (Sindrome respiratoria acuta
delle Due Sicilie, dopo la stagione severa) definendola “una minaccia per
napoleonica. la salute mondiale”.

4 1918
Lo zar russo Nicola II, che aveva
abidcato nel 1917, viene trucidato
9 2011 Comincia la guerra civile in
Siria tra milizie armate di varia
estrazione che vogliono rovesciare
con la moglie e i suoi cinque figli dai il governo del presidente Bashar al-
bolscevichi nella notte tra il 16 e il 17 Assad e le truppe governative. Guerra
luglio a Ekaterinburg (Urali). mai terminata ufficialmente.

5 1939 Il 14 marzo i carri


armati tedeschi occupano la
Cecoslovacchia, che viene divisa nei
10 2019 Durante gli attentati di
Christchurch (Nuova Zelanda),
Brenton Tarrant, un suprematista
protettorati di Boemia e Moravia, bianco, uccide 51 persone in due
parte del Terzo Reich nazista, e nella moschee della città, trasmettendo il
Repubblica Slovacca. massacro in diretta video su Facebook.
L’OGGETTO MISTERIOSO

A cosa serviva questo utensile VOCABOLARIO


NAPOLEONE
con impugnatura in legno e Sul significato del nome del ge-
corpo centrale in metallo? nerale còrso ci sono varie ipotesi.
Secondo alcuni deriva dai termini
celtici nab e leon, cioè “figlio del
leone”, secondo altri vuol dire “ori-
È stato Gianmarco Pipitone di La Spezia a ginario di Napoli” (in greco Neapo-
indovinare l’oggetto misterioso del numero lis). Per festeggiarne l’onomastico
precedente. Si trattava di una pinza metallica
per tagliare a fettine le uova sode.
fu modificato il nome a un martire
di Alessandria d’Egitto, Neopolo,
festeggiato dal 1806 il 15 agosto,
Aspettiamo le vostre risposte, indicando anche la località, a: Focus Storia, via compleanno di Bonaparte.
Arnoldo Mondadori, 1 – 20090 Segrate (Mi) oppure a redazione@focusstoria.it

13
S
CHEF STE
SCIENZA

Degustazione
I tre membri della
missione Skylab 2 si
esercitano a mangiare
negli spazi ristretti
dello Skylab Orbital
Workshop, al Johnson
Space Center (Houston,
1973). Da sinistra a
destra: J. P. Kerwin, P. J.
Weitz e C. Conrad Jr.

14
S
LLATI
Sbirciando nei menu
delle prime missioni
spaziali si scoprono
pappette disgustose
di Elisa Venco e disastri culinari
imbarazzanti...

“N
essuno va nello spazio per il
cibo, però la vista è stupenda”,
ha dichiarato Don Thomas, ex
astronauta Nasa con un totale di
44 giorni in orbita. In realtà, il cibo è importante
e gioca un ruolo significativo sia sull’efficienza
sia sul morale degli equipaggi. Al punto che,
quando un piatto è particolarmente riuscito,
finisce con l’essere riproposto a più riprese, come
dimostra quanto richiesto da Mark Polansky,
comandante dello Shuttle Endeavour nel 2009
per due settimane di volo: cocktail di gamberi
per colazione, pranzo e cena. La consistenza dei
gamberi sopravvive infatti alla liofilizzazione e
alla reidratazione meglio di altri alimenti, quindi
dal punto di vista del gusto non ha rivali. La
messa a punto dei menu “spaziali” è un’impresa
complicata, più scientifica che gastronomica, e
infatti sono i centri di ricerca – e non gli chef –
che, dalle prime missioni a oggi, hanno dovuto
affrontare la questione.

CONGESTIONE NASALE. Il problema


è che nello spazio i sapori e le consistenze
vengono totalmente alterati. Sulla Terra i fluidi
corporei si depositano verso i piedi, ma in
condizioni di gravità ridotta si muovono verso
la parte superiore del nostro corpo, creando una
sensazione simile a una congestione nasale.
Il che, come sa chiunque mangi quando è
influenzato, modifica i sapori. Anche gli aromi si
diffondono diversamente in atmosfera controllata
e in condizioni di microgravità: dato che l’80%
di ciò che chiamiamo “sapore” deriva dall’olfatto,
si capisce la difficoltà di creare piatti gustosi. Per
riattivare le papille gustative, molti astronauti
prediligono cibi speziati, come i peperoni e
i sapori piccanti come rafano o wasabi. In
compenso il sapore dolce risulta intensificato,
mentre sale e pepe devono essere in forma
liquida, altrimenti i granelli potrebbero essere
respirati o finire negli occhi. E poi ci sono altre
difficoltà, quali mantenere il cibo “nel piatto”,
farlo arrivare in bocca all’astronauta ed evitare
la “migrazione dell’umidità”, cioè il fatto che la
parte liquida di un alimento si separi dal resto
della pietanza.

POCO CAFFÈ. Questi problemi spiegano


perché per lungo tempo i piatti spaziali abbiano 

15
S
NASA.
NATIONAL MUSEUM OF THE U.S. AIR FORCE

Esperimenti
Beatrice Finkelstein,
nutrizionista, mise a punto
i cibi per gli astronauti della
Nasa fino al 1965. Sopra,
alimenti per le missioni
Skylab, negli Anni ’70.

I pasti influiscono su efficienza e morale degli equipaggi.


lasciato a desiderare. Il primo pasto consumato conteneva poche fibre per essere “a basso Prove di mesi
nello spazio dal cosmonauta russo Jurij Gagarin residuo” (quindi meno movimenti intestinali) e Sotto, da sinistra: Peggy
Whitson, astronauta dell’Asa
nel 1961 era purea di carne messa in un tubetto non prevedeva caffè per non aumentare il bisogno Expedition 50, lavora
“da dentifricio”, seguito da un tubetto di salsa al di urinare. Una prova del fatto che non solo sulla Stazione spaziale
cioccolato. Nello stesso anno il primo americano la nutrizione, ma anche la digestione spaziale internazionale mentre un
a lasciare l’atmosfera terrestre, cioè Alan Shepard preoccupava gli esperti. Il citato Gagarin, al cheeseburger avvolto in
sulla capsula Mercury Freedom 7, inaugurò la contrario, aveva avuto la necessità di fare pipì una tortilla le fluttua davanti
routine di mangiare bistecca e uova prima di appena prima del lancio e così aveva “innaffiato” (2016); Timothy Peak, primo
inglese sulla Stazione spaziale
una missione (così hanno fatto anche gli uomini la gomma dell’autobus diretto alla navetta: un
internazionale, con lo chef
andati sulla Luna): il menu, ideato da Beatrice gesto che oggi, per scaramanzia, ripetono tutti i stellato Heston Blumenthal.
Finkelstein dell’Aerospace Medical Laboratory, cosmonauti russi.
© MAX ALEXANDER/UK SPACE AGENCY/2014
ZUMAPRESS.COM/MONDADORI PORTFOLIO

16
S
Stasera,
pizza!

L a celebre catena
Pizza Hut ha
allargato il raggio delle
sue consegne fino ad
arrivare alla Stazione
spaziale internazionale
(Iss). È successo nel
2011, quando il
cosmonauta russo
Jurij Usachov (sotto),
ospitato a bordo della
Iss, è diventato il primo
a mangiarne una fetta
in orbita. Secondo
Su il borsch! la Bbc, Pizza Hut ha
Tom Stafford e pagato all’Agenzia
Deke Slayton spaziale russa circa 1
“brindano” milione di dollari per
con tubetti di poter imbarcare la
borsch (zuppa pizza su uno dei razzi
di barbabietola di rifornimento. In
e maiale): il 17 cambio, ha ricevuto
luglio 1975, “filmati del signor
una navicella Usachov che mostrava
Apollo e una il pollice alzato dopo

NASA/SIPA USA/MONDADORI PORTFOLIO


sovietica Sojuz aver mangiato la pizza”
si agganciarono e ha potuto mettere
in orbita, un logo Pizza Hut
consentendo ai sovradimensionato su
due equipaggi un razzo vettore russo.
di passare da una Al salame. La pizza di
all’altra. Usachov è stata condita
con sale e spezie
extra per compensare
E non devono provocare problemi intestinali l’effetto-insapore tipico
dei cibi nello spazio ed
è stata arricchita con
CUBETTI DI SANDWICH. Al tempo dei aveva portato a bordo come sorpresa. Quando salame piccante perché
programmi Gemini e Apollo, negli Anni ’60, i il panino venne scartato e iniziò a disintegrarsi, i peperoni non erano
piloti americani erano abituati a sostentarsi con Grissom diede un paio di morsi per educazione abbastanza stabili,
dati i lunghi tempi di
i “cubetti sandwich”: quadrati di pane cotto, e si infilò il resto in tasca. Ma una volta tornato
consegna. Purtroppo,
ricoperti di strutto, che venivano ammorbiditi sulla Terra, Young scoprì che era nei guai. Anche a causa della politica
dalla saliva. Era un prodotto con specifiche una singola briciola errante, fu informato, della Nasa che vieta
apprezzabili (secondo le indicazioni, il sandwich avrebbe potuto distruggere l’equipaggiamento di la pubblicità sulle
doveva pesare pochi grammi e non andare in Gemini 3, e Young aveva infranto 18 regolamenti astronavi, ai compagni
frantumi se caduto da 50 cm di altezza su una riguardanti il cibo nello spazio. La questione di equipaggio
superficie dura). In compenso, come sintetizzò arrivò fino a un’udienza del Congresso, dove un americani di Usachov
non è stato permesso
Jim Lovell, il celebre comandante della missione rappresentante della Nasa assicurò a tutti che assaggiarne neppure
Apollo 13, era “cattivo”. Non aiutava certo a erano state prese misure per evitare il ripetersi una fetta.
migliorare la qualità dei pasti il fatto che a testarlo di episodi simili. Young protestò dicendo che il
fossero i veterinari del Centro spaziale i quali, panino “non aveva nemmeno la
oltre a seguire gli animali da laboratorio, avevano senape sopra”, ma scrisse nelle
tra le loro responsabilità appunto “la formulazione sue memorie che nessun sandwich
e il collaudo degli alimenti per gli astronauti”, del genere “è mai più volato nello
come si legge nei documenti. spazio” (oggi al posto del pane si
Data la situazione gastronomica, si comprende usano tortillas).
come nel marzo 1965 i controllori di Houston
abbiano registrato uno strano dialogo tra Gus BUDINO ALLO SHERRY. Un
Grissom e John Young, a bordo di Gemini 3. “Da altro primato appartiene a Buzz
dove viene?” e poi “Si sta sciogliendo!”, disse Aldrin, che nel 1969 divenne
Grissom. Mentre a terra temevano un tracollo di l’unico uomo ad aver bevuto
qualche pezzo della capsula, Grissom si riferiva alcol nello spazio, poiché prese la
a un sandwich che il copilota John Young Comunione sulla Luna inzuppando
un’ostia in un calice di Italian
vino che, con un sesto
della gravità terrestre, “si
style
arricciava lentamente e con
grazia lungo il lato della I l nostro astronauta
Luca Parmitano sulla
Stazione spaziale
coppa” raccontò.
internazionale ha
Il tentativo di fornire mangiato lasagne,
del vino agli astronauti a caponata e tiramisù.
bordo dello Skylab, stazione Samantha Cristoforetti,
spaziale Usa abitata dal nella missione Futura
1973 al 1974, non ebbe del 2015 – con la quale
invece successo. Gli enologi è rimasta 200 giorni
in orbita – ha chiesto
della California University
elementi nutritivi da

© LOOK AND LEARN / BRIDGEMAN IMAGES/ MONDADORI PORTFOLIO


consigliarono a Charles comporre perché «la
Bourland, nutrizionista del divulgazione della
Johnson Space Center e Amicizia missione riguardava
autore di The Astronauts’
tra i popoli anche l’importanza
Illustrazione sul dell’alimentazione»,
Cookbook, di puntare sullo rendez-vous in
sherry, riscaldato nel corso spiega Stefano Polato,
orbita di due Chef e Head of Food
della produzione e quindi navicelle Usa- Development di Eat
si mantiene meglio nel Urss, avvenuto Freedom.
tempo. Poiché le bottiglie nel 1975. Broccoli mollicci. Per
di vetro non sono ammesse Sotto, cibo per la missione Minerva
cosmonauti russi. invece Cristoforetti
nello spazio per motivi di
sicurezza, una crema a base ha scelto piatti pronti,
come «una coda

I cubetti-sandwich degli
di sherry di marca Paul
di rospo in salsa di
Masson fu confezionata zafferano con broccoli

Anni ’60 hanno lasciato il


in sacchetti di plastica che ci ha dato filo da
all’interno di lattine di torcere», ricorda Polato.

posto a menu di chef stellati


budino e i contenitori Fuori dall’autoclave,
furono caricati su un volo dove gli alimenti
parabolico per valutare sono sottoposti a
termostabilizzazione,
la loro adeguatezza.
cioè a cottura intorno
Resistettero bene, ma un pesante aroma di durare due anni. Tra di essi ci sono cibi ai 120 °C per eliminare
sherry saturò la cabina, aggravando la nausea “mediamente umidi”, come frutta secca o la carica batterica,
causata dal volo. A dispetto del vomito dei cioccolato, che vengono sottoposti a radiazioni «il broccolo risultava
piloti, Bourland comprò per conto del governo e poi reimpacchettati in involucri conformi molliccio e la coda
svariate casse di Paul Masson. Quando la cosa alla sicurezza in volo, e pasti liofilizzati e di rospo gommosa»
venne a conoscenza della stampa, alla Nasa termostabilizzati, cioè sottoposti a un trattamento Non proprio un
risultato appetitoso.
arrivarono lettere di contribuenti contrari al termico che ne elimina la carica batterica.
consumo di bevande alcoliche. E così, dopo Oltre a scegliere tra centinaia di opzioni
aver speso una grossa cifra in repackaging e preparate in sacchetti, ogni astronauta può
sperimentazione di crema allo sherry, il progetto concordare alcuni piatti bonus, che sono circa il
fu accantonato e gli astronauti rinunciarono per 10% del totale, con uno chef del proprio Paese e
sempre all’alcol in orbita. condividerli con gli altri membri dell’equipaggio
Simile la sorte del progetto della Coca-Cola per per favorire lo spirito di gruppo. Gli italiani
un distributore di bibite a gravità zero: nel 1984 hanno Stefano Polato (v. riquadro a destra),
l’azienda spese 450mila dollari per sviluppare i tedeschi Harald Wohlfahrt, mentre Timothy
un prototipo di lattina che non facesse uscire Peake, il primo inglese sulla Stazione spaziale
il contenuto, finché si scoprì che senza internazionale, ha scelto il tristellato Heston
atmosfera le bollicine provocavano eruttazioni Blumenthal.
spesso accompagnate da schizzi di liquido. Per mesi Blumenthal ha cercato di capire come
Un esemplare della lattina è in esposizione al evitare che il purè di patate uscisse nero dalla
National Air and Space Museum di Washington. confezione per la “migrazione dell’umidità” e
Un flop fu anche il gelato liofilizzato creato da come un panino al bacon potesse restare tale
Whirlpool, che fu portato a bordo dell’Apollo 7, dopo essere finito in lattina e riscaldato a 140 °C
nel 1968. Sembrava polistirolo. per due ore, in modo da eliminare ogni germe.
Lo chef ce l’ha fatta dopo molti tentativi, finché
NATIONAL SPACE CENTRE

MENU GOURMET. Nel tempo la qualità e nel 2015 il carico da lui predisposto è decollato
la varietà dei pasti sono molto migliorate. Dopo da Cape Canaveral, esplodendo però poco dopo
la fase dei surgelati, oggi la cambusa spaziale il lancio. Memorabile il commento di un giornale
include prodotti che devono rigorosamente sull’accaduto: “Heston, abbiamo un problema”. •
18
S
LENIN
ANNIVERSARI
Maksim Gorkij, “cantore della Rivoluzione” che
il settimanale sovietico Ogonjok definì “il più
grande scrittore proletario del mondo”, ricordava

forever
Vladimir Ilich Uljanov, per tutti Lenin.

MITO VIVENTE. Gorkij, che lo aveva a


lungo frequentato, fu tra i più zelanti ed efficaci
artefici della costruzione del mito leninista
nell’Urss nascente. Un’operazione di propaganda
complessa quanto capillare, iniziata già quando
il primo capo di Stato della Russia sovietica,
che detestava le forme di pubblica adulazione,

“E
era ancora in vita. Lenin era stato la guida, nel
ra semplice e leale come tutte le 1917, della Rivoluzione innescata dai bolscevichi
cose che diceva. Il suo eroismo, (l’ala più estrema della sinistra russa), che
quasi interamente spoglio di sfarzo aveva rovesciato gli zar Romanov, e fautore del
esterno, è l’abnegazione modesta, marxismo-leninismo – la dottrina che per più di
A riposo ascetica, non rara in Russia, dell’intellettuale ottant’anni avrebbe dominato in Unione Sovietica
Lenin (pseudonimo di rivoluzionario onesto, che crede profondamente e ispirato i movimenti rivoluzionari nel mondo
Vladimir Ilich Uljanov, nella possibilità di attuare la giustizia sociale –, ma anche architetto di un sistema repressivo
1870-1924), rivoluzionario sulla terra; è l’eroismo di chi ha rinunciato a duro e spietato con i nemici e gli avversari (“Per
e fondatore dell’Unione
Sovietica, durante la
tutte le gioie del mondo per lavorare duramente e fare una frittata bisogna rompere le uova”, diceva,
lettura del quotidiano conquistare agli uomini la felicità”. C’è qualcosa e anche: “La libertà è così preziosa che dovrebbe
Pravda nel 1918. di suggestivo, quasi lieve, nelle parole con cui essere razionata”). Lenin si spense, a soli 53 anni, 

Il 21 gennaio

ANN RONAN PICTURE LIBRARY / HERITAGE-IMAGES / MONDADORI PORTFOLIO


1924, 100 anni fa,
moriva il leader
BOLSCEVICO. La
sua imbalsamazione
fece discutere, ma il
mausoleo è ancora
sulla Piazza Rossa.
di Alessandro Borelli

19
S
Chiamata alle armi
MEMENTO
Lenin programma la
rivolta armata con il
comitato del partito
bolscevico, presente
anche Stalin (al centro),
il 23 ottobre 1917.
Sotto, il leader
rivoluzionario con
la moglie Nadezhda
Krupskaja nel 1922.

Stalin impose l’imbalsamazione di Lenin, nonostante la


©SELVA/OPALE.PHOTO/MONDADORI PORTFOLIO

la sera del 21 gennaio 1924, a Gorki, nella regione


di Mosca. La cittadina, pochi giorni dopo la morte
del leader, fu ribattezzata Gorki Leninskie. A
ucciderlo, l’ultimo colpo apoplettico, al termine di
una malattia durata quasi due anni.

COMPAGNO STALIN. Lenin, in realtà, aveva


cominciato a morire il 25 maggio 1922, quando
era stato colpito dal primo ictus che aveva
comportato una parziale paralisi del lato destro
del corpo, tanto da costringerlo a imparare di
nuovo a scrivere con la sinistra; solo il successivo
2 ottobre era riuscito a tornare all’attività, ma il
16 dicembre aveva subito un secondo attacco.
Nonostante un progressivo recupero della
lucidità, le sue condizioni continuarono ad
aggravarsi fino a impedirgli, dal marzo del 1923,
persino di parlare. Fu in questo contesto di grave
inabilità che Lenin cercò comunque di agire.
Innanzitutto per assicurare al Paese dei soviet,
ancora dilaniato dai postumi della guerra civile
seguita alla Rivoluzione, e al Partito, in cui si
stavano confrontando diverse correnti antagoniste
fra loro, una successione non traumatica. Voleva
inoltre cercare di “condizionare” i nuovi equilibri
in modo da estromettere dal potere i bolscevichi
ritenuti ormai degeneri. Infermo, tra il 23 e il 26
dicembre 1922, dettò una lettera al Congresso del
20
S
AKG_IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO

contrarietà di molti nel Partito

BRIDGEMAN IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO


partito bolscevico, il cosiddetto “Testamento di gioco a presentarsi, davanti
Lenin” (ormai accertato come autentico) in cui all’opinione pubblica, come
parlava, tra l’altro, del segretario generale Stalin, il continuatore e il “fedele
il georgiano Iosif Vissarionovich Dzhugashvili, discepolo” delle volontà e
come di un compagno con “troppa sicurezza degli insegnamenti di Lenin.
di sé”. Per poi aggiungere, in una postilla del In varie fotografie in cui non
4 gennaio 1923: “Stalin è troppo grossolano, e compariva, la sua effigie venne
questo difetto, del tutto tollerabile nell’ambiente artificiosamente inserita, mentre
e nei rapporti tra noi comunisti, diventa quelle degli avversari, esautorati
intollerabile nella funzione di segretario generale. e, in seguito, eliminati fisicamente,
Perciò propongo ai compagni di pensare alla venivano rimosse. Nelle immagini ufficiali il
maniera di togliere Stalin da questo incarico”. profilo del georgiano iniziò a essere rappresentato
accanto a quello di Lenin e la corrispondenza
VERSO IL CULTO. Lenin riteneva necessario tra i due fu manipolata per avvalorare il ruolo Messinscena
Sopra, l’iconica immagine
che, dopo la sua morte, la lettera giungesse a di Stalin come “allievo prediletto”. Fu Stalin a dell’assalto al Palazzo
conoscenza del XIII Congresso del Partito che decidere che la memoria del “padre dell’Urss” d’inverno nel 1917, che
si tenne dal 23 al 31 maggio 1924. I delegati dovesse trasformarsi nella perenne celebrazione è però un falso storico: la
all’unanimità decisero poi però di non renderla di un simbolo per tutti i sovietici, con lo scopo di foto fu scattata durante
pubblica con la motivazione che, essendo rivolta accrescere il proprio prestigio e potere in quanto uno rievocazione teatrale
all’assise, il defunto leader non ne avrebbe continuatore della sua opera. Si trattò di una del 1920, inscenata per
autorizzata la divulgazione. Per conoscere il mossa rischiosa. Ma l’azzardo era nelle corde commemorare il terzo
anniversario dell’evento.
contenuto del “Testamento”, i sovietici e il di Stalin e andò bene: il suo atto si trasformò Nel tondo, Lenin nel 1920.
mondo avrebbero dovuto attendere fino al presto in una poderosa dimostrazione di forza
1956 e il XX Congresso del Pcus, quello della verso la nomenklatura. Rendendo infatti eterno,
“destalinizzazione” voluta da Nikita Chrusciov. con l’imbalsamazione, il corpo di Lenin, Stalin
La scelta di tenere il messaggio riservato fu, promosse apertamente l’esaltazione di se stesso,
in quel momento, provvidenziale soprattutto dando il via a quel “culto della personalità”
per le mire di Stalin. Il dittatore ebbe buon che avrebbe dominato i suoi quasi trent’anni al 

21
S
vertice della Russia sovietica, estendendosi anche omaggio al proprio capo, mosse in parte dalla
agli altri Paesi comunisti. pura curiosità, più probabilmente dalla paura del
futuro, ma anche, e a restarne colpiti furono gli
IL SECONDO MESSIA. Lenin aveva stessi responsabili bolscevichi, dal sincero dolore
chiesto di essere sepolto accanto ai compagni e dal desiderio di mostrare la propria dedizione a
rivoluzionari ma nemmeno la vedova Nadezhda quell’autorità».
Krupskaja riuscì a far rispettare le sue ultime Poi Stalin, non senza dissensi all’interno del

AKG_IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO
volontà. Niente e nessuno poteva opporsi Partito stesso (ancora esisteva il confronto),
ai disegni di Stalin. Fu stabilito che il corpo compì un ulteriore passo: impose che il corpo di
venisse trasferito, con un solenne viaggio in Lenin fosse imbalsamato per esporlo al popolo,
treno, a Mosca dove fu esposto nella Sala delle facendone uno dei pilastri ideologici dell’Urss.
colonne della Casa dei sindacati fino ai funerali In contrapposizione all’ateismo di Stato si
celebrati il 27 gennaio sulla Piazza Rossa. «La sviluppò una vera “santificazione laica” del
coda si sarebbe snodata per tre giorni e quattro leader rivoluzionario, che rimandava agli usi
notti dando prova di assoluta autodisciplina, propri della Chiesa ortodossa. Usanze contro
di correttezza estrema nel totale rispetto della cui i bolscevichi si erano scagliati dichiarandole Estremo omaggio
gravità della situazione», racconta Gian Piero “ipocrisie della religione”, che ora però tornavano Il corpo del leader
Piretto, storico della letteratura e studioso della utili. «Lenin venne considerato il secondo bolscevico esposto dopo
cultura russa che ha ricostruito quei giorni nel Messia, colui che aveva annunciato al mondo la sua morte. A destra,
libro L’ultimo spettacolo. I funerali sovietici la millenaria promessa del regno della libertà», contadine sulla Piazza
che hanno fatto storia (Cortina). «Si calcola ha scritto lo storico Oleg Shakhnazarov sulla Rossa attendono di
visitare il mausoleo. Sotto,
che cinque milioni di persone, nonostante il Russian Social Science Review. «Il suo corpo fu
la coda per l’ultimo saluto
freddo intenso, abbiano voluto rendere l’ultimo dunque preservato per la resurrezione, anche a Lenin nel gennaio 1924.

L’esposizione del corpo di Lenin


nel mausoleo servì ai bolscevichi
per rendere eterna la sua dottrina
BRIDGEMAN IMAGES

22
S
© LOOK AND LEARN / BRIDGEMAN IMAGES/ MONDADORI PORTFOLIO
visivamente in modo simile alla Prima Venuta: IN FILA. A oltre trent’anni dalla fine
un sepolcro chiuso da una pietra (il mausoleo dell’Unione Sovietica, e malgrado i dibattiti
accanto alle mura del Cremlino completato ricorrenti che in Russia sollevano la questione di
all’inizio degli anni Trenta, ndr), due guardie a una degna sepoltura per i resti di Lenin e il loro
custodirlo e fedeli in visita per vedere le spoglie. stato di conservazione, il suo corpo è ancora oggi
Fu canonizzato come un santo». visibile nel mausoleo nella Piazza Rossa. La città
di San Pietroburgo (Pietrogrado dal 1914), il cui
NEL PARTITO. Pur opponendosi alle nome dal 1924 al 1991 fu Leningrado, ha ripreso
suggestioni religiose che l’imbalsamazione la sua denominazione originaria e in Russia molti
implicava, i bolscevichi colsero l’occasione monumenti sovietici sono stati distrutti. Eppure,
per dimostrare i traguardi raggiunti in breve dentro la piramide a gradoni alta 12 metri con
dalla scienza sovietica, capace di eternare un una facciata di 24 metri di lunghezza, progettata
corpo. Ma quelle spoglie nel mausoleo, prima dall’architetto Aleksej Viktorovich Schusev, la
in legno e dopo in marmo, soprattutto fissavano Storia sembra essersi fermata.
in qualcosa di tangibile, non tanto l’uomo Ai visitatori, non più numerosi come un
quanto la sua eredità ideologica, il leninismo. tempo, è vietato fare foto o riprese, parlare,
Avel Enukidze, membro del Comitato centrale tenere le mani in tasca, indossare cappelli e
chiamato a decidere sulla questione, affermò: guanti. All’interno non è consentito fermarsi,
“Noi non abbiamo voluto trasformare il corpo bisogna procedere in fila indiana a piccoli
di Vladimir Ilich in qualcosa come una reliquia passi. Il cosiddetto “gruppo del Mausoleo”,
attraverso la quale rendere popolare e preservare che si occupa della preservazione del corpo
la sua memoria. Egli aveva già reso immortale se imbalsamato con tecniche che quando
stesso attraverso i suoi brillanti insegnamenti e vennero perfezionate, negli anni Venti, erano
le sue attività rivoluzionarie. Noi abbiamo voluto estremamente innovative, è composto da
conservare il corpo perché è di grande importanza anatomopatologhi, biochimici e chirurghi.
mantenere intatta la sembianza fisica del grande Le attività conservative costano ogni anno alle
leader per la prossima e tutte le generazioni casse del Cremlino, secondo dati ufficiali, circa
future”. 170mila euro. •

Come morì?
N onostante siano trascorsi
cento anni, la causa della
morte di Lenin è ancora
medici chiamati a consulto
si trovarono d’accordo e
firmarono il referto.
che mai quella, ricorrente,
di un avvelenamento da parte
di Stalin.
avvolta, almeno in parte, nel Nessuna certezza. Già all’epoca Nel 2011, Cynthia St. Hilaire,
mistero. Tanti documenti si ipotizzarono dunque genetista dell’Università di
sovietici sono, infatti, tuttora diverse cause: ipertensione Pittsburgh (Usa), ha suggerito
custoditi negli archivi russi con grave di origine genetico- che la causa dell’arteriosclerosi
la scritta “riservato”. familiare, aggravata da stress precoce di Lenin sia da ricercare
Un’autopsia compiuta, per psicofisico e forte depressione; nella mutazione del gene NT5E,
conto del governo, sul cadavere endoaortite sifilitica; una rara patologia genetica
del leader bolscevico poco intossicazione da piombo che causa la calcificazione
dopo il decesso stabilì che la causata dai due proiettili di articolazioni e arterie. Gli
morte era stata provocata da dell’attentato subìto da Lenin scienziati hanno così avanzato
un’arteriosclerosi cerebrale, la nel 1918, rimossi solo nel 1922. l’ipotesi che tale malattia
forma più grave di occlusione Nessuna di queste opzioni è abbia innescato una paralisi
delle arterie. Ma solo 8 dei 27 stata però confermata. Meno progressiva dall’esito fatale.
23
S
GIALLO STORICO

LA RIVALE
Gradini fatali
Amy Robsart guarda
un medaglione con
il ritratto del marito.
Nell’altra pagina, la
di Elisabetta
Amy Robsart, moglie del favorito della
morte della giovane
(28 anni), l’8 settembre
1560: fu trovata regina inglese, morì cadendo dalle scale.
Incidente? Il mistero continua da 4 secoli.
esanime ai piedi della
scalinata di casa.

di Massimo Manzo

L ’ 8 settembre 1560 una giovane e apparentemente innamorati. Il loro solido


donna di nome Amy Robsart rapporto resse anche quando Robert cadde in
fu trovata senza vita, con disgrazia, durante il regno di Maria I, ritrovandosi
l’osso del collo spezzato, ai addirittura imprigionato. Tuttavia, con l’ascesa
piedi di una scalinata della tenuta di Elisabetta I al trono d’Inghilterra (1558),
di Cumnor Place, a 100 km da la situazione cambiò drasticamente. Amica
Londra. Quel tragico evento fu fonte d’infanzia di Robert, appena conquistato il potere
di sconcerto in tutta l’Inghilterra, la nuova regina lo nominò infatti maestro di
arrivando alle orecchie delle più stalla (Master of the Horse), una delle cariche
importanti personalità europee più prestigiose a corte. Da quel momento, la
e alimentando veleni e relazione tra lei e Dudley si fece sempre più
maldicenze. Il motivo? La stretta, relegando nell’ombra la povera Amy,
vittima non era una persona presto dimenticata dal marito e sgradita alla
qualunque, ma la moglie sovrana. Di fatto, era come se i coniugi Dudley si
di Robert Dudley, conte di fossero separati: la ragazza viveva ormai lontano
Leicester e favorito della da Londra per lunghi periodi, andando a trovare
regina Elisabetta I. Da allora, Robert solo in rare occasioni.
quattro secoli non sono bastati
a dissipare le ombre. MORTE INASPETTATA. Lord Dudley
era intanto impegnato a farsi odiare a morte
MATRIMONIO D’AMORE. dagli altri cortigiani. Ambizioso e arrogante, a
Proveniente da una nobile famiglia del detta dei contemporanei il conte di Leicester
Norfolk, al momento della sua morte aveva sedotto Elisabetta, approfittando del
Amy aveva 28 anni e un decennio suo favore incondizionato per influenzarne le
di vita matrimoniale alle spalle. Lo decisioni e ritagliarsi un ruolo di potere. Fu in
sposalizio con il coetaneo Robert, tale contesto che venne ritrovato il cadavere di
rampollo di un’importante e Amy, apparentemente caduta dalle scale. Era
discussa casata vicina alla dinastia venuta a trovare il marito alloggiando a Cumnor
Tudor, era stato celebrato quando Place, in una residenza concessale da sir
lei era ancora diciassettenne, Anthony Forster, amico di Dudley. Quel giorno,
e le testimonianze dell’epoca stranamente, aveva insistito per rimanere sola in
BRIDGEMAN IMAGES

lo descrivono come dettato da casa, ordinando alla servitù di recarsi alla vicina
ragioni sentimentali più che Fiera di Abingdon. Poche ore dopo era morta,
da calcoli politici. Oltre ad senza che nessun testimone potesse raccontare
avere la stessa età, sia lei sia cos’era successo. La sua improvvisa scomparsa
Dudley apparivano come una colse tutti di sorpresa sollevando inquietanti
coppia ideale: belli, affascinanti dubbi. Informato il giorno seguente del fattaccio, 
© NOTTINGHAM CITY MUSEUMS & GALLERIES / BRIDGEMAN IMAGES/ MONDADORI PORTFOLIO

25
S
Robert, che si trovava a corte, volle che si
aprisse un’inchiesta per far luce sull’accaduto,
per evitare spiacevoli speculazioni. Amy e il marito
SOTTO SHOCK. I timori del conte non
di fatto vivevano
erano ingiustificati: ben presto ambasciatori e
cortigiani cominciarono a sospettare proprio di
separati. Lei viaggiava
lui, insinuando che quella morte non fosse un
semplice incidente, ma un subdolo omicidio.
molto e tornava
Da tempo si sussurrava infatti che Robert ed
Elisabetta fossero amanti. Movente fin troppo
a Londra di rado
scontato, dunque: uccidendo la moglie, Dudley
avrebbe eliminato l’ultimo ostacolo al suo
matrimonio con la regina, potendo finalmente
ascendere al trono come principe consorte.
Ma andò davvero così? Malgrado la sua fama
di uomo cinico e intrigante, gli studiosi moderni
sostengono che le prove contro di lui non sono
certo schiaccianti. L’analisi di una lettera di
poco successiva ai fatti e indirizzata a William
Cecil, mostra che Dudley era genuinamente
sconvolto per ciò che era avvenuto alla moglie.
Nella missiva, scritta in tutta fretta e zeppa di
errori grammaticali, implorava il ministro di
aiutarlo a mantenere intatta la sua reputazione.
Un atteggiamento anomalo per un freddo
assassino...

William Cecil
MONDADORI PORTFOLIO (2)

26
S
© ASHMOLEAN MUSEUM / BRIDGEMAN IMAGES/ MONDADORI PORTFOLIO
L’indagine sulla morte di Amy Robsart si rese impossibile il matrimonio tra Robert e la
chiuse nell’agosto del 1561 e parve confermare la regina, sia agli occhi della corte sia a quelli del
natura casuale dell’avvenimento. Nella relazione popolo. Partendo da tale esito, alcuni hanno
completa (ritrovata soltanto nel 2008), oltre ipotizzato che fosse proprio questo il vero
all’osso del collo spezzato furono menzionati due movente dell’assassinio: rovinare Dudley per
traumi cranici compatibili sia con violenti colpi troncare il legame tra l’ambizioso conte ed
ricevuti da un aggressore sia con la caduta da una Elisabetta. Ma chi poteva averne interesse?
scalinata di pietra. Alcuni studiosi contemporanei L’attenzione degli storici si è concentrata su
hanno formulato diverse teorie. Una delle più alcune figure note per la loro rivalità con Robert
comuni è stata avanzata nel 1956 da Ian Aird, nella lotta per ottenere i favori della regina.
docente di chirurgia alla Royal Postgraduate
Medical School di Londra. Rileggendo le fonti INDIZIATI SPECIALI. Il primo a finire sulla
dell’epoca, che riportavano come Amy soffrisse lista dei sospettati fu il duca di Norfolk, Thomas
di una grave malattia (verosimilmente un tumore Howard. Appena salita al potere, la regina lo
al seno), Aird ipotizzava che il cancro avesse aveva preso sotto la sua ala protettiva, ma
reso le sue ossa estremamente fragili, rendendo ben presto Dudley l’aveva scalzato, ottenendo
più probabile la rottura del collo a seguito della attenzioni e favori ben maggiori. Non bastasse, il
caduta. conte stava cominciando a interferire in questioni
Il medico britannico non è il solo ad avere che Norfolk riteneva di sua competenza,
percorso la strada dell’incidente: c’è chi erodendo così il suo potere. Le recriminazioni
ha immaginato che Amy avesse subito un di Howard erano note, tanto che i documenti
improvviso collasso dovuto a patologie come dei principali ambasciatori stranieri a Londra
aneurisma aortico, spondilosi cervicale o parlavano di lui come del più acerrimo nemico di
tubercolosi della colonna vertebrale. Le tesi in Dudley, forse persino coinvolto in complotti per
questione non sono da escludere del tutto, ma eliminare il favorito della regina.
sono quasi impossibili da provare in assenza di Oltre al duca di Norfolk nel novero degli
un’autopsia dettagliata sul cadavere formulata indiziati speciali c’è un ben più pericoloso 
con metodi moderni. Alcuni documenti peraltro
farebbero pensare che la moglie di Dudley stesse
superando la malattia, e i viaggi affrontati nelle
sue ultime settimane smentirebbero che si fosse
trovata in gravi condizioni fisiche.

ROVINATO. Nel tempo c’è stato anche chi ha


pensato che Amy potesse essersi suicidata, ma
anche questa ipotesi non convince. Il fatto che
il giorno della morte abbia allontanato in modo
sospetto la servitù e che il suo rapporto con il
marito si fosse deteriorato non prova infatti
che avesse intenzioni suicide. Semmai,
potrebbe aver congedato la servitù in
attesa... del suo assassino. Vediamo perché.
Robert Dudley non è certo il solo
possibile indiziato per l’ipotetico omicidio.
Anzi, se fosse stato lui, o Elisabetta,
ad architettare la morte di Amy,
avrebbe clamorosamente fallito
lo scopo. Lo scandalo causato
Fu amore? da quell’evento macchiò infatti
Amy Robsart e per sempre la reputazione
Robert Dudley in del conte, tanto che
un dipinto inglese ancora 24 anni dopo,
del 1827. Si nel 1584, circolava
sposarono quando un libretto anonimo,
lei aveva 17 anni,
sembra per ragioni
intitolato Leicester’s
sentimentali e non Commonwealth, che
lo prendeva di mira
Thomas Howard
politiche. Ai lati, il
barone di Burghley accusandolo di
(Cecil) e il duca di orribili crimini,
Norfolk (Howard), tra cui l’omicidio
possibili indiziati. della moglie.
Di fatto, la morte di Amy
27
S
L’INTERVISTA

Non fu suicidio
L a misteriosa morte di Amy Robsart ha incuriosito stuoli di storici,
studiosi e romanzieri, che hanno cercato di dipanare la matassa
che circonda da secoli la vicenda. Tra questi, la storica britannica
Per quanto ne sappiamo, però, non era depressa, anzi era felice
di viaggiare per il regno trascorrendo del tempo con amici e
familiari. È effettivamente strano che abbia voluto stare da
Sarah-Beth Watkins, autrice di numerosi bestseller storici sola il giorno della sua morte (v. articolo), ma penso che questa
(ambientati soprattutto nel periodo Tudor) e autrice del saggio circostanza non fosse dovuta alla volontà di uccidersi. Il suicidio
The Death of Amy Robsart: An Elizabethan Mystery. Sullo sfondo del era inoltre condannato dalla Chiesa e non riesco a immaginare
regno elisabettiano, tanto ricco di arte e cultura quanto di intrighi e che Amy potesse andare contro le proprie convinzioni religiose
segreti, il libro indaga nel dettaglio le varie teorie che circondano la (Amy era devotissima, ndr).
scomparsa della moglie di Robert Dudley.
Quali sono state le principali fonti che ha utilizzato per
Qual era il rapporto tra Robert Dudley e sua moglie Amy indagare sul caso?
Robsart?
Sono state molte, in particolare il cosiddetto Calendar of State
A causa del ruolo che Dudley aveva alla corte di Elisabetta I, i due Papers nazionali ed esteri, soprattutto spagnoli e veneziani (si tratta
coniugi si vedevano raramente. Amy non era affatto benvenuta a di una fonte che raccoglie i carteggi che registravano l’operato
corte e quando andava a visitare il marito alloggiava in un luogo del governo durante i regni dei Tudor e Stuart, ndr) e i documenti
diverso da quello dove abitava Robert. In modo simile, suo marito dell’indagine successiva alla morte (Coroner's Report). Tra i libri che
la andava a trovare portandole spesso dei regali, ma i coniugi si occupano della vicenda consiglio Death and the Virgin di Chris
Dudley non avevano una dimora comune. Skidmore (2010) e Amy Robsart and the Earl of Leicester di George
Non riesco a immaginare che la loro fosse una relazione intima, Adlard (1870).
anche perché la coppia non aveva figli e i due trascorrevano
pochissimo tempo insieme. Chi pensa sia stato veramente responsabile della morte di
Amy Robsart?
Qual era l’opinione che di Robert Dudley avevano il popolo e
l’élite? Perché era così impopolare? La sua morte potrebbe essere stata solo un incidente, ma se
dovessi individuare una persona responsabile del suo omicidio,
Penso che Dudley fosse impopolare soprattutto per la sua estrema allora credo che potrebbe essere stato qualcuno che odiava Dudley
intimità con la regina. Era ovvio che Elisabetta avrebbe fatto – e voleva dargli una lezione, compromettendo ogni possibilità che
quasi – qualsiasi cosa per lui. In molti erano gelosi del suo potere aveva di sposare la regina. In tal caso Thomas Howard, quarto duca
ma pensavano anche che, a causa del suo background familiare di Norfolk, e il barone di Burghley, William Cecil, sarebbero i miei
(suo padre e suo nonno erano stati giustiziati per tradimento), principali sospettati.
non fosse un candidato adatto per sposare Elisabetta. In sostanza,
Robert era noto per essere sia un personaggio troppo vicino alla Quali sono state le conseguenze politiche della morte di
sovrana sia una specie di parvenu, una persona in procinto di Amy Robsart?
risalire la scala sociale al solo scopo di diventare re.
Ritengo abbia messo fine a qualsiasi possibilità di matrimonio
Nel tempo sono state elaborate varie teorie per spiegare la tra Dudley ed Elisabetta I. Anche se a volte sembrava che la
morte di Amy Robsart. Tra quelle che menziona nel libro, sovrana lo avrebbe sostenuto come re, era ben consapevole
qual è a suo parere la più inverosimile? che un matrimonio politico con uno straniero sarebbe stato più
vantaggioso per l’Inghilterra.
Senza dubbio il suicidio. Non penso infatti che Amy si sia tolta la Dopo la morte di Amy, le voci che accusavano Robert offuscarono
vita. Credo che questa ipotesi sia stata avanzata perché non vedeva la sua reputazione al punto che nessuno dei suoi consiglieri
quasi mai suo marito, non aveva una casa o dei figli e viveva l’avrebbe sostenuto e ci sarebbe stata addirittura una sommossa,
all’ombra di Elisabetta. una protesta pubblica.

Dal 2008 si sa che oltre all’osso personaggio: William Cecil, consigliere della

del collo spezzato la giovane Corona. Il potente ministro, non nuovo a intrighi
e macchinazioni, era l’unico abbastanza cinico

aveva subito due traumi cranici da architettare uno schema così machiavellico.
Il suo movente andava inoltre oltre la semplice
rivalità con Dudley e investiva questioni di Stato.
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Preoccupato per la crescente influenza del conte,


Cecil era infatti convinto che a causa sua la regina
rifiutasse con sdegno le offerte matrimoniali
avanzate dai sovrani europei e da grandi
famiglie aristocratiche, creando un problema di
successione al trono. L’omicidio di Amy avrebbe
messo fuori gioco l’ingombrante amante, ma
avrebbe anche aumentato il peso di Cecil a corte.
In effetti, il suo ruolo crebbe a dismisura da
quel momento. Se andò così (ma non si sa), Amy
Robsart sarebbe stata soltanto una pedina in un
Sconcerto gioco molto più grande di lei, vittima della ragion
I funerali di Amy di Stato. •
Robsart in una
stampa ottocentesca.
PRIMO PIANO

Guerre, terrorismo, convivenze impossibili: il conflitto


arabo-israeliano infiamma la Palestina da 75 anni.
Ripercorriamo la storia millenaria di questa
regione e dei suoi abitanti.

LA TERRA
CONTESA

Insieme
Arabi ed ebrei
di fronte alla Porta
di Damasco,
a Gerusalemme,
nel luglio 1967,
dopo la fine delle
ostilità della Guerra
dei sei giorni.

■ ■ ■ ■
PALESTINA LA PIÙ VECCHIA CONTROLLO TERRE
SENZA PACE DEL MONDO OTTOMANO ROSSO SANGUE
pag. 30 pag. 42 pag. 48 pag. 58
POPPERFOTO VIA GETTY IMAGES

■ ■ ■ ■
LE GENTI INTRECCIO RITORNO PROVE
DI CANAAN DI FEDI A ISRAELE DI PACE
pag. 36 pag. 44 pag. 52 pag. 64

29
S
PRIMO PIANO

Il CONFLITTO
ARABO-ISRAELIANO è
cominciato il giorno in cui è nato
lo Stato ebraico, 75 anni fa.
Da allora un susseguirsi di guerre
e atti terroristici ha determinato
una crisi senza fine.
Intervista con il politologo
Vittorio Emanuele Parsi.
di Lidia Di Simone

30
S
PALESTINA
Il 27 dicembre,
pochi giorni
prima che il
nostro giornale
andasse in
stampa, il
professor Parsi
è stato colpito
da un attacco
cardiaco mentre
presentava a
Cortina il suo
ultimo libro
Madre Patria.
Ci auguriamo
che possa
riprendersi
presto e tornare
al suo lavoro.

P
er rispondere agli interrogativi
che ognuno di noi si pone

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dopo l’attacco portato da
Hamas a Israele il 7 ottobre
scorso e la successiva risposta armata
israeliana nella striscia di Gaza, abbiamo
intervistato il politologo Vittorio
Emanuele Parsi, professore ordinario di
Relazioni internazionali all’Università
Cattolica del Sacro Cuore di Milano,
dove dirige anche l’Aseri (Alta scuola di
economia e relazioni internazionali).

La definizione di Medio Oriente è


stata coniata nel 1902 dall’ammiraglio
statunitense Alfred Mahan. Siamo stati
noi occidentali a creare una polveriera?
Il Medio Oriente è un inquadramento
che segue la dissoluzione dell’Impero
ottomano (v. articolo a pag. 48) alla fine
della Prima guerra mondiale, costituito
dalle ex province arabe di quello che era
stato l’Impero ottomano, con l’aggiunta
dell’Egitto e dell’Iran. Queste province
Nasce Israele sono però diventate autonome solo
David Ben Gurion, dopo la Seconda guerra mondiale, prima
futuro premier, legge
erano protettorati inglesi o francesi.
la Dichiarazione di
indipendenza del La sistemazione dell’area è ancora il
14 maggio 1948 al risultato di una cattiva decolonizzazione.
Museo di Tel Aviv,
durante la cerimonia di A partire dalle imprese di Lawrence
fondazione dello Stato d’Arabia, nel 1917, fino al 1947, la
di Israele. questione mediorientale è partita

SENZA PACE
dall’azione dei britannici: fu promessa

31
S
Il DIRITTO AL RITORNO
è il punto fermo per i palestinesi
una patria agli arabi, ma poi di fatto Perché secondo gli arabi la casa
nessuno gliel’ha mai data... promessa agli ebrei era la loro terra
Il pasticcio c’è stato fin da allora: (v. a pag. 36), ed era stata consegnata
prima ci fu l’accordo preso dal governo a chi aveva subito la Shoah in
inglese con la comunità ebraica europea, conseguenza dell’antisemitismo europeo.
con cui si affermava la disponibilità a Questa è la loro visione. Ecco, quindi,
costruire un focolare (v. a pag. 52) per nascere fin da allora due narrative
il popolo ebraico in Palestina. Poi ci fu opposte e inconciliabili. La Risoluzione
la promessa fatta agli arabi, a Hussein 181 dell’Onu nel 1947 cercò di mediare
sceicco della Mecca, di poter avere fra queste due visioni attraverso la
una patria araba che comprendesse spartizione della Palestina mandataria
Gerusalemme e la Palestina. E qui è nato in due Stati, uno ebraico, l’altro arabo,
il problema: fu promessa una patria, su con Gerusalemme amministrata
uno stesso territorio, a due popoli. Fu internazionalmente.
alimentato il sogno sionista di “una terra
senza un popolo per un popolo senza Ma gli arabi la bocciarono...
terra”, ma questo contraddiceva il fatto Sì, è vero. E accaddero due cose:
che lì c’erano già i palestinesi: e fra loro da un lato ci fu il tentativo arabo di
cristiani, musulmani e anche ebrei. buttare a mare gli ebrei. E dall’altro
partì un’azione di pulizia etnica da
Quindi, i palestinesi cominciarono parte delle autorità ebraiche nei territori
allora a diventare una pedina da assegnati loro dalla Risoluzione 181. Non
spostare? dimentichiamo che quando si parla di
Nella percezione degli inglesi, che in Nakba, ovvero della “catastrofe”, ci si Momenti fatali
Dicembre 1917,
quegli anni amministravano la Palestina, riferisce al fatto che i palestinesi furono durante la Prima
non c’era proprio un popolo palestinese. espulsi con la violenza e con il terrore, guerra mondiale gli
Per loro dal Golfo di Ormuz fino al e in gran numero, dai territori che l’Onu inglesi entrano a
Mediterraneo erano tutti arabi, sottoposti assegnava a Israele. Gerusalemme.
alla loro amministrazione coloniale A destra, 1948,
come le popolazioni stanziate in Africa, Quindi, invece della nascita di due l’esodo forzato dei
palestinesi (la Nakba,
in India o altrove. Nella stessa regione Stati iniziò in quegli anni, 1947-48, il
la “catastrofe”).
c’erano poi in misura minore gli ebrei, conflitto arabo-israeliano.
che aumentarono esponenzialmente Scoppiò la guerra di indipendenza e,
dopo la Prima guerra mondiale con quando finì, quelli che erano gli attuali
l’emigrazione per lo più dall’Europa territori della Cisgiordania e di Gaza Negli accordi di Oslo era previsto
(l’Alyah, “il ritorno”). Il sogno del non vennero trasformati in uno Stato che una gran parte della Cisgiordania
sionismo era quello di avere una patria, autonomo palestinese, come avrebbe andasse all’Autorità nazionale
localizzata poi in Palestina, ma questo dovuto essere. Anche se ciò non accadde palestinese; ma questi accordi sono stati
divenne possibile solo dopo la Seconda per colpa dei governi israeliani, va detto bloccati dopo l’assassinio del premier
guerra mondiale, in conseguenza della con chiarezza, ma perché la Giordania israeliano Yitzhak Rabin (4 novembre
Shoah. Israele nacque in effetti da questi invase e occupò la Cisgiordania, mentre 1995, ndr) a opera di un estremista di
due filoni: da un lato il sogno sionista, l’Egitto occupò la Striscia di Gaza. destra, un colono israeliano appartenente
sorto nell’Ottocento e spinto dall’affare Da allora, cioè dal 1948 al 1967, ci agli stessi ambienti che negli ultimi
Dreyfus (che dimostrava come anche fu una complicità araba di fondo nel vent’anni hanno bloccato qualunque
nella consolidata democrazia della mantenere questi territori occupati, possibilità di applicazione degli accordi.
Repubblica francese gli ebrei potevano impedendo allo Stato palestinese di Nel 2000, a Camp David, sotto la
essere discriminati), dall’altro la Shoah, costituirsi. E questo venne fatto ancora presidenza Clinton, ci fu un altro
che aveva ucciso 6 milioni di ebrei in nella speranza di riuscire a eliminare gli tentativo. Ma Ehud Barak, allora primo
Europa. Dopo la guerra i sopravvissuti ebrei dalla regione. ministro di Israele, e Yasser Arafat,
si posero il problema di trovare una presidente dell’Autorità nazionale
terra dove mettersi al sicuro. E il senso Ma quando parliamo di “territori palestinese, non riuscirono a raggiungere
di colpa collettivo degli Europei creò le occupati” che cosa intendiamo? Quali un’intesa. E dire che allora Barak aveva
condizioni per creare uno Stato ebraico. territori occupa oggi Israele? offerto le condizioni più favorevoli
Occupa Gerusalemme Est e tutta la mai presentate ai palestinesi dagli
Il problema arabo-israeliano nacque Cisgiordania presa dopo la guerra del israeliani, con oltre il 90% del territorio
già allora. Perché? 1967 (v. infografica a pag. 60). da assegnare all’autorità guidata da
32
S
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Hamas domina nella Striscia dal la “lettera all’America” di un terrorista,


2006, dopo che il primo ministro il capo di al-Qaeda, Bin Laden, citata
israeliano Ariel Sharon ha restituito come esempio di buon senso sulla
Gaza ai palestinesi. Qual è il suo ruolo? questione palestinese. Che cosa sta
Quando Sharon uscì da Gaza l’Autorità accadendo?
nazionale palestinese la governò per La madre degli ignoranti è sempre
un periodo limitato, poi Hamas vinse incinta, ma a mio parere è ancora più
le elezioni e usò il successo elettorale sconvolgente che al legittimo dolore per
per un colpo di Stato ed eliminare ogni tutti i bambini palestinesi che vengono
confronto, fino a uccidere i sostenitori di uccisi a Gaza – personalmente sono
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Al Fatah (il partito del leader dell’Anp, contrario alle modalità con cui si sta
Abu Mazen, ndr). svolgendo l’azione, anche perché la
Va però ricordata un’altra cosa: il ritengo suicida – non si sia mai associata
governo israeliano, che si è sempre una eguale preoccupazione per i bambini
rifiutato di agire a Gaza se non con ucraini. Io non ho mai visto nessuna
operazioni massicce, da un lato ha manifestazione contro il bombardamento
cinto d’assedio la striscia con muri russo degli ospedali ucraini. E nemmeno
che stanno lì da 20 anni, dall’altro ha piazze piene in difesa delle donne
lasciato che i flussi finanziari arrivassero iraniane.
Arafat. Arafat non firmò l’accordo nella striscia ben sapendo che questo Ricordiamoci che questa fase del
perché il testo non comprendeva alimentava il potere di Hamas. E questo conflitto è stata innescata in Israele da
Gerusalemme Est e il famoso “diritto perché ha usato Gaza come una vetrina una strage orribile di civili, donne e
al ritorno”, che i palestinesi espulsi per poter dire: vedete che cosa fanno bambini indifesi, allo scopo di uccidere e
nel 1948 pretendono. Un “ritorno” i palestinesi quando si governano da terrorizzare, che ha fatto 1.400 morti, la
che, chiaramente, potrebbe far saltare soli? Nel frattempo, nella Cisgiordania, metà delle vittime delle Twin Towers. Ma
l’equilibrio demografico israeliano. in quelle piccole porzioni già governate spiace che in tutto il mondo, in Italia in
Da lì in poi c’è stato un incremento di dall’Autorità palestinese, entrano primis, gli studenti e gli studiosi in corteo
colonie illegali ebraiche in Cisgiordania. continuamente le autorità israeliane, se ne siano dimenticati, prestandosi al
I numeri sono variabili, ma si parla di la polizia e l’Idf fanno raid e causano doppio standard per cui tutto quello che
circa 250mila coloni a Gerusalemme danni collaterali senza guardare in faccia è antiamericano e antioccidentale va
Est e 500mila in Cisgiordania. Quindi nessuno, mentre i coloni continuano a bene, quindi bisogna capire Hamas. Ma a
adesso, oggettivamente, senza la provocare i palestinesi. Israele va detta una cosa: quando uno va
rimozione delle colonie diventa molto in giro con una torcia in un deposito di
difficile immaginare la nascita di uno Oggi ci sono i kibbutz vicini ai benzina e poi questo salta, non è che poi
Stato palestinese. Hamas avrebbe fatto confini svuotati, Tel Aviv e altre città si possa dire “che dovevamo fare?”.
quello che ha fatto il 7 ottobre scorso sotto i razzi di Hamas, l’economia Ripeto: Hamas è una cricca di terroristi
a prescindere da qualunque politica israeliana a rotoli. E le piazze pro- che ha l’obiettivo di annientare Israele.
israeliana, perché il suo scopo è quello Palestina che urlano lo slogan La domanda da fare è: come mai Hamas
di cancellare Israele. Ma le politiche “dal fiume al mare”, auspicando è così popolare presso i palestinesi?
israeliane sono responsabili di aver implicitamente la cancellazione dello Siamo sicuri che le politiche israeliane
portato sostegno ad Hamas. Stato di Israele, o rilanciano su TikTok degli ultimi 30 anni non c’entrino nulla? 
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Passaggio di mano
Un soldato britannico
(1948). A destra, profughi
ebrei in Palestina nel 1947.

La soluzione dei DUE STATI in


realtà si è arenata fin da subito
Che ruolo hanno giocato? riservare ai palestinesi un destino non manifestato nelle piazze opponendosi al
Semplice: la responsabilità del governo troppo diverso da quello riservato agli tentativo di Netanyahu di stravolgere la
Netanyahu, che governa da 14 anni, è Apache nella storia degli States: una Costituzione. Erano schierati contro un
quella di aver tentato di tutto per rendere riserva sempre più piccola. Se in quegli governo pieno di suprematisti, gente che
impossibile l’unica soluzione sensata, accordi avessero contemplato, per se fosse vissuta negli Stati Uniti sarebbe
quella “due popoli due Stati”. esempio, investimenti massicci a favore stata membro del Ku Klux Klan.
Gli Accordi di Abramo, fatti con della Cisgiordania e di Gaza, collegati
l’illusione di mettere in sicurezza Israele allo sviluppo di una vera indipendenza Gli accordi di Abramo sono stati
senza mediare con i vicini, sono stati palestinese, tutto avrebbe avuto un altro sottoscritti dai Paesi arabi dell’area,
un atto di criminalità politica. Tanto che senso. Ma Netanyahu non voleva questo. che fino al 7 ottobre come abbiamo
adesso siamo in una situazione peggiore detto non si curavano molto della sorte
di prima. Ma fin dalla morte di Rabin Gli investimenti però ci sono stati, e dei palestinesi.
Israele non ha fatto niente per cercare un corposi. I gazawi hanno ricevuto soldi Assolutamente sì. La responsabilità dei
accordo con i palestinesi. dal Qatar, come dall’Unione Europea, governi arabi è enorme. Ma la potenza
finiti però sui conti correnti di Hamas... occupante in Cisgiordania è Israele e,
Gli Accordi di Abramo sono stati Vero, ma non pensiamo che Israele per il diritto di guerra internazionale, ha
dunque la miccia che ha acceso le non lo sapesse. A Netanyahu andava responsabilità precise nei confronti degli
polveri di Hamas? benissimo, così poteva dimostrare occupati. E sempre gli occupati hanno
Sono stati di certo una grande illusione, quanto potessero essere estremisti i il diritto di resistere con le armi alla
frutto della visione di Netanyahu: palestinesi lasciati ad autogovernarsi. potenza occupante. Dal 1967 in poi in
normalizzare la situazione e farsi D’altra parte, lo stesso Israele sta Cisgiordania c’è stata una occupazione
accettare nella regione da tutti gli arabi. diventando un Paese dove ci sono militare. Chi reagisce con le armi a
Fregandosene dei palestinesi, il cui sempre più estremisti religiosi: prima questo non è un terrorista. Se spara a
destino, beninteso, non è che stesse a di questa azione terribile del 7 ottobre, un soldato nei territori occupati non sta
cuore più di tanto ai Paesi arabi. la popolazione israeliana era spaccata commettendo un atto terroristico.
in due. Per mesi i democratici avevano
E gli Stati Uniti? Non si sono accorti L’attacco di Hamas ai kibbutz, però,
del rischio insito in questi accordi? non è “resistenza”. E i razzi che
Ricordiamo che gli Accordi di Abramo IL LIBRO partono tutti i giorni da Gaza contro
vengono dall’amministrazione Trump, in Madre Patria, Vittorio
Israele che cosa sono?
particolare dal genero dell’ex presidente, Emanuele Parsi Terrorismo, senza alcun dubbio.
Jared Kushner. Ebreo, Kushner (Saggi Bompiani).
appartiene a quella parte che negli Usa si Una riflessione sulla Atti di terrorismo mai criticati dai
patria in quest’epoca
riconosce nel pensiero neoconservatore. di guerre e nazionalismi. Paesi arabi, che anzi, per la prima
Gente che, per capirci, pensa di poter volta hanno parlato la stessa lingua in
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un incontro storico a Riad, lo scorso guidati”. Alì, ultimo califfo “ben guidato” un’unica bandiera, quella dell’appoggio
11 novembre. Anche questo è stato un e cugino di Maometto, divenne leader alla Palestina?
autogol per Israele? della fazione eterodossa, quella degli In realtà si sono messi sotto la bandiera
In sostanza, sì. Chiediamoci come sciiti, opposta alla fazione ortodossa, assai vaga dell’orgoglio musulmano e
mai, appunto, la reazione degli quella dei sunniti. Da allora il mondo del diritto alla resistenza dei palestinesi.
israeliani davanti a fatti gravissimi come musulmano si divide in due, divisione Fra loro, ricordiamolo, c’è chi ha stretto
l’attentato di Hamas, che però è stata che venne politicizzata fin dal suo accordi con Israele e chi pensa, invece,
così incurante delle vittime collaterali, sorgere, così come abbiamo fatto anche che lo Stato ebraico non debba più
ha provocato una temporanea unità di noi cristiani dividendoci tra cattolici esistere. Si tratta, quindi, di un fronte
tutti i Paesi islamici. Chi l’ha provocata? e protestanti. Lo sciismo domina compatto soltanto a parole.
Diciamocelo: Hamas politicamente in maniera quasi assoluta in Iran, è
sta centrando un filotto di obiettivi. maggioritario in Iraq e forte in Siria e Lei ha fatto un parallelo tra l’attuale
Possono essere delinquenti e terroristi, Libano, in Pakistan e in misura minore situazione e il 1914. Ce lo spiega?
come in effetti sono, ma dopo che li hai in Afghanistan. La Repubblica islamica Il rischio è che Netanyahu stia giocando
condannati non è che hai risolto i tuoi dell’Iran, con il suo regime che fa un come l’Austria-Ungheria fece con la
problemi. Bisogna fare una politica che uso politico della religione, tiene alta la Germania nel 1914. Anche l’Austria-
impedisca alla strategia dell’avversario bandiera dello sciismo e ciò ha prodotto Ungheria reagì a un brutale atto
di vincere. Israele ha fatto invece le molte guerre, come l’aggressione dell’Iraq terroristico – l’assassinio dell’arciduca
mosse che Hamas si aspettava. E questo all’Iran negli Anni ’80. Francesco Ferdinando e della moglie
non mi sembra razionale. Sul fronte sunnita il principale Paese, – con estrema violenza, pensando di
che ha assunto la leadership del mondo avere l’appoggio incondizionato della
Cerchiamo di fare chiarezza sul arabo, è l’Arabia Saudita, dove pure si Germania. La quale, però, non seppe
mondo arabo e musulmano: noi lo fa un uso strumentale della religione mandare il segnale giusto: “sono con
chiamiamo così in maniera indistinta, ma principalmente si guarda agli te, ma non al punto da scatenare una
ma ci sono differenze. Che cosa affari. Tra sauditi e iraniani è cresciuto guerra mondiale”. Così, la Grande guerra
comporta la divisione fra sciiti e un dualismo sempre più forte, una scoppiò. L’amministrazione Biden, invece,
sunniti? Chi è amico o nemico di chi? polarizzazione dove sono rimasti sta mandando un segnale molto chiaro
La differenza tra sciiti e sunniti nacque invischiati anche gli Stati Uniti. L’Iran, a Netanyahu: “siamo con te, ma non al
subito dopo la morte di Maometto (VII fin dalla rivoluzione khomeinista, è punto da darti carta bianca su tutto, non
secolo), quando si creò una divisione nemico degli Usa, a loro volta alleati dei fino a far scoppiare una nuova guerra
tra gli aspiranti successori del Profeta: sauditi: da qui, la Guerra del Golfo, l’11 mondiale”. Sarà importante vedere che
alcuni sostenevano che la guida dovesse settembre e l’instabilità nella regione. cosa farà la Cina. Anche se Xi esercita una
spettare alla stirpe di Maometto, ai forte leadership, la Cina non è la Russia di
suoi discendenti diretti; altri invece che Ora i vecchi nemici stanno facendo Putin, non ha un uomo solo al comando.
spettasse ai successori dei califfi “ben fronte comune? Si sono incontrati sotto Stiamo a vedere. •
35
S
PRIMO PIANO

LE GENTI DI
CANAAN di Maria Leonarda Leone
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H
a avuto nomi, genti e tra l’antica Fenicia a nord e il regno dei egea), l’ebraico Plštym (cioè “Filistei”,
dominazioni diverse, faraoni a sud. «Il toponimo “Palestina” è i biblici nemici giurati degli Israeliti) e
confini incerti e una storia entrato nell’uso solo molti secoli dopo, persino il nome anatolico Palastin, che
antichissima che affonda in epoca classica», spiega Federico si riferiva però a una regione molto più
nella preistoria di circa 60mila anni fa, Giusfredi, docente di Storia del Vicino settentrionale, nella valle dell’Oronte».
quando i piedi dei Neanderthal, cugini Oriente antico all’Università di Verona. Avvolte nell’incertezza sono anche
dell’Homo Sapiens, già calcavano questo «Lo usò per primo lo storico greco le origini delle genti che nella Terra di
lembo di terra del Vicino Oriente, stretto Erodoto (V secolo a.C.) per indicare Canaan si insediarono, tanto che la
fra la costa orientale del Mediterraneo, il sostanzialmente la Terra di Canaan». Dai loro identità è tuttora oggetto di studi
fiume Giordano, il Mar Morto e i confini Greci il nome passò poi ai Romani, ma il archeologici e storico-etnografici, troppo
settentrionali dell’Egitto. Culla tra il VI e suo significato non è certo. spesso piegati a uso politico nel moderno
il III millennio a.C. di una delle prime e conflitto tra Israeliani e Palestinesi. «Fare
più importanti civiltà agricole e urbane, GUERRA DI PAROLE. «Il termine dei paragoni tra le popolazioni attuali e
è una terra di piccole dimensioni, ma greco Palaistine si ricollega in modo quelle antiche non è possibile: il quadro
con un enorme bagaglio storico che, nei non del tutto chiaro ad alcuni termini storico di 3 mila e oltre anni fa ha poco
secoli, si è trasformato in un drammatico che compaiono nelle fonti pre-greche e o niente a che vedere con la situazione
peso. Gli accademici moderni lo pre-romane», prosegue l’esperto. «Tra geopolitica o con le riflessioni identitarie
chiamano Levante meridionale, ma per gli altri, l’egiziano Prst (dal nome di attuali», precisa Giusfredi. «Quanto più
gli antichi era la Terra di Canaan, stretta una popolazione di provenienza forse antica si fa la storia, tanto meno sono 
36
S
Culla millenaria
Il deserto di Zin, la regione
esplorata dall’archeologo
Thomas E. Lawrence (Lawrence
d’Arabia) nel 1914 per conto
del governo britannico.
Sotto, i sarcofagi dell’Età del
bronzo rinvenuti nel cimitero
di Deir al-Balah, nella Striscia di
Gaza (oggi all’Hecht Museum
di Gerusalemme).

In principio non c’era solo la Bibbia.


Prima del LIBRO SACRO, prima che la
Palestina prendesse questo nome,
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nella regione si insediarono i Cananei.


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S
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Rapporti con l’Egitto
Soldati filistei (dai rilievi sulle battaglie di Ramses III,
Medinet Habu). A destra, stele del faraone Merenptah
(1208 a.C.), che contiene (riquadro) l’unico riferimento al
“popolo di Israele” ritrovato nell’Antico Egitto.

visibili le origini delle cose e questo non l’indipendenza),


vale in particolare quando si cerca bastarono ai
l’origine di un determinato popolo. costruttori di
Quel che sappiamo è che sin da epoche piramidi per
antichissime, e certo da prima ancora mantenere il
che il nome di Canaan cominciasse controllo su quella
a emergere nelle fonti scritte, nella regione fino al 1170
regione si insediarono i Cananei, genti a.C. circa, quando gli
accomunate dalla stessa cultura, che effetti del cosiddetto
parlavano diversi dialetti semitici, tutti “collasso dell’Età del
appartenenti al gruppo delle cosiddette Bronzo” si fecero
lingue cananee». sentire in tutto il
Divise in tribù, fin dal II millennio Vicino Oriente,
a.C. queste genti fondarono le loro trasformandolo
città-Stato, piccoli regni la cui maggiore radicalmente.
risorsa era il commercio. Merito della Tra il 1250 e il 1150
collocazione geografica di Canaan, a.C., un letale mix di
crocevia internazionale lungo le due catastrofi climatiche,
maggiori strade dell’antichità, la migrazioni, invasioni
Strada dei Re e la Via Maris, e punto e rivolte segnò le
d’incontro di merci e cultura tra le sorti dei grandi del
vallate della mezzaluna fertile e l’Egitto. tempo: l’Impero hittita, che dominava a cattivo gioco e si riorganizzarono,
l’Anatolia e la Siria Settentrionale, crollò, godendo di una inconsueta libertà di
INVASIONI E CROLLI. Ma come l’Egitto e i regni mesopotamici di Assiria manovra. In fondo, la crisi qualcosa
ogni medaglia, anche questa invidiabile e Babilonia si restrinsero entro i loro di buono gliel’aveva data: dopo lungo
posizione aveva un triste risvolto: confini originari. tempo, la loro terra era libera da
pulce fra giganti, la Terra di Canaan dominazioni straniere. Ma non per
diventò una preda ambita dai grandi CRISI E LIBERTÀ. E la Terra di questo in pace. Secondo la Bibbia,
e ingordi imperi confinanti. E nel Canaan? Non fece eccezione: crollarono risalirebbe proprio a questo periodo di
corso del II millennio a.C. finì sotto i palazzi, scomparvero i re e tutta la crisi l’esodo dall’Egitto del popolo di
il controllo dell’Egitto. Un pugno di macchina amministrativa, oltre alle Israele.
governatori, delle guarnigioni sparse botteghe artigiane e ai commerci di Guidati da Giosuè, dopo 40 anni di
e la mediazione dei piccoli re delle lusso. Le città si ridussero a grandi peregrinazioni nel deserto del Sinai gli
città-stato, che a fronte di un tributo villaggi, le campagne si spopolarono. Israeliti sarebbero giunti nella Terra
conservavano la propria autonomia (ma Ma le genti cananee fecero buon viso promessa: Canaan. “Giosuè dunque prese
38
S
tutto il paese, esattamente come l’Eterno
aveva detto a Mosè; e Giosuè lo diede in
eredità a Israele, tribù per tribù, secondo
la parte che toccava a ciascuna”, dice
il racconto biblico. La Terra di Canaan
venne ribattezzata allora Terra di Israele
e la sua storia identificata con quella
del suo popolo, a eccezione delle coste
meridionali occupate dai Filistei e di
quelle settentrionali occupate dai Fenici.

LEGGERE CON CAUTELA. Così


narra il racconto biblico: ma si può
davvero impiegare come libro di Storia
questa raccolta di testi scritti in momenti

Questa terra MARTORIATA è preda


diversi, tra l’VIII e il II secolo a.C., e
scelti per rappresentare la cultura e le

da sempre degli imperi confinanti


convinzioni religiose e politiche degli
Ebrei? Il parere degli studiosi non 

LA TERRA PROMESSA
S econdo la Bibbia, che
contiene la maggior parte
delle informazioni e delle
nel II millennio a.C., fuggendo
dalla schiavitù cui erano
sottoposti in Egitto.
Giacobbe e ne portava il nome.
Unite sotto l’autorità del primo
re Saul, avrebbero poi sancito
cananee, non sappiamo se
questi gruppi fossero autoctoni
o nomadi giunti davvero
leggende relative all’origine e A conquistare Canaan la nascita del Regno di dall’esterno. Gli storici, in
alla storia degli ebrei, gli Israeliti sarebbero state le tribù Israele. effetti, non riescono a trovare
giunsero nella terra promessa israelitiche, ciascuna Mancano i riscontri. riscontro nelle fonti e a
loro da Dio (nella regione di delle quali discendeva da In realtà, come per identificare tutte le tribù citate
Canaan) guidati da Mosè uno dei figli del patriarca il resto delle genti dalla Bibbia e considerano
improbabile che, all’epoca, i
ISRAELE membri di questa lega tribale
DESERTO si autoidentificassero già come
SIRIANO “Israeliti”.
FENICIA

CIPRO

Lago di Tiberiade
DESERTO
MAR MEDITERRANEO REGNO DI ISRAELE ARABO

GERUSALEMME Mar Morto

FILISTEA
REGNO DI
GIUDEA

PENISOLA DEL
SINAI

SO
ROS
MA R
ALBUM / SOL 90 / MONDADORI PORTFOLIO

EGITTO
Deportati
In alto: abitanti del
regno di Giuda
deportati dagli Assiri
nel 701 a.C. (dal
palazzo di Ninive).
39
S
La BIBBIA è
una fonte, ma
l’archeologia su
molti punti la
contraddice
sempre è unanime. «È una questione
scientificamente molto delicata», dice
Giusfredi.
«La Bibbia ebraica è indubbiamente
una fonte e non può essere
semplicemente ignorata», aggiunge
lo studioso. «Tuttavia storicizzare in
modo acritico le sue narrazioni sarebbe
ALBUM / E. VIADER / PRISMA / MONDADORI PORTFOLIO

un pericoloso errore metodologico: la


confusione tra la dimensione religiosa
e quella storico-filologica rischiano
di dar luogo a ricostruzioni forzate o
fortemente ideologiche». O di creare,
come sosteneva non troppi anni fa il
politologo israeliano Meron Benvenisti
(1934-2020), una “immaginaria
percezione della Palestina basata sulla
Bibbia”.
dato che il loro nome comparirebbe sulla che essi siano giunti nella regione in un
GLI SCAVI PERÒ... Nel caso stele del faraone Merenptah, nell’elenco momento preciso, né che provenissero
specifico, i ritrovamenti archeologici dei popoli sconfitti dal sovrano egizio. da un altro luogo o differissero in
sembrano smentire il racconto biblico, «Gli “Israeliti” furono semplicemente maniera sostanziale dalle altre genti
secondo le dichiarazioni dell’archeologo una delle popolazioni cananee presenti che abitavano il Levante meridionale.
israeliano Ze’ev Herzog: «Questo è nel Levante meridionale. Come per L’idea di questa eccezionalità del popolo
ciò che gli archeologi hanno scoperto il resto delle genti di Canaan, non ebraico è sicuramente più tarda ed è
dai loro scavi nella Terra di Israele: gli sappiamo se fossero autoctoni, ma dovuta al racconto biblico, che scolpisce
Israeliti non hanno vagato nel deserto, possiamo dire che non esistono evidenze l’autorità di Israele sugli altri abitanti del
non hanno conquistato i territori in una archeologiche note che dimostrino una Levante meridionale».
campagna militare, non li hanno dati alle loro migrazione», conferma Giusfredi. La biblica conquista di Canaan sarebbe
12 tribù di Israele e non sono mai stati in «La fuga dall’Egitto, per esempio, non stata piuttosto un graduale e pacifico
Egitto». Anche se sicuramente gli Egizi è corroborata da documenti storici e non amalgamarsi: in mezzo agli altri regni
li conoscevano già intorno al 1200 a.C., esistono a mio parere ragioni di pensare cittadini del Vicino Oriente, gli Israeliti

ANTICA GEOGRAFIA
TERRA DI CANAAN biblico, dopo aver stretto con lui il patto anche alle regioni di Galilea e Perea. Nel
È il nome antico della parte meridionale dell’alleanza, rinnovata poi a Isacco e 135 l’imperatore Adriano la ribattezzò
della più ampia regione del Levante Giacobbe. E verso la Terra di Canaan, per Syria-Palaestina.
(il territorio compreso tra la costa questo definita Terra promessa, guidò il
orientale del Mediterraneo e il popolo ebraico, tramite il profeta Mosè, REGNO DI GIUDA
confine con l’Egitto) e corrisponde dopo l’esodo dall’Egitto. Dice la Bibbia che il Regno di Giuda
sostanzialmente alla Palestina di epoca (detto anche Giudea) coincideva con il
classica. Il toponimo compare fin dal GIUDEA ROMANA territorio assegnato alle tribù di Giuda
XVIII secolo a.C. in alcuni testi scritti La Iudaea era una prefettura della figlio di Giacobbe, di Beniamino e di
provenienti dalla Mesopotamia e provincia romana di Syria, nata nel Simeone. Si sarebbe formato dalla
dalla Siria. 6 d.C., quando i Romani si appropriarono scissione del mitologico Regno Unito
della parte del regno che Erode, loro di Israele, alla morte del re Salomone
TERRA PROMESSA vassallo, aveva lasciato al figlio Archelao. (933 a.C.). Venne distrutto nel 587 a.C.,
“Vattene dalla tua terra, dalla tua Il suo nome si rifaceva all’antico Regno quando il re babilonese Nabucodonosor
parentela e dalla casa di tuo padre, di Giuda (VI secolo a.C.) e comprendeva conquistò la capitale Gerusalemme e
verso la terra che io ti indicherò”: così Giudea, Samaria e Idumea. Dal 44, deportò a Babilonia gran parte della
Dio promette ad Abramo, nel racconto Roma estese la provincia di Giudea popolazione ebraica.
40
S
Saccheggi e tesori
Particolare dell’Arco di Tito a Archeologia e politica
Roma, che mostra il bottino
del sacco di Gerusalemme
nel 70 d.C. L’arco fu voluto D isseminata di ritrovamenti preistorici
antichissimi e ricca di siti archeologici
diventati Patrimonio dell’Unesco,
(Cisgiordania) “Sito Patrimonio
dell’Umanità in Palestina”. Ma la qualifica
di “sito palestinese”, come già avvenuto
dall’imperatore Domiziano
per commemorare la presa la Palestina custodisce un tesoro nel caso della Basilica della Natività
della città e la distruzione archeologico inestimabile, messo a a Betlemme (riconosciuta nel 2012),
del Tempio. A destra, sigilli rischio dal conflitto israelo-palestinese del particolare sistema di irrigazione
con testi in ebraico e dalla mancanza pressoché totale di d’epoca romana del villaggio di Battir
risalenti al Regno di Giuda tutela. Spesso, infatti, reperti e rovine (2014), della Tomba dei Patriarchi (o
(2.700 anni fa). sono ridotti a “prove” utilizzate dalle Grotta di Macpelà) a Hebron (2017) e del
parti nell’arena dello scontro politico sia Monte del Tempio nella Città Vecchia di
per confermare il racconto biblico, Gerusalemme (2019), ha scatenato l’ira
sia per dimostrare un ipotetico diritto di Israele. Gli israeliani, che controllano
di prelazione su quelle terre. il territorio e non riconoscono uno Stato
Betlemme e dintorni. Soltanto nel palestinese, hanno infatti accusato
settembre scorso una conferenza l’Unesco di essere prevenuta nei loro
delle Nazioni Unite ha riconosciuto confronti. E per questo nel 2017 l’hanno
i resti vicino all’antica città di Gerico abbandonata.

fondarono i loro, molto simili agli altri


per organizzazione, economia e rapporti
commerciali con altri centri del Levante
e dell’Egitto. E se l’originario Regno
Unito di Israele sembra più mito che
Storia, i due regni, di Israele a nord e
di Giuda a sud, nati dalla sua divisione
nel I millennio a.C., sarebbero esistiti
davvero: due piccoli Stati indipendenti
destinati, come gli altri regni cananei,
a confrontarsi di lì a poco con la
minacciosa espansione degli Assiri.

DAGLI ASSIRI AI ROMANI. La

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caccia dei giganti ad acchiappare la
pulce ricominciò. Quando l’Assiria
allungò la mano sui regni di Canaan, a
nulla valse confidare nella protezione
egizia: il Regno di Israele cadde nel 722
a.C. Poi fu la volta del Regno di Giuda,
travolto nel 587 a.C. dai Babilonesi, tempesta e intenzionati a sottrarre come testa di ponte per la conquista
subentrati agli altri come potenza all’Impero seleucide quei territori di romana della regione.
in Mesopotamia. Ma la giostra delle interesse strategico, seppero giocare bene Ma il popolo giudaico si rivelò un
superpotenze era appena cominciata. A le proprie carte. aspro e instancabile nemico. Motivo
partire dal 539 a.C., la Terra di Canaan Quando il gruppo ebreo dei Maccabei per cui, dopo diverse ribellioni e ben
fu percorsa dagli eserciti del neonato insorse contro i dominatori (166 a.C.), tre guerre, venne duramente punito
Impero persiano di Ciro il Grande, da l’Urbe si schierò con i ribelli. E sfruttò dall’imperatore Adriano: dopo averli
quelli macedoni di Alessandro Magno il (nuovo) Regno di Giudea, fondato 26 sconfitti nella Terza guerra giudaica, nel
(333 a.C.) e, alternatamente, da quelli anni dopo dai Maccabei, per infilare 135 d.C. accorpò la Iudaea alla provincia
delle dinastie fondate dai suoi generali: un piede nello spiraglio della porta di Syria, rinominandola provincia di
i Tolomei d’Egitto e i Seleucidi siriani. del Vicino Oriente. Per poi entrare di Syria et Palaestina. Nel tentativo, si dice,
I Romani non potevano certo stare prepotenza, facendo del regno di Giudea di umiliare i vinti e cancellare persino la
a guardare: bravi a fiutare l’aria di uno Stato vassallo e usando la Palestina memoria della Giudea. •
41
S
PRIMO PIANO
In Palestina sorgeva GERICO, vicino alla omonima città

LA PIÙ ANTICA
di Federica Ceccherini

D
ovette sembrare un vero PROTETTA. Gerico è conosciuta suonerà il corno dell’ariete [...], allora le
paradiso quello che si come “la città delle mura”. E non a mura della città crolleranno” (Giosuè, 6:
aprì agli occhi dei primi caso, dal momento che era circondata 4-5). E le mura si sfaldarono.
cacciatori che oltre 10mila da una cinta muraria alta, secondo Che cosa c’è di vero in questa storia?
anni fa arrivarono nel territorio i calcoli degli studiosi, 4 metri e Probabilmente nulla, perché se gli
di Gerico. Tanto che decisero di spessa fino a 3 metri (nel 1700 a.C.). Israeliti si fossero davvero trovati a
rimanere lì e costruirvi uno dei Anche la Bibbia ne parla: è la prima Gerico all’epoca del presunto assedio
primi insediamenti umani conosciuti città che gli Ebrei, guidati da Giosuè, (XI secolo a.C.), avrebbero trovato solo
(insieme ad Aleppo in Siria). La incontrano durante la conquista della rovine. Gli scavi confermano che una
posizione era favorevole poiché vi era Terra promessa. La città, secondo il grande distruzione di Gerico ci fu, ma
una sorgente di acqua potabile, la zona racconto biblico, era circondata da suggeriscono anche che a compierla,
era ricca di frutti spontanei e animali e mura inespugnabili e fu necessario in una serie di attacchi a ripetizione,
le condizioni climatiche favorivano la l’intervento divino per abbatterle, dopo furono i faraoni egizi, come provano
crescita di piante coltivabili come orzo, un particolare rituale. “Sette sacerdoti diverse fonti. E l’ultima rovinosa caduta
vite, olivi, grano e agrumi. porteranno sette trombe di corno avvenne nel XV secolo a.C., parecchio
d’ariete davanti all’Arca; [...] Quando si prima dell’Esodo narrato dalla Bibbia.
URBANIZZATI. L’antica città, che
si trovava al centro della regione di A DUE PIANI
Canaan (odierna Palestina) sorgeva Alcune case avevano due
piani: quello superiore
non lontano dall’attuale Gerico in ospitava le stanze e quello
Cisgiordania, e grazie alla sua posizione inferiore i laboratori
(a circa 10 km dal Mar Morto) artigianali.
controllava il commercio del sale, una CINTA MURARIA
merce preziosa all’epoca perché utile La doppia linea di
per conservare gli alimenti. Inoltre, fortificazioni era formata
da mura spesse circa 3 m
grazie all’abbondanza di acqua fu e alte 4 (nel 1700 a.C.). Le
possibile sviluppare un modello di mura furono distrutte e
agricoltura intensiva ante litteram. ricostruite più volte.
Le tracce di quell’insediamento
primordiale, che oggi si trovano nel sito
archeologico chiamato Tell es-Sultan,
risalgono secondo gli esperti a 12mila
anni fa.

PRIMA CAPANNE POI CASE.


Gli oggetti ritrovati nel corso degli
anni dagli archeologi appartengono
al Neolitico preceramico – ossia a un
periodo che precede l’epoca in cui gli
uomini scoprirono l’arte della ceramica
per modellare oggetti – tra l’8500 e il
7000 a.C.
La città si estendeva su circa 4 ettari
e 10mila anni fa contava 2mila abitanti,
che vivevano inizialmente in capanne
dalla forma circolare. Poi con il passare
del tempo le abitazioni divennero
rettangolari e divise in stanze, sintomo
del fatto che le strutture delle case
e della città erano diventate più
complesse.
42
S
moderna della Cisgiordania.

DEL MONDO
TORRE DI PIETRA. Sulla funzione Forse era una torre di avvistamento, o è stata ritrovata, per esempio, una delle
originaria della fortificazione non si una struttura sacra. Non si sa: il suo prime necropoli della Storia. Teschi
sa molto. Inizialmente forse serviva utilizzo è ancora al vaglio degli esperti. risalenti a 9-10mila anni fa riempiti
come “recinto” per non far scappare gli Nella città antica sono stati inoltre di gesso con inserite delle conchiglie
animali domestici. Quello che sappiamo ritrovati – da un’équipe di archeologici marine al posto degli occhi. Erano
con ragionevole certezza è invece che italiani, nel 2009 – anche i più antichi evidentemente oggetti di culto legati
la cinta muraria fu rinforzata nel III mattoni conosciuti, realizzati con fango alla famiglia o al clan. Dagli scavi
millennio a.C. e ricostruita diverse e paglia (successivamente con argilla), sono emersi inoltre scheletri sepolti
volte, almeno una quindicina secondo che hanno conservato per tutti questi ordinatamente e altri simboli funerari.
gli archeologi. millenni le impronte delle dita degli Gli abitanti di Gerico quindi curavano
Le mura tuttavia non furono l’unica uomini che li modellarono. la spiritualità, anche se la questione
realizzazione stupefacente degli della religione non è chiarissima:
“ingegneri” di Gerico. Una massiccia CULTO DEI MORTI. Questo non è ancora stato possibile accertare
torre in pietra alta 8 metri (e altrettanti antichissimo insediamento umano, infatti se alcuni dei resti ritrovati
di diametro) con una scala interna per proprio grazie alla sua lunghissima appartenessero veramente a edifici usati
accedere alla cima, sorgeva nella città. storia, ha collezionato molti record. Qui come luoghi di culto. •

PALAZZI
Gli archeologi hanno trovato
le tracce di un palazzo reale.
Esistevano probabilmente UNIFAMIGLIARI
anche edifici pubblici, Le abitazioni avevano cortili
magazzini e templi. di meno di 10 metri quadri,
nei quali si cucinava (per
evitare incendi).

SOL90IMAGES

Ricostruzione
ORTI E CANALI
Gerico 3.500 anni fa,
Le canalizzazioni
poco prima della sua
permettevano
distruzione. le coltivazioni,
Sopra,
come dimostrano
il leone resti risalenti
simbolo
a oltre 9mila anni fa.
dell’antica città.

43
S
PRIMO PIANO

Da secoli ebrei, musulmani e cristiani si dividono la

INTRECCIO
S
tatistiche alla mano, oggi oltre Canaan”, la Palestina vide giungere Giacobbe, chiamato “Israele” (“colui
due miliardi d’individui si nel II millennio a.C. tribù di che lotta con Dio”), il quale la trasmise
professano cristiani, poco meno lingua semitica provenienti dalla ai propri discendenti, gli Israeliti,
di due miliardi sono musulmani Mesopotamia, che per via di una guidati verso la Terra promessa dal
e circa 15 milioni ebrei, per un totale carestia si sarebbero poi mosse in profeta Mosè e da Giosuè. Terminato
che supera la metà della popolazione Egitto, vivendo in schiavitù prima il biblico esodo e conquistate le genti
mondiale. Ebbene, questa enorme mole d’intraprendere il ritorno in area stanziate in Palestina, attorno al 1030
di devoti ha una sorta di “santuario palestinese. Tra loro, secondo la a.C. gli Ebrei crearono un regno il cui
condiviso” costituito dal territorio Bibbia, c’era Abramo, patriarca primo sovrano fu Saul.
storico della Palestina e in particolare da dell’ebraismo – nonché del Il Regno di Israele in seguito passò
Gerusalemme, città considerata santa da cristianesimo e dell’islam, tanto che a Is-Baal e quindi a Davide, che scelse
tutte e tre le grandi religioni monoteiste. si parla di religioni abramitiche – come capitale la città, già esistente, di
Ma cosa lega, rispettivamente, ebraismo, il quale, facendo atto di fede a un Gerusalemme, dove il suo successore,
cristianesimo e islam a questi luoghi? solo Dio, ne ricevette la promessa Salomone, ultimò nel 960 a.C. la
di un territorio destinato alla sua costruzione di un tempio destinato
EPOPEA EBRAICA. Citata nel discendenza. Abramo passò tale a divenire il cuore dell’ebraismo.
racconto biblico come “Terra di eredità al figlio Isacco e poi al nipote Dopo la morte di Salomone il regno si
44
S
città di Gerusalemme, luogo sacro per i tre culti.
di Matteo Liberti

Bella vista
La Città Vecchia di
Gerusalemme, vista
dal Monte degli Ulivi.
Si vedono il Monte
del Tempio, la Cupola
della Roccia e la
Moschea di Al-Aqsa.

DI FEDI
si dedicò alla predicazione, visitando
vari luoghi della Palestina e, più
volte, Gerusalemme, nella quale si
scagliò contro i mercanti presenti nel
tempio, luogo sacro. Seguito da una
dozzina di apostoli, si fece portavoce
di importanti concetti morali, aiutando
separò in due e nella parte meridionale Tempio». Seguirono altre dominazioni gli individui più poveri e umili della
(la regione storica della Giudea) si tra cui quella romana, durante la quale società, gli ultimi. Compì guarigioni
formò il Regno di Giuda, che includeva in Giudea il sovrano Erode il Grande e atti miracolosi che lo fecero
Gerusalemme. Questi luoghi divennero (sul trono dal 37 a.C. al 4 a.C.) ampliò individuare come il Messia (“unto”,
però terreno di conquista per altri il Tempio. Christós in greco antico), il salvatore
popoli. Assiri e babilonesi nel 587 a.C., inviato da Dio che gli Ebrei stavano
dopo un lungo assedio, riuscirono a TERRASANTA. Intanto, nel vicino attendendo. I Romani e gli stessi
espugnare la città. villaggio di Betlemme, nasceva un Ebrei però non vedevano di buon
«Il re babilonese Nabucodonosor II uomo che diventerà il fulcro di una occhio questo predicatore, ritenuto un
distrusse il Tempio dalle fondamenta, nuova religione: Gesù. La sua infanzia sovversivo, e così i suoi giorni terreni
depredandone i tesori e profanandone e giovinezza trascorsero nel villaggio terminarono su una croce del Golgota,
gli arredi», spiega lo storico di Nazareth (a nord di Betlemme, un’altura presso Gerusalemme. Dopo
Franco Cardini, autore del saggio in Galilea), dove il padre Giuseppe, la resurrezione di cui parlano i Vangeli,
Gerusalemme. Una storia (Il Mulino). lontano discendente di Davide, i suoi discepoli saranno i primi devoti
«Nel 538 a.C., tuttavia, gli Ebrei faceva il falegname. Di fede ebraica di quella che sarà la religione cristiana.
poterono rientrare a Gerusalemme, e dotato fin da piccolo di un’accesa La nuova fede fu dapprima osteggiata,
e nel 515 a.C. vi ricostruirono il spiritualità, intorno ai trent’anni Gesù e i cristiani perseguitati, e poi accettata 
45
S
Nel 70 d.C. i Romani distrussero il
a pag. 48). E a seguito del crollo
dell’Impero ottomano dopo la Prima

Secondo Tempio: rimase in piedi solo


guerra mondiale, passò sotto il
controllo inglese. Infine, nel 1948 in

il cosiddetto MURO DEL PIANTO


quei territori nacque lo Stato d’Israele.
Nonostante sia garantita la
salvaguardia di tutti i luoghi sacri, a
dall’imperatore Costantino, che seguaci, i mercanti della città Gerusalemme tra le varie comunità vi
con l’editto del 313 la ammise tra i cominciarono a osteggiarlo. Ne sono forti tensioni. «Città santa per le
culti ufficiali. Lo stesso Costantino conseguì l’esodo dei musulmani verso tre religioni sorelle, Gerusalemme è
fece costruire a Gerusalemme la il nord saudita, in direzione di Yathrib,
Basilica della Resurrezione, o del poi rinominata Medina, dove il profeta

OLEKSANDR.INFO - STOCK.ADOBE.COM
Santo Sepolcro, inglobandovi il luogo morì nel 632.
tradizionale della tomba di Gesù. Prima di morire però era stato
La chiesa cristiana fu edificata a protagonista di un altro evento
poche centinaia di metri da quel che misterioso. Tra il 620 e il 621, a La
rimaneva dello storico Tempio ebraico. Mecca, una notte fu svegliato da un
«Era stato distrutto dai Romani nel 70 angelo che lo condusse, in sella a un
d.C., mentre nel 135 d.C., l’imperatore cavallo alato dal volto di donna, al
Adriano aveva devastato l’intera Tempio ultimo, situato sulla stessa
Gerusalemme, edificando sulle sue area dello storico tempio ebraico di
rovine la colonia di Aelia Capitolina», Gerusalemme, e lì sarebbe asceso al Santo
prosegue Cardini. Si salvò solo la parete cielo. Nei Cieli incontrò Abramo e gli
Sepolcro
Il Santo
occidentale del Tempio, il Muro del altri profeti prima di essere ammesso Sepolcro,
pianto, tuttora principale luogo sacro al cospetto di Allah e fare infine all’interno
dell’ebraismo. La comunità ebraica ritorno a casa. dell’omonima
sotto i colpi dei Romani cominciò a Quel viaggio celeste prese le mosse basilica. Sarebbe
migrare verso altre terre: era l’inizio da una grande roccia (la stessa sulla la tomba di
della diaspora. quale Abramo era stato pronto a Gesù e quindi
luogo cristiano.
sacrificare il figlio Isacco) attorno
I LUOGHI DEL PROFETA. Il nome a cui, dopo la morte di Maometto,
di Gerusalemme fu ripristinato nel sarà edificato il santuario
638 dai musulmani che l’avevano chiamato Cupola della
nel frattempo conquistata in seguito Roccia. Vicino a esso
alla loro rapida espansione. La città sorsero la moschea Al-
aveva infatti importanza anche per Aqsa e poi altri edifici
la neonata religione islamica. Profeta sacri e minareti, proprio
del nuovo credo era Maometto, nato a pochi passi dai luoghi
attorno al 570 a La Mecca (attuale sacri dell’ebraismo e
Arabia Saudita). Orfano da giovane, del cristianesimo (tutti
QUARTIERE
divenne, come il padre, commerciante concentrati nella Città CRISTIANO
e si avvicinò ad alcune comunità Vecchia, dal 1981 Patrimonio
monoteiste presenti nella sua terra Unesco).
d’origine. Dal 610 abbracciò la vita
meditativa e la predicazione, in PATRIMONIO COMUNE.
concomitanza con un’inaspettata «Una descrizione d’insieme di
rivelazione. Gli apparve l’arcangelo tali luoghi santi condivisi dalle
Gabriele – lo stesso che aveva tre religioni apparve già alla fine
annunciato a Maria il concepimento del X secolo in una celebre opera
di Gesù – rivelandogli di essere stato del geografo arabo al-Muqaddasi,
prescelto da Dio come messaggero. il Gerosolimitano», afferma Cardini.
In seguito Gabriele tornò a parlargli, Ma l’intreccio di fedi in Palestina,
dettandogli messaggi sotto forma di terra destinata a passare sotto varie
versetti, dapprima divulgati oralmente dominazioni, determinò sempre
e poi trascritti nel Corano (“lettura”), crescenti tensioni tra i fedeli, in QUARTIERE
testo sacro dell’islam (termine che particolare tra musulmani e pellegrini ARMENO
significa “sottomissione”, mentre cristiani diretti in Terrasanta. Da cui
chi si sottomette è detto muslim, derivò la drammatica stagione delle
musulmano). Crociate, tra l’XI e il XIII secolo.
Maometto iniziò a predicare Tornata nell’orbita islamica con
l’esistenza di un unico dio supremo, i Mamelucchi, la Palestina fu poi
Allah, ma con il crescere dei suoi conquistata dai turchi (v. articolo
46
S
oggi contesa tra israeliani e palestinesi patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe, a
e, più in generale, tra ebrei, musulmani cui sono devote le tre religioni, mentre
e cristiani; tutti, seppure in misura in Giordania c’è il Monte Nebo, dove
differente, a essa legatissimi», conclude a Mosè apparve la Terra promessa.
Cardini. Il patrimonio religioso comune ha
L’area più contesa è quella del generato e genera ancora discordia.
Monte del Tempio, formalmente sotto E pensare che secondo alcuni (ma
amministrazione musulmana. Ma vi l’ipotesi è controversa), l’etimo di A ciascuno
sono altri luoghi condivisi: a Hebron
(in Cisgiordania) si trova la Tomba dei
“Gerusalemme” è “città della pace”. Per
il momento, solo una speranza. •
il suo simbolo

Cupola
C he significato hanno i tre simboli per
eccellenza delle religioni monoteiste?
Menorah. Emblema della religiosità ebraica
della Roccia assieme alla stella di David, è una lampada
Santuario a olio a sette bracci che richiama quella
islamico tenuta perennemente accesa nel Tempio di
edificato presso Gerusalemme, simbolo dei sette giorni della
il Monte del creazione e dei sette pianeti.
Tempio e terzo CroCe. Rimanda al supplizio della
luogo sacro per crocifissione, patito secondo i Vangeli da
i musulmani Gesù prima di morire e risorgere.
sunniti. Mezzaluna. Diffusa dagli Ottomani e spesso
affiancata a una stella, è presente sulle
cupole di moschee e minareti. Ha origini che
precedono la nascita dell’islam. Il simbolo

ANDYROSS - STOCK.ADOBE.COM
rimanda a un episodio del IV secolo a.C.,
quando Bisanzio, futura Costantinopoli, si
salvò dall’assedio di Filippo II di Macedonia
grazie a una falce di luna in cielo, che
illuminò gli assalitori.

QUARTIERE
MUSULMANO

LUCIA PITTER - STOCK.ADOBE.COM

Muro UNA CITTÀ DIVISA


del pianto
Ebreo ortodosso IN QUATTRO
QUARTIERE
EBRAICO
prega al Muro
Occidentale (o
Kotel), risalente
L a Città santa è divisa in quattro zone,
appartenenti a diverse comunità,
ciascuna con la sua storia. Il quartiere più
all’epoca del esteso è quello islamico, all’interno del
Secondo quale si trova il Monte del Tempio. Vicino
Tempio di all’islamico si trova il quartiere cristiano, il
Gerusalemme. secondo più antico della città, dove sorge la
Basilica del Santo Sepolcro. Quello ebraico
con il Muro del pianto, le sinagoghe e le
yeshivah (scuole della Torah) è nella parte
sud-occidentale della città. La comunità più
piccola è quella armena, che conta poche
centinaia di membri.
47
S
PRIMO PIANO

Per più di
quattro SECOLI
i territori
palestinesi
furono dominati
dai sultani.

A
nno 1516: da due secoli e
mezzo i Mamelucchi sono alla
guida del mondo musulmano.
Controllano l’Egitto, la Siria e
i luoghi sacri dell’Islam, ossia La Mecca
e Medina. Una nuova potenza islamica,
gli Ottomani, sotto la guida del sultano
Selim I (1512-1520), è però decisa a
strappare loro i domini. In quell’anno i
due contendenti si ritrovarono faccia a
faccia non lontano da Aleppo, in Siria.
Antico e moderno si sfidarono: l’esercito
mamelucco era infatti composto da
cavalieri armati di lance e frecce, mentre
gli Ottomani avevano a disposizione
le migliori artiglierie dell’epoca. Fu un
massacro che diede a Selim il dominio
sul mondo islamico.
La Palestina cambiò padrone, come
accadeva ogni volta che le grandi
potenze si scontravano nell’area
mediorientale, ed entrò a far parte
dell’Impero ottomano, sotto il cui
dominio sarebbe rimasta per oltre
quattro secoli, fino al termine della
Prima guerra mondiale.

CAMBIAMENTI. Fu tuttavia un
cambiamento positivo. «Durante il
periodo mamelucco, le province di
Gaza e Safad erano considerate degli
avamposti», racconta la storica Felicita
Tramontana nel saggio Una terra di
intersezioni. Storia e istituzioni della
Palestina di età moderna (Carocci).
«Gerusalemme, che era parte della
provincia che faceva capo a Gaza,
era una città povera e lontana dalle
principali vie del commercio che
collegavano la Siria e Il Cairo. Nella
città palestinese venivano esiliati i capi
militari banditi dalla capitale egiziana
perché si pensava che l’isolamento
geografico rendesse quasi impossibile da
parte loro organizzare una rivolta». Con
gli Ottomani invece la Palestina entrò
ALAMY/IPA

a far parte di un impero organizzato,


48
S
CONTROLLO
OTTOMANO di Roberto Roveda

con una burocrazia efficiente e con un NON TROPPO FEDELI. Tra le élite Ottomani ottennero una legittimazione
esercito capace di difendere i territori arabe palestinesi «si diffuse ben presto che i Mamelucchi non erano mai riusciti
dalle frequenti incursioni dei beduini l’idea che soltanto l’appartenenza a possedere e questa legittimazione
del deserto. all’Impero ottomano fosse in grado di contribuì ad assicurare l’adesione al
Questa maggiore sicurezza permise di garantire un’efficace protezione e che, progetto imperiale anche nei momenti
estendere le coltivazioni anche lontano di conseguenza, il loro benessere fosse in cui l’effettivo controllo politico era
dalle città e determinò un aumento strettamente legato alla sopravvivenza debole».
della produzione agricola come non dell’impero», spiega l’esperta. «In I sultani, infatti, avevano difficoltà a
si vedeva da secoli. Anche il mondo generale si può affermare che gli controllare un impero che si estendeva
urbano rinacque. Il successore di Selim dalle coste dell’Africa del Nord ai
I, Solimano il Magnifico (1520-1566), Balcani, passando per quello che oggi
si dedicò alla rinascita di è il Medio Oriente. Per questo i governi
Gerusalemme cingendola locali godevano di ampia autonomia:
con una cerchia di esempio ne furono proprio i Mamelucchi
mura che ancora oggi che, dopo aver giurato fedeltà agli
racchiude la Città Ottomani, continuarono a governare
vecchia. I porti autonomamente l’Egitto. Ma non solo
di Haifa, Acri e loro. Nell’area siro-palestinese i ras
Giaffa ritrovarono locali continuarono a contendersi il
progressivamente controllo di porzioni più o meno vaste
l’antico ruolo di di territorio, un po’ come successe in
collegamento Europa durante l’epoca feudale.
sulle rotte verso Tuttavia, in generale, gli Stati satellite
l’Egitto, l’Asia dell’Impero ottomano stavano attenti a
Minore e, in seguito, non incorrere nelle ire degli imperatori,
Cipro e Creta (cadute rispettavano le leggi della Sublime
in mano ottomana, Porta, mandavano i tributi dovuti; in
rispettivamente nel 1573 cambio avevano garantita la sicurezza
e nel 1669). del territorio grazie all’invio di truppe
imperiali. Ma tutto il resto, come i
traffici commerciali e il possesso della
terra, lo consideravano di loro esclusiva
Magnifico competenza e quando l’imperatore
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Ritratto del sultano pretendeva qualcosa in questi campi,


Solimano I, detto scattavano ribellioni e rivolte. Fu una
il Magnifico (1530). peculiarità dell’area siro-palestinese per
Nell’altra pagina,
Gerusalemme in una tutto il Seicento.
miniatura del XV secolo. La situazione cambiò solo ai primi del
Settecento, quando il principe libanese
Fakhr al-Din, che tra l’altro visse a
lungo a Firenze (v. riquadro nelle
pagine successive), riuscì a porre
sotto il suo controllo le terre
tra il Libano e la Palestina (ma
non fu l’unico atto di forza nei
domini ottomani della zona). Gli
Ottomani reagirono inviando 

49
S
Il ribelle “toscano”
A cavallo tra Cinquecento e Seicento gli
Ottomani dovettero fare i conti con le
ambizioni di Fakhr al-Din (1572-1635, a
Faccardino. Fakhr al-Din rimase in
Toscana alcuni anni, si innamorò dell’arte e
dell’architettura italiana e divenne popolare

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destra), principe guerriero libanese ben tra i fiorentini, che lo vedevano aggirarsi con
deciso a dominare tutta la Palestina. Pur di i suoi sgargianti vestiti di seta all’orientale e
raggiungere i propri scopi il principe non lo chiamavano Faccardino. Tornato in patria,
esitò a cercare alleanze anche tra gli Stati il principe avviò la costruzione di un palazzo
cristiani e trovò l’appoggio del Granduca di sullo stile italiano e soprattutto riprese la sua
Toscana, Cosimo II de’ Medici. Cosimo era sfida con gli Ottomani, che non potevano
molto interessato alle materie prime, come il però tollerare la sua alleanza con gli Stati
cotone, di cui vi era abbondanza in Palestina, cristiani. Ormai in difficoltà rispetto al
e offrì rifugio a Firenze a Fakhr al-Din nel potente nemico, Faccardino accettò di recarsi
1613 quando gli Ottomani lanciarono una a Istanbul per incontrare il sultano Murad
campagna militare per mettere fine alla IV, convinto di ottenere il perdono. Venne
politica espansionistica del signorotto invece ucciso assieme a molti membri della
libanese. sua famiglia il 13 aprile 1635.

l’esercito contro Fakhr al-Din, per che, a partire dalla vittoria di Lepanto
riportare l’ordine e garantirsi il controllo (1571), erano sempre più aggressive nel
di quella zona cruciale per i collegamenti Mediterraneo.
tra l’Asia Minore, la Penisola Arabica e Il tira-molla tra potere centrale e
l’Africa Settentrionale. locale continuò anche per tutto il XVIII
secolo, con vantaggi per il secondo
ALTI E BASSI. L’imperatore però perché l’Impero ottomano aveva accordi con le potenze europee, si
non si spinse mai fino alla distruzione cominciato la sua parabola discendente. fecero promotrici della cultura e dello
del potere locale. Era consapevole del I palestinesi presero sempre di più il sviluppo locali attraverso la creazione di
fatto che i signori avevano un’utilità, controllo dell’amministrazione e dei scuole e arricchirono, infine, le città in
poiché garantivano il controllo del tributi, garantendosi il monopolio cui risiedevano con opere pubbliche».
territorio attraverso la fedeltà che la sul commercio delle proprie risorse Il tutto conservando una pressoché
popolazione tributava loro. E dall’altra come il frumento e il cotone. «Le formale devozione al sultano.
parte i regnanti locali stavano attenti a famiglie che riuscirono a conquistare
non tirare troppo la corda, perché persa il potere cercarono generalmente di NUOVA IDENTITÀ. La spedizione
la protezione dell’Impero ottomano il centralizzare l’amministrazione a di Napoleone in Egitto, nel 1798,
rischio era di cadere nuovamente sotto livello provinciale o distrettuale e di rappresentò tuttavia per gli arabi un
il dominio dei ben peggiori Mamelucchi instaurare un tipo di Stato patrimoniale», trauma. I francesi arrivarono in Palestina
d’Egitto, oppure di ritrovarsi in casa prosegue Tramontana. «Intensificarono conquistando Giaffa e Gaza nel 1799 e,
una delle potenze cristiane d’Europa il commercio con l’Europa, stringendo anche se dovettero ben presto ritirarsi,

Sulla strada
Moschea della Cittadella
di Mohammed Alì al Cairo,
in un dipinto del 1872.
A destra, illustrazione di
un mamelucco.

50
S
I tiranni d’Egitto
I francesi di NAPOLEONE
furono respinti dagli Ottomani M amelucco
in arabo
significa
con le gravidanze
e perdersi dietro
alla prole, ma

grazie all’aiuto militare degli inglesi


letteralmente essere sempre a
“uomo comprato”. disposizione dei
I Mamelucchi mariti.
era dai tempi delle Crociate che un origine macedone, Mohammed Alì, che erano infatti i Importazione.
discendenti dei La casta militare
esercito cristiano non si spingeva così aveva messo fine al secolare dominio
12mila giovani mamelucca
in profondità in territorio islamico. mamelucco. Alì, apparentemente fedele assoldati nel veniva integrata
Gli Ottomani inoltre riuscirono a a Istanbul, in realtà ambiva a un grande Caucaso da un di numero
contenere l’avanzata francese solo grazie Stato islamico guidato dall’Egitto, e sultano egiziano “importando” dal
all’intervento miltare degli inglesi. Fu un la Palestina fu una delle sue prime nel lontano 1250 Caucaso nuovi
punto di non ritorno: le classi dominanti conquiste. Il suo sogno si infranse per costituire un ragazzi scelti
palestinesi si convinsero che il patto quando nel 1840 l’Impero britannico corpo militare tra i più valorosi
d’élite. Questi per continuare
con gli Ottomani, basato su sicurezza si mise di traverso, contrastrando i guerrieri feroci a dominare
in cambio di fedeltà, avesse fatto il suo suoi progetti. Gli inglesi pensavano dalla pelle con la forza
tempo. Un’idea che si rafforzò quando infatti che fosse meglio avere a che bianchissima si sugli egiziani
nel 1831 le truppe egiziane occuparono fare con il vecchio e malandato Impero impadronirono (che erano
la Palestina. ottomano che con un nuovo potentato del Paese e circa 3 milioni).
L’Egitto da qualche decennio era musulmano. Sembrò che in Palestina le continuarono a I Mamelucchi
nelle mani del generale ottomano di cose fossero tornate come prima, invece dominarlo anche non erano
dopo la conquista dediti ad alcuna
tutto era cambiato: per i locali ormai ottomana attività oltre alla
quella era terra loro. Era nata una nuova dell’Egitto, nel guerra e allo
identità arabo-palestinese che dovette 1517. sfruttamento di
confrontarsi ben presto con le ambizioni Temuti e odiati. tutte le ricchezze
di Francia e Gran Bretagna e poi con Rimasero sempre del territorio.
l’arrivo di migliaia di ebrei spinti da un poco più di Non erano
diecimila perché minimamente
ideale nuovo: il sionismo. •
nei cinque secoli interessati a
del loro dominio qualche tipo di
fecero pochi figli. modernizzazione,
Le loro mogli, opere o attività
scelte tra le che potessero
donne più belle migliorare le
d’Egitto, infatti condizioni di vita
non dovevano in Egitto.
mai perdere la E per questo il
loro avvenenza popolo li odiava.
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51
S
PRIMO PIANO

Il sogno del focolare a cui tornare, dalla nascita


del sionismo alla GUERRA DEI SEI GIORNI.

RITORNO
A ISRAELE
di Matteo Liberti
INTERCONTINENTALE/AFP VIA GETTY IMAGES
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Theodor Herzl
52
S
“I
l governo di Sua Maestà vede
Prima volta con favore la costituzione
Un ufficiale
israeliano issa in Palestina di un focolare
per la prima nazionale per il popolo ebraico
volta la bandiera [...], essendo chiaro che nulla deve
dello Stato di esser fatto che pregiudichi i diritti civili
Israele appena e religiosi delle comunità non ebraiche
proclamato, il 14 della Palestina...”. Così, il 2 novembre
maggio 1948.
Ai lati, il padre del 1917, si espresse il ministro degli Esteri
sionismo, Theodor britannico Arthur James Balfour in
Herzl (1860-1904), una lettera a Lionel Walter Rothschild,
e il primo ministro rappresentante inglese del sionismo,
David Ben Gurion movimento che si batteva per la nascita
(1886-1973). di uno Stato ebraico in Palestina.
All’epoca, le forze britanniche
erano prossime a strappare quel
territorio all’Impero ottomano, e c’era
da decidere cosa farne. Ma prima di
approfondire gli eventi che seguirono,
culminati nella nascita dello Stato
d’Israele e in ripetuti conflitti con la
controparte “non ebraica”, è utile
tornare indietro, fino al germogliare del
movimento sionista. 

Ben Gurion
53
S
TERRA PROMESSA. Gli ebrei
consideravano da sempre la regione
storica della Palestina come patria
legittima, visto che lì, nella biblica “terra
di Israele”, aveva preso forma, nel II
millennio a.C., la loro religione e lì erano
fioriti i loro regni. Nel corso dei secoli,
mentre si alternavano varie dominazioni,
il popolo ebraico si era disperso
nelle migrazioni della diaspora, ma
continuando a coltivare il sogno di un
ritorno nella Terra promessa (promessa
da Dio per tramite di Abramo, patriarca
dell’ebraismo). Si dovette però attendere
la seconda metà del XIX secolo per
formulare l’idea di costituire uno Stato
per gli ebrei.
A spingere in questa direzione
contribuirono i massacri antisemiti
(pogrom) nella Russia zarista, a seguito
dei quali le prime migliaia di ebrei
emigrarono verso la Palestina, allora
parte dell’Impero ottomano e dove gran
parte della popolazione era musulmana.

1895
Londra, desiderosa di ampliare la sua
sfera d’influenza, aveva messo gli occhi
sulla regione, mostrandosi vicina alla
causa ebraica. In tale contesto prese

La PROTESTA ARABA prima era contro


forma il sionismo (da Sion, storico
monte di Gerusalemme, città santa
per ebrei, cristiani e musulmani):
un concetto affinato dal giornalista
Theodor Herzl, ebreo ungherese Iniziano i disordini
naturalizzato austriaco. Sionisti riuniti nel sito che darà il nome al
Herzl propose di creare una nuova primo insediamento della futura Tel Aviv
nazione che accogliesse le comunità (che in ebraico significa “Collina della
primavera”), nel 1909. Sopra, ebrei a
ebraiche presenti negli Stati europei,
Gerusalemme nel 1895. In alto a destra,
promuovendone l’immigrazione in nel 1920 arabi protestano, a Gerusalemme,
territorio palestinese e teorizzando tale contro l’amministrazione britannica.
pensiero nel saggio Der Judenstaat (“Lo
Stato ebraico”), pubblicato nel 1896.
«Nell’agosto 1897, a Basilea, si tenne
quindi il primo Congresso sionista, a
cui parteciparono 200 rappresentanti
dell’ebraismo continentale e dove fu
fondata la World Zionist Organization,
Organizzazione sionista mondiale che
avrebbe coordinato gli sforzi verso
la creazione di una sede nazionale
“garantita dal diritto pubblico”», spiega
lo storico del Medio Oriente Claudio
Vercelli, autore di più saggi sul tema,
tra i quali Storia del conflitto israelo-
palestinese (Laterza).

OTTOMANI E INGLESI. Il
cosiddetto Programma di Basilea
alimentò una crescente ondata
migratoria, supportata dal 1901 dal
Fondo nazionale ebraico, ente incaricato
di acquisire terreni nella Palestina
ottomana per destinarli all’insediamento
54
S
degli ebrei (che nel 1909 fondarono Tel
Aviv). Ad accelerare la colonizzazione
fu poi l’erosione dell’Impero ottomano,
preso a spallate nel primo conflitto
mondiale dalle forze inglesi. Le
speranze sioniste vennero nel frattempo
rinfocolate della Dichiarazione Balfour
del 1917.

LA PALESTINA MANDATARIA.
Quindi, nel 1920, la Società delle nazioni,
fondata un anno prima, affidò proprio
agli inglesi il mandato per amministrare
l’area palestinese. «L’intento era aiutare
le popolazioni locali a sviluppare forme
di cooperazione politica, economica
e culturale che le permettessero di
pervenire a un futuro autogoverno»,
afferma Vercelli. «Ma già nel 1920 si
registrarono i primi moti arabi contro gli
insediamenti sionisti». 

Bandiere
1920 a confronto

BRIDGEMAN IMAGES
L a bandiera israeliana è stata
resa “ufficiale” nel 1948, quella

la potenza occupante, la Gran Bretagna palestinese nel 1988 (veniva però


usata dall’Olp già dal 1964), ma che
significato hanno i due vessili (sotto)?
Simboli religiosi. La bandiera
BETTMANN ARCHIVE

israeliana ha uno sfondo bianco con


due linee orizzontali blu (in alto e in
1909 basso) e una stella di David al centro,
anch’essa blu. I colori rimandano alla
tallìt, scialle di preghiera ebraico,
mentre la stella è simbolo della
comunità ebraica.
Il vessillo della Palestina ha tre bande
orizzontali, una nera, una bianca e
una verde, e, a sinistra, un triangolo
rosso. Si tratta dei “colori panarabi”
(rispettivamente legati ai califfati
Omayyade, Abbaside e Fatimide e alla
dinastia Hashemita), “uniti” già nel
1917, durante la rivolta araba contro
gli Ottomani, ed emblema del sodalizio
tra le nazioni arabe.
BARKS - STOCK.ADOBE.COM
Dopo il CONFLITTO del 1948
del 1939, dinanzi a una situazione
drammatica, la Gran Bretagna presentò

comincia un susseguirsi di scontri


un documento (il Libro bianco) con
cui pose dei limiti all’immigrazione
sionista (che proseguì però in modo
A macchiarsi di sangue furono le in Cisgiordania (o West Bank, “sponda clandestino), indicando come obiettivo
strade di Gerusalemme, dove in aprile occidentale”), continuarono ad affluire la creazione di un unico Stato che
scoppiò una sommossa che costò la sempre più ebrei, passando negli anni riunisse comunità araba ed ebraica.
vita a cinque ebrei e quattro arabi. Tra Venti da poco più di 80mila a oltre «Di fatto, il sostegno inglese alla causa
gli effetti dei moti vi fu la formazione 150mila, per quasi triplicare negli anni sionista venne meno: l’immigrazione
di un gruppo paramilitare, chiamato Trenta (a fronte di quasi un milione di ebraica veniva ridotta a 75mila ingressi
Haganah (“difesa”), che si proponeva arabi e oltre 100mila cristiani), anche in un quinquennio e venivano inoltre
di tutelare gli insediamenti ebraici a causa dei flussi provenienti dalla introdotte raccomandazioni come quella
tramite attività clandestine. Già nel Germania nazista. della “coesistenza” tra arabi ed ebrei e
maggio 1921 si ebbero feroci scontri della subordinazione dell’immigrazione
tra le due parti, concentrati stavolta LA RIVOLTA. La colonizzazione ebraica alle capacità di “assorbimento”
nella città di Giaffa, dove morirono ebraica non tardò a generare nuove da parte del territorio», riprende Vercelli.
circa in cento, tra ebrei e arabi. Nel proteste, che nel 1929 coinvolsero più I rapporti apparivano però ormai
1922 la Società delle nazioni confermò località mietendo centinaia di morti deteriorati, e a peggiorarli negli anni
il mandato britannico, istituendo però da ambo le parti. Fu poi il turno della seguenti – segnati dallo scoppio della
un’amministrazione separata per il “grande rivolta araba”, insurrezione Seconda guerra mondiale – fu l’attività
territorio a est del fiume Giordano, che insanguinò la regione tra il 1936 di nuovi gruppi terroristici ebraici come
la Transgiordania (oggi Giordania): e il 1939, repressa infine dalle forze la Banda Stern e l’Irgun. Quest’ultimo
ancora sotto controllo inglese era britanniche e dall’Haganah (si contarono il 22 luglio 1946 si “distinse” in un
formalmente affidato all’emiro Abd oltre 500 caduti tra inglesi ed ebrei e sanguinoso attentato all’Hotel King
Allah I. Frattanto, a ovest del Giordano, ben 5mila tra gli arabi). Nella primavera David di Gerusalemme, quartier generale

1936

La lotta La Nakba
Nel villaggio di Le milizie di
Abu Ghosh, nel autodifesa
1936, gli abitanti ebraica
prestano Haganah
giuramento scortano gli
BETTMANN ARCHIVE

di fedeltà alla arabi fuori


causa araba per da Haifa: è
combattere la diaspora
gli ebrei. palestinese.

LE GUERRE ARABO-ISRAELIANE
P rima del conflitto deflagrato
nella Striscia di Gaza, in
seguito all’efferato attacco
1920-1921 A Gerusalemme
e a Giaffa si registrano moti
arabi contro la presenza ebraica,
1936-1939 Inizia la “Grande
rivolta araba” contro gli inglesi
e i coloni ebrei in Palestina,
attaccano l’esercito del neonato
Stato di Israele, e perdono.

portato contro lo Stato di Israele con vittime da ambo duramente repressa. 1956 Con il sostegno di francesi
dai terroristi di Hamas le parti. e inglesi, Israele attacca l’Egitto
lo scorso 7 ottobre, le guerre 1948-1949 Guerra arabo- nella Penisola del Sinai e nel
arabo-israeliane sono state 1929 Nuovi disordini scuotono israeliana: nel tentativo di Canale di Suez (“crisi di Suez”),
molte. Ecco una sintetica Gerusalemme, anche stavolta espellere gli ebrei dalla regione, desistendo poi per le pressioni
cronologia. con parecchi morti civili. Egitto, Giordania, Iraq e Siria internazionali.
56
S
dell’amministrazione britannica, dove il loro ritiro ufficiale, il leader sionista profughi da gestire. Ultimo smacco fu la
morirono 91 persone di varie nazionalità. David Ben Gurion prese l’iniziativa, decisione di Israele di porre la capitale a
L’anno dopo, non riuscendo a gestire proclamando il 14 maggio l’indipendenza Gerusalemme. I semi per nuove tensioni
la situazione, gli inglesi rimisero il loro dello Stato d’Israele, di cui diventò primo erano stati gettati, e i frutti, avvelenati,
mandato alla neonata Organizzazione ministro. Egli non fece riferimento ai non tardarono a maturare.
delle Nazioni Unite, la cui Assemblea confini del Paese e gli arabi, sentendosi Dopo la crisi di Suez dell’autunno
generale, nel novembre 1947, approvò minacciati, insorsero contro il nuovo 1956 (conseguenza dell’occupazione
la spesso citata Risoluzione 181, che Stato. A muovere guerra furono Egitto, del Canale di Suez, in Egitto, da parte
prevedeva la divisione della Palestina Giordania, Iraq, Libia e Siria, la cui di forze israeliane, francesi e inglesi, poi
in due Stati: uno a maggioranza ebraica offensiva venne però contenuta. Nei ritiratesi su pressione di Usa e Urss), le
(esteso su oltre metà della regione) colloqui per l’armistizio, siglato a Rodi polveri presero fuoco nel 1967, quando
e uno arabo, mentre Gerusalemme nel febbraio 1949, fu quindi tracciata i soldati israeliani invasero i territori
sarebbe finita sotto amministrazione un’ipotetica frontiera tra Israele e il resto oltre la “linea verde”. Il nuovo conflitto,
diretta dell’Onu. Tale divisione non della Palestina, detta “linea verde”. passato alle cronache come Guerra dei
tardò a scatenare nuove proteste, in «I nuovi confini israeliani sei giorni (5-10 giugno), vide Israele
primis della Lega Araba, organizzazione comprendevano il 78% del territorio strappare agli arabi ulteriori terre in
internazionale dei Paesi arabi nata nel della Palestina, ossia più di quanto Palestina (la Striscia di Gaza), in Egitto
1945, che la respinse nettamente. le concedeva il piano di spartizione (Penisola del Sinai), in Siria (alture del
dell’Onu», sottolinea Vercelli. Golan) e in parte della Giordania. Le
LA PAROLA ALLE ARMI. «Non si trattava peraltro di confini occupazioni andarono avanti per anni
Dopo scontri e massacri, come quello definitivi, ma del punto di partenza e furono poi alla base delle successive
perpetrato l’8 aprile 1948 dalla Banda per una sistemazione del problema tensioni e violenze che dilaniarono la
Stern e dall’Irgun ai danni degli abitanti della Palestina, demandata a future regione (uno “Stato di Palestina” fu
arabi del villaggio di Deir Yassin, dove trattative». Il mondo arabo dovette proclamato unilateralmente nel 1988),
furono trucidati oltre cento civili, e intanto digerire la sconfitta, nonché arrivando ai giorni nostri, a scapito
dopo che gli inglesi ebbero annunciato fare i conti con centinaia di migliaia di soprattutto dei civili. •

1948 1948

Battaglia
Prima guerra
arabo-israeliana
(1948): membri
della Legione
araba sparano
sull’Haganah
AFP VIA GETTY IMAGES

dalle postazioni
di Gerusalemme
ovest.

1967 Scoppia la Guerra dei sei 1982 Guerra del Libano: Gerusalemme la popolazione 2008-2009 In risposta alle
giorni: Israele occupa territori in in risposta ad attacchi e arabo-palestinese, fra cui molti violenze di Hamas, Israele
Cisgiordania, Egitto, Giordania attentati compiuti dall’Olp ragazzi, avvia contro Israele la avvia contro l’organizzazione
e Siria. (Organizzazione per la prima “intifada” (“rivolta”). Ma terroristica una campagna
liberazione della Palestina, con la gran parte dei caduti sarà militare dentro la Striscia di
1973 Guerra del Kippur: dopo sede in Libano), Israele invade proprio palestinese. Gaza, l’operazione Piombo fuso.
aver subito un attacco a sorpresa i territori libanesi meridionali
durante la festa dello Yom (comincerà a ritirarsi dal 1985). 2000-2005 Seconda intifada 2014 Israele lancia contro
Kippur, Israele affronta Egitto e e nuovi spargimenti di sangue Hamas l’operazione Margine
Siria, perdendo alcuni territori, 1987-1993 In Cisgiordania, in Cisgiordania e a Gaza, senza protettivo. Nelle campagne
ma occupandone altri. nella Striscia di Gaza e a mutamenti di rilievo. militari vengono coinvolti i civili.
57
S
PRIMO PIANO

TERRE ROS
B
astarono appena sei giorni di la guerra del 1948 tra il nascente Stato GERUSALEMME EST.
guerra, in quel torrido giugno ebraico e i vicini Stati arabi (Egitto, Siria, Particolarmente importante, anche
del 1967, per cambiare in Libano, Iraq e Giordania). per la sua valenza simbolica, fu
modo permanente i rapporti Da quel momento in poi, il governo l’occupazione della parte orientale di
tra arabi e israeliani e modificare israeliano decise ufficialmente di non Gerusalemme. Dopo l’armistizio del
per sempre gli assetti territoriali del usare più le mappe che tenevano in 1948 la Città santa era stata divisa in
Medio Oriente. Dopo aver vinto quella considerazione la Linea verde. due settori: Gerusalemme Ovest (sotto
guerra-lampo, Israele estese la propria “La classe dirigente sionista, la stessa sovranità israeliana), e Gerusalemme
amministrazione sulla Striscia di Gaza, che fondò Israele nel 1948, considerava Est con la Città Vecchia (sotto sovranità
sui territori della Palestina sottratti la conquista della Cisgiordania e di Gaza giordana). «Occupando quest’ultima
alla Giordania (tra cui Gerusalemme come il completamento della guerra parte e costruendo al suo interno
Est), sulle alture del Golan a nord-est d’indipendenza e agì di conseguenza”, abitazioni e infrastrutture, le autorità
(in precedenza territorio della Siria) e spiegò lo storico israeliano Zeev Sternhell. israeliane resero di fatto irreversibile la
sulla Penisola del Sinai. Quest’ultima
venne poi restituita all’Egitto nel 1978,
ma l’appropriazione degli altri territori
cancellò di fatto la Linea verde, ovvero
quel confine tracciato dai negoziatori
sulla mappa dell’armistizio che seguì
UNIVERSAL IMAGES GROUP VIA GETTY IMAGES

Conflitti armati ed espansione di Israele hanno


segnato il rapporto con i palestinesi. Dalla
GUERRA DEI SEI GIORNI all’occupazione dei
territori, fino alla restituzione di Gaza nel 2005.
58
S
SO SANGUE
loro presenza e il controllo sull’intera
di Riccardo Michelucci
prima del 1948 era stato il quartiere questo non è mai stata riconosciuta
città», sostiene lo storico dell’Università ebraico della Città Vecchia». Alla fine di dalla comunità internazionale».
di Pisa Giorgio Gallo. «Gerusalemme giugno Israele decise infine di estendere
Est venne conquistata il 7 giugno 1967, i confini municipali di Gerusalemme TERRITORI OCCUPATI. Venne
al terzo giorno di guerra, e le autorità Ovest, includendovi la parte est e alcuni così avviata la costruzione dei primi
israeliane intimarono subito alle famiglie villaggi e municipalità adiacenti. «Quei insediamenti nei territori occupati
che vivevano nel quartiere di Mughrabi, nuovi confini», prosegue Gallo, «furono della Cisgiordania: i più importanti
adiacente al Muro del pianto, di evacuare disegnati in modo da garantire l’obiettivo furono quelli di Kfar Etzion e Har Gilo
entro tre ore. La mattina dopo i bulldozer del mantenimento di una consistente (Betlemme) e di Kyriat Arba (Hebron),
avevano completamente liberato l’area maggioranza ebraica. Tutta l’area di sulle terre che Israele considera parte
dalle costruzioni. Negli stessi giorni Gerusalemme venne annessa allo Stato della Giudea e Samaria. L’ex generale
venne deciso anche lo spostamento di Israele, un’annessione illegale dal israeliano Yigal Gallon fu incaricato
forzato degli abitanti di quello che punto di vista del diritto, e che per di elaborare un piano strategico per 

Circondati
Guerra dei sei giorni
(giugno 1967): tank
israeliani sfrecciano
nel deserto verso le
posizioni dell’esercito
egiziano nella
Penisola del Sinai.
Israele affrontò
Egitto, Siria e
Giordania e vincendo
ha cambiato la storia
del Medio Oriente.

59
S
La nascita di Israele nel 1948 implicò
una profonda trasformazione nelle
mappe politiche del Medio Oriente.
Da allora, i conflitti hanno causato
continui cambiamenti sia alle frontiere
Nel deserto
dello Stato ebraico che a quelle dei
La Guerra dei sei Paesi vicini. Così, nella regione
identificabile con la Palestina
giorni durò in effetti
dal 5 al 10 giugno
del 1967.
dell’antichità, nel territorio che va
“dal Giordano al mare” Israele si
consolidava e cresceva, mentre negli stessi anni
LO STATO DI ISRAELE
si riduceva la presenza degli insediamenti arabi.

60
S
In sei mappe, ecco la storia e l’evoluzione
GEOPOLITICA di una regione senza pace

61
S
festa nazionale, l’unica comune
a musulmani e a cristiani, la
festa dell’identificazione con la
terra e della resistenza contro
l’espropriazione.
Inizialmente, il processo
di acquisizione era stato
motivato da scopi militari. Nel
1979, però, la Corte suprema
israeliana accolse il ricorso di
un gruppo di palestinesi la cui
terra, nei pressi di Nablus, era
stata confiscata per costruirvi
l’insediamento di Elon Moreh.
BETTMANN ARCHIVE

In quell’occasione i giudici
stabilirono che il sequestro
della terra non era in realtà
mosso da ragioni militari, ma
da scopi civili (l’insediamento
l’insediamento della popolazione ebraica pietre contro i soldati israeliani; alla di coloni) e quindi violava il diritto
nei territori occupati. Il piano prese fine della giornata si contarono morti internazionale. Fu allora che il governo
forma alla fine di luglio del 1967, meno e feriti da entrambe le parti. Da allora israeliano cambiò tattica e iniziò a
di due mesi dopo la guerra: prevedeva il 30 marzo è ricordato come il “giorno pianificare nuovi insediamenti soltanto
la costruzione di insediamenti coloniali della terra” (Yom al-Ard), e per i su terreni statali. Introdusse una nuova
permanenti nelle zone meno popolate palestinesi di Israele rappresenta una interpretazione del Codice fondiario
della Cisgiordania, in particolare nella
valle del Giordano, nelle colline a sud

In Israele ci sono
di Hebron e nell’area che circonda
Gerusalemme. Sui terreni espropriati –

molti LUOGHI SACRI


in gran parte arabi – furono costruite
case soltanto per gli ebrei. «Nel 1975 fu

alle tre religioni,


poi redatto un piano ventennale per la
colonizzazione completa della Valle del

e per questo contesi


Giordano che mirava allo sfruttamento
delle risorse (terra e acqua) a fini
agricoli», continua Gallo. «Un piano che
venne poi esteso includendo le zone
montagnose della Cisgiordania al fine
di circondare le città con blocchi di
insediamenti, rendendo impossibile la
creazione di uno Stato palestinese dotato
di continuità territoriale. Fra il 1967 e
il 1996 su queste terre furono costruite
quasi 40mila unità abitative per gli ebrei
e nessuna per gli arabi».

GLI ESPROPRI. Queste politiche di


appropriazione hanno innescato negli
anni numerose proteste da parte dei
palestinesi. Nel 1976 le autorità israeliane
annunciarono un piano di esproprio di
centinaia di dunam (ogni dunam sono
circa 1.000 metri quadrati) in Galilea
e nel Negev allo scopo di modificare
gli equilibri demografici in quell’area,
dove la popolazione era per oltre il 70%
araba. Il 30 marzo di quello stesso anno
fu indetto uno sciopero generale cui
partecipò tutta la popolazione araba
di Israele, alla quale si unirono anche i
palestinesi dei territori occupati. Giovani
arabi bloccarono le strade lanciando
62
S
ottomano dichiarando demaniale anche
quella che, sotto il dominio britannico e
poi giordano, era considerata proprietà
privata o collettiva palestinese. «Si tratta

GETTY IMAGES
di un processo ancora in corso, che non
si è fermato neanche dopo l’inizio del
processo di pace, malgrado questo fosse
basato sulla Risoluzione 242 dell’Onu
del 1967, che prevede la restituzione dei
territori occupati da Israele», dice Gallo.

BOMBA INNESCATA. Attualmente HEBRON


sono oltre 700mila i coloni ebrei che
si sono stabiliti al di là della Linea
verde. A partire dal 2002 è stata inoltre
C ittà sacra alle religioni ebraica, cristiana e musulmana, riconosciuta Patrimonio
dell’Umanità dall’Unesco nel 2017, Hebron venne divisa in due settori nel 1994, dopo
la strage compiuta da un colono ebreo all’interno della moschea cittadina. Da allora gran
costruita una barriera di separazione che parte della città (H1) è stata assegnata all’Autorità nazionale palestinese, mentre l’esercito
si estende per oltre 750 chilometri e in israeliano continua a controllare il suo cuore antico (H2), costruito intorno alla Tomba dei
alcuni tratti penetra nel territorio della patriarchi dove riposa il profeta Abramo e dove, nella Pasqua del 1968, il rabbino Mosge
Cisgiordania frammentando il territorio Levinger istituì il primo avamposto ebraico nei territori: Kyriat Arba, eretta subito dopo la
Guerra dei sei giorni e divenuta la culla del nazionalismo religioso radicale.
palestinese in decine di “isole” e Promesse disattese. Sulla carta, la divisione doveva terminare nel 1999, ma in realtà
pregiudicando ulteriormente la possibile si è protratta a tempo indeterminato mentre i residenti degli insediamenti si sono
nascita di un futuro Stato palestinese. moltiplicati. I coloni israeliani sostengono di essersi reinsediati in terre appartenute in
Una situazione che, a detta di molti, passato alla comunità ebraica. Ma la loro presenza è duramente condannata dai palestinesi
rappresenta oggi il principale ostacolo e dalle Nazioni Unite, poiché gli insediamenti israeliani in Cisgiordania costituiscono
alla pace. • una violazione del diritto internazionale. Oggi Hebron ha 170mila abitanti ed è la città
palestinese più popolosa e anche la più militarizzata, per la presenza di check-point, zone
inaccessibili, percorsi obbligati, tenuta com’è sotto controllo da migliaia di soldati israeliani.

Una polveriera
Giugno 1967, Ben Gurion
LA STRISCIA DI GAZA
e Yitzhak Rabin alla
Cupola della Roccia.
A sinistra, il Consiglio di
A ppartenuta all’Impero ottomano e poi al mandato britannico della Palestina, dopo il
1948 Gaza fu governata dall’Egitto, anche se né ai suoi abitanti originari né alla vasta
popolazione di rifugiati fu concessa la cittadinanza egiziana. Conquistata da Israele nel
sicurezza dell’Onu vota 1956, la Striscia fu presto restituita al controllo egiziano. Ma dopo la Guerra dei sei giorni
la risoluzione che chiede del 1967 tornò a Israele che la amministrò con un governatore militare per quasi 40 anni.
a Israele il rientro dei Da Begin a Sharon. Alla fine degli Anni ’70 il governo di Menachem Begin ritenne che
profughi palestinesi, questo dominio potesse essere reso permanente se un numero sufficiente di ebrei si fosse
in quello stesso anno. trasferito lì. S’insediarono allora nella Striscia circa 8.500 coloni, un numero sufficiente
A destra, scontri a Hebron. per creare nei palestinesi la sensazione che la loro esistenza fosse in pericolo, ma troppo
piccolo per controllare il territorio. Nel 2005 l’allora primo ministro israeliano Ariel Sharon,
ritenendo che il tentativo di colonizzazione non fosse più sostenibile, decise di mettere fine
all’occupazione militare e di smantellare con la forza gli insediamenti dei coloni ebrei. Nel
2006 Hamas vinse le elezioni e prese il potere eliminando da allora ogni opposizione.

CHI SONO: HAMAS, OLP, AL-FATAH, ANP


N ato nel 1987, Hamas (in arabo “zelo” o “coraggio”) è un partito islamista sunnita
che rappresenta l’ala palestinese dei Fratelli musulmani. Il suo fondatore, lo sceicco
palestinese Ahmed Yassin, rimase ucciso nel 2004 da un raid missilistico israeliano
mentre usciva da una moschea di Gaza. Due anni dopo il partito vinse le elezioni e l’anno
successivo prese il controllo dell’intero territorio della Striscia, sottraendolo all’Autorità
nazionale palestinese. I suoi obiettivi sono la liberazione della Cisgiordania occupata dai
coloni ebraici e la distruzione di Israele. Ha la sua ala militare nelle brigate Izz el-Din al
Qassam, che fanno spesso ricorso ad attentati suicidi e al lancio di razzi su Israele, contro
il quale si sono impegnati in quattro conflitti armati: nel 2008, nel 2012, nel 2014 e nel
2021. Oggi i leader di Hamas sono Yehia Sinwar e Ismail Haniyeh, che hanno avvicinato il
movimento all’Iran e ai suoi alleati, incluso il gruppo islamista sciita Hezbollah in Libano.
La jihad. Hamas considera la Palestina una patria islamica che non potrà mai essere ceduta
ai non musulmani e ritiene che condurre una “guerra santa” (jihad) per sottrarre il controllo
della Palestina a Israele sia un dovere religioso per i palestinesi fedeli all’islam.
Negli anni questa posizione ha causato profondi dissidi con Al-Fatah, l’organizzazione
politica e paramilitare palestinese fondata nel 1959 da Yasser Arafat e che fa parte
dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp).
La stessa Olp ha infatti riconosciuto il diritto all’esistenza dello Stato di Israele e dagli
GETTY IMAGES

accordi di Oslo del 1993 controlla l’Autorità nazionale palestinese (Anp) che tuttora
governa la Cisgiordania.
63
S
PRIMO PIANO

S
ettantacinque anni di occasioni duratura” e alla fine degli attentati da reciproco tra Israele e l’Organizzazione
perdute, di trattati disattesi e di parte dei palestinesi. La Risoluzione per la liberazione della Palestina (Olp),
speranze svanite dopo inutili 242 dell’Onu, approvata il 22 novembre sancito dalla storica stretta di mano tra
strette di mano. Si potrebbero 1967, venne però formulata in modo il leader palestinese Yasser Arafat e il
riassumere così gli innumerevoli volutamente ambiguo, senza precisare primo ministro israeliano Yitzhak Rabin
tentativi di costruire una pace da quali territori Israele avrebbe dovuto sul prato della Casa Bianca, di fronte al
duratura tra israeliani e palestinesi. ritirarsi e concedendo ampio spazio di presidente statunitense Bill Clinton.
Le Nazioni Unite ci avevano provato interpretazione. Molte delle successive L’accordo prevedeva di porre fine
fin dall’inizio: il 29 novembre 1947 proposte di pace continueranno a far a decenni di conflitto “riconoscendo
l’Assemblea generale dell’Onu approvò riferimento a quella risoluzione. i reciproci diritti di ciascuna delle
il Piano di partizione della Palestina La firma degli accordi di Camp parti”. Fu creata l’Autorità nazionale
sperando di risolvere il conflitto tra David tra Israele ed Egitto nel 1978 palestinese con capitale a Ramallah,
la comunità ebraica e quella araba segnò finalmente un cambiamento alla quale venne delegato parzialmente
palestinese che era scoppiato negli nello scacchiere regionale. Il nuovo il governo della Cisgiordania e di Gaza.
ultimi mesi del mandato britannico clima di pace si propose di ampliare la Doveva essere il primo passo concreto
nell’area. Il piano proponeva la Risoluzione 242 istituendo un’autorità verso la creazione di uno Stato di
suddivisione del territorio della di autogoverno in Cisgiordania e a Palestina e verso la pace: invece fu
Palestina in due Stati, uno ebraico Gaza. Ma anche quel piano fallì, perché l’ennesima occasione perduta.
e l’altro palestinese, lasciando tenne i palestinesi fuori dall’accordo. «Gli accordi di Oslo del 1993
Gerusalemme sotto il controllo avrebbero dovuto risolvere le questioni
internazionale. Ma venne rigettato dai OCCASIONE MANCATA. Il rimaste aperte nei cinque anni
Paesi arabi confinanti, che entrarono tentativo più concreto di arrivare alla successivi», spiega Alberto Tonini,
in Palestina per affrontare le truppe pace prese forma con una serie di docente di Storia contemporanea del
israeliane. colloqui segreti che gettarono le basi Medio Oriente all’Università di Firenze.
degli accordi di Oslo del 1993. I negoziati «Dovevano tenersi ulteriori negoziati
CONFINI PROVVVISORI. Dopo che si svolsero nella capitale norvegese che in realtà non ebbero luogo, perché
oltre un anno di scontri e di massacri, videro il primo storico riconoscimento il 4 novembre 1995 Rabin venne
che causarono l’esodo di circa 700mila
palestinesi, nel 1949 si arrivò a una
serie di armistizi che stabilirono i
confini provvisori tra Israele, Siria,
Libano e Giordania. A Israele rimase
circa il 78% della Palestina, ben oltre i
limiti stabiliti dall’Onu due anni prima. 
Il resto venne occupato dall’Egitto
(Striscia di Gaza) e dalla Giordania
(Gerusalemme Est e Cisgiordania).
Ma nei due decenni successivi si
riaccese lo scontro tra Tel Aviv e i Paesi
arabi, in particolare l’Egitto. Il picco
avvenne con la crisi del 1956: Israele,
Francia e Regno Unito reagirono alla
nazionalizzazione del Canale di Suez
decisa dal presidente egiziano Nasser.
Le tensioni regionali esplosero di
nuovo il 5 giugno 1967, quando Israele
sferrò un attacco preventivo contro
Egitto, Siria e Giordania dando il via
a un conflitto brevissimo, la Guerra
del sei giorni, che era destinato però a
segnare uno spartiacque fondamentale
nelle travagliate vicende dell’area.
BRIDGEMAN IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO

LA RISOLUZIONE 242. L’esercito


israeliano dilagò conquistando
Gerusalemme, la Cisgiordania,
Gaza, le alture del Golan siriane e il
deserto del Sinai. Le Nazioni Unite
tentarono nuovamente di ricomporre
il quadro dei confini subordinando il
ritiro israeliano dai territori occupati
all’instaurazione di una pace “giusta e
64
S
assassinato da un estremista israeliano con capitale Gerusalemme Est. Ma palestinese e posto fine agli insediamenti
e venne meno una delle due figure al termine dei colloqui Arafat rigettò nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania.
centrali che avevano dato impulso agli l’intesa senza controproposte e anche Nonostante le continue rassicurazioni,
accordi. L’ascesa di Hamas a partire quel vertice fallì. L’ultima trattativa sia da parte di Israele sia dell’Anp, di
dagli Anni ’90, poi, ha tolto spazio concreta risale al 2003, quando perseguire l’impegno per la pace, i
politico all’Olp». Usa, Unione europea, Russia e Onu successivi vertici di Sharm el-Sheikh
lanciarono la Road Map for Peace (2005) e di Annapolis (2007) si risolsero
L’ULTIMO VERTICE. Per evitare (Tabella di marcia per la pace), un piano in un nulla di fatto, fino al definitivo
il fallimento definitivo degli accordi, che chiedeva all’Autorità nazionale abbandono di ogni trattativa. La pace
Clinton organizzò un vertice a Camp palestinese di promuovere l’abbandono tra israeliani e palestinesi è diventata
David, convincendo il nuovo premier del terrorismo e di effettuare riforme sempre più un miraggio. Con le
israeliano Barak ad accettare la nascita democratiche. In cambio, Israele conseguenze drammatiche che abbiamo

LA PACE
di uno Stato palestinese indipendente avrebbe sostenuto la riforma del governo visto in questi mesi. •

Tra Tel Aviv e


Ramallah ogni

FALLITA
ACCORDO è
fallito. Persino
quando si misero
in mezzo gli Usa.
di Riccardo Michelucci

Trent’anni fa
Washington, 13
settembre 1993: il
premier israeliano
Yitzhak Rabin e
Yasser Arafat, capo
dell’Olp, si stringono
la mano davanti a Bill
Clinton, dopo
gli Accordi di Oslo.

65
S
PRIMO PIANO

BETTMANN
SAPERNE DI PIÙ

TERRE
SENZA PACE
Palestinesi e israeliani: le origini
della contesa e la loro vita oggi.
Il conflitto di due etnie in contrasto, alla Ebreo ortodosso con alcuni
arabo- base del quale vi è il mancato bambini palestinesi a Hebron,
israeliano riconoscimento reciproco. Claudio in Cisgiordania.
Thomas Vercelli, storico contemporaneista
G. Fraser analizza qui tutti gli elementi e le terra troppo spesso conosciuti solo Una città divisa in quattro
(Il Mulino) cause del lungo scontro, come per il difficile rapporto con Israele. macroaree (araba, ebraica, cristiana
La creazione le identità nazionali, le risorse del Per saperne di più sui palestinesi e armena), ciascuna con una sua
nel 1948 dello Stato di Israele territorio, l’incidenza demografica di oggi e sulle loro aspirazioni, identità religiosa, artistica, storica
in Palestina ha portato a una e il ruolo delle religioni. Un per conoscerli da un altro punto e culturale. Quelle stesse identità
permanente tensione su quel conflitto oggi più acceso che mai, di vista, al di là delle numerose che per le vie di Gerusalemme
territorio e a un conflitto che dura nonostante i decennali tentativi strumentalizzazioni che negli anni si intrecciano e si incontrano
da 75 anni. Lo scenario politico di pace. ne sono state fatte. nei luoghi che sono patrimonio
internazionale, le ragioni che comune di culti diversi, come il
condussero alla decisione di dar Una terra di Storia della Monte del Tempio.
vita a quello Stato e il racconto intersezioni. Palestina
degli eventi politici e militari che Storia e moderna. La prigione
hanno segnato il Medio Oriente istituzioni Due popoli, più grande
negli ultimi anni. della una terra del mondo.
Palestina Ilan Pappé Storia dei
Terra in età (Einaudi) territori
contesa. moderna La storia della Palestina raccontata occupati
Israele, Felicita Tramontana in modo accurato basandosi Ilan Pappé
Palestina (Carocci) su fonti in diverse lingue, tra (Fazi Editore)
e il peso Scambi, connessioni e interazioni cui l’ebraico e l’arabo. Il libro Come si vive nei territori occupati
della storia nel Mediterraneo del XVI secolo, dello storico israeliano Pappé di Palestina? Dopo anni di
Lorenzo Kamel quando la Palestina finì sotto – favorevole a un unico Stato ricerche sui documenti delle Ong
(Carocci) il dominio degli Ottomani, binazionale laico che comprenda presenti sul territorio e attraverso
Le diverse identità dei due rimanendovi fino alla fine della israeliani e palestinesi – ha alcune testimonianze oculari, lo
contendenti, le strategie dei Paesi Prima guerra mondiale, dopo la suscitato un acceso dibattito storico israeliano ci restituisce
occidentali e di quelli arabi sulla dissoluzione di quell’impero. politico sulla questione. uno spaccato della difficile vita
questione palestinese. Quattro secoli nei quali furono quotidiana nei territori occupati
All’origine di una storia iniziata sconvolti gli equilibri di potere Gerusalemme. palestinesi e un’analisi puntuale
molto prima del 1947, prima cioè nella regione e che hanno lasciato Una storia sulla loro genesi.
della partizione della Palestina. una forte impronta nell’identità del Franco Cardini
Come in un grande mosaico popolo palestinese. Un’immagine (Il Mulino) Hamas: dalla
l’autore di questo libro tenta di inedita della Palestina e dei suoi La Città santa per resistenza al
rimettere tutti i tasselli al loro posto abitanti. eccellenza, dove regime
per mostrare la complessità di un si incontrano Paola Caridi
conflitto mai risolto. Palestinesi. le tre grandi fedi monoteiste: (Feltrinelli)
Storia ebraismo, cristianesimo e islam. Che cosa si
Storia del e identità di Gerusalemme è anche per questo nasconde dietro
conflitto un popolo il fulcro di una contesa millenaria, Hamas? Perché ha tanto consenso
israelo- Marco Allegra meta di pellegrini da tutto il nella società palestinese? Usando
palestinese (Carocci) mondo. Il medievista Cardini la cronaca e le fonti d’archivio
Claudio Vercelli Al di là della racconta il simbolismo della città e l’autrice racconta, in una edizione
(Laterza) cronaca, della politica e dei simboli i suoi luoghi antichi e moderni, dal appena aggiornata del libro, la
Due popoli, una (come la kefya o la bandiera) in Santo sepolcro alla Valle di Josafat, storia di quarant’anni di Hamas,
terra e per il momento nessuna questo libro l’autore ci restituisce dal Monte degli olivi al Muro del dalle origini fino all’attacco
soluzione. Le vicende e la storia l’immagine di un popolo e di una pianto, fino alle discoteche. terroristico dello scorso 7 ottobre.

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CURIOSO PER CASO Massimo Cannoletta, divulgatore,
viaggiatore e campione di quiz tv, in queste
pagine racconta ogni mese un luogo storico.

IL PRIMO DUMAS
Alex Dumas è il padre e il nonno dei due Alexandre Dumas più famosi. Ebbe
una vita avventurosa e sfortunata, interrotta anche da una lunga prigionia nella
fortezza di Taranto. E tutto per essersi messo di traverso a Napoleone...

Q
uando si menziona Alexandre Dumas
(2), occorre sempre precisare se 1
ci si riferisce all’autore delle gesta
spericolate dei Tre moschettieri e del Conte di
Montecristo o a suo figlio (3), che trasfigurò
una cortigiana con cui aveva avuto una
relazione nel personaggio della Signora
delle camelie. Pochi sanno che prima di loro
c’era stato un altro Alexandre Dumas. Se
seguissi la convenzione che chiama i due
più celebri Dumas padre e Dumas figlio per
distinguerli, dovrei qualificare il protagonista
del mio racconto come Dumas... nonno! Lo
chiamerò piuttosto Alex Dumas (1), che non
è un diminutivo vezzoso, ma il modo in cui si
firmò per tutta la vita.
Al castello. Pochi conoscono la figura di
questo generale e ancor meno il legame
con il luogo della storia di questo mese,
il Castello Aragonese di Taranto (5-6). La
poderosa costruzione si trova all’imbocco
del canale artificiale che porta al Mar
AKG_IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO

Piccolo e fu costruita su precedenti strutture


tra il 1487 e il 1492 su impulso del re
Ferdinando d’Aragona, che volle rinnovare
le fortificazioni di tutto il regno, minacciato
dalle continue incursioni dei Saraceni
musulmani. Ed è la stessa versione che
ammiriamo ancora oggi.
Da schiavo a generale. Nella rigogliosa
colonia francese di Saint-Domingue, oggi
Una delle torri del Castello Aragonese, la torre di S. Angelo, fu
Hispaniola (che comprende Haiti e la
demolita nel 1883 per fare posto al Ponte Girevole.
Repubblica Dominicana), nacque nel 1762
Alex, figlio primogenito e illegittimo del di indossare la divisa, si spogliò del proprio combatté con lui durante la Campagna
marchese Davy de la Pailleterie e di una nome altisonante e dei propri titoli e in d’Egitto. E proprio all’ombra delle piramidi
schiava di colore, Marie Cessette. Quando il omaggio alla madre, soprannominata da con lui si scontrò: parlò chiaro a Bonaparte
padre decise di tornare in Francia, vendette tutti la femme du mas, cioè “la donna della e criticò il suo operato, ma il còrso, poco
come schiavo Alex con i suoi fratelli, secondo masseria”, decise di chiamarsi Dumas. abituato ad essere contraddetto, lo fece
il brutale costume dell’epoca, ma anni dopo La prigionia. Alex Dumas era alto un metro congedare. Costretto a lasciare l’Egitto nel
tornò ad affrancarlo, lo riconobbe e lo portò e ottantacinque, abilissimo spadaccino, disonore, Alex Dumas si imbarcò su una
in Europa dandogli il proprio nome. valoroso e intrepido, salì i gradi dell’esercito nave che lo avrebbe riportato in Francia,
Alex, che a questo punto si chiamava con una rapidità impressionante, ma una tempesta nello Ionio lo costrinse
Thomas Alexandre Davy de la Pailleterie, diventando generale a 31 anni e stabilendo a fermarsi a Taranto, territorio nemico
venne educato come un nobile europeo, un primato grazie anche al colore della sua per i napoleonici. Riconosciuto subito,
eppure conservò sempre una fortissima pelle: era il primo generale napoleonico fu imprigionato nel Castello Aragonese,
ansia di riscatto. Finalmente, a 24 anni mulatto. Napoleone lo stimava, lo ammirava, dove trascorse sedici mesi. La prigionia
ebbe l’occasione per dimostrare che anche forse ne era un po’ intimidito. Alto, sfrontato, fiaccò a tal punto il generale, inizialmente
il figlio di una schiava poteva raggiungere prestante e intelligente, Alex, che era stato baldanzoso e ardito, che l’uomo che ne
traguardi ambiziosi e si arruolò. Al momento al fianco di Napoleone in battaglia in Italia, uscì era irriconoscibile, provato nel fisico e
68
S
2 3
Il conte di Montecristo ha
ispirato di recente un’opera
lirica, composta dal
tarantino Mariano Panìco.

4
AKG_IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO

ALBUM / QUINTLOX

AKG_IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO
5

A Parigi, nella piazza


soprannominata “la piazza
dei tre Dumas”, una scultura
che rappresenta enormi
catene spezzate ricorda Alex
Dumas, il generale nato
© AMPIEVEDUTE.ART / BRIDGEMAN IMAGES/ MONDADORI PORTFOLIO

schiavo.

6
HERITAGE IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO

Nel 2013 Tom Reiss vinse il Premio Pulitzer con la biografia


di Alex Dumas Il diario segreto del conte di Montecristo.

nello spirito. Tornò finalmente in Francia, in Georges, dove un giovane di sangue e nel corso di un interessante (e gratuito)
dove l’astro di Napoleone era in costante misto diventa un valoroso spadaccino e giro dell’edificio fanno rivivere la storia del
e apparentemente irrefrenabile ascesa e vendica un insulto razzista di molti anni castello e del suo più prestigioso prigioniero,
dove il derelitto Alex Dumas non contava prima, e soprattutto nella figura del conte che cadde in miseria per aver detto in faccia
più nulla. Gli venne negata una pensione di Montecristo (4), immortale personaggio al tiranno quel che pensava. E che per
così come un risarcimento per i lunghi mesi segnato da una lunga prigionia. Ma con un questo resta il Dumas che io amo di più.
di prigionia. Morì deluso e amareggiato a lieto fine di riscatto e vendetta. Almeno nella
44 anni, nel 1806, lasciando una vedova finzione Alexandre vendicò il padre morto
e tre figli, tra i quali il piccolo Alexandre in miseria. Il protagonista, Edmond Dantés, Massimo Cannoletta tiene una
che all’epoca non aveva ancora compiuto era prigioniero dello Chateau d’If come Alex rubrica ogni mese anche su
quattro anni. Dumas nel Castello Aragonese di Taranto. Focus, che ha un’ampia sezione
Riscatto letterario. Alexandre raccontò Ancora oggi è possibile ripercorrere la
nelle sue Memorie che appena seppe che vicenda militare e umana di Alex esplorando di Domande&Risposte,
il padre era morto, prese uno dei fucili il maestoso castello tarantino, dove dove svela aneddoti e curiosità
per “andare ad uccidere Dio”. Una rabbia competenti e appassionati esponenti da tutto il mondo.
che riversò nei suoi scritti, ad esempio della Marina Militare accolgono i visitatori
69
S
CHI L’HA INVENTATA?
A cura di Matteo Liberti. Illustrazioni di Giampietro Costa

MACCHINA
DA SCRIVERE
Dal “cembalo scrivano” di Ravizza,
ideato per facilitare la scrittura ai non
vedenti, fino alle Remington e Olivetti.

T
uttora icona dei mestieri del giornalista e dello scrittore, è
ormai caduta in disuso, lasciando spazio a computer e tablet
per diventare oggetto d’arredo o da museo. Stiamo parlando
della macchina da (o “per”) scrivere, uno strumento diffuso nel
secolo scorso che nell’Ottocento prese la sua veste tipica, con i tasti
corrispondenti alle lettere dell’alfabeto e collegati a martelletti che Francesco Rampazetto realizzò un telaio con assi mobili dotate di
le imprimono tramite un nastro inchiostrato sul foglio adagiato su punte metalliche che, sfregando la carta, incidevano le lettere (1575).
un rullo. Fu l’inventore statunitense Christopher Latham Sholes, nel
1868, a brevettare un rivoluzionario modello con tastiera QWERTY,
nome derivante dalla disposizione dei tasti delle prime sei lettere in
alto a sinistra, analoga a quella attuale dei nostri computer. Fu ideata
per facilitare la scrittura a due mani, distanziando opportunamente
tra loro alcuni tasti. Il modello, immesso sul mercato nel 1874, si
chiamava Sholes and Glidden, o Remington 1. Seguirono macchine
sempre più evolute, ma prima di scoprirne gli sviluppi è interessante
ripercorrere la loro storia fin dai prototipi.
Evoluzione graduale. Tra i pionieri della scrittura meccanica vi
fu Francesco Rampazetto, tipografo attivo a Venezia che nel 1575
realizzò un telaio di legno con fissate assicelle mobili dotate di
punte metalliche: queste, sfregando la carta, vi incidevano le lettere.
Il congegno era pensato per i non vedenti, come altri strumenti
simili nati in seguito, tra cui un marchingegno ideato nel 1802 dal
conte Agostino Fantoni da Fivizzano e perfezionato dall’inventore
Pellegrino Turri. I progetti sono andati perduti, ma sappiamo che
sfruttava la carta carbone, o “copiativa” (sottilissima e con un lato
inchiostrato), di cui lo stesso Turri è accreditato come inventore. Giuseppe Ravizza, padre del “cembalo scrivano”, i cui tasti erano
Nel 1827 l’ingegnere Pietro Conti presentò invece il suo “tacheografo”, associati a lettere e imprimevano i caratteri su un foglio.
che imprimeva i caratteri alfabetici su carta tramite punzoni
inchiostrati fissati a una tavoletta, mentre l’americano William Austin associati alle lettere in ordine alfabetico, impresse sul foglio grazie a
Burt realizzò nel 1829 il Typographer, scatola di legno con una un sistema di fili e bacchette d’ottone . Nel primo modello, del 1846
bacchetta mobile (simile a quella di un giradischi) su cui fissare aghi e ma brevettato nel 1855, i fogli non erano leggibili durante la scrittura,
azionabile da una leva. essendo disposti in orizzontale e celati dagli ingranaggi; poi si passò a
Verso la metà del XIX secolo, un passo in avanti fu compiuto da una variante verticale.
Giuseppe Ravizza, padre del “cembalo scrivano”: come Qwerty! Strumenti simili furono creati dall’artigiano austriaco Peter
lo strumento musicale, aveva tasti bianchi e neri Mitterhofer, mentre in Danimarca Rasmus Malling-Hansen stupì
con una macchina dal design
sferico. Presentata nel 1865 (e
Christopher Latham Sholes perfezionata fino al 1878), la
“Hansen writing ball” era una

I l “papà” della macchina


da scrivere è il giornalista
statunitense Christopher
L’idea iniziale era mettere a punto uno
strumento per numerare le pagine dei libri,
ma il progetto strada facendo cambiò e nel
palla di ottone su cui, a raggiera,
erano disposti 52 tasti associati a
lettere, numeri e altri segni grafici.
Latham Sholes (1819-1890). Fu 1868 Sholes brevettò la typewriting machine A sorreggerla, un telaio metallico
lui, direttore del quotidiano di Milwaukee con tastiera “qwerty”. All’inizio le lettere erano con alloggio ricurvo per i fogli,
(Wisconsin), a perfezionarla e a trasformare il solo maiuscole e mancavanoem es siide
numeri
aperit “zero” su cui battevano
everumeaut ipsandeoritatiis le bacchette
etur aliquatem is vel
marchingegno in un successo commerciale. “uno”, per i quali si usavano le quis
haribus, lettere “O” e everum
de aperit “I”. collegate ai tasti.
aut ipsandeoritatiis etur aliquatem is v
Pellegrino Turri, a cui si deve la carta carbone. A fianco il “tacheografo” Nel 1829 William Austin Burt realizzò il Typographer, scatola di legno
presentato nel 1827 dall’ingegnere Pietro Conti. con una bacchetta mobile su cui erano fissati aghi azionati da una leva.

Nel 1868 Christopher Sholes brevettò la sua macchina da scrivere dotata Nel 1932 la Olivetti lanciò la MP1, seguita nel 1950 dalla storica Lettera 22. Nel
della rivoluzionaria tastiera QWERTY (quella che usiamo ancora oggi). 1961 Ibm lanciò la sua Selectric, prima macchina da scrivere elettrica.

La svolta giunse però dall’America, grazie a Christopher Sholes e Boom e tramonto. Nel XX secolo le macchine da scrivere vissero
alla sua macchina con tastiera basata sulla disposizone QWERTY, il loro boom a partire dalla Underwood Number 5: lanciata nel
del 1868. I diritti su questo progetto, elaborato da Sholes con altri 1900 dalla statunitense Underwood Typewriter, offriva il meglio di
colleghi tra cui Carlos Glidden, furono acquisiti nel 1873 dall’azienda ogni macchina prodotta fino ad allora. A consolidarne il successo
E. Remington & Sons (produttrice di armi) che l’anno dopo mise fu lo sviluppo di versioni portatili, con corpo schiacciato, leggere e
in vendita la sua prima macchina da scrivere. I modelli concorrenti riponibili in valigetta. La prima, la Blick, risaliva al 1892 (a brevettarla
si ispirarono a loro volta alla Remington, imitandone la tastiera e fu George Canfield Blickensderfer, da cui il nome) e consisteva in
il rullo per i fogli (fissato a un carrello che scattava lateralmente a un tastierino, simile a una mano metallica, da adagiare sui fogli. Era
ogni battuta, per lasciare spazio alla digitazione seguente). Sempre invece una macchina completa di tutto la Olivetti MP1, efficiente
la Remington, con il Modello 2, introdusse nel 1878 il tasto “shift” portatile lanciata nel 1932 dalla nota azienda italiana e seguita da
(tuttora presente nei Pc), per modificare i caratteri da minuscoli a altri modelli celebri, come la Lettera 22, nata nel 1950, oggi al MoMA
maiuscoli. Poi, nel 1886, giunse il nastro inchiostratore a doppio di New York (la sua eredità fu raccolta nel 1963 dalla Lettera 32).
colore (brevettato da George K. Anderson), da porre tra martelletti Nel 1961 l’azienda americana Ibm lanciò la Selectric, macchina
e foglio al posto della carta carbone, e nel 1899 apparve il primo elettrica con una testina rotante sferica, simile a una palla da golf, su
apparecchio elettrico funzionante, dello statunitense Thaddeus cui erano fissati i caratteri. Nel 1984, con i modelli Wheelwriter, Ibm
Cahill, in cui i movimenti di tasti, carrello e nastro erano supportati da offrirà anche la possibilità di stampare i fogli anziché inchiostrarli
em es si de aperit everum
un elettromagnete, così aut ipsandeoritatiis
da favorire eturdi
la velocità aliquatem
scritturaisevel
alleggerire con le testine. Le componenti elettroniche stavano prendendo il
haribus, quis de
la pressione aperit
delle dita.everum aut ipsandeoritatiis etur aliquatem is v sopravvento, segnando la fine di un pezzo di storia della scrittura.
71
MUSICA

IL CANTO
L
a notizia piombò a Sant’Agata, ma non profondamente sentite. Non degli anni Trenta dell’Ottocento, Clara
in casa Verdi, sul finire di mancano però i morsi. Persino a Lui!... Maffei era dotata di grande acume ed
maggio del 1873 e ne sconvolse Oh, la brutta razza che siamo!”. era sensibile alle spinte verso l’Unità
l’abitudinaria quiete: il 22 d’Italia che, crescenti, attraversavano
precedente, nella sua abitazione di NEL SALOTTO. La conoscenza tra il suo tempo. La nobildonna ebbe un
Milano a due passi dal Teatro alla Scala, Verdi e Clara Maffei non era superficiale. ruolo fondamentale nella fase decisiva
si era spento, a 88 anni, lo scrittore Il compositore, per quanto refrattario alle del Risorgimento. Nella sua casa – che
Alessandro Manzoni, già da vivente serate in società e assai più a suo agio ospitò anche lo scrittore francese Honoré
considerato un “monumento” della nella campagna emiliana – dove, accanto de Balzac il quale, di quegli incontri,
cultura e un faro del Risorgimento all’alacre attività di musicista, non ricordava: “Avrei dato dieci anni della
italiano. Fatali erano stati i postumi di disdegnava d’interessarsi di agricoltura,
una caduta, avvenuta il 6 gennaio di di architettura (la tenuta di Sant’Agata
quello stesso anno, sulle scale della fu da lui personalmente adattata alle
chiesa di San Fedele, dove si era recato esigenze abitative) tanto quanto di
per la messa; insuperabile il dolore filantropia – intratteneva con la contessa
per la scomparsa, il 28 aprile, del figlio un rapporto di stima e vicinanza
primogenito Pier Luigi, che aveva cordialmente ricambiato. Bergamasca
rapidamente aggravato la debolezza d’origine, e trasferitasi a Milano all’inizio
del corpo e la progressiva fragilità
della mente.

LUTTO CITTADINO. La morte di Doppio


Manzoni, che fermò Milano fino ai
spettacolo
Cartolina
solenni funerali celebrati in Duomo commemorativa
una settimana più tardi, alla presenza stampata in occasione
delle massime autorità, fra cui il futuro della prima esecuzione
sovrano Umberto I, portò dolore e della Messa da
sgomento anche alle porte di Busseto, Requiem, nella chiesa
a Villanova sull’Arda, nella Bassa di San Marco a Milano,
il 22 maggio 1874. Tre
Piacentina, dove dal 1851 Giuseppe Verdi giorni dopo si replicò
aveva costruito, mettendo personalmente alla Scala (a destra,
mano ai progetti esecutivi, il suo buen la locandina).
retiro lontano dai clamori mondani del
capoluogo lombardo, e non solo. Fu
lo stesso Verdi a dare testimonianza
della propria partecipazione al lutto
di una città e della nazione, da poco
unita. Il “cigno”, come i contemporanei
l’avevano soprannominato per la forza
dolce e prorompente al tempo stesso
della sua musica, non ebbe cuore di
prendere parte alle esequie, ma scrisse,
in un’accorata lettera alla contessa
Clara Maffei (1814-1886) nel cui
salotto il “culto laico” di Manzoni era
assiduamente praticato: “Ai funerali io
non era presente, ma pochi saranno stati
in questa mattina più tristi e commossi
MONDADORI PORTFOLIO

di quello che era io, benché lontano. Ora


tutto è finito! E con Lui finisce la più
pura, la più santa, la più alta delle glorie
nostre. Molti giornali ho letto. Nissuno
ne parla come si dovrebbe. Molte parole
72
S
DEL CIGNO
mia vita per essere amato da lei per tre Maffei, uno spazio dove i fatti del La venerazione
mesi” – entrarono gli intellettuali e i giorno (cronaca, politica, cultura,
patrioti più vivaci, da Massimo d’Azeglio pittura, letteratura e musica) venivano di Giuseppe
VERDI per
a Tommaso Grossi, da Francesco Hayez analizzati e dibattuti, aprì invece
a Cesare Correnti, da Carlo Cattaneo le porte a Giuseppe Verdi nel 1842,

Alessandro
ai fratelli Emilio ed Enrico Dandolo, sull’onda del successo ottenuto alla
protagonisti, questi ultimi, delle Cinque Scala dall’opera Nabucco. Insieme al

MANZONI, che
giornate di Milano (18-22 marzo 1848). compositore vi ebbe accesso anche il
Ospite atteso e acclamato fu sempre soprano Giuseppina Strepponi (1815-

per il suo idolo


Alessandro Manzoni. Il salotto della 1897), unitasi a lui, da poco rimasto 

scrisse e diresse,
150 anni fa,
la Messa
da Requiem.
di Alessandro Borelli

BRIDGEMAN IMAGES
vedovo della prima moglie, Margherita
Barezzi, e destinata ad esserne, oltre
Nel 1868 Verdi era il PRIMO
che consorte (chiacchierata dalle CONTRIBUENTE del Regno
d’Italia, cioè la persona che
malelingue), confidente, consigliera e
persino amministratrice.

AMMIRAZIONE SCONFINATA. guadagnava di più e pagava più tasse


Verdi non fu mai parco nel mostrare
la sua profonda ammirazione per
Alessandro Manzoni. I promessi sposi, Clara Maffei il vero e proprio colloquio Lo ha spiegato bene il critico musicale
che aveva letto nel 1835, gli suscitarono tra i due, e da entrambi intensamente Rubens Tedeschi: «Per vie diverse, il
una forte impressione, tanto da fargli atteso, tardò a lungo. melodramma verdiano, il romanzo
appuntare: “Secondo me, ha scritto e le tragedie manzoniane tendono a
non solo il più gran bel libro della DIVERGENZE. In effetti, tra Verdi un medesimo fine: la creazione di un
nostra epoca, ma uno dei più grandi e Manzoni le differenze c’erano e non linguaggio nazionale e popolare, capace
libri che siano mai usciti da cervello erano marginali, non solo circa le di parlare a tutti gli italiani, colti e
umano. E non è solo un libro, ma una questioni di fede. Come ha rilevato lo incolti, abbattendo le barriere di censo
consolazione per l’umanità”. Verso lo storico Adalberto Scarlino in uno studio e di classe».
scrittore, la venerazione del compositore dedicato: «Guardiamo alla loro opinione Il primo approccio concreto, sebbene
rasentava l’idolatria: lo definì “l’unico in merito ai contadini: Manzoni li teme, ancora a distanza, avvenne nel 1867:
Santo del mio calendario”. Più di un addirittura si preoccupa che il contadino Clara Maffei presentò allo scrittore
riconoscimento, se si considera che che diventi capace di leggere, scrivere, Giuseppina Strepponi, suscitando
il “cigno” era assai distante dalla commentare, non abbia più la voglia l’invidia e persino la commozione del
fede, con rigori interiori prossimi alla necessaria per lavorare la terra! Verdi, consorte. Manzoni, però, nell’occasione
miscredenza. Giuseppina Strepponi, invece, vuol combattere l’ignoranza gli inviò un suo ritratto accompagnato
invece, profondamente religiosa, arrivò (dei contadini e anche dei proprietari), da una dedica affettuosa: “A Giuseppe
a vagheggiare che un incontro con che – è convinto – crea difficoltà e Verdi, gloria d’Italia, un decrepito
Alessandro Manzoni avrebbe potuto limiti all’impegno del lavoro e quindi scrittore lombardo”. L’immagine trovò
schiudere a Verdi una diversa prospettiva al rendimento delle terre: “Contadini un posto d’onore nella residenza di
sulla fede. Ma si dovette arrendere: testoni; e lo saranno ancora... finché Villanova sull’Arda e fu il preludio al
persino il medico Cesare Vigna, tra gli non si troverà modo di dar loro un successivo incontro.
amici più cari del musicista, avrebbe po’ di istruzione e migliorare la loro Le parole indirizzategli turbarono nel
constatato l’impossibilità di “scemare condizione”, così scriverà, sempre a profondo la “gloria d’Italia”. La cronaca
quel vuoto doloroso, quel crudele Clara Maffei, nell’ottobre del 1876». è, ancora una volta, nella lettera che
scetticismo”. Resta il fatto che, forse per Tuttavia, i sentimenti condivisi di la Strepponi scrisse alla contessa il
il carattere chiuso e schivo di Verdi che amore patrio, di anelito alla libertà e di 21 maggio 1867: “Egli diventò rosso,
gli valse pure il soprannome di “l’orso di disprezzo verso gli abusi dei potenti, smorto e sudato; si cavò il cappello, lo
Busseto” o forse per la sua abitudine a uniti al livello altissimo dell’ispirazione stropicciò in modo che per poco non lo
ritirarsi sempre più spesso a Sant’Agata, artistica, divennero il tessuto comune ridusse in focaccia. Più (e ciò resti fra
nonostante la comune familiarità con che poté unirli più delle divergenze. noi) il severissimo e fierissimo orso di
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Famiglia e amici
Giuseppe Verdi con parenti e amici a Sant’Agata
nel 1900: alla sua destra, Barberina Strepponi
(sorella di Giuseppina) e la figlia adottiva Maria
Carrara. A destra, Clara Maffei (1814-1886) nel 1859.

74
S
MONDADORI PORTFOLIO
Sul palco milanese
La Messa da Requiem diretta
da Verdi alla Scala il 25 maggio
1874, in occasione del primo
anniversario della morte di
Manzoni, al quale è dedicata.

Busseto n’ebbe si dissero. Pochi giorni della pubblica ammirazione pel


pieni gli occhi di dopo, fu tuttavia lo stesso grande maestro e fortunato conoscitore
lacrime”. Verdi a ripercorrere per personale delle nobili ed amabili qualità
lettera, ancora con Clara dell’uomo”.
L’INCONTRO. Maffei, l’intensità di quei Il biglietto giunse nelle mani di Verdi
I buoni uffici momenti: “Cosa potrei a Genova, durante un pranzo ufficiale.
della Maffei furono Giuseppina dirvi di Manzoni? Come Circolò fra i commensali e, come
Strepponi
decisivi per rimuovere spiegarvi la sensazione raccontano i biografi, passando di mano
gli ultimi impedimenti dolcissima, indefinibile, nuova, in mano parve, a un certo punto, che
all’atteso appuntamento. prodotta in me, alla presenza di si fosse smarrito, o fosse stato sottratto
Manzoni, già ottuagenario, quel Santo, come voi lo chiamate? Io mi da qualcuno. Verdi non trattenne
ricevette il musicista nella sua gli sarei posto in ginocchio dinanzi, se si l’ira finché Giuseppina Strepponi non
abitazione di Milano il 30 giugno 1868. potessero adorare gli uomini... Quando lo trovò lasciato su una specchiera.
Verdi era poco più che cinquantenne, lo vedete, baciategli le mani per me e Riconsegnandoglielo, gli disse: “Siete
ormai una vera “superstar” della ditegli tutta la mia venerazione”. Non si pregato di credere che tra i vostri ospiti
musica, famoso ovunque e primo sarebbero rivisti mai più. non vi sono ladri”. Ma Verdi, in cui
contribuente del Regno d’Italia, cioè Però il 19 marzo 1869, onomastico del non s’era calmata l’agitazione, rispose
l’uomo che guadagnava di più e pagava compositore, lo scrittore non mancò di prontamente: “Ma io vi confesso che
più tasse in tutto il Paese. Nessun fargli arrivare un’altra dedica: “A Verdi, per un autografo del Manzoni mi farei
resoconto è rimasto riguardo a ciò che Alessandro Manzoni, eco insignificante anche... ladro!”. •

150 anni fa, la prima della Messa da Requiem


G iuseppe Verdi non volle che il suo omaggio accorato alla
memoria di Alessandro Manzoni rimanesse limitato ai formalismi
di rito. Il 3 giugno 1873, pertanto, si offrì, con una missiva indirizzata
vorrebbero anche (ora non potrei precisarli) quattro o cinque cantanti
principali”. E così fu.
Sul podio. Verdi medesimo volle dirigerla, nel primo anniversario
all’editore musicale Ricordi, di “mettere in musica una Messa da morto” della morte di Manzoni, il 22 maggio 1874, nella chiesa di San Marco
per “dimostrare quant’affetto e venerazione ho portato e porto a quel a Milano. L’esecuzione fu poi replicata, il 25 successivo, alla Scala.
Grande che non è più”. L’iniziativa, in verità, non era inedita: nel 1868, La sera della première, nella città lombarda furono affissi manifesti
scomparso Gioacchino Rossini, lo stesso Verdi aveva avuto l’idea di pubblici per regolare il traffico delle carrozze, nel timore di ingorghi
un Requiem scritto a più mani con altri compositori. Il progetto era e assembramenti. Di quelle serate, il compositore conservò sempre,
poi naufragato e nell’aprile 1873 Ricordi aveva restituito al maestro in una teca a Sant’Agata, i guanti bianchi che indossava e che non
lo spartito del Libera me, Domine, la parte che, dell’ipotizzata Messa volle più usare. In seguito, a testimonianza dell’indissolubile legame
per Rossini, gli era stata assegnata. Fu lo spunto utile per la scrittura, con la memoria dello scrittore, tra i molti brani vocali composti e
da parte di Verdi, della grandiosa Messa da Requiem, che resta uno da lui destinati al rogo, decise di conservare soltanto i Cori delle
dei suoi capolavori assoluti e che si trasformò subito in un successo tragedie manzoniane a tre voci e Il Cinque Maggio a una voce sola.
capace di varcare i confini nazionali. Con queste parole, del resto, il “È strano”, scriveva, “io, timidissimo un giorno, ora non lo sono più:
musicista l’aveva annunciata a Ricordi: “La Messa avrebbe proporzioni ma avanti a Manzoni mi sento così piccolo (e notate bene che sono
piuttosto vaste, ed oltre ad una grande orchestra ed un grande coro, ci orgoglioso quanto Lucifero) che non trovo mai o quasi la parola”.
75
S
GOYA
ARTE

ribelle
di Irene Merli

Autoritratto al
cavalletto (1785)
Il pittore si mostra
nella sua bottega,
mentre dipinge
una tela di cui
non vediamo il
soggetto. È vestito
in stile rivoluzionario
francese e da sotto
l’elegante cappello
sembra lanciarci uno
sguardo di sfida.

76
S
Il genio spagnolo
Francisco Goya
(1746-1828) dipinse,
disegnò, incise.
In tutto fu pioniere
della modernità,
spinto dallo spirito
dell’Illuminismo.

MUSEO NACIONAL DEL PRADO, MADRID

Il colosso
(dopo il 1808,
attribuito)
Un immenso colosso
si innalza facendo
fuggire interi paesi.
Tutto è morte intorno
a lui, mentre bestie,
cavalieri e colonne di
profughi cercano di
mettersi in salvo.

77
S
Processione
di flagellanti
(1808-1812)
In questo dipinto
cupissimo uomini
con un berretto
conico in testa e il
volto coperto da un
panno si frustrano
per penitenza,
mentre impongono
il passo alla folla dei
fedeli, barcollando.
REAL ACADEMIA DE BELLAS ARTES DE SAN FERNANDO, MADRID
©MUSEO NACIONAL THYSSEN-BORNEMISZA, MADRID

Rinnovò l’arte
con la pietas
verso gli ultimi
e la denuncia
dell’oscurantismo
nella società

El tio Paquete
(1819-20)
Il personaggio
con questa risata
sdentata era un
vecchio mendicante
cieco famoso a
Madrid: si sedeva
sulle scale delle
chiese, cantava e
suonava la chitarra.
Goya se ne ispirò per
un ritratto grottesco.
Annibale
vincitore
osserva l’Italia
dalle Alpi la
prima volta
(1771)
Dipinto storico-
mitologico che
risente dell’influenza
del Rinascimento
italiano. Fu realizzato
durante il soggiorno
di Goya a Roma.

MUSEO NACIONAL DEL PRADO, MADRID


Il maniconio
(1808-1812)
Malati mentali
rinchiusi in uno
spazio che appare
come un carcere,
abbandonati al
loro delirio, in pose
scomposte e con
movimenti senza
controllo: la denuncia
sociale di Goya qui
sembra un urlo.

REAL ACADEMIA DE BELLAS ARTES DE SAN FERNANDO, MADRID


MUSEO DE BELLAS ARTES, VALENCIA

MUSEO NACIONAL DEL PRADO, MADRID


L’arte di Goya, emotiva ed
espressiva, è però frutto
della Ragione illuminista
Il trascinamento Joaquina Gaspar Melchor
del toro (1793) Candado Ricarte de Jovellanos
L’artista dipinse 8 (1802-1804) (1798)
olii di corride, nella Questa elegantissima Il ministro di Grazia
serie Escenas de toros. dama, dipinta in e Giustizia è qui
In questo si vede in modo magistrale ritratto senza alcuna
tutta la sua crudezza assieme al suo ufficialità, con la testa
il momento in cui la cagnolino, era vedova poggiata alla mano
povera bestia uccisa del primo marito. per accentuare il
viene trascinata via Ma con il secondo e suo carattere intimo,
tra il tripudio degli proficuo matrimonio l’atteggiamento
astanti. Forse un’altra
condanna sociale?
si era trasferita alla
corte di Madrid.
riflessivo, quasi
malinconico. LA MOSTRA
G oya. La ribellione della
ragione (Palazzo Reale
di Milano, fino al 3 marzo
2024) permette di scoprire
l’intero percorso artistico del
grande genio spagnolo (nato
a Fuendetodos nel 1746 e
morto a Bordeaux nel 1828).
Un percorso sviluppatosi in
un periodo di cambiamenti e
sconvolgimenti politici, sociali
e ideologici che diedero
inizio a una nuova fase della
Storia. L’artista non si limitò
a rappresentare quell’epoca
così turbolenta: sperimentò
una rivoluzione della
pittura, un cambiamento
che espresse attraverso
le immagini, i modelli, le
tematiche.
L’anima di Goya. La mostra
a Milano, in 7 sezioni con
circa 70 opere, propone un
dialogo tra dipinti e alcune
delle più importanti incisioni
di cui Goya fu assoluto
maestro, affiancate dalle
originali matrici di rame. Il
filo conduttore è l’esistenza
umana di Goya, con la
profondità del suo animo di
“illuminato dalla Ragione”.
Perché, diversamente da
quanto si è spesso ripetuto, il
maestro aragonese non fu un
pittore spontaneo.
Al contrario, come uomo
e come artista, da pittore
di corte – brillante anche
FUNDACIÓN CASA DUCAL DE MEDINACELI, SEVILLA

quando più tradizionale


– diventò un razionalista
profondamente critico
verso gli orrori della guerra
e dall’irrazionalità. Con
coraggio, espresse tutto
questo nella scelta dei
temi delle sue opere e
nella dissoluzione del bello
convenzionale.
Inciso su
PREISTORIA

PIETRA di Magda Gattone

Le incisioni rupestri della Val Camonica offrono uno


straordinario spaccato sulla vita dei Camuni.
Ma anche la loro scoperta ha una storia da raccontare.

Museo all’aria aperta

ARCHIVIO FOTOGRAFICO MISSIONE ANATI


L’archeologo Emmanuel Anati (fondatore
del Centro camuno di studi preistorici) e
Battista Maffessoli (1929-2006) sulla roccia
50 del Parco Nazionale di Naquane
a Capo di Ponte nel 1957.

81
S
I I petroglifi della Valle dei Segni
n Lombardia, tra le province di
Bergamo e Brescia, si estende un
territorio unico al mondo. Siamo ridanno voce a un popolo che
non esiste più, i Camuni
in Val Camonica, vallata prealpina
famosa per i paesaggi naturalistici che la
distinguono (le vette, i boschi di betulle
e di frassini, il Lago d’Iseo che ne segna
il confine), ma ancora più celebre per nazionale per la protezione dei percorrendo innumerevoli sentieri e
le sue incisioni rupestri disseminate in monumenti – la presenza di due massi scoprendo le principali località istoriate
diversi siti e talmente estese e importanti istoriati al Pian delle Greppe nei pressi del territorio.
da ottenere, primi in Italia (nel 1979), di Cemmo. Chimico per professione e Questo periodo di riscoperta,
il riconoscimento di Patrimonio appassionato naturalista, fu il primo però, fu segnato da una triste
dell’Unesco. Nella cosiddetta Valle dei a lasciare una traccia scritta relativa a strumentalizzazione; infatti, nel
Segni si viene catapultati indietro nel questa incredibile scoperta. Nel 1914 la 1934, lo studioso torinese inserì
tempo, assai prima dell’era cristiana: prima edizione del primo volume della queste raffigurazioni in un discorso
qui sono infatti raccolte le testimonianze Guida d’Italia del Touring Club Italiano, legato all’esaltazione della autoctonia
impresse su pietra dai Camuni, dedicato a Piemonte, Lombardia e italica. Il tentativo di Marro era
popolazione di lingua preindoeuropea Canton Ticino, diede spazio a Laeng quello di accattivarsi i vertici del
insediatasi in queste valli circa nel 5.000 che delineò brevemente il ritrovamento regime fascista per acquisire maggior
a.C. (v. riquadro nelle pagine seguenti). nel paragrafo relativo alle escursioni prestigio personale; e in effetti le sue
L’importanza di questi petroglifi, sul fianco destro della valle fra Breno pubblicazioni gli valsero la nomina a
un ponte tra passato e presente, sta e Capo di Ponte: “In un campo che si senatore del Regno, nel 1939.
proprio nella loro capacità di dare voce incontra prima di giungere alla Pieve, «Mentre Marro continua le sue ricerche
a una popolazione che non esiste più, due grossi trovanti [massi erratici, ndr] con regolarità e grazie al fondamentale
mostrando tutte le sfaccettature magico- con sculture e graffiti simili a quelli aiuto sia del locale entourage fascista
tribali della loro quotidianità. Questo famosi del Lago delle Meraviglie delle sia della guida camuna Giuseppe
formidabile patrimonio, però, è rimasto Alpi Marittime”. Amaracco, la notizia della scoperta
a lungo sconosciuto. Solo all’inizio del La portata rivoluzionaria del comincia a risvegliare sempre più
secolo scorso venne infatti intercettato rinvenimento, tuttavia, non venne interesse anche all’estero», racconta nel
dal mondo scientifico, ma tanto la sua compresa subito e appieno. Fu libro La Valle Camonica negli archivi
scoperta quanto i primi studi seguirono necessario attendere le pubblicazioni storici dell’istituto Frobenius. Documenti
una strada accidentata e controversa. dell’antropologo torinese Giovanni e immagini (1935-37), pubblicato da
Marro (1875-1952) perché la notizia Litos Edizioni, l’archeologo Alberto
LA SCOPERTA. Fu il giovane della scoperta suscitasse davvero Marretta, direttore scientifico del
Walther Laeng (1888-1968), nel 1909, a interesse. Marro nel 1929 iniziò a Parco archeologico comunale di
segnalare – con una lettera al Comitato compiere ricerche in Valle Camonica, Seradina-Bedolina.

Viste da vicino
ALAMY/IPA

T utto l’arco alpino è


decorato da incisioni
rupestri, ma la Valle
scrive Ausilio Priuli,
archeologo italiano in
Incisioni rupestri della Valle
al mondo guerresco-
militare. In realtà, la sua
interpretazione ancora
Camonica è la zona che Camonica (Priuli & Verlucca oggi non è affatto
ne ospita il maggior Editori). In effetti, i Camuni definita: alcuni studiosi
numero e una vastissima erano soliti rappresentare ipotizzano che la Rosa
tipologia, coprendo un arco le “capanne”, strutture camuna fosse un grafo di
temporale di circa 8.000 abitative, a uso domestico, natura astronomica e tra
anni. I soggetti incisi su culturale o religioso (erano loro vi è anche chi lega il
roccia raffigurano scene veri e propri templi che suo possibile significato
di vita quotidiana, diversi servivano come dimora all’orientamento della
momenti legati ai lavori delle divinità). stessa rispetto alla roccia
agricoli, vicende di guerra La rosa camuna. Altra o ad altre incisioni.
e figure più semplici. figura ricorrente è la rosa Una diversa corrente di
Talvolta si tratta di figure camuna (a destra), un pensiero invece ritiene
geometriche e altre volte di segno composto da una che potesse rappresentare
coppelle o di pugnali. “Una linea curva che delinea uno strumento musicale
caratteristica peculiare quattro bracci con nove o addirittura un gioco di
delle incisioni della Valle coppelle ortogonali. È pedine. Il dibattito è ancora
Camonica è quella di offrirci riportata sia da sola, isolata, aperto ma il fascino che
un’ampia panoramica sia, più spesso, inserita in questa figura esercita è tale
di figure di costruzioni scene di lotta e di battaglia; da farla diventare, nel 1975,
che, in altre regioni, solo ciò fece inizialmente logo ufficiale della Regione
raramente sono presenti”, pensare che fosse legata Lombardia.

82
S
ARCHIVIO FOTOGRAFICO MISSIONE ANATI
Studioso e artista
Battista Maffessoli a Seradina di Capo
di Ponte negli Anni ’50. Maffessoli
era uno studioso, ma anche guida e
artista: grazie ai suoi calchi i ricercatori
hanno avuto a disposizione una copia
fedele delle figure da studiare.

ATTENZIONE TEDESCA. L’eco di incisioni rupestri camune. La tesi,


queste scoperte risvegliò l’attenzione presentata con il titolo Ex-Septentrione
del celebre africanista tedesco Leo Lux, poneva la Valle Camonica e il
Frobenius (1873-1938) e del suo ruolo cruciale svolto dalle incisioni
istituto, il Forschungsinstitut für rupestri in posizione centrale nella
Kulturmorphologie, che sin dall’inizio rappresentazione dell’ordine dei
del secolo conduceva missioni rapporti fra i popoli italici e le ancestrali
etnografiche internazionali per la terre nordiche dei popoli germanici.
raccolta di dati derivanti dall’arte Tutto ciò incrociando simbolismi
rupestre nel mondo. In generale, gli ricavati dalle incisioni rupestri
etnologi nazisti utilizzavano la loro con presunti schemi diffusionistici
scienza per dimostrare la presunta dei nordici ariani e delle incisioni
supremazia ariana; l’istituto di scandinave, alla ricerca di una arcaica
Frobenius, invece, sembrava non protoscrittura. A seguito di queste
seguire questo tipo di logiche. pubblicazioni, i due studiosi vennero
Non si può dire lo stesso della sua ammessi nella Deutches Ahnenerbe
collaboratrice, nonché disegnatrice e del gerarca nazista Heinrich Himmler,
fotografa, Erika Trautmann (1897-1968) potente organo culturale deputato a
che, durante la seconda spedizione tracciare le radici ideologiche della
MONDADORI PORTFOLIO

in Val Camonica, del 1936, si legò razza germanica. Stimolato anche


sentimentalmente al professore di storia dalle pubblicazioni di Marro, Altheim
del mondo antico e religione romana era convinto che i Camuni fossero gli
presso l’Università di Francoforte, eredi delle più antiche popolazioni
Franz Altheim (1898-1976). Di fatto indoeuropee e che fossero partecipi
Scienziato controverso
i due studiosi, perfettamente in linea delle origini della scrittura runica e L’antropologo Giovanni Marro (1875-1952) nel
con le idee dell’epoca, proposero delle stesse popolazioni germaniche. suo laboratorio al Museo di Torino nel 1941,
una spregiudicata interpretazione Tutto ciò ebbe riflessi anche nel mentre esamina i crani di uomini preistorici
propagandistica in chiave ariana delle mondo culturale italiano: è probabile  rinvenuti nel Gargano (Puglia).
83
S
MONDADORI PORTFOLIO

LEO FROBENIUS
(1873-1938)

che le ricerche italiane si interruppero


a causa del malcontento scatenato
dalle produzioni tedesche, le quali
volevano a tutti i costi identificare la
zona alpina come remota culla della
civiltà germanica. Il tutto si ascriveva
in un contesto politico più articolato:
già in passato Hitler aveva manifestato
mire espansionistiche nei confronti delle
minoranze europee di lingua tedesca
(presenti anche sull’arco alpino) e
questi tentativi di appropriazione non
erano ben visti dagli italiani. In ogni
caso, le ricerche propagandistiche
tedesche sui Camuni cessarono intorno

I segni censiti sono 140mila.


al 1937 a causa del fascino esercitato
su Himmler da nuove suggestioni
mistiche ed esoteriche. Questi aveva
iniziato a prendere in considerazione Ma stime recenti ipotizzano la
le teorie pseudoscientifiche di un
antropologo nazista, Hans Friedrich Karl presenza di 300mila figure, in un
Günther, convinto che i protogenitori
ariani provenissero dall’Himalaya. Gli territorio che si estende per 70 km
studi sulle incisioni camune potevano
riprendere un corso più scientifico.
schematiche riprodotte nel Neolitico e ottenne il riconoscimento di Patrimonio
DAL PARCO ALL’UNESCO. Dopo raffigurazioni maggiormente articolate dell’Unesco, primo in Italia.
la lunga pausa dovuta alla Seconda databili all’Età del Ferro. Negli anni sono stati censiti 140mila
guerra mondiale le ricerche ripresero Nuovo slancio alle indagini fu impresso segni, tra simboli e figure, intagliati
grazie al rinnovato interesse di Laeng da Emmanuel Anati, archeologo italiano nella roccia, su un’area non ancora
e di Emanuele Süss, direttore del e studioso delle incisioni rupestri, che interamente esplorata che si estende
Museo di scienze naturali di Brescia. in quegli anni scoprì nuovi petroglifi. per circa 70 chilometri. Le ricerche
Fu proprio Süss a realizzare la prima Nel 1964 gli studiosi del gruppo di più recenti hanno però aumentato la
carta di distribuzione delle rocce incise Anati si diedero una sede stabile: stima a circa 300mila figure. I petroglifi
della zona di Naquane, che portò nacque così il Centro camuno di studi preistorici oggi “popolano” 24 comuni,
all’istituzione dell’omonimo parco nel preistorici, con lo scopo di studiare con una particolare concentrazione
1955: un museo all’aria aperta che l’arte preistorica e contribuire alla nei territori di Capo di Ponte, Ceto,
abbracciava tutti i segni dell’uomo valorizzazione del patrimonio culturale. Cimbergo e Paspardo, Sellero, Darfo
durante la sua evoluzione. Vi si L’apice della notorietà venne toccato Boario Terme e Ossimo, con otto parchi
possono tutt’oggi ammirare incisioni nel 1979, quando la Valle dei Segni attrezzati per la visita. •
Chi erano i Camuni?
L a Valle Camonica è nel cuore
delle Alpi ed è situata a nord
delle città di Brescia e Bergamo, tra
il lago d’Iseo e i monti Adamello e
Cevedale. In queste terre alpine si
insediarono 13mila anni fa, a seguito
dello scioglimento dei ghiacciai
dell’ultima glaciazione, i Camuni,
che vi si stabilirono dal Neolitico
(V-VI millennio a.C.) rimanendovi
fino all’assoggettamento da parte
dei Romani (I secolo a.C.).
Vita terrena... Le attività
economiche tradizionali erano
l’agricoltura, l’allevamento –
testimoniate dai “pitoti” (“pupazzi” in
dialetto locale) che guidano l’aratro
trainato da bovini – e la caccia:
frequenti sono le immagini che
rappresentano i Camuni cacciare i
cervi. Vi sono inoltre scene di pesca,
più precisamente pesci raffigurati
all’interno di griglie a linee
parallele (reti). Numerose immagini
rappresentano la lavorazione del
metallo e del legno, la tessitura, la
costruzione di capanne e carri.
Questa ricca e dettagliata
iconografia è alla base delle
teorie di Anati, secondo le quali i
Camuni prediligevano praticare il
commercio e l’artigianato. Sempre
Anati sostiene che la società
camuna era costituita da gruppi
ristretti di famiglie. Ciò gli viene
suggerito dalle figure di minuscole
capanne o dalla divisione di piccoli
campi nelle cosiddette “mappe”.
Anche se per alcune attività (come
la costruzione di templi) si faceva
appello all’intero gruppo.
...e vita spirituale. Le incisioni
sulla vita quotidiana permettono di
capire su cosa poggiasse l’economia
dei Camuni. Molto più complesso
è fornire un’interpretazione circa le
loro credenze e la loro religione.
Sono stati rinvenuti numerosi
dischi solari (di diverse tipologie)
che suggerirebbero un vero e
proprio culto del sole. Sempre
Anati sostiene che a questo culto
si affiancava anche quello del
cervo e del bovide. Spesso alcune
scene mostrano il cervo al centro
di un gruppo di personaggi oranti
o danzanti. Il dio-cervo acquisì
gradualmente sembianze umane.
Sempre restando nell’ambito
della caccia, vanno segnalati i riti
propiziatori praticati dai cacciatori
camuni.
Di primaria importanza per i
Camuni era infine il culto dei morti.
Numerose incisioni rappresentano
Al lavoro la sepoltura: il morto, in posizione
Scena di aratura (roccia 22, Foppe di orizzontale, veniva circondato da
Nadro). In alto, Giovanni Marini (1942- armi e altri oggetti che l’avrebbero
1992), studioso e guida, a Luine nel 1968. accompagnato nella tomba.
ALAMY/IPA

85
S
La parabola
SPORT

di Arianna Pescini

“L
e emozioni più forti le ho provate però, altre due cadute lo allontanano dalle gare. Instancabile
lungo le strade, quando sentivo In mezzo, Pantani riesce a partecipare al Tour de Pantani (nel tondo,
la gente gridare così tanto il mio France del 1995: ha i capelli rasati e l’orecchino, un primo piano) nel
nome che mi veniva il mal di inizio della metamorfosi piratesca, e attende la team Mercatone Uno
testa”. È tutto racchiuso in queste parole l’amore montagna per scattare. durante un tentativo
di fuga.
che ha saputo suscitare in milioni di tifosi In basso, la prima
Marco Pantani, il Pirata, lo scalatore più forte VOLI E CADUTE. L’Alpe d’Huez ha 21 pagina della Gazzetta
degli ultimi decenni. Dalla morte del ciclista tornanti disseminati per 13 km, con pendenze da dello Sport dedicata
romagnolo sono passati vent’anni: il 14 febbraio capogiro. Pantani si alza sui pedali non appena a Pantani per le sue
2004 ci lasciava l’atleta che più ha avvicinato gli la strada sale, leggero come una foglia. Indurain, vittorie al Giro d’Italia
italiani contemporanei al ciclismo. Quello che sempre lui, lo lascia andare: sta già vincendo (1994).
ha conquistato Giro d’Italia e Tour de France l’ennesimo Tour, e preferisce non scoppiare.
nello stesso anno, il 1998, e che nonostante le Pantani supera i fuggitivi di giornata e va a
controversie e i fiumi di inchiostro scritti su di lui, vincere. Il pubblico è in delirio. La caduta alla
è rimasto nel cuore di chi lo ha visto scattare in Milano-Torino, in autunno, è quella più grave:
salita, e fare il vuoto. un fuoristrada contromano lo prende in pieno,
rompendogli tibia e perone. La carriera è a
EROE TRAGICO. Quella del Pirata, infatti, è rischio, ma dopo 5 mesi è di nuovo in sella. Perde
stata una carriera che ha fruttato meno di quanto ancora il Giro, nel 1997. Torna in Francia con una
avrebbe potuto, costellata di infortuni e con un bandana in testa: la getta via mentre doma l’Alpe
finale tragico, ma proprio per questo ancora più d’Huez in appena 37 minuti. Il suo sogno, però,
romantica agli occhi dei tifosi. Nello sport ci sono è quello di indossare la maglia rosa, finalmente
i campioni perfetti, gli eroi costruiti per vincere, senza intoppi. Aspetta solo l’occasione giusta,
tutti tabelle e tecnica. E poi c’è Marco Pantani, che arriva nel 1998.
l’eroe anti-eroe, pieno di luci e ombre, allegro
e malinconico, sagace ma anche azzardato. Un L’IMPRESA. Per Marco Pantani è l’anno
atleta che la gente amava proprio per la sua perfetto, quello del ciclismo più bello. Alla Corsa
imperfezione, per essersi rialzato dalle cadute, in rosa stacca i rivali sulla Marmolada, lottando
strada e nella vita. Fino alla sospensione al Giro poi con l’incrollabile Tonkov. La resa dei conti,
del 1999, e quei lunghi cinque anni che lo hanno il 4 giugno, è di quelle durissime, tutto sudore,
fatto fuggire per sempre. sforzo, nervi al limite. Con la maglia rosa già
sulle spalle, Pantani si libera del russo negli ultimi
GAMBE E VOLONTÀ. Il ragazzo di chilometri. L’arrivo a Plan di Montecampione, tra
Cesenatico mostra la sua stoffa già dai 13 anni: due ali di folla, è già leggenda. Il Pirata chiude 
nessuno riesce a staccarlo in salita. Pantani vive
per la bicicletta, e a detta dei suoi primi direttori
sportivi ha una forza impressionante nelle
gambe, unita ad una volontà ferrea. A16 anni
cade, rischiando grosso. Ma si rialza e in poche
stagioni mette in bacheca il Giro d’Italia dilettanti.
Poi, nel 1994, la ribalta: alla Corsa rosa vince la
sua prima tappa da professionista scendendo in
picchiata verso la città di Merano, sporgendosi
spaventosamente all’indietro sul sellino della
bici. Il giorno dopo scala il Passo del Mortirolo
in 43 minuti, di fronte a 100mila tifosi urlanti,
staccando campioni come Indurain e la maglia
rosa Berzin. Recupera le energie in discesa e
trionfa in solitaria sul Passo dell’Aprica. “Pantani
sei un mito”, titola La Gazzetta dello Sport.
Quando la strada del successo sembra spianata, 

86
S
Ascesa e declino di Marco
Pantani, il Pirata che su due
ruote conquistò montagne,
medaglie e il cuore degli italiani.
ALAMY/IPA

ALAMY/IPA

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GETTY IMAGES
gli occhi, esausto, e assapora ogni istante mentre L’ULTIMA TAPPA. È il 5 giugno del 1999.
taglia per primo il traguardo. Il Giro è suo. Così Quel giorno, a Madonna di Campiglio, Pantani
come l’Italia intera. ha il Giro d’Italia in tasca: è saldamente in testa
Un mese dopo, al Tour, tutto sembra favorire alla classifica e mancano due tappe all’arrivo a
il colosso tedesco Jan Ullrich. La svolta è sulle Milano. Il mondo gli crolla addosso al controllo
Alpi francesi. Siamo al 27 di luglio ma sul antidoping, l’ennesimo. L’ematocrito (il volume
temibile Col du Galibier, a 2600 metri, piove e dei globuli rossi nel sangue) è a 52, oltre il
fa freddo. Scattare a 50 km dall’arrivo sfidando limite consentito di 50. Quel numero non rileva
pioggia e vento gelido è da folli. Il Pirata lo fa: la positività al doping, ma potrebbe esserne,
raggiunge la vetta della montagna senza che teoricamente, una conseguenza. E significa una
nessun rivale diretto osi seguirlo, sbucando dalla sospensione di 15 giorni. Pantani è frastornato,
nebbia con il suo completino colorato. Si getta incredulo, grida la sua innocenza. Non si spiega
a capofitto nella discesa, duellando con l’asfalto la diversità con i valori del giorno precedente
fradicio e le curve, e non smette un attimo di (ematocrito a 48). Negli anni emergeranno tutte le
spingere sui pedali. La maglia gialla Ullrich cede. anomalie di quell’esame, alcune eclatanti, come
Arriverà dopo nove minuti. I fari delle moto ha confermato la Commissione parlamentare
illuminano, nei metri finali a Les Deux Alpes, un antimafia, tali da rendere plausibile “l’ipotesi della
piccolo corridore, distrutto, che chiude ancora ‘manomissione’ del campione di sangue”. Sullo
gli occhi per sentire la magia di quell’impresa. sfondo, l’ombra della camorra, forse un giro di
I francesi, padroni di un Tour scosso dallo scommesse legate alla vittoria del Pirata.
scandalo doping, non credono ai loro occhi: Quel 5 giugno l’eroe di colpo diventa il reietto.
“È un gigante”, titola il quotidiano sportivo Arrivano il linciaggio mediatico, le corti di
L’Équipe, coniando per il Pirata un nuovo giustizia che lo condannano, lo assolvono e lo
aggettivo, “Pantastique”. La doppietta Giro-Tour indagano di nuovo, la depressione, la cocaina.
lo consegna alla storia dello sport mondiale, Dal 2000 Pantani torna alle gare e ha un paio di
accanto a campioni come Fausto Coppi, Eddie guizzi, anche se corre ormai con un macigno sul
Merckx e pochissimi altri. In un’epoca senza cuore. Per i tifosi, che lo hanno sempre difeso, Saluto al Pirata
social media, il romagnolo diventa un’icona è una dolce illusione. La sua storia finisce nel L’ultimo bagno di folla
moderna, riconoscibile in tutto il mondo. peggiore dei modi. Ma non si spegne il mito. Chi per Marco Pantani: è il 18
lo ha amato lo vede ancora là, al traguardo di febbraio 2004, giorno del
ICONICO. Il Pirata e la sua bandana, una Montecampione, sfinito e liberato, con gli occhi suo funerale,
a Cesenatico.
specie di simbolo da eroe risorgimentale. E chiusi, sul tetto del mondo. •
poi l’orecchino, il pizzetto, la fisionomia.
GETTY IMAGES (2)

Segni distintivi di una “Pantani-mania” che


polverizza tutti i record, compresi quelli
degli ascolti televisivi. Tifosi di generazioni
diverse tappezzano le strade con il suo nome.
E attendono ogni volta, come in un rito, che
quel copricapo cada a terra, segnale dell’inizio
della battaglia. Un amore che ricorda i tempi
di Coppi e Bartali, eroi, tra gli Anni ’30 e ’50,
di un’Italia povera e acerba. Così scrisse il
giornalista sportivo Gianni Mura: “Pantani veniva
da lontano. Era un grande fossile preistorico, il
‘Pantadattilo’: uno scalatore puro in un periodo in
cui occorreva essere forti soprattutto a cronometro.
A lui invece bastava la salita. Era un ciclista così
amato perché non lo si vedeva da un pezzo, e,
morto lui, non si è più visto”. Ma al culmine della
fama e della gloria, ecco la caduta, quella più
lunga e dolorosa.

CRONOLOGIA
1970 Marco Pantani nasce d’Italia dilettanti e passa al Al Tour de France arriva terzo, in Colombia è medaglia di
il 13 gennaio a Cesena. professionismo, nella squadra distinguendosi nella scalata bronzo. Un grave incidente a
Carrera Jeans. del Mont Ventoux, di cui fine anno lo tiene lontano dalle
1984 Vince la sua prima corsa, detiene ancora il tempo record. gare.
tesserato nel Gruppo Ciclistico 1994 Partecipa al Giro
Fausto Coppi. d’Italia e vince due tappe, 1995 È l’anno della prima 1997 Passa alla squadra
assicurandosi il secondo vittoria all’Alpe d’Huez, Mercatone Uno. Vince due
1992 Conquista il Giro posto in classifica generale. sempre in Francia. Ai Mondiali tappe al Tour de France,

88
S
Una morte che
aspetta giustizia
M arco Pantani morì
il 14 febbraio 2004,
nella camera D5 del
Se mettiamo in fila tutti
gli elementi niente è
come sembra.
residence “Le Rose” di La mole di prove emerse
Rimini, ufficialmente parla chiaro: tutto in
per un’overdose quella stanza andava in
accidentale di cocaina una direzione opposta
e psicofarmaci. Ma le rispetto alla tesi ufficiale
ultime ore di vita del con la quale si sono
Pirata restano avvolte chiuse le prime due
nel mistero. indagini. Su quella scena
Ci si interroga sui suoi le cose che non tornano
movimenti e ci si chiede sono una miriade.
se fosse con qualcuno in Tutto fa presupporre
quella stanza, che poi gli che Pantani non fosse
inquirenti hanno trovato solo in quella stanza.
a soqquadro ma con gli Assolutamente, non
oggetti intatti, come lo era.
se fossero stati spostati La commissione
per simulare (male) parlamentare parla di
un raptus dovuto alla lacune investigative
droga. Dopo la prima e invita a considerare
archiviazione, nel 2014 altre ipotesi, giusto?
nuovi indizi e perizie Sì, del resto, aveva già
portano alla riapertura aggiunto un ulteriore
delle indagini, questa elemento, ovvero
Il 5 giugno 1999 il mondo gli volta con l’ipotesi di
omicidio volontario. Il
la testimonianza di
un pusher che ha

crolla addosso: viene sospeso


racconto dei soccorritori confermato che Pantani
del 118 intervenuti assumeva cocaina

per l’ematocrito troppo alto


quella sera smentisce solo fumandola. Nella
clamorosamente stanza c’erano tracce di
le immagini della cocaina sniffata, ma non
polizia scientifica è stato rinvenuto nessun
L’inizio e la fine giunta sul posto dopo strumento per fumare.
Nell’altra pagina, di loro. Nonostante Il che fa pensare a una
un giovane Marco ciò, nel 2016 il caso è messa in scena.
Pantani (a sinistra) nuovamente chiuso. Altre inchieste
prima di una gara A seguito dei risultati giornalistiche, oltre
ciclistica nella zona di della Commissione alla sua, hanno provato
Cesenatico. parlamentare antimafia, a fare luce su questa
Qui a lato, Pantani nel 2021 la Procura di tragica vicenda...
lascia il suo hotel Rimini ha aperto una I giornalisti hanno il
a Madonna di terza inchiesta. compito di sollevare
Campiglio, scortato Davide De Zan, dubbi, cercare di
dai carabinieri, dopo giornalista Mediaset, far emergere nuove
la sua esclusione lotta per la verità da testimonianze. Sono
dall’82° Giro d’Italia in anni assieme alla però gli investigatori a
seguito al controllo famiglia del campione, dover andare a fondo.
antidoping, e ha ricostruito i fatti nei La domanda che ci
il 5 giugno 1999. libri Pantani è tornato dobbiamo porre adesso
(Piemme) e Pantani non è tanto com’è morto
per sempre (Libreria Marco Pantani, ma chi lo
Pienogiorno). Lo ha ucciso. Stiamo ancora
abbiamo intervistato. aspettando una risposta.

sfoggiando una bandana al ciclismo vincendo Giro d’Italia 1999 A un passo dalla vittoria Armstrong sul Mont Ventoux e
posto del cappellino. Stabilisce e Tour de France a distanza del suo secondo Giro, il 5 vince un’altra tappa in solitaria,
un altro primato, finora di poche settimane. Famosi giugno viene sospeso dopo a Courchevel.
imbattuto, sull’Alpe d’Huez, gli arrivi a Montecampione (4 un controllo antidoping:
arrivando in cima in 37 minuti giugno) sulle Alpi lombarde e l’ematocrito è fuori norma. 2004 Il 14 febbraio viene
e 35 secondi. a Les Deux Alpes (27 luglio), in ritrovato senza vita a Rimini, al
Francia, dopo fughe in solitaria 2000 Tornato alle gare, al residence “Le Rose”, a causa di
1998 Entra nella storia del di decine di chilometri. Tour riesce a battere Lance un’overdose da cocaina.

89
S
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tv Education
Le scuole entrano in redazione
Le ultime novità e le prime visioni del I APPUNTAMENTO
palinsesto del canale televisivo
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La riunione di redazione,
(al numero 35 del digitale terrestre). l’ideazione di un articolo
e la ricerca delle fonti
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II APPUNTAMENTO
La ricerca fotografica
III APPUNTAMENTO
Il mondo digitale
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91
S
CIRO IL RE
BATTAGLIE

Oltre 2.500 anni fa un audace sovrano


discendente da un popolo di pastori fondò il vasto
Impero persiano, dominatore del Vicino Oriente.
di Gabriele Esposito
MONDADORI PORTFOLIO

92
S
DEI RE N
el corso dell’antichità la regione
della cosiddetta Mezzaluna fertile,
dall’Egitto all’Anatolia, passando
per le valli dei fiumi Tigri ed
Eufrate, vide la nascita di civiltà fiorenti che
continuarono a svilupparsi per secoli: Sumeri,
Babilonesi, Egizi, Ittiti e Assiri furono soltanto
i più importanti tra i popoli che si contesero
quelle floride terre. Lungo i confini orientali
di questa culla delle civiltà si estende il vasto
altopiano iranico, terra brulla e aspra che tre
millenni fa non aveva grandi centri urbani e che
era abitata da pastori seminomadi provenienti
dall’Asia Centrale, oltre che dal popolo stanziale
degli Elamiti.

ANTICO IRAN. Con il passare del tempo, tra


A Babilonia le genti che vivevano in quello che è oggi l’Iran
L’entrata dell’imperatore due popoli cominciarono a prevalere: i Medi e
Ciro il Grande a i Persiani (o più precisamente, come vedremo,
Babilonia nel 539 a.C., la dinastia persiana degli Achemenidi). Erano
in un’illustrazione dalla popoli abituati a sopravvivere con poco. Eppure
Hutchinson’s History of avevano un enorme potenziale, specialmente
Nations (1915).
Nell’altra pagina, il dal punto di vista militare: i loro guerrieri
ritratto del sovrano in erano combattenti e arcieri infallibili, capaci di
un’incisione ottocentesca. affrontare qualsiasi nemico in campo aperto. 

BRIDGEMAN IMAGES

93
S
Quando l’Impero assiro raggiunse l’apice
della sua potenza, i Medi furono costretti a Per oltre due
sottomettersi. Appena ne ebbero la possibilità,
però, questi si presero la rivincita. Così, dal
secoli la dinastia
626 a.C. l’Impero assiro sprofondò in uno stato
di guerra civile e di quasi totale anarchia. Ad
achemenide fu
approfittare di questa situazione, ovviamente, sinonimo
di potenza
furono i popoli che erano stati sottomessi dagli
Assiri, tra i quali i Medi. Questi si allearono con

e ricchezza
i Babilonesi, ovvero gli arcinemici dell’Assiria,
invadendo e saccheggiando il traballante Impero
assiro. La nuova alleanza diede ben presto i
suoi frutti, tanto che nel 612 a.C. la capitale
assira di Ninive venne conquistata dalle truppe
medie e babilonesi. Nel giro di pochi anni gli
Assiri scomparvero completamente dalla scena
politico-militare del Medio Oriente e il loro
grande impero venne spartito tra i vincitori.
Quattro nuove potenze regionali emersero nella
Mezzaluna fertile: l’Egitto a sud (che riacquistò
la propria indipendenza dopo un periodo di
occupazione assira), il Regno di Lidia a nord
(che controllava buona parte dell’attuale
Turchia), l’Impero babilonese a ovest e la Media
a est. Dopo secoli di frammentazione politica, i
Medi riuscirono a organizzarsi come un singolo
popolo e a giocare un ruolo di primo piano nella
geopolitica del loro tempo.

ARRIVANO GLI ACHEMENIDI. Per lungo


tempo i Persiani furono vassalli dei Medi,
essendo molto meno numerosi di questi ultimi
e inferiori da un punto di vista militare. In
realtà, i due popoli avevano molti elementi
in comune da un punto di vista culturale:
condividevano una serie di valori e le rispettive
famiglie regnanti erano imparentate tra di loro.
Gli equilibri iniziarono a cambiare verso la
metà del VII secolo a.C., quando divenne re
di Ansan, una delle città-Stato persiane, un
discendente del leggendario Achemene, di
cui nulla di storico si conosce: il nuovo re si
chiamava Ciro I e con lui cominciava la dinastia
degli Achemenidi, destinata a fare la Storia.
Dopo Ciro I fu il turno di Cambise I, ma la vera
svolta avvenne nel 559 a.C., quando ascese al
trono achemenide il giovane principe Ciro II,
il futuro “Grande”. Ciro era figlio di Cambise e
della principessa media Mandane. Quest’ultima
era a sua volta figlia del potente Astiage, sovrano
di Media. Come suo padre prima di lui, Ciro
giurò fedeltà ad Astiage dopo essere diventato
re. Ma il giovane achemenide era estremamente
ambizioso e sognava di unificare Persiani e Medi
in un singolo impero. Come ha spiegato Matt
Waters, il principale studioso contemporaneo
di Ciro il Grande, «appena arrivò il momento
propizio, Ciro si sollevò in armi contro il nonno
materno: Astiage rispose nell’unico modo
possibile, ovvero inviando il proprio possente
esercito – comandato dall’esperto generale
Arpago – contro il nipote acquisito ribelle». Non
94
S
Generoso
Il sovrano di Lidia,
Creso, sconfitto da
Ciro e condannato
a morire sulla pira,
viene graziato dal
re. A destra, Ciro a
Ecbatana (550 a.C.),
capitale dei Medi
costretta alla resa. MONDADORI PORTFOLIO (2)

sapeva, Astiage, che il giovane aveva già preso era governato dal famoso sovrano Creso, che
accordi con gran parte della nobiltà media per era un amante della cultura ellenica e un
deporlo. Arpago, invece di combattere il popolo amico personale del giurista greco Solone. Il
di Ciro, passò dalla sua parte con le truppe al nuovo confine tra la Lidia e il regno di Ciro
seguito. Fu così che, nel 550 a.C., Ciro II poté attraversava la regione montagnosa della
entrare alla testa del suo esercito nella capitale Cappadocia, e fu proprio su quest’ultimo
dei Medi, Ecbatana. territorio che ebbero inizio le ostilità tra le
truppe di Creso e i Persiani.
NASCITA DI UN IMPERO. Da quel Prima di attaccare preventivamente Ciro, il
momento gli Achemenidi avrebbero dominato sovrano della Lidia aveva chiesto un responso
la Persia e il Vicino Oriente per oltre due secoli. al celebre oracolo di Delfi; questo, come suo
Ora che Persiani e Medi erano uniti sotto un solito, aveva risposto in maniera molto criptica
solo scettro, però, bisognava guardare oltre i affermando che la guerra imminente avrebbe
confini e prepararsi agli scontri con le potenze portato alla caduta di un impero. Convinto
rivali. La rapida ascesa di Ciro, infatti, non che a cadere sarebbe stato il neonato Impero
venne vista di buon occhio dalla Lidia e da achemenide, Creso prese le armi e attaccò in
Babilonia. A quel tempo il Regno di Lidia Cappadocia nel corso del 547 a.C. Dopo una 

Da Ciro il Grande ad Alessandro Magno


I l successore di Ciro il Grande fu il figlio Cambise II, che per gran parte del suo regno si comportò da despota
causando un diffuso malcontento all’interno dell’aristocrazia achemenide. In ogni caso, nonostante
le sue varie intemperanze, Cambise II riuscì a completare l’espansione dell’impero creato da suo padre
conquistando l’Egitto. Con la caduta del regno dei Faroani, e senza rivali nel Vicino Oriente, gli Achemenidi
potevano proiettarsi verso l’Europa. Dario I, sul tr0ono di Persia dal 522 al 486 a.C., fu il primo achemenide
a conquistare territori in Europa attaccando sia gli Sciti, nell’attuale Ucraina, sia i Traci, nell’attuale Bulgaria.
Dopo aver represso nel sangue una ribellione delle colonie greche in Anatolia, lanciò una spedizione punitiva
contro Atene che culminò nell’anno 490 a.C. con la sconfitta subita a Maratona.
Contro la Grecia. Serse I, successore di Dario, tentò di vendicare il padre organizzando un’imponente
invasione della Grecia. Inizialmente, nonostante la resistenza spartana alle Termopili, le truppe achemenidi
ebbero la meglio nel nuovo conflitto e distrussero Atene. Le gravi sconfitte di Salamina (480 a.C.) e Platea
(479 a.C.), però, rovesciarono la situazione a favore dei Greci. L’Impero persiano si avviò così verso una crisi
molto lenta, ma irreversibile. Dopo Serse fu governato da sovrani inetti e sconvolto da guerre civili, il che
favorì l’ascesa delle città elleniche, guidate da Atene e Sparta, che non temevano più i Persiani.
L’ultimo sovrano dell’Impero achemenide fu Dario III, che cercò di opporsi – con scarsi risultati – all’ascesa
del Regno di Macedonia, che sotto la guida di Filippo II aveva unificato il mondo greco. Alessandro, figlio di
Filippo, infine, conquistò l’immenso Impero persiano nel corso di appena cinque anni (334-329 a.C.) ponendo
fine alla potente dinastia achemenide.
95
S
Un sovrano prima battaglia, che terminò senza un chiaro
molto amato vincitore, il monarca lidio si ritirò nella sua
capitale, Sardi, dove cercò di mettere insieme

C iro II, fin dalle sue una grande alleanza antipersiana. Nessuna
prime conquiste, trattò delle città greche e neppure l’Egitto, però, si
con grande benevolenza arrischiarono a inviare aiuti a Creso, che quindi
i popoli che vennero venne assediato a Sardi. La città, dopo una
sottomessi dalle sue strenua resistenza, fu costretta a capitolare,
armate. Era solito, infatti, Creso fu fatto prigioniero, ma non venne ucciso
offrire condizioni di resa
piuttosto magnanime e da Ciro, che volle tenerlo presso la sua corte
mostrare clemenza nei come fidato consigliere. Prosegue Waters: «Nel
confronti dei sovrani giro di pochi anni, dopo la caduta del Regno
sconfitti che accettavano di Lidia, tutta l’Anatolia venne conquistata dai
di giurargli fedeltà. Si Persiani di Ciro. Quest’ultimo, però, desiderava
pensi, per esempio, al sempre nuove terre e nuove conquiste: terminate
caso di Creso che venne
le campagne a occidente, si mosse verso il cuore
risparmiato e diventò un
membro della corte reale dell’Asia Centrale per conquistare le regioni della
achemenide. Ciro, poi, Battriana e della Sogdiana fino a raggiungere i
mostrò sempre grande confini dell’India».
rispetto per la cultura e per
la religione dei popoli che SOTTO LE MURA DI BABILONIA.
entrarono gradualmente L’espansionismo dei Persiani era fonte di grande
a far parte del suo impero:
non cercò mai di imporre preoccupazione a Babilonia, chiaramente il
gli usi e i costumi dei prossimo obiettivo di Ciro.
Persiani, permettendo Nell’anno 540 a.C. i Persiani conquistarono i la sua proposta il Re dei re non ebbe altra
che ciascuna popolazione territori degli Elamiti, che si trovavano a poca scelta se non quella di attaccare i Massageti
continuasse a vivere come distanza dal cuore del regno di Babilonia. La sul loro territorio. Ciro propose ai suoi nemici
aveva sempre fatto. caduta di Sua, capitale elamitica, fu percepita di combattere una grande battaglia campale,
Magnanimo. Dopo come un vero e proprio affronto dai Babilonesi, volendo evitare di doversi addentrare in un
avere occupato Babilonia
liberò gli Ebrei che vi che mobilitarono tutte le loro forze contro Ciro. territorio sconfinato che conosceva molto poco.
erano stati deportati Ancora una volta, però, le truppe achemenidi In realtà, l’offerta apparentemente onorevole del
da Nabucodonosor e dimostrarono la loro superiorità militare: dopo sovrano achemenide nascondeva un tranello:
permise loro di tornare aver vinto una battaglia campale, per avanzare i Persiani, infatti, abbandonarono al nemico il
nella loro patria, la terra rapidamente su Babilonia deviarono il corso loro campo pieno di vettovaglie e di ricchezze
di Canaan. Questo atto di del fiume Eufrate in un canale laterale, in modo dopo aver cominciato la loro avanzata. Ingolositi
generosità e di giustizia
da poter attraversare velocemente il grande dalla possibilità di razziare beni preziosi di
guadagnò a Ciro l’eterna
gratitudine degli Ebrei, corso d’acqua. Colti di sorpresa, i Babilonesi ogni tipo, i Massageti occuparono il campo
che lo considerano ancora non poterono fare nulla per difendere la loro persiano e si lasciarono andare a sfrenati
oggi un liberatore e un splendida capitale, che fu occupata senza colpo festeggiamenti. La trappola di Ciro aveva
perfetto esempio di ferire dai Persiani. funzionato alla perfezione: mentre i Massageti
sovrano illuminato. Anche Ciro era ormai padrone della più bella città erano completamente distratti dalla loro brama
i Greci, e lo storico Erodoto della Mezzaluna fertile: entrato a Babilonia, di razzia i Persiani tornarono indietro e li
in particolare, furono
ammiratori di Ciro: il rimase stupito dai giardini pensili e dalle mura attaccarono di sorpresa all’interno del campo.
sovrano persiano, infatti, si di quella che sarebbe diventata una delle capitali Un gran numero di Massageti venne massacrato,
dimostrò sempre clemente dell’Impero persiano (insieme a Persepoli, senza che gli uomini di Ciro subissero perdite
nei confronti delle colonie Ecbatana e Susa). La caduta dell’Impero significative.
greche situate sulla costa babilonese permise a Ciro di conquistare I Persiani, però, avevano sottovalutato i loro
dell’Anatolia. Queste, dopo anche la Siria, la Fenicia e la Palestina; queste avversari, che avevano ancora a disposizione
la caduta del Regno di campagne aiutarono Ciro a presentarsi agli occhi moltissimi guerrieri. Dopo aver giurato vendetta
Lidia, entrarono a far parte
dell’Impero achemenide del mondo come il “Re dei re”. per la morte dei loro compagni, i Massageti
ma non furono vessate – guidati dalla regina Tomiri – combatterono
in alcun modo dai UNA MORTE INGLORIOSA. Intorno al in campo aperto le truppe di Ciro il Grande.
conquistatori, che ne 530 a.C. Ciro dovette però fronteggiare una Secondo lo storico greco Erodoto, la principale
mantennero le istituzioni nuova minaccia lungo i confini nord-orientali fonte per ricostruire questi eventi, si trattò
politiche. Purtroppo per i dal proprio impero: si trattava dei Massageti, dello scontro più cruento mai combattuto
Greci, i successori di Ciro
un popolo nomade proveniente dalle steppe nell’antichità. Alla fine, grazie alla superiorità
attuarono politiche ben
diverse e cercarono in dell’Asia Centrale che poteva schierare enormi della loro cavalleria, i Massageti riuscirono a
ogni modo di soffocare eserciti di arcieri a cavallo. prevalere e misero in rotta i Persiani, che fino a
l’autonomia delle colonie Inizialmente Ciro tentò di trovare un quel momento erano sembrati invincibili.
elleniche, invadendo compromesso con i feroci nomadi delle Lo stesso Ciro, ferito a morte molto
e saccheggiando la Grecia steppe, offrendosi di sposare la loro bellicosa probabilmente da una freccia, perse la vita in
e Atene stessa. sovrana. Ma quando quest’ultima respinse questa enorme battaglia di cui conosciamo ben
Fu sconfitto
in battaglia
da Tomiri,
regina dei
Massageti,
che con
ferocia si
vendicò
di chi le
aveva ucciso
MONDADORI PORTFOLIO (2)

il figlio

Vendetta pochi dettagli. Per un sovrano del suo calibro, rivolgendo presto lo sguardo verso la Grecia di
L’imperatore persiano che aveva sconfitto tanti nemici possenti, si Atene e Sparta.
in una stampa d’epoca. trattò di una morte tutto sommato ingloriosa. Ciro fu un sovrano illuminato, ma dopo la sua
A destra, Tomiri, regina
dei Massageti, dopo aver
In ogni caso, l’Impero achemenide da lui creato morte cominciò a essere chiamato “il Grande”
sconfitto Ciro il Grande era ormai una realtà solidissima, che sarebbe soprattutto per le imprese belliche, diventando
ne fa immergere la testa sopravvissuta al suo fondatore e avrebbe un modello di conquistatore instancabile per i
in un otre di sangue. continuato a esistere per altri due secoli, suoi successori achemenidi. •

Storia Mondadori Scienza S.p.A. - Via Mondadori 1 – 20054 Segrate (Mi)


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Hanno collaborato a questo numero: ultimi 18 mesi per le copie semplici e agli ultimi 6 mesi per le copie con allegato, salvo esauri-
mento scorte. Per informazioni: collez@mondadori.it oppure arretrati@mondadori.it.
A. Borelli, F. Campanelli, M. Cannoletta, A. Carioli, M. Erba, G. Esposito,
M. Gattone, M. L. Leone, M. Liberti, G. Lomazzi, M. Manzo, P. Mariano,
R. Michelucci, A. Pescini, R. Roveda, E. Venco, D. Venturoli Periodico associato alla FIEG
(Federaz. Ital. Editori Giornali)

97
S
AGENDA
A cura di Irene Merli

Scudo di Atena EVENTO MILANO


Parthenos, o “scudo
Strangford”, III sec. d.C. Riapre la sala sulla storia
e (sotto) testa di Atena dell’evoluzione umana
Lemnia (I-II sec. d.C.), Nello spazio rinnovato del Museo di storia
entrambi di marmo naturale milanese, 400 esemplari tra reperti
pentelico. zoologici, riproduzioni in calco e 3D di resti
fossili, reperti fossili e strumenti litici. Per
ripercorrere gli ultimi 6 milioni di anni della
nostra storia evolutiva in un nuovo percorso
immersivo.
Museo di storia naturale di Milano. Info e
prenotazioni: museodistorianaturalemilano.it

© THE TRUSTEES OF THE BRITISH MUSEUM


LIBRI

MOSTRA ROMA

ALLA SCOPERTA
DEL MITICO FIDIA
La prima esposizione sul più grande e misterioso
scultore greco, protagonista dell’Atene di Pericle. Oscuri legami

A
L’Organizzazione Gehlen era una rete
Roma è di scena Fidia, la prima mostra sulla star dell’arte classica, autore di di ex agenti segreti nazisti, in gran
capolavori come il Partenone con le sue decorazioni scultoree e dei colossi parte Ss, che lavorarono insieme
crisoelefantini di Atena Parthenos e di Zeus a Olimpia. La figura dello scultore all’intelligence americana negli uffici
ateniese vissuto nel V secolo a.C. è leggendaria ma poco nota, dato che la conoscenza della di Camp King. Incredibile, ma vero.
sua arte si basa su repliche e fonti letterarie. La mostra a Villa Caffarelli – grazie a prestigiosi
prestiti internazionali, nazionali e alle opere del circuito dei musei di Roma Capitolina – cerca Simone Barcelli, Le spie naziste degli
di sollevare il velo di mistero che avvolge da secoli l’artista che definì i canoni del classico, Stati Uniti, Idrovolante edizioni.
esponendo più di 100 opere tra reperti archeologici, originali greci e
copie romane, dipinti, manoscritti, disegni.
Reperti unici. Il percorso dell’esposizione è diviso in sei
sezioni: Il ritratto di Fidia; L’età di Fidia; Il Partenone e l’Athena
Parthenos; Fidia fuori da Atene; l’eredità di Fidia e Opus
Phidiae: Fidia oltre il mondo antico. Percorrendole, si possono
ammirare reperti eccezionali come due frammenti
originali del fregio del Partenone, il vaso con l’iscrizione
Pheidiou eimi ( “sono di Fidia”), il cosiddetto “scudo
Strangford” (copia romana dell’originale appartenente
alla statua di Atena, collocata nella cella del Partenone), due
statuette in bronzo che rappresentano un artigiano (identificato
forse con lo stesso Fidia), la testa dell’Atena Lemnia (copia
© BOLOGNA, MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO

augustea di un originale fidiaco), il Codice Hamilton 254, un Mare amaro


manoscritto del ’400 con la prima immagine del Partenone
nota in Europa. A corredo, installazioni multimediali come Un grande medievista affronta la
Fidia e il Partenone, che porta i visitatori indietro nel tempo storia dei viaggi nel Mediterraneo,
e fa rivivere il tempio. dalla spedizione contro Troia agli
sbarchi degli immigrati di oggi.
José Enrique Ruiz- Domènec,
Fino al 5/5. Musei Capitolini - Villa Caffarelli. Informazioni Il sogno di Ulisse, Utet.
e prenotazioni: tel. 060608; www.museicapitolini.org
98
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BRIDGEMAN IMAGES

SALVATE IL CASTELLO!
Il Castello Sforzesco di Milano, eretto nel XV secolo, in età
napoleonica corse il rischio di essere demolito. Non finì così grazie
all’insistenza dell’architetto Luca Beltrami, che formò un comitato
civico “di salvezza” e lo restaurò, riportandolo all’antico splendore.

DE AGOSTINI VIA GETTY IMAGES


CULTURA

PRIMO PIANO

MARCO POLO SUPERSTAR


Nell’anno in cui cade l’anniversario della nascita (1254) tutto quello
che ancora non sapete sul celebre viaggiatore, dalle scoperte che
portò dall’Oriente alla vita nella sua Venezia, dalla cronaca dei 17
anni di viaggio in Cina alla rilettura del Milione.

NAZISMO

IL BOIA DI

MONDADORI PORTFOLIO/GIUSEPPE PINO


AUSCHWITZ
Ritratto del comandante
del più grande campo di
sterminio nazista. Che
dopo “il lavoro” viveva
con moglie e figli in una
MONDADORI PORTFOLIO/ARCHIVIO GBB

villetta fiorita confinante


con il lager.

SOCIETA’

AMATO E
ODIATO
Il racconto di come
lo psichiatra Franco
Basaglia, di cui ricorre il
centenario della nascita,
denunciò l’orrore dei
manicomi e portò alla
loro chiusura nel 1980.
foto © Massimo Sestini

(e come è sopravvissuta alla dittatura del virus)

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