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1 Definizioni e concetti fondamentali “Gual a coloro che chiamano bene il male, che scambiano il buio con Ia luce e la luce per il buio” Isaia 5,20 “Non dobbiamo cercare di vivere a lungo, ma di vivere bene; poiché il vivere a lungo dipende dal destino, il vivere bene dall'animo” Seneca IL BENE E IL MALE In quasi ogni momento della nostra vita ci troviamo a dover fare delle scelte, alcune sono semplici o addirittura banali e non ci creano problemi, altre invece possono essere pit difficili e richiedere una certa riflessione. Scegliere se prendere il t2 0 il latte per colazione non comporta particolari difficolta, ma gid decidere se prendere I’auto, che inquina, o la metropolitana che non emette fumi nocivi per Ia salute, pud costituire un piccolo problema di coscienza. Ci sono poi scelte pitt impegnative: posso non essere fedele ad una promessa fatta? Pago 0 non pago le tasse? Faccio il mio dovere anche se non sono controllato? Faccio il mio interesse 0 mi comporto da altruista? Infine ci possono essere dei momenti in cui la vita ci pone di fronte a scelte drammatiche: * non posso avere figli; & lecito 0 no ricorrere ad aiuti esterni (es. embrioni da donatori, utero in affitto...?) sono incinta ¢ il feto & gravemente malformato: & giusto 0 no abortire? Nasce un bambino con gravissime malformazioni e se non rianimato va incontro a morte sicura: & giusto rianimarlo e 0 @ pli giusto lasciare che la natura faccia il suo corso e che il bambino muoia? ¢ ho un parente malato in coma irreversibile. Si deve continuare a mantenerlo in coma 0 si pud interrompere I’alimentazione e lasciarlo morire? Scansionato con CamScanner 2__Definizioni e concetti fondamentali * Quando si pud (si deve) spegnere un respiratore a cui e collegato un paziente che non ha speranza di guarigione? Come si vede le domande a cui possiamo essere chiamati a rispondere sono, a volte, difficili e non & sempre appare immediatamente chiaro cid che & giusto / bene / meglio fare. Ci accorgiamo inoltre che, non solo ci chiediamo cosa sia giusto fare, ma anche di fronte ad azioni gid compiute, sia nostre che di altri, tendiamo a dare dei giudizi di valore ¢ diciamo: “8 un'azione buona - @ un’azione cattiva, ha fatto bene, ha fatto male...’ Le due frasi, di Isaia e di Seneca, riportate all’inizio di queste note, ci avvertono di stare attenti anon scambiare il bene con il male e ci dicono di fare / vivere il bene. Su queste due affermazioni tutti sono d’accordo: & improbabile che ci sia qualcuno che dica che ¢ meglio fare il male! Ma, una volta stabilito che si deve fare il bene, ci si deve chiedere: * Che cos’e il bene? © Come facciamo a conoscerlo? # Perché alcune azioni sono considerate buone ¢ altre cattive? * Chi stabilisce cosa é bene e cosa & male? * Verso chi abbiamo il dovere di comportarci bene? * Perché dobbiamo comportarci in un certo modo piuttosto che in un altro? Soprattutto se il comportarci bene non ci procura nessun vantaggio? * Perché l’omicidio, il furto, la schiaviti... sono da condannare? * Perché dobbiamo essere altruisti, generosi compassionevoli ...? LA RIFLESSIONE ETICA L’uomo ha iniziato a riflettere sul problema del bene e del male e a ricercare delle risposte, fin dai tempi pid remot. La ricerca su cosa sia bene e cosa sia male ha portato al sorgere di una disciplina chiamata etica, che si colloca all’interno della riflessione filosofica.! Dungue I’ETICA si propone di arrivare a stabilire: * Cosa fa si che alcune azioni vengano considerate “cattive” e altre “buone” € quali sono le azioni buone e quelle cattive. © Chiha la capacita / possibilita di compiere azioni buone o cattive? " La filosofia @ la ricerca, attraverso Ia riflessione, del significato ultimo delle cose, di cid che va al di 18 di quello che si pud percepire / osservare con i sensi, ricerca cio8 di cid che va oltre la fisicita (meta-fisica) e che costituisce il vero fondamento dell'essere, Scansionato con CamScanner Definizioni e concetti fondamentali_ 3 B sufficiente riflettere su questi due interrogativi per capire come sia fondamentale la dimensione etica nella vita di ogni uomo e soprattutto in quella dell’infermiere. L'infermiere infatti opera in modo del tutto particolare per l’uomo: si occupa della sua salute, lo assiste alla nascita, nel momento della malattia, che & quasi sempre associata a dolore ¢ alla perdita di funzioni dell’organismo, ¢ lo accompagna alla morte se la guarigione non é possibile. In ognuno di questi momenti possono sorgere interrogativi come: © cosa é meglio, cosa & giusto fare o non fare; © come si deve entrare in relazione con I’altro; © che valore ha l’altro per me; «come lo considero: paziente, cliente, utente, ospite, prossimo; © come distribuisco il mio tempo tra i pazienti che mi sono affidati ... Ci possono poi momenti pid’ drammatici che mettono l’operatore sanitario di fronte a grossi dilemmi specialmente quando si tratta di situazione di inizio o fine vita (rianimazione, sospensione delle cure, accanimento terapeutico, idratazione ¢ alimentazione nei pazienti in coma persistente, sperimentazione di farmaci ... ). La risposta a questi interrogativi, si avra dai principi etici, cio’ le regole fondamentali che si sceglieranno come guida alle proprie azioni. # da notare che l’espressione “principi etici” & usata anche in quella che possiamo chiamare la “carta costituzionale” degli infermieri: il Codice Deontologico. Vi si legge infatti: “I rispetto [...] dei principi etici della professione @ condizione essenziale per esercizio della professione infermieristica”, (C.D. art. 5) L’affermazione del Codice deontologico non lascia dubbi: l’adesione ai principi etici (all’etica) della professione @ un prerequisito indispensabile per ’assistenza infermieristica. Questo conferma la necessit& dello studio dell’etica sia per gli infermieri che per qualsiasi operatore sanitario. DEFINIZIONI Cominciamo il nostro percorso all’interno dell’etica, dando le definizioni dei termini specifici che saranno usati in questo testo. ETICA B una parola che deriva dal greco “ethos” e che, in origine, aveva il significato di “usanza” “costume”, “modo di vivere”. Il suo attuale significato e: Scansionato con CamScanner 4 _Definizioni e concetti fondamentali Disciplina filosofica che st occupa di tutte le azioni libere e volontarie dell’uomo per cercare { principi ¢ le regole che le guidano e capire cosa le fa essere buone ocattive. Da notare che & importante la sottolineatura "azioni libere e volontarie" perché solo se un'azione @ libera ¢ volontaria rientra nell'ambito dell'etica? L’etica di cui si parla in questa prima parte del corso pud essere applicata a tutte le azioni dell’uomo: & quella che viene definita etica generale. C’é poi l’etica applicata a singoli ambiti d’azione dell'uomo, per cui avremo delle etiche particolari, (ad esempio: Vetica politica, l’etica dell’economia, l’etica medica, I’etica infermieristica...). DP Osserva Letica 8 dunque la scienza che cl deve indicare il bene da perseguire. Ma cos’é il bene? Secondo la classica definizione di Aristotele bene é tutto cid che & oggetto di desideri. Queste sembra essere una definizione perfetta perché, in verita, noi non possiamo desiderare altro che il bene. Dalla rilessione di Aristotele possiamo ricavare i seguenti postulati® che vengono chiamati: postulati metafici dellEtica: 1. Esiste solo il bene, il male non é altro che assenza di bene. 2. Tranne il Bene Assoluto (Dio) tutti beni esistenti in natura hanno qualcosa di bene e dimale. 3. Ltuomo cerca sempre il bene. Quando si sceglie il male lo si fa perché lo si rtiene un bene. 5. Scegliere possibile solo quando ci troviamo di fronte a beni relativi (il Bene Assoluto non lo si scegle, lo si amal) > MORALE Un altro termine che troviamo spesso associato a quello di etica ¢ “morale”. Esso deriva dalla parola latina "Mos" che significa usanza, costume, consuetudine (praticamente é lo stesso significato di “ethos”), Esistono diverse definizioni di morale; una delle pid comuni @ la seguente: 2 : ‘ Per quanto riguarda le azioni dell'uomo, tradizionalmente i filosofi facevano una distinzione tra "ati ‘umani* ¢ “atti del'uomo, i primi sono quelle azioni compiute iberamente e volontariamente, che Ccaratterizzano I'uomo in quanto tale, ¢ rientrano quindi nell'ambito dell'etica, i secondi sono le azioni compiute sotto Ia spinta dellistinto € che non sono carateristiche dell'essere umano, ma Droprie di ogni essere animale e per questo sono al di fuori del campo dell'etica, : Ad esempio: I'azione del mangiare accomuna 'uomo a tut gi esseri animali ed & quindi un atto dell’uomo, mentce V'azione di preparare un piatto elabo it laborato © appetitoso per un: er apes: ippet Per una persona cara, 3 i Postulato = proposizione che ha una sua evidenza inter: ] . ’@, oppure che & indimostrabil ‘viene assunta come fondamento di un sistema formalizzato, 2 Separated Scansionato con CamScanner Definizioni ¢ concetti fondamentali_ 5 Insieme di consuctudini e di norme riconosciute come regole di comportamento da una persona, un gruppo, una societd, una cultura. Nel parlare comune etica e morale coincidono. In particolare si pud perd dire che Tetica @ la riflessione speculativa sul bene ¢ sul male dell'agire: in altre parole @ il cercare di dire quando un’azione & buona ¢ perché; la morale & I'indicazione pratica dei doveri e dei divieti (es. morale cattolica = insieme delle leggi che il cattolico deve osservare; morale mussulmana = regole che devono essere seguite dai mussulmani e cosi morale protestante, morale ortodossa ecc Nel nostro corso useremo indifferentemente i due termini. BIOETICA E’ un termine oggi usato molto frequentemente, lo possiamo sentire in TV o leggere sui quotidiani quasi ogni giorno. 2 composto da “bio” = vita ed “etica”, significa quindi etica della vita.* Eccone una definizione: Disciplina che ha come oggetto di studio il comportamento dell’individuo, dell’operatore sanitario, della societa nei confronti di problemi che riguardano: * Tinizio della vita (clonazione, ingegneria genetica, fecondazione assistita, selezione degli embrioni, maternita surrogato, aborto etc.); e il termine della vita (morte, eutanasia, suicidio assistito, accanimento terapeutico); Ja sperimentazione farmacologica sull’uomo; i trapianti d'organo, di tessuti e di cellule; gli interventi sulla vita degli altri esseri viventi (biotecnologie, sperimentazione su animali, vivisezione e, pid ampiamente, l’intervento dell’uomo sulla natura). Come si vede sono tutti argomenti che hanno acquisito una grande importanza perché T'uomo, la scienza e Ia tecnica danno la possibilita di intervenire in ognuno di questi momenti influendo sul destino del singolo e dell’umanita. 4, Il termine "bioetica” & stato coniato € usato per la prima volta dall’ oncologo americano Van Rensselaer Potter nel 1970, in un articolo dal titolo Bioethics: the science of survival ¢ Yanno dopo nel volume Bioethics: bridge to the future. La bioetica si pone quindi lo scopo di fare da ponte (bridge) trai tradizionali valori etici e le nuove acquisizioni della scienza. Nel 1995 il Kennedy Istitute of Ethics publica una Encyclopedia of Bioethics. In questa enciclopedia la bioetica veniva cosi definita: “Lo studio sistematico delle dimensioni morali - includendo visione, decisione, comportamento e norme morali - delle scienze della vita e della salute, utilizzando una varieta di metodologie etiche in un contesto interdisciplinar Scansionato con CamScanner 6 Definizioni e concetti fondamentali La bioetica si pone l'obiettivo di individuare se, quando e in quali condizioni quest interventi sono leciti, 8 dunque indispensabile che anche I’infermiere sappia muovers} all’intemo di queste problematiche con competenza ¢ autorevolezza sia perché egli sj confronta tutti i giomi con queste problematiche sia perché & chiamato a dare il suo contributo, come membro di diritto, nei Comitati etici. Osserva “ ‘i | Neal ulimi anni ha fatto II suo ingresso un nuovo termine: neuroetica *. Questo termine viene utilizzato con due significat ; - 4. L’etica delle neuroscienze, clo@ la riflessione etica sulla manipolazione (farmacologica o chirurgica) che l'uomo pud fare sul cervello; ; ee 2. Lo studio dellattivita del cervello nel prendere le decisioni e dunque nel giudizio morale. DEONTOLOGIA /ETICA PROFESSIONALE La deontologia &: , L’insieme degli obblighi morali che riguardano un gruppo sociale o una professione che vengono raccolti nei codici deontologici. In realt& questa definizione é limitata e parziale, ma é sufficiente al nostro scopo. Le indicazioni deontologiche per la professione infermieristica sono esplicitate dal Codice Deontologico degli infermieri italiani; l'attuale Codice @ il quarto da quando & stato istituito il Collegio IPASVI (1954) ed & stato approvato dalla Federazione nazionale dei Collegi IPASVI nel 2009 (le precedenti versioni erano state pubblicate nel 1960 nel 1977 e nel 1999). Facciamo subito due osservazioni importanti: 1. Le indicazioni espresse dal Codice Deontologico sono “leggi” che non provengono da una autorita esterna (es. parlamento 0 governo) ma sono formulate dai membri stessi della professione, nel nostro caso gli infermieri. Con il Codice deontologico gli infermieri dichiarano pubblicamente i principi a cui si ispirano e che sono a fondamento della professione. 2. Il Codice Deontologico non @ dunque un “regolamento” ma una “dichiarazione” di “principi”. (vedi articolo 5 citato a pag. 2) Nel penultimo capitolo sari riportato il testo completo dell'attuale Codice Deontologico con un'analisi della sua struttura e un commento sugli aspetti pid importanti, Comunque al Codice si fara riferimento durante tutto il corso, quando 5 II neologismo “neuroetica” @ stato coniato nel 2002 dal giomalista William Safire portato in ambito scientifico da Adina Roskies (neuroscienziata ¢ filosofa statunitense), Scansionato con CamScanner Definizioni e concetti fondamentali_7 possibile, per rendere conto di come esso abbia i suoi fondamenti nella riflessione etica. (Sara citato con la sigla C.D. seguita dal numero dell'articolo). ETICA CLINICA E Letica applicata ai problemi e dilemmi etici che riguardano il singolo ammalato in situazioni in cui si devono prendere delle decisioni per lui ¢ con Lui, nel rispetto dei suoi valori e delle sue esigenze, © Un problema etico sorge quando si tratta di decidere cid che si deve fare per un malato piuttosto di cid che si fa 0 si potrebbe fare. Prendiamo, ad esempio, il caso di un anziano ammalato di un tumore gid con metastasi ¢ in fase terminale. Ora in questo paziente si sviluppa una broncopolmonite che potrebbe essere curata con antibiotic! prolungando di qualche giorno fa vita del paziente. Il problema etico che si pone in questo caso @ se sia giusto somministrare gli antibiotici a questo malato, prolungando in questo modo non solo la sua vita ma anche le sue sofferenze o se non sia piuttosto meglio permettergli una morte serena. ‘* Ildilemma etico sorge quando si 2 costretti a scegliere tra due valori che pur essendo entrambi eticamente validi, sono in contrasto tra di loro. L'esempio che si pud fare quello di un ammalato, con un arto in gangrena, che rifiuta l'amputazione necessaria alla vita. In questo caso il dilemma nasce tra il dover scegliere tra due principi etici in conflitto che si riferiscono 1. Rispetto della volonta del malato che non vuole I’amputazione; 2. Responsabilita dei sanitari per la sua sopravvivenza che dipende, in questo Caso, dall’amputazione dell’ arto malato. I due principi etici in conflitto sono quelli di autonomia e di beneficenza (di questi due principi si parlera pid avanti). Sempre questi due principi sono in gioco nell’analogo e pid frequente caso del paziente che, per motivi religiosi, rifiuta una trasfusione di sangue che il medico ritiene indispensabile. DP Osserva1 Situazioni di dilemma etico non capitano, per nostra fortuna, cosi frequentemente nell'agire quotidiano; perd i! dilemma @ un momento in cul sono messi alla prova principi e regole etiche, per questo gli eticisti usano immaginare e proporre situazioni quasi inverosimili proprio per testare alcun di questi principi. Un esempio, che prendiamo da Bicetica, metodo ed elementi di base per affrontare i problemi clinici di P. Cattorini, @ il seguente: si scopre un bambino che, per un inspiegabile motivo, ha nel sangue una protelna che pud guarire tutti i tumori; questa proteina potrebbe essere prodotta a livello industriale e cosi guarire milioni di persone... ma per far questo & Scansionato con CamScanner 8 Definizioni e concetti fondamentali necessario asportare degli organi vital del bambino, in altre parole necessario far morire (uccidere) il bambino, Una Commissione di esperti si riunisce per decidere su casa fare. Che decisione prendera? Dira che é giusto togliere la vita ad uno per salvarne migliaia o dira che la vita, specialmente la vita di un innocente, @ sempre un valore assoluto che va rispettato? Un atroce, ma vero, dilemma etico é stato raccontato da Hannah Arendt, una delle pit lucide testimoni della follia nazista: al capo ebreo di un villaggio in Lituania gli occupant) tedeschi dicono “Sappiamo che nel tuo villaggio si nascondono dei partigiani e noi i scoveremo senza dubbio ma se tu ci fai risparmiare tempo e fatica dandoci i loro nomi, faremo mettere in salvo e potrai portare con te altri 72 ebrei, se non lo fai noi li troveremo e Ii uccideremo assieme a te”. Questo ¢ il terribile dilemma: la propria vita contro la vita di altri © la vita di pochi (i partigiani) contro la vita di molti (gli abitanti del villaggio e i partigiani) Il filosofo Isaiah Berlin ha indicato le possibili soluzioni de! dilemma (rifiutare, accettare, suicidarsi, accettare e informare i ricercati) ma commenta: “In una situazione cosi estrema nessun atto delle vittime pud essere condannato. Qualunque decisione si prenda, deve essere ritenuta pienamente legittima. Dare giudizi sule decisioni ¢ sulle azioni di chi si é trovato in una situazione cosi spaventosa @ segno di indicibile arroganza da parte di coloro che non vi si sono trovati. Lode e biasimo sono fuori posto: non si applicano le normali categorie morali. Tutte e quattro le scelte non possono che essere elogiate’. DP Osserva2 Il codice deontologico indica il comportamento dell’infermiere davanti a problemi e “L'infermiere si attiva per I'analisi dei dilemmi etici vissuti nell'operativita quotidiana e promuove il ricorso alla consulenza etica, anche al fine di contribuire all’approfondimento della riflessione bioetica” (C.D. art. 16). VALORE Per valore si intende tutto cid che permette di dare significato alla vita umana. Sono valori, ad esempio, la liberta, Ia dignita personale, la capacita di scelta, la competenza, la tolleranza, |’empatia ecc, Ogni valore ha la proprieta di incoraggiare degli atteggiamenti positivi nei suoi confronti, di spingere all'azione e di provocare delle interazioni tra gli esseri umani. Una buona parte dell'etica moderna & imperniata sul concetto di valore, sul ticonoscimento dei valori, sulla determinazione di una gerarchia di valori, tanto che spesso si parla di “etica dei valori”. Anche il nostro Codice Deontologico fa riferimento ai valori, affermando che ’infermiere non pud agire prescindendo da essi. “L’infermiere presta assistenza [...] tenendo conto dei valori etic religiosi ¢ cultural, nonché del genere e delle condizioni sociali della persona” (C.D. att.4) Scansionato con CamScanner _Definizioni e concetti fondamentali_ 9 La “legge morale” ¢ le “leggi” Un altro punto importante da chiarire, oltre alla differenza tra etica ¢ morale, & il rapporto (0 il conflitto) che c’@ tra le leggi dell'etica e le leggi dello Stato. Letica e la morale si propongono di dare delle regole, che indicano cid che & bene fare e cid che non si deve fare. Ora anche lo Stato formula delle leggi che dettano obblighi e divieti che devono essere rispettati. Quale @ il rapporto 0 la differenza tra loro? © Nella maggioranza dei casi le leggi dell'etica coincidono con Ie leggi dello Stato perché normalmente lo stato democratico non fa leggi immoral © Altre volte I'etica rafforza la legge (esempio: la legge stabilisce che per ogni atto medico 0 infermieristico ci sia il consenso informato da parte del paziente, ora Tinformazione al malato - specialmente al malato inguaribile o al malato che deve subire gravi mutilazioni chirurgiche - pud essere data in modi molto diversi ed & Tetica che ci impone il dovere di informare il paziente nei modi meno traumatizzanti. Nella realta pud succedere che la legge sia formalmente rispettata ma T'operatore sanitario tenga un comportamento eticamente scorretto); Unaltro esempio di un precetto etico che rafforza una norma di legge lo troviamo a riguardo del segreto professionale. - La legge (il Codice penale all’articolo 622) dice: “Chiunque, avendo notizia, per ragione del proprio stato o ufficio, o della propria professione o arte, di un segreto, lo rivela, senza giusta causa, ovvero lo impiega a proprio o altrui profitto, & Punito, se dal fatto pud derivare nocumento, con la reclusione fino a un anno 0 con la multa da euro 30 a (1) euro 516” L’etica infermieristica rafforza questo obbligo: “L'infermiere rispetta il segreto professionale non solo per obbligo giuridico, ma per intima convinzione e come espressione concreta del rapporto di fiducia con I'assistito”. (C.D. art. 28) * Infine ci possono essere casi in cui la legge dello Stato pud venire a trovarsi in contrasto con alcuni principi etici: pensiamo ad esempio, a leggi che discriminano per razza, religione, idee politiche e che sono chiaramente in contrasto con il principio etico dell’ uguaglianza di tutti gli uomini. Dopo la presentazione dei termini che ci serviranno per lo studio dell’etica, & necessario osservare che: Studiare e sapere l’etica e la morale non coincide col “comportarsi bene”, si pud essere studiosi ed esperti di etica ed essere contemporaneamente dei “poco di buono”, allo stesso modo di come uno pud essere esperto e appassionato di sport senza saper praticare nessuno sport. Scansionato con CamScanner 10 _Definizioni e concetti fondamentali Normalmente la maggior parte delle persone agisce “bene” senza saper nulla delle teorie etiche come, per fare un altro esempio, ci sorto molti ottimi automobilisti che non sanno nulla del funzionamento del motore. A cosa serve allora lo studio dell’etica? Serve ad imparare ad agire in modo consapevole, a rendersi conto di quelli che sono j propri principi morali, a capire quelli degli altri, saper dialogare, saper motivare e difendere le proprie convinzioni. Per tomare all'esempio di prima, sapere come funziona il motore, pur non essendo indispensabile, pud essere di aiuto per chi guida, in alcune situazioni di difficolta. Cosi conoscere l’etica e come si articola un ragionamento etico, pud aiutare in situazioni difficili nelle quali non sia chiaro quale é la scelta giusta da fare. Entriamo finalmente nel vivo del nostro argomento. La prima domanda che ci dobbiamo fare & la seguente: © L’etica é una scienza? Si pud studiare I’etica come si studiano le scienze? Come si fa, ad esempio, con la fisica o l’anatomia?® Sappiamo che la caratteristica fondamentale della scienza @ avere principi che sono universalmente validi € verificabili in tempi e luoghi diversi. Un teorema di geometria @ valido in tutti i luoghi ¢ in tempi diversi, un’equazione algebrica alo stesso risultato in Francia ¢ in Australia. Si pud dire lo stesso dell’etica? Si pud applicare il metodo usato dalle scienze all'etica?” Possiamo porre la stessa domanda in altri termi © Tradizionalmente le materie di un corso studi vengono divise in materie scientifiche e materie ‘umanistiche, intendendo per scientifico cid che pud essere oggettivabile (anatomia, biochimica, infermicrstca...) ¢ per umanistico cid che riguarda I’'uomo in senso pid’ ampio e non riconducibile alla scienza classica (psicologia, etica, sociologia..,), Nel Corso di Laurea in Infer istica queste ultime non hanno un grande rilievo ed & un sentire difuso che non siano cosirilevanti per Pesercizio della professione che si vuole sia collocata tra le professioni “scientifiche”. In realta la “‘professione sanitaria infermieristica” & da considerarsi “professione umanistica” per eccellenza: n esiste altra professione, che si occupi dell’uomo in modo cost pieno e globale. Da qui I'urgenza di portare in primo piano € studiare con passione le “materie umanistiche”. 7 A lungo si 8 anche ritenuto che ci fosse una radicale diversitt tra scienze naturali e discipline lumanistiche, soprattutto per quanto riguarda il metodo usato da ciascuna di esse, in realtA questa distinzione & molto discutibile come scrive K. R. Popper (1902 ~ 1994) “Elaborare la differenza tra Scienza e discipline umanistiche @ stato a lungo una moda ed & diventato noioso. Tl metodo di Tisoluzione dei problemi, il metodo delle congetture e confutazioni sono praticati da entrambe”, Scansionato con CamScanner Definizioni e concetti fondamentali_ 11 © L’etica pud darei delle regole di comportamento valide sempre e per tutti? L'esperienza sembra mostrare che le regole a cui I’uomo ispira la propria condotta non hanno le caratteristiche delle regole scientifiche, infatti esistono diverse regole comportamentali, diverse opinioni su cid che & bene o male, e anche in una stessa cultura la morale appare cambiare nel tempo: pensiamo all'aborto che anni fa era proibito dalla legge ¢ oggi & ammesso, sia pure con determinate limitazioni; ai cambiamenti avvenuti nella morale sesstiale; alla schiavitd che era ammessa fino alla met del 1800 e ora @ ritenuta, almeno nel mondo occidentale, immorale. Questi fatti sembrano negare la possibilit’ che ci sia una scienza etica che possa stabilire delle norme valide per tutti gli uomini ¢ per tutti i tempi. Anche la cronaca attuale ci pone di fronte a una diversita di valutazioni che sembra irriducibile: ad esempio, gli attentatori che si fanno esplodere uccidendo, assieme a se stessi, civili innocenti, sono chiamati “terrorist” dal mondo occidentale, ma sono considerati “eroi” e “martiri” dai mussulmani fondamentalisti; la guerra all’Iraq @ stata giudicata da alcuni Stati come un dovere morale, da altri come qualcosa di intrinsecamente immorale. Se si accetta l’affermazione che non possano esistere regole universalmente valide si arriva al modo di pensare che viene definito come “relativismo etico”. Sara Pargomento del prossimo capitolo. LETTURE 1. “Oggi gli adulti parlano poco con i giovani di bene e di male. Forse perché nel passato se ne @ parlato troppo, in modo spesso “moralistico” e, a volte, ipocrita. | concetti etici erano diventati strumenti al servizio delle varie ideologie; armi da usare gli uni contro gli altri. Ora che le passioni ideologiche si sono spente nessuno osa pili parlare di queste impegnative categorie morali, anche perché, astenendosi da giudizi etici, si é sicuri di non ‘scontentare nessuno ma, nello stesso tempo, si abdica al ruolo di educatori. Siamo tutti colti da un tragico stupore quando il ragazzo che ha sterminato la famiglia, o che ha commesso un delitto apparentemente senza movente, sembra inconsapevole della gravita del delitto. Ma non teniamo conto che nella vita di questi giovani i concetti di bene e di male sono stati sostituiti da altri. Come utile, vantaggloso, conveniente, di buon gusto (0 cattivo), trendy, igienico e cosi via. Tutti termini che rimandano all’opportunita, a volte alla qualita estetica o d’immagine, ma mai al valore intrinseco, morale, di un gesto o di un atto. Scansionato con CamScanner joni e concetti fondamentali Questo vuoto diindicazioni, questa latitanza degli adulti sul piano etico crea nei giovani un sordo rancore. E non perché siano moralisti: tut!’ altro. La giovinezza é I'eta della vita in cui a pid forte la fame di liberta, di sperimentazione, di trasgressione. Ma porché queste spinte non siano distruttive, | giovani hanno bisogno di confrontarsi con principi e orientamenti da accettare o rifiutare, costruendo cos! una propria morale. Uastensione da parte degli adulti di pronunciarsi sul tema del bene e del male non solo rende inutile ta trasgressione, ma provoca nei giovan! depressione, disorientamento e apatia. E a volte comportamenti di tipo estremista 0 nichilista’, Claudio Risé (psicoanalista) Ti brano di Claudio Ris® riferisce che nella nostra societa sono spariti i concetti di bene e di male, Tradizionalmente al concetto di male @ legato quello di “colpa”, ora sparendo V'idea di male scompare anche quella di colpa che viene sostituita dal concetto di vergogna. 2) Nella presentazione del volume Fare male e farsi male. Adolescenti che aggrediscono il mondo e se stessi, a cura di Elena Rosci, FrancoAngeli, Milano, 2003, la psicologa Silvia Vegetti Finzi scrive: “La famiglia tradizionale, centrata su un rigido sistema di valori e di regole, incarnato Gall'autorita paterna, induceva nei figli atteggiamenti reattivi, con linevitabile corredo di colpe © punizioni. Di contro la famiglia contemporanea, basata su rapporti affettivi di tipo materno, ‘non esplicita un sistema di ingiunzioni divieti cu i figli devono rigorosamente attenersi. Cerca Piuttosto di influenzarli proponendo loro modell ideali che li orientino nella realizzazione di sé. Ma il sogno degli adulti, prolungamento del loro narcisismo infantile, @ spesso onnipotente, assoluto, contradditorio. | genitori vorrebbero che il figlio eccellesse in tutto: nello sport, nel fendimento scolastico, nelle attivita espressive, nei rapporti con i coetanei, prospettandogli na pluralita di destini che alla fine esaspera la fisiologica insicurezza dell’eta. Tanto pid che anche i mass media offrono ai ragazzi modelli di riferimento [...] anonimi ed impersonali, come se lo schermo fosse I'unico mondo possibile, ‘Tempestati da tante suggestive inglunzioni, | ragazzi pil fragili possono rimanere schiacciati da un‘insuperabile impressione di inadeguatezza. La paura di non farcela, di non essere all'altezza delle attese degli adulti, susclta In loro un sentimento di vergogna molto pit doloroso della colpa perché Indelebile, Impossiblle da superare con i tradizionali ispositivi del pentimento, del risarcimento e della pena. Per giunta motto pit intimo ‘Segreto, difficile da riconoscere, comunicare e condividere. La discrepanza tra il sé ideale & quello reale genera una frustrazione che, se rimane incompresa, tende a scaricarsi in comportamenti pid o meno violenti il cui senso sfugge a chi Ii agisce”, 3. Scansionato con CamScanner Definizioni ¢ concetti fondamentali_ 13 Ecco ora un brano da una “lezione” del card. Carlo Maria Martini. Si tratta di un riepilogo dei vari significati del termine “etica”. “Iltermine ETICA ha almeno quattro significati: a. Etimologicamente, cioé nella sua origine, II termine etica allude a cid che si usa fare, a cid che si fa di solito. Il vocabolo greco “ethos” significa infatti il costume sociale, il modo di comportarsi recepito in una determinata societa. b. Per i Greci, perd, si tratta di una societa ben ordinata, di una societa buona. L’etica quindi indica i comportamenti che una societa, nella sua saggezza ed esperienza, ha ritenuto positivi per la pace e l'ordine sociale, per Il progresso dei cittadini, per l'aumento del benessere di tutti. Tali comportamenti sono appunto etici, cioé eticamente onesti. ¢. In terzo luogo la parola viene usata in senso assoluto: etico non é solo cid che si usa fare in una societa buona, bensi * cid che & buono in sé, * cid che va fatto o evitato ad ogni costo e in ogni caso, a prescindere dai vantaggi personali o sociali che se ne ricavano, * cid che @ assolutamente degno dell'uomo o che si oppone a cid che @ indegno, * cid che non @ negoziabile, su cui non si pud né discutere né transigere. d. II quarto significato & quello dell'etica come riflessione filosofica sui comportamenti umani e sul loro senso ultimo. E’ un grande vanto dell’umanita essere giunta a intuire lesistenza di comportamenti che non hanno prezzo perché sono al di !& di ogni apprezzamento terreno.” card. Carlo Maria Martini 4. Riportiamo infine una pungente riflessione di Giuseppe Pontiggia sull’uso, che oggi si fa sempre pid frequente, della parola “etica”. “L’etica, alla fine del millennio, é una parola accreditata dall'uso e screditata dall’abuso. Si auspica un’etica mondiale della biologia, si promuove, per volere dei consumatori, un’etica della produzione industriale, si proclama un’etica sopranazionale a fondamento dei tribunali della Storia. Come accade in campo economico, Iinflazione denuncia, pili che la presenza di un valore, la sua assenza nonché il bisogno di colmarla. Non stupisce che la parola quanto pil rapidamente circola, tanto pitt perda credito: da quello economico a quello, appunto, morale. E' la moneta che é difficile spendere quanto pit la si spende. Indice di una crisi progressiva, Vinflazione é tuttavia, come il sintomo di una nevrosi, anche il tentativo di uscirne. Se questo tentativo avra sucesso, lo lasciamo agli aruspici della Storia, abili soprattutto a predire il passato”. Giuseppe Pontiggia, I residence delle ombre cinesi, Mondadori, Milano 2005, pag. 173. Scansionato con CamScanner

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