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MURATURA ARTICOLATA E ARMATA

Muratura monostrato:È detta monostrato una muratura composta da elementi che hanno
uno spessore che coincide con lo spessore della muratura stessa. I blocchi o i mattoni
assolvono contemporaneamente a tutte le funzioni richieste ad una muratura portante. Le
pareti monostrato sono costituite da un solo strato di muratura che assume le funzioni di
chiusura e di isolamento termico e acustico dell’ambiente interno. Tale strato può coincidere
con la struttura portante dell’edificio, nel caso di struttura portante continua, oppure svolgere
ruolo autoportante, nel caso di struttura portante puntiforme. Lo spessore minimo è di 25 cm
a un massimo di 50 cm. Maggiore è lo spessore del muro, migliore è la prestazione in
termini di isolamento termico e acustico.

Murature pluristrato: sono caratterizzate dalla presenza di due setti murari distinti, posti
parallelamente in aderenza, connessi fra loro. Generalmente soltanto uno del due strati
svolge funzione di portanza ai carichi mentre il secondo ha un ruolo di fodera. Per migliorare
la stabilità complessiva è necessario collegare, puntualmente o in continuo, i due paramenti
con sistemi di ancoraggio detti diatoni.

Muratura cava: la muratura cava rappresenta una variante della muratura a 2 paramenti. La
differenza risiede negli elementi resistenti trasversali che legano il paramento esterno a
quello Interno, incrementandone la rigidezza trasversale. A seconda delle modalità di
collegamento si possono avere cavità continue (cunicoli) o discontinue (labirinto).

Muratura a diaframma: è una variante semplificata della muratura cava. Sono costituiti da
due pareti di spessore contenuto, a distanza significativa, collegate tra loro da setti murari
trasversali. La stabilità dei muri a diaframma è determinata dalla forma: per distribuire in
maniera opportuna i carichi sulla struttura verticale è necessario collegare le due pareti con
un cordolo continuo di larghezza pari allo spessore complessivo del muro.

Muratura rinforzata: una muratura è detta rinforzata quando presenta degli elementi
(solitamente barre d’acciaio) localizzati di irrigidimento e collegamento trasversale in
prossimità degli incroci murari e delle aperture.

Muratura armata: è una muratura portante che accoglie al suo interno elementi metallici,
generalmente barre con relativo getto di calcestruzzo, che svolgono un preciso ruolo
strutturale. Le principali tipologie di muratura armata prevedono, alternativamente o
contemporaneamente, armature concentrate (solo nei punti deboli) e armature diffuse (a
getto continuo).

Muratura armata concentrata: le murature ad armatura concentrata sono in genere del


tipo intelaiato ovvero con le armature verticali poste all’estremità dei setti murari, in
corrispondenza degli innesti, degli incroci e dei bordi liberi, e quelle orizzontali a livello del
cordoli di piano.

Muratura armata diffusa: la tipologia di muratura armata diffusa più frequente, soprattutto
nel caso di elementi pieni in laterizio, è quella che prevede un getto continuo di
conglomerato cementizio all'interno del muro. La tipologia più diffusa in Italia è quella che
prevede la disposizione delle armature in sedi della muratura formanti fori verticali continui.

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Muratura armata post compressa: L’armatura, quindi la parte in acciaio viene messa in
tensione con delle viti per creare un blocco più compatto, permettendo di creare pannelli
prefabbricati.

Muratura a sacco: è un tipo di muratura portante consistente in due muri realizzati in pietra
o mattoni paralleli e distanziati tra loro, riempiti all’interno con una miscela di pietrisco e
avanzi di lavorazione dei paramenti, legati da malta di cemento o di calce. Tra i due muri
possono essere inseriti dei graffaggi per evitare che si separino durante la colatura.

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PARETI DI TAMPONAMENTO, SEPARAZIONE E DIVISIONE

Si tratta di chiusure verticali che separano l’ambiente esterno e interno. Queste pareti non
collaborano a portare i carichi dell’edificio.

La parete di tamponamento ha varie prestazioni:

1. deve resistere all’aria;


2. deve portare se stessa;
3. deve tenere al calore;
4. deve tenere all’acqua;
5. prestazione acustica.

Le pareti di tamponamento si classificano in:

Parete monostrato: parete senza intercapedine composta da un un’unica parte di blocchi o


mattoni che assumono contemporaneamente la funzione di chiusura e isolamento. Negli
ultimi anni sono stati prodotti anche elementi in laterizio con fori saturati di isolamento
termico. In questo modo si possono ottenere pareti monostrato con ottimi valori di
isolamento termico.

Parete pluristrato: parete senza intercapedine composta da tavolati paralleli di blocchi o


mattoni, connessi tra loro, che assumono contemporaneamente la funzione di chiusura e
isolamento.

Pareti con isolamento interno: parete composta da uno strato esterno autoportante e uno
strato di isolamento interno. Viene impiegata soprattutto negli interventi di recupero che
richiedono un incremento di isolamento termico.

Parete con isolamento esterno (cappotto): è composta da uno strato interno autoportante
e uno strato di isolamento esterno. Si ottiene con il posizionamento del pannello isolante sul
lato esterno della parete perimetrale: si tratta di una soluzione che elimina tutte le dispersioni
di calore. Tali pareti vengono definite con rivestimento a cappotto, in quanto il materiale
isolante costituisce l’ultimo strato della chiusura e riveste completamente la muratura,
proprio come se l’edificio indossasse un cappotto. Per lo strato resistente vengono utilizzati
blocchi in laterizio o in calcestruzzo, ad essi è affidato il compito di resistenza meccanica,
ma il ruolo di isolamento termico viene assolto dallo strato esterno. Lo spessore del
materiale isolante dipende dal livello di resistenza termica che si vuole ottenere. Lo strato
isolante viene applicato alla muratura tramite incollaggio o fissaggio con tasselli. In seguito
viene applicata esternamente una malta armata con una rete di filato di vetro e al di sopra
un intonaco plastico di protezione dagli agenti atmosferici.

Parete a cassa vuota: non si utilizza più. È detta muratura a doppia parete ed è costituita
da due pareti parallele poste a distanza ravvicinata con interposta intercapedine d’aria. In
passato l’intercapedine veniva lasciata vuota. Oggi, in risposta a normative sul risparmio
energetico, viene sempre collocata in intercapedine del materiale isolante. Sono dunque
individuabili tre possibilità realizzative: doppia parete con intercapedine d’aria, doppia parete
con intercapedine d’aria e isolamento interno, doppia parete con isolamento interno e senza

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intercapedine d’aria. Il rivestimento esterno svolge la funzione di proteggere gli strati interni
della parete assicurando la tenuta all’acqua.Data la collocazione tra due strati rigidi, è
possibile scegliere i materiali isolanti anche morbidi, oppure sciolti. Il rischio, in questi casi, e
che con il tempo i materiali isolanti abbiano cedimento verso il basso rendendo
disomogeneo l’isolamento. I materiali isolanti rimangono protetti dalla muratura esterna
rispetto alle intemperie e all’umidità, ma devono essere protetti sulla faccia interna
dell’eventuale trasmigrazione del vapore.

Parete a cassetta: costituita da due pareti che hanno spessori differenti. Queste due pareti
sono parallele e poste a distanza ravvicinata con interposto isolante termico e, in alcuni casi,
intercapedine d’aria. Lo spessore dell’ intercapedine è generalmente condizionato dalla
dimensione della struttura portante.

Parete microventilata: si sfruttano i moti convettivi dell’aria: l’aria fredda tende verso il
basso, l’aria calda verso l'alto. Si creano piccoli fori alla base e in sommità che possono
facilitare un lieve moto connettivo in grado di far fuoriuscire il vapore acqueo. I fori realizzati
alla base della muratura esterna possono anche essere utilizzati per far defluire l’eventuale
umidità causata dall’infiltrazione di acqua piovana attraverso la parete esterna.

➔ Schermo avanzato a montaggio meccanico: parete composta da un rivestimento


esterno leggermente distanziato dalla parete interna, sulla quale in alcuni casi in
alcuni casi è posto un isolante termico: nel caso di intercapedine d’aria nella quale si
genera un moto convettivo dal basso verso l’alto si tratta di una facciata ventilata, nel
caso di un semplice schermo solare si tratta di una facciata frangisole.

GRAFFAGGI: una parete priva di diatoni (ovvero elementi passanti che collegano i 2
paramenti in senso trasversale) non offre sufficiente resistenza alla sollecitazione di taglio e
può scomporsi, giungendo rapidamente al collasso. Con i graffaggi si possono collegare tra
loro due paramenti murari ottenendo una struttura più stabile e resistente. I graffaggi sono
costituiti da acciaio inossidabile che consente la resistenza alla trazione. Questo dà un
vantaggio in quanto riduce sensibilmente la dispersione di calore in quanto presenta una
conducibilità termica inferiore rispetto all’acciaio da costruzione o l'acciaio zincato.

Il numero e la posizione degli ancoraggi sono stabiliti dal progettista: indicativamente si


possono indicare 5 ancoraggi al metro quadrato, distribuiti in maniera uniforme su tutta la
superficie. Nelle zone di discontinuità (aperture, angoli ecc) è opportuno collocare altri 3
ancoraggi per metro lineare.

Il graffaggio viene generalmente annegato nei giunti di malta di entrambe le pareti. Ciò non è
sempre possibile, in tal caso si realizzano delle tassellature. È opportuno che la posizione
del gancio coincida con il bordo degli eventuali pannelli isolanti, in modo da evitare tagli o
forature.

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Deformazioni fessurazioni e rotture

Il rapporto tra telaio e tamponamento può generare delle tensioni:

1. Deformazioni del telaio in assenza e in presenza di un pannello di tamponamento;


2. Rottura per scorrimento orizzontale dovuta alla presenza di tensioni tangenziali;
3. Fessurazione diagonale di un pannello di tamponamento soggetto ad azioni
orizzontali nel proprio piano;
4. Schiacciamenti localizzati dovuti all’interazione tra pannello di tamponamento e telaio
di contenimento;
5. Fessurazione ad arco dovuta alla deformazione dell’impalcato inferiore: le fessure
denunciano il distacco della porzione di muratura non più sufficientemente
supportata.

Pareti di partizione interna verticale: le pareti divisorie e di separazione hanno la funzione


specifica di separare gli spazi interni ed un edificio: in particolare, dividono tra loro le
differenti unità abitative (separazione). Mentre le pareti divisorie, dividono ambienti
appartenenti alla stessa unità abitativa. Tale elemento tecnico viene chiamato tavolato
(deriva da tavola, quindi indica le pareti composte da tavole) o assito (si riferisce alla tecnica
di suddividere gli spazi interni utilizzando assi di legno) o tramezza (Vitruvio, de Architectura
“sistema costituito da due elementi esterni che racchiudono una struttura al loro interno”).

Pareti di partizione interna verticale: le pareti interne si classificano in:

● separazione;
● compartimentazione;
● divisione (appoggiata, sospesa);
● su locale umido;
● controparete.

Resistenza interna: carichi verticali: per quanto attiene alla stabilità e alla resistenza delle
pareti interne, le azioni da considerare riguardano i carichi verticali indotti da cedimenti
differenziati dalle strutture del solaio, i carichi variabili orizzontali, gli urti accidentali e le
eventuali azioni dovute ai telai in calcestruzzo armato confinanti. Per evitare la fessurazione
delle parti divisorie in presenza dei solai è necessario che quest’ultimi siano opportunamente
dimensionati. La normativa ammette frecce a tempo infinito, dei solai, non superiori a 1/500
della luce. Nel caso si prevedano deformazioni maggiori occorre realizzare il giunto della
parete con l’intradosso del solaio in materiale cedevole.

Resistenza meccanica: carichi sospesi: il requisito di resistenza ai carichi sospesi è


definito dalla normativa come l’attitudine di una parete a non subire deterioramenti o danni

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sotto l’azione di carichi, applicati ai dispositivi di sospensione e/o fissaggio, di contenitori e di
attrezzature di normale uso domestico.

Limiti dimensionali: pareti interne

1. l’altezza massima è di 6 m;
2. lo spessore minimo della parete, escluso l’intonaco non può essere inferiore a 5 cm;
3. Le pareti ancorate ai perimetri devono presentare una connessione opportunamente
progettata e realizzata (angoli metallici, molta cedevole ecc)

Controparete: è una parete sottile che viene sovrapposta su una struttura con spessore più
rilevante. Frequentemente protegge un interposto strato di isolante termico. La controparete
viene spesso aggiunta in un secondo momento.

Pareti sospese: si tratta di pareti che scaricano il loro peso, grazie ad una loro struttura di
supporto, sui muri portanti laterali o sull’orizzontamento superiore anziché
sull’orizzontamento inferiore. Gli interventi di recupero in cui possono essere impiegate
sono:

● quando un orizzontamento è troppo deformabile o addirittura non è ritenuto in grado


di sostenere il peso della nuova parete e non è possibile considerarlo per motivi
economici, artistici ecc
● quando la parete andrebbe costruita sopra un solaio di particolare pregio artistico.

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