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SL 2700 Per tnent tr 5 er Bar . Se GIOCO DI DARRAZIONG 4 nae BPs 15) GOTICO aie inane 4 y MAM ee tC aC d ne Bu on Ue ake tc 3 ; (ee ee ee ed e f , Le fauci aguzze qual stiletti. mw * ] Degree ere Fs Se pee ti Ty Odie re CL SS ee a) eee ee ee ee Berroa See eee park. '4 Pre eC a _— Cd ee een ee ie 9 1 oa oe reed Tee Ket ee eee ae Nur lh Pour use eC le regole pér vivere Mfascinanti e misteriose Crohac Cero Me eee eee eee Vampiri Neue ote keen i Pa Bice (ly pas Tega ay ss Seopene Preece aco a x Pats Cry nece$sario Poet bele ae ets lo \ Se Ce aoe che attende di essere Cagis co laa asian a fond \ A Rr RT Tred ee arog DU ge TTY 4 Oe Ce ee non ha importanza, noi siamo, Cees Uy iamo i veri Be a Cl as | an ; vena sae es ad Px) i , Vampret: I Secor Bex Un Gioco di Narrazione Ambientato nell’Oscuro Medioevo Skemp, Merk Ri oli Bui Urilizza il Sistema di G Scritto da: Jennifer Hartshorn, Ethan Skemp, Mark Rein#Hagen e Kevin Hassall Basato su un’idea originale diz Mark Rein Hagen. Sviluppato da: Jenifer Hartshorn e Ethan Skemp Editing dis Cynthia Summers, Trevor Chase e Ken Cliffe Hanno contribuito alla stesura del testo: Bill Bridges, Phil Brucato, Ken Cliffe, Richard E. Dansky, Jennifer Hartshorn, Kevin Hassall, lan Lemke, Mark Reine Hagen, Kathleen Ryan, Ethan Skemp, Stephen Wieck, Cynthia Summers e Robert Hatch Contibuti supplementarit Brian Campbell jeato da: Mark ‘Vampiris La Masquerade seritto da: Mark Rein¢Hagen, aeme Davis, Tom Dowd, Lisa Stevens e Stewart Wieck ione e Sviluppo: Richard 735 Park North Blvd. Suite 128 Clarkston, GA 30021 USA Stratelibri srl Via Frigia 25 20126 Milano ITALIA ‘© 1996 della White Wolf. Tueti i diritti riservati. IL copyright © 1997 della traduzione Vampiti: | Secoli Bui edito dalla Stratelibri stl su licenza della White ‘Wolf Game Studio. Qualsias riproduzione o trad pateriale della suddetta coll a, ® severamente vietata I gioca- tia fotocopiare la schecla del perso naggio, per uso strettamente personale The Storyteller System, Vampire: The Dark Ages, Vampire: The Masquerade, Werewolf: The Apocalypse, Mage: The Ascension, Wraith: The Oblivion, Changeling: The Dreaming e A World of Darkness sono tutti marchi regstrti della White Wolf La citazione o i rferimentoa prodotti di alti produttori non viol le leg sui marchi copyright. Diritti acquisti in esclusiva per tutto il mondo per Ja lingua italiana da Strarelibi sl. Via Frigia, 25, 20126 Milano. Tut rite’ rservati Finito di stampare nel Marzo 1997 dal Centro Gra fico Linate di S, Donato Milanese (MI) per conto della Stratelibri stl. istratie il Vamern: 1 Secort Bor Art Directors: Lawrence Snelly ¢ Aileen E. Miles IMlusteazioni dit John Bolton, Tim Bradstreet, John cobb, James Daly, Mike Danza, Gay Davis, Tony DiTerlizi, Jason Felix, Doug Gregory, Anthony Hightower, Leif Jones, Eric Lacombe, Vince Locke, Larry MacDougal, Andrew Robin- son, Alex Shieckman, E. Allen Smith, Richard Thomas, Joshua Gabriel Timbrook, Andrew Ritchie e Kathleen Ryan Copertina di: Lawrence Snelly Logo diz Ash Arnett Impaginazione: Matt Milberger Edlizione Italiana a cura diz Christian Hill Traduzione di: Elisa Crosa, Marco Crosa, Christian Hill Claudia Resta Produsione: Silvio Negri Clementi Editing: Christian Antonini, Marco Me Impostazione Grafica: Gianluca Santopi Impaginazione: Delia mone, Gianluca Demis Savini Depica ACS. Lewis, medievalista filosofo e scrittore di romanz fantasy. Attenzione Si consigla una certa dscrezione da parte del lettre. tm trattatie gl argomentidescit in questo volume potrebhero tur bare o isutare spiacevoli pe qualcuno. Per quanto il nsto pro pesto non sia in alcun modo quello di offender i gusto alr Tuts det vampir come metaforae come meso di svilypp del sco di Narrasione potrebbe essere fainteso, Per evitareequi- ‘oct vampiri non esstono Est vengono considera real al solo fine ed exhsivamente eno imi in cues posono ile minarci sulla condizione umanae sulla fail e splendore che noi chiamiamo vita ‘Durante a stesura di questo volume sé prestata patiolare ‘ura nella revoeasione storia di un'epoca dell umanitain cui cruel e torture erano allordine del giorno, Aleuni brani potrcbbero di conseguencarisultareinadati aun pubblico gio vane. IL atto che nel pasato come nel presente [Uomo s sia macchiato continui a macchiarsi i crimin della pi efferata natura, &considerato da tutti noi motivo di biasimo. Tuttavia unfanalis critica della storia e dei suo protagonist, vista non ‘come sorgente di emulazione ma come mezzo per comprendere Tatualit del nosto presente (anche atraverso la metafoa vam- pitica) pod atutare tutti no non ipetere gl ertor dela storia, elevandoci aun ivello supriore di Umanit SomMAtR10 Prerazione Lasro Primo: Carne ¢ Sanece Caprroxo Paro: Inrropazione Caprroto Seconno: I Secor Bar Caprtoro Terzo: I Cran Lisro Seconvo: La Discesa Caerroie Ocaaro: I Personacer Caprroro Ocrnto: Le Disqrenimne Caprroto Sesto: RecoLamento Lusro Tenzo: In Groarrro Qaprroro Serio: Sistem Caprtoto Orravo: La Nareazione Caprroco Nono: Gir AnTaconisT1 Aprenvice iueciré mai quaicuno a liberarmi da questo prete piantagrane? Fu uno dei tuoi re a pronunciare tali parole, mio caro Geoffrey, trent’anni or sone. © non fu certo il primo. Ro udito quelle medesime famentele mormorate in lingua Franca ¢ Gallese, ¢ in idiomi che nessun vivente puo pitt ricordare. Quando anche sulle tuc spalle graveranno tante stagioni quante ne gravano sulle mic, ti renderai conto che Ia storia non fa che ripetersi: non vi sono mai nuove vicende, soltanto nuove parlate con cui narrare quelle passate. Te ne allego una, fra le pitt antiche, affinché tu ne tragga piacere € insegnamenti. Si tratta di una di quelle vicende cui bo assistito pitt volte nelle agora ¢ nei fori imperiali. €gli € i Cacciatore di Cacciatori, ¢ a null’altro anela 5< non alla nostra distruzione, nel nome del dio che adora. € di volta in volta, mentre fa fiamma della sua torci nelle sue mani, bo inteso la sua voce invocare Zeus € Serapide, Odino ¢ Geoti Cristo. Non bo mai udito una di queste divinita rispondere benché io presti forecchio a tale circostanza da prima ancora che il barbaro Alessandro oi evasse nell arte della guerra. nonostante, costui € riuscito a sopravvivere alle suc ordalic, ¢ non € certo cosa da poco. MDa io fo voglio, Geoffrey, ¢ voglio che tu sia fo strumento della sua degradazione finale. No, non temere, Bambino mio, non sto pensando di aggiungerlo alla mia stirpe. Tu sei funica discendenza che bo desiderato per secoli ¢ non mi sento proprio nporti il Gravose onere di essere un Sire, non ancora. Ci vorranno ancora decenni prima che tu sia pronto per questo passo, prima che tu conosca a sufficienza le usanze della nostra gente per poterle a tua volta insegnare a un altro. Devi apprendere come incbinarti al voivede Tzimisce, nel suc castello nei Carpazi, ¢ devi imparare come sorridere persino al cospetto di un Nosferatu. Vi sono ancora mille insegnamenti che debbo impartirti, prima che tu possa educare qualcun’ altro. ‘Per di piu, ritengo che fa tua Londinium possa offrire nutrimento a malapena per te. Pensa quanto un Infante affamato potrebbe arrogarsi, folle lupo tra le greggi, ¢ tu ti troveresti a patire la fame mentre Iintera citté, scatenata alla tua ricerca, brama if tuo sangue. Distruggere il proprio figlic... quali sensi di colfpa vengono suscitati da tale azione. Tuttavia, questa lettera che ti allego mi precccupa. Cra mia intenzione visitarti comunque in questa stagione ¢ la Iettera, che il mio buon amico 7Donsignor Bernardini é stato cosi gentile da sottopormi, mi ba dato la necessaria urgenza per farlo. Questo prete conosce troppe cose ¢ deve essere indotto a sposare fa nostra causa. Un suicidio non servirebbe a molto ¢ la macchia della Fede potrebbe renderne amaro il sangue nella tua bocca. No, ci sono metodi migliori, io mio, mio orgoglio © gicia. 7ostragli la gloria ¢ la macsta di cid che i suci macstri chiamano VEresia Cainita, permettisli di unirsi in comunione con if nostro sangue ¢ il nostro corpo. Quindi restituiscilo alla ¢ fascia che egli micta ricchezze dalle sue terre per te. Concedigli il suo sacramento © permettigli di assecondare entro le mura del suo monastero Bia fe nostre volonté che quelle del suo Dio. ©’ certo che un uomo di tale forza di volontd saprdé ascendere rapidamente nelle gerarchie di coloro che hanno preso i voti. ©’ certo che, un uomo af forte, pur nef © della sua vita, da poter sconfiggere uno dei tuoi maggiori, vivrd a lungo € passerd molti anni seduto sul seagio def potere. Credo che eali potrd casere un ottimo convertito. Svintende che quando ti vedrS a Londinium, de settimane da oggi, mi aspetters i di fronte a un fait acco Ti be g i re che mi sta dominando, 2 WDi trove sulla tua verde isola da quasi un mese, ormai, muovendomi alla velocité di un corriere, da quando il buon 7Donsignore 1 nella mani la missiva di Frate Offa. Non temere, non sli be lasciato intendere nulla sul tuo riguarde ¢ quel monaco ai trova tuttora a piagnucolare nella sua casupela: me ne gone accertato mentre cacciave il suo prezioso corruttore, if suo Smarrito Aelfred. Li Aelfred di cui parlava fa kettera era un Gangrel di quelli che ba fatto meritare foro fappellative di "Animali". Aveva una certa innata arguzia, devo ammettere, © forse, avesse avuto qualche secolo in piti a disposizione, sarebbe potuto divenire un membro di notevole potenza all interno del suo clan. Un vero peccato che io gli abbia negato fa disponibilité di quei secoli. Ton sono ancora passate tre settimane da quando penetrai nella foresta, appena dopo il tramonto. Sali fu immediatamente cosciente della mia presenza, in quanto potei udire fe zampette precipitose che balzando da ramo a ramo si affrettavano ad andare ad avvertirlo dell avvento del suo fato. Puab. Che uno della nostra specie sia ridotto @ servirsi di messaggi portati da scavatori di buche ¢ da incettatori di ghiand Egli seppe of del mio arr e ai in fuga. Nelle ovcure profondité del’ e tanto dense crano le fronde dest che avr aggirarmici a mezzodi senza dover temere Vi sono alberi che mi fanno sentire giovane, Geoffrey & fra questi che Acifred scappé. ‘Ritengo che il suo piano sino all alba, lasciandomi a cercare un riparo mentre egli si fondeva con la terra per riposare. Ovunque trovavo tracce del suc passaggic, ¢ ovunque andasse io lo seguivo, senza scsta. Jl vento notturno sul mio volto, aroma del suo terrore alle mie nari ¢ fa sanguigna gicia nel sentire che una preda degna della mia caccia cra di fronte a me, ab, che nottata. Per ben tre volte riuscii ad agguantarlo ¢ per tre volte i doni del suo sangue gli consentirono di sfuggirmi. Quando, infine, i mici artigli f avrebbere lacerato da capo a piedi avessi io soltanto avuto il tempo di agire, il canto def gallo saluts Falba. Ridendo, egli sprofondé nella terra. Ridendo, Io imitai. Molti anni or sono, anch’ io imparai i segreti di Proteus, sul fondersi con la terra. Per un giorno, preda ¢ predatore dormirono, poi torné fa notte ed entrambi ci elevammo dal ventre della terra per riprendere il nostro inseguimento. € non fu un inseguimento ma una battaglia, quella seconda notte. Nel momento stesso in cui io riemersi dal mio sonne, mi attaccé con Ia furia selvaggia di un cane rabbiose. Tu sai che io perseguo il Senticro del Paradiso; questo Aelfred calcava invece il Senticro della Bestia. Non 1 alcuna vestigia df’ intelletto in quell’ casere morto Fu piu difficile di quanto non vorrei ricordare: la sua forza era di gran funga superiore di quanto fa sua leggiadra struttura lasciasse intendere ¢ i suci artigli laceravano fa mia pelle. Tuttavia, la mia forza era Superiore ¢ lo scaraventavo al sucle. Egli si rialzava ¢ si lanciava nuovamente verso di me, ¢ fu in questa maniera che passammo I intera nottata: una sanguinosa lotta che spinse tutti gli abitanti del vicino villaggio a barricarsi in casa nell angoscioss timore che i diavoli stessero bisbocciando nella foresta. Quella notte egli si appellé alle sue € qualsiasi cosa volasse, camminasse © strisciasse nella foresta venne in SU scccorss. Potevo avere il suo collo saldamente stretto fra le mic mani che, ecco, dal fitto della foresta un lupo mi artigliava fa schiena, © un gufo schiaffeggiava il mio visc con Ie sue ali simili a audari. © continuammo, continuammo a combattere ¢ sempre i suci artigl graffiavano, fino a che per la seconda volta udi canto def gallo. Ancora una volta affondamme nella terra, ma egli non rise, quella sanguinosa mattina egli non rise. Tha sera emergemme ancora una volta dal nostro riposo, ma vi era terrore nei SUCi Ccchi. Spesso aveva fatto appello ai poteri del sangue, ¢ io non gli avevo lasciato tregue cui nutrirsi. € io, essendo piu prossimo a Caino di molti, sono in grado di resistere decisamente a lungo prima di sentire fa necessité di nutrirm Lia caccia fu veramente una caccia quella terza notte, egli fuggiva come Atteone di fronte ai suci mastini. Nel futile tentativo di risparmiare le forze, egli assunse faspetto di un cervo. Leggiadro, si dileguava nel bosco ¢ io dictro di lui come lupo. Ci spingemme sino al profondo cuore della foresta, verso posti mai visitati da uomo o animale, sin dai tempi in cui i Romani posarono fe loro prime strade, © io una dormiente presenza che mi inquieté, facendomi passe dal timore. Wa fa sua paura era pitt della mia, ed egli mi rifugst sino a che, impazzito dal terrore, si addentré in un folto boschetto nei cui densi rami le sue corna npigliarone, come in una corona di spine. Vigorosamente si dimené per liberarsi da quella prigionia, fa sua forza era invero esaltata dal panico, ma fu invanc. La sorgente del suo nerbo i cra alfine estinta, ¢ in fui nulla restava se non amimatesca ferocia. € cié non fu sufficient Riassunsi il mio normale aspetto, © accare verve che era stato un Cainita © cl “Absalom, mio Absalom," gli sussurrai in un ore prima di calmare fa mia sete con quel poco che suo sangue. Lie sue ceneri furono disperse dal vento mentre io mi accingevo a intraprendere una nuova caccia. Non trovi anche tu, mio caro, che sia estremamente stolto per un pastore risiedere talmente lontano dai i nessuno potra mai udirne le grida d’a @Wa il mio racconto é terminato ¢ tutto cid che ancora reata da scrivere sono le novitd. Come ti bo gid accennato, ti verrd a visitare a Londinium tra quindici giorni. 713i aspetto che per quella data avrai gid convertito il prete alla nostra causa ¢ che sufficiente nutrimento sard disponibile. Per il momento studia if racconto del monaco: potr trarne insegnamenti, alcuni sulla nostra specie € molti su come siamo visti dalle nostre prede. Sono ansioso di poterti rivedere ¢ di poter constatare i tuoi progressit non dubito cbe mi farai gonfiare il cuore d’orgoslic. Ro tenuto da parte una fiasca di vitae molto speciale, di annata risalente all’ epoca Romana, forse troveremo un buon motivo per celebrare ¢ dividercela. Un paese davvero affascinante, la tua Ingbilterra, © alte von Ke aspettative per il resto della mia permanenza. JI sorriere che ti consegnerd questo plico é a tua totale dieposizione: fanne cio che vuoi. Ti augure bon apetit, some dicono i Franchi Boukephos, ora chiamato Francisco Diego del Belmonte. Monsignor Bernardini: Potresti essere incurosito dal fatto che questa mia epistola sia compilata in Inglese. Poteireplicare che rammento perfettamente come, sin dai giorni passat assieme sotto alle insegne di Edessa, tu conasca bene tale favella e che molt altri, petsino in una ctta si dotta quanto Roma, invece la ignorino. Pur non nutren- do io dubbio alcuno sullassoluta fedelta del fratello cui ho affidat il compito di corre, la sfortuna potreb bbe avere la meglio su di lui e gli argomenti di cui ho scritto debbono certamente rimaner cela ai pi. Non accade certo spesso che un uomo riceva I'opportunita di documentare la propria dannazione e, tuttavia, potrebbe non desiderare di condividere tal dettagli con il volgo. ‘Nella pits prostrata umilta fi imploro di sottoporre ad attentalettura la seguente missiva per poi recare quanto da essa rivelato al cospetto di Sua Santita. Quanto ho scoperto, cid che ho registrato su questa per sgamena, l'orrore che ho vissuto, costituisce una minaccia per lesistenza dell intero Cristianesimo. Potre sti schernire queste mie affermazioni, ma non affermo che verta lo non sono certo uno di quei preti dei villaggi, deboli di mente, che affermano di aver scorto Nostro Signore nei campi di grano dopo aver man: giato troppa farina ammuffita, né sono il tipo che passa le not nascosto ta le mure dell'abbazia per sfug. gire ai demoni che siimmagina di vedere. Mi hai visto uscire a tesa alta dal sanguinoso disasto di Hat tin prima che io prendess i sacri vot. Hal visto il mio portamento in battagliae nei tornet, mi giungono voci che ancora si pari di me con riverenza ale giostre di Acre che i Musulmani non abbiano ancora dimenticato il mio nome. Queste azioni, questa reputazione, sono forse consone a un vile codardo! fo riten: {20 dino. E’ da tempo che ho deposto le mie armi per raccogliere il pastorale, ma con esse non ho certo abbandonato coraggio¢ intlleto. Quanto ti espongo & del tutto veritieo: lo giuro sul corpo e sul sangue Ai Cristo, se mai mi possa venir concesso I'onore di pronunziare il suo Santo nome. Non mi chiedere come io sia giunto a compiere ricerche in questa materia: sono certo che ormai tu sia slato informato di come io sia caduto in disgrazia, con motivazioni a me del tuto ignote, ed esilato dal: Fabbazia di York. Alcuni amici mi hanno contfidato che forse stato per via delle mie reiterate insistenze nel voler predicare un sermone il cui contenuto materiale era fortemente osteggiato dal! Abate Dafydd. Non riesco tuttavia a comprendere di quale sermone possa trattarsi, se non di una semplice predica verga ta per condannare il peccato di coloro che si reeano in chiesa non per prendere parte al sacramento, bensi per dileggiare coloro che invece vi partecipano. Coloro che trangugiano il sangue di Cristo, li chiamai, ¢ 1misi dice che l'Abate fu reso oltremodo furibondo dalla mia sceta del soggetto. Alla luce di quanto appre: si pit tard, orale sue azioni mi appaiono ancor pit sinisre...o forse vedo solo ombre di bevitri di sangue ove in realta non ve ne sono, nel qual caso ho meritato di essere rimosso dalla compagnia dei miet fratel i ‘Comunque sia, mi trovai bandito dall‘abbazia e decisi quindi di dedicarmi all'eremitaggio, per meglio ppoter perseguire quegli studi di erboristeria cui tanto tempo dedicavo quando ancora mi trovavo a York. In accordo con tale decisione, tomai alle foreste del Sud che mi avevano dato i natalie ivi eressi una casetta che, oltre a essere la mia dimora, sarebbe poi divenuta il luogo ove ricevett la pit strana confessione cul abbia mai avuto la sfortuna di assistere. Il Racconto del Dannato Gran parte delle informazioni che vado a sottoporti provengono da un’ unica fonte sila cui affdabiit futfavia, non nutro dubbio alcuno. Aefred eral suo nome, un raazzo dl sangue Sassone proveniente dal mmo stesso paesenaflo, Cheltenham, ma onesto edevoto. Ricordo che una parvenza di barba aveva ape na cominciato ad affacciarsi sul suo viso quando spari nella foresta, durante una battuta di caccia. Imma- gina quindi la mia sorpresa quando, ormai passa ben cingue anni il giovane Alfred apparve sul mio uscio, il viso incorniciato dal lattiginoso globo della luna piena ¢ con le sembianze ancora di un ragazzino, apparentemente non un giomo pit vecchio di quando era sparito. Non rendendomimmediatamente conto della ravi della situazione,persuso forse che el fosse sta to n qualche maniera fatto, lo invita enrare. Mi seg, grato,e mi implor® di raccogliere la sua con fessione per una quantit di peccli di tale enttdche mai avi potutosupporre che un si sempliceragaz zetto potesse commettere. Peccati di sangue, peccati di omicidio, peceati di angelismo, di furto e di blasfe- mia — tlt questi giovane Aclfred confess. Ora sento di dover ammettere che al momento non riuscit a credere che dito a que wginose poessenascondersi un malfatore clpevote di ai pecca iil pid mite dei quali sarebbe gia stato pi che sufficiente per condannarlo senza indugi al Pozzo, ¢ di con- seguenza non potei non esprimere la mia leggeraincredlit a frnte de suo racconto, Tu hai senza dub bio una buona familiarita con quel genere di persone che si accusa dei pit: demoniaci comportamenti al solo fine di rare sollazz dalle penitenze loro impost,e in quel momento temetti che Acliredfosse dive muto uno di lor. Resta di tale convinzione finché egli non mi rivolse lo sguardo con i baluginanti occhi rossi di una bestia ele zanne simi a quelled un grossofelino, o forse di un lupo, che si protendevano ben oltre i suo labbro inferiore, fra quegl sparutt peli della sua acerba barba. Inizid a rdere..e nessun giova: nee umano avrebbe potuto emettere quel sono. Menire vermiglielacrime di sangue gli scorrevano lungo le gote mi disse che aveva invero commesso quelinteraltania di peat, ed era giunto al mio cospetto per ottener prima Fassoluzione e quid la mor Ie sichelepretese della sua esistenza demoniaca non potessero macchiare ulteriormente la sua anima. La rma prima reazione fu di tentare di sfuggigli ma ancora una volta rise, dicendomi che non avevo nulla da temere: la mia fede nel Signore era troppo forte perché potesse soccombere pesino alla sua forza generata dalDiavolo, Era, mi diss, assai diverso dalla steazione in cui era vento a trovasi ‘ultima volta che ave ‘apiarlato a un pret, la cui fede si era invece rivelata assi poco solida Ecosi dicende, si leccd le labbra e iomon potei fare a meno di rabbrivdire a tale vista. Poi di colpo a bestia che dimorava entro il giovane sparieal mio cospeto non rimase che un ragazzeto ici rate esorelle i avevo baezzato, un ragazz0 che mi ero augurato di poteraluare a raggiungere il Paradiso. Ecco, quindi, la mia occasione i fro. oslo avrei potuto fare, Monsignore! Dovesse un angeto cadulo, persino il malvagio Lueifero in per: sona, pentirsi veramente e profondamente, non sarebbe eg accolto in Paradiso dal Signore fo sentii che Aalied provava sinceramente il bisogno di pentirsi e che se fo gli avessi negato quest ‘ultima possibilit di mondare la sua anima non sari stato altro che l agente dell ultima dannazione di questo semplice giova ne Lo astolsi, condannandolo perd a una pesante penitenza. Parte di tae penitenza consisteva nel fargl fiferir la sua storia e tuto quanto sapeva di altri membyi della sua specie. Confido che acid tu non abbia nulla da obiettare Della Natura ¢ delle Origini dei Cain’ Aelfred mi riveld molto, quella notte. Egli era, affermd, un vampyr 0, come pid volgarmente detto, un vampiro. Confido che riconoscerai tale termine, memore del nostro breve soggiorno in quella confrater appellativo che erano usi bere il sangue dei contadini. Tali vampiri sono i discendenti di Caino, che Iddio condannd a vagare per |'eternita imprimendogli addosso il segno della Sua ira. Secondo Aclfred questa incontrollabile sete di sangue fu proprio il segno di Dio inflito a Caino, e il figlio di Adamo tramando tale dannazione quando, in una blasfema imitazione della Divina Genes creo la propria progenie. Tutti que- sii vampiri sono quindi discendenti di Caino e tutti vagano per la tera in lungo e in largo, portandosi appresso la loro maledizione infliggendola ad altri. Aclfed arrivé ad affermare che Caino stesso cam- rina ancora su questa terra e che egli lo aveva vislo. Gi feci notare che dovrebbe a questo punto aver pit di tremila anni e che nessuno, nemmeno Abramo 0 Matusalemme, aveva mai vissuto cos lungo. For Se perrispelto nei miei confroni, Aelfred non mi contraddisse Inogni caso, ful intrigato non poco dal come Alfred era giuntoa essere un figlio di Caino, per usare le sue parol, in quanto conoscevo bene entrambi i suoi genitori a Cheltenham. Scopri che statta di un pro- ¢23s davvero onipilante. Un vampiro desideroso di adotlae un nuovo membro nella sua famiglia defdan- nati deve selezionare e uccidere la propria vittima, utilizzando le sue zanne per perfrare la pelle e beven dol sangue fino a che non rimanga pit una sola goccia di umore sanguineo nei vasi del malcapitato. Po e-questo & forse 'aspetto pi tremendeo, il vampiro si ferscee cosringe parte del proprio sangue entra la gola della vitima, Dovesse questi acettare tale dissacrante sacramento, si sveglirebbe, morto eppur vita le, epersempre maledetto dell empia sete di sangue di Caino, Alcuni hanno la forza di rifiutare il sangue quando viene loro offerto ¢ a queste fortunate anime devono sicuramente essere aperte le porte del Para diso, Ma gl altri coloro che non hanno una forza di volonta suficiente a rfiutare infernale dono offer- {olor con quel primo sorso di sangue, hanno di fronte una nuova esistenza di dannali vagant. ‘Aelfed mi confida che quando fu preso la prima volta ¢ tramiutato in quellessere che & ora, si svegli® aso da una fame selvaggia di entita tale che mai avrebbe potuto immaginare quando ancora era in vita Non essendovi nei dintornialcun essere umano che potesseestinguergli la sete, insegui un gruppo di cer idel Re. A pied eprivo di armi, ruse! a catturarne due, acerandone la gola con isuoi dent. Quando i, a fronted tal afermazioni, mi lascai sfuggire un moto di incredulo dileggio, eal si alzd abbandonando Lamia dimora, solo per rtornarvi meno di cinque minut’ pit tard, nelle mani una coppia di fagiani anco- rainvita. Con movimenti abituali iro il colo al volatile che portava con la mano sinstra, stendendolo Poi aceuratamente sul tavolo, come afarmi intendere che fosse un dono per me. Per quanto riguarda Va tro... il Dio dei Cieli mi aiuti, ma ebbi il coraggio di osservarlo mentre si cibava di esso,¢ lo fece come avrebbe fatto una lampreda o una sanguisuga. Ma nessuna sanguisuga divora la vita nella maniera in cui Alfred la strappa da quel povero uccello, con un aspetto di piacere carnale dipinto sulle labbra macchia- te di sangue. Quando termin non la defini che un‘umile cena, ma afferm® anche che non aveva deside- rio alcuno di rimpinzarsi su di me, anche se ne avesse avuto la capacitd Donat il fagiano restante agli abitanti del villaggio. Che Iidio e Re Riccardo vogliano perdonarmi, ma ‘non potevo certo cibarmene dopo aver assistito al banchetto di Aclired. Devo tuttavia ammettere che contemplare Aeifred mentre cenava suscitd in me qualche scintilla di com- prensione sul motivo per cui egli dovesse nutrrsi in tale selvaggia maniera. Persino alla rosseggiante luce della torcia la sua carnagione pareva pallida ed esangue. Ritengo che { vampiri siano assolutamente privi dell’umore sanguineo e che siano costretti a ricosttuire le loro scorte sempre pit ridotte privandone diret- tamente le proprie vittime, Questo scompenso negli umori corporei spiega molte cose sul mistero di Ac fred. In pid, sembrerebbe che mancando egli di umore sanguineo non sia in alcun modo invecchiato duran- te questi cinque anni e che il vermiglio umore sia in realta la chiave dell'invecchiamento. Diluendo il pro- prio sangue si potrebbe forse rallentare o fermare del tutto il processo di invecchiamento, Della Benedizione del Sole e della Torcia Dopo qualche lamentela sul come, in termini di piacere del palato, la cena che si era concesso non sareb- bee stata in alcun modo paragonabile a quella che Faltro fagiano avrebbe potuto offire a me, Aclfred si degnd di riprendere il suo racconto, Secondo quanto narrato dal ragazzo, egli aveva passato il suo primo ‘mese in solitudine, nel pit profondo cuore della foresta, dormendo fra alberi dalle fronde si folte da bloc care la benedizione dei raggi del sole, Quel primo giomo, dopo che lirefrenabile fame laveva scosso dal suo sonno, si senti clare addosso un pesante torpore proprio mentre alba segnava il prossimo avvento del sole, nonostante cid era intenzionato, per quanto fosse completamente macchiato di sangue, a tornare Bast un solo passo allo scoperto dalla tettoia di foglie per convincerto della follia delle sue intenzioni: «quando la luce del sole lo colpi su un lembo di carne la sua pelle prese a fumare come se si trattasse di legno secco trattenuto sopra a una fiamma viva. Gridando di dolore, siritrasse nella profondita del bosco. Da allora egli ha passato ogni giomata riposando negli anfrati piu but che la foresta gl offrisse, Curiosamen te, non pote scorgere traccia alcuna della cicatrce asciata da quella bruciatura, ma egli si giustificd afer ‘mando che tut li appartenenti alla sua specie guarscono con estrema rapiditapersino dale ferite pi ato ci come queste, Solo la luce de! sole, i fuoco e le zanne e gli artgl di un altro appartenente alla sua specie potevano, mi diss, creargli qualche difficolt Del fuoco aveva appreso i pericoli mentre tentava di sottrare un infante da una piccola fattora. Il padre, svegliato dalla Divina Provvidenza, gli scaglid una torcia nel viso, ferendolo gravemente e costringendo- loa lasciar cadere il pargolo. Lo scintillio nei suoi occhi, mentre narrava questi eventi, era invero racca pricciante e quando mi raccont® dei progetti di vendetta che egliaveva serbato per I innocgnte contadino che altro non aveva fatto se non difendere il proprio bambino, devo ammettere che arrivaia dubitare sul la sincerta di Alfred nel cercare 'assoluzione. Dalla narrazione di Aelfred sembrerebbe perd che qualcuno di quegli Savi avesseeffetivamente detto il vero quando ci aveva raccontato dei vampyr e, soprattutto, di come sbarazzarsene. Primus, il fuoco ¢ altrettanto efficace per i vampiri come per le streghe. Secundus, non possono sopportare la luce del sole, soffrendo invero i tormenti dei dannati anche alla minima esposizione ai suol raggi. Tertius, la vista di una croce impugnata da un uomo dalla fede salda @ sufficiente ad allontanare, se non aferire, queste beste dal aspetto umano. Persino la presenza di uomini sufficientemente santi parrebbe essere abbastanza per dile- guare questi demoni. A un certo punto presi le mani di Alfred nelle mie ¢ le sue stesse dita presero imme- diatamente a fumare e abbrustolirsi. [altro canto egli smenti quei racconti secondo cui un paletto confi to nel loro cuore possa bastare a distruggerll. Tale azione, afferm@, rende il vampiro confitto incapace di ‘muoversi ma lo lasciano perfettamente sveglio e in grado di sfruttare molti dei suoi diabolici poter. Fu proprio in quel momento che il mio galletto scelse di intonare il suo saluto al nuovo giorno, ¢ Act: fred prese congedo senza indugi. Mi promise che sarebbe tornato quella stessa sera, al fine i terminare i suo racconto ¢ la sua penitenza. Gli augurai un buon riposo ed egli spar fra gli alberi che lentamente pren- devano forma dalle ombre. Di una Seconda Veglia e degli Umori Cainiti Per tutta quella giomata fui scosso dalle preoccupazioni. Forse che parlando con una creatura quale Act fred era divenuto, altro non facevo che intrattenermi con il Diavolo in personal Forse che la mia curosita altronon era che un trappola per me e che, consco di cid, Aelfred mi avevaofferta lesa! Ma, dato can to, er forse pronto arifutare la messe di informazioni che egli mi stava offrendo, consapevole di quanto quelli come lui fossero una grave minaccia per tuti i regni del mondo! Persino lavorare nel mio piccolo siardino non serviacalmare i miei timori, ¢ devo confessare che una certa disdicevole impazienza ebbe la meglio su di me, mentreattendevo ansiosamente i calar delle tenebre ei itorno di Acre. Eclegli tornd. Riapparve quando le nuvole recavano ancora le vermiglie vestigia del tramonto. Sem: brava ansioso di terminare la sua confessione e di porrea termine la sua empia esistenza. Grazie a Dio, eg non portd ancora seco la cena ‘Questa volta entrd nella mia dimora senza attendere invti esi appollaid sul mio bancone da lavoro, facendo da parte il mio pestelloe gli alr attrezzi per liberarne una parte. Mentre se ne slava accovacciato sul tavolo mi richiamd alla mente immagine di un falcone, gli occhi che sfrecciavano da un cantone alla fro della stanza, come se cercassero una preda su cul calare in picchiata. Ful gato che questi occhi non si posasero mai su di me menire me ne stavo seduto atrascrivere le sua parole in un angolo all altro lato del Tastanca Lesue parole quella notte divagarono, Inzid parlando di cid che eglichiamd i clan. Per meglio inten dec: os come vi sono nazioni di uomin, cos vi sono nazioni di vampiri E all sesso modo in cui diver si umori possono mescolarsie bilanciarsi in diverse maniere, fino a formare Francesi flemmatici o Inglesi sanguigni, alla stessa maniera gli umori rimasti nei corpi di questi vampiri possono cambiare proporzioni per creare diversi popoli fra di loro. Alcuni hanno tali scompensi umorali che persino il loro aspetto & contorto fino a sembrare una parodia di essere umano, mentre di altri non si potrebbe assolutamente imma: ginare la natura, tanto sono simi ai mortali, se non avvicinando del piumino d'oca ai loro nasi per cerca Teinvano di scorgerme la respirazione. Epli si dichiard appartenente a un popolo di Cainili per usare le sue parole, detto Gangrel. II termine sembra provenire dali Scot, ritengo,o forse dai Pitti. Inoltre mi parld di altre strpt: malvagi stregoni chia mati Tremere (forse deriva dal Latino significando “tremare"?), tremendi studiosi conosciuti come i Cap- padoci adr itinerant detti Ravnos, empit idealist che rispondono al nome di Bruja € altri ancora. Potre- stifrovare interessante, come mio antico compagno di battaglie in Terrasanta, che quelle voci che ci erano siunte su quegli assassin’ infedeli e demoniaci, i cosiddetti Hashishin, sembrano essere piutlosto veritie Te. Gli occhi di Actfred sembravano temere qualcosa di simile quando mi parld dei “Figli di Hassam’ e se luna creatura quale lui &arriva a temere tai mostri, non potrd certo mai pid osare mettere in dubbio il corag. gio di coloro che caddero soto alle loro lame. Mi limito dunque a raccomandare le loro anime al Signore. Del Pericolo Corso dalla mia Persona e dei Servitori dei Cainiti Aired, durante questa seconda notte di confessioni, sembrava assai meno a suo agio, gli opchi che sfrec savano costantemente da un’oscura finestra all allra. Bastavano i pid leggeri rumori per farlo spaventare ‘€=ion posso esimermi da questo paragone ~ camminava da parte a parte de! mio capanno come un ani male in gabbia. Un lupo forse, o un grosso felino che, nonostante tutto, @ cosciente che un leane lo sta attendendo fuori. Tutto cid rendeva la sua compagnia oltremodo sgradevole ¢ il suo racconto era fram: ‘mezzato da frequent pause in cut si proiettava alle finestre a fissareI‘oscuritd della notte. In questi momen- li, potevo vedere perfettamente che i suoi occhi erano illuminati di rosso, ma non nella maniera in cui gli (oethi di un gatto riflettone | ‘ogni volta che tornava ad appollaiarsi sul mio bancone, passavano diversi lunghi momenti prima che i Alt della bestia abbandonassero il suo viso. la luce di una torcia, bensi splendenti essistessi di quel loro empio bagliore.E ‘Aifne non riusci pila trattenermi e gli domandai cosa fosse quellessere delle tenebre che tanto teme- ‘a. Eglireplicd che non era tanto per se stesso che provava angoscia, quanto per me. Certo com’era che quelli come lui non provassero affetto di alcun tipo per la Chiesa, né per coloro che la servivano, Aelfred femeva che Favermi imposto il fardello della sua confessione mi avrebbe esposto ulteriormente alle loro ire Gili rispsiricordandogl che egli stesso aveva pid che ampiamente dimostrato che nessuno della sua Specie posse avvicinarsi a me, benevole o malevole che fossero le sue intenzioni, Non rispose si limit desta un lungo pugnale dal suo stvalee, prima che io potessi compere movimento alcuno lo scaglid ers Farchitrave alle mie spalle, ove Varma siconficed vibrando sonoramente, Lalama mi pass talmente vicino da recidermi una ciocca di capell ¢ procurarmi un sottitetagio sul Vorecchio da cui, lentamente, andava formandosi una perla di sangue. Sono alquanto sicuro che, se solo lo.avesse desiderato, egli avrebbe potuto spegnere uno dei miei acchi con altrettanta facilita Con un sorrsofelino, Acted mi informo che nessun Cainita con un minimo di abilita necessitava avi cinarsia me per arrecarmi danno ¢ che persino i dannat erano ancora assiefficaci con balestra e quadrello. In pit, essi avevano anche dei servitoi a loro disposizione: esseri umani, animali o esseri che non erano pitiné umani né animali e che Aclfred chiamd goules. Questi goules avevano partecipatoallempio sacra mento del sangue Cainita, in una diabolica parodia della Comunione, quando ancora si trevavano in vita ¢, di conseguenza, potevano condividere alcuni dei poter dei loro padroni. Essen perd tutora tra colora che respirano, non erano completamente dannatie potevano persino (cos affermé) avvicinare un uoma tanto santo quanto me senza timore alcuno. Invero, egli mi accennd che Thomas a'Becket venne liquida- to in questa maniera. Se si considerano le misteriose circostanze che aleggiano attorno al trapasso dellar civescovo, ecco che le insinuazioni di Aetfred acquistano una agghiacciante logicita CComunque, il mio narratore aggtunse rapidamente, non sono solo gli esseri umani a poterdivenire gou- tes, né tutti servitori dei Cainitiappartenevano a tae categoria. Animal che bevevano sangue vampirt «co divenivano veloc e intelligent oltre at normali limit dettat dalla loro natura e prestavano estrema atten: zione ai richiami i quelle vot innaturali. Uomint che potevano essere visti alle preghiere mattutine si trovavano poi assoggettati ai voleri di padroni vampiric, talvolta volenti, talaltra notenti. Alcuni vampi 1, pare, hanno il potere di sedurre © comandare come pit loro aggrada cil potere che accompagna le loro parole non pud venir resistito. Queste voci Cainite hanno spinto re alla guerra principal tradimento e al particidio, regine all'adulterio che genera bastardi, e nessun potere del mondo avrebbe potuto mettere la propria egida contro di esse Devo confessare che, a questo punto, mi venne in mente il comportamento dell’ Abate Dafydd, il suo furore nei miei confronti cosi fuori luogo in una persona dall animo si mite. Forse che una escura voce del Foltretomba gli avesse ordinato di bandirmi, prima che io potessiparlare troppo a lungo di case che i Ca niti non desiderano vengano rivelate! In fede mia, non lo so... ma temo sia cosi ‘Anche gli animali sembra siano assoggettai ai Cain. Il rattoe il topo, il lupo con il falcone, tutti odo- no la chiamata dei mort che camminano e vi abbediscono. II mio intertocutore fu cosi gentile da darmi tuna dimostrazione di tale fenomene: mentre parlavamo di argomenti riguardanti i membri della sua spe cie, mi resi improvvisamente conto della presenza di molti occhi nella note, i cui sguando penetrava quel le tess fineste attraverso cui Alfred non perdeva occasione di rassicurars. Fissando le tenebre, poet per cepire il baluginio di occhi — verdi,arancio, gilli e di quel’empia gradazione di rosso. Il gufo ricambid il ‘mio squando, cosi come fecero lupo e cervo: tutti tipi di animali si trovavano accastiati in silenzio al di la delle mie finestre. Tutti erano cheti, ma vigili. Non v'era animosita fra di loro, nessuno tentava di inse- guime un altro, né di sfuggirlo, Stavano meramente seduti, in attesa, sino a che Aelfred non si avvicind alla finestra. Poi, come se avessero ricevuto un ordine, si dispersero nella notte, in silenzio, senza emette- re suano alcuno. Dio ci aiuti, sembra che il Diavolo possa addiritura fre stendere il leone accanto all‘agnello. Dopo quesia dimostrazione, e memore dei precedenti avvertimenti di Aclired, seni rapidamente sce mare la mia orgogliosa certezza di invulnerabilita nei confronti di questi Cainiti qualora quest decidesse- ro di importunarmi. Che sicurezza potrebbe darmi la mia fede tanto forte da bruciare queste anime dan nate al solo tocco se un animale privo di anima dovesse ricevere lordine di lacerarmi la gla, o se un ter zelto di goules cercasse di fare di me cid che venne fatto all arcivescavo di benedelta memoria Richiesi ad ‘Aclfred ulterior’ informazioni su quei Cainiti che, dannati come erano, avrebbero potuto avere I intenzio- ne di nuocere persino a un umile prete, quae io sono. E, mentre mormoravo la mia richiesta,estrassic libe- rai dai drappi che la proteggevane la lama che tanto fedelmente mi aveva servito in Terrasanta ‘Acttred semibrd motto scosso dall'apparizione della mia spada e dovettero passa diversi minuti prima ch’egli potesse riprendere a parle, Aline ammise che aveva sentito di alcuni altri della sua specie che prima ancora che eglifosse venuto a cercarmi, erano contrat alla mia presenza nella forestae che gid ave- vano tenuto consiglio per discutere della mia estromissione dai loro domini. Invero,riconobbe fissando i pavimento, la sua confessione sulla natura dei vampiri era, in parte, intesa come protezione nei miei con- fronti afinché io fossi messo a conoscenza di quali armi potessero servire per difendermi da questi nem «i. Egl era certo che, persino mentre parlavamo, coloro che desideravano nuocermi stavano complottan- do contro di me. La sua presenza sarebbe potuta forse bastare a dissuadere i loro aftacchi,Fntantoché la sua confessione continuava, ma cosa sarebbe accaduto la prima notte dopo che io gli avessi concesso l'assolu- zione! Egli non sarebbe pid stato in grado di proteggermi dai suoi simi, ese i Cainiti posseggono una sola Vira, questa &la pazienza Lasua voce cald a un bisbiglioe, come un bimbo che implori un permesso, egli mi supplicd di cance- erg di atutarmi a difendermi dai Cainiti desiderosi di sbarazzarsi di me. Dio mi perioni,glielo conces si Imomento stesso in cul tli parole abbandonarono le mie labbra seppi che avevo errato in maniera gra vissima, No, errato non él termine adatto: i avevo peccato, Perché di peccato strattava ed esso porto ad altripegsiori peccati e tuttora sto peccando, contro Dio e I'uomo. Aired sollevd i viso dalle sue mani e in quel preciso istantedivenni consapevole di alcune teriblt veri suo viso era una maschera di bramosia e quanto egli mi avrebbe di ta poco proposto era sempli- Cemente mostruoso. Tuttavia 'alternativa sarebbe stata ancor pit: mostruosa Della Soppressione delle Bestie {nvero, Aelired afferm® di conoscere il nome e 'abitazione di uno dei Cainiti che, mi assicurd, anclava alla mia distruzione. Harald Leifsson, un Cainita dannato sin dai lontani tempi in cut i Vichinghi ci raz- Zavano da Whitby fino a Southampton, ogni giomo si riposava nella terra a non pid di due miglia dalla ‘mia umile dimora¢ la sua era proprio la pit forte fra le voci che richiedevano il mio annientamento. Ora, questo Harald era vampiro gia da diversi secoli ¢ un mero giovanetto quale era Aclfred non poteva spe Tare diaffrontare il suo furore una volta che le ombre della notte fossero calate:nell‘ambito det loro poteri iIpicolo Actired non era che un neonato, mentre Harald era anziano e potente, un astuto serpente con secoi d‘esperienza alle spalle Mae quisi celava la speranza del giovane, se io avessiattaccato Harald di giomo eglt sarebbe a mala- pena ruscito ad alzarsie difendersie il potere della mia fede sarebbe servito sia per proteggermi che per indebolire il mio opponente. Mettendo a riposo questo Cainita, oltre a proteggere me stesso avrei anche {iberato il mondo da un mostro che avrebbe dovuto giacere nella sua tomba da pit di tre secoi. Sicura- mente non v‘era nulla di inopportune in entrambi questi obiettivi, tuttavia Aclfred sembrava oltremodo ansioso che io accettassi il suo piano, Insospetito da cid, mi informai sul numero e sul carattere delle guardie di Harald, oltre che alla loro spe- «ie. Non sarebbe certo stato auspicabile per un vecchio crociato trovarsi di fronte a una falange di terifi- ‘anti goules, luce diurna o meno sare stato per loro una semplice preda da finire in pochi istanti. Sembra- va che Aclfred avesse gia considerato questo aspetto in quanto mi sottopose immediatamente dettagliate informazioni sul numero e sul tipo dei difensori di Harald. Secondo il mio interlocutore, il vecchio Vichin- gonon si fidava né degli uomini né det goules della solita specie ¢ invece teneva circondata la propria dimo- radi feroci mastini che nutriva sia col proprio sangue che, e rabbrividisco al solo pensiero, con la came dei servitori di cui non era soddisfatto Immediatamente cominciai a ragionare sulle tattiche, in quanto le mie paure ¢ la mia alterigia si erano alleate con la mia anima, portandomi ad accettare questo folle piano. La mia vista si annebbid con fosche Visioni di nemici, le grosse fauciirte di zanne, che aleggiavano attorno alla mia casetta, in attesa che i, cxdendo al sonno, divenissi per loro una facile preda. La mente persa in questi infausti pensieri, acconsen- fil deciso a scovaree distruggere questo Harald, temendo che altrimenti potesse essere luia distruggere me: Aalfred, sempre disponibile, mi suggeri un modo in cui forse mi sarebbe stato utile nel trattare con gl infernal mastin al servizio di Harald. Tornato alla mia finestra, si mise nuovamente a fissare la notte «ancor prima cha la candela potesse bruciare di mezza tacea, un grosso cervo entrd maestosamente nella radura antisiante la mia casupola. Con sguanto regale, esso attendeva, mentre Alfred recuperava la sua lama dal mio architrave e si ineamminava verso l animale. Entrambi erano silenziosi come fantasmi e Aaclired mise la sua mano sul possente collo del cervo, A tale vista pensai che cosi doveva essere stato nel Giardino prima della Caduta, uomo e animale insieme, in tranquilitas. Pot it collo dell‘animale si ruppe e la sua festa si abbassd verso il suolo erboso e io seppi quanto in basso Aclfred fosse caduto, Lavorando alacremente, macelld il cervo in pezzi grandanti di sangue mentre nel frattempo mi spiega- vva che anche se i oules erano usi pascersi del sangue di Harald, generalmente si cibavano di sostanze pit ferrene. Senza dubbio non avrebbero disdegnato la came di cervo e se questa avesse contenuto un agente soporifero o, se avess io deciso che queste infernali creature dovessero venire avvelenate, un veleno, ecco che mastinisarebbero stati sistemati a priori senza bisogno alcuno di estrare la mia lama per affrontatl Sicuramente, disse, un erborista delle mie capacita non avrebbe avuto difficolta a individuare una pozione che nducesse al sonno, 0 a pit del sonno. Perdonami per aver immediatamente pensato allio che si ricava spremendo la pianta che noi chia miamo napello, E cosilavorammo peril resto della nottaa, chini sul derelitto cadavere del grande cervo, le nostre mani antate macchiate di sangue e veleno, lo mi sentivo come in preda alla febbre e mi sforzavo di compiere in una sola notte azioni che un uomo non dovrebbe compiere in tutta la vita. Mancava ancora pid di un‘o- ra dal sorgere del sole quando mi ritrovai armato della mia veechia spada alla cinta e col sanguinantefar- dello pieno di care avwelenata sulle spall. Il sangue deve aver cantato con veemnenza nelle mie vene, per ché notai che mentre camminavamo verso il posto ove il maledetto Harald giaceva, Aclfed mi lanciava strane occhiate, Stava appena albeggiando quando raggiungemmo i campi di Harald. Alfred si scuso per non potermi essere di ulteriore ausilio ma prima di svanire fra le ombre degli alberi mi premeite nelle mani una perg mena che affermd avreitrovato utile. Indi, come un fantasma della note, si dilegud. Fermamente deciso ad altendere la sicurezza dell alba prima di intraprendere il mio asslto,srotlai la pergamena che la mia giovane guida mi aveva lasciato. Si rattava di una mappa, tracciata con cura, delle stanze e dei comidoi del maniero che dovevo affrontare. Essa riportava anche appunti sulla dislocazione delle molte trappole che erano sate allestte al fine di fermare persino il pit furtivo scassinatore che non fosse a conoscenza della loro presenza. Studiai questo dono per tutto il tempo che il Signore mi volle concedere prima dellalba, accertandomi di sapere perfettamente quali assi del pavimento fossero sicure da calpestae, ‘Non fu che diversi giomi dopo che cominciai a domandarmi dove, 0 come, Alfred fosse giunto a pos sedere tale mappa, tantopid certo del fatto che né lui, né nessun membro della sua famiglia, avesse mai imparato a leggere. Ma quel mattino tai considerarioni non mi preoccupavano, non con la promessa di una lotta e col peri- colo che mi incitava come mai aveva fatto sin da quel lontano giomo in cui tomammo, fet vinta Krak des Chevaliers. La mia persa gioventi era come un trovatore¢ fo attendevo con ansia larrivo dell alba. Inevitabilmente, giunse Debbo raccontarti delle mie imprese di quella giomata! Dei gross! mastini dagli occhi baluginanti di fuo- co che subito si fecero avanti non appena misi piede sui prati del maniero di Harald Del modo in cui cad: dero, ucisi dal veleno che fo somministrai loro e delle grida quasi umane che emisero mentre il napello svolgeva la sua funzione? Debbo narrarti dei tesori di antichita conservati in quella casa, dai Bizantini ai Babilonesi? [doi e icone, tutti mischiat a tesor sotrati tanto ai Saraceni quanto ai Cristiani? Debbo spie- Ai che le informazioni di Alfred non erano det tutto precise, che vi era un servitore umano che vagava per icorridoie che questi mi attaccd con una mazza chiodata proprio mentre io cercavo la tornba del suo padrone! Debbo dirt che ho ucciso un uomo a sangue freddo! Perdonami, Padre, perché ho peccato e non vi potra essere assolurione. Del Leto e di cid che vi Giaceva Sopra Finalmente raggiuns' il luogo ove giaceva Harald, steso su un letto di legno decorato con le pagane immagini delle sue antiche divinita. Thor, Odino e altri che non posso nominar; i loro visi barbuti che mi fissavano ridendo, mente io estraevo dal mio sanguinoso fardelo il paletto di legno con cui immobilizza- re la mia preda, ‘Ma su quel letto non vera che un bambino. Non un giovane imberbe come Aclfred, ma un bambino i forse otto, nove anni, i capeli dorati degli Svedesi e un viso di tale doleezza da commuovere persino un angelo. Le sue gote erano pallide enon indossava altro che una leggera tunica bianca. Mentre giaceva addormentato su lenzuola finemente ricamate non respirava, né si mosse quando io entrai nella stanza, ‘Una bambola di stracci, come quella che qualsiasi bambino pud possedere, si trovava al suo fianco e il suo capo era adagiato su un morbido cuscino di seta scarlatta, ‘Questo non poteva essere un mostro, pensai. Non era che un bambino, un bambino innocente che gia ceva qui. La mia lama mi si sfild di mano, cadendo rumorosamente al suolo ¢ ancora una volta non un fre mito scosse il sonno del piccolo. Portai avanti la mia mano, quella che non tratteneva il paletto,e gliela misi, con dolcezza, sulla fronte per constatare se viveva Fu in quel momento che egli apri gli occhi e in quel momento persino uno stolto come me si ese conto di id con cui aveva a che fare. Vi erano anni in quegli occhi, azzurri come i gelidi mari che doveva aver tun tethpo solcato, pit antchi degli albere pit freddi del ghiaccio. Vi era ea, e in quel'attimo io poet cor: gervi secoli di esistenza ricolma d‘odio. Con la mia mano ancora sul suo capo, egli apr gli occhi-e mi vide € quella visione di angelica bellezza mi sibild addosso. Era il sibilo di un serpente e il suo perfetto viso comincid a carbonizzarsi sotto al mio toceo. Signore sia lodato peril fatto che nellaltra mano trattenessi ancora il paletto. Sono certo che se avessi inece utilizzato la spada eli avrebbe resistito al colpo e sarebbe riuscitoaferirmi gravemente. Ma e ancora paetto che tenevo e con forza glielo conficcai profondamente in petto. Non basto, con le unghie Ini graffid il viso nonostante irivoi i sangue che sgorgavano dal suo petto guastandogli il letto. Urlava come un disperato, io urlavo con lui, ma nessuno poteva udirci se non i morti. Ancora una volta alza i paletto,e ancora una volta lo calai con forza, ma riuse a divincolarsie lo colpi su un fianco. Dovevo perd averlo frit gravemente perché, mente scacciava la mano che gli aveva incartapecorito la fronte, il suo aannaspare divenne pit frenetic. ‘Una terza volta alzai il paletto e una terza volta lo cali e, Dio sia lodato, questa volta egli cess di divin colasi. Tttava i suoi occhi, mirabile dict, restarono aperti¢ io ero consapevole, con fede certa, che egli poteva vedere ¢ comprendere tutto quanto stesse accadendogliattorno, nonostante i robusto paletto di ‘qerciaprofondamente infisso nel suo cuore. Se avessi io avuto, in quell'istante, un solo barlume di sag. 222, avre trasportato immediatamente questo mosto, questo Harald, fuori alla benedetta luce del sole, meltendo cos alla prova una volta per tutte le affermazioni di Alfred. Sapevo che era solo questo che il bambino temeva in quanto non verano né finestre ne fiamme accese nella sua camera: solo ricca mobi Ha, flocamente illuminata e ora macchiata di sangue due volte usato Eppure una voce mi bisbiglié nell‘orecchio, a voce del Tentatore. Un’ opportunita senza precedent mi \eniva oferta: potevo apprendere informazioni sui Cainiti cui nessun altro uomo avrebbe avuto accesso. Lemie scopere, sottoposte alla Chiesa peril bene di tutti Cristians, avrebbero aiutato umanit a difen- dersi meglio da questa minaccia. Non passammo il nostro tempo a studiare i Saraceni per poter aver la ‘meglio su di loro in battagliat Non spiammo a lungo le loro fortezze per carpimne i punti deboli E perché fon avremmo dovuto dunque fare lo stesso con i Cainiti, che rappresentavano un pericolo maggiore di Saladino e dict altri che avrei potuto nominare, messi uno accanto allaltrot No, pensai che fosse meglio Fiportare questa bestia chiamata Harald al mio laboratorio, ove avrei potuto studiarla, imparando come ‘meri uomini possano ancora trionfare su queste creature dell’ Avversari. Loawols in lenzuola madide di sangue, attento a non sfilae il pletto che gli avevo conticcato nel pet fo, Lo copri con molt stra, finché non fui assolutamente sicuro che non un singolo raggio di luce potes S¢ pungere la sua carne. Sembrava che bastasse la mia vicinanza per far scaturire vestiche nella sua pelle volevo essere certo di non sottoporre il mio premio a maggior pericolt. E anche mente lo legavo come tun cervocatturato in una battuta di caccia, non un fremito scosse il suo corpo inerme. Solamente i suoi ‘ech radivano il fatto che io non avevo a che fare con un guscio vuoto, in quanto in essi potevo leggere Un odio imperituroe tutta la malevolenza che solo tre secol di esistenza potevano ingenerare. Dexisiallora di terminare al pit presto le mie ricerche e di finire questa povera anima, offrendogli per® tun'atima confession. Basti qui dire che prima del tramonto fui in grado di tornare alla mia dimora con il mio premio, senza he uomo o creatura alcuna mi vedesse. I tessuto con cui avevo protetto Harald si dimostro pesante a suf fiienza e quando libera il mio bancone da lavoro e ve lo stesi sopra, egli parve essere in condizioni solo leggermente peggiorate. Immediatament lo legai con larghe fasce di cuoio, si che egli non potesse fuggi- eominacsiarmi nel sonno, quindi bruciai le lenzuola insanguinate. Ero ancora intento in quest opera quando giunse Aclfred. Sembrava in estasi peril fatto che io fossianco- rain ita eimmediatamente si informd sull'esito della mia sortita. Prima ancora che io potessiintrapren: dereil mio racconto, egli si trovava gia nella mia casa, fisso a contemplare lo spaventoso Harald, mentre lelabbra gis piegavano in quel sorrso felino che pis volte mi aveva gi mostrat. Non sembrava affatto sorpreso nel vedere il suo rivae, sdraiato e impalato. Gratificato,piuttosto, Della Legatura del Cainita Senza indugio, Aclfred si mise a stringere i legacci, spiegandomi n¢ ittempo che sembrava che Harald esse spso gran part del suo sangue mal guadagnatoefosse prossimo al essere inoffensivo Pare che purmancando i Cainiti di umore sanguine, queso sia il combustible per le loro caatterstiche sovrum quanit ess ne sono semplicemente sostentati.Passarono lunghi minut prima che egl erminass, lun ghidavvero, e per tutto quel tempo gli occhi di quel povero folle fanciullo mi fissarono con il pits cupo odio immaginabile. ‘Quando Aclfred ultima il suo lavoro con i legami, si voltd verso di me e scrolld le spalle mestamente. Eravamo giunti, mi disse, al termine delle sue conoscenze sulla razza dei Cainiti: tutto quanto gli testava ancora da riferrmi non erano che voce leggende. Ma, se lo desideravo, una pit vasta sorgente di infor mazioni si rovava ora al mio cospetto sotto forma dell'inerme Harald. Mispieg® che avrei potuto impa- rare molto da quel cosiddetto bambino che si trovava legato al mio bancone da lavoro: avrei potuto pri varlo del sangue e osservame le reazioni, 0 provocarne [irae sondare i suoi limit Obietta,sostenendo che sarebbe stato troppo immoral: torturare persino un essere quale Harald si sup poneva fosse (in quanto I'incidente con lo sfortunato servitore aveva fortemente ridotto la fiducia che io riponevo nelle parole di Aelfred) non era un giusto compito per un uomo di Dio, e quel giome avevo ormai sparso anche troppo sangue. Non desideravo vedere altro Eppure Aelfred insistetic. Certamente questa snaturata creatura non poteva appellars alla pieta del Signore, essendo esistta contro natura sin dai giomi di Aethelred IIresoluto, Durante questi lunghi seco. Tiegliaveva commesso atti di indescrivibile natura e persino adesso altri Caiitirabbrividivano al solo pro rnunciare del suo nome. Correva perfino voce che Harald, imitando ilcieco Edipo, avesse ucciso il proprio re bevendo fino all esaurimento da quel pozzo da cui egli stesso era scaturito. Inter villaggierano stat dlistrutt dalle sue razzie, gli abitantiservii come nutrimento sia per l suo insaziabile appetito che per quei «ani i cui cadaver stavano irigidendosi nella brezza della sera, Dialtro canto, continu (e fu qui che io riconobbi la voce del Tentatore che avevo udito fra le mura del maniero di Harald), avrei dovuto considerare gli usi cui avrei potuto finalizzare il sapere che avrei ottenu to. Nozioni che mi avrebbero permesso di contrastare i vamp: le loro debotezze, i loo difetti. Perché per sino la razza di Harald aveva delle debolezze ¢ alla mia portata avevo I occasione di scoprire, Tal sege ti sarebbero certo andati a mio vantaggio, mi fecerivelare Aclired, qualora uno dei compagni di Harald © forse un membro della sua progenie, mi avesse dovuto scoprire: avendo io ucciso un vampiro, sare sit ramente stato considerato da eliminare da chiunque avesse desiderato vendicarlo ‘Quindi fale era il mio destino. Avevo ucciso un vampiro, ora dovevo tuffarmi ancor pit profondamen- te nel loro mondo di flliae sangue per evitare che io venissia mia volta ucciso, Avevo anche ucciso un {vomo, ‘unica assoluzione in cui potessisperare era quella di garantire all umanita un dono pit grande. Micro assunto l'impegno di salvare anima di Aclred, ora potevo forse riuscire a salvare anche la mia © quella del dannato Harald. Sapevo tuttavia che anche se fossiriuscto in quel momento a offrire ad Harald la pace etema, non potevo pit recuperare la mia esistenza precedente. Da quel momento in poi avrel sem. pre femuto le tenebre cid che esse contengono, e mai pid avrei potuto lavorare tranguillamente nel mio siardino senza vedere le colpevalierbe che avevano annientato i cani da guardia di Harald. No, non pote vo pit tornareindietro, mente restarefermo sarebbe meramente stato un invito perché la morte mi gher misse. Non potevo che procedere sperando che la pietd del Signore potesse essere talmente indulgente da accettare anche un peccatore came me. Scosso dal biasimo per me stesso, acconsentil. Fu cosi che sigilla la mia dannazione, fu cost che la nera anima di Aetfred e la mia si unirona in eterna perdizione. Con un soriso lupesco sulle labbra, Alfred mi consegnd il suo coltello, la lama ancora macchiata del sangue del cervo la cui came fu ultima cena dei cani. Il suo cadavere smembrato giaceva ancora fuori dal mio uscio Ne silenzio della notte, nugoli di mosche volteggiavano rumorosamente. Tuttavia, lasciamo almeno che qualcuno possa godere dei fruti della mia dannazione, Lascia che ti sottoponga quanto scoprimmo, Act fred e io, mente infliggemmo ad Harald tormenti che solo il Pozzo stesso potrebbe offrte. Forse voi, tu 0 qualche tuo superiore, potretefruire della mia relazione e grazie a essa potrete migliorare il vostro arma: mento contro il nemico Cainita, Forse, allora le mie azioni di quella notte avranno la grazia di poter sal vare qualcuno. Degli Organi e Sanguinis dei Cait Quanto imparammo quella notte fa ripugnante oltre ogni misura, ma cid nonostanteaffascinante. Lasciai che fosse Aclfred a incidere il corpo del bambino Harald (in quanto il mio tocco continuava a pro- vocare. 1ia € bruciature), dopodiché mi apprestai a esaminare le interiora che scoprii essere awvizzite fino auasi alla polvere. Se un animale sacrificale in queste condizion fosse capita all esame di un indovino Romano, questi avrebbe certamente predetto la morte del suo Imperatore ento la matfinata successiva unica eccerione a questa generale essccazione era costituita dllostomaco, che pulsava di un rosso inten so. Gil mentre venivano tag, iessutitentavano di guaritsiricongiungendos: Aelfred mi assicurd che tale fenomeno sarebbe perdurato fintantoché Harald non avesse esaurito la sua scota di sanguins solo a quel punto, terminato il combustibile che alimentava la fiamma del suo corpo, questa guarigione si sareb- be arrestata.

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