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SD - INIG23 - 4444a - 02 - RM
SD - INIG23 - 4444a - 02 - RM
Indice
Indice Lezioni .......................................................................................................................... p. 2
Lezione 001 ............................................................................................................................. p. 4
Lezione 002 ............................................................................................................................. p. 6
Lezione 003 ............................................................................................................................. p. 8
Lezione 004 ............................................................................................................................. p. 10
Lezione 005 ............................................................................................................................. p. 11
Lezione 006 ............................................................................................................................. p. 12
Lezione 007 ............................................................................................................................. p. 14
Lezione 008 ............................................................................................................................. p. 16
Lezione 009 ............................................................................................................................. p. 17
Lezione 010 ............................................................................................................................. p. 18
Lezione 011 ............................................................................................................................. p. 21
Lezione 012 ............................................................................................................................. p. 23
Lezione 013 ............................................................................................................................. p. 24
Lezione 014 ............................................................................................................................. p. 25
Lezione 015 ............................................................................................................................. p. 26
Lezione 016 ............................................................................................................................. p. 27
Lezione 017 ............................................................................................................................. p. 28
Lezione 018 ............................................................................................................................. p. 29
Lezione 019 ............................................................................................................................. p. 30
Lezione 020 ............................................................................................................................. p. 31
Lezione 021 ............................................................................................................................. p. 32
Lezione 022 ............................................................................................................................. p. 33
Lezione 023 ............................................................................................................................. p. 34
Lezione 024 ............................................................................................................................. p. 35
Lezione 025 ............................................................................................................................. p. 36
Lezione 026 ............................................................................................................................. p. 37
Lezione 027 ............................................................................................................................. p. 38
Lezione 028 ............................................................................................................................. p. 39
Lezione 029 ............................................................................................................................. p. 40
Lezione 030 ............................................................................................................................. p. 42
Lezione 031 ............................................................................................................................. p. 43
Lezione 032 ............................................................................................................................. p. 44
Lezione 033 ............................................................................................................................. p. 45
Lezione 034 ............................................................................................................................. p. 46
Lezione 035 ............................................................................................................................. p. 47
Lezione 036 ............................................................................................................................. p. 48
© 2016 - 2022 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/08/2022 09:43:25 - 2/83
Set Domande: MISURE MECCANICHE E TERMICHE
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Cosoli Gloria
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Set Domande: MISURE MECCANICHE E TERMICHE
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Cosoli Gloria
Lezione 001
01. La sensibilità di un sismografo è:
02. In un sensore di spostamento capacitivo per una distanza costante tra le piastre la tensione in uscita è:
1V
Zero
Un ingresso interferente
Un ingresso modificatore
Può essere rappresentato da una equazione matematica o da un algoritmo computazionale solo per alcuni istanti
Può essere rappresentato da una equazione matematica o da un algoritmo computazionale in ogni istante solo se è transitorio
Può essere rappresentato da una equazione matematica o da un algoritmo computazionale in ogni istante solo se è periodico
Può essere rappresentato da una equazione matematica o da un algoritmo computazionale in ogni istante
La misura avviene tramite la lettura del tempo che un'onda di pressione ultrasonora impiega a percorrere due volte la distanza dall'oggetto
La misura avviene tramite la lettura del tempo che un'onda di pressione ultrasonora impiega a percorrere una volta la distanza dall'oggetto
La misura avviene tramite la lettura del tempo che un'onda di pressione ultrasonora impiega a percorrere la distanza dall'oggetto moltiplicata per un fattore di taratura
La misura avviene tramite la lettura del tempo che un'onda di pressione ultrasonora impiega a percorrere la metà della distanza dall'oggetto
se i giunti sono a temperature T1≠T2 tra i due giunti si genera una tensione (f.e.m.) e nel circuito circola una corrente I proporzionale alla differenza di temperatura tra i
giunti
se i giunti sono a temperature T1≠T2 tra i due giunti si genera una variazione di resistenza inversamente proporzionale alla differenza di temperatura tra i giunti
se i giunti sono a temperature T1≠T2 tra i due giunti si genera una variazione di resistenza proporzionale alla differenza di temperatura tra i giunti
se i giunti sono a temperature T1=T2 tra i due giunti si genera una tensione (f.e.m.) e nel circuito circola una corrente I proporzionale alla temperatura
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Set Domande: MISURE MECCANICHE E TERMICHE
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
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ha frequenza limite inferiore pari a 1/τ e limite superiore pari a 10/τ determinate dal circuito elettrico di misura
ha una frequenza limite superiore pari a 1/τ determinata dal circuito elettrico di misura
ha una frequenza limite inferiore pari a 1/τ determinata dal circuito elettrico di misura
09. In una bilancia, per avere una alta frequenza naturale non smorzata occorre avere:
Non influenzano la f.e.m. generata per effetto del delta T tra i giunti
11. Nel LVDT se il nucleo di ferro dolce si trova in posizione centrale rispetto ai circuiti secondari
Il segnale in uscita dal sensore è nullo poichè nei due secondari viene indotta una tensione uguale in modulo ma di segno opposto
Il segnale in uscita dal sensore è pari alla tensione di alimentazione poichè in ognuno dei due secondari viene indotta una tensione pari alla metà della tensione di
alimentazione
Il segnale in uscita dal sensore è nullo poichè nei due secondari viene indotta la stessa tensione che si annulla in quanto collegati in opposizione
Il segnale in uscita dal sensore è una tensione proporzionale alla distanza del nucleo di ferro dolce dai due circuiti secondari
13. Descrivere e confrontare la risposta al gradino di uno strumento di ordine uno e di uno strumento a tempo morto.
14. Descrivere il principio di funzionamento di un sismografo, i suoi parametri caratteristici e la sua FRF.
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Set Domande: MISURE MECCANICHE E TERMICHE
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Cosoli Gloria
Lezione 002
01. Le misure 6.32±0.12 mm, 6.02±0.42 mm, 6.56±0.06 mm, 6.32±0.12 Pa sono compatibili?
02. Se viene utilizzato un metro a nastro per la misura dimensionale di un albero in acciaio, la variazione di temperatura costituisce:
Un ingresso interferente
Un ingresso modificatore
La misura è costituita da un numero, un'incertezza, un'unità di misura assegnati a rappresentare un parametro in un determinato stato del sistema
La condizione che si verifica quando le fasce di valore assegnate in diverse occasioni come misura dello stesso parametro nello stesso stato hanno almeno un elemento in
comune
La condizione che si verifica quando le fasce di valore assegnate in diverse occasioni come misura dello stesso parametro nello stesso stato coincidono
La condizione che si verifica quando le fasce di valore assegnate in diverse occasioni come misura dello stesso parametro nello stesso stato si sovrappongono
La condizione che si verifica quando le fasce di valore assegnate in diverse occasioni come misura dello stesso parametro nello stesso stato si sovrappongono agli estremi
dell'intervallo
05. Quale dei seguenti insiemi ordinati di elementi funzionali rappresenta una catena di misura?
Ambiente; Elemento sensibile primario; Elemento convertitore di variabile; Elemento manipolatore di variabile; Elemento di trasmissione di variabile; Memoria; Elemento
di presentazione; Osservatore
Elemento convertitore di variabile; Elemento sensibile primario; Elemento manipolatore di variabile; Elemento di trasmissione di variabile; Memoria; Elemento di
presentazione
Elemento sensibile primario; Elemento convertitore di variabile; Elemento manipolatore di variabile; Elemento di trasmissione di variabile; Memoria; Elemento di
presentazione
Ambiente; Elemento sensibile primario; Elemento convertitore di variabile; Elemento manipolatore di variabile; Elemento di trasmissione di variabile; Memoria; Elemento
di presentazione
06. La composizione di un ingresso modificatore con l'ingresso desiderato può essere schematizzata come:
un collegamento in parallelo
un collegamento in serie
07. La composizione di un ingresso interferente con l'ingresso desiderato può essere schematizzata come:
un collegamento in parallelo
un collegamento in serie
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Set Domande: MISURE MECCANICHE E TERMICHE
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
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la lettura viene effettuata quando si ripristina l'equilibrio e la deflessione rispetto alla posizione di zero viene equilibrata da una reazione che si genera in un elemento dello
strumento stesso
la quantità da misurare produce un effetto a cui si contrappone una reazione che si genera in un elemento dello strumento stesso
si mantiene nulla la deflessione rispetto alla posizione di zero generando un effetto opposto a quello prodotto dalla grandezza da misurare
si mantiene nulla la deflessione rispetto alla posizione di zero generando un effetto opposto a quello prodotto dalla grandezza da misurare
la quantità da misurare produce un effetto a cui si contrappone una reazione che si genera in un elemento dello strumento stesso
la lettura viene effettuata quando si ripristina l'equilibrio e la deflessione rispetto alla posizione di zero viene equilibrata da una reazione che si genera in un elemento dello
strumento stesso
Sono ingressi indesiderati che variano il valore dell'uscita variando la legge fisica che lega l'ingresso all'uscita
Sono gli ingressi che modificano lo stato dello strumento di misura e che devono essere misurati
La misura è un numero che indica il valore assunto dalla grandezza misurata associato a un'unità di misura che rappresenta il riferimento secondo cui il misurando è
rapportato
13. Descrivere il significato di un ingresso interferente e di un ingresso modificatore e i metodi per ridurre l'effetto degli ingressi di disturbo
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Set Domande: MISURE MECCANICHE E TERMICHE
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Cosoli Gloria
Lezione 003
01. Un Sistema di Unità di Misura si dice completo quando:
le grandezze derivate sono ricavate da quelle fondamentali attraverso espressioni monomie con fattori di conversioni adimensionali
i fattori di conversione che compaiono nelle espressioni di prodotto o quoziente tra le unità delle varie grandezze siano sempre uguali a uno
le unità in esso adottate sono invariabili in ogni tempo e riproducibili in ogni luogo
il grado centigrado
il grado Celsius
il grado Fahrenheit
il Kelvin
106
109
10-6
10-9
le unità in esso adottate sono invariabili in ogni tempo e riproducibili in ogni luogo
i fattori di conversione che compaiono nelle espressioni di prodotto o quoziente tra le unità delle varie grandezze siano sempre uguali a uno
le grandezze derivate sono ricavate da quelle fondamentali attraverso espressioni monomie con fattori di conversioni adimensionali
le unità in esso adottate sono invariabili in ogni tempo e riproducibili in ogni luogo
le grandezze derivate sono ricavate da quelle fondamentali attraverso espressioni monomie con fattori di conversioni adimensionali
i fattori di conversione che compaiono nelle espressioni di prodotto o quoziente tra le unità delle varie grandezze siano sempre uguali a uno
le grandezze derivate sono ricavate da quelle fondamentali attraverso espressioni monomie con fattori di conversioni adimensionali
le unità in esso adottate sono invariabili in ogni tempo e riproducibili in ogni luogo
i fattori di conversione che compaiono nelle espressioni di prodotto o quoziente tra le unità delle varie grandezze siano sempre uguali a uno
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Set Domande: MISURE MECCANICHE E TERMICHE
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Grado sessagesimale
Grado
Radiante
Steradiante
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Lezione 004
01. Per effettuare l'operazione di radice quadrata quale funzione si deve utilizzare?
RADQ
SQRT
SQUARE
RADICE
02. Per moltiplicare una serie di dati A(1...10) per lo stesso scalare B1 come si deve operare?
A1*B1
03. La linea di tendenza di una dispersione di dati y=a*x^2+2 può essere del tipo:
Lineare
Sigmoide
Polinomiale
Iperbolica
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Lezione 005
01. La voce umana:
è un segnale casuale
è un segnale casuale
05. Un impulso è:
06. Il suono emesso da un diapason messo in vibrazione per accordare uno strumento musicale:
08. Descrivere e riportare un grafico nel dominio del tempo di un segnale periodico, di un segnale transitorio e di un segnale casuale
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Lezione 006
01. Il fattore di cresta indica:
l'impulsività del segnale ovvero se esso presenta dei valori con ampiezza che si discostano dal valor medio
la forma del segnale ovvero se esso presenta dei valori con ampiezza prossimi al valor medio
i picchi del segnale che hanno valori con ampiezza prossima al valore estremo
la forma del segnale ovvero se esso presenta dei valori con ampiezza prossimi al valor medio
i picchi del segnale che hanno valori con ampiezza prossima al valore estremo
l'impulsività del segnale ovvero se esso presenta dei valori con ampiezza che si discostano dal valor medio
dal rapporto tra il valore RMS e il valor medio assoluto del segnale
dal rapporto tra il valore di picco e il valor medio assoluto del segnale
dal rapporto tra il valore di picco e il valor medio assoluto del segnale
dal rapporto tra il valore RMS e il valor medio assoluto del segnale
0.71Af
0.64A
0.71A
Maggiore di 1
Uguale a 0
Uguale a 1
Minore di 1
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09. Descrivere i principali descrittori statistici dei segnali nel dominio del tempo (valor medio, RMS, funzione di distribuzione dell'ampiezza)
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Lezione 007
01. Un segnale transitorio può essere trattato come periodico con periodo infinito:
pertanto può essere trasformato nel dominio della frequenza mediante serie di Fourier
pertanto può essere trasformato nel dominio della frequenza indifferentemente mediante serie o trasformata di Fourier
pertanto può essere trasformato nel dominio della frequenza mediante trasformata di Fourier
03. Il segnale sinusoidale di ampiezza 2.0 V e frequenza 20 Hz x(t)=2*cos(2*Pi greco*20*t), nel dominio della frequenza è rappresentato:
dal grafico dell'ampiezza con un picco di ampiezza 2.0 V alla frequenza di 20 Hz e dal grafico della fase con un picco di ampiezza (Pi greco)/2 radianti alla frequenza di 20
Hz
dal grafico dell'ampiezza con un picco di ampiezza 2.0 V alla frequenza di 20 Hz e dal grafico della fase con un picco di ampiezza 0 radianti alla frequenza di 20 Hz
dal grafico dell'ampiezza con un picco di ampiezza 2.0 V alla frequenza di 20 rad/s e dal grafico della fase con un picco di ampiezza 0 radianti alla frequenza di 20 rad/s
04. Il segnale sinusoidale di ampiezza 2.0 V e frequenza 20 Hz x(t)=2*sin(2*Pi greco*20*t), nel dominio della frequenza è rappresentato:
dal grafico dell'ampiezza con un picco di ampiezza 2.0 V alla frequenza di 125.6 Hz e dal grafico della fase con un picco di ampiezza (Pi greco)/2 radianti alla frequenza di
125.6 Hz
dal grafico dell'ampiezza con un picco di ampiezza 2.0 V alla frequenza di 20 Hz e dal grafico della fase con un picco di ampiezza 0 radianti alla frequenza di 20 Hz
dal grafico dell'ampiezza con un picco di ampiezza 2.0 V alla frequenza di 20 Hz e dal grafico della fase con un picco di ampiezza -(Pi greco)/2 radianti alla frequenza di
20 Hz
05. Dato il segnale periodico di periodo T, se viene rappresentato con una serie di Fourier, la frequenza fondamentale della serie sarà:
T/(2*Pi greco)
1/T
Pi greco/T
(2*Pi greco)/T
06. Una funzione può essere rappresentata dalla serie di Fourier se valgono le seguenti ipotesi:
La funzione non deve avere discontinuità all'interno del periodo; La funzione deve contenere un numero finito di massimi e minimi; La funzione deve essere derivabile in
valore assoluto nel periodo
La funzione non deve avere discontinuità all'interno del periodo; La funzione deve contenere un numero finito di massimi e minimi; La funzione deve essere integrabile in
valore assoluto nel periodo
La funzione deve avere un numero di discontinuità finito all'interno del periodo; La funzione deve contenere un numero finito di massimi e minimi; La funzione deve
essere derivabile in valore assoluto nel periodo
La funzione deve avere un numero di discontinuità finito all'interno del periodo; La funzione deve contenere un numero finito di massimi e minimi; La funzione deve
essere integrabile in valore assoluto nel periodo
Somma di sinusoidi alle prime 100 frequenze multiple della frequenza fondamentale
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08. Dato il segnale periodico di periodo T, se viene rappresentato con una serie di Fourier, la pulsazione fondamentale della serie sarà:
(2*Pi greco)/T
T/(2*Pi greco)
Pi greco/T
1/T
10. Descrivere il significato di Serie di Fourier e le ipotesi che devono essere soddisfatte per essere applicata
11. Rappresentare graficamente un segnale sinusoidale nel dominio del tempo e nel dominio della frequenza riportandone ampiezza e fase
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Lezione 008
01. Dato un segnale stato acquisito con una frequenza di campionamento fs, se sono stati registrati N campioni, il tempo di campionamento è:
fs/N
fs*N
1/fs
N/fs
02. Dato un segnale stato acquisito con una frequenza di campionamento fs, se sono stati registrati N campioni, la risoluzione in frequenza è:
fs/N
1/fs
fs*N
N/fs
03. Dato un segnale stato acquisito con una frequenza di campionamento fs, se sono stati registrati N campioni, il tempo di acquisizione è:
fs*N
N/fs
fs/N
1/fs
Si utilizza uno strumento con FRF di ampiezza K da 0 a 500 Hz e ampiezza 0 oltre i 500 Hz
07. Descrivere il fenomeno del campionamento del segnale, il teorema del campionamento e il problema dell'aliasing che si genera se il teorema non viene
rispettato
09. Disegnare un segnale transitorio e definire i parametri di trigger per effettuare una acquisizione corretta dello stesso
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Lezione 009
01. Nel calcolo della trasformata di Fourier mediante FFT (Fast Fourier Transform) si utilizza un numero di campioni:
inferiore a 1000
maggiore di 1000
02. Descrivere la differenza tra Digital Fourier Transform e Fast Fourier Transform
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Lezione 010
01. L'incertezza estesa è:
L'incertezza di tipo A
La deviazione standard della distribuzione delle letture ottenute con uno strumento di misura
L'incertezza di tipo B
02. In una distribuzione normale o gaussiana la probabilità che la lettura cada tra il valor medio ± 2*deviazione standard è del:
0.95
0.63
0.997
0.68
Alla deviazione standard della distribuzione diviso il numero di elementi della distribuzione
Alla deviazione standard della distribuzione diviso la radice quadrata del numero di elementi della distribuzione
Il valor medio della distribuzione è vicino al valore vero della grandezza da misurare
05. L'accuratezza è:
Grado di concordanza tra i risultati di misurazione dello stesso misurando quando le singole misurazioni sono condotte cambiando alcune condizioni (strumento di misura,
luogo, il tempo e il metodo di misura o l'osservatore)
Indicazione numerica dell'approssimazione di un insieme ripetuto di misure della stessa quantità al valor medio dell'insieme delle misure
La deviazione standard della distribuzione delle letture ottenute con uno strumento di misura
la differenza tra il valor medio della distribuzione di letture effettuate per realizzare la misura e il valore vero della misura
la differenza tra il valor medio della distribuzione di letture effettuate per realizzare la misura e il valore atteso
il rapporto tra il valor medio della distribuzione di letture effettuate per realizzare la misura e il valore atteso
il rapporto tra il valor medio della distribuzione di letture effettuate per realizzare la misura e il valore atteso
la differenza tra il valor medio della distribuzione di letture effettuate per realizzare la misura e il valore atteso
la differenza tra il valor medio della distribuzione di letture effettuate per realizzare la misura e il valore vero della misura
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possono essere eliminati mediante la taratura e rappresentati dall'incertezza calcolata durante l'operazione di taratura
possono essere quantificati mediante la taratura e rappresentati dall'incertezza calcolata durante l'operazione di taratura
possono essere quantificati mediante la taratura e rappresentati dall'incertezza calcolata durante l'operazione di taratura
possono essere eliminati mediante la taratura e rappresentati dall'incertezza calcolata durante l'operazione di taratura
possono essere quantificati mediante la taratura e rappresentati dall'incertezza calcolata durante l'operazione di taratura
possono essere eliminati mediante la taratura e rappresentati dall'incertezza calcolata durante l'operazione di taratura
sono dovuti a imperizia e distrazioni dell'operatore (letture errate, uso improprio di strumenti, errori di elaborazione)
sono dovuti a imperizia e distrazioni dell'operatore (letture errate, uso improprio di strumenti, errori di elaborazione)
sono dovuti a imperizia e distrazioni dell'operatore (letture errate, uso improprio di strumenti, errori di elaborazione)
si ripetono in maniera stocastica ripetendo la misura con la stessa strumentazione in condizioni ambientali e operative immutate
permangono anche quando sono stati eliminati gli errori grossolani e quelli sistematici
si ripetono con lo stesso segno e ampiezza ripetendo la misura con la stessa strumentazione in condizioni ambientali e operative immutate
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si ripetono con lo stesso segno e ampiezza ripetendo la misura con la stessa strumentazione in condizioni ambientali e operative immutate
si ripetono in maniera stocastica ripetendo la misura con la stessa strumentazione in condizioni ambientali e operative immutate
16. La precisione è:
l'indicazione numerica dell'approssimazione di un insieme ripetuto di misure della stessa quantità al valor medio dell'insieme delle misure
il grado di approssimazione della quantità misurata al valor RMS dell'insieme delle misure
17. L'accuratezza è:
il grado di approssimazione della quantità misurata al valor RMS dell'insieme delle misure
l'indicazione numerica dell'approssimazione di un insieme ripetuto di misure della stessa quantità al valor medio dell'insieme delle misure
18. Descrivere la procedura per la stima dell'incertezza di tipo A mediante misure ripetute e dell'incertezza estesa
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Lezione 011
01. Sia x una variabile dipendente della variabile indipendente a con incertezza assoluta pari a da secondo la relazione x=K*a e K una costante, l'incertezza di x
vale
dx=da*K
dx=da+K
dx/x=da/a
dx/x=da/a+K
02. Sia x una variabile dipendente della variabile indipendente a con deviazione standard pari a sa secondo la relazione x=K*a e K una costante, la deviazione
standard di x vale
K*sa
sa
03. Sia x una variabile dipendente delle variabili indipendenti a e b con deviazione standard pari a sa e sb secondo la relazione x=a*b, la deviazione standard di x
si calcola come
04. Sia x una variabile dipendente delle variabili indipendenti a e b con deviazione standard pari a sa e sb secondo la relazione x=a-b, la deviazione standard di x
si calcola come
05. Sia x una variabile dipendente delle variabili indipendenti a e b con deviazione standard pari a sa e sb secondo la relazione x=a+b, la deviazione standard di x
si calcola come
06. Sia x una variabile dipendente della variabile indipendente a con incertezza assoluta pari a da secondo la relazione x=K*a e K una costante, l'incertezza
relativa di x vale
dx=da*K
dx=da+K
dx/x=da/a
dx/x=da/a+K
07. Sia x una variabile dipendente delle variabili indipendenti a e b con incertezze assolute pari a da e db secondo la relazione x=a/b, l'incertezza relativa di x vale
dx=da-db
dx=da*db
dx/x=da/a-db/b
dx/x=da/a+db/b
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08. Sia x una variabile dipendente delle variabili indipendenti a e b con incertezze assolute pari a da e db secondo la relazione x=a*b, l'incertezza relativa di x
vale
dx=da+db
dx/x=da/a+db/b
dx=da*db
dx/x=da/a*db/b
09. Sia x una variabile dipendente delle variabili indipendenti a e b con incertezze assolute pari a da e db secondo la relazione x=a-b, l'incertezza di x vale
dx=da-db
dx=da+db
dx=da*db
10. Sia x una variabile dipendente delle variabili indipendenti a e b con incertezze assolute pari a da e db secondo la relazione x=a+b, l'incertezza di x vale
dx=da*db
dx=da+db
dx=da-db
11. L'incertezza di una grandezza dipendente da più variabili indipendenti in termini di varianza si calcola come:
la sommatoria dei prodotti della deviazione standard di ogni variabile indipendente per la derivata della grandezza derivata in funzione della variabile indipendente
corrispondente
la sommatoria dei prodotti dell'errore nella stima di ogni variabile indipendente per la derivata della grandezza derivata in funzione della variabile indipendente
corrispondente
la sommatoria dei quadrati dei prodotti dell'errore nella stima di ogni variabile indipendente per la derivata della grandezza derivata in funzione della variabile indipendente
corrispondente
la sommatoria dei quadrati dei prodotti della deviazione standard di ogni variabile indipendente per la derivata della grandezza derivata in funzione della variabile
indipendente corrispondente
dalla sommatoria dei prodotti della deviazione standard di ogni variabile indipendente per la derivata della grandezza derivata in funzione della variabile indipendente
corrispondente
dalla sommatoria dei quadrati dei prodotti dell'errore nella stima di ogni variabile indipendente per la derivata della grandezza derivata in funzione della variabile
indipendente corrispondente
dalla sommatoria dei prodotti dell'errore nella stima di ogni variabile indipendente per la derivata della grandezza derivata in funzione della variabile indipendente
corrispondente
dalla sommatoria dei quadrati dei prodotti della deviazione standard di ogni variabile indipendente per la derivata della grandezza derivata in funzione della variabile
indipendente corrispondente
13. Descrivere la propagazione dell'incertezza nella stima di grandezze derivate. Riportare ad esempio l'incertezza di una grandezza derivata come somma,
differenza, prodotto o quoziente di due grandezze indipendenti
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Set Domande: MISURE MECCANICHE E TERMICHE
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Docente: Cosoli Gloria
Lezione 012
01. L'impedenza meccanica di un fenomeno traslazionale vale
Nel caso elettrico la variabile di flusso è l'intensità di corrente e quella di sforzo è la tensione
Nel caso elettrico la variabile di flusso è l'intensità di corrente e quella di sforzo è la ptenza elettrica
Nel caso elettrico la variabile di flusso è la tensione e quella di sforzo è l'intensità di corrente
Lo strumento di misura o utilizzatore deve avere un'impedenza di ingresso molto maggiore dell'impedenza del generatore
Lo strumento di misura o utilizzatore deve avere un'impedenza di ingresso molto minore dell'impedenza del generatore
Lo strumento di misura o utilizzatore deve avere un'impedenza di ingresso uguale all'impedenza del generatore
Lo strumento di misura o utilizzatore deve avere una resistenza di ingresso molto minore della resistenza del generatore
Lo strumento di misura o utilizzatore deve avere un'impedenza di ingresso molto minore dell'impedenza del generatore
Lo strumento di misura o utilizzatore deve avere un'impedenza di ingresso uguale all'impedenza del generatore
Lo strumento di misura o utilizzatore deve avere una resistenza di ingresso molto minore della resistenza del generatore
Lo strumento di misura o utilizzatore deve avere un'impedenza di ingresso molto maggiore dell'impedenza del generatore
06. Per misurare la tensione (grandezza di sforzo) ai capi di una resistenza R mediante un voltmetro
07. Per misurare la corrente (grandezza di flusso) che circola in un circuito con una resistenza R mediante un amperometro
08. Descrivere gli errori di inserzione degli strumenti di misura. Riportare ad esempio il caso di un voltmetro per la misura di tensione o di un amperometro per
la misura di intensità di corrente
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Set Domande: MISURE MECCANICHE E TERMICHE
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Lezione 013
01. Le finalità della taratura statica sono:
Determinare la curva di taratura dello strumento per eliminare gli errori di tipo sistematico e quelli casuali
Determinare la curva di taratura dello strumento, la sua sensibilità statica e l'incertezza combinata dello strumento
02. La ripetizione della misura di uno spostamento effettuata con un trasformatore differenziale ha fornito i seguenti valori:
[5.20;5.00;4.98;5.15;4.97;5.05;5.10;5.08;5.30;5.25] mm. Quanto vale lo scarto di ripetibilità e il campo di ripetibilità?
03. Descrivere la procedura di taratura statica per la determinazione della curva di taratura mediante la regressione ai minimi quadrati e definire le
caratteristiche che permette di determinare oltre i parametri che rappresentano la retta di taratura
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Set Domande: MISURE MECCANICHE E TERMICHE
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Lezione 014
01. La sensibilità statica è:
La pendenza della curva di taratura in ogni suo punto all'interno del campo di misura
02. La risoluzione è:
La più piccola variazione misurabile della grandezza di ingresso di uno strumento di misura
04. Descrivere le principali caratteristiche statiche; riportare schemi e grafici per rendere più chiare le definizioni
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Set Domande: MISURE MECCANICHE E TERMICHE
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Lezione 015
01. Descrivere e disegnare alcune curve di taratura che diverse da quelle lineari, per esempio bilineare, parabolica o sigmoide
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Set Domande: MISURE MECCANICHE E TERMICHE
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Lezione 016
01. Riportare l'equazione del modello generale di uno strumento di misura e descrivere il significato di funzione di risposta in frequenza
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Set Domande: MISURE MECCANICHE E TERMICHE
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Lezione 017
01. La costante di sensibilità statica di uno strumento del I ordine si determina:
Dall'ampiezza della funzione di trasferimento sinusoidale che è data dal rapporto tra l'ampiezza dell'uscita e quella dell'ingresso
Mediante taratura dinamica con ingressi sinusoidali la cui frequenza varia all'interno del range in cui vuole essere calcolata la funzione di risposta
03. In uno strumento del I ordine il valore della costante di tempo si può determinare come:
04. Per avere una risposta dinamica veloce in un termometro a bulbo occorre:
Aumentare il coefficiente di trasmissione termica scegliendo accuratamente il fluido termometrico a seconda del tipo di fluido di cui si vuole misurare la temperatura
05. Per strumenti del I ordine con buone prestazioni dinamiche (piccola costante di tempo):
La funzione di risposta in frequenza vale K in ampiezza e pi greco radianti in fase solo per alte frequenze
La funzione di risposta in frequenza vale K in ampiezza e 0 radianti in fase anche per alte frequenze
La funzione di risposta in frequenza vale K in ampiezza e 0 radianti in fase solo per basse frequenze
La funzione di risposta in frequenza vale K in ampiezza e 0 radianti in fase solo per alte frequenze
06. Descrivere il procedimento per ricavare la funzione di risposta in frequenza di un sensore del I ordine e riportarne il grafico in termini di ampiezza e fase
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Lezione 018
01. La massa dinamica della bilancia, vista come esempio di uno strumento del II ordine, è:
La massa mobile del sistema (massa del piattello + 1/3 della massa della molla)
03. Per avere una buona risposta dinamica veloce in una bilancia occorre:
04. Descrivere il procedimento per ricavare la funzione di risposta in frequenza di un sensore del II ordine e riportarne il grafico in termini di ampiezza e fase
05. Descrivere uno strumento a tempo morto e la sua risposta a un ingresso a gradino e a rampa. Riportare la sua funzione di risposta in frequenza
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Lezione 019
01. Descrivere la procedura di taratura dinamica di un sensore del I ordine analizzando la sua risposta ad un ingresso a gradino
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Lezione 020
01. Il rapporto di smorzamento in uno strumento del II ordine dipende:
02. La risposta all'impulso misurata all'uscita di uno strumento del II ordine si è rivelata sottosmorzata e con periodo fra le oscillazioni pari a 0.2s. Avendo
calcolato il rapporto di smorzamento trovato pari a 0.6, quanto vale la frequenza naturale non smorzata dello strumento?
5 Hz
39.27 Hz
3.12 Hz
6.25 Hz
03. Descrivere la procedura di taratura dinamica di un sensore del II ordine analizzando la sua risposta ad un ingresso ad impulso
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Lezione 021
01. Un sensore di prossimità senza contatto può funzionare secondo il principio:
Dell'encoder
Del potenziometro
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Lezione 022
01. Per avere una buona linearità un potenziometro deve avere:
Alta resistenza
Bassa resistenza
Di ordine 1
Di ordine 2
Di nessun ordine
Di ordine 0
03. Descrivere il principio di funzionamento di un potenziometro e le problematiche di applicazione. Disegnare la curva di taratura in condizioni ideali e nel caso
in cui sia inserito nel circuito uno strumento di misura della tensione in uscita
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Lezione 023
01. Per ottenere lo spostamento da una misura con trasformatore differenziale alimentato in corrente alternata alla frequenza f occorre:
Di nessun ordine
Di ordine 0
Di ordine 2
Di ordine 1
03. Descrivere il principio di funzionamento di un trasformatore differenziale a mutua induttanza o LVDT. Disegnare il circuito di misura che permette di
trasformare lo spostamento in ingresso in tensione in uscita
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Lezione 024
01. Negli encoders assoluti la risoluzione angolare è data da:
possono misurare la posizione assoluta del rotore mantenendo un costante conteggio dei segnali elettrici d'uscita, previa un'operazione iniziale di ricerca riferimento di
zero, la quale viene eseguita ad ogni fine corsa mediante un segnale (impulso) apposito
misurano la posizione assoluta del rotore utilizzando un segnale detto tacca di zero
possono misurare la posizione assoluta istantanea dell'elemento mobile operando una opportuna integrazione della velocità di spostamento che rilevano
possono misurare la posizione assoluta del rotore mantenendo un costante conteggio dei segnali elettrici d'uscita, previa un'operazione iniziale di ricerca riferimento di
zero, la quale viene eseguita ad ogni fine corsa mediante un segnale (impulso) apposito
possono misurare la posizione assoluta del rotore utilizzando più maschere concentriche
possono misurare la posizione assoluta istantanea dell'elemento mobile operando una opportuna integrazione della velocità di spostamento che rilevano
05. Per misurare il verso di rotazione di un albero con un encoder incrementale occorre:
Tre corone: due con N fenditure sfasate di ¼ della risoluzione e una con 1 fenditura: segnale A, B e Z
Due corone: una con N fenditure e una con 1 fenditura per avere un impulso a giro: segnale A e Z
06. Per misurare la posizione angolare istantanea di un albero rotante si può utilizzare:
Un encoder incrementale
Entrambi
Un encoder assoluto
07. Descrivere il principio di funzionamento degli encoders incrementali e assoluti. Riportare lo schema di funzionamento e i grafici dei segnali tipici in uscita da
questi strumenti
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Lezione 025
01. In un sensore capacitivo, per piccoli spostamenti, si ha
Una relazione lineare tra la variazione di capacità e la variazione di distanza tra le armature del condensatore
Una relazione lineare tra la variazione dell'ingresso (spostamento) e la variazione dell'uscita (tensione)
02. Descrivere il principio di funzionamento di un sensore di spostamento capacitivo basato sulla variazione di capacità dell'elemento sensibile. Disegnare il
circuito di misura e ricavare la funzione di risposta in frequenza. Disegnarne infine il grafico in termini di ampiezza e fase
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Lezione 026
01. In un sensore di prossimità a correnti parassite:
Occorre ripetere la taratura se si cambia il materiale conduttivo di cui è costituito l'oggetto di misura
Occorre ripetere la taratura se si cambia il materiale conduttivo di cui è costituito l'oggetto di misura e le condizioni ambientali (temperatura)
il circuito di misura è un ponte di Wheatstone costituito da due resistenze, dall'impedenza attiva e dall'impedenza di bilanciamento
il circuito di misura è un ponte di Wheatstone costituito da quattro impdenze di cui una attiva e tre di bilanciamento
04. Descrivere il principio di funzionamento di un sensore di spostamento a correnti parassite e le problematiche di applicazione
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Lezione 027
01. Un sensore a ultrasuoni utilizza la propagazione di onde ultrasonore che hanno frequenze:
Minori di 20 kHz
Minori di 10 kHz
Maggiori di 20 kHz
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Set Domande: MISURE MECCANICHE E TERMICHE
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Lezione 028
01. In un sensore laser a triangolazione:
L'ingresso è l'allontanamento o l'avvicinamento della superficie dell'oggetto di misura rispetto al fotodiodo e l'uscita è lo spostamento dell'immagine dell'oggetto sulla lente
di osservazione
L'ingresso è lo spostamento dello spot laser sulla superficie dell'oggetto e l'uscita è la tensione prodotta dal fotodiodo ad effetto laterale
L'ingresso è lo spostamento dello spot laser sulla superficie dell'oggetto e l'uscita la variazione di intensità di luce misurata da un fotodiodo
L'ingresso è l'allontanamento o l'avvicinamento della superficie dell'oggetto di misura rispetto al fotodiodo e l'uscita è la tensione prodotta dal fotodiodo ad effetto laterale
proporzionale allo spostamento dell'immagine dell'oggetto sulla superficie dell'oggetto stesso
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Lezione 029
01. Il campo in frequenza in cui lavora il sismografo è:
f > 10 Hz
f <100 Hz
Masse piccole
Smorzamenti elevati
f <100 Hz
f > 1000 Hz
l'ampiezza della funzione di risposta in frequenza vale K (costante di sensibilità statica) e la fase ha un andamento lineare rispetto alla frequenza, per smorzamento pari a
0.67
alla frequenza naturale lo spostamento relativo della massa sismica è nullo, pertanto si misura lo spostamento assoluto della stessa
a frequenze molto più basse della frequenza naturale lo spostamento relativo della massa sismica è nullo, pertanto si misura lo spostamento assoluto della stessa
a frequenze molto più alte della frequenza naturale lo spostamento relativo della massa sismica è nullo, pertanto si misura lo spostamento assoluto della stessa
a frequenze molto più basse della frequenza naturale l'accelerazione relativa della massa sismica è nulla, pertanto si misura l'accelerazione assoluta della stessa
06. Nell'accelerometro:
a frequenze molto più basse della frequenza naturale lo spostamento relativo della massa sismica è nullo, pertanto si misura lo spostamento assoluto della stessa
alla frequenza naturale lo spostamento relativo della massa sismica è nullo, pertanto si misura lo spostamento assoluto della stessa
a frequenze molto più alte della frequenza naturale lo spostamento relativo della massa sismica è nullo, pertanto si misura lo spostamento assoluto della stessa
a frequenze molto più basse della frequenza naturale l'accelerazione relativa della massa sismica è nulla, pertanto si misura l'accelerazione assoluta della stessa
07. Per avere buone prestazioni l'accelerometro deve essere costruito con:
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08. Per avere buone prestazioni il sismografo deve essere costruito con:
una velocità
uno spostamento
una accelerazione
10. Descrivere il principio di funzionamento di un sismografo per la misura di spostamento basata su un sistema massa-molla-smorzatore. Ricavare la funzione
di risposta in frequenza e disegnarne infine il grafico in termini di ampiezza e fase
11. Descrivere il principio di funzionamento di un accelerometro per la misura di accelerazione basata su un sistema massa-molla-smorzatore. Ricavare la
funzione di risposta in frequenza e disegnarne infine il grafico in termini di ampiezza e fase
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Docente: Cosoli Gloria
Lezione 030
01. Descrivere il principio di funzionamento di un accelerometro piezoelettrico. Ricavare la funzione di risposta in frequenza e disegnarne infine il grafico in
termini di ampiezza
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Docente: Cosoli Gloria
Lezione 031
01. L'effetto piezoelettrico è un fenomeno di ordine:
Dal prodotto delle FRF del sensore piezoelettrico e del sistema inerziale
Dalla somma delle FRF del sensore piezoelettrico e del sistema inerziale
Da una combinazione lineare delle FRF del sensore piezoelettrico e del sistema inerziale
Dal rapporto delle FRF del sensore piezoelettrico e del sistema inerziale
La rigidezza e lo smorzamento sono dati dall'elasticità e dagli attriti interni al cristallo di quarzo
La rigidezza è data dalla molla di precarico e lo smorzamento dagli attriti interni al cristallo di quarzo
La rigidezza e lo smorzamento sono dovuti alla molla di precarico e agli attriti interni alla stessa
La rigidezza è data dall'elasticità del cristallo di quarzo e lo smorzamento da un elemento smorzante interposto tra massa inerziale e cristallo
In bassa frequenza dal fenomeno piezolettrico e in alta frequenza dal fenomeno inerziale
In bassa frequenza dal fenomeno inerziale e in alta frequenza dal fenomeno piezolettrico
E' indifferente utilizzare uno strumento che misura spostamento, velocità o deformazione
06. Se si misura una velocità di vibrazione di 120 dB significa che essa vale:
1 mm/s
1 m/s
10 mm/s
100 mm/s
07. Descrivere il significato di vibrazione e la differenza nel trattarla in termini di spostamento, velocità o accelerazione
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Lezione 032
01. Il coefficiente di Poisson è:
il rapporto tra il modulo della deformazione assiale e il modulo della deformazione trasversale
il rapporto tra il modulo della deformazione trasversale e il modulo della deformazione assiale
è Newton/metro
è metro
è micrometro
è micrometro/metro
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Lezione 033
01. Il fattore di taratura di un estensimetro elettrico è dato:
da 1-2*Modulo di Poisson
da 1+2*Modulo di Poisson
variazione di resistenza relativa uguale in trazione e in compressione; fattore di taratura K il più basso possibile; resistività elevata; resistenza a fatica elevata; coefficiente
di dilatazione termica simile al materiale su cui è applicato; non deve essere ferromagnetico
variazione di resistenza relativa uguale in trazione e in compressione; fattore di taratura K il più elevato possibile; resistività elevata; resistenza a fatica elevata; coefficiente
di dilatazione termica limitato; non deve essere ferromagnetico
variazione di resistenza relativa uguale in trazione e in compressione; fattore di taratura K il più elevato possibile; resistività limitata; resistenza a fatica elevata;
coefficiente di dilatazione termica simile al materiale su cui è applicato; non deve essere ferromagnetico
variazione di resistenza relativa uguale in trazione e in compressione; fattore di taratura K il più elevato possibile; resistività elevata; resistenza a fatica elevata; coefficiente
di dilatazione termica simile al materiale su cui è applicato; non deve essere ferromagnetico
03. Descrivere il principio di funzionamento di un estensimetro a resistenza per la misura di deformazione. Ricavare la prima legge fondamentale che lega la
deformazione alla variazione di resistenza
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Lezione 034
01. In un circuito a ponte di Wheatstone con resistenze R1, R2, R3, R4, in condizioni di equilibrio, cioè se la tensione in uscita è nulla si ha:
R1/R3=R2/R4
R1*R3=R2*R4
R1=(R2*R3)/R4
R1*R4=R2*R3
02. La variazione di tensione in uscita da un ponte di Wheatstone (costituito da 4 resistenze R1, R2, R3, R4 e da una tensione di alimentazione E) a causa di una
variazione della resistenza R1 vale:
Delta_e/E=F/4*(Delta_R1/R1)
Delta_e/E=1/F*(Delta_R1/R1)
Delta_e/E=-1/4*(Delta_R1/R1)
Delta_e/E=1/4*(Delta_R1/R1)
03. Descrivere il principio di funzionamento di un estensimetro a resistenza per la misura di deformazione. Ricavare la seconda legge fondamentale che lega la
deformazione alla tensione in uscita da un ponte di Wheatstone. Considerare il caso di un ponte intero
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Lezione 035
01. Nella misura di flessione di una trave metallica con 2 estensimetri in configurazione a ponte di Wheatstone intero:
Due estensimetri vengono posti nella faccia in trazione della trave e due estensimetri vengono posti nella faccia in compressione della trave tutti paralleli tra loro e con asse
principale perpendicolare alla lunghezza della trave
Due estensimetri vengono posti nella faccia in trazione della trave con asse principale diretto secondo la lunghezza della trave e due estensimetri vengono posti nella faccia
in compressione della trave con asse principale diretto perpendicolarmente alla lunghezza della trave
Due estensimetri vengono posti nella faccia in trazione della trave e due estensimetri vengono posti nella faccia in compressione della trave tutti paralleli tra loro e con asse
principale diretto secondo la lunghezza della trave
Due estensimetri vengono posti nella faccia in trazione della trave e due estensimetri vengono posti nella faccia in compressione della trave. Gli estensimetri sulla stessa
faccia vengono montati con assi perpendicolari tra loro.
02. In un circuito a ponte di Wheatstone intero alimentato dalla tensione E e con 4 resistenze che misurano le deformazioni e1, e2, e3, e4 la variazione di tensione
in uscita è data da:
Delta_e/E=1/4*(e1-e2+e3-e4)
Delta_e/E=F/4*(e1-e2+e3-e4)
Delta_e/E=F/4*(e1-e2-e3+e4)
Delta_e/E=F/4*(e1+e2+e3+e4)
03. Nella misura di flessione di una trave con estensimetri disposti a 1/2 di ponte di Wheatstone:
la sensibilità è quattro volte minore rispetto a quella che si avrebbe con ponte intero
la sensibilità è quattro volte maggiore rispetto a quella che si avrebbe con 1/4 di ponte
la sensibilità è due volte maggiore rispetto a quella che si avrebbe con ponte intero
04. Descrivere l'applicazione degli estensimetri per la misura della deformazione dovuta ad uno stato di sollecitazione di torsione di una barra a sezione circolare.
Considerare il caso di mezzo ponte e di ponte intero. Disegnare i circuiti a ponte di Wheatstone e lo schema della barra sollecitata su cui siano riportati gli
estensimetri in maniera coerente con le resistenze disegnate sul circuito
05. Descrivere l'applicazione degli estensimetri per la misura della deformazione dovuta ad uno stato di sollecitazione di compressione di una barra. Considerare
il caso di ¼ di ponte, di mezzo ponte e di ponte intero. Disegnare i circuiti a ponte di Wheatstone e lo schema della barra sollecitata su cui siano riportati gli
estensimetri in maniera coerente con le resistenze disegnate sul circuito
06. Descrivere l'applicazione degli estensimetri per la misura della deformazione dovuta ad uno stato di sollecitazione di flessione di una trave incastrata.
Considerare il caso di ¼ di ponte, di mezzo ponte e di ponte intero. Disegnare i circuiti a ponte di Wheatstone e lo schema della trave sollecitata su cui siano
riportati gli estensimetri in maniera coerente con le resistenze disegnate sul circuito
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Set Domande: MISURE MECCANICHE E TERMICHE
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Cosoli Gloria
Lezione 036
01. In un circuito a ponte di Wheatstone per compensare gli effetti della temperatura e dei cavi si può usare:
Un circuito a 2 fili
Un circuito a 5 fili
Un circuito a 7 fili
Si possono usare resistenze in parallelo che però non tengono conto della resistenza interna dei cavi
Si possono usare resistenze in parallelo che tengono conto della resistenza interna dei cavi
Si possono usare calibratori interni che non tengono conto della resistenza interna dei cavi
Si possono usare calibratori interni che tengono conto della resistenza interna dei cavi
La sensibilità è 4 volte minore di quella che si ha con la configurazione a ponte intero e non si può compensare l'effetto della temperatura
La sensibilità è minore di quella che si ha con la configurazione a ponte intero ma si può compensare l'effetto della temperatura
La sensibilità è uguale a quella che si ha con la configurazione a ponte intero ma si può compensare l'effetto della temperatura
05. In un circuito a ponte di Wheatstone, la relazione che lega la tensione in uscita (eo) all'ingresso (dR/R, con dR la variazione di resistenza prodotta
sull'estensimetro dalla deformazione) è lineare se:
dR/(R1+R4) <<1
dR/(R1+R2) <<1
dR <<1
dR/(R1+R3) <<1
06. Negli estensimetri elettrici a resistenza costante la sensibilità o gage factor (F o K) vale:
Circa 2
Circa 100
Meno di 1
Più di 100
07. Il principio di funzionamento di un estensimetro elettrico a resistenza si basa sul fatto che un filo conduttore sottoposto a deformazione subisce una
variazione di resistenza elettrica proporzionale:
Alla combinazione della deformazione assiale e trasversale del filo, se è possibile trascurare la variazione di resistività del materiale
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Set Domande: MISURE MECCANICHE E TERMICHE
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Cosoli Gloria
[N/m]
[µm/m]
[m]
[µm]
09. La deformazione di una barra cilindrica di diametro D e lunghezza L sottoposta a una sollecitazione di trazione monoassiale N lungo la direzione della sua
lunghezza è data:
Dalla deformazione assiale (L1-L)/L e da quella trasversale (D1-D)/D dove L1 e D1 sono la lunghezza e il diametro finali della barra
10. Nella misura di flessione di una trave metallica con 2 estensimetri in configurazione a ½ ponte di Wheatstone:
Gli estensimetri vengono posti nella stessa faccia della trave con assi principali ortogonali
Gli estensimetri vengono posti nella stessa faccia della trave entrambi con assi principali diretti secondo la lunghezza della trave
Gli estensimetri vengono posti nelle due facce opposte della trave con assi principali ortogonali tra loro
Gli estensimetri vengono posti nelle due facce opposte della trave con asse principale diretto secondo la lunghezza della trave
11. Descrivere la procedura di montaggio dell'estensimetro: preparazione della struttura, applicazione, incollaggio e saldatura dei terminali.
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Set Domande: MISURE MECCANICHE E TERMICHE
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Cosoli Gloria
Lezione 037
01. Un metodo di misura di forza a deflessione è costituito dalla:
Bilancia a piattaforma
Bilancia analitica
Dinamometro a pendolo
Bilancia a pendolo
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Set Domande: MISURE MECCANICHE E TERMICHE
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Cosoli Gloria
Lezione 038
01. Nei dinamometri ad anello estensimetrici si usano:
In bassa frequenza dalla frequenza naturale non smorzata del sistema inerziale e in alta frequenza dalla costante di tempo del cristallo piezoelettrico
In bassa frequenza dalla costante di tempo dell'amplificatore e in alta frequenza dalla costante di tempo del cristallo piezoelettrico
In bassa frequenza dalla costante di tempo del cristallo piezoelettrico e dell'amplificatore e in alta frequenza dalla frequenza naturale non smorzata del sistema inerziale
In bassa frequenza dalla frequenza naturale non smorzata del sistema inerziale e in alta frequenza dalla costante di tempo dell'amplificatore
03. Nella cella di carico basata sul sistema massa-molla-smorzatore la rigidezza della molla deve essere:
Alta per avere ampio campo di frequenza utile ma non troppo per non avere sensibilità bassa,
04. Le celle di carico estensimetriche che hanno maggior sensibilità sono quelle a:
trazione
flessione
taglio
compressione
Resta uguale se si passa da collegamento a 1/2 di ponte a ponte intero, ma si ha la possibilità di eliminare gli effetti della temperatura
06. Descrivere il principio di funzionamento di una cella di carico basata su un sistema massa-molla-smorzatore e disegnarne la funzione di risposta in frequenza
in termini di ampiezza e fase
07. Descrivere il principio di funzionamento di una cella di carico estensimetrica a compressione. Considerare il caso di ponte intero. Disegnare il circuito a ponte
di Wheatstone e lo schema della cella di carico sollecitata a compressione su cui siano riportati gli estensimetri in maniera coerente con le resistenze disegnate sul
circuito.
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Set Domande: MISURE MECCANICHE E TERMICHE
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Cosoli Gloria
Lezione 039
01. Nelle misure di coppia con torsiometri estensimetrici:
gli estensimetri possono essere 2 o 4 montati su due eliche perpendicolari orientate a 45° rispetto alle generatrici dell'albero sottoposto a momento torcente
gli estensimetri possono essere 2 o 4 montati sulle generatrici dell'albero sottoposto a momento torcente
Albrei tozzi
Alberi pieni
Alberi cavi
03. Descrivere il principio di funzionamento di un torsiometro estensimetrico. Considerare il caso di ponte intero. Disegnare il circuito a ponte di Wheatstone e lo
schema della barra sottoposta a torsione su cui siano riportati gli estensimetri in maniera coerente con le resistenze disegnate sul circuito.
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Set Domande: MISURE MECCANICHE E TERMICHE
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Cosoli Gloria
Lezione 040
01. Per effettuare misure di potenza erogata da macchine motrici si usano:
Torsiometri a culla
Torsiometri elettromagnetici
Freni
02. Descrivere i metodi per effettuare la misura di potenza a seconda che si consideri di misurarla su macchina operatrice o macchina motrice.
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Set Domande: MISURE MECCANICHE E TERMICHE
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Cosoli Gloria
Lezione 041
01. Nel tubo di Bourdon la sensibilità dipende:
dal modulo di elasticità del materiale, dall'angolo di avvolgimento e dallo spessore del tubo
dal modulo di elasticità del materiale, dalla forma della sezione, dall'angolo di avvolgimento, dallo spessore del tubo
in prossimità del bordo dove la deformazione radiale è massima e in prossimità del centro dove la deformazione tangenziale è massima
di liquido
di gas
04. Descrivere la procedura di taratura statica di sensori di pressione mediante il banco a pesi diretti
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Set Domande: MISURE MECCANICHE E TERMICHE
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Cosoli Gloria
Lezione 042
01. Il manometro a U permette di effettuare una misura della pressione:
assoluta
diretta
differenziale
03. Descrivere il principio di funzionamento dei manometri differenziali a colonna di liquido e le problematiche di applicazione (effetti della capillarità).
Descrivere anche le tecnologie costruttive volte a migliorare l'accuratezza di misura (manometro a braccio inclinato, manometro a pozzetto).
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Set Domande: MISURE MECCANICHE E TERMICHE
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Cosoli Gloria
Lezione 043
01. Descrivere il principio di funzionamento dei trasduttori di pressione elastica (il tubo di Bourdon, i diaframmi o soffietti) e le problematiche di applicazione.
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Set Domande: MISURE MECCANICHE E TERMICHE
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Cosoli Gloria
Lezione 044
01. Descrivere le caratteristiche costruttive e il principio di funzionamento di un sensore di pressione piezoelettrico.
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Docente: Cosoli Gloria
Lezione 045
01. La risposta dell'orecchio umano ad una sollecitazione acustica è un filtro di tipo:
02. Se abbiamo due sorgenti con livello di pressione di 80 dB, quanto vale il livello di pressione totale?
86 dB
83 dB
80 dB
160 dB
04. Nella banda a 1/3 d'ottava con frequenza centrale di 630 Hz, i limiti di banda sono:
562-708 Hz
562-630 Hz
500-700 Hz
630-708 Hz
05. Descrivere i parametri fondamentali che descrivono il campo sonoro (pressione acustica, velocità delle particelle dell'aria e intensità sonora)
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Set Domande: MISURE MECCANICHE E TERMICHE
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Docente: Cosoli Gloria
Lezione 046
01. In un microfono capacitivo la risposta in alta frequenza dipende:
dalla massa e rigidezza del diaframma e dallo smorzamento del volume d'aria presente tra membrana e contropiatto
dalla costante di tempo del circuito del sistema capacitivo e dell'amplificatore, dalla posizione della presa di pressione per l'equalizzazione della pressione statica ed è
inversamente proporzionale al diametro del diaframma (tanto più è grande il diaframma tanto più il microfono riesce a misurare in bassa frequenza)
dal diametro del diaframma (tanto più è grande il diaframma tanto più il microfono riesce a misurare in bassa frequenza)
03. Il fonometro può dare in uscita il valore rms del segnale di pressione acustica:
integrato su un tempo di integrazione che può avere 3 durate diverse (slow, fast, impulse) a seconda delle caratteristiche dinamiche del segnale
04. Descrivere il principio di funzionamento di un fonometro per la misura del livello di pressione sonora e del livello equivalente.
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Docente: Cosoli Gloria
Lezione 047
01. Il vettore intensità acustica può essere misurato indirettamente mediante due microfoni affacciati a distanza D l'uno dall'altro:
dal rapporto tra il gradiente di pressione lungo la distanza D nella direzione dell'asse dei microfoni e l'impedenza del mezzo di propagazione
dal prodotto della pressione media misurata e del gradiente di pressione lungo la distanza D nella direzione dell'asse dei microfoni, diviso l'impedenza del mezzo di
propagazione
dal prodotto della pressione media misurata e del gradiente di pressione lungo la distanza D nella direzione dell'asse dei microfoni, diviso le densità del mezzo di
propagazione
dal rapporto tra la pressione media misurata e l'impedenza del mezzo di propagazione
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Set Domande: MISURE MECCANICHE E TERMICHE
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Docente: Cosoli Gloria
Lezione 048
01. Il sistema di misura non intrusivo che permetter di rilevare il campo di velocità di un fluido in una intera sezione è:
il diaframma o boccaglio
il vortex
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Docente: Cosoli Gloria
Lezione 049
01. La relazione che lega ingresso (velocità) - uscita (pressione differenziale tra la presa di pressione totale e quella di pressione statica) nel tubo di Pitot è
iperbolica
polinomiale
lineare
parabolica
dei tubicini di diametro piccolo a spigoli arrotondati e devono essere posti in una posizione intermedia tra la testa ad ogiva e lo stelo
dei tubicini di diametro piccolo e bordi arrotondati e possono essere poste in qualsiasi posizione lungo il tubo
dei tubicini di diametro piccolo a spigoli svasati e devono essere posti lungo lo stelo
dei tubicini di diametro piccolo a spigoli vivi e devono essere posti in una posizione intermedia tra la testa ad ogiva e lo stelo
03. Descrivere il principio di funzionamento di un tubo di Pitot la misura della velocità di fluidi e le problematiche di applicazione (posizionamento delle prese di
pressione statica).
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Set Domande: MISURE MECCANICHE E TERMICHE
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Docente: Cosoli Gloria
Lezione 050
01. Quali sono le fonti di incertezza nelle misure di velocità con tubo di Pitot?
Il disallineamento del tubo rispetto alla direzione del flusso e la comprimibilità e la viscosità del fluido
Il disallineamento del tubo rispetto alla direzione del flusso, la comprimibilità e la viscosità del fluido, la non uniformità della velocità del fluido
Il disallineamento del tubo rispetto alla direzione del flusso, la posizione delle prese di pressione statica, la comprimibilità e la viscosità del fluido, la non uniformità della
velocità del fluido
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Set Domande: MISURE MECCANICHE E TERMICHE
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Cosoli Gloria
Lezione 051
01. L'anemometro a filo o film caldo si basa sul principio di conservazione dell'energia per cui:
L'energia termica immagazzinata dall'elemento sensibile è uguale alla differenza tra l'energia sviluppata per effetto Joule e quella asportata per irraggiamento
L'energia termica immagazzinata dall'elemento sensibile è uguale alla differenza tra l'energia sviluppata per effetto Joule e quella asportata per conduzione
L'energia termica immagazzinata dall'elemento sensibile è uguale alla differenza tra l'energia sviluppata per effetto Joule e quella asportata per convezione
L'energia termica immagazzinata dall'elemento sensibile è uguale alla differenza tra l'energia sviluppata per effetto Joule e quella asportata per convezione, conduzione e
irraggiamento
Viene effettuata dal costruttore che fornisce la funzione interpolante dei punti di taratura
Deve essere effettuata ad ogni misura perché dipende dal tipo di fluido e dalle condizioni di temperatura e di velocità e viene effettuata per interpolazione dei punti di
taratura
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INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Cosoli Gloria
Lezione 052
01. L'anemometro a corrente costante è un trasduttore di ordine:
02. Per misure di velocità fluttuante a frequenze superiori a 1kHz si può usare:
Un tubo di Pitot
Un rotametro
03. Descrivere il principio di funzionamento dell'anemometro a filo caldo per la misura della velocità dei fluidi e disegnare i circuiti utilizzati per la misura della
velocità nel caso di anemometro a temperatura o a corrente costante.
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Docente: Cosoli Gloria
Lezione 053
01. La misura di portata volumetrica è:
Una misura indiretta basata sulla misura dell'area del condotto in cui scorre il fluido
Una misura indiretta basata sulla misura della velocità del fluido
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Docente: Cosoli Gloria
Lezione 054
01. Oltre il diaframma, gli atri tipi di elementi di strozzamento sono:
boccagli
rotametri
rotametri e venturimetri
02. La portata volumetrica di fluidi incomprimibili misurata mediante metodi deprimogeni ad area costante:
Si calcola in maniera iterativa dalla misura di pressione differenziale e dal coefficiente di efflusso che dipende dal numero di Reynolds e che dipende a sua volta dalla
portata
Si determina una volta che siano noti la pressione differenziale, il coefficiente di efflusso e il rapporto dei diametri
Si ricava da una misura di pressione differenziale con prese posizionate a monte e a valle dell'elemento di strozzamento, nota l'area della sezione del tubo di flusso creata
dall'elemento di strozzamenro
Si ricava da una misura di pressione differenziale con prese posizionate a monte e a valle dell'elemento di strozzamento
03. Nel caso di fluidi comprimibili la portata volumetrica misurata mediante metodi deprimogeni ad area costante:
Dipende non solo dalla pressione differenziale ma anche dalla densità del fluido a valle dell'elemento di strozzamento e da un coefficiente di comprimibilità
Dipende non solo dalla pressione differenziale ma anche dalla variazione di densità del fluido tra monte e valle dell'elemento di strozzamento e da un coefficiente di
comprimibilità
Dipende non solo dalla pressione differenziale ma anche dalla densità del fluido a monte dell'elemento di strozzamento e dal coefficiente di comprimibilità
Angolari, sulle flange o sul tubo a distanze D e D/2 a monte e a valle del diaframma, rispettivamente
Angolari, sulle flange o sul tubo a distanze D/2 a monte e a valle del diaframma
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INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Cosoli Gloria
Lezione 056
01. Descrivere il principio di funzionamento dei misuratori di portata a diaframma e la procedura di misura iterativa.
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Set Domande: MISURE MECCANICHE E TERMICHE
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Cosoli Gloria
Lezione 057
01. Nel rotametro la portata dipende:
03. Descrivere il principio di funzionamento dei misuratori di portata ad area variabile cioè i rotametri.
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Docente: Cosoli Gloria
Lezione 058
01. Un misuratore di portata ad interazione con organi meccanici mobili utilizza come sensore primario:
Onde ultrasonore
Un rotametro
Un vortex
Una turbina
>1000
>100000
>10000
<1000
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Docente: Cosoli Gloria
Lezione 059
01. Nei vortex la misura di portata volumetrica viene effettuata mediante sensori in grado di rilevare:
02. Descrivere il principio di funzionamento dei misuratori di portata a distacco di vortici (vortex).
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INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Cosoli Gloria
Lezione 060
01. Per effettuare una misura di portata volumetrica con un dispositivo elettromagnetico:
Il fluido deve avere una conduttività discreta e il tubo non deve essere ferromagnetico
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Docente: Cosoli Gloria
Lezione 061
01. I misuratori di portata a ultrasuoni basati sull'effetto Doppler:
02. Descrivere il principio di funzionamento dei misuratori di portata a ultrasuoni a tempo di volo e ad effetto Doppler.
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Docente: Cosoli Gloria
Lezione 062
01. La scala assoluta di temperatura è:
La scala Rankine
La scala Kelvin
La scala Fahrenheit
La scala Celsius
03. Le scale di temperatura sfruttano il fenomeno per cui una variazione di temperatura produce un mutamento nei corpi del tipo:
variazione di volume
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Docente: Cosoli Gloria
Lezione 063
01. I termometri a gas o a vapore sfruttano il fenomeno:
della variazione della densità del gas o del vapore legata alla variazione della temperatura
della variazione della pressione del gas o del vapore legata alla variazione della temperatura
sull'effetto Seebeck
sull'effetto termoelettrico che si produce quando due materiali metallici diversi vengono posti a contatto
04. Descrivere il principio di funzionamento dei sensori di temperatura ad espansione bimetallici e a pressione.
05. Descrivere il principio di funzionamento dei sensori di temperatura ad espansione di liquido o a bulbo e il loro comportamento dinamico. Ricavare la loro
funzione di risposta in frequenza e disegnarne il grafico in termini di ampiezza e fase.
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INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Cosoli Gloria
Lezione 064
01. Le termocoppie si basano sull'effetto termoelettrico o effetto Seebek per cui:
In un conduttore con estremità a temperature diverse T1 e T2 si genera una differenza di potenziale e un flusso di corrente concorde col flusso di calore tra il giunto A e il
giunto B.
In un circuito costituito da 2 materiali diversi A e B, se i giunti sono a temperature diverse T1 e T2, tra i due giunti si genera una tensione e nel circuito circola una corrente
I proporzionali alla differenza di temperatura (T1 - T2).
In un circuito costituito da 2 materiali diversi A e B, se i giunti sono a temperature T1 e T2, tra i due giunti si un flusso di calore dal materiale A verso il materiale B.
Se in un circuito formato da due materiali diversi A e B viene fatta passare corrente elettrica I un giunto si riscalda mentre l'altro si raffredda.
02. La proprietà delle termocoppie che garantisce che l'inserzione di uno strumento di misura di tensione nel giunto freddo non introduce ingressi interferenti è
la:
IV che dice che "Se la termocoppia A e C con giunti a T1 e T2 genera f.e.m. EAC e la termocoppia C e B con giunti a T1 e T2 genera f.e.m. ECB, allora la termocoppia A
e B con giunti a T1 e T2 genera f.e.m. EAB = EAC + ECB".
V che dice che "Se la termocoppia A e B con giunti a T1 e T2 genera f.e.m. E12 e la termocoppia A e B con giunti a T2 e T3 genera f.e.m. E23, allora la termocoppia A e
B con giunti a T1 e T3 genera f.e.m. E13 = E12 + E23".
III che dice che "se in una termocoppia si apre un giunto che si trova, per esempio, alla temperatura T1 e si inserisce un terzo metallo C, tenendo le due nuove giunzioni
alla T1, la f.e.m. generata non cambia".
II che dice che "l'introduzione di un terzo metallo C in una termocoppia A e B non modifica la f.e.m. a patto che le nuove giunzioni siano isoterme (T3 =T3) e T1 e T2
siano rimaste invariate".
03. La V legge delle termocoppie che dice che "Se una termocoppia A e B fornisce f.e.m. E12 con giunti a T1 e T2 ed E23 con giunti a T2 e T3 allora essa genera
E13 = E12 + E23 se i giunti sono a T1 e T3" è utilizzata per
realizzare la termocoppia con fili A e B saldati direttamente al metallo C di cui si deve misurare la temperatura T1
riferire le misure di una qualsiasi temperatura T3 a 0°C (quindi avere una f.e.m. proporzionale ad una qualsiasi T[°C]) senza necessariamente tenere il giunto di
riferimento a 0°C.
calcolare il potere termoelettrico di qualsiasi coppia di materiali A e B usati per la termocoppia se è noto il potere termoelettrico di ogni materiale con riferimento ad un
unico materiale C (il Platino Pt).
tenere in considerazione l'effetto di un giunto dovuto all'inserimento di uno strumento di misura della tensione.
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Set Domande: MISURE MECCANICHE E TERMICHE
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Cosoli Gloria
Lezione 065
01. Nell'utilizzo delle termocoppie, per evitare di utilizzare un bagno acqua-ghiaccio in cui immergere il giunto di riferimento, si impiega:
termocoppie in parallelo
un circuito di compensazione elettronica della temperatura di riferimento che viene misurata da un secondo sensore montato su una basetta isoterma alla stessa temperatura
del giunto freddo
termopile
la V legge
03. Per avere una termocoppia con risposta dinamica veloce e, dunque costante di tempo piccola, occorre:
04. Descrivere il principio di funzionamento delle termocoppie e le cinque leggi che ne regolano l'applicazione pratica. Riportare lo schema grafico della
termocoppia e quelli relativi alle cinque proprietà.
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Set Domande: MISURE MECCANICHE E TERMICHE
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Cosoli Gloria
Lezione 066
01. Per bilanciare la resistenza dei fili, nelle termoresistenze con fili lunghi, la soluzione più usata è un circuito a ponte di Wheatstone:
a due fili
a tre fili
a quattro fili
Si, se la resistenza di misura e quella adiacente sono uguali, se le altre due sono almeno dieci volte più grandi della resistenza di misura e se la variazione di resistenza
prodotta dallo sbilanciamento è minore di almeno 11 volte della resistenza di misura
Si, in qualunque caso a patto che la resistenza del ramo sensibile sia molto bassa
03. Il materiale costituente una termoresistenza dovrebbe avere un coefficiente di temperatura molto elevato. Perché?
L'irraggiamento dell'ambiente
05. Descrivere il principio di funzionamento delle termoresistenze e i circuiti di misura principali che vengono utilizzati per la misura della variazione della
resistenza.
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Set Domande: MISURE MECCANICHE E TERMICHE
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Cosoli Gloria
Lezione 067
01. Rispetto ad una termoresistenza il termistore ha una costante di tempo
Circa uguale
Maggiore
Minore
Identica
02. Quale dei seguenti sensori ha un'uscita in tensione linearizzabile rispetto all'ingresso (temperatura)?
Termoresistenza
Termocoppia
Termistore
Termometri ad irraggiamento
03. Quale dei seguenti sensori è il meno costoso, più robusto e costruttivamente più semplice?
Termometri ad irraggiamento
Termistore
Termocoppia
Termoresistenza
05. Descrivere il principio di funzionamento dei termistori e il circuito di misura principale che viene utilizzato per la misura della variazione della resistenza.
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Set Domande: MISURE MECCANICHE E TERMICHE
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Cosoli Gloria
Lezione 069
01. La legge di Stefan-Boltzmann descrive
l'energia totale irradiata da un corpo nero (o emissione globale emisferica) in funzione della lunghezza d'onda
l'energia totale irradiata da un corpo nero (o emissione globale emisferica) in funzione della temperatura
Termistore
Termoresistenza
Termometri ad irraggiamento
Termocoppia
0.75 - 3 micrometri
3 - 6 micrometri
6 - 1000 micrometri
l'intensità di radiazione spettrale specifica emisferica del corpo nero alla lunghezza d'onda lambda e alla temperatura T
l'intensità di radiazione spettrale emisferica del corpo nero alla lunghezza d'onda lambda
Con l'aumento della temperatura il massimo della radiazione spettrale specifica si sposta verso lunghezze d'onda minori, verso il campo visibile.
Con l'aumento della temperatura il massimo della radiazione spettrale specifica si sposta verso lunghezze d'onda minori, verso il campo delle microonde.
Con l'aumento della temperatura il massimo della radiazione spettrale specifica si sposta verso lunghezze d'onda maggiori, verso il campo delle microonde.
Con l'aumento della temperatura il massimo della radiazione spettrale specifica si sposta verso lunghezze d'onda maggiori, verso il campo visibile.
07. Descrivere la teoria dello scambio termico per irraggiamento e la legge di Plank per l'emissione del corpo nero.
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Set Domande: MISURE MECCANICHE E TERMICHE
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Cosoli Gloria
Lezione 070
01. Descrivere alcune tipologie di termometri a irraggiamento.
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Set Domande: MISURE MECCANICHE E TERMICHE
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Docente: Cosoli Gloria
Lezione 071
01. Descrivere alcune tipologie di pirometri ottici.
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Docente: Cosoli Gloria
Lezione 072
01. Descrivere il principio di funzionamento di una termocamera a infrarosso.
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