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Ala meridionale, con le sezioni museali (storico-archeologica, artistica) e con la sala per proiezioni Sdflgel, mit den Museumsabteilungen (Geschichte-Archologie, Kunst) und dem Saal fr Filmvorfhrungen Arsenale ottocentesco. Al piano superiore la grande sala, a quello inferiore il ristorante Arsenal des 19. Jahrhunderts. Im oberen Stock der grosse Saal, im unteren Stock das Restaurant
Atrio del corpo di raccordo tra larea museale e quella ristorativa: sulla parete meridionale le tracce della sopraelevazione (spaldi e merlature) Atrium des Verbindungstrakts zwischen den Bereichen des Museums und des Restaurants. An der Sdwand Spuren der Erhhung (Wehrgang mit Zinnen)
Accesso alla corte orientale e passaggio verso la corte occidentale e la Murata Zugang zum stlichen Innenhof und Passage gegen den westlichen Hof und die Festungsmauer
Torre Nera, gi penitenziario cantonale ottocentesco Schwarzer Turm, im 19. Jahrhundert kantonale Strafanstalt
Camminamento di accesso alla Torre Bianca Gehweg zum Weissen Turm Il ridotto Ridotto (Bergfried)
Accesso pedonale dalla citt, attraverso il rivellino Fussgngerzugang von der Stadt her, durch den Rivellino (Ravel)
Ascensore e rampa di scale, per laccesso dalla citt Lift und Treppenrampe fr den Aufstieg von der Stadt her
Castel Grande
La Murata
Le origini della muraglia che si distende verso occidente non sono note. V da pensare che un primo sbarramento venne eretto dopo la conquista milanese del 1340: forse un muro, che nel 1457 ha circa 300 merli. Superata senza gravi difficolt da contrabbandieri e da soldati (gli Svizzeri la aggirarono nel 1478 guadando il fiume), la muraglia venne interamente rifatta negli anni Ottanta del Quattrocento. Con la costruzione di un nuovo muro, i due corpi furono riuniti da una volta, ottenendo due passaggi: uno coperto, alto circa 4 metri, e un camminamento superiore dotato di merli e di caditoie. Il fiume veniva superato da un ponte, oltre il quale fu eretta una torre. Il completamento di questo imponente sistema fortificato, lungo circa 800 metri e che sbarrava interamente la valle del Ticino, fu spezzato dalla piena del fiume nel 1515, che distrusse il ponte e una parte della Murata.
I grandi cantieri
Castel Grande ha subto numerose trasformazioni nella sua millenaria vita: sin dallantichit le strutture esistenti sulla collina sono state rimodellate pi e pi volte. Demolizioni, ricostruzioni di parti crollate, adattamenti a nuove esigenze si sono susseguiti senza interruzione dallantichit sino a tempi recenti. Oggi si vede il risultato di un lungo cantiere: non il castello occupato dai Longobardi nel 590, n quello in cui alloggiava il vescovo di Como dopo lanno Mille o quello assediato dallesercito dei Visconti nel 1340. Limpressione odierna di una struttura solida, si scontra con una storia di incuria, di lavori incompiuti gi nel corso del Medioevo, senza dimenticare i tre secoli di dominazione svizzera e lo stato di abbandono in cui versava nellOttocento e ancora nel primo Novecento. La fotografia mostra un settore di mura dove la forma dei sassi (rotondi, recuperati dal greto del fiume) testimonia la campagna di restauri affannosa intrapresa nel 1477, in un momento in cui il castello, decadente e malridotto in pi parti, fu oggetto di lavori urgenti.
Le corti interne
Limmagine odierna del castello, se si eccettuano ledificio dellarsenale e altre modifiche dellet moderna, non molto differente da quella che si poteva vedere alla fine del Medioevo. Il dominio milanese, dopo la conquista del 1340, aveva smantellato buona parte delle costruzioni che non potevano essere usate a scopi strategici o aveva adattato quelle esistenti alla nuove esigenze difensive. Nelle tre corti si trovavano la primitiva chiesa battesimale e il cimitero, poi trasferiti nel borgo, la residenza dei canonici, il palazzo del vescovo di Como (attestato nel 1195, forse quello oggi conosciuto come il ridotto), stalle, depositi e altri piccoli edifici privati. Gli ampi spazi delle corti, oggi vuoti, dovevano dunque essere occupati, nei decenni dopo lanno Mille, da funzionari civili e militari, da persone al servizio di chi vi abitava o vi giungeva, da domestici, stallieri, da animali da cortile. La vita animata della piccola cittadella fortificata si trasform in quella austera e disciplinata della fortezza statale e del presidio armato qui stazionato negli ultimi decenni del Medioevo.
Die Ringmauer
Der Ursprung der Ringmauer, die sich vom Castel Grande gegen Westen senkt, ist unbekannt. Man nimmt an, dass ein erster Wall nach der Eroberung 1340 errichtet wurde, vielleicht eine Mauer, die im Jahr 1457 etwa 300 Zinnen zhlte. Sie konnte von Schmugglern oder Soldaten (die Schweizer umgingen sie 1478, indem sie durch den Fluss wateten), ohne viel Mhe berwunden werden. In den Achtzigerjahren des 15. Jahrhunderts wurden beim Bau einer neuen Mauer die beiden Baukper durch ein Gewlbe miteinander verbunden und so zwei Durchgnge gewonnen, der eine gedeckt, etwa 4 Meter hoch, der andere als Wehrgang mit Zinnen und Wurflchern. Der Fluss wurde auf einer Brcke berquert und am andern Ufer ein Turm gebaut. Dieses beeindruckende Festungswerk war etwa 800 Meter lang und sperrte das Tal des Ticino vollstndig, bis es 1515 vom Hochwasser, das die Brcke und einen Teil der Mauer zerstrte, weggefegt wurde.
Die Innenhfe
Das heutige Erscheinungsbild der Burg abgesehen vom Arsenal und andern neueren Vernderungen unterscheidet sich nur wenig vom Anblick, den es gegen Ende des Mittelalters geboten hat. Nach 1340 demontierten die Mailnder einen Teil der aus strategischen Grnden unbrauchbaren Bauten und passten die restlichen der Verteidigung an. In den Hfen entstanden die schlichte Taufkirche und der spter in die Stadt verlagerte Friedhof, das Haus der Kanoniker und der Bischofspalast (1195 bezeugt, vielleicht der als Ridotto bekannte Bau), Stlle, Warenlager und private Gebude. Die Hfe wurden nach dem Jahr 1000 wohl von zivilen und militrischen Funktionren, Angestellten im Dienste von hier Ansssigen oder Gsten, Stallburschen und auch Hoftieren belegt. Das geschftige Leben in der kleinen befestigten Zitadelle Leben verwandelte sich dann in den strengen, disziplinierten Zustand einer staatlichen Festung und der Belegschaft, die gegen Ende des Mittelalters hier untergebracht war.