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1. Visioni del cervello e modelli del linguaggio 1. Retrospettiva storica 1.1. Riduzionismo e olismo Lidea di una centralita del cervello isale almeno a Ippocrate ¢ nasce dalla constatazione cli- nica che le le di conseguenza, E un principio semplice, che consente di procedere empiricamente per correlazioni il pit. possibile biunivoche tra la sede della lesione e la funzione, dimostrabile quasi more geometrico, secondo una pro- spettiva topografica. Si possono infatti impostare esperimenti per mi- surare l’entita di un danno cerebrale i in proporzione all’estensione del- la lesione, con sempre pit e classificazioni del cosa e del dove. Oggi, tuttavia, un modello cosi selettivo della rappresentazione ce- rebrale delle funzioni superiori & al centro di profonde discussioni, come anche il suo pit! o meno immediato corollario di una unicita ce- rebrale dei processi cognitivi e di coscienza. Alcuni recenti quadri teorici propongono prospettive pill estese di interpretazione del fun- zionamento della coscienza e del suo rapporto con la realta, prospet- tive che superano il parametro del correlato neuroanatomico. 19 autopoietico di, Humberto Maturana ¢ Francises « Nel modello # Fisterni viventh sono considerati strutture guy. V4 mpi. azionale”, cioe autorefere on y a operazionale”, a lerenziali; 4, 0% piusura Of is Na ¢¢, te di = anza, cos! Come il sistema immunitario Gu Ia cosclen faite funzionano non in base alle rey fitllo {i un Se, ma secondo una rete di interconnession, Sap di significati a sé stanti, in cui non ¢ é& 7 flessione cosciente sul corpo € altra da luj, . gnizione, nervoso & ‘ambiente she crea Un vista come 1) con I o terne una mente Ja vita della coscienza, la vita del lingua, I'intero ciclo dell" interazione empatsea chiamo coscienza {1 MI problema del Neurons 7 ogg & mal posto perché OScienza NON & nella tex, Carrolai 22 Conte oe cb Tealstonza di questi tre cicli: con if iti be ere altri, Naturalmente il corpo mantiene un ruolo centrale con i mondo ¢ co" Be ndizione di possiblita di tutto il resto, {ma} come erg poiché costae ‘una relzione materiale in senso proprio a proposito del ee immunitaia allo stesso modo & impo’ credere che in questo © que} circuito cerebrale risiseda la coscienza [. : ello che esiste deve avere esistenza sostanziale € mate. re pi antico della tradizione occidentale ed & molto dif. 2001, cfr. inoltre Maturana, Varela 1985). e la vila mentale, al linguagg Non posso separ gio o la vita med cialmente mediat diata di da cid che II pensiero che tutto q riale @ il modo di pensai ficile cambiarlo (Varela, Si stanno dunque oggi diffondendo prospettive di ricerca di tipo olistico (interessate a valutare i fenomeni nel loro complesso ¢ non solo in chiave riduzionistica), che plaudono ai risultati della sperimen- tazione microbiologica e neurofisiologica, ma con lo scopo di coniu- garli con l’immenso patrimonio di complessa ricerca introspettiva che la nostra cultura ha ereditato dal passato. In particolare, il premio No- bel.Eric Kandel — che dalla ricerca umanistica é passato alla psicoana- lisi, alla psichiatria e, infine, alla ricerca biochimica in laboratorio ~ ha dedicato tutto il suo impegno a dimostrare come gli studi riduzioni- stici “cellula per cellula” siano indispensabili proprio per rafforzare o invalidare l’auspicato approccio olistico, che resta fondamentale per indagare i meccanismi dell’apprendimento umano in generale ¢ della psicoterapia in particolare (Cff. ‘a, 2007b). Questo capitolo intende mostrare in termini sintetici quanto abbia- no jncico prospettive di ricerca cos) diverse nello sviluppo delle scien- ze del linguaggio e nella formazione di una disciplina sempre pitt au- tonoma, che studia il rapporto tra linguaggio umano-e funzionamento cerebral, laGteurolinguisticayche ha oggi piena cittadinanza nelle Curoscienze cognitive € che pud sfruttare, per la ricerca sperimenta- 20 le, i progtessi considerevoli nelle metodolo ie diagnostiche nell'ultimo ventennio dalle. pniche difneurommmarinea 8 = Se infatti ancora nel (19681 neuropsicologdHenry Hécaed defini- va, quali scopi-della.scighza neurolinguistica, non Solo la desc; ne ¢ la classificazione dei deficit linguistic: Sulla base delle loro cause (dim bili © presunte), ma anche Videntificazione ela Correlazione tra tali de cit ¢ le aree lesionate, la diversita di Prospettiva contempo- ranea gia si coglie nel dibattito perto sul primo numero del Journat of Neurolinguistics (1985), Interrogandosi sulle ipotesi di sviluppo della disciplinal Fred Peng) (1985) auspicava in quell’occasione che Si giungesse a una svolia im- 7A~ portante, ovvero che la neurolinguistica andas se finalmente a indagare il Comportamento linguistico in relaz; one alle funzioni-cerebrali diin- dividui sani. Questo auspicio metteva in luce come una sintesi di ridu- zionismo-e-olismo fosse tanto pit apprezzabile quanto pitt avesse inte- -grato la ri le patologie con Io studio della lingua “in -vivo*, (| meriti delle nuove tecniche di neuroimmagine & Stato pro- prio quello di Consentire I’analisi del comportamento linguistico in condizioni normali, non patologiche, aiutando Con cid stesso a rimap- pare la rappresentazione funzionale del cervello linguistic nuovi dati, i i emisferi_cerebrali in relazione alle diverse competenze li (essicali. semantiche, morfosintattiche e prosodiche), sia i la computazione linguistica di alcune Strutture icali de -cervello, filogeneticamente ed epigeneticamente antic Questo _ha Consentito di integrare i dati che emergono dallo studio di importanti sindromi neurologiche connesse-a -distunzioni sottocorticali (come i morbo di Parkinson) con Ta ricerca’ neurolinguistica (cfr. Agliott 1997, Guillery 1995, Graybiel-1995; 1998, Lieberman 2000, 2001). 1.2. La sede del linguaggio Il fisiologo viennese| p 1758-1828) ipotizzava una localizzazione anatomica delle facolta mentali in ventisei_ organi 6 situati sulla superficie del cervello; a questi_organi, Titeneva Gall, si O%* dovevano le caratteristiche s matiche degli individui. a LL 1. La Risonanza Magnetica Funzionale ({MRI), la Tomografia Assiale Computeriz- zata (TAC), la Tomografia a Emissione di Positroni (PET), I’analisi del flusso ematico della corteccia cerebrale. Per una descrizione non complessa, cfr. Fabbro (1996, 67-78). 21 s end ece formalizzato a livello acc, Martin Charcod (1825-1893 5 Tepilessia e maestro di-eminen, awe 1 metodo clinico-anatomict’ fu Ne demico e ben piu scientific da Celebre per i suo! suid sed) “Charcot contribui a generare que) ti studiosi (tra cul Sd cai resero il via le prime Osservazionj positivo clima scientifico da wi B err Broca (1824-1880) sun sui disturbi del linguagg!0 di Pau! v5) -essivamente,di Carl Wernicke (1848- 5). e “a OSS We che per le loro indagini potevano disporre all’e. Cir0cs Ne ci ami autoptici, si accorsero che i deficit rile- 16 Po th ST ea ae essere messi in relazione con danni vat in ioe Il paziente studiato da Broca presentaya Factoata non fluente e una lesione nel lobo frontale sinistro, lla Zona che fu chiamata per lappunto “area di Broca”. Wernicke presentava invece un cloquio fiuente, ma sconnesso & ficace dal punto di vista comunicativo, e una Jesione nel lobo tempo- tale sinistro, nella zona che fu chiamata “area di Wernicke”. Il paziente di Broca, in realta, rivelava una lesione di estensione ben maggiore rispetto all’area_considerata, che interessava probabil- mente _un_terzo_dell’emisfero sinistro (Solms/Turnbull 2004, 70). Inoltre il disturbo considerato_non era Y'unico di cui soffrisse il pa- ziente: la scelta di evidenziare solo alcuni dei dati a disposizione va_ messa in rapporto con questa prospettiva riduzionistica e localizzatri- © ce, che proprio in quegli anni procedeva ad una contestuale mappatu- ra delle zone somato-sensoriali e motorie della neocorteccia (la parte 4 ~ crolutivamenie ii) recente della corteccia cerebrale). “CT patologie aclianured evidenziavano perd disconnessioni fun-— i, prima tra tutte quella tra comprensione ed espressione, che sup- Portavano-Lipotesi che queste funzioni fossero rappresentate nelle aree. di Broca e Wernicke. Wernicke ‘spiegava infai {i l’afasia di conduzione come sindrome di sconnessione tra i due centri del linguaggio in se- guito a danni del fascicolo arcuato. Si diffuse pertanto il modello di un circuito“laterale” del linguaggio, concentrato nell’emisfero sinistro. . Nd{T885;51 neurologo tedesco (Ludwig “ichtheim 1845-1928) pre- sento alla comunita scientifica una classificazione delle principali sin- dromi afasiche e una relativa ipotesi di rappre: i i r i sentazione del - gio nella corteccia cerebrale, vale a dire - modello ae suaggio e la sua rappresentazione cerebrale. Nel eee Ls chtheim, la computazione dell’informazione linguistica -passa ponies 2. Charcot ricopri a Parigi la prima cattedra al mondo di Neurologia. 22

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